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Full text of "Dizionario di opere anonime e pseudonime di scrittori italiani, o come che sia aventi relazione all'Italia"

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DIZIONARIO 

DI   OPERE 

ANONIME    E    PSEUDONIME 

DI  SCRITTORI  ITALIANI 

0  COME  CHE  SIA  AVENTI  RELAZIONE 
ALLMTALIA 

DI  gT  MeX^>/ 


9-<3-0-O-0-C>^-O<*-c-o- 


TOMO    I. 

A  -  (» 

— 9-0-0-O0S>O-0-0-<«l — 


// 


IN   MILANO  ;' 


COI    TORCHI    DI    LUIGI    DI    GIACOMO    PIROLA 
MDCCCXLVIII. 


pf.,i.VC.i't. 


"7 
loia 


La  preseli  le  edizione  è  posta  sotto  la  tutela  delle  vigenti  leggi. 


AVVERTIMENTO 


"JoUa  publlcazlone  dell' ultimo  tomo  si  darà  la  Prefazione, 
nella  quale  il  compilatore  si  riserba  di  rendere  pienamente  ra- 
gione del  presente  lavoro  e  d'ogni  suo  andamento.  Intanto  gli 
giova  fin  d'ora  di  far  sapere  che  sua  intenzione  è  stata  di  non 
registrare  in  questo  Dizionario  che  quelle  opere  le  quali  mancano 
assolutamente  del  nome  dello  scrittore,  ovvero  lo  hanno  per  qua- 
lunque maniera  alterato,  od  anche  accennato  colle  sole  iniziali. 
Che  se  mai  in  alcuno  de'  libri  indicati  dovesse  poi  trovarsi  il 
nome  vero  dello  scrittore,  o  vi  stesse  per  esteso,  protesta  che 
il  relativo  articolo  avrebbe  qui  luogo,  per  mero  errore,  contro 
il  suo  proposito.  Dicasi  lo  stesso  se  per  caso  fra  i  nomi  svelati 
vi  avesse  quello  d'alcun  vivente,  essendosi  egli  prefisso  di  non 
riportare   che  i  nomi  di  scrittori  già  trapassati. 

Vuoisi  anche  notare  che  ne'  primi  otto  fogli,  non  essendosi 
ancora  bene  incamminata  la  stampa  e  mancando  alle  correzioni 
l' ultima  mano ,  sono  trascorsi  diversi  errori ,  che  si  vedranno 
emendati  ntW Errata- Corride ,  almeno  i  più  gravi;  che  gli  altri, 
i  quali  ognuno  può  agevolmente  riconoscere  e  rettificare  da  sé, 
si  abbandonano  all'  indulgenza  del  discreto  lettore. 


DIZIONARIO 


DI 


ANONIMI  E  PSEUDONIMI 


ABA 

Abari  Ite  (del  cav.^'Ip]>olitoPiNDEi\iONTE). 

Sappiamo  clie  v'ha  due  edizioni  di  questo  ro- 
manzo politico-morale,  e  che  i'u  impresso  la 
prima  volta  a  Nizza  nel  1790,  in-i^f,  onde 
ibrse  è  ristampa  Tedizionc  colla  data  di  Londra 
deir  anno  medesimo,  seppure  non  è  T  islessa 
di  Nizza,  con  falsa  indicazione  di  luogo.  Tale 
romanzo  non  accrcLbe  air  autore  la  fama 
procacciatagli  da  altri  piìi  stimati  componi- 
menti; e  se  lia  ancoi'a  qualche  rinomanza 
(però  poco  lusinghiera),  devesi  piuttosto  alla 
breve  postilla  dal  medico  veneziano  Aglietti 
messa  sotto  all'  epigramma  che  il  Pindemonte 
lanciò  contro  di  lui ,  perchè  in  un  giornale 
aveva  criticalo  una  sua  novella  intitolata  Cle- 
mentina. Ecco  i  quattro  versi  di  IppoUto,  che 
r Aglietti,  appena  veduti,  pose  sùbito  in  dia- 
logo, attribuendo,  come  segue,  a  se  i  due  ul- 
timi, ed  aggiungendovi,  f^edi  Aharitte: 
PlND.    Oh  fatai  sempre  ai  vivi, 

Se  medichi  o  se  scrivi! 
Agl.     Che  importa  che  L' uom  muoja 

Di  farmaco ,  a  di  noja'/ 
V'ha  chi  dice  che  delf  Aglietti  sono  original- 
mente i  due  ultimi  versi,  da  esso  improvvisati, 
e  non  del  Pindemonte.  Ma  in  un  modo  o  nel- 
r altro  con  molto  spirilo  si  rimbeccò  il  medico. 

Abate  (All')  D.  T.  {Della  Torre). 
Napoli j  12  settembre  17B3,  C.  B. 
(Carlo  RosiNi),  m-8."  Fedi,  FILA- 
LETE.  Lettera  a  Critobulo  ec.  — 
CRITOBULO.  — -  Lettera  all'abate  R. 
TOM.  I. 


ABB 
ABBACO    (Paolo  cieli'),    nato   Ja   ser 
Pietro  Dagomari  da  Prato. 

Che  vi  sia  stato  un  solo  Paolo  geometra  ed  astro- 
logo, lo  asseriscono  i  più;  che  un  solo  poeta 
ed  astrologo,  lo  provò  il  Manni.  Imi  appellato 
anche  Paiolo  astrologo. 

ABBANDONATO  (  L' Academico).  So- 
netti e  canzoni  di  Luigi  Tansillo, 
Bologna,  Pisarri,   1 7 1  i ,  //i-4-" 

L'editore  Domenico  Bagnari,  raassese,  si  na- 
sconde sotto  un  tal  nome  academico. 

ABBATUTIS  (Gio.  Alessio):  anagram- 
ma impuroj  col  quale  il  cav.^  Gio. 
Battista  Basile,  conte  di  Turrone, 
stampò  in  dialetto  napoletano: 
i."Il  Pentauierone,  ovvero  Lo  cunto 
de  li  cunti,  ovvero  Lo  trattenin'.iento 
de  Peccerille.  Napoli,  Oilaviano 
Beltramo,    1687,  m-8." 

La  presente  edizione  non  può  essere  In  prima 
(quando  non  sia  postuma),  essendo  già  morto 
l'autore  nel  ig57;  per  altro  non  v'è  chi  ne  ri- 
ferisca una  anteriore.  Queste  novelle,  benché 
credute  sguajate  ed  insipide  da'  nostri  più 
saggi,  hanno  avuto  molte  ristampe,  ora  col 
vero,  ed  ora  col  finto  nome  delP autore;  in 
alcune  delle  quali  furono  aggiunte  quattro 
egloghe  dello  stesso.  Ne  è  da  tacersi  dell'  e- 
dizione  di  Napoli,  per  Antonio  Bulifon, 
1674  ,  publicata   per   cura   di   un  regnicolo, 


ABE 

copertosi    pure    coli' anagramma   di    Masillo 
Pappone,  che  vi  promise  un  Avviso  ai  let- 
tori. Il  Pentamcrone   fu   trasportalo  dalla  na- 
poletana all'italiana  favella,  e  stampato  in  Na- 
poli nel  1734,   m-is.",  ed   anche   in  dialetto 
bo!o<^ncse.  Da  questo  lihro  trasse  Lorenzo  Lippi 
alcune  novelle  di  cui  ornò   il   suo   poema  del 
Malmantile  Racquistato,  conforme  si  ha  dalla 
sua  vita  scritta  da  Filippo   BaUlinucci.  Anche 
Carlo  Gozzi  ne    trasse    il   soggetto  di  qualche 
fiaba,    e    vi    pescò    pure    il    celebre   Wieland 
(Gamba,  Cat.  de' Novell,  ecliz.  l!',pag.  172). 
2.°  Le  muse    Napolitaiie,   egloghe. 
Napoli  j  per   Donicnico    Macarane^ 
i635,    m-i2.";  ed  Ivi,  altre  volte 
in   séguito. 
Dal  Villani,  o  piuttosto  dal  P.  Aprosio  {Fisiera 
alzata,  pag.  60),  viene  la  prima  edizione  ri- 
portala colle  sole  lettere  iniziali  G.  A.  A.,  de- 
notanti  il  nome  anagrammalico   Gio.   Alessio 
Abbatutis.  Dette   egloghe   sono   nove  di   nu- 
mero, e  tutte  scritte  in  dialetto  napoletano. 
3.°  La  Vajasseide,  poema  di  Giulio 
Cesare  Cortese,  detto  il  Pastor  Se- 
Lejo,  a  compiuta  perfezione  ridotto, 
con  gli  argomenti  ed  alcune  prose 
di  ec.  Napoli  f   per   Gio.    Cola   Vi- 
tale j,  i644?  ^d  ii'ij,  per  Ottavio  Bel- 
tramo,   i663,  ambedue  m-ia.° 

ABBONE. 

C  informa  il  Piaccio  di  trovare  fra  le  proprie 
schede,  che  il  P.  Teofilo  Raynaudo,  gesuita, 
abbia  preso  questo  nome  in  qualche  sua  opera. 

Abbozzi  morali  (del  conte  di  S.  Raf- 
faele).   1779,  i"-i2.° 
Abdeker,  o  sia  l'arte  di  conservare  la 

bellezza  delle  donne.  Venezia^  1787, 

o 
in-\  2. 

La  traduzione  di  quest'operetta  francese  di  Ca- 
mus dicesi  fattura  di  Vincenzo  FormaleOìM, 
presso  il  quale  era  vendibile. 

Abdias  Babylonicus.  Fide ,  Carmen 
heroicum,  etc. 

ABDUA  (Stephanus)  {  Antonius  Gat- 
Tus  ) ,  Justo  Vicecomiti  secundse 
Romse  defensori,  profligalori  ad- 
monitionem  et  S.  (  dat  ).  lii-^.° 
Fide^  VICECOMES  (Justus). 

Abecedario  del  piccolo  favolista.  — 
Delle  arti  e  mestieri.  —  Della  mi- 
tologia, —  Sacro.    Toriìw ,   stamp. 


ABR 

Ghìriìigfiello ,  presso  Reycends,  1828, 
sempre  m-iG.*^ 

Sono  tulli  compilazione  del  professore  Manuzio 
Chizzola. 

ABEDONE  MESSENIO  P.  A.  (Francesco 
Nicolai).  Inno  per  santa  Veneranda 
vergine  e  martire  di  ec.,  tradotto 
{dal  latino)  da  Fociseo  Sideate  (Carlo 
Migliaccio),  ambedue  Pastori  Ar- 
cadi, e  della  stessa  Locri,  oggi  Gè* 
race.   Napoli,    177^,  in-^.^ 

Abigail ,  poema  drammatico  (dell' ab.^ 
Michele  Brugneres)  rappresentato  in 
città  di  Pieve  per  la  venuta  in  detta 
città  del  signor  duca  Muti  e  signora 
duchessa  sua  consorte  e  figliuola, 
musica  del  signor  Pietro  Giacomo 
Batti ,  Acad."  Unisono  ,  perugino. 
Perugia,  pel  Costantini,  1 69  i ,  in-'òP 

L'intermedio,  che  vi  si  legge  a  pagina  51,  è 
del  signor  conte  MONTEMELLIISL 

ABISIO  CRATIDIO  P.  A.  (conte  Vin- 
cenzo Sabbioni  Orsini).  Per  la  pro- 
mozione alla  sacra  Porpora  del- 
l'emin.°  e  rever."  principe  il  card.^ 
Andrea  Corsini.  Roma,  per  Nicolò 
e  Marco  Pagliarini,  1759,  m-4." 

Abolizione  della  tortura.  Opera  di  Son- 
nenfels  con  osservazioni.  Traduzione 
dal  tedesco  (dell'ab.*^  Carlo  Capret- 
ti). Sfilano,  Galeazzi,  1776,  m-8.° 

AERANTE  (Cirillo)  {anagramma  di 
Carlo  Albertini).  Capo-lavori  del 
teatro  francese  ti^adotti  in  lingua 
italiana  da  ec.  Italia,  1828.  t^o/.  / 
{ed  unico) ,  in-i  2.*^ 

Abrégé  de  la  doctrine  de  Paracelse,  et 
ses  archidoxes  avec  une  explication 
de  la  nature  des  principes  de  chimie 
pour  servir  d'éclaircissement  aux 
traités  de  cet  auteur.  Paris,d' Hourj, 
1724,  m-8.^ 

L'autore  (che  è  Francesco  IMaria  Colonna,  figlio 
naturale  di  Pompeo  Colonna,  principe  di  Gal- 
licano) si  cela  in  quest'opera  coli' anagramma 
Sum  incola  francus. 

Abrégé  de  la  vie  et  des  miracles  etc. 
Fedii  Sommario  della  vita  del  B. 
Gaetano  Tiene  ec. 


ACA 

Abusi  della  giurisdizione  ecclesiastica 
nel  regno  di  Napoli  (di  B.  Bruzzoni). 
Venezia,  1660,  7«-8.° 

ACADEMIA  DE'  PASTI. 

Era  questa  una  scuola  o  convitto  di  giovanetti, 
che  nel  sec.  XVII  tennero  in  Bergamo  per  al- 
cuni anni  Andrea  e  Pietro  fratelli  Pasti,  i  quali 
diedero  alle  stampe  sotto  tal  titolo  alcune  loro 
produzioni.   L'  elenco    delle   medesime   si  può 
vedere  nella  Scena  letteraiia  degli  Scrittori 
Bergamasclti  di  Donato  Calvi. 
Academia  (L')  degli    Scelti  del  regio 
ducale  Collegio  de'  Nobili  di  Parma 
nel  ritorno   da  Parigi  di   S.  A.  R. 
madama  Luigia  di  Francia,  Infanta 
di  Spagna   ec.  Panna,  sLanip.  Ro- 
sati,    1753,  in-\. 
Questo  poemetto  in  ottava  rima  è  del  P.  Saverio 
Bettiìselli,  gesuita,  allora  direttore  di  quel- 
TAcademia.  Trovasi  col  nome  di  lui  nelle  sue 
opere. 
Academia  di    scienze,  arti  e  costumi, 
per  istruzione  e  piacevole   tratteni- 
mento di  ogni    genere    di  persone. 
Cremona  j  presso    Gaetano  Ferrari , 
m-4.° 
E  stampata  in  numeri   separati   che,  a  guisa  di 
giornale,  uscivano  ogni  quindici  giorni.  ìNon  ah- 
hiamo  sott' occhio  se  non  Tanno  1781,  ne  pos- 
siamo perciò  asserire,  se  l'opera  sia  stata  con- 
tinuata. Veniamo  assicurati  che  vi  ebbero  parte 
nel  publicarla   T  ab.   Isidoro    Biacchi,    ed    il 
conte  Gio.  Battista  Biffi,  ambo  cremonesi. 
Academia     Ferrariensis    a    Clemente 
XIV  restituta.  Accedit  oratio  babita 
IV   non.     novembr.    177I5  iu    sol. 
studiorum   instauratione.  Ferraricej 
ex  tjp.  B.    C.  A.,    1772,  in-^.° 

Il  breve,  ma  giudizioso  ragguaglio  delle  vicende 
di  queir  Academia ,  è  parto  di  mons.*  Carlo 
Federici.  A  carte  LUI  in  fronte  alF orazione, 
si  legge  il  nome  del  P.  Gio.  Luigi  Buongioc- 
chio,  autore  della  medesima. 

Academia  (L')  festeggiante  nel  giorno 
natalizio  del    seren.*^  principe   Fer- 
dinando di   Toscana,   suo  clemen- 
tissimo    protettore.    Firenze  j,  per  il 
Vangelistaj    1695,  in-/\.° 
La   prosa   ed  i  versi  sono  dell^avv.*"  Francesco 
Maria  Corsignam   da  Poppi,   come   risulta  a 
pag.  7.   Potendo  apparire  anonimo,  noi    regi- 
striamo qui  ad  ogni  buon  fine  quest'opuscolo. 


ACA 

Academia   Funebris  Manfredo  Septa- 
lio   in  classe    rbetoricaj   Braydensis 
(auctore  Tboma  Ckva  S.  J.).  Mcdio- 
lanij  apudliììpr.  archiep.,  i()Ho,  in-/\.^ 
Academia     Neapolitana    Scientiarum. 
Commentarius  devesuvii  conflagi'a- 
tione,  qua?  mense  majo  an.    1737, 
accidit  (auctore    Francisco   Serao). 
JVeapolij,  (le  Bonis,  1738  ,  in-^.^ 
Nel  medesimo  anno  venne  alla  luce  detto  com- 
mentario  per   cura  dello   stesso  Serao  anche 
tradotto  in  italiano  col  testo  latino  a  fronte,  e 
quindi  di  imovo  h'i ,  riveduto  ed  accresciuto 
nel  1740,  i'/i-s."  e  nel  1778,  in-A." 
Academia    per    musica,    cantata    alla 
Corte  elettorale  d'Annovcr,  per   la 
funzione  sposali/Ja  del   matrimonio 
dell' A.  A.  S.  S.   di   Rinaldo   I   duca 
di  INIodena  e    Carlotta    principessa 
di  Brunswik  e  Luneburgo  ec,  1695, 
in-/^."" 
Non  vi  è  luogo  di  stampa,  ma  per  cosa  sicura 
è  impresso   in  Annover:   nemmeno   si  vede  il 
nome  dell' autore,  ma  è  del   sig.  conte  Fran- 
cesco Palmieri. 
ACADEMICI  APATISTL 

i.°  Alcune    rime    degli  Academici 

Apatisti. 

Trovansi  dopo  1"  indice  del  terzo  volume  dei  Pro- 

ginnasmi  di  UdenoNisiely  (Benedetto  Fioretti), 

e  diconsi  per  la  maggior    parte  composizione 

di  lui,  che  fu  il  fondatore  di  quell'  Academia. 

2.*^  Polifemo  Briaco,  ditirambo  (dello 

Stesso,  come  sopra). 
ACADEMICI  CATENATI.  L'  Atamante, 

tragedia  degli  Academici  Catenati. 

Macerata  j>  per  Bastiano  Martellini, 

1579,  m-4." 
Il  vero  stabilimento  di  quell'  Academia  accadde 
il  2  luglio  del  1374,  non  ostante  che  fossero 
precorsi  trattati  relativi  alla  sua  fondazione. 
Ne  fu  padre  e  fondatore  Girolamo  Zoppio,  bo- 
lognese (solo  autore  della  presente  tragedia), 
il  quale  ebbe  per  soci  Pirro  Aurispa,  il  cav." 
Aurispa  Auri^pi,  Claudio  Giardini,  Marcan- 
tonio Amici,  Fabio  Compagnoni,  Marcantonio 
Cittadini,  Girolamo  Bisaccioni  di  Jesi,  Gabi'iello 
Percivalli  di  Recanati,  Marcello  Ferri,  Dario 
Lazzarini,  ed  in  séguito  altri  dotti  uomini  di 
quell'aureo  secolo. 
ACADEMICI    DELLA    CRUSCA.  Difesa 

dell'Orlando  Furioso  dell'Ariosto, 


ACA 

contro  II  Dialoj^^o  dell' Epica  poesia 
di  Camillo  Pellegrino.  Slacciata 
prima.  Firenze ,  per  Donienieo  Maii- 
zniii;  ma  in  fine,  iicUa  stanipcria  di 
Giorno  Marasco  Iti  j   i5H4,  m-S." 

Fu  rislainp;ita  insieme  con  T Apologia  del  Tasso, 
0  altre  opere,  parte  intlifesa,  parli;  in  acrnsa 
(Icir  Ariosto  e  del  Tasso  (raccolte  da  (liani- 
hattisla  Licini,  ])erganiasroV  Afinitoi'n  ,  per 
FraììvcscoOsaiiìui.  li!»»,///- 12.". e  nelle  Colle- 
zioni {generali  delle  opere  del  'l'asso.  I']  indicalo 
autore  di  questa  malaugurata  opericciuola  Lio- 
nardo  Sauviati  .  o  l'orse  il  niedesiino  Bastiano 
delloss!,  che  la  inil)licò  cjual  editore. 

ACADKIMICI  DELLA  VKINA. 

i."lM(Hiile  poetico  di  sonetti  e  ma- 
drigali olFerto  all'  illnstr."  sig.  ab. 
Anton  Nicola  Maggioni  in  occasione 
clic  celebra  il  primo  s.  sacrificio. 
Feri  ara  j  Poiìintellij  1724,  in-'Ò.^ 
2,"  Inni  alh;  virtù  teologali  ec,  in 
onore  del  P.  Giuliano  di  S.  Agata. 
Ferrara j  lyaS,  in-8.° 
3.°  Corona  poetica  al  merito  del 
R.  P.  M.  (Giacinto  Buzi.  Ferrara^ 
1725,  m-8." 

4.*'  Giuochi  nuziali  celebrati  in  oc- 
casione de'  felicissimi  sponsali  del 
conte  Scipione  Bonacossi  con  la  N, 
D.  marchesa  Felicita  Ippolili,  con- 
tessa dìGazoldo,  l'anno  1725.  Fer- 
rara, Poinatelli,  lo  stesso  anno,  in-^f* 
5."  Tempio  della  giurisprudenza  a- 
perto  ec,  in  occasione  che  assume 
la  laurea  dottorale  in  ambo  le  leggi 
il  conte  Paolo  Liberati.  Parma^  c- 
redi  (li  Paolo  3/onti ,  1725,  in-S.'^ 
6.*^'  Tumuli  ed  cpilaflì,  publicafi 
in  morte  del  dott.  Giuseppe  Cintò. 
Faenza j  17  26.  in- 11° 
7.'*  Doni  nuziali  ec.  agi'  illustris- 
simi signori  marc'"  Lorenzo  Ro- 
magnoli e  marc'*  INIargherita  Gua- 
Icngo,  in  occasione  delle  loro  nozze. 
Ferrara  j  per  Giuseppe  Barhicri  j 
1727,   m-8.** 

8."I  Vi/j  capitali  combattuti  e  vinti 
dalle  Virtù  loro  contrarie,  mosse 
«lallo  zelo  ed  ebupienza  del  iM.  R.  P. 


ACA 

Ignazio  Vittovclli,  gesuita.  Ferrara, 
Barbieri  j  1728,  m-8," 
9."  Epistole  in  terza  rima  ce,  in 
ragguaglio  dell'assunzione  del  sig. 
dott.  Giuseppe  Lanzoni  alla  catte- 
dra juimaria  di  filosofia  e  medicina 
nell'Università  di  Ferrara.  IvijBar- 
hierij    1728,  Ì//-8." 

Queste  nove  raccolto  rontcngono  composizioni 
de'sotlo  nominali  Acadcmici  della  Vigna  ,  cioè: 
deir. Agresto  (  Gio.  Andrea  IJarottO  in  tutte; 
deir Alirostino  liidello  (Francesco  HnviOM)  5. 
7;  delPAIliano  (can."  Carlo  Ireneo  Huasavoli) 
in  lutle;  dell' Alhindo  (dott.  Giuseppe  GcER- 
nEsclll)  7;  deirAIbalica  (contessa  Maria  Isa- 
hclla  Ci.r.MENTiM  Liberati,  di  l'arma)  «.  e.  7. 
•J;  deirAin1)ra  ((Jaelano  ìNovaura)  2.  4.  «;  del- 
l'And)rosiaco  (Sci[)ione  Hoinacossa)  7;  del- 
rAnninio  (doti.  Francesco  I'arolim)  G.  7;  del- 
l'Asjìrino  (dott.  Giuseppe  Itossi ,  napolitano) 
2.  7,.  4.  li.  7.  »;  dell' Artimino  (dott.  (iio.  Bal- 
lista Zappata)  i.  4.  8.  6.  9;  del  Centellino  {V. 
1).  (iiovainii  SoNSis,  somasco)  7;  del  Chianti 
(conte  Ascanio  Bo>!A0OSSi)  2.  7.  9;  del  Clareto 
(doli.  Giorgio  Barom)  2.  3;  del  Corinno  (conte 
l'aolo  LiUKUATl,  di  l'arma)  G;  del  Cremonese 
(dolt.  Francesco  .Vrisi,  cremonese)  2.  4.  7;  del 
Dolihio  (doli.  Pietro  Francesco  BoTTAZZOM, 
bolognese)  4;  di  Fnaule  ((iirolamo  Barl'F- 
FALDi)  in  tutte;  del  Falerno  (1).  Liborio  Fron- 
tini) 1.  2. .%.  4.  G.  7.  8;  del  Giovese  (doti.  An- 
tonio Francesco  Botticim)  7;  del  Grappello 
(doti.  Nicolò  Bellam)  in  Uilte;  del  Greco  (doli. 
Jacopo  Agnelli)  in  tutte;  dell'Ischio  (doti.  Ja- 
copo Facciolati,  padovano)  G;  del  Liguslico 
(conte  Ippolito  Strozza)  8;  del  Lividello  (P. 
D.  Ignazio  T  A  DISI,  somasco  cremonese)  4.  g. 
7;  del  Lorano  (cav.  Francesco  Antonio  Della 
Torre,  ravennate)  G.  7;  del  Lugliatico  (conte 
Frcole  UiMiNAi.ni)  4.  G.  7;  del  Mar/.imino (conte 
Ascanio  Bonacossi )  4;  del  iMassico  (doli.  Gio. 
Paolo  Negri)  7;  del  Moscadello  (Fioravanle 
L'osoiiim)  1.  s.  4.  7;  del  Nericante  (Carlo  Fran- 
cesco Marciieselli)  4.  7;  dell' Olmeto  (Ales- 
sandro Pegolotti)  7;  del  Poliziano  (ab.  Bar- 
lolonuneo  Rotta,  imolesc)  4;  del  Primaticcio 
(Gio.  Ballista  Fregi  glia)  2.  3.  4.  7;  del  Quer- 
cente  (F'rancesco  Grotti)  t,  del  Rubino  (conte 
Sebastiano  Cremona)  2.  8.  G.  7.  9;  del  Sa- 
rellano  (dott.  .VHonso  BoNACCiOLl)  7.  9;  del 
Salino  (Francesco  Ri  VIOLI  )  G;  dello  Spinose 
((iaspero  del  Mo.nte)  2;  dello  Spino  (doli. 
Anurigo  CiucoLi)  l.  2.  3.  4.  s.  6.  7;  del  Treb- 
biano (conte  Pinamonle  BoACOSSl)  1.4;  dcl- 
ri'nguanno  (D.Pier  F'ranccsco  Manetti,  2.  ». 
G.  7;  del  Vevdea  (marc'"  Giulio  SACRATI)  6.  7. 


ACA 

Oj  del  Vernaccia  (Giuseppe  La>7.0m)  l.  2.  3.  4. 
».  6.    7.  8;  del  Zibil)l)o   (conte    Antonio   Hec- 
CAni)  1.  2.  5.  4.  e.  7.  9. 
LWcademia  fu   fondata   in  Ferrara    dall' an-iin-.* 
Girolamo    Baruflaldi  ,     onde    contrapporla     a 
quella  della  Selva. 
ACADEMICI   DESIDEROSI.  Filotyclicf- 
gia,    ovvero    Efletti    d'amore   e    tli 
fortuna,    cometlia    degli   Aeademici 
Desiderosi.  J'ciiczia,  presso  il  Lesso j 
i(h)c),  e    i(S3o5  ///-ia.° 
Questa   coniedia   fu   composta   da   Giulio  Cesare 
Zagagma,   detto    lo  Svisceralo  nellWcademia 
de'Filocopi  di  Lanciano,  ed  è  anche  intitolata: 
Ducilo  d'Amore  e  tli  Fortuna. 
ACADE3IICI  DI  BANCHI  DI  ROMA.  A- 
pologia  contro  Lodovico  Caslelvetro, 
da  Modena,  in  forma  d'uno  S])accio 
di  Maestro  Pasquino  ec,  in  difesa 
de  la    seguente  Can7.one  del    com- 
mendatore Annihal  Caro  ec.  Panna, 
in  casa  tli  Sctlì  Tiotto,  i558,   /■//-4." 
Questi  sono  Aeademici  ideali  usciti  dalla  fiintasia 
diAnnibal  Caro,  col  nome  de"  (piali  volle  co- 
prire se  stesso  ed  alcuni  suoi  amici.  La  men- 
tovata edizione  venne  alla  luce  anche  con  di- 
verso frontispizio,   cioè   col   titolo   di  Spaccio 
di    Maestro    Pasquino   Iloviano   a    inesscr 
Lodovico  Casfeh'ctro  da  Modena  ec,  e  l'o- 
peretta fu  anche  ristampata  /»'/,  lìalìo  stesso 
fiotto  «e/ 1875,  /«-8.*'  In  Milano   pure  si  e- 
segul  una  terza  impressione  dalla  tip.  de' Clas- 
sici Italiani  l'anno  1820,  col   nome  delFau- 
tore,  illustrata  da  dotta   ed  elegante  prefazione 
di  editore    anonimo,  che  si  sa  essere  il  chia- 
rissimo letterato  G.  A.  Maggi  ^  milanese. 
ACADE3I1CÌ  ERRANTI.  Lettera  instrut- 
tiva del  P.  Gigli,    con    una    lettera 
al  medesimo  {scritta  in  ììoihc)  degli 
Aeademici    Erranti  di    Fermo  (da 
mous.^  Stefano  Borgia). 
ACADEMICI  FEDELI.  Raccolta  di  poeti- 
che composizioni  latine  e  toscane  nel 
solennissimo  dottorato  in  leggi  dcl- 
l'illustr."  sig.  don  Alessandro  e  don 
Virginio  Gesarini  Romani,  al  mare.*^' 
don  Giorgio  Gesarini   loro  maggior 
fratello  dedicate  dal   Leale  Acade- 
mico  Fedele.  Parma,  appresso  yiiiteo 
Fiotto,    iGi2,  //z-B." 
Crede  il  P.  Affò  che  tulle  le  poesie  di  questa  rac- 
colta   sicno   composizione   del    conte  Alfonso 


ACA 

Pozzo ,  segretario  di  essa  Accademia  ;  ma  du- 
l)ila  il  chiar."  cav.*  Pezzana  che  non  sieno  da 
ullrihuirsi  ad  un  solo. 

ACADEMlCt  KILOMATL  La   felicità  di 
Saturno,   dramma  non   nuiggior  di 
dodici  scene,  e  (pulle ,  composte  da 
dodici      principalissimi      Aeademici 
Filomali  di   Siena,   nel    tempo  che 
era  colà   governatrice  Caterina  Me- 
dici, vedova  di  Ferdinando  Gonzaga 
duca   di   Mantova. 
Ci   è  noto   soltanto,   clie    una  di    esse   scene   fu 
scritta    da  X'olunnio  1$a>di>elli  ,  poscia  Car- 
dinale. 
ACADEMICI  GELATI.  Ricreazioni  amo- 
rose.  Bologna,    ir)C)o,   //j-12." 
Contiene  poesie,  colle   imprese:   dell'Immaturo 
(Gio.  Batt.  MairizjV,  del  Faunio  (^l'aolu  Kmilio 
BalzamU  del  Tenebroso  (Fraiieesco  Maria  Cac- 
CIANEMICl);  del  Tardo  (Gaspare  Bo.MBAOl);  del 
Caliginoso  (Melchiorre  Zoppio)    e  d'altri. 
ACADEMICI  GllANELLESCUI.  Lilrodu- 
zione  agli  Atti  dell'  Academia  Gra- 
nellesca.    DecemLre    MDCCLX.  Can- 
to   ditirambico     de'  partigiani     del 
Sacchi    Truffaldino.  MDCCLXI,  Pro- 
segucndo   hi   medesima  nutnerazione 
\'engono=AUì  degli  Aeademici  Gra- 
iielleschi.  Deeembre  1^60;  e  quindi 
nello  stesso  moilo  =.  Continuazione 
degli  Atti  Granelleschi  di  Geunajo 
MDCCLXI;  m-8." 
Noi  possediamo  questo  volumetto,  nel  cpiale  leg- 
gonsi  poesie  deirArcigranellone  (prete  Gius.' 
Sacchelari);  del  Solitario  (conte  Carlo  Gozzi); 
del   Mancino  (ah.  Giannantonio  DeLi'CA);  del 
Riservato  (Giorgio  I$richer);  del  Cognito  (Da- 
niele Farsetti);  del  Velluto  (conte   Gaspare 
Gozzi);  del  Fecondo  (lo   Stesso);  del  Destro 
(Giuseppe  CnERCiu?il)  ;  del  Pigro  (Harloiommeo 
PlAXTOM).  Intorno  all'origine  della  festevole  e 
capricciosa   Academia  Granellesca    si  possono 
consultare  le  Memorie  di  Daniele  Farsetti,  che 
leggonsi  nel  toni.  XIV  della  iMuoi'ti  i-accolta 
di  operette  italiane,    puhlicata    in  Trci'iso, 
per  Giulio  Trento,  nel  1708. 
ACADEMICI  INCOGNITI.  Novelle  cento 
amorose,  divise   in  tre  parti.  Fenc- 
Zia,    io5i,  7//-4- 


Sonovi  anteriori  edizioni  meno  copiose.  Giovanni 
DA^D0L0  N.  U.  è  lo  scrittore  delie  novelle  che 
leggonsi  col  nome  di  Giovanni  Crocehianca  ; 
così  pure  il  P.  Lodovico  Della  Casa,  eremitano. 


6 

ACA 

compose  le  tre  numerate  XVII,  XVIII  e  XIX, 

Lcncliè  impresse  come  fattura   d'uno  Stefano 
Della  Casa. 
ACADEMICI  L\TRONATI  DI  SIENA. 
i.°  Delle    comcflie    degli  Academici 
Intronali  di   Siena  raccolte  nuova- 
mente, rivedute  e  ristampate,  Parte 
Prima.  —  Delle  comedie    degli  A- 
cademici  Intronati,  la  Seconda  Par- 
te, dopo  il    riaprimento    dell'Aca- 
demia  Intronata.  Sicnaj  ad  instanza 
di  Bartoloiììineo  Fi  anceschi,  appresso 
Matteo  Fiorimi j  1 6 1  i ,  voi.  2,  in- 1  2." 
La  Prima  Parte  contiene  -  Gì  Ingannati ,  degli 
Academici  Intronati   (i'cdi    soUo).-  L'amor 
costante,    dello   Stordito  (Alessandro    Picco- 
lomim).  -  L'Alessandro ,   (dello  Stesso).  - 
L'Ortensio,    sotto  il   nome   degli  Academici 
(ma  parimenti  del  medesimo  Piccolomini).  La 
Seconda  Parte-  Gli  Scambi,  delF Aperto  (Be- 
lisario Bllgarim ).- Zrt  Pellegrina,  del   Ma- 
teriale  Intronato  (Girolamo    Bargagli).  -  La 
Descrizione   del   nuovo  riaprimento   dell' Ara- 
demia  Intronata  ,  F  Orazione  in  lode  di  quella, 
e  le  Imprese  de'  suoi  Academici,  alle    quali 
fan  séguito  i  soprannomi  de'  medesimi,  f^ecli, 
per  le  altre  edizioni  delle  rammentate  come- 
die  al  rispettivo  loro  titolo. 
2.°  Gl'Ingannati,  comedia  (in prosa), 
come  sopra,  degli  Stessi.  Senza  luo- 
go e  nome  di  stampatore  j  i53^;e 
di  nuovo,  Vinegiaj  per  Curzio  Navò 
ejratellij  i538,  m-S.",  e  varie  volte 
in  séguito  ristampata  separatamente, 
non  meno  che  insie;iie  alle  comedie 
degli  Intronati   (come  sic  veduto),  e 
con    altre  quattro    comedie    publi- 
cate  colle  annotazioni  del  Ruscelli. 
La  detta  comedia  venne  da  alcuno  erroneamente 
attrijjuita   ad  Adriano  Politi,  che  non  era  an- 
cora nato  allorquando   la   prima  volta  si  rap- 
presentò. L'avere  il  Politi   composta  una    co- 
media   con    simile   titolo    d' Ingannati ,  fece 
forse    nascere   questo   equivoco.    La    presente 
che  passa   sotto  il   nome  degli  Academici  In- 
tronati, trovandosi   anche  impressa  dietro  al- 
l'intermezzo intitolato:  il  Sagri fic io  degli  In- 
tronati celebrato  l'anno  io3i  sotto  il  Sodo 
(Marcantonio  Piccolomim)  dignissimo  Archi- 
tronato ,  fu  riportata  anche  col  titolo  di  »Srt- 
grificio   in  varj   cataloghi ,  i  cui  estensori  0 
non  videro,  o  mollo   superficialmente  esami- 
narono il  lihro.  Da  qualcuno  si  dà   per  com- 
posizione di  Alessandro  Piccolomim.  Fu  tra- 


ACA 

dotta  in  francese  da  Carlo  Stefano  col  titolo: 
Les  Abusez,  comedie.  Paris,  1S38,  /«-12.° 

ACADEMICI  MECCANICI.    Fedi ^  ACA- 
DEMICO  SOTTOMECCANICO. 

ACADEMICI  ORTOLANI. 

Questa  graziosa,  ma  anche  scandalosa  Academia, 
fu  eretta  in  Piacenza  l'anno  1S43.  L'impresa 
della  medesima  era  la  Falce  di  Priapo,  o  piut- 
tosto quell'altro  arnese,  che  più  particolar- 
mente distinguesi  col  molto  equivoco  =  Se 
l'humor  non  vien  me7?o=r  intorno  a  che  non 
è  necessario  fare  commenti  e  s])endere  pii^i 
parole.  Prendevano  quegli  Academici  il  nome 
loro  dalle  cose  che  nascono  negli  orti,  e  al- 
quanti ne  registrò  il  Doni  nella  lihreria  se- 
conda, che  sono  il  Porro,  il  Menfolone,  il 
Cipolla,  il  Cocomero,  il  Semenza,  il  Popone, 
il  Citriuolo,  d  Cardo,  il  Carota,  ed  il  Radice. 
Sotto  il  nome  di  Semenza  si  nascose  Antonio 
Francesco  DOM;  sotto  quello  di  Cipolla  Bar- 
tolommeo  Gottifredi,  piacentino.  Ci  è  ignoto 
chi  sotto  gli  altri  nomi  si  tenesse  precisamente 
mascheralo ,  ma  sappiamo  che  furono  loro 
colleghi  senza  duhbio  Lodovico  Domenichi, 
Giambatlista  Boschi ,  Tiberio  Pandolo,  Giro- 
lamo Mentovato,  Antonio  Bracciforti,  ec.  Con- 
sultisi il  proposto  Poggiali  [Meni,  per  servire 
alla  st.  lett.  di  Piacenza). 

ACADEMICI  PELLEGRINI.  Pistolotti  a- 
morosi  dei  magnifici  Academici  Pel- 
legrini, f'^eneziaj,  neW Academia  Pel- 
legrina j  per  Francesco  Marcolini^ 
i554,  "^-8.° 
Tre  edizioni  si  fecero  de'  medesimi  :  l' una  nel 
1S32,  la  presente  (in  due  libri),  e  la  terza 
nel  1338  (in  tre  libri)  che  è  la  piìi  copiosa. 
Benché  stampati  questi  Pistolotti  sotto  diversi 
nomi  academici ,  sono  probabilmente  tutti  fat- 
tura di  Antonio  Francesco  Do>'l.  L' Academia 
de'  Pellegrini  fu  instituita  in  Venezia  l'anno 
1380  da  sei  virinosi,  con  legge  che  ninno  pa- 
lesasse il  nome  e  cognome.  Bordone  si  appellò 
il  fondatore  della  medesima  ,  che  fece  tre 
consiglieri ,  il  Pellegrino ,  il  Viandante ,  e  lo 
Stucco.  Erano  a  quell'adunanza  aggregati  Er- 
cole Bentivoglio,  Giasone  De  Nores,  Francesco 
Doni,  il  Sansovino,  il  Coccio,  il  Dolce j  e  fio- 
riva ancora  nel  1393.  A'  citati  quattro  nomi 
academici  si  devono  aggiungere  i  seguenti,  che 
lo  stesso  Doni  ci  fa  conoscere  ne'  sopra  ram- 
mentati Pistolotti  amorosi,  e  ne' Frutti  della 
Zucca.  Sono  essi:  L'Addormentato,  il  Capello, 
il  Desideroso,  il  Diligente,  il  Divoto,  il  Di- 
sperato, l'Elevato  ,  il  Negligente,  il  Nicchio, 
l'Ostinato,  il  Pazzo,  il  Pedante,  il  Pidocchioso, 
il  Pigro,  il  Perduto,  il  Piomeo,  il  Secco,  lo 


•       ACA 

Sviato,  lo  Smarrito  ,  lo  Sfaccendato,  lo  Svo- 
gliato, il  Tasca,  ed  il  Zoppo. 

ACADEMICI  SVOGLIATI.  Jacob!  GadJi 
de  scrìptoribus  non  ecclesiasticis 
critico-histoiicum  et  bipartitum  o- 
pus.  Tom.  I,  FlorenticBj  1648;  lom. 
II,  Liigdunij  i64g,  voi.  2,  infogl.pic. 

L'elogio  epigrafico  latino  delFautore,  che  si  trova 
in  fronte  stampato  sotto  il  nome  degli  Acade- 
mici  Svogliati ,  è  opera  di  Valerio  Chimitelli. 

ACADEMICO  ADDORMENTATO  (Lodo- 
vico Tagliarini,  modonese).  Per  la 
processione  del  Venerdì  santo,  rime. 
Modena^  per  Girolamo  Solianì j  in 
fogl.  voi. 

ACADEMICO  AFFIDATO  (Un)  (  Gio. 
Maria  Bigetti  De'  Buttinoni,  da 
Trevi).  Il  Perdon  di  Davide.  Milano ^ 
per  Pier  Antonio  Frigerio.,    1  'j44- 

ACADEMICO  ALDEANO  (Nicolò  Vil- 
LAi\i,  da  Pistoja).  Ragionamento  so- 
pra la  Poesia  giocosa  de' Greci,  de' 
Latini  e  de' Toscani,  con  alcune  poe- 
sie piacevoli  del  medesimo  autore. 
Venezia,  per  il  Pinelli  i63o,  in-^!^ 

ACADEBIICO  ALETOFILO  (Sebastiano 
RoTARi).  Allegazione  medico-fisica, 
ec.    Verona,  per  li  fratelli   3 ferii j 


I  ^  I  I ,  z«-4.° 


Sotto  tal  nome  leggonsi  alle  stampe  altri  opuscoli 

medici  dello  stesso  autore. 
ACADEMICO  ANIMOSO  (Apostolo  Zeno). 
Vocabolario  degli  Academici  della 
Crusca,  compendiato  secondo  l'ul- 
tima    impressione    di    Firenze    del 
MDCXCI.    Venezia,   presso    Lorenzo 
Baseggio,    1705,  voi.   2,    in-/^.^ 
Quattro  ristampe  se  ne  fecero  dal  Baseggio  negli 
anni  1717,  1725,  1727  e  1734.  Si   publicò  poi 
per  la  sesta  volta  in  cinque  volumi  nel  174I, 
accresciuto  sopra  la  nuova  edizione  fiorentina 
del  gran  Vocabolario  della  Crusca,    fatta  nel 
1738,  sopprimendo  in   esso    compendio  tanto 
il  nome   di   Academico    Animoso ,  quanto   la 
prefazione  dello  Zeno,  in  cambio  della  quale  una 
ne  pose  il  dott.  Jacopo  Baseggio. 

ACADEMICO  APATISTA  (cav.^  Antonio 
Filippo  Adami).  I  Cantici  Biblici,  ed 
altri  Salmi  della  Sacra  Scrittura  con 
i  treni  di  Geremia,  esposti  in  versi 


ACA 

toscani.  Firenze j  Giovanclli,  174B, 
in-^."" 

ACADEMICO  APATISTA  (Altro).  Fcdi^ 
Vita  e  fasti   di  Giuseppe  IL 

ACADEMICO  ARDENTE  (Francesco  Ma- 
riani). 

i.^  Risposta  al  sig.  abate  Ridolfiuo 
Venuti,  sopra  la  città  di  Corito, 
se  sia   Cortona. 

Sta  nel  giornale  dei  Letterali  di  Roma,  per  gli 
anni  1786  e  17B7,  p.  286  e  seg. 

2.°  Risposta  al  sig,  Filalete  sopra 
gli  Umbri  in  Toscana,  ed  all'eru- 
ditissimo sig,  Lud.  Ant,  Muratori, 
intorno  alla  città  di  Sorrento,  ed  al 
decreto  del  re  Desiderio,  Roma, 
Pagliai  ini,    ij4'^i  if^-4° 

ACADEMICO  ARDENTE  (Altro)  (Sci- 
pione Buonanni),  Orazione  funerale 
in  lode  del  cav,*^  Battista  Guarini,  re- 
citata neli'Acadcmia  degli  Umoristi. 
Roma,  per  Jacopo  ^lascardi,  itìi3, 
//i-4." 

L'Eritreo  (cioè  Gio.  Vitt.  Rossi)  fece  sul  Buo- 
nanni l'anagramma  Nahonniis ,  siccome  per 
l'^alsìanus  intese  Gaspare  Salviam. 

ACADEMICO  ARDENTE  TOSSARO  (P. 
Andrea  Rossotti,  cistereiensc  della 
riforma  di  S,  Bernardo).  Il  Sacro 
Pi'esepe.  Genova,  pel  Calvenzani, 
i663,  in-4.° 

ACADEMICO  ASTRATTO. Composizione 
da  recitarsi  in  musica  nella  trasla- 
zione del  Sacro  Corpo  e  Sangue  del 
glorioso  S.  Traspadano  martire  in 
Palma,  data  in  luce  da  D.  Felice  Fo- 
colaro,  arciprete  di  Palma;  ed  Ap|)a- 
recchio  drammatico  per  musica,  dis- 
posto per  la  traslazione  del  suddetto. 
Composizione  dell' Acad.'^  Astratto, 
tra  i  Mutabili;  Mutabile,  tra  gli  Of- 
fuscati; Ofluscato,  tra  i  nuovi  Ris- 
chiarati di  Agrigento  (dolt.  France- 
sco Del  Carretto,  d'Agrigento).  Pa- 
lermo, pel  Bossi,    1667,  in-4.° 

ACADEMICO  BRAMOSO  DE'  SOLLECITI 
DI  TREVIGI  (Cipriano  Giambelli,  da 
Verona,  can.*^  l'f'g.*'  lateranensc). 


8 

ACA 

1.*  Discorso  intorno  alla  maggio- 
ranza dell'uomo  e  della  donna.  TrC' 
Vìgij  Mazzoleìiij  i589,  m-4.°  pie. 
2."  Ragionamento  della  forza  d'  a- 
more  e  della  morte,  fatto  nell'Aca- 
demia  de' Rapiti  di  Brescia.  Brescia^ 
nella    stanip.    di   Policreto  TurlinOj 

ACADE3IIC0  CLEMENTINO  vSotto que- 
sto nome  Ferdinando  Galli,  dello  il 
Bibiena,  fece  risposta  al  caj)itoloIV 
dell'opera:  de IL^ Economia  delle  fa- 
brìche  di  Doroteo  Spinelli;  la  qual 
risposta  stampò  a  Bologna^,  per  il 
Longhij    1721,  in- 1 2." 

ACADEMICO  COSTANTE  (P.Carlo  Co- 
stanzo Costa).  Il  consiglio  degli 
Dei,  epitalamio  nelle  nozze  di  Am- 
brogio Doria  con  Maria  Lelia  de' 
Mari.    Genova j    1671. 

ACADEMICO  CRESCENTE  (arcid.-'' Leo- 
poldo Guglielmo  D'Austria).  1  Di- 
porti, poesie.  Brusselles  j,  pei'  Gio. 
Bonmariio  j   i656. 

Trovansi  unite  a"'  medesimi  alcune  rime  del  prin- 
cipe MoMECUCCOLi ,  detto  neir  Academia  dei 
Crescenti  il  Distillato. 

ACADEMICO  DELIO  (Un).  Orazione  re- 
citata ueir  Academia  in  morte  del 
sig.  Gio.  Francesco  Musato,  con  al- 
cune Composizioni  latine  di  diversi 
nel    medesimo    soggetto.    Padova  j 

161 4)  /n-4-" 
Dagli  Atti  delFAcademia  Delia  del  giorno  13  gen- 
najo  del  precedente  anno  1615,  consta  che  fu 
ordinalo  di   fare  questa  Orazione  ad  Antonio 
Frigimelica,  il  quale  ebbe  la  pluralità  de' suf- 
fragi per  tale   incarico.  Da  postille  poi    mss., 
che  leggonsi  in  un  esemplare  Marciano,  appa- 
risce che  autori  delle  composizioni  latine  sono 
il   mentovato  Antonio    Frigimelica,    Lorenzo 
Pignori  A,  Luigi  Lollino,  Ottavio  Memm,  An- 
drea MoROsiM,  Gio.  Antonio  Sforza,  Paolo 
Gualdo  e  Martino  Sandelll 
ACADEMICO  DELL'ANCA  (Matteo Re- 
gali ). 

i.°  Dialogo  del  Fosso  di  Lucca  e 
del  Serchio,  in  risposta  al  dialogo 
dell'  Arno  e  del  Serchio  sopra  la 
maniera  moderna  di   scrivere  e  di 


ACA 

pronunziare  nella  lingua  toscana 
dell' Academìco  Oscuro.  Lucca j  ap- 
presso il  Fredianij    17 io,  in-^." 

La  lettera,  che  precede  il  suddetto  Dialogo,  è  di 
Angelo  Paolino  Balestrieri. 
Fedi^  ACADEMICO  OSCURO- 
2.*^  Il  Filofilo,  dialogo  in  risposta 
alla  Dieta  de' fiumi,  tenuta  l'anno 
171  I,  ec.  Lucca j  per  il  medesimo 
Fredianij  17  12,  /«-4."  Fedi,  come 
sopra,  ACADEMICO  OSCURO. 

ACADEMICO  DELLA  CRUSCA.  (Filippo 
Corsini).  Istoria  della  conquista  del 
Messico  di  Antonio  De  Solis,  tra- 
dotta.  Firenze j  Cecchij  1699,  in-/\.° 
con  liti: 

ACADE3nC0  DISSONANTE  (Gio.  Bat- 
tista Vicini).  Inni  della  Chiesa  vol- 
garizzati.  Mantova,  '753,  //i-8." 

L'editore  Alceste  P.  A., che  fa  la  dedica,  è  Pel- 
legrino Salandri. 

ACADEMICO  EREINO.  H  Converso  del 
P.  Ceva  in  difesa  d'alcuni  sonetti 
del  detto  Padre,  dialoghi  quattro 
copiati  e  publicati  da  un  Acade- 
mico  Ereino.  Milano,  nella  regia 
ducal  Corte,  per  Giuseppe  Richino 
Malatesta,  stanip.  reale  e  conninale, 
1789,  m-8.° 

Credesi  dal  Quadrio  {Storia  d' ogni  poesia,  tom. 
HI,  png.  69)  e  dal  P.  Zaccaria  {Annali  lei- 
ter.,  tom.  I,  pog.  23)  che  autore  di  quest'o- 
pera contro  il  Filalete  del  dott.  Biagio  Schiavo 
sia  stato  il  medesimo  P.  Ceva  ;  ma  il  P.  Me- 
rati,  senza  negare  assolutamente  che  il  sud- 
detto possa  aver  avuta  qualche  parte  nella 
compilazione,  T attribuisce  a!  conte  Gian  Fran- 
cesco Ardizzdxe  Sanmartiìno  di  Front,  che 
publicò  anche  col  proprio  nome  un  libro  por- 
tante il  seguente  titolo,  affine  di  far  proibire 
da  Roma  il  Filalete  dello  Schiavo  :  Dio  Reden- 
tore,  difeso,  contro  di  alcune  proposizioni 
di  Filalete,  da  Gio.  Francesco  Ardizzone 
Sanmartino  di  Front,  opera  presentata  al 
tribunale  della  suprema  inquisizione.  To- 
rino, stamp.  Mairesse,  1740,  in-B." 

ACADE3IIC0  ESTINTO  (sac.^  Carlo  Mo- 
sabra).  L'Idolatria  abbattuta  nel 
trionfo  della  vergine  santa  Lucia, 
dramma.  Siracusa,   1681,  i>z-i2.*^ 


ACA 

ACADEMICO  ESTINTO  RIACCESO  (Giu- 
seppe Fernandes  De  Medrano).  In- 
vito ai  signori  Academici  Riaccesi  di 
Palermo  a  ritornare  agli  studii  poe- 
tici ec.  Palermo 3  Cortesi,  1701,  in-^. 

ACADEMICO  ETRUSCO  (ab.  Gaspare 
Luigi  Odorico,  ex  gesuita,  genovese). 
Lettera  al  sig.  Giuseppe  Vernazza, 
barone  di  Fresney,  sopra  un  antico 
epitaffio.    Torino,    sLainp.   Soffietti, 

1790,  m-4" 

ACADEMICO  ETRUSCO  e  GEORGOFILO 
(mons.^  Arnaldo  Speroni  Degli  Al- 
vAROTTi).  Trattalo  sopra  la  coltiva- 
zione delle  vili,  del  modo  di  fare  i 
vini,  e  di  governarli  ec,  descritto 
dal  signor  Bibel,  traduzione  dal 
francese.  Venezia,  1707,  in-'6°  fig. 

ACADEMICO  FILOMATO  (cav.^'  Giro- 
lamo Ubaldino  IMalavolti).  I  Servi 
nobili,  comedia.  Siena,  per  SiU'estro 
Marchetti ,   i6o5,  m-8." 

Abbiamo  dello  stesso  L'Amor  disperato  e  La 
Menzogna,  ambedue   impresse  in  anni  diversi 
da  Matteo  Fiorimi  in  Siena. 
Fedi,  SBATTUTO,   Acad.°  Filoni." 

ACADEMICO  FIORENTIPsO (Uberto Ben- 
voGLiENTi).  L'Aniinta,  di  Torquato 
Tasso,  difeso  ed  illustrato  da  Giusto 
Fontanini  con  osservazioni  critiche 
d'un  Academico  Fiorentino.  Vene- 
zia,  Coleti,   iT'So,  in'S° 

ACADE3IIC0  FISSO  (Lattanzio  Stella, 
benedettino  da  Brescia).  Il  giusto 
sdegno,  comedia  nuova,  politica  ed 
economica.  Venezia,  presso  Marco 
Ginaninii,    1628,  in-^.° 

ACADEMICO  FORTUNATO  detto  il  CO- 
STANTE (Nicolò  Degli  Oddi).  Rime, 
nelle  nozze  del  seren.°  don  Fran- 
cesco De'  Medici,  granduca  di  To- 
scana ,  con  la  seren.^  signora  Bianca 
Capelli,  figliuola  della  Serenissima 
Signoria  di  Venezia.  Padoua  ,  per 
Ji liberto  3 f eietti y    '^795   "'-4-" 

ACADEMICO  FRUSTO  (Giulio  Cesare 
Croce  ).  Banchetto  de'  Malcibati . 
comedia    {iti    terza    rima)    recitata 


ACA 

dagli  Aflamati  nella  città  calami- 
tosa. Venezia,  per  Sebastiano  Cambi, 
1591,6  Bologna,  per  Fausto  Sonar- 
di,  1608,   ambedue  m-12." 
ACADEMICO  FULGINIO.  Ragionamenti 
due  sopra  la  città  di  Fuligno  nel- 
l'Umbria, detti  nelle  pubbliche  adu- 
nanze da  un  Academico  Fulginio, 
con  in  fine  una  Dissertazione  epi- 
stolare sopra    un'antica   lapide,  di 
Lodovico    Castellini.    Assisi,   ij8i, 
per   Ottavio  Si^ariglia,  //?-4-" 
Si  allribuiscono  al  P.  M.  Antonio  PROSPERI,  con- 
ventuale. 
ACADEMICO  INCAMMINATO  (avvocato 
Luigi  Bramieui).  Tentativi  dramma- 
tici. Parma,  J798,  in-S.'^ 
ACADEMICO  INNANIMATO  (P.  Gabriele 
Sacchim,  cappuccino,  da  Modiglia- 
na).  Disamina   intorno  al  passaggio 
dell'Appennino    fatto  da  Annibale 
ec.  Bologna,  nella  stamp.  di  S.  Tom- 
maso d'Aquino,    1780,  m-4.° 
Questa  dissertazione  venne  a  torto ,  nelle  Novelle 
Leti.  Fior.,  attribuita  al  conte  Gioachino  Pa- 
piani.  Essa  è  in  difesa  di  due  altre  dissertazioni 
sopra  lo  stesso  argomento,    date  fuori  da  fra 
Pietro  da  Modigliana,    confratello  del  P.  Sac- 
chini    suddetto,  e  publicate   in    Faenza,  per 
l'Archi,  che  erano  state  criticate  da  Pasquale 
Amati  con  uno  scritto  diviso  in  tre  parti,  im- 
presso in  Bologna  nel  177G.  Nel  catalogo  Bor- 
bonico {tom.  I,  pag.  90)  per  errore  si  fa  autore 
anche  della  Disamina  il  medesimo  fra  Pietro. 
Nel  modo,  che  riferisce    Tab.  Moreni  {Bill. 
Tose,  tom.  Il,  pag.  288),  una  delle  disser- 
tazioni  sembrerebbe  uscita  sotto  il   semplice 
nome  d'un  Rehgioso. 
ACADEMICO  INNOMINATO  (ab.  Seba- 
stiano Marcucci,   trivigiano). 
i.*' Notizie  intorno  a  mons.^  Giro- 
lamo Beltramini ,  vescovo  di  Feltra. 
Venezia,    1780,  m-8." 
2.°  Apologia  dello  stesso. /wj  1781, 
in.8.° 
ACADEMICO  INNOMINATO  (Al  Irò).  Ri- 
me del  sig.  ab.  Ani.  Maria  Borga, 
pastor  Arcade  ed  Academico  Rico- 
vrato  di  Padova.  Bergamo,  Santinij 
1743,  /«-8." 


IO 

ACA 

Celatosi  con  tal  nome  academico  V  ab.  Pier  An- 
tonio Serassi,  pose  in  fronte  a  questo  canzo- 
niere (dairautore  riflutato)  un  Avviso,  dove 
parlasi  degli  studi  poetici  coltivati  dagl' Italiani. 

ACADEMICO     INNOMINATO     LIBERO. 

Filippiche  {contro  la  Spagna). 
Le  prime  due  Filippiche  vengono  attribuite  ad 
Alessandro  Tassom,  benché  non  sia  certo  che 
sieno  sue:  le  altre  a  Fulvio  Savojano, sotto  il 
qual  nome  si  crede  celato  quel  Giacomo  Ca- 
stellami autore  d'altri  consimili  Ubelli  contro  la 
Spagna,  seppure  di  lui  non  sono  ancor  le  prime 
due,  come  afferma  il  Muratori.  Dette  Filippiche 
non  hanno  frontispizio,  ma  la  prima  pagina  ci 
offre  il  titolo  di  Caducatoria  prima,  allusiva  al 
Caduceo  di  Mercurio,  simbolo  della  pace.  Questa 
Caducatoria  è  in  carattere  corsivo,  diverso 
dal  restante  del  libro;  ed  è  un'esortazione  alla 
pace,  a  cui  nel  line  vedesi  sottoscritto  V In- 
nominato Academico  Libero.  Seguono  poscia 
le  sei  altre  Filippiche  in  cai-altere  tondo,  e  la 
Risposta  alle  Scritture  intitolate:  Filippiche. 
Si  consulti  il  Tiraboschi  {Bibl.  Mod. ,  toni.  V, 
pag.  204  e  seg.).  Due  esemplari  esistono  di 
questo  raro  libro  in  Milano:  l'uno  presso  il 
cons.*  emer."  Bernardoni;  T  altro  presso  di  noi. 
Fedi^  FULVIO  SAVOJANO. 
ACADEMICO  INSENSIBILE  (Ruggiero 
Ventimiglia,  palermitano).  Confuta- 
zione della  genealogia  de'  Conti  di 
Geraci,  addotta  dal  Pirri  nella  cro- 
nologia de' Re  di  Sicilia  l'anno  i644> 
e  prodotta  nel  tribunale  della  gran 
Corte  Sede  Piena  di  Sicilia  nel  1692. 
Venezia j  appresso  il  Pezzanaj  1692, 
infogl. 

ACADEMICO  mSPERANZATO( Lattan- 
zio Stella  ,  benedettino).  Partimenti 
della  penna  addobbati  di  pensieri 
spiegati  in  ode,  prose  academiche, 
poesie  liriche,  ritratti  ec.  Brescia ^ 
per  Ant.  Rizzardi^    iSSy,  m-8.° 

ACADEMICO  INTREPIDO  (Gio.  Battista 
Zappata).  Lezione  sopra  un  sonetto 
di  Luigi  Tansillo.  Colonia  (Ferrara), 

ACADEMICO  INTREPIDO  (Altro)  (Gi- 
rolamo Baruffaldi). 
i.*'  Annotazioni    sopra    il    trattato 
delle    particelle,  e    dei  verbi  della 
lingua  italiana  del  Cinonio. 


ACA 

Queste  sono  impresse  dietro  alcune  edizioni  del- 
l'opera del  suddetto  autore. 
Fedij  CINONIO. 

a.^  Lettera  sopra  un  dubbio  di  lin- 
gua italiana.  Ferrara j  lyi/^,  in'Q° 
3. ''Le  Nozze  saccheggiate  dalli  Dei, 
baccanale.  Feneziuj  per  Bonifazio 
Fiezzerij    i  7  1 8 ,  in-^.° 

ACADEMICO  INTRIGATO  (Un)  (P.  Bar- 
TOLi,  domenicano).  Istoria  di  S.  A- 
gnese  di  Monte  Pulciano,  con  delle 
memorie  della  medesima  città  ,  e 
de'suoi  uomini  illustri.  Siena^  Rossij 
'779'  if^-^-^\  con  ritratto. 

ACADEMICO  INTRONATO  (Un)  (P.Gio. 
Nicolò  Bandiera,  sanese,  della  Con- 
gregazione di  S.  Girolamo  della  Ca- 
rità). Trattato  delli  Studii  delle 
donne,  in  due  parti  diviso  Fenezia^ 
appresso  Francesco  Pitterij  iy4^, 
//;-8.« 

E  libro  lodato  dal  mare*  Maffei,  siccome  scritto 
doti  amente. 

ACADE3IIC0  IRRESOLUTO.  Sotto  que- 
sto nome  academico  diede  alla  luce 
Carlo  Papini,  gesuita  romano: 
I."  Fiori  di   sacra  poesia,  raccolti 
da  Gio.  Francesco  Polello  {che  è 
probabilmente   lo  stesso  P.    Papini). 
Bomaj    1625,  m-i2.^ 
2.°  Della  Guerra  di  Fiandra,  di  Fa- 
miano  Strada,  deca  prima,  tradotta 
dal   latino,  /w'j   appresso  Ermanno 
SchcuSj    i636,  m-4.° 
3.**  Considei-azioni,  del  P.  Geremia 
Dresellio,  sopra  l'eternità,  tradotte 
dal  latino.  Ivi ^    1639. 
4.°  La  Vxeik  vincitrice  e  l'empietà 
domata  da  Carlo  Magno.  I\>i,  1647. 

Quest'ultima  operetta  è  volgarizzata  dal  francese, 
nella  qual  lingua  la  scrisse  Nicolò  Cassim. 

ACADEMICO  LOQUACE  (Saverio  Ca- 
stelli, dottore  messinese),  publicò: 
i.^  La  Pietà  atlante  che  sostiene  le 
monarchie,  discorso  istorico.  ]Sel  li- 
bro I  delle  prose  degli  yicademici 
della  Fucina  j  Monteleone  j  1 667  , 
m-4.^ 


ACA 

2."  L'Oroscopo  della  fede  messinese, 
discoi'so  in  memoria  della  sagra 
lettera  recitato  nell'Academia  della 
Fucina.  Nel  libro  II  delle  suddette 
prose j  Napoli j  appresso  Andrea  Co- 
licchiaj    1669,  in-Z^.^ 

ACADEMICO  NASCOSTO (€n)  (P.Tan- 
credi Cottone,  gesuita,  sanese).  Tra- 
gedie cinque,  cioèrl'Olao,  l'Eduino, 
il  Sidrach  Misach  e  Abdenago,  il 
Davide  e  la  Caduta  dei  falsi  Dei 
nell'Incarnazione  del  Verbo.  Homa^ 
appresso  Guglielmo  FacciottOj  1628, 
in- 12.°,  -  e  colle  altre  poesie  dell' au- 
tore  raccolte  da  Francesco  Giaiietli. 

ACADEMICO  OCCUPATO. 

E  Ferdinando  III ,  imperatore,  che  scrisse  alcune 
rime  rammentate  dal  Crescimbeni  ne''  Conim. 
della  volgare  poesia,  voi.  I,  pag.  324. 

ACADEMICO  OCCULTO  (cav.''  demen- 
tino Vanisettj).  Epistola  all'ab.  Vin- 
cenzo Monti  contro  a'  Poeti  enciclo- 
pedici ,  con  note.  RoverelOj  per  il 
Marchesani,   1779,  in-'Ò.^ 

ACADEiMICO  OLIMPICO  (P.  Bonaven- 
tura Antonio  Bravi,  min.''  convent.*^). 
La  Idropica,  comedia  tratta  dall' au- 
tore del  Pastor  fido  (cav.^GuARiNi),  e 
messa  in  versi  italiani.  Verona^per 
Marco  Morenij  1762;  e  di  nuovo, 
Ivi,   1767,  //z-8.° 

In  ambe  le  edizioni  furono  sostituite  all' originale 
le  quattro  maschere  che  parlano  il  loro  dia- 
letto. Nella  seconda  edizione ,  il  riformatore 
prende  il  nome  arcadico  di  Olgisio  Egisco. 

ACADEMICO  OSCURO  (Donato  Anto- 
nio Leonardi). 

i.*'  Dialogo  dell'Arno  e  del  Sercliio 
sopra  la  maniera  moderna  di  scri- 
vere e  di  pronunziare  ec.  Perugia^ 
Costantinij  1 7  i  o,  in- 1  2.°;  ristampata 
in  Lucca j  pel  Fredianij  in'l\.° 
2." La  Dieta  de' Fiumi,  tenuta  l'anno 
171  I,  per  fare  il  processo  al  Fosso 
di  Lucca  ec.  Macerataj  Silvestri^ 
I  7  I  I  ,  wi-8.",  Fedi  ,  ACADEMICO 
DELL'  ANCA. 

Si  consulti  il  Gior.de' Lett.  d' Italia  ,  toni.  Vili, 
pag.  181;  e  Lucchcsinij  St.  Leti,  di  Lucca, 
toni.  II,  pag.  ìli. 


{{ 

ACA 

ACADEMICO  OSCURO  (Altro)   (Fede- 
rico Vincenzo  Poggi,  domenicano). 
Lettere   ragionate  ad   un  Amico   in 
villa  ec.  Lucca,  Giusti,  177.^,  in-?>.^ 
Sono  tre  lelterc;  ma  poi  T  autore  vi  a2;giunse  una 
Dissertazione,  e  quindi,  mutalo  il  frontispizio, 
publicò    TopiTa   di   nuovo    col   titolo   di  Let- 
tere ragionate,  con  una  dissertazione  con- 
trapposta all'  illustrazione  di  un  antico  si- 
gillo della  Garfagnana  (  del  card.'  Garampi  ), 
scritta  da  N.  N.  Lucca,  ma,  in-e.° 

ACADEMICO  OSCURO  (Altro)  (Anni- 
bale Campeggi). Novelle  due,  esposte 
nello   stile  del  Boccaccio.   Feneziaj 
ifS3o,  /•/?-4.° 
Furono   queste   due    Novelle    poi    inserite    nella 
Parte  I  delle  Cento  Novelle  amorose  degli 
Academici  Incogniti.  Fenezia,  16S1 ,  in-A." 
La  seconda  Novella  è  tratta  dal  racconto  di  Pe- 
tronio Arbitro,  risguardante  la  matrona  d'Efeso. 
ACADEMICO  PARTENIO.  Carlo  Magno, 
ovvero  la  Chiesa  vendicata,  poema 
di  Girolamo  Garopoli.  Roma  j  per  gli 
Eredi  del   Corbelletli,  1660,  i//-i6.° 
Questa  che  è  seconda  edizione,  accresciuta  e  ri- 
corretta, ha  in  ultimo  una  risposta  alla  censura 
fatta  ad  esso  poema  dall' Academico  Parteaio; 
sotto  il  qual  liuto  nome  sospetta  il  Crescim- 
beni siasi  occultato  lo  stesso  Garopoli,  onde 
procurar   fama  alla    sua   opera  con  supposte 
critiche. 
ACADEMICO  PLANOMACO  (conte Carlo 
Gozzi).  Riflessioni  critiche  sopra  al- 
cune proposizioni   trovate  nel  libro 
intitolato:  Il  Genio  ed  i  Costumi  del 
.secolo  corrente;  proposte  al  celebre 
sig.  ab.  Chiari.  Venezia j  i  762,  inS° 
ACADEMICO  QUIRINO  (Orazio  Bianchi, 
romano).  Dell' Achilleide  di  Stazio 
lib.  V,   tradotti.    Milano  j  nel  regio 
ducal  Palazzo,    17^2,   in-^.^ 
Questo  è  il  tomo  IV  della  gran  Raccolta  fatta  in 
Milano   degli  antichi  poeti   latini  volgarizzati. 
Fedi,  CLAUDIANO  (CI.). Le  lodi  di 
Sirena  regina. 
ACADEMICO  RICOVERATO  (Un)(Tom- 
maso  Giuseppe  Farsetti).  La  morte 
d'Ercole,  tragedia.  Fenezia,  Occhia 
1758,  m-i2.° 
ACADEMICO  RICOVRATO  (Altro)  (con- 
te Gio.  Rinaldo  Carli).  La  Ifigenia 


12 

ACA 

in   Tauri,  tragedia.    Venezia^  Re.' 
CUI  ti  j    1744»   in -li." 
Ristampata  nel  tomo  XVII   della  raccolta  delle 
opere  delF  Autore  {Milano,  1787). 

ACADEMICO    RINNOVATO    D'AZOLO. 
Errata-Corrige    delle    memorie  ve- 
nete del   Gallicinli. 
Contro  quest'operetta,  scritta  dalFex  gesuita  spa- 
gnuolo  ab.  Cristoforo  Teintori,  montato  nella 
maggior  furia  il   Gallicioli,   inserì    nelF  Vili 
volume  delle  suddette  memorie  V  intero  Erra- 
ta-Corrige  a    cui    appose  le  sue   risposte;    e 
poiché  il  Tentori  diede  in  luce  altre  sue  Os- 
sen'azioni ,  anche  a  queste  fece  il  Gallicioli  la 
sua  risposta,  che   s'impresse  da  Pietro  Zcr- 
letti  Tanno  1797. 
ACADEMICO  RINVIGORITO  {prof.Gio. 
Battista  Spotòp.no  di  Cento,  barna- 
bita).   Ragionamento    sulla   Bibbia 
poliglotta  di  mons.^  Agostino  Giu- 
stiniani. Bologna,  stamp.  Franceschi j 
18 19,  m-8.° 
ACADEMICO  RINVIGORITO  (Altro) (P. 
Guglielmo    Artegiam,    eremitano). 
Lettera  ad   un  amico  scritta  sopra 
l'elezione  del  seren.°  principe  di  Ve- 
nezia caduta  in  persona  dell' eccoli, 
signor  Alvise  Mocenigo,  li  7.^  agosto 
1722  ,  m-4.° 
ACADEMICO  RIPULITO  (P.   Giuseppe 
Fozio,  della    compagnia  di   Gesù). 
Dell'Istoria  Santa,  libri  V,  per  ciò 
che  principalmente  si  contiene  nel 
Pentateuco,  composto  dal  P.Nicolò 
Talonio  della   compagnia  di   Gesù, 
tradotti  dal  francese  in  italiano.  Bo- 
logna,   per    Carlo    ZenerOj    1649, 

|-«-I2." 

ACADEMICO  RITIRATO.  Fedi, MlEDEh 

(Francesco). 
ACADEMICO    ROxMANO,    SONZIACO  e 
GIUSTINOPOLITANO.       Considera- 
zioni   apologetidie. 
L'' autore  è  il  marc'  Girolamo  Gravisi,  di  Capo 
d'Istria,  che  confuta  il  breve  ■Saggio  di  storia 
antica  e  moderna  della   città  di  Parenso 
neW  Istria,  stampato  nel  1796   da   Barto- 
lommeo  f^ergotinoj  col  quale  questi  scredi- 
tava Capo  d'Istria. 
ACADEMICO  ROZZO  (ab.  Giuseppe  Fa- 


ACA 

BiANi).  Vita  di  Pietro  Andrea  Mat- 
tioli. Lii'ornOj  lySB,  m-4'" 
Sta  nella  parte  seconda  delle  /^<7e  degli  nomini 
illustri  toscani,  e  fu  anche  publicata  separa- 
tamente Tanno  1787.  DalT  autore  ddV  Esame 
di  un  paragrafo  di  essa  Tifa  non  si  teme 
d'affermare  che  fu  la  medesima  composta  dal 
P.  Gio.  Nicola  Bandiera,  sanese,  P.  dell'Orai., 
e  che  le  annotazioni  gli  furono  somministrate 
in  Siena  da  Francesco  CALVI,  prof,  di  medicina. 

ACADEMICO     SEMPREVIVO.     Vivezze 
poetiche.     Parma  ,    per    il    Fio  Ili , 
i668,  m-i2." 
Siccome  potrebbesi  da  alcuno  credere  che  Sem- 
previvo fosse  veramente  nome  Academico;  cosi 
giova  sapere  eh' è  il  cognome  del  casato  d'un 
Gesuita  veronese,  il  cui  nome  era  Sempronio 
Bernardino. 
ACADEMICO  SOLINGO  (Cesare  Barba- 
bianco,  di  Capo  d'Istria).  L'Assonto 
amoroso.  Trcvigi ,  appresso  Aurelio 
BcglieLlinij    159^;   ma  in   fine,  per 
Domenico  Amici,  i593,  i«-4.°;  e  di 
nuovo,  L'i,    i6o3,  ì/z-8." 

Il  Mazzucchelli,  forse  tratto  in  errore  dalla  du- 
plice data  che  ripetesi  nell'edizione  del  1895, 
registrò  due  diverse  edizioni  siccome  stampate 
in  Treviri  nell'anno  medesimo:  ed  egli  non 
ci  fa  neppur  sapere  essere  quesl'  operetta 
pseudonimamente   impressa. 

ACADEMICO  SOTTOMECCANICO  (Giu- 
lio Cesare  Becelli).  Ragionamento 
degli  Academici  Meccanici,  esposto 
e  diviso  in  dialoghi  due  sopra  un 
libro  intitolato:  Cronica  della  città 
di  Verona,  descritta  da  Pier  Zagata, 
con  giunte  e  supplementi  (di  Giam- 
ballisla  Brancoli.m,  Par.  /.).  Ferona^ 
per  il   Tumermani,    1746,  m-8." 

ACADEMICO  TENEBROSO  tra' Zelanti. 
Ai)ologia  intorno  la  nascita  di  S.  Ve- 
nera  in   Aci,  contro   il  P.Giovanni 
Fiore;  in-/\.' 
Sta  in  fine  al  hbro  che  porta  per  tìtolo  ;  Aci  an- 
tico, di  Sebastiano  Vasta- Cinelli.  Palermo, 
appresso  Angelo  Felicella,  1751.  Sotto  il  nome 
d'Academico  Tenebroso  nascondesi   lo  stesso 
Vasta-Cinelli. 
ACADEMICO  TICINESE  (ab.  Francesco 
Delfo  G111RARDELL1).    All'immortale 
signora  Maddalena  Grassi,  che  rap- 


ACA 

presenta  la  parte  di  Semiramitle  iti 
Parma  nell'anno  i8o5.  Co' tipi  Rossi j 
fo^l.  voi. 

ACADE-MICO  TDIIDO  (P-  Saverio  Bet- 
tinelli, f;;esuita).  Rime  per  la  signora 
Teresa  Zanardi  che  veste  l'abito  di 
S.  Teresa.  Mantova j  Panzoni j  1764, 
in-^.'' 

ACADEMICO  UMORISTA  ED  OZIOSO. 
La  Poesia  filosofante  esaminata,  in 
difesa  di  un  componimento  platonico 
del  sig.  Gio.  Battista  Manso,  calun- 
niato dal  R.D.  Scipione  Errico,  mes- 
sinese. 

Sta  fra  le  prose  di  Giuseppe  Campanile,  Napoli, 
1666,  in-iì.°,  che  è  V  autore  della  suddetta 
difesa. 

ACADE3IIC0  UNITO  (Vincenzo  Auria, 
siciliano).  Relazione  della  machina 
alzata  in  Palermo  a  di  i5  di  luglio 
1660,  celebrandosi  la  festa  di  S.Ro- 
salia, nobilissima  palermitana,  dal 
sig.  Pandolfo  Malgouelli,  nobile  fio- 
rentino, con  il  dialogo  in  musica 
recitato  in  detta  machina.  Palermo ^ 
appresso  Giuseppe  BasagniOj  1660;  e 
di  nuovo,  Firenze,,  appresso  ì^incen- 
zo  Evangelista^  l'anno  stesso;  sempre 

ACADEMICO  VENETO  SCONOSCIUTO. 
(Girolamo  Priuli,  senat.^  venez.").  La 
Galatea,  poema  lirico,  colle  alle- 
gorie dello  stesso.  Senza  luogOj  ed 
anno  j  in-S.,  e  di  nuovo,  Cremona j 
1628,  m-i2.° 

ACADE3IICUS  INNOMINATUS  (P.  Boni- 
facius  Agliabdus  ,  bergomas  cler. 
reg.  theat.  ).  Cleopatra  orans,  non 
exorans.  Bergoniij  ijpis  Marci  An' 
tonii  Ruheij,    i653,  in-ii.^ 

ACADEiMICUS  SOLITARIUS.  Epitome 
Cattanea,  seu  compendium  heroum, 
ac  virorum  illustrium  Cattaneorum 
de  Lendinaria.  Bononice ^  {)'P'^  P- 
M.   Monti,    1701,   in-^P 

Dal  sig.  Lancetli  {Aggiunte)  viene  riferita  come 
pseudonima  questa  epitome  ;  del  che  dubitiamo, 
poiché  nel  Cat.  delle  Storie  d'Italia,  pos- 
sedute dal  Bali  Farsetti,  è  riportata  col  nome 


43 
ACC 

deir autore  così:  Julii  de  Vincentiis  epitome 
Cattanea,  etc. 
ACADEMICUS  VERTUMNIUS.    Examen 
thematumccelestiunivariorumastro- 
nomorum  usque  ad  Tyconem  -  Ra- 
tio supputandi  eclipses   -  Theorica 
planetarum. 
11  Sottvello  {Bib.  Soc,  pag.  Goe)  dice  che  queste 
tre  opere   furono  lasciate  mss.  dal  suo  confra- 
tello P.  Melchiorre  Inchofer;  ma  il  P.  Riccioli 
assicura  che  furono  stampate,  vivente  Fautore, 
sotto  il  sopracitato  tinto  nome  di  Academico 
Vertunnio.  Lo  stesso  ci  fa  sapere  puranco  che 
il  P.  IiNCHOFER,  cosi  Celato,  diede   medesima- 
mente alla  luce  :  Poema  in  laudem  medicince 
et  contra  malos  medicos. 
ACAMPI   (Simonis).  Neapolitani  in  va- 
rios    Galeni     libros    Commentaria. 
JVeapolij    1642,  et  iteram,  Ibidem j 
apud  Dominicum Maccaranunij  1647. 
m-4.« 
Costui  è  un  plagiario:   compose  l'opera  Erasmo 

Salati,  medico  siciliano. 
ACASTO    LAMPEJO    P.    A.     (Floriano 
Caldani  ).     Epigrammi.     Bussano , 
1809,  in-\^P 
ACATO  EVOETICO  P.  A.  (CamilloVoL- 
ta).  Prose  e  rime  pel  trasporto   del 
monumento  e  delle  ceneri  di  Lodo- 
vico Ariosto.  Ferrara,  anno  X(i  80 1- 
1802),  Bianchi  e  Negri,   in-^.^ 
Sonovi  inoltre  composizioni  di  Curiate  Acrisioneo 
(marc'  Alessandro  Palli  cci  Colboli),  e  d'altri. 
ACCARISIO  NICOPOLITANO.   Pensieri 
circa  alla  direzione  del  Reno  e  di  al- 
tri fiumi,  acciocché  non  danneggino 
il   territorio    di    Bologna    ed   altre 
città    circonvicine,    e  del    modo  di 
formare    un    alveo  di  acqua,    cioè 
un  naviglio  che  porti  in  retta  linea 
al  mare.  Bologna^  per  il  Peri,  1660, 

in-f^.'' 
Dice  r Orlandi  {Scritt.  Bolognesi),  che  sotto  tal 
nome  piacque  nascondersi  al  P.  D.  Lorenzo  Nl- 
COLIM,  monaco  vallomln'osano. 
Accattabrighe.  Giornale,  stampato  in 
Milano    dal  Fanfanij  di    cui  com- 
parvero alcuni    numeri    negli  anni 

1818   e    18 19. 
Non  fu  continuato:  ne  era  principale  estensore 
il  conte  Trussardo  Caleppio.  bergamasco. 


44 

ACE 
ACCESO    Acad.''   Rinnovato.  Fillide, 
favola  pastorale.  Ferrara,  Baldinij 
iSyg,  in-8.° 
Fu  ristampata  questa  rappresentazione  dallo  stesso 
Baldini,  l'anno  1884,   per  errore   col  nome 
di  Catullo,  invece  di  Camillo  Della  Valle,  che 
è  il  sopra  mascherato  autore  della  medesima. 
ACCESO  Acad.'^  Rozzo  (Giuseppe  Fa- 
biani).    Storia     dell' Academia     dei 
Rozzi,  estratta  dai  mss.  della  stessa 
dall' Academico  Secondante,  publi- 
cata  '  dall'  Acceso.    Siena  j   Pazzini^ 
Carile  fi^Uj  '775,  m-8.*^,  colf  im- 
presa dell'  Academia. 
Ignoriamo  chi  sia  il  Secondante. 
ACCIAJOLUS    (Donalus).  De   adventu 
Spiritus  sancti  Oratio.  RomcEj  typis 
Corbelettij   1646,  m-4." 
Fu  recitata  alla  presenza  di  Urbano  Vili ,  S.  P., 
da  Donato  Acciaiuoli,  ma  fu  scritta  dal  P.  Gio. 
Batt.  Cancellotti  della  Compagnia  di  Gesù,  di 
s.  Severino  nella  Marca. 
ACCIOLI  (Zenobius). 
Così  si  legge  nella  versione  di  Eusebio  contro  Jero- 
cle,  stampata  da  ^Ido  nel  l»02,  col  testo  greco 
dietro  a  Filostrato  de  iuta  Apollon,  Tyan., 
siccome  pure  nella  ristampa   di  Colonia ,  per 
Gio.  Gimnico,  in-8.°  nel  issa ,  dove  ancora 
Zanobio  Accioli  vien  detto;  ma  s'avverta  che 
il  vero  nome  è  Zanobio  Acciajloli,  ilorentino, 
frale  domenicano.  Benché  si  tratti,  a  dir  vero, 
non  di  un  anonimo ,  ma  piuttosto  di  correg- 
gere un  nome  errato,  abbiamo  tuttavia  stimato 
che  non  potesse  a  taluno  non  dispiacere  que- 
sta nostra  avvertenza.  Si   consulti  intorno  al- 
l'autore  Pompeo  Litta  {Famiglia  A cciajuoli, 
tai>.  V). 
ACCURSIUS  (Bonus),  pisano  di  patria, 
detto   anche    BONACORSUS ,   si  dee 
considerare  diverso  da  quel  Buono 
fratello    di    Accorso    il  Glossatore, 
bolognese. 
E  da  rammentarsi  con  lode  il  Buonacorso,  pisano, 
a  motivo  d'essere  stato  uno  de' primi,  dopo  la 
invenzione  della  stampa,  a  promulgare  in  Mi- 
lano opere  greche,  principalmente    gramma- 
ticali, affine  di  far  fiorire   lo  studio  di  quella 
classica  lingua. 

Acerba  (L')  di  Cecco  (Stabili),  d'A- 
scoli, col  commento  d'incerto. 

L'autore  del  commento  è  Nicolò  Massetti  da 
Modena,  col  cui  nome  poi  apparisce  egli  in 
varie  edizioni. 


ACH 

ACESTE  ITALICO.  Ragionamento  apo- 
logetico aFilalete,  contrapposto  alle 
riflessioni  fatte  sopra  un  disegno 
del  cav.*^  Gio.  Francesco  Buonamici. 
Senza  luogo  ed  annOj  in-8.° 

Sotto  il  mentovato  finto  nome,  lo  stesso  Buona- 
mici, architetto  ed  Academico  dementino,  pu- 
blicò  questo  ragionamento. 

ACHILLE  da  Siena  Achille  de' Conti 
D'  Elci. 

Achille  in  Sciro,  favola  drammatica 
per  musica  (d'  Ippolito  Bentivo- 
GLio).  Venezia j  dirti j  1664,  in-^^" 

Achilles,  tragsedia,  Albertini  Mussati. 
Fedij  MUSSATUS   (Albertinus). 

ACHILLINI  (Philothffii)  Consiliarii  Re- 
gii.  Somnium  Viridarii  de  jurisdic- 
tione  regia  et  sacerdotali  libri  II, 
Extat  in  voi.  I.  Monarchice  S.  -Ro- 
mani Imperli  pag.  58,  et  seg.  Ha- 
noi'icBj    161  I,  in  fogl. 

L'editore  Melchiorre  Goldasto  per  equivoco  sin- 
golare ne  fece  autore  il  mentovato  Filoteo  A- 
chillini,  bolognese,  tratto  in  errore,  perche 
questi  compose  un  poema  detto  il  f^iridario. 
L'opera  da  noi  sopra  riferita  fu  publicata  la 
prima  volta  in  francese  col  titolo  di  Songe  du 
f^ergier.  Lyon,  par  Jac.  Maillet ,  1491,  in 
pie.  fogl.  Avvi  disparità  di  parere ,  se  sia  essa 
slata  originariamente  scritta  in  francese  ovvero 
in  latino,  e  così  pure  a  chi  debbasi  la  medesima 
attribuire,  cioè  se  a  Raoul  de  Presle,  a  Charles 
de  Luviers,  ad  im  preteso  Jean  de  Vertùs  ,  a 
Philippe  de  Maizieres,  o  ad  altri  ancora.  Camus 
{Lettres  sur  la  profession  d' Avocai,  pag. 
460,  4."'  édition),  che  dice  d'avere  fatte  molte 
ricerche  in  proposito,  credette  di  poterla  asse- 
gnare a  Jean  de  Lignano  (  da  Legnano ,  bor- 
gata nel  milanese,  patria  di  lui),  giureconsulto, 
il  quale,  creato  cittadino  di  Bologna,  fece  varj 
viaggi  ad  Avignone,  residenza  in  quel  tempo 
de'  Papi.  Ma  le  nessune  prove ,  che  adduce  egli 
in  conferma  di  ciò,  ed  il  silenzio  del  Fantuzzi 
{Scritt.  Bolognesi),  che  non  accenna  il  presente 
scritto  nel  difigente  catalogo  delle  opere  del  Le- 
gnano, ci  costringe  a  non  far  caso  di  questa 
asserzione  del  Camus.  Il  chiar."  Paulin  Paris,  in 
due  sue  erudite  dissertazioni  inserite  nelle  Me- 
morie dell'Istituto  (rt7i«ol042),  col  titolo  di 
Noui'elles  Recherches  sur  le  véritable  auteur 
du  Songe  du  Fergier,  dopo  avere  posto  in  disa- 
mina se  l'originale  testo  sia  piuttosto  stato  com- 
posto in  francese  che  in  latino,  brevemente 
confuta  gli  scrittori,  che  propendono  ad  attri- 


AGI 

buirlo  a'  singoli  autori  da  noi  menzionati  ;  e 
concliiude  che  V  opera  fu  originalmente  scritta 
in  latino  da  Filippo  di  Maizières,  c  da  lui 
medesimo  in  séguito  tradotta  in  francese.  Ma 
questo  Filippo  di  Maizières  è  egli  francese  di 
nazione,  oppure  italiano?  Può  nascere  questo 
duhio  dal  vedere  citato  nella  Bibl.  Stenla  del 
Mongitore  {toni.  II,  pag.  172),  un  Philippus 
Mazzerius,  detto  anche  Macerius,  de  Mazcriis, 
e  de  Maseriis,  siciliano,  a  cui  viene  attribuito  il 
Viridario,  sull'appoggio  del  Gesnero,  del  Vos- 
sio,  del  Possevino,  del  Maracci  e  delTeisero; 
il  qual  ultimo  scrittore  è  però  incerto  nel  dirlo 
piuttosto  siciliano  che  veneto.  In  ogni  modo, 
poiché  si  narrano  dagli  storici  le  medesime 
vicende  riguardanti  tanto  questo  Filippo  ita- 
liano, di  cognome  Mazzerio,  quanto  il  Filippo 
francese  ,  nativo  di  Maizières  diocesi  d'Amiens, 
dehbonsi  aniJ)edue  avere  per  un  solo,  qua- 
lunque ne  sia  la  patria. 

Achillis  Gagliardi  compendium  Chri- 
stianae  perfectionis.  J^iennce ,  apiid 
Mieli.  Rictiwn,    i633,  m-i6.° 

Lo  tradusse  dalP italiano  in  latino  il  P.Giovanni 
BucELLEJii,  gesuita,  bresciano. 

ACHMET  ZIRUF,  gran  Satrapo  della 
Persia  (Pompeo  Colonna,  piùncipe 
di  Gallicano  ).  Lettera  al  signor 
Lelio  Menadupena  [don  Einanuello 
Del  Pino),  sopra  un  pronostico  di 
Osniar  Zerit. 

L"' autore  la  ristampò  col  proprio  nome  nelle 
Operette  contro  gli  Astrologastri.  Roma, 
1CS7,  /«-12.° 

AGI  DELPUSIANO  P.  A.  Vedi,  LEAN- 
DRO ORESTEO  P.  A. 

ACIA  STEFFALIDE.  Vallestain  iscol- 
pato. 

Intendesi  con  questo  libro  di  discolpare  il  Vallen- 
stein  (che  pure  trovasi  scritto  Waldstein,  Wal- 
lestain,  Wallenstain)  dalla  taccia  di  congiura, 
contro  quel  libro ,  che  fu  da  prima  scritto  in 
lingua  tedesca,  e  poscia  tradotto  in  lingua  la- 
tina e  stampato  senza  nome  di  traduttore,  che, 
al  riferire  del  Piaccio  {Theatr.  Anon.,  pag. 
516,  num.  12G9)  ,  fu  Alberto  Curcio,  gesuita, 
della  città  di  3Ionaco,  il  cui  titolo  è  questo 
-  Conjuratio  Alberti  FriecUandia;  diicis. 
P'iennce  Austrice ,  ig5o.  -  Il  detto  Piaccio 
{pag.  GS3,  num.  2634,  aa'),  dice  che  la  ri- 
ferita difesa  fu  scritta  da  Davide  Spinelli  ,  cit- 
tadino veneto  ;  ma  la  colloca  a  dirittura  fra 
le  anonime  quando  è  pseudonima ,  perchè 
stampata  sotto  il  finto  nome  di  Ada  Steff a- 
lide.  Il  Rodio   la   riporta    col    nome  del  vero 


i5 
ACT 

autore,  e  col  titolo  Vallestain  scolpato.  La 
storia   della  vita  di  questo   duca  fu   scritta  in 
Imgua  italiana ,  e   fu   impressa   col   seguente 
titolo  -  H istoria  della  vita  d'Alberto  Vin- 
ceslao  duca  di  Fritland ,  del  conte  Gualdo 
Priorato.  Lione,   164S,   in-A.°  -  D'un  amico 
dello  Spinelli,  coperto  coiranagramma  di  Gil- 
dipePropase,  e  la  dedica  al  Duca  di  Caudale. 
Acqua  (L")  alta,  ovvero  le  Nozze  in 
casa  dell'Avaro,  comcdia  (di  Fran- 
cesco   GniTTi ,    patrizio    veneto  ,  in 
versi  vernacoli  veneziani).   Venezia^ 
Bassaglia,    1796,  in-S.° 
ACQUARIO  (mons.^'  Lodovico). 
Ne' sei  sonetti  che  si  leggono  alle  pagine  212,  2li», 
1915  e  1214  del  libro  IV,  delle  Mime  di  di- 
versi eccellentissimi  autori,  stampate  in  Bo- 
logna, per  cura  di  Ercole  Bottrigari,  issi, 
(in  molti  esemplari  )  al  nome  delF  Aquario  fu 
sostituito  quello  di  Lodovico  Castelvetro,  e 
fu  cambiato  il  primo. 
ACROPOLITANI  (Sex.Mii),  adEume- 
nem  Parthenium  epistolse.  mDCCV^ 

Credette  da  prima  Apostolo  Zeno  {lett.  214)  che 
fosse  autore   delle   sopra  indicate  lettere  il  P. 
Capassi  ;   ma  potè  assicurarsi  in   séguito  che 
sono  dell'abate  Norcia  {lelt.  228). 
Acta    alia    auctore    anonymo    coa3vo. 
Vide  3  Vita    S.   Athanasii    episcopi 
neapolitani,  etc. 
Acta  canonizationis    S.   Aloysii  Gon- 
zagffi  et  lectiones  in  officio  (auctore 
Andrea  Budriolo,  soc.  Jesu). 
Acta  canonizationis   S.  Andrese  Cor- 
sini (auctore  Eodem). 
Acta  funeris   Caroli    Sangrii  et  Jose- 
plii  Capicii  (edidit  Jo.  Bapt.  Vicus). 
Consulta  Calogerà  {Opusc.,  tom.  I.  pag.  233). 
Acta  legationis  Helvetioe  ab  anno  i  yaS 
ad  annum  1729.  Turici ^  per  Fran- 
ciscuni  Leontiuni  Schellin. 
L'autore  è  Domenico  Passio>ei,  poi  cardinale. 
Acta  novJG  Academia;  Philoesoticorum 
naturse  et  artis.  Brixice,  apud  Joan. 
Mariani   Ricciarduni ,  1 686 ,  in- r  2.° 
Così   il    frontispizio ,    dopo    il   quale   viene    un 
indirizzo   agli    amatori    delle    scienze    ed  arti 
liberali,  di  N.  N.,  segretario  (Francesco  Lan- 
tena),  che   l'anno  susseguente   fece  prece- 
dere otto  pagine   con  altro  frontispizio  in  tal 
modo  concepito:  Acta  novre  Academiai  Plii- 


46 

ACT 

loesoticorum  natura:  et  artis,  a  mnrtio  anni 
1G8G  ad  fcbruanwn  1C87,  -  Brixim,  1687- 
CeAs.  Princ.  Joaiini  Francisco  Gonzagce  duci 
Sahioneta;,  etc,  dicala.  Hermete  Francisco 
Lantena,  patritio  Brixiano ,  Acadcmice  a 
secretis, alatore.  Brixioi,  apud  Mariani  Ric- 
ciardum.  In  quest'opera  non  vi  sono  trattati 
speciali^  ed  è  il  segretario  die  scrive^  nar- 
rando le  cose  contenute  nelle  Memorie  in 
forma  di  sunto  ec.^  dicendo  però  quasi  sem- 
pre il  nome  degli  autori.  Cessò  questo  Dia- 
rio per  la  seguita  morte  del  gesuita  Francesco 
Lana  Terzi,  che  n'era  il  principale  sostegno, 
e  che  vi  aveva  fatto  inserire  :  -  Obsen>ationes 
mutaiionis  declinationwn  niagneticarum  in 
eodem  loco,  eie.  {nani.  \,pag.  \%).-  Nova 
methodus  construendoi  pyxidis  magneticce 
et  ohservandi,  etc.  (iium.  %l,pag.  17).  -  Ex- 
perimcntwn  singulcv  quo  bini  liquores,  etc. 
tmm.  XVII ,  pag.  òi).  -  Effcctus  meteorolo- 
gicus  insignis,  etc.  {num.  XXII,  pag.  49).  - 
Nova  fruclus  diutissime  asservandi  metho- 
diis  {num.  XXXX,  pag.  183).  -  Le  prime  os- 
servazioni (cioè  il  num.  X)  si  veggono  pm-e 
stampate  negli  Ada  Erudilorum.  Lipsice , 
1686,  a  pag.  B37  e  seg. 
Ada  passionis,  ac  translaliouis  S.  Ma- 
gni Episcopi  Tranensis  et  martyris 
ex  pervetustissimis  codicibus,  notis 
illuslrata.  j^sii,  tjpis  Joaii.  Bapt. 

De  Juliisj   1743,  wi-4-° 

Fu  publicata  quest'  opera  dal  I*.  Giovanni  Ma- 
RANGOM ,  filippino,  sotto  il  nome  di  un  Cano- 
nico dWnagni,  quale  era  infatti  stato  fautore. 

ACTIUS    SINCERUS    (Jacobus    Sanna- 

ZARIUS). 
Actius,  dalla  villa  che  ai  lidi  (i  quali  in  latino 
si  dicono  Ada)  di  Mergellina  il  re  Federigo 
gli  aveva  donata:   Sincerus ,  dal   suo  candido 
■  e  sincero   costume.  Accius   stampò  Aldo  nel- 
r indrizzargli  Tedizione  dell'Arcadia,  impressa 
nel  1S14,  ma  con   errore,  come   altri  mala- 
mente Azzio,  Accioj  così  Syncerus.  Varj  suoi 
satirici  epigrammi  contro  ai  Borgia,  ad  Adria- 
no VI,  ed  a  Leone  X,  che  leggonsi  nelle  poesie 
latine  del  Sannazaro  e  che  furono  anche  stam- 
pati seixiratamente,  si  nega  che  siano  di  lui,  e  si 
•   attribuiscono  invece  aireretico  Celio  Curioue  da 
mons."  Fonlanini  {Eloq.  Ita!.,  toni.  ì,pag.  ASó). 
Ma  ragioni  ben  pii^i  convincenti  militano  a  far- 
celi credere  veramente  composti  dal  primo. 
ACTIUS  SYNCEPtUS  (Ovidius  Montal- 
BANus)  Bononiensis.  Legalis  resolu- 
tio  resolutioiiis  in  causa  collectoris 
arlis    salaroloruin  ,    ole.    Bononice , 
Joau.  Bapt.  Ferronij  1660,  infoi. 


ADA 

Acliones    duse    Secretarli    Pontificii  ; 
quai'um  altera  disputat  an  Paulus 
Papa  IV  debcat  cogitare  de  instau- 
rando Concilio  Tridentino  (magna 
est  enini  spes  de  pace).  Altera  vero 
an  vi  et  armis  possit  deinde  impe- 
rare Protestanlibus  ipsius   Concili i 
decreta.    i556,  in-Q." 
Questi  discorsi  sono  di  Pietro  Paolo  Vergeuio, 
che  ve  ne  aggiunse  un  terzo  sullo  stesso  sog- 
getto nella   seconda   edizione   dell' anno  1359. 
Celio  Secondo  Curione  ha  preteso  che  il  Ver- 
gerlo avesse  involato  quest'opera  da  una  biblio- 
teca, e  publicata  come  sua;  ma  sembra  asser- 
zione arrischiata  senza  fondamento. 
ACUTO,  Acad." Rinnovato  (Bernardino 
Lombardi,  ferrarese).  La  Fillidc,  fa- 
vola pastorale.  Ferrara^  per  Vittorio 
Baldini j   iSyg,  in-^.^ 
ADALSIO  METONEO  P.  A.    (  P.   Gian- 
nantonio   di  S.  Anna,  delle  Scuole 
Pie,  nel  secolo  Orazio  Pedrocchi,  da 
Panano  nel  modonese).  Rime.  i^/Vc/i- 
zc,  Tartini  e  Franchi ^  1738,  in- ii.° 
ADAMI  (Annibalis).  Oratio  habita   in 
funere    Princ    Francisci    Borboni). 
Ronice,  tjpis  Tinassii,  1 669 ,  in  fot. 
Pretendesi  che  non  sia   composizione  del  P.  A- 
daini,  gesuita,   del   quale   porta  il  nome,  ma 
bensì  del  suo  confratello  P.  Bovio.  Noi  però 
crediamo  che  siavi  equivoco  e  confusione,  forse 
perchè,  avendo  questi  descritto  la  pompa  fu- 
nebre e  fatte  le  iscrizioni ,  si  pensò  che  di  lui 
fosse  pur  anco  l'orazione. 
Adaiiiira,  ovvero  la  Statua  dell'onore, 
opera  scenica  (m  prosa).    Venezia j 
1 657;  Perugia^,  1  SSg;  Venezia,  1 662; 
Bolo£^naj  senz'annOj  sempre  in-\i.^ 
È  la  stessa  che  V Amore  nella  statua,  di  Gia- 
cinto Andrea  CicOGMM,  iiorentino. 
ADAMIUS  (Joau.  Michael).  Litterarum 
studia  esse  perjucunda,  oratio  ha- 
bita in  seminario  lucensi  a  Joan.  Mi- 
chaele  Adamio  ejusdem  seminarii  a- 
lumno,  et  per  AureliuniThcopliiluui 
in  luceni  edita.  Liicce^  1757,  m-4-° 
Il  P.  Zaccaria  vuole  che  ne  crediamo  autore  Ja- 
copo Bacci,  rettore  del  seminario  arcivescovile 
di  Lucca.  Anche  il  Lucchcsini,a  motivo  del- 
r  età  allora    tenera    dell'Adami,   conghieltura 
medesimamente.  Questi  la  recitò. 


47 


ADE 
ADAMO  (Antonio  di).  Anatomia  della 
messa  ec.  ,  con  un  sermone  dell'Eu- 
carestia per  l'humil  servo  di  Cristo 
ec.  Senza  luogo j   i552,  i/t-4." 
Il  celato  autore  di  questo  eterodosso   lil)ro  è  A- 
gostino  Mainardo,  da  Asti,  irate  apostata  del- 
l'ordine di  S.  Agostino,  poi  ministro  in  Cliia- 
venna,  di  cui  abbiamo  alle  stampe  qualch'al- 
tra  ereticale  opera.  L'anatomia  venne  anche 
tradotta  in  lingua    francese,  e  due  volle  nella 
latina,  Tuna    delle  quali  traduzioni  Ialine  fu 
falla  sulla  francese. 

ADAMRO    DEL    CONTE    ROMAGIOJA 
{anagramma  di  Adriano  del  conte 
Majoragio,  ossia  di  Mariago,  monaco 
cistcrciense).    Il    Segretario  nobile, 
apologetici   tratti,  con  l'origine  dei 
Conti    Maioragia.    Milano  j,   per   il 
3Ionzaj   i656,  in-^.^^ 
Additiones  ad  Bartulum. 
URossotti  (Scritt.  Pieni.,  pag.  19)  dice   che  da 
alcuni  furono  attribuite  ad  Alessandro  d' Imola, 
ma   erroneamente,  poiché   sono  di  Alessandro 
LosEO,  0  LozEO,  da  Aviliana  nel  Piemonte. 

Additiones  ad  Confessionale  Hiero- 
nymi  Savonarola,  idest j  Compen- 
dium  Censurarum  a  S.  Concilio 
Tridentino  inflictarum.  De  matri- 
monio. CoUectio  dccisionum  mora- 
lium.  Catechismus  Ordinandorum 
et  Confessorum  (auctore  B.  Ale- 
xandro  Saulio  ,  congr.  S.  Barn.). 
Ticini j  MDLXV. 

Ristampate,  col  nome  dell' autore  e  con  aggiunte 
d'altri,  varie  vohe  in  séguito. 

ADELASTO  ANASCALIO  P.  A.  (Jacopo 
Rebellim).  Saggio  di  lettere  piace- 
voli, critiche,  morali,  scientifiche, 
instruttive,  in  versi  martelliani  a 
varj  soggetti  di  qualità.  Venezia j 
Piotio^  lySg,  m-8.° 

11  Rebelum  è  pure  autore  d'alcuni  articoli  con- 
tro il  Barelli,  publicati  ncWa.  3Iineri>a,  gior- 
nale che  slampavasi  in  Venezia  dopo  la  metà 
del  passato  secolo. 
ADELFO     CARITEO    E    FILARMINDO 
ARENIO.  Lettere  sul  libretto  publi- 
cato  in  risposta  alle  Lettere  teologi- 
co-morali  di  Eusebio  Eraniste  (P.Vin- 
cenzo Patuzzi).  Trento j  ijSa,  /,7-8."* 
TOM.  I. 


ADI 


La  prima  e  la  terza  di  queste  lettere   tono  dcl- 
l'ab.  D.  Paolo  Patlzzi,  fratello  del    suddeUo 
P.  Vincenzo.  La  seconda  è  di  Eudosso  Filenio, 
sotto  il  quale  celasi  lo  slesso  P.  Vincenzo. 
ADELFO  DORITEO  (P.  Ciò.  Vincenzo 
Patuzzi,   domenicano). 
i.'^'La  causa  del  probabilismo  richia- 
mata ad  esame  da  mons.*^  Alfonso 
Liguori  ,    e  convinta    novellamente 
di   falsità  ec.  Ferrara  {Venezia)^  a 
spese  del  Remondini  j    17(^45  in-^-'* 
Fu   ristampata    con    aggiunte    in    Napoli  nello 
stesso  anno  e  sesto,  da  Giuseppe  de' Dome- 
nichi.  Mons."  Liguori  rispose  con  un\-ipologia 
circa  l'  uso  moderato  dell'opinione  proba- 
bile j  ma  il  P.  Patuzzi  rephcò.  f-^edi,  sotto. 
2."  Osservazioni    teologiche    sopra 
l'apologia  dell'  illustr.*'e  reverend." 
mons.^'  D.  Alfonso  De  Liguori  con- 
tro il  libro  intitolato:  La  causa  del 
Probabilismo  ec. ,  nelle  quali  si  e- 
spongono  con  maggior  lume  la  fal- 
sità e  l'insussistenza  del  nuovo  si- 
stema probabilistico  da  monsignor 
proposto  e  difeso.  Ferrara  {Venezia), 
a  spese  del  Jìemondinij  1^65,  in-ii.^ 
ADELFO  FIDENTINO  (P.  Antonio  Fo- 
scHiERi).    Lettera    commonitoria    al 
compilatore  del  Magazzino  Fioren- 
tino. Parma j  Borsij    1781,  m-8." 
ADELFO  3IARI0DUL0  (  P.  Lottaringo 
Prospero  Trebbi,  servita,  bolognese). 
Dissertazione  epistolare  sull'  osser- 
vanza del  precetto  divino  della  san- 
tificazione delle  Feste,    a    confuta- 
zione di  una  Dissertazione  stampata 
in  Modena.  Bologna^  a  S.  Tommaso 
d'uéquinOj    i  7  8 1 ,  in- 1 1.^ 
Adelmanni  (De)  Brixiani    episcopi  e- 
mortuali  anno,  atque  vindiciis  N.  N. 
(Caroli  Donedìe)  saccrdotis  brixiani 
ad  concivem  suum  epistola.  Sia  nel 
tom.  XLFII  della  raccolta  del  P.  Ca- 
logerà.  Venezia j  Occhi j  1702,  in-\i.^ 
ADIAFORO  FILETDIO  (P.  Filippo  Ca- 
merini, oratoriano).  Esame  di  quanto 
ha    scritto    Francesco    Mariani  in- 
torno a'  Camenti  Umbri  mentovati 
da  Livio.  Perugia j   lyS'j,  in-/\.^ 

■À 


48 


ADO 


Di  questo  scriUore  non  fa  menzione  il  marc''  di 

Villarosa  nella  sua  Biografia  Fil/jjpina. 
ADIAPIIORUS  ILtCPJNES.  De  primario 
conjiigii  fine,  dissertatio.  Mediolanij 
apud  Agnellam j    iy5'ò  ,  m-4." 
Di  quest'operetta  fu  creduto  autore  il  ran.''Gian- 
nandrea  Irico;  masi  venne  in  séguito  a  sco- 
prire essere  lavoro  delFab.  Rovereto^  geno- 
vese, dimorante  in  Blilano.  Così   leggesi  nelle 
Noi'.  Ictt.  di  Fir.,  1753,  col.  33o  e  col.  312. 
ADIAPIIORUS  PHILALETUS   (  P.    Phi- 
lippus    Camerim).   Anuotationes  ad 
responsioneni  Francisci  Mariani  prò 
Umbris     Camertibus   Etrurios,    seu 
Clusinis.  Pisaiirij  ex  typ.  Gcwcllij 

Fu  confuso  da  alcuni  il  P.  Camerini  Filippino 
col  P.  Bernardi,  conventuale,  essendo  stata 
attribuita  al  primo,  in  vece  che  al  secondo,  la 
Disamina  di  qual  ordine  sia  il  B.  Andrea 
Cacciali,  ec. 
Fedi^  FILALETE  ADIAFORO. 

ADIAPHORUS  THEOLOGUS.  Epistola 
in  qua  animadversiones  in  liistorlam 
theologicam  earumque  defensio  ad 
crisim  theologicam  eniguntur. LucWj 
tyyis  Benedinì_,    lySi,  ìji-^P 

Vuoisi  che  siasi  così  mascherato  il  P.  Benedetto 
Bo.\ELLl  da  Cavallese,  minore  riformato. 

ADINIVA  (Candidi  Grananesii)  (Didaci 
ViDARiA,  aragonensis),  inscriptiones 
et  subscriptiones  Justinianei  codicis 
a  typograpliorum  incuriis  vindica- 
tae.  Neapolij   lyiS,  in-.\.^ 

AAEIZIAAIMONOS    <I'lAOPIlMAIOY    (  idest 

Adisidaemonis  Piiilorom.ei)  vindiciae 
adversus    Sycopliaiitas    juvavienses. 
Operta  quoe  fuere^  aperta  sunl  :  pn- 
tenl  prwstigia.  Plaut.  Capt.  Ac.  Ili, 
S.  III.  Colonke.  apiid  Pctruni  Mar- 
tcaUj    1741  5  //?-4  '"* 
Quest'operetta  di  Giambattista  Gasperi,  trentino, 
fu  composta  in  difesa  del  celebre  proposto  Mu- 
ratori. La  data  di  Colonia  è  falsa. 
Admirandis  (De)  narrationibus. 
È  un'operetta  d' Aristotile ,  che  dicesi  tradotta 
in  latino  da  Giovanni  Boccaccio,  e  che  per 
avventura  non  è   diversa   da   quella   impressa 
senza  nome  di  traduttore  in   diverse  etlizioni 
di  quel  filosofo. 

Adoksccntibus  ontimis  sludiosissimis 


ADR 

in  speni  patri»  crescenlibus  collcgii 
imperatorii  nobilium  conviloribus 
compendiariam  liane  eloquentia3  in- 
stifutioncm,  qua  uti  feliciter  con- 
sueverunt,  Josepluis  Mazzuccliellius 
typographus  Mediolanensis  ,  obse- 
quii  sui  monumentum  cxcuditanno 
Ì777  {Haec  in  front,  liitcris  maju' 
sciilis  ).   Ill-\^P 

Ne  fu  autore  il  P.  Giovenale  Sacchi,  barnabita. 

Adolescenza  (L')  vittoriosa.  Vita  della 
divota  giovane  Gesualda  Antenori, 
una  delle  prime  Sorelle  della  Ca- 
rità di  Bologna,  scritta  e  data  in 
luce  dal  Parroco  di  sant'Isara  (cioè 
dal  sac.^  Giulio  Cesare  Luigi  Ca- 
nali ).  Bologna  j  per  Lelio  Della 
Volpe  j    1734. 

ADONIO  NATALIZIO  (Giuseppe  Di 
Voglia,  cav.^' palermitano).  Lettera 
contro  Ferdinando  De'  Comitelli. 
Venezia^   1648,  in-^P 

ADOXO  ASMENI  (ab.  Francesco  Bo- 
NACcni,  pistojese).  Lettera  a  Giando- 
menico Stellanti  circa  la  relazione 
del  libro  intitolato:  Ze  5e;wa2^o77^^,  e 
immaginazione  vindicatej  ec.  Pistoia^ 
per  Gio.  Silvestro  Gatti ^  174^,  in-'òP 

ADRASTO  IDESEO.  De  Salinis  Cervien- 
sibus  carminum  libri  tres,  quos  am- 
plissimo viro  Joan.  Baptistce  Donato 
episcopo  Cerviensi  D.  D.  D.  Petrus 
Antonius  Zanonius  Regiensis  inter 
Hjpocondriacos  Logisticus.  Cesenoe, 
opiid   Gio.   Blasinunij    1786,  in-S.^ 

Comparve  questo  Poema  Tanno  stesso  della  morte 
deir autore,  stampato  in  Cesena,  per  opera  di 
Ignazio  Chiaramo.mi  e  di  Adeodato  Ressi,  che 
vi  aggiunse  una  versione  in  versi  italiani  sotto 
il  suddetto  nome  di  Adrasto  Ideseo,  noumeno 
che  un  commentario  della  Vita  dell' ab.  Zanoni, 
posto  in  line  del  poema. 

ADRESTO  P.  A.   Fedi^  A.   P.  A. 

Adria  festosa,  notizie  storiche  dell'ar- 
rivo e  passaggio  della  regina  delle 
due  Sicilie  ec.  Venezia^  Occhia  174O} 
/«-i  2." /^e<^?j  Concordia  del  tempo. 

ADRIANI  (Alfonso).    Della  disciplina 


rnilitarc,  libri  tre.   yeneziaj  i566, 

Il  vero  autore  della  suddetta  opera  fu  il  cav."^  Au- 
relio ClCL'TA  ,  come  appare  nella  ristampa  della 
medesima,  fatta  in   f^cnczia,  per  Lodovico 
Avanzo,  nel  1372. 
ADRIANO  CARDINALE  ,    da    Corneto. 

Era  della  famiglia  C.^stellesi. 
Adunanza   tenuta  dagli  Academici  di 
Fossano    in  occasione  delle  auguste 
nozze  di  madama  Carolina  di  Sa- 
voja  col  principe  Clemente  di  Sas- 
sonia. Torino  3  stamp.  Reale  ^  senza 
nota  (V anno  j  /«-4-° 
La  poesia  di  N.  N.  piemontese,  è  del  cav.^  Bit- 
fatti,  di  Chialamberto. 
Adversus  exageratam  a  Jo.  Clerico  lin- 
guaruni  orientalium  ad  theologiam 
necessitatenijOratio  in  pontiGcio  fer- 
rariensi  Archi-Gvinnasio  liabita  (a 
Fr.  Nicolao  Augustiko,  ord.  praed.). 
Nel  toni.  VI,  pag.  21   e  seg.    della  Raccolta 

Ferrarese  d'  Opuscoli. 
^GIDIUS  CORBILENSIS  (di    Nantes) 

vel  CORBOLENUS  (di  Corbeil). 
A  questo  Francese  (prima  medico,  poscia  teolo- 
go), ad  im  S.  Egidio,  ed  anche  ad  im  Gio- 
vanni di  Parigi  vennero  attriljuite  alcune  opere 
che  spettano  ad  Egidio  COLONNA,  romano,  e- 
remitano  di  S.  Agostino,  poi  arcivescovo  di 
Bourgcs,  conosciuto  autore  del  trattato  De 
Regimine  Principum,  stampato  la  prima  volta 
nel  1475.  Fra  esse  opere  non  è  da  omettersi 
il  Correctorium  corriiptorii  doctrince  S.  Tho- 
mce,  che  a  lui  restituisce  il  Naudé  nel  suo  pa- 
negirico della  scuola  medica  di  Parigi.  Vedi, 
RainaldiLS  de  malis  et  bonis  lihris  ,pag.  l!2, 
ed  il  Placcius ,  toni.  II,  pag.  14,  num.  30  e 
40.  Hyde  Cat.  Bib.  Rodi,  pag.  7. 
.EGIDIUS  R03IANUS  (Egidio  Colonna, 

romano),   f^edi  sopra. 
miAUS  QUINTIUS  yE:\ÌILIA!NUS. 
Gio.  Stefano  Emiliano  che  cambiossi  il  nome 
secondo  Fuso  de"  letterati  del  suo  tempo  deno- 
minandosi anche  CniBRlACO,  per    dinotare  la 
patria  da  cui  ebbe  la  sua  origine,  che  fu  la 
città  di  Vicenza,  la  quale  da  alcuni  si  crede 
o  fondata,  o  ristorata  dai  Cimbri. 
^NEAS  SYLVIUS,  che  fu  poscia  Papa 
sotto  il  nome  di  Pio  IL  Era  della 
famiglia  Piccolomim. 
yEPYTUS  CRANINIUS    (Joannes  Guida- 
iiELLi,  pcrusinus).  Irene  ecloga  Paci 


19 
.ETE 
jam  jain  adventanti  proludcbat  In- 
ter pastorcs  arcades.  Sine  annOj  et 
typ.  (secl  circa  i6c)y),  m-4'° 
^Equilibrio  (de)  I.  Aeris  cum  Mercurio 
in  tubo  suspcnsivo.  II.  Aeris  rum 
INIercurio  in  barometro.  III.  Flui- 
dorum  in  vasis  quiescentium,  exei'- 
citatio  aereo-hvdrostatica  habita  in 


Collegio  Romano. 


.  die  I  aprilis 
1764,  (auctore  Josepbo  Maria  A- 
SCLEPI,   soc.   Jesu  ). 
^SOPUS  PRIMNELIUS  E  MNIANOPOLI 

[anagramma  Pompei  Sarnelli,  a  Po- 
ligiiano).  Bestiarum  scliola  ad  ho- 
mines  erudiendos  ab  ipsa  rerum  na- 
tura provide  instituta  decem  et  cen- 
lum   lectionibus  explicafa.   Cesenoe^ 
apiul  Pctrum   Pauluni    Reccputuni  ^ 
1680,  in-\7.P 
iEtatibus  (De)  Ecclesia?. 
Argomenta  il  Goldasto  che  quest'  opera ,   da  lui 
publicata  a  car.  23  del    tom.  I  della  Monar- 
chia Impcriì,  sia  di  Fra  Buonagrazia,  da 
Bergamo,  francescano,  che  fioriva  nel  isso: 
il  Piaccio  tuttavia  duibita  che   tale   congettura 
non  sia  appoggiata  a  valido  fondamento. 

.ETHEREUS  STYMPHALICUS  (  Alexan- 
der Marcellus).  Inter  scria  studia  ju- 
veniles  ]oc\.ParisiiSjSÌne  anno^in-^.^ 

Il  libro  V  degli  epigrammi,  intitolato  Cribrarla , 
doveva  contenere  gli  epigrammi  dal  49S  al  Gii 
inclusivamente;  ma  non  vi  è  che  il  solo  ^iOS 
e  un  altro  epigramma,  ne'  quali  Fautore  dà 
ragione,  per  cui  non  inserisce  quelle  poesie, 
ed  è  per  non  mescolare  il  profano  col  sacro. 
Si  vede  poi  chiaramente  che  questo  libro  V 
fu  lacerato,  ossia  levato  dagli  esemplari,  e 
fatto  girare  a  parte  col  registro  num.  i ,  e  vi 
è  sostituito  quel  carlino  col  titolo  di  Cribrarla, 
e  coi  due  epigrammi  teste  indicati.  Cosi  il  Ci- 
cogna nelle  Iscriz.  Vcn.,  toni.  W ,  pag.  63». 
Lo  slesso  aveva  già  rammentato  nel  tomo  III, 
pag.  233,  un'edizione  medesimamente  impressa 
in  Parigi,  nel  1710,  in-i.";  ed  un'altra,  Ivi, 
senz'anno,  »i-i2.°,  che  crede  eseguita  in  Ve- 
nezia. In  questa,  dopo  varie  poesie  latine,  ven- 
gono gli  epigrammi  dell'autore  col  suo  nome. 

Fedi,  ETERIO  STINFALICO. 

iEterna   Clirisli   ninnerà   etc. 

limo  attribuito  a  S.  Ambrogio,  che  si  canta  per 
la  solennità  do'  SS.  Apostoli.  I  PP.  Maurini 
non  esitarono  a  porlo  nelle  sue  opere.  Le  mu- 


ao 


AFF 


larioni  dell' antico  sono  leggiere  nelle  voci    e 
nel  metro;  ma  1" ultima  strofa  nel  riformato  è 
diversa ,  secondo  che  si  può  osservare  neW In- 
nario  Tommexscano ,  pag.  79. 
Vedi j  Exultet  Orbis    gaiidiis  ,  etc. 
jEterna   Cceìi   gloria  etc. 
Inno,  che  si  canta    alle    laudi    della    feria   sesta 
delle  ore  canoniche.  Benché  non  inserito  fra  le 
opere  di  S.  Ambrogio  dai  Maiu'ini,  è  stalo  però 
composto  dal  detto  Santo,  come  consta  da  un 
codice  Vaticano  della  regina  Cristina  di  Svezia. 
Sonovi  piccole  mutazioni  dall' antico. 
.eterne  Rector    Sidei'uni     etc.     Vedi j 
Custodes  Hominum  psallimus  An- 
geles. 
jE terne  rerum   auditor. 
Inno,   che   si  recita   alle  laudi    della  domenica, 
preso,  con  mutazione  di  poche  parole,  dall'E- 
samerone  di  S.  Ambrogio. 
jElerne   Rex   altissime. 
Inno,  che  recitasi  a  mattutino  per  T  Ufficio  del- 
TAscensione  del  Signore.  11  Magri  {Dick.'  degli 
inni)  dice,  che  da  un  breviario   antichissimo 
mss.   ricavasi  essere   componimento   del  papa 
S.  Gregorio  Magno,  sebbene   il  Roligni  vo- 
glia che  possa  essere  invece  di  S.  Ambrogio,  a 
motivo  che  vien  dietro  immediatamente,  senza 
titolo,  ad  un  altro  inno  segnato  col  nome  del 
Santo,  siccome  osservasi  neir/«wrtno  del  car- 
dinale Tommasi. 
AFFAITATI  (Casimiro)  (fraAnt.  Mario 
Affaitati,  cappuccino).  Il  semplice 
ortolano  in  villa_,  e  l'accurato  giar- 
diniere   in  città.  Milano  j    Quinto _, 
171  2,   in-d>P 
In  séguito  uscì  col  vero  nome  dell'autore. 
Affetti  caritativi,   di    N.     N.    Padova 

(data  falsa) .  in-\  2.° 
Quest'opera,  tirala  a  pochi  esemplari,  fu  scritta 
da  Giuseppe  Battista   contro  Federico  Men- 
nini.  Il  Crescimbeni  dice  che  usci  alle  stampe 
l'anno  1C74. 
Vedi j  Furti  svelati,   ec. 
Affetti  della  gloriosa  Vergine    Maria 
nel  tempo  della  sua  felicissima  gra- 
vidanza e  sacratissimo  parto,  spie- 
gati da   un  religioso   gran   servo  di 
Dio  (P.  D.   Tommaso    Pellicione, 
teatino),  e  dati  in  luce  da  Egidio 
Longo  (o  meglio  dal  P.  D,  Fran- 
cesco BoLviTo).  Napolij  nella  slanip. 
del  suddetto  Longo,    i633,  m-12." 


AFS 
Affetti  di  s.  Agostino  verso  Dio,  ca- 
vali dai   libri  delle  Confessioni,  e 
trasportati  dal    latino    in  italiano. 

Napoli. 
Ne  è  autore  il  P.  Reggente  Gio.  Nicola  Chiesa, 

eremitano. 
Affetti  di  s.  Gaetano  nel  Presepio  al 
Bambino  Gesù  (del  converso  teatino 
Giovanni    Di  Aprile).    Roma  j  De 
Lazari  j    16^3,  in- iQP 
Affetti  sacri   (del  P.  Ignazio  Bompiano, 
gesuita). Boniaj  Varese^  1 67 2,  in- 1  a.*' 
AFFLITTI    (Massimo    Degli).    Lettere 
sulla  materia  del   probabile.    Colo' 
nia_,    \'jì)i   [da ta  falsa ) ,   in-\iP 
Sotto  il  mentovato  nome   ascondasi  il   P.  Paolo 

Seg>eri,  seniore. 
Aforismi  del  divino  Platone  ad  arre- 
stare il  morbo  epicureo,  da  filosofo 
cristiano  adattati.  Padova^  Conzattij 
I  yjQ  ,  toni.   4?  i'i-^  2.° 
Opera   periodica  del  P.    Bernardo,  di  Venezia, 

della  famiglia  Baffo. 
AFRICANI     SCIROTiE  ,     ET     CURSINI 
FRANCOBACCI,  ad  Placidianam  do- 
ctrinam  additamenta  excerpta  ex  ter- 
tio  libro  astronomicarum  rerum. 
Sono  osservazioni  astronomiche  stampate   sotto 
que'  due   anagrammi ,    co'  quali    coprironsi 
Francesco  Brunacci,  e  Francesco  Maria  Ono- 
rati, socj  ambedue  dell'Academia  istituita  io 
Roma  da  mons.*  Ciampini. 

AFRISIO  (Camillo).  Vedij  Lamento  di 
Cecco  da  Verlungo,e  CLASIO  (Luigi). 
AFSCALCO  (Bernardino)  [anagramma 
di  Francesco  Alibrando,  messinese). 
Termine    rimessa  in    stato,  oppur 
risposta  ad  uno  scritto   del  dottor 
Vincenzo  Auria,  ec.   Venezia  {Mes- 
Sina),   i664;   in-/^.^ 
L'autore  pretende  di  favorire  i  Termìnesi  intorno 
alla  patria   del  B.  Agostino  Novello,  nella  cui 
vita ,    scritta   dall'  Auria    e   stampata    in    Pa- 
ler/no  nel  iGi4,  ave\3i  questi  chiaramente  di- 
mostrato essere  stato  palermitano  della  nobile 
famiglia  Termine.   Se   il  libro  è  dettato    come 
il  titolo  (che  noi  abbiamo  riferito  in  iscorcio  ) 
guai  a  chi  vorrà  leggerlo  !  Oltre  alla  barbarie 
dei  modi,  errò  l'autore  nel  dire  che  Vincenza 
Auria  fosse  cefalutano  per  nascita,  e  genovese 
per  origine  {Mongitore). 


AG/V 

AGAMFRO  Pl'LOPlDEO  P.  A.  (conle  al). 
Lodovico  Flangini,  veneziano).  Rime 
(li   mons.^'  Bernardo  Cappello,  cor- 
re Ite,   illustrate  e  accresciute,  colla 
vita  dell'autore  scritta  dall'ai).  Pier- 
antonio    Serassi,  e   le   annotazioni 
di  Aganiiro    Pelopideo.    Bergamo  ^ 
1753,  voi.  2,  in-'Ò.''  Vedi,  QUIREÌNO 
TELPUStACO. 
AGANIPPEO  (Alessio)  (Gio.  Evangelista 
Di  Blasi).  Giudizio  sojira  una  lettera 
di   L.  De  Veillant,  proposto  da   oc. 
Palermo j  slanip.  reale,  1788,  zVjt-8." 
Fu  ]uil)licato    in  difesa  del    falso  Codice  diplo- 
matico di  Sicilia  sotto  il  dominio  depili  A- 
rahi,  famosa  impostura  di  Giuseppe  Velia  ,  mal- 
tese, contra  una  lettera  scritta  in  cattiva  lingua 
francese  stampata  in  31  alla,  con  la  data  del  50 
marzo  1738,  sotto  il  nome  di  cotale  Veillant, 
attribuita  al  can."  Gregorio,  di  Palermo,  che 
.  metteva  in  derisione  i'  autenticità  del  sopra  in- 
dicato codice. 
AGANUTI  (Ambrosio).  Aggiunta  al  rag- 
guaglio di  Gio.  Francesco  Loreda- 
110,  percliè  il  Bembo    perseveri    in 
carica  di    revisore  de'  libri.  Presso 
ad  Apollo  3  ec. 
Argomentasi  che  ne  sia  autore  Pah.  P.  D.  Cle- 
mente Gavami,  monaco  cisterciense  di  S.  Bar- 
tolo  di  Ferrara,  il   quale  scrisse   forse  anche 
l'opera:  Ambrosio  Agauuti  difeso  dal  dott. 
Buonafede.    Casale,    presso    la  Speranza, 
1C47,  in-\.° 
AGAPETO  FILALETE  (Cosimo  Betti, 

d'  Orciamo). 
AGAPITO  da  Ficheto.  Fedi,  ANASTA- 
SIO   da  Verroccliio. 
AGARIMANTO  BARONIO  [anagramma 
del  prete  Antonio  Maria  Borga). 
i.°  Il  Frusta tor  frustato.  Edizione 
seconda.   Casale  di  3IonfcrratOj  per 
Onorio  Matti/rena  all'  insegna  dello 
Spedale,    l'jQ'ì  ,  in-^P 
La  data  di  Casale  è  finta,  essendo  T opera  stata 
stampata  in  Venezia,  presso  Pietro  Valva- 
sensej  e  benché  dicasi  seconda  edizione,  essa 
però  è  la  prima.  Fu  ristampalo  in  uno  de'  vo- 
lumetti della  Mineri'a  di  Venezia. 
2.*^  Lettera  coli' aggiunta  d'un  po' 
di  prosa  e  d'alcuni  versi  che  ponno 
beiiissimo  aver  per  titolo  il  Frustator 


21 
AGA 

rifrustato,  con  note  ed  intagli  bellis- 
simi. Parigi  {Venezia),  17(^/1,  //;-8." 
Scrive  Pietro  Custodi  nella  vita  ilei  BarettiiuÈ 
lavoro  insulsissiino  deirex-prevoslo  Ant.  Maria 
IJoHCA  e  delTab.  Giambattista  ^'l(•.I^I,  in  difesa 
delle   poesie    di  questo  malmenate  nei  numeri 
XLX.  e  XXIV  della  Frusta.  I  tre  intagli  rap- 
presentano  \m   salirò   frustato   da   una   figura 
di  manigoldo  che  ha  una  zampogna  appesa  al 
fianco,  Apollo  che  scortica  Marsia,  e  1" Invidia. 
Nel  primo  leggonsi  sotto  il  satiro  le  tre  prime 
lettere  del  nome  del  Barelti,  e  sotto  il  frusta- 
tore altrettante  del  nome  del  Borga;  modo  \'C- 
ramcntc ,   disse   con  verità  il   Barctti  nelP  in- 
troduzione del  foglio  XXVI  della  Frusta,  non 
jìiii.  immaginato   di  far  disonore  a  me,   e 
onore  a  so  stesso  ».  Il  Merati  crede  autore  di 
questo  libretto  il  solo  prete  Borga,  e  ne  attri- 
buisce piuttosto  al  Vicini  un  altro  che  posterior- 
mente riferiremo  col  titolo:  //  Barelli  istruito 
nelle  cose  di  Portogallo. 
3."  Lettera  ad  Aristarco  Scannabue 
(Giuseppe    Baretti)    in    cui  dimo- 
strasi, che  lo  Scannabue  è  pazzo, 
temerario  e  ignorante  in  materia  di 
letteratura;  e  si  risponde  a  due  suoi 
fogli  stampati  col   titolo  di  Frusta 
Letteraria,  Roveredo,  a'  i  o  di  settem- 
bre   1763,  in-/\.^ 
Sta  nella  Minerva  Veneta,  pel  Doregni,  set- 
tembre 1765,  num.  XIIX,  art.  V. 
4."  Madrigalone.  A  spese  di  Pietro 
3Iarcuz.zi  stanip.  pn\'il.  delle  Jlimo- 
sissime  Gazzette  venete.  Lucca,  •  761, 

Si  consulti  il  tom.  II,  pag.  517   della    Biogr. 

Tipaldo. 
AGASONE  (Andrea). 

Sotto  questo  finto  nome    trovasi  una  lettera  la- 
tina  indirizzata    a   Paolo    Begino.   Appoggiati 
alla    sospetta   autorità   del  Trapesunzio  contro 
cui  è   dessa   lettera  scritta,   alcuni   credettero 
che  ne  sia  autore   Guarim  il  Vecchio,  vero- 
nese; ma  il  chiar."  cav.'' Rosmini  {Vita  di  lui 
tom.  II,  pag.  85  e  seg.)   pone    ciò   in  dubio, 
e  r attribuisce  piuttosto  a  cpialclie  suo  scolare. 
AGASTARl  (Biagio).  È  Biagio  Astari. 
AGASTI  THESSALIDIS  (Iacinti  Ignatii 
Chiaramonti  )   carminum    libri   III, 
Pars    Prior.     Cesence  ,     excndchanl 
hceredes  Blasinii  ad  sigiuim  Palladis, 
1788,  m-8.'' 
Non  comparve  la  seconda  parte. 


22 

'      AGA 
AGATO  o  AGATONE  (Pietro  Angelo). 

Fedi,  FALOPPIUS  (Gabriel). 
AGATONE  COCANONI.  Anagramma  pu- 
rissimo di  CANONICO  Gaetano  del  co- 
gnome BuELLi,  che  trovasi  a  piedi 
di  una  lettera  critica  al  libro  Bobbio 
illustrato  dall' ab.  Bossctli. 
Notizia  desunta  da  lettera  di  D.  Mauro  Benedetto 

Zufti  a  mons.*  Turchi,  vescovo  di  Parma. 
AGATOPISTO(J.  F.)  (Gio.  Francesco 

BoNAMici,  medico  maltese). 
AGATOPISTO  CROMAZIANO. 
La  prima  parola  è  grecizzata  colle  voci  Agathe- 
Pistis ,   che   significano   il    cognome   delP  au- 
tore, cioè  il  P.  ah.  Appiano  BUONAFEDE,  monaco 
celestino,  di  Comacchio.  Cosi  coperto  puhlicò: 

I.''  Delle  conquiste  celebri    esami- 
nate col  naturai  diritto  delle  genti, 
libri    due.  Lucca j    1768;  Venezia, 
1784;    e     Genova,    1787;   sempre 
af/z-8.°;   e  di    nuovo    Venezia,    Pa- 
squali ,    1788,  in-\iP 
2.^  Il  Genio  Borbonico,  versi  epici 
nelle  nozze  di  Ferdinando  di  Bor- 
bone   e    dell' arciduchessa    Amalia 
d'Austria.  Parma,    1769. 
3.°  Istoria  critica  e  filosofica  del  sui- 
cidio. Lucca,  Giuntini,  \'^6i,  in-S. 
4.0  Istoria  (Dell')  e  dell'indole  d' 
ogni    filosofia.  Lucca,    i  766-1 781, 
tom.   7,  z/z-8.^ 
V hanno  ristampe  di  Venezia  e  d'altrove. 
5.°  Restaurazione  (Della)  d'ogni  fi- 
losofia ne' secoli  XVI,  XYII  e  XVIII. 
Venezia,    Graziosi,    1785,    1786, 
1787  ,  voi.   3,  m-8.° 
6.°  Saggio    di    comedie    filosofiche 
con  ampie  annotazioni.  Faenza, pel 
Benedetti ,    1754,  in-^.^ 
Questo  Saggio  non  comprende  che  una  sola  co- 
media  col  titolo .  /  Filosofi  fanciulli.  Fu  cri- 
ticato dal  Baretti  nella  Frusta  letteraria  {tom. 
II,   num.  18,  pag.  278  e  seg.):  il  che   diede 
occasione  alla  lamosa  guerra  letteraria  tra  il 
Buonafede  e  lui. 

7.°  Storia  critica  del  moderno  diritto 
delle  genti.  Perugia,    1789,  in-8.^ 
È  tratta  dal  tomo    terzo   dell'"  opera   Della  Re- 
staurazione   cV  op;ni  filosofa.  Vedi    sopra. 
Avvene  una  ristampa. 


AGA 

8,"  Versi  liberi  di  Agatojiisto  Cro- 
maziano,  messi  in  luce  da  Timo- 
leone  Corintio,  con  un'epistola  della 
libertà  poetica.  Cesena,  per  Gre- 
gorio Biasini,  1766,  //i-8."  gr.;  e 
di  nuovo,  Venezia,  Pasquali,  1797, 
m-8.°  Vedi,  Dell'Imprudenza  kt- 
teraria. 

9.^'  Opere  diverse.  JSapoli,  Orsini,  e 
Porcelli,  I  785,  1 789,  voi.  1 6,  in- 1 2." 

Il  nome  battesimale  del  P.  Appiano,  prima  di 
entrare  nel  chiostro,  era  Benvenuto. 

AGATOPISTO  CROxMAZIANO  JUNIORE 
(Amanzio  Ant.  Buonafede,  nipote): 
I."  Elogio  storico  letterario  di  Aga- 
topisto  Cromaziano  (cioè  dello  zio 
ab.  Appiano  Buonafede).  Ferrara, 
eredi  Binaldi,  1791,  in-^.^,  con  ritr. 
2.°  Della  letteratura  Comacchiese, 
lezione  parenetica  in  difesa  della 
patria  di  Agatopisto  Cromaziano 
Giuniore.  Senza  indicazione  di  luogo 
e  nome  di  stampatore,  1786,  in-?).^ 

È  dedicala  alle  ombre  arcadiche  di   Euride  Co- 
riniano  (Gio.  Matteo  Zappata),  e  di  Britone 
Dionisiopolita  (Gio.  Battista  Zappata,  fratello 
di  Gio.  Matteo,  ambedue  comacchiesi). 
3."  Saggio  critico   filosofico  sull'ul- 
tima orazione  del  sig.  ab.  Antonio 
Villa.    Ferrara,    per  gli    eredi  Bi- 
naldi,  1786,  //z  8.° 

AGATOPISTO  EPIFANE  P.  A.  (ab.  Fi-an- 
cescoViLLARDi,  poi  francescano).  Ca- 
pitoli due  ai  castigatori  del  dia- 
letto toscano.  Si  aggiunge  una  let- 
tera dell'ab.  Villardi,  eia  risposta 
dell'ab.  Cesari.  Verona,  eredi  3Ierlo, 
1818,  m8.'' 

AGATOPISTO  FILARCO. Lettera  all'au- 
tore delle  lettere  teologico-politiche 
sul  punto  :  Se  1  Giansenisti  siano 
Giacobini 7/2-8. ° 

Loda  le  lettere  teologiche  composte  dalFab.  Pietro 
Tamburini^  si  crede  autore  eh  questa  lettera, 
come  della  seguente,  il  prof.  Palmieri. 

—  Lettera  seconda  sul  libro  dell'ab. 
Bolgcni  int.  Problema  :  se  1  Gian- 
senisti siano  Giacobini.  Colla  data 
di  Alclopoli  20  giugno,  m-8." 


AGG 

AGATUS  SECURUS.  Vendi  cujusdam 
legati  relatio  de  notabili  aula  ro- 
mana ex  italica  lingua  in  romanam 
versa,  i663.  Kedij  Relazione  della 
corte  Romana. 

AGELLIUS  (Andreas).  Lucubrationes 
in  Surrentinorum  ecclesiasticas,  ci- 
vilesque  antiquitates  (auctore  Pbi- 
lippo  Anastasio).  Roma.  iy3i-i  j38, 
toni.   2,  iìi-^.^ 

La  vita  ili  mons.*  Anastasio,  che  leggesi  in  questa 
sua  opera  e  che  appare  scritta  da  Andrea 
Agellìo  suo  segretario,  dicesi  fattura  dello 
stesso  mons.*  Anastasio. 

AGENORE  (P.  Camillo  Miglioli,  cre- 
monese, domenicano  della  congr.*^ 
di  s.  Sabina).  Lettere  a  Filarco,  suo 
amico,  intorno  la  quinta  lettera  del 
P.  Filiberto  Balla,  e  le  censure  di 
Francesco  Antonio  Zaccaria  nel  tom. 
VII  della  storia  letteraria,  in  difesa 
del  P.  Concina  e  di  Eusebio  Era- 
niste.    J^eneziat  lyBG,  tom.^,  in-S.^ 

AGGIRATO  Acad.°  Fileno  (Francesco 
Berm,  ferrarese).  Il  torneo  a  piedi 
descritto  ec.  Ferrai  a  j  Gironi j  j63i, 

AGGIRATO  Acad.°  Incognito  (Giro- 
lamo Brusom).  La  vita  di  Ferrante 
Pallavicino.  Keuezia^  i65i;  e  di 
nuovo,  Ivij, pel  Turrinij  1 655,  in- 1 2."; 
e  poscia  in  fronte  alle  opere  scelte 
del  Pallavicino  colle  note  del  Bru- 
sonij  stampate  nel   1 660. 

Aggiunta  al  catalogo  de'  Padovani  ce- 
lebri ne' loro  secoli.  Padova^  1797, 
Conzattij  in-S.^  P'^edij  Catalogo  de' 
Padovani  celebri. 

Aggiunta  al  secondo  volume  di  don 
Rogello  di  Grecia,  che  è  in  ordine 
il  quarto  libro  di  don  Fioriscilo  .... 
Vedij  Prima  (La)  parte  del  terzo- 
decimo libro  di  Amadis  di  Gaula  ec. 

Aggiunta  al  secondo  libro  di  don  Fio- 
riscilo cbiamato  libro  delle  prodezze 
di  don  Florariano  ec.  Vedi,  Prima 
(La)  parte  del  terzodecimo  libro  ec. 

Aggiunta  al  quarto  libro  dell' bistoria 


23 
AGI 
di  Amadis  di  Gaula  ....  ridotto 
nell'idioma  italiano  per  Mambrino 
Roseo  da  Fabriano.  Vedi,  Prima  (La) 
parie   del    terzodecimo   libro   ec. 

Tulte  rpiesle  aggiiinle  lianno  diverse  edizioni, 
delie  quali  si  possono  vedere  gli  anni  nella  no- 
stra bihliogralia  de'  romanzi. 

Aggiunta  alla  raccolta  de' Cremonesi 
eminenti  ce,  almanacco.  Vedi,k\- 
manacclii   anonimi  num.    i5. 

Aggiunta  e  supplemento  alla  storia 
degli  Uscoccbi  di  Minuccio  Min  ucci 
ec.    Vedi,  Istoria  degli  Uscoccbi  ec. 

AGGO^IITOLATO.  Vedi,  Stanze  in 
lode  del   Cocco. 

AGGRAVATO  Acad.''  Delio  (Antonio 
Barisom).  Orazione  funebre  in  morte 
dell' ili  ustr."  ed  cccell."  sig.  Gio.  Bat- 
tista del  IMonte,  generale  capitano 
della  fanteria  della  serenissima  re- 
publica  di  Venezia  ec.  Padova,  ap- 
presso    Gaspare    Crivellari ,    i6i5, 

AGGREGATOR  de  Brixia,  detto  ancbe 
GULIELMUS  RRIXIENSIS.  È  Gugliel- 
mo  Corvi  o  Corvis,  bresciano. 

AGGREGATOR  PATAVL\US.    È    Gia- 
como DojNDi ,   padovano. 
Di  lui  aLLiamo  fra  le  varie  sue  opere  rammen- 
tate dall' H} de  nel  Cai.  Bodlejano  {pag.  io  e 
pag.  m)-Liber  in  quo  sunt  medie niìiento- 
rum  sinipliciwn,  et  compositorwn  facidtates 
ex  variis  scriptorihus  aggregatce.  f^eii.,  apud 
Juiictasj  il  qual  libro  fu  più  volte  stampato  col 
titolo  di  Prornptiiarium  medicina;,  etc. 
Vedi,  Exarnen  leprosorum. 
AGGUINDOLATO.    Vedi  ,     Stanze     in 

lode  del  Cocco. 
AGIBIO   CHIVASO.     Anagramma    del 

dott.  Biagio   Schiavo,  da  Este. 
AGITATO   Acad.''  Olimpico  (Antonio 
Costantini,   maceratese). 
i.°  L'amante  infelice  nelle  felicità 
d'amore.    Praga,   Leopoldi,    1617, 
in-^:' 
Da  questo  poemetto  il   gran  P.  Cormeille  avrà 
forse  preso   Tidea  di   quello   licenzioso  da  lui 
composto  nella  sua  gioveniìi  sotto  il  titolo  :  De 
l' Occasion  perdue  et  recoin'rc'e. 


24 

AGN 

a."  LcUcre  familiari  di  Toi-quato 
Tasso  non  più  stampale,  con  un 
dialogo  delle  imprese.  Prn^n ,  per 
Tobia  Leopoldi,    i6iy,   in-^!' 

Ne  Cu  edilorc  lo  stesso  CosTAlSTlM-,  che  nella 
flcdica  prende  il  sopra  mentovalo  nome  aca- 
demieo.  . 

AGLAJA  ANASSILIDE.  Copresi  Angela 
Veronese  Mantovani,  di  Treviso. 
Il  diligente  catalogo  delle  edizioni 
delle  varie  sue  rime  si  può  leggere 
nella  bibliografia  femminile  del 
conte  Leopoldo  Ferri,  padovano, 
pag.   38 1    e  seg. 

Furono  esse  rime  pulilicate  anche  sotto  il  nome 
di  una  Pastorella  Trivigiana,  per  rAndreoln, 
nel  1804,  in-ii.°,  edizione  rilìulata  dairautrice. 

AGNELLUS  FRANCtSCUS.  Oratio  de 
spiritu  sancto  habita  ad  Urbanum 
Vili.  Roince  j  apiid  Corhellcituin  j 
1626,  in-i^.^ 

L'Agnello  la  recitò:  il  P.  Francesco  Baicelo 
della  compagnia  di  Gesù  la  compose. 

AGNESIS  (Maria  dt).  Oratio  qua  ostea- 
ditur:  Artium  libei-alium  studia  a 
femineo  sexu  neutiquam  abliorrcre, 
habita  a  Maria  de  Agnesis  ilieto- 
ricse  opera m  dante  anno  cetatis  sua3 
nono  nonduin  exaeto,die  18  augusti 
i^ay.   lìlcdiolani  _,   in   curia   Regia  j 

Fu  ristampata  dal  Manfvh  di  Padova.  Come 
Lene  è  da  immaginarsi  era  troppo  tenera  d'età 
r  Agnesi  per  poterla  comporre  ;  e  dee  quindi 
credersi  fattura  dui  suo  maestro  ah.  D.  Nicolò 
Gemelli.  Dopo  le  orazioni  seguono  alcune  poe- 
sie in  lode  dell' Agnesi;  la  prima  delle  quali 
sottoscritta  con  le  sigle  P.  C.  L.  P.  A.,  è  di 
Pier  Cesare  Larghi,  Pastore  Arcade.  Ignoriamo 
poi  che  cosa  signilichino  le  altre  sigle ,  con 
le  quali  medesimamente  cclansi  altri  diversi 
autori. 

AGNOLO  da  Urbino. 

Angelo  Gallo,  nohile  urhinate,  poeta  e  letterato 
del  secolo  XV.  Ha  creduto  erroneamente  il 
Quadrio  {toni.  II,  pa^.  213)  di  chiamarlo  A- 
gostino,  ingannato  per  avventura  dalla  lettera 
iniziale  A,  che  puossi  in  egual  modo  adattare 
ai  nomi  di  Angelo  e  di  Agostino. 

Agonia  (L')  felice  di  sant'Andrea 
Avellino.  Oratorio  cantato  nell'Ot- 
tavario  solennizzalo   in  Milano  per 


AGR 

la     canonizzazione    del     medesimo 
Santo.    Milano j   3Ialatestaj    1718, 

Opera  postuma  del  P,  Ilaria  Pavesi,  teatino,  cre- 
monese; il  quale  autore  fu  dimenticato  dalj*. 
Vezzosi  ne'  suoi  Scrii t.  Teatini. 

AGOSTINO  da  Urbino.  Era  della  fa- 
miglia Staccoli. 

Nella  raccolta  di  poesie  di  Cesare  Torlo,  e  d'altri, 
trovasi  un  sonetto  sotto  il  nome  di  Agostino 
da  l  rhino  che  principia  -  Quante  volte,  ma- 
donna ,  ho  giù  provato.  -  Ma  il  Crescimherti 
vuole  che  questo  sonetto  sia  di  Bernardo  da 
Montalcino,  detto  Bernardo  Illicino  sul  fonda- 
mento ch'esso  leggesi  con  molte  altre  rime 
di  Bernardo  da  Montalcino,  ossia  Bernardo  La- 
PIM,  in  un  codice  della  Chisiana,  e  si  stupisce 
che  l'editore  l'ahhia  collocato  fra  quelli  di  Ago- 
stino da  Lrhino,  se  non  fu  ingannato  per  la 
somiglianza  dello  stile  essendo  stati  tutti  e  due 
imitatori  del  Petrarca.  In  conferma  avverte  il 
detto  CrescimLeni,  che  Bernardo  Lapini  da 
Montalcino  amò  una  gentildonna  chiamala 
Francesca  Cervia ,  e  che  in  lode  di  lei  com- 
pose molte  rime,  e  fra  le  altre  il  mentovato 
sonetto:  sonetto  di  cui  il  prefato  Crescimheni 
si  valse  per  saggio  delle  di  lui  poesie  che  dice 
esser  noLili  e  scevre  d'ogni  harharic,  dall'or- 
tografia e  da  qualche  voce  non  toscana  iu 
fuori.  Ma  ciò  non  sem])raci  bastevole  argo- 
mento onde  fare  piuttosto  l'uno  che  l'altro 
autore  del  sonetto  in  questione,  perchè  del 
pari  le  rime  dello  Staccoli  s'  aggirano  sopra 
una  donna  da  esso  amala,  e  d'altronde  leg- 
gesi questo  sonetto  puranco  in  un  codice  an- 
tico membranaceo  da  noi  posseduto,  e  nell'e- 
dizione delle  rime  dello  Staccoli,  stampate  se- 
paratamente, senza  anno,  luogo,  e  nome  di 
stanip..  Ì71-4.'';  sul  finire  del  sec.  XV  per  cura 
di  B.  Partolo.  Tre  edizioni  ci  son  note  della 
sopra  riferita  raccolta  delle  rime  di  Cesare  Torto 
e  d'altri  poeti  suoi  contemporanei,  due  ram- 
mentate dal  Quadrio;  cioè  quella  di  Firenze, 
1490,  pel  Bonacorsi ,  rinnovata  con  poche 
diversità  in  Venezia  pel  Rusconi  nel  1398;  la 
terza,  intermedia  e  sconosciuta  (per  quanto 
è  a  nostra  cognizione),  che  sta  fra'  nostri  li- 
bri, impressa  pure  in  Firenze,  per  Ser  Pa- 
cini  da  Pescia,  sul  principio  del  sec.  XVI. 

Agraria  d'  un  dilettante.  Venezia  j 
Fenzo,  1770,  m-8.°  Vedi_,  Dialoghi 
tra  il  Bue  e  l'Asino. 

AGRESTINO  DE'  CALZANTI.  Piego  in- 
dirizzato ad  Erasto  Afrone,  di  lui 
come  figliuolo  amalissinio.  Vinegia , 


25 


AIR 

appresso  Francesco  Grossi j  161 5  e 
1616,  m-8/' 

E  un  (liaIo;;o  ili  Franrcsco  Angeloxi,  con  cui 
s'intcìule  iF  istruire  un  giovine  a  scliivare  le 
fraudi  ck'lle  rie  donne. 

AGRESTO  (Sei)  DA  FICARUOLO.  P^eilì^ 
BARBAGRIGIA  (II)  Stampatore. 

Agricoltore  (L')  esjierimentato.  Pe- 
rugia j  M illesi  j    1784,  in-^P 

Durò  solamente  tre  anni.  Il  proposto  Lastri  ci  fa 
sapere  che  veniva  diretto  da  Adamo  FabroM: 
taluno  però  pensa  che  vi  avesse  gran  parlo 
Giovanni  suo  fratello. 

Agricoltore  (L')  pratico,  ossia  istru- 
zione sulla  coltivazione  della  terra, 
di  cui  possonsi  servire  i  parroelii 
e  sacerdoti  rurali  per  ammaestrare 
i  loro  popoli.  Pa/v/zrtj  Bersi j  1790 

e    1791 ,  in-\  1° 
Almanacco,  di  cui  era  autore   Giovanni  FoMA- 

NESi,  reggiano. 
Agricoltura    (Dell')    italiana,    lettera 
tradotta  dal  francese  ed  inserita  nel 
tomo  III  della  Biblioteca   di  cam- 
pagna ec.  Milano j  Silvestri j   i8o5, 
m-8.° 
L'originale  francese  è  di  Pietro  Bois^efond. 
Agricoltura     sperimentata,     f^cnezia  j 

i'j'J'i  ,  in-8.^^ 
Non  è  che  l'opera  di  Affrico  de  Clementi  im- 
pressa la  prima  volta  in  Venezia  nel  1S72,  che 
fu  riprodotta  come  cosa  nuova  per  ingannare 
gli  allocchi. 
AGYxNODAMUS   ENNOSIGERPIUS  (An- 
tonius  Oliverius).  Epistola  ad  For- 
tunatum   Licelum. 
Leggesi   in   rcsjìonsis  Liccti,  toni.  I,  pag.  49. 

Vedi  Niceron  {toni.  XXVII,  pag.  388). 
Aigle  (L'),  et  le  Ilibou,    iable    avec 
des  notes  (par  l'abbé  J.  A.  J.  Ce- 
ruti, ex  jésuite).  Glasgow  et  Parisj 
1783,  i/z-8." 
Questa   dissertazione  fdosofica,  piuttosto  che  a- 
pologo,  riguarda  il  viaggio  di  Pio  VI  a  Vienna 
nel  1782. 
AIROLDUS   (Franciscus  ).  De   curren- 
tium  temporum  allegoria.  Tractatus 
quartus  de  Leone.  Ferrarice ^  apiid 
Hieronrmiini  Filoniinij  1702,  m-8." 
Nascondesi  Nicolò  Foscarim  ,  come  fece  noto  il 
cav."  Rambaldo  degli  Azzoni  Avogadri  di  Tre- 
viso al  P.  Merati. 


ALA 


AIROr.DUS  (Alphonsus).  Fi'dij  Codice 
diplomatico  di  Sicilia  sotto  il  go- 
verno dogli  Arabi  ec. 

Ajace  in  fiore,  poema  nelle  metamor- 
fosi volgarizzato  dall' ab.  Giovan- 
nantonio  Pedrini,  veneto,  cui  segue 
l'originale  latino  di  Ovidio,  indi 
la  traduzione  francese  del  sig.  De 
la  Condamine,  con  alcune  lettere 
missive  e  responsive  de'  rispettivi 
due  traduttori  da  Parigi  e  da  Lon- 
dra. Aggiuntavi  in  fine  la  tradu- 
zione dell' Anguillara:  pel  solenne 
ingresso  di  S.  E.  Alvise  Sebastiano 
Mocenigo,  ec.  Vencziaj  1795,1/1-4.° 
T^edi ,   Duello  eloquente  ce. 

AjO  (L')  de' cristiani  fanciulli  che  si 
portano  a  comunicare  la  prima  volta 
con  cento  dubi  spettanti  alla  santa 
comunione.  Padova j  1661,  m-i2.° 

Libretto  del  P.  D.  Paolo  Botti,  teatino.  Fu  ri- 
stampato li'i  nel  1648,  col  titolo:  Breve  in- 
struzioìie  per  li  giovajietti  che  si  devono 
comunicare  la  prima  volta,  con  V aggiiaita 
delle  cose  necessarie  a  sapere  per  ben  con- 
Jessarsi. 

Ajo  (L')  fedele  all'animo  divoto  nel 
corso  di  questa  vita  mortale  per  il 
vero  acquisto  della  perfezione  ne- 
cessaria a  tutti  i  religiosi  e  secolari 
(del  P.D.  Giovanni  Maria  Ranieiu, 
di  Nocera,  eremita  camaldolese  di 
monte  Corona).  Padova j  per  Pietro 
Mario  Framhotto ,    1670. 

Al:  Li:  Aeq.  Ve.  I.  V.  D.  (Alexandri 
Lisce  aequitis  veronensis  Juris  u- 
triusque  doctoris  )  Epistola  (  sec. 
XVII)  ad  Summum  Pontificem. 

Opuscolo  in  favore  della  republica  di  Venezia 
contra  l'Interdetto  di  Paolo  V.  Vi  è  unita:  La: 
Gu:  Co.  Cr.  I.  F.  D.,  epistola  contra  edic- 
tum  etc,  della  quale  ci  è  ignoto  l'autore. 

Aladario,  dramma  per  musica  (di 
Borso  Buonacossa).  Ferraraj  slanip. 
Camerale ,    1 68 5 ,  in- 1  2 .° 

ALAGONA  (Idelfonso)  (P.  Giuseppe 
Landolina  ,  gesuita,  siciliano).  Il 
mondo  rifatto  da  Cristo  appassio- 
nato, in  sei  discorsi  sopra  la  pas- 


26 

ALB 

sionc  del  Signore  per  i  venerdì  della 
santa  quaresima,  con  altri  due  so- 
pra sant'Agata  e  s.  Carlo  Borro- 
meo. Catania,  per  f^iiicenzo  Petro- 
nio,   i()52,  in- 11° 

ALANUS  SICULUS.  De  planctu  natura, 
liber  partim  Carmine,  partim  soluta 
oratione  compositus. 

Non  è  di  Alano  Siciliano  :  va  restituito  ad  Alano 
Magno  de  Insllis.  Il  Piaccio  ed  il  Lancelli 
per  errore  lo  chiamano  Adamo. 

Alarico  re  de'  Goti,  dramma  (di  Boi'so 
BuoNACossA  )  recitato  in  Ferrara  nel 
i685  sul  teatro  Buonacossa.  Bolo- 
gnaj  Lojighij  i685  e   1688,  in-ii° 

ALARISCOTTUS  (Gratiosus).  Disputa- 
tio  optica  de  Iride  proposita  in 
collegio  romano  anno  i6i8.Dispu- 
tatio  altera  astronomica  de  tribus 
cometis  anni  161 8,  habita  in  eodem 
collegio.  BomcBj  apud  Jacohum  Ma- 
scardunij    1619,  in-^  P 

Sotto  il  riferito  nome  si  celò  il  P.  Orazio  Grassi, 
gesuita ,  savonese ,  del  quale  alcune  opinioni 
furono  confutate  da  Ilario  Guiducci,  scolaro 
del  celebre  Galileo  Galilei,  col  Discorso  sulle 
comete  ec.  Firenze,  1619. 
Vedij  Libra  Astronomica  ac  pliilo- 
sophica,  e  te. 

ALASSIO  (Tommaso).  È  il  P.  Gio.Tom- 
maso  Gastaldi. 

ALATRI  (Francesco  D').  Il  cappuccino 
scozzese  in  iscena,  con  la  seconda 
parte,  e  sua  morte,  non  ancoi-a  mai 
pili  stampata,  data  in  luce  da  ec. 
Roma,  Mancini,  i6^3,  in-ii.° 

E  una  spirituale  rappresentazione  di  cinque  atti 
in  prosa  ,  e  V  autore  fu  il  P.  Eleuterio  di 
Alatri,  cappuccino,  e  non  già  Francesco  suo 
fratello  che  ne  fu  soltanto  T editore,  come  ab- 
biamo dal  Quadrio  (/ow.  VII,  ^«g".  207).  Nella 
Drammaturgia  r/e//' Allacci  (col.  163)  se  ne  fa 
scrittore  un  certo  Eleuterio  Rozzi,  che  forse 
sarà  il  cognome  di  famiglia  che  aveva  nel  se- 
colo il  suddetto  cappuccino. 

ALBASIS  (Nicola  De)  (P.  D.  Pietro  Ur- 
SLNo,  monaco  cassinese).  Memoria 
del  ramo  Ursino  degli  antichi  conti 
di  Sarno,  data  in  luce  da  ec.  Napoli^ 
1696,  in-^:' 


ALB 

ALBERERÀ  (Leonello  D')  (Enrico  Bt- 
KELLi,  cremonese).  Lettera  a  Silvio 
Eraclito.  Milano,  i  834,  '«-8."  Fedij 
SILVIO  ERACLITO, 

Alberi  (Gli),  idillio  francese  tradotto  in 
versi  latini  e  toscani.  Firenze,  nella 
stanip.  Iinper. ,   lySi,  in^S.^ 

In  questa  edizione  procurata  da  Ant.  Francesco 
GoRl,  compariscono  il  testo  originale  francese 
del  sig.  Des-Forges  Maillard,  gentduomo  bre- 
tone, una  traduzione  in  versi  volgari  del  P. 
Casaregi,  ed  un'altra  latina  di  un  anonimo, 
che  è  il  P.  Gio.  Francesco  Baldim,  somasco. 

Albero  della  virtù,  chiamato  nell'A- 
pocalisse Legno  di  vita,  in  cui  rac- 
colgonsi  le  virtù  teologali  e  cardi- 
nali ec,  presentato  alle  anime  cri- 
stiane e  religiose  da  un  Religioso 
Carmelitano  (P.  Maestro  Po.ntalti). 
Venezia,  Bassanese,    iy53,  in-^. 

Albero  genealogico  ed  istorico  della 
nobile  e  distinta  famiglia  de'  signori 
Crispo.  Messina,  1797,  in-'òP,  con 
rami. 

Ne  è  autore  Cesare  Crispo,  sacerd.',  montelionese. 

ALBERGATI  CAPACELLI  (marc.^ Fran- 
cesco) (Giovanni  Dona  Pasquali,  cor- 
cirese).  Lettera  in  apologia  alla  let- 
tera del  sig.  ab.  Compagnoni,  quella 
che  verte  sulla  conformità  da  lui  ot- 
timamente scoperta  in  fra  gli  Ebrei 
e  i   Greci.  Lipsia,    1 793 ,  in-S.° 

Si  consulti  Tipaldo,  Biogr.  degli  illustri  Ita- 
liani, toni.  II,  sup.  p.  tì03. 

ALBERTI  (Federigo  di  Scipione).  Le 
difese  dei  Fiorentini  contro  le  false 
calunnie  del  Giovio.  Lione,  per 
GioK'anni  Mirtino,    i566,  m-4-" 

Parrebbe  dirsi  meglio  :  Folgarizzamento  di  Fe- 
derigo Alberti  della  prefazione  latina  di 
Michele  Bruto  alla  sua  Storia  Fiorentina. 
La  prefazione  del  Bruto  cosi  tradotta  è  però 
alquanto  diversa   dalla  stampata  in  latino. 

ALBERTIM  (Antonii)  (D.  Aloysii  Oli- 
GNANi,  canon,  regni.)  Epistola  ad 
Joan.  Aloysium  Bongiocchium.  Jio- 
mce,   1755,  m-/j." 

ALBERTIM  (Canonico)  (Ant.  Francesco 


ALG 

Baldi,  sac.^,  romano).  Gli  errori  del 
P.  Albertini.  Ronìn^iPo^i^ìnoìij,  1808. 

E  una  risposta  alT analisi,  clic  il  P.  M.  Giorgio 
Maria  Albertini.  domenicano  di  Parcnso,  aveva 
pu])licata  conira  la  dissertazione  di  esso  Baldi, 
nella  quale  censurava  ini  lavoro  delF  Albertini 
intitolato;  Acroases  de  cliristiaììoriim  ctli., 
che  non  era  se  non  la  somma  delle  sue  teo- 
logiche lezioni. 

ALBERTO  (la  Gandino,  nel  Bergamasco. 

Credesi  della  famiglia  Crema,  e  che  vivesse  circa 
la  metà  del  sec.  XIII.  Le  sue  opere  di  Giu- 
risprudenza furono  stampale  in  f^eneùa,  nel 
1491,  e  di  nuovo  ncWdi  Raccolta  degli  illustri 
Giureconsulti  Tanno  1B34. 

ALBINO  ESADASTE  de  Vargas. 

Sotto  questo  nome  il  P.  Sebastiano  Dolci,  fran- 
cescano, raguseo,  confutò  alcuni  suoi  critici 
ili  un'' operetta  stampata  io.  Ancona,  nel  17C4, 
presso  il  Bellelli. 

ALBO  CRISSO  {anagramma  di  Carlo 
Bossi,  piemontese).  Versi,  raccolti 
da  alcuni  suoi  amici.  Eridam'a  (To- 
rino) j  anno  ni  e  IX,  voi.  3,  in-S.° 
pie. 

ALBORGHETTI  (JustusvEmilius).  Dis- 
sertationes  quinque  de  rebus  primis 
ediloe  per  Justum  iEmilium  etc. 
lìomcCj,  tjpis  Buagnij  1708,  in-^.^ 

Alcuni  esemplari  dell'opera  medesima,  avanti  il 
frontispizio  cangiato  col  titolo  di  Disserta- 
tiones  plìilosoplncce ,  portano  il  vero  nome 
dell'autore  P.  D.  Antonio  Alborchetti,  so- 
masco,  ferrarese,  al  quale  piacque  di  diffon- 
derne altri ,  come  sopra ,  sotto  il  nome  del 
capitano  Giusto  Emilio  Alborghetti  di  fami- 
glia ferrarese,  ma  traspiantata  in  Venezia, 
di  cui  si  vede  alle  stampe  il  seguente  libro  : 
Compendio  della  fortificazione ,  scritto  per 
comando  dell'  eccell.  Sebastiano  Mocenigo 
da  Giusto  Emilio  Alborghetti  ec.  Veìiezia, 
per  lAlbrizzi,  1694,  in  fògl. 

ALCADIMO.  Fedi,  EUSTATIUS  DE 
MATERA. 

ALCAINI  (Bartolommeo)  (Giacomo 
Berti).  Proposizione  per  sradicare 
l'abuso  de'  soldi  falsi. . . .  svelato  al 
pubblico  ec.  Milano,  see.  \Y\U,in-i\.'^ 

ALCAINO.  Fedi,  EUSTATIUS  DE  MA- 
TERA. 

ALCEO  Acad. "Rubicondo  (conte Giulio 
Perticari).  Il  pianeta  Piazzi,  poe- 
metto. 


27 

ALC 

ALCESTE  P.  A.    (ab.    Pellegrino    Sa- 
LANDRi),    Fedi,  ACADEMICO   DISSO- 
KANTK. 
Alchimia  delle    passioni    dell' anime, 
ovvero  Modo  di  convertire  i  nostri 
dispiaceri   in  diletti. 
Questo  opuscolo  va  unito  ad  un  altro  col  titolo  di 
Ragionamento  dello  studio  di  Padova  nella 
partenza  dell' illustr.  sig.  podestà  Ottaviano 
Bon.    Venezia  ,   senz'  anno   e   stamp.    (  sec. 
XV'I).  In  una  copia  che  passò  per  le  mani  del 
P.  Merati,  cravi  scritto:  Munus  Illustrissimi 
Canonici  Querenghi  auctoris.  Questo  Cano- 
nico non  può  essere    che  Antonio   Qierengo 
che  fu  canonico  di  Padova.  Fuvvi  ancora  Flavio 
Qucrengo,  nipote  di  Antonio,  ma  i  detti  opu- 
scoli non  possono  a  lui  attribuirsi;  giacche,  sic- 
come scrisse  il  Tommasini,  Antonio  rinunziò 
a  Flavio  il  canonicato  nel  1607;  nel  qual  tem- 
po i  rammentati  due  opuscoli  eran  già  venuti 
alla  luce.  Tralasciò  il  suddetto  di  riferire  nel 
catalogo  delle  opere  di  Antonio  i  due  mento- 
tovati  componimenti. 
ALCIATUS  (Andreas).Pauli  Jovii  histo- 
rice  sui  temporis  ab  anno  i494  ^'^ 
annum    i547,  ^il^^'i  XLV.    Fioren- 
ti ce ,   Jhirentinus ,    i55o,    i552,  in 

Credesi  che  la  lettera  preliminare  ,  avente  il 
nome  di  Andrea  Alciati ,  sia  fattura  dello 
stesso  Giovio. 

Alcibiade  fanciullo  a  scuola,  di  P.  A. 
In  Oranges _,  par  Juan  Uyart,  i65a, 
in-\  2.° 

L' edizione  originale ,  che  è  rarissima  e  che 
credesi  fatta  in  Venezia,  pel  Ginammi,  si 
compone  di  pag.  104.  Avvene  una  ristampa 
sotto  la  medesima  data  di  pag.  128.  Questo 
oscenissimo  libro  da  alcuni  viene  attribuito 
air  Aretino;  e  vuoisi  ciò  dedurre  dalle  lettere 
P.  A.  interpretate  per  Pietro  Aretino.  Ma  se 
anche  chi  ve  le  ha  poste  avesse  ciò  latto  con 
intenzione  di  dargli  uno  spaccio  maggiore, 
dallo  stile  tuttavia  di  esso,  come  ci  assicura 
chi  rha  letto,  si  viene  in  chiaro  non  essere  0- 
pera  di  lui ,  ma  bensì  di  qualche  pii^i  moderno 
scrittore  {Mazzucchclli ,  Vita  dell'  Aretino, 
pag.  301 ,  edizione  di  Brescia).  Da  noi  pregato 
r illustre  Carlo  Nodier  (di  cui  non  sappiamo 
se  fosse  maggiore  la  dottrina  0  la  cortesia), 
onde  egli  ci  manifestasse  il  suo  apprezzabile 
parere  intorno  alF  autore  di  questa  nefanda 
composizione,  ci  fece  T onore  di  scriverci  ciò 
che  segue:  u  Le  livre  dont  V Alcibiade  fan- 
ciidlo  me  paroit  ctre  la  traducliou,  est  inti- 


28 


ALG 


tuie:   Arnatus   fornacius.  Amator  ineptus. 
Cest  un  très-petit  in-ii.°  de  la  date  de  Pal- 
ladii  1633,  et  qui  a  quelcjues  rapports  typogra- 
phiques  avec  Ics  éditions  elzL'viriennes.  Le  seul 
exemplaire   que  j' ai   vu  annone  e,  étoit  porte 
dans  le  catalogne  de  De  Boze   {pag.  iC,  édi- 
tion  injol.).  Gabriel  Marlin   qui   avoit  dressé 
ce  catalogne,  n'ignoroit  point  la  rarclé  de  ce 
petit   volume ,  et  il   en   jugeoit  probahicment 
corame    moi,  car  il  Tavoit   place  immédiate- 
ment  à  còte  de  V Alcibiade. ^ì\irwnc\. ,  nelP ul- 
tima edizione,   non    pone  il  minimo   duhio  a 
dare  per  positivo  ciò  che ,  con  qualche  esita- 
zione, venne  a  noi   manifestato  da  quel  cele- 
bre letterato. 
Alcide  (L'),  prologo  per  il  dramma  in- 
titolato: La  caduta  de' Decemviri  (di 
Antonino  Del  Giudice,  da  Palermo). 
h'ìj  appresso  Felice  Marino ^  i^9^) 

Alcidiana,  favola  Mllesio-Gallica  tra- 
dotta   in    italiano  (da  Tobia  Pal- 
lavicino, genovese).  Par.  I.  Genova^ 
per  il  Cnlenzi/ii j   i656,  m-12." 
LV^prosio  {Vis.  alzata,  pag.  153,  Pentecoste, 
XLVIII  )  nel  riferire  il  presente  romanzo  con- 
fessa  d'ignorare  Fautore   dell'  originale  fran- 
cese, che  noi  diremo  essere  monsieur  Le  ROY 
DE  GoMBEVlLLE,  siccome  ci  fa  noto  Gordon  de 
Percel,  o  a   meglio   dire  Le.\glet  Dufres.>OY 
{Bibl.  des  rontans ,  tom.  Il,  pag.  62). 
ALCIMELO  EGRATXEO  (Francesco  Gì a- 
coMETTi ,  genovese).  Opere  diverse. 
Geno^'a,   17B7,  7/i-8.° 
ALC13I0  TITArs'lO.  Lettere  di  raggua- 
glio  sopra    l'opera    intitolata:  An- 
tichi monumenti  di  Siracusa,  illustrati 
dal t antiquario  Giuseppe  Maria  Ca- 
podicci. 
Queste  lettere  impi-essc  in   Palermo,  per  Lo- 
renzo Datoliti  1746,  sono  probabilmente  del- 
Fab.  Luigi   Bo>GiovA>M,  autore  della  Guida 
per  le  antichità  di  Sit\icusa. 
ALCINIO  LUPA.  L'Ambasciatore  invi- 
diato,  il   Giuseppe,  e  la  Tacliclea. 
Queste  operette  di  Ferrante  Pallavicino  furono 
pubiicate    sotto  il    riferito    liuto   nome,   che  è 
l'anagramma  del  cognome  Pallavicino. 
ALCUNO  MELPEO  P.  A.  (  Felice  Santi  , 
medico   perugino).   Dell'educazione 
de'  fanciulli,  sermone  dell'ab.  Mor- 
celli ,  tradotto  da  ec.  Perugiaj  i  yg5, 


ALC 

Dee  correggersi   lo  sbaglio  di  Jacopo  Gussago, 
il    quale   nella  Bibl.   Clarense   scrisse   essere 
questa  versione  di  .\lessandro  Vermiglioli. 
Alcinous  puer(Antonii  Nigri).  ParnicCj 

1730,   in-?,:' 
Le  No^>.  della  Bep.  lett.  di  Venezia,  1732,1' at- 
tribuirono al  P.  Vela,  barnabita;  ma  dopo  lo 
restituirono  al  vero  autore  soprannominato. 
ALCISTO  SODALIO  P.  A.  Epicuro  di- 
feso. Osservazioni  critiche  sopra  la 
di  lui  filosofia.  Venezia,  Bettinelli j 
1756,  in-l\:' 
L'autore  si  sottoscrive  nella   dedica   con  questo 
nome  arcadico,  sotto  cui  si  coperse  il  mare.' 
Eugenio  Guasco  in  questa  ed  in  qualche  altra 
sua  produzione. 
Fedi,  Satire  del  Menzini,  e  PANEMO 
CrSEO. 
ALCOrsE  SIRIO  P.  A.  (P.  Carlo  D'A- 
quino ).     Palinodie     anacreontiche. 
Roma,    172(1,   //7-i2.° 
E  una  traduzione  iìdVAnacreon  cantatus,  scritto 
già  in  versi   latini  dallo  slesso  autore ,  e  che 
leggesi  nel   tom.  I   delle  sue   poesie  latine. 
Alcorano  di   Macoinetto,   nel  quale  si 
contiene  la  dottrina,  la  vita,   i  co- 
stumi  e  le  leggi  sue,  tradotto  dal- 
l'arabo   in    lingua    italiana.   Senza 
luogo  e  nome  di  stamp. ,  \  545 ,  m-4.*' 

Dalla  dedicatoria  a  Gabriele  Ludes  d'Aramon, 
ambasciatore  di  Francia  presso  il  Turco,  si 
conosce  essere  stato  stampato  in  Venezia,  per 
cura  di  Andrea  Anivabene ,  al  quale  alcuni 
hanno  erroneamente  attribuito  il  presente  vol- 
garizzamento italiano  che  non  fu  eseguito  sul- 
r  originale  aralio,  come  si  dice,  ma  bensì  su 
la  traduzione  latina  assai  difettosa  di  Roberto 
Rete>e>se,  Alita  nel  sec.  XII  (Fabricius, /?//;/. 
med.  ed  inf,  latin.,  toni.  VI,  pag.  107).     ' 

ALCUINUS.  Formulariuni  cum  pr^evia 
Caroli  ALtgni  epistola.  Spirai ^  per 
Pctrwn   Drachj    14^2,  in  Jògl. 

La  suddetta  prima  edizione  di  questo  Omeliario, 
ossia  Lezionario  latino  riformato  per  comanda- 
mento di  Carlo  Magno,  comparve  sotto  il  nome 
di  Paolo  Diacono;  le  altre  edizioni,  ora  sotto 
il  nome  di  AlccinO,  ed  ora  con  quello  del 
primo.  Quale  veramente  dei  due  sia  stato  il 
compilatore,  gli  scrittori  non  vanno  d'  accor- 
do. Chi  pretese  che  Paolo  Diacono  non  ne  fosse 
già  stalo  il  compilatore,  ma  il  riformatore,  cioè 
che  Alcuino  il  compilasse,  e  che  poscia  Paolo 
Diacono  il  correggesse  e  ripuhsse.  Chi  in  vece. 


ALC 

the  Paolo  Diacono  il  compilasse,  e  che  poi  Al- 
cuino  (il  quale  sopravvisse  a  Paolo)  T aumen- 
tasse. Di  quest'ultimo  sentimento  è  ii  Liruti 
(Not.  de'  lett.  del  Friuli,  toni,  I,  pag.  lOiS). 

Alcune  annotazioni  criticlic  alla  let- 
tera (li  Boriilo  Dafnejo  (conte  Carlo 
di  Rezzonico)  sul  gruppo  di  Venere 
e  di  Adone,  scolpito  da  Canova, 
per  il  marc,*^  Berio(del  marc.'^Toni- 
maso  Gargallo). Napoli j  in-S.^  f^edij 
DORILLO  DAFNEJO. 

Alcune  considerazioni  (del  P.  Gugliel- 
mo Ap.tegiani  o  Artigiani,  eremi- 
tano) sopra  la  causa  ora  pendente 
avanti  mons.^  illustr."  e  reverend,° 
Vescovo  di  Pavia  circa  l'identità 
del  corpo  di  Sant'Agostino.  :=  Altre 
poche  considerazioni  aggiunte  alle 
prime  già  date  in  luce  sopra  la 
causa  ce.  (dello  Stesso).  Senza  luogOj 
ed  anno  (  ma  Pavia,  pel  Ghidinij 
.728). 

Furono  pure  inserite  nella  Collcctio  auctorum, 
atqiie  allegatorum  quibus  ossa  sacra  Ticini 
in  Coìifessione  S.  Petri  in  cìbIo  aureo  rcperta 
anno  lC9i>  esse  sacras  excuvias  proba  tum 
est.Acceditetc.  Fen.  apud  Seb.  Coletti,  1729, 
m-4.° 

Alcune  difficoltà  principali  della  gram- 
matica coi  precetti  di  ciascuna  re- 
gola, date  in  luce  ad  instanza  ed  ad 
uso  delli  scolari  della  compagnia  di 
Gesù.  Ancona^  appresso  Marco  Sai- 
vieni j    i63y,  i/i-8.° 

L'Alegamhe  {Bibl.  S.  Soc.  Jesu  ....)  ed  il  Giusti- 
niani {Scritt.  Ligur. ,  pag.  i9)  ne  fecero  autore 
Agostino  Oldoiri\o,  della  compagnia  di  Gesù, 
genovese.  Il  primo  scrisse  che  l'opuscolo  è  a- 
nonimo  ;  il  secondo ,  impresso  sotto  Unto  nome, 
che  non  ci  manifesta  però  qual  sia. 

Alcune  idee  sui  mezzi  che  ci  forni- 
scono le  scienze,  1'  agricoltura  e  le 
arti,  compresi  gli  utili  mestieri, 
offerte  al  Ministro  dell'Interno  della 
republica  Italiana  da  L.  C.  (Luigi 
Couturier).  Milano j  stamp.  del  ge- 
nio _,    1804,  in-/^.^ 

Alcune  idee  sulle  cose  naturali  (  del 
conte  Alfonso  Turconi,  comasco). 
Lugano j,  agnelli j   1786,  j>2-8.° 


29 

ALC 

Alcune  lettere  dell' aulore  dell' £co- 
noniia  nazionale  [c'ioiàcWdib.  Gian- 
nantonio  Ortis),  scritte  a  diverse 
persone  in  proposito  di  detto  suo 
libro.   MDLXXVIII,   /«-4." 

Alcune  riflessioni  (cioè  XIII)  intorno 
alle  cose  presenti  della  Cina:  opera 
di  un  dottore  della  Sorbona  tras- 

fiortata  dal  mss.  francese  da  un  re- 
igioso  italiano.  Stampate  ne  primi 
anni  del  sec.  XVllI. 
Molti  le  hanno  credute,  coirArgelIati,  fattura  del 
P.  Tommaso  Ceva,  gesuita;  ma  altri  le  dicono 
del  P.  Carlo  Ambrogio  Cattaneo,  della  stessa 
Compagnia.  Nel  cat."  mss.  della  Bibl.  di  Brera 
però,  dove  ambedue  vissero  quc'' religiosi,  sono 
poste  fra  le  opere  del  primo.  Il  Zeno  (lett.  200, 
tom.  \,pag.  207)  avverte  che  vi  è  maggior  fon- 
damento di  attribuirle  al  sig.  Tommaso  Cat- 
taneo, buon  letterato  ,  vivente  allora  in  Ve- 
nezia. L'opera  è  scritta  originalmente  in  ita- 
liano; e  fu  tradotta  in  francese,  e  stampata 
poi  in  Parigi. 

Alcune  riflessioni  su  l'opera  del  sig. 
marc,*^  Giuseppe  Gorini  Corio,  in- 
titolata: Politica  j  diritto  e  religione. 
MilanOjper  P.  Francesco  Malatesta^ 

1742,    7>J-I3.° 

Sono  del  sac*  Tommaso  Andrea  Gipponi,  mi- 
lanese. 

Alcuni  apologetici  scritti  conti'O  l'au- 
tore della  Storia  letteraria  d'Italia 
Napoli j    1757,  parli  diWj  in-^.^ 

La  prima  anonima  parte  e  tutta  del  P.  Gio.  Lo- 
renzo Berti  di  Seravezza  nella  Toscana,  agosti- 
niano, che  qui  difende  se  stesso.  Nella  seconda 
parte  vi  sono  opuscoli  che  in  fine  hanno  il 
nome  dei  loro  autori.  Dopo  vi  è  una  lettera 
dello  stesso  P.  Berti,  in  cui  sforzasi  di  persua- 
dere eh'  egli  non  è  V  autore  della  Lettera  di 
Fra  Guitone ,  zoccolante ,  a  Fra  Zaccaria, 
gesuito. 

Alcuni  avvenimenti  di  Telemaco,  fi- 
gliuolo d'  Ulisse.  Componimento 
drammatico  ec.  Piacenza j  174^» 
m-4.'' 

Luigi  Bernardo  SalvoM,  piacentino,  ne  è  autore 
e  stampatore;  e  di  lui  trovansi  pur  anco  im- 
pressi due  voi.  in-8.°  di  poesie.  Piacenza, 
presso  l'  autore  tipografo.  Nelle  Novelle  lett. 
di  Venezia  (l780,  pag.  60  )  vuoisi  che  del 
suddetto  componimento  sia  autore  il  doti.  Guido 
Riviera. 


30 

ALC 

Alcuni  cenni  sulle  antiche  lucerne 
perpetue  e  sul  piano  d'una  lam- 
pada eterna.  Venezia  _,  stamp.  Ca- 
salij  senz' annOj  in-S.*^ 

Vengono  attribuiti  (\n\yiiiiu{Biog}\ radoi>.,  tom. 
l,  png.  42g)  a  Lodovico  Fra>'CO,  nobile  pado- 
vano, dott/  in  legge,  che  viveva  nel  sec.  XVII. 

Alcuni  importanti  luoghi  tradotti  fuor 
dell'epistole  latine  di  M.  Francesco 
Petrarca,    con    tre    sonetti    suoi    e 
XVIII  stanze  del  Berna,  avanti   il 
XX  canto  ec.  Basilea,   i555,  m-8.'^ 
Con   tale   titolo  viene  riferito  questo  libro  (  che 
diede  alla  luce  Pietro  Paolo  Vergerio)  da  Apo- 
stolo  Zeno ,   come  pure  neir  indice  de'  libri 
proibiti.  Un  esemplare  che  ne  avemmo  noi  sot- 
t' occhio  in  Ziu-igo,  porta  invece  il  titolo  di 
Stanze  del  Berna  con  tre  sonetti  del  Pe- 
trarca, doi'c  si  parla  dell' Ei'angelio  e  della 
Corte  Romana.  Neil'  anno  1334,  m-8." 

Alcuni  monumenti  del  museo  Caraffa. 

Napoli,    1778,  in-S." 
Opera  di  D.  Francesco  Damele,  della  quale  si 
stamparono  soltanto  dodici  esemplari. 

Alcuni  opuscoletti  delle  cose  morali 
del  divino  Plutarco,  in  questa  no- 
stra lingua  nuovamente  tradotti. 
ll/iegiaj  per  3Iichcle  Tramezzino j 
1543,  m-8.°;  e  di  nuovo  col  titolo 
di  Operette  di  Plutarco  tradotte  da 
incerto.  Ivi,   i56o. 

Il  traduttore  fu  Antonio  Massa,  non  gita  però  di 
tutti  che  sono  nel  numero  di  undici ,  ma  sol- 
tanto di  sette,  cioè  del  primo,  terzo,  quarto, 
quinto,  sesto,  ottavo,  ed  undecime.  Tali  no- 
tizie ricaviamo  dall'indice  degli  opuscoletti  di 
Plutarco  tradotti  per  la  massima  parte  da  Marco 
Antonio  Gandini,  publicati  postumi  da  suo  fi- 
gho  Francesco  in  Finegia,  nel  1S08,  colle 
stampe  di  Fiorai<ante  Pratij  dove  il  medesimo 
dichiara  quali  de'  suddetti  opuscoli  fossero  i 
tradotti  dal  padre,  quali  i  tradotti  da  altri,  no- 
minando fra  essi,  oltre  Garzia  Maria  Grazi,  e 
Giovanni  Tarcaoota,  il  mentovato  Antonio 
Massa  da  Gallese  ne'Marsi,  di  cui  si  riproduce 
la  versione  de'  sette  surriferiti  opuscoli. 

Alcuni  opuscoli  anonimi   in  difesa  di 

Alessandro  Pascoli  (sec.  XVIII). 
Si  credono  di  lui  Stesso  ,  e  sono  in  risposta  ad 

altri  opuscoli  del  medico  bresciano  Cristoforo 

Zannettin 

Pascoli. 


ALD 

Alcuni  opuscoli  filosofici  di  don  Be- 
nedetto Castelli.  Bologriaj  Monti j 
1669,  in-^.° 
La  dedicatoria  a  nome  di  Pietro  Dozza  e  la  prefa- 
zione al  lettore  sono  di  Gio.  Battista  Cappo.m, 
bolognese. 
Alcuni  pensieri  e  detti  filosofici  scher- 
zosi e  diversi  di  Francesco   Maria 
Zanotti,  raccolti,  notati  e  descritti 
da     un     suo     discepolo    (  Gregorio 
Casali).  Venezia,  Hemondini,  1799. 
Alcuni  Salmi   iviiàoiVìl^in  (piarla  rima) 
ad  uso  filmi  gì  iare  di  orazione.  Vc' 
ìiezia,    Coleti j    1701,  in-\i.° 
Il  traduttore ,  che  è  il  nobile  sig.  Gianfrancesco 
Maria  Be'BTOM,  cela  il  proprio  nome  con  le  sole 
lettere  iniziali   G.  BI.  B.  nella  dechea   al  doge 
Pietro  Grimani. 
f^edi j  Preghiere  Davidiche. 
ALGYONII  (Petri)    Medices.  Legatus. 
De.  Exsilio.  Venetiisj  apiid  u^ldunij 
i522,   m-4." 
Venne  l'autore  accusato  di  essersi  fatto  bello  del 
trattato   di   Cicerone  de    Gloria,  e   d'averne 
in  séguito  distrutto  il  manoscritto.  Non  si  po- 
trebbe decidere  se  l'asserzione  è  vera  senza  il 
fortunato   accidente  che   facesse   rinvenire   in 
qualche  altro  manoscritto  il  detto  trattato.  Del 
resto    questa  accusa  è  il  più  beli'  elogio   che 
si  possa  fare  all'opera  dell'Alcionio  in  quanto 
all'eleganza  con  cui  è  scritta -iSt  l'auteur  a 
volé  Cieéron,  il  n'  a  point  tue  san  liomme. 
{Renouard ,  Annales  des  Aide,  troisième  é- 
dition,  pag.  OS). 

ALDELFRANCIII   (Luigiano).    È  ana- 
gramma di   Giuliano  Francahdelli. 
ALDIBERTl  (Vittorio).    Compendio  i- 
storico  della    nobilissima  antichità 
di    casa  Cavoli,  ec.  Firenze,   nella 
stamp.  di  S.   S.,   1671,  in-ia.*^ 
Fu  detto  al  P.  Aprosio  {Fis.  ah.,  pag.  q.  XCIX), 
essere   autore   Unto,  sospettandosi   che   sia  o- 
pera  dello  stesso  marc'  Nicolò  Cavoli,  de'  mar- 
chesi del  Cari-etto,   a  cui  è   il   libro  dedicato. 
Se  ne  fece  una  ristampa.  Ivi,  nel  1673,  con  la 
giunta  d'una  seconda  dedica ,  perche  era  stata 
esaurita  la  prima  edizione,  tirata  a  poco  più  di 
cento  esemplari. 

ALDIGHERIO  FONTANA,  parmigiano, 
canon."  della  cattedrale  in  patria. 
Le  glorie  immortali  della  sacra  ed 
illustrissima  religione  di  S.  Stefano, 


31 


ALD 
Jalc  alla  luce  da  cc.FuiiOj  per  Ber- 
nardino  P^igolinìj   1708,    m-4-" 
Questa  è  r opera  che  il  P.  Fulvio,  zio  del  canon." 
Aldigherio,  aveva  puLlicata  in  Fiorenza,  nel 
1701 ,  infoiai.,  col  titolo  :  J  pregi  della\Tosca- 
Tia  Tiell'  impresa  de'  Cai',  di  S.  Sfidano,  e  che 
il  nipote  fece  ristampare,  con  assenso  dello  zio, 
corretta  e  con  aggiunte.  Ha  verificato  il  cliiar." 
Pezzana  {Seritt.  Parm.)  che  questa  edizione 
supposta  Fancse,  non  è  se  non  ([ueila  di  Mi- 
lano  dell'anno  antecedente  1707 ,  pei  /rateili 
Sirtori,  aggiuntivi  i  ritratti  ed  i  cataloghi,  e 
mutati  i  preliminari;   e   sospetta   il   prelodato 
litografo,  che  essa  pure  nulF altro  sia  che  una 
precedente  del  1706,  del  pari  impressa  in  Mi- 
lano, cangiativi  titolo  e  preliminari ,  e  toltine 
gP  intagli. 
ALDI3IAR[,  lo  stesso  clic  Altomare. 
ALDIMJS  (Tobias,    cmsenas).    Hortus 
Farnesianus,    sive    exactissima  de- 
scriptio  variarum  quavumdam  plaii- 
tarum    aure    contiiientur  Romse  in 
liorto  Farnesiano  etc.  jRo7?JG?j  1625, 
in  fjgl. 
Quest'opera  0  non  è   deir Aldino,  0   è   soltanto 
sua  in  parte.  Viene  da  molti  altrDjuita  a  Pietro 
Castelli,  medico  romano. 
ALDO  LE    GRANE     (  anagramma     di 
Andrea  Gallo  ,   messinese).  Lettere 
ad  un  amico,  nelle  quali,  dandogli 
ragguaglio  di  quanto  osservò  nel  suo 
viaggio  di  Sicilia,  mettea  all'esame 
la  V  e  VI  lettera  del  P.  Antonio  Ma- 
ria Lupi.  Livorno,  per  Anton  San- 
tini j  J757,  m-4.°  pic- 
he lettere  del  P.  Lupi   sono  inserite  nelle  sue 

opere  stampate  in  jJ rezzo  Tanno  17S3. 
ALDO  MANUCCI  JUNIORE. 

i.°  L'eleganze   con   la    copia  delle 
lingue  toscana    e    latina   utilissime 
in    compor    nell'una    e    nell'altra 
lingua,   f^enezia,  i556,  in-'ò.^  Con 
r àncora  Aldina:  pili  volte  ristam- 
pate con  aggiunte  nel  sec.  XVI 3  e 
nel  seguente. 
Uscirono   sotto  il  nome  di  Aldo.   Per  ritrovarsi 
questi,  quando  comparve  la  mentovata  prima 
edizione,  nelTetà  di  circa  sett'anni.  Francesco 
Rohortello  e   Cristiano   Danmio,   hanno  attri- 
buito tale  compilazione  a  Paolo  suo  padre;  ma 
Apostolo  Zeno,  se  piir  colpisce  nel  vero,  vuole 
che  sia  di  .\ldo     e  che  Paolo  solamente  la  li- 


ALE 


masse  e  correggesse.   Si    consulti   Renouard, 
.Jan.  dcs  Aide,  t/'ois.  edit.,  jìag.  107. 

2."  Il  perfetto  gentiluomo,  descritto 
da  ec.  Fenetiuj  CIOIDXXCIV,  (i584), 
in-4:' 

Quest" opera  andò  soggetta  a  due  plagi,  o,  a  dir 
meglio,  a  due  furti  letterarj.  Francesco  Sanso- 
vino  aveva  puhlicato^  nel  iati»,  il  dialogo  del 
Gentiluomo  l'eneziano  ,  che  fah.  Morelli,  nel 
catalogo  de'  mss.  Naniani,  scopei'se  non  esser 
altro  che  copia  d'una  lettera  di  Bernardino  To- 
mitano,  esistente  tra  que'  mss.,  dal  Saiisovino 
ridotta  in  forma  di  dialogo.  Aldo  Manuzio  in 
séguito,  doppiamente  plagiario  ,  fece  uso  d'am- 
bedue, adottando  talvolta  l'andamento  della 
lettera.  Questo  dialogo  fu  dappoi  puhlicato  in 
f^enezia,  nel  I8I2. 

ALDOBRANDINUS  (Joan.  Franeiscus). 
Oratio  de  Sancti  Spiritus  adventii 
etc. ,  liabita  in  Sacello  Pontificum 
Quirinali  ad  Urbanura  Vili  Pont. 
Opt.  Max.  Romw  j  tjpis  Francisci 
Corhellettij    iGSy,  in-^.^ 

Il  vero  autore  fu  il  P.  Francesco  Briccio  ,  ge- 
suita: l'Aldobrandino  non  ebbe  altro  merito 
che  di  recitarla. 

ALDROVANDI  (Ulysses). 

Sotto  il  nome  eh  questo  sommo  naturalista  bolo- 
gnese  si  hanno  vari    libri  da  lui  sicuramente 

'lini' 

pretUsposti,  quanto  alla  materia  e  ali  ordine, 
ma  non    interamente  composti  per  mancanza 
di  tempo  e  di  vita.  Sua,  senza  duhio,è  VOr- 
nithologia  {voi.  5  in  fol.,  Bononiiv ,  1399- 
1605);  suo  il  tomo  De  Inscetis  {ibid.  1602). 
Ma  quel  De  Serpentihus  et  Draconihus  {ibid. 
1640)  fu  oreUnato  da  Bartolommeo  Ambrosini, 
come  ancht  3Ionstrorum  /ustoria  {ibid.  1642), 
e  quello  De  Quadrupedibus  digitatis  vii'ipa- 
ris  {ibid.  1657).   Giov.  Cornelio  Uterverio  ,  e 
poscia  Tommaso  Denostero  fecero  quello  de' 
Quadrupedis  solipcd.  {ibid.  1616).  Siccome 
medesimamente  è  dell' Uterverio  il  tomo  Qua- 
drupedum  omnium  bisulcorum  hisioria{ibid. 
1621),  e  l'altro  De  Piscibus  {ibid.  1613).  Fi- 
nalmente la  Dendrologia ,  ossia  la  Storia  de- 
gli Alberi,  appartiene  ad  Ovidio  Montalbano. 
ALE  ANDRO  ODESIDERt,  SIGANESE  (a- 
nagramma  di  Desiderio  Alderano  , 
monaco  cassinese).  Dialogo  in  occa- 
sione che  l'eccell."  sig.  Viceré  di  Si- 
cilia fu  di  passaggio  a  venerare  la 
chiesa  e  monastero  di    S.  Martino 
dalle  Scale  di  Palermo  della  Con- 


32 

ALE 

gvegazioiic  Cassincse.  Roma  ^  nella 
stamp.  della  B.  C.  ^p.j  1686,  /«-8." 
ALEANDRO  PISANO  (Giovanni)  {ana- 
gramma di  Gio.  Andrea  Spinola, 
cav.*^  genovese).  L'Ariodante,  dram- 
ma da  rappresentarsi  nel  teatro  del 
Falcone  di  Genova.  Con  gì'  incanti 
d'Ismenio,  intermedii  (due)  dell'A- 
riodante.  Genova ,  per  Benedelto 
Guasco  j  i655,  m-i2.° 

Ci' intermedii,  stampati  anonimi,  si  attribuiscono 
al  medesimo  Andrea  Spinola  nella  Dramma- 
turgia dell' Allacci ,  {col.  loc),  ed  a  Stefano 
Gerommi,  {pag.  443).  V.\4riodante  fu  ristam- 
pato di  nuovo  in  Genova,  nel  1G98  dal  Ca- 
samara,  in-z.",  col  vero  nome  delP  autore  nel 
voi.  II  delle  di  lui  poesie.  In  questa  edizione, 
dopo  la  lettera  posta  nel  fine  A  chi  legge  per 
criticare,  si  vede  una  giunta  con  cui  Fautore 
fa  sapere  che  in  questa  seconda  edizione  ha 
rambiato  in  toscano  il  linguaggio  genovese 
de'  personaggi  {Drammaturgia  citata). 

ALERANI  (Scipione). 

i.°  La  scuola  de' Principi,  cavata 
dalle  opere  francesi  del  signor  De 
la  Motte  Lavayer.  Bologna,  Monti ^ 
i6y^,  m-12.*';  e  di  nuovo,  f^eneziaj 
Pczzanaj   '73^. 

^°  Aristippo,  o  della  corte,  del 
signor  di  Balzac.  Bologna^  Montij 
1678. 

Sotto  questo  finto  nome  li  tradusse  il  conte  Si- 
gismondo Po>zOM,  cremonese,  al  riferire  del- 
V  A  risi,  tom.  3,  pag.  299. 

Alessandro  inSusa,  tragi-comedia  (del 
conte  Girolamo  Fbigimelica  Roberti, 
padovano),  f'^eneziaj  Bossettij  1708, 

Alessandro  Magno.   Tedi j   Istoria  di 

yllejcandro    Magno  ^   etc.  ALEXAN- 

DREIDA. 
Alessandro  in    Armozia,    cantata  del 

cav.^ Luigi  \^^m\niY\.'\.3IUnnOj  stamp. 

reale  j    1808,  in  fogl.  ed  m-4.° 

La  stessa  cantata  con  alcune  modificazioni  ne- 
cessarie air  esecuzione  teatrale  fu  poi  ritoccata 
da  Luigi  Romanelli,  e  stampata  separatamente 
senza  nome  d'autore,  m-8.",  nell'anno  me- 
desimo. 

ALESSI  (Jacopo).  E  Jacopo  Casteleo>'0. 


ALE 

ALESSIO    PIExìIONTESE     (  Reverendo 
Donno).  Secreti.  Venezia^  per  Sigis- 
mondo Bordognaj  i555;  Milano, . .  . 
1557;  Lione,  per  Teobaldo  Pagano, 
i558,  in-ìG.'^',  f^enezia,  appresso  il 
San  sovino ,  i56y;   di    nuovo,  Vene- 
zia,presso  Olivier  de  Alberti ,  iSpS; 
Ivi,  eredi  Imberti,  i644j  e,  per  Bia- 
gio  Maldura,  \6'Ò?> ,  in  IF  Parti. 
Fu  quest"'  opera  ristampata    ancora   in  F^enezia 
modernamente  col  titolo  :  Secreti  del  rev.  D. 
Alessio  Piemontese,  dii>isi  in  quattro  parti 
nuovamente   ristampati ,  e  da  molti  errori 
espurgati,  ec.  P''enezia,  presso  Stefano  Orlan- 
dini,  1749,  in-a.'^  Il  Mazzucchelli,  dopo  d'aver 
detto  che  tutti  quelli  che  parlano  di  Alessio  Pie- 
montese, non  ci  han  renduto  noto  il  cognome  e 
la  patria  di  costui,  si  dimostrò  propenso  a  cre- 
dere che  Alessio  Piemontese  sia  il  vero  nome 
dello   scrittore   del    libro,  benché  vi  sia  stato 
chi  abbia   scritto  di  esser    nome  Unto,  preso 
da  Girolamo   Ruscelli  nel  publicarlo.  Noi  di- 
remo poi  che  non  va  lontano  dal  vero  chi  ciò 
asserisce,    stantechè  Girolamo   Muzio,    autore 
contemporaneo,  scrisse  di   Girolamo  Ruscelli: 
«  per  avventura  fece  egli  questa  metamor- 
fosi in  virtÌL  della  sua  alchimia ,  donde  ne 
nacque  il  libro  puhlicato  sotto  il  nome  di  D. 
Alessio  di  Piemonte  jj.  Non  è  dunque  da  stu- 
pirsi se  molti  scrittori  non  abbiano  saputo  ren- 
derci   conto   del    cognome    e   della    patria    di 
Alessio  Piemontese,  essendo  il  nome  supposto, 
e  non  già  vero  dell'autore  del  libro.  Soggiun- 
geremo  che   i  delti  Secreti  furono  tradotti  in 
varie  hngue:  nella  latina  da  Jacopo  Veckero, 
che  stampò  i  medesimi  con  aggiunte,  in  Basi- 
lea, appresso   Pietro   Penìa,    nel  18C8,  ed 
Ivi,  appresso  Lodovico  Kunig,  1C05  e  lG«a; 
m-o.^j  ma  prima  della  detta  edizione  del  1603 
altra  ne  fu  fatta  in  Antuerpia.  nel  isso,  m-12." 
Il  suddetto  Veckero  tradusseli  eziandio  in  lin- 
gua tedesca.  Furono  del  pari  translatati  nella 
irancese  da  .\lfonso  Santacroce,  e  nella  spa- 
gnuola  da  Antonio  Rocco.  Conclude  il  suilo- 
dato  Mazzucchelli,  che  fra  questi  Secreti  molti 
ne  sono  de' buoni  ed  approvati,  e  molti  d'inu- 
tili e  vani. 
ALETE  (ab.  Sebastiano  Ciampi).  Poche 
parole  intorno  al   libello  intitolato: 
Appendice  alle  Osservazioni  sopra 
l'opera  del  sig.  Alessandro  Morona, 
che  ha  per  W\.o\o:Pisa  illustrata  nelle 
arti  del  disegno. 
Arlicolo  che  sta  nel  numero  41  del  Gior.  Enci- 
clopedico di  Firenze. 


ALE 

ALETHINI  (Tlieophili).  Epistola,  qua 
ex  doc trina  fere  sola  aliata  in  re- 
centi libro  cui  titulus  De  nioralihus 
criticce  7'egiilis  etc.j  ostenditur  in  ce- 
lebri controversia  inter  clarissimos 
Medicos  Marcellum  Malpighiunr  et 
Hieronyrnum  Sbaraleam  non  illuni, 
sed  hunc  fuisse  provocantem  inju- 
riam  contra  sententiam  in  libro 
praedicto  assertam,  infoi. 
Fu  inclusa  nel   secondo  volume   delle  opere  di 

Domenico   Guglielmim    come  fattura   di  lui; 

la  qual  cosa  non  teme  di  affermare  il  FaLroni. 

ALETHINI  (Philaretoe).  Epistolarum 
de  veuerabilis  Job.  Palafoxii,  Ange- 
lopolitani  prinium,  tum  Oxomensis 
episcopi,  ortbodoxia.  S.  L.et  tjpi.s. 
ly^a-i^yS,  ioni.   3,  /«-8/' 

Diconsi   stampate  in  Roma   nella   residenza  del 
Commenda  d'Almeìda,  ministro  di  Portogallo, 
e  se  ne  fa  autore  il  P.  Tommaso  Maria  Mama- 
CHl,  maestro  del  sacro  Palazzo.  La  lettera  d'un 
anonimo  stampata  a  tre  colonne   che  in  dette 
lettere  si  vuol  confutare,  si  attribuisce  al  P. 
Francesco   AsQUASCiATi,    gesuita  ,    consultore 
della  sacra  Congregazione  detriti.  DalfHoranyi 
{Script.  Piarum  Schol.,  toni.  \,  pag.  533)  ven- 
gono invece,  forse  per  errore,  dette  lettere  at- 
tribuite al  P.  Gio.  Luigi  Buongiocclii,  scolopio, 
ferrarese,  che  scrisse  e  tradusse  però  altre  opere 
nella  celebre   controversia   concernente  il  Pa- 
lafox. 
ALETHINI  PHILOLAI  (Rapbaelis  Nuix 
DE  Perpigna,  ex  jesuita  bispani).  Ora- 
liones    quinque    ad    Romanos    prò 
bumanae    reipublica;    felicitate    ad- 
versum  incredulam  sec.  XVIII  ])bi- 
losopbiam.^5.«5Wj  tjpìs  Octavii  Sga- 
rigHuj  1788-1797,  i/«-8.° 

ALETHINI  FISTI  (P.  Tbom.  Mari®  Ma- 
macchi,  ord,  prsed.).  Epistola  ad 
auctoreni  anonymum  opusculi  in- 
scripti:  Quid  est  Papa?  Sine  locoj 
vi  typ.  noin.j    1787,  m-8.° 

ALETINO  (Benedetto)  (P.  Gio.  Battista 
de'  Benedictis,  gesuita).  Lettei-e  (cin- 
que) apologeticbe  in  difesa  della  teo- 
logia scolastica  e  della  filosofia  pe- 
ripatetica di  ec,  contro  Leonardo 
TOM.    I. 


3i5 

ALE 

da    Capua.     J^apoli  j    per    Jacopo 
Bnillard  ^    i  ^94  ?   i^~  ^"^-^ 
L'  autore  prese  forse  il  finto  cognome  di  Aleti- 
no  della  provincia  di  Lecce ,  della  quale  egli 
era  nativo  ,  e  che  in  latino  si  chiama  Aletiuni, 
ovvero,  siccome   è  più  probabile,  dalla  voce 
greca  àX-fi^noi;,  cioè  veritiero,  pt'r  dimostrarsi 
amante   della  verità.    Il   P.  Benedictis  poscia 
stampò  :  Difesa  della  scolastica  teologia.  Ro- 
ma, per  Antonio  de'  Rossi.  1705,  m-12."  Il 
libro  è  diviso  in  due  parti  :  la  Prima  s'intitola: 
Lettera  di  Benedetto  Aletino  in  difesa  della 
teologia  scolastica,  al  sig.  Luigi  Oligero  (per- 
sona ideale,  come  attesta  Fautore);  e  questa  è 
una  ristampa,  ma  con  qualche  variazione,  della 
prima  delle  mentovate  cinque  sue  Lettere  apo- 
logetiche. La  Seconda  s'intitola:  Difesa  della 
lettera  precedente,  al  sig.  Costantino  Gri' 
ni  aldi. 
Predi' j  Risposta  alla   lettera  apolo- 
getica a  difesa  della   teologia  sco- 
lastica ec. ,  e  —  Difesa  della   terza 
lettera  ec. 
ALETOFILO   (Gio.  Stefano  Granaka, 
de'PP.  ministri  degli  infermi).  Co- 
pia di  lettera,   in  cui  si  contengono 
varie  osservazioni  criticbe  pertinenti 
alla  istoria  romana,  scritta  in  fran- 
cese dai  PP.  Gatrou  e  Rouillé.  Senza 
nota  di  stampa  [Alilano),  in-^.^ 
In  Verona  esisteva  TAcademia  degli  Aletofili. 
ALETOFILO  PACIFICO  (P.  priore  Ro- 

TIGNI  ). 

i.*^  Trattato  della    confidenza   cri- 
stiana, e    dell'uso    legittimo    delle 
verità,  cbe  riguardano  la  grazia  di 
Gesìi  Cristo,  tradotto  dal  francese 
per  opera  ec.  Venezia ^  ^y^i,  in-i^.'^ 
L'opera  francese  è  dall' ab.  Fourquevaux. 
2.°  Resjjonsio  ad  auctorem  appen- 
dicis  positse  ad  calcem  epistolse  pa- 
reneticse    sub   nomine  Pritanii    re- 
divivi. 
Sta  ih  un  libro  anonimo  d'un  padre  carmelitano 
scalzo,  stampato  in    Fenezia,  Occhi,  1787, 
col    titolo    di    Brevi  osservazioni  sopra   un 
volume  intitolato  :   Lamindi  Pritanii  redi- 
vivi epistola  jìarcnetica  ad  Patreni  Bene- 
dictum  Piazza  e  soc.  Jesu. 
ALETOFILO  SACERDOTE  (lo  stesso  P. 
ab.    Costantino  Rotigni  ).   Osserva- 
zioni sopra  l'ottavo  capo  della  re- 

5 


34 


ALE 


gelata  divozione  ce,  da  aggiungersi 
alla  nuova  edizione  di  Firenze  del 
medesimo  libro  di  Lamindo  Prita- 
nio,  a  mons.*^  illustr."  e  rever.°  ve- 
scovo di  Fiesole  Francesco  Ginori. 
leggasi  sopra.  Trattato  della  con- 
fidenza cristiana,  a  cui  queste  Os- 
servazioni seivono  come  d' appen- 
dice. 
ALEVARODINO  (Angelo).  Riflessioni 
apologetico-isloriche  ad  un  passo 
degli  Annali  dell'emin.'^  card  *^  Ba- 
ronio,  intorno  alla  patria  di  Tra- 
jano  imperatore,  a  favore  del  testo 
ed  autorità  di  Sesto  Aurelio  Vittore. 

Ci  fa  sapere  il  Merati  ne'  suoi  Zibaldoni  mss. 
{pag.  4l7-i8)j  che  le  presenti  riilessloni  erano 
pronte  per  la  stampa,  e  che  sotto  tale  nome 
tinto  voleva  occultarsi  Pah.  Andrea  Giovan.'velli, 
da  Todi  ^  il  quale  riconosceva  la  suddetta  città 
per  patria  di  Trajano.  A  questo  scritto  anda- 
vano annesse  certe  note  di  D.  Cinesio  da  Carpi 
sopra  la  patria  di  Trajano,  le  quali  sono  pure 
lavoro  dello  stesso  Giovannelli  ,  che  prese  in 
prestito  il  nome  da  D.  Crispino  Gino  da  Se- 
stino^  curato  del  Castello  di  Cisterna  di  cui 
è  il  nome  ridotto  in  anagramma.  Se  quest'o- 
pera abbia  in  séguito  veduta  la  luce,  noi  Ti- 
gnoriamo. 

ALEXANDER  III  (Papa).  Instruclio  fi- 
dei  ad  Soldanum  Iconii. 

E  stampata  sotto  il  nome  di  quel  pontefice  (  Ro- 
lando di  Ranisuccio  Ba>dinelli,  sanese),  ma 
questi  non  fece  che  indirizzarla  al  Soldano 
d'Iconio,  ossia  di  Cogni,  nella  Cappadocia; 
ed  in  vece  se  ne  tiene  comunemente  per  autore 
Pietro  PoLESENSE,  e  fra  le  opere  di  lui  vedesi 
impressa  (Mazzucchelli,  Scritt.  d'Italia,  tom. 
I,  pag.  414). 

Alexandreida  in  rime,  cavata  dal  la- 
tino. Venetia,  per  Bernardino  de 
f^iano  da  Lexona,  1621,  in-^!^;  ri- 
stampata Ivi  pili  volle,  ed  in  Milano. 

Noi  possediamo  un  esemplare  di  questa  prima 
edizione  del  presente  poema,  che  comprende 
dodici  canti  in  ottava  rima.  Da  una  stanza  del 
medesimo  sembra  potersi  arguire  che  ne  «ia 
autore  lo  stesso  che  compose  il  Trojano  (/^^'cf/i 
a  suo  luogo  quest'aì-ticolo).  Dall'ultima  stanza 
si  viene  puranco  in  cognizione  che  certo  Ber- 
foccio  (l'orse  scorrettamente  nella  stampa  così 
appellato  in  vere  di  Otlavante  Barducci ,  come 
sospetta  il  Quadrio)  scrisse  un  altro  poema  sopra 


ALF 

lo  stesso  argomento.  11  defunto  ah.  Vincenzo 
Folliiii  lesse  alla  Società  Colombaria  {tom.W, 
ptig.  2C  Opusc.  scient.  Fior.,  stamp.  d'Ognis- 
santi) una  dissertazione  intorno  un  manoscritto 
esistente  nella  Magliabechiana,  che  contiene 
un  poema  del  pari  intorno  ad  Alessandro ,  dal- 
l'ultima  ottava  del  quale  si  desume  essere  stato 
posto  in  rima  da  un  Domenico  Solari,  fio- 
rentino d'origine,  ma  dimorante  nel  Trivi- 
giano.  Tale  mss.,  che  pare  abbia  appartenuto 
a  Gio.  Boccaccio  j  non  è  che  una  parairasi  di 
una  prosa  latina,  contenente  la  vita  di  Ales- 
sandro Magno  romanzescamente  scritta.  Un 
Qualichino  di  Spoleto  compose,  sopra  il  me- 
desimo soggetto,  un  poema  in  versi  elegiaci 
latini  :  dagli  ultimi  de'  medesimi  si  deduce  che 
fu  composto  in  Recanati,  terminato  nel  1236, 
corretto  e  copialo  nel  1257,  in  tempo  che  Gre- 
gorio IX  occupava  la  cattedra  di  S.  Pietro,  e 
r  imperatore  Federico  II  il  trono  imperiale. 
Nella  Bibl.  Reale  di  Parigi  ne  esiste  un  co- 
dice membranaceo,  segnato  8301,  che  appar- 
teneva al  card.*^  Mazzarini.  Il  medesimo  codice 
contiene  pure  l'istoria  di  Alessandro  Magno 
in  prosa.  Più  esatti  confronti  converrejjjje  fare, 
onde  accertarsi  che  i  versi  del  Qualichino  ab- 
biano servito  d'originale  per  tessere  alcuno  di 
questi  poemi  italiani.  Intanto  noi  diremo,  che 
il  poemetto  latino  di  Filippo  Gualtero,  che 
tratta  lo  slesso  argomento  e  che  fu  impresso 
varie  volte,  nulla  ha  a  che  fare  con  l'Ales- 
sandreida  da  noi  riportata. 
ALEXANDRI  HALENSIS.  In  Aristollie- 
lis  metaphysicam,  commentarli,  /^e- 
nctiis  j  1672,  in  fol. 
Questi  commenti  vengono  attribuiti  piuttosto  a 
fra  Alessandro  d'  Alessandria  della  Paglia, 
che  a  fra  Alessandro  inglese. 
Alexandri  Sardii  Ferrariensis  numi- 
num  et  heroum  origities  nunc  pri- 
mum  in  lucem  editae,  etc.  Romce , 
apud  Benedictum  Franccsiuni,  1775, 

La  lettera  dedicatoria, sotto  nome  di  mons."  Clautho 

Tedeschi,  e  dell' ab.  Gio.  Cristoforo  AjlADUZZl, 

che  somministrò  varie  notizie  alFab.  Ferri,  e- 

ditore  di  tal   opera.   Dell' Amadlzzi  sono  pure 

y  Index  I  in  cojnmentarium  et  monumen- 

tum  de  vita  Alexandri  Sardii,  e  l'Index  III 

deorum  et  dearum. 

Alfabeto  Spirituale   di   fra    Giovanni 

Falconi,  con  due  lettere  dello  stesso, 

traslatato  dalla  lingua  spagnuola  in 

italiano   (  dal  P.    Nicolò   Balducci, 

filippino  romano). 


ALF 

Comparve  anche  col  litolo  di  Jlfabeto  per  sa- 
per leggere  in  Cristo,  libro  della  vita  eter- 
na, composto  dal  vcnerabil  padre  F,  Gio. 
Falconi,  dell'ordine  della  Mercede,  tra- 
dotto dalla  li?igua  spapnuola  neW  italiana. 
Quinta  impressione ,  con  l' aggiunta  del  ri- 
stretto della  i'ita  dell'  autore ,  ce.  Roma  . 
<680,  ad  istanza  di  Carlo  Capo  d'  Oro. 

Alfea  riverente;,  rappresentata  nella 
seconda  venuta  della  sereniss."^  Vit- 
toria della  Rovere,  t,'raii  ducliessa 
di  Toscana,  in  essa  Città  l'anno 
1 689.  Pisa^  per  Francesco  della  Dote, 
in-l" 

Questa  è  opera  del  cav.'  cap.''  Pietro  Cascina  ; 
i  disegni  sono  del  cav."  Navarettij  gF  intagli, 
del  Bezicaluva  (Cinelli,  toni,  il,  pag.  97). 

ALFESIBEO   (Maestro).    Avvertimento 
di  M.   Galateo    a    M.   Gacamusone 
epigra  nmiatieo. 
E  un  sonetto  pedantesco,  stampato  in  un  foglio 
volante  circa  la  metà  del  sec.  XVII ,  del  quale 
è  autore  Tommaso  Cornelj  ,  cosentino. 
ALFESIBEO  CARIO  P.  A.  (ab,  Gio.  Ma- 
rio Crescimbeìni,  custode  d'Arcadia}. 
L'Elvio,    favola    pastorale.    Roma^ 
Mollo  j   1695,  m-4.° 
Sotto  tale  nome  arcadico  ha  il  Crescimbcni  alle 
stampe  vaine  composizioni. 

ALFIANEO  (Vespasiano)  (Vespasiano 
Aluertoni,  min.^  conv.^,  ferrarese). 
Opera,  nella  quale  s'insegna  a  scri- 
vere varie  sorti  di  lettere.  Venezia^ 
i565,  m-4° 

Ehbe  altre  edizioni. 

ALFIER  LOMBARDO  (  Giuseppe  Co- 
LOMBANi,  parmigiano). 

ALFIERI  (Vittorio).  Socrate,  tragedia 
una.  Londra j  per  G.  Ilawh'nSj  i  788, 

o  o 

Questa  censura,  onde  mettere  in  parodia  lo  stile 
del  gran  tragico  astigiano,  falsamente  un  tempo 
attribuita  al  conte  Alessandro  Pcpoli^  fu  scritta 
per  una  satirica  piacevolezza  dall'improvvisa- 
tore duca  Mollo,  insieme  con  Gasparo  Saile 
e  con  Giorgio  ViAìNi.  Venne  ristampata  col  ti- 
tolo di  Socrate  dil^.A.,  tragedia  una.  Lon- 
dra, 1796.  Trovasi  in  Firenze,  presso  Luigi 
Carlieri,  in-af 

ALFIO  LUSSANO  (D.  Alfonso  Salvo, 
sac.^  palermitano).  La  Melia,  idillio 


35 


ALI 


siciliano.   Palermo,  ajì presso  il   Ci- 
rillo ,    iG4<),  ///-8.'* 
Sotto  lo  stesso  anagramma  l'autore  ha;  Canzoni 
Siciliane  nelle  .Muse  Sicdiane,  toni.  ì  ,pag.  2; 
Canzoni  Siciliane  burlesche  nelle  stesse  3Iu.<;e 
Siciliane.  Ivi,  Bisagni,  16S1  ;  e  Canzoni  Si- 
ciliane sacre.  Ivi,  pel  medesimo  stamp.  nella 
Parte  IV;  sempi'e  m-12.'' 
ALGAROTTI   (Francesco). 

yjlfiii  .s' è  scossa  dal  pro/òiido  sonno 
La.  ìiei^hillosa.  Italia  ec. 
Cosi  comincia  un'epistola  in   versi  contra  i  cen- 
sori di  Dante,  alFab.  Savagnini,    che   legf^esi 
nel  tomo  VIII,  pag.  78,  delle  Opere  del  conte 
Francesco  Algarotti,  stampate  in  Livorno.  Essa 
non  è  di  lui,  ma  bensì  delFab.  Giuseppe  Gen- 
nari, padovano. 
ALI   BEY  ABBASSI  (Domingo  Baoia  y 
LErsLicFi).  Viag.<4Ì  in  Affrica  ed  in  Asia 
nell'anno    iOo3,   a    tutto   il    1807, 
tradotti  da  Stefano  Ticozzi.  Milano^ 
Sonzogno,    i8i6j  i>ol.  4»   in-ii° 
Formano  il  tomo  XXIX  e  seguenti,  della  Rac- 
colta de'  viaggi,  publicati  da  quello  stampatore. 
ALTDAURO  NINFEO.    Fedi^    Discorso 

academico  ec. 
ALIDAURO  PENTALIDE  P.  A.    (Gian- 
pietro  Tagliazucchi,  modenese), 
i."  Arianna,  dramma.  Bonia^ presso 
Gio.  Zcmpel j    1744?  iVi-8." 
2."  La   primavera,   poema  in  vei'si 
endecasillabi.  Postdanij  i'j55yin-S.'^; 
e    poi    Ginevra;   ed   alti'e  volte  in 
Lipsia  j  ed  in  Berlino. 
ALI     EBN     OMAR     MOSLEM.     Fedi  , 

ELLVALL  (E.),   dit   l'Inspiré. 

ALIGIERI    (Costanzo).     Osservazioni 

critiche  intorno  al  libro  intitolato: 

Politica j  diritto  e  relii^ione_,  del  marc' 

Corio   Goriìiij  ed  intorno  ai  critici 

del    medesimo    libro.    Momigliana^ 

presso  Claudio  Da-Pay,  174-^?  in-^P 

Troviamo  in  una  nostra  memoria  che  soiio  detto 

Unto  nome  copresi  lo  stesso  mare.*  Corio  Go- 

rim;  ma  noi  avendo  letto  qualche  squarcio  del 

libro,  dubitiamo  di   ciò,  poiché  è  bensì  vero 

che  in  esso   si  difende   qualche   volta  l'opera 

di  lui ,  ma  ben  più   spesso  si  critica  ;  quando 

per  altro  questo  non  sia  un  mezzo  per  meglio 

mascherarsi. 

Alimento  spirituale  ce.  f^edij  L'anima 

in   traccia  ec. 


36 


ALL 


ALINDO  SClRTONIAiNO  P.  A.  (Filippo 
Fabbri,  romano).  Sedcci'a  re  di  Ge- 
inisalemmc,  oratorio  posto  iu  mu- 
sica dallo  Scarlatti,  dedicato  dai 
convittori  del  Seminario  romano  al 
card.'^  Ottoboni.  Romcij  pel  Zcno- 
bjj    1706,   in-^.^  pie. 

ALISIO  SERBIDIO  (ab.  Pellegrino  S\- 
LANDRi).  Il  Calvario,  poema.  F^er- 
cellì,    1774?  "«-8.° 

ALITEO  FILOMUSO  (GiacoraoVERiTÀ). 

ALITOFIDO  MATHIALITO  (Francesco 
Simonetta).  Apologia  divisa  in  tre 
parti,  colla  quale  si  mantiene  il 
foglio  stampato  in  Roucì^lionej  in- 
titolato: Giustificazioni  ec.  Messina^ 

1644;  i/i-4''^' 

ALLARGO  GNACCI  da  Reggio  {ana- 
Qranima  del  conte  Carlo  Calcagni 
di  quella  città).  L  innocente  giusti- 
ficato, tragi-comedia.  Parma  j  per 
Francesco  Cervia  164(3,  in-^.°',  L'ij, 
per  Erasmo  Vigna j  i65o,  m-8.°;  e 
Milano  j  per  Gioseffo  Marcili  ^  sen- 
z' annOj   in-\^.^ 

L'Allacci  {col.  4S7),  nel  riferirla,  chiama,  per 
isbaglio,  l'autore  Carlo  Calcagniiii. 

Allegatio  in  causa  Angeli  Marise  Ri- 
valoi'a  ejusque  consanguinei,  Pa- 
nornUj  in  fi^l. 

Fattura  di  Federigo  e  di  Gio.  Francesco  fratelli 
Auria. 

Allegatio  theologico-juridica  prò  opera 
pia  cui  destinatse  sunt  decimse  pa- 
pales  circa  deductionem  congruse 
in  earura  solutione  septem  et  vi- 
ginti  theologorura  suffragio  com~ 
probata  (scribente  P.  Jo.  Baptista 
Frangino  de  Arola  ex  Riparia  S. 
Julii  dioeces.  novar.  ).  3Iediolanij 
apud   imp.    ylrchiep.j    i685,  /«-4-° 

Allegationes  prò  Ecclesia  D.  Carolo 
dicata  161 5.  Sine  loco  et  typ.  no- 
mine _  in-^.° 

Si  viene  in  cognizione  dell'  anonimo  scrittore 
dalla  ristampa  fattasi  del  libro  per  cura  del 
domenicano  fra  Girolamo  Gattico,  con  aggiunte, 
che  ha  questo  diverso  titolo  :  Perinsignes  prò 
Ecclesia  allegationes   olini  per  rever.  DD. 


ALL 

Carolum  a  Basilica  Petri  collecta;  etc.  Bo- 
noiiice ,  apud   htvredes  Bart.   Cocchi,  1622, 
Quest'opera  del  Bescapè  fu  ommessa  dall'Ar- 
gelati  nel  Catalogo  delle  opere  di  quello  scrit- 
tore. 
Allegazione  a  difesa  della  ecclesiastica 
giurisdizione    de'  vescovi   contro  le 
pretese  del  capitolo  canonicale  della 
città  di  Belluno.  Uanno  1774?  '«-4'" 
Ne  fu  autore  lo    storico   veneto  Vittore   Sandi, 
fratello  dell'  alloi'a  vescovo  di  Belluno. 

Allegazione  in  difesa  del  P.  Carlo  Am- 
brogio Cattaneo.  Vedij  Esercizio 
della  buona  morte  ec. 

Allegazione  {probabilmente  di  Jacopo 
Castellani)  per  confermare  quanto 
si  scrive  nelle  annotazioni  all'av- 
viso di  Parnaso  al  num.°57,  cavata 
dalla  vita  di  F.  Bartolommeo  della 
Casa,  vescovo  di  Chiapa,  descritta 
da  fra  Michele  Pio,  bolognese.  .Ari- 
topoli,  stamp.  regia j  161 8,  in-/^.^ 
Vcdij  Avviso  di  Parnaso  ec. 

ALLEGRI  (Fabio).  Istruzione  al  fat- 
tore di  campagna  per  esercitar  netto 
e  diligente  il  suo  ufficio  auclie  di 
mese  in  mese,  per  misurar  teri'e , 
far  fabriclie,  con  altre  necessarie 
osservazioni  anche  rispetto  a  curar 
li  mali  ed  infermità  bovine,  data 
in  luce  per  comun  beneficio  da  ec. 
Ferraraj  per  Bernardino  Pomatelli j, 
1688;  e  di  nuovo,  Bologna^  1694, 
in-ii.^;  e  poscia,  PadoK^a  e  Palermo. 

Fabio  Allegri,  nome  vero  o  fìnto,  non  fu  lo  scrit- 
tore della  presente  operetta ,  ma  bensì  la  stese 
il  marc'*  Alberto  Penìna,  0  Dalla  Pe?ìna,  ferra- 
rese, matematico,  storico  ed  idraulico,  a  cui 
piacque  sempre  occultarsi  nelle  sue  produzioni, 

ALLEGRI  (Giulio  Cesare)  Acad."  Rav- 
vivato. La  Bernarda,  comedia  rusti- 
cale  [in  prosa)  di  ec.  Bologna^  Monti, 
1 65 4 ji"-8.";  e  di  nuovo,  Ivi j,  Pisani ^ 
1705,  i«-i2."  Fedi,  TIMIDO  Acad." 
Dubbioso.  La  Togna    ec. 

Allemagna,  di  mad.'^  di  Stael.  Mi- 
lano, Silvestri,  1814?  voi.  3 , /«-8.° 

11  primo  volume  è  traduzione  di  Bertolotti  3  gli 
altri  due  sono  tradotti  dal  DoPiADELLi. 


ALM 

ALLII  (Pelli  Francisci).   Consilia   ad 
salubriter  acquirendam    scientiani, 
ec.  Pisaurìj   1668. 
Opera  del  P.  Raimondo  Nidi,  domenicano,  da  Soli- 
cino, il  quale  si  coperse  col  nome  del  nipote. 
Allocuzione    del    cardinale    N.    N.  al 
Papa    (dell' ab.    Francesco   Saverio 
Salpi)    Beìiewnto  (Napoli),  circa  il 
1788,  m-4." 
Scrittura  in  favore  della  corte  di  Napoli,  riguar- 
dante la  nota  questione  della  Ghinea. 
Allocuzioni  due,  pubblicate  per  l'ar- 
mamento generale  nel  1793,  e  per 
un  giubileo,  presentate  al  Governo 
di  S.   M.  Sarda. 
Ne  è  autore  il  P.  Giannagostino  De-Levis,  ago- 
stiniano, di  Cresccntino  nel  Vercellese. 
AUoquia  amatoria  ad  Virginem  Dei- 
paranj  SanctorumPalrum,  aliorum- 
que   pi'obatissimorum   Ecclesize  vi- 
rorum  verbis  expressa,  alque  in  u- 
num  collecta  ad  pios  erga  eamdem 
ardores  fervendos,  etc.  (auctore  Fr. 
Fulgentio    Cunigati  ,     ord.     prred. 
cougr.  B.  Salomonis).  f^enetiisj  apiid 
Jo.  Bapt.  Becuriij  MDCCXXXIX,  z/i-8:' 
Alloro  (L')  trionfante  nella  laurea  del 
dottore    Rinaldo    Gavardo,    nobile 
justinopoiitano.  Pado^'a,  pel  Ciwel- 
lori ,    1 66 1 . 
Carlo  AssONiCA,  o  Sosica,  olire  la  dedicazione, 
ha  di  suo  due  sonetti,  cioè  il  primo  e  l' ulti- 
mo colle  iniziali  C.  S.  D.  (Carlo  SoMCA  Dottore). 
^lina  gentil,  ch^or  nel  p/incipio  nostro 
Così  principia  un    sonetto,  che   fu  attribuito  a 
varj  poeti,  ma  che,  al  dire  dell' ah.  Vincenzo 
Cavallucci  {Annotaz.  sopra  le  rime  di  Fran- 
cesco Beccuti,  detio  il  Coppella  ,  pag.  227) , 
è  di  Cesare  Caporali,  della  famiglia  Bensari, 
d"' origine  vicentina,  trovandosi  tra  le  rime  rnss. 
d''esso  Caporali.  Questo  sonetto  Icggesi  anche 
fra  le  poesie  del  Tasso,  pari.  Il,  edizione 
di  fcuczia  del  175G. 
ALMAGIORE  (Tobia)  {anagrarmva  di 
Biagio  Altomari).  Raccolta  di  varie 
notizie  istoricbe  non  meno  apparte- 
nenti alla  storia  del  Summonte  che 
curiose,  di  ec.  JS'apoli ,  iQ'j^ ,iìi-l\.^^ 
Fu   anche    aggiunta  per  modo   di   .-\ppendice  al 
IV  tomo  delia  Storia  del  Summonte  delF  edi- 
zione del  Culifon. 


37 
ALM 

Almanacchi  anonimi,  attribuiti  all' ab. 
Isidoro  Bianchi,  cremonese,  già  mo- 
naco camaldolese, 
i.*^  La  conversazione,  discorso  per 
l'Alni.'' del  1779.  Cremona,  Manirnj 
ristampato  in  Milano  dal  Galeazzi 
pel  suo  almanacco  dello  stesso  anno. 
2."  L'originale,  h'ij  3Ianini ,  1780; 
ristampato  medesimamente  dal  Ga- 
leazzi in   Milano. 

3."  Il  senso  comune.  Cremona  j  pel 
suddetto  j    1782. 

4.*^  La  donna  di  talento.  Ivij  1783. 
5."  Idee  d'un  Orientale  sul  giuoco 
del  Faraone.  A7  ^  Ferabolij  1 795. 
6."  Idee  d'un  Egiziano  sul  giuoco 
del  Tarocco.  Ivij,  pel  suddetto j  1 796. 
7."  Il  teatro. /l'z'j  pel  saddetto,  1797. 
8."  Le  società  letterarie,  hi,  pel 
suddetto j    I  798. 

9."  La  necessità  delle  riflessioni  , 
almanacco  per  l'anno  1798  coll'ag- 
giunta  di  r-br. ,  8br. ,  9br.  e  lobr. 
1797  P*^*'  "■''^  dell'anno  III  repu- 
blicano.  h'ij  presso  Giacomo  Della 
Noce. 

1  o.*^  Della  instruzione  nazionale, 
almanacco  per  l'anno  1799  (V.  S.) 
con  notizie  relative  al  decadario  re- 
publicano.  L'i^  Feraboli. 
1  i.°  Caratteri  del  vero  republica,no, 
almanacco  per  l'anno  1799-  h'i j, 
Della  Noce. 

12."  I  Giardini,  almanacco  per 
l'anno  1800.  L'i j  pel  suddetto. 
i3."  La  iilosofia  di  tutti  gii  uo- 
mini, almanacco  per  l'anno  1800. 
L'i  ,  pel  suddetto. 
i4-'^  Lo  studio  dell'uomo,  alma- 
nacco per  r  anno  1 80O.  h'i^  pel 
suddetto. 

i5.°  Aggiunta  alla  raccolta  da'  Cre- 
monesi eminenlL  in  santità,  alma- 
nacco per  r anno  1 80 1 .  hi,  Feraboli. 
16."  La  verità  dipinta  dal  Dome- 
nichino,  almanacco  per  l'anno  1802. 
Ji'ij,  pel  suddetto. 

y 


38 


ALM 


17."  Saggio  di  contraddizioni  filo- 
sofiche sui  diversi  stati  della  vita 
umana,  diario  per  l'anno  i8o2./t'/j 
Della  Noce. 

18."  La    satira,    la  critico,    la  di- 
sputa.   Diario    per   il    i8o3.  Aww 
li  rep.j  luij  Fer abolì. 
\g.°  Le  stravaganze  delle  stagioni, 
almanacco  per  l'anno  1804.  Anno 
111  rep.j  L'ij  pel  suddetto. 
20."  Vicende  della  coltura  de'  Cre- 
monesi, almanacco  pel  iSo5.  Anno 
IK  rep.j  Ivij,  pel  suddetto. 
In  questa  serie  di  tliscorsi  per  via  d'almanacchi, 
molli  ne  sono   accennati,  dei  quali  non  si  è 
fatta  menzione   nò   dal    sig.  Lancetti   {Biogr. 
Cremori.,  art.  Bianchi),  ne  nell'elenco  delle 
opere  edite  ed  inedite  di  Isidoro  Bianchi,  puhli- 
cato  in  Milano,  nel  1803,  pel  Silvestri.  I  titoli 
furono  tratti  da  un  volume  esistente  nella  Bibl. 
Comun.  di  Cremona,   nel  quale   lutti  questi 
discorsi  erano  insieme  raccolti  con  un  fronti- 
spizio fatto   a  mano,  su  cui  leggevasi:   Opii- 
xeoli  del   sig.  ab.  D.  Isùìoro   Bianchi.  Glie 
tulli  gli  accennati  discorsi  sieno  dell' ab.  Bian- 
chi, non  si  saprebbe  guarentire  con  prove  di 
fatto:   guardando    allo   stile  si  direbbe    che  lo 
sono.  Il  primo  di  tutti  questi  discorsi,  che  non 
fu   superiormente   indicato,  è   il   seguente:  // 
Passeggio,  discorso  per  l'alni,  del  1778,  di 
M.Lorii.Lb:T,  viaggiatore  fiammingo,  tra- 
dotto dal  francese ,  Cremona .  Manini.  Nasce 
il  dubio  che  sia  veramente  traduzione  dal  fran- 
cese o  finta  traduzione.  Noi  attenendoci  alla  se- 
conda supposizione,   diremo  che  è,  probalùl- 
mente,  anch'esso  lavoro  del  suddetto  Bl.v>CHl, 
a  cui  piacque,  al  dire  d'alcuno  ,  con  tale  liuto 
nome  nascondersi  altre  volle  (Ffr//,  Loviuet). 
Neh'elenco  datoci  dal  chiar."  sig.  Lancetti  trovia- 
mo pure  del  medesimo  autore  rammentati  :  Su 
i  diversi  stati  della  vita  umana,  diario  per 
l'anno  iii02.  Cremona,  Della  Noce j  e  Delle 
Donne  illustri  Cremonesi,  almanacco,  ossia 
diario  per  l'anno  1806.  Ivi,  per  Giuseppe 
Fer  ah  oli. 
Almanacchi   due  ad    uso    de'  Pedanti 

(  di  Zaccaria  Serimak). 
Almanacco    enciclopedico   per  Tanno 
I  791  (del  P.  G.  M.  PujATi).  Fenezda. 
—  per  l'anno  1792  (dello  Stesso).  Ivi. 
Almi  prophetas  progenies   pia   eie. 
Inno  per  la  festa  di  S.  Giovanni  Battista,  che  si 
canta  da' monaci   cistcrciensi,   ed  è  componi- 
mento di  S.  Ambrogio,  conforme   dimostrò. 


ALP 

coli'  autorità  di  S.  Tommaso,  il  l*.  Paolo  Maria 
i'aciaudi,  chier."  regol.*  teat." 

ALODNARIM  (Fabrizio). 

E  Antonio  Mirandola,  can.°  regol.*  di  S.  Sal- 
vatore, col  cognome  scritto  a  rovescio. 
I."  La  Gerusalemme  di  Torquato 
Tasso,  tradotta  in  lingua  popolare 
di  Bologna  da  Gio.  Francesco  Negri, 
con   annotazioni   di   ec,    1628. 

Furono  pubhcali  soltanto  i  primi  tredici  canti, 
a.*^'  Graziano  volubile,  eomedia  di 
ec.  Bologna  j  presso    Clemente  Fer- 
ronij    i632,  in-m.^^ 
3."  I  Sacchi,  eomedia  {in  prosa)  di 
ec.  Ivij,  per  lo  stesso j  i633,  m-ia.° 

ALOPIXII  (Jacobi)  (P.  Matthsei  Volpi, 
ord.  prffid.);,  in  dissertationem  tbeo- 
logicam  anonvmi  de  Sacramenti  mi- 
nisterio,  ejusque  forma,  animadver- 
siones  criticai,  f^enetiis _,  apud  Si- 
moneiìì    Occhi j    1762,  f«-8.° 

Aloysii  LoUini,  episcopi  bellunensis, 
lacrymae  in  funere  Andrene  Mauro- 
ceni  senaloris  optimi,  scriptoris  re- 
rum venetarum  disertissimi  etc.  Pa- 
tauiij  typis  Laurentii  Pasquali  ini- 
pressoris  canieralis ^    16 19,  in-^!' 

Vi  è  un  indirizzo  al  lettere  scritto  da  L.  P.  (Lo- 
renzo PloORlA  ) ,  un'  apostrofe  al  defunto  Mo- 
rosini  di  M.  S.  (Martino  Sandelli,  padovano)  j 
indi  poesie,  fra  le  quali  un  sonetto  di  F.  L. 
(  Fortunio  LiCETo)  diretto  al  vescovo  Lollino. 

ALPAGO  MILA  OMO  P.  A.  (P.  ab.  D. 
Floriano  Maria  Arrigoni,  camal- 
dolese). La  sacra  di  dieci  monache 
camaldolesi,  fatta  con  solenne  pom- 
pa nel  monastero  di  S.  Maglorio 
in  Faenza  l'anno  1722,  dal  rev." 
D.  Michelangelo  Gasparini,  abate 
generale  di  tutto  l'ordine  camal- 
dolese, poemetto  di  ec.  Faenza^  per 
Carlo  Antonio   Maranti_,  in-^.*^* 

ALPESEI  LANDINO.  Il  Crivello  nel 
quale  si  vagliano  alcune  cose  con- 
tenute nella  lettera  in  difesa  di  un 
problema  risoluto  da  D.  Pietro  Em- 
manueli.  3Iaceiataj  per  Pietro  Salvi j 
1647,  "^-4-° 

Sotto  laìe  anagramma  nascondesi  Daniele  Spi- 
ala .  Acad."  Addormentalo,  senovese. 


ALP 

Alj)ìial)cLuni    Ibcricuin    si  ve  Gcorgia- 
nuni  Clini  oratione  (loniiijicali  ole. 
Roinne,  Ijpis  Scic.    Corigr.  de  pro- 
pns;nnda  fide.    1659,  ///-B." 
Publicalo  dal  V.  Jacopo  di  Stefano,  Icaliiio. 
ALPIIyEF    P.  A.  (Nicolai  Galeotti,  jc- 
suitai  senensis)    epistola    ad  Fran- 
ciscuin  Benalium. 
ALPHEI  (Q.  Lucii)  diacrisis  in  secun- 
dam    editioneni  pliilosophia?    nova? 
antiquse  R.  P.  ThoniK  Gaivffi  cum  no- 
tis  Jani  Valerii  Pansii.  Augustoduni j, 
1724,  sumptihiis  Piorurn  j  vi-/^."  gr. 
Questo    componimento   (che  dicesi   impresso  in 
Roììia  verso  il  1727'^  e  un  iiinsolìco  poema  in 
difesa  de' professori  publici  di   Pisa,   criticati 
dal  P.  Ccva,  gesuita.  Da  quasi  lutti  gli  scrit- 
tori di  storia   lettei'aria  si  attribuisce  ai  P.  ì). 
Guido  Grandi,  ab.*^  caraald.*,  uno  de"  profes- 
sori di  quella  Università,  benché  lo  abbia  egli 
negalo  per  cosa  sua.  Alcuni  credettero  autore 
delle  note  il  doti.  Pascasio  Gianetti;   ma  esse 
sono  pure  del  Grandi.  Leggcsi  anche  nella  rac- 
colta di  Composizioni  dii'crsc  sopra  akiim: 
vontrovei-sie  letterarie  insorte  nella  Toscana 
nel  corr.  sec. ,  toni.  I ,  pag.  XLI  e  scg. 
ALPHEUS   vc4   Alpliijiuis  { BencditUi'^). 
Gosnome  assunto  da  Benedetto  Lajipiudio  ,  crc- 
monesc,  che  scrisse  versi  lalmi   al   tempo  di 
Leone  X,  in  cui  si  solevr.no  grecizzare  i  Tionii. 

Alphonsi  Ciccarelli  plijsici  inajvar.aLis 
de  Cliturno  Umbria?  flumine  (vlc- 
bervimo,  opusculum.  Patavii_.  i5(>4. 

o  o 

in-h. 
Fu  ristampato  nel  tomo  IX  del  Burmanno.  flic 
nella  prefazione  loda  questo  libretto.  "  Il  Cic- 
5> carelli,  onde  tentare  come  disposti  fossero  gli 
j)  uomini  a  ricevere  le  sue  imposture  in  questa 
n  operetta,  citò  Gabinio  Leto,  autore  da  lui  sup- 
5?  posto  e  poscia  sovente  da  lui  allegato  e  dai  suoi 
5>  seguaci  '5  (Tirabosclii,  Scrilt.  geneaL.pag.  40). 
Fedi^  MANENTE  (Cipriano),  e  — 
MONALDESCHI  (Monaldo). 
Dello    stesso    Ciccarelli    abbiamo    pure    alle 
slampe    l'opuscolo   De  Tuhcrihus ,   impresso 
in  Padoi'a  nel  137-1. 
ALPINO  SAMMOSTO  RIMA  {anagram- 
ma di  Tommaso  Spìnola  Mari:-;ì).  Il 
Giudizio  appassionato,  cicaleccio  di 
ec.  Faslemherg,  presso  gli  credi  del 
Fornij  1634,  in-xi.'^ 
Scritto  dopo  che  il  padre  delT autore  fu  esilialo. 


39 
ALT 

ALSARCO  GANIPACE  {anagramma  di 
Carlo  Paganicesa,  di  Belluno).  Antio- 
chidc,  tragedia.  Fcneziaj  scnzdnno 
(<irca  il  ijiio),  appresso  Carlo  Buo- 
narrigo,  in-H." 

(.on  lo  slesso  anagramma  ])ul)licò  pure  in  f^e- 
nczia  il  Campanile ,  insieme  ali"  Almanacco 
«kiranno  1759. 

Altera    (  De  )    ir.aclunula     parallatica 
ad    Hcliomelriun  erigcndum .   liber 
nnns.  Feuctiis ,  i^^m,  m-4." 
Con  le  sigle  P.  L.  Z.  (Presbyter  Lodovious  ZiiC- 
co.m)  neir  avviso  Lectori  Benci'olo. 

Aiticliiero  par  madame  J.  W,  C.  D.  R. 
(Justinc  Wynne  Comtcssc  De  Ro- 
semberg).  Padane j,    1787,  in-^.^  gr. 

Barlolommeo  Bemncasa  fu.  V  editore  di  ([uest'o- 
pera;  vi  aggiunse  alcune  note,  e  la  lece  or- 
nare di  alcuni  intagli  in  rame,  dedicandola  al 
marc'"  di  Lausdown.  Questa  è  la  seconda  edi- 
zione: la  prima,  poco  corretta,  fu  fatta  stam- 
pare da  Giovanni  Iliibcr  in  Ginevra  sul  mss. 
mandatogli  da  Angelo  Querini,  proprietario  di 
quella  magnilica  villeggiatura. 

ALTIDORA  ESPERETUSA     (  Eleonora 

FoNSEGA    PiMENTEl). 

1 ."  Ode  elegiaca  per  un  aborto  nel 
quale  fu  maestrevolmente  assistita 
da  mj  Pean.   Napoli ^  1789,  m-8.'* 
2.*^  Sonetti,  in  morte  del  suo  unico 
figlio.  Ivi^    '779'  ^'^-8.° 
ALTISSIMO  POETA  FIORENTINO. 
Pu  tenuto  universalmente  che  questo  Altissimo 
fosse  Cristofano  Fiorentino,  il  quale  pel  credito 
acquistatosi  venisse  detto  T  Altissimo.  Ma  pri- 
mieramente è  da  dubitare,  se  Altissimo  sia  dato 
per  eccellenza,  ovvero  se  sia  cognome  di  fami- 
glia ;    ed   in    secondo    luogo  una  Stanza  che 
leggcsi  fra  le    opere  dell" Altissimo  {Firenze, 
senz''  anno ,    in-a."  ) ,  ci  fa   sapere   che  il  suo 
nome  era  Angelo ,  e  eh"  egli  era   sacerdote  di 
professione.   Fuvvi  bensì  un  Cristofano  Sordi, 
cieco,  da  Forlì,  improvvisatore.  Ora  ciò  che  fu 
proprio  di  fpiest"  ultimo,  si  è  scritto  per  isba- 
glio  del  Poeta  Altissimo;  ed  ali"A!tissimo  si  è 
attribuito  il  nome  di  Crislofimo,  propria  di  que- 
sto cieco:  ed  in  tal  modo  si  confuse  Funo  col- 
Paltro,  o,  per  meglio  dire,  di  due  persone  se 
ne  fece  una  sola.  Veggasi    a  questo  proposito 
il  Quadrio,  tom.  II,  pag.  21G. 

Altitudine(De)  atmospli^ra?  ssstimanda 
critica  disquisitio  (Jacobi  Belgrado). 


40 

ALU 

Sta  dopo  De  aé'ris  vivibus  et  liquoviim  (equi- 
librio, pro/jositiones  a  C.  Pelro  Nisello  etc. 
publiciv  censura;  subjectce  ac  vindicatcv. 
Parmoe,  apud  Jo.  Rosati,  1743,  ^«-4." 

Alto  ex  Olympi  vertice  etc.  Vidcj  Cce- 
lestis  urbs  Jerusaletn  eie. 

Altobello  (L')  di  Francesco  Tromba. 
F^eneziaj  Iinberiij  i6i  i,  ì/ì-8.°  F^edij 
TRABISONDA. 

ALTOMARE  (Donatus  Antonius).  De 
mannse  tlifferentiis  ac  vicibus  tleque 
ea  dignoscendi  via  ac  ratione.  J^e- 
netiisj  i562,  in-^.^;  ed  in  séguito 
varie  volte  colle  opere  dell'autore. 

Dopo  che  r  Altomare  era  già  morto  da  venl^  anni, 
sorse  Annibale  Briganti  ^  nella  sua  Storia  de' 
Seìiiplici,  ad  accusarlo  ili  plagio,  come  che 
avesse  approflttato  di  un  trattato  di  simile  ar- 
gomento, da  lui  comunicatogli  a  line  di  sen- 
tire il  suo  parere.  Ma  da. tale  imputazione  è  di- 
feso r  Altomare  dairAfflitto  {31  em.  degli  Se  riti. 
Nap.,  toni.  \,  pag.  233). 

Altra  lettera  (del  proposto  Lod.  Anto- 
nio Muratori)  diretta  ad  un  Prelato 
romano,  in  risposta  ad  una  scrit- 
tura publicata  nell'ottobre  del  1708, 
e  intitolata:  //  dominio  temporale 
della  sede  apostolica  ec.  Modena, 
1708,  in  fogl.  pie. 

Non    rammentata   nel  catalogo  delle   opere   del 

Muratori  steso  dal  nipote. 

Vedi^  Osservazioni  sopra  una  lettera 

intitolata: // r^omi/HO  temporale  ec. 

—  Raccolta  di  tutto  ciò  ec.  N.  III. 

jàltri  ohimè  del  mio  sol  si  fa  sereno  . . . 

Cominciamento  di  sonetto,  che  leggesi  fra  le  rime 
rigettate  del  Casa.  Il  Seghezzi  però  crede  che  ne 
possa  essere  stato  autore  Annibal  Caro,  e  ciò 
per  lo  stile  eh"  è  assai  confacente  a  quello  di  lui. 

Altro  parere  intorno  la  natura  e  l'uso 
della  cioccolata  (del  dott.  Giuntini, 
medico    fiorentino)    circa    il   1728, 

E  una  difesa  di  cjuesta  gradita  bevanda  contra 
il  parere //ito/vio  l'uso  della  cioccolata,  scritto 
in  una  lettera  dal  conte  dott.  Gio.  Battista  Fe- 
lice, stariìp.  in  Firenze,  pel  Manni,  V  anno 
1728,  e  di  nuovo  ristampalo  in  Liicca  Vanno 
medesimo. 

ALUNNO  (Francesco). 


AMA 

Alunno  non  fu  il  cognome,  ma  il  soprannome. 
Era  della  famiglia  Bailo,  ferrai'ese,  e  non  della 
Negri  come  qualcuno  erroneamente  suppose. 
Abbiamo  di  lui  -  La  Fabbrica  del  mondo  - 
Osscìvazioni  sul  Petrarca  -  //  Boccaccio 
illustrato  -  Ricchezze  della  lingua  volgare 
-  Opere  più  volte  impresse. 

ALUSTA  (De)  (Basilio).  Esame  dell'ar- 
ticolo di  Palermo...  publicato  nel- 
\ Enciclopedia  ec.  Palermo,  1785, 
m-8." 

Il  celato  autore  è  il  P.  D.  Salvatore  De'  Blasi, 
monaco  cassinense. 

ALVARUS  (Emmanuel).  Grammaticae 
linguse  latina  institutiones. 

Ci  assicura  V  Horanyi  {Script.  Piarum  Schol., 
tom.  \,pag.  708)  essei'e,  fra"  suoi  correligiosi, 
tradizione  che  quest'opera,  portante  il  nome 
di  Emmanuele  Alvaro,  gesuita,  sia  lavoro  di 
Gasparo  Dragouetti ,  scolopio ,  siciliano.  Lo 
confutò  vittoriosamente  il  gesuita  Lagomarsini. 

ALVI  (Antonio)  (Giuseppe  Lombardi, 
siciliano,  della  congr.^  dell'oratorio). 
Granelli   di  senape,   ovvero  motivi 
efficaci  ad  amar  Gesù  crocifisso,  la 
di  cui  miracolosa  immagine  si  ve- 
nera neir  insigne  cliiesa  collegiata 
della    città  di    Monreale,   seminati 
nel  cuore    de'  fedeli.    Palermo ,  coi 
tipi  di  Felice  Marini,  '711,  m-ia.'^ 
ALYITO  (D')  (Mario).  È  Mario  Equicola. 
Alzira,  tragedia  di  m.^  di  Voltaire,  tra- 
dotta dal  francese.  Bologna,  1738, 
m-8.'^,  ed  in- 12.° 
Nella  Drammaturgia  dicesi  traduzione  d"  incerto 
che  potrebbe  però  essere  quella  medesima  ram- 
mentata dal  Bartoli  {Notizie  de' Comici ,  tom. 
II,  pag,  271),  ed  impressa  nello  slesso  anno 
in   Venezia,  pel  Valvasense ,   che  viene  da 
lui  attribuita  ad  Antonio  Vitalba,  comico  ve- 
ronese. 

Alzira,  tragedia  di  m.''  di  Voltaire,  tra- 
dotta in  prosa  (dal  marc.^  Alfonso 
Vincenzo  Foktanelli).  Bologna,  per 
Lelio  della   J^olpe,   1737,  in-^.^ 

Alzira,  tragedia  di  m.'^  di  Voltaire,  tra- 
dotta. Kedi,  Tragedie  del  signor 
di  Voltaire. 

AMADASPI  (D.  Prudenzio)  (P.  Pio 
Costa,  benedettino).  Vita  e  mira- 


AMA 

coli  di  S.  Cristoforo  martire,  apo- 
stolo della  Licea,  cavata  da  molti 
scrittori  greci,  latini,  caldei  ed  a- 
rabi.  VeìieziajPezzana,  lòBo,  m-8." 

AMAGRIMA  (  Gio.  Francesco  ).  Sotto 
tale  anagramma  puhlicò  il  P.  Fran- 
cesco Maria  Maggi,  chierico  regolare 
teatino  : 

i.**  Corona  stellarum  XII  sive  XII 
prperogativoe  fere  insigniorcs  ac  sin- 
gulares  quse  praisertim  S.  Cajetani 
caput  ejusque    nobilissimutn    ordi- 
nem  mirifice  decorant  et  illnstrant 
etc.    j\eapolij    apiid   Piovellum    de 
Bonis  _,   i6-^^,  in-^.'^ 
2.°  Gloriosa    vittoria    dell'  armata 
della  serenissima  republica  di  Ve- 
nezia e  altre    mei'aviglie    avvenute 
nella  festa  di  S.  Gaetano  quest'  anno 
ì  G'ò 5.  Palermo j  per  Pietro  Coppola^ 
/'  anno  istesso  j  in-'ò, 
3.°  De  memorabilibus  aliquot  gestis 
D.  Aloysii  de  S.  Severino  Bisiniani 
Principis  ctc,  qui  Religiosum  ho- 
minem in  ScGCulo  egit,  habitumque 
in  morte  induit  theatinum,  commen- 
tariolus.   Neapolij,  ex  regia  typogr. 
Egida  Longìj,   1679,  z>?-8." 
4."  La  miracolosa    Madonna  della 
providenza  coll'acqua  che  scaturisce 
sotto  il  suo  altare,  e  la  devozione 
degli    scolari   di  Gesù  e    di  Maria 
nell'oratorio  della  Sciabica  dentro 
il  cimilerio  della  chiesa  di  S.  Giu- 
seppe de'  padri  cherici  regolari.  Pa- 
lermo _,  per  Didaco  Buaj,  1668,  in-S^; 
e  di  nuovo,  Ivi^per  Pietro  Coppola j 
i685,  m-S.*' 

^.^  Relazione  dell'immagine  della 
SS.  Vergine  della  Concezione  col 
Bambino  Gesù  tra  le  braccia  secondo 
r  insegnamento  della  M.  D.  Orsola 
Benincasa,  che  portano  oggi  sopra 
l'abito  le  madri  dell'Immacolata 
Concezione  di  N,'  S.  del  Rosario 
della  terra  di  Palma.  Palermo  j  per 
Pietro  Isola   1666,  in  fogl. 


44 
AMA 

6."  Relazione  delle  feste  celebrate 
quest'anno  1661  in  onore  del  B. 
Gaetano  Tiene,  glorioso  fondatore 
de'  padri  chierici  regolari  nella  città 
di  Napoli.  Napoli, per  Giuseppe  Pa- 
staro e  Girolamo  Fagioli j  1 66 1 ,  in-^. 
7."  Relazione  d'un  maraviglioso  mo- 
nastero di  teatine  romite  che  si  fa- 
brica  in  Napoli  dall'  cccell.°  signor 
D.  Pietro  d'Aragona,  duca  di  Feria, 
viceré  di  quel  regno  ec,  scritta  da  un 
personaggio  divoto,  e  data  in  luce 
da  ec.  Palermo j  per  l^ Isola,  1666. 
8.*^  Specialis  ac  propria  S.  Cajetani 
et  PP.  clericorum  regularium  laus, 
sive  etc.  Neapolij  De  Bonis,  1674» 
in-i."" 

9.°  Voto  e  giuramento  de'  PP.  chie- 
rici regolari  della  città  di  Palermo, 
e  divozione  de'  fedeli  a  onore  del 
SS.  Sacramento  e  della  gi'an  Madre 
di  Gesù  M.  V.  concetta  senza  pec- 
cato originale.  Palermo,  per  Pietro 
Dell'Isola  j    1667,  m-8.° 

AMAI  (Francesco)  l'Elevato,  Acad." 
Riacceso.  L' esempio  contro  la  scan- 
dalosa esemplarità  farisaica,  dove 
si  vedono  dodici  articoli  degni  di 
fede  in  dodici  anagrammi  puri  so- 
pra l'arrogante  titolo  di  Messina 
città  nobile  et  esemplare.  Macerata, 
appresso  Pietro  Salvi j,  1649,  in-^.^ 

Il  nome  è  vero,  e  il  cognome  è  anagramma  del 

vcognome  dello  scrittore,  poiché  si  chiamò  D. 
Francesco  Maia.,  palermitano,  che  spogliatosi 
deìr  abito  basiliano,  al  cui  ordine  apparteneva, 
vesti  quello  di  prete. 

Amalasunta,  di  m.rQuinault,  tradotta 
da  incerto  (P.  D.  Filippo  Merelli, 
somasco).  Bologna,  Lelio  della  T^olpe, 
senz' anno,  in- 1  2.° 

AMALFIDENO  FLATARD.  Poesie  amo- 
rose. Napoli,  per  Giovaimi  Simone, 
X753. 

Queste  poesie  composte  in  gioventù  da  Bernardo 
Valeua,  da  Chieli  (che  fattosi  cappuccino  chia- 
mossi  fra  Bernardo  Maria  da  Giugliano,;, ed 
anche  di  Lanciano  ) ,  si  diedero  fuori  a  spese 
tii  Giuseppe  Jurelio  Gennaro.  Nel  I7d9  uscì 


42 


AMA 


poi  :  Raccolta  delle  poesie  di  fra  Bernardo 
Maria  da  Lanciano  ,   cappuccino.  in-S."  ;  e 
nel  1853  i  l'F.CapiniCfini  di  quella  ritlà  stavano 
publicaiido  le  poesie  del  V'alerà  pivi  ampliate. 
AMALTEO  CIPARISSIO.  Adunanza  dei 
Pastori  Arcadi  della  colonia  ferra- 
rese   per  la  laurea    dell'acclamato 
Pastore  Poliarco  Taigelide,  l'cccell." 
sig.  D.  Annibale   Albani.  Ferrara^ 
Poaiatellij,  in-^.^ 
Quello  cTie  dedica  ed  ha  gran  parto  in  quest'o- 
pera ^  è  il  pastore  Amaiteo  Ciparissio,  cioè  il 
sig.  mare."  Luigi  Bentivoglio. 
AMALTEO  (Gio.  Battista).    Vedi^  No- 
tizia   de'  Novellieri    posseduti    dal 
conte  Anton  Maria  Borromeo  ec. 
Amante  (L')  di  Gesù  Cristo,   tradu- 
zione  dal    francese.  Bergamo^  Lo- 
catelli j   1790,  m-24.*^ 
Fu   incominciata  da   donna  Angiola   Baglioe, 
moglie  del  nipote  del  can.''  Mozzi,  bergamasco, 
che  la  terminò  studiandosi   d' imitare  lo  stile 
della  defunta,  rapila  ai  vivi  da  morte  immatura. 
Amanti    (Gli)    in    contesa,    dramma 
giocoso    per    musica    (di  Vincenzo 
'Bosi).  Ferrara^  Rinaldi ^  \'j6i,in-^.^ 
Amanti  (Gli)  ladri  nottui-ni,  cocchiata 
in  versi.  Firenze j  all'insegna  della 
Stella j    1667,  in-^P 
Scrisse  il  P. Negri  {St. chicli  Scritt.  Fior),  che 
è  di  Carlo  Dati,  tuttoché  senza  nome,  come 
di  lui  sono  pure  molti  Cartelli  in  prosa  e  versi 
per  (Uverse  feste   che  si    fecero   in  Firenze  al 
suo  tempo.  Don  Gaetano  Volpi  (Z/ZZTC/vrt./w^. 
288)  gli  fa  meritamente  quest'elogio  «  11  Dati 
«fu  uomo  mirabile,  avendo  egli  resistilo  quasi 
»»  solo  alla  corrottissima  eloquenza  del  suo  se- 

"  colo.    3J 

AMARANTI  IPPONESE  (Giustiniano) 
(Giuseppe  Antonio  Santini,  carme- 
litano). Le  iinime  del  purgatorio 
domandano  soccorso  dal  pulpito  e 
dall'altare;  colla  giunta  di  una  No- 
vena di  discorsi  in  apparecchio  alla 
festa  del  S.  Natale  ec.  Venezia,  Gi- 
rardi,   1744?  in-^.^ 

AMARANTO  FILOMENIO  (Paolo  Ba- 
RALDi,  modonese),  autore  del  terzo 
canto  del  poemetto  intitolato:  Gli 
augwj  per  le  nozze  Cortesi.  Modena, 
1783. 


AMA 

AMARANTO     SCIADITICO    O    SCIDIA- 
TICO.  Nome  arcadico  di  Girolamo 
Gigli,  sotto  il  quale  publicò  : 
I ."  Amoic  fra  gt'  impossibili,  dram- 
ma per  musica.    Roma,    e  Siena, 
i6g3;    Padova,    Corona,    1707   e 
1708,   sempre  m-i2.° 
Nella  sopraccennata  ultima  edizione  seguì  qual- 
che mutazione  dall"  originale  delF  autore. 
2."  Balzana  poetica   detta  in  Arca- 
dia,   al    chiudersi  del    bosco  Par- 
rasio   quest'anno    IMDGGXII.    Siena, 
Quinza,    1712,  m-4.*^ 
Con  dedica  in  versi  a  Poliarco,  cioè  al  card.* 
Albani,  del  quale  leggesi  il  nome  a  pie  di  pa- 
gina: come  pure  si  trova  quello  di  Cleme.me 
XI  (Alnano)  a  pagina  21. 
3.*^  Custodia   vacante. 
E  una   capricciosa  lettera  del  suddetto  GiGLi,  a 
guisa  di  diploma,  contra  Tarcipr.*^  Gio.  Mario 
Crescimbeni,  spedito  da  Poli/none  Sicurio , 
Ccsennio  Isuntco.  Cleogene  Nasio  ec.  Pa- 
stori del  Supremo  Collegio  ec.  In  fine  si  legge: 
Dato  dal  scrbntojo   supremo  pastorale  del 
Bosco  Parrasio.  Nel  luogo  del  sigillo  si  vede 
a  caratteri  niajuscoli:  CLJLS  pecus,  firmato  A- 
maranto   Sciaditico    Epimileta   (  cioè    cin-a- 
lore)  Reggente  del  Bosco  Parrasio  pel  Cu- 
stode Filargiromaniaco .   ed  Elasgo  Cran- 
nonio  Sottocustode.  Tutto  è  compreso  in  7  pp. 
4."  La    Giuditta,    dramma    sacro. 
Siena ,  nella  stamperia  del  Puhlico, 
1693,  in-i'ì.'^' 

5.^*  Il  martirio  di  S.  Adriano,  dram- 
ma sacro  ec. 
Alcune  altre  delle  prime  ethzioni  de' drammi  del 
Gigli  trovansi   ora  sotto  il   sopra   citato  nome 
arcadico,  ora  con  altro  registrale  nel  Catalogo 
della  Casanatense .  e  nella  Drammaturgia, 
che  si  possono   consultare. 
6."  lì    pazzo  di    Cristo,    ovvero   il 
Brandano    da     Siena,    vaticinante 
nell'esaltazione  al  Gran  Magistero 
gerosolimitano  dell'emin.^e  rever.*^ 
fra  Marc'Antonio  Zondadari,  poe- 
sia fanatica.  Siena,  senz'  anno,  per 
Francesco   Quinza,  in-^.° 
La    seconda    edizione     di    Siena ,   pel   Quinza 
(ma  Roma),  1720,  non  porta  il  nome  acade- 
mico;  una  terza  ne  esiste  Cn Lucca,  del  1737, 
in-s.'^,  col  titolo  di  Brandoneide. 
AMARILLI  ETRUSCA  (  Teresa  Bandet- 

TINI    LaNDUCCi). 


AMA 

1."  La  gralitiulinc  alla  pati-ia,  oJe. 
Senza  data  [Lucca,  '795),  in-S." 
2."  Polidoro,  tragctlia.  Lucca j  presso 
Francesco  Bonsi^norij,  '794?  "^-H" 

Varie  altre  ooinposizioni  di  questa  cele])rc  im- 
provvisalrine  furono  puljlicate  soltanto  col 
mentovalo  nome  arcadico. 

AMAllLSCA  PALLENIA  P.  A. 

Culerina  SoFFlKTTl,  naia  Bettolim  ,  di  Chiari, 
che  Ila  alcune  poesie  nelle  raccolte  dello  scorso 
secolo. 

AfllATORI  (Mariano  Degli)  (  P.  Ful- 
genzio CuNiLiATi  ,  domenicano  ga- 
votto). 

i.°  Ritratto  di  Maria  Viatrice  e 
Beata,  formato  co' vivi  colori  delle 
sue  gesta  venerande,  e  col  pennello 
de'.anti  Padi  e  di  altri  gravi  scrit- 
tori. J^eneziaj  Recurii j  1789,  m- 12." 
2."  Biblioteca  Eucaristica  ec.  Ve- 
nezia j,  B  e  LLiiielli,  1744?  toni.  2,  ìn-^J^ 

La  medesima  fu  rislampata  col  nome  deirautore 
dallo  stesso  Bettinelli,  nel  I7r.2,  col  tilolo  di 
Predicatore  Eucaristico  ec. 

Amatori  (Agli)  della  vera  pietà  e  sana 
dottrina  sopra  gli  undici  tomi  delle 
lettere  del  Duguct,  stampate  in  ita- 
liano dal   PczzaiHij    1793. 

Ne  è  autore  il  P.  Pl'Jati,  henedetlino. 

Amatori  (Agli)  delle  antichità  cri- 
stiane. AlilaiiOj  circa  il    1760. 

Opuscoletto  del  barnahila  Angelo  Maria  Corte- 
NOVIS  contra  il  P.  Allegranza,  che  aveva  cre- 
duto un  antico  anello  col  monogramma  di 
Cristo,  essere  un  moiiumcnlo  ambrosiano  del 
secolo  IV  0  V.  Pretese  il  primo  dimostrare  che 
fosse  una  moderna  imposlura;  il  secondo  pro- 
dusse la  sua  difesa  in  un  foglio  volante. 

AMATUS  LUSITAINUS. 

i."^  Curationutu  medicinalium  cen- 
turiee  VII.  Pramiittitur  commentalio 
de  introita  medici  ad  gcgrotantem. 
Florentice^  i555,  in-'ò.'^ 
2.°  Ejusdem  cuarrationcs  in  Dio- 
scoridem  cum  annotationibus  R. 
Costantini  et  simplicium  pictiiris. 
Argentorati,  i554,  m-4.";  et  Lug- 
dunìj   i556,  in-Sy 

Sotto  questo  nome  copresi  Giovanni  Kodrigl'Ez, 
di  Caslelbianco  in  Portogallo,  medico  ebreo. 


43 


AMB 


che,  abjurato  il  giudaismo  e  fallosi  cristiano, 
mori  ])oi  nel  ghetlo  di  Salonicchi,  dove  pro- 
fessò di  nuovo  la  prima  religione.  Fu  da  più 
d'uno  reputato  plagiario,  e  tra  gli  altri  dal 
Mattioli,  che  publicò  una  propria  apologia  nel 
ii>!;a,  accusando  il  medico  portoghese  di  aver- 
gli rubali  gfinUri  commenti  sopra  Dioscoride. 

Ambasciata  del  Gallo,  discorso  aca- 
detuico  (di   Gregorio  Leti). 

Fra  le  opere  del  suddetto  autore  che  si  rammen- 
tano come  cosa  sua  wW  Awcrti/nento  ante- 
posto alla  vita  di  Cromwell  da  lui  scritla,  avvi 
anche  la  presente  operetta.  Di  questo  ^éwcr- 
tiniento  avremo  spesso  occasione  di  parlare, 
quando  sarà  uopo  riferire  altri  anonimi  scritti 
del  Leti. 

Ambasciata  di  Romolo  a' Romani  nella 
quale  vi  sono  annessi  i  trattati, 
satire,  pasquinate  ec. ,  durante  la 
sede  vacante  dopo  la  morte  di  Cle- 
uiente  IX  sino  a!  giorno  della  crea- 
zione di  Clemente  X.  Brusselles, 
167  r,  in-\i.° 

Venne  attribuita  a  Giuseppe  Francesco  Borri, 
milanese,  celebre  impostore,  da  Langlel  Du 
Fresnoyj  ma  non  avvi  dubio,  che  sia  opera 
di  Gregorio  Leti  ,  assicurandolo  egli  stesso 
ì\yt\V Avviso  od  Avvertimento  che  sia  avanti 
alla  prefala  vila  di  Cromwell.  Fu  rislampata 
detta  Ambasciata  colla  data  di  Colonia  l'anno 
seguente;  e  di  nuovo,  colla  Fita  e  processo 
del  mentovalo  Borri. 

AMBROGI  (Bernardino).  Chiave  delia 
toscana  pronunzia  intorno  al  chiu- 
dere ed  aprire  delle  vocali  E  ed  O, 
dialogo  tra  Lonapante  e  Notifireno, 
interlocutori,  di  ec.  Firenze^  all'in- 
segna della  Stella,    1674,  m-12." 
Bernardino  fu  il  nome  di  battesimo  del  P.  Giu- 
seppe Maria  Ambrogi  ,  teatino ,  con  cui  volle 
egh  qui  occultarsi.  Questa,  che  è  una  ristam- 
pa, seguì  per  opera  di  Ostiho  Conlalgeni,  cioè 
Agostino   Coltellini.   In  questa   seconda  edi- 
zione, riveduta  ed  emendata  ,  furono  aggiunte 
le  Osservazioni  di  Gio.  Battista  Strozzi  in- 
torno allo  scrivere  e  parlare.  Al  dire  del  Ci- 
ucili i  due  nomi  degf  interlocutori,  Lonapante 
e  Notifireno,  voghono   denotare  Pantalone  e 
l''iorentino. 

/^ec/i^  Lucidoro,  ovvero  Modo  del 
pronunciare  ec. 
AMBROGIO     CATERINJ     DA     SIENA, 
domenicano  ,    è    Ambrogio     Gate- 


44 

AMB 

rino  Politi.  Nel  secolo  Lancellotto 
Politi  ,  senese. 

Ambrosii  Traversarii ,  camaldulensis 
aliorumque  ad  ipsum  epistolae:  ac- 
cedit  ejusdem  Ambrosii  vita,  etc. 
Part.  II.  Florentice,  17^9,  infoi. 

Le  note  furono  composte  da  varj,  cioè  da  Fi- 
lippo Elmi,  da  Giovanni  Lami^  da  Antonio  Van- 
wucci,  da  Antonio  Francesco  GoRi,  da  Ales- 
sandro ?.Iacchiavelli,  e  più  di  tutti  dalUabate 
Canneti,  del  quale  portano  però  il  nome. 

AMBROSIUS  CAMALDULENSIS.  Il  sud- 
detto Ambrogio  Traversa  ri,  camald.^ 

AMBROSIUS  CORANUSjvW  Coriolanus. 

Ambrogio,  delia  famiglia  MASSARI,  detto  Corano 
da  Cora,  città  antica  del  Lazio,  sua  patria, 
nome  da  lui  e  da  altri  non  bene  in  quello  di 
Coriolano  cangiato.  Fu  delford."  di  S.  Agostino. 

AMBROSIUS  (S.).  Tractatus  iti  quo 
loca,doctrinani  ao  raores  Brachma- 
norum  describi  tur. 

Fu  errore  T  attribuire  al  mentovalo  Santo  questo 
trattato.  Infatti  i  Benedettini  di  S.  Mauro,  nel- 
r edizione  delle  opere  di  lui  fatta  in  Parigi  non 
vollero  nemmeno  riporlo  nelF  appendice  delle 
opere  falsamente  attribuite  allo  stesso.  Ne  è  au- 
tore Ambrogio  Traversar!,  camaldolese.  Al- 
tre cose  sono  slate  ascritte  a  S.  Anibi'ogio  che 
non  sono  sue.  Quelforazione,  che  si  legge  nel 
messale  romano,  ripartita  per  tutti  i  giorni  della 
settimana ,  la  quale  principia  :  Summe  Sacer- 
dos  et  vere  Ponti/ex,  si  attibuisce  a  S.  Am- 
brogio. Teofilo  Raynaudo  pretese  restituirla  a 
S.  Anselmo,  osservando  che  in  un  mss.  Cartu- 
siano,  esistente  in  Parigi,  si  ritrovava  il  nome 
dell^ autore,  segnato  colla  prima  lettera  A., 
motivo  per  cui  furono  attribuite  lorse  a  S.  Ago- 
stino puranco  alcune  meditazioni  ed  orazioni, 
che,  come  dii'emo  al  suo  articolo,  non  sono 
sue,  ma  bensì  di  Gl0VA>'NELLlM0  di  Ravenna, 
ossia  di  Giovanni  ,  abate  di  Fécamp.  Suppone 
il  mentovato  P.  Raynaudo  che  molte  sieno  le 
orazioni  preparatorie  attribuite  a  S.  Ambrogio 
nel  messale  romano,  ed  in  ciò  prende  errore, 
perchè  è  una  sola,  sebbene  assai  prolissa,  e 
per  essere  tale  fu  divisa  in  sette  pai'ti  per  ogni 
giorno  della  settimana.  Vera  cosa  è  che  a  que- 
sta ne  seguono  altre  due  da  dirsi  dopo  la  messa 
e  dopo  la  comunione  di  questa;  si  dice  che 
runa  è  di  S.  Tommaso  d'Aquino,  e  Tallra  di 
S.  Bonaventura.  Il  P.  Ginanni  {Dissertazione 
sulla  letteratura  j'aveiinate)  osserva  poi  col- 
l'appoggio  del  P.^Iabillone,  che  la  surriferita 
orazione  di  cui  trattasi,  cioè:  Summe  Sacer- 
dos  et  vere  Pontifex,  non  è  di  S.  Ambrogio, 


AME 

ma  del  suddetto   abate  di  Fécamp,  in  alcune 
parti  alterata.  Aggiungeremo  ora  che  a  S.  Am- 
brogio sono  state  attribuite  alcune  Omelie,  che 
si  ritrovano  stampate  nelle  opere  sue,  le  quali 
sono  di  S.  Massimo,  vescovo  di  Torino,  e  quali 
queste  sieno  ci   furono  additate  da  Guglielmo 
Cave  {Scrijit.  Eccles. ,  voi.  I,  pag.  404).  Di 
altre  Omelie    di    S.  Massimo,    le  quali  vanno 
solto  il    nome    di    S.  Ambrogio ,   parla  diffu- 
samente il  Mabillone ,  siccome  pure  Lodovico 
Antonio  Muratori  negli  Aneddoti  che  trasse  da' 
codici  della  Bibl.  Ambrosiana.  L'operetta  in- 
titolata  -  Libcllus  ad  lapsam  virginem   -  fu 
attribuita  a  S.  Ambrogio  nelle   opere  sue,  ed 
anche  a   S.  Girolamo   malamente.    Infatti   che 
non  sia  di  S.  Ambrogio  T  osservarono  i  nuovi 
editori  delle  opere  del  Santo  ;  che  non  sia  di 
S.  Girolamo  se  ne  viene  in  cognizione  dal  di- 
mostrarsi il  vero  autore  esser  vescovo.  Il  Cave, 
appoggiato  air  autorità   di   Gennadio ,  l'attri- 
buisce a  NlCEA,  patriarca  dWquileja,  nel  qual 
sentimento    conviene    altresì  il  Liruti.  Al  dire 
dello  stesso  debbonsi  pure  attribuire  al  sopran- 
nominato NiCEA  r invettiva  contro  il  corruttore 
di  questa  Vergine  e  Torazione  consolatoria  spet- 
tante alla  medesima;  le  quali  cose  nelle  opere 
di  S.  Girolamo  si  hanno  collocate  immediata- 
mente dopo  la  riprensione.  {Dai  mss.  Merati.) 
Ame  (L'j  fidèle  (de  M.*^  la  comtesse  Sa- 
Luzzo  Gastelleì^go).  Turirij  Pomba^ 
1 833  ,  in-iQ.^ 
Amedeus  Pacificus,  seu  de  Eugenii  IV 
et  Amedei    Sabaudice  ducis  in  sua 
obedientia  Felicis  pap^e  V  nuncu- 
pati     controversia  ,     commentarius 
jussu  serenissimi   ducis   ab  ejus  lii- 
storiographo   (Petro   Movono   Cam- 
BERiENSi,   soc.  Jesu)   digestus,    Tau- 
rììiij  apud  hceredes  Dontiuici  Tarini, 
1624,  m-4-";  et  Parisiisj  apud  Sec. 
Crainoisj,    1626,   in-S.° 
AMENUS    ET   COMPOSITUS.  lutrona- 
torum  Academise  fasti  senenses  al- 
tera editio  auctior  et  ad  autographi 
fidcm  emendata.    Senis  j  apud  Bo- 
netlum,  tjpis  publici,  1G69,  i'/z-l  2.*^ 
Con  questi  nomi   academici  si  celano  i  due  ge- 
suiti P.  Gio.  Battista  Ferrari,  ed  il  P.  Seba- 
stiano Conti,  i  quali  diedero  alla  luce  la  pre- 
sente opera  rifusa,  già  fatta  slampare  anonima 
antecedentemente  dal  solo  P.  Conti. 
Fidcj  Fasti   Senenses,   etc. 
America  {L'),  academia  di  belle  let- 
tere, con  esercizi  d'arti,  umiliate  a 


45 


AMI 

S.  A.  sereniss.'^  Ercole  III,  «luca  dì 
Modena  ec,  dai  convittori  del  du- 
cale collegio  di  Con-cggio,  dirotto 
dai  chierici  regolari  delle  scuole  pie. 

Ne  è  autore  il  P,  Pompilio  Pozzetti,  scolopio. 

AMERISPATE  GIUPACI  {anagramma  di 
Giuseppe  Maria  Cati).  Lcudaclo  e 
Tosi  (anagramma  di  Lucadelo  e  Ti- 
so),  egloga.  Venezia  j  per  BURRANO 
ARGOLICO  [anagramma  di  Carlo 
BuoNARRiGo).  1^33,  in-^f  {Vedij 
Drammaturgia j  col.  482). 

AMETAINO  (Scipione)  (Bruto  Capece). 
Della  famiglia  Capece.  Napoli^  Vi- 
tali j    i68y,  z>z-4.'' 

AMFIAREO  (fra  Sebastiano)  (P.  Se- 
bastiano Albertacci,  mou.°  cassin.^, 
ferrarese).  Il  perfetto  modo  d'im- 
parare a  scrivere.  Venezia^  Vecchij 
1620,  in-i\.^  pie. 

Amfiareo    «ignifica  in  greco.  Ambiguo, 

x\mica  responsi©  ad  anonymi  pseudo 
Panorniitani  epistolam.  Nelle  Nov. 
Lett.  Fior.,  ottobre  1771- 

L'autore  è  Domenico  Cerulli,  che  risponde  a 
Giacomo  Marlorelli.  il  quale  aveva  censurala 
un''  operetta  del  Cerulli ,  che  avea  per  titolo  ; 
In  Metrohil  titulum  Pandettarice  iìisulce 
Jur.  Die.  Prcefecti.  Neapoli ,  1771,  in-9.° 

AMICHEVOLI  (Costanzo)  (P.  Francesco 
EsciJNARDi,  gesuita). 
I."  Architettura  civile  ridotta  a  me- 
todo facile  e  breve  ec.  Terni,  i6n5 , 
in  fogl. 

2.^  Architettura  militare  ridotta  a 
metodo  facile  e  breve,  col  modo  di- 
stinto di  formar  ciascuna  parte. 
Romaj  per  Angelo  Bernabò ,  1684, 
m-4.'' 

Amichevoli  riflessioni  sopra  l'opuscolo 
intitolato  :  Expositio  declarationis 
Cleri  Gallicani j  an.  1682  (del  P. 
Ahfossi,  domenicano).  Senza  luogo 
e  nome  di  stamp.j  1814,  in-S.'^' 

Amici  ad  Amicum  epistola  de  belli 
causis  inter  Augustissimam  Homa- 
norum  Imperatricera  Hungariie  et 
Bohemice  Reginam   et   Borussorura 


AMI 


Kegom  rcfercns  supplemeiita  in  facto 
et  in  jure  ad  libellum  Mènioire  rai- 
sonné  j  ejusque    asscrloris  Dantisco 
scribentis  ej)istolam,  Sinc  notisj  tj^p. 
(sed    Mediolanij    1754)5    in-^.^,   di 
pag.  So. 
Ne  è  autore  il  conte  Beltrame  Cristiam,  mini- 
stro austriaco  in  Milano. 
Vedi,  Lettera  di  amico  ad  amico  ec. 
Amici  (Agli  )  della  libertà  italiana  (del 
cittadino  Leopoldo  Cicognara,  allora 
Ministro  della  republica  Cisalpin;i 
in  Torino).  Torino,  i798,?/z-8," 
Volevasi  con  questo  opuscoletto  inculcare  ai  Pie- 
montesi i  vantaggi,  che  il  loro  paese  facesse 
parie    della    republica   Cisalpina.   Contro   esso 
in  favore  della  Francia  scrisse  del  pari  anoni- 
mamente, per  ordine  de'  governanti  francesi, 
il  cav."  Gaspare  Gregori,  piemontese  :  Risposta 
as;li  amici  della  libertà  italiana.  Torino , 
presso  il  Morano,  1798,  in-12..^ 
Amico  (L')  A.  G.  al  tumulo  di  Pietro 
Tonini  (prosa  di  Agostino  Giaco- 
Muzzi).  Udine,  Matiuzzi,  i  83  i.  in-'i'i.^ 
Annco  {Per  un)  cacciatore  che  mandò 
in  dono    una    beccaccia   all'autore, 
sonetto. 
Principio   di   alcune   rime   piacevoli  di   Angelo 
Mazza  ,  stampate  in  Parma,  per  il  Paganino, 
Vanno  I810,  che  terminano  a  pag.  64  numerate 
m-ie."  Si  consulti:  Pezzana,  Continuaz.  delle 
Memorie  degli  Scritt.  Parmig.  raccolte  dal 
P.  Affò,  toni.  VII,  pag.  485. 

Amico  carissimo:  Voi  mi  chiedeste  il 
mio  parere,  e  quello  io  ne  sentissi 
nella  causa  e  querela  fra  queste  due 
dame  ec. 

Cosi  principia  una  scrittura   cavalleresca,  senza 
titolo,  impressa  in  Zucca,  dal  F'enturini .  di 
facce  12,  e  venula  alla  luce  circa  il  1724,  di 
cui  diccsi  autore  Francesco  Maria  Strozzi,  av- 
vocato fiorentino.  Essa  termina  : 
. . .  E  qui  pregandola  a  scusarmi  se 
mi  sono  allungalo  più  del  dovere  e 
\'i  averò  arrecato  tedio  ed  inconimodo , 
con  tutto    V  off  etto   ed   il  mio  solito 
ossequio  mi  sosciwo.   Vostro  amico 
e  servitore  JY.  JY. 

Amico  (Ad  un)  contro  il  dominante 
famoso  linguaggio  della  bestemmia 
(Pel  P.  Amadeo  Canciani).  1800. 


46 


AMI 


Amico  (L')  de'  fanciulli  di  Berquin.  yi- 
ceììza,  Tom.  /,  //,  111  stamp.  Turraj 
iyc)5-iyg6,  Tom.  If^ stamp.  Jìossij, 
lygc),  in   tutto  voi.  4^  in-ì^.^ 

La  traduzione  è  della  Cami>er  sino  a  carte  184, 
il  rimanente  del  N.  U.  G.  B.  (Bra>zo  Loschi 
Za>'CH1>).  Nel  corrente  secolo  XIX  fu  tradotto 
di  nuovo  dal  conte  Bartolommeo  Bem^casa  a 
spese  di  Fortunato  Stella,  sopra  im'  altra  edi- 
zione aumentata  francese. 
J^edi j  Libro  di   famiglia. 
Amico  (L')  della  libertà  italiana.  Mi- 
lano ^  Mainardi,    i8oo,  in-^.° 
Giornale  piJjlicato   dal  S   giugno  al  29   agosto, 
che  contiene  soltanto  23  numeri.  Il  principale 
estensore  fu  Pietro  Custodi  ,  poi  cavaliere  della 
Corona  Ferrea^  barone  ec. 

Amico    e   signore    stimatissimo 

Cosmopoli j  diecinove  marzo  1^64 - 
Il  j'icevere  dela  stimatissima  vostra 
del  1 2  marzo  i  ^64  ec.  -  Vedi^  Bi- 
lancio del  commercio  dello  Stato  di 
Milano  ec. 
Amico  (Ad  un)  pcrcliè  e  come  si  debba 
pregare  (del   P,  Amadco   Caj^ciani), 

•799- 
AMICUS    (Antoninus  ).   Dissertationes 

epistolares  ad  Amicum  directoe  qui- 
bus  stemma  et  patria  D.  Francisci 
Alessi  de  Paula  vindicantur.  Mes- 
sancCj  apud  J^incentiwn   De  Amico ^ 
1693,  m-i2." 
Antonino  fu  il  nome  che   aveva   al   secolo  il  P. 
Lorenzo  Amico,  min.''  osserv.%  a  cui  piacque 
di  stampare  sotto  il  detto  nome  queste  disser- 
tazioni. 

AMINTA  LAGARmO  (prete  Gio.  Bat- 
tista Betta  da  Rovereto). 
I.*'  Alfabeto  delle  sante  virtù  e  pre- 
rogative di  M.  V.,  dedicato  alla  di- 
vozione delle  giovani  del  santo  ri- 
tiro salesiano.  Bovereto  _,  Bcrno  j 
178^,  in-11.'^ 

2.°  Una  giornata  pastorale  per  l'e- 
lezione di  S.  A.  R.  Leopoldo  Er- 
nesto, conte  di  Firmiano,  in  coa- 
diutore del  vescovado  e  principato 
di  Trento.  Trento,  ly^S. 
3.^  Note  al  saggio  del  sig.  Jacopo 
Tartarotti.  Boveredo^   i733. 


AMM 

AMINTA  ORCIANO  P.  A.  (conte  Gre- 
gorio M.  Gasali,  bolognese).  Poesie. 
Bassano  j    17B7. 

AMISTRATO  (Tonnino  d')  (Tommaso 
Aversa,  d'Amistrato,  nella  Sicilia). 
La  corte  nelle  selve,  trattenimenti 
pel  carnevale.  .^o/«aj  iGS^,  m-i2.° 

AM3IANATI  (Jacopo),  detto  il  Cardinal 
di   Pavia,  Jacopo  Piccolomini. 

AMMIRANTE  Acad.°  Intento  (Aurelio 
Corbellini). 

I ."  Corona  di  dodici  sonetti  in  lode 
della  sacra  e  cattolica  reinadi  Spa- 
gna, con  una  canzone  bellissima  in 
ultimo  del  sig.  Gherardo  Borgogni , 

'%9- 

2.*^  Nella  morte  della  molto  illustre 

signora  Costanza  Beccaria  Mandello, 
contessa  di  Caorso,    egloga   pasto- 
rale. Pavia j  appresso  Andrea  P^ianij 
iSgy,  m-4-° 
AMMIRATO   (Scipione)  il  Giovine.  Le 
istorie  fiorentine  di  Scipione  Am- 
mirato, con  le  giunte  di  Scipione 
Ammirato  il  Giovine.  Firenze,  per 
Andrea  Massi,  ad  istanza  di  Gio. 
Battista  Landini  e  suoi  eredi,  1647, 
Parte   I  divisa    in    due    volumi  con 
ritr.j  Parte  II,  Ivi,   1641;  in  tutto 
voi.  3 ,  in  Jbgl. 
Questa  seconda  edizione  della  prima  parte  è  piìi 
copiosa  dell'antecedente  del  icoo  a  motivo  delle 
sopraccennate  giunte  di  Scipione  Ammirato  il 
Giovine,  il  cui  vero  nome  era  Cristoforo  Del 
Bianco,  domestico,  poi  erede  adottivo  dell'/Vm- 
mirato:  il  quale  Cristoforo   assunse  quello  del 
suo   benefattore  per  condizione   da  lui  impo- 
stagli. Della  seconda  parte  avvi  una  rara  edi- 
zione deri639,  con  la  data  i\i  Frankfurt,  in 
fogl.y  ed  avvi  pure  una   contraffazione  della 
medesima  seconda  parie  eseguita  in  Firenze, 
nel  sec.  XVIII.  Il  Bianco,  sotto  l'adottato  nome, 
fece  del  pari  le  aggiunte  alle   altre  opere  in- 
torno ai  vescovi  di  Fiesole,  di  Volterra  e  di 
Arezzo.  Firenze ,  Massi  e  Sardi,  iG57,in-4.° 

AMMONE  ACONZIANO  P.  A.  (  Giam- 
battista Tamagni  ,  dottore  modo- 
nese).  Rodoguna,  tragedia  di  Pieti-o 
Corneille,  trasportata  in  italiano. 
Parma,  Bassetti,   1696. 


AMO 

Va  inanzi  ad  essa  un  prolofjo  del  suddetto  Am- 
inone Aconziano  1*.  A.,  del  quale  polixMic  es- 
sere, come  sospetta  il  Tirabosclii  {Bibl.  Mod.), 
anche  la  traduzione. 
AMUIONIO  MONACO.  Mavliiio  de' santi 
Padri    del    monte    Sinai    e    dell'  e- 
remo  di    Raitu  ,  composto  da  ec. , 
volgarizzamento   fatto   nel  buon  se- 
colo della  nosira   lingua,   non   mai 
stampato.    Milano^    Stella  ^    1826, 

Finzione  del  ronte  Giacomo  Leopardi.  Qualche 
buon  conoscitore  di  nostra  lingua  s'accorse 
della  beffa  che  voleva  fare  ai  meno  intelli- 
genti quel  letterato. 

AMMONIUS. 

Nome  che  dal  greco  prese  Andrea  Della  Rena  , 
lucchese,  di  cui  rimangono  a  stampa  sola- 
mente dieci  od  undici  lettere  latine  fra  quelle 
d'' Erasmo,  ed  un'egloga  del  pari  latina  nella 
raccolta  -  Bucolicoriim  auctores.  Basilcce , 
1346,  in-z.° 

Amor  (L')  del  Crocillsso,  o  Esercizio 
per  ogni  venerdì  dell'anno  da  farsi 
a  Gesù  Croeiiìsso  (del  P.  Vincenzo 
Uguccioni,  teatino,  fiorentino).  Fi- 
renze^  per  l' Onofii,    i656. 

Vezzosi,  Scritt.   Teatini,  toni.  W,  pag.  473. 

Amor  (L')  della  patria  figurato  nella 
partenza  di  Ulisse  dall'isola  di  Ca~ 
lipso,  cantata  (di  Gaspare  Gozzi). 
Venezia,   Palese^  in-^P 

Amor  (L')  di  Gesù,  nel  SS.  Sacra- 
mento dell'altare,  di  Enrico  Maria 
Boudon,  dottore  di  teologia  ec,  tra- 
dotto dal  francese  da  un  servo  di 
Dio  A.  P.,  il  quale  lia  aggiunto  la 
seconda  parte  del  Risvegliarino  spi- 
rituale ec.  Venezia  3  per  l'  Hertz  j 
j6y9,  in-\iP 

Il  traduttore  della  prima  parte  fu  P autore  della 
seconda  parte,  ed  è  il  P.  D.  Agostino  Cremoli, 
chierico  regolare  teatino,  nativo  di  Codogno, 
sul  Lodigiano. 
Amor    fisico ,    saggio    academico    del 
D (  Gregorio    Marcucci  ,  dot- 
tore lucchese).  Lucca j  1779,  in-'6.^ 
Amor    generoso  ,   comedia    di    N.    N. 
(dott.^"  Felice  Altima.m,  di  Novellara). 
Reggio j  Torreggiani  e  Comp.j  i838. 


47 
AMO 

Amor  giardiniere  (di   Melchiorre  Ce- 
sarotti ).    Padova,   Penada ,    1802, 
Ìn-S.'' 
Amor    innamorato,    dramtna    recitato 
nel   teatro  di    S.    Mosà  in   Venezia 
l'anno    1642.  /«-12." 
L'Allacci  {Drammaturgia,  col.  gì)  rallribui  a 
Carlo  Corvetti  ;  ma  il  Giustiniani  {Scritt.  Ligur., 
pag.  sa?)    volle   che   ibsse    di  Agostino  Fe- 
SCOM,  canonico  regolare,  che  nel  secolo  chia- 
mavasi  Giambattista.  AncJie  lo  scrittore  delle 
Glorie  della    poesia  e  della  musica  {pag. 
41  e  so),  ed    il  Quadrio  riconobbero  per  au- 
tore di  questo    dramma  il   FtscOiM,  soggiun- 
gendo però    ambedue    che  v'ebbe   parte    non 
poca  nel  comporlo  Pietro  i>hCHELi,  nobile  ve- 
neziano. 

Amor  medico  ,  ode  (di  Francesco  A- 
MALTEO  ).    Treviso  _,   per  il  Trento  , 
1794,  m-8.*' 
Amor  messaggiero,    epitalamio  di  B. 
M.  (Bernardo  Monodo)  nelle  nozze 
de' molto  illustri   signori,   il  signor 
Benedetto   Lomellini    e   la    signora 
Maria  Anna  Merello,  Piacenza,  ap- 
presso   gli    eredi    di    Gio.    Battista 
Bazzaciniy    161 5,  in-/^.° 
Amor  non  vuol   politica  ,  comedia  (di 
Federico  Gallesi  ).   Bologna^  senza 
anno 3  in-ii.^ 
Amore  (L')  di  Florio  e  di  Biancofiore, 
poema  in  ottava  rima  di  Lodovico 
Dolche.     Venezia  j    per    Bernardino 
De'  Vitali ,   1 5 3 2 ,  in-[^? 
E  il  Filocolo  (o  Filocopo)  di  Giovanni  Boccacci, 
che    il   Dolce  ,   trovandosi  nella    prima    gio- 
vinezza, ridusse   in   ottava  rima;   ed   in  pro- 
gresso avendolo    assettato,  ma   non  finito,  ne 
lasciò  uscire  alle  stampe  i  IX  primi  libri  (Zeno, 
ISote  al  Fontanini).  Non  deve  questo  poema 
confondersi  con  un  altro  più  piccolo  poemetto 
impresso  sulla  fine  del  secolo  XV,  e  di  nuovo 
Tanno  ISOS,  in  Milano,  pei  fratelli  di  Le- 
gnano, che   fu  attribuito  malamente   al  Boc- 
caccio con  manii'esto  errore,  perche,  come  si 
è  veduto,  compose  un  Romanzo  in  prosa,  dove 
i  protagonisli  portano  gli  stessi  nomi. 

Amore  (Dell')  di  Gesù  Cristo  e  dei 
mezzi  d'  acquistarlo  ,  operetta  del 
P.  Nepveu,  gesuita,  tradotta  dal 
francese  in  italiano  (dal  can.°Gio. 


48 

AMO 

Ballista  Casotti).    Firenze :,    1716; 
e  di  nuovo,  Ivij    17 18,  m-12." 
Amore  e  libertà,  versi  di  L.  R.  (Luigi 
RiCHERi).  Senz'anno  e  nome  di  stainjy.j 

o  o 
m-b. 

Con  frontispizio  intaglialo  in  rame;  slainpali  in 

Torino  ai  tempi  delle  Republica  Francese. 
Amore  e  patria,  versi  (dell'avv.'^  Luigi 
Opici,  di    Parma).    Italia  [Lugano 
Buggia),    i832,  in-i^y 
Amore  opera   a  caso,  comedia  di   M. 
M.  B.  Firenze^  ed  in  Bologna,  per 
Gioseffb  Longhij  senz' anno,  in-\i.^ 
Il  continuatore  della  Drammaturgia  deirAllacci 
la  dice  d'autore  incerto;   ma   il  Quadrio  non 
esita  a  dirla  composizione  del  M.  Mattia  Bau- 
TOLOMMEI,  fiorentino. 
Amore  trasformato,  favola  pastorale. 
Ferrara,    senza    nome    di    stampa- 
tore,   16 18,  i/i- 12." 
L''Allacci,  rìdWApes  Urhance  (pag.  i5&),  ne  fa 
autore  Girolamo  Tortoletti,  veronese;   non 
cosi  il  continuatore  della  Drammaturgia  dello 
stesso  Allacci  che  la  assegna  in  vece  ad  Ago- 
stino, fratello   di   Girolamo,  e  la  dice  stam- 
pata dal  Baldini,   in-s.°  Anche  fAprosio  ed 
il  Piaccio  r  attribuiscono  ad  Agostino. 
AMORETTI  (  M arise    Peregrince)    one- 
liensis,  Jur.  Utr.  Deci.,  de  jure  do- 
tium    apud    Romanos    liber    singu- 
laris.   Mediolani,  apud   Galeatiiiiiij 
1788,  ?7/-8.°,  con  ritratto. 
11  Monti  {Star,  di  Como,  toni.  II,  pag.  492-93) 
lo   dice  lavoro   del  prof.*  Tommaso   Nani ,  di 
Moi'begno,  ed  impresso  in /*rtf /a  verso  Tanno 
1793.  Limitandoci  a  porre  in   duLio  la  verità 
della  prima   asserzione ,   abbiamo  per  fallace 
la  seconda.  Appare   opera   postuma  publicaia 
per  cura  di  Carlo  Amoretti,  cugino   deir au- 
trice. 
AMORGAMIA  CONO  (Giacomo   Rome- 
no).   Canzoni     siciliane.    Stampate 
nelle  Muse  Sicule.  Palermo,  Cirillo, 
1647,    i"-12." 
Amori  (di  Lodovico  Vittorio  Savioh). 
Mantova,  costipi  dell" erede  Pazzoni, 
i8i45  in-iiP  (Mss.  Fantuzzi). 
Amori  (Gli)  alla  moda,  scherzo  me- 
lodrammatico (di  Borso  BoNAcossA, 
nobile  ferrarese).  Ferrara,  pel  Po- 
matelli,    1688,  in- 12.^ 


AMP 

Amori  di  Rinaldo  con  Armida,  dram- 
ma per  musica.  Brescia,  1697,  ^^-^ 
e  col  titolo  =  L'onor  al  cimento. 
Venezia,  1708,  =:  e  con  altro  ti- 
tolo =  Il  trionfo  d'Armida.  lui, 
1726,   sempre  /'/?- 1  2." 

Dicesi  da  alcuni  fattura  di  Girolamo  COLATELU , 
veneto. 

Amori  (Gli)  Eunristici,  ovvero  Sacre 
poesie   sopra    l'Augustissimo  Sacra- 
mento   per    tutte     le    domeniche   e 
feste  principali    dell'anno,   Lucca, 
pel  Marescandoli,    1691,   m-12." 
Furono  publicati  per  cura  del  P.   Massimiliano 
Deza,  della  Madre    di   Dio,   che  vi   aggiunse 
alcune  sue  poesie:  quelle  colle  sigle  P.  F.  M. 
G.  sono  del  P.Francesco  Maria  Grammatica, 
della  slessa  congregazione  religiosa. 

Amori  innocenti  di  Sigismondo  d'Arco 
ec.  P^edi,  Strane  (Le)  ed  innocenti 
corrispondenze   ec. 
Amorosa   (L')   ambasciatrice,   idillio, 
di  C.  A.  (Carlo  Achillini).  Vicenza, 
1612, 
Amorosi    ragionamenti,    nei   quali   si 
racconta  un  compassionevole  amore 
di   due  amanti,  tradotti  per  Lodo- 
vico Dolce  da'  frammenti  d'un  an- 
tico scrittore    greco.    Vinegia  ,    per 
Gabriel  Giolito,  \5^G;  e  di  nuovo, 
1547,  '"-^•" 
Sono  gli  ultimi   quattro   degli   otto  libri  del  ro- 
manzo greco  d'Achille  Tazio,  i  quali,  capi- 
tati in   mano  di  Annibale  Della   Croce,  mila- 
nese, li  tradusse  in  latino  e  li  piiblicò  in  Siena 
nel  1344.  Tanto    nelFediziono    latina,   quanto 
neiritaliana  ,    de' due  ultimi  hbri  VII  e  Vili, 
se  ne  fa    un    solo    in  ciò    seguendo   il   codice 
greco    da  dove    furono    la   prima    volta   tratti. 
(Zeno.iVoie  al  Fontanini,  lem.  !l,  pag.  137; 
Paltoni,  Bihl.  de  volg.,  tom.  ì,pag.  ics). 

Ampliitheatrum  glorise  seraphicae  S. 
Matris  'l'heresia::  (  auctore  Angelo 
Benedicto  de  S.  Vikcejntio,  carm. 
excalceato).  Anno    1725,   in-^.^ 

Amphitheatrum  legale,  seu  biblio- 
theca  legalis  amplissima  ab  Augu- 
stino  Fontana  congesta.  Parmce, 
1688,  part.  V-,  s'ol.   2,  infoi. 


ANA 

Non  avendo  polulo  1"  autore ,  per  maialila,  dar 
ordine  e  compimenlo  all'opera,  la  ordinò  eia 
compiè  il  sacerdote  Carlo  Maria  Gauriello  , 
bolognese;  e  vi  fece  la  prefazione  che  porta  il 
nome  di  Lorenzo  De  Mattei. 

AiMPIGOLIUS  (  Anton  i  US  ).  Fi  guise  Bi- 
blise. 

L'edizione  che  si  fece  in  Parigi  nel  irtii,  dal 
Badia ,  ìn-\°,  fu  impressa  sotto  il  detto  nome 
di  Antonio  Ampigoli;  ma  ciò  avvenne  o  per 
fallo  di  stampa,  o  perchè  Fautore  allora  fosse 
corrottamente  col  riferito  nome  chiamato.  Il 
vero  nome  dello  scrittore  fu  i[uello  di  Antonio 
Rampegolo,  siccome  apparisce  nelle  anteriori 
e  postei'iori  edizioni  alla  presente. 

Amplissima  (De)  ac  vera  jurisdictione 
mendicantium  et  communicantium 
in   privilegiis    et    gratiis   in    ordine 
ad  absolvendos  et  dispensandos  tum 
saeculares ,  tum   suos    (  auctore  Ja- 
cobo  De  Alexajvdris,  ci.   reg.).  Sine 
ulla  nota  tjp-j  in-^.^   Nella  prima 
metà  del  sec.  XJ^III. 
Anacreontiche  (di  Giovanni  Fontano) 
per  le  nozze  del  JNegro-Viscontini. 
Venezia  Picotti,    1820,  j/2-4." 
Anacreontiche  d'un  anonimo  (Tom- 
maso Luigi  Berta).   Parma,,  Paga- 
nino ^   1827,  in-\6y 
ANADAC. 

E  il  P.  Cadala,  min.*  osserv.'',  che  nelle  sue 
prediche  e  ne' suoi  sermoni  cita  spesso  ad  auten- 
ticare i  suoi  pensieri  im  autore  detto  Anadac. 
Stimerà  alcuno  che  sia  forse  qi^alche  autore 
originario  di  Turchia  o  delF  Arabia  ;  ma  chi 
leggerà  a  rovescio  .  troverà  essere  lo  stesso 
P.  Cadana. 

ANAPESTO    (Paolo).  Risposta  all'av- 
viso del  sig.  Antonio  Quirino,  no- 
bili veneziani    [sic),    circa    la  sco- 
munica della  Santità  di  papa  Paolo 
V  contro  il  Duce  e  Senato  di  Ve- 
nezia ec.  Bolognaj  per  Bariolommeo 
Cocchi,    iGoj,  z«-4-'^ 
L'egregio  Cicogna  {Inscriz.  Ven.,  toni.  IV,  png- 
43B)  crede    che    il    supposto    Paolo    Anafesto 
possa  essere  il  P.Antonio  PossEvi^o,  gesuita. 
L' autore  vuole  simulare   d'  appartenere  a  Ve- 
nezia; ma  il    sullodato    Cicogna,  dallo   stile  e 
dalla   parola   Duce   invece  di   Doge,  sospetta 
che  non  sia  veneziano. 

TOM.  i. 


49 
ANA  ' 

Analecta  variorum  pastorum  arca- 
dum  in  pseudo-Luciliuni ,  siv^  'S^- 
pha3uni  (idcst  Anloniani  Cocchi). 
Sine    anno    et    loco     (  sed     Roiìuv  , 

1755) ,  /«.4." 

Epigrammi  lalinissimi,  de' quali  una  gran  parte 
è  di  Francesco  Maria  LouE.\zi.M ,  l'altra  di  varj 
suoi  amici. 

Analisi  chitnica  del  carbon  fossile  di 
Arcignanoec.  V^enczia.Zatla,  1786, 

o  o 

Benché  Giovanni  Bascggio  la  volesse  publicata 
col  nome  del  defunto  tiglio  An'onio,  fu  però 
scritta  da  GiamJiattisia  Galvam. 

Analisi  critica  del  trattato  del  signor 
Levayer  de  Boutigny:  Dell'  autorità 
del  He  sopra  l' età  necessaria  alla 
professione  de'  Religiosi  (del  P.  Er- 
manno Domenico  Gristianopolo  , 
domenicano  ).  Senza  luogo  e  nome 
di  stanìp.j    '762,  toni.    2,   in-'Ò.° 

Analisi  critica  dell'opera  di  raons.*^ 
Borgia  Sul  dominio  temporale  della 
sede  apostolica  nelle  Due  Sicilie  (di 
D.  Saverio  Polito,  decano  della 
cattedrale  di  Tropea).  Napoli^  1789, 
m-8.'' 

Analisi  del  libro  che  ha  per  titolo  : 
Della  dii'inità  e  da'  pr  imaij  capi  della 
religione  naturale,,  del  conte  Lodovico 
Barbieri  J^icentino.  (In  fine)  Vicenza 
per  Gio.  Battista  Vendramini-Moscaj 
1776,  7>z-4.° 

Fatta  dal  P.  Luigi  Maria  Grandi,  dell'ordine  dei 
Servi  di  Maria,  Acad."  Olimpico  e  professore 
in  Vicenza,  morto  Tanno  1787. 

Analisi  del  libro  delle  prescrizioni  di 
Tertulliano  (dell' ab.  Pietro  Tambu- 
rini). Pavia.,  1781;  e  di  nuovo,  Pa- 
via e  Bassaìio_,  1784,  t'o/.  2,  m-8." 

Avvene,  al  dire  del  Perroni  {Minerva  Bresciana), 
pure  un'edizione  anteriore  di  i?/'<?5cv'a  portante 
lo  stesso  anno  1781  ed  il  nome  dell'autore. 

Analisi  (SulT)  del  libro  delle  prescri- 
zioni di  Tertulliano^  osservazioni  di 
G.  B,  N.  (  Gio.  Battista  Noghera  , 
ex-gesuita).  Bassano  ,  Remondini  _, 
1784. 

Analisi  del  succo    concreto    naturale 


50 

ANA 
di  china-china.  Stampata  nel  Gior- 
nale medico  di  Fenezia  l'anno  i  ^96. 

L'autore  ù  Domenico  Galvam,  veneziano. 

Analisi  dell'uomo  e  sopra  i  punti 
principali  che  allo  stesso  si  appar- 
tengono (del  P.  ab.  Ajello,  basi- 
liano).  JSapolij  toni.   2,  m-8." 

Analisi  della  giurisdizione  commer- 
ciale, compilata  dal  sig.  R.  G.  (Gae- 
tano Del  Re).  JSapolij  per  Luca 
Maretta^   1823.  w-8.° 

Analisi  della  storia  arcana  della  na- 
tura (del  P.  ab.  Ajello,  basiliano). 
Napoli j  toni.   3,  in-^.° 

Analisi  delle  apologie  di  S.  Giustino 
martire,  con  alcune  riflessioni.  Bre- 
scia j  per  Daniele  Berlendis  ^  1^80; 
e  di  nuovo,  Pauia^  per  Baldassare 
Coniinij    1792,  in-S.*^ 

La  dedica  al  marc'*  Giambattista  Archetti  ha  le 
iniziali  P.  T.,  le  quali  significano  Pietro  Tam- 
BURIM. 

Analisi  delle  facoltà  scientifiche  e  me- 
todo di  studiare  (del  P.  ab.  Ajello, 
basiliano).  Napoli ^  presso  Vincenzo 
Manfredinij,    1792,  in-Q.° 

Analisi  delle  Osservazioni  Sahadoriane 
sul  morbo  tisico  (di  Benigno  Canella, 
prof.^  di  chirurgia).  Mantova j  nella 
stamp.  di  Giuseppe  Braglia. 

Analisi  di  alcune  nozioni  preliminari 
al  diritto  di  natuia,  di  R.  G.  (  Rai- 
mondo Guariti,  domenicano).  A'aoo/i., 
i8o5,  in-S."" 

Analisi  di  un  nuovo  fenomeno  di  un 
fulminctto. 

È  del  P.  D.  Carlo  Barletti,  prof  di  fìsica  nella 
Università  di  Pavia. 

Analisi  e  confutazione  delle  sediziose 
lettere  {attribuite  alt  ex-gesuita  Fel- 
ler)  intorxio  agli  editti  di  S.  M.  I. 
riguardanti  alcune  materie  di  disci- 
phna  ecclesiastica.  Pavia^  per  Giu- 
seppe Bolzani  j    1787,  m-8.° 

Dicesi  traduzione  dal  francese  dell' ab.  Gio.  Bat- 
tista RODELLA. 

Analisi  e  difesa  della  celebre  opera 
intitolata:  Alimurgiaj,  o  sia  Modo 


ANA 
di  rendere  meno  gravi  le  carestie  per 
sollievo  de' poveri^  publicata  già  dal 
chiar.^  sig.  dolt.  Giovanni  Targioni 
Tozzetti,  contro  un  maligno  libretto 
dato  fuori   in  foi'ma  d'estratto  nel 
Giornale   della    letteratura   eurooea 
_per  l'anno    1727. 
E  fattura  dello  stesso  Targiom  Tozzetti. 
Analisi  e  difesa  del  libro    intitolato: 
L' Episcopato  (dell'ab.  Gian  Vincenzo 
Bolgeni,  ex-gesuita).  Roma^  '79'' 
m-8." 
Analogia  (De)  hujus  nominis  vcrbum. 
Et  quorumdara  aliorum.  Et  latina 
lingua  grsecam  antiquiorem  non  esse 
(auctore  Bartolomaeo  Bemvoglienti). 
Scec.  XF,  in-^.^  pie. 
Opuscolo    di   sole  dieci    carte.   Si   consulti    De 

Angelis  [Scritt.  Saìiesi,  png.89). 
ANANIENSIS  (Canonicus).  Fide^  Acta 

passionis,  ac  translationis  ec. 
AN  ASSILLA. 

Gaspara  Stampa  di  Padova,  amica  di  Collaltino 
de'  conti  di  Collalto,  a  cui  piacque  cosi  chia- 
marsi dall'antico  nome  del  fiume  Anasso  (lati- 
namente Anassiis)^  cioè  la  Piave,  che  bagna  le 
terre  della  famiglia  del   suo  amante.  La  prima 
edizione  delle  rime  di  lei  fu  fatta  in  T^enezia, 
per  Plinio  Pictrasanta  ,  iSS4,   /n-s."  Una 
ristampa  delle  medesime  accresciuta,  fu  ese- 
guita poscia  h>i ,  1753,  a  spese  di  Antoìiio 
Ramhaldo  de'  conti   di    Colla! to ,    la  quale 
edizione  fu  assistila   ed  illustrata  da  Gaspare 
Gozzi  e  da  Luisa  Bekgalli,  sua  moglie. 
ANASTASIO  (Michele)  (Antonio  Gatti 
di  Garbagno).  Dissertazione  circa  il 
sommo  impei-o  e  libertà  di  S.  Remo 
in    risposta    d'  una    scrittura ,    del 
sig.  avvocato    Nicoli    di    Piacenza , 
intitolata:  Ragioni  della   magnifica 
comunità  di  S.  Remo.  In  fogl. 
Francesco  Nicoli  prese  a  confutare  questa  disser- 
tazione in  difesa  della  propria  scrittura,  inti- 
tolata: Ragioni  della  Università  di  S.  Remo, 
e  la  confutazione  uscì  dalle  stampe  di  Piacen- 
za, per  il  Giacopacci,  in-l":  a  questa  il  sup- 
posto Michele  Anastasio  contrapose  il  seguente 
libro  :   Documenti  enunciati  nella  presente 
confutazione  di  ec,  non  prodotti  ne  stam- 
pati prima  nella  seconda  scrittura,  dal  si- 
gnor ai'vocato  Nicoli.   Piacenza,  1757,  pel 
Giacopacci ,  in-i° 


AND 

Anatomia  delle  acque. 

Opera  dui  dolt.*  Francesco  VerrATTI,  medico,  di 
Ravenna,  stam]>ata  nel  nià,  o  nel  l7iS. 

Anatomia  (L'j,  poemetto  di  G.  P.  (Giu- 
seppe Pasta,  esimio  medico  berga- 
masco). BergamOj  i8ao,  m-8."  gr. 

ANAURO  DIRCEO  P.  A.  Amor  chimico, 
sopra  la  scoperta  della  decompo- 
sizione dell'acqua.  Perugia,  1794» 
m-8.° 

Copresi  con  questo  nome  arcadico  il  professore 
di  fìsica  Luigi  Canali,  perugino. 

ANAURO  TESSALIDEO  P.  A. 

È  il  doti.®  Giuseppe  Bottim,  pisano,  che  stampò 

i  suoi  l'ei^si  in  Pisa,  Tanno  1808,  in-o° 
ANCARANO  (Jacobus  de).  Fide^  THE- 
RAMO  (Jacobus  de). 
Anche    una    volta:     Chi    è   il  Papa? 
1783,  in  tedesco,  indi  in  francese, 
poi   in  italiano   con  qualche    nota. 
L'autore  e  Francesco  Giorgio  Ditterich,  prof.' 
a  Strasburgo;  la  traduzione  e  le  note  sono  del- 
Pab.'^  Francesco  Antonio  Zaccaria,  ex-gesuita. 
ANCHISE  D'ALBA  (P.  Alessandro  Ma- 
ria Bianchi  ,  chier.°  reg.'^,  padovano). 
Modo  facile  ed    esercizio   divoto  a 
ben  ispendere  1'  ora  assegnata  per 
r  adorazione    perpetua   del  Santis- 
simo Sacramento,  con  aggiunte  al- 
tre divozioni  spettanti  al  medesimo 
Venerabile.  Padouaj  per  Carlo  Zi- 
liotto,  scnz  annoj,  (171  1). 
Ancien  (L')  clergé  constitutionnel  jugé 
par  un  Evéque  d'Italie.  Lausanne, 
i8o4,  in- 11.^ 
E  un  compendio  d'un' opera  di  mons.^  Solari, 
vesc.*'  di  Noli,  fatto  dall' ab.*^  Eustachio  Degola. 
Ancoram    (x\d)    sauciatorum    Joannis 
Cornelii  Weeber ,   observationes    a 
medico  ferrariensi  (Francisco  Maria 
Negrisoli)  habitse.  Ferrarice,  tjpis 
Bernardini  Pomatelli,    i68y,  in-S° 
Alcuni  esemplari  hanno  la  data  di  f^ratislai'ice, 
apud  Jo.  Adam  Kitstner,  1687,  e   trovaiisi 
dopo  le  opere  di  esso  Weeber  su  lo  stesso  ar- 
gomento; ma  l'edizione  è  sempre  la  stessa  del 
Fomatclli,  coi  solo  frontispizio  cangiato. 
ANDRADA  (Joannes  de)  (Theophilus 
Raynal'dus.   soc.  Jesu).   Ordiuis  Ss. 
Trinitalis  rcdemptionis  captivorutn, 


51 

AND 

provincia)    Portugallia; ,    alumnus. 

Apologia  prò  vero  et  proprio  mar- 

tyrio  per  pestem. 
Stampata  l'anno  icc9  nel  XX  volume  delle  opere 

dell'  autore  col  riferito  supposto  nome. 
ANDREA  DA  BERGAMO  (Pietro  Nelli). 

Satire  alla  carlona.  Volume  I,  Fé- 

neziaj  per  Andrea  Gherardo j  i546; 

Volume    II,    Ivi,    per    Co  min    da 

Trino j   i547i  in-'òP 
Il  Gherardo  ristampò  nel  1548  il  primo  volume, 

e  Alessandro  De  Viano  amljednc  i  volumi  nel 

15€6. 

ANDREA  DA  FUCECCHIO.   Fedi,  PA- 

RACLTTO   (Fra)  LIVORNESE. 
ANDREA  DA  PISA,    poeta.    Era    della 
famiglia    de    Victoriis  ,    o    sia    de' 
Vettori. 
Visse  dal  1332  al  1413.  Ila  rime  nelle  Raccolte 

de'  poeti  antichi. 
ANDREA  (Joannes  de),  episcopus  Ale- 

riensis. 
Si  è  renduto  celebre  nella  republica  letteraria  per 
avere  corrette  e  publicale,  con  sue  dediche  e 
prefazioni,  molle  prime  edizioni  di  classici  au- 
tori latini,  che  uscirono  in  Roma  nel  secolo 
XV,  colle  slampe  di  Sweynheim  e  Pannartz. 
Era  della  famiglia  Bussi  0  Bossi,  di  Vigevano. 
ANDREA    DE   ANDREIS      (  Hieronymi 
Marchionis  De  Carretto),   de  jure 
immediato   imperii  super  urbe  Ge- 
nuse  WheWns.  HanovicBj  lySi,  in-^.^ 
Sta   nel    libro    col   titolo  -  Impcrii  Germanici 
jus  ac  possessio  in  Genna  Ligustica  età.  - 
La  prima  edizione  è  di  Magonza,  1720. 
ANDREAS  ASULANUS. 
Andrea  Torres AKO,  d'Asola,  suocero  d'Aldo  i] 
vecchio,  esercitò  l'arte  tipografica  nell'ultimo 
torno  del  secolo  XV;  quindi  dopo  il  1S07,  in 
società  col  genero,  diede  alla  luce  alcune  opere 
greche  e  latine  ;  la  quale  società  prosegui  co'' 
suoi  nipoti. 
ANDREAS  BELLUNENSIS. 
Fu  chiamato  altresì  Andrea  Bongajo,  oppure  Mon- 

gajo:  è  Andrea  yVlpagO,  medico  bellunese. 
ANDREAS  DE  BARTHOLOM^O. 
Andrea  Bakbazza  ,  siciliano,  chiaro  giureconsulto 
del  secolo  XV.  Alcun  vuole    essere  egli  stato 
cognominalo  Barhazza  dal  portar  che  faceva 
una  lunghissima  barba,  il  che  dal  Mazzuchelli 
{toin.  Il,  pag.  282)  si   trova  soggetto  a  non 
tenue  difiicoltà. 
ANDREAS  DE  BARULO  (e  non  De  Ba- 


52 

AND 

nulo),  volgarmente  detto  ANDREA 
DA  BARLETTA. 

Fu  Andrea  Bo.nello  da  Barletta^  autore  di  alcuni 
Commentarj  sopra  le  leggi  Longobardiche , 
colle  quali  essi  sono  stati  stampati  in  Vene- 
zìa.   IS57^  m-8.° 

ANDREAS  RAVENNAS. 

Andreas  Agnellus,  storico  ravennate,  che  visse 
nel  secolo  IX,  non  è  da  confondersi  con  S. 
Agnello,  del  secolo  V. 

ANDREAS  SALERNITANUS ,    della   fa- 
miglia GuARNA,  cremonese. 
ANDRELINUS    (Faustus).    Vide,   Dia- 

logus  viri  cujuspiam,  eie. 
ANDREOTTI  (Giulio)  NOLANO  (P.  D. 
Francesco  Maria  Maggi,  chier.°reg.*^ 
teat.*^).  Risposta  di  ec. ,  a  ciò  che  ha 
dato  in  luce  il  R.  P.  D.  Pietro  Anto- 
nio Tornamira,  mon.^cas.^,  nel  suo 
patriarcato  sopra  tutti  i  religiosi  ec, 
coU'autorità....  massimamente  del- 
l'ab.^  Costantino  Cajetauo  e  del  Buc- 
celino,  intorno  al  monacato  del  san- 
tissimo pontefice  Paolo  IV  ec.  f^ene- 
zia,  per  G.  B.  Catenij  1678.  iiifogL 
Questa  hreve  risposta,  preceduta  da  lungo  titolo, 
non  e  che  di  quattro  fogli  di  stampa  contenenti 
un  preambolo  e  cinque  capitoli. 
ANDREUCCI   (Luigi).    De'  mezzi    per 
impiegare  i  mendichi  in  vantaggio 
dell* agricoltura    e    delle    arti,   dis- 
sertazione dell' eccell.'^  dott.^  Luigi 
Andreucci ,  che  nell*  adunanza  del 
6  marzo  1771  dell'academia  di  agri- 
coltura di  Firenze  ottenne  il  pre- 
mio ec.  Senza  data,  in-S° 
Sotto  il   nome  di   Luigi  Andreucci  si  nasconde 

l'auditore  CiA>'!. 
ANDREUCCI  (Giannangelo).  Lettere  fa- 
migliari. Parte  prima  {la  sola  publi- 
cata).  Milano j  Galeazzij  \y5S  in-S.^ 
Queste  lettere,  scritte  contro  le  3Iemorie  di  Pia- 
cenza del  proposto   Cristoforo   Poggiali,  sono 
frutto  de''  congiunti  studj  del  prop."  Giuseppe 
Valla,  del  can."  Michel'' Angelo  Fiorenza,  e 
del  sac'  Lodovico  Audemari.  Il  primo   n'era 
Festensore;  gli  altri  due  fornivano  i  materiali. 
Altri   aggiungono   a   questo    triumvirato    uno 
de'  COPPELLOTTI. 

ANDROMIO  PETROSARIO  P.  A.  (Ales- 
sio Niccolò  Rossi).  Dissertazioni  iu- 


AND 

torno  ad  alcune  materie  alla  città 
di  Napoli  appartenenti.  Napoli  j 
1^58,  toni.   2  ,  in-Z^y 

ANDRONICO  FILALETE,  Pastor  d'E- 
lide (GuARDucci,  maestro  delle  scuole 
comunali  di  Pisa).  Alcune  osserva- 
zioni sopra  le  Poesie  di  Ossian,  figlio 
di  Fingal,  dirette  all'ab.^  Melchior 
Cesarotti.  Firenze,    1765,  m-8.° 

ANDRO  VINCI  MELISONE  (Alessandro 
Tassoni).  La  Secchia,  poema  eroi- 
comico, con  gli  argomenti  del  can." 
Albertino  Barisoni.  Aggiuntovi  in 
Tiltimo  il  j)rimo  Canto  dell'Oceano, 
del  medesimo  autore.  Parigi,  presso 
Tussan  da  Brajj,  1622,  in- 12." 

Si  fecero  due  edizioni  nello  stesso  anno  in  Pa- 
rigi, ed  una  ristampa  colla  medesima  data  in 
l'enczia,  la  quale  può  riconoscersi  facilmente 
per  la  pessima  carta  e  pe'  caratteri  logori  con 
cui  fu  eseguita.  L'autore  riprodusse  il  poema 
con  correzioni,  preceduto  da  un  discorso  apo- 
logetico a  D.  Antonio  Barberini,  sotto  il  nome 
dello  stampatore  Bnigiotti  (che  credesi  però 
Girolamo  Reti),  colla  data  di  lìoncigìione  (cioè 
Roma),  neli6U4.  Un'altra  edizione  ne  fece  lo 
Scaglia  in  Venezia  nel  1G50,  aggiungendovi  le 
dichiarazioni  sotto  il  nome  di  Gaspare  Salviani, 
che  è  il  Tassoni  medesimo.  La  migliore  e  più 
stimata  edizione  è  quella  publicala  con  la  prefa- 
zione e  le  annotazioni  di  Giannandrea  Barotli,  e 
la  vitf   dell'autore  composta  da  Lodovico  An- 
tonio Muratori  nel  1744,  in-4.°,  e  con  piccole 
giunte  alle  annotazioni,  in-s^  Anche  la  recente 
di  Firenze  del  1824  è  da  tenersi  in  pregio. 
ANDRUCCI    (Giuseppe    Maria).  Delal 
Poesia  italiana,  libri  due,  ne' quali, 
prima  si   tratta    appieno  del  verso 
e  in  sé  stesso  considerato  e  riguai'- 
dato  all'unione  che  può  avere  con 
altri;  appresso,  delle  diverse  specie 
de'  componimenti  e  della  loro  in- 
terna ed  esterna  bellezza  distinta- 
mente si  ragiona.  Venezia,  appresso 
Cristoforo  Zane,   ly^i,   in-^.° 
Saverio    Quadrio    scrisse  questo  libro    pseudo- 
nimo qual    saggio    dell'opera    sua    più  vasta, 
che  diede  poi  alla  luce  col  titolo  di  Storia  e 
ragione  d'ogni  poesia,  come  ci  fa  sapere  egli 
slesso    nell'Introduzione    della    medesima.  A 
riferire  del  P.  Zaccaria  {Annali  Iclt.  d'Italia, 
toin.  I  .  pag.  270)  devesi   la  publicazione  dei 


ANE 

presenti  due  libri  ad  Apostolo  ZejìO  e  ad  Ant. 
Feder.  Seghezzi  ,  al   secondo    de"  quali  aveva 
fatto  Tautoi'e  dono  del  mss.  col  patto  che  non 
si   facesse  stampare.   Ma   non  volendo  però  il 
Seghezzi  privare   di   sì  belP  opera  gli  stuiliosi 
della  volgar  poesia,  e  dallo  Ze?ìO  inoltre  con- 
sigliato, lo  diede  alla  luce. 
Aneddoti  contenenti:  Pronte  e  giudi- 
ziose risposte  di  alcuni  Comasclii, 
raccolte    da   un    loro     compatriota 
(Can.°  D.  Giacomo  Ciceri).  —  Le 
due  Giornate  d'Agosto  (dello  Stes- 
so).   Como  j  presso    Pasquale    Osti- 
nelli j    1824,  in- 11.^ 
Ne  abbiamo  una  ristampa  di  Milano  del  i83o  , 

in-i6y,  col  nome  delF autore. 
Aneddoti    interessanti  di   storia  e  di 
critica     sulla     Memoria    Cattolica. 
MDCCLXXXVJI   (1787),   z>?-8." 
Con  questo  libro  si  riproduce  la  Memoria  Cat- 
tolica in  favore  de'  gesuiti  contro  il  Breve  di 
Clemente  XIV,  che  li  aliolisce.  La  prima  edi- 
zione  della  medesima   era   stata   fmlivamente 
stampata  in  Roma,  con  la  falsa  data  di  Cos- 
mo])oli  nel  1780,  dallo   stampatore  Perego , 
già  laico  della  Società ,  che  venne  per  ciò  car- 
cerato. Quest'opera  è  attribuita   alf ex-gesuita 
Carlo  DORGO.  Se  bene  ci  sovveniamo,  sembraci 
d'avere  inteso  che  nella  seconda  edizione  ebbe 
pur  parte  un  altro  ex-gesuita  (Francesco  Ricca, 
novarese,  autore  d'una  vita  di  Boscovich),  che 
fu  nostro  superiore  quando  fummo  educati  nel 
collegio   de'  Nobili   di  Parma ,   e   che   mori   a 
Vilna,  in  Lituania,  nel  principio  del  corrente 
secolo.  Con  lo  stesso  titolo  eli  Memoria  Cat- 
tolica comparve  anche  uno  scritto  (  di  cui  si 
fa  autore  ini  frate  domenicano)  onde  confutare 
la  Memoria  in  difesa  de'  gesuiti.  In  favore  di 
questi  avvi  una  seconda  Memoria  Cattolica, 
nella  nuova  stamp.  eli  Buonai'ia,  1785-1784; 
che  nella  seconda  edizione  della  prima  Memoria 
dicesi  composta  da  un  ex-gesuita  spagnuolo. 
Aneddoti    secreti    della   vita    dell'  ab. 
Pietro  Metastasio,  colla  Storia  del 
progresso  della  poesia  e  musica  tea- 
trale,  memoria    storico-satirico-cu- 
riosa (di  Saverio  Mattei,  avv.°  na- 
politano). Colle  yinieno,  ..  ..,  iii-'ò.^ 
A  pag.  S9  comincia  l'elogio  del  Jomelli,  o  sia  // 
Progresso  della  poesia  e   musica  tcatralej 
ed  ivi  il  Mattei  pone  il  proprio  nome. 
Aneddoto    appartenente   alla  vita  del 
card.^'   Jacopo    Isola n'  ,    scoperto  e 
dato  in  luce  con  annotazioni,  a  di- 


53 
Ai\G 

samina  posto  ed  illustrato da 

D.  P.  B.  (cioè  da  D.  Petronio  Bel- 
vedere, bolognese).  Per  Lelio  Della 
Folpe^   1777- 

Aneddoto  d'antiquaria  relativo  al  mo- 
derno disfacimento  dell'antico  tea- 
tro de'  Fiesolani  (publicato  dal  cav.*' 
Giuseppe  Del   Rosso).  Pisa,    i825. 

ANEO  PISONE.  Logista ,  ecloga  a  Bato 
Pisti. 

Sotto  tal  nome  quasi  anagrammatico  ci  fa  sapere 
l'ArgcUali  {Scritt.  Miì.,  toni.  II,  col.  14  e  17) 
che  si  nascose  Gio.  Batt.  Sito>e,  medico  mi- 
lanese, senza  però  incUcarci  l'anno  in  cui  com- 
parve l'edizione. 

ANERTO  EPITIMIONE  (Ettore  Mazzuc- 
CHELLi  INIaruli,  filippino  bresciano). 
Apologia  in  versi ,  indirizzata  al  no- 
bile Ellenico  Filostrato.  Senza  nota 
di  luogo  e  stanip.j  m-8." 

ANETA  ATLIO.  Le  sue  avventure,  scrit- 
te da  lui  medesimo,  e  publicateda 
Gaetano  Rodino.  Napoli  _,  stainp. 
Flautina,    1808. 

Sono  composizione  dello  stesso  RoDixò. 

ANETO  SCOLARIO  (P.  Viganego  ,  del- 
ordine de'  minimi).  Risposta  ad  uu 
teologo,  o  sia  Esame  del  dettato 
Semel  fractuni  senwer  fractum ,  dato 
in  luce  da  ec.  Cesena^  Sirainbazzi, 
iy56,  Ì//-4-" 

ANFILENIO  Acad.°  Agiato  (Gio.  Bat- 
tista Chiaramonti,  bresciano).  Elogio 
del  P.  Giampietro  Bergantiui,  scritto 
da  ec.  Nella  Minerva  di  Venezia^ 
maggio    1764,    art.  XXIII. 

ANFRISO  ANDROSIACO,  Pastor  Arcade 
della  Colonia  Genovese  (Giovanni 
Granelli,  gesuita,  della  famiglia 
Basadonna,  genovese).  Dione  Sira- 
cusano,   tragedia    di    ec.    Bologna, 

1734,  in-8." 
Gli  fu  cambiato  il  cognome  vestendo  1'  abito  re- 
ligioso,  a  motivo  che  il  vero  non  suonava  bene 
a  caste  orecchie. 
ANGELA  DE  FULGINEO.  Libellus  spi- 
ritualis  doctrin»  ac  visionum  et 
consolatiouum  divinarum.  Sine  loco 
et  anno  {see.  XV),  j/i-8.° 

4* 


54 

ANG 

Gli  scrini  di  questa  monaca,  al  inferire  del  Fa- 
Lrizio,  sono  lavoro  del  buon  frate  Arnaldo  ^ 
francescano,  il  quale  andava  notando  ciò  che 
egli  asseriva  aver  udito  dalla  viva  voce  di  lei. 
ANGELI    (Giovanni)    (P.   ab.    Angelo 
Calogerà,  monaco  camaldolese). 
i.°  Giornale  de' letterati  d'Europa, 
per    servire   di    continuazione   alla 
Storia  letteraria  df  Europa.  Venezia, 
appresso  Cristoforo  Zane,  1727,  voi. 
2  ,  m-i2.° 
Serve  di  continuazione  all'opera  seguente. 
2.^  Storia  letteraria  d'Europa,  tra- 
dotta dalla   lingua  francese  da  ec. 
Venezia,  per  Antonio  Sortoli,  1 726, 
i'ol.   2  divisi  in  IV  parti,  in-ii.^ 
ANGELI  (Angelo)  (marc.^  Felice  Gar- 
rone di  S.  Tommaso).  Viaggio  da 
Roma  alla  China,  ed  avventure  di 
ec,  membi'o  della  Società  degli  Om- 
niscienti  di  Peckino,  narrate  da  lui 
medesimo  a  D.  Eugenio  Scimitarra, 
canonico  onorario  in  Roma.  Livorno 
{Lugano)  181 4  (i835),  opusc.  di  8 
cart.j  in-S.° 
Scherzo,  del  quale  bisognerebbe  avere  la  chiave 

per  conoscerne  le  allusioni. 
ANGELIERI  (Antonio). 

i.°  Brevi  notizie  intorno  alla  terra 
di  Este,  sì  per  anello  die  riguarda 
l'antichità  delli.  sua  origine,  che 
perle  sue  varie  mutazioni  fino  allo 
stato  in  cui  presentemente  si  ri- 
trova, raccolte  da  ec.  Este,  presso 
Stefano  Orlandini,  174^5  m-8.° 
2."  Saggio  istorico  intorno  alla  con- 
dizione d'Este,  altra  volta  stam- 
pato col  titolo  di  Brevi  notizie  {vedi 
sopra),  ed  ora  in  questa  seconda 
edizione  migliorata  ed  accresciuta 
in  molte  parti  da  ec.  aggiuntavi 
in  fine  la  Lettera  di  Ansaldo  Par- 
tenio  sopra  l'estratto  istorico  della 
prima  edizione.  Venezia,  appresso 
Luigi  Favini,  \']^5,  in-S.^ 
Tanto  sotto  il  nome  di  Antonio  Angelieri,  quanto 
sotto  quello  di  Ansaldo  Partenio,  si  cela  sem- 
pre il  dott."  l'aolo  Vagemi,  d'Este. 
Vedi,  PATROFILO  ANTIBABAZO  e 
ANSALDO  PARTENIO. 


ANG 

ANGELIUS  (Andreas).    Lucubrationes 
in  Surrentinorum  ecclesiasticas,  ci- 
vilesque  antiquitates,  auctore  Phi- 
lippo  Anastasio.  Romce,  1781-1  782, 
voi.   2j  in-l\f^ 
La  vita  del  suddetto  mons.*'  A.^ASTASIO,  arcive- 
scovo di  Sorrento,  inserita  in  esse  Lucubra- 
tiones sotto  il  iiome  Andrea  Angelio,  è  fattura 
di  lui  stesso. 

Angelo  (L')  Custode,  tragedia  (del 
P.  Paolo  Principe,  gesuita,  napo- 
litano). 

Non  ne  troviamo  fatta  menzione  nella  Dramma- 
turgia deir  Allacci  e  suo  continuatore.  E  un 
dramma,  anziché  tragedia. 

Angelo  (L')  di  Tolentino,  panegirico 
in  sesta  rima  del  Semplice  Acad." 
Apparente  (Pietro  Antonio  Federici, 
sac.*^  carpigiano).  Carpi,  per  Antonio 
Guidoni,    1647. 

ANGELO  (Fra)  Eremita.  Le  Venti- 
quattr'orc  della  passione  di  Nostro 
Signore.  —  Meditazioni  delle  tre 
ore  che  Gesù  Cristo  stette  in  croce. 

Opuscoli  di  Giacinta  Fabrom,  monaca  domen.% 
morta  nel  1G4-. 

ANGELUCCI  (Teodoro).  L'Eneide  di 
Virgilio,  ti'adotta  in  verso  sciolto. 
Napoli,  per  Ettore  Cicorio,  1649, 
in-  I  2.° 

5)  11  Sot  vello  {Bibl.  Script.  Soc.  Jesu)  ci  vuol  far 
"  credere  che  il  vero  autore  di  questa  tradu- 
'5  zione  fosse  Ignazio  Angelucci  ,  gesuita  .... 
»  Essa  per  altro  porta  in  fronte  il  nome  di 
»)  Teodoro.  Forse  questi  lasciolla  dopo  la  sua 
smorte  imperfetta,  ed  il  P.  Ignazio,  che,  per 
"  quanto  apjjare,  era  della  sua  famiglia,  la  com- 
"piè  e  publicolla  ».  Mazzucchelli  {Scritt.  d  It., 
tom.  I,  part.  II.  pag.  779). 

ANGELUS  DE  ARETIO.^^iV^e^ARETINUS 

(  Angelus  ). 
ANGIOVINO  FIDELNO  NITANO    (  An- 
gelo   Antonio     Fedinovi  ).    Argia  , 
dramma    per    musica.    Roma,    pel 
Delfino,    1657,  in-i^.^ 
Avvene  un'  altra  edizione  con  alcune  variazioni 
e  col  titolo  :  L'Argia,  dramma  musicale  fatto 
rappresentare  nelV  aprimento  del  nuovo  tea- 
tro di  Siena.  Ivi.   alla  Loggia  del  Papa, 
1669,  m-12." 
ANGUISCIOLA  (Gabriello).    Della   E- 


55 


ANI 
braica  medaglia,  delta  Moglicn  Da- 
vid et  Abraliain,  dicliiaiazione    di 
D.  Angelo   Gabriello   Anguisoiola. 

uNon  deve  ommcltcrsi  eli  dii'e  che  T  Imbonali 
il  {Bill.  Lat.  Ifeh:)  sapendo  che  Rafl'aello 
'jAquihno  fatto  aveva  un  Ulìi'o  sullo  stesso 
«argomento,  esistente  mss.  fra' codici  della 
ì^  Bibl.  Vatic,  dubitò  che  questo  Anguisciola 
«potesse  essere  un  plagiario,  e  pulìlicato  avesse 
«sotto  il  proprio  nome  il  suddetto  libro  del- 
«  r  Aquilino '?.  Mazzucchelli  {Scritt.d'Jt..  toni. 
I.  fìciì-t.  II,  pag.  792). 

ANICETO  NE3IESI0  (dott.*^  Giovanni 
Lajii).  Dialogbi  di  ee.,  in  difesa  e 
confutazione  delle  stolte  e  indegne 
lettere  ebe  contro  il  libro  De  erii- 
diiioìie  A postolorum  elc._,  furono  date 
in  luce.  Rovereto  {Firctize),    1742? 

Sono  due  mordaci  dialoghi  scritti  contro  Leone 
Pascoli  e  contro  i  due  gesuiti  Zaccaria  e  La- 
gomarsini,  che  diconsi  autori  del  libro  intito- 
lato :  Sei  lettere  d' A  tramo  Traseomaco  {l^edi 
quest' artieolo).  I  mentovati  dialoghi  del  Lami 
furono  ristampali  nel  volume  II  della  Rae- 
colta  di  composizioni  sopra  alcune  contro- 
versie letterarie  insorte  in  Toscana  ec. 
{Lucca),  1761. 

ANICETUS  ALINAS  DE  XERDA  (P.  D. 
Cajetanus  De  Alexajsdris,  eli.  reg. 
bergoinensis).  Confessarius  jMonia- 
lium  commoda,  brevi  et  practica 
methodo  instructus  circa  earuni  ob- 
bligationes,  privilegia  et  cheterà  fere 
omnia  ad  liane  materiam  spectantia. 
f^enetiisj  apucl  Joan.  Bapt.  Chiarelli j 
1706,    ?«-I2.° 

Questo  libro  ristampato  più  volte ,  emendalo  ed 
accresciuto,  uscì  in  séguito  col  vero  nome  del- 
l'" autore. 

Anima  (L')  ammaestrata  dalla  confi- 
denza in  Dio  (dell' arciv."  Girolamo 
Crispi).  Ravenna j  slamp.  arcivesc.  3 
1723,  in-'òf' 

Animo,  benedetta  ce. 

Principio  di  laude  spirituale  che  senza  nome  del 
poeta  leggesi  nella  raccolta  di  Laudi;  fatta  in 
Firenze,  per  Francesco  Bonacorsi,  nel  1483. 
Fu  attribuita  a  S.  Caterina  da  Bologna,  e 
come  di  lei  trovasi  impressa  nella  Collezione 
de'  Poeti  Fenrtresi  {Ferrara  1715).  Il  Gre- 


ANI 


scini])eni   {voi.  Il,   Uh.  VI,   pag.  2)  ])ensa, 
in  cambio,  che  sin   di  Bianco  De  Sami,  ge- 
suato,  fiorentino. 
Anima    brutorum    secundum   senioris 
pbilosopbiffi   canoncs  vindicata.  Al- 
tera editiocum  additionibus  etnotis, 
quae  illud  omne  complectuntur  quod 
liactenus   Iiac   in   re  scitii  dignum  a 
pbilosopbia  excogitatum  est.  Lucoe, 
tjpis  JosepJii  Rncchii j    17^1,   /Vi-8." 
Il  P.  Gio.   Filippo  Monti,  barnabita,  aveva  nel 
1742  data  alla  luce  anonimamente  quest'opei-a, 
a  cui  nella   presente   ristampa   fece  giunte  ed 
annotazioni  il  P.  Sacchetti,  canonico   di  S. 
Salvatore,  di  patria  lucchese. 
J^edi,  Pvisposta  ad  una  lettera  sopra 
il   Sermone    quinto   del  P.   S.  Ber- 
nardo  ec. 
Anima   (L')  di    Aristotile,    la    cogni- 
zione della  quale  è  necessaria  molto 
all'intelligenza  de  l'etbica  per  esser 
materia    congiunta,    et  brevemente 
raccolta.    Vines^ia ,    iSSi,  //i-8.° 
Benché  nella  dedica  a   Pandolfo  Altavanti  chia- 
ramente non  dica  Francesco  Sa>'SOVI>0  che  sia 
questo  un  suo  volgarizzamento;  pure  non  è  da 
(labitarsene ,  essendo  posto   dal  medesimo  fra 
le   sue   traduzioni  nella  Lettera  al  Magnanini 
{Secretarlo ,  pag.  220 ),  della  quale  avremo 
luogo  vax'ie  volte  cU  far  menzione. 
Anima  (L')  di  Ferrante  Pallavicino, 
divisa    in    sei  vigilie.    Colonia ^  ap- 
presso Reinaldoj  fanno    1675,  voi. 

2,   in- 10..° 

Troviamo  accennata  una  posteriore  edizione  del 
1G77  per  lo  stesso  Reinaldo  divisa  in  tre  vo- 
lumi, del  pari  /«-12.°  Le  due  prime  vigilie, 
che  si  attribuiscono  commimemente  a  Fran- 
cesco LOREDANO,  grande  amico  del  Pallavi- 
cino, erano  state  publicate  da  Giorgio  Faìlar- 
di,  che,  secondo  ogni  apparenza,  è  nome  sup- 
posto, sotto  il  titolo  di  Anima  di  Ferrante 
Pallavicino.  Il  chiar.''  prop."  Poggiali  {Mem. 
lett.  di  Piac.  toni.  II,  pag.  29l)  possedeva 
di  questo  libro  due  diverse  edizioni,  ambedue 
con  la  falsa  data  di  Fillafranca.  In  una  di  esse, 
che  era  divisa  in  due  torneiti  m-i2,°,  leggevasi 
sul  frontispizio  Ultima  impressione j  ma,  ciò 
che  è  osservabile ,  il  primo  volume  Irovavasi 
segnalo  coiranno  MDXLllI,  nel  qual  anno 
era  il  Pallavicino  in  vita  tuttavia;  là  dove  il 
secondo  aveva  la  noia  delFanno  MDLXY,  e 
allora  egli  era  morto.  Fa  riflettere  però  il  pre- 
fato  scrittore  :  "  che  non  occorre   ghiribizzar 


56 


ANI 


>j  molto  per  trovar  maniera  di  salvare  un  così 
«patente  anacronismo,  certo  essendo  che  qne- 
»>sto  non  può  esseve  che  uno  sl)aglio  dello 
5? stampatore,  e  che  un  X  anteposto  ad  un  L 
»>  a  cui  dovevasi  posporre ,  ha  di  vent'  anni 
«anticipata  F epoca  vera  di  quella  edizione.  » 
É  ignoto  il  continuatore  che  scrisse  le  altre 
quattro  vigilie  sul  gusto  delle  prime  e  che  tutte 
e  sei  poscia  diede  unitamente  alla  luce.  Il  P. 
Merati,  appoggiato  all'edizione  colla  data  del 
MDXLIJI,  vorrebbe  attribuire  le  prime  due 
allo  stesso  Pallavicino. 

Animse  (De)  immortalitate,  libri  duo. 

Venetiis,  iSsS,  m-8." 
Questo  trattato  è  di  Gaspare  CoTARiM,  nobile 
veneziano,  cardinale,  poi  vescovo  di  Belluno, 
contro  Pietro  Pomponazio ,  non  perchè  questi 
negasse  T  immortalità  delF  anima,  come  al- 
cuno credette,  ma  soltanto  perchè  sosteneva 
che  non  potevasi  dimostrare  la  sua  immor- 
talità con  la  ragione,  come  ha  preleso  di  fare 
il  Contarini. 

Anima  (L')  e  la  Vigilia  del  P.  Pal- 
lavicino (d'  un  Greco  di  casa  Dan- 
dolo). 

E  un  volumetto  satirico  e  mordace ,  scritto  con- 
tro il  Mercurio  di  Vittorio  Siri.  Del)])'' essere 
stato  publicato  dopo  i  primi  due  tomi  del  3Ier- 
curio ,  cioè  dopo  il  1G46  e  47,  ne' quali  anni 
uscirono  essi  in  Venezia,  pel  Bnglioni,  con 
la  falsa  data  di  Casale,  come  dice  il  P.  Affò 
(Scr-itt.  Parmigiani,  tom.  V,  pag.  22)  sulla 
fede  del  Bollo  ilei  suddetto  Siri  {pag.  99).  Noi 
non  abbiamo  potuto  fare  confronti;  ma  stando 
ad  im  tal  detto,  pare  potersi  dedurre  essere 
la  presente  operetta  una  cosa  ben  diversa  dalle 
sei  Vigilie  di  sopra  rammentate. 

Anima  fìdelis  1 5o5.  Senza  nota  di 
luogo  e  di  stainp.j  ?Vz-8.";  e  di  nuovo, 
F'eneziaj  iSo^;  Lione,  iSoG,  m-i6.°; 
e  Parigi j   i53i,  ?«-M." 

E  questo  un  quaresimale  il  cui  autore  anonimo 
è  il  P.  Antonio  Piccioli,  domenicano,  di  patria 
bolognese. 

Anima  (L')  in  traccia  del  suo  ultimo 
fine  con  la  scorta  della  fede  :  ve- 
rità solite  a  proporsi  da  considerare 
negli  esercizj  spirituali,  esposte  in 
ristretto  da  un  ecclesiastico.  Vene- 
zia, j)r  esso  il  Recurii  ,    1724,  in-'òP 

Il  P.  Jacopo  Sa>vitale,  gesuita,  vi  ha  del  suo 
un  Di'^'Oto  colloquio  ad  ogni  ])unto  di  ciascuna 
meditazione.  L'operetta  fu  ristampala  in  Pia- 
cenza, Tedesclii ,  nel  ìtit.  Crediamo  poi  di 
registrar  qui  anche  altre  opere  ascetiche  rom- 


ANI 

poste  0  tradotte  da  questo  pio  religioso,  sapendo 
avere  egli  amato  di  publicare  le  cose  sue  senza 
il  proprio  nome ,  benché  non  possiamo  dire 
con  certezza  che  tutte  sieno  veramente  ano- 
nime. A  suo  luogo  porremo  però  i  relativi  ti- 
toli di  richiamo. 

1."  Ahmento  spirituale  per  munire  l'anima  in 
ciascun  giorno  del  mese  con  altrettante  Medi- 
tazioni sulle  virtù  cristiane  estratte  dalle  opere 
di  alquanti  autori  della  compagnia  di  Gesù. 
Fenczia,  Recurti,  1723,  m-i2.° 
2."  Atti  ed  affetti  di  alcune  virtù  teologiche  e 
morali.  Ferrara,  Barbieri j  e  con  diverse 
mutazioni.  Ivi,  pel  Pomateìli,  sempre  ìu-ia!^ 
5."  Cibo  dell'anima,  ovvero  dell'orazione  men- 
tale sopra  la  passione  di  Cristo  S.  N.,  dato  in 
luce  sotto  nome  di  Giuseppe  Rainaldi  della 
comp.''  di  Gesìi,  ed  ora  ristampato  con  ag- 
giunta di  Affettuosi  colloqui  ad  ogni  meiUta- 
zione  ec.  Ferrara.  Barbieri,  1720,  m-iG." 

I  colloqui  e  le  altre  aggiunte  sono  lavoro  del  P.  Sanvit.^le. 

4."  Cincpie  (Le)  piaghe  di  Gesù  fatte  stanza 
dell'anima.  Ferrara,  Pomateìli ,  1729,  in-iì.'* 
i5.°  Considerazioni  sopra  la  nobiltà,  bellezza, 
prezzo  ed  altre  qualità  dell'anima  nostra,  estrat- 
te dalle  opere  del  P.  Gio.  Pietro  Pinamonti 
della  comp."  di  Gesù,  coli' aggiunta  de' Collo- 
qui tra  \m  punto  e  l'altro.  Fenczia  e  Ferrara, 
per  Bernardino  Pomateìli ,  1750,  /rt-12.'* 
6.°  Dieci  domeniche  in  onore  di  sant'Ignazio, 
fondatore  della  Compagnia  di  Gesù.  Bussano, 
Ferrara  ed  altrove. 

7."  Divozione  in  onore  del  glorioso  patriarca 
s.  Benedetto,  colla  Meditazione  delle  principali 
sue  virtù.  Venezia,  Recurti,  1745,  /«-12.*' 
8."  Imitazione  (La)  di  Gesù  Cristo,  necessaria 
a  chi  vuol  salvarsi ,  e  come  tale  proposta  al 
Cristiano  da  meditare  in  tutti  i  tempi,  ma  spe- 
cialmente in  apparecclùo  alla  solennità  del 
Santo  Natale.  Ivi,  come  sopra ,  171S,  /«-I2." 
9."  Massime  cristiane  proposte  a  meditarsi  in 
ciascun  giorno  del  mese,  scelte  dalle  opere  dei 
PP.  della  comp.^  di  Gesù.  Venezia,  Betta- 
nini,  1740,  in-ie." 

10."  Meditazioni  applicate  a  ciascun  giorno  del 
mese,  estratte  dalle  opere  del  P.  Gio.  Crassei 
della  comp.'*  di  Gesù.  Ivi,  pel  Recurti,  1726, 

Ììl-i2.° 

11."  Meditazioni  o  ritiramento  d' un  giorno  per 
ciascun  mese,  estratte  dalle  opere  del  P.  Croiset 
della  compagnia  di  Gesù,  tradotte  dal  francese. 
Ferrara,  Barbieri,  1720,  m-l2." 
12."  Meditazioni  per  ciascun  giorno  del  mese 
sulla  passione  tU  Gestì  Cristo  ,  tradotte  dalle 
opere  francesi  d'alcuni  padri  della  comp.''  di 
Gesù.  Venezia,  pel  Recurti,  i7St,  /«-12.° 
13."  Meditazioni  (Cento)  raccolte  dalle  opere 
del  P.  Francesco  Nepueu  della  comp.^  di  Gesù. 
Ferrara.  Barbieri.  iii22.  //?-l2.° 


57 


ANI 

a."  Mcililazioni  sopra  alcune  verità  cristiane, 
estratte  (lall<r  opere  di  alquanti  autori  trauccsi 
e  spagnuoli  della  rompaguia  di  Gesù.  I^eneziu , 

lìccttrti .   17S'2.  /«-l'i." 

IJJ."  Meditazioni  (Brevi)  sopra  i  quattro  Novis- 
simi (lislril)uili  ])er  ciascun  giorno  dcir  anno- 
Ferrara,  pel  Pomatclli .  1732.  in-'ìA." 
Quesl'  ojuTclla  è  d'incerto  autore,  ma  i  Colloqui  aggiunti 
alle  Meditazioni  e  il  Ritiro,  o  sia  Esercizio  di  prepara- 
zione alla  morte  da  farsi  una  volta  al  mese  posto  in 
fine,  sono  lavoro  del  P.  Sanvitale. 
IG."  Meditazioni  suireccellenza  della  santissima 
Eucaristia... ,  estratte  dalle  opere  di  alcuni  au- 
tori della  comp.''  di  Gesìi.  Venezia,  pel  Reeur- 
ti,  1751,  in-ld." 

17."  Mese  (li)  santificato  dalle  meditazioni 
delle  virtù  cristiane,  estraltc  dalle  opere  di  al- 
quanti autori  della  comp."  di  Gesù.  I^'i ,  per 
lo  stesso,  1712,  in-\<ì.° 

18."  Motivi  al  Cristiano  di  concepire  una  per- 
fetta speranza  e  piena  confidenza  nel  sommo 
Iddio  ec.  Ivi.  come  sopra,  1715,  /«-12.° 
19."  Motivi  di  amare  Iddio  ,  spiegati  in  medi- 
tazioni ,  estratte  dalle  opere  di  alquanti  autori 
della  comp.^  di  Gesù.  Ivi,  come  sopra,  1740, 

W-12." 
Sonovi  antecedenti  edizioni. 

20."  Novena  dello  Spirito   Santo  da  praticarsi 
in   apparecchio   alla   solennità    di  Pentecoste. 
Ivi,  come  sopra,  1750,  m-12.'' 
21.°  Ossequio  alla  Santissima  Vergine  assunta 
in  cielo.  Ivi,  come  sopra,  1722,  /«-12.'' 
22."  Paradiso  (II)   aperto  al  Cristiano,  medi- 
tazioni estratte  da  varj  autori  della  comp.'"'  di 
Gesù.  Ivi,  come  sopita,  1748,  in-8." 
25."  Peccatore  (II)  convertito  a  fervorosa  peni- 
tenza, meditazioni  estratte  da  varj  autoi'i  delia 
compagnia  di  Gesù.  Ivi,   come  sopra,  1727, 
/rt-Ì2." 

24."  Umiltà  (  L')  di  M,  V.  proposta  a  meditare 
ec.  Ivi,  come  sopra.  1715,  in-ii.° 
2S."  Virtù  della  carità  del  prossimo  proposta 
a  considerare  ne'  suoi  motivi  in  apparecchio 
alla  festa  della  Natività  di  M.  V.  Ivi,  come  so- 
pra, 1715,  m-12.° 
Ristampato  nel  17P8  in  Verona  da  Biodesto  Feii-o,  clic 
riprodusse  niol'     delle  sopraccennate  operette. 

Animadversiones    ad  scripturam  qua; 

dicitur  vulgatain  Rom?e  die  prima 

Augu.sti  1707,  cujus  titulus  est:  De- 

daratio  nullitatis  cnjiisdain  Concor- 

dice    in    Sedis  Apostolicce   etc.  Me- 

diolani  j    1708. 

Se  ne  disse  autore  il   senatore   conte  don  Luigi 

Carielli;  da  altri   si  credette  che  venisse  da 

Modena. 

Animadversiones  apoIogeHcffi  in  vitam, 
quam  sui  scripsit  Yen.  Rob.  Card. 


ANI 


Bcllarminus  editamque  Zot^rtz/à"  (vel 
alibi)    1753.  BiixicCj   typis    Marice 
nizzardi ,    \']^^i\.  in- 1  5.° 
Né  da  Vincenzo  Peroni  {Hibl.  Bresciana),  uè  da 
allri  rhe  diedero   il  Catalogo   delle    opere   del 
card.' QiEiUNl,  rammentasi  il  presente  scritto 
die  viene  però  a  lui  attrilniito  nelle  Memorie 
del  Valvaseuse,  tom.  Ili,  jìart.  V,  pag.  47;  e 
dal  Mazzucchelli,  tom.  Il,  pag.  C42. 
Animadver.siones  in  historiam  tlieolo- 
gicam  a  CI.  Viro  March.  Scip.  Maf- 
fejo  elabora tam.  Fiancofurti ad  Maz- 
ìiam j    1749?  "i-4-^5    ristampato   in 
Lucca,  l'anno  susseguente. 
E  autore  di  quest'opera  il  P.  ah.  Celso  MlGLl.v- 
VACCA,  can."  reg.*^  di  Milano.  Avendogli  risposto 
il  Maffei,  replicò  il  MlGLlAVACCA  con  un  altro 
lihro  anonimo. 

f^edij  Dilesa  delle  animaversioni  ec. 
Animadversiones  in  lamellam  aeneam 
vetustissimam  Musei  Victorii  (segue 
la  figura  intagliata  in  rame)  (auctorc 
Francisco  Victorio).  Ronice _,  Zeni- 
pel  j  174')  in-^.'^ 
Animadversiones  in  notas  quas  non- 
nuUis  Pistoriensis  Synodi  proposi- 
tionibus  damnatis  in  dogmatica  con- 
sti tutione  D.  N.  Pii  VI  quse  incipit 
Auctorem  Fidcij  Clar.  Feller  clario- 
ris  intelligentifc  nomine  adjiciendas 
curavit  (auctore  Car.  Hyacinto  Si- 
gismundo  Gerdil  ).  Romce j,  apud 
Lazzai'inios. 
Animadversiones  super  votum  cardi- 
nal is  Cavalcbini  in  causa  Ven.  Rob. 
Card.  Bellarmini.  Con  la  data  di 
Milano. 
ì^eWjJntologia  Romana,  tom.  II,  ms,pag.  60, 

diconsi  di  mons.^  Gio.  Gaetano  Bottari. 
Animaversioni  critiche  sopra  il  not- 
turno congresso  delle  Lammie  per 
modo  di  lettera  indiritta  ad  un  let- 
terato. S'aggiunge  il  Discorso  del 
P.  Gaar  sulla  strega  di  Erbipoli , 
la  Risposta  dello  stesso  alle  note, 
il  Ragguaglio  sulla  strega  di  Sali- 
sburgo, ed  il  Compendio  storico 
della  stregheria  (del  P.  Benedetto 
BoNELLi).  Venezia j,  presso  Simone 
Occhi  j    1701,  ì'm  4-" 


58 

ANN 
Animaversioni  sopra   la  Dissertazione 
critica  canonica  [del  sig.  Chiarelli) 
stampata  iti  Lucca,  che  servono  di 
compendiosa    confutazione    dell'o- 
pera  (  Maffejana)    DeW  impiego   del 
denaro  (del  P.  D.  Andrea  Ll'jato, 
veneziano,    prete    dell'  oratorio    di 
Verona).  Lucca,    lySS,  in-^.° 
ANIMOSO  Acad."  Selvaggio. 
È  Gio.  Cappom  della  Peretta  nel  Bolognese.  Acad.° 
Gelato ,  che  sotto  tal  nome  diede  alle  stampe  : 
1."  //  moribondo  Armido,  idillio.  T^inegia, 
I61S,  /w-ia."  -  2."  //  testamento  di  Glori,  idil- 
lio. Ivi,  l'anno  medesimo,  i?i-ì^.°-5."  Ura- 
nia, panegirico.  Bologna,  Benazzi ,  i/i-io," 
Vivendo  pure  in  quel   torno   Onorato  Beati  e 
Castore  Montalbani^  Tuno  col  nome  di  Animoso 
Acad."  Selvaggio^  T altro  con  quello  di  Ani- 
moso Acad."  Gelato,   potrebbe  insorger  dubio 
intorno  alF  attribuire  al  Capponi  le  tre  indicate 
composizioni  ;   ma    il   dubio    cessa   al  vedersi 
esse  ristampate  col  suo  nome  insieme  con  altre 
opere  di  lui. 
ANISCO  LAMPIRIACO  P.  A.  ed  Acad." 
Timido  (can.°  Vincenzo  Paiu  di  Aso- 
la   nel   Bresciano),   Primizie  armo- 
niche della  ceti-a,  di  ec.    Venezia , 
Valvasense,    lySa,  in-S.'^ 
Nelle  Noif.  della   Rep.  Leti.   {an.   1732,   pag. 
289)  si  dice  invece  per  errore  che  sotto  quel 
nome  arcadico  nascondesi  Fab.  D.  Paolo  Re- 
sini, di  Lonato  nel  Bresciano. 
Awnales  Ecclesiastici  Cresaris  Baronii 
una  cum  critice  historico-chronolo- 
gica  Antonii  Pagii  singulis  Baronii 
paginis  subiecta,  ac  eorumdem  an- 
nalium  continuatione  studio  Odorici 
Raynaldi.    Lucce j,    tjp.    Venturini ^ 
1738-59,  voi   38  infoi. 
Le  note  sono  dell' ab.  Domenico  Giorgi  e  del  P. 
Gio.  Domenico  Mansi,  il  nome  di  uno  de' quali 
compare  ne'  primi  volumi. 
Annales  (Ad)  Sardinicc  per  F,  Salvato- 
rem  Vitalem  etc,  prcesertim  vero  in 
ejusdeni    epistolam   nuncupatoriam 
ad    raagnum    Hetrurioe    ducem    la- 
tam,  eensurje,  et  observationes  quse- 
dam  non  aspernendae,  auctore  qui- 
dem  innominato,  sed  magni  nominis 
litteraturai  etc.    Gerundce^  ex  tjp. 
Hier.  Palolanij   1640,  z>2-4-° 


ANN 

La  data  del  luogo   ti  iinta,   essendo  impresso  il 
libro  in  Sassari ,  per  cura  dell'"  arcivescovo 
Turritano  Giacomo  Passamar,  che  vi  premise 
lettere  dedicatorie  al  pontefice  Urbano  VII!  ed 
al  re  di  Spagna  Filippo  IV.  L' opera  venne  at- 
tribuita a  Francesco  Aneglo  De  Vico,   giure- 
consulto sassarese,  ma  debb' essere  certamente 
fattura  del  gesuita  Giuseppe  Seql'I  suo  paesano 
il  quale  non  è  rammentato  dal  Sotvello  {Bihl. 
Script.  Soc.  Jesu). 
Annali    del    regno    di    Maria  Teresa 
(compilati  dall'ali.  Francesco  Bec- 
CATi.Ni,   fiorentino).  Firenze ^  presso 
Ranieri    Del  Vivo  j    1782,    voi.  2, 
m-8.° 
Troviamo  pure   mentovato  un  Compendio  sto- 
rico della  l'ita  di  Maìia  Teresa,  puldicato 
anonimamente  dallo  stesso  Beccatim  [f^enezia, 
1788,  voi.  2);  ma  non  potemmo  verificare  se 
sia  l'opera   medesima    con   diverso   titolo.  Nel 
Compendio,  dopo  la  prefazione,  sottoposte  ad 
un  sonetto,  leggonsi  le  sigle  F.  B.  F. 
Annali  della  Società  dei  se-dicenti  Ge- 
suiti, ovvero:  Raccolta  storico-ero-, 
nologica  di  tutti    gli   atti,    scritti, 
denunzie,  ec.  dall'anno  i552,  epoca 
del  loro    stabilimento    in  Francia, 
fino  al  1763;  traduzione  dal  fran- 
cese.   1780,  voi.   2,  in-^.° 
L'originale  francese,  contenente  molte  falsità,  è 
dell' ab.  Filiberto,  il  cui  vero  nome  era  Ga- 
ZAIOES;  il   traduttore  (a  noi  ignoto)  fece  la 
prefazione.  Consultisi  Lucchesini  {Sior.  Leti, 
di  Lucca,  tom.  I,  pag.  46). 
Annali   (Gli)  (e  le  Storie)  di  Cornelio 
Tacito,  tradotti  dal  latino  in  lingua 
toscana    da   Giorgio   Dati;   con  un 
discorso    del    C.    L.    S.    (Cavaliere 
Lionardo  Salviati)  sopra  le  prime 
parole  dell'autore,  dove  si  mostra 
perchè  Roma  agevolmente  potè  met- 
tersi in  libei'tà,  e,  perdutala,  non 
potè  mai  racquistarla.  Venezia^  per 
i  Giunti j    i5S2,  in'l\.^ 
Materiale  ristampa  è  l'edizione  del  1309.  La  prima 

del  io65  non  ha  il  discorso  del  Salviati. 
Annali  d'Italia,  compilati  dal  proposto 
Lodovico  Antonio  Muratori,  con- 
tinuati dal  MDCCL  fino  ai  nostri 
giorni  dall' A.  G.  O.  V.  (Avvocato 
Giuseppe  Oggeri  Vincenti).  Roma^ 
1789-90.  ioni.   i5,  voi.   3o,   m-8.° 


ANN 

Dal  permesso  per  la  slampa  tleir  opera  si  desume 
che  cosa  signirichiiio  le  riportale  sigle.  Avvi 
uir  antecedente  edizione  del  pari  di  Roma , 
])ul)lifala  nel  1706,  con  le  prefazioni  critiche 
del  Catalani,  arricchite  di  note  critiche  ed  eru- 
dite ec,  che  l'autore  delF Elogio  del  Morcclli 
(Nel  Giorn.  di  Morale  e  Religione  stampato 
in  Modena),  vuole  in  parte  a  lui  attribuire; 
ma  crediamo  che  v' aLhia  equivoco,  e  che  le 
note  sudilette  sieno  siale  confuse  con  quelle 
risguardanti  le  dissertazioni  su  le  Antichità  Ita- 
liane, stampale  per  cura  delFab.  Gaetano  Cenni, 
nelle  quali  leggonsi  in  falli  illustrazioni  del 
Morcelli  e  del  Soldati:  ciò  che  apparisce  dalla 
nota  che  incontrasi  dopo  la  prefazione  alle 
mentovate  dissertazioni. 

Annali  di  scienze  e  lettere.  Milano ^ 
Dcstcfanis,  1 8 1  o- 1 8 1 3,  voi.  2 ,  />z-8." 

Ne  fu  principale  compilatore  il  doti.  Rasori  ,  del 
quale  sonovi  anche  memorie  originali.  Michele 
Leom  vi  ebbe  pure  parte. 

Annali  ecclesiastici  di  Firenze  ,  dal 
1^81    al  1792.  Iwij  pel  Pagani 3  voi. 

i3,  m-4.° 
Diresse  questo  giornale  T  ab.  ToNSiM,  a  cui  pre- 
starono ajuto,  somministrando  articoli,  gli  abati 
Carlo  Mengoni  ed  Aldo\Tando    Paolini ,   non 
meno  che  il  prof  Palmieri,  Giuseppe  Laltanzi 
(soggetto   reso   celebre   pe'  versi   pungenti  di 
Monti),  il  P.  Pujati,  benedettino,  ed  altri. 
Annali  letterai^j  d'Italia  (del  P.  Fran- 
cesco Antonio  Zaccaria,  della  comp.^ 
di  Gesìi)  dal  MDCCLVI  al  MDCCLVIII, 
con   l'aggiunta   d'un  quarto    libro 
di    biblioteca    di    varia    letteratura 
straniera.  Modena  [P"enezia)j  a  spese 
di  Antonio  Zatta 3  1762-64?  voi.   3, 
m-8.« 
Molti  articoli  sono   del  P.  Gioachino  Gabàrdi, 
carpigiano,  dello  slesso  istituto. 
Fedi,    '  "     " 

niera.  —  Storia  letteraria  d'Italia. 
Annali    politico-religiosi  dal    1797   al 

1799.    Genova. 
Erano  compilati  dagli  abati  Degola  e  Carrega. 
Alcuni  credono  che  vi  sia  qualche  articolo  del 
Palmieri. 
Annibale  in  Capua ,  opera  dramma- 
tica per   musica   (di  Ippolito  Ben- 
TivoGLio).  Ferrara.   Sappi j   i665, 

Z/i-12." 

ANNIO  DI  MIRABELLO. 

Domenico  Na?)i,  di  Alba  Pompeja  in  Piemonte. 


Saggio  di  Letteratura  stra- 


59 
ANN 

Annis  (De)  M.  Aurelii  Antonini  Ela- 
gabaìi,  et  de  initio  imperii  ac  duo- 
bus  consulatibus  Justini  junioris  , 
dissertatio  apologetica  ad  annum 
Faustina?  tcrti;fi  ejusdem  Elagabali 
uxoris  (auctoi'e  Pliilippo  deTuRRE, 
Adria?  episcopo).  Patavii  j  tjy.  Se- 
minariij    1713,  in-^.^ 

ANNIUS,  vel  potius  INANNIUS  (Joannes) 
VITERBIENSIS.  Commentaria  super 
opera  diversoruni  auctorum  de  an- 
tiquitatibus  loquentium ,  ejusdem 
chronographia  etrusca  et  italica, 
Romce j  per  Eachariwn  Silher^  i49^- 
Vedij  Antiquitatum  variarum  vo- 
lumina  etc. 

Anniversario  (L')  della  gloria,  cele- 
brato dagl'  illustr.'  sigg.'  Abbati  e 
Collegio  de'  sigg.'  Conti  e  Cavalieri 
giureconsulti  per  il  solenne  ricevi- 
mento dell' emin.*^  sig.  card.*^  Bene- 
detto Erba  Odescalco,  arcivescovo 
di  Milano.  Ivi,    iyi5,  ^7^-4•*' 

Questa  descrizione  è  di  Giuseppe  Antonio  SASSI, 
bibliotecario  delF  Ambrosiana. 

Anno  (L')  complimentario  del  secolo 
XVIIl  vendicato  e  difeso  contro  i 
pretesti  di  chi  vorrebbe  attribuirlo 
al  secolo  futuro,  ragionamento  di 
N.  N.  (sac.*^  Faustino  Bendiscioli).. 
Brescia,    1800,  i/z-8.° 

Anno  di  Gesìi  Cristo,  cioè  Meditazioni 
per  tutto  r  anno  ,  accomodate  agli 
evangeli  ed  ai  misteri  solennizzati 
dalla  santa  chiesa.  Venezia ,  per 
Francesco  Pitteri,  1733,  voi.  4> 
m-i2,° 

—  di  Maria  ,  cioè  Meditazioni  per 
tutto  l'anno,  nelle  gesta,  virtù  e 
prerogative  della  Ss.  Vergine  Madre 
di  Dio  ec.  Ivi,  per  lo  stesso,  iy^4> 
voi.  4j  in-i^."^ 

—  de' Santi,  cioè  Nuovo  Leggendario 
de'  Santi  a  modo  di  meditazioni 
per  ciascun  giorno  dell'  anno  ec.  Ivi, 
per  Gio.  Battista  Becurti,  i'^'iS,vol. 
6,  in- 11.^ 

Sono  produzioni  di    fra    Fulgenzio  (nel  secolo 


60 

ANN 

Gio.  Bencdelto)  Ct'MLUTi,  domenicano,  della 

congr."  del  B.  Salomone. 
Anno  (L')   1800,  o  principio  del  se- 
colo decimonono,  memoi'ia  ragio- 
nata di  N.   N.  (  Giacinto   Schilijni  , 
bresciaiìo).  Brescia j  pel  Bendisciolij 

1000,    Ill-O. 

Anno  (L')  181 5,  ovvero  gli  ultimi 
cinque  mesi  di  Napoleone  di  L.  D. 
(Luigi  Detoma).  Torino j  presso  Rej^- 
ceiidj  18 15,  in-8° 
Anno  sacro  ripartito  in  dodici  eser- 
cizi spirituali  per  ogni  primo  mer- 
coledì di  ciascuno  mese  ad  onore 
della  gloriosissima  vergine  e  martire 
sant'Agata  (scritto  da  Stefano  Ab- 
bati, palermitano).  CatanJaj  presso 
il  Bi sagni j  1699,  m-8.*^ 
Annona    (Dell').    Cremona j   Manini_, 

1780,  w-8.° 
Si  dice  esserne  autore  Gio.  Battista  Gherardo, 

conte  d'  Arco. 
Annona,    ossia    Piano    economico    di 
publica  sussistenza  (di  Domenico  De 
Gennaro  duca  di  CANTALUPo).iV/3:;rtj 
1785,  in-ii.° 
Questa  è  la  seconda  edizione. 
Annotationes    margina les    in    Ciacco- 
nium    et    collationes    Ciacconianje 
cum  Baroniana.    Vide  j,  Vitse  et  res 
gestse  Pontificum  Roraanorum  etc. 
Annotazioni  agli   Annali  di   Genova  , 
di  mons.^Agostino  Giustiniani;  edi- 
zione procurata  da  Vincenzo  Canepa. 
Genovttj   1835-38,  voi.  2,  in-'ò.^ 
Si  attriLuiscono  al  Prefetto  della  civica  Biblioteca 

di  Genova,  professore  Spotorno,  harnahita. 
Annotazioni  al  voto  attribuito  al  Col- 
legio teologico  di  Siena  (del  P.  Fa- 
brizio   Dotto,    teatino).    Venezia ^ 
1785. 
Annotazioni  alla  carta  del  sistema  so- 
lare ec. ,  del  signor  Wistlion  ec,  con 
varie  aggiunte  spettanti  alla  stessa 
materia  (del  P.  D.  Giovanbernardo 
Pjsenxi,  somasco).    Venezia j  Pasi- 
nelloj    1735,  in-^.^ 
Annotazioni  (del  monaco  benedettino 
Tali  a)  alla  Dissertazione  {del  P.  Ce- 


ANN 
sari)  sopra  lo  stato  presente  della 
lingua    italiana.    Padova  _,   Bettoni  j 
1810,  z/z-8." 
Annotazioni    alle    Memorie    istorìche 
della    Valtellina    (  di    Pier    Angelo 
Lavizari).  In-^.^ 
Opuscolo  di  pagine  XI,  impresso  in  Trento.  Si 
trova  unito  spesso  alle  Memorie  istorie/te  della 
mentovata    provincia  dello   stesso  Lavizari,   e 
pur  anco  alla    Storia   (Iella  famiglia   Lai>i- 
zari,  parimente  opera  di  lui. 
Annotazioni  brevissime  sopra  le  rime 
di    messer   Francesco    Petrarca,    le 
quali  contengono  molte  cose  a  pro- 
posito di  Ragion  civile,  sendo  stata 
la  di  lui  prima   professione;  a  be- 
neficio de  li  studiosi  bora  date  in 
luce,  con  la   traduzione  {in  latino) 
delle  canzoni:  Chiare,  fresche  e  dolci 
acque  ec.  -  Italia  mia  ec.  -  Vergine 
bella  ec.y-et  del  sonetto:    Quando 
veggio  dal  del  scender  l' aurora  ec. 
(di  Marco  Mantova  Benavides  ,  pa- 
dovano ).  Padova,  appresso  Lorenzo 
Pasquali,    i566,  in-^.^ 
Annotazioni  critiche  (del  P.  Sebastiano 
Paoli)  sopra  il  IX  libro  del  tomoli 
della  Storia  del  regno  di  Napoli  del 
sig.  Pietro  Giannone.  {  Senza  luogo j 
forse  Lucca). 
Si  hanno  piìi  ristampe,  fra  le  quali  alcuna  con  la 

risposta  del  Giannone. 
Annotazioni  di   autore    moderno  (D, 
Paolo  Vagenti,  da  Este  )  sopra  la 
Gerusalemme.  Venezia,  per  Stefano 
O riandini,  in- 1  2.° 
Annotazioni    e   discorsi    sopra    alcuni 
luoghi  del    Decamerone    di   messer 
Giovanni  Boccaccio.  Firenze,  Giun- 
ta, 1573,  ma  in  fine,  1574?  in-^.° 
Le  annotazioni  furono,  a   parere   deg»li  eruditi, 
distese  da  Vincenzo  BORGiil.M  ;  ed  in  fatti,  presso 
il  marc.^  Frior  Carlo  Rinucciui ,  mons.^  Bottari 
vide  un  mss.  di  esse ,  tutto  di  mano  del  sud- 
detto B0RGHI>I.  Alcuni  discorsi  si  attribuiscono 
però   a  Bastiano   Aminori  ;    anche  Francesco 
Cambi,  Antonio  Bemviem,  Agnolo  Glicciardim 
ebbero  parte  nella  puhlicazione  di  quest'opera. 
Vedi,  Decamerone. 
Annotazioni  nuove  sopra  la  storia  di 


61 


ANN 
Cento  in  difesa  delle  precedenti  cen- 
sure nei  Trattenimenti  di  Gio.  Fran- 
cesco Erri.  Venezia j  pel  Zattaj  1772, 

Forse  sono  di  MarcWntonio  Crescimbem,  autore 
delle  prime  annotazioni  storico-critiche   sopra 
il  libro  del  medesimo  Erri,  intitolato:  Esame 
dell'  origine  di  Cento  ce. 
Annotazioni  (Le)  pacifiche  confermate 
dalla  nuova  pastorale  di  nions.^  ve- 
scovo...., da  due  lezioni  academiche 
del  sig.  ab.  Tamburini,  e  dalle  let- 
tere di  Finale  del  sig.  ab.  Del  Mare. 
Senza  ìuoi^Oj    1788,  in-S. 
Opera  delPab.  Giovanni  MARCHETTI,  da  Empoli. 
Annotazioni  pacifiche  di   un  parioco 
cattolico  (ab.  Giovanni  Marchetti) 
a  monsignor  Vescovo   di  Pistoja  e 
Prato  sopra  la  lettera  pastorale  del 
5   8bre    1787.  Boma,   1788,  m-8.*^ 
Ne  furono  fatte  piìi  edizioni  nello  stesso  anno, 

e  molte  altre  in  séguito  {redi  sopra). 
Annotazioni    sincere    dell'autore  del- 
l'Elogio premiato  di  Amerigo  Ve- 
spucci  per    una    seconda    edizione. 
Senza  data,  Ì7i'S. 
Hanno  le  sigle  P.  S.  C.  delle  S.  P.  le  quali  si- 
gnificano :  Padre  Stanislao  Canovai  delle  Scuole 
Pie. 
Annotazioni  sopra  le  annotazioni  pa- 
cifiche di  un  parroco  cattolico  ec.  (del 
P.  D.  Giuseppe  Maria   Pujati,   mo- 
naco cassinese).  Italia,  1788,  m- 12.° 
Sono  una  confutazione  dell'  opera  delF  ab.  Mar- 
chetti col  succennato  titolo  della  quale  si  fece 
superiormente  menzione. 
Annuis  (De)  fixarum  aberrationibus. 

Vide,  Nova  methodus  etc. 
Annus  sacer,  per  cujus  dies  singulos 
eorum  pia  recolitur  memoria  ,  quo- 
rum triumphis  sacra  Servorum  Ma- 
riae  familia  coronatur  (edente  Jos. 
Jac.  Maria  Bergantini,  ex  ord.  ser- 
vorum). Oeneponti  [Venetiis) ,  apud 
Nicephorwìi   Oscaj    1729,  in- iS.'^ 

ANNUTINI  (Farnabio  Giovachino).  Con 
questo  supposto  nome  diede  alla 
luce  Fra  Giovann' Antonio  Bianchi, 
minore  osservante,  varie  rappreseu- 


ANO 


tazioni.   sì  in  versi,  come  in  prosa, 
le  edizioni  e  i  titoli  delle  quali  pos- 
sono vedersi  nel  Mazzucchelli  e  nella 
Drammatiirs^ia  dell'  Allacci. 
Noi  rammenteremo  soltanto  la  tragedia  del  Davide 
perseguitato  per  la  critica  che  sotto  finto  nome 
si  fece  alla  medesima  da  un  altro  francescano. 
/^iV/e.. Tlieodori  Parlhcnii  Judicium. 
Rispose  il  Bianchi  con  le  Osservazioni  con- 
tro-critiche, f'^enczia  pel  Falvascnse,  1782; 
alle  quaU  replicò  l'avversario  con  una  Lettera 
apologetica  contro  il  P.  Bianchi,  autore  del 
Davide.  Ivi,  per  lo  stesso,  1785,  m-8.° 
AN0NI3I0. 

Così  facevasi  chiamare  Buonafede  Vitali,  seniore, 
da  Biisseto,  famoso    medico   empirico  del  se- 
colo XVIII,  che  in  tal  modo  celato  publicò: 
i.'^  Lettera  scritta  ad  un  Cavaliere 
suo   Padrone,  in   difesa  della  pro- 
fessione   del    saltimbanco,  coli' ag- 
giunta in  fine  d'  un  Tesoro  di  se- 
greti ec.   Verona ,   presso   i  fratelli 
Merlo,  in-^P 
Due  edizioni,  del  pari  senz'anno,  si  hanno  stam- 
pate   in  Verona   dagli  stessi  Merlo,    oltre  ad 
una  terza  di  Milaìw,  pel  Malatesta,  1752. 
Fedi,  VER  ANO  ZONAGIRA. 
2.°  La  bella  Negromantessa,  come- 
dia  {in  prosa)  breve,  onesta  ,  e  pia- 
cevole. Bologna,  pel  Longhi,  1735, 
m-i2.° 

3.°  Operibus  credite.  Facoltà ,  uso 
e  dose  de'  dodici    arcani  che  s  in- 
chiudono nella  cassetta  medica  di- 
spensata   dall'Anonimo.    Palermo, 
nella  stamp.  di  Antonio  Gramignani, 
1726,  in-S.° 
Anonimo  (L')  (Stefano  Sciugliaga,  ra- 
guseo) ad  un  suo  amico.  Venezia, 
1754,   z«-8." 
ANONIMO  (Un).  All'  illustrissimo  mon- 
signor Giordano ,  patriarca  di  An- 
tiochia, K'icegerente  di  Boma. 
È  una  lettera  di  Jacopo  Martorelli,  nella  quale 
si  critica  la  spiegazione ,  data  da  Mattia  Zarillo 
Acad."  Ercolanese,  d'una   lapide   di  M.  JuMO 
Pi'DEXTE ,  ed   inserita   nell'  Effemeridi  lette- 
rarie di  Roma  dell'  anno  1775,  num.  21.  In 
favore  del  Zarillo  replicò  Gaetano  Migliore,  ri- 
stampando la  lettera  del  i^Iartorelli  con  «note 
Tanno  medesimo  1775,  in-A.° 


62 

ANO 

Anonimo  (All')  autore  del  libro  del 
diritto  della  civile  sovranità  sopra 
il  matrimonio  e  suoi  impedimenti, 
risposta  di  piena  confutazione  tratta 
dalle  gallicane  dottrine  ec,  contro 
l'opera  del  Launojo  ec.  ,  disserta- 
zione del  C.  A.  C.  M.  Verona,  Rn- 
mazzini j    1798,   //z-8.° 

Si  può  sospettare  che  quelle  sigle  vogliano  forse 
significai'e  Canonico  Cristoforo  Mvzzam  ,  op- 
pure Canonico  Alfonso  Conte  MuzzARELLi^  am- 
bedue ex-gesuiti,  e  battagliei'i  in  simili  con- 
troversie. 

ANONIMO  COMASCO.  (  D.  Domenico 
Cerasola,  arciprete  di  sant'Agostino, 
sobborgo  di  Como).  Lettere  sopra 
l'orazione  funebre  del  prof.^  D.  Gio. 
Battista  Berardi,  di  un  ec. 

ANONIMO  CORTONESE  (proposto  Fi- 
lippo Venuti). 

ANONIMO  D'  UTOPIA. 

i.°  Commentario  delle  più  nota- 
bili cose  d'Italia  e  d'altri  luoghi, 
tradotto  dalla  lingua  aramea  in 
italiano,  con  un  catalogo  in  fine 
degli  inventori  delle  cose  che  si 
mangiano  e  delle  bevande  che  og- 
gidì si  usano,  composto  ec.  Venezia, 
al  segno  del  Pozzo,  i55o;  Ivi,  per 
Bari.  Cesano,  i553;  Ivi ,  senza  nome 
di  stamp.  i554;  ed  Ivi,  presso  Gio. 
Bariletto,    iSSg,  sempre  in-^.^ 

Il  TiraLoschi  accenna  un'anteriore  edizione  del- 
l'anno  lS48j  quella  del  1S34  non  ha  la  dedica 
al  Rangone;  ed  il  ritratto  laurealo  premesso  al- 
l'altra del  1SS5,  non  è  altrimenti  il  ritratto 
del  Landi  siccome  pensò  mons.*  Fontanini.  ma 
sibb€ne  un'insegna  del  Cesano  stampatore , 
la  quale  ha  molta  somiglianza  coli' effigie  di 
Augusto.  In  fine  del  libro  sta  scritto  così: 
SUISNETBOH  SUDNAL  TSE  ROTUA , 
le  quali  parole,  leggendole  al  rovescio,  ven- 
gono a  dire: 

HORTENSIUS     LaNDUS     EST    AUTOR. 

In  fine  del  catalogo  trovasi  una  Brieve  apo- 
logia di  M.  Ortensio  Landò  per  l'autore,  che 
e  una  delle  più  pazze  cose  che  si  possano 
immaginare. 

2.*^  La  sferza  degli  scrittori  antichi  e 
moderni  di  ec,  con  un'Esortazione 


ANO 

allo  studio  delle    lettere.    Venezia, 
per  Andrea  Arrivahene,  i  55o,  in-8.*^ 
Questa  satira  disperata  contro  i  più  celebri  poeti 
trovò  un  degno  panegirista  in  Pietro  Aretino. 
ANONIMO  FILARETE.  Vedi,  Nuove  in- 
venzioni di   tubi  ec. 
ANONIMO  VENEZIANO-   Vedi,  Cinque 
(I)  libri  delle  favole  di    Fedro  ec. 
ANONYMI   DE    ARMINIS   {anagramma 
di  Hieronymi  De  Marinis),  observa- 
tiones  ad  annales  ecclesiasticos  Hen- 
rici  Spondani  Apamiarum  in  Gallia 
episcopi  ec.  Sine  loco  et  tjp.  noni., 
i656,  m-4." 
Il  libro  fu   impresso   in  Genoi'a  da   Benedetto 
Guasco.  Tali  Osservazioni  l'urono  fatte  in  di- 
fesa   dell'onore    delia    nazione    genovese.    Nel 
Giustiniani  {Scritt.  Lig.,  pag.  445)  si  legge: 
Hieronymi  de   Arminis,   in  vece  di  Anonymi 
de  Arminis. 
Anonymi   dialogi    tres.   -  I:  De   con- 
stantia.   II:    De   dignitate    tuenda. 
Ili:  De  amore    erga    rempublicam. 
Edidit   e   privatis  schredis  Jacobus 
Cantellus  etc.  Mutinw,  Ijpis  hcere- 
diim  C assi  ani ,  2691;  et  iterum  Par- 
vice ,  tjpis    Josephi   Rosati,    1721, 

L'autore  de' Dialoghi  è  il  celebre  ab.  D.  Bene- 
detto Bacchim  :  il  che  viene  pur  anco  confer- 
mato da  una  copia  di  essi,  sul  cui  frontispizio 
era  scritto   di  propria  mano  del  P.  ab.  Pietro 
Caneti:  D.  Petri  Caneti  ab.  camald.  ex  mu- 
nere  P.  D.  Benedicti  Bacchini  inon.  cassinen. 
horuni  dialogoruni  auctoris. 
ANONYMI  RAVENNATIS.  De  geographia 
li  ber,    Paris  iis ,    1688,   in-S.'';   e  di 
nuovo  ìielle  edizioìii  Gronoviane  di 
Pomponio  Mela. 
E  un  compendio  della  geografia  di  Guidone  ,  prete 
ravennate,  la  cui  opera  è  forse  perduta.  L'  edi- 
tore Porchera  fa  vivere  l' autore  nel  secolo  IX. 
Non  cosi  il  P.  Baretta  che  lo  dice  fiorito  nel 
secolo  VII.  Veggansi  gli  argomenti  da  ambedue 
addotti  in  sostegno  della  loro  opinione  nel  Gi- 
mnm  {Scritt.  Rav.,  toni,  l,  pag.  422,  e  seg.). 
Anonymi    tractatus  varii    de    morbis 
ad  recentiorem  mortcm  concinnati, 
nunc  primum  in  unum  collecti,  no- 
tulis  aneti ,  et    public!    juris  facti. 
Ferrarice,   1699,  m-S.*^ 


63 


ANO 

Dell" anonimo  non  vi   sono   ohe  le   sole  osserva- 
zioni, stante  che  i  trattati  sono  presi  da  una 
raccolta  intitolata:  Zodiacus  Medico-Gallicus 
di  Nicolò  di  Blegny.  L'annotatore  fu  Francesco 
Maria  Negrisoli,  medico  ferrarese. 
ANONYMUS     CASSINENSIS.       Antiqui 
chronologi    quattuor,  Herempertus 
Langobaidus  ,    Lupus    Protospata  , 
Anonymus   Cassinensis,    Falco  Be- 
neventanus    cum  Appendicibus  hi- 
storicis...  nunc  primum  e  mss.  co- 
dicibus   aspiciuut   lucetn    opera    et 
studio  Antonii   Cai'accioli    ex    ord. 
cler.  regul.  presb. ...  Neapolij  typis 
Scorigianij    1626,   /«-4-° 
Furono  inseriti  anche  da  Camillo  Pellegrini  nella 
sua  ff istoria  PrincipumLaugohardorumj  dal 
Burmanno  nel  suo  Thesaurus  antiquitatnni  et 
historiarum  Itaìice  [toni.  IX),  e  iinahnente 
dal   Muratori  {Rerum  Ital.  script.,  toni.  V) 
che  attribuisce  la  cronica  dell'Anonimo  Cassi- 
nese  al  famoso  Alberico,  autore  della  Fisione. 

AN0NY3IUS  DALMATA.  E  il  dottor  D. 
Antonio  Mattia  Sevio,  che  fece  al- 
cune note  latine  ad  Faslos  Ovidii 
stampate  in  Venezia  pel.  Basegsio 
sul  principio  del  passato  secolo. 

ANONYMUS  MUTINENSIS. 

I." Rerum  Mutinensium  Sylva. //i  f. 
1.°  Ejusdem  de  variis    locis  Muti- 
nensibus  etc.  In  fol. 
3.^  Ejusdem  de  sacris  aedibus  col- 
lectanea  varia.  In  fol. 

Al  dire  del  Tiraboschi  {Bill.  Mod.,  toni.  \\,pag. 
344)  queste  tre  opere  che  si  hanno  mss.,  sono 
probabilmente  di  Francesco  Forciroli,  mo- 
donese. 

ANONYMUS  PALERMITANUS. 

Copertosi  con  tal  nome  Tab.*  Jacopo  Martorelli 
fece  una  critica  a  Domenico  Cernili. 
Vedij  Amica  responsi©  etc. 

ANONYMUS  PHILOGRAMMATICUS 
CORRIGIENSIS.  In  apologeticam  de- 
terminationem  diplithungorum  aii 
et  eu  R.  D.  P.  Mamertii  Soleriensìs 
Antagonistarum  Coi'rigiensium  ani- 
madversiones  . . . ,  studiosa  et  obse- 
quenti  voluntate  ad  eumdem  con- 
sarcinata.  Begiij   1667,  infoi. 

L'autore  è  il  dottore  in  medicina,  poi  sacerdote 
Pietro  Maria  Tesei,  di  Correggio. 


ANS 


Anonymus  Poetai  Comico  salutem. 
Epistola.  Vedi  j  Osservazioni  anti- 
critiche ec. 

ANONYMUS  SICULUS. 

E  Jacopo  Martorelli,  napolitano,  che  in  un 
articolo  impresso  nelle  Nov.  Lett.  di  Firenze 
(1771,  luglio,  mini.  20,  pag.  4K8)  impugna 
una  dissertazione  di  Gaetano  Migliore  col  ti- 
tolo :  In  inutilum  Ncophyti  Preshyteri  titu- 
lum  commentarius.  Neapoli ,  1773,  in-A." 
Questa  censura  del  Martorelli  ebbe  una  rispo- 
sta anonima  dallo  stesso  Migliore,  il  quale  fece 
ristampare  (probabilmente  in  Napoli)  l'arti- 
colo inserito  in  dette  Novelle,  aggiungendovi 
alcune  sue  note.  Questo  opuscolo  occupa  quat- 
tro carte  in-A.'^ 

ANSALDI  (Antonio). 

i."I  sogni  di  Euterpe,  saggio  primo 
di  ec.  Trapani j  presso  Giuseppe  Bar- 
bera^   1684,   "i-I2.° 
2.°  Il  trionfo  della  Costanza,  spie- 
gato nel  martirio  dell'  invittissimo 
levita  Lorenzo,  dialogo  di  ec.  Ivi^ 
presso  il  suddetto j    i685,  in-^.^ 
Non   Antonio,  ma  Gerardo    Ansaldi    suo  fra- 
tello, min.*  coiivent.",  fu  autore  di  questi  due 
componimenti.  Pare  che  erroneamente  riferisca 
il  Coronelli  che  la  prima  operetta    sia  venuta 
alla  luce  coli' anagraramatico  nome  di  Graderò 
ne!  1GC4. 

ANSALDO  PARTENIO(dott.^ Paolo  Va- 
genti, da  Este).  Lettera  di  ec.  al- 
l'amico N.  N.  sopra  l'estratto  dal- 
l'istoria d' Este  della  pi-iina  edizione. 
E  ima  risposta  alla  lettera  d'Isidoro  Alessi  (co- 
pertosi sotto  il  nome  di  Patrolllo  Antibabazo) 
la  quale  comparve  contro  le  Brevi  notizie  della 
terra  d'Este,  publicate  nel  1743  siccome  opera 
dell' Angelieri.  La  critica  però  fatta  del  men- 
tovato Alessi  indusse  l'AngeUeri  (ossia  il  Va- 
genti )  a  correggere  e  ad  arricchire  la  seconda 
edizione  delle  Brevi  notizie  suddette  che  fu- 
rono date  alla  luce  postume  col  titolo  di  Sag- 
gio istorico  etc. 
Fedi,   ANGELIERI  (Antonio). 
ANSELMINI    (Teodoro)   (sen.''  Cesare 
Bianchetti,  bolognese).  Vita  del  glo- 
rioso martire  san  Giorgio,  tradotta 
dalla  lingua  latina  da  ec.  Trevigij 
Beghettinij   161 2,  in-^.° 
Altre   opere   ascetiche   sotto  lo   stesso  supposto 
nome  pubHcò  il  Bianchetti  ,  ora  originali  ora 
tradotte. 


64 

ANT 

ANTANDO  SPIGA  (Giambattista  Rizzo- 
LATi).  Per  le  faustissime  nozze  Ci- 
galatti  Freschi,  epistola  di  ec.  Tre- 
viso ^  Andreoluj    182^,  in  Jogl. 
ANTEMINELLI    (Sebastiano)    (Guido 
Postumi©  Ferri,  da   Bologna).   La 
Catonea   di  ec.    Ivi  _,   pel  Benaccij 
i568,  m-8.° 
ANTEO  DI  ARUPINO  (doti.  Sebastiano 
Sbisa  di  Rocco  da  Rovigno  nell'I- 
stria). Versi  lirici    di  ec.    Padova, 
stamp.  del  Seminario j  1 8 1 1  j  ««- 1  2.°; 
e  ristampati  con  aggiunte  nella  stessa 
tip.  Vanno    181 3. 
Anthologia    selecta  gr.  et  lat.    (  cum 
notis  J.  B.  Zanobetti).  Lìburnij  1753, 
m-8.° 
Barbier^  Dictionnaire ,  N,  19C73. 
Antialmanacco    per    V  Almanacco    di 
Cremona  dell'anno  1774  con  le  os- 
servazioni su  le  pitture  di  Cremona 
di   Coringio  Vermagi,  ed  una  let- 
tera apologetica  dell' Antialmanacco. 
Brescia  j  pei  figliuoli  del  q."^  Giu- 
seppe Pasini j    17745  in-Sy 
Scopo  di  questo  libretto,  composto  da  Giuseppe 
Aglio,  si  è  di  confutare  i  giudizj  che  il  giovin 
pittore  Giacomo  Guerrim,  nascosto  sotto  Ta- 
iiagramma  di  Coringio  Vermagi ,  aveva   pro- 
nunziato  poco  prima  sulle  più  insigni  opere 
di   cremonesi   pennelli.   Puossi    consultare    la 
Biogr.  Crem.,  toni.  I ,  pag.  94  del  sigìior  Lan- 
cetti ,    che    giudica    essere    pure    dello    stesso 
Aglio  la  Lettera  apologetica  sotto  il  nome  di 
un  Padre  lettore  di  teologia. 
Fedi,  CORINGIO  VERMAGI. 
Antibacinata,  ovvero  Apologia  per  la 
mossa    dell'  armi  di   Papa  Urbano 
Vili  contro  Parma.  Macerata,  per 
Agostino   Grìfeij  senz'anno,  in-^° 
Ne  fu  autore,  al  riferire  del  P.  Aprosio  {Fisiera 
ah.,  pag.  9,  iiiwi:  99) ,  Tommaso  TOMASI  da 
Urbino.  Prospero  Mandosio  [Bihl.  Boni.,  toni,  l, 
pag.  206,  cent.  num.  88),  per  lo  contrario, 
vuole  che  sia  fattura  di  Leopardo  de"  Leopardi, 
romano. 

Vedi,  Bacinata  ec. 
Antica  (Dell')  agricoltura  italiana,  let- 
tera di  V.  C.  (Vincenzo  Cuoco)  au- 
tore del  Platone  in  Italia.  Milano, 
Silvestri,   i8o5,  m-4.° 


ANT 

Antica  leggenda    della  vita  e  de'  mi- 
racoli di  s.  Margherita  di  Cortona, 
scritta  dal  di  lei   confessore  Fran- 
cesco Giunta  Bevegnati  dell'ordine 
de' minori,  colla  traduzione  italiana 
di  detta  leggenda  posta  di    contro 
al  testo  originale  latino  e  con  an- 
notazioni e  dissertazioni  diverse  ad 
illustrazione  del  medesimo  testo  per 
opera  di  un  sacerdote  (il  P.  Lodo- 
vico da  Pelago,  minore  osservante) 
divoto  di  detta  santa,  e  socio  del- 
l' insigne    Academia     di     Cortona. 
Lucca,  per  Francesco    Bonsignori , 
I  793 ,  in-^.^ 
Consultisi  :  Moreni ,  Bill.  Storica  della  Tosca- 
na, toni.  I,  pag.  119. 
Antiche    relazioni    dell'  Indie    e  della 
China,  di  due  maomettani,  che  nel 
secolo  nono  vi  andarono,   tradotte 
dall'araba  nella  lingua  francese  ed 
illustrate  con  note    e   dissertazioni 
dal  sig.  Eusebio  Renodozio,  ed   in- 
sieme con  queste  aggiunte  fatte  ita- 
liane   per    un    anonimo    (il  P.   D. 
Abondio  Collina,    monaco  camal- 
dolese da  Bologna).  Bologna,  a  s. 
Tommaso  d'Aquino,  l'j^t^^in-^.^ p. 
Antichi    (Sugli)  Zodiaci  dell'Egitto, 
di  Francesco    Gysman,    traduzione 
dal  tedesco  (dell' ex-gesuita  Lorenzo 
Ignazio  Thiulem  ).    Venezia  ,    An- 
dreola,    1802. 
Antichità    (Le)    di    Ercolano,    incise 
con  spiegazioni.  —  Catalogo  degli 
antichi  monumenti.  Napoli,  stamp. 
reale,  ij55,  voi.    i.  —  Pitture.  Ivi, 
1757,    1760,     1762,    1765,    1779, 
voi.   5.  — Bronzi.  Ivi,    1767,  1771, 
voi.  2.  —  Lucerne  e  candelabri.  Ivi, 
1792.  —  Origine  e    sistema    della 
sacra    architettura.    Ivi,    i83i;    in 
tutto  voi.    IO,  in  Jhgl.  gr.  fig. 
Illustratori  di  cjuesla   magnifica    opera   furono  : 
mons.*    Ottavio    Antonio    Bajardi  ;    Giacomo 
Castelli;   can.°  Mazocchi;  Camillo  Paterisi 
conte  di  PiAXURA;  can.°  Pr.ìTILLi;  P.  Tarugi, 
deir oratorio;   Francesco  Valetta;  Salvatore 
Aula;  Pasquale  Carcani  ;  ab.  D.  Ferdinando 


65 


ANT 

Galiaini;  Girolamo  Gioudanoj  Nicolò  Ignarra; 
barone  Ronchi;  1'.  Torre,  somasco;  Mattia 
Zarillo;  i -([iiali  componevano  TAcadcmia  Er- 
colanese,  fondala  da  Carlo  III  per  quest'o- 
pera. Gaetano  Gargano,  figlio  del  sopra  no- 
minato Pasquale,  pm-e  vi  coadjuvò,  come  an- 
che Domenico  DlODATI  (facendosene  cenno 
nelle  memorie  della  sua  vila  a  pag.  iJ4).  Il 
tomo  IX  i:  per  la  inaggior  parte  fai  tura  di 
Francesco  Damele  e  del  cav.*  Arditi.  Il  tomo 
X,  è  del  prof."  Francesco  Carelli. 

Antichità  (Le)  di  Roma  raccolte  bre- 
vemente dagli  autori  anticlii  e  mo- 
derni per  opera  di  Andrea  Palladio; 
aggiuntovi  un  Discorso  sopra  i  fuo- 
chi degli  antichi.  Roma,  per  Gia- 
como M ascardi j,   1622,  «2-8." 

Esistono  antecedenti  e  posteriori  edizioni  di  cjue- 
st'operetta.  il  Discorso  de' fuochi  non  si  crede 
del  Palladio. 

Antichità  (Delle)  di  Sarsina,  discorso 
di  Filippo  Antonini,  ristampato  ed 
accresciuto  di  notizie  spettanti  alla 
storia  della  chiesa  di  detta  città,  e 
di  una  memoria  di  Giuseppe  Fan- 
tini sull'antica  Sarsina,  e  d'altri 
monumenti  aggiunti.  Faenzajpresso 
V Archi j   1769,  in-^.^ 

Di  Gio.  Antonio  Azzali  porta  il  nome  la  dedica 
a  D.  Paolo  Borghesi  Aldolirandini,  principe  tli 
Sarsina.  I  prologomeni  e  P  appendice  de' mo- 
numenti aggiunti  spellano  ad  Andrea  Zain>om, 
faentino,  successore  di  Girolamo  Ferri  nelle 
scuole  della  Comunità  di  Faenza,  secondo  as- 
serisce il  P.  ab.  Mittarelli  {De  Hit.  Fcweri.,  pag. 
87).  L'ab.  Bianchi  però  neW  Elogio  dell' ab. 
Gio.  Cristoforo  Amaduzzi  {pag.  8i),  vuole  in 
vece  che  fossero  somministrati  daU^MADUZZl 
medesimo. 

Antichità  di  S.  Dionigi  et  origine  in- 
sieme del  nome  di  Cassano  sopra 
Adda  (di  Antonio  Castiglione).  Mi- 
lano ^  per  Paolo  Federigo  Gagliardi j 
1691,  ì/i-8.°  pie. 

Questa  è  la  terza  edizione  anonima. 

Antichità  (Delle)  Longobardiche-Mi- 
lanesi,  illustrate  con  Dissertazioni 
dai  monaci  della  congr.*^  cisterc'cnse 
di  Lombardia.  Milano j  stamp.  di  S. 
jdmbrogioj,  1792,  voi.  4,  in-^.^  gr. 

E  comune  o])inione  che  sicno  le  suddette  Dis- 
sertazioni pressoché  tutte  lavoro  del  P.  D.  An- 

TOM.    I. 


ANT 


gelo  Fumagalli,  abate  cisterciense,  al  quale 
prestarono  ajulo  nelle  ricerche  alcuni  dotti 
monaci  suoi  correligiosi.  Vien  detto  che  an- 
che il  canonico  Michele  Della  Torre  e  Val- 
s ASINE,  che  fu  poi  archivista  del  capitolo  di  Ci- 
vidale  e  che  allora  era  discepolo  del  Fumagalli 
negli  studj  diplomatici,  vi  abbia  avuto  parte 

AINTICOSMI  STRACTjEI,  epislolae.  Pit- 
risiisj  sine  anno   (i554),   /«-8." 

Ci  communicò  il  sig.  Lancetli  che  si  cela  il  doti.' 
Pietro  Battista,  medico,  di  Cremona.  Della 
presente  operetta  di  questo  suo  paesano  non 
aveva  fatto  cenno  il  medesimo  nella  Biogr. 
Crem.,  e  prima  Taveva  del  pari  dimenticala 
r  Arisi. 

Anticritica  apologetica  (del  P.  Luigi 
Maria  Benetelli,  minimo  di  s.  Fran- 
cesco da  Paola),  f^enczia^  Bartoli 3 
1722,  m-4.° 

Antidotario  per  il  tempo  di  peste, 
composto  in  lingua  latina  dal  R,  P. 
M.Jacopo  Soldi,  fiorentino,  dell'or- 
dine de' servi,  l'anno  i/\ò'.,  nuo- 
vamente tradotto  in  lingua  toscana 
da  D.  B.  S.  (P.  Dionisio  Bussoxi, 
servita).  Firenze^    i63o,  //i-4." 

AntiJotarium  Bononiense  auctum  et 
emendatum.  BononicBj  i6i5;  et  ite- 
rum, /^iV/emj  1674  et  1750,  m-4.° 

Ne  fu  autore  il  celebre  naturalista  Ulisse  Aldro- 
VANDI,  bolognese. 

Antidotarium  speciale  sacra;  domus 
magni  hospitalis  nobilis  urbis  Mes- 
sanse  sub  litulo  S.  Marire  Pietatis. 
VenetiiSj  exojjicina  Juntarunij  i  Q^^, 
m-4." 

Avvene  un'  altra  anteriore  edizione  h'i  impressa 
nel  iC42,  del  pari  m-4.°  Il  compilatore  fu 
Pietro  Paolo  Pisano,  messinese. 

Antidoto  (dei  P.  Francesco  Antonio 
Zaccaria)  contro  i  libri  prodotti  e 
da  prodursi  dal  sig.  avv."  Camillo 
Blasi  intorno  la  divozione  del  Sacro 
Cuore  di  Gesù  ec.  Firenze j  j)rcsso 
Gio.  Ball.   Stecchi j    '773,  m-8.° 

Antierasto,  o  sia  Erasto  preteso  amico 
della  gioventù,  dimostrato  vero  ne- 
mico di  essa  e  traditore.  Assisi j,  per 
Lo  Sgariglia^  '79^>  in-S." 

Opera  dell' ex-gesuila   Gio.  Carlo  Bricnole. 

5 


66 

ANT 

Antifebronius  vindicatus,  seu  suprema 
Romani  Pontificis  Potestas  adversus 
Justinum  Febvonium   ejusdem  vin- 
dicem  Theodorum  a  Palude  iterum 
adserta  et  confirmata  (auctore  Fran- 
cisco Zaccaria,  soc.  Jesu).  CcesencBj 
apiicl   Gregoriani   Blasinhim  y  1771, 
voi.   4;  "i-H." 
Quest"  opera  è  una  difesa  dcirAntifei)roiiio  dello 
stesso  P.  Zaccaria,  stampato  a  Pesaro,  nel  itct, 
in  2  voI.„  m-4.", e  ristampato  a  Cesena,  in  4  voi., 
in-s.'^  dal  suddetto  stampa  Biasini.  11  titola  del 
libro  che  porta  il  nome  di  Giustino  FeJjronio 
(sotto  il  quale   nascondesi  nions.*^  Gio.  Nicolò 
Di  HoTHEiM  ,  vescovo  di  Miroiito  e  suifraganeo 
dell' arciv.°  elettore  di  Treveri,  e  non  Giorgio 
Cristoforo  ISeller,  come  si  credette  da  princi- 
pio) è  il  seguente:  Justini  Febronii,  de  stata 
Ecclcsice  et  ìegitinta  potestate  Romani  Pon- 
tificis liher  singiiìaris  ad  reuniendos  dissi- 
dentes  in  religione  Cliristianos  compositiis. 
Fu  stampato  nel  17G5  a  Francojbrt,  colla  falsa 
data   di    Buglion.  A   questa  edizione    tennero 
dietro  altre  due,  Tuna  del  176S  e  l'altra  del 
1770-74^  con  aggiunte  apologetiche  dello  stesso 
autore,  celatosi  coi  tinti  nomi  ora  di Joannis 
a  Calorie,,  ed  ora  di  Thedori  a  Palude.  La 
suddetta  opera  fu  tradotta  anche  in  italiano  e 
stampata  due  volte  in  Venezia  dal  Bettinelli. 
Il  mentovato    finto    Febronio  diede   alla  luce, 
medesimamente    in    Francofort  nel   1777,  il 
compendio  della  siia  opera,  che  intitolò:  Fe- 
bronius   ahreviatus  et  emendatiis ,  idest  de 
stata  Ecclesicj  tractatus. 
Antigone,  tragedia,  f^enczia^  per  Ma- 
rino Bassetti j    '7'7;  '''-8." 
In  line  della  breve  prefazione  si  leggono  le  ini- 
ziali del  nome  e  cognome  dell'autore  Ab.   A. 
M.  L. ,  che  signilicano  Abate  Antonio  Maria  Ll- 
CHIM.  Benché  la  presente  tragedia  sia  stata  pubh- 
cata  qualche  mese  prima  di  un'altra  del  mare* 
Pier  Maria  Suares,  che  non  solo  tratta  lo  stesso 
soggetto,  ma  che  ha  perllno  lo  sviluppo,  la 
peripezia,  e  bene  spesso  anche  i  versi  della  me- 
desima, è  fuor  di  dubio,  come  ce  ne  attestano 
gli  autori  del  Gior.  dei  lett.  d'Italia  {nani. 
XXVIII ,  pag.  463),  che  quella  del  SuARES  fu 
scritta  e  verseggiata  due  anni  avanti. 

ANTIGONO  DE  VILLA  (dott*"  Valli, 
fiorentino).  L'Enriade  di  Voltaire, 
li'adotta  in  vei'si  italiani  da  ec.  Fi- 
renze j  presso  Luigi  Carlierij  1772. 

ANTILASTRI  (Clarice).  Dialogo  apo- 
logetico  della   signora   ec.   per  Ap- 


ANT 
pendice   alla    serie    degli  aneddoti 
Dionisiani  (dello  stesso  can."  Dio- 
jvisi).  Verona,    1791,  z«-8.° 

Antilira  (L')  Focense,  o  Dialoghi  con 
cui  si  renda  ravveduto  un  Mesme, 
o  libero  muratore  (dell'ab.  D.  Fran- 
cesco Spadea).  1789,  m-8.°  Vedi, 
Lira  Focense. 

Antilogia  de'jYobili  reintegrati  al  Con- 
siglio ed  a' Magistrati  di  Ascoli,  in 
cui  si  mostra  lo  stile  solito  da  os- 
servarsi dalla  detta  città  nella  rin- 
novazione de'  bussoli  degli  officj  o 
podestarie  de'  castelli  del  suo  con- 
tado, e  si  scoprono  gli  errori,  equi- 
voci, e  falsità  contratte  w^ Apo- 
logia di  Gio.  Pacifici.  Roma,  1673, 

i'ifogl- 

"  Giovanni  Pacifici ,  Acad.°  Disunito ,  e  veramente 
»  {tale)  per  le  disunioni  da  lui  accresciute  fira' 
"  cittadini  d'Ascoli  nella  lunga  e  terribile  fazio- 
"ne  de' Gentili  e  degli  Ugolini  (0  sienoUrlini) 
»  intorno  alla  nobiltà  del  primo  grado  ec,  diede 
'jalla  luce  un'opera  in  foglio  sopra  le  famiglie 
"del  primo  grado,  diretta  alla  sacra  Consulta, 
"  rigettata  poi  nel  principio  di  questo  secolo  dalla 
"sacra  Ruota  Romana;  essendo  stati  suoi  prin- 
»>  cipali  emuli  gli  avvocati  Petrelli  e  Novelli, 
"che  vinsero  alla  fine,  e  l'avvocato  Ridolfi. 
"  Fu  il  Pacifici  autore  di  molle  Canzoni  enco- 
jjmiastiche,  raccolte  in  un  tometto  impresso 
"  in  Ascoli ,  per  Marco  Salvioni ,  V  anno 
"  16S9  ".  Da  questa  memoria  tratta  dall'  Ar- 
chivio de"  Canonici  della  cattedrale  d' Ascoli 
può  supporsi  che  alcuno  de'  soprannominati 
avvocati  sia  l'autore  della  predetta  Antilogia 
e  d'altre  scritture  di  simile  argomento.  Nar- 
rano gli  storici  municipali  d'Ascoli  che  in 
quella  controversia  si  oltraggiarono  la  verità, 
la  moderazione  e  la  buona  morale ,  e  si  mera- 
vigliano che  si  avesse  l'audacia  di  publicare 
le  scritture  alla  mentovata  controversia  relative. 
Devesi  credere  quindi  che  gli  autori  delle  me- 
des'"ie  sci'itture  non  ardissero  in  questione  agi- 
tataci con  tanto  fervore,  ed  in  mezzo  a  gravi 
discordie  di  palesare  i  lor  nomi  per  non  esporsi 
ai  risentimenti  degli  avversar].  L'opera  di  Gio- 
vanni Pacifici  ha  per  titolo  :  Apologia  diretta 
alla  sacra  Consulta  dai  Nobili  del  primo 
ordine  d'Ascoli  in  cui  si  risponde  all'  in- 
formazione fatta  l'anno  1663  in  Macerata 
dai  Cittadini  supposti  aggrai'ati.  Ascoli , 
1670.  appresso  Marco  Sah'ioni,  in  Jogl.  A- 
veinino  questa  notizia  dalla  cortesia  dell'egregio 


ANT 

sig.  Cantalamessa  Carboni,  autore  ilcllc  oriulitc 
Memorie   de'  letterati  e  degli  artisti  d'A- 
scoli, sua  patria. 
Kedi,  Informazione  sopra  gì'  inte- 
ressi tic'  Cittadini  d'Ascoli  ce.  — 
Specchio  di  verità  ce. 
Antilogia  Pappe,  hoc  est  de  corrupto 
ecclesia)  statu  ete. ,  scripta  aliquot 
veterum  authornni..    mine  primum 
in  lucein  eruta  et  interim  vindicata 
(colleetoreMatlhiaFlacio,vel  Fiacco, 
vel  Francovitz,  illyrico),  cuin  proe- 
fatione  Wolf.   Wissenburgii.   Basi- 
lecBj  eoe  off.  Oporiiii^  i655,  //z-8.°; 
rista  ni  pa  ta  nel  VAppeiìdix  ad  fasci- 
culuni  rerum  expctendaruin  et  fugieii- 
danuiij  edente  Edvar.  Brown.  Lon- 
dini,  1690 5  in  fot. 
Non  è  ben  certo  che  sin  stata  publicata  da  Fiacco 
Illirico,  copertosi  colla  maschera  di  Wolf.  Wis- 
scmburoio,  teoìogo  di  Basilea,  o  se  piuttosto  ne 
fu  raccoglitore  veramente  esso  W  issemburgio. 
Il  Niceron,  tessendo  il  catalogo  delle  opere  di 
Fiacco  Illirico,  tace  di  quest'opera  da  lui  edita. 
ANTIMACO  FILALETE   (Michele  Laz- 
za ni). 

\°  Breve  e  succinla    notizia    delia 
risposta  di  ee.  al  Ragionamento  in- 
torno le  antiche  iscrizioni  della  città 
di  Treviso  ec. 
Sta  nel  tom.  XX  della  Raccolta  Calogeriana. 
Il  Lazzari  fece  sì  lunga  risposta   che  avrebbe 
empiuto  un  intero  vohmie   di  essa   raccolta; 
perciò,  essendo    stata    esclusa,  fu  ridotta  nel 
modo  e  col  titolo  sopra  descritto. 
2.°  Confutazione   di   alcuni    errori 
del  dottor    D.    Bernardino    Zanetti 
nella  Storia  del  resino  de" Longobardi, 
distribuite  in  sei   lettere.  Boveredo _, 
pel  Marckesani _,    1756,  ?/z -  ^ . " 
Le  sole  tre  prime  lettere  vanno   sotto  il  mento- 
vato  supposto   nome .    e   V  altre    sollo   il  vero 
nome  delF autore,   cioì;   del   suddetto   Michele 
Lazzari,  fiscale  ed  avvocato  veneziano.  In  line 
di  questa  censura  si  ha  uu  opuscolo  latino  col 
nome  di  Attemano   Slinvaleni,   che    si  crede 
poter  essere  Girolamo  Beltrajum,  di  Asolo, 
poi  professore  nelF  Università  di  Padova,  ^^e!la 
prefazione  alla  risposta,  che  fece  il  Zanetti  al 
Lazzari ,  si  desume ,  che  la  stampa  delle  confu- 
tazioni non  seguì  in  ìioveredo.  ma  ne"  contorni 
di  Venezia. 


67 

ANT 
f^edij    Difesa    delle    Memorie    sto- 
rico-critico-cronologiclie  ce. 

Antiinaestro  di   Camera. 

E  contro  il  Maestro  di  Camera  di  Francesco 
Seslini,  da  IJiJjbiena.  L'autore  è  Nicolò  Aldim, 
cappellano  della  Metropolitana  di  Firenze. 

ANTINOO  NIVALSI.  Fedi  sotto  ^  ANTI- 
NOO  RULLO. 

ANTINOO  RULLO. 

i.*^*  Il  primo  libro  delle  opere  bur- 
lesche di  messer  Fj-ancesco  Berni, 
di  messer  Giovanni  Della  Casa,  e 
del  Varchi  ee.  —  Il  secondo  libro 
delle  medesime  ec.,  con  l'aggiunta 
in  fine,  del  Simposio  del  Magnifico 
Lorenzo  de' ISIediei. Londra, Pickardj 
1721- 1724,  voi.   2,  m-8." 

L'ethtore  fu  Paolo  Rolli,  il  quale  si  cela  sotto 

il  mentovato  nome  di  P.  \ntinoo  Rullo.  Egli  ci 

fa  sapei'e  che  venne  ajutato  nelle  annotazioni 

da  Antinoo  Nivalsi ,  che  è  Fanagramma  delFab. 

Antonio  Maria  Salvixi. 

2.*^'  Della  natura  delle  cose,  di  Tito 

Lucrezio  Cai'o,  libri   sei,    tradotti 

da  Alessandro    Marchetti,   lettore: 

prima  edizione.  Londra j  per  Gio. 

Pickardj  ì'Jì'J,  in-Q.'^,  con  antiporta 

incisa  in  rame. 

ÌSc  lu  editore  lo  stesso  Rolli,  che  sotto  F indicato 
finto  nome  dedicò  il  libro  al  famoso  principe 
Eugenio  di  Savoja. 

ANTIOCO  ANATONE  {anagramma  di 
Antonio  Cataneo).  Lo  Sbandito, 
comedia  [in  prosa)  di  ee.  Bologna, 
per  Antonio  Pisani j    166^,  i?i-i2.'^ 

Anti-Parpenesis  ad  card.  Baronium 
prò  republica  Veneta  (auetore  Ni- 
colao  Crasso).  Palavii,  1608.  Fedij, 
Christianorum  rei  pubi  icce  veneta) 
civium    eie. 

Antiperistasi  pisane  nel  risorgimento 
e  coltura  delle  belle  arti  (dell' ab. 
Ranieri  Tempesti).  Pisa,  Nistri , 
18  12,   /;z-4.° 

E  una  forte  critica  contro  la  Pisa  illustrata 
da  Alessandro  Morrona. 

Antipoligrafo  (L'),  a  chi  ha  letto,  ed 
a  chi  non  ha  letto  il  Poligrafo, 
giornale  ebdomadario  di  O.  A.  Y.  Z. 


AN'T 

Lo  pubi  ira  va  Francesco  Contarim,  veneziano.  In- 
comiiiriò  a  slampai'si  nel   maggio    del  1811  e 
terminò  col  giorno  óo    novembre  tlello   stesso 
anno,  essendo  slato  per  ordine  superiore  sop- 
presso. Sono  16  numeri. 
Antipurismo  (clell'ab,  Francesco  Torti, 
da   Bevagna),    nuova   edizione  clic 
comprende   i   seguenti  opuscoli:  — 
I."  Il  Purismo  nemico  del  Gusto. 
—  2."  Risposta  ai    puristi.  —  3." 
Dante  rivendicato,  o  Lettera  al  cav.*^ 
Monti.   - —  4-°   DoU'affinità   poetica 
fra   il    getiio  di    Ossian   e    il  genio 
di   Monti.  —  5.*^  Venti  lettere  ine- 
dite del  eav.^'  Monti  all'autore.  Fo- 
ligno, tip.  Tomasinij  iSag,  in-ii.'^ 
Antiquario  (L')  delia  diocesi  di  Mi- 
lano contenente  diverse  notizie  sto- 
riche, sacre,   ec. ,  di   tutte   le  par- 
rocchie  forensi    ec.   (  dell'  arciprete 
oblato  Francesco  Bombognini).  i^f/- 
laìiOj,  f^eladinij  1790,   in-S° 
Fu  ristampato,   col  nome    delF autore,  da  Gio. 
Piroita  nel  1828,  con  correzioni  ed  aggiunte 
di    Carlo  Redaelli.  In  questa  nuova    edizione 
ebbe  parte  anche  il  canonico  teologo  D.  Pietro 

RUDONI. 

Antiqua;  inscriptionis,  qua  L.  Scipionis 
Barbati  F.  expr^ssum  est  elogium, 
explanatio.  Parisiis _,    16 17,  iii-^." 

Fu  atiril)uita  al  P.  Giacomo  Girmondi,  ma  e  di 
Girolamo  Aleandro. 

Antiquissimi  vesperarum  paschalium 
rittis  expositio;  de  sacro  inferioris 
ifitatis  processu  doniinica  resurrec- 
tionis  Christi  ante  vesperas  in  Va- 
ticana Basilica  usitato  conjectura 
(  auctore  Philippo  Laurentio  Dio- 
Kisi,   romano).   Homre j  lySo  ,  in-S.'^ 

Antiquissimi  Virgiliani  codieis  fi'ag- 
menta  et  pieturaj  ex  Vaticana  Bi- 
bliotheca  ad  priscas  imaginum  for- 
mas  a  Petro  Sancte  Bartoli  incisse. 
JRomcp,  cr  cJ/alcogr.  R.  C.  A.,  i  74  •  5 
in  Jòl. 

Di  mons.'"  Gio.  BoTTARi  sono  la  dotta  prefazione 
e  r  indice  arricchito  di  belle  ed  erudite  notizie. 

Antiquitates  (Ad)  Etruscas  quas  Vo- 
laterra?  nuper  dcderunt,  observa- 
tiones.   in  quibus  disquisitioiiis   a- 


ANT 
stronomicoe  de  Etruscaruni  antiqui- 
tatum    fragmentis    author    quoque 
nolatur.  Amslelodami,  i63c),  in-ii.^ 

Alcuni,  fra'  quali  è  Vincenzo  Piaccio,  hanno 
attribuita  quest'' opera  ad  Enrico  Ernstio,  che 
riia  fatta  imprimere.  Ma  essa  è  di  Gaudenzio 
PAGAìNI^O,  e  Toriginale  mss.  dell'autore  col 
proprio  suo  nome  esisteva  in  Ponte  nella  Valtel- 
lina presso  Giannantonio  Quadrio,  di  Brunasso, 
cugino  delFab.  Francesco  Saverio,  dal  quale  im- 
prontiamo la  presente  notizia  {Diss.  su  la  Val- 
teli.,  tom.  Ili,  png.  388). 
Vedi,  Etruscarum  antiquitatum 
fragmenta. 
Antiquitatum  variarumvolumina  XVII 
cum  commentariis  Joannis  Annii 
[yel  potius  Nannii)  Viterbiensis.  Ro- 
mce,  per  Eucharìuni  Silber^  MCCCC- 
XCVHI,  2  tom.  in  1  voi.,  in  fot. 
Con  questa  raccolta,  seguendo  Fuso  di  trasfor- 
mare nome  o  casato,  Giovanni  Nan.m,  frate 
domenicano,  maestro  del  sacro  palazzo  de' due 
papi  Sisto  IV  ed  Alessandro  VI,  intese  di  re- 
galare agli  eruditi  le  opere  originali  di  moUi 
storici  della  più  alta  antichità ,  come:  Beroso, 
Fabio  pittore,  Mirsilo,  Sempronio,  Archiloco, 
Catone,  Mcgastene  (ch'ei  chiama  Metastene, 
quantunque  autore  non  abbia  mai  esistito  di 
tal  nome),  Manetone,  ed  altri  pai'ecchi,  che 
dovevano  rischiarare  la  cronologia  de'  primi 
tempi.  Annio  non  ebbe  sùbito  alcun  contrad- 
dittore, ma  non  andò  guari  che  si  alzò  un 
grido  che  di  errore  e  d'impostura  l'accusava. 
Alcuni  per  altro  presero  le  sue  difese.  Si  pos- 
sono partire  in  quattro  classi  i  sentimenti  degli 
autori  sopra  tale  soggetto  :  gli  uni  pensano  che 
egli  ebbe  realmente  in  suo  possesso  alcuni 
frammenti  degli  antichi  autori  che  publicò, 
ma  che  furono  estesi  da  lui  considerabilmente; 
altri  credono  che  tutto  sia  falso  ed  inventato, 
ma  che  Annio  siasi  ingannato,  e  che  publi- 
casse  di  buona  fede  ciò  che  per  vero  tenne  ed 
autentico.  Varj  autori  difesero  Annio  ed  hanno 
per  vere  antichità  tutto  ciò  che  publicò  sotto 
tale  titolo;  ma  la  maggior  parte  de' suoi  sosteni- 
tori è  senza  sapere  e  critica.  Finalmente  v'ebbe 
chi  sentenziò  che  l'intera  mentovata  raccolta 
altra  sorgente  non  aveva  che  nella  testa  del- 
l'editore; la  quale  opinione  è  ora  generalmente 
adottata.  INel  secolo  XVII  sorse  una  viva  di- 
sputa sopra  questo  punto  di  storia  letteraria. 
Numerose  di  quest'opera  sono  le  edizioni  della 
fine  del  XV  e  del  principio  del  XVI  secolo. 
Rammenteremo  soltanto  ([nella  di  Venezia  del 
1493,  per  Bernardino  l^eneto ,  in-4.°,  senza 
commentar],  alla  quale  sta  avanti  Silicee  de- 


ANT 

scriptio,  di  Pausania,  tradotta  da  Domizio 
Calderino  j  e  TaUra:  Bcrosi  antiqui tatum 
Italia;  ac  totius  orhis  libri  V,  commcntariis 
Joannis  A  unii  Fiterhicnsis  illtis  frati j  adjccto 
mine  primiun  indice  locupletissimo  et  rcli- 
quis  ejus  argumcnti  auctorihus.  Antucrpirv, 
Joannes  Steelsius,  I84i>,  vel  Ibidem,  isì;2, 
in-i."  In  tale  ristampa  si  rinvengono  due  ope- 
rette che  non  sono  nelle  precedenti  edizioni, 
cioè:  CI.  Marii  .Irctii  de  sita  insuhv  Sicilia; 
liber,  et  ejusdem  dicdogus  quo  Ilispania  dc- 
scribitnrj  riprodotta  poi  nelF  edizione  di  T^it- 
tembergn  ,  1612,  in-Q.°  Pietro  Lauro,  modo- 
ncse,  fu  così  scioperalo  da  impiegare  il  tempo  a 
volgarizzare  tutto  ciò  che  venne  publicato  da 
Annio  e  di  farlo  stampare  in  Venezia  nel  lìJoO, 
in-A.°;  e  Francesco  Sansovino  non  contentan- 
dosi di  questo  volgarizzamento,  vi  fece  sopra 
giunte  ed  annotazioni^  che  diede  alla  luce  Ivi , 
pel  Salicato  ,  li385_,  in-A.'^ 

Antirisposta  apologetica  per  le  3Ie- 
morie  {storiche  della  terra  di  Cesij 
raccolte  da  monsl^noì'  Felice  Cante- 
lori.  (Ili  fine)  Napoli,  per  Michele 
Monaco,  1600,  iii-i^.'' 
Lavoro  dello  stesso  Camelori. 

P^edij  Risposta  al  libro   intitolato: 
Memorie  ec. 
Antisatira  di  D.  A.  T.  (Donna   Ange- 
lica o  Arcangela  Taracotti,  o  Taba- 
ROTTi,  monaca  di  sant'Anna  in  Ve- 
nezia),  contro  la   satira  31enippea 
del  signor  Francesco  Buoninsegni. 
V^enezia,    Vahasensej  1 644  5  "^"  '  ^-^ 
Fra  gli  altri  che  scrissero  contro  il  suddetto  li- 
bro della  Tarabolli,  il  P.  Angelico  Aprosio  a- 
vcva  preparato  una  risposta  al  medesimo,  ma 
non  gli  si  permise  da'  revisori  veneti  di  darla 
alle  stampe;  portava  il  titolo  -La  Maschera 
scoperta  di   Filo/ilo    Misoponero ,    in   ri- 
sposta dell' Antisatii'a  di  D.  A.  T.,  scritta 
contro  la   satira  Menippea  del  sig.  Fran- 
cesco Buoninsegni ,  ec.  -  L' Antisatira   della 
Tarabotti  leggesi    anche   nel  libro  intitolato  - 
Censura  dell' Antisatira  della  signora  An- 
gelica   Tarabotti.   Dal    suddetto    1*.    Aprosio 
vien  detta  Angelica  nella  Bill.  Aprosiana , 
ma  nella  Fisiera   alzata ,    dallo    stesso  vien 
chiamata  Arcangela.  Il  Mazzuchelli  scrive  Ta- 
barotti:   Tarabotti  il  primo.  Trabotti  per  er- 
rore si  registra  dal  signor  Lancetti. 
Fedij  LUCIDO  OSSITEO   —   GLA- 
REANO  (Scipio).  Scudo  di  Rinaldo. 
ANTISICCIO  PRISCO  (Lucio)  (Giuseppe 


69 
ANT 

Battista  Passeri),  Della  seccatura, 
discorsi  cinque  di  er.  Venezia j  P^al- 
vasensCj,  1^53.  —  Discorsi  cinque 
posteriori  di  ec.  Ji^ij  iy55  ,  in  tutto 
toni.  2,  in-?) P  e  di  nuovo j  con  una 
Lettera  di  Q.  Vittorino  Capitolino 
(che  è  lo  stesso  Passeri)  a  monsù 
Cartoccio  inventore  ed  intagliatore 
di  architetture   oltremontane.    Ivif 

I761,    voi.    2,    J«-I2.° 

ANTIVIGILMI  (Cornelio  Aspasio)  (  P. 
Angelico  Aprosio,  agostiniano,  di 
Venlimiglia).  La  Biblioteca  Apro- 
siana, passatempo  autunnale  di  ec. 
tra'  Vagabondi  di  Tabbia  detto 
l'Aggirato.  Bolognaj  perii  Mano- 
lessi,    i6y3,  z'/z-i2.° 

Non  arriva  che  alla   lettera  C  inclusive,  termi- 
nando alla  pagina  G6G,  dopo  la  quale  viene  un 
altro  frontispizio  che  porta  per  titolo  -  La  Bi- 
blioteca Aprosiana,  cantata  da  Pier  Fran- 
cesco Minozzi,  ec.   Ivi,  per  li  Manolcssi , 
1675.  Quest'opuscolo,  nel  quale   si  seguita  il 
numero  ]irogressivo  delle  pagine  ,  contiene  an- 
che r  indice  di  tutto  il  libro  che  fu  dato  alle 
stampe,  secondo  scrisse  Gregorio   Leti  {Ital. 
regn.,  toni.  IV,  pag.  54o),  a  spese  di  Nicolò 
Cavanna,   nobile    genovese,   ed  a   lui  da  Lo- 
renzo Legali  fu  dedicato.  Venne  poi  tradotto  in 
lingua  latina  e  ristampato  per  cura  di  Cristo- 
foro Volilo  ad  Amburgo  nel  1754,  con  note. 
In  questa  edizione  non  si  trova  la  prima  parte, 
e  furono  levate  molte  cose  della  seconda  parte, 
essendo  stata  intenzione  del  traduttore  di  pu- 
blicare  il  migliore  deir  opera.   Intorno  al  me- 
todo tenuto  dal  F.  APROsio  nel  compilarla,  leg- 
gasi ciò  ch'egli  stesso ,  parlando  in  terza  per- 
sona ,  ne  dice  a  carte  20. 
ANTON  CHI  CHIAMA,  Bidello  dell' A- 
cademia  Veneziana  (abate  Antonio 
Martinelli  ).  Quattro  discorsi   che 
possono  servir  di  risposta  a  quanto 
scrisse,  scrive  e  scriverà  iu  biasimo 
della    scuola  veneta  e  degli  artisti 
il  cav,^  Giosuè  Reynolds,  presidente 
dell' Academia  di  Londra.  Venezia, 
1783,  m-8.° 
ANTONELLI   (  Giuseppe  ) ,    messinese. 
Lettere   del  sig.  ec.  sopra   le  con- 
troversie nate  tra  il  sig.  Francesco 
Maria  Zanotti  e  il  P.  Casto  Inno- 


ANT 

cente  Ansaldi,  intorno  alla  filosofia 
morale  del  sig.  Maupertuis,  Lucca, 
Benedilli,   \']55,  in-S.° 
Furono  ristampate  in  Venezia  nel  17S7,  e  sono 
dello  stesso  Francesco  Maria  Zanotti,  benché 
nella  lettera  col  proprio  nome  che  le  precede 
dica  di  non  volere  più  replicare  al  P.  Ansaldi, 
parendogli  di  aver  dicliiarala  alibastanza  la  con- 
troversia, lanlo  nel  ragionamento  suo  ,  quanto 
ne''  suoi  discorsi  antecedentemente  puljlicali. 
ANTON  GIUSEPPE  DA  COMO.  Lettere 
di  Yorick  ad    Elisa    e   di    Elisa    a 
Yorick,  dall'inglese  (di  Sterne)  re- 
cate  in  volgare  italiano  con    note. 
Milano j    18 15,  iìi-i-ì..'^ 
Contro  il  sistema  propostoci  di  non  favellare  degli 
scrittori  ancora  viventi,  crediamo,  onde  cor- 
reggere la   Pseiidoniinia   del  signor  Lancetti 
che  attribuisce  la  presente  traduzione  ad  Ugo 
Foscolo,  di   dire   eh"  essa  è  dell'avv."  Anton 
Francesco  Cairoli,  comasco,  ricopertosi  sotto 
il  riferito  nome  di  Anton  Giuseppe  da  Como, 
e  che  sotto  quello    di   Samuele  da  Vercurago 
si   cela   il  prof '^^  Samuele    Biava  ,  di  cui  è  la 
traduzione  delf  elogio  di  Elisa  fatto  da  Raynal. 

ANTONIANUS.  Fide,  SECTANI  (Quinti). 
ANTONINO    (  Santo  ) ,   Arcivescovo  di 
Firenze. 

Alia  fonte  gli  fu  messo  nome  Antonio  (come  si 
legge  in  alcune  edizioni  delle  sue  opere),  ma 
per  essere  di  poca  persona,  fu  comunemente 
detto  Antonino.  La  sua  famiglia  era  de'  FoR- 
CIGLIOM,  di  Firenze ,  di  cui  fu  arcivescovo.  Suo 
padre  fu  Nicolò  di  Pierozzo,  di  Cenni-Forci- 
glioni ,  onde  fu  detto  Nicolò  Pierozzi ,  la- 
sciando r  antico  cognome  di  Forciglio.m  :  e 
però  lo  stesso  Antonino,  suo  figliuolo,  per  fede 
di  molle  vecchie  ricordanze,  si  scriveva:  Frate 
Antonino  di  ser  Nicolò  Pierozzi  da  Firenze. 
Aveva  vestito  Tabilo  domenicano  {Zeno,  Diss. 
Voss.,  toni.  I,  pag.  256,  num.  44).  Per  le  edi- 
zioni delle  sue  opere  consultinsi  lo  stesso  Zeno, 
Brunet,  Panzer,  e  Scrittori  Domenicani. 

ANTONIO  (Alfonso). 

Cosi  celato,  ritenendo  però  il  nome  battesimale, 
il  P.  Alfonso  GiANOTTO,  della  comp.'*  di  Gesù, 
siccome  riferisce  il  Sotvello ,  diede  alla  luce 
in  lingua  italiana  più  libri  ascetici ,  de'  quali 
riproduciamo  i  titoli  secondo  ce  li  dà  il  Tira- 
boschi  nella  Bibl.  ÌÌIodon.,  senza  potere  però 
noi  con  certezza  assicurare ,  che  tutti  siano 
veramente  pseudonimi. 
i.°  La  guerra  cristiana.  Bologna j 
per  Giacomo  Masi,  1646,  z/i-i2." 


ANT 

2.°  Trattenimenti  spirituali  con 
Gesù  ec.  Ji'i ,  per  gli  eredi  Benacci, 
1645  ,  m-24." 

3."  Modo  di  ben  comunicarsi  sa- 
cramentalmente,  con  un  trattato 
della  comunione  spirituale.  Ivi,  per 
Ferdinando  Pisani,  17 12,  in-i^.^ 
4."  Il  mistico  Girasole,  cioè:  indu- 
strie dell'anima  amante  per  unirsi 
al  Signore  Iddio.  Ivi,  per  gli  eredi 
Benaccij  i64i,  in~^^.°;  ristampato 
col  nome  dell'autore  nel  1646. 
5."  Pratiche  morali  delle  virtìi,  ca- 
vate dalla  dottrina  e  dagli  esempi 
della  comp.'^  di  Gesìi  ec,  lui,  1648, 
{11-10,.°;  e  di  nuovo,  Fenczia,  1664. 
6."  Il  modo  di  ben  confessarsi,  Bo- 
logna, eredi  Benacci,  i653,  in-S.^ 
7."  Diario  religioso.  Bologna,  m-i  2." 

ANTONIO  DA  ASCOLI  ,  detto  anche 
DA  PATRIGNONE. 

Antonio  Bonfim  da  Patrignone,  castello  antica- 
mente compreso  nel  contado  d' Ascoli. 

ANTONIO  DA  CARPI.  Fedi,  Lettera 
critica  ,  ossiano  Osservazioni  contro 
i    Madrigali   ec. 

ANTONIO  DA  FANO. 

Antonio  CosTANZi  da  Fano,  e  non  Antonio  Ne- 
gusanti  ,■  come  alcuno  ha  sospettato. 

ANTONIO  DA  FERRARA.  Antonio 
Beccari  ,  detto  anche  Dal  Beccato, 
poeta. 

Viveva  al  tempo  del  Petrarca,  di  cui  fu  amico. 
Si  leggono  sue  rime  nella  raccolta  del  Corbi- 
nelli  ed  in  quella  de'  poeti  ferraresi  fatta  dal 
Baruffaldi,  non  meno  che  nelle  raccolte  dei 
poeti  antichi. 

ANTONIO  DA  PISTOJA,  detto  anche 
IL  PISTOIA. 

Era  figlio  di  Tommaso  Camelli  che  abbandonata 
la  patria  e  stabilitosi  in  Ferrara ,  lasciato  il 
proprio  cognome,  lo  prese  da  quella,  secondo 
riferisce  il  P.  Zaccaria  nella  Bibl.  Pistojese 
{pag.  177-178),  il  quale  e' infprma  puranco 
esservi  stato  un  Marc'Antonio  del  pari  poeta, 
di  cui  fu  padre  il  mentovalo  Antonio.  11  Zeno 
{Note  ed  Fontanini ,  /;«g".  2o5-3g)  però  vuole 
che  Antonio  da  Pistoja,  autore  della  tragedia 
Fdoslrato  e  Panfda  { publicata  anche  col  solo 
tilolo  di  Tragedia  di  Antonio  da  Pistoja)  e  di 
altre  poesie,  sia  del  casato  Vinci;  la  qual  cosa 


ANT 

non  ammette  il   siuklctto  V.  Zaccaria  che  de- 
sidera prove  più  soddisfacenti,  onde  di  ciò  con- 
vincersi.   Col    cognome    di  Antonio  Vinci    da 
Pistoja  esiste  un  sonetto  avanti  le  rime  di  Ber- 
nardo Bellincioni,  stampate  Tanno  1495  in  Mi- 
lano. Comnhinsì  inoltre  il  Cat.  Capponi,  pag. 
302-505;  ed  il  BavuU'Mì,  nte  de' Poeti  Fer- 
raresi, dove  favellasi  d'esso  Antonio  da  Pistoja. 
ANTONIO  DA  SIENA,  dell' ordine   dei 
PP.   Gesuati,  poi   vescovo  di   Foli- 
gno ,   autore  del    Monte    Santo   di 
Dio,  che   fu  impresso  nel  1477?  '" 
Jogi;  e  di  nuovo  nel  i49i5del  pari 
in  Jogì.j  con  stampe  in  legno. 
Era  della  famiglia  Bettim.  È  noto  che  nella  so- 
praccennata  edizione  del  1477  di  quelf  opera 
comparvero  per  la  prima  volta  incisioni  in  rame 
su  libri  stampati. 
ANTONIO  (Frate)  DA  VERCELLI,  mi- 
nore osservante. 
Questi,  che  nel  secolo  XV  ebbe  fama  di  buon 
predicatore ,  era  della  famiglia  Balocco  tli  Ver- 
celli, e  fu  eziandio  chiamato  da  alcuni  Valotto. 
Scrisse  varie  opere  ascetiche,  delle  quali  sono 
riportati  i  titoli  dal  cav."  Gaspare  De  Gregory 
nella  sua  Storia  della  l^ereellese  letteratura 
{toni.  I ,  pag.  437  e  seg.).  E  qui  cade   in  pro- 
posito delle  medesime  di  aggiungere  la  notizia 
d'una  sconosciuta  edizione   del  Trattato  de' 
consigli  della  salute,    composto    da   questo 
frate,  la  quale  sta  presso  di  noi.  Comincia: 
TRATTATO  .  UTILE  .  E  .  SALUTIFERO  .  DE 
LI  .  CONSIGLI  .  DE  .  LA  .  SALUTE   .  DEL 
PECCATORE   . 
e  termina: 

Forniti  sono  li  cousigli  de  la  salute 
del  peccatore.  M.  CCGC.  LXX. 
Poiché  si  legge  pure  la  stessa  indicazione  del- 
l'anno 1470  in  un  mss.  Trivulziano  del  pre- 
sente trattalo,  conviene  dubitare  che  debbasi 
riferire  la  data  suddetta  piuttosto  alla  compo- 
sizione delPopera  ,  che  al  tempo  della  stampa. 
L'unica  edizione  rammentata  da' bibliografi  è 
quella  di  Modena  del  1492,  m-4.'' La  nostra 
ha  34  linee  sopra  ogni  pagina  intera;  e  siccome 
e  senza  numeri  alle  pagine,  senza  segnature, 
e  senza  richiami,  cosi  è  da  supporsi  con  fon- 
damento che  sia  venuta  alla  luce  avanti  Tanno 
J47.'>.  Il  Della  Chiesa  {Scritt.  Pieni,  e  Sav)  fa 
per  errore  due  diverse  persone  :  Antonio  da 
Vercelli,  ed  Antonio  Balocco. 

ANTONIO  DI  ADAMO.    Fedi,   ADAMO 
(Antonio  di). 


74 
ANZ 

ANTONIO  DI  CAPOHIACO. 

Sotto  il  costui  nome  v'ha  un  capitolo  di  fra  CiRO 
DI  Pers  nel  volume  II  delle   opere   di  Ermes 
di  Coiloredo.   Udine,  i78iJ,  m-».** 
Antonio  Sellajo,   novella  (di  Antonio 
Tarchini).  Pavia^  per  Gaetano  Ze- 
noìiij    i832,  /«-8." 
ANTONIUS  TUDERTINUS,    o    vogliam 
dire  DA  TODI,  discepolo  di  Fran- 
cesco Filelfo,  fu  della  famiglia  de' 
Paci,  o  Paccini. 
Sebbene  a  lui  si  attribuiscano  varie  traduzioni  la- 
tine che  trovansi  nelle  prime  edizioni  delle  vite 
di  Plutarco,  fatte  nel  secolo  XV;  pure  in  parte 
sono  d'altri,  fra  le  quali  alcime  furono  certa- 
mente traslatate  da  Alamanno  RlNLCClM,  fio- 
rentino, del  che  il  medesimo  Rimjccim  fa  fede 
in  una  lettera  che  precede  la  storia  della  vita 
di  Apollonio  Tianeo  scritta  da  Filoslrato  e  da 
lui  tradotta. 
Vedi 3  Plutarchi  illustrium  virorum 
vitre  etc. 
Antra  deserti  teneris  sub  annisj  prin- 
cipio d' inno.  Fedi,  Queant  {Ut)  laxis 
resonare  Jibris  etc. 
ANTROPISTO  TERIOMACO.  Vedi^  CRI- 
STOTIMI  AMERIST^  ,  adversus  epi- 
stolas  etc. 
ANZI  (Aurelio  Degli)    (conte  Valerio 
Zani,  bolognese),  publicò  sotto  tale 
anagramma  : 

I."  Bologna  sacra -compendiosa,  de- 
scrizione delle  vite  de'  Santi  bolo- 
gnesi e  protettori   della  medesima, 
tributo  di  divozione  del  sig.  ec,  an- 
nessovi il  Catalogo  de'nomi  de'Beati 
ec.  Bolognaj,  pel  Monti ^  1 68o,  in- 1 6.*' 
2.*^  La  Dama  supplicatite,  declama- 
zione per  la  passione  di  G.  C.  ec. 
/v7j  pel  Manotessij,  1 68o,  in- 1 2." 
3.*^Encbiridion  sacro-morale,  divina 
m  Oli  ita   ad    vitam    niorestjue   ree  te 
constituendos.     Edilio    locuplctior. 
Bononioe^  tjpis  Manolesium,  1682, 
wi-4.°;  Fenetiisj  typis  Combij  eodeni 
aiuio;  Bononios  j   ex  tjp.  camerali j 
1687. 
Questa  si  dice  quarta  edizione;   sembra  dunque 
che  siavi  un'  edizione  anteriore  alle  tre  da  noi 
rammentate. 


72 

AON 

4.°  Esercizi  spirituali  di  s.  Fran- 
cesco di  Sales,  estratti  dall' opei'a 
celebre  della  di  lui  Introduzione 
alla  vita  divota  ec,  aggiuntovi  una 
scelta  di  varj  opuscoli  portati  dal- 
l'idioma francese  in  italiano,  /wj 
pel  Manolessij  168 3,  m-12." 
5.^  Genio  volante,  biblioteca  cu- 
riosa di  cento  e  piìi  relazioni  di 
viaggi  stranieri  de'  nostri  tempi  , 
opera  del  conte  ec.  ParmUj  per  Ip- 
polito e  Francesco  Rosati ^  1691-93, 
voi.  3,  in- l'i." 
Presso  gli  eredi  si  conservavano  mss.  altri  due 
torneiti. 

6."  L'Umiltà  esaltata,  lezione  aca- 
demica  in  onore  dell'  Immacolata 
Concezione.  Bologna., pel Manolessij 
1680,  m-4.° 

7."  Vita  del  B.  Arcangelo  Canetoli 
bolognese ,  can.°  reg.^  di  S.  Salva- 
tore, tratta  da  ciò  che  ne  scrissero 
varj  autori  ec.  Bologna  ^  Pisarrij 
1686  ,  in- 11.° 

AONIO  PALEARIO  (Antonio  Della  Pa- 
glia). Concetti  di  ec.  per  imparare 
insieme  la  grammatica  e  la  lingua 
di  Cicerone,  col  supplemento  dei 
concetti  della  lingua  latina  e  col 
dialogo  delle  false  esercitazioni  delle 
scuole.  V^enezia^  per  Francesco  Fran- 
ceschini,    156^,  j/z-8." 

Questa  edizione,  per  lo  meno  quinta,  fu  procu- 
rata da  Orazio  Toscanella,  che  viene  accusato 
dal  Zeno  {Note  al  Font.)  d'avere  tolto  via  i\ 
nome  di  Lazzero  BoNAMiCO,  autore  de'  concetti , 
per  sostituirvi  quello  del  Paleario;  quando  di 
quest'ultimo  non  erano  che  il  Supplemento  ai 
concetti  medesimi  e  un  Discorso  delle  false  eser- 
citazioni delle  scuole.  La  prima  edizione  porta 
il  seguente  titolo:  Concetti  della  lingua  la- 
tina di  un  valente  uomo  letteratissimo  (ma 
poi  nel  principio  dell'opera):  Concetti  della 
lingua  latina  di  messer Lazzaro  (Bonghi  jco) 
da  Bussano ,  per  impararle  insieme  la  gram- 
matica e  la  lingua  di  Cicerone ,  nuovamente 
a  utilità  comune  posti  in  luce,  f^enezia,  ap- 
presso Bolognino  Zaltieri,  1S62,  w-s." 

Vediy  Trattato  utilissimo  ec. 


APE 

A.  P.  A. 

Con  queste  iniziali,  dinotanti  Angelica  Paola  An- 
giola (Negri),  è  sottoscritta  una  lettera  diretta 
a  mad.  Gasparina  Stampa.  Leggesi  essa  a 
tergo  della  carta  98  del  Nuovo  libro  di  lettere 
dei  pili  rari  autori  della  lingua  italiana , 
con  nuova  edizione  ristampata  a  f^inegia,  per 
il  Gerardo,  1S4S;  la  qual  lettera  fu  anche 
riprodotta  nelle  Opere  vulgari  della  Stampa 
(ii5i54  e  1738)  e  nella  Raccolta  di  tiUte  le  let- 
tere, impresse  nel  1874,  che  portano  il  nome 
della  Negri. 

Fedi,  NEGRI  {Angelica  Paola  An- 
giola). 

A.  P.  A.  (Adresto  Pastor  Arcade). 

E  questi  D.  Giuseppe  Pecis,  milanese,  di  cui  si 
hanno  molte  rime  volanti,  stampate  o  colle 
lettere  iniziali  sopraccennate,  oppure  col  sud- 
detto nome  arcadico. 

A.  P.  R.  D.  R.  (Andrea  Patrizio  Renzi 
di  Reusenbach  di  Trento). 

Autore  d'un  sonetto  con  note,  stampato  in  Ve- 
rona nel  1791,  per  avere  il  sig.  conte  TaLa- 
relli  terminata  la  facciata  del  suo  palazzo  in 
Trento.  Scrisse  sopra  lo  stesso  argomento,  G. 
F.  di  C.  T.,  cioè:  Giuseppe  Francesco  di  Ca- 
stello Terlago. 

Apercus  philosophiques  -  Non  Jlimum 
ex  fulgore,  sed  ex  fumo  dare  liicein 
cogitai-  Horat.  Art.  Poet.  I.re  Partie: 
chez  Pierre  Joseph  Pio,  18 16.  — 
II.de  et  Ill.me  Partie  :  Ibidem,  181 7, 
m-8." 

Ne  è  autore  il  mare*  Orazio  Falletti,  di  Barolo. 

APERTO  Acad.''  Inti'onato  (Belisario 
BuLGARiJNi,  sanese).  Gli  Scambi,  co- 
media  {in  prosa)  recitata  in  Siena 
dall'università  degli  scolari  l'anno 
i574-  Siena,  per  Matteo  Fiorini j 
161  I  [con  le  comedie  degli  Intronati); 
e  di  nuovo,  lui,  pel  Bonatti,  1623, 
sempre  in-i^.^ 

E  pure  sua  la  comedia  col  titolo:  Le  Trasfor- 
mazioni, recitata  dalla  scolaresca  della  città 
di  Siena. 

Apertura  (L')  del  costato,  traduzione 
dal  francese  (del  nion."  benedett.*^ 
cassin.^' Girolamo  Cazzam).  Fenezia. 
i^Si. 

L' originale  è  di  monsieur  DCGl'ET. 


APO 

APHOBUS  PHILALETHES.  Priorum 
quatnor  de  cultu  Sanctorum  dis- 
scrtationura  a  D.  Joanae  Chryso- 
stomo  Trombelli,  anno  MDCCXL  e- 
ditarum,  vindicise  adversus  Jo.  Rud. 
Kieslingii  exercitationes.  Boiioniae^ 

E  opera  dello  stesso  TrOMBELLI. 
Aphorismi  de   stata    ecclesise   restau- 
randse.   Fedi,  Consiliura  Gregorio 
XV  exhibitum   etc. 
Apocalypsis  Batavica  reformata  (auc- 

tore"  Carolo  Scribano,  soc.  Jesu). 
Apocastasi  celeste,  ovvero  Considera- 
zione delle  stelle  ed  influssi  per 
l'anno  1682,  discorso  astrologico. 
Firenze  e  Fiterhoj,  1682.  Vedi,  TI- 
MONE (Francesco). 
APOLLINARIS,  medicus  et  pliilosophus 

crenionensis. 
Era  della  famiglia  Offredi^.  e  fiori  verso  la  metà 

del  secolo  XV. 
Apollo  enimmatico,    ovvero   Concetti 
poetici  per  indovinare,  ijxi.  Fedi, 
TIMONE  (Francesco). 
APOLLO  OLEBRABBA.  Effemeride  sin- 
cerissima   di  quanto    successe  nelli 
due  attacchi  di  Cremona  fatti  dai 
Francesi,  Piemontesi,    e  Modonesi 
l'anno  1647  ^  164^  ^c.  ec,  con  le 
gloriose    palme    dell' eccell."  signor 
marc.^    di  Caracena  ec.    Cremona  j 
per   Gio.  Pietro  Zanni,  in-ii." 
Data  alla  luce  sotto  tal  nome  anagrammatico  da 

Paolo  Barbabello. 
Apollo  Vaticanus.  Ahsque   ulla    nota 

(1767),    i>2-8.° 

Se  ne  fece  una  piccola  stampa  in  Fenezin  senza 
nome  d'autore,  che  fu  D.  Natale  Delle  Laste, 
ma  questa  da  pochi  fu  veduta,  ed  è  rarissima. 
Un'altra  edizione  ne  fu  latta  nel  1773  in  Bus- 
sano, parimenti  in-8.°,  colla  traduzione  italiana, 
senza  però  indicare  ne  Fautore,  ne  il  tradut- 
tore che  fu  il  can.°  Sebastiano  Pajello. 
Apologetica  risposta  in  cui  si  conten- 
gono  le    ragioni    fondamentali    di 
Filippo  V  sugli  stati  e  monarchia 
di  Spagna,  contro  due  libretti,  l'uno 
intitolato:  Giudizio  d' Europa;  l'al- 


73 

APO 

tro  :  Sincero  e  dispassionato  discorso. 
1704. 
Il  Tirahoschi  {Bibl.  Mod.,  toni.  Ul)   dice  che 
non  sa   con  qual   fondamento  viene  attribuita 
al  P.  Gio.  Francesco  Leom,  cappuccino. 
Apologetiche  riflessioni  sopra  del  fon- 
damenta! privilegio  a'  Canonici  di 
Verona   concesso  dal    vescovo'^  Ra- 
loldo  l'anno  8i3,  24  giugno,  fatto 
da  loro  incidere  sopra  di  un  rame 
e  publicato  in  un  gran  foglio  (dal 
canon."  Gio.  Giacomo    de'  marcai 
DioNisi).  Ferona,  Andreoni,   1^55. 
Apologetico   Cristiano ,    contro    il  P. 
Stintz,  domenicano,  prof.^  in  Ca- 
gliari (di  Saverio  Mattei).  Torino, 
m-8." 
ApologeticusChristianus  quo  anonymi 
couvinciatoris  error  veritate,  livor 
caritate  dispellitur  (auctore  Carolo 
Majello).    Part.   I  et  li:   Roniae, 
1709,  m-4.°  Fedi,  Ragioni  del  re- 
gno di  Napoli  ec. 
Apologia    ad   alcuni   casi   morali  che 
in  certe   città  e    terre  dello    Stato 
serenissimo  Veneto  frequentemente 
usansi  ec. ,  data  in  luce  da  un  Pro- 
fessore di  sacra  teologia  (P.  Ales- 
sandri ,  ch.°  reg.*^  teat.°).  Roveredo  , 
1744,  m-4.° 
Apologia  adversus  duos  libellos  nuper 
in   lucem  editos,  quorum  alteri  ti- 
tulus  est:  Consultatio  etc;  alter  vero 
inscribi  tur:  Pro    libertate    status  ac 
Reip.  Fenetorwn  ad  Philenetwn  epi- 
stola Gallofranci.   Anno  1607. 
Si  attribuisce  ad  un  Salis,   grigione,  residente 
a  Parigi.  Ad  abondanza  riportiamo  questa. ^^o- 
logia ,   trattandosi    del    famoso    Interdetto    di 
Paolo  V  contro  la  republica  Veneta,  che  diede 
motivo  a  varj  scritti,   dei  quali  dovremo  fare 
spesso  menzione. 
Apologia  compendiosa  del  Breve  del 
S.  Padre  Pio  VI  -  Super  Soliditate  - 
dall'autore  della  Conjiitazione  (card.^ 
G.  S.  Gerdil)  indirizzata  a  un  Gior- 
nalista ecclesiastico  di  Roma. 
Sta  nel  quinterno  II  del  Supplemento  del  Gior. 
Eccles.  di  Roma  per  /  Vz  7  /  )  1 7.1 1 .  ;\i  •  >  1  . 


74 

APO 

pressi  esemplari  a  parte,  ed  abbiamo  pure  della 
stessa  Apologia  una  seconda   edizione  accre- 
sciuta: Roma,  pel  Lazznrini,  I79a,  in-A.°  gr. 
f^edij  Confutazione  di  due  libelli  ec. 
Apologia  con  cui   si  dimostra  vera  e 
fondata  la  inveterata  tradizione  che 
la  Beata  Chiara  di  Rimino  sia  stata 
dell'ordine  francescano.  Senza  luogo, 
1768,  m-4.'' 

Si  disse  da  alcuni  opera  d'un  certo  P.  Righini, 
imolese;  ma  le  N(W.  leti,  di  Fir.  per  l'aimo 
176S,  col.  ino,  r  attribuirono  al  P.  Gio.  Gia- 
cinto Sbaraglia,  minore  conventuale. 

Apologia  de  conveuientia  institutorum 
Romanae  Ecclesia  cum  evangelica 
libertate,  tractatus  adversuni  Lu- 
iherum  de  hoc  pessime  sentientem 
Laurentio  cardinali  Puccio  tit.  SS. 
quatuor  Coronatorum  etc.  nuncu- 
patus.  RomaCj  iSaS,  in-^.^^;  eodern 
anno,  Veuetìis ^  per  Bernardinwn 
de  Vianis;  Parisiisj  pei'  Pascasiwn 
Tellieriuinj,    i  5  5  2  ,   ?/z- 1 6 .  " 

Questa  Apologia  fu  erroneamente  attribuita  al  P. 
Silvestro  da  Prierio,  domenicano,  maestro  del 
Sacro  Palazzo  Apostolico,  che  era  della  fami- 
glia MozzoLiNO,  quando  in  vece  è  del  P.  Fran- 
cesco Silvestri,  da  Ferrara,  generale  dell' or- 
dine medesimo. 

Apologia  dei  Missionari  domenicani 
della  China,  ossia:  Risposta  a  un 
libro  del  P.  Le  Tellier,  gesuita, 
intitolato:  Difesa  dei  nodelli  Cri- 
stiani ec.j  di  un  religioso  domeni- 
cano e  professore  in  teologia  del- 
l' ordine  di  s.  Domenico  (P.  Natale 
Alessandro  ,  dom.°  di  Rohan  ),  con 
l'aggiunta  di  documenti  intorno  alla 
controversia  delle  missioni  aposto- 
liche nell'imperio  cinese  ec.  (opera 
tradotta  dal  francese).  Colonia^  he- 
redi  di  Cornelio  Egmondj  1  Ggg,  z/z-8,° 

Apologia  del  Breve  del  Sommo  Pon- 
tefice Pio  VI  a  monsignor  Martini, 
arciv."  di  Firenze,  ovvero:  Dottrina 
della  Chiesa  sul  leggere  la  Scrittura 
Sacra  in  lingua  vulgare  (del  sac.'^ 
Giuseppe  Tavelli,  bresciano).  Pavia^ 
presso  Pietro  Galcazzi^  1784,  in-ò.^ 


APO 

Apologia  del  capo  XXXII  della  vita 
di  sant'Ilario.  Bologna j  pel  Sassi j 
1795. 

Di  Jacopo  Sangiorgio  ,  che  scrisse  pur  anco  la 
vita  suddetta. 

Apologia  del  catechismo  sulla  comu- 
nione del  sacrifizio  della  messa  (del 
P.  Michele  Maria  Nannaroni,  dom." 
gavotto)  f^edij  Catechismo  esposto 
in  forma  di  dialoghi  ec.  —  Comu- 
nione (La)  del  sacrifizio  ec.  —  Sen- 
timenti (I)  del  Concilio  di  Trento. 

Apologia  del  commendatore  Annibal 
Caro  contro  Lodovico  Castelvetro. 
Fedi^  ACADEMICI  DI  BANCHI  DI 
ROMA. 

Apologia  del  Matrimonio  Cristiano, 
ossia:  Memoria  critica-anatomica- 
politica  per  servire  di  risposta  al 
trattato  intitolato:  Degli  impedi- 
menti dirimenti  dal  contratto  del  ma- 
trinionio  ec.  (  tradotta  dal  francese 
da  Gaspare  Vivia.m).  Strasburgo  (Ro- 
ma),   1790. 

L'originale  francese  è  opera  dell' ab.  DuVivier, 
segretario  del  vescovo  di  Malines ,  cardinale 
Franchenerg. 

Apologia  del  quadro  politico  di  Mi- 
lano di  M.  G.  (Melchiorre  Gioja). 
Ji'i  j  Pirotta  e  MasperOj  3o  pratile 
anno  VI  (iS  giugno  1798),  in-\i.^ 

Apologia  dell'  autore  delle  Risposte 
(dott.^  Pascoli)  ad  alcuni  consulti 
ec. ,  per  le  riflessioni  critiche  pu- 
blicate  in  Venezia  in  difesa  del  si- 
gnor dottor  N.  N.  (dott.*^  ZanettIim), 
supposto  calunniato,  ed  inserite  nel 
tomo  XVI  della  Raccolta  degli  Opu- 
scoli scientifici  ec.  Roma^  Barnaba ^ 
1738,  //i-4-"  V^cdi,  Riflessioni  (del 
dott.^  Zanettini)  sopra  la  relazione 
ec. 

Apologia  àtW Informazione  di  quanto  è 
successo  negli  emergenti  ec.  V^edij  In- 
formazione di  quanto  è  successo  ec. 

Apologia  della  Giurisprudenza  Ro- 
mana, o  Note  critiche  al  libro  in- 
titolato: Dei  delitti  e  delle  pene  ec. 


APO 

di  A.  G.  P.  E.  (Antonio  Giudici. 
professore  emerito).  Milano  ^  Gei- 
leazzij  1784,  i^ol.  2,  m-4.° 
Apologia  della  Religione  cristiana , 
compilata  dalle  risposte  degli  an- 
tichi padri  della  Chiesa  alle  accuse 
fatte  al  cristianesimo  (del  P.  Fran- 
cesco CoLANGELO,  filippino,    p0Ì    VC- 

scovo).  Tom.  I  e  //,  Napoli^  presso 
Vincenzo    Orsino,    1 8 1 8 ,  in-'Ò° 
Avvene  una  seconda  edizione. 
Apologia  delle  esenzioni,    privilegi  e 
giurisdizioni  del  capitolo  de'  Cano- 
nici di  Belluno  in  risposta  del  libro 
intitolato  :  Allegazione  a  difesa  della 
ecclesiastica  giurisdizione  de"  vescovi 
contro  le  pretese  del  capitolo  cano- 
nicale  della  città  di  Belluno.  L'anno 
1774,   in-^P 
Ne  è  autore  D.  Priamo  Alpago,  bellunese. 
Apologia  delle  risposte  date  dal  pro- 
curatore del  card.*^  di  Tournon  alli 
cinque  memoriali  del  P.  Provana, 
intorno  al   Sacrificio  Cinese  contro 
le  osservazioni   fatte   sopra  di  esse 
da  un  autore  anonimo.  1710,  in-^!^ 
Il  procuratore  è  lo  stesso  abate  Gio.  Jacopo  Fa- 
tinelli  ,  luccbese ,  scrittore  della  presente  A- 
pologia,  il  cui  nome  si  legge  alla  pagina  4.  Il 
libro  l'u  stampato  in  Roma.  L'autore  anonimo 
si  dice  essere  il  F.  Mamiani,  gesuita.  In  questa 
Apologia  si  trovano  interi   tutti  i  memoriali 
del  P.  Provana ,  le  osservazioni  ed  altri  scritti 
in  proposito. 
Apologia  delle   Tesi  difese  nel  vener.° 
Seminario  di   Verona  l'anno  1760. 
Ivij  pel   Carattoni j    l'anno  ìstesso, 
in-l" 
L'' autore  è  Giuseppe  Francescati,  di  cui  erano 

le  Tesi. 
Apologia  di  molte  verità  spettanti  alla 
dottrina  della  Chiesa,  esposte  in 
più  casi  morali  (di  Gaetano  Maria 
Del  Giudice,  ex-gesuita,  siciliano). 
Pantopoli  (Roma),  1789.  —  Conti- 
nuazione dell'Apologia  ec.  Ivi,  come 
sopra.  —  Continuazione  dell'Apo- 
logia ec,  opuscolo  secondo.  Li, 
come  sopra.  —  Continuazione  del- 


75 
APO 

l'Apologia  ce,  opuscolo  terzo.  Ivi, 
come  sopra.  —  Fine  dell'  Apologia 
ce.,  opuscolo  quarto  ed  ultimo.  Ivi, 
come  sopra.  In  tutto  voi.  5,  in-^.^ 

Apologia  di  mons.^'  Bel  tramini,  già 
vescovo  di  Feltre,  e  del  suo  elogio 
ec.  (di  Sebastiano  Marcuzzi).  Vene- 
zia,  Gatti,    1781,  ««-8." 

Apologia  di  quanto  l'Arcivescovo  di 
Sorrento  ha  praticato  con  gli  eco- 
nomi de'  beni  ecclesiastici  di  sua 
diocesi,  consegrata  alla  santità  di 
N.  S.  Papa  Benedetto  XIII.  Roma, 
senza  nome  di  stamp.,  1724,  in-^.'^ 

Autore  di  questa  fu  lo  stesso  arcivescovo  di  Sor- 
rento, mons.Tilippo  Anastasio,  come  si  af- 
ferma dal  Gior.  de   lett.  d'Italia. 

Apologia  di  Vitale  Papazzoni  in  di- 
fesa della  sua  Ampliazione  contro 
le  Opposizioni  di  O.  P.  {Orlando 
Pescetti).  Padova,  per  Paolo  Me- 
jetti,   087,  m-8." 

V Ampliazione  della  lingua  volgare  dello  stesso 
Papazzoni,  a  cui  diede  causa  la  presente  A- 
pologia,  era  stata  impressa  in  questo  mede- 
simo anno  1387  a  Venezia. 

Vedi,  Lettera  di  O.  P.  a  Guiscardo 
Raineri. 

Apologia  filosofico-storica  in  cui  si 
mostra  il  sesso  delle  donne  supe- 
riore a  quello  degli  uomini  (di  Vin- 
cenzio Di  Blasi  e  Gambacorta).  Ca- 
tania, per  il  Trento,  1797,  m-8.° 
Apologia  Graecorum  de  purgatorio  igne 

in  Concilio  Basileensi  exhibita. 
Publicata  in  greco  ed  in  latino,  senza  nome  di 
autore ,  con  un  libro  di  Alessandro  Alesio  con- 
tro Lodovico  Nogarola  De  traditionibus.  Lip- 
sia;, 1538,  i/z-s."  Il  Tafuri  {Scritt.  Nap.,  tom. 
Ili ,  pag.  86  )  r  attribuì  al  monaco  basiliano 
Barlaamo,  da  Seminara,  città  della  Calabria, 
senza  osservare  che  questi  ilorì  un  secolo  prima 
di  quel  Concilio,  e  che  nessuno  ha  detto  che 
il  medesimo  avesse  scritto  su  tale  materia  ;  ne 
alcuna  cosa,  relativamente  ad  essa,  esiste  fra 
le  sue  opere  manoscritte.  Altri  fanno  autore  di 
(.hna  Apologia  Marco  Efesio,  secondo  ci  in- 
slruisce  Gio.  Alberto  Fabrizio  {Bibl.  Grceca). 
Pietro  Arcudi ,  romano,  la  impugnò  ristam- 
pandola in  Roma  Tanno  I622  e  1652. 


76 

APO 

Apologia    in   Hieronymum    Tartarot- 
tum    nuperum   censorem    doctrince 
Fr.  Rogerii  Baconis  Minoritse.  J^e- 
netiisj,  apud  Simonem  Occhi j  i']5'X, 
in-  J  2.° 
Slesa   dal  P.  Giovanni  Degli  Agostim^    minore 
osservante,  che  unitamente  al  P.  Giovanni  Il- 
luminato da  Venezia,  suo  correligioso,  aveva 
composto  il  Prologus  galeatus  all'opera  del 
Bacone. 
Apologia    istorico-critico-legale   a  fa- 
vore della    giurisdizione    ordinaria 
dell'arcivescovo  di  Reggio  sopra  la 
Chiesa  di  Santa   Maria  de'  Greci, 
detta  la   Cattolica,    contro  le  pre- 
tensioni del  Protopapa  della  Chiesa 
medesima. 
Stampata  in  Napoli,  senza  nome,  poi  in  Roma, 
presso  Komarech,    1754,   in-\°,  col   nome 
deir  autore   mons.^  Antonio   Zavaroìni,  cala- 
brese, vescovo  di  Montalta. 
Apologia  per  la  critica  fatta  dal  gior- 
nalista   delle    mode  verso    l' alma- 
nacco che  ha  per  titolo  :  Le  Frane- 
Macon  j  almanach  pour  fan  1788, 
ou  éloge  de  la  franche- maconnerie. 
Milano^   1788,  in-^."" 
L'autore    àtW Almanacco   e   AeW Apologia   fu 

Pietro  Besozzi,  speziale  milanese. 
Apologia  per  la  legge  e  disposizione 
generale  con  cui   ha  Carlo  VI  riu- 
nito alla  sua  real  corona  tutti   gli 
ufficj   del  Corso    publico  della   sua 
monarchia,  ed  Osservazioni  fiscali  ec. 
(del  fiscale  Martino  Colla).  Milano ^ 
senza  nome  di  stamp.,  1731,  in-f\.^ 
Apologia    per   la    Scrittura    {di  Luigi 
Cjruelli)  j    puhlicata    in    Milano 
r  anno    1707,  ed  Osservazioni  cri- 
tiche   sopra    r  Istoria   del  dominio 
temporale  della  sede   apostolica  nel 
ducato  di  Parma  e   Piacenza  j  pu- 
hlicata   in    Roma    l'anno    1720,    e 
sopra  la  Dissertazione  istorico -poli- 
tico-legale della  natura  e  qualità  della 
città  di  Piacenza  e  Parma.  Nel  ducal 
palazzo  di  Milano ^  per  Giuseppe  Ri- 
chino  Malatestaj  1 727,  tom.  3,  infogl. 
Compose  (\aQS\.\4pologia  D.  Gio.  Martino  Felice 
De  Colla,  mentre  era  avvocato  (iscale  in  Mi- 


APO 

lanoj  il  quale  nella  dedica  si  sottoscrive  colle 
sole  lettere  iniziali  G.  M.  F.  D.  C. 
Apologia  per  l'operato  nella  dieta  di 
Inspruck  intorno  al  battaglione  del 
Tirolo  (di    Bartolommeo    Antonio 
Passi,  di   Pressone  nel  Tirolo). 
Il  Passi  ha  publicato  inoltre  una  Dissertazione 
canonica  contro  la  città  di  Trento,  perchè 
aveva  collcttato  il  suo  Massadore  de'  beni  pre- 
postiturali  a   Pedecastello. 
Apologia  prò  actis  SS.  Cresci!  et  Soc. 

1708,  infoi. 
L'autore  fu  creduto   lo   stesso  P,  Giacomo  La- 
DERCHI,  faentino,  fdippino,  che  aveva  stampati 
gli  atti  di  que' Santi,  e  che  furono  contrastati 
nell'autenticità.  Alcuni  la  credettero  opera  di 
un  altro  scrittore. 
Apologia  prò  voto  sanguinario  de  Im- 
maculata Virginìs  conceptione  ad- 
versus   librum    pra^positi    Ludovici 
Muratori! ,  vel  Muratorio  supposi- 
tum  anno  1744  (auctore  Gregorio 
Pio  MiLESio,   ord.   min.  conv,).  — 
Epistolse  prò  vindicanda  ccrtitudine 
sententiae  expangentis  a  Virgine  dei- 
para originale  peccatum  contra  La- 
mindum  Pritanium,  AntoniumLam- 
pridium,   Ferdinandum  Valdesium 
(idest    eumdem   larvatum  Morato- 
rium),  voi.   2,  in-i!\.° 
Anche  le  Lettere  sono  dello  stesso  conventuale. 
Questi  due  volumi  furono   impressi  nel  1752 

e   1784. 

Apologia  seconda  per  la  serenissima 
Casa  di  Savoja  (del  P.  Pietro  Mo- 
jNODo,  gesuita)  in  risposta  alle  scan- 
dalose invettive  intitolate:  Prima  e 
seconda  Savoiana^  fatta  in  francese, 
e  nuovamente  tradotta  ed  aumen- 
tata d'ordine  di  S.  A.  S.  Torino ^ 
per  Gio.  Domenico  Tarrino^   i632, 

7>/-I2." 
La  prima  Apologia  non  si  ha  che  in  lingua 
francese  {Vedi  sotto).  A  queste  due  apologie 
del  P.  Monodo  diede  occasione  il  seguente  hbro: 
La  première  et  la  seconde  Savoyenne,  oìi  se 
voit  comment  les  ducs  de  Savoie  ont  usurpé 

plusieurs  Estats  aux  roys  de  France 

(attribuées,  la  première  à  Antoine  Arnaud,  a- 
vocal;  la  seconde  à  Matthieu  De  MoROES,  ou 
à  Francois  De  Rechigjìevoisir).  Grenoble,  P. 
Marnioles ,  icio,  m-o." 


77 


APP 

Apologie  francaise  pour  la  serenissime 
Maison  de  Savoie  contro  Ics  scanda- 
leuses  invcctives  etc.  (par  le  P.  Pierre 
MoNODo,  jcsuite).  Clininhcry^  iG3i, 
m-4."   P^edij  Apologia    seconda  ec. 

Apologie  generale  de  l'institut  des  Jé- 
suites  (par  le  P.  Joseph  Antoine  Joa- 
cliim  CiiRUTTi).  1762,  m-8."  et  m-4-° 

Ajìologista  (L')  del  P.  Cattaneo.  F^cdij 
Esercizio  della  buona  morte,  TV.  4." 

AnOAOrOY.MENA  (  Apologumena 
seu  Defensio),  prò  graeco  epigram- 
mate  latine  converso  a  Jacobo 
JMartorello,  etc.  Neapolij  pridie  idus 
aprilis,   MDCCLIXj   in-^P 

Opuscolo  dello  stesso  Jacopo  Mautorelli. 

Apostolo  (L')  delle  Indie  san  Fran- 
cesco Saverio ,  proposto  in  esem- 
plare di  ben  vivere  (dall'ex-gesuita 
Pasquale  Matteis).  Roma,  co'  tipi 
del  Salomoni,    1786,   m-i2.° 

Apoteosi  all'immortale  memoria  del 
ser.^princ.*^  Pietro  Grimani,  fu  doge 
di  Venezia  (di  Medoro  Ambrogio 
Rossi  Ambrogi).  Venezia,  i']S'2,in-^.^ 

Apparati  e  felici  successi  dell'incoroua- 
zione  della  Regina  de' Cieli  nel  San- 
tissimo Rosario  di  Castelleoue,  histo- 
rico  racconto  ec.  Cremona,  Mani' 
brino  Tagliacanne,  1646,  in-l\°  pie. 

Fra  Vincenzo  (Caimi)  da  Cremona,  predicatore 
cappuccino,  fu  quegli  che  indusse  gli  abitanti 
di  quel  borgo  a  celebrare  questa  funzione,  che 
poi  divenne  una  festa  annuale.  Di  lui  è  forse 
pur  anco  il  racconto  (Lancetti,  Biogr.  Cre- 
monese, toni.  I,  pag.  120). 

Apparatus  brevis  ad  theologiam  et  jus 
canoaicum,  complectens  indicem  hi- 
storico-clironologicumConciliorum, 
Paparum  ,  Antipaparum  ,  Patrum 
et  Scriptorum  ecclesiasticorum,  nec 
non  ha^reticorum,  etc.  (auclore  Jo. 
Bapt.  Faure,  jesuita).  Romcej  ijSi, 
in-ii.^;  et  iterum,  Venetiisj  apiid 
Rcmondinum,  ijSS,  Vide  infra. 

Apparatus  omnigenai  eruditionis  ad 
theologiam  et  jus  canonicum  (auc- 
tore  Frane.   Ant.  Zaccaria). 


APP 


Il  Caballero  lo  dice  trailo  dai  Riulimcnti  teolo- 
gici del  gesuita  Francolini:  la  qual  cosa, 
al  (lire  del  medesimo,  fece  pure  il  P.  Giovanni 
Faure  nel!'  Apparatus  brevis ,  etc.  sopra  ri- 
portato. 

Apparecchio  e  ringraziamento  alla 
santa  Messa  per  ciascun  giorno  della 
seltiinana,  col  santo  e  colla  virtù 
da  proporsi  ogni  dì,  e  con  un  dop- 
pio ritiro  del  mese  in  preparamento 
alla  morte  (del  paroco  Girolamo 
Careno).   Cremona,    1797,   //i-8." 

Apparecchio  pratico  alla  festa  della 
Immacolata  Concezione  di  Maria 
Signora  Nostra  (del  P.  D.  Girolamo 
Meazza,  teatino).  Milano ^  per  Giu- 
seppe Pandolfo  Malatesta^  in- 11.^ 

Apparecchio  spirituale  alla  festa  di  S. 
Parisio  (del  P.  D.  Angiolo  Calo- 
gero ,  monaco  camaldolese).  Ve- 
neziaj,  pel  Fiotto,    1745,  in-\i.^ 

Apparenti  (De)  objectorum  distautia 
et  magnitudine,  exercitatio  optica 
habita  in  Coli.  Rom.  1769  (auctore 
Josepho  Maria  Asclepi,  soc.  Jesu). 

Appari tionum  et  celebriorum  imagi- 
nura  Virginis  Marice  in  civitate  et 
dominio  Veuetiarum  enarrationes 
historicse  (auctore  Flaminio  Cor- 
nelio). Venetiis,  ex  typ.  Remondi- 
nianaj    1760,  in-ii.^ 

Apparizioni  (Delle)  di  alcune  ombre, 
novella  letteraria  di  T.  B.  B.  (Tito 
Benvenuto  Buonafede).  Lucca,  ap- 
presso Jacopo  Giusti,  1758.  —  Se- 
conda novella  letteraria  (dello  Stes- 
so). Cosmopoli,  per  Bernardo  Ta- 
rigOj    I  760,  m-8.° 

Precede  ad  ambedue  una  Lettera,  parto  della 
dotta  penna  di  Francesco  diaria  Zanetti.  L'a- 
bate P.  Appiano  Buonafede,  celestino,  chia- 
mavasi  nel  secolo  Tito  Benvenuto,  del  qual 
nome  sono  iniziali  le  sigle  T.  B. 

Appendice  al  Trattalo  de'  giuochi  nu- 
merici,  puhlicalo  dal  signor  Antonio 
.liberti.  Bologna ,  stamp.  di  Lelio 
Della   Volpe,    1749?  "z-4-° 

Di  quest'operetta  contro  il  Trattato  de' giuochi 
numerici ,  publirato   dal   suddetto  Alberti  nel 


78 

APP 

1747,  diccsi  aiilorc  il  paroco  Gio.  Anlonio  Ca- 
STELVETRi  a  ciii  rispose  lo  slesso  Albeiii  colle 
Osservazioni  all'Appendice  ec. 

Appendice  alla  Confutazione  della  pre- 
tesa dumauda  di  S.  Filippo  Neri  a 
S.  Ignazio  per  l' ingresso  nella  com- 
pagnia di  Gesù  (del  P.  Carlo  Bar- 
bieri, lilippino).  Bolo^na^  a  S.  Toni- 
ìuaso  iV Aquino j    ly^^,  z«-B.° 

Alcuni  esemplari  di  quesf  opuscolo  medesimo 
vanno  in  mano  di  molti  col  fronti  spizia  caii- 
"ialo,  dove  leggesi  :  Edizione  seconda,  e  Tanno 
1732  invece  deiranno  1712.  Sappiasi  però  che 
questo  non  e  die  un  raffazzonamento  della 
prima  edizione,  alla  quale  furono  aggiunte  sei 
pattine  in  carattere  corsivo,  contenenti  il  nome 
dello  stampatore  e  una  difesa  delle  critiche  al- 
quanto amare  fatte  al  P.  Barbieri  nel  toni.  HI 
della  Storia  letteraria  d'Italia. 

ì^edij  Difesa  d'alcune  proposizioni 
ec.  —  Giunta  alla  Difesa  ec. 
Appendice  alla  lettera  del  2  settem- 
bre lySg,  scritta  da  osservatore 
anonimo  sopra  il  ritorno  della  Co- 
meta dell'anno  1682  die  dissero 
verificato  nell'anno  1759  ce,  con 
alcune  difficoltà  e  pensamenti  in- 
torno al  cometario  sistema  ,  del- 
l' anonimo  istesso  {  D.  Lodovico 
Zucconi).  Senza  alcuna  data  (ma 
circa  il  1760),  m-8.^  Vedij  Ri- 
torno dell'insigne   Cometa  ec. 

Appendice  all'  Ottica  della  natura  e 
dell' educazione  y  o  sia  Risposta  alla 
censura  di  un  professore  anonimo 
ce.  Luccaj  presso  Bonsignorij  i  792, 

o  o 

in-b. 

E  questa  una  confutazione  delle  otto  censure  , 
che  in  una  lettera  anonima  furono  fatte  all'o- 
pera del  prof.^  Cristolbro  Sarti  sopra  simile 
argomento.  Non  può  dubitarsi  che  non  sia  u- 
scita  dalla  penna  del  medesimo  autore. 

Appendice  alla  scoperta  di  tre  spe- 
cie di  auimaletti  nell'acqua  di  al- 
cune cisterne  di  Venezia  e  del  ter- 
ritorio Padovano,  colla  descrizione 
di  una  quarta  .«specie  luiovamente 
osservata  da  D.  L.  Z.  (D.  Lodo- 
vico  Zucconi).    Senza    (dcuna  datUj, 


APP 

iVi-8."   F^edij  Tre    nuove    specie  di 
animaletti   ec. 

Appendice  alla  Serie  delle  edizioni  Al- 
dine, ristampala  in  Padova  fanno 
1790  (di  Pietro  Bf.andolese).  Pa- 
dova, Brandolese  j  180 3,  m-12." 
Kcdi,  Serie  delle  edizioni  Aldine. 

Appendice  alle  Bleditazioni  sopra  la 
vita  di  S.  Geniiniano  (del  dott.^  Do- 
menico Vandelli).  Venezia,  ly/iò, 
i>/-8." 

Appendice  alle  Novelle  di  Berna  del 
i3  maggio  1740.  —  Appendice  alle 
Stesse  del  7  dicembre  dell'  anno  me- 
desimo. 

L'autore  (dolt."  Giovanni  Lami)  le  fece  stampare 
in  lìlilano  per  mezzo  delPArgelati. 

Appendice  (  del  professore  Ciampi  ) 
alle  Osservazioni  sopra  l'opera  del 
signor  Alessandro  Morrona,  che  ha 
per  titolo  :  -  Pisa  illustrata  nelle 
arti  del  disegno.  Pisa,  Nistrij  1812, 
in- 1  2.° 

Appendice  alle  Riflessioni  del  Porto- 
ghese sul  memoriale  del  Padre  Ge- 
nerale de'  Gesuiti,  presentato  alla 
santità  di  Papa  Clemente  XIII,  fe- 
licemente regnante,  o  sia  Risposta 
dell'amico  di  Roma  all'amico  di 
Lisbona  (di  mons.'^  Giovanni  Bot- 
tari).  In  quest'ultima  edizione  ac- 
cresciuta d'una  lettera  apologetica 
dell'autore  in  risposta  ad  un'altra 
publicata  contro  di  lui  dal  marc.^ 
Angelo  Gabrielli,  romano.  Lugano, 
I  760,   m-8.° 

La  presente  Appendice  era  comparsa  nelFanno 
antecedente  colla  data  di  Genova. 
Vedi,  Riflessioni  d'un  Portoghese  ec. 

Aj)pendice  apologetica  al  libro  àc  Pen- 
sieri sopra  l' agricoltura  (del  paroco 
Ferdinando  Paoletti,  toscano).  Fi- 
renze,   •  772-  i'i-8." 

I  Pensieri  sopra  l  agricoltura  impressi  in  Fi- 
renze  l'anno  i7e.s,  a  cui  si  riferisce  la  pre- 
sente Appendice ,  hanno  il  nome  dell'autore 
nella  dedicatoria. 

Appendice  contenente  una  breve  di- 
fesa della   nostra   nazione  contro  le 


APP 

incolpc  attribuitele  da  alcuni  scrit- 
tori esteri  (di  Michele  Forgia).  Neii- 
stad  d'Italia  (Napoli),    1788,  m-8.° 

Appendice  storica  (di  Antonio  Filippo 
Adami,  livornese)  alla  prefazione  del 
libro  stampato  in  Colonia  V  anno 
1^56,  col  seguente  titolo:  ^rt^j^tirt- 
glio  slorico  di  tutto  V  occorso  giorno 
per  giorno  nel  sacco  di  Roma  del- 
l'anno \5i5y  scritto  da  Jacopo  Buo- 
naparte  ,  gentiluomo  saniniiniatese  , 
che  vi  si  trovò  presente j  per  servire 
di  schiari  mento  ad  alcuni  dubbj  su- 
gli antichi  nobili,  grandi  e  magnati 
al  tempo  della  republica  Fiorentina. 
Colonia,   iy56,  in-4° 

APPENNINGENA.  È  Donato  Degli  Al- 
BANZANi.  Fedij  Vite  (Le)  degli  uo- 
mini illustri  di  raesser  Francesco 
Petrarca. 

Appiano  Alessandrino ,  delle  guerre 
civili  ed  esterne  de'  Romani,  con 
diligenza  corretto,  e  con  nuova  tra- 
duzione di  molti  luoghi  migliorato. 
Vinegia^  in  casa  de  figliuoli  d'Aldo, 
1545,  m-8.° 

È  diviso  in  tre  parti.  Paolo  Manuzio  ritoccò,  col 
confronto  del  testo  originale  greco,  il  volgariz- 
zamento delle  due  prime  parti,  che  fece  Ales- 
sandro Braccio  su  l'antica  traduzione  latina 
ili  Pietro  Candido,  e  volgarizzò  inoltre  la  terza 
parte ,  che  contiene  le  guerre  di  Spagna. 

APPIO    ANNEO    FABA    CROMAZIANO 
(Appiano  Buonafede,  abate  celest.°). 
Ritratti  poetici,  storici  e  critici  di 
varj   uomini  di  lettere  composti  da 
ec.  Napoli,  1745,  in-^P 
Furono  fatte  parecchie  ristampe  di  questi  turgidi 
sonetti.  La  migliore   edizione  che  ii  arricchita 
di  note  e  divisa  in  due  parti,  venne  alla  luce 
in  f^enezia,  per  il  Pitteri,  nel  lieo.  In  essa 
l'autore  corresse  ciò  che  Roma  aveva   disap- 
provato, essendo  stata  nel  I73S  proibita  Po- 
pera.  Al   dire  del  sig.  Lancetti  in  questa  edi- 
zione il  P.  Buonafede  assunse  il  nome   arca- 
dico di  Lavisio. 
redi^  TIMOLEO>TE  CORINTIO- 
Applauditissima  (Per  1')  promozione 
alla  sacra  porpora  del  rever."  P.  D. 


79 
APP 

Francesco  Fontana,  generale  de'  che- 
rici  regolari  di  s.  Paolo,    tripudio 
della  patria.    Casalmaggiore  j  per  i 
fratelli  Bizzarri j  1 8 1 6 ,  in-Z^.'^  pie. 

Steso  dall'ab.  Giovanni  RoMAM. 

Applausi  di  Parnaso  consecrati  (dal 
P.  Giuseppe  Guidetti,  da  Miasino) 
a  D.  Giuseppe  Maria  Maraviglia, 
vescovo  di  Novara,  signore  di  So- 
riso  e  conte  della  Riviera  di  San 
Giulio,  nell'occasione  che  ne  prende 
il  possesso.  Milano j  fratelli  Camagnij 
1668,  m-4." 

Applausi  (Gli)  felici  d'una  vittoria 
celeste,  dialogo  (diGuTTERRAs  Della 
Valle,  palermitano,  barone  di  Vàl- 
DORo)per  la  solenne  professione  della 
signora  suor  Domenica  Felice  Bolo- 
gna nel  monastero  di  Santa  Cata- 
rina delle  Dame  di  questa  città  di 
Palermo.  Roma^  pel  Tinassij  1686, 
m-4.° 

Applausi  poetici  per  le  nozze  di  Fer- 
dinando IV,  Re  delle  Due  Sicilie  ec. 

I  sonetti  sono  di  Carlo  Pecchia  ;  le  altre  poesie 
appartengono  a  Basso  Bassi. 

Applauso  (L')  delle  Corone  nel  solenne 
trionfo  di  santa  Rosalia,  vergine 
palermitana ,  fatto  celebrare  nel- 
l'anno 1696.  (Del  P.  D.  Michele  Del 
Giudice,  mon.*'  cass.^)  Palermo j  per 
Agostino  Epiro j    1697,  '"■4-*^ 

Applauso  poetico  nel  giorno  del  so- 
lenne ingresso  di  sua  signoria  il- 
lustr.^  e  rev.'*  mons.*^  Marco  Gra- 
denigo,  patriarca  di  Venezia  e  pri- 
mate della  Dalmazia  ec.  Venezia j 
pel  Sortoli j   1725,  m-4'° 

E  una  Raccolta,  tutta  opera  del  P.  Giovanfran- 
cesco  Bortolotti,  delle  Scuole  Pie. 

Appuntamentos  sobre  las  leyes  de  la 
partida  ec. 

Dell'autore  di  queste  leggi,  che  per  lo  passato  fu 
sconosciuto,  e  delle  varie  edizioni,  che  se  ne 
fecero,  si  rende  conto  nelle  Novelle  letterarie 
di  Firenze  per  l'anno  1760  {col.  745-744), 
riportandosi  l'edizione  fatta  in  f'enezia  Tanno 
1 7S9  in  tre  tomi  in  fo^rlio.  Il  re  Alfonso  X  or- 


80        ; 

APU 

(lino  quest'opera  a  Giacomo  Pagano,  genovese, 
che  la  compiè  dopo  sette  amii  di  lavoro  Tanno 

1263. 

APROSIO  (Lodovico).  Della  patria  di 
A,  Perseo  Fiacco,  dissertazione  di 
ec.  Acad.°  Incognito  di  Venezia  ec. 
Genova^  per  Pietro  Gio.  Calenzani, 
1664,  m-4.° 
11  P.  Angelico  Aprosio,  autore  di  questa  Disser- 
tazione, prese  il  nome  che  aveva  nel  secolo, 
siccome  medesimamente  fece  negli  Ozj  Estivi. 
APTESTO    DAMASFITO    (P.  Vincenzo 
DA  S.  Eraclio,  predicatore  capp."). 
Considerazioni   critiche  di    ec.   so- 
pra le  Lettere  critiche-giocose-mo- 
rali-scientifiche  del  conte  Agostino 
Santi  Pupieni,  o  sia  dell'avvocato 
Giuseppe  Antonio  Costantini.  Fo- 
ligno j  per  Francesco  Tosi  e  Comp.j 
iy55  e   lySG,  uol.  2,  in-^.^ 
APULUS  (Fianciscus).  Hieronymi  Sa- 
vonarolse  Ferrariensis  Monachi  Do- 
menicani,   processus    iuquisitionis 
et  examinationis  cum  confutatione 
errornm  ejus.  Anno    iSgg,  m-4-° 
■Giovanni  Deckero  (V.  Placcius,  toni.  II,  pag.  70, 
nuni.  213)   scrisse  qualmente  ne   sia  stato  il 
vero  autore  Simone  Rucellai,  da  lui  chiamato 
Rucellanus.  Molto  confusa,  se  non  forse  del  tutto 
erronea,  crediamo  questa   notizia,  poiché  a- 
vendo  sott 'occhio  la  suddctt'  opera  in  italiano, 
di  slampa  contemporanea,  non  appare  in  e^sa 
il  nome  di  questo  frate  Francesco  Apulo,  ossia 
Calabrese,  quale  autore  della  confutazione.  Se 
dunque  lo  scritto  in  questione  fosse  anche  del 
Rucellai,  sarebbe  anonimo,  e  non  mai  pseudo- 
nimo. Questi,  eh"' era  canonico  della  Metropo- 
litana Fiorentina  e  che  godeva  la  particolare 
.stima  del  Papa  (come  consta  da  queir  Archi- 
vio), è    sottoscritto    nel    processo    quale  uno 
de'  due  commissari  delegati  da  Alessandro  VI. 
In  quanto  al  frate  conventuale  Francesco  Ca- 
labrese, si  sa  che  si  oppose  anch'esso,  predi- 
cando,  alle  massime  del   Savonarola,  e   che 
gimise  perlino  a  sfidarlo  di  passare  in  mezzo 
al  fuoco  col  Sacramento  e  tentare  cosi  la  di- 
vina onnipotenza  perchè  il  cielo  decidesse  chi 
aveva  ragione.  Un  Breve  Pontificio,  risguar- 
dante  F  operato  delf  Apulo,  che  commenda  lo 
zelo  di  lui,  trovasi  impresso  dopo  il  processo 
avanti  la  confutazione,  con  un  secondo  breve 
ash  altri  suoi  correlifiiosi  francescani.  Forse  ciò 
fece   credei'c  al  Deckero   che  portasse  il  suo 
nome  la  suddetta  confutazione. 


ARA 
Aqua   (De),   carmen  (auctore  Fran- 
cisco Fini).    Florentiae^  ad  signum 
Dantisj   1829,  in-%P 

Aquila  (L')  d'Oreto  alla  nuova  stella 
del  Vaticano  S.  Giovanni  di  Dio, 
trionfo  festivo  nella  chiesa  de'  RR. 
PP.  Fate-bene-fratelh  di  Palermo, 
sotto  il  titolo  di  S.  Pietro  in  Vin- 
culis,  a' 8  di  marzo  1691  (del  sac.*^ 
D.  Francesco  Mannelli,  palermit."). 
Palermo,  co'  tipi  di  Giacomo  Epiro j 
1691,  in-^.^ 

Aquila  (L')  rediviva,  oratorio  musi- 
cale (del  P.  Antonio  Santi,  gesuita) 
nell'assunzione  di  D.  Carlo  Molza 
al  vescovato  di  Modena.  Ivi  j  pel 
Cassianij  in-/^.° 

Aquile  (L')  confederate  contro  i  ne- 
mici della  religione  Cristiana  (del 
P.  Giuseppe  Maria  Polizzi,  gesuita, 
palermit.°).  Palermo^  per  Tommaso 
Romolo  ed   Orlando,    i684,  in^^.'^ 

AQUILINUS  (Csesar)  (Scipio  Herricus, 
sac.  messanensis).  De  tribus  histo- 
ricis  Concilii  Tridentin.  Anislelo- 
damij  1662,  m-8.";  et  Àniuerpiae^ 
eodem  anno. 

I  tre  istorici  di  cui  parlasi,  sono:  Pietro  Soave 
Polano,  cioè  Paolo  Sarpi;  card.*  Sforza  Palla- 
vicino, e  Sergio  Herrico. 

AQUINO  (Gio.  Paolo  D').  FeJi,,  Rac- 
colta di  rime  de'  Poeti  Napolitani. 

Ara  amicitise  Parma,  in  foro  majori 
VII,  idus  JuniiCIOIOCCLXVlIII(i769) 
in  fot.  inip. 

A  piedi  del  frontispizio  vedesi  la  medaglia  del- 
l'imperatore  Giuseppe  II.  e  nel  rovescio  un 
ara  coli" epigrafe:  Achentus  aug.felicissimus. 
Opuscolo  che  occupa  sei  carte,  numerizzate 
alla  romana:  fu  stampato  da  Bodoni,  e  ne  è 
autore  il  P.  Paciaudi. 

ARABASSALDO  BARIMOLDI  (  P.  Bal- 
dassare  Lombardi,  minore  conven- 
tuale, da  Vimercato,  borgo  nel  mi- 
lanese). Capitolo  ai  Romani  dell'or- 
dinato camminare  per  la  città. 


81 


ARC 
ARAGONIA  (Joanues  ab).   Oralio   l»a- 
bita  ....  ad  Sixtum  IV  P.  Max.  eie. 
XIVRal.  Januarias  anno  MCCCCLXXI. 
Sine  lilla  nota,  in  fol. 
Segue  uifaUra  orazione  dello  Stesso:-  llcihìlti  ad 
Fevdìnandwn  Rcgcììi  etc.  Queste  due  orazioni 
sono  usrite  in  Roma  colle  sttimpe  di  Gio.  Fi- 
lijìjìo  De  Lic;nainiric.  messinese,  che  le  dedica 
allo  stesso (ìiovanni  d'Aragona,  dioendo  d'aver- 
le avute  da  l'ietro  Ranzano.  prerellore  di  esso 
Giovanni  d'Aragona,  iiglio  di  l'Y-rdinando  re  di 
Napoli.  Egli  per  altro  mori  nel  14«4  o  nel  148j, 
in  età  (Panni  ventidue  o  ventilrì;,  e  ([uando  re- 
citò le  dette  due  orazioni  ritrovavasi  nciretà  di 
otto  o  nove  anni;  laonde  non   essendo  rrcdi- 
bile  ch'esso  le  abbia  composte^  tultocli'e  vadano 
sotto  il  suo  nome,  si  può  congbietturare ,  clie 
il  vero  scrittore  ne  sia  stato  il  sopra  mentovalo 
suo  precettore  Pietro  Ranza>'0,  detto  volgar- 
mente Razza>o. 
ARATA  SlLVAxNO  (Girolamo)  (fra  An- 
gelo Maria  Salvatori,  servita  cremo- 
ne.se).  Capricci  diversi,  cioè   poesie, 
anagrammi   italiani  e  latini,  di  ec. 
Milano^  pel  Ranit'llatij  \  6^9,  in- 1 2." 
Arato  in   Sparta,  dramma.    P\-neziaj 

pel  Zuccato,   lyoS,  in-xi.^ 
Ne  è  autore  Benedetto  Marcello,  patrizio  veneto, 

per  quanto  si  crede. 
ARCA  (conte  Andrea  Dell')  (conte  Fer- 
rante Gianfattori,  parmigiano).  Esa- 
mina intorno  alle  ragioni  del  conte 
Lodovico  Tesauro    in    difesa   d' un 
sonetto  del  cav.*^  Marino.  Bologna, 
per  fritto  rio  Benaccij  161  4,   in-/^.^ 
L' Aliò  {Meni,  degli  Seriit.  Fami.,  tom.  V,  png. 
20  e  seg.)  paria  ili  questa  celebre  lite,  nata  dal- 
l''avere  il  Marino   in   un  sonetto    chiamalo   il 
leone  La  fera  ìnagnaniìna  di  Lerna.  quando 
che  la  liera  uccisa  in  Lerna  da  Ercole  fu  l'idra, 
e  non  il  leone  ch'egli  allerrò  in  Nemea.  Nella 
Bibl.  .J/irosiana  (/mg.  434  e  seg.)  dassi  l'e- 
lenco delle  opere  appartenenti  a  tale  conlesa. 

Fedi,  INSTABILE  (Academico).  Pa- 
rere.—  TENAGLIA  (Snlpizio).  Let- 
tera. —   CLAVIGERO  (Girolamo). 

ARCADI  (Pastori)  della  Colonia  del 
Reno.  Egloghe  nella  gloriosa  esal- 
tazione del  N.  S,  Clemente  XL  Bo- 
logna, per  Costantino  Pisarri,  i  yo  i . 

Il  Crcscimbeni  {Stor.  della  volgar  i>ocsia,  toni. 
l,  pag.  214)  ci  manifesta  1  veri  nomi  degli 
TOM.    I. 


ARC 


auloii  che  si  nascosero  in  questa  raccolta  col 
nome  ]iastorale.  Eccoli:  Marco  (  marc.^  Gio. 
Giuseppe  Orsi,  vice-custode);  Leandro  (conte 
Agnolo  Antonio  Secchi);  Aci  (dott.*  Eustachio 
Ma\fre1)I);  Genisco  (doti.*' Pietro  Na>(.m);  Ma- 
raco  (sen.''  Grei;()rio  Casali);  Eahillo  (Carlo 
Antonio  JJedori);  Metagene  (doli."  Antonio  Ma- 
LISARDI);  Cromiro  (Pietro  Antonio  Rer.NAK- 
no.M);  Millo  (mare.'"  Francesco  Pepoli);  Mir- 
tillo (Pier  Jacopo  Martelli). 

Arcadia   (L')  di  niesser  Jacopo  Sanaz- 
zaro  con  le  antiche  annotazioni  di 
Tommaso  Porcacchi,  Francesco  San- 
sovino  e  Giambattista  Massarengo, 
insieme  alle  rime  dell'autore.  Pado- 
va {Napoli ,  per  Felice  Mosca),  1720, 
///- 1  o.P 
Ne  fu  editore  il  P.  Tommaso  Maria  Alfam,  do- 
menicano, che  fece  le  aiinolazioiii  alla  vita  del 
Sanazzaro,   scritta   da  Gio.  Battista  Crispo,  e 
di   cui  è    anche  la    prefazione    a   nome   dello 
stampatore  Mosca. 
Arcana  Societatis  Jesu  publico   bono 
vulgata  cum  appendicibus   utilissi- 
mis.  Gene\'ce ,  i635,m-8." 
In  questa  edizione  Irovansi  :  Motiita  Secreta  Soc. 
Jesu.  Gaspare  Scioppio,  che   compose  presso 
che  tutta  questa  raccolta,  si  cojire  in  essa  coi 
nomi  ili  Fortuniits  Galltnuus,  di  Jugusti- 
nus  Ahdinghellus,  di  Bernardinus  Gi- 
RALDus,  e  di  Daniel  Hospitaliis. 

ARCANGELI  (Bonaventura),  ferrarese. 
La  descrizione  del  Po,  tratta  dai 
commentai'j  de'  fiumi,  di  ec.  Pa- 
dova,  per  Lorenzo  Pasquali ^  1578, 

«Forse  che  stampandosi  (questo  libro)  senza  la 
"presenza  ilell'autore,  ne  rimanesse  cos'i  al- 
"  terato  il  cognome,  forse  eh'' egli  medesimo 
"  per  ([ualche  suo  particolar  line  se  lo  volesse 
"cangiare,  non  è  da  richiamarsi  in  dubio,  che 
"non  ne  sia  autore  quel  Bonaventura  Angeli, 
"il  cpiale  diede  alla  luce  la  Storia  di  /'armaci 
(Affo,  toni.  IV,  pag.  213). 

ARCANO  Acad/'  Occulto,  di  Brescia 
(Flavio  Alberto  Lollio).  Orazione 
in  biasimo  vlell'ozio,  dell' ec.  Senza 
luogo y  anno  e  stainp  _,  in-/^.'^ 

ARCHANGELI  (Fratris)  a  Parma  socii 
P.  M.  (Patris  Macedi),  epistola  obvise 
adventoriifi  P.  Noris  super  questione 
grammatica.    Romae,    1674-   in-^.° 

6 


82 


ARD 


Sotto  il  noiiKi  d'un  suo  corrcligioso  coprcsi  lo 
slesso  P.  Francesco  Macedo,  portoghese. 

Archiepiscopatus  Beneventani,  nec 
non  Archiepiscopatuum.  Episcopa- 
tuuni,  inferiorumque  Regni  Neapo- 
litani  beneficiorum  libertas  vindi- 
cata  adversus  argumenta  anonynii 
recenlioi'is,  auctore  sfficiilari  presby- 
tero.  Sirie  nota  inip.  et  locOj  lyBB, 
in- 4P 

Dicesi  scrittura  di  Giovanni  De  Vita,  beneven- 
tano: è  contro  Pietro  Giannone. 
f^edij,  Ragioni,  per   le  quali  si  di- 
mostra ec. 

ARCHILOCUS.  Fichj  Antiquitatum  va- 
riarum   etc. 

Architettura  di  Andrea  Palladio,  vi- 
centino, posta  di  nuovo  alla  luce, 
corretta,  arricchita  di  tavole  in  ra- 
me, ed  accresciuta  di  piìi  fabriche 
con  annotazioni  dell'architetto  N. 
N.  (Giorgio  Fossati).  Venezia^  Pa- 
sinellij    1740. 

Architettura  (Dell')  egiziana,  disser- 
tazione d'  un  corrispondente  del- 
l'Academia  delle  scienze  in  Parigi, 
membro  dell'  istituto  di  Bologna 
(dell' ex-gesuita  Jacopo  Belgrado). 
Parma,  stanip.  reale ,    '7^^!»  in-4-^ 

ARCI? AVOLA  (Amadeo  )  (Giovanni 
Maria  Parolo  ).  Trattato  in  com- 
pendio della  bellezza,  secondo  l'o- 
pinione di  diversi  filosofi.  Casalniag- 
giore  j  senz'  anno. 

L'autore,  che  fu  cremonese,  fiori  verso  Tanno 
1584. 

ARCIPRETE  DEL  CAMPANILE.  Fedi, 
Memorie  enciclopediche  di  Bologna. 

ARDANO  ASCETTI  (conte  Andrea  Ca- 
sotti ,  da  Prato,  poi  domenicano 
col  nome  di  Lodovico  Agostino). 
I ."  La  Celidora  ,  ovvero  del  governo 
di  Maini antile,  di  ec.  Firenze j  Man- 
nij   1734,  in-4-^ 

y."  Fasciculus  Myrrha;,  nempe  de 
Christi  Jesu  in  cruce  ejusque  dul- 
cissiniae  matris  sub  cruce  doloribus, 
medilationes    pueseos    legibus    alli» 


ARD 

gatse.    Flore/ dice  j  apud  Fivianum , 
1739,  in-'ò!^ 
ARDANUS  ASCETTI.    Fedi  sopra. 
ARDELFRANCHI  (Luigiano)  (Giuliano 
Fra^cabdelli,   romano,  chierico  re- 
golare di  S.  Gio.  di  Dio).  La  bella 
riveduta  di  Egitto,  libri  IV,  di  ec. 
Boma,    1642. 
ARDENTE  ETEREO.  Fedi,  INQUIETO 

Acad.°   Cassi  nese. 

ARDINGHELLUS  (Augustinus)  (Gasp. 

Scioppius).  Congeminata  vox  Turtu- 

ris   florentissimorum    ord.    statura, 

disrupta  cavea  anonjmi  iterato  oc- 

ciuentis.    Opus   e    ìuss.    tractatibus 

Graviuianis  excerptum.  Neapoli,  tj- 

pis  Scorri 2,1  ani s  ,    i633  ,   in-l\P 

E  contro  l'opera  col  titolo:  Cavea  Turfuri  male 

cantra  gementem  Bellurinini  colunibam  exul- 

taiiti  a  T/ieologo  strucln  et  a  Giorgio  Rie- 

flclio  piihlicata.  3/onachii,  anno  iGòl  (Bar- 

Iiier,  Dictionidrc,  toin.  \\\,num.  20095;  Bihì. 

Casanatensis ,  cat.  I,  pag.  231).  Con  esitanza 

viene   da   noi   atlribuito  allo   Sdoppio   ({uesto 

libro ,   non    rammentandolo    il   Niceron    nella 

biografia  di  lui. 

Fide-)  Arcana  Soc.  Jesu  etc, 
ARDIO  RIVAROTA. 

1  y   II  Cembalo    d' Erato ,    centuria 
di  sonetti   in  lingua  veneziana,  ag- 
giuntavi   la    traduzione    in   quarta 
rima  delle  due  prime  satire  di  Gio- 
venale,  ed.     un    senario    di    sonetti 
toscani    di    ec,    altre   volte  Orazio 
Vavardi.    Fenezia ,  appresso  Pietro 
Antonio  Zamboni,  1664?  m-12." 
Tanto    sotto    T  anagramma    di    Ardio   Rivarola, 
quanto  sotto  cpiello  ili  Orazio  Vavardi,  nascon- 
desi   Dario  Varotapj.  Quali  produzioni  desse 
alla  luce  col  secondo  finto  nome   ci  è  ignoto. 
Anche  il  P.  Merati    non  potè   trovare   chi  ne 
iàccia  cenno. 

2.°  Cesare  amante,  dramma  per 
musica,  di  ec,  Acad  °  fra' Delfici 
il  Volenteroso,  rappresentato  nel 
teatro  de' Ss.  Giovanni  e  Paolo  di 
Venezia  l'anno  i65i  Ivi,  pel  Giu- 
liani, i65i,  in- 10..° 
3."  Il  Vespajo  stuzzicato  ,  di  ec 
167  i. 


ARE 

ARDITO  Acad.*^  Risoluto  (Agostino 
Michele,  veneziano).  Stanze  a  Cle- 
mente VITI,  sopra  la  perdita  di  Gia- 
varino.  Bergamo,    iSgS,  m-4.*' 

ARDIZZONE  (Gio.  Domenico). 

Alnine  poesie  si  leggono  sparsamente  sotto  il 
sinnmeiitovato  nome,  ma  sono  poesie  del  1*. 
Tommaso  Elia  Ardizzo>e.  domenicano,  die 
al  secolo  cìiiamavasi  Gio.  Domenico. 

AUDOINO,  can."  reg.'"  della  eongr.''  di 
S.  Frediano  di  Lucca,  poscia  cardi- 
nale, forse  della  famiglia  ARDuiM,è 
autore  dell'opera  -DeDeo  immortali. 

Fu  errore  l'attribuire  a  Ini  il  Trattato  contro  i 
Greci,  stante  che  lo  compose  Ugone  Eteri.\>o. 
che  hensì  lo  dedicò  al  suddetto  cardinale. 

ARETINO  (  Angelo  )  ,  vel  ANGELUS 
DE  ARETIO.  Così  detto  da  Arezzo 
sua  patria;  fu  della  famiglia  Gam- 

BIGLIONI. 

ARETINO    (Benedetto). 

Tre  della  medesima  famiglia  ACCOLTI  (appellala 
anticamente  Da  1^0>TERAN0,  luogo  nel  contado 
d'Arezzo)  hanno  lo  stesso  nome;  cioè:  il  primo 
lìorito  nel  secolo  XIV;  il  secondo,  detto  lo 
storico,  ed  il  terzo  nipote  di  questo. che  venne 
chiamato  puranco  il  Cardinale  di  Ravenna.  Con- 
sultisi il  Mazzucchelli  (tom.  I,  pag.  88  e  scg.) . 
e  Zeno  {Dìss.  Foss.,  toni.  1,  pag.  ics). 

ARETINO   (Carlo). 

Il  Moreri,  coir  appoggio  del  Vossio,  lo  credette 
della  famiglia  de'  Tortelli,  ma  è  de'  Marscp- 
PIM,  famiglia  nobile  d'Arezzo.  ^ 

ARETINO,  detto  l'Unico.  E  Bernardo 
Accolti,  d'Arezzo. 

ARETINO   (Francesco). 

Due  diversi  individui  portano  il  nome  di  Fran- 
cesco Aretino.  L'uno  era  della  famiglia  Accolti 
d'Arezzo,  l'altro  è  Francesco  LlPPl  di  Mariollo, 
parimenti  d'Arezzo,  a!  quale  debbonsi  riven- 
dicare le  seguenti  versioni  dal  greco,  credute 
finora  fatture  invece  dell'Accolti,  come  sem- 
])ra  aver  provato  il  can."  Angelo  Batlaglini  in 
un'erudita  dissertazione,  che  leggesi  negli  Atti 
dell' Academia  Archeologica  Romana  {toni.  Ili, 
pag.  371):  i.°  Plialaridis  tyranni  .4grigenti 
cpi.<;tol(B ,  che  diconsi  supposte.  2."  S.  Joan- 
?iis  Clirysostomi  honieliiv.  5."  Diogcuis  c/>i- 
stolce.  Di  Francesco  Accolti  poi  che  fu  giuie- 
consulto,  abbiamo  alle  stampe  alcune  opere 
di  sua  professione. 

ARETINO  (Giovanni).  È  Giovanni 
Tortelli  ,  d'  Arezzo. 


83 
ARE 

ARETINO  (Leonardo)  (Leonardo  Bru- 
ni, d'Arezzo). 

I."  Ac[uila  volante,  composta  in  la- 
tino da  ec. ,  e  da  lui  poi  tradotta 
in  italiano.  Napoli ,  jéjolfo  de  Can- 
iliono,  1492,  Kcnelia,  per  Pelegrino 
de  PasqiialibuSj  1 4^)4  >  I^JUano,  An- 
tonio Zarotlo,  1 49^;  P^enetiisj  Theod. 
de  Iìagazoìiibu.<!,  i497J  ■^^'*-'  P^^  ^^ 
stesso j  i5oG;  Ivi,  pel  Quarenghi Ber- 
gamasco 3  i5o8;  Ivi,  per  Alessandro 
Paganino j  1 5 1  y,  sempre  injògl.;  Mi- 
lano ^  a  spese  di  Gio.  di  Legnano y 
i5i8,  in-^.^;  Venezia ^  pel  Sessa, 
i535,  i54o  e  i543;  Ivij  per  i fratelli 
da  Sabbio j  i549,  ^^  Ivi  j  per  Coniin 
da  Trino,   i563,   sempre  m-8.'' 

Tu   tutte    r  edizioni  del   secolo  XV  non   solo   si 
fa  traduttore  Leonardo  Aretino,  ma  anche  au- 
tore dell'opera:  non  così   in   alcune  di  quelle 
del  seguente  secolo,  dove   si  dice   che  l'Are- 
tino ne  fu  soltanto  il  traduttore.  Erroneamente 
poi  si  asserì  ila  varj  bibliograli  che  per  la  prima 
volta  fu  aggiunto   il  V  libro   nell'edizione  del 
1S43,   giacche    possiamo    assicurare,    che  le 
edizioni    da    noi   vedute,   di   l^enezia,  1494. 
di  Milano,   1493,  ed  h>i ,  1S18,  contengono 
tutte  il  mentovato  quinto  libro.  Pensa  il  Maz- 
zucchelli {Scritt.  d'Ital..   toni,  lì,  pari.  II, 
pag.  2196)  che  alla  presente  opera  così  ripiena 
di  cose   favolose  ed   insulse,  e  così   poco  sti- 
mala, sia  stato  da    taluno   posto   in   fronte  il 
nome  dell'Aretino,  afline  di  darle  credito  mag- 
giore; ed  aggiunge  che  il  Manni  crede  essere 
stata  la  prima   volta  publicata   da   Alessandro 
Paganino,  col  nome  di  Leonardo.  Ma  leggen- 
dosi nelle  sopra  rammentate   edizioni,   come 
si  è  veduto,  il  nome  di  lui,  non  può  reggere 
tale  supposizione.  Intorno  al  vero  autore  di  essa 
opera  parleremo  piìi  di  proposito,  quando  sarà 
d' uopo  tener   discorso   tlel   Fiore ,  o  Fiorita 
d'Italia,  di  cui  \\4quila  volante  è  una  spro- 
positala   e    magra    contraffazione  ,    mancando 
in  essa  molti  capitoli,  che  abbiamo  nella  tra- 
duzione   stampata   del  Fiore  d'Italia,  ed  al- 
l'incontro   parecchi  leggendosene,   alcuni  dei 
finali  sono  tolti  dal   Tesoro  di  ser  Brunetto 
Latini,  ed  altri  tradotti  forse   dall'opera  pri- 
mitiva più  voluminosa,  scritta  in  latino.  Onde 
poi   conoscere  il  titolo  delle  diverse  opere  ia- 
line, che  il  BrCiM  scrisse,  ommettendo  questo 
suo  cognome,  si  può  consultare  la  vita  latina 
che  di  lui  scrisse  l'abate   Lorenzo   Mehus,  la 
quale  pi-ecede  Leonardi  Aretini  epistolce. 


84 

ARG 

/^ectr^iore,  o  Fiorita  d'Italia. 
2.°  De  hello  italico  adversus  Gothos. 
V^edij,   Prima    (La)   guerra   Punica 
ec.  —  Pia  tardi  i  illustrium  virorum 
vitse  etc. 
ARETINO  (Pietro). 

Nome  famigerato  nella  ]>il»iiografia  oscena.  Costui 
dicesi  figlio  naturale  di  Luigi  Bacci  d'Arezzo. 
L'elenco  delle  sue    opere   è   riporlato    in   line 
della  vita ,  che  di  lui  dottamente  scrisse  il  conte 
Gio.  Maria  Mazzucclielli,  stampata  in  Padova, 
e  poscia  di  nuovo  accresciuta  in  Brescia.  Noi 
non  riporteremo  che  le  due  seguenti,  siccome 
attinenti  al  nostro  scopo  : 
i.°  Dubbj  amorosi  di  ec.  Senza  nota 
d'anno  e  di  stamp.,  in-S.'^ 
Edizione  che  il  Mazzucclielli  crede  di  impressione 
oltremontana,  soggiungendo   lo  stesso,  essere 
verisimile  e  per  Io  stile,  e  per  altri  motivi  che 
i  Dubbj  amorosi  sieno  opera  di  alcun  altro 
scrittore,  che  per  accreditarli  ablìia  voluto  porvi 
il  nome   dell'Aretino:   e  infalli   troviamo  che 
un'edizione  anteriore  senza  nome  di  lui  ne  fu 
l'atta  in  f^enezia,  presso  il  Giolito,  iSoC,  //«-e." 
Vedi 3  Corona  de'  ....  sonetti   lus- 
.SUriosi  ec.   insieme  a'  quali  furono  in  Pa- 
rigi impressi  i  mentovati  Dubbj. 
2."  Aretino  pentito,  cioè  Parafrasi 
sopra  i  sette  salmi  di  Davide.  Lione^ 
t648,  m-i2.° 
E  la  slessa  opera  che  ha  il  titolo:  I  sette  salini  di 
Parteiiio  Etiro,  cioè  di  Pietro  Aretimo. 

Vedi^  PARTENIO  ETiRO. 

AREZZO  GATEATICO,  o  GATEATE.  Fe- 
di, TITANIO  GATEATICO. 

ARGELATI  (Filippus).  Bibliotheca  scri- 
ptoi'um  Mediolanensium.iJ/ef/«o/rt«Zj 
in  aedihus  Pala  ti  ni  s ,  iy^5 ,  toni.  2 
in  4  t^o/.j  in  fol. 

Si  volle  che  oltre  l'Argelati  vi  avesse  parte  nel 
comporla  il  can."  Gio.  Andrea  Imco,  di  Trino. 

Argenide,  tragedia  (del  marc.*^  Giulio 
Sacrati,  feiTarese).  Ferrara ,  per  Ber- 
nardino Pomatelli,    17475  i'i'^-^' 

ARGENORE. 

i  "  Lettere  di  ec.  a  Filarco  suo 
amico,  intorno  la  quinta  lettera 
del  P.  Filiberto  Balla,  e  le  censure 
del  P.  Francescantonio  Zaccaria  nel 
tomo  VII  dell'  Istoria  letteraria  in 
dijl'sa  del  P.  Concina  e  di  Eusebio 


ARG 

Eraniste  (  P.  Gio.  Fincenzo  Pàtuzzi). 
Fenezia,  presso  Simone  Occhi,  1 756, 

2.*^  Lettere  di  ec.  a  Filarco  suo 
amico  ec.  Si  aggiunge  altra  lettera 
del  P.  Spiridione  da  Fano,  intorno 
la  necessitate  di  correggere  le  cor- 
renti Epatte.  Fenezia ,  appresso  lo 
stesso  stanip.  e  nel  medesimo  anno, 
toni.   2 ,  iVì-8." 

3.°  Lettere  di  ec.  a  Filarco  ec.  Si 
aggiungono  due    lettere  di    mons.^ 
Giovanni  Palafox  a  papa  Innocenzo 
X.  ed  altra  latina  del  P.  M.  C.  al- 
l'autore della  Storia  letteraria  d'Ita- 
lia (P.  Zaccaria).  Fenezia,  appresso 
Simone  Occhi,  in-H.*^ 
L'autore  che  si  cela  sotto  il  nome  di  Argenore, 
venne  scoperto  nelle  Memorie  per  servire  alla 
Storia    letteraria  {toni.  IX,  png.  319),  ove 
dicesi  essere  il  P.  Camillo  Migliori,  cremonese, 
domenicano,  della  stretta  osservanza,  che  do- 
vrebbe essere  pur  anco  autore  della  lettera  al 
P.  Zaccaria,  giacche  le  iniziali  P.  M.  C.  sem- 
hrano  ciò  indicare. 
Argentina  e   Silfredo,    novella    di   A. 
N.   (Angelo  Nani).    Torino^  stamp. 
reale,    i835. 
ARGILIO  CERERIO  P.  A.     (  P.    Luigi 
Lanzi  ,    allora    gesuita).    Trasporto 
dell'Arca  di   Sion,   cantata    di   ec. 
Roma,   1763,  m-4.° 
ARGINIZZI    (Gio.    Matteo)    (Gaetano 
Tkemigliozzi).  Stafìetta  di  Parnaso. 
Roma,  per  JSicolò  Angelo  Tinassi, 
1676,  m-i2.° 
Si  consulti  Gimma  {Elogi  academici ,  part.  II, 
pag.  160). 
Fedi,  BARTOLI  (Sebastiano). 
Argiope,  dramma.    Fenezia,  per  Gio. 

Pietro  Pinelli ,    1649,   '"-^•'^ 
Composto  da  Agostino  Ftsco.M  insieme  con  Pietro 
Micheli,  nobile  veneziano. 
Fedi,  Amor  innamorato. 
Argo  (L'),  nave  riposta  in  cielo  nelle 
solenni    esequie    di    donna  Teresa 
Della    Cerda    ed  Aragona    (del    P. 
Giuseppe  Maria    Polizzi,    gesuita, 
palermitano).    Palermo,,   per  Tom- 
maso Romolo j   i685,  m-4-° 


85 


ARI 

ARGOLO  (Carlo). 

Sotto  questo  nome,  Carlo  Magri,  maltese,  arci- 
prete della  chiesa  di  Gozo,  brevemente  de- 
scrisse la  vita  del  can.*'  Domenico,  suo  fratello. 

Argomenti  sopra  ogni  canto  del  poema 
(li  Dante  (del  dolt.^  Lodovico  Salvi). 
T^vroiia  ,  presso  Luigi    Rainaiizini , 

Argomento  al  funerale  che  si  fa  nel 
Tempio  maggiore  di  questa  città 
dal  fedelissimo  regno  di  Sicilia  ec. 
nella  morte  del  suo  Infante  Bal- 
dassare,  principe  delle  Spagne  ce. 
(di  Mariano  Biciietti  ,  della  conip.'' 
di  Gesù,  palermitano).  Palermo^ 
appresso   Delio  Cirillo j  1647,  '""4-" 

Argomento  (In)  di  cordiale  affetto 
per  le  nozze  del  diletto  nipote  si- 
gnor Pietro  Bigaglia  con  la  signora 
Marianna  Micheli,  l'avvocato  Spiga 
suo    zio.    Udine,   Matliuzzij    ib32, 

Questo  libricciuolo  contiene  un  sermone  di  Gio. 
Battista  RizzoLATi. 

Argonauti  (Gli)  nelle  campagne  Elee, 
anacreontica  (di  Luigi  Sekio).  Na- 
poli 3    1785,  W"8.° 

Argonautica  (L'),  di  Apollonio  Rodio, 
tradotta  ed  illustrata  (dal  card. ^'Lo- 
dovico Flangini).  Roma-  a  spese  di 
Venanzio  Monaldini  e  Paolo  Giunchi, 

^79 '"94 5  ^''^^-   ^'  i''ì-4-\  '-'^'^  tavole 
in  rame. 

Anche  il  P.  abate  Biagi,  camaldolese,  prestò 
l'opera  sua  alF erudito  porporato  nel  tessere 
lo  note. 

Arianna  (L')  abbandonala,  idillio  (di 
Jacopo  DuRANDi).    Tori/iOj    1759. 

Fu  ristampato  con  altre  poesie  dell'autore  nel  I8O8. 

ARIAS  RIPPAMONTE  GIELVEGRA.  È 
Carlo  Giuseppe  Maria  Reina  ,  che 
cosi  celato  j)ublicò  : 
I."  Compendio  istorico  delle  pre- 
senti guerre  fra' Collegati  e  la  Fran- 
cia. Trento j  1708,  in-i7..° 
2.^  Ordine,  origine  e  fine  del  Po. 
Milano,  pel  Malntesta,  1700,  in- 1  2.° 

La  prima  opera  non  viene  accennala  dall"Ar- 
gelali  ne' suoi   Scrii t.  Mil.,  il  quale  la  bensì 


ARI 


menzione  ih  un' ultr' opera  del  Reina,  intito- 
lala: Descrizione  corografica  ed  istorica  di 
Lombardia.  Milano  .  per  lo  stesso  Mala- 
testa,  1714,  in- l'I." 

Arione  (L'),  dramma  (di  Giovanni 
Catpo.m).   Bologna,    162.5. 

Non  rammentata  ni;  dall' Allacci,  ne  dal  suo  con- 
tinuatore. 

ARIOSTO  (messer  Lodovico)  (P.  Ireneo 
Affò,   minore  osserv.*').  Lettera  di 
ec.   al    publieatore    delle    opere   di 
Callo  Innocenzo  Frugoni,  stampate 
in  Parma  nel   «779.  In  fine  leggesi: 
Dagli  Elisi  Udì  primo  d' .Aprile  1  780 
-   Lodovico   Ariosto. 
Occupa  questo  opuscolo  dieci  facce  deir^^;o/o- 
gia  dell'edizione  Frugoniana  ec,  pu!)licata  dal 
Rezzonico  in  Firenze ,    per  Giacomo  Cam- 
biagij  ed  era  stato  primitivamente  inserito  nel 
tomo  VII  dei  Magazzino   unii'crsale  fioren- 
tino, come  dice  lo  stesso  Rezzonico  nell'Apo- 
logia mentovata.  Al  dire  del  cliiar."  cav.*^  Pez- 
zana  però  rimane  ancora  incerto  il  luogo  dove 
per  la  prima  volta  venne  alla  luce  la  riferita 
Lettera. 

Aristarco  (L')  filantropo,  almanacco 
novissimo  per  l'anno  1829  (del  dott.^ 
fisico  Giuseppe  Bedeschi  ,  di  Casal- 
grande   sotto   Scandiano,  provincia 
Reggiana).  Reggio,    Torreggiarli. 
ARISTARCO    SCANNABUE    (  Giusej)pe 
Bauetti,  piemontese). La  Frusta  let- 
tej-aria.    i'J6'^-65,  voi.   3,   in-/^.^ 
Edizione  originale  di  questa  frizzante  opera  pe- 
riodica, che  è  divisa  in  XXXIII  numeri.  I  primi 
XXV  furono  impressi  in  I^cnezia,  per  Antonio 
Zatta,  colla  falsa  data  di  Roveredoj  gli  altri 
in  Ancona,    colla   falsa   data   di   Trento.  Fu 
ristampata  in   Carpi,   nel   1799,  pei-  Paolo 
Feìiiandij  in  Milano,  nel  I804,  dalla  stamp. 
Sirtori.  e  con  tutte  le  opere  dell'autore  nuo- 
vamente in  Milano.  Le  poesie,  che  in  essa  si 
leggono  sotto  iinti   nomi,   ad   eccezione   delle 
Stanze  capricciose  inserite  nel  N.°  XXI  (che 
appartengono  a  Domenico  Balestrieri)  sono 
tutte  dello  stesso  Baretti,  che  le  aveva  per  la 
maggior  parte  recitale  nell'Academia  de'  Tras- 
formati di  Milano.  I  numeri  posteriori  al  XXV 
stampati  colla  falsa  data  di  Trento,  col  titolo 
di  Discorsi,  servono  di  risposta  al  Bue  Pe- 
dagogo ,  Novelle  Menippee  di  Luciano  da 
Firenzuola  ee.  {Fedi  quest'articolo').  S^ì  ron- 
sulli:  Custodi,  f^ita  del  Baretti,  avanti  plt 
Scritti  scelti.  Milano,  1822  e  1823. 

6* 


86 


ARI 


ARISTARCO  SCANNABUFALI.il  vaglio 
critico,    ossia     Memorie    critiche  e. 
letterarie  di   ec.  per    l'anno    1800. 
Modena,  in-^P,  {di  pagine   i36). 
Ne  compare  editore  Giuseppe  Boracchi,  impie- 
gato nella   stamperia,  il   quale  dava  il  nome, 
non  volendo  il  vero  autore  prof.''  Santo  Fat- 
tori, che  scriveva  in  compagnia  dell'ab.  Gio- 
vanni MoREALi,  palesarsi  apertamente. 
Vedi,   Giornale,   ossia   Memorie  di 
mollale,   politica  e  religione. 
Arislippo  (L')    moderno    sopra  i  co- 
stumi del  secolo,   trasportato  dalla 
lingua   francese   nell'italiana  da  un 
sacerdote    de'  cherici    regolari    (  P. 
Gio.   Battista    Negri,    pavese).    Ve- 
nezia,   1744?  "2-8.° 
La  sottoscrizione  della  dedica  al   conte  Gaspare 
Melzi  che  sta  nella  prima  edizione  di  Milano 
delFanno  stesso,  ommessa  però  in  questa  di 
Venezia,  ci  manifesta  il  nome  del  traduttore. 
Il  Vezzosi   {Scria.   Teat.,  tom.  II,  pag.  93) 
stampò  per  errore  Aristarco  invece  di  Ari- 
si ippo. 
Arislippo,    sogno  (descritto    dall'ab.*^ 
Zaccaria  Seriman).   Venezia^  presso 
il  Pecora,    iy44f  in-^.^ 
ARISTO  SCOLARIO  (P.Vig anego,  del- 
l'ordine  de'  minimi).    Risposta   ad 
un  Teologo,  o  sia  Esame  del  detto  : 
Semel Jìactiini  seinperfiactain,  data 
in   luce  da   ec.  Cesena,  nella  stanip. 
di  Giuseppe  Strambassi j,  17^5,  in-Z^.'^ 
Aristocrazia    (Dell')    Lucchese,    opu- 
scoli  3.   Pisa,    1799,  m-8." 
Se  ne  crede  autore  il  Code>?(A. 
Aristodemo,  cantata  (di  Donnino  Ber- 
TOLiNi,  reggiano)    posta   in  musica 
da  Francesco   Sirotti,  ed    eseguita 
nella  sala  della  Società  Filarmonica 
la  sera  dell' 8   marzo  i  S  i  i .  Reggio , 
Da\>oliOj   //Z.-8." 
Ariston  redivivus  e  tricis  Grammati- 
starum  manumissus.  Neapoli,  in-Q.° 
L'autore  è  T abate  Nicola  SCHIAVARELLI. 
Aristotile  fatto    prigione    per  la  lan- 
terna proibita  (di  Michele  Milani, 
romano).  Amsterdam,  1 698 ,  in- 1 2.° 
ARISTOTILE.  Rettorica  ad  Alessandro 


ARM 

Magno,    falla    italiana    da    Matteo 

Franceschi.    Venezia,    i574,  m-8." 

Vuoisi  da  molti,  che  sia  piuttosto  opera  di  A?<AS- 
SIMEKE,  di  Lampsaco,  coetaneo  di  Aristotile. 

ARISTOTILES  DE  BENEDICTIS  (P- Pe- 
trus Antonius  Spinelli,  soc.  Jesu). 
Nomina  Sanctorum  qui  habcnlur 
in  Martyrologio  Romano. 

Arithmetices  et  geometria^  dementa  ad 
Subalpinos.  Taurifii ,  typ.  regia  j 
1 795 ,  m-8.° 

Gli  autori  sono  Ea>di  e  Vassalli,  che  avevano 
prima  dati  gli  elementi  di  tisica. 

Arlecchino  (L'),  poema  dedicato  ai  sig." 
Academici  Sfaccendati.  Seconda  edi- 
zione. Heidelberga^  appresso  FrancQ- 
sco  Milller  stampatore  di  corte,  1 7  1 8, 

ZA?-4." 

Il  Fantuzzi  che  negli  Scritt.  Bolognesi  annovera 
le  altre  opere  di  Giorgio  Maria  Kaparini,  ignora 
il  presente  poema,  clie  è  pure  di  lui. 

ARLOTTO  (Piovano). 

Era  Arlotto  Mai>ardi,  piovano  di  S.  Giusto  di 
Fiorenza,  di  cui  furono  stampati  i  motti  e  le 
facezie  in  varie  edizioni  sul  cominciare  del  se- 
colo XVI.  La  prima  edizione  è  di  Firenze,  per 
Bernardo  Zucchetta ,  senz'anno,  in-4.'^,  che 
potrebbe  essere  venuta  alla  luce  sulla  line  del 
secolo  antecedente. 

ARMANNUS  (Domenicus).  Monumenta 
selecta  conventus  sancii    Dominici 
Venetiarum.   Venetiis.,  ex  tjp.  Stc- 
phani  Tramentini,    1729,  in-'Ò. 
Questi  Monumenti  furono  publicati  da  Domenico 
Armanni,   il  quale  non   ebbe   altro  merito  se 
non  di  averli  raccolti,  poiché  furono  distesi, 
discussi  ed  illustrati  dal  P.  Bernardo  Maria  De 
RcBEis,   domenicano,   come   il   medesimo  De 
Rlbeis  palesò  neir  opera  sua  De  Rebus  Con- 
gregationis  sub  titulo  B.  Jacobi  Salomonis 
{pag.  482);  la  qual  cosa  avrebbe  egh  taciuta, 
se  non  fosse  stata  già  cognita. 
Arme  Calaniese,  panegirico  della  glo- 
riosa sant'Agata  vergine  e  martire 
(del  P.  Vincenzo  Moncada,  gesuita). 
Catania^  per  Giovanni  Nossi,  1 647, 
m-4.° 
ARMENOLDO  SAMPOGNANO.    Gli  A- 
morosi  sospetti,  favola  pastorale  di 
ec.  Venezia,  pel  Ciotti,  i6o5,  in-^.^' 
Fu  posto  dal  sig.  Lancelti  fra' suoi  pseudonimi. 


ARM 

sebbene  il  nome   delT autore,  mons."  Angiolo 
Gabuieli,  sco[)rasi  nella  dedica. 
Armi   (L')   da    ferir    da    presso,   poe- 
metto in  ottava  rima  (di  Serafino 
Maffei).  Milano,  nella  nuova  stamp. 
di  S-  Mars,herita,    i8o3,   m-8.'* 
Armi  delle   famiglie    nobili  di    Siena 
che  al  presente  si  trovano  e  godono 
o  possono  godere  gli  onori  del  su- 
premo Eccelso  Magistrato  in  que- 
st'anno   1^06.     Senz'aldina    nota 
iipoi^ra/ica ,  in  fogl. 
Sono  XII  tavole  in  rame:  nella  seconda  vi  è  la 
spiegazione  de^  colori,  delle  cifre  e  de'  segni 
che    Irovansi   nelle    medesime    armi.  Vedonsi 
spesso  imite   al  Diario  sanese  di  Girolamo 
Gigli,  per  cui   credonsi   fatte  eseguire   dallo 
stesso. 
Arniida    impazzita    per   amor   di    Ri- 
naldo, opera  eroica.  Modena,  per 
Domenico  Degni,    '^77'   "'-•2-" 
Forse,  secondo  il  continuatore  della  Dramma- 
turgia dell'  Allacci   {col.  115),  è  di   Angela 
D'Orso,  comica,  di  cui   si  legge  la   dedira: 
era   la    medesima    donna  di  sufliciente  lette- 
ratura. 
ARMIDORO  FILALETE  (Albertino  Ba- 
RisoNi,  canonico  di  Padova).  Degli 
antiventagli,  di  ec. ,   fase."  \.^\sola- 
mente).  J^enezia,  per  Antonio  Pinelli, 
ì6^5,  in-l"" 
In  difesa  delT  opinione  del  Pignoria  in  proposito 
della  patria  di  Paolo  Giureconsulto. 
Fedi, MENIPPO  FILOSOFO. Attesta- 
zione di  Giulio  Paolo.  —  Morfeo  e 
Panteso.  —  Relazione  di  Hisipeto. 
ARMINDO  MANDORO  (Morando    Mo- 
RANDi).  Lettere  di  ec.  contro  il  dott.^ 
Giampaolo    Ferrari  ,    )iella    prima 
delle  quali  pruova  non  esser  l'aria 
composta  di  acqua  rarefatta;  nella 
seconda    dimostra   farsi   la  genera- 
zione degli  ovi;  nella  terza  sostiene, 
le  cose  dolci,  non  le  amare,   ucci- 
dere i  vermi. 
Leggonsi  nelle  Noi>.  lett.  di  Venezia,  delVanno 

1730. 

ARMINIO  DANNEBUCHI  (  anagramma 
di  Vendramino  Bianchi,  segretario 
del  Senato  Veneto).  Relazione  del 
paese  de'  Svizzeri,  Grigioni   e   loro 


87 
AMR 

Alleati,  di  ce.  V enezia ,  presso  An- 
drea Poleti,  170B;  e  di  nuovo,  Ivi, 
per  lo  stesso,    1719,  sempre  inS." 

La  seconda  impressione   fu    riveduta   e   corretta 
dall'autore. 

Arminio,  tragedia  (di  Ermolao  Fe- 
rtRiGo).  Brescia,  Bettoni,  1817,1/1-8.° 

ARMINIS  (Hieronymus  de).  Vide,k^O- 
NYMI  DE  ARMINIS. 

Armonia  celeste  di  lodi  spirituali,  rac- 
colte e  stampate  in  grazia  delli  fra- 
telli dell'oratorio  delli  RR.  PP.  Tea- 
tini di  Ferrara  (dal  P.  Angelo  Pe- 
verati,  teatino,  ferrai-ese).  Ivi,  per 
gli  eredi  Suzzi ,    1662,   z«-8.° 

Armonia  (L')  dell'universo,  a  Zava 
Domenico  che  si  addottora,  poesia 
di  D.  S.  (Domenico  Sanfermo).  Tre- 
viso j  1834,  /«-4." 

Armonico  (L')  decacordo  toccato  da 
Febo  e  dalle  Muse.  Napoli,  1678, 
m-8.° 

L'autore  è  il  P.  Dionigi  da  S.  Aindrea,  earme- 
litano  scalzo,  al  secolo  Leonardo  Rizza. 

ARMONIDE  ELIDEO  P.  A.  (  Angelo 
Mazza,  parmigiano). 
I.  All'aura  armonica,  versi  estem- 
poranei di  ec,  rapjiresentandosi  nel 
teatro  del  sig.  Fabio  Scotti  -  L'A- 
gnese, di  Ferdinando  Piier.  Parma ^ 
nella  stamp.  imper.,  iSog,  in-^.*^ pie. 

Furono  ristampali  nel  tomo  terzo  delle  opere 
dell'autore. 

a,*^  Le  lodi  della  Serenissima  Re- 
publica  di  Venezia  ,  scritte  in  versi 
esametri  latini  da  mons.^  Giovanni 
Della  Casa ,  e  volgarizzati  da  ec. 

Sono  seguite   da  53  versi   originali   del  Mazza. 

Stamio  in  una  raccolta  stampata  I^'i,  in-i.", 

nell'occasione  che  un  Contarino  fu  nominato 

procuratore  di  S.  Marco. 

3.°  Sonetti  cinque  sulle  stesse  rime 

di  Armonide  Elideo  (cioè  dello  stesso 

Mazza)  e  Pippo  di  Touia  (Vincenzo 

M1STRAL1)    per   la   venuta   in   Italia 

di  S.    M.    r  Iinp.  e    Re    Napoleone 

nel    novembre    del    1807.    Parma, 

Carmigìiani :,    1808,  m-8.'' 

4.''  Sonetto  di  ec.  ad  Amarilli  Etru- 


88 

ARN 

sca  {Teresa   Bandettini);  comin- 
cia: Due  della  patria  di  Virgilio  a 

noi Parma,  co'  tipi  Bodom,  1 792, 

in-^.^  reale,  fogl.  s,>oL 
Altri   componimenti   del  Mazza   hanno   medesi- 
mamente soltanto  il  nome  arcadico. 
Armonie  sacre  (del  tlott.*^  Nicolò  Gia- 
xiCH,  (li   Zara,   consigliere  di    quel 
governo).    Venezia.  Picotti ,    i83o, 
m-8.° 
Arnaldi  (In)  librum  de  frequenti  Com- 
muuione  Mediolani   nuper  recusum 
et  in  alterum  ejusdem  de  traditione 
ecclesiae  etc. ,  dissertatio  postbuma 
et  imperfecta  prreclarissimi  theologi 
(Joan.  Bapt.  Faup.e,   ex-gesuita)   ab 
altero   ejusdem  perfamiliari  e  tene- 
bris  educta,  in  ordinem  digesta,  ad 
metam  usque  perducta.  Romae,  ex 
officina  Saloinoniana,  1791,  in-^.^ 
Crede  il  Caballero   {pag.  130)  che  il  continua- 
tore di  questa  dissertazione  sia   un  ex-gesuita 
napoletano. 
ARNERIO   LAURISSEO    P.    A.    (  Luigi 
Raineri,  di  Meldola).  La  coltivazione 
dell'Anice,  di  ec.    Cesena,  Biasini, 
1772,  m-8.° 
ARNO  (D')  (Giovanni)  (Gennaro  D'A- 
viNo).  L'Annella,  comedia  [atti  tre 
in  prosa)  in    lingua    napolitana  di 
ec.  Napoli  f  per  Gian  fra  ncesco  Paci, 
1756,  m-i2.° 
ARNOBII,  disputaliones  advcrsus  gen- 
tes,  libri  octo.  Romae,  apnd  Priscia- 
nenscìu ,    \5i\^,    in    fol.j   Basileae , 
apiid  Frobenium  i546  et  i56o;  Pa- 
risiis,  apiid  Juliaìunn,    i58o,  m-8.° 
In   queste   edizioni   si  attribuiscono   ad  ArnoLio 
otto  libri,  quando  non  sono  che  sette;  Tultimo 
de'  quali  anzi  non  è  nemmeno  compiuto.  Quello 
che   impropriamente  si    crede    ottavo  libro,  è 
invece  VOctauius  di  Mi.\L'Cio  Felice,  che  com- 
parve la   prima  volta   col   nome   del  suo  vero 
autore,  ex  oleina    Lud.   Ludi   Heidelhev- 
gensis  ,  Tanno  iseo,  m-s." 
ARNOLFINI     (Paolino).   Annali    ed   i- 
storie  di  Cornelio  Tacito,   tradotte 
nuovamente  in  vulgare  toscano,  pu- 
blicate  da  ec.  Roma,  per  Luigi  Za- 
netti,    i6o3,  in-Q.^ 


ARR 

Il  traduttore  è  Adriano  Inoliti;  rArnolfmi  è 
solo  editore. 

Arpa  (L')  discordata,  nella  prima  e 
seconda  venuta  del  Duca  della  Fo- 
gliada  sotto  Torino,  poesie  piemon- 
tesi (di  D.  Tarizzo).  {In  fine)  Mi- 
lano. Malatesta,    1706,  in-Q.^ 

ARRIGHI  (Antonio)  di  Castel  del  Piano. 
Apologia  di  ce.  in  difesa  di  quanto 
il  dottor  Pieti'O  Cornacchini,  filo- 
sofo e  medico,  criticò  delle  anno- 
tazioni di  Ottavio  Nerucci  contro 
le  di  lui  lettere  fisico-mediche,  ^m- 
sterdani  {Lucca),    i749' 

E  lo  stesso  Nerl'cci,  che  copresi  pseudonima- 
menle  in  tal  modo. 

Arringa  degli  Ebrei  di  Casale  al  tempo 
del  nuovo  governo  (del  sac.^  Gio. 
Angelo  Berganciìni  ,  di  Livorno  nel 
Biellese).   h>i ,  pel  Ma.ffei  ,    1799- 

Arringhe  (Le)  di  Cornelio  Tacito,  sag- 
gio di  traduzione  di  P.  C.  S.  (Spi- 
ridione  Petrettini,  corcirese).  Ve- 
nezia j  Andreola,    1806,  in-'è.^ 

Arringhe  (Le)  di  Demostene  per  ec- 
citare gli  Ateniesi  contro  Filippo 
re  di  Macedonia,  volgarizzate  ed 
illustrate  con  prefazioni  ed  anno- 
tazioni storiche  (del  P.  D.  Venceslao 
Barcovich  ,  somasco ,  dalmatino). 
Venezia,  B a glioni,    1767,  //ì-8.° 

Ristampate  dal  Silvestri  in  Milano.  Tanno  1827, 
col  nome  del  traduttore. 

ARRIO  DOSENNO.  Il  Maestro,  sermone 
di  ec.  colle  tiote  di  Pacato  Midarce. 

Fu  inserito  da  dementino  Vannetti  a  carte  3  del 
tomo  II  del  Giornale  Enciclop.  di  licenza: 
il  che  potrebbe  far  supporre  che  ne  fosse  egli 
fautore. 

ARRISCHIATO  Acad."  Intronato  (Gio. 
Marsili,  sanese).  Applausi  alle  nozze 
de'  seren.™i  sposi  il  principe  Ferdi- 
nando Maria  di  Toscana ,  e  la  prin- 
cipessa Violante  Beatrice  di  Baviera. 
Roma,  per  Domenico  Antonio  Er- 
cole,   1 689 ,  in  fogl.  * 

Il  P.  Merati  pone  siccome  anonima  la  presente 
opera,  sulla  fede  del  Cinelli. 


ARS 

ARRIVABENE  (Andrea).  Fedi,  Alco- 
rano di  Macometto. 

Arrivo  e  partenza  da  Venezia  del  Som- 
mo Pontefice  Pio  VI,  colla  cantata 
del  Tobia.  Venezia,  Benvenuti,  i  ^82. 
Fedi,  Ritorno  (II)  di  Tobia. 

Ars  memorativa  (auctore  Jacopo  Pc- 
BLicio,  fiorentino).  Sine  ulla  nota 
car.  golii.,  in-^.^ 

DuIjitiamOj  che  questo  libro  citato  siccome  ano- 
nimo dal  Barbici-  {mun.  10779)  su  la  fede  del 
Cai. De  la  T^allière  {nwn.  1»3g)j  non  sia  da 
porsi  in  tale  categoria,  poiché  il  Panzer  ne' suoi 
Annali,  nei  quali  registrò  le  diverse  edizioni 
della  presente  opera,  tutte  le  pone  col  nome 
deir  autore. 
Ars    salntis,    sive    institutio    perfecte 
vivendi    tribus    prrcceptis    compre- 
hensa  (auctore  Angustino  Coltel- 
lini). Colonice,  per  Filhelmwn  Fries- 
sem,    1649. 
ARSICCIO  Acad.°  Ricreduto  (Ottavio 
Magisaniinì,  ferrarese).  L'Alceo,  fa- 
vola piscatoria  di  Antonio  Ongaro 
ec.  con   gì' intramezzi  del  sig.  cav.'^ 
Battista  Guarini,  descritti  e  dichia- 
rati dall' ec.  Aggiuntivi   alcuni  di- 
scorsi del  medesimo  Arsiccio  sopra 
ciascun    intramezzo.  Ferrara,  per 
Antonio  Baldini,    161 4?  iti-^.'^ 
ARSICCIO  INTRONATO.    Antonio  Vi- 
gnali, da  Siena. 
Con  tal   nome  academico    abbiamo   di   lui   alle 
stampe  : 

I.  Alcune  lettere  amorose,  una 
dell'Arsiccio  Intronato  in  proverbi, 
e  le  altre  di  Alessandro  Marsi  Cir- 
loso  Intronato,  con  le  risposte  ed 
alcuni  sonetti.  Siena,  per  Luca  Bo- 
netti, iSyi;  e  di  nuovo,  iSy^,  i58o 
e   i58y,  sempre  in-^.° 

2.°  La Impressa  in  Napoli 

(data  falsa,  probabilmente  in  Vene- 
zia, fra  il  i53o  al  i54o),  per  Curtio 
e  Scipione  Navò,  m-8.°  pie. 

Si  conoscono  altre  due  edizioni,  T una  composta 
di  91  carte,  Taltra  di  97.  Chi  bramasse  maggiori 
particolarità  bibliografiche  intorno  questa  turpe 
produzione  del  Vignali,  può  consultare  la  nota 


89 
ART 

di  Marollcs  che  leggesi  in  Brunel  (Dict.  libi., 
tom.  \,  pag.  eoo,  W  ediz.). 
3."  La  Floria ,  comedia.  Firenze^ 
presso  i  Giunti,  i56o;  e  di  nuovo, 
Ivi,  per  gli  stessi:.  1667,  sempre 
in-S."  pie. 

4°  Delle  Rime  di  diversi  nobili  uo- 
mini  ed   eccellenti   poeti,    libro  II. 
Venezia,  Giolito  de'  Ferrari,  iS/^j; 
e  di  nuovo,  i548  e  i54q,  sempre 
m-8." 
In  queste    edizioni   si  leggono  alcune   rime   del 
Vignali,  copertosi  collo  stesso  nome  academico, 
e  dell'Astratto,  che  il  Quadrio  propende  a  cre- 
dere essere  Vincenzo  BcoAiMSI,  iioreutino. 
Arsinda  (L')  del  signor  conte  Fulvio 
Testi,    ridotta  ad   uso  di   teatro  e 
dedicata  a' Cavalieri  die  in  pasloral 
guisa   sogliono  con   leggiadre  Dame 
ragunarsi  ne' colli  di  S.Lionardo  di 
Verona.   Seconda   edizione.  Ivi,  per 
Pietro  Antonio  Bcrno,  17  19,  m-8." 
Questo  drammatico   componimento   lasciato  im- 
perfetto dal  conte  Testi,  fu  rifatto  e  ridotto  in 
versi  sciolti  dal    conte   Girolamo  Spolverini, 
veronese. 
Art  (L')  de  Clievalerie  selon  Vegèce, 
lequel   tiaite  de  la  manière  que   Ics 
Princes  doivent  tenir  au  fait  de  leur 
gucrres  et  hatalWcs.  Paìis,  par  An- 
tonio Ferard,  XX  FI  de  juingj,  31  il. 
ecce  quatre  vingts  et  huit^  in  f'ol. 
Fu  un   errore   T  attribuire  a  Giovanni  di   Meun 
quest'opera:  altronde  non  è  una  traduzione  di 
Vegezio,  come  fu  creduto,  ma  bensì  un'opera 
originale    sull'arie  della    guerra.   Giovanni    di 
Bleun    fece  la   sua    traduzione  di  Vegezio  pel 
figlio  di  Filippo  l'Ardito,  che,  morto  il  padre, 
venne  chiamato  Filippo  il  Bello.  Ora  quella  da 
noi  citata  è  posteriore  a  questa,  alludendosi  e 
parlandosi  nella  prima  dei  successori  del  men- 
tovato Filippo  il  Bello.  Non   si   può   dubitare 
che   la  presente   non    sia   stata    composta  da 
Cristina,   figlia    di  Tommaso,  astrologo,  na- 
tivo di  Pizzano  nelle   montagne  bolognesi;  la 
quale  Cristina,  nata    l'anno  1564  in  Venezia, 
fu  recata,  in  età  di  quattro  o  cinque  anni,  a 
Parigi  dal  padre  in  corte  di  Carlo  V,  detto  il 
Saggio,  grande  amatore  di  astrologia.  Si  con- 
sulti Paulin  Paris,  Cai.  des  mss.  de  la  Bibl.  du 
Boi,  tom.  \,pag.  94;  Promis,  Dissertazioni 
sul  trattato  dell' aìxhitettura  del  Martini, 
tom.  II,  pag.  17). 


90 


ART 


Artaserse,  tragedia.  Reggio,  1700;  e 
di  nuovo,    Venezia^    ^7^4 >  in-S." 

Questa  composizione  fu  altril)uita  da  un  moderno 
scrittore  a  Giulio  Cesare  Agosti,  bergamasco; 
ma  è  di  Giulio  Agosti  ,  nativo  di  Reggio  di 
Loml)ardia. 

Arte  (De)  bene  moviendi  -  Dell' Arte 
e  modo  di  ben  morire  in  grazia  di 
Dio  -  Discorso  sul  ben  morire  - 
Tractatus  de  arte  bene  moriendi. 

Questo  libretto  ascetico  fu  più  volte  impresso  nel 
secolo  XV  e  nel  susseguente,  coi  diversi  ram- 
mentati titoli,  tanto  in  latino  quanto  in  volgare, 
ed  ancbe  con  ligure  xilografiche.  Alcune  edi- 
zioni sono  anonime,  altre  appajono  soltanto 
come  composizione  del  Cardi/tale  di  Fermo, 
ommesso  il  nome  ed  il  casato  delP autore,  Do- 
menico Capramca.  Tommaso  Costo,  che  ri- 
stampò tale  operetta,  non  si  vergognò  di  ap- 
propriarsela nella  prefazione  de"'  suoi  Ragio- 
namenti stampali  in  Napoli  Tanno  I39S.  Igno- 
riamo se  in  altre  opere  del  Capramca  (Te- 
lenco  delle  quali  si  può  vedere  ntW'Ateneo 
Romano  dell' Oldoino)  si  legga  soltanto  Car- 
dinale di  Fermo.  Non  è  poi  da  tacersi  che 
Matteo  da  Cracovia  (0  meglio  da  Krokow, 
castello  della  Fomerania).  vescovo  di  Worms , 
scrisse  un'opera  con  simile  titolo  di  Ars  mo- 
riendi, della  quale  abbiamo  un'edizione  di  Ve- 
nezia, coiranno  1478,  senza  nome  d'autore,  e 
che  quest'opera  di  lui  fu  tradotta  in  varie  lin- 
gue totalmente  od  in  parte,  ed  anche  soltanto 
imitata.  E  faremo  finalmente  osservare  che  è 
tutt' altro  testo  quello  che  contiene  VArs  mo- 
riendi, impresso  varie  volte  con  istampe  xilo- 
grafiche, o  sia  in  legno,  da  una  sola  parte, 
il  quale  servi  a'  primi  tentativi  delF  invenzione 
dell  arte  tipografica. 

Arte  (Dell')  de'  Giardini  inglesi.  Mi- 
lano j,  anno  XI  (1801),  fig.  —  La 
stessa,  edizione  accresciuta.  Monzaj, 
Corbella f    181 3,  voi.   2,  in-'^P 

E  del  conte  Ercole  Silva  ,  patrizio  milanese,  che 
fece  rivivere  il  gusto  degli  impropriamente  detti 
Giardini  inglesi,  arte  già  conosciuta  in  Italia 
per  lo  meno  sino  dal  tempo  di  Torquato  Tasso. 

Arte  (L')  del  disamorarsi,  traila  da 
Ovidio,  alla  moderna  gioventù  (del- 
l'ab.^  Vincenzo  Rota,  padovano). 
Piacenza,  per  Giuseppe  Cantatori , 
'747J  *^  ^^  nuovo,  Parma j  Carnii- 
gnani,    iy5g,  sempre  m-8.° 

Arte  (L')  della  guerra,  poema  del  filo- 
sofo di  Sans-Souci  (Federico  II,  re 


ART 

di  Prussia),  tradotto  in  versi  sciolti 
(dal  P.  Olmo,  minore  conventuale, 
veronese  ).    f^enezia. 

Arte  della  parola,  considerata  ne' varj 
modi  della  sua  espressione,  sia  che 
si  legga,  sia  che  in  qualunque  ma- 
niera si  reciti  (del  cav.^  Giuseppe 
Compagnoni).  Milano,  Stella,  '827, 
m-8  ° 

Arte  della  perfezione  cristiana,  divisa 
in  tre  libri  (del  P.  Sforza  Palla- 
vicino, della  comp.''  di  Gesù).  Roma, 
appresso  Jacopo  Antonio  Celso,  1 665, 

Le  posteriori  edizioni  hanno  il  nome  dell'autore. 

Arte  (L')  della  salute,  ovvero  Regola 
per  vivere  perfettamente  sano  (del 
carmelitano  Jacopo  Alberto  Gavina, 
di  Massa  Lombarda).  Roma,Zempel, 
1^34,   in-xi.*^ 

Arte  (L')  delle  combinazioni  ne*  giuo- 
chi d'azzardo,  con  le  osservazioni 
suir  arte  di  congetturare  di  Giacomo 
Bernonlli. 

Venne  attribuita  a  Celestino  Galiam,  distinto 
malematiro,  nativo  di  Foggia. 

Arte  (L')  di  amare  Dio,  libri  tre,  mo- 
nacandosi   la    contessa  Pepoli.  Bo- 
logna, Pisani. 
Il  libro  III,  fino  alla  stanza  15,  è  di  Eustachio 
Mamfredi;  il  resto  di  quest'operetta  è  di  Pier 
Jacopo  Martelli. 
Arte  (L')  di    ben   concettare,   dimo- 
strata prima  colli  insegnamenti  ret- 
toriei ,   e   poi  colli    esempi   dei    più 
celebri  autori  in  varj  trattati  sacri, 
morali  e  politici.  Parte  I ,  Palermo j, 
eredi  Dell'Isola,  i6go.  Parte  II,  Ivi, 
per  gli  stessi  e  col  medesimo  anno, 
in-l" 
Dicesi  dagli  autori   della  Galleria  di  Minerva 
(toni.  IV,  pag.  i5i  e  82)  che  ne  è  autore  Fra 
D.  Giovanni   Innocenzio  Maria  Caravita  Mo- 
LESi  Capece  e  Brancia  ,  gran  Croce  della  Re- 
ligione Gerosolimitana,  prioi'e  di  Lombardia. 
Arte  di   ben    morire,   ossia    Discorso 
sul  ben    morire.    Vide,    Arte  (De) 
bene  moriendi. 
Arte  (Dell')  di  fare   il  vino,   ragiona- 


ART 

mento  premiato  dalla  R.  Academia 
Economica  di  Firenze  nel  settembre 
lySy.  L'i. 

Si  vuole  che  T  autore  sia  Giovanni  FadbroM. 

Arte  (L')  di  moltiplicare  la  seta,  o 
sia  Trattato  sopra  i  gelsi,  l'educa- 
zione de' bachi,  e  la  filatura  delle 
sete;  opera  tradotta  dal  francese  con 
alcune  aggiunte.  Milano,  u4gnelli, 
1766,  in-S° 

L'autore  francese  lu  Costante  Castellet.  Igno- 
riamo finora  il  nome  del  traduttore,  che  fece 
anche  le  aggiunte. 

Arte  (L')  d'insegnare  la  lingua  fran- 
cese per  mezzo  dell'italiana,  ovvero 
la  lingua  italiana  per  mezzo  della 
francese.  Firenze,  alla  Condotta ^ 
iSjy,  m-8.° 

Chi  la  compilò  si  sottoscrive  nella  dedicatoria  M. 
B.;  le  quaU  iniziali  vogliono  indicare  Michele 
Berti. 

Arte  (L')  di  pensare,  o  sia  la  logica 
di  Arnaldo  (tradotta  dal  P.  Cate- 
rino Zeno,  somasco).  p^enezia,  per 
Cristoforo  Zane,    1728. 

Arte  (L')  di  piacere  nella  conversa- 
zione, tradotta  dal  francese  (dal 
P.  Tommaso  Vairani,  domenicano, 
cremonese). 

L'originale^  erroneamente  attribuito  al  P.  Bou- 
hourS;,  gesuita,  è  di  Pietro  Vaoiorier^^ 

Arte  di  predicar  bene,  di  mons.^  Paolo 
Aresi,  vescovo  di  Tortona,  cherico 
regolare  teatino,  compendiato  da 
un  padre  della  medesima  religione 
(P.  D.  Giovanni  Moiundi,  veronese). 
Roma,  De  Lazari,    1664,  in-12.^ 

Arte  di  servire  a  Dio,  o  specchio  delle 
persone  illustri,  di  Fra  Alfonso  da 
Madrid,  francescano,  tradotto  dallo 
spagnuolo  nella  lingua  italiana,  ed 
ora  di  nuovo  rivisto  (da  Carlo  Be- 
scAPÈ ,  barnabita,  poscia  vescovo  di 
Novara).    Venezia,    161 5,  in-\6.'^ 

N'enne  impressa  la  prima  volta  in  Milano  nel 
lifss.  Avvi  pure  un'edizione  della  stessa  opera 
coW Aggiunta  all'arte  per  conoscere  chi 
serve  a  Dìo  (del  medesimo  autore  Fra  Alfonso), 
posta  nuovamente  in  luce  da  un  Religioso 
cappuccino.  Foligno,  Campana,  17S7,  /«-s." 


94 
ART 

Arte  (L')  di  supplire  alla    inaucanza 
dei   foraggi   (del  cav.^  Filippo   Re). 
Pavia,  Bolzani ,    1802,  in-^.^ 
Arte    (  Dell')  di  vedere  nelle  belle  arti 
del  disegno,   secondo   i   principii  di 
Sulzer  e  di    Mengs.    Kenezia,  Pa- 
squali,   1 1781.  Con  aggiunte  e  cor- 
rezioni, Genova,  1786;  e  di  nuovo, 
Venezia,  1792  e  1798,  ed  altrove, 
sempre  in-'Ò.^ 
E  fuor  di  dubio  clie  ne  sia  autore  Francesco  Mi- 
lizia, come  in  altra   sua  opera  egli  stesso  ce 
ne  assicura,  e  non  Francesco  Zacchiroli  a  cui 
si  attribuisce  ne'  Brevi  cenni  su  la  vita  di 
esso,  che  scrisse  il  Compagnoni  nel  Racco- 
glitore. Milano,  Stella,  1827. 
Arte  (L')  di  vivere  sano  e  lungamente 
(di   Gaspare    Morardi,  d'Oneglia). 
Napoli,    I  798 ,  in-  12." 

Nell'avviso  anonimo  dell'autore  questi  dice  che 

tenne  lo  stesso  metodo  dell'altra  sua  opera  col 

titolo:   L'Uomo  guidato  dalla  Ragione j  la 

qual  opera  porta  il  nome  di  Gaspare  Morardi. 

Arte  (Dell')  e  modo  di  morire  in  grazia 

di  Dio.   Vidcf  Arte  (De)  bene  mo- 

riendi. 

Arte  (L')    oratoria   del    P.  Giuseppe 

Maria  Platina,  conventuale.  Boio- 

gna,    1716  ,  /7;-4." 

La  dissertazione  e  la  prefazione  sono  del  mare* 

Gio.  Giuseppe  Orsi. 
Arte  poetica,  compilata  dal  P.  L.  P. 
(Prof^  Luigi  Portirelli).  Milano, 

18  17,    //J-12.° 

Arte  (L')  poetica  d'Orazio,  volgariz- 
zata {in  verso  sciolto)  da  Pandolfo 
Spannocchi    (il   Vecchio),    con   la 
giunta  del  Rapimento  di  Proserpina 
di   Claudiano,  tradotto  da  M.  An- 
gelo Ginuzzi.   Siena,    1714?   "^-8.*^ 
La  prefazione,  che  vi  si  legge  a  nome  dello  stam- 
patore, è  lavoro  del  dott.^  Claudio  Vaselli,  già 
professore  di  medicina  nello  studio  di  Siena  sua 
patria.  Questi  opina  che  la  lettera  premessa  al 
Ratto  di  Proserpina,  già  prima  publicato  colle 
stampe  del  Franceschi  di  Venezia  nel  I6O8, 
sia  di  Scipione  Bargagli  (Zeno,  Note  al  Font., 
iom.  II ,  pag.  233). 

Arte  (Dell')  poetica,  libro  primo  {in 
versi).  Piacenza,   1049,  '""^'^ 


92 


ART 


Colla  deiliruloiia  a  lucsser  Lodovico  Domeinchi 
falla  da  Coslanzo  Laudi,  così  il  Quadrio  {Stor. 
e  Ragion,  ec,  loin.W ,pag.iz)  che  sospetta 
«  essere  questo  libro  tutto  componimento  di 
1»  esso  Costanzo  Landi,  il  quale  volesse  tuttavia 
j>  occultare  il  suo  nome  fin  tanto  che  non  sen- 
»»tiva  il  parere  de' letterati,  onde  animarsi  a 
>j  dar  compimento  al  disegno  ".  Il  Poggiali 
(Mem.  per  la  Stor.  leti,  di  Piacenza,  tom. 
II,  pag.  iSì)  a  ciò  non  aderisce,  ed  anzi  pre- 
tende che  il  Domenichi  dedichi  il  libro  al  Landi. 

Arte  (L')  vera  di  approfittarsi  del 
collegio.  Bologna  f    17175  iVz-8.° 

L'autore  è  il  P.  Jacopo  Bomaretti,  gesuita,  reg- 
giano. 

Arte  (Suir  )  Vetraria  in  Venezia,  di- 
scorso di  Francesco   Aglietti. 

Il  signor  Zannini  che  scrisse  la  vita  dell'Aglietti 
{Biogr.  Tipaldo,  tom.  V.  pag.  298),  dichiara 
tale  discorso  non  essere  opera  di  lui,  benché 
egli  lo  leggesse  in  occasione  della  distribuzione 
dei  premj  l'anno  1831,  ma  essere  in  vece  un 
estratto  fatto  da  mano  inesperta  di  una  memoria 
inedita  del  fu  abate  D.  Santo  Della  Valentina , 
«  vietando  d'  averla  per  cosa  sua  la  ninna 
'>  condotta  di  quella  diceria ,  la  mancanza  di 
jj  stile ,  la  sconnessione  delle  materie  ce.  >? 

Artefila,  dialogo  nel  quale  da  una 
parte  sono  quelle  ragioni  allegate, 
le  quali  afFermano  lo  amore  di  cor- 
poral  bellezza  poter  ancora  per  via 
del  Pud  ire  pervenire  al  cuore.  Lione, 
pel  Roviìlio,    1662,   in-^!^ 

Viene  attribuito  a  Luc'Antonio  Ridolfi  dal  Negri 
e  dall' Ha)  m. 

ARTEMIO  TALSTOSA  {nnagraninui  àc\ 
P.  Matteo  di  Sant' Orsol.\  ,  delle 
Scuole  Pie,  palermitano).  Ragiona- 
mento istorico  della  vita  e  virtù 
della  madre  suor  Maria  della  Con- 
cezione, fondatrice  del  venerabile 
monastero  delle  monache  Mariane 
della  terra  di  Palma,  nel  secolo 
Donna  Rosalia  Tornasi,  scritto  dal 
rever.'^  sac.*^  ec.  Palermo  ^  Granii- 
gnani,    1722,   m-4-° 

Artemisia,  dramma  per  musica.  Mi- 
lanOf  stamp.  archiepiscopale i  1662, 
m-i2." 

l'air  aaonimo  avviso  al  lettore  si  raccoglie  essere 
composizione  di  Nicolò  MINATO^  bergamasco; 
poiché  si  difc  in  esso  avere  i!  medesimo  au- 


ART 

tore  fatto  anche  il  Xerse,  che  fu  stampato  col 
nome  di  lui. 
ARTENISIO  TEBANO.    Fedi  sotto. 
ARTENISIUS  THEBANUS. 

I."  Astrologia  quam  vocant  judicia- 
riam,  in  aj)horismos  resoluta,  auc- 
tore  Luca  Gaurico  ex  italico  in  ma- 
ternum  idioma  restituta  per  Arteni- 
sium  Thebanum.   Francofurli^  typis 
Jonn,  Theohalfli  Schoìiwert,    iG.^H. 
Questo  Artenisio  Tebano  è  il  gen.*  mare*  Cor- 
nelio Malvasia,  bolognese,  che  col  medesimo 
supposto  nome,  publicò  in  italiano: 

2.^^  Discorsi  astrologici  per  gli  anni 
1646,    1647,    1648  e    1649. 
Il  primo  discorso  fu  stampato  in  Modena,  per 
il  Cassiani ,  e  gli  altri  in  Bologna,  per  gli 
eredi  del  Dozza ,  e  tutti  in-A." 
Arti   (Delle)  del  disegno,   discorsi  del 
cav.*^  Reynold,  presidente  della  R. 
Academia   di  Londra  ec,   traspor- 
tati dall' inglese  in  italiano  (da  Giu- 
seppe Baretti).  Livorno f  colla  data 
ài  Fireìize ,    '778,  in-^P 
In  proposito   di  quest'opera  veggasi   la   curiosa 
nota  posta  a  pagina  37  da  Pietro  Custodi  nel 
Catalogo  da  lui  compiiato,  che  sta  in  fronte  agli 
Scritti  scelti  inediti  o  rari  di  Giuseppe  Ba- 
retti ,  dal  medesimo  Custodi  piiblicati  in  Mi- 
lano nel  1823,  con  le  stampe  del  Bianchi. 

Articoli  del  testamento  della  duchessa 
dìBullion,  scritti  dalla  stessa  in  lin- 
gua francese  e  tradotti  in  italiano 
(dal  P.  Giuseppe  Fozio,  gesuita). 
Bonia,  pel  Varese,    1670,  m-8." 

Articolo  di  lettera  di  Venezia  ad  un 
amico  di  Roma  del  di  4  novembre 
innS.  —  Lettera  di  Venezia  ad  un 
amico  di  Firenze  del  di  23  marzo 
'776  (dell' ab.^  Giammaria  Ortes). 

Stanno  al  iV."  XLV,  anno  1776,  mese  di  maggio, 
dell'Antologia  di  Firenze. 

Articolo  di  lettera,  scritta  da  un  eru- 
dito al  P.  Rubbi,  nella  quale  si  ri- 
sponde circa  al  luogo  dove  si  con- 
serva il  capo  di  sant'Apollinare, 
vescovo  di  Ravenna. 

Lcggesi  nelle  Noi',  leti,  di  Firenze  {anno  1767, 
col.  MA  e  seg.)  sotto  la  dala  falsa  di  Bologna 
ne  fu  autore  il  P.  ab.  D.  Andrea  Giovanetti. 


ASC 

Articuli  et  positloncs  in  causa  cano- 
nizalionis  servae  Dei  Marise  Caraffe 
etc.  (auctorc  Bernardo  Acquaviva, 
ci.  reg.  ).  Romae,  tjpis  Corbcletti, 
i65i. 

Articuli  et  positiones  probandi  in 
causa  canonizationis  servre  Dei  ()r- 
sulcie  Benincasa,  neapolitanse  (auc- 
tore  Sera  pili  no  Filingerio,  eh.  reg. 
neapolitano).  Neapoli,  ex  tjp.  Ron- 
calioH,    iSiy,  m-4." 

ARTINO  CORASIO  P.  A.   (Pietro  Me- 

TASTASIO). 
Il  vero  cognome  di  lui  era  Trapassi  ,  che  il  suo 
maestro  Gravina,  seguendo  il  coslume  di  al- 
cuni  uomini    eruditi   del    secolo  XV  e   XVI , 
canihiò,  chiamando  il  suo  alunno  in  vece  Me- 
TASTASIO,   parola    derivante   ila    verbo   greco, 
che  significa  trapassare.  Ci  son  noti ,  impressi 
col  suo  nome  arcadico: 
1.°  Catone  in  Utica  ,   tragedia.  i?o- 
niay  1728,  in-xi.^,  ed  altrove. 
2.°  Semiramide  riconosciuta,  dram- 
ma per  musica.  P^eneziayBuonarn'gOy 
1729,  in- 11.° 
ARTOPOLITA (Sebastiano).  Fedi,  Vita 

di  Benvenuto  Cellini. 
ARUNTE  LUNESE  (eonte    Luigi  Fan- 
toni  ).  Effemeridi  biennali  di  ec,  o 
sia  Doppio  lunario  storico,  econo- 
mico e  letterario    della    Lunigiana 
per  gli  anni  1779  e  1780.  Livorno, 
Falerni,    1779,  ?«-8,° 
ARUTENURANO    TRIADAT     (P.    Gio- 
vanni Attardi).  La  verità  ne'  tri- 
bunali non  si  dice,  non  si  ascolta, 
non  si  pratica,  discorso  politico,  mo- 
rale, cristiano,  di  ec.  Palermo,  Gra- 
mignani,    l'j^o,  in-/\.'^ 
L'autore  viveva  verso  la  metà  del  secolo  XVIII. 
Si  sogliono  trovare   uniti   al   presente  libretto 
due  opuscoletti  senza  numerazione  di  pagine, 
i  quali  hanno  per  titolo  :  //  lusso  in  trionfo, 
ed  //  matto  stimato  savio. 
ASCANAGELFI  (Giusto)  (Stefano  Sciu- 
GLiAGA,  raguseo).  Il  Parosismo  del- 
l' ipocondria,  di  ec.  Fenezia^  Occhi j 
1754,    7>Z-8.° 
Ascanio    in  Alba,    festa    teatrale  (di 
Giuseppe  Parini)  da  rappresentarsi 


93 


ASI 


per  le  faustissime  nozze  delle  LL. 
AA.  RR.  Ferdinando,   arciduca  d' 
Austria,  e  la  seren.'*  Maria  Beatrice 
d'Este,  principessa  di  Modena.  Mi- 
lano,   1771,  in-^.° 
ASCOSO  Acad."  Gelato  (Cesare  Carlo 
Malvasia  ).    Trovansi    di    lui    alle 
stampe,  così  celato: 
I."  Il    Pantheon    di    Pindo,  eretto 
già  e  consacrato  ai  Santi  dell'anno 
dalla  giovanile  musa,  dell' ec.  Bo- 
logna ,  presso  gli  eredi  di  Antonio 
Pisarri,    1691,  in- 12.° 
2.°  Le  pitture  di  Bologna  (;he  nella 
pretesa    e    rimostrata    fin    bora  da 
altri    maggiore    antichità  et  impa- 
reggiabile eccellenza  nella  pittura, 
con    manifesta    evidenza  di    fatto, 
rendono  il  passaggero  disingannato 
et  instrutto.  Bologna,  per  Giacomo 
Monti,  in- 12..° 
Fu  riprodotto  cpiesto  libro  varie  volte  in  séguito 
con  correzioni  ed  aggiunte  di  Giampietro  Za- 
netti, di  Carlo  Bianconi   e   d'altri,  togliendo 
ed  emendando  gli  errori  nelle  diverse  edizioni 
che  di  mano  in  mano  se  ne  facevano.  Andarono 
di  questo  passo  le  ristampe  del  medesimo  libro 
lino   alla   quinta   edizione  .  data  alla   luce  nel 
17GG,  dallo  stampatore  ZortgAi.  contro  la  quale 
si  scagliò  il  can."  Luigi  Crespi.  Quindi  in  sé- 
guito comparve   di  nuovo   T  opera ,  perdendo 
l'antico  suo  nome,  con  altro  titolo. 
Fedi,  Pitture,  scolture  e  architet- 
ture delle  chiese,  luoghi    ec.  della 
città  di  Bologna. 

ASDENTE. 

Cosi  sopra  nominato.  Benvenuto,  calzolajo,  che 
credesi  del  casato  de'MARAM;  visse  nel  secolo 
XIV,  e  passava  per  indovino.  Si  consultino: 
Opuscoli  Ferraresi,  tom.  W,pag.  IS9;  Affò, 
Storia  (li  Parma,  tom.  Ili,  pag:  39  e  seg.j 
Pezzana,  fifa  delUjJò ,  pag.  4T. 
Asinata  Guadaluppese  (di  Gio.  Maria 

Febrari,  bresciano). 
ASINO  CAPO  DI  BUE  (Messer)  (Fran- 
cesco Moneti,  min.*^  conv.^).  Osser- 
vazioni astronomiche  sopra  l'anno 
MDCLXXXI.  Perugia. 
Asino  (L')  mutato  in  frate  (di  Mi- 
chele Colombo).  Oniatej  18 io  {Fene- 
ziaj  1822),  in-S° 


94 


AST 


il  Se  ne  fece  una  ristampa  nel  medesimo  anno 
»in  Trevigi,  col  titolo  di  f/na  beffa  che  fece 
^lun  romito  ce  ,  e  poi  altrove,  ma  con  non 
»  poche  mutazioni  dall'autore  medesimo  sugge- 
j'rite.  affinchè  riescisse  castigata  »  (Gamba, 
Catal.  de'  lìoveìl.). 
ASIRIO    FRANCO.    Fedi ,    CINTIO    DI 

NICO  GATTAFILOTA. 
A.  S.  P. 
Iniziali  che  si  trovano  in  fronte  a  varie  operette 

devote  di  Serailno  Aceto  de' Porti. 
ASPASIUS     CARAMUELTUS     (  Caspar 
SciiOTTus,  soc.  Jesu).  Joco-seriorum 
naturse  et  artis  sive  magise  natura- 
lis  ceiituria3  III.  Accessit  diatriba  de 
prodigiosis  crucibns  (auctore  Atha- 
nasio  KiBCHERO,  ejusdem  soc).  Sine 
loco  et  armo  (1666),  in-^.^ 
Esistono  esemplari  privi  del  finto  nome  di  Aspa- 
sia Caramiicle.  Riportiamo  la  presente  opera 
a  motivo  della   stahilila  massima  di   far  men- 
zione anche  degli  scrittori  stranieri,  che  vis- 
sero però  in  Italia ,  nella  quale   categoria  de- 
vonsi  annoverare  tanto  il  P.  Scotto,  rpianto  il 
P.  Kircher,  perchè  ambedue  tedeschi.  I/Apro- 
sio  (  Visiera  ah. .  num.  W  ,  pag  98)  accenna 
un'edizione  Francofurti,   in-i.° 
Aspranionte.    Fedi,    Libro    chiamato 

Aspramonte. 
Assedio  (L')  di  Copenaghen  nell'anno 
180^,   di   Federico   Mùnler,   tradu- 
zione libera  di  E.  B.  S.  (Ermanno 
barone  di  Sciiubart),  [Pisa)j  1B09, 
m-8.° 
Assemblea,  ovvero  Comizj  astronomici 
intorno    alle    comete   (del    P.   Gio- 
vanni  Rho,  gesuita,   milanese). 
ASSICURATO  Acad.°  Incognito  (Jacopo 
Badoaro,  nob.'^venez.*').  L'  Ulisse  er- 
rante, dramma.  Fenezia.  per    Gio. 
Pietro  Pinelli j  i6445  '«-•2." 
Assiomi  e  pensieri  cristiani  (del  cav.^ 
Giandomenico    Bertoli,    friulano). 
Udine  j  per   Gio.    Battista   Murerò , 
1758,  m-i6." 
Da  un  avviso  premesso    si   ricava    che   l'autore 
canon."  Giandomenico  Bertoli.  ha  publicato 
anche  iin   lijjrettino  di  Divote   orazioni  gia- 
culatorie,  e  che  ne  fece  ristampare  un  altro 
intitolato:  //  Capezzale  premeditato. 
ASTEMIO,  latinamente  ABSTEMIUS. 
Con  questo  nome  trovansi  alcuni  endccassilabi  ed 


AST 

un  epigramma  a  carte  74  e  7S  del  Tempio 
fahricato  a  Giovanna  d'Aragona.  Venezia, 
per  Plinio  Pietrasanta,  1334,  /«-»."  Vuole 
lab.  Lancelotti  che  nascondasi  sotto  esso  nome 
Adriano  Bevilacqua,  cugino  d'Annibal  Caro, 
che  ha  pure  alcune  poesie  nelle  Rime  di  di- 
versi, raccolte  dalDomenichi.  Venezia,  Gio- 
lito,  1347;  e  di  nuovo,  Ivi,  1348;  e  nelle 
Rime  spirituali.  Ivi,  al  segno  della  Speranza, 
1330,  m-ia."  Il  Zeno  nelle  Disset^t.  Vossiane 
favella  puranco  di  un  Lorenzo  Astemio,  ma- 
ceratese, del  pari  Bevilacqua  di  casato,  che 
diede  alla  luce  in  Fano ,  pel  Soncino,  Tanno 
1302,  la  Vita  di  Epaminonda,  latinamente  da 
lui  scritta,  la  quale  venne  aggiunta  a  qualche 
edizione  delle  vite  di  Plutarco,  tradotte  in  la- 
tino da  varj.  Alcune  opei'e  latine  dello  stesso 
Lorenzo,  sono  rammentale  nella  Bihl.  Picena, 
toni.  I,  pag.  255  e  seg. ,  dove  si  fa  cenno  an- 
che d'un  Nicolò  Astemio,  suo  figlio,  egual- 
mente letterato. 

Fedij  Plutaichi  illustrium  virorum 
etc. 
ASTEMIO  LUGTINMIO  P.  A.  Crisi  po- 
litica dell'isola  di  Sardegna,  ossia 
Risposta  imparziale  di  ec.  ai  due 
quesiti  propostigli  sulla  medesima 
da  un  Oltremontano.  Italia,  1800, 
/«-i6.'' 

ÌVe  è  autore  latteo  Luigi  Simon,  che  convertì  il 
proprio   nome  e   cognome   in  un  anagramma 
perfetto;  le  lettere  P.  A.  significano  Patrizio 
AlgJierese.  Il  soggetto  poi  della  scrittura  è  un 
sTUito  delle  cose  publiche  accadute  in  Sardegna 
ilal  1795  al  1800,  con  parecchie  considerazioni 
politiche. 
ASTIANATE  COLOCINTI    (  P.     Ettore 
Mazzucchelli     Marl'li  ,     filippino). 
Sette  sonetti  sulle  affezioni  ipocon- 
driache, di  ec.  Brescia,  pel  Tarlino, 
1768,  m-8.*' 
ASTORIINT    (Tommaso    Antonio).    De 
vitali     seconomia    faetus    in    utero. 
Groningce  j    16S6. 
E  opera  del  P.  Elia  Astorim,  carmelitano,  che 
per  la  qualità  dell' argomento  non  volle  publi- 
carla  coi  nome  preso,  vestendo  l'abito  religioso. 
ASTORRE  DA  FAENZA. 
Era  de'  Manfredi,  e  signore   di  Faenza.  Viveva 
al  tempo  di  Franco  Sacchetti.  Ha  rime  nelle 
Raccolte  de'  Poeti  antichi. 

ASTRATTO.    Fedi,  ARSICCIO  INTRO- 
NATO. 


ATA 

ASTROLOGO  IMPERFETTO  NOVA- 
RESE (Gio.  Gasparo  Prina).  Diceria 
astrologica  sopra  la  cometa  di  que- 
st'anno 1680.  Milano j  pel  Monza, 
1681,  in-'èP 

ASTRONO.MIDO  CONOGI  (sac>'  D.  Ja- 
copo SoRTiNo).  Faville  spirituali,  ot- 
tave siciliane,  di  ec.  Palermo,  per 
Giacomo  Epiro,   1684,  in-\Q.^ 

Astuzie  (Le)  d'amore,  ode  (  di  Gio* 
vanni  Dall' Oglio)  in  occasione  di 
nozze.  Bussano,  tip.  Bascggio,  1B24, 
m-8.°  pie. 

ASUMPTIOAE  (Maria  Petronilla  De). 
De  jui'e  Christi  Domini  ad  re- 
gnum  temporale  Judfflorum  disser- 
tatio.  jEsii,    1774?  i«-4-" 

L"  autrire  religiosa  della  congr.*'  dell"  Immacolala 
Concezione  di  Ascoli,  era  di  origine  romana. 
Nacque    in    Bobbio ,  e   fu  Capoci  di  casato. 

Atalipa  (L'),  dramma  per  musica  (di 
Girolamo  Gigli).  Siena,  nella  stam- 
peria del  Publico,  in- 17..^ 

ATALO  ECUDINO.  Lettera  di  ec.  Sa- 
luzzo,  pel  Bodoni ,    1759. 

Sotto  questo  ilnto  nome  il  P.  Diodato  di  Ci>eo. 
min.*"  osserv.*,  della  provincia  di  S.  Tonnoaso 
in  Piemonte,  piiblicò  la  presente  lettera  colla 
quale  venendo  all'oggetto  ch"ebl)e  mons.*  Can- 
gianiila  nella  sua  Embriologia  sacra .  notilicò 
a'  parroclii,  a"  medici,  ed  a  cbiunque  tiene  de- 
bito d' invigilare  sopra  i  parti  e  leti  umani,  la 
necessità  di  provvedere  alla   salvezza  de'  bam- 
binelli, o  non  nati  0  abortivi,  ovvero  projelti. 
ATANASI  BRIVAL  DE  LONIGO    (ab.'' 
Gio.  Battista  Rodella,  bresciano). 
Notizie  intorno  alla  vita  del  conte 
e  cav.^  Federico  Mazzucchelli,  pa- 
trizio   bresciano    e    giureconsulto, 
scritte  da   ec. 
Leggonsi  nel  tomo  XVII  della  ]\uova  Raccolta 
degli  Opuscoli  scientifici  e  filologici,  e  so7io 
sconosciute  alla  ^/og/v7/?fl  Bresciana  del  Pe- 
roni. 

ATANASIO  DA  VERROCCHIO  (Padre) 
(Domenico  Batacchi,  livornese), 
i.^ll  Zibaldone,  poemetto  burlesco 
in  dodici  cauti,  del  padre  ce.  Ael- 
l'  impero,  l'anno  che  si  spera  il  pili 
felice  {Parigi ,  1  8 o 5  ) ,  in- 11.^ 


95 
ATA 

u.°Raccolta  di  novelle  in  sesta  rima, 
dell' ec.    Milano  (forse   Firenze,  o 
Roma),  181  I,  \'ol.  2,  m-8.°,  ed  altre 
volte,  sempre  impresse  alla  macchia. 
ATANASIO.  Fra  Aleandro,   bolognese, 
in  un  suo  libro  stampato  in  Bologna 
nell'anno    i55o,    ha   tolto    a   cele- 
brare per  cose  verissime,  cattoliche  e 
sante:  il  concorso  de' popoli  alla  sta- 
tua et  ai  muri  di    Loreto;  il  san- 
gue uscito  fuor  dell'  hostia  di  Boi- 
sena  ;  gli  altari    fatti    e  consacrati 
per  mano  di  S.  Michele  Arcangelo 
sul   monte  Gargano ,  ec.  ec.  Senza 
luogo  e  nome  di  stamp.,  i  554,  ifi-^° 
La  presente  scrittura  publicata,  al  dire  del  Niceron 
(toni.  WWllì.  pag.  77),  sotto  tale  liuto  nome, 
è   di  Pietro   Paolo  Vergeuio,   già  vescovo   di 
Capo  d'Istria.  Questi  nello  stesso  modo  si  coprì 
publicando   altre    sue  opere    contro  la  Chiesa 
Cattolica  Romana,  siccome  nelle  seguenti: 

i.*^  Delle  commissioni  et  facultà  che 
papa  Giulio  III  ha  dato  a  mons.^ 
Paolo  Odescalco  ,  comasco ,  suo 
nuncio  et  inquisitore  in  tutto  il 
paese  de' magnifici  signori  Grisoni. 
Al  signor  P.  Antonio  Di  Nassale. 
Nell'anno  MDLllIl,  in-S." 
iP  Contra  Durantem  de  Palazzolo 
Cardinalem.  In-S.'^ 
3."  Copia  di  una  lettera  scritta  a 
ini  di  gennaro  MDL,  nella  quale 
sono  alcune  nuove  di  Germania  e 
d' Inghiltei'ra  circa  la  religione.  Di 
Basilea,  a  quarto  (sic)  di  Gennaro 
neir  anno  M  •  D  •  L  •  in-S.°  pie. 
4.*^  La  Dichiarazione  del  Jubileo 
che  ha  da  essere  in  Roma  nell'anno 
M  •  D  •  L  •  Basilea,  MDXLIX,  m-8.° 
5.°  Declaratio  Jubilei  futuri  Rompe 
an.  i55o  ad  Raphaelern  Paravici- 
num  cui  eam  mittit  Borrseus  etc, 
addita  de  ortu,  natura,  usu  alque 
discrimine  eorum  jubikeorum  etc. 
explicatione.  Basilece ,  sine  anno, 
in-S." 
Quest'  ultimo  articolo  è  traduzione  dell"  antece- 
dente, a  cui  il  BoRREO.  chiamato  paranco  Cel- 


96 

ATR 

6°  Fasciculi  rerum  expetendarum 
et  fugiendarum.  In-S.° 
y,°Scholia  ad  Reginaldi  Poli   ora- 
tionem  ad  Cffisarem,  qua   illum  ad 
arma  contra  eos,  qui  evangelio  no- 
men  dederunt,  instigat.  i554,  i?i-/^.^ 
8.°   Del    matrimonio     de'    preti     e 
delle  monache.  A"" XX  di  dicembre 
MDXLIX  j    stamperia    di    Giacomo 
Parco^  in-S.''  Fedi^  BONINI  (Bonino 
De').  —  Camera  (  Della  )  e  Statua  ec. 
ATEGA  ONANZIO  (Antonio  Da  Gaeta, 
cav.'''  napoletano).  Breve  discorso  di 
ec.  per  la  riformazione  della  Bolla 
Gregoriana  ec.  Messina,  i6y3,in/bgl. 
Il  Cat.  Imperiali  ne  cita  un''  eilizione  di  fcne- 
zia ,   per  Giulio   Galasso,  1G71,   parimente 
in  Jogl. 
ATENEO  (  M.  Antonio  ).  La  gramma- 
tica volgare  di  ec.  Napoli j  SidtzbaCf 
i533,  m-4." 
Era  del  casato  Carlino.  Costui  prese  il  nome  di 
Ateneo,  avendo  forse  appartenuto  alTAcademia 
del  Pontano. 
Atestiiiorum  (De)  Principum  calanii- 
tatibus,  commentarii    (auctore  D. 
Salvat.VENTURiNo,  Incensi).  Lugdunif 
Batavorum  .    1 7  5  5 ,  in-^° 
ATHANASIUS.  Fedi  sopra,  ATANASIO. 
Atlante    letterario    e   cronologico   per 
lo  studio  della  letteratura  italiana, 
di  G.  T.  (Giovanni  Tesia).  Livorno, 
i8a8,  in  Jogl. 
Atrio    (L')    de'  Sacerdoti,    cioè  Con- 
siderazioni in  ordine  allo  stato  ec- 
clesiastico e  sacerdotale,  presentato 
alla  congr.*^  de'  RR.   PP.  detti  della 
Missione    da    un    sacerdote     della 
congr.^  della  Madre  di  Dio.  Lucca^, 
per  Giacinto  Paci,  i6y5,  m-12.";  e 
in  Genova,  appresso  Giorgio  Fran- 
chi ^   1687. 
Se  ne  fece  una  terza  edizione  più  corretta  ed  ac- 
cresciuta   appresso    Domenico    Ciuf  etti ,  nel 
1711,   //?-i2.",  dalla  (piale   si  viene   in  cogni- 
zione delfautore,  portando  quest'ultima  il  nome 
del  P.  Bernardino  l'EROTTi,  della  congregazione 
della  Madre  di  Dio. 
ATROMO  TRASEOMACO  CALABRESE. 
Lettere  di  ce.  all'autore  del   testa- 


ATT 

mento  politico  sul  libro  De  eriidi- 
tione  j4 postolorum  di  un  tal  Gio- 
vanni'.Lami,  dott.^  di  santa  Croce 
in  Toscana.  Fenczia,  presso  Dome- 
nico Tabacco  con  licenza  de^  superiori 
e  privilegio,  \y^i,  in-S.° 

Diconsi  impresse  in  Lucca  senza  le  dovute  li- 
cenze. Chi  le  attribuisce  al  P.  Lagomarsini, 
gesuita,  chi  al  P.  Zaccaria,  altro  gesuita,  e 
chi  ad  and)edue,  ajulati  da  Leone  Pascoli.  Si 
critica  in  esse  ciò  che  contiene  la  prima  edi- 
zione del  Lami  De  eruditione  Apostolorum. 
Questi  si  ribeccò  nella  seconda  edizione  del 
17CG  ,  notabilmente  accresciuta.  Secondo  il 
Cuccagni  (  Elogio  del  Zaccaiia  )  aveva  il 
Zaccaria  preparata  una  nuova  risposta  a  questa 
nuova  edizione  ;  ma ,  accaduta  la  morte  del 
Lami ,  non  volle  insultarne  la  memoria.  Si  du- 
bitò dal  Lami,  che  le  su  riferite  lettere  fossero 
parto  d'un  minore  osservante  chiamato  P.  Co- 
simo Pelli;  tutti  però  convengono  che  non  sieno 
di  lui.  Desumiamo  anche  dalle  nostre  schede, 
che  alcuno  le  ascrive  ad  un  Antonio  Tommaso 
Barbaro,  calabrese,  di  Sant'Agata  di  Preca- 
core ,  il  quale  venne  preso  di  mira  dal  Baretti 
nella  Frusta  letteraria. 

Attalia ,  tragedia  sacra  del  signor  Ra- 
cine,  trasportata  in  versi  da  un  Aca- 
demico  fiorentino  (priore  Nicolò  Si- 
MiNETTi).  Pisa,  Prosperi,  i  792,  m-8." 

ATTEMANO  STINVALENI.  Fedi,  ANTI- 
MACO  FILALETE. 

ATTENIDE  MELENIO.  Fedi,  ERINNIO 
SOTERO   Pastor  Emonio. 

Attentati  politici  e  militari  di  alcuni 
Grigioni  contro  i  popoli  del  Dipar- 
timento dell'Adda  (di  D.  Cesare 
Sertoli).   Milano,    1814?  ùi-^.^ 

ATTEO  SINOPRIO  P.  A.  (Girolamo  Ga- 
staldi, genovese).  Poesie,  di  ec.  Ge- 
nova, 1780. 

Atti  de'  gloriosi  martiri  Felice  e  A- 
danto,  volgarizzati  ed  illustrati  di 
alcune  annotazioni  da  un  divoto 
de'  medesimi  santi  (ab.^'  Francesco 
Valesio).  Roma,  Salvioni ,  i733, 
in-l"" 

Atti  degli  Apostoli,  con  note  dal  fran- 
cese tradotti  (dal  card.*""  Annibale 
Albani).  Boma ,  Pagliarini j  1747? 
m-8.° 


97 


ATT 

Alti  (iella  controversia  letteraria,  in- 
sorta in  Padova,  per  causa  dell'e- 
pitaffio del  (7."»  conte  Daniello  An- 
tonini, seppellito  in  coro  di  vSan- 
t'Agostino,  dell'ordine  de'  Predi- 
catori. Scìiz'  alcuna  data  (nìa  Fer- 
rara o  PadovajCivcA  il  ly^G),  z/r8." 
Ristampati  nel  tomo  VI  delle  opere 
del  P.  Giacinto  Serry.  Lugdiinì  (ma 
p^eneziaj  per  l'Occhi),  1770,  infògl. 

Questi  Atti  si  compongono  d' una  lettera  del  P. 
Serrv,  in  data  di  Roma,  che  era  stata  attri- 
buita prima  a  mons.'  Giusto  Fontanini  ;  d'una 
apologia  del  sig.  AuRiGHl,  e  di  altre  sei  lettere 
dello  stesso  V.  Serry.  I  primi  due  opuscoli 
erano  stali  publicati  in  addietro  separatamente. 
Di  questa  stomachevole  lite  parla  il  Mazzuc- 
cheili  {Scritt.  d'Italia,  toni.  I,  pog.  1128),  il 
quale  ci  fa  sapere  che  detto  epitaffio  era  stato 
composto  dal  cav.^  Alessandro  Papaf.vva,  pado- 
vano, e  che,  secondo  il  parere  dell' Arrighi , 
era  stato  corretto  ed  in  alcuna  parte  cangiato. 
Molte  satire  corsero  manoscritte  in  tale  occa- 
sione; e  perchè  il  Serry  era  francese  e  TAr- 
RiGHi  di  Corsica,  una  fra  le  altre  comparve  che 
incominciava  -  Un  Gallo  ed  un  Can  Corso 
insieme  han  zuffa.  -  Rigoroso  comando  supe- 
riore fece  terminare  il  contrasto.  Intorno  al 
mentovato  epitaffio  dehb'essere  pure  alle  stam- 
pe un  Esame,  di  cui,  per  cpianto  veniamo 
assicurati,  fu  autore  Ferdinando  Degli  Obizi, 
padovano. 

Atti  della  coronazione  del  cav.^  Per- 
fetti, fatta  in  Campidoglio.  Roinaj 
De  Bossi j,  1725,  in-^.^  Vedi ^  Re- 
lazione dell'  incoronazione  ec. 

Atti  di  fede,  speranza  e  carità,  dif- 
fusamente esposti  ec.  (dal  sac.^'  Se- 
bastiano Marcuzzi  ).  Treviso  j  Pa- 
luel/oj    1 7  7  B ,  in- 12.° 

Atti  (Gli)  di  S.  Nicolò,  vescovo  di 
Mira  (del  sac.^  Francesco  Antonio 
MiLLANo,  da  Trino).  Casale j    174^- 

Atti  e  decreti  del  concilio  diocesano 
di  Pistoja  dell'anno  MDCCLXXXVI. 
Ivij  per  Alto  Bracali  j  (1788),  in-^.^ 

Vi  è  unito  il  riti'atlo  di  mons.^  Francesco  Ricci, 
che  presiedè  al  detto  Sinodo,  e  v'ha  pure 
una  stampa  rappresentante  1'  interno  della 
chiesa,  cogli  intervenuti  al  medesimo.  Sem- 
brerebbe che  a  Cario  Mengoni,  segretario  di 
quello,  delibasi  attribuiic  la  compilazione  degli 
TOM.   I. 


ATT 


Atti,  portando  essi  il  suo  nome:  ma  il  Potter 
{Tic  de  Scipion  Ricci)  non  dubita  di  assicurare 
che  i  medesimi  furono  stesi  dall'abate  Pietro 
Tamririm,  promotore  del  Sinodo,  unitamente 
air oratoriano  Vincenzo  Palmieri,  uno  de' teo- 
logi deputati.  Anche  il  canon."  Ferdinando  Pa- 
nieri, altro  de"  teologi,  jìotrebbe  averne  avuta 
parte,  e  medesimamente  l'ab.  Reginaldo  Tansini. 

Atti  ed  affetti  ec.  Vedi,  Anima  (L') 
in   traccia  ec. 

Atti  viituosi  interni  dell'anima  cri- 
stiana con  li  quali  facilmente  si  può 
conseguire  la  perfezione,  da  un  re- 
ligioso raccolti  e  dati  in  luce  ad 
istanza  delle  Sorelle  della  Congre- 
gazione dell'Umiltà  ticBoma,  1616, 

Furono  ristampali   in  séguito  varie  volle   col  ti- 
tolo di  Palma    spirituale  fruttifera  d'atti 
i'irtuosi  dell'  anima  ec.  ora.   col   nome,  ora 
senza  nome  dell'autore  Biagio  Palma,  chier." 
reg.*  della  congr.*  di  S.  Paolo. 
Attila,  dranjma  in  musica  recitato  nel 
Regio  Ducale  Teatro  di  Milano  (di 
Ascanio  Lo.NATi,  milanese).  Ivi,  Ma- 
latesta,  in- 11.'^ 
Altri  drammi   compose  il   Lo>'ATi   registrati  dal 
Quadrio  {toni.  Ili,  part.  II,  pag.  477).  Igno- 
riamo se  alcuni  d'essi  sieno  del  pari  anonimi. 

Attilse  Hunnorum  Regis  historia.  Vedij 
Trattato  della  precedenza  ce. 

ATTIZZATO  Acad."  Addormentato, 
Riacceso,  e  della  Fucina  (Daniele 
Spinola).  La  Bietolata,  dialogo  in- 
torno alla  risposta  alli  quesiti  di 
Benedetto  Maghetti,  fatta  da  donno 
Pietro  Emmanueli.  Macerata,  ap- 
presso Pietro  Sah'ij  iS^y,  i/i-4-° 
Fedi,  LANDINO  ALPESEI. 

ATTIZZATO  Acad."  Ferrarese  (cav.^ 
Gio.  Battista  Guariti).  Il  Verrato  se- 
condo, ovvero  Replica  ec.  in  difesa 
del  Paslor  fido  contro  la  seconda 
scrittura  di  Giasone  De  Nores  inti- 
tolata: Apologia  ec.  Firenze,  per 
Filippo  Giunti,  1593,  i/2-4-^  Vedìj 
Verrato  (11)  ec. 

Atto  di  riconoscimento  col  (juale  il 
fanciullo  pervenuto  all'uso  di  ra- 
gione deve  alzare  la    sua   mente  a 

7 


98 

AUD 

Dio  ec.   (del   P.   Pietro    Maria   Lo- 
MELLiNO,  teatino,  genovese).  Genova^ 
per  Antonio  Casaniarrij  1 688,  in- 1 2." 
Attrattive  (L')  oninipo tenti  dell'amore 
di  Giesù  Chiisto   nnico  Paradiso  di 
questo  mondo,   descritte  dal  P.  Ste- 
fano Binetti ,  della  comp.^  di  Gesù, 
tradotte  dalia  lingua  francese  nel- 
l'italiana  da   un   padre  della  stessa 
compagnia    (P.    Giuseppe    Fozio). 
Roma,  pel  Mascardi^  1 643 ,  in- 1 2." 
Auctoris  epistolae  anonimse  congressus 
Parnassi,  et  observationum  antecri- 
ticarum   in  se  ipsum  animadversio. 
Vedij  Osservazioni  anticritiche  ec. 
Auctoris  (Jacynti  Serry,  ord.  proedic.) 
historire  Congregationis  de  Auxiliis 
defensio  ad  versus   querela  m   Caroli 
Casparis  Mentzenii,  Academise  Tre- 
visensis  Syndici.  Lovaniij  apud yE^i- 
diuni  Deniquej    1701. 
Auctoris  vindiciarum  prò  V.  CI.  Ja- 
cobo    Martorellio    Palinodia.    Dal. 
Neap.  VlKal  Sept.  i']5g,  in-4.° 
Nicola  Ig^ARRA,  autore  di  questa  scrittura,  per 
r  interpretazione  di  un  antico  epigramma  greco, 
trovato  in  Napoli  nella  regione  detta  de'  Ver- 
gini, publicò  altre  due   operette  di  simile  ar- 
gomento. 
Auctoritate  (De)  sacr^e  scripturae  liber. 

Cracovice,  161  i,  i//-8." 
Questo  pericoloso  scritto  di  Fausto  Sociìvo,  sanese, 
che  da  prima  lo  dettò  in  lingua  italiana ,  e  che 
poi  lo  tradusse  nella  latina  e  nella  francese, 
serve  quale  introduzione  alla  dottrina  de'  suoi 
settarj.  Fu  stampato  più  volte,  ora  senza  nome 
d'autore,  ora  sotto  il  falso  nome  di  Domenico 
Lopez ,  gesuita.  Secondo  il  Sandio  {Bibl.  An- 
titrinitaria,  pag.  6G  e  67),  l'edizione  italiana 
vide  la  luce  verso  il  ia70. 

AUDALGO  TOLEDEMIO  P.  A.  (marc.'^ 
Girolamo  Teodoli).  La  Marchesa 
di  Prato  Falciato,  o  sia  l'Impostor 
ravveduto,  comedia  di  ec.  IVel  tomo 
f^l  della  Biblioteca  teatrale  italiana^ 
scelta  e  disposta  da  Ottaviano  Diodati. 
Lucca,  J^^allcj  1762,  /«-8.** 

Una  raccolta  di  sue  comedie  aveva  già  publicato 
l'autore  sotto  tale  nome  arcadico  l'anno  avanti 
in  Roma ,  pel  Salomoiii. 


AUG 

Audi,   beata   Seraphin   etc. 
Principio  d'inno    (del  sac*  oblato  Carlo   ROSA) 
che  lessesi  nel  Brei'iario  Ambrosiano. 

Audi,  benigne  conditor  etc. 

Inno  che  recitasi  a  vespro   ne'  sabati  di   Quare- 
sima, il  cui  autore  si  crede    comunemente  S. 
Ambrogio,  benché  il  Maori  (Dick.'  degli  Inni, 
png.  ai)  l'abbia  ascritto  a  S.Gregorio  Magno, 
nelle  cui  opere  fu  anche  inserito  dai  Maurini. 
Michele  Timoteo  altribuillo  ad  Aurelio  Pruden- 
zio, sebbene  ne' suoi  Inni  stampati  non  si  trovi. 
AUFILENIO  Acad."  Agiato  (Gio.  Bat- 
tista Chiaramonti,  bi'esciano).  Cica- 
lata in   lode  dei  fichi,  recitata  nel- 
l'adunanza letteraria  di  casa  Maz- 
zucchelli  il  dì  i4  agosto  i  y56,  da  ec. 
Bresciaj  senza  nome  di  stamp.j  i  766, 
in-S.^;  e  di   nuovo,  J^enezia ,  Zatta, 
1767,  //7-4.'* 
Augurj   (Gli)  per  le  faustissime  nozze 
del  signor  marc.*^  Lanfranco  Cortese 
e   di  donna  Anna   Resta,   milanese, 
epitalamio.   Modena _,  Società  tipo- 
grafica _,    1783. 

Poemetto  diviso  in  tre  parti;  della  prima  è  au- 
tore Ergeo  Plistene  (Alessandro  G.iVndi.m);  della 
seconda  Nidasio  (P.  Maria  Lorenzo  Ronchetti, 
min."  conv.");  della  terza  Amaranto  Filomenio 
(Paolo  Baraldi).  Sotto  Zclindo  Galafinio , 
autore  del  sonetto ,  copresi  mons.*  Francesco 
Martinetti. 

Augurio  (L'),  canto  {in  ottava  rima, 
del  conte  Agostino  Amedeo  Tana, 
piemontese)  per  la  nascita  della  prin- 
cipessa Maria  Clotilde  di  Borbone. 
Senza  data  (ma  certamente  Napoli j 
1786)  m-8." 

AUGUSTI  (Apostolo).  Lettera  di  ec. 
al  P.  Benedetto  Maria  Brignole, 
della  congr.*^  della  Madre  di  Dio, 
in  cui  si  contengono  alcune  rifles- 
sioni soprala  risposta  data  alla  Dis- 
sertazione intorno  alla  questione: 
Se  chi  per  giusta  cagione  è  dispensato 
daW astinenza  dalle  carni  ,  s' intenda 
dispensato  dal  digiuno.  Lucca  j  pel 
Marescandolij,    1738,  m-8." 

L'autore  delle  Nov.  leti,  di  f^eìiezia  {i7iO,pag. 
29l),  dopo  aver  dato  notizia  di  un'altra  opera 
anonima,  publicata  in  Milano  nel  1740,  in  ri- 


AUG 

sposta  alla  mentovala  letti-ra,  cosi  conchiude  : 
<i  che  poi  Apostolo  Augusti  sia  l'autore  ilelle 
"  Annotazioni  critiilie  sopra  il  novo  libro 
•ideila  Storia  civile  del  regno  di  jS'apoli . 
'>ella  è  Tannotazione  migliore  che  crediamo 
"  poter  fare  sopra  di  ([ueste  nuove  carte  "  ;  e 
noi  dunque  soggiungeremo  che  questa  lettera 
è  del  P.  Sebastiano  l*AOLl,  a  cui  furono  attri- 
buite le  suddette  Annotazioni  al  libro  IX 
della  storia  di  Pietro  Giannone:  il  clie 
vien  confermato  dal  suo  biografo  P.  Paciaudi 
{pag.  6), 

ì^edij,  Di,sini,'aiiiìO  (II)  flcH'Aposloh» 
Ausfusti  ce. 
Augustiuiana  Ecclesiae  Romanse  doc- 
trina  a  cardinalis  Sfondrali  nodo 
exti'icata  per  varios  S.  Augiistini 
discipulos.  ColonuBs  ijpis  hceredwn 
Cornelii  ah    Es^mon  ^    '700,    ///-fi." 

/•/z-4.° 

L'opuscolo  intitolato:  Obseri'ationes  in  excerpta 
e  libro  cui  titulus  :  Nodus  prcedestinationis . 
collectcs  ex  Ecclesia;  dogmatibus  de  gratia 
Dei,  che  contiene  questo  hbro,  è  delTabate 
Celso  Cerri,  milanese,  canon."  rcgol.''  di  S. 
Salvatore. 

Augustini  (S.),  opera  omnia.  Penetìis, 

1809,  '"-4-" 

La  prefazione  anonima  è  dell'abate  Prosdocinio 
Zabeo,  padovano. 

—  EJUSDEM,  opera  varia. 

Molti  scritti  furono  attribuiti  a  questo  Santo  Padre, 
che  non  sono  suoij  e  noi  ora  rivendicheremo 
a'  loro  veri  autori  i  seguenti:  —Liber  exhorta- 
tionis ,  ovvero,  come  volgarmente  vien  chia- 
mato: De  salularibus  dociimentis  adquein- 
dam  Coinitcm.  Quesl"  opera  si  continuò  a 
stampare  fra  le  opere  di  lui  fintanto  che  i  bene- 
meriti monaci  Maurini  scoprirono  un  antichis- 
simo codice  colberlino,  reputato  del  secolo  in 
cui  visse  S.  Paolino,  in  fronte  del  quale  leg- 
gevasi:  Sermo  Beati  Paulini  Forojidiensis 
Episcopi  cuidani  amico  in  sasculo  militanti 
pacem  etc.j  e  restituirono  V  opera  al  vero  au- 
tore. Già  Erasmo  di  Rotterdam  aveva  sospet- 
tato che  questo  scritto  non  fosse  di  S.  Agostino. 
—  11  P.  Madrisio  nelT  edizione  sua  di  tutte  le 
opere  di  S.  Paohno  {Venezia,  Pi  Iteri .  1757) 
si  fa  inoltre  a  dire  che  quell'opuscolo  publi- 
cato  sotto  il  nome  d"  incerto  neìV  opera  di  S. 
Basilio  {toni.  II,  ediz.  di  Parigi,  1722)  che 
ha  per  titolo  :  Admonitiones  ad  filium  spiri- 
tualem  etc. ,  iia  un  pui'o  ristretto  dell'  opera 
di  S.  Paolin'o,  raccozzato  con  diverso  ordine  da 
quahhe  mona'o. — Ci  fa  sapere  il  Cave  (\ol. 


99 
AUG 

I .  ediz.  di  Basilea,  pag.  217)  che  Ilario,  dia- 
'■ono  romano,  nativo  di  Sardegna,  che  (lori 
negli  anni  del  Signore  584 ,  scrisse ,  siccome 
ne  sono  persuasi  i  dotti:  Qucvstiones  in  vctus 
et  noi'um  testamentuni  quce  inlcr  Augustini 
opera  legiintur,  et  commentarios  in  Episto- 
liis  S.  Paidifjui  i/iter  A mbrosii  opera  liaben- 
tur.  —  Intorno  a'  commenti  sopra  le  Epistole 
di  S.  Paolo  sono  di  parere  i  PP.  Benedettini 
che  sieno  di  varj  scrittori,  atteso  la  diversità 
dello  stile  e  delle  sentenze.  —  Il  sermone  XXII 
dei  CXLI  De  Sanctis  attribuiti  a  S.  Agostino . 
dice  Francesco  Fabrizio  (  Histor.  Bibl.  Fa- 
briciana;  ,  toni.  I ,  pag.  228  )  che  non  sia  di 
lui,  ma  bensì  di  S.  Pier  Grisologo,  arcive- 
scovo di  Ravenna ,  a  cui  S.  Idelfonso  ascrive 
del  pari:  De quinque  ìueresibus  liber,  contro 
il  parere  di  Beda  che  lo  vuole  di  S.  Agostino. 

—  Il  medesimo  Fabrizio  aggiunge  che  il  ser- 
mone XXXVI  sia  di  S.  Eusebio,  vescovo  di 
Vercelli.  — ■  Tcolilo  Rainaudo  {De  malis  et  bo- 
nis  libris  erotema  X,  pag.  148)  restituisce 
a  S.  Leone  I  Papa  due  altri  sermoni  attribuiti 
a  S.  Agostino,  cioè:  Sermo  octainis  S.  Leonis 
de  Epiphania ,  che  si  legge  Inter  sermones 
S.  Augustini  de  tempore  N.  XXXIII  :  e 
quello  quivi  numerato  LXIII  che  si  legge  col 
titolo:  Sermo  quintus  S.  Leonis  de  Quadra- 
gesima.—  Guglielmo  Cave  {De  script.  Eccl. 
ut  supra)  restituisce  a  S.  PIASSIMO,  torinese, 
molte  omelie  che  furono  attribuite  a  S.  Ago- 
stino, che  si  leggono  nell'omelie  De  tempore. 
e  sono,  rXI,  la  quale  viene  ad  essere  la 
quarta  delle  sei,  In  Natali  Domila,  di  S. 
Massimo  j  la  XXXVII,  che  è  la  settima  delle 
otto,  In  Epiphania  Domini,  e  la  CXX  De 
Juda  traditore.  —  Inoltre  delle  omelie  De 
Sanctis  attribuite  a  S.  Agostino,  la  quinta  è 
quella  di  S.  3IASS1M0  In  Natali  B.  Stephanij 
la  XXVII  è  la  quinta  del  medesimo  S.  Mas- 
simo, In  Natali  Sanctorum  Petri  et  Pauli. 

—  Di  più,  il  sermone  XIX  di  quelli  di  S.  A- 
gostino,  intitolato:  Sermo  de  verbis  Domini , 
giudicasi,  al  dire  dei  medesimo  Cave,  che  sia 
altresì  di  S.  Massimo,  tuttoché  nelle  sue  opere 
non  si  abbia.  —  Di  altre  omelie  di  S.  Mas- 
simo, che  vanno  sotto  il  nome  di  S.  Agostino, 
parla  il  P.  Mabillon,  a  cui  ci  riporteremo  {Mu- 
seum  Italicum ,  toni.  I,  part.  II,  pag.  l).  — 
Furono  ancora  malamente  ascritte  al  Padre  S. 
Agostino  alcune  meditazioni  ed  orazioni,  ma 
queste  siccome  pure  altre  orazioni  attribuite  a 
S.  Anselmo  sono  d'un  certo  Giov agnellino  di 
Ravenna  ,  soprannominato  anche  il  Piccolo 
Gl0VA>.>l,  secondo  abate  di  Fécamp  ni  Nor- 
mandia, sotto  il  cui  vero  nome  furono  date 
alla  luce  dal  teste  mentovato  Mabillon.  Al  dire 
del  sig.  Lerou.\  de  Lynci  {Essai  /list,  et  litt. 


100 

AUR 

de  VAbbaye  de  Fécamp)  il  cognome  di  questo 
Giovanni  era  Dalie  ,  il  che  si  tace  dal  Ginaiuu 
{Diss.  sulla  Ietterai.  Ravennate  e  Scritt.  Ra- 
vennati). —  A  queste  apocrife  opere  del  Santo 
Dottore  aggiungeremo  puranco  :  Sermones  ad 
fratres  in  heremo ,  generalmente  creduti  di 
S.  A<^ostino,  benché  il  Pennoto  ed  il  Bellar- 
mino per  tali  non  li  accettino^  ne  li  ricono- 
scano; -  Augustini  ad  articulos  sibì  falso 
impositos,  che  è  lavoro  di  S.  Prospero.  -De 
incarnationej  è  un  leggiero  opuscolo,  dove 
r incognito  scrittore,  che  volle  apporvi  il  ri- 
spettabil  nome  di  x\goslino ,  non  ha  fatto,  come 
avverte  il  Rainaudo,  che  sfiorare  il  libro  De 
principiis  di  Origene.  -  Hypognostici  opus, 
hbro  che  sa  di  Pelagianismo,  e  condannato  da 
Celestino  I.  —  Finalmente  noi  taceremo  delle 
altre  opere  apocrife  del  Santo ,  che  credonsi 
composte  da  autori  non  nostri  nazionali,  le 
quali  non  hanno  perciò  relazione  allo  scopo 
del  nostro  lavoro  {dai  mss.  M erati). 
Vide,  AaiBROSIUS  (S.). 
AUGUSTINUS  FLORENTINUS  CAMAL- 

DULENSIS. 
E  Agostino  FoRTi'MO,  nato  in  Fiesole,  che  stampò 
latinamente  in  due  Parti  {Pars  /,  Fiorentine, 
typis  Sei-martelli,  is-òj  Pars  II,  Fenetiis, 
typis  Guerra,  1379)  la  Storia   dell'  ordine 
Camaldolese,  ed  altre  opere. 
Augusto  (L')   viaggiatore,    o  sia  Dei 
viaggi  di   sua    maestà  Giuseppe  II 
fatti  in  Francia  sotto  nome  di  conte 
Falckenstein,  traduzione  dal  tede- 
sco di  B.  B.  (Bartolommeo  Borroni). 
Pavia j  Porro  e  Bianchi ^  1777,  ìVì-8.° 
AUGUSTUS  UTINENSIS. 
Poeta  latino   del   secolo  XVI,   nativo   d'Udine, 
della  famiglia  Oraziani  ,  che  facevasi  chiamare 
pure,  secondo  Puso  del  tempo,  Publius  Au- 
gustus  Gratianus. 
AULICmO  (Vincenzo)  (P.  Pietro  D'O- 
nofrio ,    dell'  Oratorio  ).    Relazione 
isterica  del  raro  Crocifisso  d'avorio 
che  si  venera  in  Napoli  nella  do- 
mestica   cappella    di     ec.    Napoli, 

1 8o4  j  ifT-  fo§l- 

Aurea  luce  et  decore  roseo  etc. 

Inno  in  lode  de''  santi  apostoli  Pietro  e  Paolo.  In 
commendazione  de'  medesimi  Santi  àvvenc  un 
altro  che  principia -Fe/i.r  per  omnes  festum 
mundi  cardines.  -  Questi  due  inni  leggonsi 
ne' Breviari .  e  wtW  Innario  Tomasiano,  dal 
quale  Innario  furono  trascritti  e  stampati  in 
line  delPedizione  di  Boezio:  De  consolationc 


AUR 

p/iilosophice.  dataci  dai  Volpi.  I  delti  due  inni, 
poscia  ripuliti  e  divisi  in  quattro  parti,  vennero 
posti  nel  breviario  riformato.  Vengono  essi  at- 
tribuiti alla  famosa  poetessa  Elpe  ,  o  Elpide 
(  erroneamente ,  al  dire  d' Apostolo  Zeno ,  cre- 
duta moglie  di  quel  filosofo),  con  autorevoli 
testimonianze  dai  fratelli  Volpi  nella  sopra  ram- 
mentata edizione  di  Boezio,  benché  abbiasi  vo- 
luto dal  venerabile  Tornasi  nel  suo  Innario 
porre  il  secondo,  siccome  composizione  d'un 
certo  Paolino,  che  il  filippino  P.  Francesco 
Madrisio  nella  stampa  delle  opere  di  S.  Pao- 
hno,  patriarca  dWquileja,  sostiene  essere  di 
questo  Santo  medesimo. 

AURELI  (Carlo)  (Lelio  Guidiccioni  ). 
Ottave  nella  canonizzazione  di  S. 
Carlo  Borromeo,  cardinale  di  S. 
Prassede.  Milano j  presso  il  Bordoni  j 
1610,  i>i-4-° 
AURELI  (Lodovico). 

Dubitò  il  Giuratori  che  del  compendio  Ialino  dei 
primi  otto  tomi  della  Storia  Ecclesiastica  del 
card.*'  Baronie,  fatto  da  Alessandro  Tassoni,  ed 
andato  smarrito,  si  valesse  Lodovico  Aureli,  pe- 
rugino, slantechè  ei  pure  publicò  un  compen- 
dio latino  di  detti  annali,  sùbito  dopo  la  morte 
del  Tassoni.  3Ia  dal  sospetto  di  tale  plagio  viene 
difeso  dal  VermigUoli  {Biogr.  Perugina) ,  il 
((uale  fa  riflettere  che  quando  venne  alla  luce 
Tanno  I604  in  Perugia  la  prima  edizione  dei 
primi  sei  libri  del  mentovato  compendio  (edi- 
zione ignorata  dal  detto  Muratori  ) ,  era  il  Tas- 
soni ancor  xvio ,  e  quindi  troppo  sfacciato  era 
il  plagio  perchè  il  Tassoni  non  lo  facesse  pa- 
lese. 
AURELIANO  ACANTI. 

1 ."  Epicedii  a  Pippo.  Feneziuj presso 
Antonio  Bernij  1 747?  "^-4-*^  —  Cam- 
biato il  frontispizio,  ricomparve  la 
stessa  edizione  col  titolo  di  Lagrime 
in  morte  di  Pippo  j  cane  vicentino. 
Milano,   1749- 
Questa  raccolta  di  componimenti  poetici  cU  no- 
vantasette   poeti  italiani ,  fatta   per  la  morte 
d'un  cane  barbone  appartenente  alla  conlessa 
Ottavia   Capra-Ghellini ,    dama  vicentina ,   fu 
publicata  sotto  il   proprio  nome  anagramma- 
lieo  dal  P.  D.  Valeriano  Canati,  chier.''regol.'' 
teatino.  Di  lui  è   il  prologo  in  versi   ottonarj 
anacreontici ,  come    pure  sono  di  lui  i  due  so- 
netti in  istile  fidenziano,  alcune  ottave  col  te- 
stamento eh  Pippo,  un  capitolo  anonimo  che 
ha  per  titolo:  Il  Trionfo  di  Pippo.  In  questo 
capitolo  SI  mettono  in  derisione,  copertamente 
sotto  figura,  alcuni    soggetti  che  si   opposero 


^o^ 


AUR 

alla  pubiicazione  del  lihro.  Iiiollre  ha  il  I*. 
Canati  anche  un' elegia  che  ha  accozzamento 
di  rime  in  mezzo  decersi,  e  colia  quale  pre- 
tese r autore  imitare  i  versi  esametri  e  pen- 
tametri de"  latini  coir  accomodarli  alla  pro- 
prietà e  all'indole  della  nostra  lingua. 

2.°  Il  Roccolo,  ditirambo  (li  ec,  Aca- 
demico  Olimpico.  F^etiezia,  staiiip. 
Pezzana,  17545  in- ^.^\  con  una  ta- 
vola in  rame. 
AURELII,  episcopi  Marturaneusis,  o- 
ratio  in  funere  Laurentii  Medica 
{sic)  Neapoli  liabita.  Sine  uUa  nota 
tjp.   (sed   circa  i^c^-i),   m-4.° 

Benché  non  ci  sia  noto  con  certezza  che  questo 
libretto  sia  privo  del  cognome  delFautore  Aurelio 
BlE>'ATO;  pure  ad  abbondanza  riporliamo  qui 
quest'opera  come  spesso  faremo  in  simili  casi.  Il 
Mazzucchelli  dice  il  Bienato  forse  napolitano. 
L'Ughelli  {Italia  sacra,  toni.  IX,  col.  281) 
asserisce  essere  milanese.  Il  Moreni  {Glorie 
della  casa  Medici,  pag.  45)  dubita  che  vi 
sieno  due  individui  collo  stesso  nome  e  co- 
gnome senza  additarci  a  quali  argomenti  egli 
appoggi  questo  suo  sospetto.  Nessun  Bienato 
poi  è  rammentato  dallWrgelati  negli  Scrittori 
Milanesi,  e  ne  pure  dall'Afflitto  negli  «Scr/f- 
tori  Napoletani. 

Aurelii  Prudentii  C'.cmenlis  V.  G.  o- 
pera  omnia  nunc  primum  cum  codd. 
Vaticanis...  aucta  et  illustrata.  Par- 
mcBj  ex  regio  tjpographeOj  1788, 
voi   2  ,  i>z-4." 

Le  lettere  iniziali  avanti  la  dedica  al  cav.'' Azara, 
dinotano  Joseph  Troili,  che  arricchì  la  pre- 
sente edizione  d'una  prefazione  e  di  note. 

AURELIO  ASCULANO.  Fedi^  EURIALO 
D'ASCOLI. 

Aureo  regno  di  Ferdinando  IV,  re 
delle  Due  Sicilie  (di  Michele  Sar- 
CONE,  segretario  dell' Academia  di 
scienze  e  belle  lettere  di  Napoli  ). 
Ivij    1780. 

Aureus  de  utraque  potestate,  tempo- 
rali et  spirituali  scilicet  libellus,  in 
liunc  usque  diem  non  visus,  Soni- 
niuni  Viridarium  vulgariter  nuncu- 
patus  etc.  (curante  yEgidio  D'AuRi- 
GNÌ,  bellovano  in  lege  licentiato). 
Lnpressum  Parisiis  ,  opera  Jacohi 
Pouchinj  1 5 1 6 ,  i/i-4- '  pie- 


AUR 


Barbier  {nutn.  ioa25).  Prima  edizione  latina  di 
quest'opera. 

Fedi,    ACHILLINI  (Philothaei)  etc. 
Somnium  Viridarium  etc. 
AUI\lin:0  FORASTI  (Cav.)  {anagramma 
di    Fra    Fausto    Ferrerio,    minore 
osservante).    Pepe  e  sale    per  con- 
dire le  zucche  de'  politici  ignoranti, 
pel  convito    apparecchiato  da    Mi- 
nerva  al  Genio  universale,   imban- 
dito da    ec,  Torino j  credi  Colonna j 
1682,  m-i2.° 
AURILLA  GNIOLIA    (  Enrica    Dionigi 
Orfki,  poetessa  romana).  Ottave  per 
la   gita   in    Orvieto  del  card. *^  Luigi 
Lambruschini,  di  ec. 
AURISBE  TARSENSE  (Cornelia  Barbaro 
Gritti,   veneziana). 
I."   Rime  ec, 
Nel  quarto   trimestre   dell'anno  terzo  del  Gior- 
nale poetico,  ossia  Poesie  inedite  d'italiani 
viventi,  f'^enezia ,  per  lo  Storti. 
2.*^  Canzone  [in  dialetto  veneziano), 
di  ec.  a    Polisseno    Fegejo    (  Carlo 
Goldoni). 
Aurora  (De)  Boreali,  /^/c/e^  Nova  me- 

thodus   etc. 
Aurora  ccelum  purpurat  etc. 
Inno  che  cantasi  alle  laudi  delle  ore  canoniche, 
in  tempo  pasquale.  Fassene   autore  da   alcuni 
S.  Ambrogio.  Poche  sono  le  strofe  dell'antico 
che  siensi  ritenute^  le  quah  sono  notabilmente 
mutate  nelle  parole,  per  quanto  può  osservarsi 
ni'WInnaì-io   Tomasiano.  Dal  Tomasi  però  e 
dal  Rotigni  quest'Inno  si  riferisce  come  d'au- 
tore incerto. 
Aurora  della   libertà,   ovvero   lo  Scio- 
glimento   del    Consiglio    supremo, 
comedia  dedicata  ai  vei-i  piemontesi 
democratici  (del  conte  Caisotti,  di 
Chiusauo).  Eridania  {Torino) ,  anno 
IX  rcp.  (i8o2-i8o3),  stainp.  Bianco, 
in-^:' 
Aurora  jam  spargit  polum  etc. 
Inno  che  si  recita  alle   laudi  della  feria  del  sa- 
bato. Si  attribuisce  a  S.  Ambrogio,  ed  è  con- 
tinuazione dell'inno  -  Sunune  Parens  clemen- 
tice  etc.  Varia   dall'antico  in  alcune  parole, 
siccome  osservar  si  può  nel  Tomasiano  In- 
nario. Apparisce  di  esso  Santo  da  un  codice 
vetusto,  posseduto  un  tempo  dalla  regina  Cri- 


402 


AUT 


slina  di  Svezia.  Ma  siccome  im  tal  codice  era 
ignoto  a'FP.  Mamini,  cosi  quest"Imio  fu  oni- 
messo  nelle  edizioni  delle  opere  che  i  medesimi 
fecero  di  lui. 
Ausoiiii    Peonii    epigrammata  el  alia 
opuscula.  F^enetiisj  anno  incarnatio- 
nis  doniinice  M.  CCCC.  LXXII,  in  fai.  pie. 
Prima  edizione   di  questo  poeta;   l'editore  Bar- 
tolommeo  Girardino,  in  alcuni  esemplari,  non 
pose  che  le  sole  iniziali  B.  G. 
Aiispicatissimas  (In)  nuptias  Goniiluin 
Bernardini  Caiselli  et  Pisanse  Bran- 
dolinffi,    patriti^e  venetse.  epithala- 
mium  A.  M.  (Antouii  Mattioli).  U- 
tinij  apud  Fongarinunij  iy4^,  in-^^ 
Austria  (L')  Anicia  nella  Maestà  cat- 
tolica dell' ibero  monarca  Carlo  JI, 
libri  quattro  di  D.  Cijiriano  Boselli, 
monaco  olivetano  ec.  F^ol.  Ij  Part.  Jj 
Lib.  I  {il  solo  publicnto)j,   Milano,, 

Malatestaj    1680,  m-4-° 
(iì\  Piaccio   {De  sci'ipt.  Pseud.)  a  carte  37,  ha 
5>  commessi  tre   shagli;  il  primo   col  dire  che 
j>]a  suddetta  opera  uscì  nel  1681;   il  secondo 
«  chcendo  che  ne  fu  autore  Girolamo   Boselli  ; 
5j  e  il  terzo  coir  affermare   che    le   medesime 
»  cose  abbia   dette   il  Cinelli ,  il  quale   non  se 
»jle    ha   mai    sognale  »  (  MazzucchelH,  tom. 
II.  part.  \\\,  pag.  1829). 
AUTOMEDONTE  ABEATICO  P.  A.  (mar- 
chese, poi  senatore  Marcello  Mala- 
spina).   Canzone    per  la  venuta    in 
Firenze  di  S.  A.  R.   il  serenissimo 
Francesco  III  di  Lorena  e  di  Bar, 
granduca  di  Toscana.  Firenze j  per 
Bernardino  Paperini,  lySg,  injògl. 
AUTONE  MANTURENSE  (Bali  Gregorio 
Redi).  Andromaca,  tragedia  del  si- 
gnor Bacine,    tradotta   da    ec.  Fi- 
renzej  pel  Manni^    1726,  //z-8.° 
Autore    (L')    de'  due    dialoghi    della 
lingua  toscana  e  i  di  lui  avversar) 
chiamati  in  giudizio  (dell'ab.'^  Tom- 
maso Campastri,  alessandrino).  Mi- 
lano ^  per  i  Balzani j    1760,    in-Ò.^ 
Autore  (All')  delle  due  epistole  contro 
la  dissertazione  de'  casi  riservati  in 
Venezia,  avviso  salutevole  acciò  co- 
nosca   sé    stesso.     Palermo,   1744? 
in-^.^,  e  Napoli  {ior se  Bo ma) ,  l'anno 
suddellOj  //J-8."  —  All'autore   ec. , 


AVA 
secondo  avviso  salutevole  acciò  co- 
nosca sé    stesso.  li^'i j,   circa    Inalino 
medesimo,  in-S.'^* 

Questi  due  avvisi  si  credono  opera  del  P.  Gio, 
Battista  Faure,  gesuita. 

Autore  (All'  )  delle  teorico-pratiche 
suir  ipocondria  di  Orazio  la  Mae- 
stra ,  S.  R.  (Santi  KoMEo).  Napoli, 
1820,  ^«-8.'' 

Autori  (Degli)  dell'errore  della  messa, 
del  vero  e  falso  sacerdozio  e  sacri- 
fizio, con  una  brieve  dimostrazione. 
i55i,   Z/J-I2." 

Debh'  essere  fattura  dell'  apostata  Pietro  Paolo 
Vergerio,  del  quale  i  suoi  biograli  riportano 
uno  scritto  di  consimile  titolo. 

Autorità  che  compete  al  Sovrano  nella 
materia  di  religione. 

Ne  è  autore  il  P.  Gio.  Battista  da  Spilimbergo, 
cappuccino. 

Autorità  (Dell')  del  Principe  riguardo 
ai  voti  de'  proprj  sudditi,  di  Vin- 
cenzo Besozzi.  Pavia,   1782,  in-'ò.'^ 

Opera  composta  unitamente  al  P.  Martino  Na- 
tali, scolopio. 

Autorità  (Dell')  del  Re  sopra  l'età 
necessaria  alla  professione  solenne, 
opera  del  signor  Le  Vayer  De  Bou- 
tigny,  coll'aggiunta  delle  riflessioni 
intorno  all'editto  concernente  la 
riforma  de'  monasteri,  nuovamente 
trasportate  dal  francese  (per  opera  di 
Maria  Angela  Ardinghelli).  Napoli. 

Autorità  (Dell')  della  Chiesa,  discorsi 
nove  (del  P.  D.  Bartolommeo  Car- 
rara, teatino).  Boma,  lyy^',  e  di 
nuovo  accresciuti,  B'i,  per  Generoso 
Salomoni j    1776,  /«-8.° 

AUXENZIO  (Nicolò)  (P.D.Tommaso 
Caracciolo,  teatino,  poi  arciv.°  di 
Taranto).  Vita  di  S.  Gaetano  Tiene, 
scritta  da  ec.  Venezia,  i655,  in-^!^ 

AVARAPAGO  (Pietro  Lucio)  (Pietro 
Paulo  Caravaggio). 
I ."  Esposizione  morale  sopra  il  sal- 
mo LIX  di  Davide,  fatta  da  ec,  con 
tre  sonetti  parimenti  morali.  Mi- 
lano, pel  Bamellati,  senz'anno  [se- 
colo Xlll),   in  fogl. 


AVV 

Col  medesimo  anagramma  vi  sono  dello  Stesso; 
2."  Carmi,  co'  quali,  nieditaiiclo  la 
morie  . .  . ,  parla  uri  vecchio  . . .  Mi- 
lano j  Zcuielli .    1687,  in  JbgL 

AVCTA  EX  S.  C.  MOLE   EXTUVCTAQ.    PORTA 

etc.  Fidcj  Imeriorem  hvng  portvm. 

Ave  Maris  Stella  etc. 
Inno  che  si  ranta  a  vespro  in  varie  solennità  della 
Beata  Vergine.  Scrisse  il  P.  ab.  Rotigni  {Pa- 
ra/}: degli  Inni,  pag.  133)  che  questo  inno, 
o  piuttosto  ritmo,  viene  da  alcuni  attribuito  a 
S.  Bernardo,  ma   è   certamente  di   autore  più 
antico,  come  apparisce  dall'annotazione  del  P. 
Mahillone,  premessa  a  diversi  sagri  ritmi  col- 
locati nel   libro  V  dell'  edizione  da   esso  fatta 
delle  opere  del  suddetto  Santo  Padre.  Si  can- 
tava   già   a  Monte   Casino  fin   dall' XI  secolo. 
Noi  diremo  che  autore   sì  del  presente    inno, 
come  degli  altri  che  si  cantano  nelle  medesi- 
ma solennità,  che  principiano,  l'uno:- Q^em 
terra  pontus  sjdera  et  cethra .  -  e  l'altro:  - 
O  gloriosa  f'^irgimim  etc,  -  può  credersi  Ve- 
nanzio FoRTO'ATO  (secondo  scrisse  il  vener."^ 
Tomasi),  quantunque  v'abbia  chi  dica  il  primo 
essere    composizione   di   S.  Gregorio,   il    se- 
condo di  S.  Ambrogio. 
Ave,  Virgo  Gloriosa. 
Di  questa  orazione,  che  fu  fatta  volgare  da  iVa 
Ambrogio  Vivaldi,  da  Mondovì,  e  che  venne 
impressa  la  seconda  volta  in  Perugia,  per  An- 
gelo Bartoli,  nel  1650,  m--!.";  si  dice  autore 
Bonifacio  Vili  Papa,  cioè  Benedetto  Gaetam, 
d'Anagni. 
Avello    (  L' )    all'ossa    venerande    del 
molto  rever.^  P.  Gio.  Battista  Mar- 
telli di  Miasino  (descritto  dal  can.° 
Matteo   Alesina).  Milano^  Ghisoljl j 
1702  ,   z>i-4." 
AVENANZIO  DI  CAMERINO.  Venanzio 
Muzi,   medico  che  viveva  nel  secolo 
XIV. 
AVERNO  (Liberio)  (P.  Giovanni  Pe- 
RELLi,  gesuita,  napolitano).  Congra- 
tulamento  indirizzato  alla  spiritosa 
gioventù  ed  all'erudito  sesso  don- 
nesco da  ec.  Roma,   appresso    Cri- 
spino PuccineUi  (  1 8  1 4 )  ;  in-i'^.^ 
AVERROVISTA  (L')  (Fra  Urbano  dei 
Servi  di    Maria,  detto)   per   essere 
stato  il  primo  ad  illustrare  il  Com- 
mento di  Averroc  sopra  Aristotile. 
Avvenimenti     tra    Ero     e     Leandro  , 


i03 
AVV 

poema  greco  di  Museo ,  recato  in 
versi  volgari  sciolti  da  G.  B.  C. 
(Gio.  Battista  Caraccioli  ,  teatino, 
prof.^  nell'Università  di  Pisa).  Fi- 
renze ^  stamp.  Imper.j  lySo,  in-^." 
Col  testo  greco   di  rincontro:   precede  il   titolo 

greco  a  quello  italiano. 
AVVENTATO,  della  congrega  de' Rozzi. 
E  Marcello  di  Giovanni  Roncaglia,  senese,  che 
scrisse   alcune    comedie    ruslicali.   Veggasi    la 
Drammaturgia,  che   fa   menzione  di   alcune 
sue  rappresentazioni ,  ommettendo  però  -  Gli 
inganni  de' senatori  -   di   cui  abbiamo   due 
edizioni  di  Siena,  l'ima  del  1S58,  l'altra  del 
1842,  in-8.°  Questo  Marcello  non   è  da  con- 
fondersi con  Giovanni    Roncaglia,  medesima- 
mente della  congrega  de' Rozzi,  che  compose 
pure  qualche  comedia  nisticale. 
Avventure  (Le)  del  Barone  di  Sparre 
(di  Alessandro  Zanchi,  veneziano). 
Avventure  (  Le  )  della    Bepublica  Ci- 
salpina ,  poema  eroicomico  (  di  D. 
Pietro  Bossi),  con  note  a  ciascun 
canto.  Milano,  presso  Pirotta  e  Mas- 
pero  j    1799?  in-S.*^ 
Avventure  di  Federico  fino  agli  anni 
quattordici,  e  di   Elisa  sino  ai  do- 
dici ,  almanacco  (dell' ex-prete  Car- 
l'Antonio  Pezzi).  Milano j  Sonzogno. 
Avventure  (Le)  di  Saffo,  poetessa  di 
Mitilene,    traduzione  dal  greco    in 
originale  nuovamente  scoperto.  Pa- 
dovaj  presso  Antonio  Manfré  (ma 
Ronuij  per  Paolo  Giunchi)^    17^0, 
//^-8.",  con  ritratto  di  Saffo  intagliato 
in  rame. 
Non  è    traduzione,    ma    romanzo    originale    del 
cav.^  Alessandro  Verri,  milanese.   Fu  ripro- 
dotto nuovamente   in   Roma,  voi.  2,  w-lC.°, 
sopra   un    esemplare    dall'autore    corretto;    e 
quindi  altrove  ebbe  il  meritalo  onore  di  varie 
ristampe. 
Avventure  (Le)  di  Telemaco  figliuolo 
di  Ulisse,  tradotte  in  italiano  (dal 
P.  ab.D.  Angelo  Calogerà).  Venezia, 
per  Modesto  Fenzo,  1744?  in-^!^ 
Avventure  (Le)  di  Telemaco,  traduzione 
dal  francese  (  del  P.  M.°  Gio.  Bat- 
tista Chiesa  ,  domenicano)  col  testo 
a  fronte.  Roma,  tipogr.  Perego-Sal- 
vioni j    1809,   *'^^-  4?  in-/}.'* 


104 

AVV 

Avventure  (Le)  di  un  esule  volontario 
dalla  pati-ia.  Napoli j,  Sangiacomo j 
1823,  m-8." 

Col  ritratto  dell' autore  che  è  Luigi  Trevisam. 

Avventure  d'un  giovane  cavaliere  Ano 
a  stabilirsi  in  vero,  ma  raro  modo 
felicemente  nel  secolo,  date  altra 
volta  alla  luce  col  titolo  di  Ferità 
mascherata^  ora  ricorrette  dall'edi- 
tore (P.D.Carlo  Barbieri,  dell'O- 
ratorio di  Vicenza).  Verona^  An- 
dreoni,    1752,  toni.   2,  in- 11.^ 

Avventuriere  (L')  francese.  Feneziaj 
Bassaglia,    lySo,  /«-8.° 

Dicesi  traduzione  del  conte  Gasparo  Gozzi. 

Avvertenze  (delP.Giannantonio  Leghi, 
gesuita)  contrapposte  alla  storia  del 
probabilismo,  scritte  dal  P.  Daniello 
Concilia,  ed  indirizzate  ad  un  eru- 
dito cavaliere.  Einsidlciij  (forse  Ve- 
nezia), presso  Gio.  Eherardo  Kailiiij 
1744,  m-4." 

Avvertenze  per  le  lettere  famigliari  e 
Vocabolario   domestico. 

Si  leggono  neVC  Ortograjia  moderna  ad  uso  di 
tutte  le  scuole  d' Italia.  Firenze,  Olzati, 
1741.  dove  neir avviso  diresi,  rhe  sono  del  P. 
G.  B.  C.  (P.  Gio.  Battista  CiliCHERlo^  somasco). 

Avvertenze  teologiche  ce.  Vedi ,  Eser- 
cizio  della   buona   morte. 

Avvertimenti  agli  ordinandi  (del  sac,'^ 
Bartolommeo  Del  Monte).  Faenza^, 
presso  f  Archi ,    1772,    in- 12." 

Avvertimenti  amichevoli  all'  erudito 
traduttore  romano  della  Geografia 
di  TV.  Gutrhie  (dell' ab.*"  Raimondo 
DiosDADO  Caballepo).  Schz'  alcwia 
nota  tipografica,  (ma  jSapoIij  i7g()). 

Avvertimenti  grammaticali  cavati  dal- 
l' Ortografia  moderna ^  accresciuti  di 
alcune  annotazioni  per  opera  di  E. 
V.  Acad."  Affidato,  con  avvertenze 
in  ultimo  luogo  per  lettere  fami- 
gliari. Como,  presso  il  Peri,  1780. 

Le  Awcrlenze ,  come  si  è  veduto,  sono  del  P. 
CmcHERio.  Che  cosa  vogliano  significare  quelle 
due  iniziali  E.  V.,  noi  non  sappiamo  indovinarlo. 
F^edi  sopraj  Avvertenze  per  le  let- 
tere ec. 


AVV 

Avvertimenti  grammaticali  per  chi 
scrive  in  lingua  italiana  ec.  Fedij 
RAINALDI  (  Francesco  ). 
Avvertimenti  morali  a  Demonico,  tra- 
dotti dal  greco  d'Isocate,  ai  quali 
si  premette  un  avvertimento  critico 
del  traduttore  (  P.  Michelangelo 
Griffini,  barnabita).  Bologna^  a  S. 
Tommaso  d'AcpiinOj  1804?  in-S." 
Avvertimenti  morali,  politici  e  l'eli- 
giosi  alle  presenti  e  future  genera- 
zioni di  Europa  in  XVIII  capitoli 
(di  Lorenzo  Magliabecchi).  Napoli^ 
1821,  m-8." 
Avvertimenti  per  ajutare  a  ben  mo- 
rire, del  P.  Giovanni  di  S.  Tom- 
maso, tradotti  dallo  spagnuolo  nel- 
l'italiano (dal  P.Pietro  Patavino, 
domenicano).  Venezia j  per  Carlo 
Bilancione  _,  1 65  3  ,  in- 1  2 .° 
Avvertimenti    pei-  ben   morire  (del  P. 

Lelio   ToLOMEi,   gesuita,   senese). 
Predica    primieramente    recitala    in    Torino  ,    e 

stampata  poi  in  Genova  Tanno  1C07. 
Avvertimenti  salutari  di  un  filosofo 
cristiano,  distribuiti  per  ciascun 
giorno  del  mese,  traduzione  dal 
francese  (del  sac.^  Giandomenico 
Giulio),  Torino  ^  stainp.  Avardo  ^ 
1781,  7;z-i2." 
Avvertimenti   spirituali   di   S.   Andrea 

Avellino.  Milano.  1725. 
Troviamo  nelle  nostre  schede  che  furono  publi- 
cati  dal  P.  Giuseppe  Maria  Reina,  teatino,  del 
qual  autore  non  fa  menzione  il  P.  Vezzosi. 
Ci  fa  sapere  però  il  medesimo  {Scritt.  Teat., 
toni.  I,  pag.  186)  che  gli  Avvertimenti  di 
questo  Santo  erano  stati  fatti  stampare  fino 
dalPanno  1G17,  in  Piacenza,  à^X  P.Giuseppe 
Benzo.m  ,  che  vi  aggiunse  ijualche  cosa  del  suo. 
Avvertimenti   teologici-storici-moi'ali , 

in  otto  dialoghi. 
Ci  è  noto  soltanto    che  sono  dello   stesso  autore 
che  compose:  Brevi  osservazioni  sul  volume 
intitolato  -  Laniindi  Pritanii  redivivi  etc, 
le  quali  vengono  attribnite  ad  un  Carmclilano 
scalzo. 
Avvertimento  al  Sommario  della  rispo- 
sta dell'  Esame  delle  recenti  preten- 
sioni di  Asolo. 


AVV 

Opuscoletto  di  IO  pagine,  ili  cui  è  autore  il  ca- 
nonico Rambaldo  Degli  AzzOMi  AvoGARO,  di 
Treviso. 

Vedij  Esame  delle  recenti  preten- 
sioni d' Asolo.  —  Sommario  della 
risposta  all'  Esame  ec. 

Avvertimento  circa  la  scelta  del  grano 
da  seminarsi  nel    i  '^66. 

Foglio  volante  attribuito  al  dott.^  Giovanni  Tar- 

CIOM-TOZZETTI. 

Avvertimento  per  ben  conoscere  la 
gran  misericordia  fattaci  da  Dio 
benedetto  in  liberarci  dall'  armi  ot- 
tomane ec.  D.  F.  F.  D.  L.  C.  R. 
( P,  D.  Filippo  FiTTiPALDi  Di  Lauria, 
chier.°  reg.*^).  Romaj  per  Francesco 
De  Lazarij   i684- 

Avvertimento  per  bene  delle  anime 
intorno  all'  ultimo  decreto  di  dan- 
nazione dell'Istoria  del  popolo  di 
Dio  del  P.  Isacco  Giuseppe  Berruyer 
(del  P.  Benedetto  Bonelli,  minoi-e 
riformato).  Cosmopoli  [Trento j  pel 
Battisti),    1758,  in-Qy 

Avvisi  a  quelli  che  fossero  in  grado 
di  profittare  delle  graziose  conces- 
sioni portate  dal  decreto  di  S.  A. 
I.  il  principe  Viceré,  emanato  il  20 
agosto  18 12,  pel  miglioramento  del- 
l'agricoltura del  Regno  d'Italia. 

Estratti  dal  voi.  XXI  degli  armali  dell'agri- 
coltura del  regno  d'Italia  (di  Filippo  Re, 
principale  estensore  di  quello  slimato  giornale). 
Alitano,  Sihcstri,  I8I2,  m-8.° 

Avvisi  ad  un  Confessore  (  di  Mel- 
chiorre Gioja). 

Avvisi  alla  gente  di  campagna  per 
educare  la  gioventù  rispetto  all'  a- 
gricoltura.  Coirai  1768;  e  di  nuovo, 
Firenze,  Vanni  e  Tofani,  inS.*^ 

Anelrea  Cristiano  Ralli,  can."  di  Salisburgo,  è 
autore  di  quest'opera  publicata  da  suo  nipote 
Carlo  Antonio    PlLATl. 

Avvisi  alle  giovani  (del  parroco  di  S. 
Babila  in  Milano  Tommaso  Ronna, 
poi  vescovo  di   Crema). 

Qualche  edizione  non  ha  il  nome  dell'autore. 

Avvisi  di  composizione  religiosa  ec. 
(del  P.  Fausto  G arganelli,  minor 


405 
AVV 

convent,*^  da  Bologna).  Bologna,  per 
Giacomo  Monti,  i6^y,  in-/^/\  e  di 
nuovo,  Perugia,  Firenze,  e  Palermo, 
sempre  in-11" 

Sono  cavati  dagli  opuscoli  di  S.  Bonaventura. 

Avvisi  e  rillessioni  sopra  le  obbliga- 
zioni dello  stato  religioso  per  ani- 
mare quelli  che  l'hanno  abbraccialo 
ad  adempire  la  loro  vocazione. .. . 
Opera  composta  da  un  Monaco  be- 
nedettino della  congr.'^  di  S.  Mauro, 
e  tradotta  dalla  lingua  francese  da 
un  altro  Monaco  benedettino  (  P. 
D.  Attilio ViGNOLA,  padovano).  Ve- 
nezia, Zane,    1780,  uol.  2,  m-12.*' 

La  terza  edizione  di  quest'opera ,  scritta  in  fran- 
cese dal  P.  D.  Paolo  Du  Sault,  fu  ritoccata 
dal  P.  D.  Guglielmo  Roussel. 

Avvisi  ed  istruzioni  pratiche  intorno 
a* principali  doveri  dei  regolari,  utili 
ad  ogni  persona  religiosa.  Edizione 
seconda  migliorata  ed  accresciuta. 
Faenza,  per  l'Archi,    1770,  /«-8.° 

La  prima  edizione,  tirata  a  pochi  esemplari, 
porta  il  medesimo  anno,  e  si  compone  di  pa- 
gine 64;  la  seconda  di  pagine  90.  In  questa 
r  autore  P.  ab.*  D.  Anselmo  Costadom,  mo- 
naco camald.%  si  cela  colle  iniziali  del  nome 
arcadico  F.  F.,  Filagio  Faresio. 

Avvisi  pratici  a' Vescovi  eletti,  adat- 
tati a'  tempi  presenti  (del  P.  ab.*^ 
Giuseppe  Maria  Muscari,  basiliano). 
Senza  data,  1792,  in-xi.^  (ma 
stampati  in  Roma), 

Avvisi  religiosi ,  che  alli  Scalzi  di 
Nostra  Signora  del  Carmine  scrive 
in  lettera  pastorale  il  suo  Generale 
il  rev.*'  P.  Francesco  Giovanni  del- 
l'Annunziata, tradotti  dalla  lingua 
castigliana  in  italiano  da  un  religio- 
so dell' istesso  ordine  (P.  Romualdo- 
Maria,  delle  stimmate  di  S.  France- 
sco). Milano,  Bellagatta,  1 7 1 8,m-4.^ 

Avviso  a' signori  letterati   (1781). 

E  il  manifesto  del  conte  Gianmaria  Mazzuc- 
CHELLi,  risguardante  i  suoi  Scrittori  d'Italia, 
che  accingevasi  a  dare  alla  luce. 

Avviso  al  publico  in  difesa  dell'  in- 
nocenza,   e    difesa    della    calunnia 


406 

AVV 

mascherala  di  zelo  per  la  religione 
(del  P.  Molinelli,  scolopio).    Ge- 
Tiovaj    1790,  m-8," 
Avviso  alla  Chiesa  Cattolica  intorno 
a'  due  libretti  della    lettera  apolo- 
getica e  della    giunta    del  P.   Gio. 
Crisostomo   Scarfò   convinto    come 
sospetto    de    vehementi    di  Gianse- 
nismo da  un  religioso  zelante  (  P. 
D.  Gerardo  Capassi,  servita).    Co- 
senza j  per  Alfonso  Belli,  1 7 1 2,  m-8.'' 
Avviso  alla  nobiltà  veneziana  di  salde 
ragioni  e  certe  verità  per  la  salute 
e  vera  gloria  di  quella  ec.  (di  Ora- 
zio Capponi,  fiorentino,   vescovo  di 
Carpentrasso).  Roma,  per  gli  credi 
Zanetti,   1607,  in-^.*^ 
Avviso  di  Parnaso,  difesa  della  pata- 
vinità  di  Giulio    Paolo,    giurecon- 
sulto, contro  le  origini  di  Padova. 
Padova,   per  Pietro  Paolo   Tozzi, 
1625,  in-4-^ 
<tx\veva  Lorenzo  Pignoria  dato  alla  luce  nel  1623 
j>il  suo  libro  delle  Origini  di  Padoi'a,  nc\  quale 
'jtra  le  altre  cose   mise   in  questione  la  pata- 
"vinità  di  Giulio  Paolo,  della  quale  in  Padova 
»  non  si  era  mai  dubitato.  Questa  novità  suscitò 
5j  contro  lui  alcuni  de'  suoi  compatriotti,  fra  i 
" quali  il  P.  Angelo   Porte.xari,  agostiniano, 
»5 autore    del    sopraccennato    scritto  »  (Zeno, 
Note  al  Font.,  toni.  II,  pag.  153  e  seg.). 
Fedi,  MENIPPO  FILOSOFO. 
Avviso  di  Parnaso,  nel  quale  si  rac- 
conta la  povertà  e  miseria  dove  è 
giunta  la  Republica  di  Venezia  ec. 
Fedi,  FULVIO  SAVOJANO  (Valerio). 
Avviso    dottrinale    sull'  indipendenza 
del  potere  che  ha  ricevuto  la  Chiesa 
per  insegnare    la  verità  della  fede 
con  una  piena  libertà,  in  occasione 
del  divieto  fatto  ai  vescovi  di  publi- 
care  i  loro  editti  senza  averne  prima 
ottenuta  la  permissione  del  governo; 
tradotto  dal  francese ,  con  una  let- 
tera del  traduttore.  7/7-8." 
L'autore  è  il  sig.  Du  Pev,  e  il  traduttore  mons.^ 

Cesare  Brancadoro,  poi  cardinale. 
Avviso    importante    al    popolo    nelle 

pi'csenti  circostanze. 
«Opuscolo  di  facce  G3,  in-^.",  senz' alcuna  noia 


AXI 

"tipografica.  Si  tiene  per  fermo  che  fosse  im- 
'5 presso  in  Parma,  pel  Carmignani,   verso 
»  il  1 794.  Non  si  dubita  dai  più  che  sia  fattura 
>jdel  vescovo  Adeodato  Turchi,  ordinatagli  dal 
"duca    Ferdinando    di    Borbone  »?.  (Pezzana, 
Contin.  all'  Affo,  toni.  VII,  pag,  301).  Alcuno 
suppose  in  vece  che  componesse  detto  avviso 
il  P.  Domenico  Perl'CCI,  prete  della  Missione, 
di  Piacenza,  e  che  quivi  fosse  impresso. 
Avviso  piacevole  dato  alla  bella  Italia 
da  un  nobile  giovane  francese  (Fran- 
cesco Perroto,  signore  di  Maizières) 
sopra  la    mentita  data    dal    Re  di 
Navarra  a  Papa  Sisto  V.  Monaco, 
TFartz,    i586,  m-4.° 
Libretto  stampato  in  occasione  della  protesta  che 
Enrico  IV,  allora  re  di  Navarra,  fece  affiggere 
in  Roma,  risguardante  la  bolla  di  scomunica 
di  Papa  Sisto  V,  slanciata  contro  di  lui  e  del 
Principe  di  Condè  ;  al  quale   libretto ,  dove  si 
maltratta  la  Corte   Romana,  venne  dal  card.'' 
Bellarmino  risposto.  Sembrano  provenire  dalla 
stessa  impura    fonte   cinquantuno   sonetti  ita- 
liani, aggiunti  da   penna   francese  a  tutto  ciò 
che  di  più  violento  ed  ingiurioso  fu  scritto  da 
altri  contro  di  essa  Corte  Romana.  Il  Perotto 
tradusse  anche  di  francese  in  italiano,  col  pro- 
prio nome  -  Della  religione  Cristiana  contro 
gli  Atei,  Epicurei,  Pagani ,   Giudei ,  Mao- 
mettani, ed  altri  infedeli,  di  Filippo  di  Mor- 
naj.  Salmur,  1612,  in-s.°-  I  salmi  di  David 
in   rime  italiane,  accomodate  al  canto  dei 
francesi,  -  ed  un'altra  rara  operetta  col  titolo 
di-  Perle  elette,  cavate  dai  salmi,  divise 
in   tre  parli  ed  in  nove  canti  ec. 
Avvocato  (L'),  dialogo  diviso  in  cin- 
que libri,  ne'  quali  brevemente  si 
contiene,  in  materia  delle  cose  del 
palazzo  veneto,  quanto  si  legge  nella 
seguente  facciata.   Fenezia,    i554- 
E  di  Francesco  Sansoviino,   come  ricaviamo  da 
Gutstiniano   Martinioni .   e   da   una   lettera  del 
Sansovino  medesimo,  scritta  a  Gio.  Filippo  Ma- 
gnanini  e  che  si  legge  nel  suo  Secretarlo.  Il  vero 
cognome  di  Fi'ancesco  Sansovino,  d'origine  fio- 
rentino, era  de' Tatti,  e  chiamossi  Sansovino 
perchè  Jacopo  suo  padre,  celebre  scultore  ed 
architetto,  che  fu  scolaro  di  Andrea  Cantucci, 
di  Monte  a  San  Savino ,  terra  della  Toscana , 
adottò  per  cognome  la  patria  del  suo  maestro. 
Fedi,  TATTI  (Giovanni). 
AXIOPISTI    PHILOPHILI   GREMONEN- 
SIS  (P.  D.  Petri   Canneti,    cremo- 
nensis,  ord.   camald.).  Ad  Franci- 
scum  Arisium,  patricium  optimum 


BAC 
palriae  a  servandis  ordinil)us  prse- 
fectum  V.  C,  apologia   prò  M.  Hic- 
ronymo  Vida,    i  y  i  2. 

Fu  anche  ristampala  (laliWrisi  {Crcm.  Ut.,  iom. 
HI.  piig.  205 «^ .vfg.) ,  il  quale  aveva  pure  pre- 
parata una  dilesa  del  Vida,  perita  con  gli  altri 
suoi  scritti  quando  appiccossi  il  fuoco  alla  di 
lui  casa. 

AZA  PERUVIANO.  Lettere  di  ec.,  ov- 
vero Conclusione  delle  lettere  di 
uu  Peruviano,  recate  dalla  lingua 
francese  nell'italiana.  AWAja{Vc- 
nezia),  a  spese  di  Domenico  Dere- 
griij,  lihrajo  veneto ,    1764,  in-^f* 

L' originale  francese  è  di   Lamarche-Col'rmont. 

AZARIA  NATANI  (P.  Masi).  Riflessioni 
teologico-critiche  di  ec.  contro  il 
libro  del  teologo  Gianbcrnardo  De 
Rossi,  della  vana  aspettazione  degli 
Ebrei  ec,  esposte  al  suddetto  in 
una  lettera  e  in  alcune  osservazioni 
del  teologo  N.  N.  (P.  Ceruti).  Fe- 
iiczin.    Ocelli j    17745   '«-4-° 

AZIO  EPIBENIO  (Pio  Enea  Obizzo  , 
ferrarese).  La  Dafne,  favola  reci- 
tata  in  musica  nel  teatro  Obizzi  di 


107 
BAC 

Fei-rara,  composizione  di  ec.  Ivi, 
M aresti,  1660,  in-S° 
Azione  (Dell')  del  caso  nelle  inven- 
zioni, e  dell'influsso  degli  astri  nei 
corpi  terrestri,  dissertazioni  due  (del 
P.  Jacopo  Belghauo).  Padovaj  1757, 

/et 

in-l\ . 
AZZOLINI  (Cardinale).  Voto  dell'em." 
e  rev.°  sig.   card.*^  ce.  l'anno  1677 
nella   Causa   Romana  di   Beatifica- 
zione del  vener."  servo   di   Dio  Ro- 
berto card.*"  Bellarmino,  ora  per  la 
prima  vt)lta    publicato    con   la  sua 
risposta  ;    aggiuntavi    1'  appendice 
delle  giustificazioni.   Roma,  stamp. 
Cali,   jépost.,    1749?    "' ./ò'^j^- 
L'estensore  della   risposta   scrive  {png.  l)  "  che 
»>  Fautore  di  esso  voto  fu  tutt' altro  che  il  sig. 
"Card.''  Azzolini,  e  dice  essere   ciò  notissimo 
'5  alla  Curia  Romana  n  (Moreni).  Alcuni  opi- 
nano (non  sappiamo  se  a  torto  o  a  ragione) 
che  questo    celehratissimo   voto    sia   opera   di 
un  tal  P.  Ricci,  fermano,  professore  dell'or- 
dine di  S.  Agostino. 

AZZONE  DI  DONGIOVANNI,  detto  an- 
che BONSAGNO  RAMENGHI. 


B 


Baccanale,  ditirambo  (dell' ab. ^  Vin- 
cenzo Rota,  padovano),  in  cui  si 
tratta,  che  devesi  vivere  allegra- 
mente. Senz' alcuna  data;  fu  ri- 
stampato nella  tipogr.  della  Minerva 
di  Padova,  l'anno    i83i,  m-8.° 

Baccanali  (I),  tragedia  di  nobile  au- 
tore (il  marc.^ Giovanni  Pindemonte, 
veronese). 

Bacchiarius  illustratus,  sive  de  Priscil- 
liana  lueresi  dissertatio  (  auctore 
Francisco  Florio,  canon.  Ecclesia; 
Acpiilejensis). 

Trovasi  anonima  fra  gli  Opuscoli  Caìogcriani. 
Venezia,  Occhi,  in-vi.",  e  fu  ristampata  in 
Roma,  con  il  nome  delPautore  insieme  ad  uu' 
altra  dissertazione   dello   stesso   can."  Florio. 


aggiuntivi   inoltre   due    opuscoli   del   suddetto 
Bacchiario:  -  De  fide,    et   De   reparationc 
lapsi  etc. 
BACCHILTDE. 

Pochi  frammenti  esistono  di  questo  antico  poeta 
lirico.  Una  sua  ode,  tradotta,  Sopra  la  pace, 
sta  colla  versione  di  Anacreonte ,  latta  da  Fran- 
cesco Capponi,  e  impressa  in  Venezia  nel 
I670j  la  quale  ode  fu  pure  tradotta  da  Onoft-io 
Gargiulli,  ed  anche  da  Luigi  Lamherti  più  fe- 
licemente. Cesare  Arici,  valoroso  poeta  bre- 
sciano, publicò  poi,  sotto  il  nome  di  Bacchi- 
lide,  due  inni  festivi  ad  Amore  ed  a  Giunone, 
impressi  in  Brescia,  pel  Bcttoni,  Tuno  nel 
1810,  Taltro  nel  1811  j  e  fino  al  numero  di 
nove  se  ne  trovano  nel  primo  volume  delle 
sue  opere.  Ivi  stampate  Tanno  1813,  attribuiti 
a  Bacchilide,  ma  che  sono  lavoro  di  esso  Arici. 

Baccinata,    ovvero    Battarella    per  le 


408 

BAC 

Api  Barberini,  in  occasione  della 
mossa  delle  armi  di  N.  S.  Papa 
Urbano  VITI  contro  Parma.  {Gcr- 
mania) ,  nella  stamp.  di  Pasquino  a 
spese  di  Mavfòrio,  i644  ('^^  pagine 
8i,  r ultima  delle  quali  segnata  per 
ishaglio  i8).  Segue  =:Dìa\o^o  molto 
curioso  e  degno  tra  due  Gentiluo- 
mini Accanzi,  cioè  soldati  volon- 
tarii  delle  AA.  SS.  di  Modena  e  di 
Parma,  sopra  la  guerra  clie  detti 
Principi  fanno  contro  il  Pa])a  ec, 
con  un  Breve  discorso  fatto  da  Pa- 
squino a  Papa  Urbano  Vili  {di  pa- 
gine l\'j).  Qu//2f/i  =  La  Disgrazia  del 
conte  D' Olivarez  [di  pagine  117)5 
m-8.°  pie. 

La  prima  edizione  è  del  1642,  ed  è  impressa  in 
formato  di  4.°,  similmente  a  spese  di  Pasquino 
e  Marforio.  colla  falsa  data  di  T^illafranca. 
Viene  dedicata  l'opera,  con  termini  di  molto 
dispregio  e  di  molta  temerità,  a  quel  mons.^ 
Vitelli,  nunzio  in  Venezia  ,  per  istanze  del 
quale  era  stato  Fautore  (Ferrante  Pallavicino) 
imprigionato.  I  primi  due  opuscoli  sono  di  esso 
Pallavicino;  non  cosi  il  terzo,  che  fu  a  lui 
erroneamen  te  attribuito. 
f^edij  Caduta  (La)  del  conte  D'O- 
livarez   ec. 

BACCO  (Enrico)  Alemanno.  Il  regno 
di  Napoli  diviso  in  dodici  provincie 
raccolte  da   ec. 

Il  Toppi,  che  riferisce  questo  libro,  non  dice 
apertamente  chi  sia  Enrico  Bacco  Alemanno; 
ma  dicendo  che  fu  publicato  da  Cesare  D'Ei- 
GEMO,  gentiluomo  napolitano,  ci  fa  sospettare 
che  questi  sia  la  persona  che  si  nascose  sotto 
il  nome  di  Enrico  Bacco.  A/dDÌamo  pure  alle 
stampe  :  Il  regno  di  Napoli  diviso  in  dodici 
Provincie,  descritto  da  Pier  Antonio  Sofia. 
Napoli,  1613,^-8."  Secondo  il  Giustiniani  è 
ristessa  riferita  opera,  a  cui  il  Soila  ft;ce  sol- 
tanto delle  mutazioni. 

Bacco  in  stamperia,  ditirambo  (di 
Gasparo  Gozzi)  nell'ingresso  di  Gi- 
rolamo Veniero,  procuratore  di  S. 
Marco.  Venezia,  Zatta^  1759,  in-^.° 

Succedono  altri  componimenti  in  versi  di  Carlo 
Gozzi,  fratello  di  Gasparo,  e  di  altri. 

Bacco  usurpatore    di    Parnaso,  o  sia 

Arlicchino,  poeta  tragico  alla  moda 


BAG 

e    di    buon    gusto,    bergamascante 

giurato    per    la    vita,    riformatore 

delie  tragedie,  in  risposta  a' signori 

tragici  moderni.    Venezia^  appresso 

Pietro   Marcliesan ,    1724,  z«-8.° 

E  attribuita  questa  rldicolissima  composizione  a 

Michelagnolo   Boccardo,   torinese,  alla  quale 

diede  eccitamento  la  tragedia  il  Riitzvanscad 

il  Giovine ,  arcisopratragichissima  tragedia 

{di  Zaccaria  f"^ al. 4 u t.s.<ìo .  patrizio  veneto); 

ma  l'imitatore  nonne  riportò  molto  applauso. 

Apostolo  Zeno  tuttavia  ha  dubitato  se  di  questa 

composizione  sia  veramente  autore  il  Boccardo. 

Fedi^   BECCATUTTO   (Merlino). 

BACEDA  (David).  Apopbasis  ad  objur- 

gatores    mulierum    scientificis   stu- 

diis   addictarum.   Mari-Helena   Lu- 

siniana    Gen.   Doctrix.  In  fai. 

"lì  un  anagramma  con  versi  latini,  senza  luogo 

55  della  stampa ,   ma  è  certo  stampato  in  Ge- 

^inova.   Nel   fine  delF  opuscolo  vi    è   il  nome 

'5  deir  autore  che  è  David  Baceda ,  ma  ciò  non 

"ostante  è  opera  del  P.Lodovico  Della  Casa, 

jjromitano  di  S.  Agostino»  (Cinelli,  tom.  II, 

pag.  9g). 

Baco   (11)   di    seta  e    sua    educazione 

(del   conte   Giuseppe    Ignazio  Ghi- 

Liossi,  di  Lemie).  Torino j  Balbino ^ 

18  18,  m-8." 

L'opera  originale  francese  fu  stampata  Tanno 

1812  in  Cuneo  col  notoe  delF  autore. 
Badia  (La)  di    Meneghitt  a  consulta 
sora  el  Dialegli  della  lengua  toscana, 
rezzilaa   el   di  27  d'agost   del  17^9 
da  zert  studentde  rettorega,  e  stam- 
paa  el  dì  8  de  settember  dell' istess 
ann  (di  Domenico  Balestrieri,  mi- 
lanese). 
Va  unita  a  questa  composizione  poetica  in  versi 
milanesi,  anche  quest'altra  dello  stesso  autore: 
El  Cangeler  della  Badia  di    Mene- 
ghitt all'autor  del  segond  dialegh 
della    lengua    toscana.  Milan  j  per 
Antoni  Agncllj    1760,  i/ì-8.° 
BAGLIOTTO  (Filippo). 
È  Fra  Giuseppe  Maria  da  Novara,  cappuccino, 
della  famiglia  Bagliotto  ,  al  quale  piacque  in 
quasi    tutte  le    sue    opere    (secondo    scrive  il 
CiO\.\dii\n\  Museo  Novarese)  assumei'e  il  nome 
del  genitore.  Ecco  il  titolo  delle  medesime: 
I."  Le  Delizie  serafiche  in  descri- 
zione del   sacro  monte    San  Fran- 


109 


BAG 

tosco  del  borgo  d'  Orla ,  trascorse 
da  penna  divola.  Milano,  Ramcllatì, 
1686,  m-12." 

2.°  Micro pai'senesis  ad  Homiliam  de 
Chanansea  S.  Laurentii  presbyleri 
et  marUTis  novavicnsis.  MecUolaiii , 
in  cedibus  Ghisulpliianis,  1692,  in-i\!^ 

La  soprannotata  Omelia  (della  quale  diversi  dottori 
della  Sorbona  si  diedero  a  credere  essere  autore 
S.  Giovanni  Crisostorno)  era  stata  puhlicata  dal 
P.  Mabillon  nel  secondo  tomo  degli  Aneddoti, 
impresso  in  Parigi  Tanno  1676.  Nella  presente 
ristampa  ,  fatta   eseguire  per  cura   di  Lazaro 
Agostino  Cotta,  trovansi  note  del  P.  G.  G.  Se- 
menzi,  somasco,  oltre  la  illustrazione  del  sud- 
detto Ira  Giuseppe  Maria  Bagliotto. 
3.°J\ovacd  esatta  descrizione  del  Ser- 
raglio del  Gran  Turco,  puLlicala  già 
in  lingua  francese  dal  sig.Tavernicr. 
e  trasportata  in  lingua  italiana  da 
ec.  Milano j  Ramellati,  1 68  j,  in- 1  2.° 
Sembraci  che  molto  a  proposito  abbia  il  P.  Ba- 
GLlOTTO  in  questa  sua  traduzione  celato  il  pro- 
prio nome  a  motivo  dell'argomento  poco  con- 
venevole a  persona   che  addossava  la   tonaca. 
4."  Vera  idea  d'Apostolico  Sacerdote 
rappresentato  nella  vita  di  S.  Lorenzo 
Del  Pozzo,  prete  e  martire  novarese; 
opera  di  ec.  Milano j  1 684  ?  "'"  ^  2.  " 
5.°  Vita  di  S.  Agapito  Silone,  patrizio 
novarese,  vesc.°di  Novara.  Ivi,  i68j. 
6.°  Vita    di    S.   Gaudenzio,    primo 
vescovo  e  protettore  di  Novara,  /^e- 
nezia,    Caiani ,    i6j4i  *^  <^'   nuovo. 
Ivi,    16^8,  m-4-° 
L'autoi'e  non  potendo  trovare  notizie  inloriio  al 
Santo  negli  archivj  di  Novara,  si  condusse  ad 
Ivrea  patria  del  Santo  stesso,  a  Coirà  ne"  Gri- 
gioni,  a  Lione,  ed  in  altri  paesi. Questa  vita  si 
stampò  a  spese  della  città  di  Novara. 

BAGLIOTTUS  (Philippus).  Vide  saprà. 
N.  2." 

BAGLIVI  (Giorgio),   medico. 

E  Giorgio  Degli  Armeni,  raguseo,  detto  Baglivi,  per- 
chè adottato  da  due  fratelli  Baglivi ,  di  Lecce. 

BAGNARIUS  (Franciscus)  VISTULUS- 
Aniniadversiones  ac  uotse  in  Emma- 
nuel is  Al  vari  grammaticas  institu- 
tiones.    Cesence,    iji^- 

Vennero  dal  Facciolali  e  dal  P.  Zaccaria  attribuite 
all'abate  Domenico  Lazzari.m  ,  ma  a  tale  senti- 


BAL 


mento  si  oppone  il  Fabroni  nella  vita  (he  di  lui 

scrisse  (/^//«? /<«/.,  tom.  XIW, png.  110,  nota  t). 

Fedi,   FERRAiNDINUS    (Cornelius). 

BAGNOLI  (Alessandro)  (Biagio  Garo- 
falo). Ragionamento  in  difesa  delle 
Osservazioni  del  signor  Ottavio  Ma- 
ranta,  contro  l'antilogia  del  signor 
Fabio  Cartelini  {dott.«  Rajàello  Rà- 
DERio,  ebreo).  Roma,  presso  Fran- 
cesco   Gonzaga,  in-Z^.'^ 

BAGOZZI  (Santo)  (doti.''  Tommaso 
MoiSDiNi,  veneziano).  La  Bagozzeide 
(in  lingua  veneziana),  o  sia  Cento 
freddure  di  ec.  Venezia,  i  ySS,  inS. 

Bajazet,  tragedia  del  signor  di  Ba- 
cine, trasportata  in  verso  toscano 
da  un  Acad.*^  Fiorentino  (il  gran 
priore  Nicolò  Siminetti).  Livorno. 
Giorgi,    1788,  m-8.° 

BAIOCCO  (cav.*^  Onofrio  Boni).  Let- 
tera di  ec.  all'abate  Carlo  Fea,  o 
sia  Memorie  per  servire  alla  storia 
letteraria  di  questo  nuovo  scrittore 
di  antiquaria  e  belle  arti.  Cosmo- 
poli (Roma),    1786  i>i-4-" 

BALBI  (Hieronymus).  Fide,  JULIUS- 
Dialogus   viri  cujuspiam   etc. 

BALBUCER  (Balbino).  Antioccbiale,  ov- 
vero Risposta  in  difesa  del  cav.*" 
Gio.  Battista    Marini,    intorno    al- 

y^done  inscritto  a  Momo. 
E  opera  inedita  di  D.  Agostino  Lampugsam,  il 
cui  niss.  originale  esisteva  nella  biblioteca   \- 
prosiana  in  Ventimiglia. 
BALDESCHI  (Benedetto).  È  Benedetto 
M0NALD1,   il  Vecchio. 

BALDESSAISO  (Guglielmo). 
Fu  creduto  dal  Chiesa  {Scritt.  Piemontesi)  che 
questo  fosse  vero  nome,  ma  s'ingannò. secondo 
scrissero  il  Sotvello  ed  il  Rossott.i.  Copresi  con 
esso  il  P.  Bernardino  RossioOLi,  della  comp." 
di  Gesìi,  che  così  celato  diede  alle  stampe: 
I ."  Historia  Thebeea.  Taurini,  1 6o4 , 
m-4.° 

2."  La  sacra  historia  di  S.  Mau- 
rizio, arciduca  della  legione  Tebea. 
e  de'  suoi  valorosi  campioni,  de- 
scritta da  ec.  ;  si  è  aggiunta  (in  que- 
sta seconda  edizione)  la  solennis- 
sima     traslazione    delle     venerande 


no 

BAL 

reìiquit'  (rcsso  generale  febeo  ed  al- 
tri compagni,  con  miracoli  ed  altre 
cose  notabili,  con  l'origine,  unione 
e  privilegi  dell'ord.'' militare  de' Ss. 
Maurizio  e  Lazaro.  Tornio , appresso 
Gio.  Domenico  Tarinij  i6o4,  i/ì-4-" 
3."  Stimolo  alle  virtù  per  la  gio- 
ventù cristiana.  Roma  „  Zanetti  j, 
1592,  ;/z-8." 
BALDO  DA  PERUGIA.  Celebre  giure- 
consulto della  famiglia  Ubaldi,  detta 
poscia  de'  Baldescih.  Fide^,  BAR- 
THOLUS. 
BALDO  NOVELLO,  detto  così  <]:uasi 
nuovo  Baldo  nella  giurisprudenza, 
è  Baldo  Bartolini,  perugino,  come 
r  antico  Bartolo. 
BALDOZZARI  (Girolamo).    Parma    e 

Piacenza  Imperiali. 
Quest'opera,  stampata  sotlo  tale  nome  anagram- 
matico,  è  di  Girolamo  Barizzaldo,  da  Trevi, 
rhe  visse  dal  1C77  al  1748.  Essa  venne  subito 
ritirata ,  e  si  dice  che  ne   uscirono   due  copie 
sole,  che  passarono  in   mano   dell"  autore,  ed 
ora  pili  non  si  ritrovano. 
Balia  (La),   poemetto  di  Luigi  Tan- 
sillo,  stampato    in    occasione  delle 
nozze Grimani-Donà.  f^eneziaj  i  79^. 
La    dedica   fatta    a   nome    del    conte    Francesco 
Tacco,  la  lettera  allo  stesso  Tacco  sottoscritta 
Fr.  D.  M.  P. ,  e  le   sobrie  note  al   mentovato 
poemetto,  sono  del  domenicano  gavotto  P.  M." 
Doni.  Maria  Pellegrino,  di  Capo  d'Istria. 
BALISARDA    (Nicodemo)    (Domenico 
Brasavoi.a,  prete  veronese).  Disser- 
tazione   dell'amor    di    Dio,    o   sia 
Confutazione    della    Dottrina    Cri- 
stiana di  Cassiano  Fenici  {Francesco 
Antonio  Santoni)  contenuta   nella 
di  lui  risposta  ad  im  moralista  d'I- 
taliaj  fatica  di  ec.  P'cronaj  Moroni, 

1777'  '"■^•" 
BALLARDINI  (Giuseppe).  Prato  fiorito 

di  varj  esempi,  diviso  in  cinque  libri. 

Benché  publicalo  varie  volte  ora  senza  nome, 
ora  con  quello  di  Giuseppe  Ballardini,  è  opera 
però  di  Fra  Valerio,  cappuccino,  veneto,  come 
appare  dalF  approvazione  posta  alla  seconda 
parte  delF edizione  veneta  del  1616,  per  Fio- 
rai'unfc  Prati. 

Balletto  delli   spropositi. 


BAN 

Dal  Mandosio  {Bill.  Rom. ,  voi.  Il,  pag.  \i,  iium. 
.10)  viene  attribuito  a  Francesco  Blti,  romano 
Ballo   e  giostra   de'  venti    nelle   nozze 
del  seren."  principe  (Cosimo  de' Me- 
dici)   e   della    sereniss.^  principessa 
(Maria  Maddalena)  di  Toscana,  ar- 
ciduebessa   d'Austria.  Firenze j  per 
i  Giunti ,    1608,   //z-4-° 
Poemetto  in  ottava  rima  di  Lorenzo  Franceschi, 
che  leggesi  ])ure  dopo  la  pag.  88  della  Descri- 
zione  {di  Camillo  Rinvcci  si)  delle  feste 
fatte  nella  medesima  occasione.  h>i ,  per  gli 
stessi,  nell'anno  medesimo,  in-A." 
Ballo  (Per   il)   intitolato    la  Vestale, 
stanze  di   A.  B.    (Almorò  Barbaro, 
patrizio  veneto).    T^enezia,  tip.  An- 
dreolaj    i  B  3  8 ,  m-8 ." 
Balsamo  (11)  dell'anima,  operetta  spi- 
rituale   d'un   religioso    dell'ordine 
di   S.    Girolamo    della    congr.^   del 
B.   Pietro  di   Pisa  del  convento  del- 
l'Inviolata di    Riva    di  Trento  (P. 
Pietro   Paolo  Salvatori,   da  Ripa). 
Roveredo,  MarcJicsani.,  1 769,  in- 1  2.'* 
Balsamo  (11)  della  fama    mamertina, 
discorso  sacro-academico  per  la  sa- 
cra lettera  scritta  da  Maria  Vergine 
a'  Messinesi  ,  ed  altri  panegirici  (del 
P.  Gio.  Paolo  Dell'EpiFANiA,  carme- 
litano,  al    secolo    Antonio     Parisi). 
F^eneziaj  appresso  Pietro  Tomasini , 
1664,   in-i^.^ 
Balzana   poetica,   detta    in  Arcadia  ec. 

Fedi^  AMARANTO  SCIADITICO. 
BANDARINO  (Poeta).  Fedi^  Due  (Le) 

giornate  del   poeta  Bandarino  ec. 
Bandiera  al   vento.    Venezia^  Remon- 

dini  .  m-8." 
Al  dire  di  Giovanni  Lami  (Nou.  Ictt.,  tom.  IV, 
pag.  447),   Fautore  h   il  P.  Gio.  Battista  No- 
GHERA,  gesuita. 
Bandini    tbeologi    doctissitni,  et  per- 
vetusti   seiitentiartim   libri    IV,   etc. 
La  conformità  del  medesimo  argomento  ,  Irallalo 
SI   dal   Bandini,    come   da   Pietro  Lombardo-, 
fece  agitare  la  questione,  quale  dei  due  sia  il 
plagiario  dell'altro.  Ma  sciolse  il  dubio  un  niss. 
rinvenuto  nell'Abbazia  di  Ober-Aliaicli  in  Ba- 
viera .  col  seguente  titolo:   Ahreviatio  mngi- 
stri  Bandini  de  libro  sacramentorum  magi- 
stri  Petri  Parisiensis  episcopi fideliter  ncta. 


BAR 

BANDONI  (Giacinto)  (P.  Gio.  Battista 
DcBenedictis,  gesuita).  Difesa  della 
bolla  di  Alessandro  VII,  jédsanclniUj 
eie.  Palermo,    1700,  in-'òf 

Baptistiai  necessitas  ex  sacris  literis 
evidenter  asserta,  etc,  (auctore  P.  D. 
Celestino  Sfondrati,-  mediolanensi, 
benedectino).  Sine  loco,  i6c)4>  in-^''^ 

Baptismo  (De)  infantium  in  utero, 
auctore  Joau.  Bapt.  Scarello,  ci.  reg. 
Accedit  appendix  Claudii  Voralei 
de  abortivorum  baptismo.  l/tinij  ex 
tjp.  Ant.  a  Fedro,  1 769 ,  ìn-^P 

Dal  P.  Vezzosi  (Scritt.  Teatini)  si  disse  prima 
essere  autore  di  quest'opera  il  P.  Gualdo,  e 
poscia,  come  nella  presente  edizione  di  Udi- 
ne, il  P.  ScARELLA.  Ma  il  mentovato  bio- 
grafo, si  giustiiica  di  tale  apparente  contrad- 
dizione col  far  presente:  «  che  T argomento, 
"la  dottrina,  il  sugo  e  la  sostanza  dell'affare, 
"tutto  è  dovuto  al  P.  Gualdo;  che  il  modo  di 
"trattarlo,  1" ordine,  la  sposizione,  sia  del  P. 
"Scarella,  e  che  sia  molto  diversa  da  quella 
»  del  Gualdo  cel  dimostra  il  confronto  delle 
«edizioni  di  questo,  con  quella  d^  Udine.  " 

Fide ,  CV^ETIOUJS  (Angelus).   De 
baptismo  puerorum  etc. 
BARACHI^    SCUTENSIS.    Ad    nodum 
prifidestinationis    Cardinalis    Sfon- 
drati,  dissertatio. 

Opera  del  P.  abate  Benedetto  Bacchim,  scritta 
sotto  tal  nome,  che  rimase  inedita.  Barachia 
in  ebraico  equivale  a  Benedetto,  e  Scutense 
in  latino  è  sinonimo  di  Parmense ,  avendosi 
per  una  cosa  medesima  Parma  e  Scutum. 

BARATTOTI  (  Galerana  )  (  Arcangela 
Tarabotti  ,  monaca  di  sant'  Anna 
in  Venezia  ).  La  semplicità  ingan- 
nata di  ec.  Leida  (forse  Ginevra), 
per  Giovanni  Scambi ,  i654,  in-i^P 

E  pubhcazione  postuma. 

BARBAGRIGIA  (II)  Stampatore.  Com- 
mento di  Ser  Agresto  da  Ficaruolo 
sopra  la  Prima  Ficaia  del  Padre 
Siceo.  In  BaldaccOj  cwn  gratia  et 
privilegio  della  bizzarrissima  Acade- 
mia  de/  Virtuosi.  Uscita  fuorì  co'  Fi- 
chi alla  prima  acqua  d'agosto  l'amio 
M.D.  XXXIX,  m-4.°  pie. 
Credesi  impresso  in  Roma,  per  Antonio  Blado, 


114 


BAR 


come  il  carattere  pare  dimostrarlo.  Questi  (sep- 
pure è  di  lui)  vi  premise,  sotto  il  mentovalo 
nome   dello   stampatore  Barbagrigia ,  una  let- 
tera diretta  al  Molza  e  ad  Annibal  Caro,  dove 
manifesta  che  il  primo  prese  il  nome  eh  Padre 
Sicco,  ed  il  secondo  quello  di  Ser  Agresto  da 
Ficaruolo.  Tale  Commento  poco  onesto,  al  quale 
vanno  sempre  unite  Xa  Nasca,  o  sia  Diceria 
de' nasi,  dello  stesso  Ser  Agresto,  e  la  ram- 
mentata lettera  del  Barbagrigia,  fu  altre  volte 
impresso  separatamente  nel  secolo  XVI,  e  sta 
anche  in  alcune  edizioni  de'  troppo  famigerati 
ragionamenti  di  Pietro  Aretino.  Noi   che  pos- 
sediamo   le   quattro    diverse    edizioni   di   quel 
secolo  del  solo  Commento  con  la  Nasea,  ab- 
biamo potuto    convincerci   che  inesattamente 
furono  esse  descritte  dai  bibliografi. 
BARBA  SEP  DAL  PIAI.   Giuseppe   Co- 
RAULO,  scrittore    in  dialetto   Bellu- 
nese. 
BARBENSI  (Girolamo),  /^er/i^  Novena 
ad  honore  del  B.  Patriarca  Gaetano. 
BARBIERI  (Nicolò),  detto  BELTRAME. 
Ci  fa  avvertiti  Francesco  Bartoli  {Notizie  isto- 
riche  de'  Comici  Italiani,  tom.  II,  pag.  72) 
che  -  L'Orestilla  -  Il  principe  Everiìido  di 
Persia  -  e  La  Luce  imporporata  -  non  sono 
di  Nicolò  Barbieri,  detto  Beltrame,  come  il 
Continuatore  della  Drammaturgia  deirAllacci 
volle  aggiungere,  ma  d'altro  Barbieri  nominato 
Giorgio.  Anche  -  La  Clotilde-  è  di  questo,  e 
non  del  Beltrame  Comico,  che  soltanto  stampò 
-  L'Inavvertito. 
BARCELLONA  (Valentino).  È  il  P.An- 
tonio Lo  Presti,  domenicano,  di  cui 
abbiamo  alle  stampe: 
I ."  Memorie  della  vita  letteraria  e 
de'  viaggi  di  Pietro  Ranzano,  del- 
l'ordine de'  predicatori,  vescovo  di 
Lucerà,  ricavate  in  maggior  parte 
da'  suoi   Annali 3  per  cura  di  ec. 
Stanno  nel  tom.  VI  degli  Opuscoli  d'autori  Si- 
ciliani. Palermo,  1761,  in-i." 

2.°  Parere  di  un  amico  in  risposta 
alla  lettera  sopra  due  dogmi  di 
grande  importanza  del  Concilio  Tri- 
dentino, dato  alla  luce  da  ec.  Pa- 
lermo j  per  Francesco  Falenza,  lySy, 
m-4.°  pie. 
BARCITOTTI,  ed  anche  BARATTOTI, 
come  si  è  veduto,  (Galerana),  Difesa 
delle  Donne  contro  Orazio  Piata.  No- 


\Ì2 

BAR 

rimber'^aj  pel  Cherchenbenger ^  1 65  r , 

Medesimamente  sotto  questi  due  anagrammi  co- 
presi    Donna   Arcangela  Tarabotti.  Fu  essa 
spalleggiala  da  Filippo  Maria  Bonini,  di  Chia- 
vari, nello  Stato  di  Genova,  il  quale  stampò: 
-  La  Donila  difesa  die  risponde   al   libro 
intitolato:  Che    le   Donne  non  sieno  della 
specie  degli  Uomini.  Senza  luogo,  anno  e 
stamp.,  in-lì.";  che  si  ristampò  in  Finegia, 
Fanno  i6S2,/7eZ  Gueriglij  ed  Ivi,  1667,  m-ia." 
BARDI  (Francesco).  Metamorfosi  d'O- 
vidio, in  prosa,  con  allegorie  figu- 
rate.   P^eneziaj    1688. 
Ottava  edizione  con  aggiunta.  Questa  traduzione 
fu  dall'autore  stampata  sotto  il  suddetto  nome 
o  finto  o  prestato,  col  quale,  al  dire  di  Gre- 
gorio Leti  {Stor.  Reg. ,  voi.  IV,  pag.  184^,  si 
celò  Giovanni  Palazzi  ,  sacerdote  veneziano. 
Baratti  (II)  istruito  nelle  cose  di  Por- 
togallo, e  suoi   errori,  con  un  opu- 
scolo contro  la  Frusta  letteraria  ec. 
Rovcredo  (  forse  Milano),  i  '^65,  in-S.^ 
Il  Custodi  nel  catalogo  delle  opere  del   Baretti, 
posto   avanti  a  ir  edizione   delle   Opere  scelte 
dello  stesso,  non  ci   addita   T autore  anonimo 
di  questo  lavoro,  secondo  lui:  "  non  ispregc- 
5>vole  ed  anche  discretamente  moderato ,  a  ri- 
»  serva  delP  opuscolo  aggiunto  il  quale  non  è 
5>  altro  che  una  serie  di  scipite  e  mordaci  terze 
j>rime  ».  Sospetta  il  Merati  che  sia  delFahate 
Gio.  Battista  Vicini,  modenese,  il  quale  si  sa  a- 
vere  scritto  contro  il  Baretti,  come  questi  ci  ac- 
certa nella  sua  Frusta  letteraria.  Ma  siccome 
nessun  argomento    mette  egli   in   campo  per 
convalidare   il   suo   duhio;   cosi  per  la  stessa 
maniera   si  potrebbe    attribuire   all'abate  Vi- 
cini Tuno  o  Tallro   de' seguenti  libretti,  pu- 
blicati  contro  la  Frusta  letteraria ,  de'  quali 
del  pari  ignoriamo  il  vero  autore:  -  Lettera 
del  C.  F.  M.  G.  G.  P.  A.  H.  A.  O.  F.  Fi- 
lologo  Etrusco   ad   Aristarco    Scannabue. 
Certaldo  (data  finta),  io  aprile  1704,  w-i2.° 
-  Lettera   intorno    al   libro    intitolato:  La 
Frusta  letteraria  di  Aristarco  Scannabue, 
agli  amatori  delle  Novelle  letterarie.  Senza 
data,  f«-4.°- Nessuno  però  degl' indicati  opu- 
scoli ci  sembra  del  genere  degli  studj  del  men- 
tovato Vicini ,  seppure  non  fi^ssero  sue  le  terze 
rime  che  stanno  unite  al  sopra  riferito  libretto, 
//  Baretti  istruito  nelle  cose  di  Portogallo 
ec.  In  vista  di  ciò,  e  non  essendo   inoltre  ri- 
portato dal  (Uligente  Tirabosclii  nella  Bibl.Mo- 
donese  scritto  alcuno  del  Vicini ,  risguardante 
simile  argomento,  si  deve  sospendere  ogni  de- 
risione in  proposito. 


BAR 

f^edi,   AGARIMANTO  BARONIO- 
BAREZZI    (Barezzo).    Relazione   della 
segnalata  e  come   miracolosa   con- 
quista   del    paterno     imperio,    ese- 
guita dal  seren."  giovine  Demetrio, 
granduca   di  Moscovia  ec,  raccolta 
da  sincerissimi    avvisi   da    ec.    Ve- 
jieziaj  appresso  il  suddetto  Barezzo 
Barezzi;  e  Firenze j  presso  il   Gui- 
ducci  j    1606. 
Non  puossi   dubitare  che  il  P.  Antonio  Posse- 
vino,  gesuita,  non  sia  il  vero  autore  di  questa 
Relazione ,  a   cui   il  Barezzi  prestò  la    ma- 
schera.   Il   volume  racchiude  in   séguito  altri 
opuscoli,   sul    frontispizio   de' quali  leggesi  il 
nome  del  suddetto  Possevino. 

BARGA  (Pietro  da),  o  BARGEO  (Pietro). 

Non  fu  già  di  Barga ,  o  Barge ,  castello  del  Pie- 
monte, ma  bensì  da  Barga  in  Toscana. 

BARIGOCOL,  dottor  di  Val  Brambana, 
detto  anche  Colombano  da  Brescia, 
è  Colombano  Bressanim,  o  Bre- 
scHiANiNi,  monaco  benedettino. 

Trasportò  in  lingua  bergamasca  le  Metamorfosi 
d'Ovidio,  il  cui  mss.  esiste  nella  Quiriniana. 

BARINGO  BATTILANO  (Lazzaro  Mi- 
GLiucci  ,  barbiere  fiorentino).  La 
Gambata  di   ec. 

Si  fecero  varie  edizioni  di  questo  componimentOj 
ma  in  piìi  di  queste  si  ritrova  deformemente 
guasto. 

BARIODINO  CEDICOIVE  (Fra).  Rispo- 
sta di  ec,  castaido  della  tenuta  di 
Ribano,  alla  Seconda  lettera  del 
conte  Cesare  3Iasini  {P.  Giannangelo 
SerrAj  cappuccino)  scritta  al  P.  D. 
Gabriello  Guastucci  ec.  Pesaro j  nella 
stamp.  Gavellianaj   iy55,  ì/ì-8." 

Credette  lo  scrittore  della  Storia  letteraria  d'I- 
talia {toni.  XIII,  pag.  218)  che  sotto  questo 
finto  nome  si  volesse  coprire  il  mentovato  P. 
Guastucci,  ma  l'abate  Amaduzzi  assicurò  il  P. 
Giuseppe  Merati  che  è  autore  della  suddetta 
risposta  Pietro  Borghesi,  di  Savignano. 

f^edij  Lettera  seconda  del  nobile 
signor  conte  Cesare  Masini  ec.  — 
Replica  alla  Risposta  fatta  ad  un 
anonimo  sotto  il  nome  di  Fra  Ba- 
t  iodi  no  ec. 


143 


BAR 
BARLETTA  (Gabriele   da). 

Prt'ilioalore  di  fulgidissima  riputazione  a'  suoi 
tempi,  f'?;tagli  srontare  ne' posteriori  col  ridi- 
colo. Leandro  Alberti,  suo  contemporaneo,  as- 
serisce che  i  sermoni  latini,  stampati  col  nome 
del  Barletta,  non  sono  di  lui  de;^ni,  ma  clie 
sono  opera  di  un  ignorante,  dal  medesimo 
Alberti  conosciuto.  Sostiene  al  contrario  questi 
che  il  Barletta  era  un  grand' uomo,  e  dotato  di 
vera  eloquenza;  ma  una  tale  asserzione  viene 
contraddetta  dall'uso  che  avevano  i  predicatori 
di  quel  tempo  di  fermare  1"  attenzione  de' loro 
ascoltanti  con  delle  singolarità  a  portata  del 
popolo.  Il  più  gran  numero  degli  scrittori 
volle  che  il  Barletta  sia  nato  in  Barletta,  pic- 
cola città,  o  castello  del  regno  di  Napoli,  e 
che  preso  ne  abbia  il  nome  ;  altri  affermano 
elle  era  Barletta  il  cognome  di  sua  famiglia, 
e  che  Aquino  fosse  la  sua  patria. 

BARNABA  DE  REGIO,  medico,  detto 
ancora  DE  RtATINI,  viveva  nel  se- 
colo XIV. 

BARONI  (Gio.  Alberto).  La  veglia,  ov- 
vero far  di  necessità  virtù,  comedia 
di  ec.    1675. 

Il  Mandosio  {Bibl.  Romana,  cen.  7,  pag.  119, 
num.  ss)  ci  dice  che  il  suddetto  nome  è  finto, 
e  che  il  vero  autore  fu  Giuho  Cremona,  ro- 
mano. Questa  rappresentazione  non  viene  ri- 
cordata nella  Drammaturgia  dell'Allacci. 

BAROMUS.  Tractatus  contra  quatuor 
libros  inslitutiomim  Cai  vini.  Colo- 
ìu'cp,  Herni.  Hohnri^,  1660,   in-^.^ 

Pretese  il  Toppi  che  quest'opera,  siccome  pure 
l'altra  intitolata:  -  Epitomcn  Thesaiiri  anti- 
qnitatiim  Ecclesiasticarum  -  sieno  del  card.^ 
Cesare  Baronio,  ma  s'inganna,  giacchi;  il  trat- 
tato suddetto  è  di  Giusto  Baronio,  che  essendo 
calvinista,  fattosi  cattolico  per  la  lettura  della 
Storia  Ecclesiastica,  scritta  dal  suddetto  Car- 
dinale, lasciò  il  suo  di  CALVINO,  a  lui  odioso 
per  quello  dell'eresiarca  dello  stesso  cognome , 
e  volle  essere  in  vece  appellato  Baronio,  in  me- 
moria di  chi  fu  autore  del  libro,  che  lo  per- 
suase a  cangiare  credenza,  h'  Epitomen  The- 
sauri  è  poi  opera  dello  Scullingio,  il  quale  si 
protestò  di  averla  ricavala  dagli  Annali  del 
prefato  Carilinale,  e  col  suo  nome  infatti  fu 
impressa  nel  1601. 

BARONIUS  (Jiistus)  (Justus  Calvinus). 
Libri  VI  epistolarum  circa  causam 
abjectae  a  se  hffireseos  Calvinianae. 
Magunlicej  i6o5,  in-^.^  Kide  saprà. 

Abbiamo    alle    stampe   qualche   altra    opera    col 
mentovato  cognome,  dopo  che  il  Calvino  lo 
mutò  in  quello  di  Baronio. 
TOM.  I. 


BAR 


BARRIUS  (Gabriel).  De  antiquitate  et 
silu  Calabri.-c,  libri  quinque.  Romcc, 
apud  Josephutn  De  An^elis j  in  ce- 
dibus  popi/ li  ro  mai  li  3  ì5yì,inS.^ 
Fu  poi  l'opera  ristampata  a  car.  091  e  seg.  dd- 
V Italia  illustrata  dello  Scotto,  impressa  in 
Frane fnrt  l'anno  I600,  benché  in  alcuni  e- 
sempiari  si  segni  la  data  del  icos,  apud  An- 
dream  Cambcrium,  in  f'ol.,  ed  inoltre  nel  tom. 
IX,  part.  V,  del  Thesaurus  antiquitatum  Ita- 
licB,  di  Pietro  Burmanno.  Poscia  venne  pari- 
mente alla  luce  in  Roma ,  ex  typographia  S. 
Mieli,  ad  Ripam ,  1757,  cum  prnlegomenis , 
additionibus  et  notis  Tìiomce  Aceti  e  te,  eta- 
nimadversionibus  Sertorii  Quattromanii  etc, 
in  fol.j  e  finalmente  fu  inserita  nel  Delcctus 
scriptorum  rerum  Neapolitanarum ,  apud 
Franciscum  Ricciardum  .  in  fol.  —  Non  con- 
vengono gli  scrittori  a  chi  attribuire  quest'o- 
pera molto  pregiata.  Imperciocché,  secondo 
alcuni ,  è  essa  lavoro  del  card.^  Giulio  Antonio 
Sartorio;  secondo  altri  fu  composta  dal  card.' 
Guglielmo  Sirleto.  Al  dire  però  del  P.  Merati,  i; 
probabile  bensì  che  ambedue  que'  porporati 
abbiano  suggerite  molte  coso  al  Barrio,  ma 
che  sua  tuttavia  sia  l'opera.  Il  Waddingo  pone 
questo  autore  nel  numero  degli  scrittori  del- 
l'ordine di  S.  Francesco,  forse  per  avere  ve- 
duto publicata  sotto  il  nome  di  Gabriele  Barrio, 
francescano,  la /^7f«  dell  abate  Giovachino , 
che  si  legge  in  fronte  alle  pretese  sue  pro- 
fezie, stampate  in  fenezia ,  per  Girolamo 
Porro,  ntt\  1S89,  in-A."  con  figure,  ma  che  il 
Toppi,  il  Zavaroni,  e  l'Amato  non  ricono- 
scono per  cosa  di  lui.  Francescano  il  Barrio 
chiamavasi,  non  perchè  fosse  religioso  di  S. 
Francesco,  ma  perchè  era  nativo  di  Francica, 
terra  della  Calabria.  Anche  per  l'opuscolo-  De 
laudibus  Italici' -cìm  leggesi  nell'opera,  data 
alla  luce  sotto  il  nome  del  Barrio  mentovato, 
col  titolo:  -Pro  lingua  latina,  libri  III,  de 
ceternitate  urbis ,  libri  I,  etc.  {Romce,  issi; 
et  Ibidem,  lS7l),  venne  egli  accusato  di 
plagio.  Doveva  esso  opuscolo  essere  unito  alle 
opere  di  Jacopo  Sadoleto,  cardinale,  che  stam- 
paronsi  in  Ferona  nel  1787,  come  lavoro  di 
lui,  ma  in  esse  non  si  trova,  forse  perchè 
non  si  rinvennero  ragioni  sufficienti  per  at- 
tribuirlo con  certezza  alio  stesso. 

bartiiolomjEus  cremonensis.   e 

Bartolommeo    Capra  ,    vescovo    di 
Cremona  ,    poi    arcivescovo  di  Mi- 
lano, uomo  dotto. 
BARTHOLOM^US  DE  PISIS. 

I  !'  Francisce  sequciis  dogniala  superni 
creatoris  libi  impressa  stigmata  suiit 


Uà 

BAR 

Christi  sahatoris  . . .  Lihcr  con/ònni- 
taluiìi .... 
Entro  una  slampa  istoriata  in  legno,  al  cui  tergo 
sta  l'albero  delle  Conformità,  leggesi  il  pre- 
messo frontispizio  che  precede  dopo  altre  tre 
carte  il  testo  dell'opera  avente  il  titolo: -/«- 
cipit  opus  quoti  intitulat.  De  conformitate 
vite  (sic)  beati  Francisci  ad  i'itam  Domini 
Jesu  divisti  redemptoris  nostri,  editum  a 
fratre  Bartolomeo  {sic)  de  Pisis,-  impressa 
"in  Milano,  l'anno  isio.  da  Gottardo  Ponzio, 
(per  cura  di  Francesco  da  S.  Colombano,  frate 
minore);  ed  L'i,  di  nuovo.  Tanno  1SI5, 
da  Zanotto  Castiglione.  Giovanni  Masselli, 
editore  di  tale  ristampa,  non  teme  di  asserire 
(non  so  per  qual  motivo)  (^he  allora  era  da  lui  il 
libro  la  prima  volta  pubìicato.  Queste  due  edi- 
zioni sono  piene  d'errori,  e  non  sempre  con- 
cordano co'  codici  mss.  Comparve  pure  l'o- 
pera suddetta  posteriormente  altre  due  volte 
in  Bologna,  nel  isso  e  nel  1620;  ma  queste 
edizioni  sono  più  alterate  e  tronche.  Dietro 
appoggio  di  convincenti  ragioni ,  il  defunto 
Vincenzo  Pollini,  già  bibliotecario  della  Ma- 
gliabechiana  ,  fece  constare  1"  esistenza  di 
due  diversi  Barlolommei,  frati  minori,  del  me- 
desimo nome ,  da  qualche  autore  insieme  con- 
fusi, e  rivendicò  la  presente  opera  ad  un  Bar- 
tolommeo  de'  Ri>0.mcchi,  o  da  Ri>OMCO  nel 
pisano,  frate  minore,  togliendola  al  suo  con- 
fratello della  stessa  provincia  frate  Bartolom- 
meo  degli  Albizzi,  da  Vico  Pisano,  a  cvu 
venne  comunemente  finora  attribuita.  Fra  Dio- 
nisio Pulinari,  fiorentino,  tradusse  in  italiano 
le  Conformità ,  e  da  quelle  estrasse  una  vita 
di  S.  Francesco.  Dell' uno  e  dell'altro  lavoro 
esistono  due  codici  anonimi  nella  Magliahe- 
chiana.  Questo  troppo  celebre  libro  diede  oc- 
casione ad  Erasmo  Albero  e  a  Corrado  Badio 
di  comporre  e  publicare  il  famoso  Alcorano 
de' Francescani ,  che  è  mi  estratto,  e  insieme 
una  fierissima  satira "  oltrepassante  (come  ri- 
»  fielte  il  sullodalo  ab.*"  Pollini  )  tutte  le  misure 
55  di  una  giusta  e  prudente  critica,  la  quale  sa 
»5  calcolare  le  cognizioni  e  il  genio  de' secoli, 
5?  e  la  buona  e  mala  fede  degfi  scrittori  ».  Le 
Antiquitates  Franciscanos,  dateci  da  Filippo 
Bosquierio,  non  sono  che  un  compendio  del 
presente  Liher  conformitaium. 

•2°  De  laudibus  Beata?  Maria?  Vir- 
ginis,  libri  VI.  Veneliisj  apucl  Pe- 
truin  Dusinclliinij,    16965   ùi-q..'^ 

Tradotti  del  pari  in  vulgare  dal  mentovalo  frate 
Dionisio  Pulinari. 

3."  Quadragesimale  de  oontemplu 
mundi,  —  Cura  pervigili  Joliaunis 


BAR 
de  Mapello;  ejnsdem  ordiiiis  (Sancii 
Francisci)  convenlus  Mediolani  cor- 
rectum.  linpressuni  Mediolani j  per 
Magistnun  Ulderìcum  Scinz enzelerj 
anno  Doìnini  M.  CCCC.  LXXXX.  FUI. 
(149^)5  /'i-4'"j  [coli' impresa  dello 
slampaLorc). 

Fra  alcune  altre  opere  clic  si  possono  attribuire 
a  fra  Barlolomnieo  da  Kinonico,  piuttosto  che 
a  fra  Barlolomnieo  Albizzi  da  Vico  Pisano,  le 
due  sopraccitate  debbonsi  con  certezza  restituire 
egualmente  al  primo.  L'unica  opera  da  asse- 
gnarsi all' Albizzi  si  è  -  Summa  casuuni  con- 
scienticc  -  come  ci  fa  sapere  il  mentovato  abate 
Pollini.  Si  coni\i\\\ì\  swo  Discorso  suW opera 
delle  conformità  di  S.  Francesco ,  che  leg- 
gesi a  pag.  229  e  seg.  del  tom.  I  della  Nuova 
collezione  d'  opuscoli  [Badia  Fiesolana , 
l'anno  1820). 

BARTHOLUS  DE  SAXO  FERRATO. 
I."  Coutrarietates  juri.s  civilis  Ro- 
maiiorum  et  jur.  Langobardorum 
cum  additiouibus  D.  Julii  Ferreti 
Ravennatis.  Veuetiisj  Antonius  Pin- 
ciuSj  154I5  in-^.^^;  et  Ibidenij,  apud 
hceredes  Melcli.   Sesscej  1699,  /;z-8." 

Quest'opera  nelle  presenti  due  edizioni  porta  il 
nome  del  celebre  Bartolo  di  Sassoferrato,  detto 
anche  di  Sentino,  che  dicesi  figlio  di  Cecco 
di  Buonaccorsi  (Severi)  e  di  Santa  (Alfam); 
ma  i'u  composta  da  Andrea  Barletta  (Boello 
di  casato),  e  come  cosa  sua  col  nome  di  lui 
venne  impressa  più  volte  col  titolo:  In  leges 
Langobardorum  opulentissima  commentarla. 
2."   Lecturse    super  Institutionibus. 

Uscirono,  ora  sotto  il  nome  di  Bartolo,  ora  con 
quello  di  Baldo,  famosi  giureconsulti,  ma,  al 
riferire  del  Panciroli  (  De  claris  leg.  interp. , 
lib.W,  pag.  185)  e  del  Cotta  {Museo  Nova- 
rese, pag.  79) ,  sono  di  Barlolomnieo  di  Novara , 
della  famiglia  A'ellate.  Altra  fatica  malamente 
al  Bartolo  si  è  attribuita,  cioè  il  -  Commen- 
tar iiis  a  3S  titillo  usque  ad  finem  codicis 
Jiistiniani  -  essendo  essa  di  COTILIO,  peru- 
gino, il  quale  terminò  l'opera  rimasta  imper- 
fètta del  Bartolo. 

BARTOLETTI  (Currado)  Acad."  Apa- 
tista. È  Carlo  Ruberto  Dati.  (Maz- 
ziicheUi). 

BARTOLI  (Gio.  Battista).  Saggio  delle 
poesie  morali  di  ec.  Bologna ^  pai' 
l'erede  del  Bcnaccij  1642;  poscia, 
Milano j  1649;  ^  ^^  nuovo,  Bologna^ 


415 


BAR 

per    Gio.    Ballista    Ferroni ,,    i():"j3, 

m-ì  2. 

Si  vuole   che   fosse   "iovanile    lavoro  del  P.  Da- 
niele Bartoli,  gesuita,  a  cui  piacque  nascon- 
dersi sotto  il   nome  del  nipote,  o,  come  altri 
credono,  del  fratt-llo,  per  essere  al  suo  tempo 
proibita  ai  gesuiti  la  ])oesia  italiana. 
BARTOLI  (Sebastiano).  Nuova  staffetta 
di   Parnaso  circa  gli  affari  di  me- 
dicina.  ///-8.° 
Operetta  che   fu   anche   inserita,  tradotta  in  la- 
tino, nelle  Apologice  Cttroli  Miisitani.  stam- 
pate nel  1700,  con  la  data  di  Kruswicli.  in-i." 
ii  una  satira  contro  il  dott.*  Pier  Antonio  Mar- 
tino, a  spese  del  quale  si  finge  anche  impressa. 
Lo  stampatore  dice  che  il  vero  autore  della  me- 
desima è  Giuseppe  Presci;  non  così  il  ÌNiceron 
(  toni.  XXXVI ,  png:  2I6)  che  la  vuole  di  Gae- 
tano   Tremigliozzi.    Il    Mazzuchelli    (  tom.   lì , 
part.  I,  pag.  462)  al  primo  l'attribuisce. 
BARTOLINO     DEL     CANTO     DE'     BI- 
SCHERI.   Lezione,    ovvero    Gicala- 
mento  sopra  il  sonetto  {del  Berni) 
che  incomincia:  -  Passere  e  Bccca- 
ficìii  inauri  arrosto  -  recitato  nell'A- 
cademia  della  Crusca.  Fiorenza,  per 
Domenico     Manzani ^     iSgo;    e    di 
nuovo,    Ivi ,    per  lo    stesso,    i6o5, 
scmj)re  ///-S. 
Fu    attribuita    un    tempo    al    Grazzini.    detto   il 
Lasca ,  a  Bastiano   de'  Rossi ,  e  a  Giammaria 
Cecchi;  ma  oi-a  è  fuor  di  dubio  (come  dimostrò 
Pah.*  Fiacchi)  che  è  fattura  del  terzo,  cioè  del 
Cecchi. 
BARTOLO    (  Lucalberto  )    (  P.    Guido 
Gra-ndi  ,  camaldolese,  da  Cremona). 
Pseudonimo   riferito  dal   sig.  Lancetli,    che  per 
altro  non  indira  in  quale  opera  si  trovi  in  tal 
modo  mascherato  questo  monaco;  ne  noi  ab- 
biamo potuto  scoprire  il  titolo  della  medesima. 
BARTOLOMIO,,)  BART0L03DIE0  DA 
LI  SONETTI.  Isolario,   o  sia  Cosmo- 
graiìa  del  mare  Egeo,  in  versi.  Im- 
pressione del  secolo   Xf^,  senz^anno 
e  luogo  (ma  Venezia),  m-4-";  e  di 
nuovo, /w,  i532,  infogl.  pie,  am- 
bedue   con  carte  xilografiche. 
Da  un  capitolo  in  terzine,  e  da  lur  sonetto  che 
le22onsi    nel  diritto  del    secondo  e    del   terzo 
foglio  della  prima  edizione .  si  viene  m  chiaro 
del  nome   e   soprannome   delF  autore ,  che  fu 
di  patria  veneziano.  Pretese  il  Quadrio  {St.  e 
Ragion,  d' ogni  poesia  .  i'ol.lV.  pag.  4»)  che 


BAR 


d  cognome  di  lui  fosse  stato  quello  di  Zam- 
berti.  male  interpretando  quanto  scrisse  il  San- 
sovino  {f'^cnczia  descr..  ali.  ISOI,  pag.  J59o), 
il  quale  dice  "  Bartolommeo  Zamberli  tradusse 
^1  Euclide .  compose  una  comedia,  e  scrisse 
"altre  cose  latine  ".  Dalle  mentovate  parole 
del  Sansovino  si  viene  a  formare  giudizio,  che 
Harlolommco  Zamberti  era  uomo  di  lettere, 
quando  il  nostro  Bartolommeo  da  li  Sonetti, 
prima  marinaro  e  poscia  padrone  di  nave,  per 
non  sapere  nemmeno  scrivere  in  lingua  ita- 
liana, si  fece  a  dettare  nel  dialetto  veneziano  i 
suoi  sonetti  che  ben  dimostrano  d'essere  pro- 
ceduti da  poeta  che  non  aveva  coltura  alcuna 
di  lettere.  Quale  sia  stalo  il  cognome  di  costui 
è  a  noi  ignoto,  e  basterà  che  il  chiamiamo  5(7/'- 
tnlommeo  da  li  Sonetti,  siccome  volle  egli 
stesso  appellarsi.  Comincia  la  prima  edizione 
con  tre  versi  enigmatici,  che  il  prefato  Quadrio 
(7^^)c.c/^./jrtg-.  49)  vuole  essere  riìeribiU  al  tempo 
della  stampa  del  libro  j  comcchè  fosse  questo 
stato  impresso  nel  isoo.  Il  3Ierati  però  ne' suoi 
Zibcddoìii  (da"  quali  ricaviamo  in  parte  il  pre- 
sente articolo  )  non  approva  quanto  quegli 
scrisse,  ma  ci  istruisce  che  il  terzetto  enigmatico 
in  questione  fu  da  lui  interpretato  altrimenti, 
e  che  signilica  in  vece  essere  dedicato  il  libro 
Al  divo  Diix  (Doge)  messere  Zoanne  {Gìo- 
vanni)  Mocenigo ,  già  defunto;  la  quale  spie- 
gazione, latta  palese  dal  suUodato  Merati  al 
celebre  Apostolo  Zeno,  fu  da  lui  approvata. 
Per  brevità  noi  ommettiamo  le  sagaci  conghiet- 
ture  a  cui  si  appoggia  tale  interpretazione.  In 
qualunque  modo  dunque  si  spieghi  Tinthcato 
terzetto,  non  mai  verso  Tanno  1477,  come  vuole 
il  Dibdin  {jEdes  Alth.  W.nwn.  isoa),  è  ve- 
nula alla  luce  la  prima  edizione;  stante  che 
eziandio  nella  seconda  supposizione,  essendo 
morto  il  doge  Mocenigo  Tanno  148S,  dopo 
tale  epoca  deve  fissarsi  la  publicazione  della 
medesima.  Vedi  {Prima  edizione  delle  lettere 
di  Apostolo  Zeno,  voi.  Ili,  lett.  210). 

BARTOLOMMEI  (Girolamo).  Didasca- 
lia, cioè  Dottrina  comica.  Firenze, 
i658;  e  di  nuovo,  1661:  seconda 
edizione   riveduta   e  corre  Ma. 

Benché  porli  il  nome  di  Girolamo  Bartolommei, 
gentiluomo  fiorentino,  sembra  che  il  P.  Sot- 
vello  {Bihl.  Soc.  Jesii)  attribuisca  il  presente 
libro  al  P.  Giandomenico  Ollonelli,  gesuita. 
Ma  è  probabile  che  voglia  dire  solamente  che 
il  P.  Ottonelli  contribuì  ed  ebbe  parte  nel 
medesimo  per  avere  publicate  opere  in  questo 
argomento,  le  quali  ci  mostrano  avere  egli 
fatto  molto  studio  intorno  ad  esso. 

Bartolommeo  (A)  Buzzali  di  Oderzo 
nel  giorno   in  cui  riporta  la  laurea, 


446 


BAS 


sermone   (di    Francesco    Amalteo). 
Padova j,   Crcscinij,    iBaS,  m-8." 
BARTOLOMMEO  (Fra)  DA  BOLOGNA. 
(iran  confusione  e  incoerenze  si  ravvisano  negli 
autori  intorno  a'  varj  Bartolnmmei  da  Bolo- 
gna, domenicani,  del  secolo  XIV,  benché  alcuni 
(li  essi  sieno  in  vero  contraddistinti  coi  sopran- 
nomi o  cognomi,  ora  di  Biscia  o  dalle  Biscie, 
or  de' Pisciali,  or  de' Pascali,  ora  di  Parvo,  o 
de'  Piccioli,  ed  ora  semplicemente  da  Bologna. 
BARTOLOMMEO  DA  BRESCIA,  celebre 
canonista  del   secolo  XIII,  si  vuole 
che  fosse  della  famiglia  Avogadro. 
BARTOLOMMEO    DA  S.  CONCORDIO , 
della   nobile    famiglia    de'  Granchi, 
scrittore  del  trecento,  il  cjuale  rac- 
colse ed  in    buona   lingua  italiana 
tradusse   gli  Ammaestramenti  degli 
antichi j  e    parimente   recò    in    ita- 
liano  Sallustio. 
Egli  è  pure  autore  di  altre  opere  latine. 
BARTOLOMMEO  DELLE  ALPI  GIULIE. 
È  il  P.   Giangiacomo   Scottom,   minore  conv.*, 
il  quale  sotto    tal    finto   nome   publicò  alcuni 
opuscoli  d'agraria  e  d'economia  nel  sesto  vo- 
lume   del  Giornale  d'Italia   spettante  alla 
scienza  naturale.  Consultisi:  Gamba   {Scritt. 
Bassanesi,  pag.  95  e  94). 
BARTOLOMMEO  DI  GENOVA. 
Bertolino,  o  Berlolotti  di   Bonifacio,  nobile  ge- 
novese, dell'antica  famiglia  Della  Volta,  detta 
poscia  Cattakeo,  fu  eletto  per  decreto  publico 
con  altri  tre  Genovesi  a  continuare  gli  annali 
di  quella  republica. 

BARUFFALDI  (Arciprete  Girolamo).  La 
Deifobe,  tragedia  di  ec.  Pavia  j  per 
Gio.  Benedetto  Rovelino,  1757,  m-8.° 

«i  Fu  veramente  stampata  sotto  il  nome  di  Giro- 
»>lamo  Baruffaidi,  ma  l'autore,  con  publico 
J5 manifesto  di  Ferrara,  io  maggio  del  1727, 
fi  in  Jbgl.  voi.,  e  poi  inserito  nel  Giornale 
fide'  lett. d'Italia  al  tom.  XXXVIII,  part.  \, 
ìipag.  395,  dichiarò  di  non  conoscerla  per 
»sua,  confessando  unicamente  d'avervi  messo 
»la  mano  a  riformare  alquanti  versi,  che  in 
»  un  mal  composto  mss.  intitolato  VAltamora, 
«ricavato  dal  capitale  d'una  truppa  di  comici 
vritrovavansi'5(Mazzuchelli,  tom.  \\,pag.\9i). 
V^edi,  Dizionario  nuovo  e  copioso  ec. 

BASAPOPI  (Gnesio)  (Giulio  Cesare 
Bona).  Opere  varie. 

«i  Ebbe  questo  frate  de'  conventuali  di  Venezia 
>j  (  che  viveva  verso  la  metà  del  guasto  secolo 


BAS 

"XVII)  gran  prurito  di  verseggiare,  ed  ui  sua 
"gioventù  specialmente  scarabocchiava  poesie 
»a  furia,  ora  in  vernacolo,  ora  nella  italiana 
j)  liugua  ".  Cosi  il  Gamba  [Serie  degli  scritti  in 
dialetto   veneziano,  pag.  iie).  A  questo  ed 
al  Mazzuchelli  si  può  ricorrere  da   chi  brama 
conoscere  il   titolo    delle   diverse   operette  del 
suddetto  P.  Bona,  che  prese  in  alcune  anche 
il  nome  di  Lorenzo. 
BASCOVIZZO    (Demetrio).    Brevi    ra- 
gioni con  cui  si  dà  notizia  dell'a- 
bito di  santa  Rosalia,   vergine  ro- 
mita   palermitana,    cavato  dal    di- 
scorso d'un  Acad."  Abbandonato  per 
lo  rev."  ec abate  del  Ss.  Sal- 
vatore di   Grotta   Latomia. 
Quest'opuscolo  senza  nota  di  stampa,  irt-s.",  fu 
impresso  in  Napoli  l'anno  I70i,  per  Dome- 
nico Parino.  Sotto  il  suddetto  nome  finto,  o 
forse  prestato,  si  coperse  il  P.  Girolamo  Giu- 
STIMAM,    gesuita.   Volle    con   questo    libro    il 
P.  Giustiniani    fare   1'  avvocato   alle   monache 
basiliane,  le  quali  pretendevano  che  santa  Ro- 
salia fosse  stata   monaca   basiliana   nel   mona- 
stero del  Salvadore  di  Palermo.  Scrissero  contro 
questa  falsa  opinione  il  dott.''  Andrea  Perrucci 
ed  il  P.  Mancusa. 

F^edi „  Dìscoi'so  istorico  sopra  l'am- 
mirabile vocazione    del    mondo    in 
solitudine  ec. 
BASEGGIO  (Antonio).    Fedi^   Analisi 

chimica  del  carbon   fossile. 
BASILE  (Battista)   (Luigi    D'Ereida, 
nobile  palermitano).  La  Surci  Giu- 
rania,    poema    heroico    {in  dialetto 
siciliano),  di  ec.  Palermo  j  per  Crio. 
Antonio  Coppola j  1662,  in-i^.°,  ed 
in  séguito  altre  volte  ristampato. 
Sotto    il    medesimo    finto    nome   si    pubhcarono 
dello  stesso  anche  -  Injldi  lumi,  madrigali  a 
cinque  voci  (messi  in  musica  da  diversi  sici- 
liani). Ivi,  per  Gio.  Battista  Maringo,  1605, 
in-i.'*  -  La  Siringa,  idillio.  Ivi,  1615,  m-l2.° 
Se  non  avvi  errore  di  stampa  nel   Mongitorc 
{tom.  \,  pag.  19),  debb' essere   composizione 
impressa  dopo  la  morte   dell'autore  avvenuta 
l'anno  1604. 
BASILE  (Carlo)    (D.  Giuseppe    Della 
Montagna,  napolitano).  La    Mosca 
formica,   poema    eroico    in    lingua 
siciliana  di  ce.  Palermo^  pel  Bisa- 
gnij   i663,  in-S.^ 
Il  Mongitore  aveva  scritto  nella  Bibl.  degli  Scritt. 


iì7 


BAS 

Siciliani,  (  Iac  il  siuklcUo  poema  Iòsse  sialo 
impresso  soUo  il  nome  di  Giovanni  Ballisla, 
e  non  di  Carlo  Basile,  ma  ne' suoi  Scritt.  Ma- 
scherati (opera  inedita  che  sia  nella  publica  li- 
breria di  Palermo)  si  corresse. 

BASILE  (Gio.  Ballista)  (Gio.  Battista 
Giudice,  palermitano).  11  Batlillo, 
poema    bucolico    composto   in  lin- 
gua siciliana   da  ec.    Palernìo ,  per 
Pietro    Coppola,    1688,  in-ii.'^ 
Con  osservazioni  di  D.  Ottavio  Belila,  di  D.  Guit- 
tera  della  \'alle  Aurea,  e  di  Vincenzo   Auria. 
Olire  -  La  luiitananza  di  Battilìi  e  Li  que- 
reli di  BaltilU  (egloghe,  Tiina  già  impressa 
nel  l«84,  l'altra   nel  1686),   furono  aggiunte 
in  cpiesta  edizione  altre  due  egloghe.  SoUo   lo 
stesso  improntato  nome  diede  pure  alle  stampe 
il   medesimo    autore:    -   La    Cuccagna    con- 
quistata,   poema  siciliano   in  terza   rima. 
Palermo,    appresso   Alfonso  Isola,   1674, 
//i-ia."  -  Gio.  Battista   Basile   è   nome  vero;  e 
forse  il  suddetto  Giudice,  suo  contemporaneo, 
il  prese  per  farsi  giuoco  di  lui,  il  quale  sotto 
il  nome  di  Gian   Alessio  Abbalulis   stampò   in 
lingua  napoletana:  Lo   Cunto  de  li  cunti  ec. 
Vi  fu  un  altro  Gio.  Battista  Basile,  tli  patria  ca- 
taniese,  canonico  della   cattedrale   di   sua  pa- 
tria, di  cui  parla  il  Mongitore  {Bibl.  Sic,  toni. 
1,  pag.  020). 
BASILICO  (Ciriaco).   Successi  di  Eu- 
molpione,  portati  nella  nostra  lin- 
gua   da    ec.    ISapoli ,   per  Antonio 
Bulifon,    1678,  in-ì2." 
INascondesi  sotto  tal  nome  il  P.  Domem'co  Regi  , 
o  Hegio,  c1i.°  reg."  crocifero,    equivalente   al 
greco  Ciriaco  Basilico.  Questa  non  è  che  una 
U'aduzione  del  Satyricon  di  Petronio,  nella 
quale,  ove  il  testo  e  mancante  è  stato  supplito^ 
ed  air  incontro  si  è  reciso  e  castigato  ciò  che 
poteva  in  esso  offendere  il  buon  costume.  Alla 
pagina  2O8  segue   poi,  sotto    lo    slesso    nome 
pseudonimo,  il  volgarizzamento  in  versi  sciolti 
del  Moreto  attribuito  a  Virgilio,    che   alcuni 
critici  dubitano  essere  composizione  deirautore 
AtW Eneide.  L'Argelali  erroneamente   sospetta 
che  il  Bulijbn,  stampatore  di  questo  raro  li- 
bretto, ne   sia  anche  il  traduttore. 
Bassa  (La)    origine    ed    il    celeste  ri- 
paro dal  terremoto,  breve  orazione 
che   lungamente    e  per  sempre    da 
cosi  orrendo  castigo  preserva  ec.  (In 
fine)  D.  P.  B.  C.  R.  (cioè,  D.  Paolo 
Botti,  eh."  reg.*^,  cremonese).   Pa- 
dova, pel  CadorinOj   1672,  z>ì-8." 


BAS 


L'Ansi  (lom.l\l;pag.'lMi)  tralascia  di  lar  nolo 
che  sia  slanqiato  questo  opuscoletto  sotto  le 
mentovale  lettere  iniziali;  ([ueslo  autore  è  an- 
che da  aggiungersi  agli  Scrittori  d'Italia  del 
Mazzucltelli. 

BASSAÌNI  (P.Jacopo  Antonio),  gesuita, 
celebre  oratore  ne'  suoi   tempi. 

Il  vero  cognome  di  Antonio  Maria,  suo  padre, 
fu  C.\CLIAUI  ;  ma  essendo  questi  adottato  con 
un  suo  fratello  da  Jacopo  Bassani,  vicentino, 
venne  sostituito  questo  a  quel  cognome,  e  vi- 
centino volle  pur  chiamarsi  il  P.  Bassani. 

BASSANO  MANTOVANO. 

Questi  che  è  autore  di  alcuni  versi  maccheronici , 
'    potrebbe  essere  Robilio  Bassiano,  che  compose 
e  pubhcò  molte  elegie,  e  di  cui  rimase  inedito 
nella  f^aticana  un  poema  latino:  Sali' amici- 
zia di  Francesco  Gonzaga  con  Bajazet. 

BASSANO  (Nicolò  di). 

Benché  nulla  dicasi  ne"  Bassanesi  illustri  di 
Bartolommeo  Gamba  intorno  il  suo  casato, 
pure  sembra  che  il  Mazzuchelli  {Scritt.  d'I- 
talia) lo  creda  Ciminello  ,  rhnandando  a  quel 
cognome  il  richiamo  di  Nicolò  di  Bassano. 

Bassirilievi  Volschi  in   terra  cotta,  di- 
pinti a  vario  colore,   trovali    nella 
città  di  Velletri,  dedicati   a  D.  Ro- 
mualdo   Braschi    Onesti   da  Marco 
Carloni.  Boina,  lyyB.,  in  fjgl-  mass. 
Autore    di    quest'opera  è    il    P.   Filippo  Angelo 
Becchetti,  domenicano,  siccome  asserisce  Si- 
mone Assemani  nella  prefazione  alla  sua  opera 
-  Globus  ccelestis  cu/ico-arabicus  Fel itemi 
Musei   Borgiani.    Patavii ,  1790,   in-A.°  -  E 
degna  d'osservazione  la  nota  2.'"'  della  pagina 
18  della  citata  opera  del  Becchetti,  ove  si  tratta 
delle  quahlà  dell'agro  di  Velletri."  Veggasi  ciò 
jjche  ne  ha  dottamente  scritto  il  chiariss."  P. 
»M.°  Becchetti  nella  Teoria  generale  della 
ì->  terra  ». 
BASTIANELLO  BERGAMASCO.  La  Mar- 
garitona  confusa,  comedia.  Yverdonj 
1778,  m-4." 
Potennno  sapere  soltanto  essere  composizione  di 
un  giovane  irate  conventuale  di  S.  Bonaventura 
di  Roma,  onde   imporre   silenzio   col   ridicolo 
al  P.  Flaminio  da  Latera,  zoccolante,   che  a- 
veva  rinnovala  la  questione  delFanzianità  fran- 
cescana fra  i  Conventuali  e  gli  Osservanti.  Si 
fece    a  questa   comedia    nondimeno    un'  acre 
risposta. 
Vedij  Censura  e  risposta  alla  Mar- 
garitona  confusa  ec. 

8* 


418 

BAT 

BASTO  IVEMUTILLI.  Il  Giornalista , 
poemetto  di  ec.  Vedi ^  Lettera  di 
un   prete  montagnolo  ec. 

BASTONE  (Scipione)  (  Giovanni  Cap- 
poni ).  Le  staffilate  date  al  cavalier 
Tommaso  Stigliani  ,  per  aver  mal 
ragionato  contro  V Adone  del  cava- 
lier Marino,  da  ec.  Con  una  lettera 
in  fine  de'  costumi  della  Francia. 
Fraìicfirlj  senza  nome,  di  slainp.  ^ 
i638,  m-iG." 

Bataille  (La)  d'Austerlitz  par  un  mi- 
litairc  témoin  de  la  journée  du  2 
décembre  i8o5  (le  general  major 
autrichien  Stutteiuieim),  nouvelle 
édition  avcc  des  notes  par  un  officier 
francais.  i\z/75j  Fain^  1806,  m-12." 

Bai'Lier  asserisce  di  aver  sentito  dire  che  T uffi- 
ciale francese,  che  aveva  somministrate  le  note, 
era  lo  stesso  Napoleone  Bonaparte. 
BATl  FILORMIRACIO  P.  A.  (  D.  Lino- 
cenzio  Bap.cellini.  abate  celestino, 
da   Fossombrone).  Idillio  allegorico 
di  ec.  Milano^  Malalesta,  i  ^06,  ?/?-8.° 
BATILLO    TEMPIDE     Pastor  Emonio. 
(Ab.  Ricciardo  Ricci,  di  Cortemag- 
gioi-e). 
Il  sig.  Lancetti  atti'ihuisce  al  Ricci ,  coperto  sotto 
lai  nome  pastorale,  alcune  operette   impresse 
circa  la   seconda   metà   del    secolo  XVII;  ma 
egli  erra  certamente,  poiché  la  colonia  de' Pa- 
stori Emonii,  a  cui  era  il  Ricci    ascritto,   fu 
fondata  circa  ottani' anni  dopo. 
Batracomiomacbia,  o  sia  la  battaglia 
de'  topi    colle    rane,    poemetto    di 
Omero  che  si  esibisce  di   tradurre 
dal  testo  greco  a  ricliiesta  d'ognuno 
ec.   il  conte   Filippo  Taverna,  mi- 
lanese,  convittore   del   collegio   im- 
periale  de'  Nobili   ec.   3IilanOj  Ma- 
latesta_,  1784- — Segue  la  prefazione 
{in  uersi);  indi  un  altro  frontispizio 
mortOj,  sul  quale  leggesi:  La  Batraco- 
miomacbia   d'Omero,    volgarizzata 
in   versi    sciolti    da   F.    F.  B.   (cioè 
da  Francesco  Fontana,  barnabita, 
poi   cardinale^.   Jn-S.'^ 
Batracomiomacbia  (La)    tradotta    in 
dialetto    napoletano    da   F.    M.    F. 


BAT 

l  Francesco  Mazzarella  Farao).  Na- 
poli j  Porcelli,    lySg,  m-8." 
Battaglia   (La)  d'Anghiari,   storia  del 
secolo  XV  di   L.  C.  B.  (Luigi  Carlo 
B1AG10TT1).  Firenze 3    i83y,   m-12.^ 

Sonovi  esemplari  con  la  data  di  Prato,  presso 
G.  Pontecchi,  1858. 

Battaglia  (La)  del  ponte  di  Pisa,  se- 
guita al  numero  eguale  di  combat- 
tenti nel  dì  ly  febbrajo  17^7,  colla 
vittoria  riportata  da'  cavalieri  di 
mezzogiorno,  sotto  la  condotta  del- 


l'illusi] 


signor  cav.^  Michelangelo 


Del  Torto,  generale  comandante 
contro  quegli  di  tramontana;  canto 
{di  ottave  i  io)  di  F.  C.  (Francesco 
Catelani).  Pisaj  nella  stamperia  di 
Evangelista  Pugli ,  in-^° 
Battaglia  (La)  di  Lara,  poema  cel- 
tico tradotto  in  prosa  inglese  dal 
signor  Giovanni  Smith,  ed  in  versi 
italiani  da  P.  B.  (Prospero  Balbo). 

Leggesi  a  pag.  319  e  seg.  nel  voi.  II,  degli  Ozj 
letterari ,  impressi  in  Torino  nel  1787. 

Battaglia  fra'  Tessitori  e  i Tintori,  festa 
rappresentata   in   Firenze  nel  fiume 
d'Arno  ne' ^5    luglio    1619,  posta 
in   luce  da  Pietro   Cecconcelli.    Fi- 
renze,   i6ig,  m.-4.° 
Tanto  il  Negri  {pag.  38),  quanto  il  Cinelli  {toni. 
IV,  pag.  198)  l'ascrivono  ad  Andrea  Salva- 
DORi:  il  primo  la  riporta  col  titolo  di  Combat- 
timento èli  alcuni  artieri  ec. 

Battaglia  spirituale,  opera  d'un  servo 
di  Dio,  data  in  luce  dal  P,  F.  Do- 
menico di  Monteleone,  minore  os- 
servante, coir  aggiunta  del  sentiero 
del  Paradiso  e  de'  dolori  mentali 
di  Cristo.  Bomn,  per  Guglielmo  Fac- 
ciotti j  161 5,  in-\iP  Vedij  Com- 
battimento  spirituale  ce. 

Battaglie  (Le)  che  fece  la  regina  An- 
thea ,  per  vendetta  di  suo  padre, 
contro  re  Carlo  et  li  Paladini  ec. 
—  ed  anche  col  titolo  —  La  regina 
Anihea  la  quale  per  vendetta  andò 
contro  re  Carlo  e  tutti  li  Paladini. 

Non   è    già   questo    un    poemetto   originale,  ma 


BEC 

bensì  un  episodio  del  Morganie  Maggiore  del 
l'ULCi,  del  cui  poema  forma  il  oanlo  XXXIV. 

BATTISTA    Pili- SlUTERO,     veneziano  , 

della   famiglia   de'  CiPicti-i. 
Consultisi:  Ciampi,  l'aita  di  Sci/iioiie  Cartero- 
tmico  [Fjhtiìgu Etili i),  png.  68. 

BAUTNIR  ALEXANDER  (P.  Emmanuel 
Aguii.era,    ex    soc.    Jesu,    panornii- 
tanus).  Examen  dissertionis   tlieolo- 
gicjs    negantis    baptismum    infantis 
in   utero  etc.,  ediUie  a  P.   Martino 
Oielli,  barnabita.  i^fo7'e/;f/<Pj  lyio. 
Beata  {Per  la)  Giuliana  da  Busto,  ora- 
zione detta  nella  chiesa  collegiata  di 
S.  Gio.  Battista  del  Borgo  Arsiccio, 
il  3o   agosto    1779   (composta   dal- 
l'obìato    Stefano   Bonsig.\ore).   Mi- 
lanoj    Gnleazzij    17B1,   zV/-i2." 
Beata  nobis  gaudia  etc. 
Principio  d'inno,  die  si  recita   alle  Laudi  della 
Pentecoste.  Il  Magri  ed  altri  commentatori  di- 
cono che  fu  composto  da  S.  Ilario.  Ma  poiché 
gli  accurati  monaci  Maurini  non  lo  posero  fra 
le  opere  del  Santo  e  il  vener.'  Tommasi,  che 
esaminò  molti  codici  mss.,  raltrihui  a  S.  Am- 
brogio, noi  pure,  col  P.  abate  Rotigni,  sotto- 
scriveremo al  parere  di  lui. 
Beate  pastor  Peli-e,  clemens  accipe  etc. 
F'edij  Aurea  luce  et  decoro  roseo  etc. 
BEATtANUS   (Lucius). 
Sotto  questo  nome  Feliciano  Silvestri  di  Foligno 
fece  le  annotazioni  ai   poemi   latini  di  Jacopo 
Caddi. 
Beatus  Albertus  Magnus  gente  Teuto- 
nicus,  natione  Svevus,   patria   La- 
vingensis,  Episcopus   Ratisbona;  ex 
familia  Pra3dicatorum,  recens  laudi- 
bus  illustratus  ab  religioso  eiusd^un 
familia?  (Bernardino  (jOSSElini,   ve- 
ronensi).  f^encliisj,  apud  Gioì:  Valen- 
tin uni,  i63o. 
BECCANUVOLI    (Lucrezio).   Tutte    le 
donne    vicentine    maritate,     vedove 
e    donzelle  ,    poema.     Senza     data 
(secolo  XVI,   verso   il    «539). 
lìeccanuvoli  credesi  nome  fmlo  (Fanluzzi,  Scrilt. 
Boi,  Ioni.  IX,  pag.  so). 

BECCATI] TTO  (Merlino).  Mintidaspe  il 
Vecchio  arcipiuchesopraridicolissi- 
ma   tragicomedia  di  ec. ,  Acad.'^  In- 


419 
BED 

colto  e  Poeta  grecheggiante  giuralo, 
in   risposta   alla    inoderua    tragedia 
di  GattuiFio  Pancliianio,  autore  di 
buon  gusto.  Venezia,  appresso  An- 
giolo Geremia,  1724,  in-'ò.^ 
Anche  con  questa  seconda  ridicola  rappresenta- 
zione pretese  il  cav."  Michcìangiolo  BOCCARDO 
dare  colle  hefle    il    contraccambio  a  Zaccaria 
Valauesso. 

Vedi,  Rntzvanscad  il  Giovine  ec. ,  e 
—  Bacco  usur[)atore  di  Parnaso  ec. 
BECCHENUGI  (Francesco).  È  France- 
sco   IsMER.\. 

BECCUTI  (Francesco),  detto  il  COP- 
PETTA. A  uoi dunque  Vonor  si  deve... 
Cosi  principiano  alcune  ottave  stampate  nella 
prima  edizione  delle  rime  eU  Francesco  Beccuti 
detto  il  Coppetta,  che  si  fece  in  f'inegia  fanno 
1580,  in-s.",  per  opera  ly  Ubaldo  Bianchi. 
Leggonsi  altresì  nella  ristampa  di  dette  rime 
dataci  per  cura  delf  abate  Vincenzo  Cavallucci 
{Ivi,  Tanno  1731,  m-'S.°),  ma  con  questa  diffe- 
renza, che  se  nella  prima  impressione  sono 
sette  le  ottave  e  stampale  come  poesie  del 
Beccuti,  nella  seconda  sono  nove,  e  attri- 
buite   a    Cesare    Caporali  ,    e    cominciano  - 

Sc'l  duro  Scita  ch'i  due  chiari  segni - 

L'editore  suddetto  {pag.  227)  le  restituì  non 
senza  fondamento   al  suo  vero    autore   Cesare 
Caporali,  e  perchè  si  leggono  nelle  rime  di  lui 
mss.,  e  perchè   T assedio  di   Malta,   del  quale 
in  esse  ottave  si  ragiona,  accadde  Tanno  1365, 
tempo   in   cui  il  Coppetta,    morto  nel    lo33, 
non  poteva  comporle.  Nella  medesima  ristampa 
delle    rime    del  Coppetta    leggesi   a  carte    19G 
un  sonetto  che  comincia  -  roi  pur  girete  in 
.sì    remota  parte.   -  Anche  questo    componi- 
mento è  del  Caporali,  al  dire  del  mentovato 
abate  Cavallucci.  Oltre  ciò  T  altro  sonetto  che 
principia  -  Casa,  che  sei  con  sì  lodato  volo 
ec.-Q  che    trovasi    impresso    nella    surriferita 
edizione  delle  rime  di   detto  Coppetta  ed  an- 
cora in  quelle  del  Caporali,  è  lìior  di  dubio 
composizione  del  secondo,  poiché  il  Coppetta 
era  morto  prima  di  mons.^  Della  Casa  in  oc- 
casio,:e  della  cui  morte  fu  fatto  il  sonetto. 
BEDA.  Vita  Arnulplii,  Metensis   Epi- 
scopi. 
Questa  vita  si  legge  nel  terzo   tomo  delle  opere 
"  del  vener."  Beda   come  cosa   sua ,   ma   essa  lu 
composta   da   Paolo  Var>'EFRID0,   da  Cividale 
nel  Friuli,  diacono  di  Aquileja,  e  poscia  mo- 
naco benedettino  casinese.  Il  Surio  fa  il  primo 
a  ciò  discoprire,  e  ristampolla   sotto  il  nome 
vero   delTaulore;   come  fecero  pure  i  BoUan- 


420 


BEL 


(listi,  PicUo  Pilheo  negli  Storici  di  Francia. 
e  il  i'.  M;ilniloii  più  corrcltainunte  fra  le  rifa 
de'  Santi  Benedettini. 
BEDACETA  (Fra  Sabiniano ,   Cantore 
Pistoiese)  (  P.  ab.*^  D.  Pietro  Faita, 
cassiuese).  Saggio  cieli' opera   intito- 
lata -De  iniitationc  Christi  -  volgar- 
mente attribuita  a  Tommaso  Kem- 
pis,    con    una    dissertazione    sopra 
l'autore   della    medesima    ed    altre 
aggiunte,   di   ec.,   Brescia.  Bossinij 
11762,  m-4° 
Avveiie  una  seconda  edizione  con'etta  ed  accre- 
sciuta, col  nome  delF autore,  Ivi,  nizzardi, 
1765,  in-B." 
BEDA  TICCHI    (Monaco)    (Domenico 
Batacchi).  La  rete  di  Vulcano,  poema 
eroicomico  del  ec.  SieuUj  per  Fran- 
cesco  Bocconi 3    1779  (ma  Milano j 
pel  Mussi j  circa   il   18 12),    voi.   2, 
m-i2."  ed  m-8° 
BEGOTTO.    Fedi^   aiAGAGNÒ- 
BELARI  (Nicodemo)  {anagramma  del 
P.  D.  Gio.  Domenico  Barile,  teatino 
da  Bergamo).  Scuola  di   teologiche 
verità    aperte   al    mondo    Cristiano 
d'oggidì,    ossia    l'Amor    Platonico 
smascherato,  di    ec.    Modena  ^    dai 
torchi  del   Capponi ^    1716,    in-xi.^ 
BELDATI  (Ersace)  {anagramma  di  Ce- 
sare  Tebaldi,    veneziano).  Venezia 
in  cuna,  di  ec,    Venezia^    1601. 
BELEGNO  (Silvia).  Lettere  della  no- 
bil   donna    ec.    alla    nobil  donzella 
Laura  Gussoni.  Venezia j presso  Mo- 
desto  Fenzo,  senz'anno  (ma  verso 
il    1780). 
Romanzetto  di  Gio.  Giacomo  Casanova  ,.  scritto 
in  lettere,  nelle  quali  Silvia  Belegno  narra  la 
uatura  dell'amor  suo  per  Pietro  Laudo,  che 
dopo  varie  vicende  si  fa   suo  sposo.  L'autore 
Unge  che  il  libro  fosse  stato  composto  nel  tre- 
cento e  recalo  poi  modernamente  dal  dialetto 
veneziano  alla  lingua  corretta.  Tipaldo  (Biogr., 
tom.  I,  pag.  59g). 
BELGRADO  ASTREA.  Idea  del  ])roce- 
dere  di  Francia    dopo    la    pace    di 
Nimcga.  Colonia j,  appresso  Christiano 
TVarsoger,    i685,   in  fa  gì. 
Questa  è  una  tradiizionc  di  un  libro  scritto  ori- 


BEL 

ginalmente  nella  lingua  spagnuoia  dal  Duca  di 
Ber>iaville,  fatta  da  Francesco  Strada,  di 
Reggio  in  Calabria  .  a  cui  piacque  coprirsi  con 
nome  anagrammafico.  Il  Zavaroni  nulla  Bibl. 
Calabrese  parla  bensì  dell" autore,  ma  non 
della  presente  sua  traduzione. 

BELISO  VALPA  IPPONESE,  tra  gl'In- 
costanti l'Agiato  (Paolo  Basile, 
poeta  monteleonese).  L'Alfabeto  in 
bando ,  di  ec. 

Mss.  presso  il  cav.'' Vito  Capialbi,  di  Monteleone. 

Bella  (La)  donna,  canzoni  d'incerto 
autore  dedicate  a  S.  E,  la  signora 
donna  Paola  Visconti  Arese  Li  Ita, 
grande  di  Spagna  ec.  dall'ab.*^  Fran- 
cesco Picetti ,  modonese.  Lucca  (ma 
Modena),  pel  Fenlurini,  i'j5^,in-^.° 

Si  dubitò  da  prima  che  ne  fosse  autore  il  conte 
Lorenzo  Magalotti,  ma  da  poi  si  venne  in  chiaro 
che  sono  di  Girolamo  Muzio,  di  Capo  d'Istria, 
il  quale,  avanti  fare  il  zelante  in  favore  della 
fede  cattohca,  fu  uomo  di  mondo  e  di  opinioni 
non  molto  sane.  Il  vero  cognome  di  Girolamo 
era  NuziO,  che  cambiò  in  3Iiìzio  per  avere 
nome  antico  romano.  Credesi  che  la  donna  lo- 
data sia  la  celebre  Tullia  d'Aragona. 

BELLAGRA  (D.  Guido)  (P.D.Gabriello 
Gualdo,  ch.°  reg.^"  teat,").  Risposta 
air  autor  à^V apologia  def  Santi 
Padrij  ec.  Opei'etta  di  D.  ec. ,  pro- 
fessore di  sacra  teologia.  Pari.  /, 
Salisburgo j  appresso  Gio.  Battista 
Majr,  in-1^.^ 

A  carte  279  segue  la  Parte  II.  In  altre  opere 
coprissi  il  P.  Gualdo  con   simile  finto  nome. 

Bella  (La)  mano  di  Giusto  de'  Conti, 
e  una  raccolta  delle  rime  antiche 
di  diversi  Toscani.  Firenze^  Gui- 
duccì  e  Franchi j    1 7  1 5 ,  in- 1  2.° 

La  prefazione  è  di  Tommaso  Buonaventuri. 

BELLANDA  (Matteo).  Il  soldato  svez- 
zese,  historia  (di Federico  SpàNheim) 
della  guerra  tra  Ferdinando  II  e 
Gustavo  re  di  Svezia,  tradotta  dal 
fraìicese  da  ec. 

Il  nome  del  traduttore  ci  pare  improntato. 

BELLARMIjNUS  (Card.  Robertus).  L\ov» 
declarationes  S.  E.  R.  Cardinalium 
ad  decreta  S.  Concilii  Tridentini. 
Liigdunij  per  Laur.  Durando  i634- 


I 


BEL 

Nella  Lettera  al  lettore  lo  slampatore  allri- 
l)iiisce  al  «lelto  Cardinale  la  presente  opera  , 
ma  per  errore,  non  essendo  sua ,  come  ci  as- 
sicura il  Fuligatti  [pag.  llG-l 7)  nella  vita  che 
scrisse  del  Bellarmino. 
Belle  (Le)  arti  iti  Venezia  (di  mons.^ 

Già  iman  tori  io  Moschi  ni). 
Sono  tre  libretti   edili  Ivi ,  dall'  Orlaìidelli  nel 

1823,  182C  e  1827,  a  guisa  di  almanacchi. 
BELLENGHI  (Filippo). 
Riassumendo  il  nome  hattcsimale  che  aveva  nel 
secolo,  in  tempo    delT abolizione  fatta  dal  Go- 
verno Italiano  de'varj   ordini  regolari,  scrisse 
Tabate  camaldolese  Albertino   Bellenghi  ,  poi 
arcivescovo  di  Nicosia,  i  seguenti   opuscoli  di 
storia  naturale: 
I."  Sulle    tinte   che    si    estraggono 
dalie    cortecce  di    tutti  quanti    gli 
alberi  nostrali.  Fabriano ^    i8io. 
a.*' Processo  sulle  tinte  che  si  estrag- 
gono dai  legni  ed  altre  piante  in- 
digene. Ancona,    1 8 1  i . 
3.°  Riflessioni  sul  granito  e  gneisso 
trovato  alle    basi   del   Catria.   Ma- 
cerata,  i8i3. 
Bellezze   della    Santa    Scrittura,  dis- 
sertazione academica  (del  P.  Tom- 
maso Calvi,  domenicano).  Napoli , 
i83o,    ?H-8."   P^ecliy    Trionfi    della 
Religione  ec. 
BELLI   (Girolamo). 

Col  nome  di  Girolamo  Belli   chiamavasi  nel  se- 
colo il  P.  Cherubino  Belli,  francescano   della 
stretta  osservanza.  Essendo  al  secolo ,  stampò 
alcune  cose    sue    sotto    il  vero   suo  nome  di 
Girolamo ,  ed  altre  sotto  il  nctme  di  Cherubino 
che  prese  in  religione.  Non  sono  perciò  Giro- 
lamo e  Cherubino  Belli  due  scrittori,  ma  uno 
solo.  Quali  poi  sieno  quelle  che  mandò  in  luce 
sotto  Tun  nome,  e  quali  quelle  sotto  T altro, 
veggasi   nel    Mongitore  e  nel   Mazzuchclli. 
BELLI    (Luca).    Commento    sopra    il 
Convivio  di  PlalonCj  di  ec.  Macc' 
rata,  pel   Carboni ,    1 6  1 4  ?  in- 1  2.'' 
F^uca  era  nome  che  aveva   T  autore  nel   secolo. 
Ma  poiché  ignoriamo  noi  se  la  presente  sua 
opera  sia  stata  publicata  dopo  che  egli,  resosi 
domenicano,  chiamossi  Vincenzo  Maria,  nel- 
r annunciarla  qui  non  possiamo   con   certezza 
ascriverla  fra  le  pseudonime. 
BELLI    (Nicolò).    Laurea    Austriaca, 
idest  commentarii  de  statu  Reipu- 
blicre  nostri  temporis,  sive  de  bello 


BEL 

Germanico...,    libri  XII  {in  latino 

ed  in  tedesco).    Francofurti ,    iGaS, 

1626  e    iGay,  infoi. 

Si  dnbita  se  autore  di  quest'opera  sia  Giulio  Belli', 

di  Capo  d'Jstria,    oppure  Nicolò  Belli,  di  cui 

s  ignora   la   patria.  Certamente    in    fronte  alla 

traduzione  tedesca  leggcsi  il  nome  di  Nicolò. 

Bellicose    (Le)    gare    fra    Geremei  e 

Lambertazzi  superate  da  Tibaldello 

finto  pazzo  ec.  Bologna,  iy'ò5,  //i-8." 

E  opera  di  Domenico  Fortu.nati,  detto  Odoardo 

Comico^   ed   è    per  metà    distesa  e  per    metà 

meramente  abbozzala. 

Bellissime  (Le)  e    sentenziose   lettere 
di   Falari,   prencipe  d'Agrigento  in 
Sicilia,  di  nuovo  tradotte  nella  fa- 
vella  toscana  con   privilegio.  Vene- 
zia, per  Curtio  Trojano  de  i  Navò, 
1545.  (In  ^ìnc)  Stampato  in  f^cnezia, 
per  Vcnturino  RuffineUo,  i  ^^\^.,  in-S.^^ 
Con  dedica  di  Francesco  Sansovino  a  Giovanni 
Santuliana.  Dalle   parole   dal    Sansovino  usate 
in   essa  resta  incerto  se  la  traduzione  sia  sua. 
Soltanto  può  dirsi   che   le  prime   lettere   sono 
press'a  poco  simili  a  qnelle  del  volgarizzamento 
lattone  da  Bartolommeo  Fonzio,  Ilorentino,  im- 
presso già  nel  1471  e  1488,  e  che  le  seguenti 
sono   della  traduzione  pubhcata    colle  stampe 
del  Giolito,  nel  1S4S;  e  di   nuovo   nel  1S49; 
ristampate  poi  nel  1303  insieme  colle  Ze/^ere 
di  Maometto   II ,    volgarizzate    dal   Dolce- 
Benché  le  prime  lettere  in  queste  edizioni  Gio- 
liline  sieno  diversamente  tradotte  da  quelle  date 
in  luce  dal  Sansovino;  resta  nulladimeno   in- 
deciso se  sieno  le  medesime  state  volgarizzate 
dal  Dolce,  poiché  dairequivoco  frontispizio  del- 
l''edizione   del   1363,   dove    trovansi  anche  le 
Lettere  di  Maometto ,  non  si  può  trarre  in- 
torno a  ciò  certa  conseguenza.  Consultinsi:  Ci- 
cogna, Iscrizioni ,  tom.  IV,  pag.  41;  Paltoni, 
tom.  II ,  pag.  65  e  seg. 

BELLIUS  (Martinus).  Fide,  Hicreticis 
(De),   an   sint  persequendi,    etc. 

BELLONI  (Giuseppe). 

I."  Storia  de' Tartari  in  continua- 
zione al  Compendio  delle  Storia  ec. 
MdanOj,  1825,  tom.  y,  voi.  3,  /«-12." 
2."  Note  al  Viaggio  di  Anacarsi. 
3.^^  Legazione  di  Filone  a  Caligola. 
4.°  Aneddoti  risguardanti  alcuni  let- 
terati francesi  ultimamente  fioriti. 


422 


BEL 


5.^  Traduzione  del  viaggio  che   in 
inglese  scrisse   il  Barelli. 
6."    L' Antimitologia,    sermone    in 
risposta  a   quello    del    Monti  sulla 
Mitologia. 
In  questi  ed  in  altri  lavori  di  minor  conto  volle 
Giuseppe  CoMPAG>O.M  occultarsi  sotto  il  nome 
del  sopraccennato  Belloni,  suo  domestico,  an- 
tico militare  italiano. 
BELMONTI  (Giovanni).  Risposta  di  ce. 

al   dottor  Moreale  di   Sassuolo. 
11  3Iazzuchel]i  dice    che   sotto    questo   nome   si 
copre   Giovanni   Lami;  ma  noi  ne  dubitiamo, 
poiché  il  Fontani  nel  diligente  elenco  che  fece 
delle  opere  di  lui,  non  ne  fa  cenno. 
BELNODO  (Michele    Del    Bono).   Mo- 
rali   istruzioni   per  risolvere  i  casi 
di  coscienza  a  cinque  principali  pre- 
cetti della  Chiesa   attinenti,  con  c- 
sempii  e  riflessioni  alte  a  muovere 
la   volontà.    J^iterbo  j  per  Domenico 
Antonio  Zentij    1771J  in-^° 
Il  Del  Bo>o  è  anche  autore  delle  Morali  isti-u- 
zioni  sui  sacramenti  della  legge  di  natura, 
scritta  e  di  grazia  ec,  stampate  egualmente 
in  Viterbo,  pel  Poggiarelli ,  1773,  tom.  4, 
in-A." 
BELO  (Luciano). 

i.*'  Quaestio  de  Rhabarbaro.  Bono- 
iiioej    i533,  in-^.° 
2,°  De  prandio  et  c^ena    liber    ad- 
versum  Oddum    de  Oddis.  3Iedio- 
lani j  sine  anno  et  lyp.  noni: 
L'autore  con   probabilità  credesi  Antonio  Maria 
Betti  il  seniore,  bolognese.  Luciano  Belo,  il 
cui  nome  egli  pi'ese,  era  un  medico  di   Koc- 
cacontrada. 
BELSENSI  (Gregorio)  (BerlijigeroGi'Ssi). 
Nino  figlio,  tragedia  di  ec.  con  una 
lettera  responsiva  in   materia  della 
composizione  della  tragedia  [iti  versi). 
Bo/ogiiaj  per  gli  credi  del  Benaccij 
i655,  iii-^f 
BELTRAME  (Gio.  Battista).    Dottrina 
agraria  del  ec,   coronata  dalla  Pu- 
blica  Academia  di  Agricoltura  pra- 
tica di  Udine   il   di   4  di   settembre. 
Coir  epigrafe  ■=:z  Pater  ipse  colendi 
Haud  facilem  esse  viani  voluit  (Vir- 
gilio, lib.  I  Georg.),  m:  Udinc^  per  li 
fratelli  Gallici ^    17B9,  in-S.^ 


BEN 

L'autore  di  questa  operetta,  stampata  nelle  7I/e- 
morie  ed  osservazioni  della  Società  d' agri- 
coltura pratica  di  Udine,  non  fu  altrimenti 
il  Beltrame,  ma  il  barnabita  P.  D.  Mariano 
Alprlm,  udinese,  che  mori  generale  del  suo 
ordine.  Se  ne  impressero  alcuni  esemplari  in 
carta  grande  a  parte. 

Bel  tra  mina.  Prima  Pari.  In  Milan , 
par  el  Frigo j,  1760,  /«-8.^ — Bei- 
tramina.  Seconda  Pari.  In  Milan^ 
par  el  Frigè ,    1760,  m-8.° 

Ne  fu  autore  il  sac.''  Carlo  Andrea  Ottollna, 
che  fu  bibliotecario  eh  Bolongaro  Crevenna. 
Consultisi:    Mazzuchelli    {tom.   II.  part.   IV, 


nwn.  22-3o  ). 


BELTRAxIIO    (Ottavio).    Il    Vesuvio, 
poema  (m  ottava  rima)  di  ec.  Na- 
poli j  pel  suddetto  Beltramo,    i634, 
m-4.° 
Il   Soria  e    T  Afflitto    lo    dicono    un    centone   di 

versi  altrui. 
BEMBO  (Gio.  Matteo).  Orazione  detta 
alla   guarnigione  di  Cattaro.    1539. 
Fu  stampata  sotto   il  mentovato   nome,  ma  essa 
è  di  Sperone   Speroìsi;  e    infatti  fu  compresa 
nel  voi.  Ili  delle  opere  di  lui. 
BEiMBO  (Pietro).   Fedi ^  Petrarca  (II) 
con   dichiarazioni    non    più    stam- 
pate ec. 
BEMBUS  (Angelus).  In  funere  Jo.  Ba- 
plistac  Cardinalis  Zeni,  oratio  ha- 
bita  ab  Angelo  Bembo,  patri tio  ve- 
neto, in  seminario  ducali  auditore. 
P^enetiiSj  apiidJo.  Franciscuni  Val- 
vasenseni y    1684,  //z-4-'* 
Ci   avverte   il  Mazzuchelli   (^tom.   II,  pag-  72S) 
"  che  verisimilmente  non  questo    Bembo,  al- 
'jlora  convittore  in  detto  collegio,  ma  alcuno 
j?  de"  suoi  maestri,  secondo  il  solito,  sarà  stato 
"  il  vero  autore  di  detta  orazione,  jj 
Benacus.    Opuscolo    diviso     in    XXV 
capi,  il  quale  comincia-  Totiiis  Be- 
ìiaci  imperiinn  ut  potcstatem  in  agro 
f^eronensi  siti  sibi  Veneti  assumiintj 
ctc.  -  Senza  luogo  ed  annoj,  in-/\.'^  gr. 
Fu  prodotto  al  congresso  di  Mantova  per  le  ver-, 
lenze  intorno   al   lago  di  Garda    nel    mese  di 
maggio  dell'anno  1 7S6.  Lo  scrittore  della  Bibl. 
Tinti,  {tom.  W.pag.  1309)  venne  assicurato  da 
Carlantonio  de'Lt'TTi  che  esso  sia  opera  di  suo 
padre  Lodovico,  podestà  di  Riva.  L'unita  De- 
duzione sopra  i  confini  del  lago  istcsso  ce. 


BEN 

è  opera  del  conio  Beltrame  Cristiam.  Alenilo 
attrilnù  il  primo  opuscolo  al  ([nestore  Tambu- 
rini, nativo  metlesimamente  di  Kiva  di  Trento. 

BENASSO  (  Giuliano  ).  E  Giovanni 
Petrelli. 

BENCI  (Plauto),  gesuita.  È  il  P.  Fran- 
cesco Benci  ,  al  secolo  chiamato 
Plauto. 

BENCIVENNI  (  Angelo  ).  È  Angelo 
Torino. 

BENDUCCIO  RIBOBOLI  DA  MATTE- 
LIGA  (Benedetto  Buommattei).  Le 
tre  siroccbie  di  ec.  fatte  da  lui  in 
diversi  tempi  in  occasione  di  gene- 
rale stravizzo  della  nobilissima  A- 
cademia  della  Crusca,  con  la  de- 
clamazione delle  campane.  Pisa  j 
per  Francesco   Della    Dote  ^   i635. 

Sono  tre  ricalale  clie  furono  ristampate  nelle 
Prose  Fiorentine  {tom.  II,  pari.  Ili)  col  vero 
nome  dell' autore. 

BENE  (Seunuccio  Del).  Epistola  della 
incoronazione  di  messer  Francesco 
Petrarca  fatta  in  Campidoglio  l'an- 
no i34i.  Al  magnifico  signore  Can 
della  Scala,  signore  di  Verona. 

Erroneamente  è  attrilinita  in  varie  edizioni  del 
.secolo  XVI  a  Scnnuccio  Del  Bene  la  presente 
epistola.  Credesi  che  sia  composizione  di  più 
moderno  autore,  e  forse  di  Girolamo  Marca- 
TELLi,  canonico  di  Padova,  che  il  primo  fu  ad 
inventarla  a  capriccio,  ed  a  divulgarla  nella 
sua  patria  nel  1349.  E  cosa  intriilciata  di  aper- 
tissime favole  e  contraddizioni,  come  fu  pi'O- 
vato  con  forti  argomenti  dai  Giornalisti  d'I- 
tedia,  tom.  Vili,  ])ag.  189-00.  Senuuccio  Del 
Bene,  nohile  llorenlino,  fu  detto  anche  Sen- 
nuccio  Benucci,  e  Senno  Del  Bene. 

BENEDETTO  (Fra)  DA  CAVALESE  M. 
O.  R. 

Lo  stesso  che  Francesco  Antonio  Bonelli  ,  tren- 
tino, che  publicò  molte  opere  senza  nome,  le 
quali  sono  da  noi  rammentate  a  suo  luogo. 
BENEDETTO    FIORENTINO.    È    Bene- 
detto Menzini. 
Benedicti    Accolti    dialogus    de    prse- 
stantia  virorum  sui  Kvi  etc.  ParmcGj 
apiid  hceredes  Marii  Fignoe_,  i68g, 

ZW-I2." 
La  dedicatoria  colle  lettere  D.  B.  B.  è  di  Dome- 
nico Benedetto  Bacchini,   siccome  di  lui   del 


423 


BEN 


jìari  la  ntn  dell' Accolti.  Il  dialogo ,  che  porta 
una  nuova  numerazione,  credesi  impresso  in 
Lione,  perchè  in  Italia  non  era  possibile  averne 
un'  assoluta  approvazione. 
BENEDICTI    (Maria   Angeli)  A    FANO 
(Casparis    Scioppii),  auctarium    ad 
grammaticam  pliilosophicam,  ejus- 
dem  rudi  menta  . . .  Access,   in  Gro- 
sippi    (ejusdem    Scioppii)    gramma- 
ticam paradoxa,    nominum  et  ver- 
borum  paradigmata,  etc.  Mediolam., 
1629;    et    iterum  ,     Anistelodami ^ 
1659,   m-8." 
La  lettera  è  in  data  (}iì  Milano  del  i  luglio  1629. 
Benedicti  Averani    Fiorentini  disser- 
tationes,  etc.  Florentice,  tjp^^  ^-  ^• 
apud  Jacoburn  de  Guiduccis  et  San- 
ctem  Franchi^  1  7  1 6- 1  y,  tom.  3,  infoi. 
«Le  note  a  queste  dissertazioni  furono   fatte  da 
«mons."  Giovanni   Bottari,   da   cui  vennero 
»  altresì  ripassate   esse   dissertazioni;   e  quan- 
■>■>  tunque  vi  sieno    onorevolmente    nominati  il 
"Celebre  Antonio  Maria  Salvini  e  Nicolò  Ave- 
»5rani,  quegli  non  arrivò  a  farvi  che   pochis- 
»  siine  note,  e  questi  non  vi  fece  che  T indice 
«oltre    ogni    credere  esatto   »   (Mazzuchelli  , 
tom.  II,  pag.  1886). 

BENEDICTUS  (Petrus). 

È  Pietro  y\MB0RACHl0,  cognome  siriaco,  da  lui 
cambiato  nel  latino  J^e/jerf/c^H*.  Nato  in  Gusta, 
luogo  della  Fenicia,  visse  molto  tempo  in  To- 
scana ed  in  Roma,  dove,  vestito  Tabito  gesui- 
tico, tradusse  dal  siriaco  e  dall'arabo  alcune 
opere. 

BENELLI  (Alemanno)  [anagramma  di 
Annibale   Mellone).  Il    Desiderio, 
ovvero  de' concerti  di  varj  strumenti 
musicali  e  e.  Venezia^  per  Ricciardo 
Amadino,    i594,   ?«-4-" 
L'avitore  è  Ercole   Bottrigaro,  bolognese,  che 
permise  al  Mellone,  stato  suo  scolaro,  di  stam- 
pare la  presente  opera   sotto  il  riportato  nome 
anagrammatico  ;    ma   cUsgustato,   la   ristampò 
sotto   il  proprio,   cioè   sotto   quello   del    cav." 
Ercole  Bottrigaro,   Bologna,  io99,  m-4.° 
Il  Mellone  poi  la  diede  alla  luce  Ivi,  I601,  po- 
nendoci il  suo. 

BENELLI  (Ottavio)  DA  GENOVA  (sac.'' 
Gio.  Benedetto  Villanova  ,  bolo- 
gnese). Discorso  astrologico  sopra 
r  anno  1 6QQ>.  Bologna^  pel  Ferroìiij, 
in-^." 


424 

BEN 

l'ublicò  pure,  in  la!  modo  celalo ,  -  Questioni 
se  la  lima  quintadcciina  die  fa  Pasqua, 
sia  di  Marzo  o  sia  d  Aprile ,  e  si  dimostra 
la  regola  per  conoscere  di  qual  mese  sia 
la  luna,  h'i ,  per  lo  stesso,  iC80. 

BENEVENTO  (Galvano). 

Si  dice  dal  Possevino  e  da  altri,  autore  delFo- 
pera  intitolata  :  -  Contrarietates,  ac  de  discri- 
mine juris  civilis  atque  canonicij  -  ma  il 
Mazzuchelli  {tom.  I,  pag.  SOi  e  toni.  II,  pag. 
836)  ne  crede  autore  Galvano  Allegraclori, 
da  Bologna. 

BENEVENTO  (Pietro  Da).  È  Pietro 
Mora. 

BEN-EZRA  ,  o  ABEN-EZRA  (  Giovanni 
Giosafatte). 

È  Tcx-gesuita  Emmanuele  Lacunza,  nato  nel  1751 
a  S.  Giacomo,  città  capitale  del  Chili  in  Ame- 
rica, già  provincia  spagnuola,  il  quale,  abo- 
lito r ordine  a  cui  apparteneva,  si  trasferì  ad 
Imola ,  dove  dimorò  e  dove  morì  annegato. 
Fu  puhlicata  sotto  l'indicato  finto  nome  una 
di  lui  opera  in  ispagnuolo,  col  titolo:  -  La 
venida  del  Mesias  en  gloria  y  magestad. 
Ohservaciones  de  Juan  Josaphat  Ben-Ezra, 
kehreo  Cristiano ,  dirigidas  à  el  sacerdote 
Christojilo  Jtico,  Romano^  -  la  quale  opera 
fu  anche  tradotta  in  latino.  Per  più  ampie  par- 
ticolarità veggasi  Diosdado  Caballero  (  Supp. 
ad  script,  soc.  Jesu,  pag.  ss,  col.  2.*). 

Beni  (De')  della  Chiesa.  Torino j  presso 
Michelangelo  Morano j  iSoS,  ì/ì-8.", 
volume  j)ìimo. 

Dopo  tre  settimane  dalla  pul)licazione ,  T  undici 
maggio ,  gli  esemplari  non  venduti  di  questo 
primo  volume  (il  solo  impresso)  furono  dalla 
Polizia  sequestrati  ,  e  si  cercò  di  arrestarne 
Fautore  (teologo  NuiTz),  che  potè  fuggire. 

BENIGNO  DA  VALLOMBROSA.  È  Be- 
nigno   De' ViSDOMIiNI. 

BENINCASA  (Rutilio).  Almanacco  per- 
petuo di  ec,  cosentino. 

Uscì  per  la  prima  volta  sotto  il  di  lui  nome  in 
Napoli,  per  Jacopo  Carlino  e  Paci.  in-8.°, 
nel  1393,  e  poscia  (oltre  altre  diverse  ristampe 
che  se  ne  fecero)  con  copiose  aggiunte  di  Ot- 
tavio Delirano,  calabrese,  e  colla  quinta  parte 
di  Talele  Partenopeo  in  Napoli  nel  i6oa,  in 
r^enezia  nel  1622,  ed  Ivi,  per  il  Miloco  nel 
1688,  sempre  in-?,."  La  detta  quinta  parte,  con- 
tenente un  trattato  d'  aritmetica ,  fu  stampata 
anche  separatamente  in  yenezia  nel  I68i5.  Se 
devesi  credere  a  quanto  riferisce  il  Mongitore 
(Bibl.  Sic,  toni.  II,  pag.  215)  che  trasse  da 
mss.  e  sentì  da  soggetti  degni  di  fede  tale  no- 


BEN 

tizia,  il  Benincasa  essendo  al  servigio  di  Se- 
bastiano Ansalom,  celebre  astronomo  ed  astro- 
logo, palermitano ,  si  approlltlò  del  sapere 
del  suo  padrone  colF  apprendere  varie  cogni- 
zioni sì  astronomiche  che  naturali,  e  questi 
sotto  il  nome  del  suo  servitore  publicò  il  men- 
tovato almanacco.  Veggasi  sopra  i  pregi  di 
questo  libro  T  elegante  narrazione  slesa  da 
Bartolommeo  Gamba,  che  leggesi  a  pag.  90 
àiiWa  Strenna  del  ììiZA,  impressa,  a  spese  del 
Ripamonti-Carpano,  dai  Pirola^  e  si  consulti 
inoltre:  Mazzuchelli  {toni.  II,  pag.  720); 
Soria  {toni.  I,  pag.  83);  e  Afililto  {toni.  I!, 
pag.  108-107). 

BENINI  (Marcello).  Note  di  ec.  alla 
Prima  e  seconda  lettera  critica  del 
P.  Giuseppe  Del  Monaco  di  Maia- 
loni al  signor  D.  Giacomo  Basili. 
Jìoma  [ma.  A'apoli),  l'ò  giugno  1775, 
in- 4.'^ 

Sono  di  Nicolò  Lettieri.  Il  P.  M."  Giuseppe  Del 
Monaco,  minor  conventuale  di  Maialoni,  aveva 
fatto  girare  (stampate  in  Napoli  nel  1772, 
in-A.°),  quattro  lettere  critiche  conlro  l'Istoria 
del  suddetto  Lettieri,  il  quale  rispose  alla 
due  prime  con  qiiesle  Note ,  ed  alle  altre  due 
nel  corpo  della  sua  storia,  ([uando  lo  ristampò 
nel  1778. 

BENTIVEGNA  DEL  MAZZO-  Al  dottor 
Carl'Antonio  Tanzi.  Pavia,  Ghidinij 
1760,  «>i-8.° 

E  il  numero  29  delle  opere  publicate  in  occa- 
sione della  conlesa  fra  il  P.  Branda,  barna- 
bita, ed  il  celebre  abate  Parini  ed  altri  Mila- 
nesi, difensori  del  proprio  dialetto;  le  quali 
vengono  riferite  dal  Mazzuchelli  (  k>oI.  II,  part. 
IV,  pag.  2006),  ove,  per  errore,  in  vece  del 
Mazzo,  vieh  detto  del  Tinazzo.  Da  una  me- 
moria lasciata  dal  P.  Mantegazza,  barnabita, 
si  desume  che  il  suddetto  opuscolo  è  del  P. 
Enrico  Barelli,  esso  pure  barnajjita. 

BENTIVIENE  o  BENCITIENE  (Marziale). 
Avvertimenti  di  ec,  a  Gaetano  Mo- 
rigi  Tirone,  veterinario,  sotto  il  cui 
nome  va  attorno  un   libercolo  inti- 
tolato: -  Bijlessioni  sopra  l'Apologia 
di   Vincenzio  Peralezi.  -  Novi  (  cioè 
Carpi),    1757,  m-8." 
Corse  voce  che  fossero  del  gesuita  Francesco  An- 
tonio Zaccaria,  ma  il  Tiraboschi  {Bibl.  Mod. 
toni.y,  pag.  14S)   non    esila  ad    attribuirli  a 
Francesco  Tarquinio  Superbi,  carpigiano. 

Fedi^  MORIGI  (Gaetano). 


BEN 
RENTIVOGLIO (Pier Gianfiaiicesoo  An- 
tonio). Riflessioni  (li  ini  cliirnrgo 
sull'opera  intitolata  :-  Osservazioni 
pratiche  intorno  alla  lue  venerea,  di- 
rette all'autore  in  una  lettera  di 
pagine  63,  ove  vi  lia  la  data  di 
Chiajaìio  [JS'apoli),  il  (Ti  io  aprile 
dell'anno  bisestile    1784. 

N''è  autore  il  mediro  Antonio  Sememim  che  si 
sottoscrive  Pier  Gianfrancesco  Antonio  Ben- 
tivoglioj  il  qual  Sememim  aveva  pure  scritto 
contro  le  -  Formidce  medicamcntorum  ex 
pharmacopceia  Londinensi  exeerptcB.  1773, 
del  dotto  suo  collega  Cirillo.  E  fama  che  il 
medico  Luigi  Visone .  veggendo  che  il  Cirillo 
cominciava  a  risplendere  per  la  medicina  cli- 
nica, abbia  insinuato  al  Sememtim  di  scriver 
contro  la  prefata  prima  edizione  delle  For- 
mulie  Cyrilli. 

Benvenuta  al  divoto  Pellegrino  che 
viene  a  Roma  nell'anno  santo  i6y5, 
da  un  chierico  regolare.  Ivi ,  per 
Filippo  Maria  Marci ,  1 6^5 ,  in  i  2.*^ 
J^edi f  Divozione  al  Principe  degli 
Apostoli  S.  Pietro  ec. 
BENVENUTI  (Gilberto).  È  Uberto  Ben- 

voGLiENTi,  nobile  sanese. 
BENVENUTO  DA  IMOLA.    Dante,    col 
Commento  di  ec.  p'^enezia, per  f^in- 
delino  da   Spi/ a,  i i^yj ,  in  Jògl.  Ri- 
stampato  altre  due  volte  nello  stesso 
secolo. 
Benvenuto  (Rambaldi)  da  Imola  scrisse  le  sue 
chiose  in  latino:  queste,  che  diconsi  tradotte  da 
incerto  in  volgare,  sono  affatto  diverse  dalie  la- 
tine prodotte  dal  Muratori  {Ant.It.,tom.  I);  per 
lo  che  puossi  almeno  duljitarc   che  non  sieno 
di  Benvenuto  le  presenti.  Noi  faremo  puranco 
osservare,  che  dai  confronti   fatti   non  appare 
nemmeno  essere  questo  il  Commento  di  Jacopo 
Della  Lana,  prodotto  in  parte  nella  Nidobea- 
tiìia  {Milano.  1477-78),   come  venne  da  al- 
cuno asserito.  Ma  di  chi  è  dunque  il  presente 
Commento,  se  non  è   di  Benvenuto,  o  di  Ja- 
copo Della  Lana,  ne  tampoco  quello,  appellato 
r Ottimo,  publicalo  in  Pisa  dal  signor  Torri, 
che  del  pari  dai  confronti  emerge  nidla  avere 
che  fare  col  medesimo?  il  Quadrio  {tom.W, 
pag.  2S0),a  motivo  del  sonetto  finale  della  men- 
tovata  edizione,  all'appoggio  del  quale  forse 
alcuni  avevano  stimato  che  il  Commento  me- 
desimo fosse   di   Benvenuto,  perchè  questi  è 
lodato  in  quel  sonetto,  con  molta  probabilità 


125 
BEN 

propende  ad  ascriverlo  a  Cristoforo  Berardi , 
o  I$ardi  da  Pesaro,  nominalo  nel  ripetuto  so- 
netto, come,  prima  di  lui,  inclinava  a  credere 
il  liarcellini  {Industrie  fdoloi^iche,  pa^.  loo). 
Non  cosi  lo  'Li^no  {Lettere,  toni.  ì ,  pag.  272-75, 
II  ediz.),  il  quale  pensa  che  le  dette  chiose, 
in  questa  edizione  attribuite  a  Benvenuto,  sieno 
piuttosto  di  Andrea  Zantani,  gentiluomo  vene- 
ziano, vissuto  verso  Tanno  14C0,  e  che  tanto 
il  capitolo  in  terza  rima  alla  B.  ^^,  quanto 
gli  altri  componimenti,  che  si  leggono  in  fine 
alla  Dii'ina  Comviedia,  possano  essere  di 
Antonio  dal  Beccajo  da  Ferrara.  Piìi  avanti 
lo  stesso  Zeno  (  pag.  2«0  )  soggiunge  che 
quel  capitolo  è  principio  d'un' opera  assai  più 
lunga,  divisa  in  due  capitoli,  composta  da  un 
Frate  de'  roniitani  per  nome  Enselmino.  Ma  noi 
ignoriamo  di  qual  capitolo  in  lode  della  B.  V. 
voglia  lo  Zeno  parlare;  poiché  non  può  certa- 
mente ciò  riferirsi  alle  terzine  ])oste  in  bocca 
di  S.  Bernardo  nel  capitolo  con  cui  l'Alighieri 
termina  l'ultima  cantica  del  Paradiso;  a  meno 
che  non  intenda  lo  Zeno  di  alludere  ^W Ave  Ma- 
ria, con  la  quale,  in  dieci  versi,  si  chiudono  le 
aggiunte  alla  Divina  Commedia.  Devesi  per- 
tanto credere  che  siavi  qualche  errore  o  per  lo 
meno  confusione  in  tutto  ciò  che  viene  da  esso 
Zeno  detto  intorno  a  questa  edizione ,  massima- 
mente ove  si  consideri  ch'egli  {Giani,  de'  lett. 
d'It.,  toni.  \l ,  pag.  83)  non  si  peritò  di  asserire 
in  modo  assoluto  (ingannato  forse  da  Lionardo 
Salviati  negli  Avvertimenti  ee.,  toni.  I,  pag. 
214),  che  il  Commento  che  vien  citato  dalla 
Crusca,  è  quello  stampato  nel  1477  in  rene- 
zia,  e  che  i  dipntati  del  75  sopra  il  Dee a- 

merone chiamano  Jacopo  Della  Lana, 

ora  il  buono,  ora  V  antieo  commentatore , 
quando  che  essi  dicono  in  vece,  che  «  per  di- 
vligentia,  che  messa  ci  habbiamo,  non  e'' è 
»  venuto  fatto  di  ritrovarvi  il  nome  ».  Al  dire 
poi  del  Castelvetro,  il  vero  Commento  di  Ben- 
venuto da  Imola  trovavasi  a  Reggio  di  Lom- 
bardia, presso  i  canonici  di  quella  città,  ed 
era  in  più  volumi  molto  grandi;  ed  egli  operò 
coi  Giunti,  e  persuaseli  a  stamparlo;  ma  non 
ebbe  effetto  il  suo  divisamento.  Nella  presente 
edizione  del  1477,  il  Credo,  i  sette  Sacra- 
menti, i  dieci  Comandamenti ,  i  sette  Pec- 
cati mortali,  il  Pater  nostro  e  l'Ave  Ma- 
ria ,  i  quali  non  vanno  distinti  ,  come  sono 
nella  Nidobeatina  ,  in  capitoli  staccati  l'uno 
dall'altro,  ma  formano  un  sol  capitolo  in  ter- 
zetti, con  rime  fra  se  legate.  Aggiungeremo 
inoltre,  che  in  un  codicetto  esaminato  dal 
dotto  cav.*^  Costanzo  Cazzerà  nella  Biblioteca 
di  Carpentras ,  il  capitolo  :  -  O  voi  che  siete 
di  verace  luce  -  Alquanto  illuminati  nella 
mente  ec.  -  che  viene  in  questa  eilizione  Vinde- 


420 


BER 


liniana  assegnalo  a  Jacopo,  (ìglio  di  Dante  Ali- 
ghieri, si  dice  invece  di  Elisone  da  Gubbio. 
BENVENUTO  SCULTORE,  che  ha  rime 
in     varie     raccolte  ,    è    Benvenuto 
Cellini. 
BERALDI  (Girolamo). 

I."  Difesa  per  la  republica  di  Lucca 
contro    le    censure     fulminate     da 
mons.^  Cesare  Baccagni,  di  ec.  Co- 
lonia (ma  Lucca),    i6-fo,  in  fogt. 
2.    Relazione  di  alcuni  successi  oc- 
corsi alla  lepublica  di  Lucca  negli 
anni  i638-39-4o5   dopo    la  venuta 
a  quel   vescovato  del   card.^'  Fran- 
ciotti,  scritta    fedelmente  da  ce..., 
gentiluomo  Incclicse. 
«Tiitti  ne    fanno  autore  un  Altogradi  ,  cui  da 
"pochi   si  dice  essere  Lelio,  e  dai  più  Giro- 
"lamo;  ma  Girolamo  nel  1640,  quando  si  stam- 
»  parono  le  mentovate  opere ,  non  contava  che 
"Sedici  anni,  e  forse  ancor  meno,  ne  .alla  teo- 
" logia  vacò  mai,  o  al   diritto   canonico...  Lo 
"Stesso  dicasi  degli   altri  Altogradi,   de' quali 
"in  queir  anno  ninno  ne  viveva  che  fosse  da 
"  ciò.  Per  la  qual  cosa  se  ne  fu  autore  un  Al- 
"togradi,  d'uo)io  è  darne  la  gloria  a  Lelio  Al- 
"  TOGRADI ,  fratello  di  Girolamo  "  (  Lucchesini , 
Mein.  per  la  Storia  leti,  di  Lucca,  foni.  II, 
pag.    14(5-47). 

BERDINUS  MAMARUTA.Apodixis,  seu 
clara  discussio  vei-itatis,demonstrans 
Parochos  non  posse  intrare  cum 
stola  in  ecclesia  Regularium ...  jPrt- 
iovii ,  apucl  Cadoriiiiuii,  i(SS3;  et 
Ilmlem,    1687,  m-8.'* 

Scopresi  esserne  autore  il  P.  Gio.  Crisostomo 
Dell'AsCENSiOiNE,  carmelilano  scalzo,  Jiella  pre- 
fazione della  seconda  CLUzione. 

Berenice,  tragedia  di  mS  Rasino  (^/c), 
tradotta  (dal  P.  D.  Filippo  Me- 
BELLi,  somasco).  Roma,  pel  Buagni, 
1699,  in-i'i..'^ 

BERGOLO  SER  SCIOPERONE.  ( Pom- 
peo Vizani,  bolognese).  Le  disgrazie 
di  Bertoldino  ec.  ad  istanza  di  Giulio 
Cesare  Croci,  detto  della  Lira.  j5o- 
logna,  Jìossi ,    i^g^,'  /«-12/' 

BERIDIO  DARPE  (Pietro  de' Bardi,  fio- 
rentino). Avino,  Avolio,  Ottone  e 
Beri ingli ieri;  poema  eroico  di  ec. 
Firenze j,  pel  Papinij  i643,  m-12." 


BER 

Sotto  un  altro  anagramma  di  Bridio  Pieverdi 
Cornetano  viene  rammentato  fautore  di  questo 
poema  burlesco  (chiamato  il  Poemone)  nel 
catalogo  della  Capponiana  {pag.  301).  il  cui 
esemplare,  ora  Vaticano,  ha  molte  correzioni 
a  penna  ne' margini. 

BERLINZI  (Arcadio).   Fedi ^  CINTHIO 

ALDIMACHIO. 
BERNA,    ed     anche     BERNIA. 

Così  vien   detto    Francesco  Derni  dal   cui   nome 
vengono  chiamate  le   poesie   bernesche. 
I  .^'  Dialogo  contro  i  poeti.  Ferrara, 
per  Scipione  e  fratelli ^    i^S^;  e  di 
nuovo,   Venezia,   per   Curtio  JYai'ò 
e  fratelli ,    i54o,  in-SS'  pie. 
Nei  su  riferiti  anni  1337  e  1340  comparvero  per 
gli  stessi  stampatori  i  Sonetti  del  Berni,  per 
cui  in  queste  due  edizioni  del  presente  dialogo 
(che  suole   spesso    trovarsi    staccato),  prose- 
guendo colla  seguente  d  il  registro  delle  ante- 
cedenti lettere  a  b  e  che    occupane  i  mento- 
vati sonetti,  deve  il  dialogo   suddetto    andare 
unito  ai  medesimi  e  fare  parte  de!  volumetto; 
la  qual  circostanza  nessuno  ha  finora  avvertita. 
In  quanto  all'autore  del  dialogo,  alcuni  hanno 
dubitato  che  sia  veramente  componimento  del 
Derni,  0  Dernia;  ma  per  giudizio  di  Apostolo 
Zeno  pare  doversi  ritenere   di  lui,  sì  per  es- 
sere   piacevolissimo  e    gentilissimo,   sì  perchè 
vi  si  parla  dell'Alcionio,  nemico   capitale  del 
Derni  (Zeno,  Lettere,  voi.  I,  leti.  248,  pag. 
367,  I  ediz.). 

2."  Vita  di  Pietro  Aretino,   di    ec. 
Veritas  odiwn    parit.    Perusiaj   pei' 
Bianchin  del  Leon ,  in    la    centrata 
di    Carmini,    a    dì    Xf^Il    d'  agosto 
MDXXXrill ,   in-'ò.^ 
Fu  messo  in  dubio  che  esistesse  questa  originale 
edizione,  la  quale  è  da  noi  posseduta.  Venne 
dedicala  a  Benedello  Lomelino,  genovese,  con 
lettera  di  Roma  del  20  settembre  1338;  il  che 
ha  fatto  credere  a  qualcuno  esservene  una  ri- 
stampa di  Roma.  Come  poi  vada  la  faccenda, 
che  la  dedica  sia  posteriore  alla  data  dell'im- 
pressione,  noi    non  sappiamo  indovinarlo,  se 
non    supponendo    che    neh'  mia    o    neh'  altra 
siavi  qualche  errore  tipografico.  Apostolo  Zeno 
è  di  parere,   che    debba  questa    nefanda,  ma 
veritiera  satira ,  scritta  in  forma  di  dialogo  fra 
il  Derni  ed   il   Mauro,    attribuirsi    piuttosto  al 
Fracco  che  al  mentovato  Derni.  Il  Vermiglioli 
poi  {Scrilt.  Perug.)  ben  riflette   che  forse  fu 
essa  fatta  stampare  a  Perugia  per  maggiore  av- 
vilimento   dell'Aretino,    perchè    sapevasi    che 
questi,  dimorando  colà,  acconciossi   con  quei 


BER 

lipogralò  Bianchini  in  qualità  eli  legatore  di 
libri.  \n  Londra  nel  1826  si  riprodusse  a  po- 
chi esemplari j  ed  avvi  pure  un'altra  ristampa 
più  moderna,  eseguita  in  una  città  dello  sialo 
veneto. 

BERNARDI  (Bernardo). 

È  Giuseppe  Croce,  reggiano,  che  diede  alla 
luce-//  giro  delle  stelle,  o,  a  meglio  dire, 
Almanacchi  con  discorsi  astronomici.  Reg- 
gio,  nel  1676,  e  negli  anni  seguenti. 

BERNARDINO  (Fra)  DA  SIENA.  L'A- 
postata Bernardino  OcHl^o,  sanese. 

BERNARDO  DA  BIBIENA.  È  Bernardo 
Divizio ,  da  Bibiena,    cardinale. 

Non  è  deir  antico  casato  Tarlati  d'Arezzo,  come 
qualcuno  ha  preteso,  ma  di  oscura  famiglia, 
ch'egli  nobilitò  col  suo  talento.  Venne  contato 
fra' ristoratori  del  teatro,  essendo  autore  della 
comedia  intitolata  Calandra,  che  è  una  delle 
prime  che  siano  state  scritte  in  prosa  italiana, 
e  che  fu  più  volte  impressa  nel  secolo  XVI. 

BERNARDO  DA  BOLOGNA. 

Nel  secolo  Floriano  TossELU.  Ristampò  la  Bi- 
bliotheca  scriptorum  cappuccinorum  del  P. 
Dionigi  da  Genova,  con  aggiunte  ;  e  la  Lette- 
ra al  maresciallo  Keith  del  filosofo  di  Suns- 
Soiici  lyFnD ERICO  II ,  re  di  Prussia)  sopra 
il  vano  timore  della  morte,  confutata.  Bolo- 
gna, 1766,  in-Z.°;  oltre  altre  opere. 

BERNARDO  DA  MONTALCINO.  Eran 
qli  spirti  miei  ristretti  al  core . . . 

Questo  sonetto  che  leggesi  nella  raccolta  di  rime 
che  fece  Cesare  Torti,  ascolano,  in  Firenze, 
l'anno  1490, per  Francesco  Bonaccorsi,  in-4.°, 
come  composizione  di  Bernardo  da  Montalcino, 
si  crede  comunemente  di  BuONACCORSO  di  Lapo 
da  iMontemagno,  cioè  di  BuON ACCORSO  3Iome- 
MAG>o  il  vecchio.  Tale  notizia  ricavasi  dal  di- 
scorso di  Agostino  Gobbi  avanti  alla  raccolta 
publicata  col  nome  di  lui,  ma  che  dai  più 
viene  attribuita  ad  Eustachio  Manfredi.  Infatti 
in  tutte  le  rime  di  BlonaccORSO  da  Montemagno 
(nelle  quali  detto  sonetto  principia  non  già 
come  si  legge  nella  raccolta  del  Torti,  ma 
bensì  -  Erano  i  miei  peiisier  ristretti  al 
core)  occupa  il  primo  luogo. 

BERNARDO  (  P.  Fra)  DI  VENEZIA, 
minor  riformato  (Pier  Marino  Mus- 
sita).  Storia  de'  Sacramenti,  ove 
si  dimostra  la  maniera  tenuta  dalla 
Chiesa  in  celebrarli  ed  ammini- 
sli-arli  e  l'uso  fattone  dal  tempo 
degli  Apostoli  sino  al  presente. 
Scritta  in  francese  dal  R.  P.  D.  C. 
Cliardon,  monaco  benedettino,  poi 


427 
BER 

resa  italiana  e  di  annotazioni  sparsa 
e  di  notizie  accresciuta  da  ec.  ì^e- 
rona ,  ly 5/^-55,  per  Gio.  Battista 
Saracco,  toni.   3,  in-^.° 

BERNARDO  (Fra)  SAVONESE,  eremi- 
tano di  S.  Agostino,  della  famiglia 
Forti. 

I  .°Fonte  di  cavila. Inipressum Medio- 
laiiijper  Magistriitn  Leonardurn  Pa- 
chel,  anno  doniìid  M.  CCCCLXXXFII 
die  XXII  marta,  in-^.'^,  car.  semig. 
2."  Il  vocabolista  ecclesiastico. 

Accresciuto  poi   da  Benedetto  Pucci,  camaldo- 
lese, fu  più  volte  stampato. 

BERNARDUS  DE  PAVIA,  detto   anche 

Bernardus  Circa,  è  Bernai'do  Balbi, 

che    fu    vescovo    anche    della    sua 

patria. 

BERNIA,  soprannome  assunto  da  Mario 

Teluccim,  il  quale  non  va  confuso 

con  Francesco  Berni.  f^edij  BERNA. 

BEROALDO  (Filippo)  SENIORE. 

«Il  Borelli,  seguito  poi  dall'Orlandi,  attribuisce 

55  a  lui  la  Storia  de'  tre  Principi  Fortunati. 

'5  II    Mazzuchelli    non   aderisce   a  questa   opi- 

5?nione,  e    crede,  che  l'autor  di  quest'opera 

55  sia  Francesco  Beroaldo  di  Verville ,  del  quale 

55  sappiamo  dal  Niceron,  che  publicò  in  fran- 

55cese  VHistoire  véritable,  ou  le  voyage  des 

ì')  Princes   Fortunes.    Paris,    leio,   in-s."  >t 

(Fantuzzi,  Scritt.  Bologn.,  tom.U,pag.i5S). 

BEROSO  (Sacerdote)  CALDEO- 

if  Le  antichità  di  ec,  tradotte 
ed  illustrate  da  messer  Francesco 
Sansovino.  Vinegia^  Salicato,  i583, 

2.°  I  cinque  libri  delle  antichità 
di  ec. ,  tradotti  da  Pietro  Lauro. 
Venezia,  pel  Costanti/a.,  i55o,  m-8." 
Vide,  Antiquitatum  variarum  vo- 
lumina  XVII ,  etc. 
BERSABITA  (Francesco)  (Giacomo  Ca- 
stellani). Istoria  e  brevissima  rela- 
zione della  distruzione  delle  Indie 
Occidentali,  di  D.  Bartolommeo 
Delle  Case,  vescovo  di  Chiapa,  con- 
forme al  suo  originale  spagnuolo, 
con  la  ti'aduzione  italiana  di  ec. 
Venezia,  presso  Marco   Ginammi, 


428 

BER 
1626;  e  di  nuovo,  Ivij  per  lo  stesso, 
1689,  m-4-" 
Fu  ristampata  Ivi  nel  itì45  dal  Ginammi  mede- 
simo col  vero  nome  del  traduttore. 
Bersaglieri  (I),  lettera  d'un  maestro 
di  campagna  (Giammaria  Febrari  , 
bresciano)  ad  un  maestro  di  città. 
Brescia,    1 8 1 2 ,  in-S.^ 
BERTAGLIA  (Romualdo). 
Gli  scritti  seguenti,  quantunque  portino  il  nome 
di  Romualdo  Bertaglia,  distinto  idrostatico  fer- 
rarese, pure  sono  del  celebre  Gio.  Andrea  Ba- 
BOTTI,  come  fu  desunto  dalF  elenco  che  delle 
proprie  opere  lasciò  autografo  il  Barotti  me- 
desimo nella  publica  Biblioteca  di  Ferrara. 
1."  Esame  e  riprova  del  nuovo  pro- 
getto di  arginare  il  Po  di  Priinaro 
(alla  destra).  Ferrara,  slanip.   Ca- 
mera le,    1758,  in  fo^l. 
2."  Esame  del   voto  del  sig.  dott.^ 
Gabriello  Manfredi,  e   seconda  ri- 
prova del  progetto    di    arginare  a 
destra  il  Po  di  Primaro.  Ferrara, 
stamp.    Camerale  j    iy5g,  in  Jhsl. 
3."  Replica   alla  risposta   fatta  dal 
sig.  dott.*'  Gabriello  Manfredi  all'e- 
same   del   suo   voto    di    arginare  a 
destra  il  Po  di  Primaro.  Ivi,  nella 
stessa,    1 760 ,  in  fogl. 
4-°  Risposta  alla  scrittura  de'sigg." 
Gabriello  Manfredi  e  Pietro  Chiesa 
bolognesi.  Roma,  stamp.  Cameralcj 
1760,  in  fogl. 
BERTELLI  (Ercole).    Risposta  di  ec, 
cittadino  bolognese,   cerusico  con- 
dotto nella  civil  terra  di  Savignano, 
ad  una  lettera  del  signor  Giuseppe 
Rocchi ,  speziale,  sotto  il   nome  di 
Teagete  Libade.  Pesaro,  nella  stamp. 
Gavelliana,    1  ^55  ,  in- 1  2.^ 
Evvi  in  fine  una  lettera  del  dott.*  Gio.  Bianchi, 
di  Rimini,  archiatro  pontificio,  in  favore  del 
Bertelli.  Benché  questa  risposta  passasse  sotto 
il  nome  del  suddetto,  si  seppe  nel  progresso 
del  tempo  che  Pietro  Borghesi,   cittadino  di 
quella  terra   ed  erudito  antiquario,   scrisse  il 
preambolo  e  T  esposizione  della  questione  lino 
alla  pagina  sesta  e  1* ultimo   paragrafo   che  si 
ha  a  carte  29-30,  e  che  Giovanni  Turchi,  pure 
savignanese,  perito  chimico,  aveva  dettato  il 
rimanente. 


BER 
BERTEVELLO     DALLE      BRENTELLE 
(Antonio  Buzzaccarino,  patrizio  pa- 
dovano). 
1.°  Rime. 
Stanno  impresse  nella  prima  parte  delle  rime  di 
Sgareggio  Tandarello.  Padova,  presso  Paolo 
Mejetto,  1S85,  m-4."' 

2.°  Poesie  in  lingua  rustica  pado- 
vana di  ec,  cioè    madrigali,   Bra- 
damante    irritata,    Isabella    e  Zer- 
bino, Orlando  addolorato,  lamenti 
raccolti    ed     imitati     da*  leggiadri 
canti  dell'Ariosto,  nuovamente  po- 
ste in   luce  ec.  V^enezia,  presso  Da- 
niel Bisuccio,    161  2,  i/i- 4.° 
3."  Sbravamante  (Bradamante)  sco- 
rezzà  de  Bertevello  delle  Brentelle 
conta  in  pavan,   cava  fora  dal  sli- 
brazzon  de  barba  Vigo  Ariosto. /w, 
presso  lo  stesso,    161 2,  ì«-8.° 
Il  Vi  dna  nella  Biografia  degli  Scritt.  Padovani 
dubita  che  le  rime  che  si  leggono  nella  prima 
parte  (da  noi  riferita)  sotto  il  nome  del  Berte- 
vello,  sieno  del  BuzzACCARiNO,  giacche  questi 
nellS83  non  poteva  avere  che  quindici  anni: 
le  qual  cosa  se  non  è   impossibile,  non  è  fa- 
cile certamente  a  credersi.  Il  Mazzuchelli  igno- 
rò che  sotto  il  nome  di  Bertevello  s'' asconda  il 
BiizzACCARiNO.  L'Academico  Aideano,  cioè  Ni- 
colò ViLLA.M ,  dice  che  Fautore  era  vicentino, 
e  che  scrisse  poesie  in  quel  dialetto:  due  er- 
rori per  un  sol  uomo,  come  fa  molte  volte. 

BERTHOLI  (Ccesaris)  (Csesaris  Cremo- 
kkm),  De  immortalitate  anima?  secun- 
dum  principia  Aristotelis,  digressio 
ad  Cwsarem  Specianum  antistitem 
cremonensem.  Prt/awVj  1602,  in-^.^ 
In  altr'opera,  della  quale   ci  è  ignoto  il  titolo, 
tacendolo  i  biografi  che  del  CremoninO  scris- 
sero ,  prese  questi  il  finto  nome  di  Scipione 
Africano  de'  Berti. 
BERTI  (Domenico). 

Nel  Tebro  festante  per  V  Istoria  Augusta  di 
Francesco  Angeloni,   si   leggono  26  stanze 
in  sesta  rima ,  publicate  sotto  il  nome  di  co- 
stui ;  ma  che  esse  sieno  di  Domenico  Gilberti 
si  afferma  da  Apostolo  Zeno. 
BERTI  (Lucrezia)  (D.Nicola  Reotoli). 
Il  modo  di  maritarsi  presto  e  bene, 
proposto   da    madama  ec.  Milano, 
1764,  m-8." 


BER 

BERTI  (Scipione  Africano  de').  Vide, 
BERTHOLI  (C3esaris),De  imniorta- 
litate  animje  etc. 

Bertold,  Bertuldein  e  Cacaseiin,  in 
lingua  bolognese.  Bologna,  per  Lelio 
Della  Volpe,  174°,  voi  3,   m-ia." 

Il  Bertoldo  è  ili  Angela  Za?<0TT1;  il  Bertoldino, 
di  Teresa  Manfredi;  il  Cacasenno,  di  Giuseppe 
Gaetano  Bolletti;  e  di  Teresa  Za7(0TTI  sono 
gli  argomenti  a  tutti  i  canti. 

Bertoldo,  Bertoldino  e  Cacasenno,  in 
ottava  rima,  con  argomenti,  alle- 
gorie, annotazioni  e  figure  in  rame. 
Bologna,  nella  stamperia  di  Lelio 
Della  Volpe,  1786,  in-Zi-"',  e  di 
nuovo,    Venezia,    1738,  m-8 . 

Questo  romanzo,  che  fu  in  prosa  italiana  com- 
posto da  Giulio  Cesare  Croce  col  titolo  di  J- 
stuzie  di  Bertoldo,  fu   continuato  da  varj  e 
posto  in  ottava  rima  colPaltro  titolo  sopra  men- 
tovato. I  canti  sono  XX,  del   primo  de' quali 
è  autore  Giampietro  Riva,  luganese,  eh."  reg.* 
somasco;  del  II  il  dott.^  Paolo  Battista  Balbi, 
bolognese;  del  III  Giampietro  Zanotti,  bolo- 
gnese; del  IV  il  dotl.^  Giuseppe  Pozzi  di  Ja- 
copo, bolognese;  del  V  Lodovico  Tanari,  bo- 
lognese; del  VI  il  dott."  Francesco  Maria  Za- 
NOTTI,  bolognese;    del  VII  il   dolt.''  Flaminio 
ScARSELLi,  bolognese,  dell' Vili  il  dott."^  Fer- 
rante Borsetti,  ferrarese;   del   IX  il  marc.^ 
Ubertino  Landi,  piacentino;  del  X  Tab.*  Carlo 
Innocenzo  Frugo.M,  genovese;  elell'Xl  d  dott." 
Camillo  BRmORl,  daMeldola;  del  XII  Ippolito 
Z anelli,  ferrarese;  del  XIII  il  can."  Pier  Ni- 
cola Lapi,  bolognese;  del  XIV  il  dott.''  Ercole 
Maria  Zanotti, bolognese;  del  XV  rarcipr."  Gi- 
rolamo Baruffaldi,  ferrarese;  del  XVI  Camillo 
Zampieri,  imolese;  del   XVII  Tab.*  Giuseppe 
Luigi  Amadesi,  bolognese;  del  XVIII  il  dott.^ 
Benedetto  Piccioli,  bolognese  ;  del  XIX  Fran- 
cesco Lorenzo  Grotti,  cremonese;  del  XX  il 
dolt.°  Francesco  Arrisi,  cremonese.  La  lettera 
premessa  al  detto  poema  fu  scritta  dal  marc.^ 
Giovan    Gioseffo   Orsi,    bolognese;   il  sonetto 
sottoposto   al  ritratto   del  Croce   fu  composto 
dal  dott.' Girolamo  Tagliazucchi,  modonese; 
gli  argomenti    in   ottava  rima   sono    del  conte 
Vincenzo  Marescotti  ,  bolognese  ;  le  allegorie 
in   prosa    sono    del   P.  D.   Sebastiano  P,\OLi , 
lucchese;    e    le   annotazioni   linalmente    sono 
di  Gio.  Andrea  Barotti,  ferrarese. 
Bertoldo,  Bertoldino  e  Cacasenno,  tra- 
dotti  in  lingua  veneziana  da   I.  P. 
(Isepo,  o  sia  Giuseppe  Pieni).  Pa- 
TOM.    I. 


129 
BET 

doi^a ,    Zanibatisla    Conzati ,    1747. 

m-8.",  con  fig. 
Il  traduttore,  nominato  Vicario  pretorio  in   Pa- 
dova ,  vi  stabih  il  suo  domiciho ,  ed  ivi  fini  di 
vivere  di  anni  7»,  nel  17J5tt. 

BERTOLINO  (Maestro),  medico. 

Era  figliuolo  di  Maestro  Rolandino  di  Roraldo 
CiRiPOTi  da    Prato. 

BERTOLINO  (P.  M.  Leone).  È  Antonio 
Valentino,  secondo  Baillet  {Auleurs 
déguisés,  toin.  VI,  pag.   5 08). 

BERYBER  (Monsieur).  Lettres  Béry- 
bériennes,  cioè  Lettere  di  m.r  Be- 
ryber  con  un  Saggio  su  lo  spirito 
umano.  —  Le  petit  Hérodote  ce.  {in 
nove  dialoghi).  —  Le  papillon  qui 
mord  etc,  ossia  Nuovi  dialoghi  cu- 
riosi. 

Queste  opere  furono  composte  e  stampate  ni 
Berlino  dal  conte  Giovanni  Cattaneo,  sotto 
il  su  riferito  nome. 

BET  ANCOR  (Antonius).  Anti-Diana, 
sive  admonitio  apologetica  ad  R."^ 
P.em  Antonium  Diana  circa  suum 
Iractatura  de  polestate  exaucto- 
randi  reges,  decimse  parti  suarum 
resolutionum  nuper  additum.  iBSg, 

m.8.° 
Trovandosi  la  presente  opera  nella  Bibl.  Apro- 
siana,  pag.  591,  notata  in  mezzo  a  quelle  del 
P.  Andrea  RossOTTl  di  Moiidov'i,  monaco  ci- 
stcrciense, si  sospetta   esserne  questi  Fautore. 
Non  deve  tacersi  però  che  nel  catalogo  che  dà 
esso  RossOTTI  delle  proprie  opei'e  nel  Sylla- 
bus  scriptorum  Pedcmoiitii,  non    parla  egli 
di  questa. 
BETANUS    (Lylius)    (P.    Bonaventura 
Angileri).     Lux     magica     physica. 
Venetiis,  per  Bernardinuni  Pondam, 
1686. 
BETONIO  (Nicolò).  È    Nicolò  Ferua- 

gatti. 
BETTRICO  DA  REGGIO,  poeta  volgare 

del  secolo  XIV. 
È  detto  anche  Bettrico  Darezzo  ,  e  perciò  cre- 
dulo da  Arezzo   in  vece  che  da  Rezo  ;  poiché 
è  certo  che  in  tal  modo   scrivevasi  ancora  il 
nome  della  città  di  Reggio. 
Betulia   (La)   liberata,   in  dialetto  e- 
braico-italiano,  con  una  protesta  in 

9 


4  30 


BIA 


gergo  veneziano  (usato  in  Livorno), 
scherzo  poetico  (di  Luigi  Douclou, 
maestro  di  scuola  in  Livorno).  Ba- 
stia j,  Fuhiaìiij    i832,  7/Z-8. 

BIALGERAT,  poeta  arabo  (Francesco 
Albergati  Capacelli).  Ericia,  o  la 
Vestale,  dramma  francese,  tradotto 
in  versi  sciolti  italiani  da  ce.  Am- 
sterdam (  F'enezia  ) ,    1769,  l'/i- 8 . ° 

Fu  ristampato  nella  Raccolta  delle  opere  del- 
l'Albergati. 

Bianca  (La)  di  Castiglia,  dramma  (di 
Carlo  Maria  Maggi  ).  Milano ,  pel 
Malatesta^    1674»  in-iiP 

Sta  anche  nel  IV  volume  delle  opere  clelFautore. 

BIANCA  (Leonora).  Le  risposte  (in 
terza  rima),  dove  ingegnosamente 
e  con  nìirabil  arte  si  pronostica  e 
risponde  a  diverse  curiose  dimande 
e  richieste  circa  le  cose  future  per 
piacevolmente  vedere  quello  che 
debita  intravenire  d'alcuna  cosa  che 
l'uomo  cerca  sapere  ed  intendere, 
date  alla  luce  da  ec.  Venezia,  presso 
Francesco  Rampazzetlo,  1  565,  in-^!' 

Il  Mazzuchelli  {toni.  II,  pag.  1120)  non  ci  sa 
dire  chi  fosse  questa  poetessa  5  sospetta  che 
sia  nome  finto,  o  alterato  da  quello  di  Aurora 
BiAMCA  d'Este,  moglie  di  Tommaso  Porcacchi, 
la  quale  si  dilettava  di  poesia,  e  lioriva  appunto 
in  Venezia  circa  il  1363. 

BIANCHI  (Antonio),  servitore  di  gon- 
dola veneziano.  Sotto  il  di  lui  nome 
corrono  alle  stampe  le  seguenti  o- 
pere  : 

1.°  L'Asino,  panegirico  stampato  in 
Amsterdam. 

2.°  Camma,    dramma    per  musica. 
Venezia,  Palese,    1767,  /«-8.° 
3.°  Cicaleccio,   tei'ze  rime  e  sciolti 
che  stanno  a  pag.  XLII  e  seg.  delle 
Rime  e  versi  per  l'ingresso  solenne 
alla   dignità  di  procuratore  di  San 
Marco  per  merito  di  S.  E.  il  signor 
cav.^  Luigi  Pisani.  Venezia ,  stainp. 
Alhrizzi ,    1753,  m-4- 
4."  Comedie  in  un  tomo. 
5.°  Il  Davide  re  d'Israele,    poema 


EIA 

eroico-sagro,  con  gli  argomenti  del 
sac.'^  D.  Antonio  Menessali.  Vene- 
zia, per  Girolamo  Marani _,  fanno 
MDCCLl,  m-4.° 

6."  —  Lo  stesso,  seconda  edizione 
ricorretta  con  aggiunta  dell'Oratorio 
drammatico  intitolato:  Elia  sul  Car- 
melo. Ivi^    l' anno    medesimo  e  pel 
medesimo  stampatore,   in-S.^ 
7.*^  —  Lo  stesso,  canti  XX  con  ar- 
gomenti 5  allegorie  ed  annotazioni. 
lui j  presso  Antonio  De- Castro j  1 769, 
in- 1  2.° 
In  questa  terza  edizione,  da  dodici  canti,  fu  pro- 
lungato aventi,  ed  è  tutto  riformato;  giuntevi 
le  allegorie  e  le  annotazioni. 
8."  Drammi  comici  musicali  in  un 
tomo,  rappresentati   in  Venezia. 
9.°  Epistola  apologetica  diretta  al 
M,  R.  P.  Francesco  Zaccaria,  storico 
letterario    (probabilmente   stampate 
in  Lugano). 

10.°  La  Formica  contro  il  Leone, 
ovvero  Apologia  di  Antonio  Bianchi, 
autore  del  Davide  re  d'Israele  j  con- 
tro la  lettera  apologetica  dell'autore 
delle  lettere  critiche.  Ivij  presso  Gi- 
rolamo Do  rigoni,  m-8.° 
ii.°  La  Malcontenta,  o  sia  Viazo 
fatto  per  diporto  alla  stessa  da  do- 
dese  compagni  sotto  nome  di  Ca- 
valieri dell'Ariosto.  Ottave  vene- 
ziane con  due  sonetti  di  D.  Antonio 
Menessali.  Ivi,  per  Girolamo  Mar- 
conij  in-S.^ 

12.°  Quaranta  ottave  sulla  morte 
del  gigante  Golia.  Juij  per  lo  stesso, 
I  731. 

i3.°  L'Ordegno,  o  sia  la  Cuccagna 
conquistata,  poema  eroico  cogli  ar- 
gomenti, allegorie  ed  annotazioni 
del  medesimo  autore. 
14.°  Parere  di  Marco  Costanzo 
detto  Nasetto,  servitore  di  gondola 
veneziano,  sull'invocazione  nel  Gof- 
fredo del  signor  Torquato  Tasso,  de- 
dicato a' gondolieri  di  Venezia  suoi 
amici  e  comprofessori  colle  critiche 


131 


BIA 

riflessioni  del  signor  Antonio  Bian- 
chi, /w'j  presso  Guglielmo  Zei  letti, 
1765,  m-8." 

i5."Il  tempio,  ovvero  il  Salomone, 
canti   dieci   di   ec.  Ivi,  nella  stanip. 
di  Stefano    Orlandini  j  j/ì-4." 
16."  Il  transito  del  giusto,  dramma 
sacro. 

17.°  Il  Vitello  d'oro,  dranimetto 
per  musica  con  la  parafrasi  del 
cantico  di   Simeone. 

Scrive  il  P.  Merali  ne'' suoi  Zibaldoni,  ohe  il 
Davide  fu  impresso  a  spese  d'una  società,  e 
che  si  disse  da  principio  clie  il  vero  autore  di 
questo  poema  fosse  T allora  doge  di  Venezia 
Pietro  Grimani,  di  cui  il  Bianchi  era  gondo- 
liere; ma  che  in  séguito  fu  creduto  composi- 
zione del  conte  Jacopo  Antonio  Sanvilale  ,  par- 
migiano, autore  d'altre  poesie  paraholiche.  il 
quale  in  quel  tempo  trovandosi  in  Venezia, 
volle  forse  prendersi  spasso  del  harcajuolo; 
ed  aggiunge  essere  probahile  che  anche  il 
componimento  drammatico  intitolato  V  Elia 
sul  Carmelo  sia  farina  dello  stesso  sacco. 
L'ahale  Giuseppe  Antonio  Costantini  .  autore 
delle  Lettere  critic/ie  (che  noi  rammenteremo 
a  suo  luogo)  si  l'è  a  scrivere  in  ima  sua  Let- 
tera apologetica  a  E  tanto  lungi  ch'egli  (cioè 
»5  il  Bianchi  )  intenda  che  dir  vogliasi  il  com- 
"  parir  su  la  scena  con  parti  proprj ,  quanto 
»  dopo  a'  avere  servito  di  giuoco  al  sublime 
V  talento  di  personaggio  illustre  del  David  re 
nd'Lsraello .  oggi  Jion  si  vergogni  di  servir 
«di  zimbello  alle  altrui  passioni  >».  11  Bianchi 
se  ne  inquietò,  e  dichiarò  nella  prefazione  del- 
l'altro  poema  intitolato:  Il  Tempio ,  ovvero 
Salomone ,  che  era  pronto  a  provare,  in  qual 
modo  avessero  voluto,  che  il  Davide  e  le  Os- 
sei'vazioni  erano  sue  scritture.  I  giornali  let- 
terari ti' allora,  lodando  in  generale  le  opere, 
che  portano  il  nome  del  Bianchi,  non  seppero 
decidere  se  queste  fossero  o  no  lavoro  di 
lui.  Il  chiariss."  Cicogna  {Iscriz.  Vcìi. ,  toni. 
V,  pag.  205)  però  "  lungi  da  eliminare  il 
') Bianchi  dalla  serie  degli  scrittori  veneziani, 
»  e  di  quelli  specialmente  che  senza  apposito 
'j  regolare  stadio  seguendo  soltanto  la  natura 
5>  e  la  lezione  de'  buoni  libri  si  distinsero  dagli 
55 altri  loro  pari,  pensa  che  tutto  in  origine  è 
'5  del  Bianchi.  E  siccome  egli  contava  assai 
5> amici,  e  fra  questi  di  colli  ed  eruditi,  così 
"è  facilissimo  che  ahbianlo  ajulato,  almeno  in 
'5 parte,  come  ])otrebbe  essere  stalo  quel  prete 
»  Antonio  Menessali ,  il  quale  pose  gli  argo- 
amenti  al  Davide,  e  Giovanni  Zanetti,  e  forse 


BIA 


»  anche  il  cav.^  procur.",  poi  doge  Pietro  Gri- 
'j  mani  sopra  lodato ,  che  era  mecenate  del  suo 
"gondoliere  Bianchi,  ed  uomo  dottissimo  ». 
^"^(yZ/j  Lettera  apologetica,  e  —  Let- 
tere critiche. 
BIANCHI  (Antonio)  (P.  Cavalleui,  bar- 
nabita). Lettera  dall'Adriatico,  del 
P.  ec.   sopra    l'opera  dei  Diritti  del- 
l'uomo  ^  dell'abate  D.   Nicola  Spe- 
dalicri.  Roniaj  Zenipel,  1 792 ,  m-S." 
BIANCHI    (  Giuseppe  ) ,    da     Gubbio  , 
cuoco  del  collegio  Ibernese  di  Roma 
(ab.*^  D.  Luigi   CuccAGNi).  Risposta 
di  ec. ,  alla  carta  stampata  col  se- 
guente titolo:  -  Lettera  scritta  dal 
sig.  ab.  D.  Carlo  0-connor  all'  em.^ 
sig.''  card.*^   Gregorio   SaU'iati ,  pro- 
tettore del  collegio  Irlandese  di  Roma, 
intorno  a   D.  Luigi    Cuccagni  ec.  - 
Roniaj  presso  Bouchard  e  Gravier^ 
m-4.° 
BIANCHI  (Isidoro),  monaco  carnald.^ 
Lezione   del   P.   lettore  D.  ec.  sopra 
un'antica  lapida  scoperta  di  fresco 
in  Pompei.  Venezia j  Occhi  j  1767, 
in-ì^." 
Nella  Biografìa  del  Tipaldo  {tom.  I,  pag.  477) 
dicesi   opera  di   Domenico    Ravizza,  di  Lan- 
ciano negli  Abruzzi ,  spacciata  come  cosa  sua 
dal  Bianchi:  e  si   asoiun^e  che  l'abate  Ama- 
duzzi  fece  conoscere  tali  documenti  (  che  Bar- 
tolommeo  Gamba  ebbe  agio  di  esaminare)  da 
mettere   fuori  di  dubio  il  plagio.  A  stento  però 
noi  possiamo  indurci  a  credere  capace  il  Bian- 
chi di  avvilirsi  al  punto  di  appropriarsi  le  al- 
trui fatiche,   avendo    egli    date    troppe  prove 
del  suo  sapere  colle  molle  sue   opere   erudite 
e  letterarie. 
Bianchini,   o   l'Eroe  Italiano   (del  co- 
lonnello Laugier). 
Fa  séguito,  o   sia  è    la  terza   parie   di  un  altro 
dramma  dello  stesso  autore,  intitolato:  -  Co- 
simo del  Fonte. 
BIANCO  (Lattanzio)  (Francesco  Zaz- 
zera). Discorso    di    ec.    intorno  al 
Teatro  della  nobiltà  d'Italia,  di  Fla- 
minio Rossi  [Enrico  Bacco)  ove  par- 
ticolarmente delle  origini  e  nobiltà 
di  Napoli,  di   Roma    e  di   Venezia 
si  ragiona.  Chieii  [ma  Napoli),  1607, 
in-^y 


132 


BIB 


BIANCOLINI  (Giarabattisla).  Notizie 
storiche  delle  chiese  di  Verona,  com- 
pilate da  ec.   Ivi,    ir/^g-iyy  i,  voi. 

•      /  o 

7,  ?"-4- 
Ebbe  il   Biancolini    molti    ajuli   da  Girolamo  da 
Prato,  prete   dell' oratorio  "   che  a   que'  di 
sjveniane  quasi  per  autor  vero  considerato  »» 
(Moschini,  toni,  l,  pag.  133). 

BIANTE  DIDIMEO  P.  A.  (ab.^  Gio.  Cri- 
stoforo Amaduzzj). 
I."  Discorso  filosofico  dell'indole, 
della  verità  e  delle  opinioni,  reci- 
tato in  Arcadia  da  ec.  Sicrtn^  Paz- 
zini  e  Carli,  1786,  m-8." 
2.°  Discorso  filosofico  sul  fine  ed 
utilità  delle  Academie,  recitato  nella 
generale  adunanza  tenuta  nella  sala 
del  Serbatoio  d'Arcadia  da  ec.  li  27 
settembre  1776.  Livorno,  '777? 
m-8.° 

Bibbia  per  la  gioventù,  o  sia  Com- 
pendio della  storia  dell'antico  e 
nuovo  Testamento,  di  L.  R.  (Luigi 
Rossi ,  reggiano).  Milano,  1 8 1  7- 1 8 , 
toni.  4,  m-i2.°,  confiture  in  nero 
e  colorate. 

Avvene  una  ristampa. 

Bibia  (izc)  (La)  che  si  chiama  il  Vecchio 
Testamento  uovamente  Iradutto  in 
lingua  volgare  secondo  la  verità  del 
testo  hebreo ,  con  molte  et  utili  an- 
notationi ....  Quanto  al  Nuovo  Te- 
stamento è  stato  riveduto  e  ricor- 
retto secondo  la  verità  del  testo 
greco  et  di  molte  et  utili  annota- 
tioni  illustrato  con  una  semplice 
dichiarazione  sopra  l'  Apocalisse. 
Stampato  (  in  Ginevra  )  appresso 
Francesco  Durone ,    i562,  in  fogl. 

Benché  nella  lettera  al  lettore  si  dica  che  in  tre 
anni  è  stato  fatto  questo  volgarizzamento  sulla 
versione  del  Vatable  e  del  Pagnini ,  perche 
quello  del  Brccioli  riusciva  difficile,  vi  è 
fondamento  di  credere  che  sia  quello  del  Bru- 
cigli ritoccato.  Il  Nuovo  Testamento  non  è 
trascritto  dalla  semplice  traduzione  del  sud- 
detto ,  ma  piuttosto  dall'edizione  di  Fabio  Tu- 
desco  delPanno  isco,  aggiuntevi  le  note  stesse 
accresciute.  Di  questa  versione  migliorata  , 
o  piuttosto  revisione  purgata   dagli    ebraismi, 


BIB 

vien  credulo  autore  Filippo  Rustici,  lucchese, 
che,  abbandonata  la  reUgione  de' suoi  mag- 
giori, si  ricovrò  a  Ginevra.  (Si  consultino: 
Le  Long,  toni.  1,  pag.  388;  Paltoni,  tom.\, 
pag.  44  ;  Lucchcsini,  Stor.  lett.  di  Lucca,  toni. 
\,  pag.  210-11).  Da  alcuni  bibhografi  citansi  tre 
ristampe:  l'uiia  di  f^enezin  del  loC6;  l'altra 
dì  Lione,  1896,  e  la  terza  di  Ginevra,  1399, 
sempre  in-A° 

Biblia  latina  Clementis  Vili  auctori- 
tate  recognita  et  recusa.  Romce,  ex 
tjp.  Apo.st.  Vaticana,  1592,  in  fol. 

La  prefazione  è  del  card.*  Roberto  Bellarmino, 
scritta  in  tempo  ch'egli  era  ancora  gesuita, 
come  attesta  nella  vita  che  di  se  slesso  scrisse 
ad  istanza  d'un  suo  amico.  Presiedettero,  sotto 
il  pontilicato  di  Gregorio  XIV,  alla  revisione  di 
questa  nuova  edizione,  M.  Antonio  Colonna  e 
Guglielmo  Alano,  cardinali,  e  Bartolommeo 
Miranda,  maestro  del  Sacro  Palazzo,  coU'ajuto 
del  sopra  mentovato  Roberto  Bellarmino,  di 
Antonio  Ajello,  di  Pietro  Morino,  di  Flaminio 
Norili  ,  di  Lelio  Landi,  e  di  Bartolommeo  Val- 
verde;  e  sotto  Clemente  Vili:  Francesco  To- 
ledo, Agostino  Valerio,  Federico  BORROMEO. 
cardinali,  coU'ajuto  degli  altri  eruditi  soprac- 
cennati. Questa,  e  la  susseguente  jiiù  corretta 
ristampa.  Ivi,  1393,  in-A.",  contengono  la 
Vulgata  che  serve  eh  sacro  testo  po'"  cat- 
tolici romani.  Intorno  ad  essa  veggasi  ciò 
che  venne  detto  in  una  lettera  anonima  (attri- 
buita al  card.*  Passionei  ),  nella  quale  si  pro- 
pongono vai'ie  obiezioni,  onde  contrastare  la 
beatiiicazione  del  Bellarmino.  Consultinsi  inol- 
tre: Mazzuchelli ,  toni.  Ili,  pag.  244  e  seg.; 
Vezzosi,  Scritt.  Teat.,  toni.  I,  pag.  il  e  seg. 

Biblia  sacra  arabica  sacrre  Cougrega- 
tionis  de  propaganda  fide  jussu  e- 
dita  ad  usum  Ecclesiarum  Orien- 
talium:  additis  e  regione  Bibliis  la- 
tinis  vulgatis.  Homce,  typis  ejusdern 
sacra;  Congregationis  de  propaganda 
fide,    1671,  voi.   3,  in  f)l. 

Versione  fatta  per  cura  di  Sergio  Risio,  arcive- 
scovo di  Damasco,  maronita,  coU'ajuto  di  al- 
cuni dotti  orientalisti.  Riusci  poco  esatta  in 
confronto  della  Vulgata,  per  cui  se  ne  sospese 
per  molti  anni  la  publioazione,  finché  riveduta 
da  altri  eruditi,  e  principalmente  dal  P.  Lo- 
dovico Maracci,  della  congr.*  della  Madre  di 
Dio,  che  vi  aggiunse  la  prefazione,  comparve 
la  presente  edizione  dopo  che  furono  ristam- 
pati 28  fogli  e  mezzo,  con  l'errata-corrige  in 
fine.  Sonovi  esemplari,  secondo  Clément  (fo/n. 
\\\,pag.  126),  senza  frontispizio  e  prefazione, 
i   quali    erano    stati   primieramente    stampati 


BIB 

senza  i  caniliiamcnli  falli  in  séguito.  Nel  Gior- 
nale de'ìett.  d' [talitnXcW anno  tC72,  Roma, 
pel  Tinassi ,  trovasi  una  rircoslanziala  storia 
della  stampa  di  questa  Biblia,  a  cui  può  ri- 
correre chi  volesse  meglio  esserne  informato. 
Biblia  sacra    latina  vulgata  editionis 

tribus   tomis  distincta.    Romoe ^  ex 

typographia    apostolica    J^aticana  j 

M.D.xr.  (iSpo),  in  fol. 
Dopo  il  surriferito  titolo,  stampato  in  rosso  e  nero, 
leggesi  un  altro  titolo  intagliato  in  rame  così 
concepito  :  -  Biblia  sacra  i'idgatce  editionis 
ad  Concila  Tridentini  prcescriptum  emen- 
data et  a  Sixto  V,  P.  M.,  recognita  et  ap- 
prohata.  Romce ,  etc.  (come  sopra).  -  Dotti 
uomini,  quali  furono  Flaminio  Nobili^  Anto- 
nio Ajello,  Pietro  Morino  ,  ed  Angelo  Rocca 
ne  fecero  la  revisione,  a  cui  fu  preside  Lelio 
card.*  Car.'Vffa.  Se  deesi  credere  allo  Schel- 
hornio  {Amcen.  litt.)  lo  stesso  pontefice  Sisto 
V  si  assunse  di  correggere  le  prove  di  stampa. 
Essendovi  però  trascorsi  non  pochi  errori,  Gre- 
gorio XIV,  successore  a  quel  papa,  ordinò 
elle  ne  fossero  soppressi  gli  esemplari,  motivo 
della  loro  rarità.  Clemente  Vili,  successore  di 
Gregorio,  ne  fece  publicare  un'altra  edizione. 

J^ide  supraj  Biblia  latina   etc. 
Biblia   vulgare.  Senza  nome  di  stamp.j 

in  kalende  de  octobrio  M.  CCCC.  LXXI, 

(1471),  K'ol.  2,  in  fa  gì. 
Pare  fuor  di  dubio  che  il  volgarizzamento,  pu- 
blicato  in  questa  edizione,  debba  essere  una 
cosa  stessa  con  quello  del  mss.  posseduto  già 
da  Francesco  Redi  (ora  dal  prof."  Libri  )  da  lui 
ricordato  nelle  sue  Annotazisni  sopra  il  Di- 
tirambo, e  citato  alla  voce  Cisposo  del  voca- 
bolario della  Crusca;  ed  i  viventi  Academici 
assicurano,  nella  Tavola  delle  abbreviature 
ec.  della  incominciata  quinta  edizione  di  quel 
vocabolario,  essere  il  testo  di  esso  mss.  inte- 
ramente conforme  al  surriferito  a  stampa.  Sisto 
da  Siena  attribuisce  la  prima  traduzione  vul- 
gare  della  Biblia  al  B.  Giacomo  da  Voragine  ^ 
o  meglio  da  Varagine  o  Varaggio,  ed  anche 
Varazzo  0  Varazze  (  borgo  della  diocesi  di 
Savona  nel  Genovesato),  famigerato  autore 
della  Legenda  aurea  Sanctorum.  Ma  che 
sia  quella  stessa  che  corrisponda  al  presente 
volgarizzamento,  noi  anderemo  assai  guar- 
dinghi neir  asserirlo.  Solo  diremo  che  nella 
Biografia  Universale  {artic.  Fuhigihe) 
troppo  inappellabilmente  il  Weiss  sentenzia 
contro  quanto  scrive  il  suddetto  Sisto  da  Siena 
in  tal  proposito,  dicendo  che  questi  falla, 
perchè  è  noto  che  tale  versione  è  di  Nicolo 
Manerbi,  0   Malermi.  Se    il   rammentato   bio- 


133 


BIB 


grafo  avesse  fatto  riflesso  che  esistono  due  di- 
verse edizioni  con  due  diversi  volgarizzamenti, 
stampate  colla  medesima  data  del  H7i,  Puna 
di  Venezia,  col  nome  del  traduttore  Nicolò 
Manerbi,  o  Malermi,  in  kalende  augusto j  e 
r  altra  senza  nome  d'autore  e  luogo,  in  ka- 
lende de  octobrio,  da  noi  superiormente  rife- 
rita ,  la  quale  potrebbe  forse  contenere  la  tra- 
duzione del  Voragine,  o  Varagine,  avrebbe  cer- 
tamente con  qualche  esitanza  contraddetto  Sisto 
da  Siena,  alla  cui  asserzione  (devesi  confessare) 
è  però  soltanto  appoggiala  resistenza  di  que- 
sto volgarizzamento  del  Voragine.  Aggiunge- 
remo al  fin  qui  detto  che  si  fa  pure  menzione 
di  una  traduzione  della  Biblia  fatta  dal  B.  Gio- 
vanni (Tavelli)  da  Tussignano,  vescovo  di 
Ferrara,  che  fiori  circa  il  principio  del  secolo 
XV,  il  quale  l'avrebbe  vulgarizzala  ad  istanza 
d'una  sorella  di  papa  Eugenio  IV,  oltre  alcune 
opere  ascetiche ,  come  vedrassi  a  suo  luogo. 
Il  Gamba  {Serie,  pag.6ì,  num.  163)  cita  Te- 
dizione  in  kalende  de  octobrio,  come  se  a- 
vesse  la  data  di  Venezia  e  il  nome  dello 
stampatore  Nicolò  Jensonj  ma  s'ingannò  a 
partito,  e  con  lui  altri  che  copiarono  quella 
sua  asserzione,  non  avendo  essa  edizione  ne 
indicazione  di  luogo,  ne  nome  di  stampatore. 
Se  fosse  lecito  dire  con  qualche  riserva  il 
proprio  parere ,  essendo  alquanto  ruvido  il 
dettato  di  tale  volgarizzamento,  potrebbesi  esso 
attribuire  al  B.  da  Varagine  {  quand'  egli  in 
realtà  sia  autore  di  una  traduzione  della  Bi- 
blia), o  ad  altri,  piuttosto  che  al  da  Tussi- 
gnano ,  i  cui  scritti  sentono  meno  di  tale  di- 
fetto, quando  a  lui  pure,  congetturando,  ve- 
nisse in  pensiero  a  qualcuno  di  attribuirla. 
Nel  corrente  anno  s' intraprese  una  rislanq^a 
in  Venezia  della  traduzione  antica  di  cui  qui 
è  discorso  j  e  ne  abbiamo  sotf  occhio  le  prime 
puntate.  Corrisponderà  essa  alle  brame  de'  di- 
voti e  degli  studiosi  di  nostra  lingua,  come 
sembra  essere  lo  scopo  prefissosi  dagli  edi- 
tori?—  (Consullinsi;  La  Vita  anonima  del 
B.  Giovanni  da  Tussignano ,  ne'  Bollandi- 
sti,  tom.\,  mese  di  luglio,  pag.  787  e  seg.; 
e  Quetif  ed  Echard ,  toni.  \,pag.  4S9 ,  col.  1."). 

Biblia  swieta,  tho  iest,  Ksiegi  Starego 
y  NoAveyo  Zakonu,  wlasnie  z  jydow- 
skiego  ,  gieckiego  y  lacinskiego. .. 
wiornie  wylosone  [che  vale  a  dire: 
Biblia  sacra,  cioè  Libri  dell'antico 
e  del  nuovo  Testamento  dall'ebreo, 
dal  greco  e  dal  latino  fedelmente  e 
diligentemente   tradotti). 

Giacomo  Le  Long  {Bibl.  Sacra,  pag.  440)  ri- 
ferisce questa  edizione  nel   seguente  modo:  - 

9" 


134 


BIB 


Biblin   Polonica   a  Pinczovianis  translata 
ex   hehraicis    et  grcecis  Jontibus,  cura  et 
sumptu  Nicolai  Radzvilii,  palatino  vilnen- 
si,  cum  ejus  epistola  nuncupata  Sigismun- 
do  Jugusto  Polonia;  Regi.  Brestia  {urhs 
in  Lithiiania)  1363,  infoi.-  È  conosciuta  la 
crande  rarità' di  questa  Bibliia  in  lingua  po- 
lacca ,  publicata  da'Sociniani  a  spese  del  prin- 
cipe Nicolò   Uadzvil,   senza  nome  di  stampa- 
tore,  che    si    sa    essere  Bernardo    Foicwo- 
dka.  Fra  i  diciassette  teologi ,  per  la  maggior 
parte  Sociniani,  che  il  suddetto  Woivoda  Ra- 
dzvil  impiegò  in  tale  traduzione,  devonsi  an- 
noverare tre  italiani,  cioè:  Bernardino  OcHlNO, 
Giorgio  Blandrata,  e  Paolo  Alciato. 
Bibliogra6a  storica  della  città  e  luo- 
ghi dello  Stato   Pontificio.  Roma^ 
stainp.  Giunchiana^    1792.  — Sup- 
plemento alla  medesima,  hij  1793, 

m-4.° 
Ne  è  autore  il  P.  abate  D.  Luigi  Runghiaschi, 

canonico  latcì'anense,  da  Gubbio. 
Bibliorum  concordanliae. 

Quest'opera  d'indicibile  fatica  è  stata  varie  volte 
stampata  senza  nome  d'antere.  Molti  voghono 
che  sia  stata  compilata ,  secondo  dice  il  Wad- 
dingo,  da  Arlotto  da  Prato,  che  fu  gene- 
rale dell'ordine  de"  Minori.  Altri  l'attribuiscono 
al  card.*  Ugo  di  S.  Cher,  detto  ancora  di  S. 
TeodeRIO  (e  non  di  S.  Teodorico),  dell'ordine 
de' Predicatori,  il  quale  la  ordinò,  accresciuta 
poi  successivamente  e  perfezionata  da  alcuni 
suoi  correligiosi.  Si  consulti  la  Prefazione  del 
P.  Calmet  al  suo  Dictionaire  de  la  Bihle ,  e 
la  terza  parte  della  Biblioteca  sacra  an- 
nessa al  medesimo.  AUre  opere  vi  sono  sotto 
lai  nome  generale  di  Concordanze ,  ma  total- 
mente diverse  dalle  concordanze  bibliche  ;  e 
quelle  non  sono  che  raccolte  di  sentenze  e  di 
iàtti  della  sacra  scrittura  su  varj  argomenti. 

Biblioteca  ad  uso  de'  cliierici  e  sacer- 
doti. Venezia,  Fiotto,  ^'J^^ì  ^ol.  5, 

Puhhcata  dal  P.  Domenico  Grandis,  prete  del- 
l'oratorio, che  diede  pure  alla  luce  la  Biblio- 
teca ad  uso  de'  Parrochi  e  Cappellani. 

Biblioteca  antica  e  moderna  di  storia 
letteraria  ,  o  sia  Giornale  critico  ed 
istruttivo  de'  libri  che  a  letteraria 
storia  appartengono  (del  P.  Fran- 
cesco Antonio  Zaccaria).  Pesaro, 
stamp.  Ainatiìia,  1766-67-68,  voi. 
3,  m-4.°  pic-3  divisi  in  sei  semestri. 

Biblioteca  degli  autori  greci  e  latini 


BIB 

volgarizzati.  Venezia,  Occhi,  i745- 
46-47?  in-xi.^ 
Sta  nei  tomi   XXXIII,   XXXIV,  XXXV,  e  nel 

XXXVI  della  Raccolta  d' opuscoli  del  P.  An- 
gelo Calogerà.  Detta  Biblioteca  venne  no- 
vamente  alla  luce,  accresciuta  e  portante  il 
nome  dell'autore  (P.  Jacopo  Maria  Paitom, 
chier."  reg.''  somasco),  a  Venezia  nel  1766- 
67,  in  3  voi.,  in-4.° 

Biblioteca   dell'  eloquenza    italiana  di 
mons.*^  Giusto  Fontanini,  arcivesc.° 
d'Ancira  con  le  annotazioni  del  si- 
gnor Apostolo  Zeno  ec. ,  accresciuta 
di  nuove   aggiunte  (dal  dott.*^  Ga- 
spare Ortalli  ,  parmigiano).  Parma, 
per  i  fratelli   Gozzi,   i8o3-o4,  voi 
a,  in-^.^ 
Luigi  Mussi,  alle  cui   spese  fu  fatta  la   soprac- 
cennala edizione,  quando  aveva  la  sua  stam- 
peria in  IMilano,  compì  l'opera  con  l'indice,  il 
quale  essendo  molto  ristretto,  è  ben  lungi  da 
potersi  usare  colla  medesima   utilità  di  qiiello 
che  va  unito  all'edizione  veneta  del  17S5. 
Biblioteca  ecclesiastica  e  di  varia  let- 
teratura    Pavia,   Galeazzi ,    1790- 
93,  voi    4j  in-'ò.^ 
Ne  era  principale  direttore  l'ab.*  Giuseppe  Zola, 
del  quale  sonovi  inseriti  alcuni  articoli,  come 
ve  n'hanno  del  Palmieri,  del  Tamburimi,  e 
d'altri  di  quella  scuola  teologica. 
Biblioteca   Eucaristica,    in    cui    dopo 
riferiti  e  riflettuti  i  passi  del  nuovo 

Testamento ,  si    apportano   gli 

scrittori    che    pel    corso  di    tredici 
secoli   successivamente  nella  chiesa 
fiorirono,  ec.    Venezia,  Bettinelli , 
1744?  ^'o/.   2  ,  in-^° 
La  seconda  edizione ,  che  comparve  pure  in  Ve- 
nezia l'anno  1732,  col  titolo  di  Predicatore 
Eucaristico ,  porta  il  nome  dell'autore,  che 
è  il  P.  Fulgenzio  CuNiLiATi,  domenicano,  della 
congr."  del  B.  Giacomo  Salomone. 

Biblioteca  (La)  istorica  di  Parigi, 
dialogo  (  dell'  ex-scolopio  Emma- 
nuele  Taddei).  {Napoli,  né"  primi 
anni  del  secolo  XFIU),   iji-S.^ 

Biblioteca  manoscritta  del  bali  Tom- 
maso Giuseppe  Farsetti.  Venezia, 
1771    e    1780,   ioni.   2,   m-i2.° 

Alcuni  codici  del  primo  volume  furono  illustrati 
dal  possessore   di  essi,  il  quale  fece  pure  le 


435 


RIB 

prefazioni:  tulli  gli  allri ,  da!  celebre  al).'"  Ja- 
copo Morelli. 
Biblioteca  oltramontana  ad  uso  d'I- 
talia: colla   notizia  dei  libri   stam- 
pati   in    Piemonte.    Torino ,  stninp. 
Beale,  '7*^7.  '79'-  ^'ol.  20,  in-'fij^pic. 
Ne  fu  principale  compilatore  Tab.*  (iianiballista 
Vasco,  di  cui  sono  tulli  gli  arlicoli  delle  aca- 
demie.  Esso  fu  ajulato    dal    conte    Felice   San 
Martino  della  Motta,  che  slese  quelli  intorno 
a' liljri  stampati    in    Piemonte.  \'i    ebbero  an- 
che parie  il  conte  Balbo,  il  conte  INapione, 
il  conte    Franchi  da  Pont,   il  barone  Ver- 
NAZZA,  il  professore  di  teologia  Giuseppe  Pa- 
VESio,  il  conte  Dalmazzo  Vasco,  ed  altri  mem- 
bri appartenenti  alla  Società  Filo-Patria  insli- 
tuita    in   Piemonte    Tanno  1781.   In   generale 
essi  si  segnarono  colle  lettere  iniziali  corrispon- 
denti  ai  loro  nomi  e  cognomi. 
Biblioteca   Trentina,    o    sia  Catalogo 
che  serve  di  supplemento  alle  3Ie- 
morie  storico-critiche  di  Trento,  ad 
imitazione  del  museo  etrusco.  Senza 
anno  e  nome  di  slonipatorc. 
Comparve    in   Trento   l'anno   17C«.    11   P.  Gio. 
Grisostomo  da  Volano  {Bibl.  Tirolese)  crede 
Carlo  PlLATl  autore  di  questo  satirico  scritto. 
Biblioteca   volante  di  Giovanni  Ciuelli 
Calvoli,   continuata  dal  dott.^  Dio- 
nigi  Andrea    Sancassani.    Edizione 
seconda  in   miglior    forma    ridotta 
e  di  varie  aggiunte  ed  osservazioni 
arricchita  da  D.  A.   G.  M.   G.  (D. 
Angelo  Galogerà,  monaco  camald.*^). 
Venezia,  appresso  Gio.  Battista  Al- 
hrizzi ,   1734-47?   vol.^,  in-L\." 
Alcune  annotazioni   sono   di  Apostolo   Zeno.  Lo 
stesso  ab.*^  Calogerà  aveva  lasciale  per  la  pre- 
sente opera  nuove  aggiunte  mss. 
Bibliotheca  Firmiana,  sive  Thesaurus 
librorum,  quem   Gomes   Garolus  a 
Firmian ,  etc.  collegit.    Mediolani, 
1783,  ?>?.8.°   -r. 
Inirulluose  furono  le  nostre  diligenze  per  isco- 
prire  il  nome  del  principale  compilatore  di  que- 
sta Biblioteca ,  a  motivo  che   le  persone  che 
potevano  forse  darci  di  ciò  contezza,  sono  nel 
numero  dei  più.  Ci  è  cognito  soltanto  che  chi 
fu  incaricato  del  i-egistro  de'  libri  inglesi  e  te- 
deschi fu  un  certo  Fioretti,  che  poi  si  lagnò 
d'essere  stato  mal  ricompensalo  del  suo  lavoro. 
Bibliotheca    Pisanorum  Veneta   anno- 
tationibus    nonuuUis    illustrala    (a 


BID 


sac.  Ani.  Joan.  Bonicello).  f^enctiisj 
typis  Antonii  Curti,  1807,  vo/.  3, 
///-8."  Vedi,  Lettere  di  uomini 
dotti  ec. 
Bibliotheca  Smilhiana,  seu  catalogus 
librorum  D.  Josephi  Smithii  Angli 
per  cognomina  anthorum  dispositus. 
f^enetiis  j  typis  Jo.  Bapt.  Pasquali j 

1755,  m-4." 

Sebbene  dall'avviso  sembri  compilato  il  presente 
catalogo  dallo  slesso  stampatore  Pasquali;  pure 
dicesi  che    le    annotazioni    sono  del    P.  Degli 
AcosTiNf,  e  di  Girolamo  Zanetti. 
Bibliothecai  Gasanatensis  catalogus  li- 
brorum typis   impressorum.  Ronice, 
I  761,  1768,  I  775,  i788,t'o/.  4>  infoi. 
Arriva  fino  alla  lettera  K.  Olire  il  P.  Gio.  Battista 
Al'difredi,  vi  ebbero  mano  il  P.  Gabriele  Fa- 
BRlcis,  prefetto  della    stessa    Biblioteca,  il  P. 
Francesco    Saverio   Timoni  ,   teologo    casana- 
tensc,  e  Lorenzo  Alessandro   Zaccagni.  Sono 
già  impressi  alcuni  fogli  del  tomo  V,  non  però 
publicati. 
Bibliothecffi  Josephi  Renati  Imperialis 
S.  R   E.  Diaconi  Gardinalis  catalo- 
gus secundum  auctorum  cognomine 
ordine    alphabetico  dispositus    una 
cum  altero  catalogo  scientiarum  et 
àrtium.  RonicB ,   ex   tjp.    Francisci 
Gonzagce,    i  7  i  '  >  "^  ./o/. 
Compilato  da  mons.*  Giusto   Fontanim,  arciv." 
d'Ancira,  che  si  servì  dei  materiali  preparati 
dal  Zaccagni  pel  catalogo  del  card."  Casanata. 

Bibliothèque  (La)  d'Arélin.  Cologne, 
chez  Pierre  MarteaUj  in- 12..° 

«Quest'opera  non  è  già  tutta  delf  Aretino,  ma 
»  è  una  raccolta  di  diverse  operette  disoneste 
>5  d'autori  anonimi.  Vero  è  che  sul  principio 
«s'incontrano  due  dialoghi,  che  per  la  ma- 
J5  teria  loro  si  potrebbero  prendere  per  tradu- 
"zione  di  quelli  dell'Aretino,  ma  egli  è  certo 
»  che  o  non  sono  tali,  o  sono  totalmente  alte- 
)>rali,    uè   dell'Aretino  vi   è    altro  di   sincero 

»  che  la  P E "  (^lazzuchelli,  f^ita 

di  Pietro  .4 retino ,  pag.  245,  II  ediz.). 

BIDELLO  DELL'  ACADEMIA  DEGLI 
ARDENTI.  De'  vantaggi  che  arre- 
cano le  Academie  ai   gicìvani   ce. 

Dissertazione  scritta  dall'  arciprete  D.  Andrea 
Lazzari,  d'Urbino,  contro  l'opinione  di  Ago- 
stino Moronc  da  Belvedere.  Ne  furono  stam- 
pate venti  copie  sole  nel  1780,  in- A." 


430 


BIN 


BIDELLO  DELLO  STUDIO  DI  PADOVA. 
Antilogia  del  ec,  a\V apologia  del 
Zugo  Rentuano  ec.  Padova,  per  Lo- 
renzo PasqiiatOj  1 585.  (In  fine)  1 586, 

Forse  è  di  Andrea  NlcOLIO,  autore  della  Storia 
di  Roi'igo. 

Fedi,  ZAGO  DI  SANTA  RENTUA. 
Biennium    philosophicum  diversarum 
thesium    elucubratione    absolutuni 
(auctore  Bartholomseo  Fedeli,  sac. 
congr.    S.    Caroli).    Matinee,   iypis 
Demetrii  Degni,    1691,   in-^.^ 
Biglietti  confidenziali  critici   (del  ge- 
suita Gio.  Battista  Faure).  Venezia, 
oppresso  il  Zatta,    1772,  in-^.^ 
Bilancio  del    commercio    dello    Stato 
di  Milano.  In  data  2  marzo  1 764 , 
di  carte    i4,  in-^.° 
Fu  fatto  tirare  a  pochi  esemplari  dal  conte  Pietro 
Verri,  onde  distribuirsi  ai  Membri  componenti 
la  Consulla  di  Stato.  Il  fiscale  Mutoni ,  poi  se- 
natore ^  tentò  di  confutare  il  presente  Bilancio 
con  una  lettera  a  stampa,  che  comincia :- .^- 

mico  e  signore  stimatissimo Cosmopoli, 

diecinove  marzo  nGA-  Il  ricevere  della  sti- 
matissima vostra  del  12  marzo  17C4  ec. 
Bilancio  dello  Stato  di    Milano.  I\^i, 
{circa  il  1765),  m-8.",  di  pagine  66 
oltre  i  preliminari. 
Scrittura   del   mare.*  Carfani   per  confutare    il 
Bilancio  publicato  dal   conte   Pietro  Verri,  e 
dal  quale  la  passività  dello  Stato  risultava,  in 
confronto  della  sua  attività,  molto  forte. 
Bile  (La)  smascherata,  o  sia  il  Fuoco 
discoperto    a    beneficio    de'  viventi 
per   il   rimedio  de' mali,   che  insino 
agli  anni  1694,  con  alcuni  altri  ap- 
presso, a  noi  mortali  si  minacciano, 
data  in  luce  da  B.  C.  F.eM.  (Bar- 
naba CicoLiNi,   filosofo  e  medico). 
Roma,  pel  Vanacci,  1691,  in-S.'^ 
BINDI  (Cesare)    ( P.  Raffaello   Badio, 
domenicano).  Ristretto  della  mira- 
bile vita  della  B.  Osanna  da  Man- 
tova, scritto  da  ec.  Firenze,  per  il 
Bindo,    1695,  in-^.^ 
BINI  (ab.^    Giuseppe). 

i."  Lettere   Gualfondiane   dell' ab.*' 
ec.  Firenze,    1744?  in- 12.^ 


BTO 

Il  vero  autore  è  il  dott."  Giovanni  Lami.  «  Pa- 
trono inserite    nelle  Novelle  leti,  fiorentine 
"dell'anno  1744  e  1748,  e  stampate  anche  a 
"parte.  Queste,   intitolate  Gualfondiane  T^tx 
"Tabitazione  che  in  Gualfonda   avea  il  Bini, 
»si  aggirano  sopra  T  antico  linguaggio   degli 
"Etruschi.  Esse  sono  in  numero  di  venti;  ma 
»neir  edizione  enunciata  a  parte   avvene  una 
"di    più,   che    è    la  ventunesima  "  (Moreni, 
Bihl.  Stor.  della  Toscana,  tom.  I,  pag.A9\; 
Fontani,  Elogio  del  Lami ,  pag.  247). 
2.°  Lettej'e  VII  teologiche  e  meta- 
fisiche deirab.^^ec,  due  delle   quali 
inedite  contro  i  Ragionamenti  mela- 
fisici  del  signore  ....  (cioè  del  signor 
dott.^  Alberto  di  SoRiJ ,  prof.^  del- 
l' Academia   Pisana),    le  quali  qui 
pure    si   danno    secondo  le  diverse 
edizioni.   Milano    {Firenze),    1746, 
in-i  2.° 
Anco   queste   lettere    sono    medesimamente    del 
doli.*  Lami.  Diconsi  due  delle  quali  inedite, 
perchè  le  prime  cinque  erano  già  state  publi- 
cate  nelle  suddette  Novelle  Ictt.  di  Firenze 
del  1743  e   1740. 

BINI  (ab.*"  Pompeo).  Verità  scoperta, 

data  in  luce  dal  ec.  Firenze,  1721. 

Vuoisi  che  il  BiM  abbia   imprestato   soltanto  il 

nome. 
Biografia  del  conte  Giuseppe  Rangone. 

Bologna,    i836,  m-8." 
N'  è  autore  il  signor  Aurelio  Colla. 
Biografia  (Della)  Piemontese  diCai'lo 
Tenivelli,  decadi  quattro.    Torino, 
Priolo,    1784-89,  voi.   5,  m-8.° 
it  Voglionsi  considerare  siccome  produzioni  della 
"Società  Filo-Patria  di  Torino  i  suddeUi  cin- 
"  que  volumi ,  alla  quale  andava  il  Tenivelli 
"  leggendo  gli  articoli  principali  ai   socj  ;  tra 
"  questi  era  il  conte  Balbo  che  fornì  al  Teni- 
"  velli  molte  dotte  e  pellegrine  annotazioni  »» 
(Vallauri,  Società  lett.  in  Piemonte,  pag.  246). 

BIONDO  FLAVIO ,  o  FLAVIO  BIONDO. 

Non  i;  ben  certo  se  si  debba  egli  piuttosto  nel- 
Tuna  che  neir  altra  guisa  chiamare.  La  piìi 
comune  opinione  sta  per  la  prima;  ed  anche 
il  suo  epitafio  ha  i  due  nomi  disposti  in  quella 
maniera.  Questo  storico  ed  antiquario  discese 
dalla  nobile  ed  antica  famiglia  Rav.aldim  di 
Foi-h.  Consultisi:  Zeno  {Diss.  Foss.,  tom.  I, 
pag  229). 

BIONDO    (Scipione).    Rime    leggiadre 
degli    Academici    nuovi     e     spiriti 


BIT 

gloriosi  del  Lazio,  p^enezi'aj  all'  in- 
segna  di  Apollìne,  senz'anno,  in-S.*^ 
((  Veramente  dalla  dedicatoria  segnata  da  Sci- 
»  pione  Biondo  appare  essere  egli  stesso  il 
«raccoglitore  ed  anche  T autore  di  alcune  di 
w  queste  rime;  ma  come  vi  si  dice,  che  egli 
5? era  in  età  puerile,  così  al  padre  di  lui,  Ml- 
»  CHELA>G10L0,  anziché  alni,  sembra  doversi 
"  attribuire  una  tale  raccolta  »  (  Degli  Agostini , 
Scritt.  renez.,  tom.  II,  pag.  302;  Mazzuchelli, 
toni.  \\,  part.  II,  pag.  1235.) 

BIONE  CRATEO.  P^edi ,  ERILO  CLEO- 
NEO. 

BIONEO  (Tobia)  (Antonio  Bodei).  Alla 
Signora  Biblioteca  Italiana,  epistola 
àxec.  Milano,    i8ij,  m-8.° 

BIRASPI  (x\lessandro)  (dott.^  Alessan- 
dro Pisani,  poeta  napolitano).  L'A- 
damiro,  dramma  per  musica  di  ee. 
Napoli,  pel  Benzi j   i68i. 

BIRLIC  (Giovanni)  (Gio.  Carlo  Bon- 
Li.\r,  nobile  venez.").  Istoria  della 
vita  di  Carlo  V,  duca  di  Lorena  e 
Bar,  cavata  dagli  autentici  autori 
francesi  per  cura  di  ec.  Venezia, 
pel  Conzatti  ed  il  Battij  1699,  '""4-*^ 

Il  Mazzuchelli  riporta  questo  libro  come  anonimo, 
su  la  fede  delle  Novelle  lett.  di  Fenezia  per 
l'anno  1731,  pag.  221. 

BISCIOLA  (Paolo).  Discorsi  tre  sopra 
l'epistola  del  profeta  Baruch  agli 
Ebrei  schiavi  in  Babilonia.  Como, 
per  Baldassare  Arcioni ,  1620,  in-S.*^ 

Quest'opera  fu  publicata  dal  P.  Lelio  Bisciola, 
gesuita,  modonese,  sotto  il  nome  di  Paolo  suo 
fratello.  Diede  alla  luce  pure  il  P.  Lelio,  sotto 
il  nome  del  suddetto,  anche  le  seguenti  quattro 
opere,  delle  quali  da  nessuno  ci  vengono  in- 
dicate r  edizioni  : 
i.°  Dialogo  del  bene  della  predica- 
zione. 

2.°  Dialogo  del  bene  della  morte. 
3.°  Discorsi  cristiani  e  morali,  tomi 
due. 

4.°  Comparazioni  e  similitudini  per 
i  predicatori. 

BITIO  PRENETTERI.  Fedi,  0D03IE- 
NIGO    LELONOTTI. 

BITTISIA  DA  BOLOGNA. 

Bittisia  GozzADiM  si  disse  lettrice  publica  di  giu- 
risprudenza nell'Università  di  Bologna  nel  se- 


437 
BLA 

colo  XIII.  Il  P.  Sarti  però  nella  sua  Storia 
dello  Studio  di  Bologna  mostra  dubitare  <li 
ciò   che  a  questa  Bittisia  si  attribuisce. 

Bivio  (II),  poemetto  perle  nozze  della 
nobil  donna  Paolina  da  Lezze  con 
il  conte  Alessandro   Bonacossi    (di 
Catarino    Mazzola).    Fenezia,   per 
Francesco   Tosi,    1800,  z'/i-8.'^ 
BLANC  (LE)  (Augustinus)  (Jac.  Hyac. 
Serry,  dominicanus).  Historiae  con- 
gregationum  de  auxiliis  divina  gra- 
tise  sub    summis   pontificibus   Cle- 
mente Vili  et  Paulo  V,  libri  quat- 
tuor:  quibus  etiam,  data  opera,  con- 
futantur  recentiores  hujus  historice 
deprava tores  ,    maxime    nuperrime 
auctor  libelli  Gallici  inscripti  :  Be- 
monstrance   à  mJ"  l'Archevèque   de 
Beims  sur  son  ordonnance  du  1 5  juil- 
let  1697  {par  le  P.  Daniel,  jèsuite). 
Et  actorum  fides  adversus  inanes  e- 
pistolge  Leodiensis  [Livini  Meyeri, 
jesuitce)  argutias  vindicalur,  auctore 
etc,  sacrae  Theol.  doctore.  Lovnnii, 
1700.  —  Cum  appendice:  Addenda 
suis  locis,  etc.  Ibidem,  eodem  anno, 
in  fol 
QiES>EL  ne  fu  l'editore  (Barbier,  num.  2059i). 
Fu  risposto  al  surriferito  libro  col  seguente  :  - 
Historice  controversiarum  de  divince  graticB 
auxiliis ,  libri  sex ,  con  fra  Augustinuin  Le 
Blanc  {Hyac.  Se  11  ri),  auctore  Theod.  E- 
leutherio    theologo    {Livino   Meveiw,  soc. 
Jesu).  Antuerpice,  1703,  in  fol. -\  PP.  Quetif 
ed  Echart  {Script,  ord.  prced..  pag.  803-804) 
riportano  i  titoli  d'altre  opere  risguardanti  tale 
argomento,  alcune  delle  quali  sono  da  noi  ram- 
mentate. Il  P.  Serry,  domenicano ,  nato  a  To- 
lone 5  fu  professore  all'  Università  di  Padova. 

BLANCHON  (Giacomo)  (prof.^  Pietro 
Sgagnoni).  Tavole  di  confronto  delle 
misure  parmigiane  col  nuovo  siste- 
ma metrico  calcolate  giusta  i  rap- 
porti publicati  dalla  commissione 
dei  pesi  e  delle  misure  del  Dipar- 
timento del  Taro,  e  date  in  luce 
ad  uso  comune  da  ec.  Parma,  Blan- 
chon,    1809,  ì«-8.° 

BLANDITIUS  (Franciscus ),  soc.  Jesu. 
De  S.  Athanasio  Episcopo  Methe- 


438 

BOG 
nesi  in   Peloponneso  vita,    auctore 
Petro  Siculo  Argiov.   Episc.  etc. 
Leggcsi  quest'' opera  negli  Atti  de'  Santi  de'  Bol- 
Inndisti,  eil  è  traduzione  fatta  dalla  lingua  gre- 
ca, non  già,  come  in  quegli  Atti  si  dice,  da 
Francesco  Blandizio,  ma   bensì,   come  ce  ne 
assicura  il  can."  Antonio  Mongitore  (  Bihl.  Sic, 
toni.  II,  pag.  i6o),  da  Agostino  Florito,  ge- 
suita, marsalese.  Leggesi  anche  stampata  nelle 
Memorie  storiche  della  città  di  Catania  di 
Pietro  Correrà. 
BLOSIO  PALLADIO.  È  Biagio    Pallai 

(  Lancetti ,  Pseudon.j^  pag.  ^^  ). 
BOBADILLA  (Nicolò).  È  Tomaso  Sti- 
gliami. 
BOCCABELLA  (Stefano),  romano.  Rime 
amorose,    composte    da    ec.    Roma, 
i633;  e  di  nuovo.  Mi/ano,  per  il 
Monza,    i653,  m-8.° 
Sono   tutte  copiate   da  quelle  di  Giuliano  GosE- 
LLM.   (Villani,  0  sia  il   P.  Aprosio,    risiera 
alzata,  pag.  151-152). 
BOCCACCIO  (Giovanni). 

I.     Il    Decameroue    di    messer    ec. 
Firenze j   per  Pliilippo    di   Giunta, 
a  dì  XXIX  luglio,  i5i6,  in-^f^  con 
figure  in  legno. 
V  hanno  tre  novelle  aggiunte  che  non  sono  del 
Boccaccio.  In  questa  edizione  si  fa  risuscitare 
l'autore  morto  tant'anni  prima,  poiché  vi  pre- 
cede sotto  il  nome  di  lui  una  breve  ridicola  let- 
tera al  lettore ,  ove  gli  si  fa  dire  d'essersi  molto 
consolato  per  avere  inteso  che   si   era  trovata 
Parte  d'imprimer  libri;  onde  giudicava  chela 
molta  inopia  di  questi  in  lodevole   fertiUtà  a- 
vesse  a  convertirsi. 
Vedi j  Novella    del    Grasso    legna- 
juolo  ec. 

2.'^  Dialogo  d'amoi'e  di  ec.  Inter- 
locutori il  sig.  Alcibiade  e  FiJaterio 
giovane,  tradotto  di   latino   in  vol- 
gare da   messer  Agnolo  AmLrosini, 
opera  degna   e  bella.  Venezia,  Bon- 
fndino,    i686,   in  12." 
Sonovi  altre  edizioni.  Non  si  sa  che  il  testo  la- 
lino,  da    cui  si  dice    tradotto    in  volgare,  sia 
mai  stato  impresso.  Si  dubita  per  altro   da  al- 
cuni se  il  Boccaccio  abbia  mai  composto  que- 
sto dialogo,  e  se  T autore  o  volgarizzatore  ne 
sia  veramente  TAmbrosini.  Cadde   in  erronea 
opinione  il  Quadrio  credendo  la  presente  opera 
la  stessa  cosa  àeW Hccatomphila  di  Leon  Bat- 
tista Alberti.  {Fedi  sotto). 


BOC 

3.°  Hecatomphila,  o  sia  l'Arte  in- 
gegnosa   d'amare    di    ec.    Veneti  a , 
per  Francesco  Sindoni  e  Maffeo  Pa- 
sini ^    i534,  "7-8. ° 
Fu  solenne   impostura  V  attribuire  al   Boccaccio 
quest'operetta,    poiché    essa  è  fuor   di   dubio 
di  Leon  Battista  Alberti,  sotto   il   cui  nome 
venne  varie  volle  publicata. 
4.°  Opera  di    messer  ec. ,   tradotta 
di  latino   m  volgare  da   messer  Ni- 
colò Liburnio,  dove    si     tratta  de' 
monti,    selve,    boschi,   e   fonti    ec. 
Aggiuntovi    la    favola  dell'Urbano 
del    medesimo    Boccaccio.    Firenze 3 
per  Filippo    Giunti j    1598,  m-8  ° 

V  Urbano  fu  erroneamente  attribuito  al  Boccac- 
cio. In  un  codice  già  posseduto  da  Gaetano 
Poggiali  (ora  Palatino)  si  fa  autore  di  questo 
romanzo  Giovanni  de' Blomsignori  ,  di  Città  di 
Castello.  L'andamento  di  esso,  cambiati  i  nomi, 
è  tolto  dal  Libro  chiamato  Imperiale  com- 
posto da  un  Cambio  di  Stefano,  da  Città  di 
Castello,  canonico  di  S.  Fiordo,  che  lo  scrisse 
verso  il  1400. 

5."  Opera  jocondissima   novamente 
retrovata  del    facondissimo  et  ele- 
gantissimo poeta  messer  Jeanne  Bo- 
cbacio.   Senza  alcuna  data,  in-^.^ 
Contiene  V Urbano  già  rammentato,  che  fu  im- 
presso sotto  tale   titolo   anche  in  Lucca ,  da 
Vincenzo  Busdrago ,  nel  IS62,  ed  altrove. 
Vedi  sopraj  JY.  4.°)  e  —  Gieta  e 
Birria   (novella)  ec. 
6.^11  Palatino  d'Ungheria,  novella. 
Firenze,  Piatti,    1823,  ?Va-4-" 
E   noto  che  venne   scritta   dal  mare*  Tommaso 
Garg.\llo,  il  quale    immaginò    di    divulgarla 
come  scrittura  inedita  del  Boccaccio.  Se  ne  fece 
una  ristampa  in  Tres'iso,  nel  1824,  /«-8.°,  con 
l'aggiunta  di  una  spiritosa  critica  di  Cataro- 
fdo  Glossèo  {conte  Francesco  Amalteo). 

BOCCADORO  (Filippo).  La  Figliolanza 
spirituale    esposta,    cioè    Dichiara- 
zione di   tutto  ciò  che  partecipano 
i  fedeli  dell'uno  e  l'altro  sesso  ag- 
gregati alla  Congregazione  de'  chie- 
rici regolari  teatini  ec.  Verona ^  per 
Francesco   Rossi,    164^,  in-?).'^ 
È  opera  del  P.  Gio.  Grisostomo   Filippini,  che 
la  riprodusse  col  proprio  nome,  notabilmente 
aumentata.  Ivi,  nel  1677,  per  Gio.  Battista 


BOC 

Merlo.  Sopra  questa  seconda  edizione  si  fece 
una  traduzione  Ialina. 
BOCCALARIO  (Silvio).  Dodici  lettere 
di  ec.  in  analisi  all'edizione  degli 
elementi  di  Storia  naturale  e  di 
chimica  del  Fourcroy,  con  note  di 
F.  Duprè. 
Lavoro  preparato  per  la  stampa  da  Giuseppe 
ScOFFO,  veneto,  che  rimase  inedito.  Si  con- 
sulti: Tipaldo  {Biogr.  d'illustri  Italiani,  torri. 
VII,  png.  217). 

BOCCALINI  (Trajano). 

I."  La  bilancia  politica  di  tutte  le 
opere  di   Trajano  Boccalini  ec;  il 
tutto    illustrato   dagli  avvertimenti 
del  sig.  cav.^  Lodovico  du  May.  Ca- 
steUanaj  per  Gio.  Hermano  Wider- 
hoìdj    1678,  ^'o/.   3,  m-4." 
Neir avviso  che  Gregorio  Leti  intitolò:  avverti- 
mento d'un   letterato  al   lettore,  posto  in- 
nanzi ad  una  delle  molte  sue  opere ,  intitolata  : 
-  Storia  e  memorie  recondite  sopra  la  vita 
di  Oliviero  Cr^omwelle  ec.  ,-dà  egli  il  cata- 
logo de'' suoi  lavori  letterarj,  stampati  senza  il 
suo  nome,  0  con  finto  nome  ,  e  pone  la  publi- 
cazione  del  presente  lii)ro  come  sua  fatica,  non 
solo  per  averle  aggiunto  al  medesimo  molte 
osservazioni  a  quelle  del  sig.  Du  May,  ma 
per  l'aggiunta  della  terza  paiate  d^lle  let- 
tere da  lui  unitamente  raccoltej  le  quali  let- 
tere poi,  eccettuate  sette,  quantunque  abbiano 
sul  frontispizio  il  nome  di  Trajano  Boccalini 
e   sieno  quasi   tutte  da   lui   sottoscritte,  sono 
composizione  o  del  figlio  Ridolfo  Boccalini  0 
del  suddetto  Leti.  L'opera  di  Trajano  Bocca- 
lini era  stata  impressa  Tanno  antecedente  col 
titolo  di  Commentari  sopra  Cornelio  Tacito. 
Cosmopoli  (cioè  Amsterdam). 
2.°  Centuria    quarta    de'  ragguagli 
del  Parnaso  di  ec.  con  la  Risposta 
e  replica  alla  risposta.   Senza  nota 
di  luogo  ed  annOj  in-i^.° 
Questa  continuazione  è  falsamente  attribuita  al 
Boccalini,  così  pure  la  seguente   opera  -  La 
cetr-a  d'Italia,  supplimento  de'  Ragguagli  di 
Parnaso  di  Trajano  Boccalini.  Senza  al- 
cuna nota  di  stampa ,  in-8.°  «  Le  due  prime 
»>  centurie  furono  composte  dal  Boccalini  col- 
»j  Tajuto  di  Gianfrancesco  Peranda,  sulle  traccie 
»>  datene  dal  Franco  e  dal  Caporali.  Alcuni  inol- 
«tre  vogliono  ch'egli  non  sia  autore  di  detti 
«ragguagli,  ma  bensì  il  card.^  Gaetano  ed  altri 
«suoi  amici  di  Roma;  ma  noi  non  ne  troviamo 
«il  fondamento  «  (Mazzuchelii).  All'edizione 


i39 
BOG 

delle  due  prime  centurie  fatta  in  Fenczia  ap- 
pr'csso  Michel' Angelo  Barhazzi,  1G69,  in-Q.", 
fu  aggiunta   la   parte   terza ,  composizione  di 
Girolamo  Bruni,  modonese.  Si  consulti  il  men- 
tovato Mazzuchelii  {art.  Baca /Ij.ini). 
Vedi 3  Secreleria  d'Apollo  ec. 
BOCCARDI    (Michel' Angelo).    Ottone 
amante,    dramma    per  musica    del 
cav.*^  ec.    Venezia,    1726.  in-ii.'^ 
Non  è  lavoro  di  pianta  del  Boccardi,  ma  piut- 
tosto una  riforma  di  quello  del  Silvani,  inti- 
tolato: -  La  moglie  nemica. 
BOCORSI,  o  BOCCOSI   (Ferdinando) 
(Francesco    Biondi,    di   Alleata    in 
Sicilia).  Centuria  poetica  di  ec.  Na- 
poli,   17  12,  z/z-8." 
BODDE  (Ottone  De)  (Benedetto  Oddo, 
palermitano,  del  terz' ordine  di  S. 
Francesco).  Le  glorie  dell'Arcangelo 
S.  Gabriele,  esposte  ai  fedeli.  Pa- 
lermo, per  Gio.  Ballista  Riccardo, 
1726,  in-ii.^ 
BODIA  ZEFIRIA.  Lettera  di  ec,  guar- 
diana della  Rotonda   di    Ravenna, 
al  signor  Lovillet.  In-^.^ 
Si  riferisce  dalla  Miner^va  Veneta  sotto  l'anno 
176S  num.  44,  pag.  181,  ed  anche  nelle  i\^o- 
velle  letler'arie  di  Firenze  per  l'anno  1766, 
pag.  569.  Fu  stesa  dal  conte  Ippolito  Gamba- 
Ghiselli,  in  compagnia  del  camaldolese  abate 
D.  Mauro  Fattorlm. 
Bodrillus.  Opuscolo  di  poche   pagine 
impresso  in  qualche  città  di  Lom- 
bardia. 
Questo  libello  scritto  con  sale  Lucianesco,  il  cui 
titolo  cori'isponde  a  Puteolus,  o  piccolo  pozzo, 
riferibile  al  cognome  del  P.  Pompilio  Pozzetti, 
scolopio,  fu  composto  da 'Santo  Fattori,  mo- 
donese, per  questioni   intorno   all'Elogio  che 
di  Lodovico  Scapinelli,  cieco  dalla  nascita,  il 
Pozzetti  aveva  recitato  in  Modena  il  giorno  28 
novembre  1794,  e  che   si  vede  stampato   in- 
nanzi alle  opere  dello  Scapinelli,  uscite  dalla 
R.  tipogr.di  Parma,  1801,  voi.  2,  m-s." Pre- 
sero abbaglio  sì  il  Bello  {Meni,  della  vita  del- 
l  ab.  Isidoro  Biancìn),  e   sì  il  Lancetti,  su 
la  fede  dello  stesso  Bello  {Biogr.  Cremon.,  e 
Pseudon.),  quando  al  Bianchi  attribuirono  la 
detta  satira,   essendo    essa   fuor  di  dubio  del 
Fattori. 
BOGGI  (Benedetto)  (Alemanno  Pazzi). 
i.°  Lettera  intorno  al  proverbio  - 
Stare  e  conversare  in  Apolline. 


4  40 

BON 

2."  Discorso  del  sesterzio  e  d'altre 
monete  antiche  romane. 

Stanno  nella  Nuova  Raccolta  d' opuscoli  Man- 

dellininni,  toni.  XIX,  pag.  587  e  seg. 
BOMBINUS    (Bernardinus).    Consilia, 
qusestiones  ,  atque  frequentationes , 
quae  in  jure  versantur,  etc.  V^enetiisj 
Frane,  de  Francisco j   15^4?  infoi. 
Fa  osservare  il  marc.^  Spiriti  {Scritt.  Coseni., 
pag.  82  )  che  interi  periodi  dell'epistola  a'  let- 
tori  sono   tolti   di   peso  dall'epistola  di  Gian 
Cesareo,  premessa  al  commento  del  medesimo 
su  le  Odi  di  Orazio. 
BONA  (Joannes).    Epistola   approbans 
doclrinam  Germani  Philalethis  Eu- 
pistini  [Jacobi  Platelli). 
li  Mazzuchelli  ci   assicura   non  essere  scrittura 
del  suddetto  card.®  Bona;   essere  anzi  un  li- 
bello contro  di  lui. 
BONA    (Lorenzo)    (P.  Giulio    Cesare 
Bona  ,  conventuale  di  Venezia).  Chi- 
romanzia, panegirico  di  ec. 
Ne  il  Franchini,  ne    il    Mazzuchelli  ce  ne  indi- 
cano r  edizione.   Altre    opere    esistono   del  P. 
Giulio  Cesare  Bona,  puhlicate  sotto  il  nome 
di  Lorenzo. 
BONA  (Maurizio).  Fedi,  CINTHIO  AL- 

DIMACHIO. 
BONACCI  (Giovanni).  Secreti    divei'si 
e  miracolosi  effetti,  distinti  in  tre 
libri  ec.   Fenezia,    i^óp,   in-S.° 
Crede  il  Mazzuchelli  {Scritt.  d'Italia,  tom.  II, 
pag.  1S50)   che   questo  libro,  publicato  sotto 
tal  nome,  sia   T opera:  Arcatiorum  di  Pietro 
Angelo  Acato,  medico,  dall'autore  medesimo 
translatata  di  latino  in  italiano  con  nome  liuto , 
corrispondente  alla  voce  greca  Agathos ,  che 
suona  in  nostra  ìm^xid.  Buono.  L'originale  la- 
tino si  stampò  in  line  degli  opuscoli  del  Fal- 
loppio  in  Padova  nel  166G. 

BONACCIA  (Francesco  Antonio).  Vedi, 
Pantocrisi    (II),  ossia   Giudizio  ec. 

BONAFEDE  (Bruto). 

i.^Picciolissimo  tributo  offerto  alla 

Sovrana  Regina  dell'Universo.  Pa- 

dova^    1664,  m-4-° 

2."  Soliloquia  sacra  et  devotissima. 

Maceratce,    1626,  in^iS.^ 

3.°  Tractatus  de  sacramento  poeui- 

tentiae  quo  insti-uuntur  fideles,  ut 

sacramentum  hoc  ad  fructum  reci- 


BON 
piani.  Maceratce,  apud  Joan.  Car- 
òonuni,   1616,  in- 16.^ 
Queste  tre  operette  sono  del  P.  Giusto  (Bona- 
fede)  da  Bologna,  cappuccino,  a  cui  piacque 
farli  imprimere  sotto  il  nome  del  proprio  fra- 
tello. 

BONAFIDES  (Brutus).    Fide  supra. 

BONANNI  (Giacomo).  Delle  antiche  Si- 
racuse,  volume  primo  che  contiene 
i  due  libri  della  Siracusa  illustrata 
da  D.  Giacomo  Bonanni,  e  Colon- 
na, duca  di  Montalbano.  — Volume 
secondo  che  contiene  gli  scrittori 
anteriori  al  Bonanni  ec.  Palermo j 
nella  stamperia  di  Gio.  Battista  Aie- 
cardo,  ^717,  »'o/.  2,  infog.  pie.  con 
figure. 

Si  credette  da  alcuni  che  il  volume  scritto  sotto 
il  nome  di  Giacomo  Bonanni  sia  veramente 
fattura  di  Pietro  Carrera,  come  questi  nella 
Storia  di  Catania  vuol  far  supporre.  Tale 
asserzione  è  però  negata  dal  Mongitore ,  ap- 
poggiato al  sentimento  d'uomini  cospicui.  Può 
il  Carrera  aver  somministrato  materiali,  ma 
non  può  dirsi  autore  dell'opera. 

BONARSCII  (Clari)   (Caroli  Scribani, 

soc.  Jesu),  Amphitheatrum  honoris, 

adversus  Calvinistarum  criminatio- 

nes,  libri  tres.  Paleopoli  Adwatico- 

runij  apud  Alexandrum   Verheiden 

(sed  forsan  jdntuerpicBj  vel  Ingol- 

stadii),    1594,  ««-4-" 

Fu  indi  ristampato,  aumentato  del  quarto  e  del 

quinto  libro,   Antuerpice ,  typis    Plantinia- 

nis ,  160S,  /«-4.'' Carlo  Scribani  trasse  la  sua 

origine  in  Italia  dalla  nobile  famiglia  Scribani 

di  Piacenza,    sebben   nascesse  in   Brusselles, 

città  del  Brabante. 

BONATERA  (Giulio  Maria)  DA  NICEA 
(P.  Luigi  Maria  Benetelli,  minimo, 
nel  5eco/o  Andrea).  Novena  e  com- 
pendio della  vita  del  B.  Pietro  Gam- 
bacorti di  Pisa,  fondatore  degli  Ere- 
mitani di  S.  Girolamo.  Fenezia, 
presso  il  Lovisa,  senz'anno,  m-8.° 

Il  Mazzuchelli  scrive  Buonatorre  in  vece  di 
Bonatera,  come  scrisse  posteriormente  il  P. 
Calvi  negli  Scritt.   Vicentini. 

BONAVENTURA  (P.)  DA  PARMA,  cap- 
puccino, del  casato  Zampironi. 


BON 

BONAVENTURA  (Santo),  minorila, 
dottore  (li   S.   Chiesa. 

È  detto  anche  Eulirhio  fd  Eustacliio;  nel  secolo 
chiamossi  Pietro,  ed  anche  Pietro  di  Boa- 
ventura;  il  suo  casato  era  de'  Fidanza  ,  di 
Bagnarea.  A  lui  furono  erroneamente  attribuite 
varie  opere,  fra  le  quaU: 

i.°  Biblia  pauperum.  F^enctiis,  i477j 
/n-4-°5  ed   altre  volte  impressa. 
È  opera  di  Fra  Pietro  da  Udine,  nativo  di  Ca- 
stel Porpetto  nei  Friuli .  distante  dodici  miglia 
da  Palma. 

a,"  Sermones  de  Sanctis  ex  variis 
bibliothecis  collecti  a  fr.  Stepliano 
Atrebatensi  ,  et  a  fr.  Antonio  Syr- 
relo  corredi  et  castigati.  Parisiis , 
typis  Jodoci  Bada  yi scensii  j   i5oi, 

Sono  di  Corrado  Sassone,  frate  minorità. 
3;'^  Speculum  B.  M.  V. 

Questo  opuscolo ,  che  principia  -  Quoniam ,  ut 
ait  B.  Hieronymiis ,  etc.  -  fu  stampato  nel 
tomo  sesto  delle  opere  di  S.  Bonaventura  (/'e- 
nezia,  17S1  e  ses.)-,  ma  s'incannarono  o;li  edi- 
tori ,  poiché  è  lavoro  di  Bonaventura  Badoaro 
Peraga,  padovano,  deiFordine  degh  Eremitani 
di  S.  Agostino.  Infatti  l'operetta  è  stata  im- 
pressa più  volte  col  nome  suo ,  ed  a  lui  viene 
dai  critici  assegnata.  L'equivoco  nacque  forse 
dalla  simiglianza  del  nome  e  dalla  dignità  car- 
dinalizia, cU  cui  erano  ambedue  fregiati.  Allo 
Sbaraglia  (Suppl."'  ad  TFaddingum ,  pag.  186 
et  seg.)  ricorra  chi  vuole  conoscere  i  titoli 
delle  altre  opere  di  questo  Santo,  sì  le  suppo- 
ste, come  le  incerte  ,  che  almeno  in  parte  sem- 
brano portare  indebitamente  il  suo  nome,  le 
quali  furono  da  noi  per  brevità  omesse. 

BONDI  (Abate).  Sopra  la  moda  alla 
Passionné;  composizione  poetica  del 
sig.  ec.  J^icenza,  per  Francesco  Ven- 
dram ini- Mosca  ,    i  ^ 8  i . 

"  A  questa  poetica  composizione  fu  maliziosa- 
»  mente  apposto  il  nome  deirab.'Bondi  {Gioivi. 
ì>Encicl.,  agosto  1781,  pag.  129).  Passiamo  a 
"qualch'altro  articolo,  soggiunge  il  Giornalista, 
«poiché  avviliremmo  i  nostri  fogli  e  i  nostri 
"leggitori  se  ci  fermassimo  su  d'uno  che  non 
"avrebbe  qui  avuto  luogo  se  questi  miserabili 
"versi  si  fossero  contentati  di  restar  anonimi 
"  0  di  portar  il  nome  del  loro  vero  autore  ". 

BONDIGLI  (Giuseppe).  Composizioni 
poetiche  degli  Academici  Riformati 
di  Cesena,  per  le  vittorie  della  Casa 


441 
BON 

d'Austria  contro  il  Turco.  Faenza, 

per  le  stampe  dell' yi rchi ,  i  7  i  8 ,  z/?-8." 

Del  P.  D.  Benedetto  Bondigli,  benedettino  casi- 

nese,  sono  la  dedicatoria  e  Tode  che  leggcsi  a 

carte  49,  benché    portino  il   nome  del  di    lui 

fratello  Giuseppe. 
BONELLT  (D.  Antonio)  ARCIPRETE 
DI  S.  EUFROSINA.  Processo  teolo- 
gico sopra  la  clausura  de'  monasterj 
delle  Monache,  contro  Pio  Cortesi, 
autore  del  libro  intitolato:  -  La 
Monaca  ammaestrata  ec.  -  .Assisi , 
.784,^-4." 
Vuoisi  che  sotto  un  tal  nome  celisi  l' ex-gesuita 

spagnuolo-americano    Diego    Giuseppe   FuEN- 

SALIDA. 

BONELLI  (Francesco).  Il  felice  pasto- 
rello   per  la  nascita    del    Bambino 
Gesù,  operetta  spirituale  di  ec.  Pisa^ 
per   Gio.  Ferretti^    '670,   in-8.'^ 
Il  vero  autore  fu  Biagio  Bonelli  ,  converso  della 
Certosa  di  S.  Martino  della  terra  di  Maida  nella 
provincia  di  Catanzaro  nel  regno  di  Napoli.  Il 
Mazzuchelli  pretese   ch'egli  la  publicasse  nel 
tempo  che   ritrovavasi  al  secolo,  chiamandosi 
allora  Francesco.  Ma  il  Zavaroni  (Bibl.  Calabr., 
pag.  163)  dice    che    il    nome  di  Francesco  è 
quello  del  fratello. 
BONFADIO  (Jacopo). 
Saggio  pittor,  se  vuoi. 
Se  pur  tant" alto   aspiri, 
L'idolo    mio     li  trarre    a    parte     a 
parte ,    ec. 
Così  comincia  una   canzone  che   si   legge  nelle 
aggiunte  del  tomo  II  della  Raccolta  delle  o- 
pere  di  Jacopo  Bonjadio.  Brescia,  per  Gia- 
como Turliììi,  l'anno  1747,   e   che  l'editore 
abate  Antonio  Sambuca  al  mentovato  Bonfa- 
dio  attribuì,  troppo  fldatosi   all'edizione  delle 
rime  di  lui,  fattasi  nel  1373  da  Cristoforo  Za- 
bata  in  Genova.  Essa  è  di  Giuliano  GoSELiNl, 
trovandosi    impressa    nell'  edizione    dell'  anno 
1371  delle  sue  poesie,  e  nelle  quattro  seguenti 
che  se  ne  fecero,  lui  vivente. 
BONI  (ab.  D.  Pier  Francesco),  geno- 
vese. Professando    i  sacri    voti  nel- 
l'insigne monastero  di  S.  Alessandro 
in  Parma  donna   Marianna  Luigia, 
al   secolo  l'illustr.^  sig.^  Maria  Mad- 
dalena  Riga,   versi   di    ec.  Parma, 
stanip.   reale,    1798,   iii-.\.^ 
L'autore    tosi  coperto  è  Gio.  Battista  FoMANA, 


442 

BON 

Aristarco  del  poeta  Angelo  Mazza;  intorno  al 
qual  Fontana  consultisi  il  chiar.*'  rav."  Pezzana 
{Contiti,  agli  Scritt.  Parm.  dell'Affò,  tom. 
VII,  pag.  487  e  seg.). 

Vedi:,  Vestendo  l'abito  religioso  ec. 
BONIFACrUS  (Balthassar).  Caroli  Si- 
gonii  judicium  de  historicis  qui  res 
Romanas  scripserunt,  etc.  Accesse- 
runt  de  eisdeni  scriptoribus  excerpta 
a  Balthassare  Bonifacio,  etordo  Ro- 
manie liistorise  legendse  Adriani  Po- 
liti. Venetiisj  per  ^nt.  Pinelli,  1627; 
et  Helmsladii ,  sutnptib.  Jo.  Heiniiil- 

ier.    i6y4i  "?-4-" 
Sta  anche  nel   tom.  Ili  della  Miscellanea  Ita- 
lica erudita  publicata  dal   P.  Gaudenzio  Ro- 
berti a  carte  485.  Il  Mazzuchelli  scrive  «  che 
»si  vuole  che  il  Bonifacio  in  quest'operetta... 
»non    abbia    fatto    che    raccorre   e    copiare 
J5  quanto  altri  ne  hanno  scritto  prima   di  lui  ; 
j!  e  si  taccia  di  poca  riconoscenza  verso  di  essi 
»jper  non  averli  nemmeno  nominali  ». 
BONIJVI  (Bonino    De')    (Pietro    Paolo 
Vergerio  il  Giovine,  già  vescovo  di 
Capo  d'Istria).    Lettere  di    ec. 
Ci  fa  sapere  il  Baillet  {Auteurs  déguisés .  pag. 
S09,  édit.  in-4.°)  che  esse  lettere  trovansi  fra 
i  dodici  trattatelli  composti  dal  suddetto  Ver- 
gerio, poco  avanti  la  sua  partenza  d'Italia,  e 
stampati  in  Basilea  con  l'impresa  di  Giacomo 
Parco  negli   anni  1349-30;   e   soggiunge  che 
furono  le  medesime  date  in  luce  in  apparenza 
per  giustificare  la  Corte  di  Roma,  madie  ef- 
iettivamente  la   mettono  in  ridicolo  e  la  cen- 
surano. Quale  sia  il  titolo  di  ciascuno  di  que- 
sti trattatelli,  non  si  dice  dal  Baillet,  e  da  noi 
s'ignora;  se    già    alcuno  de' medesimi   non  è 
compreso  fra  gli  opuscoli  che    faremo    in  sé- 
guito   conoscere   a    suo  luogo  di  questo  apo- 
stata, colla  scorta,  del   Gesnero  {pag.  679),  e 
del  Niccron  {toni.  XXXVIII,  pag.  69  eseg.) .  ì 
quali  ci  additano  le  opere  di  lui  senza  distin- 
guere però  quelle  che   sono   anonime:   per  lo 
che,  attesa  la  loro  rarità  (non  avendole  per  la 
maggior  parte  potuto  esaminare),  saranno  da 
noi  riportate  con  cautela  nel  timore  d' ingan- 
narci, quando  si  tratti  di  scritti  incerti. 
BONINI  (Simone).   Memorie  della  fa- 
miglia Ughi  e  delle  prerogative  da 
essa  godute  appresso  la  sede  archi- 
episcopale   fiorentina,    raccolte   da 
ec.   sacerdote    fiorentino,   priore  di 
S.  Maria  degli  Ughi.  Lucca^  presso 
il  Marcscandoli j,    idSy,  iii-^y 


BON 

«<  Benché  queste  Memorie  compariscano  sotto  il 
»5nome  del  Bonini  ;  pure,  per  attestato  ancora 
»jdel  can."  Salvini  {Fasti  Consol,  pag.  386), 
«sono  del  sen.'^  Alessandro  Segni  »  (Moreni, 
Bibl.  Stor.  della  Toscana,  tom.  \,pag.  144). 
Bonino   (II),    ovvero   Avvertimenti    al 
Tristano    intorno    gli    errori    nelle 
medaglie  del   primo    tomo  de'  suoi 
Commentai']  istorici.  Senz^anno  (cir- 
ca il  1699),  m-4.°   con  figure. 
«Quest'opera  è  stata  da  diversi  attribuita  a  Fran- 
»5 Cesco  Angeloni  da  Terni,    forse    perchè  era 
«stato  in  avanti  malti'attato  da  Giovanni  Tri- 
«  stano,  come   incapace  di   spiegare  i  rovesci 
55  delle  medaglie  le  piìi  facili  ;  ma   non  puossi 
"dubitare  in  vece  che  l'autore  d'essa  è  Gio. 
«Pietro  Bellori,  che  prese   a  ripulsare  l'in- 
«  giuria  fatta  dal  Tristano  all'Angeloni  suo  zio» 
(Mazzuchelli,  toni.  I,  pag.  769,  e  II,  pag.  703). 
BONOMO   (Gio.  Cosimo).  Osservazioni 
intorno   a'  pelliccili  del  corpo  uma- 
no, di  ec.  Firenze s  Platini y   i68j, 

«  Giacinto  Cestoni,  in  una  lettera  scritta  al  Vallis- 
55  nieri  dichiara  essere  cosa  tutta  sua  queste 
53  osservazioni  intorno  a' pelliccili  della  rogna; 
»  tuttavia  il  Redi  le  attribuisce  al  Bonomo  in 
«una  lettera  scritta  al  Lanzoni,  ed  anche  il 
«  CinelH  riconosce  il  Bonomo  per  autore  « 
(Gamba  ,  Serie,  num.  isil,  IV  ediz).  Il  CinelU 
però,  riferendo  il  detto  opuscolo  come  cosa 
del  Bonomo ,  non  manca  di  dire  che  le  osser- 
vazioni sopra  i  pellicelli  erano  state  fatte  prima 
da  lui  stesso ,  e  che  confidalo  il  suo  pensiero 
ad  un  poco  fedele,  gli  fu  amarissimo  boc- 
cone ,  perchè  il  medesimo  somministrò  ad 
altri  quanto  crasi  da  lui  osservato.  Il  cano- 
nico Gagliardi  {Fita  del  CinelU,  pag.  46-4?) 
sospetta  che  chi  tradì  il  Cinelli  possa  essere 
stato  Paolo  Boccone  che  trovavasi  in  Firenze 
l'anno  1678,  cioè  per  l'appunto  dieci  anni 
avanti  la  publicazione  delle  Osservazioni  men- 
tovate. 

Bononiensi  (De)  scienliarum,  et  ar- 
tium  Insti  luto  ,  atque  Academia, 
commentarii,  tomus  sextus  et  se- 
ptimus.  Bononice y  iy83  et  1791, 
m-4.«  f^r. 

Ne  è  autore  il  professore  Sebastiano  Canterzani, 
bolognese. 

BONTRACORI  (Leonida)  e  RIFIORITO- 

E  Carlo  Antonio  Bedori,  poeta  bolognese,  che 
publicò,  ora  col  nome  anagrammatico,  ora  col 
nome  academico,  varie  sue  rime'  in  lògli  vo- 
lanti ed  anche  nelle  raccolte  di  (pie'  tempi. 


443 


BOR 

BONVINO  (Giuseppe)  (P.  D.  Giuseppe 
Bovio,  cliier."  rcgol.''',  veronese).  La 
ricreazione  delle  monache  in  di- 
mande  LXXI,  o  sia  l'Aritmetica 
fatta  indovina  a  caso  in  dare  a  loro 
12^8  risposte:  opera  curiosissima 
da  leggersi  per  passatempo  delle 
Religiose  claustrali,  e  sue  dozzi- 
nanti, massime  in  carnevale,  data 
in  luce  da  ec.  Verona,  per  Dionigi 
Ramanzini,  lySa,  m-8.°  {dai  Zibal- 
doni del  P.   Mera  ti). 

Bordelletto  (II),  canzonetta  curiosa  (di 
Domenico  Bartoli)  recitata  in  Par- 
naso da  Cesare  Caporali  l'ultima 
sera  di  carnevale  alla  presenza  d'A- 
pollo. Lucca  j  per  il  Marescandoli , 
in- 12." 

BORDOERI  (Livii)  (P.  Julii  Antoni! 
Maria3  Roboredi,  ex  ordine  serv.), 
Modesta  venatio  defensa.  Erudimini 
qui  judicatis  terram.  Florentice,  tjpis 
Ant.  Murice  Albizzini^  1718,  m-8.° 

BORGHESI  (Fra  Scipione)  (Giovanni 
Briccio,  romano).  Specchio  della 
miseria  umana ,  di  ec.  Bracciano j 
1621,  in-8.° 

Uscirono  altre  sue  composizioni  collo  stesso  sup- 
posto nome  ,  siccome  medesimamente  con 
quello  di  LccA  de  Caroli  ,  pel  titolo  delle  quali 
si  può  consultare  il  Mandosio  {Bibl.  Romana , 
tom.  \,  cent.  V,  pag.  307  e  seg.).  Questi  ci  fa 
sapere  che  al  Briccio  lu  involata  una  comedia 
intitolata  -  Gli  otto  forestieri ,  -  e  quindi  sotto 
altro  nome  stampata  col  titolo  di  -  Osteria  di 
P^elletri ,  ovvero  La  Zitella  melanconica. 

BORGHETTI  (Francesco  ).  Poesie  me- 
liche, di  ec.  Bologna,  per  gli  eredi 
Barberi,    1680,  in-ii.^ 

Composte  dal  P.  Francesco  da  Cesena^  cappuc- 
cino, la  cui  famiglia  era  Borghetti. 

Borgia  (I),  Sine  ira  et  studio  (del  conte 
Michele  Milano).  Italia  {Napoli)^ 
1820,  in-'ò'' 

BORGNINDOR  (  Compà  )  (Ambrogio 
Brambilla).  Poesie  milanesi,  di  ec. 
Milano,  per  il  Ponilo ^  1689,  iìi-i^P 

Borlanda  (La)  impasticciata,  f^edi, 
PEDSOL,  r Incognito  d'Eritrea. 


BOS 


BORROM^US  (S.  Carolus).  De  choreis 
et  spectaculis  in  festis  diebus  non 
exigendis,   opusculum. 
In  alcune  edizioni  si  fa  autore  di  quest''opuscolo 
S.  Carlo  Borromeo;  ma  è  fuor  di  duhio  essere 
Iattura    del    1'.  I).  Carlo    Bescapè,  harnaliila, 
poi  vescovo  di  Novara ,  che  lo  scrisse  però  ad 
insinuazione  del  suddetto  Santo.  Anche  il  Maz- 
zuchelli  a  questo  erroneamente  lo  altrihuiscc, 
ponendolo  nel  catalogo  delle  opere  di  lui. 
BORTOLO  GIGNANI.    Fedi  ^     CALLI- 
MACO MI  LI. 
BOSCARONI  (Carlo  e  Cristoforo).  Gio- 
vanni  Petrelli. 
BOSELLI  (Conte    Girolamo).    Notizia 
del  volume  Aniciano  Austriaco,  che 
esce  alla  luce  in  Milano  nell'anno 
presente    1681,   data  dal  conte  ec. 
Senza  nota  di  stampa j  in-^," 
Si  crede  (e  lo  stile  il  conferma)  che  questo  opu- 
scolo sia  del  medesimo  D.  Cipriano   de'  conti 
Boschi  di  Bergamo,  monaco  olivetano,  autore 
del  suddetto  volume  Aniciano,  il  cui  prolisso 
titolo   può    leggersi   nella    Bibl.  volante    del 
CineUi  {voi.  I,  pag.  198);  e  nel  MazzucheUi 
{toni.  II,  pari.  Ili,  pag.  1828-29). 
Fedij  Austria  (L')  Anicia  ec,  e  — 
SEMENZI  (Girolamo). 
BOSIO  (Antonio),  romano.  Roma  sot- 
terranea, di  ec,  accresciuta  da  Gio. 
Severano,   e  publicata  da  Carlo  Al- 
dobrandini.  Roma^  FacciottOj  1682; 
e  di  nuovo,  Jwij  pel  Grignaiù,  i65o; 
e  tradotta  in  latino  da  Paolo  Arin- 
ghi ,  Ivij  per  lo  stesso,  1 65 1 ,  sempre 
in-/^.° 
Il  Rosotti  {Scritt.  Pieni.)  attribuì  questo  lavoro  a 
Jacopo  BosiO  di  Chivasso,  nipote  di  Antonio; 
ma  che  sia  veramente  dello  zio  si  affermò  da 
mons.^  Bottari  nella   prefazione  premessa  alle 
Scolture  e  pitture   estratte  dai  cimiterj  di 
Romaj  nella  qual  opera  si  contiene  rifuso  il 
suddetto  lavoro  del  BosiO. 

BOSONE,  o  BUSONE  DA  GUBBIO. 

E  iigliuolo  eh  Bosone  di  Guido  Alberigo,  e  per- 
ciò comunemente  detto  Busone  Novello.  Fu 
deha  famiglia  Raffaelli,  chiamata  da  alcuni 
per  errore  de'  Caffarelli.  Forse  il  nostro  Bo- 
sone non  è  diverso  da  quel  Francesco  Buso- 
nini  de'  Raffaelli  da  Gubbio  dal  Giacobini  ram- 
mentato. 

BOSSEGUTI  (Antonio)  (Agostino  Sve- 


444 

BOX 

TONIO,  fiorentino).  Compendio  del 
modo  di  delineare  gli  orinoli  a  sole, 
di  ec,   Firenze i    i663,   ?>2-8.° 

Cinelli  {scanz.WX.  pag.  il),  il  quale  poi  nul- 
r  indice  il  chiama  erroneamente  Osseguti. 
Questo  libretto  fu  omesso  nella  seconda  edi- 
zione della  Bibl.  volante  mentovata. 

BOSSO  (Girolamo).  Compendio,  o  sia 
Genealogia  dell'origine,  antichità, 
e  dignità  dell' illustr.^  casa  Secco, 
cavata  da  diversi  storici,  da  scrit- 
ture autentiche,  e  da  privilegi  dei 
principi,  per  ec,  dedicata  all'illu- 
strissimo signor  D.  Alessandro  Em- 
manuele  Secco  d'Aragona.  31iìano, 
per  Giuseppe  Pandolfo  31alatesla  ^ 
iyo6  e    1708,  zVì-4." 

«  L"  Argelati  nel  tom.  II  della  Bibl.  Script. 
'ìMed.,  col.  1741,  scrive  che  da  alcuni  si 
«vuole  che  il  vero  autore  di  detta  operetta 
"fosse  il  mare*  Secco,  e  che  il  Bosso  gli  som- 
55  ministrasse  notizie  e  documenti  ;  ma  esso  Ar- 
»  gelati  congliiettura^  che  il  detto  marc''  Secco 
5>  raccogliesse  la  maggior  parte  delle  memorie  ^ 
'5 e  che  il  Bosso  le  mettesse  in  ordine,  e  le 
j>  distendesse  come  si  trovano  pubhcate  " 
(MarzuchelJi,  tom.  II,  part.  IW.pag.  I86O). 

BOSSUET  (Mons.^"  Benigno). 

Alcuni  suoi  opuscoli  stampati  in  Bologna ,  da 
Lelio  Della  Volpe ,  furono  volgarizzati  dal 
P.  D.  Crisostomo  Trombelli,  can."  regolare. 

BOSTICHI  (Frate   Stoppa). 

Abbiamo  alle  stampe  una  canzone  volgare  pu- 
blicata  dal  Lami.  E  probabilmente  non  diverso 
da  quel  Frate  Stoppa,  poeta  volgare  che  fio- 
riva nel  secolo  XIV,  e  che  compose  un  Ser- 
ventese  in  ottava  rima  ,  dato  alla  luce  dal  Cre- 
scimbeni  nel  voi.  Ili  dell"  Istoria  della  vol- 
gare Poesia .  pag.  ì  48  e  seg. 

Botanica  (La)  de'  fiori  (del  cav.*'' Giu- 
seppe Compagnom).  Milano,  Sonzo- 
gno,    1828,  /«-24.° 

E  un  almanacco,  al  quale  succedettero  più  altri 
molto  ben  ricevuti  dal  publico. 

BOTANOPHILI  Romani  ad  CI.  virum 
Jo.  Christophorum  Amadutium  A- 
riminensem  epistola,  qua  CI.  V  Jo. 
Franciscum  Marattium  Vallumbro- 
sanorum  Antistitem  ab  Adansonii 
Galli   ceusuris   vindicat. 

Sta  nel  tom.  XX  della  Nuova  raccolta  Calo- 
geriana,  a  cui  è  unita  anche  -  Descriptio  de 


BOT 

vera  Jlorum  existenlia,  vegetatione  et  forma 
in  plantis  dorsiferis,  etc. ,  del  P.  ab.*  D.  Gio. 
Francesco  Maratta  ,  stampata  la  prima  volta 
in  Roma  nel  1760,  pel  Salvionij  la  quale  de- 
scrizione  prese  a    difendere    lo    slesso    autore 
sotto  il  surriferito  nome  di  Botanofilo  Romano. 
BOTRERI  (Francesco)  (Francesco  Ro- 
berti).  La  causa  de'  religiosi  difesa 
contro  le    false    imputazioni ,    dal- 
l'abate  ec.  Roniaj    1788. 
BOTTAGRIFI  (Gino). 
Nome  che  presero  inchstinlamentc  il  card.*  Pas- 
sio>Ei,  mons.*  BoTTARi  e  mons.*  Foggim,  pu- 
bhcando  nel  secolo  XVIII  libri,  tanto  di  con- 
troversie teologiche  ,  quanto   contro   i   gesuiti. 
Secondo  riferisce  il  sig.  Lancetti,  queste  opere 
furono  quasi  tutte  stampate  in  Fossombrone  , 
patria  del  Passioei. 
BOTTAjNI  (Giovanni).  Descrizione  sto- 
rica delle  pitture  del  R.  D.  Palazzo 
del  Te    fuori   della  porta  di    Man- 
tova    detta    Pusterla,    con    alcune 
tavole  in  rame.  Ivi,  Braglia,  1783, 

La  dedica  alle  LL.  AA.   RR.    l'Arciduca    Ferdi- 
nando Carlo,  e  TArciduchessa  Beatrice  d"Este, 
sua    consorte,    è   sottoscritta   da  Gio.   Bottani. 
In  fronte    air  esemplare ,  che  conservasi  nella 
Biblioteca  di  Mantova ,  leggesi  scritto  di  mano 
di  Leopoldo  Camillo  Volta  «  Alla  R.  D.  Bibl, 
ììdi  Mantova,  dono  di   Leopoldo  Camillo 
j>  Volt. 4,  prefetto  della  medesima  ed  autore 
»di  quest'operetta.  Il  Bottani  destinato  a  re- 
jjstaurare  le  pitture  del  Te,  chiese  all'autore 
"suddetto  il  mss.,  e   lo   publicò,  dedicandolo 
"all'Arciduca  senza  palesarne  l'autore,  onde 
"  con   questo    mezzo    procurarsi    la  pensione , 
"  che  poi  ne  ottenne ,  oltre  il  regalo  di  cento 
"Zecchini.  La    ricompensa    poi  dell'autore  fu 
"  di  averne  in  dono  sei  esemplari.  Uno  de' quali 
"  è  il  presente  da  lui   regalato   alla  Biblioteca 
»  in  quest'  anno  1 783  ". 
BOTTAZZOM  (dott.^  Pietro  Francesco) 
BOLOGNESE.  Tre  lettere  del  dott.^ 
ec.  all'eccell." signor  Bernardo  Tre- 
visan,  nob.°  veneziano,   alle   quali 
ha  data  occasione  una  scrittura  cri- 
tica divulgatasi  ultimamente  col  ti- 
tolo di  -  Lettera  toccante   le   consi- 
derazioni del  niarc.^  Gio,  Giuseppe 
Orsij  sopra  il  libro  intitolato  -  La 
manière  de    bien    penscr  dans    les 
ouvrages  d'esprit.  Padovaj  pel  Co- 


445 


BOV 
ronaj  1707,  m-8.";  e  di   nuovo   in- 
serite nelle  Considerazioni  dcll'Orsij 
Modena^    1785. 
a  Quantunque  dal  titolo  di    esse   tre  lettere  ap- 
"  paja    chiaramente   esserne   autore   il   nostro 
»)  Bottazzoni ,  non  è  tuttavia  mancato  il  celebre 
»>  Muratori  di  affermare  che  due  almeno  di  esse, 
55  e  verisimilmente  tutte  e  tre ,  furono   dettate 
»  dal  medesimo  marc.^  Orsi  »  (  Mazzuchelli , 
tom.  Il,  pag.  1090). 
BOTTINI  STATIRA  (Giovanna)  (Gio. 
Battista  Tarroni,  bolognese).  Cento 
nodi  in  ottava  rima  da  sciogliersi, 
di  ec.  Bologna j  Mossi j    17 18. 
BOTTONE    (Giulio    Cesare)    (  P.   Gio. 
Battista  AuDiFREDi).  Saggio  di  osser- 
vazioni di  ec.  sul  discorso  premesso 
all'  Ordine  della  vita  cristiana  del  B. 
Simone  da  Cascia,  Torino j    1779, 
nel  quale  si  pretende   provare  che 
la  massima  parte  delle   opere,  che 
vanno    sotto  il  nome  del   Cavalca, 
sieno  del  detto  B.  Simone.  Cosmo- 
poli {Roma  ^  Salonioni),  1780,  in-'Ò.^ 
BOUNCHIER. 

Sotto  questo  anagramma  del  proprio  nome  bat- 
tesimale piacque  a  Fra  Cherlbi>0  Bozomo,  do- 
menicano, publicare  qualche  volta  alcune  sue 
poesie  bernesche:  ciò  ne  fa  sapere  il  Soprani 
{Scritt.  Liguri,  pag.  74),  senza  però  indi- 
carci il  titolo  delle  medesime. 

BOVIO  (Gio.  Antonio).  Lettera  al  P. 
Paolo  Rocca,  nella  quale  si  discorre 
per  modo  di  annotazioni  sopra  a 
due  lettere  del  Doge  et  Senato  ve- 
neto di  Venezia  ec.  Firenze,  per  i 
Giunti j  1606;  e  Napoli  j  pelSottilcj 
ranno  stesso,  m-4.° 

Publicata  col  nome  del  carmelitano  Gio.  Antonio 
Bovio,  sotto  il  quale,  volendo  stare  ad  una 
nota  mss.  che  leggesi  in  un  esemplare  Marcia- 
no, dovrebbesi  credere  che  siasi  coperto  il 
card.''  Roberto  Bellarmino.  Ma  il  silenzio  del 
Sotvello  {Script.  Soc.  Jesu),  e  del  Mazzuchelli 
{Scritt.  d'Ita!.,  art.  Bellarmino)  che  non 
pongono  detta  lettera  fra  le  opere  di  lui,  ed 
in  vece  il  testimonio  del  P.  De  Villiers,  car- 
melitano (  Bihl.  Carme!.)  e  del  suddetto  Maz- 
zuchelli {art.  Bono),  che  non  esitano  di 
porla  con  altre  di  simile  materia,  scritte  dal 
P.  Bovio,  non  ci  rende  perplessi  a  restituirla 
a  quest^Ulimo. 
TOM.  I. 


BRA 


BRACCIOLINI    (Francesco).    Il    piede 
premuto,  stanze. 

Sono  trenta  ottave,  che   trovansi   qualche  volta 

unite  ad  altre  poesie  del  Bracciolini  ;  ma  nelle 

Memorie  de' Odati  e  dall'Orlandi   si  dicono 

composizione  di  Giovanni  C.VPPOi,  della  Por- 

retla  nel  Bolognese. 

Bragatto  (Il),comedia  molto  piacevole 

e  ridicolosa  di  M.  G.  S.  M.  (Messer 

Gio.  Simone  Martini,  da  Todi).  J^inc- 

gia,  presso  Altohcllo  ScilicatOj  i585 

e  i5g7,  i/z-12.";  e  ristampata  con 

nuova    aggiunta    d'  interraedj.    I\'i_, 

1607;  e  di  nuovo  altrove,  sempre 

?/ì-I2.° 

3RAGGIA  (Galvanaeus).  De  peste  A. 
S.  1347  minitata  liberari  satagentis 
urbis,  populique  Bononiensis  sup- 
plex  ad  Deum,  Deiparam,  Sanctos- 
c|ue  Palronos  votum  humili  Rythmo 
complexum.  Maria  Elisabeth  Mac- 
chiavellia  Bonon.  Clement.  Acad. 
Instituti  Scientiar. ,  Curiosor. ,  Phi- 
lopatrior.,  Apathistarum,  Obsurde- 
scentinm,  etc.  socia,  anno  i  721,  quo 
rursus  morbus  est  minitatus,  notis 
illustravit.  /«-12." 

Sta  nel  tom.  XIV  della  Racco!ta  Ca!ogcriana. 
In  fine  leggesi  -  E.vpUcit  Byt/imus  scriptus 
per  me  fr.  Ga!vanceum  Braggia  Bononien. 
ord.  fratr.  S.  M.  de  U!mareto,  die  s  ocio- 
bris  1547. -Segue:  -  M.  EUsabeth  Macchia- 
veHice  ad  eumdetn  Rythmum  notai.  -  Questa 
poesia  è  dell' avv."  Alessandro  Macchiavelli, 
boloafnese,  fratcHo  della  nominata  Maria  Eli- 
sabetta, la  quale  sapeva  poco  piti  che  leggere  : 
ed  è  un'impostura  che  l'osse  essa  ascritta  alle 
accennate  Academie,  quando  se  ne  eccettui 
quella  de' Filopatri,  che  si  radunava  l'inverno 
forse  in  cucina  presso  il  camino;  ne  mai  ha 
avuta  esistenza  questo  frale  Galvano  Braggia; 
ed  il  suo  ritmo  e  le  note  appostevi  apparten- 
gono al  suddetto  avvocato  (Fantuzzi,  Scritt. 
Bologn.). 

BRAMANTE  DA  URBINO ,    celebre   ar- 
chitetto. 

Dai  documenti  ultimamente  rinvenuti,  conste- 
rebbe che  avesse  nome  Do.\ATO,  0  DOMNO,  che 
la  sua  stirpe  fosse  dei  Bramanti,  e  che  na- 
scesse in  Fermignano,  piccola  terra  presso 
Urbino.  Sarebbe  falsa  dunque  la  tradizione  che 
egli  appartenesse  alla  famiglia  de'Lazzeri  (fi/W. 
Ita!.,  toni.  X€in.  pag.  132),  Si  haimo  di  Ini 


446 

BRA 

alla    stampa    alcuni    soneUi    nel    toni.  I   della 
Raccolta  Milanese,  pag.  30  e  45;  e  se  deve 
credersi  al  Doni,  scrisse  alcune  opere  intorno 
alla  sua  arte. 
BRANCADORO    (card.*^  Cesare).    Let- 
tera del  ec.  ad  Evasio  Leone  sulla 
morte  di  mons.*^  Minucci.  Parma  j 
costipi  Bodoniani j   i8o4,  in-^° 
Si  pretende  che   questa  lettera  sia  slata  scritta 

dallo  stesso  Evasio  Leo>e. 
Brancaleoue    (II),  historia   ec.   P^edij 

LATROBIO  ec. 
BRANCHI  (Anton  Giuseppe).  Risposta 
di  ec.  di  Castel  Fiorentino,  scolare 
dello  studio  pisano,  a  quanto  op- 
pone il  sig.  Gio.  Paolo  Lucardesi  al 
libro  dell' eccell."  signor  dott,*^  An- 
ton Francesco  Bertini  intitolato  Lo 
Specchio  che  non  adula  ec.  -  Colonia 
[FirenzefStamp.  Arcivescovile),  1 708, 

in-^.""  gr. 

Ne  fu  eseguita  una  seconda  edizione  in  Firenze 
nel  1786  con  postille  ed  aggiunte  tratte  dal- 
l'originale mss.  del  vero  autore  D.  A.F.  B.  (dott.* 
Anton  Francesco  Bebtini).  Venne  attribuito 
questo  mordace  scritto  (nominato  La  Giam- 
paolaggine)  da  alcuni  al  canon."  Pier  France- 
sco Tocci;  ma  oltreché  la  surriferita  seconda 
edizione  ce  ne  fa  conoscere  il  vero  autore, 
anche  la  lezione  di  Luigi  Fiacchi,  che  trovasi 
a  pag.  127  {voi.  Ili)  degli  .-itti  dell' Acade- 
mia  della  Crusca,  ce  lo  conferma  «  e  stahili- 
5>  sce  con  verità ,  che  la  risposta  al  Lucardesi 
5>è  nella  totalità  originario  e  principal  lavoro 
sjdel  medico  Bertini,  e  che  al  più  può  essere 
55  stato  raffazzonato  ed  abbellito  dalla  penna 
«abilissima  del  can.°  Tocci.  «Consultisi:  Gior- 
nale de'  leti.  d'Ital.,  toni.  Vili ,  pag.  1 25  e  seg. 

BRANDOLETTI  (Flavio). 

Sotto  questo  nome  si  coperse  il  dott.*  Matteo 
Georgi,  genovese,  oppure  il  dott.*  Anton 
Francesco  Bertiisi,  toscano,  publicando  una 
lettera  in  propria  difesa  contro  un'opera  del 
medico  parmigiano  Gio.  Paolo  Ferrari,  inti- 
tolata :  -  Risposta  ad  alcuni  quesiti  ec.  Luc- 
ca, Venturini,  1712,  in-\.°,  nella  quale  erano 
stati  ambedue  presi  particolarmente  di  mira. 

BRANDUCCI  FIESOLANO.  Fedi  ^  La- 
mento di  Cecco  da  Varlungo  ec. 

BRASAVOLUS  (Antonius  Musa).  In- 
dex refertissimus  in  omncs  Galeni 
libros.  Venetiisj  apud  JuntaSj  i586, 
in  foL 


BRE 

Si  vuole  autore  di  questo  indice  Gio.  Filippo  In- 

GRASSIA,  celebre  medico  palermitano. 
BRAUNIO  (Ludolfo),  da  Colonia  (Lo- 
renzo PlG^ORIA).  La  principessa  delle 
composizioni  sfiorata,  riotta  del  si- 
gnor ec,  prof.^  di  grammatica.  Ve- 
nezia,  appresso  u4nt.  Pinellij  1625, 
in-4°   Vedi,    Avviso    di    Parnaso, 
—  e  MENIPPO  FILOSOFO. 
BRAVjE  (Diomedis),  patritii  tranensis, 
disquisitio    critica    de     interpreta- 
tione  Gratiani.  BononicBj  apud  hce~ 
redes  Bonaccij  absque  annoj  in-/\.^ 
La  stampa  fu  eseguita  in  Pisa,  presso  Dome- 
nico Carotti,  l'anno  1750.  Scrittore  di  que- 
st'operetta è  l'abate  D.  Guido  Grandi,  monaco 
camaldolese,  che   non  volle   però   mai   appa- 
rirne autore. 
BRAVI  (Benedetto  Giorgio). 
Benedetto  Giorgio  è  il   nome   di  battesimo  che 
aveva  nel  secolo  il  Bravi,  a  cui  piacque,  ve- 
stendo l'abito   di  Minore    conventuale,  assu- 
mere in  vece  quello  di  Fra  Bonaventura  An- 
tonio: e  così  egli  or  sotto  l'uno,  or  sotto  l'altro 
pubhcò  varie  composizioni  teatrali,  i  titoh  dei 
quali  si  possono  vedere  nella  Drammaturgia 
di  Leone  Allacci  accresciuta. 
Bravure  del    capitano    Spavento    (di 
Francesco   Andreini,  comico).   Fe- 
netiaj   161 8,  toni.  2,  in-^°  {Meni. 
Lancetti). 
BRENNA  (Aloysius).   De    Haeresi  Al- 
bigensium,  dissertatio  habita  in  Col- 
legio romano.   RomcBj   tjpis   Saio- 
moni,    1756,  m-4.^ 
Non  deve  dubitarsi,  che  il  gesuita  Pietro  Laz- 
ZERi,  allora  maestro  del  Brenna,  non  gli  abbia 
prestato  ajuto. 
Breve  analisi  degli  errori  degli  spiriti 
forti  (di  D.  Andrea   Marini).  Edi- 
zione seconda.  Brescia^  presso  Pietro 
Vescovi 3   1793,  m-8.° 
Breve  compendio  della  vita  del   glo- 
rioso martire   S.  Mamiliano,  arci- 
vescovo di  Palermo  (scritto  da  Al- 
berto Fardella,  cliier.^  l'^g.'^).  Pa- 
lermo ^  per  Agostino  Bosio ,   i658, 
m-4." 
Breve    compendio    della    vita    del    B. 
Luigi  Gonzaga.  Palermo,  appresso 
Pietro  Dell'Isola^   ^675,  m-24*^ 


BRE 

Viensi  jn  rognizione  del  pompoiiilialorc ,  rlic  Tu 
il  P.  Pietro  Drago,  della  Compagnia  di  (iesù, 
perchè  leggesi  il  nome  di  lui  nella  seconda 
edizione  impressa  nel  168«;  Ivi,  per  Giaco- 
mo Epiro. 

Breve  compendio  della  vita  di  S. 
Bruno,  certosino,  raccolto  da  un 
religioso  dell' istesso  ordine  (Bona- 
ventura Maria  Bova  ,  di  Boccila , 
professo  certosino).  Napoli _,    '792- 

Breve  compendio  della  vita  di  S.  Fran- 
cesco di  Sales ,  vescovo  e  principe 
di  Genèva.  Palermo,  costipi  dell' An- 
glesi  e  del  Leone,   1695,  /«-12/' 

B  fattura  del  MongitORE,  com'egli  slesso  ce  ne 
assicura  nella  sua  Bihì.  Siculn. 

Breve  compendio  della  vita  e  mira- 
coli del  glorioso  S.  Filippo  Benizzi, 
dell'ordine  de'  Servi  (del  P.  Ales- 
sandro Zardi,  dello  slesso  ordine). 
V^enezia,per  il  Guen'glij  1 67 1,  m-4." 

Breve  compendio  della  vita  e  morte 
di  S.  Filippo  Benizzi,  nobil  fioren- 
tino, generale  e  propagatore  dell'or- 
dine de'  Servi  di  Maria  Vergine  dei 
Sette  Dolori;  ristretto  in  versi  alle 
preghiere  de'  suoi  divoti  (dal  P, 
Prospero  Bernardi,  fiorentino,  della 
medesima  religione).  Firenze  j  per 
Francesco  Livij   1678,  m-8.^* 

Breve  compendio  della  vita ,  morte  e 
mii-acoli  di  S.  Pietro  Orseolo.  doge 
di  Venezia,  indi  monaco  ed  eremita 
santissimo.    Venezia^    lySr,  m-8.° 

L'anonimo  compendiatore^  che  ne  scrisse  anche 
in  séguito  per  disteso  la  vita,  fu  il  P.  ab.  D. 
Guido  Grandi,  monaco  camaldolese,  che  nella 
seconda  edizione  corresse  Tepoca  male  stabilita 
del  dogado  delP Orseolo,  dietro  critica  fattagli 
da  Apostolo  Zeno. 

Breve  compendio  di  diverse  misure  di 
strade,  vicoli  e  piazze,  descrizioni 
delle  chiese,  palazzi  ed  altro  della 
città  di  Bologna  e  contado  per 
dieci  miglia  (di  Giannandrea  Ta- 
ruffi  ).  Bologna  j  nella  stamp.  del- 
t Angelo  Custode j  J73i,  m-8.°;  e 
di  nuovo,    1737,  pure  in-'òf 

Breve  confronto  del  libro  di  Tertul- 
liano -  De  prcescriptionibus  -  coU'a- 


BRE 


44! 


nalisi  fattane  in  Pavia,  Bologna 
1784,  m.4." 
L'analisi  è  quella  del  prof.*  Tamburini.  Questo 
JJrei'c  confronto  h  slato  attribuito  a  mons.' 
^\M,  vescovo  di  Brescia;  ma  alcuni  lo  vo- 
gliono opera  del  P.  Francesco  Maria  di  S. 
Martino,  carmel."  scalzo.  L'IIorangy  {Script. 
Sc/iol.  Piariim,  toni.  I,  pag.  .-514)  lo  pone 
fra  le  opere  delio  scolopio  Bruno  Bruni.  Noi 
però  crediamo  che  porti  un  altro  titolo  1"  opera 
che  quest'ultimo  compose  sopra  simile  argo- 
mento. ° 

Fedi,  Osservazioni  snW Analisi  del 
libro  delle  prescrizioni  ec. 

Breve  confutazione  del  paralello  tra 
le  proposizioni  condannate  nella 
bolla  Unigcniins,  ed  alcune  della 
Sacra  Scrittura  e  de' Santi  Padri, 
che  leggonsi  sul  fine  del  libro-  Gesù. 
Cristo  sotto  V  anatema  (dell'abate 
Francesco  Gusta,  ex-gesuita).  Fer- 
rara,   1787,  m-8." 

Breve  cronichetta  dilettevole,  nella 
quale  si  narra  il  principio  di  que- 
sta città  di  Brescia  con  la  maggior 
parte  delle  ruine,  guerre  ec,  di 
nuovo  ricorretta  ec.  per  B.  V.  (Ber- 
nardino Vallabio),  cittadino  bre- 
sciano. Brescia,  per  Giacomo  Fi- 
gnadotli,    1677,  m-i2,° 

Sonovi  edizioni  anteriori  del  I83S,  1384  e  1650. 
Questa  è  lultima,  ed  è  copia  di  quella  del  leso. 

Breve  descrizione  del  Museo  Cospiano, 
di  Lorenzo  Legati.  Bologna ^  Fer- 
ronij    1667,  '^^-12.° 

II  Trattato  degV  idoli,  che  vi  sta  unito,  è  di 
Silvestro  Bonfioli,  bolognese. 

Breve  descrizione  della  città  di  Na- 
poli (dell' avv."  Galanti).  Napoli, 
presso  i  Socj  del  Gabinetto  letterario j 
1792,  m-8.° 

Breve  descrizione  della  festa  fatta 
nella  gran  sala  del  signor  Podestà 
l'anno  161 5  a' 2  di  marzo.  Bolo- 
gna j,   161 5,  m-4." 

L'Allacci,  che  ne  fa  ricordanza,  dice  che  tanto 
la  descrizione,  quanto  i  versi  frappostivi,  sono 
di  Carlo  Ferrante  Gianfattori. 

Breve  descrizione  della  pompa  fune- 
rale fatta  nell'esequie  del  serenis- 


448 

BRE 
Simo  Don  Francesco  MeJici  ,  II 
Granduca  di  Toscana,  uell' inclita 
città  di  Firenze  il  dì  i5  di  dicem- 
bre i58y  (scritta  da  Gio.  Antonio 
SoDERUM,  fiorentino).  FirenzCj  per 
Filippo  Giunti  cJiaU'.lli,  I  58y,  i/i-4-" 

Breve  dichiarazione  della  Messa,  stam- 
pala non  senza  licenzia  del  mollo 
reverendo  padre  Inquisitore  dell'he- 
retica  pravità.  Modonn  .  per  An- 
tonio   Gadaldino ,    i556,   in-'ò.° 

11  Tiraboschi  {Scritt.  Moclon.)   la   crede  detta- 
tura di  Lodovico  Castelvetro. 

Bi-eve  dichiarazione  della  visione  del 
j>rofeta  Ezechiello  espressiva  del- 
l'incarnazione  del  Verbo  Eterno  che 
si  rappi'esenta  ogni  sera  nella  so- 
lenne festività  della  novena  nella 
chiesa  di  S.  Giuseppe  di  questa 
città  {di  Palermo)  da' Padri  chierici 
regolari  teatini  ec.  (del  P.  D.  Gi- 
rolamo Matiìanga,  della  medesima 
congregazione,  palerlnitano).  Paler- 
mo j  per  Antonio  Mandrocchiaj  i653 , 

Breve  difesa  del  Probabilismo  (del 
P.  D.  Gabriele  Gualdo,  teatino).  £"0: 
tjpog.  Fratrwn  Sardi_,  in-S. 

Breve  dissertazione,  in  cui  succinta- 
mente si  dimostra  essere  assai  più 
profittevole  che  i  professori  delle 
belle  arti  e  scienze  alla  gioventìi 
spieghino  libri  impressi,  che  trat- 
tati manoscritti  (del  can.*^  Francesco 
Meniconi,  perugino).  Firenze^,  per 
Andrea Bonduccij  1760,  ?/i-4-"  V^edij 
Lettera  in  difesa  ec. 

Breve  ed  accurata  istruzione  per  quelli 
che  la  prima  volta  devono  comuni- 
carsi (del  P.  Vincenzo  Uguccioni, 
teatino).  Firenze,  per  l'Onofii,  iGS^. 

Breve  ed  affettuosa  dichiarazione  so- 
])ra  il  Pater  noster.  Ave  Maria  et 
Credoj  composta  da  un  devoto  re- 
ligioso, che  illumina  T intelletto  e 
conduce  all'amor  unico  del  Sommo 
Creatore.  In-^.^  {sec.  Xf^Il). 

Del  P.  D.  Antonio  Correr,  chicr."  reg.",  nobile 


BRE 

veneziano,  siccome  vide  notato  a  mano  il  l*. 
Merali  in  un  esemplare  del  presente  libretto. 

Breve  estratto  della  vita  del  B.  Cri- 
spino da  Viterbo ,  laico  professo 
cappuccino,  publicato  (da  Gaetano 
Deliesquf:s)  nella  celebrazione  della 
di  lui  festa  ce.  in  Milano  11,  12  e 
i3  settembre  1809.  L>i,  Tamburini, 
in- 11.^ 

Breve  istoria  del  dominio  temporale 
della  Sede  Apostolica  sulle  Due  Si- 
cilie, descritta  in  tre  libri  (da  Ste- 
fano Borgia,  cardinale  di  S.  Chiesa). 
Roma,    1788,  in-/[.^ 

Breve  istoria  della  sacra  immagine  di 
Santa  Maria  in  Portico  di  Roma, 
con  alcuni  discorsi  in  lode  della 
medesima  (del  P.  Giuseppe  Bona- 
FEDE,  lucchese,  religioso  della  Ma- 
dre di  Dio,  poi  agostiniano).  Napoli, 
per  Francesco  Savio,  i638;  e  di 
nuovo,    1643,   f/z-8." 

Breve  istoria  delle  variazioni  del  Gian- 
senismo, dalla  sua  origine  sino  al 
presente.  Edizione  seconda,  accre- 
sciuta di  prefazione,  di  note  inte- 
ressanti e  di  un'  appendice  di  do- 
cumenti.   1790,  m-8.'' 

Procurolla  il  P.Tommaso  Soldati,  domenicano, 
che  fece  la  prefazione,  le  note  e  T appendice. 
Il  Cernitori  {Bibl.  Polemica,  jjag.  53)  dice 
«che  è  opera  d'un  dotto  pi'clato  divenuto  in 
»  appresso  cardinale,  il  di  cui  nome  non  s;li 
jjè  riuscito  di  scoprire»  ma  che  noi  manife- 
steremo in  quello  deirerainent."  Gianfrancesco 
Albam.  La  prima  edizione  comparve  in  Jìoma, 
pel  Pagliari/ìi,   Tanno  1743,  del  pari  in-tì." 

Breve  istruzione  del  modo  di  assistere 
fruttuosamente  al  santo  sacrificio 
della  Messa ,  secondo  lo  spirito  e 
r  intenzione  della  Chiesa  per  le 
persone  che  non  intendono  la  lin- 
gua latina  (del  B.  Giuseppe  Maria 
To.MASi  ,  teatino,  poi  cardinale). 
Jìoma ,    1 7  I  o . 

Breve  istruzione  di  meditare,  cavata 
dal  libro  degli  esercizj  di  S.  Ignazio 
(del  P.  Jacopo  Siracusa,  della  comp.'' 
di  Gesù).  Palermo,  appresso  Jacopo 
Epiro,    1687,  in-i2.y 


BRE 

Breve  istruxioue,  in  cui  s'insegna  il 
modo  di  ben  confessarsi,  di  ben 
prepararsi  alla  Santissima  Comu- 
nione ec. ,  composta  da  un  povero 
sacerdote  di  Gesù.  Lucca,  per  Do- 
menico Ciuffetlij  sena' anno j  in-i6.° 

La  dedica  di  questo  povero  sacerdote  a  Maria 
Santissima  di  Montenero,  è  sottoscritta  colle 
sigle  D.  G.  M.  D.  T.  C.  R.  che  vogliono  signi- 
ficare^ secondo  l'interpretazione  del  P.  Inno- 
cenzo Raffaele  Savonarola:  D.  Giuseppe  Maria 
Della  Torre.  ch.°  reg.*  {Zibaldoni  Merati). 

Breve  istruzione  intorno  alle  Indul- 
genze, publicata  in  occasione  del- 
l' Indulgenza  plenaria  in  forma  di 
giubileo,  conceduta  da  N.  S.  Cle- 
mente XIII  (compilazione  del  P. 
Giacomo  Paitoni,  somasco).  J^enc- 
zia,  pel  PiottOj   ^7^9>  ifi-i^° 

Breve  istruzione  per  ben  meditare. 
f^idej  Brevis  instructio,  etc. 

Breve  istruzione  per  ispeudere  bene 
il  tempo  della  presente  vita,  f^c- 
ueziuj   i683. 

Credesi  opera  del  P.  0>ofrio  Dell'Assunta j  car- 
melitano scalzo,  novarese. 

Breve  istruzione  per  le  sagre  cerimo- 
nie della  settimana  santa,  raccolta 
da' più  accreditati  scrittori  de' sagri 
riti  (opera  del  P.  Giuseppe  Zini, 
teatino,  veneziano).  F^eneziaj  Toin- 
masini,    17 175  iVz-i2.° 

Breve  istruzione  per  l'esercizio  della 
santa  orazione  mentale,  ed  esame 
della  coscienza  (composto  da  Fra 
Antonio  MosTAcio,  trapanese,  del- 
l'ordine dell'Osservanza  di  S.  Fran- 
cesco ).  Messina^  appresso  il  Maffeij 
17 IO,  in-'ì^.° 

Breve  istruzione  ricavata  dalla  dot- 
trina di  mons.^  Alfonso  Liguori  al- 
l'autore dello  scritto  intitolato:  Pen- 
sieri di  un  Teologo  sul  dubbio  se 
possa  dirsi  o  no  il  probabilismo  con- 
dannato (dell' ex -gesuita  Francesco 
Gusta).  1782,  m-8.°  Stampata  alla 
macchia. 

Breve  istruzione  sopra  il  discorso  fatto 
dal  Magistrato  messer  Gasparo  Sca- 


149 
BRE 

rufil  per  regolare  le  cose  delli  de- 
nari. Jieggio,  Bartoli,  iSSa,  infogl. 

E  sottoscritto  -  Il  Prospero  -  cioè  Barlolommeo 
Prosperi,  ferrarese. 

Breve  manuale  di  orazioni  pie  e  di- 
vote da  recitai'si  per  proprio  pro- 
fitto ed  ajuto  da  tutti  i  fedeli  cri- 
stiani per  l'estremo  punto  della 
morie.  Napoli ^  Scoriggio,    1627. 

Il  P.  Innocenzo  Savonarola  ne  fece  autore  il  P. 
D.  Benedetto  Mormile,  ch.°  reg.*;  ma  poi  1"  at- 
tribuì a!  P.  D.  Bernardo  Suardi,  parimente 
chierico  regolare. 

Breve  notizia  dell'ammirabilissima  vita 
di  S.  Geltrude  (compilazione  del  P. 
ab.^  Camillo  Affarosi,  monaco  ca- 
sinese).  Parma ^    1736,  in-ii.^ 

Breve  notizia  dell'  applauso  festivo 
nella  solennità  di  S.  Rosalia,  ver- 
gine palermitana,  fatta  celebrare 
nell'anno  1696  (del  P.  D,  Michele 
Del  Giudice,  monaco  casinese).  Pa- 
lermo _,  per  agostino  Epiro  j    1696, 

Breve  notizia  dell'astinenza,  che  si 
pratica  nella  domenica  delle  palme, 
propagata  dal  P.  D.  Agostino  Ma- 
rini, chierico  regolare.  Messina  j 
presso  D.  Vittorino  3Iaffei  ^  1726, 
m-i2." 

Tuttoché  nel  Giornale  de'  lett.  d'Italia ,  toni. 
XXXVIII,  a  pag.  432,  si  dica  che  «  quest'o- 
33  pera  sia  d\in  teatino ,  ma  non  del  P.  Savo- 
53  NAROLA  ;  è  fuor  di  dubio  che  questo  ascetico 
33  opuscoletto  sia  di  lui  parto  '3  (Vezzosi,  Scritt. 
Teatini,  toni.  II,  pag.  233-34). 

Breve  notizia  della  marchesina  Elisa- 
betta Rusconi  di  Cento,  morta  nel 
nobil  convitto  di  S.  Vincenzio  di 
Prato.  Ivij  Giacchetti,   1825. 

Slesa  dal  canonico  Ferdinando  BALDANZA. 

Breve  notizia  dell'opera  latina  intito- 
lata: Vetus  Latiam  prqfanum  et  sa- 
crumj  incominciata  già  da  mons.^ 
Pier  Marcello  Corradini,  poi  car- 
dinale, e  continuata  dal  P.  Giu- 
seppe Rocco  Volpi,  della  comp.'*  di 
Gesù  (dello  stesso  P.  Volpi). 

Sia  nella  Eaccolta  Calogerana  .  toni.  W, 
pag  218). 

10* 


450 


BRE 


Breve  notizia  della  prodigiosa  imma- 
gine di  M.  V.  che  si  venera  nella 
chiesa    dei     miracoli,    situata     nel 
borgo  di  S.  Nazaro  di  Brescia  (del 
sac.*''   Carlo    Bellavite  ).    Venezia  j 
iy38,  in-2.^.^ 
Breve  particolai-e  istruzione  del  sacro 
Ordine    militare    degli  ospitalieri  , 
detto  volgarmente   di    Malta.    Edi- 
zione II,  arricchita  della  parafrasi 
del  salmo  XLI,  composta  dallo  stesso 
autore.  Padovaj  appresso  Giovanni 
Saldano^    l'^'^i,  m-8.° 
Fu  stesa  dal  Gran  maestro  di  Malta  Marcantonio 
ZoiNDADARi.  Avendola,  sopra  una  copia  a  penna 
un  cavaliere  del  medesimo  Ordine  dimorante 
in  Parigi,  falla  imprimere   colà  a  dodici  soli 
esemplari,  la  quale  edizione  riuscì  assai  scor- 
retta ,  il  Commendatore  Fra  Camillo  conte  Fola, 
desideroso  che   la   medesima    si  puhlicasse  e- 
mendata,  la  diede  novamente  alla  luce  colFag- 
giunta  della  suddetta  parafrasi. 
Breve  (Una)  pratica  di  medicina  per 
sanare    le    passioni    dell'animo.  Al 
magnifico    signor    David    Oto    (di 
Ortensio    Landi,    piacentino).    Pa- 
dovttj,  appresso  Grazioso  Pcrcacinoj 
senz'annOj  m-4.° 
Diremo  ora  anche  pel  séguito,  che  non  deve  con- 
fondersi Geremia  Landi,  apostata  agostiniano, 
col  sopraccennato  Ortensio  Landi,  come  ce  ne 
avvertirono  il  Tiraboschi  {Stor.  lett.  d'Ital.) 
ed  il  Poggiali  {Memorie  per  la  Stor.  lett.  di 
Piacenza). 
Breve  raccolta  de'  precetti   e  consigli 
che  si  contengono  nella  regola  del 
proto-patriarca    S.   Basilio    Magno 
nella  seconda  parte  delle  Costitu- 
zioni della  religione  di  detto  Santo. 
Messina^  appresso  Vincenzo  di  A- 
ìnicOf   1691,  m-8." 
Il  raccoghtore,  al  riferire  del  Mongitore  {tom.lì, 
pag.  131),  fu  il  P.  abate  Pietro  Mennini,  ba- 
siliano. 
Breve   racconto   delle    feste    celebrate 
nel  collegio  di  Palermo  per  la  ca- 
nonizzazione di  S.  Francesco  Bor- 
gia. Palermo j  appresso  il  Caniagna. 
Scritto   dal   P.  Giuseppe    Maria    PoLizzi,   della 

comp.*  di  Gesìi. 
Breve  racconto  della  prosapia  e  mar- 


BRE 
tirio   di    S.  Mustiola ,    e  della  sua 
chiesa    in  Chiusi  (dell' ab.^  Barto- 
lonimeo  Macchioni,  di  Chiusi).  Ro- 
ma j  per  il  Campana,  1698,  in-^.° 
Breve  ragguaglio  della  miracolosa  im- 
magine di  Santa  Maria  in  Portico 
di  Campitelli (del  P.  Carlo  An- 
tonio Erra).  Roma,   174^,  m-i2," 
Il  P.  Erra  publicò  in  séguito,  cioè  nel  17S0,  Ivi, 
anche  la  Storia  dell'  immagine  e  della  chiesa 
di  Santa  Maria  in  Portico. 
Breve    ragguaglio    delle     virtù    della 
mare.^  D.  Maria  Margherita  Durini 
Serponti,    scritto   da   un    sacerdote 
ad  una  dama  desiderosa  di  far  pro- 
gresso nella  vera  divozione  (di  Giam- 
battista  Raineri,   oblato).   Milano, 
1756,  m-S." 
Due  edizioni  furono  fatte  nel  medesimo  anno. 
Breve  ragguaglio  della  vita  di  S.  A- 
niano  Scarpinano,    vescovo,    e  poi 
patriarca    di    Alessandria    (del    P. 
Francesco  Intorcetta,  gesuita,  da 
Piazza  in  Sicilia).  Palermo,  presso 
Agostino  Epiro j  1696,  m-8.° 
Breve    ragguaglio   della  vita    e   delle 
virtù  del  Beato  Cardinale  di  S.  Pu- 
denziana  Paolo   Burali,  ch.°  reg.^, 
arciv.^  di  Napoli  ec.  Edizione  (5e- 
conda)  emendata  e  corretta.  Napoli, 
per  il  Rosselli j   1773,  m-8.° 
La  prima  edizione  fu  fatta.  Ivi,  nello  stesso  anno. 
Autore  di  quesa  vita  è  il  P.  Nicolò  Sagariga  , 
teatino,  di  Bari. 
Breve  relazione  dell'anfiteatro  Flavio, 
detto  comunemente  il  Coliseo,  con- 
secrato  col  sangue  prezioso  d'innu- 
merevoli santi  martiri  ec.  (del  vene- 
rabile servo  di  Dio  P.  Carlo  Tomasi, 
chier.°regol.*^  teatino,  poi  cardinale). 
Roma,  Dragoncelli^  ^675,  m-4.° 
Breve   relazione  della   famosa    imma- 
gine di  Montenero,  col  nome  della 
Madonna  delle  Grazie  in  Toscana 
presso  Livorno,  data  in  luce  da  un 
suo  divoto  (P.  D.  Pier  Luigi  Ma- 
LAspiNA,  fiorentino,  de' marchesi  di 
Mulazzo)  della  religione  de'  chierici 
regolari. 


151 


BRE 
Breve  relazione  della  festa  solenne  ce- 
lebrata in  Napoli  per  l'acciarnazione 
del  suo  nuovo  padrone  S.  Gaetano 
Tiene  ce.  Napoli j  appresso  gli  he- 
redi  RoncaglioU,    i6y2,  in-^P 
L'anonimo  relatore  fu,  al  dire  del  P.  Innocenzo 
Savonarola   {Cat.  mss.),  il  P.  D.  Gaetano  Nl- 
RABALLO^  chierico  regolare,  napolitano. 

Breve  relazione  della  gloriosa  morte 
e  martirio  di  tre  religiosi  della 
comp.^  di  Gesù,  Paolo,  Giovanni, 
e  Giacomo,  martirizzati  e  crocifissi 
nel  Giappone  alli  5  febbrajo  '^gy. 
Modena,  appresso  il  Cassiani,  1628, 

Il  P.  Francesco  Antonio  Zaccaria  fece  sapere  al 
P.  Merati,  che  fu  stesa  dal  P.Orazio  Ferra- 
RIO,  gesuita,  di  patria  modenese. 

Breve  relazione  di  un  intreccio  di  mi- 
racolose meraviglie  operate  in  Mi- 
lano nel  novembre  dell'anno  1672 
dal  glorioso  patriarca  de' Chierici 
regolari  S.  Gaetano  (del  P.  Gio. 
Battista  FoNDRA,  teatino,  milanese). 
Milano  j  nella  stanip.  di  Lodovico 
Monza j  in-^.° 

Breve  risposta  (di  Melchiorre  Gioja) 
al  Ministro  della  Guerra,  publicata 
nel  27  nevoso,  anno  VII  (26  gen- 
najo  1799)-   Milano,  anno   FU. 

Breve  ristretto  della  vita  di  S.  Gau- 
denzio ec. ,  con  una  breve  instru- 
zione  per  la  di  lui  novena  (di  fra 
Giuseppe  Maria  Bagliotto,  cap- 
puccino). Novara,    «697,  m-i6.° 

È  tratto  dalla  vita,  che  di  questo   Santo  scrisse 
lo  stesso  autore. 
Vedi,  BAGLIOTTO  (Filippo). 

Breve  ristretto  della  vita  e  miracoli 
prodotti  nella  canonizzazione  del 
glorioso  e  miracoloso  S.  Andrea 
Avellino  ec,  composto  e  dato  in 
luce  da  un  divoto  del  Santo  (  P. 
D,  Gaetano  Amadeo  Pef.rini,  tea- 
tino). Roma,    1712,  in-iQP 

Fu  ristampato  in  Milano  Tanno  seguente,  per 
Pandoifo  Malatesta ,  in-t2.°,  con  alcuni 
brevi  esercizj  spiriluaU  dal  medesimo  Santo 
composti. 


BRE 


Breve  ristretto  (  latino-volgare)  dei 
salmi,  che  comprende  i  versi  d'o- 
razione in  quelli  contenuti  per  uso 
cotidiano  di  far  orazione,  e  special- 
mente ne' giorni  santi  di  festa  o  di 
penitenza,  e  nel  tempo  dell'agonia 
della  morte  (del  card.^'  Giuseppe 
Maria  ToMAsi).  Roma,  pel  Fan  acci  y 

1699,   //2-8." 

Fu  ristampato  nel  tom.Wl  delle  Opere  dcirautore. 

Breve  trattato  delle  azioni  umane  con 
annotazioni  per  lo  schiarimento 
maggiore  della  materia.  Edizione 
seconda  accresciuta.  Livorno,  1761. 

La  dedicatoria  è  dell'abate  Antonio  Maria  Mar- 
tini; ma  l'opera  è  di  mons.*  Antonio  Martim  , 
arciv."  di  Firenze. 

Breve  trattato  delle  indulgenze,  com- 
posto da  un  padre  teologo  della 
comp.^  di  Gesù  (  Pietro  Antonio 
Maffei,  gesuita,  feri*arese)  ad  in- 
stanza d'un  cavaliere  suo  penitente. 
Venezia,  Poleti,    1783,  in-^P 

Brevi  esercizj  spirituali  per  il  carne- 
vale, quaresima,  e  tempo  pasquale 
ec,  ordinati  da  un  divolo  servo 
di  Dio  (P.  D.  Onofrio  Amfora,  ch.^ 
reg.^,  sorrentino)  per  indirizzo  dei 
suoi  figliuoli  spirituali.  Napoli,  per 
lo  Scoriggio,    1628,  z/7-i6.° 

Questa  è  una  ristampa  in  cui  trovansi  uniti 
tutti  gli  esercizj  spirituali,  già  dall'autore  dati 
separatamente  alla  luce. 

Brevi  memorie  del  monastero  della 
Ss,  Trinità  di  Faenza  di  monache 
camaldolesi.  Vedi,  Celebrandosi  la 
solenne  sacra  di  sette  religiose  ec. 

Brevi  notizie  della  chiesa  e  del  mo- 
nastero di  S.  Zaccaria  (del  P.  ab.^ 
Nocchi,  camaldolese).  Venezia,  1 800, 
/•/i-4.° 

Brevi  notizie  intorno  alla  vita  del  P. 
Carlo  Besozzi,  della  congr.^  dell'O- 
ratorio di  Brescia,  scritte  da  un 
padre  della  stessa  congregazione  (P. 
Sebastiano  Miìggì).  Milano,  Silvestri, 
1826,  m-8.° 

Brevi  notizie  per  buona  direzione  del- 


152 

BRE 

l'anima   e   per  salutare   ainniaestva- 
nieulo   degli   studiosi  della   morale, 
publicate  da  uu  religioso  claustrale. 
Seconda    edizione    più  corretta   ed 
illustrata   con  note.  Trento,  Battisti, 
ij58,  in- li." 
L'autore  delle  suddette  Brevi  notizie  è  il  P.  Marco 
Antonio  VlGNOLA,  di  Venezia,  minore  riformato, 
ohe  le  aveva  fatte  stampare  precedentemente. 
Ivi,  eia  Simone  Oec/ii,  sotto  il  nome  di  To- 
rnio Canioan.  Troviamo  la  presente  edizione 
annunziata  puranco  col  titolo  di  -  Principi  ^^* 
sana  morale  -  titolo  con  cui  il  libro  fu  ristam- 
pato colla  data  di  Napoli  Tanno  17C2.  Del  P. 
Antonio  IìVAMA,  è  la  prefazione;  e  le  note  sono 
del   P.  Benedetto   Boneli.i,   ambedue  del  pari 
minori  riformati. 
Brevi   osservazioni  .  .  .  d'un  padre  car- 
melitano scalzo... . /^ewe-m^  Occhi.. 
iy^y,  in-S."   T^edij  Trattato    della 
confidenza  ec. 
Brevi    osservazioni     d'un    piemontese 
(conte  Lodovico  Arborio  Gattinara  , 
marc.^  di    Breme  )    intorno    alcune 
inesattezze  di  quattro  racconti   ve- 
nuti alla  luce  sopra  l'attentata  ri- 
voluzione del    Piemonte  del    1821. 
Parma,  costipi  Bodoniani,   1822. 
Brevi    osservazioni    sopra    un    volume 
intitolato  -  Laminai  Pritanii  redivivi 
epistola    etc.  -    Fedi,    ALETOFILO 
PACIFICO. 
Brevi  riflessioni  sopra  un  sermone  di 
mons.*^  Bossuet    ec.    Fedi j  Lettere 
d'un   teologo  piacentino. 
Bréviaii'e  philosopliique,  ou    Histoire 
du  Judaisme,  du  Christianisme  et 
du  Déisme.  en  trente-trois  vers,  par 
le  feu  roi  de  Prusse,  et  en  trente-trois 
notes  par  un  célèbre  geometre  (ou- 
vrage  compose   et    public  par   Ce- 
RUTTi).  Paris,    1791,  in-8/' 
Breviario  (II)   z'omano    difeso   e  giu- 
stificato (dal  can.^  Antonio  Siatich, 
poi  vescovo    di  Veglia)   contro    un 
libro  intitolato  -  Lettera  responsiva 
di  un  parroco  fiorentino  ec.  -  1790, 
m-8.° 
Breviariuni    Ambrosianum, 


BRE 

Fino  al  tempo  di  S.  Carlo  Borromeo,  erasi  per 
suo  ordine,  coiropcra  di  Pietro  Galesi>o,  ri- 
formato e  corretto  l'antico  breviario  della  chiesa 
milanese,  e  fatto  stampare  Fanno  1382.  In  sé- 
guito tale  breviario  fu  più  volte  riveduto  e  ri- 
stampato per  ordine  di  alcuni  suoi  successori, 
cioè  di  mons."  Gaspare  Visconti,  e  dei  cardinali 
Federico  Borromeo,  Alfonso  Litta,  Filippo  Ar- 
chinto,  Benedetto  Odescaichi,  e  Giuseppe  Poz- 
zobonelli.  La  lettera,  premessa  alla  ristampa 
procurata  da  quest'ultimo,  è  del  sac*  Carlo 
Rosa,  oblato,  siccome  di  esso,  di  un  Mazzo- 
leni,  e  di  altri  contemporanei  sono  alcuni  Inni. 

Breviariiim  chronologise  saci'ae  et  liu- 
manae.  Lugduni.  Fide,  Tabulse  chro- 
nologicae. 

Breviarium  Minorum  conventualium, 
mutatis  antiquis  ofEciis  S.  P.  Fran- 
cisci,   S.  Clarae,  Ss.  Stigmatum,  ad- 
ditoque  novo  S.  Bonaventurae.  Ro' 
mcB ,    tjpis    LLieronymi    Mainardi , 
1741,  m-4.'' 
Fu  corretto  dal  P.  Antonio  Maria  Azoguidi,  con- 
ventuale, ed  approvato    dalla    Sacra    Romana 
Congregazione  de' Riti,  dal    capitolo   generale 
dell'Ordine,  e   da   papa  Benedetto  XIV.  Varie 
edizioni  furono  fatte   di  detto   Breviario,  l'ul- 
tima delle  quali  fu  impressa  in  Roma ,  per  il 
Sahiucci ,   nel  1853.   Anche    la    revisione  del 
Messale  dei  Conventuali  devesi  alio  stesso  P. 

AZOGUIDI. 

Breviarium  Romanum  ex  decreto  sa- 
crosancti   Concilii  Tridentini  resti- 
tutum,   Pii    IV  Pontif.   Max.  jussu 
editnm.  Romce,  Paulus  Manutius , 
1 564,  in  fi)l.;  Ibidem j  i  568,  in  fol. 
et  m-8.° 
La  seconda  edizione  porta  il  privilegio  di  Pio  V, 
che  era  succeduto  a  Pio  IV  morto   nel  IS66. 
Prima  di  questo  breviario,  che  ora  si  recita, 
correva    un   breviario   lavorato  per   ordine   di 
Clemente  VII  dal  card.''  Francesco  Zug.no.nes. 
Ma  per  decreto  del  Concilio  di  Trento  venne 
sostituito  il  presente,   clic   fu  rifatto   e  messo 
in   buona   latinità   (in  quanto   alla  parte  iste- 
rica )  da  Giulio   Poggia.no,  a  cui  fu  detto  che 
prestasse   ajuto  il   card.'    Guglielmo    SiRLETO. 
Secondo  Barbier  {num.  19901)  vi  ebbero  parte 
Muzio  Calino,  e  Fra  Leonardo  De   Marims, 
domenicano,   che    insieme  col    FosCARARi,   e 
col  FoRERio,  suoi  confratelli,  corresse  puranco 
il  Glissale  Bomanum ,  al  dire  dei  PP.  Quelif 
ed  Echart   {toni.  Il,  pag.  229). 
Brevis    et    apologetica    tractaliuncula 


153 


BRE 

ile  peste,  ([lire  anno  iGjG  Meliten- 
sem  insulam  invasit  (anctore  Tho- 
niasio  BuscoMio,  soc.  Jesn).  Panor- 
tnij  tj'pis  Petti  de  Isola j  1681,  m-8.*' 

Brevis  explanatio  veteris  gemmse,  etc. 
(auctore  Antonio  Frane.  Vettori). 
Jìomce,  typis  Bernabò,  17 Sa,  in-^.'^ 

Brevis  instructio  ad  bene  meditandum. 
Romre,  typis  Zanetti j  1609;  et  Ibi- 
dem, tjpis  Corbeletti ,  i6?-8,  jV?-i6.° 
Fer/i/ BURONZO   (Gio.  Alberto). 

Brevis  instructio  facili  niethodo  ea 
complectens,  qua;  ab  accedentibus 
•ad  examen  Ordinum  suscipiendo- 
rum  scitu  magis  necessaria  cen- 
sentur  (auctore  P.  Carolo  Maria 
Gabrielli,  philippino,  bononiensi). 
Senogallicej  tjpis  Galvani j  lyBS, 
/n-i2.° 

Brevis  metliodus  et  praxis  visitandi 
Heremitas,  etc.  P^edi,  Croce  (La) 
del  Cristiano  ec. 

Bi'evissima  parafrasi  de'  salmi  di  Da- 
vid ,  interpretati  seguitamente  con 
il  loro  senso  letterale  ec,  tradotta 
dal  francese  (del  P.  Giacomo  Fi- 
lippo Làlemand  per  cura  dell' em.'^ 
card.*"  Annibale  Albani).  Part.  I  e 
IIj,  f^eneziaj  Baglionij  i  727,  /"-  i  2."; 
e  di  nuovo,  in  Urbino  ed  in  Milano. 

Era  già  stata  inserita  nel  lil)ro  col  titolo  -  Esercizj 
di  pietà  per  li  confratelli  dell'  adorazione 
perpetua  del  Ss.  Sagramento ,  instituita  in 
Soriano  l'anno  1723.  ec.  Roma,  Salvioni , 
1723,  m-ia." 

Brevissime  considerazioni  sulla  sordi- 
dezza del  peccato.  3fessinaj  presso 
Giacomo  Mattei ,    1 653 ,  in- 1 2." 

Sono  del  sac*  D.  Ignazio  Guglielmi,  siccome 
c'informa  il  Mongilore. 

Brevissimi  cenni  diretti  alla  gioventù 
che  frequenta  le  scuole  italiane, 
intorno  ai  varj  stati  che  da  essa 
possonsi  eleggere,  ed  alle  disposi- 
zioni con  cui  si  devono  abbracciare 
(del  marc.*^  Tancredi  Falletti  di 
Barolo).  Torino,  Marietti,  1837, 
m-if)." 


BRI 


BRIAN!  (Girolamo).  Della  storia  d'I- 
talia dalla  venula  d'Annibale  Car- 
taginese in  Italia,  che  fu  gli  anni 
del  mondo  3700,  sino  agli  anni  di 
Cristo  nostro  Signore  1527,  di  ec. 
Venezia,  appresso  Giovanni  Gueri- 
gli,    1623  e  1624,  toni.  2,  m-4.° 

Corse  voce  che  sia  opera  di  Giovanni  Briam  , 
fratello  di  Girolamo;  ma  e  probabile  che  am- 
bedue vi  avessero  parte. 

BRICITO  (Domenico)  (Giambattista 
Freschi).  Il  Trionfo,  panegirico  di 
ec.  in  lode  di  Girolamo  Zorzi  po- 
destà e  capitanio  di  Bassano.  {se- 
colo XFII). 

Briefe  aus  Berlin  iiber  verschiedene 
Paradoxe  diesen  zeitalters  {cioè: 
Lettere  scritte  da  Berlino  intorno 
a  diversi  paradossi  di  questo  se- 
colo)   (di  Carlo    Antonio    Pilati). 

Berlino  {Breslavia),    1784-85,  voi. 

o  o 
2,  in-o. 

BRIGIDA  (Santa).  Tesoro  celeste  di 
divozioni  cavato  da'  libri  delle  ri- 
velazioni di  ec. 

il  Questo  Tesoro  consistente  in  XV  orazioni  so- 
')  pra  la  passione  di  N.  S.  che  si  pubblicarono 
5'  sotto  il  mentito  nome  di  Santa  Brigida  dal  P. 
?»  Giuseppe  BoAFEDE  da  Lucca,  fu  fatto  im- 
jjprimere  in  Roma,  in  Venezia,  in  Napoli, 
vin  Benevento j  e  di  nuovo  in  Napoli,  per 
fi  Niccolò  Fallerei,  nel  1716,  dal  P.  Vincen- 
'?zio  Maria  de'  Nobili,  che  in  miglior  forma 
)jil  ridusse,  mettendovi  pure  in  fronte  una 
J5  prefazione ,  con  cui  molti  luoghi  ne  confutò 
jje  corresse  jj  (Mazzuchelli,  toni.  II,  pag.  1S42). 

BRIGNOLI  (Canonico).  Lettera  del  si- 
gnor ec.  sopra  la  macchina  elettrica 
ad  un  amico  suo.  Da  Venezia  li  25 
novembre  1747-  Verona,  pel  Ra- 
manzinij    174^?  m-4-° 

Venne  detto  al  Mazzuchelli  {Scritl.  d'Ital. ,  toni. 
II .  part.  IV,  pag.  2102)  che  sia  nascosto  sotto 
questo  liuto  nome  il  sig.  Giovanni  Cattaneo. 

BRILLANTE,  Acad."  Animoso  (Vale- 
riano  Castigliom,  abate  benedet- 
tino, milanese).  L'accoglienze  in 
cielo  (o  con  altro  consimile  titolo), 
versi  del  ec.   Pavia,  Bartoli,   161 8. 

BRIÌMANTIDE  (dott.*^  Giambattista  A- 


^54 

BRO 

baldi).  Lettere  di  sconto  di  ec.  Pisn^ 
nella  slamp.  di  Gio.  Paolo  Giova- 
nelli  e   Camp.,    1761,  in-/\.° 

Si   consultino   le   Noi',  leti,  di  Firenze,   anno 

17tìl,   col.   610-11. 

BRINACCIO  (Paolo),  napolitano  (P. 
Jacopo  Ll'brani,  gesuita).  Scintille 
poetiche  di  ec.  Napoli  3  per  il  Par- 
lino e  Miizjj    1690. 

BRITIUS  (Antonius)  BRADENSIS.  A- 
riadna  Rhetorum.  Taurini^,  apud 
Zappatnm,    i65i,  in-'ì.^° 

Fu  poi  ristampato  questo  libretto  col  vero  nome 
deir autore,  cioè  del  P.  Luigi  GiUGLARis,  o 
JlglarIj  nizzardo  di  patria. 

BROCCHI  (Giuseppe).  Annotazioni  al 
libro  dato  fuori  dal  signor  Jacopo 
Gatlolini  contro  la  vera  storia  di 
S.  Romolo,  vescovo  e  protettore  di 
Fiesole,  publicata  già  dal  signor 
dott.*^  Pier  Francesco  Foggiai,  ec. 
Senz'anno,  in-^.^ 

Benché  nell'avviso  delF editore  si  dica  che  Fau- 
tore di  queste  annotazioni  sia  D.  Giuseppe 
Brocchi;  pure  il  P.  Zaccaria  nella  Stor.  lett. 
d'Ital.,  voi.  VI,  pag.  862.  pretende  che  non 
sieno  interamente  di  lui.  Ma  gli  autori  del  sup- 
plemento alla  suddetta  Storia  letteraria  af- 
fermano risolutamente  che  tutte  sono  lavoro 
del  Brocchi. 

BROMATO  DA  ERANO  (Carlo). 

Nascondesi  sotto  questo  nome  il  P.  D.  Barto- 
lommeo  Carrara,  teatino,  bergamasco,  che 
publicò  : 
i.''  Dell'antica  preminenza  del  car- 
dinalismo,  di  ec.  Ravenna,  per  Ant. 
Maria  Landi,  17 56,  m-4-° 
2.°  Del  rispetto  alla  santissima  Co- 
munione, operetta  tratta  da  varj 
insigni  autori  per  uso  de'parrochi 
e  confessori  e  dell'anime  da  loro 
dirette.  Venezia,  per  Giovanni  Ra- 
dici,    1743,  /"-i2." 

Questo  libretto  fu  stampato  a  spese  dell'autore, 
il  quale  poi  cedette  le  copie  al  librajo  veneto 
Giovanni  Tavernin,  che  all'operetta  mutò  il 
frontispizio  e  la  lettera  dedicatoria,  apponen- 
dovi il  vero  nome  dell'  autore ,  e  cambiando 
Tanno  1745  in  174S. 

3.°  Storia  di  Paolo  IV,  Pont.  Mass., 
scritta  da  ec.   Tom.   1  y    Ravenna , 


BRU 
per  Ant.  Maria   Landi,    174^-  — 
Tom.  II j  Ivi,  per  lo  stesso,    1753, 

in-^." 
Dopo  qualche    tempo  l'autore   mandò  fuori  una 
aggiunta,  ossia  appendice.  Egli  (t'informa  nella 
prefazione,  delle  fonti  donde  trasse  le  cogni- 
zioni per  iscrivere  questa  storia;  per  il  che  ben 
«li    conviene   l'anagramma,   sebbene    non   in 
tutto  corrispondente,  di  Carlo  Bromato  da  E- 
rano,  che  significa  in  greco  un  cibo  tolto  da 
mensa  imbandita  a  spese  di  molti. 
BRONDOLILLO  (Pietro  Braccero,  si- 
ciliano, detto). 
Ha  lasciate   alcune    canzoni   siciliane,   impresse 
nelle  Muse  Siciliane.  Palermo,  164S,  e  di 
nuovo.  Ivi,  1662. 
BRONZINO  (Angelo    e  Cristoforo). 
Erano  della  famiglia  Albori,  zio  e  nipote,  pit- 
tori e  poeti  ambidue. 
BRU-BRU-KIR.  La  scelta  de'  nuovi  fi- 
losofi, e  Ulema,  di  ec.  Mendrisioj 
Landij    1817,  in-S.° 
Dicesi  fattura  dello  stesso  tipografo  Laudi. 

Vedi,  Risposta  di  Ali  ec. 
BRUGNOLIUS  (Antonius),   brixiensis. 
Hydrostaticse  disciplina  propositio- 
nes,  ab  eodem  in  Ducali  Coli.  INobb. 
Convict.  publicae  censurae  subiectae 
ac  vindicatae.  Adjecta,  mantissse  loco, 
acroasi  historica  et  critica  ad  eam- 
dem  disciplinam.  Parmae,  ex  Ro- 
sati tjpis ,    174^?   m-4-*' 
Il  P.  Jacopo  Belgrado,  gesuita,  quale  professore 
assistente  ,  stese  le  proposizioni  ;  di  esso  è  pure 
l'aggiunta. 
BRUNETTI  (  Orazio  ).  Lettere  del  sig. 
ec,   nelle  quali  con  molti  e  diversi 

soggetti si  tratta  di  tutto  quello 

chea  qualsivoglia  stato  d'uomini  per 
lettere  occorre  di    trattare,  ec.  Ve- 
nezia ^  all'insegna  del  Pozzo  (cioè: 
presso  Antonio  Arrivabene),   i54B, 
m-8.° 
44  Pare  che  da  Orazio  Lombardelli  vengano  attri- 
"buite  a  Remigio  Fiorentino;  ma  lo  Zeno  av- 
»  verte  che  avrà  forse  il  Lombardelli  inteso  di 
»>  qualche  altro  scrittore  dello  stesso  nome,  poi- 
M  che  molte  considerazioni  fanno   credere  fer- 
"  mamente  che  il  buon  Fra  Remigio  non  le  ab- 
»>bia  dettate,    e  che   il    loro    legittimo    autore 
>»  fosse  un  miserabile  luterano  «(Mazzuchelli, 
toni.   II,  part.  IV,  pag.  2177).   Noi   crediamo 


BRU 

però  che  sia  inulile  questione  il  conlendcre  di 
(jual  Remigio  Fiorentino  siano  esse  lettere, 
giacché  devonsi  avere  le  medesime  veramente 
per  composizione  del  Brunetti,  seguace  della 
riforma,  il  quale  ne  indirizzò  varie  a  V.  V.,  cioè 
al  vescovo  Vergerio,  che  a  quella   aderiva. 

BRUNI  (Antonio).  Le  Eroidi,  di  ec. 
Impresse  varie  volte. 

Il  Marini  pretendeva  che  fossero  di  sua  compo- 
sizione e  che  gli  fossero  state  rubate  (Crescim- 
beni,  Istoria  della  volgar  Poesia,  pag.  157). 

BRUNI  (Carlo).  Breve  pratica  per  l'ac- 
quisto della  perfezione,  data  in  luce 
ad  istanza  del  sac.^  D.  ec.  Palermo j 
per  il  Bisagnij    1664,  m-i2.° 

Benché  possa  apparire  che  questo  libretto  sia 
stato  composto  dal  suddetto  Bruni ,  pure  si  sa 
che  lo  scrisse  Girolamo  Caisnesi,  di  patria  ge- 
novese. 

BRUNO  (Teofilo).  Lettere  al  ch.°  P. 
Z.  {P.  Zaccaria)^  di  ec. 

Stanno  nelle  Memor.  del  Valvasense ,  tom.  V, 
part.  Ili,  pag.  51-46-65-65;  part.  IV,  pag. 
5S6-55.  Sono  forse  dello  stesso  P.  D.  Andrea 
Bina,  benedettino,  di  cui  si  difendono  due 
dissertazioni  fisiche. 

BRUNONIS  (S.),  carthusiani,  Opera 
varia. 

Tutti  que''  componimenti  che  si  ritrovano  stam- 
pali come  di  S.  Brunone,  certosino,  nel  terzo 
tomo  delle  opere  col  nome  di  questo  Santo,  im- 
presse in  Parigi  Tanno  1S24,  e  poscia  in  Co- 
lonia 1611,  eccettuate  due  lettere,  Tuna  scritta 
dall'eremo  di  Calabria  a  Rodolfo  il  Verde,  pro- 
posto della  chiesa  di  Reims,  e  T  altra  a' suoi 
monaci  abitanti  nella  Certosa  di  Grenoble ,  non 
sono  di  S.  Brunone,  certosino,  ma  bensì  di 
S.  Brunone  ,  astense,  vescovo  di  Segni.  Questa 
verità  oltre  all'essere  dimostrata  da  molti  codici 
antichi  e  dalla  conformità  dello  stile ,  fu  posta 
in  tutta  l'evidenza  dal  P.  D.  Mauro  Marchesi , 
mon.°  casin.*,  con  un  suo  storico  ragionamento, 
impresso  la  prima  volta  in  Roma ,  e  poscia 
premesso  alle  Opere  di  S.  Brunone  astense. 
Venezia,  1681;  Roma,  I68S;  Lione,  1678; 
e  nella  Bihl.  de'  Ss.  Padri,  tom.  XX,  pag. 
294  e  seg. 

BRUNOSINI  (Matteo).  Sotto  tale  ana- 
gramma publicò  Urbano  Simonetti 

\'  Arciscufia. 
Libretto  registrato  nelle  nostre  schede  che  non 

ci  indicano  la  fonte  dove  abbiamo  trovata   la 

presente  notizia. 

BRUPORTI  (Antonio),  ^/lagmmrwa  non 


J55 
BUE 

perfetto  di  Pietro  Brunati,  di  Noale, 
che  scrisse  in  poesia  vernacola  vi- 
centina: La  torre  di  Noal. 
BRUTO  DA  FANO. 

K  Bruto  Guarino,  da  Fano,  che  fu  segretario  in 
Roma  del  card.*  Caraffa,  e  scrisse  rime  sul 
mistero  dell'Eucaristia,  stampate  postume  in 
Perugia,  l'anno  1S95. 

Bruto  (II),  tragedia  di  m.r  De  Voltaire, 
tradotta  in  prosa  (dal  marc*^  Alfon- 
so Vincenzo  F0NTANELL1,  nobile  reg- 
giano e  vnoAonesG).  Bologna j  1747- 

BUCCABELLA.  Fedi,   BOCCABELLA. 

Bucolica  di  Virgilio,  tradotta  in  versi 
italiani  da  P.  G.  G.  G.  (P.  Gioa- 
chino Gabardi  ,  gesuita).  Carpi, 
1764,  m-S." 

Bucolica  (La)  di  Virgilio,  tradotta  in 
vei'si  sciolti  col  testo  latino  a 
fronte  (dal  marc.^  Antonio  Ghis- 
LiERi).  Bologna,  per  Agostino  Pi- 
sani,    1708,  in- 19." 

Appare  il  nome  del  traduttore  nella  seconda  edi- 
zione che  della  Bucolica  si  fece,  Ivi,  nell'anno 
1719  insieme  colle  rime  di  lui. 

BUDRIOLI  (ab.*^  Pietro  Andrea).  Scelta 
di    versi    d' illustri    poeti    viventi. 
Faenza  j   per    Girolamo    3Iaranti , 
1723-24,  tom.  2. 
La  raccolta  fu  fatta  da  Romualdo  Magnani,  da 
Loi'enzo  Zanotti  e  da  altri  poeti  faentini,  sde- 
gnati perchè  Eustachio  Manfredi  nella  scelta , 
detta  del  Gobbi ,  non  avesse  fatto  conto  di  loro, 
ed  avesse  trascurati  i  poeti  loro  concittadini.  E 
siccome  il  Manfredi  aveva  pubhcata  la  sua 
scelta  sotto  il  nome  di  Agostino  Gobbi,  pesarese, 
giovine  allora  studente  nel  collegio  di  Montalto 
a  Bologna;  così  essi  publicarono  questa  sotto 
il   nome    dell'  abate  Pietro   Andrea   Budrioli , 
di  Forlì,  che  non  vi  ebbe  parte  alcuna. 

Bue  (II)  pedagogo,  novelle  menippee 
di  Luciano  da  Firenzuola  (P.  ab.^  Ap- 
piano Buonafede,  o  Bonafede,  mo- 
naco celestino)  contro  una  certa 
Frusta  pseudoepigrafa  di  Aristarco 
Scannabue  (  Giuseppe  B aretti)  - 
Semibovemque  Firum^  semivirumque 
Bovem  (Ovidio,  De  arte  am.j  lib.  II). 
-  Senza  luogo  e  stamp.  (ma  Lucca), 
1765,  in-^."" 


J56 


BUL 


Fu  rislampalo    la   Venezia  da  Paolo   Colom- 
bani,  per  cura  di   due  monaci,  Tuno  ScOT- 
TONi,  e  Taltro  Facchinei,  come  ci  fa  sapere  lo 
stesso  Barelli  ne'  suoi  Discorsij  ma  in  questa 
edizione  veneta  la    novella    nona  fu  mutilata 
d'una  pagina  e  messa  in  fine. 
BufEer  (  Il  )  organizzato  alla  moderna 
ed  accresciuto  di  nuove  notizie  ec, 
opera  compilata  da  un  Elettore  del 
collegio    dei    Dotti    (ab.*^    Andrea 
RuBBi)  ad  uso  de' giovani  studiosi. 
Veneziaj,  Rossi j  i8i  i,  vo/.  3,  m-S." 
Buffone  (II)  di  nuova  invenzione  in 
Italia,   o  sia  i  viaggi  del  vagabondo 
Salsiccio  Salisburghese,  dal  tedesco 
portati  in  italiano  linguaggio,    de- 
scritti in  ottava  rima  ,  ed  illustrati 
d'annotazioni  dall'autore  del  tosca- 
nismo  (cioè  da  Benedetto  Marcello, 
patrizio    veneto).    Venezia ,    presso 
Antonio  Bortolij,  1740?  "i-8.°  Fedi,, 
Toscanisino  (II)  e  la   Crusca  ec. 
BUGONARO/rUODARODA  SAUDRIGO. 
La  Talia    (l'Italia)    descatigià   dai 
Franzuosi.   Vicenza j  Rossi ^   1799, 

m-8." 

L'autore  è  Carlo  Bonagurio,  medico  vicentuio, 
di  cui  si  hanno  altri  componimenti  in  fogli 
volanti. 

Bulla  Coen»  Domini  decasticho  suo 
ordine  comprehensa.  A  questa  suc- 
cedono: Quinque  casus  Summo  Pon- 
tifici intra  Italiam  reservati.  Irre- 
gularitates  ex  delieto.  Irregularitates 
ex   defectu.   Cuni  notis.    Oenuae. 

Si  riferiscono  colla  loro  spiegazione  in  tanti  di- 
stici. È  autore  di  quest'opuscoletto  il  P.  D.  Gi- 
rolamo Vitale  ,  chierico  regolare  teatino. 

Bulla  Julii  III,  Rom.  Episcopi,  qua 
Concilium  ad  kal.  Maii  rursus  fuit 
convoca  tum  Tridenti.  Cura  commen- 
tariolo  O.  Vidse ,  verso  ex  italica 
lingua.  [BasileaCj  apud  Oporinum) 
Anno  i55i;  —  et  iterum,  Tubingce^ 

1554,  m-8.° 
Alla  fine  della  seconda  edizione  si  legge  che 
Pietro  Paolo  Vergerio  compose  il  presente 
commentario  in  italiano,  e  che  Ottonello  Vida, 
giureconsulto  giustinopolitano,  lo  tradusse  in 
latino.  Sotto  il  nome  di  lui  celasi  probabilmente 
lo  slesso  Vergekio. 


BUM 

BUMALDl(Gio.  Antonio)  (Ovidio  Mon- 
talbani,  bolognese).  Sotto  il  pre- 
messo nome  questi  publicò: 
I."  Bibliotheca  Botanica,  seu  her- 
baristarum  scriptorum  promota  sy- 
nodia;  cui  accessit  individualis  gra- 
minum  omnium  numerosissima  no- 
menclatura. Collectore  Joanne  An- 
tonio Bumaldo.  BononiaCjtyp.  Hier. 
Victoris  Benatiij  1657,  in-2^.° 
Fu  fatta  ristampare  {Hagce  Comitum,  1 740,  in-\.") 
da  Gio.  Francesco  Seguier  di  Nhnes  (un  tempo 
ajutante  di  studio  del  famoso  marchese  Sci- 
pione Maffei),  col  vero  nome  dell'autore,  in- 
sieme con  quella  da  lui  compilata. 
2."  Formulario  economico,  cibario  e 
medicale  di  materie  più  facili  e  di 
minor  costo,  altrettanto  buone  e 
valevoli,  quanto  le  più  preziose,  da 
teoricbe  e  pralicbe  de'  più  saggi  an- 
tichi e  moderni  scrittori  raccolto 
per  opera  e  studio  di  ec.  Bologna j 
per  Giacomo  Monti ^  i655,  in-f\!^ 
3."  Mincrvalia  Bouoniensium  civium 
Auathemata,  seu  Bibliotheca  Bo- 
noniensis,  cui  accessit  antiquorum 
pictorum  et  sculptorum  bononien- 
siuDi  brevis  catalogus.  Collectore 
Joanne  Antonio  Bumaldo.  Bononicej 
typis  haeredis  Victovii  B enatii:,  1 64 1 , 
in-if\.'^ 

4.°  Il  Pestifugo  Esculapio,  cioè  Re- 
gole più  sicure  per  scampar  da  ogni 
contagioso  pericolo;  considerazioni 
di  ec.  Bologna j  pel  Monti j  i656, 
m-4.° 

5.°11  Vocabolista  bolognese,  nel  quale 
con  recondite  storie  ed  erudizioni 
si  dimostra  il  parlar  più  antico  di 
Bologna  lodevolissimo.  Dato  in  luce 
da  ec.  Ivi  j  per  lo  stesso  stampatore  j 

1660,    /«-I2,° 

Questo  libretto,  prima  che  fosse  aumentato  dall'au- 
tore, comparve  col  titolo  di  -  Dialogia,  owero 
Delle  cagioni  e  della  naturalezza  del  par- 
lare, e  specialmente  del  piii  antico  e  del 
pili  vero  di  Bologna.  Ivi,  per  il  Zennaro , 
16tt2,  m-4.° 

BUMALDUS  (Jo.  Antonius).  Fide  saprà. 


4  57 


HUO 
Buon  (II)  raziucinio  dinioslvafo  in  due 
scrini,   ossiaiK)  Saggi  critici  apolo- 
getici sul  famoso  processo  e  tragico 
fine  del   fu   P.Gabriele   Malagrida. 
F^enezia;  e  di  nuovo,  Lussano. 
Pel  primo  srrilto  è    autore  Gaetano    Forti;  ilei 
secondo,  il  P.  Giulio  Cesare  Cordara,.  gesuila. 
Nella  Biogr.  Una',  si  attribuiscono    amlìediic 
al  secondo  di  questi  autori. 
Buona  (La)  causa    già  difesa  dal  P. 
Contin,  contro   il  P.  Maaiaclii.  Te- 
nezia,    ^'J'j^- 
Versione  del  I*.  G.  M.  PiJATI  di  un  opuscolo  del 
V.  De  la  Borde.  oraloriano,  che  ha  per  titolo 
-  Principii  sull'essenza  delle  due  jìodestàj  - 
col  quale  suo  vero  titolo  si  ripuljlicò  la  tradu- 
zione del  PiJATi  suddetto  nella  Raccolta  d'o- 
puScoU  interessanti  la  religione  {Tom.  Ili, 
Fistoja  ,  17»4). 
Buona  (Della)    elezione  dello    stato, 
traduzione    dal    francese    (  del    P. 
Matteo  Gherardello,  gesuita). 
Buona  (La)  morte,  ovvero  Riflessioni 
e  pratiche  per  ben   morire  (del  ce- 
lebre   proposto     Stefano     Antonio 
MoRCELLi,  ex-gesuita).   T^edi^  Tri- 
duo per  la  festa  ec. 
BUONACCORSI.  Rime  di  Giovan  Gior- 
gio Trissino.  Vicenza,  perTolommeo 
Janicu lo  .    1529,  //i -  4 .° 
In  questa  edizione  dedicata  al   card.^  Ridolfi,  e 
non  a  Leone  X,  come  scrisse  Tab-'^Gio.  Bat- 
tista Casotti,  Icggonsi  alcuni  sonetti  attribuiti 
ai  due  Buonaccorsi  da  Montemagno;  e  come  tali 
osservansi   eziandio    impressi    nelle    loro  rime 
stampate  in  Firenze   nel  1718    per   cura   del 
mentovato  ab.  Casotti .  e  sono  i  sonetti  XXXIF, 
XXXIII,  XXXIV,  XXXV,  e  XXXVIII.  Inol- 
tre, parte  d'un  altro  sonetto  che   principia  - 
Dolci  pensieri  da  sì  dolci  lumi  -  che  fu  di 
poi  dal  Trissino  continuato.  I  detti  sonetti  ne- 
gli ottimi   codici,   e    singolarmente   in  quello 
della  Laurenziana ,   portano   in  fatti  il  nome 
del   3Iontemagno,    benché  i    primi  quattro  in 
alcuni  codici  s'attribuiscano  a  Nicolò TlNUCCl, 
che  fu  grande  amico  del  Buonaccorsi,  chiamato, 
dal  Casotti ,  il  Novello.   Furono  però  sempre 
stampati  col  nome  d'uno  de'  Buonaccorsi. 
BUOxXAFEDE  (Dolt.*").  /^ec?ij  AGANUTI 

(Ambrogio). 
BUONAMICI  (Castruccio). 
Il  nome  di  questo  celebre  Lucchese,  autore  dei 
latini  commenlarii  -  De  rebus  ad  f^elitras  gè- 


BUO 


slis.  e  De  Bello  Italico,  -  era  Pietro  Gii- 
SEPPE  Maria  :  ma  avendo  indossato  l'abito  mi- 
litare, prese  quello  di  Castruccio,  eccitato  dalla 
(ama  del  suo  concittadino  Castruccio  Castracani. 

BUONAMICI  (dott.*^  Carlo). 

Al  dire  degli  autori  degli  annali  Ecclesiastici 
di  Firenze  per  l'anno  I79t,  pag.  211,  si  na- 
sconde sotto  questo  nome  nelle  seguenti  due 
lettere  il  1'.  Martino  Natali,  scolopio. 

I."  Lettera  del  ee.  ad  un  amico  so- 
pra le  istituzioni  morali  di  Collet. 
Pavia,  1779,  m-8.° 
2.^"  Lettera  al  P.  Mamachi  sul  limbo 
de'  Ss.  Padri.  Fedi,  Riflessioni  so- 
pra il  Breve  di  Pio  VI  -  Super  so- 
liditate  ec. 

BUONAPARTE  (Jacopo).  Ragguaglio 
storico  di  tutto  l'occorso,  giorno 
per  giorno,  nel  sacco  di  Roma  del- 
l'anno 1527,  scritto  da  ec.  Colonia 
(edizione  fatta  in  Italia,  forse  in 
Lucca),    1756,  in-^.^ 

a  Questo  libro  non  è  altro  che  un  tessuto  di  al- 
J5  Imi  periodi  qua  e  là  raccolti  ed  insieme  ac- 
»?  cozzati,  quindi  una  frode  impudente  v.  Così 
Luigi  Gagnoli  nella  lettera  al  cav.^  Luigi  Bossi, 
in  séguito  al  Frammento  del  poemetto  inedito 
di  GmlamoVida,  'in['i[o\a\o:  -  XIII  Pugdurn 
cerlamen.  Mediolani,  Fusi,  I8I8,  m-s.",  pag. 
41  ;  in  prova  della  cjuale  asserzione  riporta  i 
passi  del  Guicciardini  e  del  Giovio,  copiati  dal 
compilatore.  Credesi  dal  Novellista  Fiorentino, 
che  l'editoi-e  rimanesse  ingannato  nell' attri- 
buirlo a  Jacopo  Buonaparte,  dal  vedere  ap- 
posto al  mss.  che  lo  conteneva,  il  nome  di  lui 
che  altro  non  indicava  che  il  possessore,  o 
il  copista  del  mss.  medesimo-,  poiché  Jacopo 
Buonaparte  di  S.  3Iiniato  fu  gentiluomo  vago 
di  possedere  memorie  o  libri  manoscritti  di 
qualche  stima,  e  gh  acquistava  o  comperan- 
doli, o  copiandoli  di  sua  mano;  e  perchè  non 
si  disperdessero,  0  dispersi  potesse  facilmente 
ritrovarli ,  vi  scriveva  talvolta  in  fronte  il 
proprio  nome.  Trovasi  quasi  sempre  unita  allo 
stesso  Ragguaglio  -  Appendice  storica  alla 
prefazione  del  libro  stampato  in  Colonia 
tanno  corrente  173G  col  titolo  di  Raggua- 
glio storico  ec.  per  sentire  di  schiarimento 
ad  alcuni  dubbj  sugli  antichi  nobili,  grandi 
e  magnati  al  tempo  della  Repubblica  Fio- 
rentina. Colonia ,  1 73G,  ^-4."  -  L'autore  della 
prefazione  del  Ragguaglio  ec.  (che  è  il  cav." 
Antonio  Filippo  Adami)  essendo  stato  attac- 
cato dal  iVovellista  Fiorentino  {anno  1788, 


158 


BUO 


iol.  195-209)  aggiunsevi  una  lale  appendirp. 
l'rovenifiite  dalla  libreria  Capponi  e&iste  nella 
f'aticana  una  storia  inedita  del  sacco  di 
Roma,  descritta  da  autore  anonimo,  segnala 
colle  iniziali  M.  A.  (Marcello  Alberino),  della 
quale  si  ha  pure  una  copia  nelf  archivio  se- 
creto Capitolino;  ma  non  vi  è  in  essa  storia 
un  solo  periodo  intero  che  sia  comune  col 
ragguaglio  sopraccennato  ;  è  più  breve  e  poco 
interessa  il  lettore,  riguardamlo  soltanto  la 
persona  dello  scrittore  o  di  suo  padre.  Anche 
nel  Telaggio  di  Francesco  Vettori  in  Alle- 
magna  {Parigi,  1837)  leggesi  alla  line  ag- 
giunto un  dialogo,  dove  parlasi  del  sacco  di 
Roma:  ma  T autore,  che  è  lo  stesso  Francesco 
Vettori,  vi  descrive  medesimamente  ciò  che 
accadde  a  lui,  testimonio  oculare  di  cosi  mi- 
serando avvenimento. 

f^edi,  Sacco  di  Roma  descritlo  dal 

Guicciardini. 

BUONCHIER.    Fedi,   BOUNCHIER. 

BUONI  (dott.^  Angelo)  (dott.^  Gia- 
cinto Castelli).  Conlroversia  me- 
dico-chirurgica. Feneziaj  per  Giro- 
lamo Bartoli. 

BUONINSEGNI  (Piero).  Istoria  Fioren- 
tina sino  al  i4>o,  scritta  da  ce. 
Parte  Prima.  Firenze,  per  il  Mare- 
scotti,  i58i.  —  Parte  Seconda,  dal 
i4 IO  sino  al  i46o.  Ivi,  pel  Lan- 
dini,    i63^,  m-4/* 

Neir  avviso  in  principio  della  seconda  parte  si 
nota  che  erroneamente  questa  Storia  fu  stam- 
pata sotto  il  nome  di  Piero,  essendone  autore 
Domenico  di  Lionardo   BiOMNSEGM. 

BUONSOLLAZZO  (Abate  di).  Breve 
ragguaglio  delle  costituzioni  delle 
badie  della  Trappa  di  Buonsol- 
lazzo  e  di  Casimari,  della  stretta 
osservanza  dell'ordine  Cisterciense, 
scritto  dall'ab.*^  ec.  Firenze^,  1718, 
m-8.° 

La  dedica  al  card.''  Annibale  Albani  è  sottoscritta 
da  fra  Giacomo  abate  di  Buonsollazzo;  è  noto 
però  che  quest'  operetta  fu  scritta  dal  celebre 
Lorenzo  Magalotti. 

BUONVICINI  (  Nicolò  ).  Ammaestra- 
menti per  la  santissima  comunione. 
{Secolo  xriL). 

Publicati  da  Francesco  Fantl'Zzi  ,  bolognese , 
prete  delf  oratorio,  sotto  il   mentovato  nome. 


BUS 

BL'OSO  TOMANI  (Tomaso  Blom).  Della 
compagnia  de'Tagliacaiiloni,  descri- 
zione universale  di  ce,  cittadino 
lucchese  .  nella  quale  appieno  si 
scuoprc  l'origine  e  progresso  della 
vita  loro,  opera  non  meno  cux'iosa 
che  dilettevole  ad  ogni  stato  di  per- 
sone. Fenezia,  per  Marco  Guarisco, 
1601,  in-/\P 
Fu  il  libro  ristampato  h'i,  Taimo  1664,  presso 

Camillo  Bortoli ,  in  ic." 
BURCHIELLA  (Antonio  Molino,  cogno- 
minalo), 
BURCHIELLO  (Domenico),  di  profes- 
sione barbiere;  e  Burchiello  fu  detto 
per  soprannome- 
Era  figlio  d'un  Giovanni  e  d'un'Antonia.  Non  si 
sa  con  certezza  di  quale  casato  egli  sia;  alcuni 
lo  dissero   Michele   Lonzj,  o  Lomri.  Si  con- 
sultino: Gamba  [Serie,  ÌXecliz.).;  Mazzuchelli, 
[Scritt.  d'Italia,  toni.  IV,  pag.  2435). 

Burchiello  (II)    di   Padova,  o  Nuovo 
lunario  per  l'anno    1759   in    terza 
rima    ( dell' ab,*^  Giovanni    Meschi- 
nello), 
BURONZO   (Gio.  Alberto).   Pratica  di 
ben    meditare  i    misteri  di    nostro 
Signore,  della  Beata  Vergine  e  dei 
Santi  :  raccolta  e  posta  in  luce  da 
ec,    canonico    della    cattedrale    di 
Vercelli,  Bonia  ,  appresso  Bartolom- 
meo    Zanetti,    1607;    e    di    nuovo, 
rivista  ed  ampliata ,  Ivij  per  lo  stesso, 
1609,   in-\6P',    Ivi j   per  il  Corbe- 
letti  ^   1628;  e  Firenze  j  per  Zanobì 
Pignoni,    1 63o ,   in-  i  2." 
Celasi  sotto  questo  nome  il  P.  Nicola  Berzetti, 
gesuita,  vercellese,  che  volle  cognominarsi  dal 
feudo  di  Buronzo,  titolare  della  sua  nobile  fa- 
miglia.  L'opuscolo   fu   tradotto   in   latino,   e 
stampato  in  Colonia  nel  1688,  e  forse  anche 
precedentemente  in  Roma  nel  1628.  Avvi  ra- 
gione almeno  di  dubitare  che  l'altra  operetta 
dello  stesso  P.  Berzetti  riferita  come  anonima 
dal    Sotvello    {Bibl.   Script.   Soc.  Jesu,  pag. 
624),  col  titolo  quasi  simile  di  -  Brei'is  instru- 
ctio  ad  bene  meditandum,  etc.  -  sia  la  slessa 
cosa  che  questa  Pratica. 
BUSDRAGUS    (  Gerardus  ).    Exemplar 
literarum  R.  D,  etc.  in  Episcopatu 
patavino  sufTraganeo  ad  illustrissi- 


CAC 

munì  U.  Fianciscuin  card.  Pisanuui, 
in  quibus  agitur  qua  nani  ratione 
pra^servari  possit  Italia  ne  luthera- 
nismo  inficiatur. 

Questo  Exemplar  è  una  lettera  in  data  di  Padova 
16  dicembre  1388.  Il  Clément  {Bihl.  Curieuse, 
toni.  V,  pag.  439  )  ne  vuole  autore  un  inqui- 
sitore d'Italia,  ed  altri  T attribuisce  a  Pietro 
Paolo  Vergerio;  ma  il  Mazzuchelli  {Scrittori 
d'Italia)  porta  opinione  che  sia  opera  del  sud- 
detto Busdraglii,  di  cui  porta  il  nome.  Noi 
aggiungeremo  che  il  Macerie  {Storia  della  Ri- 
forma  religiosa  in  Italia)  ci  dice  che  si  legge 
detta  lettera  ristampata  nel  toni.  I  dell'opera - 
Scriniurn  aiitiquitatum,  sìk'C  M  iscellaneaGro- 
ningana  nova,  collecta  a  Dan.  Gerdes  -  dove, 
benché  porli  apparentemente  il  nome  di  Ge- 
rardo Busdrago,  viene  a  Pietro  Paolo  Verge- 
rio attribuita. 

Businello  (II)  del  Sile,  e  suoi  efletti, 
lettera  di  P.  L.  (Pietro  Lucchesi, 
ingegn.*^  veneziano)  al  prof.'''  A.  Z. 
{Angelo  Zendrim).  Fenezia,  1 8 1 8 , 
m.8.° 


159 
CAC 

BUSOLIINI  (Stefano).  Midolla  lettera- 
ria della  lingua  italiana,  purgata 
e  corretta  da  ec.  Venezia)  Coleus 
1724,  m.8." 

Fra  Stefano  da  Loreggia,  minore  riformato, 
che  ne  è  autore,  prese  qui  il  cognome  che  a- 
veva  nel  secolo. 

BUSONI  (Giuseppe)  (P.Giovanni  Rho, 
gesuita).  Martirio  di  tre  Beati  della 
comp.^  di  Gesù,  Paolo,  Giovanni 
e  Giacomo,  giapponesi,  descritto  da 
ec.  Firenze  (forse  J^enezia),  appresso 
Simone   CìoUij    1628,  m-8." 

Forse  è  un'operetta  sola  attribuita  a  due  diversi 
scrittori  :  il  che  non  abbiamo  potuto  verihcare 
con  certezza. 

Vedij  Breve  relazione  della  gloriosa 
morte  e   martirio  ec. 

BUTTARINUS  (Annibal).  Fedi,  COR- 
RADINUS  (Annibal). 

B.  V.  Fedi,  Primo  volume  della  scelta 
di  Stanze  ec. 


c 


Cabala  (La),  comedia  {in  cinque  atti, 
del  marc.'^  Ferdinando  Obizzi,  pa- 
dovano). Padova,   Conzattij   1781, 
in-ii.'^ 
Dopo  la  comedia  (che  è  scritta  in  versi  sdruc- 
cioli), seguono  due  epistole  in  terza  rima  dello 
stesso  autore. 

CABOTA   (  Sebastiano  ).    Navigazione, 
di  ec. 

Sta  nel  tom.  II,  pag.  211,  ediz.  del  1383,  della 
Raccolta  del  Ramusio.  Non  è  del  Cabota, 
ma  d'incerto,  siccome  ci  fa  sapere  il  Fosca- 
rini  {Lett.  Ven.,  pag.  439,  nota  330 ).  Al 
dire  del  Martinioni ,  nelle  aggiunte  alla  Vene- 
zia del  Sansovino  {pag.  636)  il  volgarizza- 
mento di  quel  Viaggio  fu  fatto  da  Bartolommeo 
Dionigi,  da  Fano,  che  egli  mette  malamente 
fra  gli  Scrittori  Veneziani.  Ma  da  qual  lingua 
fu  tradotta  questa  l'elazione?  Si  consultino  le 
Dissertazioni  del  P.  abate  Placido  Zurla , 
tom.  II,  pag.  274  e  seg. 

CACCARONI  (ab.^  Andrea).  Osserva- 


zioni critiebe  clic    mostrano  essere 
millanteria    il     trionfo    del    dott.*^ 
Francesco  Tadini.  Lucca_,   iy53. 
L'autore  ne  fu  riputato  il  P.  Giannangelo  Serra, 

cappuccino. 
Caccia  del  divino  amore,  dialogo  (del 
P.  Pietro  Maria  Cicala,  della  comp.** 
di  Gesù).  Palermo j  Dell' Isoluj  1 674 , 
in-^."" 
Caccia  d'amore. 

Due  edizioni  esistono  di  Perugia,  in-z.°:  l'una 
riferita  come  stampata  l'anno  1323,  con  dedica 
ad  Eleno  Orsino  di  Girolamo  Cartolari  j  sul- 
l'appoggio della  (jual  dedica  varj  bibliografi 
fecero  autore  di  quest'operetta,  consistente  in 
LII  stanze,  il  mentovato  Cartolari;  l'altra  fu 
impressa,  senz'anno ,  per  Blanchinum  apud 
Leonem.  e  nel  primo  foglio  porta  in  testa 
questo  semplice  titolo  -  Ad  Phenicem  {sic)  Ve- 
natio.  -  La  dedica  del  Cartolari,  insieme  con 
le  suddette  stanze,  fu  ristampata  nell'edizione 
di  Venezia,  per  Vittore  Ravano  q.'"  Pietro, 


i60 

CAD 

nel  ì&sa,  uiiilameule  a\V Amore  di  Girolamo  Be- 
nivieni,  aJ  alcuni  capitoli  del  Bojardo,  a  varie 
poesie  di  Domenico  Baglioni,  dom.°,  e  ad  altre 
cose  poetiche j  di   che   formasi    una  raccolta, 
della  quale  si  conoscono  due  ulteriori  edizioni, 
pel  Zoppino ,  del  1S25  e  isso,  da  noi  posse- 
dute, ed  una  terza  del  1828,  rammentata  dal 
Quadrio,  che  sembra   credere   le  stanze  attri- 
buite al  Cartolari  essere  una  cosa   diversa   da 
quelle  contenute  nella  raccolta  di  cui  parliamo. 
Neir  edizione   del  1S53  si  viene   a  scoprire   il 
vero  nome  dell'  autore ,  leggendosi  avanti   le 
surriferite    stanze   -  Principio   della  Caccia 
d' Amore,  di  Egidio  -  vale  a  dire  di  Egidio 
Carisio,  di  Viterbo,  che  fu  poi  cardinale. 
Cacciatore  (11)  di  Eubea,  racconto  di 
Dione  Crisostomo,  volgarizzato  da 
F.  N.  (Francesco  Negri).  Venezia^, 
Picottij   1824,  m-8.° 
CACCIATORE  DI  LAGO  OSCURO-  Fru- 
gnolo degli   influssi. 
Bizzarro   almanacco  di  Geminiano   Mo?iTAN.^Ri, 

modonese. 
CACCIOPPIUS    (Jacobus).    Additiones 
ad  Concilia  famosissima  J.  C.  Qui- 
lelmi  de  Perno  Syracusani. 
Queste  aggiunte  furono   impresse  sotto  il  nome 
di  Jacopo  Caccioppi  neiropcra  intitolata  -  Con- 
Jlictus  Jurisconsultoriim  -  che  fu  stampata  in 
Palermo,  appresso  Pietro  Dell'Isola,  Fanno 
1662,  infogl.,  nel   secondo   tomo  dalla   pag. 
1S4  fino  aWsi  pag.  217,  perchè  trovate  fra' mss. 
di  luij  ma  si  venne  a  scoprire  in  séguito  che 
il  vero  autore  n'  è  Federigo  AuRiA ,  nobile  pa- 
lermitano. 
Caduta  (La)  del  conte  Olivarez  l'anno 
1 643  (del  P.  Ippolito  Camillo  Guidi  , 
domenicano).  Ivrea ^   i644>  '«-4- 
Avvene  un'edizione   colla   data  di    Fillaf ranca 
(credesi  Ginevra),  dello  stesso  anno,  con  ti- 
tolo di  -  Disgrazia  del  conte  Olivarez  ec.  - 
Fu  posta  anche  nelle  opere  di  Ferrante  Pal- 
lavicino, a  cui  venne  pure  attribuita;   ma  fu 
dal  Poggiali  {Memorie  degli  Scritt.  Piacent) 
con  buone  ragioni  mostrato  che  non  gli  appar- 
tiene. L'abate  Giuseppe   Muratori   {Storia  di 
Fossano ,  pag.  i2.z)  rammenta  un'opera  collo 
stesso  titolo,   senza  indicarci  ne  il  luogo,  ne 
Panno  della  stampa,  della  quale  egli  fa  autore 
un  conte  Emmanuele  Tesauro,  prete  secolare, 
fossanese  ;  ma   dubitiamo    che   s'  inganni,  se 
pure  la  Caduta  non  fosse  una   cosa  diversa 
dalla  Disgrazia. 
Caduta  (La)  del  gran  capitano  Beli- 
sario sotto  la   condotta  di  Giusti- 


CAG 

niano  imperatore,  tragedia  {in  prosa 
del  dott.*^  Giacinto  Andrea  Cicogjsini, 
^xoYGuWno).  Bologna,  Pisani,  1661; 
ed  in  Roma,   i663,  m-i2.° 
Caffè   (II),   opuscolo  (di  Michele  Sar- 

CONl). 
Sta  unito  ad  altro  opuscolo  col  seguente  titolo  - 
Historia  morbi  a  Sarconio  scripta  et  claris- 
simi  Tondi  testimonium.  Roma,  anno  ìtts. 
Caffè  (II),   o  sia  Brevi  e  varii  discorsi 
distribuiti  in  fogli  periodici,  Brescia, 
iy65   e    1766,  toni.   2,  ?72-4.°;   e  di 
nuovo,  F^enezia,  1766,  voi.  2,  in-S.'^; 
e  Milano  j  Silvestri,  i8o4>  ^oni.  2, 
m-4." 
Questo  interessantissimo  giornale  letterario  pu- 
blicato   sul  modello   dello  Spettatore  Inglese 
è  compreso  in  quattro   semestri,  ed  incomin- 
ciossi  a  stampare  nel  maggio  del  1764.  ì  nomi 
de' cooperatori  al  medesimo,   coli' indicazione 
dello  lettere  iniziali  con  cui  segnarono   i  loro 
articoli,  sono  i  seguenti:  A.  Alessandro  VERRI; 
B.  Baillou;  C.  Cesare  Beccaria;   F.  Seba- 
stiano Fra>'CI;  G.  Giuseppe  Visconti;  G.  C. 
Giuseppe  COLPAM;  L.  Alfonso  Lo?<GHl;  N.N. 
Luigi  Lambertenghi;  P.  Pietro  Verri;  ^.  Pietro 
Secchi;  X.  Paolo  Frisi. 
Cagliostro  (II),  comedia  in  cinque  atti 
in  pi'osa  (di  Natale  Roviglio).  Senza 
luoc^o ,    17915  m-S." 
Come  consta  dai  processi ,  il  vero  nome  di  Ca- 
gliostro è  Giuseppe  Balsamo,  siciliano. 

CAGNACCINI  (Alfonso). 
Sotto  questo  nome  publicò  Girolamo  Baruffaldi, 
seniore,  trentasei  stanze  nelle  Rime  raccolte  da 
Ippolito  Zanelli  per  le  nozze  del  principe  Fran- 
cesco di  Modena  e  di  Carlotta  Aglae  d'Orléans 
nel  172  0. 
CAGNACCINI  (Alfonso)  (Altro).  Fram- 
mento d'istoria  dell'antichità  della 
nobilissima  città  di  Ferrara.  J^ene- 

zia,  Vahasense,  1676,  m-4-° 
u  Non  già  il  Cagnaccini ,  ma  Pirro  LiGORio  ne  fu 
j?  autore.  Nell'originale,  che  si  conserva  nella 
5?  Biblioteca  di  Ferrara,  così  ha  il  titolo  -  Ori- 
bigine  et  antichità  di  Ferrara  di  Pirro  Li- 
5j  gorio.  Diedero  occasione  di  attribuirlo  piut- 
j?  tosto  al  Cagnaccini  che  al  Ligorio  quelle  pa- 
jjrole  che  nella  stampa  si  leggono  a  pag.  42: 
5»  Dentro  la  città  di  Ferrara  sulla  casa  del- 
5'  l'Obizzo  comprata  da  me  Alfonso  Cagnac- 
ci cino.  L'originale  dice  non  da  me,  ma  da  /«.'■, 
V abbreviatura  assai  praticata  in  que"  tempi,  la 
j/quale   significa   messere.  Sull'autorità   pure 


CAJ 

«del  mss.  suddetto  anche  il  mare*  Scipione 
j»Mafiei  (Osseri'.  lett.,  toni.  IV,  pag.  seo) 
»>  scopri  l'errore  delia  stampa.  Questo  fram- 
M  mento  fu  tradotto  in  latino  da  Bernardo  Mo- 
»> retto,  e  Gio.  Giorgio  Grevio  lo  inserì  nel  toni. 
"  VII  della  sua  raccolta  Tliesaur.  Antiquit.  et 
n  Histor.  Italice ,  ove  ne  è  fatto  autore  il  Ca- 
n  gnaccini  >5  [Memoria  favoritaci  dall'  abate 
Giuseppe  AntonelU ,  bibliotecario  in  Fer- 
rara). 

CAGNANI   (Eugenio).    Raccolta    d' al- 
cune Rime  di  Scrittori  mantovani, 
fatta  per  ec. ,  con  una  Lettera  cro- 
nologica, et    altre    Prose  et    Rime 
dello    stesso.    Mantova  ^   presso    gli 
Osanni  [sic) /rateili j  i6i2,  in-^.^;  e 
poscia  m-i2.^ 
«  11  Cagnani  con  queste  rime,  che  tutte  son  sue, 
"  ma  stampate  in  parte  sotto  i  nomi  di  alcuni 
jjsuoi  compatrioti,  cioè  di  Ferrante  Persia,  di 
"Pompeo   Soragna,   di  Gio.  Pietro   Stringari, 
'»  mercante  di  ferro,  di  Francesco  Varoli,  librajo, 
"di  Bonifatio  Leonardi,  tessitor  di  zendadi, 
j>  di  Antonio  Tamassia,  calzolajo,  e  di  Giacomo 
wGrigoletto,  venditor  di  cipolle,  volle  ridersi 
»  per  avventura  di  qualche  raccolta  de'  giorni 
suoi  »  (Quadrio,  toni.  II,  pag.  292). 

CAINETIUS  (Ananias).  Requesenius  ad 

examen,  seu  contritio  et  attritio,  prò 

Lupo  libellus  apologeticus.  ^^{«7^_, 

typis  Petri   Pauli    Castrati  3    16^5, 

m-8.° 

Il  nome,  sotto   cui  questa    difesa   fu  impressa, 

sembra  d'autore  ebreo  j  eppure   essa  è  fattura 

d'un   frate   eremitano,  cioè   del   P.  Giuseppe 

Sabbattim,  ravennate,  il  quale  aveva  publi- 

cata  la  vita  di  Cristiano  Lupo. 

Cajo  (Di)  Crispo  Sallustio,  della  Con- 
giura Catilinaria  e  della  Guerra 
Giugurtina,  libri  due  volgarizzati 
da  frate  Bartolommeo  da  S.  Con- 
cordio,  dell'ordine  de'  predicatori. 
Firenze j  per  Jacopo  Grazioli j  1790, 
m-8.° 

D  dott.*  Giovanni  ClOKi  vi  antepose  la  vita  del 
volgarizzatore,  e  v'aggiunse  le  illustrazioni  e 
gì'  indici. 

Fedi^  BARTOLOMMEO  DA  S.  CON- 
GORDIO. 
Cajo  (II)  Marzio Coriolano,  del  dott.^ 
P.  P.,  modonese  (Pietro  Pariati, 
reggiano,  che  dicesi  modonese  per- 
TOM.    I. 


461 
CAL 

che  dello  stato).   Bologna j   Costan- 
tino Pisarrij    '707,  m-i2." 
Cajo  Marzio  Coriolano,  tragedia  del 
signor  De  la  Harpe,    tradotta  dal 
francese  dal  dott.^  Ghioni,  ed  altre 
poesie  (dello  stesso  dott.®  Ghigni). 
lygi,  m-8.*' 
CALABRIA   (Giorgio).    È    Bernardino 
Regim  ,     minore    osservante ,    bre- 
sciano. 
CALAMO  (Biagio  De). 
Dice  il  Mongitore  ne"  suoi  Scrittori  smascherati 
(la  qual  opera    conservasi   manoscritta    nella 
publica  libreria  di  Palermo)  che  sotto  il  men- 
tovato finto  nome  soleva  nascondersi  Giacomo 
Badiale  (dott."  in  legge,  Acad."  Infecondo  del 
Platano ,  degli  Spensierati  di  Rossano ,  e  Pro- 
motore  della  Consulta  in   Roma   per  gli  Aca- 
demici  Pellegrini),  senza  però  manifestarci  il 
titolo  delle  opere  in  tal  modo  date   alla  luce. 
Contro  di   esso   scrisse  Andrea   Perrucci  la  - 
Biageide,    ad  imitazione  della  Cicceide,  - 
onde  rintuzzarne  la  maldicenza. 

CALANINI  (Nicolò),  Acad."  Unanime. 
Il  Pindo  in  Felsina,  sogno  di  ec. 
Bologna  j  presso  Gio.  Battista  Fer- 
roni j   idjz  ,  in-ii.^ 

"Sotto  tal  nome  si  ascose  Filippo  Ottam,  bo- 
"lognese,  che  nella  medesima  opera  si  mas- 
'5  cherò  altresì  col  nome  di  Plinio  Tigna  Pit- 
'■>tore  »  (Fantuzzi,  Scritt.  Bologn. .  tom.  V, 
pag.  209). 

CALATHEVO    DISPOTICO- 

Domenico  Pa>AUOLO  ,  medico  ,  romano  ,  che  , 
grecizzando  il  suo  nome  di  battesimo,  e  lati- 
nizzando il  cognome,  publicò  alcune  Osser- 
vazioni. 

CALBERTUS  (L.  Porcius)  I.  C.  Messa- 
nensis  (Albertus  Piccioli).  ^yXav.Dj- 
piov  (Philactérion)  adversus  Mamer- 
tin?e  immunitatis  calumniatores.  Ve- 
netiisy  ex  tjp.  Nicolai  Misserini  ^ 
1623,  m.4.° 

CALCHI  (Genesio).  Istruzione  pastorale 
al  clero  e  popolo  di  Lucca  per  frut- 
tuosamente valersi  de'  tesori  delle 
sante  Indulgenze.  Lucca,  per  Leo- 
nardo  Fienili r ini .    17 18,  in-S.^ 

Corre  sotto  il  nome  di  Genesio  Calchi,  che  fu 
arcivescovo  di   Lucca,  ma    al   riferire  del   P. 


162 

GAL 

Sarteschi  {De  Script.   Congr.   Mnlris  Dei, 
pag.  2Gl)  fu  distesa  e  scritta  dal  P.  Lodovico 
Maracci  il  giovane,  della   congr.''  de"  chierici 
regolari  della  Madre  di  Dio. 
Calcolo  (Del)    cabalistico    ec.  (opera 
dell' ab.^  D.  Gaetano  Marzagaglia). 
Verona  ^    Ramazzini ,    senza    data 
(1751). 
Calcolo  sopra  i  giuochi  della  Rassetta 
e  del   Faraone.   Aggiuntovi    un  E- 
stratto  di    lettera    sopra    il  giuoco 
publico  di  Venezia  (  dell' ab.'^  Giam- 
maria Ortes).    Venezia,  Pasquali ^ 
lySy,  m-4.°  pie. 
Calcolo  sopra   il  valore  delle  opinioni 
e  sopi*a  i  piaceri    e   i  dolori    della 
vita    umana  (dello  stesso  ab.*' Or- 
tes).  Venezia,  presso  Giambattista 
Pasquali,    1757,  m-4-°  pie- 
CALCOLONE  (Ettore), 
Questi  è  Carlo  Celano,  che  puhlicò,  cosi  masche- 
rato, le  seguenti  rappresentazioni  teatrali: 

i.°  Dall'amore  l'ardire.  Bologna, 
per  il  Longhij  i664;  ed  J^i,  per 
Giacomo  Monti,  1669,  m-(2.° 
2.°  L'  Ardito  vergognoso.  Napoli,  a 
spese  del  Bulifon,  1 663  ;  e  di  nuovo, 
Bologna,  Recaldini,  1679,  iti-ii.^ 
3.°  Chi  tutto  vuole,  tutto  perde, 
ovvero  l'Amante.  Napoli,  per  Mi- 
chele Luigi  Muzio,  17 17,  m-i2.° 
4.°  Chi  trionfa  morendo,  ovvero  il 
Casimiro.  Napoli,  a  spese  di  An- 
tonio Bulifon,  1676;  ed  li'i,  nella 
stamperia  di  Michele  Luigi  Muzio, 
1720,  in-12. 

5.°  Cielo  in  terra  per  la  nascita  del 
Redentore,  rappresentazione  di  ec. 
Napoli,  nella  stamperia  del  Trojse, 
1698,  in-ìi.*^ 

6."  Come  dispone  il  Cielo,  ovvero 
la  forza  del  sangue.  Napoli,  per 
Michele  Luigi  Muzio,  1696;  e  di 
nuovo,  1720,  in  12.° 
7."  Con  le  bui-rasche  in  porto,  ov- 
vero la  Zingaretta  di  Madrid.  Na- 
poli, presso  Carlo  Trojse,  in- 12." 
8.^  Il  Consigliere  del   suo  proprio 


CAL 

male,  ovvero  la  Rosaui-a,  Napoli, 
per  il  Parrino  ed  il  Muzio,  1690, 
in-i  2." 

9."  Gli  effetti,  ovvero  eccessi  della 
cortesia.  Napoli,  De  Bonis,  i664; 
Roma,  Dragonelli ,  1669;  e  Na- 
poli, per  il  Longo,  1670,  in-m.^ 
io.°  La  forza  della  fedeltà.  Napoli, 
a  spese  di  Antonio  Bulifon,  1676, 
m-i2." 

I  I .°  L' Infanta  villana. iVapo/ij  stam- 
peria di  Michele  Luigi  Muzio,,  1 7 1 9  ; 
in-i  2." 

I  2.^'  GÌ'  inganni  fedeli.  Napoli,  per 
Giacomo  Raillard,  1659;  ^^  ■^*^^^? 
senza  stamp.  ed  anno,  in-i7..° 
i3.°Non  è  padre  essendo  re.  Na- 
poli, presso  Novello  De  Bonis,  i663; 
Roma,  Moneta,  1669;  e  Bologna, 
per  il  Longhi,  sempi'e  m-i2.° 
i4-°  La  pietà  trionfante.  Napoli, 
ad  istanza  di  Antonio  Bulifon,  1 667, 
m-i2.° 

i5.°  Proteggere  l'inimico.  Napoli, 
per  Novello  De  Bonis,  i664;  Roma, 
per  il  Dragonelli,  1 699  ;  Napoli , 
ed  in  Bologna, per  Giuseppe  Longhi, 
1670,  m-12.*' 

CALDERIO  (Enrico). 

Il  Tomasini  {Elogia  et  icones ,  pag.  363)  vuole 
che  Alessandro  Carriero,  o  Carerio  sia  au- 
tore delle  cronache  mss.  sotto  i  nomi  del  sud- 
detto Enrico  Calderio  e  di  Teobaldo  Corte- 
lerio.  La  cronaca  attribuita  al  secondo,  cioè 
al  Cortelerio,  aUro  poi  non  è  in  sostanza  se 
non  la  copia  dell'antica  di  Giovanni  Noiso,  o 
Kaone,  e  la  prolungazione  di  essa. 

CALDIERA  (Braghin)  DE'FORABUSI, 
da  Bolzan. 

È  questi  Giambattista  Calderari,  cavaher  gero- 
solimitano. Un  suo  Sonetto  m  lingua  pavana 
caudato  in  risposta  al  Magagnò  sta  a  carte  77 
della  IV  parte  delle  Rime  di  Magagnò  (  Gio. 
Battista  M AGANZA  ) ,  Menon  (  Agostino 
Rava)  e  Begotto  {Bartolommeo  Ruvri- 
cHELLo).  Un  altro  Sonetto  del  Calderari  allo 
stesso  trovasi  a  carte  79;  un  terzo  Sonetto,  ed 
una  Canzone  sono  a  carte  78  e  79.  Inoltre  varie 
sue  poesie  mss.  inedite,  la  maggior  parte  me- 
desimamente in  lingua  pavana,  esistevano  nella 
libreria  di  sua  famiglia. 


i  (i  ;i 


CAI. 

Calendario  (II)   di  Coi'te  per  gli  anni 
1776,    1777,    1778,    1779,    1780, 
1781,    1782,    1783,    1784,     1785, 
1786,  1787,  1788,  1789,  1790  (di 
Angelo  ScuEDONi).  Parma,  stamperia 
Reale j  voi.    i5,   in-iQ).^ 
—  Lo  stesso,  per  l'anno  i  791  (dell'ab/" 
G.  CouNiA  ,  tizzanese,   e  del  signor 
Campani).   Ivi ^  come  sopra,  in-iif* 
Calepinus  septem  linguarum,  cura  Ja- 
cobi  Facciolati  emendatus.  Patavii, 
typis  Seminariij,    1779,  infoi. 
La  prefazione  a  nome  del  tipografo  è  del  doUore 
Francesco  Grossi,  paroco,  padovano.  In  essa 
si  fa  vedere  il  torto   che   ebhe   il  Gallicioli  di 
screditare  quel  lessico,  e  s'indicano  gli  errori 
ch'egli  stesso  aveva  commessi  nella  stampa  da 
lui  fatta  eseguire  in  f^enezia  Tanno  1778  del 
Calepino  medesimo. 
CALIGINOSO,    Acad.°    Gelalo    (Mel- 
chiorre Zoppio,  bolognese).  Il  Dio- 
gene   accusato,  comedia.   V^enezia^ 
per  Gasparo  Bindonij  1598,  /«-12." 
Abbiamo  dello  stesso   Zoppio  altre  rappresenta- 
zioni teatrali ,  publicate  ora  col  solo  nome  a- 
cadcmico,  ora  con  questo  accoppiato  al  vero. 

CALINDRI  (Seraflno)  (dott.*^  Giovanni 
Bianchi).   Memoria  di  ce,  sopra  il 
Porto  di  Rimini,  con  note  di  Marco 
Chilenio.  Pesaro j  1765,  m-4-*'  Vedi_, 
CHILENIO  (Marco). 
CALINI  (D.  Marco),   can."  reg.^  late- 
ranense.  Motivi  che  sforzano  a  du- 
bitare se  le  reliquie  scoperte  nella 
confessione  di  S.  Pietro  l'anno  1695 
siano  identiche  con  l'ossa  sacratis- 
sime  del  Padre  S.  Agostino.  Cremo- 
nUi  nella  stamp.  vescovile  di  Lorenzo 
Ferrari  a  s.  Matteo,  1703,  in  fògl. 
Questa   scrittura,   pub.'icata    sotto   il  mentovato 
nome,  è  del  P.  Bernardo  Trevisi,  gesuita.  Si 
consulti  il  Giornale  de'  lett.  d  Italia,  toni. 
Ili,  pag.  342  e  seg. 
CALIOPEO  (Lattanzio).  Cantica  di  ec. 
K  Gio.  Battista  LiviERA,  padovano,  autore  di  va- 
rie poesie  in  lingua  padovana ,   e  di  versi  fi- 
denziani. 
Calisto  in    Orsa,   pastorale  a    cinque 
voci,  ad  uso  di  scena.  V^enezia,  per 
Domenico  Lovisa^    '720,  /"-4-" 


GAL 


Nelle  .}femorie  per  seivirc   alia  Storia  Iettar, 
f'en.,  ari.  nS7 ,  toin.  X,  pag.  liJC,  se  ne  (a 

autore  Benedetto  Marcello,  patrizio  veneto. 
La  Drammaturgia  dell'  Allacci  {cdiz.  del 
I7ìJì;)  ralliibuisce  in  vece  a  Giambattista  Car- 
minati. 

Calligraphia   oratoi-ia   lingua;    gr.-ec.'P. 

1692,   typis   Seminarli  Patavini. 
Si  credette  che   fosse    lavoro   dell' ab.*  Giacomo 
Giacomelti,  padovano;  ma  è  fuor  di  dubio  es- 
sere stata  composta  da  Giovanni  I'osselio  ,  te- 
desco, che  l'aveva  antecedentemente  publicata 
in  HannoK'cr  nel  I602.  11  Giacomelli   ne  levò 
la  prefazione,  o  sia  Lettera  al  lettore,  ed  otto 
epigrammi,  fra'  quali  uno  greco  in  lode  dcl- 
r autore  e  in  commendazione  dell'opera. 
CALLIMACO   (Angelo). 
Forse   Angelo  Barboglitta  ,   messinese,  di    cui 
si  leggono  versi  latini  ed  italiani  nella  Collet- 
tanea  in  morte  di  Serafino  Aquilano. 
Callimaco  greco-italiano,  con  gli  epi- 
grammi. Parma,  nel  Re i^al  Palazzo 
costipi  Bodoniani j  MDCCXCIl  (1792), 
in  Jògl. 
Bodoni  ne  diede  tre  diverse  edizioni,  due  in  fò- 
glio, l'una  delle  quali   in    caratteri   unciali  o 
majuscoli,  la  terza  in  formato  di  4."  in  carat- 
teri minuscoli.  Consta  dal  libro  istesso  che  la 
traduzione    italiana    è  del   P.   Pagnini;   non  è 
però  sua   la  dedicatoria  in  versi  sciolti,  che, 
sebbene  sia  fatta  in  nome  del  Bodoni,  e  lavoro 
del  conte  Carlo  Gastone  Rezzomco. 
CALLIMACO  MILt  {anagramma  del  P. 
Camillo  Almici,  filippino), 
i.*^  Operette  di   ec. ,    indirizzate  al 
molto   rev.^  P.  Vincenzo  Domenico 
Passini,  dell'ord.^  de'  Predicatori  ec. 
Stanno  nel  tom.  XIII  della  Nuova  Raccolta  d'o- 
puscoli del  P.  Mandelli.   Venezia ,  Occhi , 
in- 12.° 

2."  Osservazioni  critiche  di  ec. ,  sul 
libro  intitolato  -  Dei  delitti  e  delle 
pene  ec. -stampato  nel  1764,  i«-8."; 
con  una  lettera  di  Bortolo  Gignani 
della  Stiva  (ab.^  Gio.  Battista  Ro- 
della)  che  serve  di  proemio  alle 
medesime;  ed  un  estratto  e  giudizio 
d'esso  libro  De' delitti  ec.  elicvi  si 
premettono,  di  Zaccheria  Gamuzoti 
Melloni  (conte  Giammaria  Mazzu- 

CHELLl).     I  765  ,    m-I2." 
Le^sfonsi    nella    Nuova  /{accolta  del  P.  Man- 


464 

CAT. 

ilelU,  toni.  Xlll,  pag.  f  e  seg.  -  L  estratto . 
che  serve  di  proemio  ec.  fu  stampato  senza 
saputa  deir  autore. 

3."  Risposta  di  ec.  a  Gaspare  Du- 
blino [ab.^  Giambattista  Bo DELLA) 
intorno   all'anima    umana. 

Sta  nel  toni.  X,  pog.  340,    della   Nuova  Rac- 
colta   d'opuscoli,    come    sopra,    yenezia , 
1765,  m-ie." 
Fedi,  DUBLINO  (Gaspare). 

CALLIMACO  NERIDIO  P.  A.  (P.  Tom- 
maso Ceva,  della  comp.^  di  Gesù). 
Filosofia  nuovo-antica,  di  ec,  libri 
sei,  portati  dall'esametro  latino  in 
versi  sciolti  dal  suo  compastore  e 
amico  Olpio  Acherontino  P.  A. 
(  cioè  da  Dionigi  Andrea  Sancas- 
sANi  ),  con  le  annotazioni  a  cadaun 
libro.  Venezia ,  presso  Cristo/òro 
Zane,    '73o,  m-S." 

In  fine  lo  stampatore  aggiunse  il  testo  ìsitino. 

CALLIMACUS  EXPERIENS  (Philippus). 
i.°Philippi  Callimachi  Experientis 
historia  de  bis  qui  a  Venetis  ten- 
tata suntde  Persis,  ac  Tartaris  cen- 
tra Turcas  movendis  eie.  Uagenoac, 
ex  officina  Secaviana,   anno    i533, 

Fu  poi  ristampata    nei  -  Commentarii    rerum 
Persicarum.. 

2."  Philipp!  Callimachi  Geminia- 
nensis  historia  de  Rege  Wladislao, 
de  dade  Varnensi.  AugustcB  Vindeli- 
coruin.  per  Sigisniundum  Grini  et 
Marcum  Wirsurig,  '5  19,  /«-4.°  Po- 
stea,   Cracovice,  ex  officina  Lazari, 

I."ggesi  ancora  inserita  nella  raccolta  delle  Cose 
[)n|;arifhe  impresse  in  Francjort,  nel  1600, 
presso  gli  eredi  di  Andrea   fVechelio .   in 
Jogh.  siccome  pure  dietro  la  Storia  di  Cro- 
merò, e  col  titolo  di  -  Epistola  de  clade  Far- 
«e7i5/,  nella  Cltrcnica  Turcica  del  Lonicero. 
Basilea'.  1388;  -  Item    Franco/urti ,    1S70. 
con  ahri  scritti  delle  cose  de'  Turchi. 
3.    Carmen  saphicum  in  vitam  glo- 
riosi martyris  S.  Stanislai  Episcopi 
Cracoviensis    etc.    Cracovice ,    apud 
Joanncm  Flallcr. 


4-°  De    gestis    Attila'    res 


Flai 


CAL 

noce,  per  Joanneni  Secariuìn,  i53o, 
i«-4.°;  Item  Franco  farti,  per  Weche- 
lium ,    i58i,  //i-8." 
E  puranco  nella  collezione  di  Giovanni  Sambuca, 
intitolata:  Bes   Hungariccev    nella    Storia  di 
Ungheria  del  Bonfini.  Hannovice,  I6O6,  in 
fol.y  e  Basilea;,  per  Barth.  Westemerum , 
iii4i,  in-^^ :  e  nella  collezione  col  titolo:  O- 
pus  historiarum  nostro   sceculo  convenien- 
tissimum,  a  carte  350. 
5."  Historia   Casimiri    Regis    Polo- 
niae,  et  Joannis  Alberti    ejus    filli. 
Francofurli ,    1601. 
E    inserita     puranco    ne'  Commentarii    rerum 
Persicarum.  Francofurti,  leoi,  infoi. 
6."  Ad  Innocentium  Vili  Pont.  Max. 
Januae   ortum,  de  bello  Turcis  in- 
ferendo,   Phil.    Callimachi    oratio. 
Cracovioe,    \^i^. 
Ritrovasi  anche  stampata  nella  storia  -  Philippi 
Callimachi  Experientis  historia  de  his  quce 
a  J^enetis,  etc.  {F^edi  sopra  in  quest'articolo, 
iV.  1.°).  Pietro  Pizarro  la  inserì  nella  sua  col- 
lezione -  De  stata   imperii  Osmanici  qualis 
ante  400  annos  fuerat. 
r.°  Philippi   Callimachi  Fiorentini 
in   Synodo  Episcoporura  de  contri- 
bulione  Cleri  oratio.   Cracovicef  ex 
officina  Lazari ,    [584,  in-^.*^ 
Questa  orazione  fu  puhlicata  da  Jacopo  Gorscio, 
ma  fallò  in  chiamarlo  Fiorentino,  essendo  stato 
Filippo  Callimaco  da  S.  Gemignano  in  Toscana; 
se  già  non  fosse  perchè  la  nobile  più  città  che 
terra  di  San  Gemignano  era  in  quel  tempo  sotto 
il  dominio  della  Republica  Fiorentina.  Colla  sud- 
detta orazione  recitata  in  un  sinodo  di  vescovi 
della  Polonia  ,  intese  Callimaco  di   esorlare  il 
Clero  a  contribuire  denaro  per  la  guerra  contro 
il  Turco.  Fra   le   lettere    del   Poliziano   stam- 
pate si  trovano  le  lettere  missive  e  responsive 
in  cui  il  Poliziano  ed  il  Callimaco  si  fanno  dei 
complimenti.  Dal   suddetto   Filippo  Callimaco 
devono   distinguersi  altri   tre  individui   nomi- 
nali o  cognominati  Caìlimachi,  e  vissuti  presso 
che  nella   medesima    epoca ,   cioè    Domenico 
Callimaco  ,    sanese  ,    Callimaco    Monteverde  , 
nativo   di   Mazzara ,  città  della  Sicilia ,  ed  An- 
gelo  Callimaco   anch'  esso    siciliano.  Ora   col 
nome    di    Filippo  Callimaco   volle    chiamarsi 
Filippo  BoNACCORSi  nel  fondare  con  Pomponio 
Leto,  o  sia  Giulio  S ASSEVERINO,  la  famosa  A- 
cademia  Romana,  in  cui   gli  Academici  ave- 
vano debito  di   deporre  il  vero  loro   nome,  e 
trasformarselo  con  prenderne  un  altro  foggiato 
alla  maniera  latina  o  greca.  11  BoDACCORSi  tras- 


GAL 

(brmossi  alla  maniera  greca,  e  si  chiamò  Cal- 
limaco ,  che  vuol  dire  Fausto,  Felice,  o  Buon 
combattente.  Il  soprannome  di  Esperiente  gli 
fu  aggiunto  a  motivo  della  sua   grande  espe- 
rienza negli  affari.  Si  consulti:  Ciampi  {Bibl. 
critica  delle  relazioni  dell'Italia  colla  Prus- 
sia, Polonia  ed  altre  parti  settentrionali, 
tom.  I ,  pag.  26  e  seg.)  ;  e  Zeno  {Diss.  foss., 
diss.  num.  98). 
CALLIROE  SEBEZIANA    (  Cecilia     De 
Luna  Folliero).    Il  viaggio  ,    canti 
due  di  ec.  Napoli j  stamp.  francese^ 
i83i.  in-'ò^ 
CALLIsiO  o  GALLISIO  IRMINEO  P.  A. 
(dott.®  Vincenzo  Marcarelli,  peru- 
gino). Ragionamenti  tre   su  di  al- 
cuni punti  particolari  spettanti  alla 
passione  di  Gesù  Cristo,  e  recitati 
nell'Academia   Civica    del  Verzaro 
da  ec.  Perugia  j  nella  stamperia  di 
Carlo  Baduelj   1793,  in-^.^ 
Dal  Vermiglioli   {Scritt.  Perug.,  pag.  80)  non 
appare   che  questi    Ragionamenti  abbiano  il 
nome   arcadico  del  loro  autore  ,  come  altrove 
abbiamo  trovato. 
CALLOUD  (Enrico),  parmigiano.  Let- 
tera di  ec.  al   signor  Pietro  Rubini 
M.  Y .  [medico  fisico)  intorno  ad  una 
controversia    risguardante  la  vagi- 
nale del  testicolo,  ed  altre  scoperte 
anatomiche.  Parma,  1789,  m-8.° 
Enrico  Calloud,  di  cui  prese  in  imprestito  il  nome 
il  dott.'  IVIichele  Girardi,  era  suo  discepolo  ed 
amico. 
CALPHURNIUS  (Joannes)  BRIXIENSIS. 
È  Giovanni  Planza  Rufinoni  che  fu  editore  di 
varj  classici  latini,  publicati  nel  secolo  XV,  ed 
autore  di  alcune  poesie  latine. 
CALTRI  (Gabrio).  Sermoni  d'un  Lom- 
bardo ,    anagrammatizzato    Gabrio 
Caltri    (Carlo    Brigati,    milanese). 
Milano,  Manini,   1829,  m-i2.° 
Calunnia  (La)  convinta,  cioè  Risposta 
ad  un  libello  publicato  dai  difen- 
sori de'  riti  condannati  della  Cina 
sotto  il  titolo  di  -  Lettere  d'avviso 
d'un  buon  amico  al  dottore  di  Sor- 
bona ec.  (del    P.    Giacinto    Serry, 
domenicano).  Torino,  per  Giovanni 
Fontana,  senz'  anno,  m-12." 
I  PP.  Quetif  ed  Echart  non  rammentano  il  pre- 
sente libretto  di  questo  loro  confratello. 


465 
CAM 

CALVICIO,  o  CALVIZIO  (Angelo  Mi- 
chele Salimbeni). 
Forse  Calvicio ,  o  Calvizio  era  un  nome  fanu- 

gliare  e   domestico    del  casato   SALlMBEm,  in 

prima  de'  Vaseu. 

CALZANTI  (DE')  AGRESTINO.  Fedi, 
AGRESTINO  DE'  CALZANTI. 

Camaretta  (La)  di  Meneghitt  in  con- 
versazion  sora  do  letter,  vunna  del 
Scolaer  al  scior  abbae  Isepp  Parin, 
l'oltra  del  Maisler  al  scior  Carl'An- 
toni  Tanz  (  di  Domenico  Bale- 
strieri). Milan,  par  Antoni  A gnell, 
1760,  m-8." 

CAMBIO  GRAZIADEI  (Giuliano  Bon- 
CAMBi,  detto) 

CAMBOBLASCON,  antico  Re  Etrusco 
(Gio.  Battista  Passeri).  Risposta  di 
ec.  a  Teodorico  re  de' Goti,  intorno 
al  goticismo  dell'antica  lingua  dei 
Toscani. 

Sta  a  pag.  743  e  seg.  del  tom.  V  dell' /stona 
letteraria  d' Italia  del  P.  Zaccaria. 

Camera  (Della)  et  statua  della  Ma- 
donna chiamata  di  Loreto,  la  quale 
è  stata  nuovamente  difesa  da  Fra 
Leandro  Alberti,  bolognese,  e  da 
papa  Giulio  III;  con  un  solenne  pri- 
vilegio approvalo.  Nell'anno  MDLIIII 
da  Tuhinga  ai  XF  di  ottobre  =. 
iSeguezzrLa  traslatione  miracolosa 
della  casa  della  Beata  Vergine  di 
Loreto  tolta  di  parola  in  parola  da 
una  scrittura  ec. 

Questa  operetta  anonima  dell'  apostata  Pietro 
Paolo  Vergerio,  fu  da  noi  veduta  in  Zurigo 
legata  insieme  con  altri  di  lui  eretici  opuscoli. 
Fu  ristampata,  tradotta  in  latino,  da  Ludovico 
nipote  del  sopra  nominato  Vergerio,  il  quale 
vi  pose  una  lettera  in  data  di  Tuhinga ,  i  ^hre 
1334.  Anche  nel  primo  tomo  (il  solo  impresso) 
delle  Opere  del  suddetto  apostata  si  riproduce 
quest'opuscolo. 

CAMERANO  (Il  Conte  di)  (Federico 
AsiNARi,   conte  di   Camerano). 

Cameriera  (La),  comedia  del  signor 
N.  S.  (Nicolò  Secchi).  Venezia,  per 
Cornelio  Arrivabene,  i583;  ed  Ivi, 
per  Fabio  ed  Agostino  Zoppinij  nel- 
l'anno  medesimo;  e   appresso  Bar- 


466 

CAM 

iolommeo  Carampello j,  i^yy,  m-12,"; 
e  appresso  Alessandro  De  Vecchi  ^ 

1606,  m-i2.° 

È  in  prosa  col  prologo  in  versi  sdruccioli. 

Cameriera  (La)  in  puntiglio,  dramma 
giocoso  per  musica  (di  Vincenzo 
Bosi).  Ferrara,  Fornarij  1 766,  m-8." 

CAMERS  (Joannes). 

È  Giovanni  Ricuzio,  camerinate,  frale  france- 
scano ,  che  lo  Sbaraglia  (Sappi,  ad  ÌVacldin- 
gum,  pag.  43S)  non  teme  di  asserire  essere 
ia  medesima  persona  chiamata  Giovanni  Pino. 
Delle  diverse  opere  latine  di  lui  si  può  vedere 
r  elenco  nel  citato  supplemento. 

Camerti-Umbri  (Dei),  dissertazione 
apologetica  storico-critica  (dell'avv." 
Pier-Antonio  Fkasca).  Camerino j per 
il   Gori,    1780,  m-8.'' 

CAMILDO  AFBISIO.  Vedi ,  Lamento 
di  Cecco  da  Varlungo  ec. 

CAMOLLI  (dott.*^  Anastasio).  Osserva- 
zioni critiche  del  dottor  ec.  alle 
Instituzioni  filosofiche  del  P.  Fran- 
cesco Jacquier. 

Leggonsi  in  uno  de' torneiti  àtW^  Miscellanee  di 
Lucca.  Il  nome  è  finto,  e  vi  si  nasconde  Tab.* 
Gio.  Antonio  Battarra,  riminese. 

Campagna  (La)  della  Russia,  narra- 
zione circostanziata  del  cav.*^  Euge- 
nio Labaume,  volgarizzata  dal  fran- 
cese (per  cura  di  Gio.  Battista  Ga- 
sPARi).  Venezia j  Parolarij  18 15, 
part.  2,  m-8.";  e  l'anno  stesso  di 
nuovo  j  Napoli. 

Campagna  (La),  poemetto  per  nozze 
(di  Aui'elio  de' Giorgi  Bertola). 
Siena  j    1777,  in-^.'^ 

Campana  a  martello.  Detegantur  Jideli 
populo  vulpesj  quce  vineani  Domini 
demoliuntiirj  monenlurj  eie.  Encyol. 
Clemen.  XIII  ad  omnes  Episcopus 
1766.  Roma,   1790,  m-8.^ 

Ne  è  autore  Tab.*  Nuvoletti,  già  segretario  di 
monsignor  Gabrielli. 

CAMPEGGI  (cav.*^  Sigismondo),  anco- 
nitano (P,  Santo  MoRiALEs,  dell'or- 
dine de'  Predicatori  ,  veneziano). 
Enormità  inaudite,  nuovamente  u- 
scile  in  luce  nel  Cristianissimo  Re- 
gno  di   Francia    contro    il  decoro 


CAM 

dell'Apostolica  Sede  Romana,  in 
due  libri  intitolati,  l'uno:  -  Del- 
l' arrogante  potestà  de  Papi,  in  di- 
fesa dell' immunità  della  Chiesa  Gal- 
licana, -  e  r  altro  :  -  Del  diritto  della 
regalia  che  tiene  il  Re  Cristianissimo 
Jure  Coronae,  indipendentemente  dai 
Sommi  Pontefici,  di  conferire  henefi- 
cii  ecclesiastici,  eziandio  in  cura  di  a- 
nime  con  podestà  maggiore  di  quella 
de'  Vescovij  ed  eguale  a  quella  dei 
PflDìj- colle  contrarisposte  del  cav.^ 
ec.  alla  curiosità  di  tutta  Europa 
dopo  la  Dea  liberatrice.  Francfort, 
per  Giorgio  Betlingen,  1649,  *'^"4-" 

Campo  (II)  Campidoglio ,  panegirico 
nella  traslazione  del  capo  di  S.  Mas- 
similiano, cittadino  ed  arcivescovo 
di  Palermo  (composto  dal  P.  Ja- 
copo Siracusa,  della  comp.^di  Gesù). 
Palermo j  Bossi,   1608,  i/z-4.° 

Campo  di  Marte,  ovvero  le  tre  Po- 
tenze atterrate  politiche  e  morali. 
Milano j   1 69 1 . 

Scrive  il  Colta  (Museo  Novarese,  pag.  235): 
"Quell'anagramma  {GV ori  fallaci  notano, 
'>  si  muore)  che  si  legge  a  pie  dello  scudetto 
»>  posto  nanti  del  frontispizio  deir  opuscoletto 
»>  riferito  ci  addita  il  nome  del  compositore  di 
'jesso,  che  è  Fra  Agostino  Nicola  Morello, 
'ideila  terra  di  Suzzogno  nella  Valle  Sirena, 
"rehgioso  dell'ordine  di  Sani' Agostino  della 
»  Congregazione  di  Lombardia  jj.  Non  si  arriva 
a  costruire  l'anagramma  indicato  dal  Cotta,  se 
non  ommettendo  la  lettera  li  del  verbo  muore, 
e  cambiando  la  lettera  O  finale,  del  cognome 
Morello,  nella  I.  Qualora  però  il  nome  del 
Morello,  0  Morelli,  non  fosse  Agostino  Ni- 
cola, ma  sibbene  Michel'Angelo,  come  lo  chia- 
ma il  Colta  in  principio  dell'ara.  Morello, 
in  allora  non  reggerebbe  più  l' anagramma.  La 
terza  parte,  che  contiene  La  potenza  contrita, 
non  fu  impressa,  ed  esisteva  nel  convento  del 
l'Incoronata  in  Milano. 

CAMPO  FREGOSO    (Antonio)  (Anto- 
gnetto  da  Campo  Fregoso,  lo  stesso 
che  Antonio  Fileremo  Fregoso,  ge- 
novese). 
Ha  alcune  opere  in  versi.  Appartiene  pure  alla 
medesima  famiglia  Baptista  Fulgosus  (  cioè 
Battista  Fregoso,  0  Campo  Fregoso)  che  scrisse 
•  Auteros.  sive  de  Amore,  italice.  Mediolani 


CAiV 

Pacìiel.  1496,  m-n."  -  De  dictis  factisfinc 
niernorahilibus  coUcctanea,  a  Caiìiillo  Glii- 
lino  latine  fncta ,  libri  IX.  -  o  la  l'ita  di 
Martino  V,  Sommo  Pontefice,  -  olire  alcune 
rime.  Camillo  Ghilini  fii  figlio  di  Gio.  Jacopo, 
uomo  di  lettere.  Fin  da  quando  viveva  Camillo 
cadde  il  dubio  che  Gio.  Jacopo  fosse  slato  il 
traduttore  dell'opera  suddetta  di  Battista  Fre- 
goso.  Certa  cosa  è  che  Camillo  confessa  di 
aver  posto  mano  a  questa  versione  in  tenera 
età,  e  che  a  ciò  fare  fu  stimolato  dal  padre. 

CAMPOLINI  (Fabricio)  (La  Mothe  le 
Vayer).  Discours  de  la  contrarietà 
d'humeurs  qui  se  trouvent  entre  de 
certaiues  natious  ,  singulièrement 
entre  la  francoise  et  l'espagnole , 
traduit  de  l'italien  de  etc.  Parìs, 
i636,  m-8.'' 

Siccome  alcuno,  ingannato  dal  nome,  potrebbe 
essere  tratto  in  errore ,  credendo  che  sia  opera 
d'autore  italiano;  perciò  ne  abbiamo  fatta 
menzione.  E  dessa  opera  originale  francese. 

CANABORGHI  (Lucio)  (P.Carlo  Am- 
brogio CucHiNi,  barnabita).  Rime 
sopra  l'Immacolata  Vergine  e  Madre 
di  Dio,  alla  stessa  dedicate  da  ec. 
Milano j  Malatesta,   lyiS,  m-12." 

CANALDO  (Vito)  (P.  F.  Donato  Calvi, 
da  Bergamo).  Dolcezze  amare,  opera 
di  ec.  Finale^  per  Matteo  Spinola^ 
1643,   m-i2.*^ 

CANDELORO  LELI  (Nicolò  Dello  Re). 
Parere  di  ec.  sopra  il  modo  di  me- 
dicare le  ferite  (o  con  altro  somi- 
gliante titolo).  Stampato  in  Napoli. 

Candidi  ricordi  per  saggiamente  ac- 
casarsi, usciti  a  volo  di  candida 
penna  di  celato  autore  (Luca  Ma- 
joli).  Milano j  per  Filippo  Ghisolfi) 
1645,  part.   2,  i/i- 12.° 

CANDIDO  (Liberio)  (P.  Francesco  x^n- 
tonio  Zaccaria).  Discorso  delle  per- 
secuzioni della  Compagnia  di  Gesù, 
tratto  dalla  vita  di  S.  Ignazio  del 
P.  Bartoli,  con  prefazione  e  annota- 
zioni di  ec.  Stampato  circa  il  iy6i. 

CANDIDO  DI  COSMOPOLI  (P.Costan- 
tino RoTiGNi,  cassinese). 
I.*'  Lettera  di  ec.  a  Rambaldo  No- 
riniene,  o  sia  Risposta  alla  lettera 


167 
CAN 

del   revisore  delle    osservazioni   del 
P.   Canto  va. 
Sta  in  line  del  tom.  IH  delle  Lettere  di  Ram- 
baUio  Norirnene. 

2."  —  contro  la  Storia  del  popolo 
di   Dio   {del  P.  Berruyer). 
V-  inserita  nella  XXIV  fra  quelle  del  mentovato 
Rambaldo  Norimene. 

3.     —  seconda,   sul   medesimo   ai'- 
gomento. 
Sta  nel  Supplemento  alle  Memorie  pei-  servire 
alla   Storia   letteraria  ,    che  stampavansi   a 
Venezia. 

4°  —   terza,  come  sopra, 
lì  unita  ai  Sentimenti  di  alcuni  soggetti  riguar- 
devoli  intorno  lo  Storico  del  Popolo  di  Dio. 
Venezia,  Occhi,  1737,  in-4.",  a  cui  sono  pure 
aggiunti  gli  Ain'crtimenti   teologici  dati  da 
Pliilochristo.  catechista,  a  chi  legge  Ustoria 
del  Popolo  di  Dio  del  P.  Isacco  Giuseppe 
Berruyer,   della  compagnia  di  Gesìij  ope- 
retta, della   quale    non    si   è   potuto    scoprire 
fautore. 
CANDIDO  FILALETO.  Orazione  nell'e- 
sequie del  principe  di  Melfi  Andrea 
Doria,    viceré    di    Sardegna,    fatto 
dalla  famiglia    Doria    nella  Chiesa 
di  S.  Matteo    di    Genova    a'  io  di 
marzo  i64o.  Geno^'aJ  per  Pier  Gio- 
vanni  Calenzani ,  in-^.^ 
Fu  questa  Orazione  publicata  col  surriferito  nome, 
sotto  il  quale  soleva  nascondersi  il  P.  Andrea 
Bianchi,  gesuita,  genovese. 
Fide,  CANDIDUS  PHILALETHUS- 
CANDIDO  FILALETO  (Altro). 
Secondo  la  Pseudonimia  del  signor  Lancctti   è 
Andi'ea  Barbazza,  bolognese.  Questa  notizia 
è  per  lo  meno  dubiosa,  stantechè  ne  FOrlandi, 
ne  il  Fanluzzi  (Scritt.  Bologn.)  fanno  men- 
zione che  il  Barbazza  abbia  preso  questo  finto 
nome. 
CANDIDUS    (Johannes).    Commcntarii' 
Aquilejenses.  Fenetiisj,  pei'  Alexan- 
driim  de  Bindonisj    i52.,   infoi. 
Accusato  il  Candido  da  Giuseppe  Colloredo  d'a- 
ver rubato  la  sua   storia   da   quella   di  Pietro 
Passerino ,  viene  in  ciò    difeso  dai   Fistulario 
nel  suo  Discorso  sopra  la  Storia  del  Friuli. 
FI  Tramezzino    stampò    nel  1344  questi  Com- 
mentauii  tradotti  in  italiano.  Assicura  il  Ma/,- 
zuchelli,  che  una  parte  di  essi  usci  dalla  penna 
di  Gregorio  Amazeo. 
CANDIDUS   (Petrus  Candidus  Decem- 
BRius).  De  genitura  hominis,  edeiite 


168 

CAN 

Angelo  Tiphernate.  Sine  ulta  nota 
(sed  Jiomaej  charactere  Joh.  Besi- 
cherij  circa  an.  1490),  in-^.^ 

CANDIDUS  ADINIVA  GRANANESIUS  N. 

S.  Inscriptiones  et  subscriptiones  Ju- 

stinianeae  codicis  a  typographorum 

incuriis  vindicatse  a  Candido  Adi- 

niva  Grananesio  N.  S.  Sine   annoj 

in-^y 

Colla  ridondanza  di  qualche  lettera ,  ne  esce  Di- 

DACO  ViDAMo  Aragonexsi  N.  S.,  cioè  NeapoU 

Sacellano. 

CANDIDUS  ALETHINUS.  Ad  illustrissi- 
mum  et  doctiss.  virum  Josephuin 
Antoninum  de  Comitibus  S.  Blasii, 
epistola  adversus  controversiam  de 
auctore  mss.  de  rebus  Rheginis  a 
CI.  Frane.  Ferrante  prò  Job.  An- 
gelo Spagnolio  intentatam. 

È  del  P.  D.  Benedetto  Tromby  ,  e  trovasi  a  piedi 
della  Risposta  ad  un  anonimo  Certosino  ec. 

CANDroUS  PARTHENOTIMUS  SICU- 
LUS  (P-  Franciscus  Burgius  ,  soc. 
Jesu). 

i.°  De  pietate  in  Deiparam  ampli- 
ficanda,  dissertatio  duplex,  in  qua 
duplex  explicatur  et  vindicatur  vo- 
tum  prò  tuenda  ejusdem  Deiparse 
immaculata  conceptione  susceptum. 
Panormij  typis  Angeli  FelicellcE  ^ 
1741,  m  4.^ 

2.°  Votum  prò  tuenda  immaculata 
Deiparse  conceptione  ab  oppugna- 
tionibus  recentioris  Lamindi  Pri- 
tanii  vindicatum.  Dissertatio  tbeo- 
logica.  Panormij  {vpis  Angeli  Feli- 
cellce,  ly^C), in-S^Fide^  LAMPRIDII 
(Antonii).  De  superstitione  vitanda, 
etc.  —  LAMINDI  PRITANII.  De  in- 
genlorum  moderatione,  etc. 

CANDIDUS  PHILALETHUS  (P.Andreas 
Bianchi,  soc.  Jesu,  genuensis),  che 
in  tal  modo  coperto  fece  stampare: 
i.  Beati  dolores  epigrammatis  ex- 
pre&si.  Genucc,  i653,  m-8.° 
2.**  De  cambio,  tractatus  brevis  at- 
que  dilucidus,  in  quo  ejus  essentia 
et  juslitiadeclarantur,et  impugnan- 


CAN 

tium  argumentis  respondetur,  etc. 
GenucBj  typis  Benedicli  Guaschi ^ 
i652,  m-8.° 

3."  De  optimorum  praxi,  disputatio. 
Genuce y  1642;  Matritij  apud  Di- 
daciini  Diaz  de  la  Carreera^  i645; 
et  CremoncBj  apud  Pauluni  Picero- 
nuni  bibliopolani ,  1646,  j!>/-8.°;  — 
et  additis  ejusdem  tribus  apologiis 
diverso  tempore  editis.  Genuas  j 
1 65 1-52,   in-^f" 

4.*'  Pii  mores  et  sancti  amores  epi- 
grammatis expressi.  Genuce^  ex  tj'p. 
Benedicti  Guaschi j  1 652-53,  m-8.° 
5.°  De  praescientia  Dei,  ac  praede- 
stinatione,  disputatio.  GewucPj  apud 
eumdenij  i656,  m-8.*'  Kedij  CAN- 
DIDO FILALETO.  Orazione  ec. 

CANDIDUS  SINCERUS  PARMENSIS.  Fi- 
de, VICECOMES   (Livius), 

CANFRESCO  PURESATI  (conte  Fran- 
cesco Pertusati).  Le  monache  in 
disordine,  jjoemetto  di  ec.  Monaco 
{Milano),    1774,  i«-8.° 

L'autore  compose  pure  -  Le  monache  in  gala, 
e  Le  monache  in  iscompiglioj  -  poemetti  che 
esistono  mss.  nella  Biblioteca  Ambrosiana,  pro- 
venienti dalla  raccolta  Bellati,  spettante  a  cose 
patrie. 

Cangeler  (  El  )  della  Badia  dì  Mene- 
ghitt  ec.  Fedij  Badia  (La)  di  Me- 


neghitt  ec. 


Cangiamento  (II)  di  sei  insigni  Pro- 
babilisti in  Probabilioristi  (del  sac.*^ 
Pietro  Ballerini,  veronese).  Ferona_, 
1736,   in-il.'^ 

Cani  (De'),  dissertazione  terza,  ora- 
ziana di  L.  M.  O.  (Mons.^  Luigi 
Martorelli  ,  esimano).  BomOj  1 8 1 4> 
m-8." 

Canones  et  decreta  Sacrosancti  oecu- 
nienici  et  generalis  Concilii  Tri- 
dentini sub  Paulo  III,  Julio  III, 
Pio  IV  Pont.  Max.  Index  dogma- 
tum  et  reformationis.  BomcBj  apud 
Paulum  Manutium  Aldi  F.  in  aedi- 
bus   Populi  Romani j    i564,  infoi. 

Diconsi  stesi  da  Paolo  Manuzio,  di  cui  è  cogmto 
il  valore   nella    lingua    latinaj  il    Lagomarsioi 


CAN 

però,  nelle  noie  Me  Epìstole  Poggiane,  tenia 
(li  distruggere  questa  supposizione,  inclinando 
a  credere,  benché  noi  dimostri  chiaramente, 
che  sieno  compilali  da  mons.*  Angelo  Massa- 
RELLO,  che  era  pure  valente  latinista,  e  che 
Al  uno  de'  Segretarii  del  Concilio  di  Trento. 

CANONICI  SPALATINI  (  Can.  Theol. 
Juan.  Francisci  Zinsmaister)  ,  De 
veri  cognilione  et  ignoratione,ex  S. 
Augustino  doctore  maxime,  docu- 
menta, hsereticorum,  et  peccatorum 
materialium  defensoribus  praesea- 
tala.  Palava ,    '7B1,  m-8.° 

CANONICUS  ROMANUS  (Petrus  Mal- 
Lius  ).  Basilicse  veteris  Vaticanse  de- 
scriptio,  auctore  romano  ejusdem 
Basìlicae  canonico,  cum  notis  ab- 
batis  Pauli  De  Angelis.  Bonice,  1 646, 
in  JòL 

CANONISTA  (UN)  SUBALPINO  (arcipr.^ 
Gio.  Battista  GuADAGNiNi  )  fa  l'ana- 
lisi del  processo  Moladori  compilato 
jiella  curia  Vescovile  di  Brescia  per 
ordine  di  mons.^Nani:  lettere  quat- 
tro. Italia  (o  piuttosto  Brescia,  pel 
Vescovi),   1801,  voi.  4}  m-8.*^ 

Cantalicii  Episcopi  Atriensis  atque 
Pinnensis,  de  bis  recepta  Parthe- 
nope,  Gonsalvise,  libri  quattuor. 
Vide^  Francisci  de  Petris  epigram- 
raata  ec. 

Cantata  a  due  voci,  fatta  rappresen- 
tare dagli  Acaderaici  Fisiocritici  in 
occasione  della  pompa  funebre  del- 
l'illustriss."  e  virtuosiss."  signor  li- 
berto Benvoglienti,  vicecustode  della 
Colonia  d'Arcadia  in  Siena.  Siena^ 
per  il  Quinza^    17 33,  zw-ia." 

Composta  dal  dott.*  Ottavio  Nerucci,  sanese,.  pro- 
fessore di  medicina  nella  patria  Università. 

Cantata  a  quattro  voci  in  occasione 
della  festa  da  ballo  fatta  per  S.  A, 
S.  il  Duca  regnante  di  Wirtemberg 
e  Teck,  dalli  NN.  HH.  (Nobili  Huo- 
mini)  deputati  in  Venezia  nel  teatro 
di  S.  Benedetto  il  giorno  1 1  febbraro 
1 767.  appresso  Luigi  Favini. 

È  solo  detto  essere  la  poesia  del  C.  G.  G.,  le  quali 
»igle  dinotano  il  conte  Gaspare  Gozzi. 


U9 

CAN 

Cantata  da  recitarsi  nel  Palazzo  Apo- 
stolico la  notte  del  SS.  Natale  l'anno 
1731,  musica  di  Benedetto  Micheli, 
romano.  Roniaj  slamp.  Apostolica, 
/Vi-4.'' 

L'autore  è  Bernardo  Bucci,  segretario  del  car- 
dinale Acquaviva. 

Cantata  eseguila  in  Corone  nel  dì  na- 
talizio di  S.  A.  R.  Carlo  Emmanuele, 
principe  di  Piemonte  (del  teologo 
Giuseppe  Antonio  Cauda).  Torino, 
1783,  m-4.« 

Cantata  per  musica  a  due  voci ,  in 
occasione  di  una  publica  academia 
di  poesia  sulla  origine  de'  fonti... 
tenuta  da'  convittori  del  Collegio 
Reale  di  Prato  sul  principio  del- 
l'anno scolastico  1782-83.  Firenze j 
stanip.  Bonduccianaj    1782,  m-4.° 

Oltre  la  Cantata  di  cui  è  autore  il  can."  Vincenzo 
Mazzini,  di  lui  pure  sono  le  poesie  recitate  dai 
Convittori. 

Cantate  morali  per  musica  da  can- 
tarsi nella  chiesa  di  S.  Giuseppe  di 
Carpi  l'anno  17 12.  Ivij  per  il  De- 
gni j,   17 12. 

Quelle  contraddistinte  colle  lettere  N.  N.  sono  del 
proposto  Giani orenzo  Mam>elli,  carpigiano. 

CANTELLI  (Caesaris)  (Raphaelis  Ca- 
stelli, ex  soc.  Jesu).  Consultatio 
de  praesentia  proprii  parochi  in 
Sacramento  Matrimonii. 

CANTELORI  (Felice).  Memorie  isto- 
riche  della  terra  di  Cesi,  raccolte 
da  ec.  Roma ,  per  Nicolò  Angelo 
Tinassi ,    1675,  //z-4.° 

Chi  publicò  la  Risposta  alle  suddette  Memorie, 
cioè  Riccardo  Angelo  Bruni,  mette  in  dubio 
che  il  Cantelori  ne  fosse  autore. 

Canti  cinque  della  guerra  delle  Mo- 
sche e  delle  Formiche,  ridotta  in 
ottava  rima.  Venezia,  pel  Ciotti, 
1625  ,  m-i2.° 

"  Quest'' opera  fu  composta  in  versi  Ialini  da  Na- 
')tale  Coisti.  Forse  Fra  Serafino  Croce  ne  fu 
"il  traduttore,  che  in  fine,  per  occasione  di 
«scusare  le  voci  di  Fato  e  simili,  si  chiama 
"Correttore  in  Venezia  <«  (Quadrio,  tom.W, 
pag.  782). 

Ganti    militari    (del     sac.^    Vincenzo 


i70 

CAN 

D'Alberti)  per  la  rassegna  di  Val- 
Bi-enna.  Al  magnifico  Pietro  Ca- 
millo Ema,  capitano  e  primo  con- 
sigliere. Olh'one  {LugnnOj  Agnelli), 
1796. 

Canti  spirituali  in  lingua  siciliana  so- 
pra alcuni  mistcrii  dellaB.V.  e  di 
C.  N.  S.  (di  Gio.  Battista  Romano 
Colonna,  cav.^  palermitano).  Pa- 
lermo j,  appresso  il  Cirillo j,  i635, 
in-r>. 

Dopo  la  morte  delT  autore  si  fece  una  scelta  dei 
suddetti  canti ,  e  col  nome  di  lui  si  rislara- 
parono. 

Cantico  (II)  delle  benedizioni  nel 
giorno  dell'  incoronazione  del  no- 
stro signore  papa  Urbano  VII!  alli 
29  di  settembre  nel  principio  del- 
l'anno  quarto,  1626.  —  Poesia  in 
lode  dell'  inchiostro ,  dedicata  al 
signor  Giorgio  Coneo,  gentiluomo 
scozzese.  Romaj  appresso  Giacomo 
Mascardi  j    1626. 

Queste  due  operette  clie  trovansi  unite  vengono 
attribuite  al  chierico  regolare  barnabita  V.  D. 
Carlo  Bossi  ^  milanese. 

CANTINI  (Borati i)  Fiorentini.  OEstrum 
poeticum.  F^arsaviae,  177I5  /Vi- 12." 
Sotto  tal  nome,  che  era  quello  di  uno  degli  im- 
piegati negli  uffici  della  Nunziatura  di  Polonia, 
si  nascose  mons.^  Angelo  DiRlM ,  colà  Nunzio 
Pontificio,  indi  cardinale. 
Canto  in  ottava    rima    in  cui   si  de- 
scrive   l'assedio  di    Modone,    e  la 
guerra  fra  il  Turco  ed  i  Veneziani. 
Senza   luogo,  anno  e  stanip.,  in-^.^ 

Edizione  eseguita  dopo  il  isoo,  essendo  stata 
presa  da  Turchi  in  detto  anno  quella  città. 
Ad  abbondanza  facciamo  menzione  di  questo 
poemetto,  giacche  l'autore  si  appalesa  nelFul- 
tima  ottava,  ove  leggesi:  Di  ca  Cortesi  son 
Marsilio  Li  pò. 

Canto  natalizio,  o  sia  Genetliaco  (del 

P.   Luigi  Valmarana,  della    comp.^ 

di    Gesù,    vicentino). 

Nulla  possiamo  aggiungere  per  riguardo  al  titolo  , 

perchè  nulla  di  pii^i  ci  fanno  sapere  gh  autori 

di  storia  letteraria. 

Canzone  inedita  di  Dante  Alighieri  in 

lode  della  Vergine  Madre,  tratta  da 


CAN 
un    codice    della    R.  Biblioteca   di 
Parigi,   ed  illustrata.    Padova,  coi 
tipi  della   Dlinerva,    iBBq,  m-8." 
Questa  Canzone,  stampata  due  volte  nello  stesso 
anno,  sfuggì  alTabate  Marsand,  che  con  tanto 
agio  potè  esaminare  i   codici   italiani   esistenti 
in  Parigi.  Nella   prefazione,  gli  editori  C.  G. 
(Campi  Giuseppe),  D.  F.  A.   (dott.^  Ferrari 
Antonio),  D.T.  P.  (dott.'' Torracciiini  Pietro) 
conformano  delle  ragioni  critiche  che  militano 
per  crederla  composta  dal   celebre   proscritto. 
Le  note  unite  al  testo  sono  del  primo  editore, 
che  anche  lo  trascrisse. 
Canzone  (di    Giovambattista    Palma) 
in  lode  della  signora  Giovanna  Ca- 
raccioli,  duchessa  di  Castel  di  San- 
gro  ec.  Napoli,  per  il  Roselli,  1693, 
m-4.° 

—  (dello  Stesso)  in  lode  di  D.  Ge- 
ronimo Onero  Canaviglia,  marchese 
di  S.  Marco  ec.  Napoli,  per  il  sud- 
detto, 1693,  m-4-° 

—  (dello  Stesso)  nelle  nozze  del  si- 
gnor Duca  di  Castel  di  Sangro,  e 
la  signora  Donna  Costanza  Ruffo. 
Napoli,  pel  suddetto,  ifìgS,  in-^.^ 

Canzone  in  morte  del  dottissimo  M. 
Domenico  Veniero.  Senza  nota  tipo- 
grafica, (Del  secolo  XFl) 

Secondo  ne  fu  scritto  al  P.  Merati ,  questa  Can- 
zone è  di  Celio  Magno,  veneziano. 

Canzone  in  morte  della  contessa  Lu- 
crezia Bardi,  nata  marchesa  Ginori. 
Firenze,  Stecchi  e   Pagani,   1776, 

E  del  dott.*"  Lorenzo  Pignottl  Non  si  vede  ri- 
prodotta fra  le  sue  poesie. 

Canzone  in  morte  di  Ranuccio  II  Fai'- 
nese  (di  C.  Aquitaneo).  Napoli, 
1695,  i«-4-° 

Canzone  (del  conte  Fabio  Caramdini, 
modonese)  per  il  quinto  ingresso 
al  Confalonierato  di  Giustizia  del 
marc.'^  Senatore  Luigi  Albergati  Ca- 
pacelli   nel  terzo  bimestre  del  1747- 

Canzone  (di  BartolommeoToRTOLEXTi, 
teologo  veronese)  per  la  fabrica  di 
S.  Andrea  della  Valle.  Bontà,  ap- 
presso Lodovico  Grignani ,  1627, 
/>/-4.'^ 


474 


CAN 

Canzone  (di  Domenico  Bartoli)  per 

la    professione  di   D.  Carlo  Maria 

Berozzi  nella  Certosa  di  Pisa.  Lucca^ 

per  il  Marescandoli  e  fratelli,  1 68 1 , 

Canzone  per  la  venuta  dell' eccell.° 
signor  D.  Lorenzo  Onofrio  Colonna, 
principe  del  Romano  Soglio  e  Gran 
Contestabile  del  Regno  di  Napoli, 
al  governo  di  Capitano  generale  e 
Viceré  nel  medesimo  (di  Filippo 
D'Anastasio).  Senza  luogo  ed  anno 
(ma  Napoli,  circa  il    i68^),  in-t^.^ 

Canzone  per  la  vittoria  alle  Curzolari 
(di  Celio  Magno,  veneziano).  Senza 
luogo  j  anno  e    nome  di   stampatori 

(che  furono  i  fratelli  Guerra). 

Fu  inserita  poi  nel  Canzoniere  deir  autore.  Co- 
mincia -  ^/7rf7e ,  o  Muse,  i  chiusi  fonti,  a- 
prite,  ec. 

Canzone  per  le  nozze  di  Tizio  e  Berta 
(di  Luigi  Uberto  Giordani).  In-?>.^ 

Canzone  sopra  la  vittoria  ottenuta  dai 
Cristiani  contro  i  Turchi  il  dì  y 
di  ottobre  del  1 5^1  (di  Ottaviano 
Maggi  ,  veneziano  ).  Senza  luogo  j 
anno  e  nome  di  stampatole j  in-^.^ 

Canzonetta  spirituale,  composta  da 
persona  divota  (ab.^  Gaetano  Volpi) 
in  onore  del  glorioso  confessore  di 
Cristo  S,  Martino.  Padova,  Cornino j 
senz'annOj  in-S.'^ 

Canzonetta  spirituale  per  la  nascita 
del  bambino  Gesù.  In  foglio  volante 
a  tre  colonne. 

È  di  Suor  Francesca  del  Gesù,  e  fu  varie  volte 
stampata  dal  Cornino  di  Padova. 

Canzonette  ed  ariette  sacre  e  morali 
su  quasi  tutte  le  migliori  arie  mu- 
sicali e  correnti,  per  innocente  ed 
utile  ricreazione  della  cristiana  e 
pia  gioventù.  Vicenza  j  per  Fran- 
cesco Modena j    1786,   m-12.*^ 

Le  raccolse  il  P.  Carlo  Barrieri,  delF  Oratorio. 

Canzonette  e  strambotti  composte  per 
il  magnifico  messer  L.  G.  da  Ve- 
iiecia  (Leonardo  Giustiniano).  f^e~ 
netìa^  per  Zorzi  de  Rusconi  _,  a  dì 
xml  Noy.   MDXyilI^  inS."" 


CAP 


Canzonette  per  le  nozze  Zanuzzi  Polo. 
Venezia  tipogr.  D^Alvisopoli  j  1826, 
m-i6." 
Colle  sigle  G.  Z.  (  Gaspare  Zaffasi  )  appiè  delh 

dedicatoria. 
Canzoni,    ovvero  Odi   spirituali,  ag- 
giuntevi le  note  musicali. 
Furono   composte   dal   P.   Giovanni   Camerota  , 
gesuita,  pugliese,  aitine  di  promuovere  lo  stu- 
dio delia  dottrina  cristiana. 
Canzoni  VI  in  morte  di    Luigi  XVI 
(ab.^  Francesco  Maria  Franceschi- 
Nis,  udinese). 
Canzoni  scelte  di  Anacreonle  con  tre 
pezzi  scelti  àiAV Iliade  d'Omero,  il 
tutto  nuovamente  tradotto  dall'ori- 
ginale testo  greco.  Venezia^  Occhi, 
1765,  m-i2." 
Il  traduttore  è  il  P.  Cristoforo  Ridolfi,  gesuita, 
e  le  due  prefazioni  sono  del  P.  Carlo  Borgo, 
del  pari  gesuita  {mss.  Fantuzzi). 
Canzoni  spirituali  ad  uso  delle  mis- 
sioni ne'  villaggi  e  terre  di  campa- 
gna accomodate  a  quelle  dell'ufficio 
della  Chiesa  ec.  qui  raccolte  affine 
di  facilitare  di   queste    l'uso    e    la 
intelligenza  presso  le  persone  idiote. 
Trento,   stamp.    Paonianaj,    i'j5^, 
m-i2.« 
Versione  di  Teresa  Belli  ,  di  Trento  ;  vi  è  dirim- 
petto il  testo  latino. 
Canzoniere   (II)  d'Orazio    ridotto   in 
versi  toscani   (da  Stefano  Pallavi- 
cini, di  Salò).  Stampato  in  Lipsia j 
per  Giorgio  Saalbachj    1736,  m-8." 
Avvene  ima  ristampa   eseguita  in  fenezia  nel 
1743  dal  Pasinello,  il  quale  ebbe  sott'occhio 
un  esemplare  postillato  e  corretto  dair  autore. 
Fu  la  presente  traduzione  poscia  riprodotta  fra 
le  Opere  dell' autore. 
Canzoniere  per  la    gioventù  italiana. 

Lugano 3  Raggia^    iy^4- 
Ne  fu    compilatore    Tavv."  Luigi  Orici,   parmi- 
giano. 
CAPACCII  (Julii  Csesaris). 

i."  Neapolitanse  historise  (et  totius 
fere    Campanile).  Tomus    Primus. 
Neapolij  apud  Jacobum   Carlinunij 
1607,  m-4-" 
2."    Puteolana     historia  :    accessit 


172 

GAP 

ejusdetn   de   balneis   libellus.   Nea- 
poli,  apud  Vilalem^  i6o4,  ^^'4°  fig- 

Assicura  il  Toppi  essere  ambedue  le  opere  fatica 
di  Fabio  Giordano,  e  d'averne  veduto  T ori- 
ginale mss.  nella  libreria   de''  f-hierici  regolari 
teatini.  Il   Langlet    dice   che   il  Capaccio  non 
fece  che  tradurle  in  latino.  Col  nome  del  Ca- 
paccio comparve  pure   in  italiano  la  seconda 
opera. 
CAPARBIO,  Acad.°  Insensato,  di  Pe- 
rugia   (Pandolfo   Sprani).  I  rivali, 
comedia.  Cesena,,  per  Tommaso  Fa- 
beriij   1617,  in-S.° 
CAPELLA  (Filippo). 
Dal  carteggio  del  P.  Merati  con  Isidoro  Bianchi 
(esistente  nella  Biblioteca  Ambrosiana)  veaiamo 
in  cognizione  che  il  sopra  mentovato  Filippo 
Capella  publicò    con   solenne   plagio  un  libro 
composto  dal  P.  Antonio  Maria  Bonnucci,  ge- 
suita.  Insieme  al  titolo  dell'opera,  ignoriamo 
pure  se  T  opera  sia  scritta  in  latino  od  in  ita- 
liano. 
CAPELLA  (Janus).  (TEgidius  Menagius) 

(Baillet,  pag.  5  39). 
Capi  (I)  d'opera    del  Teatro    antico 
e  moderno,  italiano  e  straniero  ec. 
Homaj    1772,  m-4-"   Kedi,  Teatro 
(Sul)  ec. 
CAPIDURI  (  Hieronymi  ),  commentaria 
in  libros  Rhetoricorum  Ciceronis  ad 
Herennium.  f^enetiis,   14905  infoi. 
Confessa  l'editore  che  questo  Commentario  è  da 
Im  dato  alla  luce,  quale  lo  senti  dalla  voce  di 
Giorgio  Valla  ,  suo  maestro.  Infatti  fu  poi  pa- 
recchie volte  stampato  col  nome  di  esso  Valla. 

Capitoli  da  osservarsi  inviolabilmente 
da  tutti  i  confratelli  dell'onorevole 
compagnia  delfei  Lesina  ec.  con  al- 
cune stanze  d'autore  incerto.  Stam- 
pati per  ordine  degli   otto    operai. 
Senza  alcuna  nota  (ma,  come  cre- 
dasi, Firenze^  per  i  Giunti j  dopo  la 
metà  del  secolo  Xf^l),  m-4." 
Le  stanze  dell'autore  incerto  si  pongono  in  fine 
col  finto  nome  del  Poeta  Sciarra  {Vedi  que- 
sto pseudonimo).  Si  hanno  posteriori  ristampe 
in-A°  ed  m-8.**  di  questo   bizzarro  componi- 
mento anche  col  titolo  :  -  Della  famosissima 
compagnia  della  Lesina ,  dialoghi ,  capitoli, 
e  ragionamenti ,  con  la  giunta  d'una  nuova 
riforma  ec.  -  Se    devesi    credere    ad  Alberto 
Lainier    de    Verton    (  maschera    di   Adriano 


GAP 

Bàilvet)  {  Satyres  personnelles ,  tom.   Il, 
pag.  548)  l'autore  di  esso  è  un  Vi.alardi.  So- 
spetta in  vece  il  P.  Merati  che   possa  essere 
lavoro   di  Tommaso   Buoni,   prete    lucchese, 
che  scrisse  un  altro  libro  di  simile  genere  por- 
tante il  titolo  :  -  Della  compagnia  de'  Taglia- 
cantoni  ec. 
Fedii  BUOSO  TOMANI. 
Capitoli  dei  novanta  Pacifici.  Raven- 
naj,  per  Francesco  Tebaldinij  i58o; 
e  di  nuovo ,  Ivi  ^  ed  altrove. 
Li  raccolse  Girolamo  Rossi,  scrittore  dell'" /sto- 
na Ravennate. 
Capitoli  dell' Academia  Fiorentina. 
Ne  fu  estensore  Lelio  Torelli,  di  Fano. 
Capitoli  di    Busone   da  Gubbio  e  di 
Jacopo  Alighieri  su  la  Divina  Com- 
media di  Dante  Alighieri,  col  Credo 
di  questo  poeta  e  un  altro  d'incerto 
antore,  con  alcune  notizie  biogra- 
fiche su  Busone,  e  con  varianti  ed 
annotazioni.  Napoli^  stamp.francesCj 
1829,  z«-8.° 
Preceduti  da  una  erudita  memoria  del  canonico 
Giovanni  Rossi,  vicebibliotecario  della  Borbo- 
nica di  NapoU,  indirizzata  a  Giuseppe  Garo- 
falo, mare*  di  Gamella,  che  fu  editore   di 
questi  componimenti. 
Capitoli    piacevoli    d'  autore    occulto 
(D.  Francesco  Gargano,  gentiluomo 
milanese),  la  prima  volta  publicati. 
Utrecht j  a  spese  della  Società j  1785, 
m-4.« 
La  data  di  Utrecht  e  falsa.  Furono  publicati  in 
Milano,  e  probabilmente  in   casa  dell'autore 
che  vi  aveva  una  stamperia. 
Capitolo  CHI  {centesimoterzo)  di  un'o- 
pera,  incominciata  a    scriversi  dal 
suo  autore  (cav.^  Compagnoni)  prima 
della  Proposta  del   cav.^  Vincenzo 
Monti.  Milano,    1826,  m-8.° 
Estratto  dal  Raccoglitore  che  publicavasi  dallo 

Stella. 
Capitolo  consolatorio  di  un  amico  ad 
un  altro  in  occasione  di  lutto  (di 
Ettore  Mazzuchelli  Maruli,  nobile 
bresciano,  prete  dell'Oratorio).  Fi- 
renzCj  senza  nota  dì  stamp.j  1764, 
m.8." 
Capitolo  del  forno. 
Questo  componimento,  prima  che  fosse  stampato 


GAP 

con  altri  di  simile  natura,  la  impresso  sejja- 
ratamente  avanti  il  i»38,  senza  nome  del  poeta  ; 
e  il  poeta,  che  lo  scrisse  in  sua  gioventù,  e 
molto  prima  che  fosse  uomo  di  chiesa,  fu 
mons/  Giovanni  Dilla  Casa.  Il  Giornale  dei 
letterati  cV Italia  (toni.  IV.  pag.  !G9-7o),  dal 
quale  ricaviamo  questa  notizia  ,  soggiunge  «  il 
"  Capitolo  del  forno  è  veramente  lascivo . 
n  ma  non  di  quello  argomento,  di  cui  molti 
"T hanno  maliziosamente  divulgato,  o  igno- 
"  rantemente  supposto".  Avvene  varie  ristampe, 
fra  le  quali  ne  rammenteremo  una  colla  tra- 
duzione latina  a  fronte.  Si  sa  che  V  apostata 
Pietro  Paolo  Vergerio  non  mancò  di  spargere 
quest'osceno  Capitolo,  a  fine  di  screditare  il 
Casa,  che  era  stato  incaricato  di  tessergli  il 
processo  d'eresia.  Dicesi  perfino,  che  questo 
giovanile  trascorso  di  monsignore  gli  costasse 
il  cappello  cardinalizio:  cosa  per  altro  negata 
dal  suo  biografo,  T abate  Gio.  Battista  Casotti. 

Capitolo  di  un  amico  ad  un  altro 
sopra  l'amor  del  Petrarca  (di  Et- 
tore Mazzuchelli  Marui.i  ,  prete 
dell'  Oratorio).  Bresciuj  per  il  Tur- 
lino  j    1768,   m-S.*^ 

Capitoli  e  privilegi  ^^^  Consiglio  dei 
Signori  Venti  di  Correggio.  Carpii 
1619. 

Furono  distesi  dal  card.*  Girolamo  Da  Correg- 
gio nel  1565. 

Capolavori  del  teatro  francese ,  tra- 
dotti in  lingua  italiana  (dal  conte 
Carlo  Albertini),  corredati  di  no- 
tizie critiche  ec. ,  coli' originale  a 
rincontro.  Italia^    1828. 

CAPOCODA  (Giulio)  (Gregorio  Leti). 
Gli  amori  di  Carlo  Gonzaga,  duca 
di  Mantova,  e  della  contessa  Mar- 
gherita Della  Rovere.  Jìagiisn  (pro- 
babilmente Ginevra),  per  il  Fabi , 
1676,   m-i6.° 

L"  Argelati  {Bibl.  Script.  Med.  )  registra  un'  edi- 
zione colla  data  di  Ginevra,  senz' anno. 

CAPONETTI  (Giuseppe)  (ab  ^Giovanni 
Perelli,  ex-gesuita).  Novena  in  o- 
nore  di  S.  Agata,  data  in  luce  da 
ec.  Roma,  co^  tipi  del    BarbieUini  ^ 

'79'- 
CAPORALI  (Cesare). 

i.^La  Ninetta,  coraedia   in  prosa, 
di    ec.    Venezia  j   per    Giambattista 


173 
GAP 

Colle. uni ,    i6o4;  e  di  nuovo,  Ivi ^ 
per  la  Società,  160 5;  ed  Ivi 3  Cambia 
1628,   sempre  in-iif* 
2."  Lo  Sciocco,  comedia  di  ec.  Im- 
pressa per  gli  stessi  stampatori  nei 
suddetti  anni ,  con  particolare  fron- 
tispizio. 
L'una  è  La  Cortigiana,  e  l'altra  La  Talanta, 
ambedue  comedie  dell'ARETiNO,  che  Francesco 
Buonafede  diede  alla   luce   mutilate   sotto   il 
su  riferito  nome. 
CAPORALI  (Cesare).  Vedi^  Bordelletto 

(II),  canzonetta   ec. 
CAPPELLO  (Bianca),  Duchessa  di  To- 
scana.  Memorie  storiche  scritte  da 
lei  medesima.  Firenze 3  1826,  in-8.° 
È  scrittura  originale  di  Stefano  Ticozzi. 
CAPPONI  (Giovanni),  Acad.°Selvaggio, 
porretano.  Orsilla,    favola   bosche- 
reccia di  ec.  Feneziaj  per  il  Violati^ 
161 5,  m-i2.° 
Il   Fontanini   nella   Bibl.  Italiana    pretende  di 
accusar  di  furto  il  Capponi ,   sospettando  che 
questo  componimento  sia  in  vece  di  Pietro  Le- 
sena; ma  lo  Zeno   nelle   note   alla   mentovata 
Biblioteca  non  ne  sembra  persuaso. 
Cappuccino    (  Il  )    ritirato    per    dieci 
giorni  in    sé   stesso,  o  sia  Esercizj 
spirituali  aggiustati  ad  uso  de'  frati 
cappuccini   di   S.  Francesco  da   un 
Religioso  dell' istesso  oi'dine  (P.Gae- 
tano da  Bergamo).  Venezia^  Badici., 
1763,    //7-8.° 
La  prima  edizione  è  del  I7i9. 
Cappuccino  (II)     scozzese.   Macerata, 
per  .agostino  G risei  3  i644j  Roma, 
per  Pompeo  Tommasinij    1 65 1  ;  ed 
altrove  ,   in-i  2." 
Questo  libro  contiene  la  vita  singolare  del  P.  An- 
gelo d'Alberdona  in  Iscozia,   chiamato  al  se- 
colo   Giorgio  Lesley.   Fu   stampato    da  prima 
senza  il  nome  dell'autore,  che  fu  mons.*  Gio. 
Battista   Ri.NucciM,  il  quale  lo   compilò  su  le 
cognizioni   dategli   dallo    slesso   P.  Angelo.  Il 
nome  dello  scrittore  apparisce  nella  ristampa: 
e  siccome  questa  vita  è  mancante  dei  fatti  po- 
steriori al  soggiorno  del  P.  d'Alberdona  in  I- 
scozia;  così  fu  poscia  rifatta  dal  P.  Francesco 
Percault,  chierico  regolarle ,  ia  francese  {Pa- 
rigi, I6G4),  dal  P.  Cristofano  Almeida,  agosti- 
niano, in  portoghese  {Lisbona,  166?) ,  e  dal  P. 
Timoteo  (Colpamì.  cappuccino  da  Brescia,  di 


174 

CAR 

nuovo  in   ilaliano  (/^'^■.  1730;  ma  in  queslulli- 
ma  edizione  molle  cose  fLirono  mutale  e  levale. 

Capricci  filosofici  (di  Francesco  Aven- 
ti). Lugano,  senza  nome  di  stampa- 
tore,   1824?  i"-i2." 
Capricci   (I).    Per  Tanno    1786.    To- 
rino, stamperia  Reale. 
I   tre   seguenli   sono   deiravv."  Michele  Anlonio 
Gazano:  1°  Eliogabalo  imperatov  romano j 
2."  Io  mi  sovi'engo  d'essere  intervenuto j  r>." 
Punto  e  virgola  :  così  un  maestro. 

Capriccio  aslronomico-poetico.  Firen- 
ze, i685.  Fedi^  TIMONE  (Fran- 
cesco). 

Capriccio  (II),  giornale.  Roma,  1808, 
m-8." 

jNon  ne  uscirono  che  dieciollo  numeri,  perchè 
ne  fu  di  poi  proibita  la  publicazione.  In  un 
avviso  di  tre  pagine  che  precede  i  suddetti 
numeri  se  ne  dà  il  prospetto.  Ecco  la  spiega- 
zione delle  sigle,  colle  quali  sono  sottoscrilti 
gU  articoli:  V.  Vanctelli  (avv."  romano);  A. 
Alety;  M.  Maggiori;  P.  Parchetti;  G.  Gra>'d- 

JAQUET. 

CAPRICCIOSO  (IL),  Acati.''  Bizzarro 
(Giulio  CesareCROCE).  LaFarinella, 
comeclia  composta  per  l'Acad."  ec. 
Bologna,  per  littorio  Baldini,  1609, 
ìn-S.^',  e  di  nuovo,  per Bartolomrneo 
Cocchi  ,    1 62 1 ,  m-8." 

Abbiamo  dello  stesso  -  Le  nozze  della  signora 
Lesina  col  signor  Trivello.  Brescia,  1614, 
in-iì.° 

Capricorno  (II),  o  sia  l'Oroscopo 
d'Augusto  Cesare,  ragguaglio  del- 
l'Acad.°  S.  I.  (P.  Pietro  MoNODO, 
gesuita,  di  Ghambéry).  Torino,  ap- 
presso gli  eredi  del  Tarino,  1633, 
m-8" 

E  contro  un'iscrizione  composta  dal  conte  Em- 
manuele  Tesauro,  il  quale  rispose  al  P.  JIo- 
nodo  con  La  tergine  trionfante .  ed  //  Ca- 
pricorno scornato. 

CARAFA  (Oecius)  Archiepiscopus  Nea- 
politanus.  Vide,  Kalendarium  ec- 
clesia JNeapolitaujc  ec. 

Carafa  (II).  Vedi.  Dialogo  sopra  l'e- 
pica poesia. 

Caratteri  della  carità  del  sig.  Duguet. 

Diccsi  nelle  Memorie  del  l^alvasense  {tom.  Ili, 
paì't.  ]\\.piig.  7)   che  sono  tradotti   dal  rav.'' 


CAR 

Giovarmi  Giraldi;  ma  ciò  niega  il  P.  Zaccaria 
{Storia  letteraria,  totn.WW,  pag.  658)  che 
li  vuole  lra<luzioiie  d'  un  Canonico  fiorentino. 
Caratteri   della   vera   religione.  — Ve- 
rità    della     religione     spiegata.    — 
Scuola   di    filosofia  e  di   religione; 
operette  d'un  sacerdote  della  com- 
pagnia di    Gesù  (P.  Giovanni  Re- 
goli). Firenze,  182-,  i'o/.  3,  m- 18.*^ 
Caratleri  del  vero   republicano,  alma- 
nacco ec.    Vedi,  Almanacchi    ano- 
nitni,   iV.    II. 
Caratteri   di  Teofrasto    greco- toscani , 
colle  loro    illustrazioni ,    con  varie 
lezioni  e  note.  Firenze,  stanip.  Mou- 
ckiana,    \'j6\-\'j6Z ,  voi.   ^,  in-i'2.^ 
"  Volgarizzamento    fatto  dal   Divagato  ,  Acad."* 
"  della  Crusca,  cioè  dal  senatore  Leonardo  Del 
5>  Rìccio.  I  Caratteri  volgarizzati   sono  in  nu- 
»>mero  di  XXVIII,  numero  maggiore  che  sin 
•«allora  si  avesse  potuto  rintracciare  »5  (Gamba, 
Serie,  pag.  6G0,  num.  2463). 
CARBONI  (Franciscì)  (Ignatii  Contar- 
di),    flagellum     hebi-aeorum    super 
Judaicara    perfidiara    prophetarum 
tabefactam.  Venetiis,  1672,  1/2-12.° 
CARCANO  (Francesco).  Tre  libri  degli 
uccelli  di  preda,  di  ec,  con  un  trat- 
tato de'  cani,   del  medesimo.  Vinc- 
già,  per  il   Giolito,   i585,  m-4-*'; 
ed  Ivi ,  per  lo  stesso,    iSSy,  m-8. 
Il  vero  cognome  dell' autore  non  fu  Carcano,  ma 
Sforzino,  poiché  quello   di  Carcano  è  tratto 
da  un  villasgio  del  milanese  di  simile  nome, 
dal  quale  luogo  un  secolo  addietro  eransi  tra- 
sferiti i  maggiori  dello   Sforzino  a  V'icenza. 
Carcere    (II)    illuminato    (di    Angelo 
Tarachia,  di  Casale  nel  Monferrato). 
Bologna. 
Fu  composto  dair autore,  essendo  detenuto  pri- 
gione. Viveva    egli  verso    la   metà    del    secolo 
XVII,  e  fu   segretario    di    Stato  del  Duca  di 
Mantova  e  Monferrato. 
CARDIACLETTI  (  Cristofauo).  Copresi 
sotto  questo    nome    il   P.   Giangri- 
sostomo  ScARFÙ,  monaco  basiliano, 
autore  delle  seguenti  sfacciate  scrit- 
ture : 

i.°  Giunta  di  ec.  al  primo  tomo 
del  Giornale  de"  letterati  d'Italia. 
Napoli ,    I  j  i  2 .   m- 1  2 ." 


CAR 

^'^  Lettera  apologetica  ce.  Ivi,  i  y  1 5. 
Si  consulli  il  Giornale  de' letterati  d'Italia, 

toni.  X,  pag.  sio. 
CARDINALE  DI  FERMO.    Vide  y    Arte 

(De)  bene  moriendi. 
Cardinali  (I)  (del  conte  Carlo  Filippo 
Risbaldo  Oksing  di  Orbassano).  Loìi- 
dia  {Firenze),   in-S°;  e  di  nuovo, 
Londra  (data  finta),  1778, ///-8.° 
L'autore  non  rimase  sotUlislalto  della  prima  edi- 
zione pei  molti  errori,  dai  quali  <•  la  mede- 
sima deturpata;  onde  ne  raccolse  quante  copie 
gli  riusci  di  averne,  salvandone  cinque  soie, 
ed  abbruciò  le  altre.  La   seconda  edizione  fu 
fatta   a  JVeimar,  dal  Gliisingj  ed   Ivi,  con 
la  data  di  Fraucoforte  e  Lij'sia  se  ne  stampò 
]a  traduzione   in  tedesco  fatta  da  Jagemann, 
bibliotecario  della  Corte  di  Sassonia  Weimar. 
L\'dizione  italiana  fu  tirata  a  mille  esemplari, 
pochissimi  de"  qviali  pervennero  in  Italia. 
Cardinalisnio    (  Il  j    di    Santa    Chiesa 
diviso    in    tre    parti    (di   Gregorio 
Leti).  [AmsLcrdanij  Elsevier),  1668, 
voi.   3,  in- 1  2.°  pie. 
Avvi  una  contraffazione.  L'edizione  originale  ha 
una  sfera  sui  frontispizio. 
Vedi,   Dialoghi  politici,  ec. 
GARDONE  (Gio.    Nicolò    Ciminello). 

La  K   sbandita.    1614. 
L'autore  è  Fra  Vixce.nzo  Cardone,  domenicano, 
degli  Abruzzi,  che  stampo  sotto  il  nome  bat- 
tesimale di  Gio.  Nicolò ,  che  aveva  nel  secolo, 
alcuni  versi  senza  la   lettera   R,  ch'egli  non 
poteva  pronunziare.  Dello  stesso  abbiamo  an- 
che WllJ'ahcto  distrutto. 
CARDULLO  (Gio.  Domenico).  Teriaca 
di    Andronico.     Messina,    appresso 
Pietro  Brea,    i63y,  in-^.^ 
Il  Mongitore  {Bibl.  Sic  ,  toni.  l,pag.  343)  credè 
che  l'autore   fosse   slato   Gio.  Domenico  Car- 
dullo ,  speziale  in  Messina,  solto  il  cui  nome 
è  stampalo  il  libro;   ma  il   Piaccio  {Tìieatr. 
Anon.  et  Pscud.,  pag:  ìGO.mim.  S34)  vuole 
che  sotto  esso  occultisi  il  medico  Pietro  Ca- 
stelli, romano.  In  quest'opuscolo  si  nomina 
il  Castelli  medesimo  qual  vero  autore  dtì- 
V  Hortus  Farnesianus,  che  fu  stampato  sotto 
quello  di  Aldino  Tobia j  la  qual  cosa  vie  piìi 
ci  fa  credere  che  ancora  il  sopraddetto  sia  del 
Castelli,  e  non  già  del  Cardullo. 

Fide,  ALDEVUS  (Tobias). 
CARETTI  (Girolamo).  Riflessioni  di  ec. 
sopra  la  Lellcra  del  signor  Stefano 


ilo 
CAR 

Borgia  al  P.  Sarti  (in  data  delli  3 
settembre  ly 62)  concernente  la  sco- 
perta di   Capra    Montana.  Perugia 
{Ravenna, per ilLandi),  ìj52, m-8.° 
Scilo  il  finto  nome  di   Girolamo  Carelli  (e  non 
Parclli,  come  leggesi  nel  Mazzurhelli,  w/.  Il, 
pai^t.  IH,  pag.  l7iJ3)  si  nasconde  lo  stesso  P. 
Mauro  Sarti,  camaldolese,  che  scrisse  le  pre- 
senti Rillessioni  in  difesa  d'una  sua  Disserta- 
zione, impressa  nel  tomo  trenlesimonono  della 
prima  raccolta  Calogerana  con  questo  titolo  - 
De  antiqua  Picentum  civitate  Capra  Mon- 
tana etc-  e  ristampala  poi  con  aggiunte  a  Pe- 
saro, pel  Gai'elli,  nel  1748,  in-8.°  In  della 
Dissertazione  aveva  dimostrato  il  P.  Sarti  do- 
versi collocare  Cupra  ^lontana  dove  era  Mas- 
saccio  di  Jesi  ;  al  qual  sentimento  erasi  opposto 
r  allora  abate  Cesare  Borgia  ,  poscia  cardinale, 
CARETTO   (  Del  ). 

Così  soltoscrivevasi  Giuseppe  Baretti,  indiriz- 
zando sue  lettere  al  marc.^  Francesco  Albergali 
Capacclli  di  Bologna,  scrittore  di  comedie.  Si 
consultino  le  Memorie  intorno,  alla  Vita  del 
Baretti,  scritte  da  Pietro  Custodi. 

Cariclie  del  Piemonte  e  paesi  riuniti, 
colla    serie    delle    persone    che    le 
hanno  occupate  dal  fine  del  secolo 
X.",  sino  al  dicembre  1789.  TorinOj 
de' Bossi,    '79^!!  ♦'<^^-   3,  m-8.° 
Compiuta  la  stampa  di  quest'opera  nel  1798,  fu 
aggregalo  il  Piemonte  alla  Republica  Francese. 
E  siccome   per  questa   mutazione  di  Governo 
pareva  cessasse  l'importanza  di  simil  lavoro, 
fu  .sollecito  l'autore  (conte  Galli)  di  mostrarne 
l'utilità,  ponendo  avanti  la  prefazione  due  scrit- 
ture, runa  del  cittadino  Gd\\ì:  Agli  amatori 
delle  cose  patrie,  l'altra  di  Dedica  al  popolo 
piemontese,  alle  quali  aggiunse  puranco  in  sé- 
guito una  terza  di  I6  pagine  in  conferma  del 
suo  assunto.  Restituito  poi  il  Piemonte  a' suoi 
antichi  Sovrani,  furono  levate  le  tre  mentovate 
scritture  da  molli  esemplari,  onde  può  apparire 
talvolta  opera  anonima  ;  e  come  tale  l'abbiamo 
ad  ogni  buon  conto  notata.  Il  conte  Napio.ne 
fece  un'appendice  anonima   intorno  al  Con- 
siglio secreto  di  Stato. 
CARIERO   (Alessandro).   Breve  et  iu- 
genioso  discorso  di  ec.  contro  l'o- 
pera di  Dante  ec.  Padova,  appresso 
Paulo  Mejetto  y   i582,  m-4." 
Pretese  Belisario   Bllgarim   che  la  materia  di 
questo  discorso  opposto  a   quello  del  Mazzoni 
in  confutazione  dell'altro  (  il  quale  girava  art- 
lecedeuteniente    sotto   il   fìnto   nome   di  Ri- 


476 

CAR 

dolio  Castravilla)  gli  fosse  stato  involato  e 
publicato  dal  Cariero  come  cosa  propria,  e 
perciò  esso  BcLGARm  publicò  in  Siena,  per 
Luca  Bonetti,  nel  1S85,  in-i.° ,  Alcune  con- 
siderazioni sopra  il  discorso  di  tnesser 
Giacomo  Mazzoni.  Ma  al  BuLGARlNl  replicò 
il  Cariero  con  un\4pologia  stampata  in  Pa- 
dova, per  Paolo  Mejetto,  nel  1584,  colla 
quale  tenta  rivendicare  a  se  stesso  la  con- 
trastata proprietà.  Il  Bayle  nel  suo  Dizionario 
{articolo  Dante,  notali)  parla  a  lungo  di 
questa  controversia. 

CARISIO  EROTILO  TREPUCENSE-  Ap- 
pendice al  tomo  III  del  Giornale 
PisanOj  o  sia  Apologia  di  ee.  con 
cui  si  dileguano  le  imposture  deni- 
granti il  concetto  letterario  dell'a- 
bate Gio.  Cristoforo  Amaduzzi  ec. 
Lucca  (Napoli),  nella  stamp.  Ma- 
rescandoli i    177I5  in-^f 

È  lavoro  dello  stesso  abate  Amaduzzi.  Erotilo  è 
vocabolo  preso  dal  greco,  e  significa  piccolo 
amatorej  cbe  fa  allusione  al  cognome  Ama- 
duzzi. 

CARISTO  LICUNTEO  P.  A.  Lettera  di 
ec,  in  cui  si  esaminano  due  luoghi 
dell'  opera  del  signor  Francesco 
Maradei;  per  occasione  de'  quali  si 
ragiona  della  sospezione  proposta 
dal  procuratore  de' Gesuiti,  in  per- 
sona del  regio  consigliere  D.  Co- 
stantino Grimaldi.    1716,   in-^.^ 

Caristo  Licunteo  era  il  nome  arcadico  di  Gre- 
gorio Grimaldi,  figlio  del  suddetto  Costan- 
tino ;  si  vuole  cbe  questi  siasi  celato  sotto  il 
nome  di  lui. 

Carità  (La)  prodigiosa  nel  glorioso 
S.  Francesco  da  Paola  (dialogo  in 
versi  di  Antonino  Del  Giudice,  pa- 
lermitano). Palermo,  i6c)i,  in-^\.^; 
e  di  nuovo,  Trapani ,  appresso  Bar- 
tolommeo   Franco ^   1696,   in-^.^ 

CARITEO. 

Poeta  italiano  e  latino  del  secolo  XV,  nato  in 
Barcellona ,  ma  che  visse  abitualmente  in 
Napoli  al  servizio  della  Casa  d' Aragona.  Di 
costui  sono  ancora  oscuri  i  veri  nome  e  co- 
gnome. Il  Diosdado  Cabailero  però  {Ricerche 
critiche  appartenenti  all' Acadcniia  Ponta- 
iiiana,  pag.  3  e  seg.),  pensa  che  il  suo  casato 
fosse  stato  Caradeu,  donde  latinamente  ne  fu 
formato  Chariteus.  Secondo  Ginguénè,  sembra 
che  Carileo  fosse  nome  poetico,  datogli  dal  San- 


CAR 

nazzaro  per  indicare  che  egli  si  consacrava  alle 
Grazie  {Charites) ,  e  che  fece  dimenticare  il 
nome  di  sua  famiglia.  Nei  diplomi  reali,  che 
sono  da  lui  sottoscritti,  come  segretario  di  Al- 
fonso II,  dicesi  sempre  Chariteus j  ed  in  un 
diploma  del  re  Ferdinando  li,  del  20  settembre 
1494,  (trascrhto  dal  chiar."  sig.  Gervasio  a  cui 
dobbiamo  questa  notizia)  vien  detto:  Jam  nu- 
per  nobilis  et  egregius  vir  Chariteus  Gare- 
ctus  scriba  et  J'amiliaris  nosler  dilectus  etc. 
Fosse  stato  mai  quel  Garectus  il  suo  cognome.'' 
Pare  di  ciò  dubitare  il  sullodato  signor  Gervasio, 
polendo  anche  essere  nome  di  ullicio  presso  la 
real  persona.  Il  salernitano  Agnello  Ruggiero  in 
una  sua  orazione  lo  chiama  Giacomo  Seripando, 
detto  Cariteo,  senza  dire  su  qual  fondamento. 
Caritene  Afrodiseo,  de'  racconti  amo- 
rosi di  Cherea  e  Calliroe,  libri  otto 
tradotti  dal  greco  (da  mons.^  Mi- 
chelangelo   Giacomelli,    pistojese). 
Senza  luogo  e  nome  di  stamp.  (ma 
Bomaj  Pagliarini),  i  ^Sa;  e  di  nuovo, 
ritoccati,  lui,  1^56,  sempre  m-4." 
La  dedicatoria  a  nome  dello  stampatore,  è  scritta 

dallo  stesso  mons."  Giacomelli. 
CARLETTI    (  Francesco  ) ,     fiorentino. 
Ragionamenti  di  ec.  sopra  le  cose 
da  lui  vedute  ne*  suoi  viaggi  sì  del- 
l'Indie Occidentali  e  Orientali,  come 
di  altri  paesi  ec.  Firenze j  nella  stamp. 
di  Giuseppe  Manni ,  1701,  ««-8.° 
Dodici  sono  i  ragionamenti,  e  vuole  il  Nicéron 
{Ménwires,  toni.  X ,  ])ag.  1 32  1  che  i  tre  primi 
fossero    corretti  e  posti  in  ordine  da  Lorenzo 
Magalotti,  ma  mons.^  Fabroni  {Fitce  Ital. 
doctr.  cxccll.,  toni.  Ili,  pag.  26i)  dice  che  il 
Magalotti  gh  ordinò  ed  emendò  tutti. 
CARLETTI   (Ignazio).  Il  Cardo,  dia- 
loghi  di   ec. ,    ne'  quali   si    discorre 
dei    conimeli  tari i  di  Chermesio   de 
Fulget   sopra   le  tavole  anatomiche 
di   Btìrtolommeo  Eustachio,  Tavola 
IX,  Dialogo  I;  LcQ'daj  per  Giovanni 
Pavovele^    1728. 
Scrittura  di  Francesco  Maria  Lorenziini  contro 
Antonio  Cocchi  da  lui  accusato  di  plagio,  per- 
chè sotto  il  nome   pseudonimo  di  Chermesio 
de  Fulget  aveva  pujjlicato  i  suddetti  Commen- 
tar], lavoro  preparato  dal   suddetto  Lorenzim 
insieme  con  Gaetano  Petrioli,  e  che  il  Cocchi 
aveva  potuto  carpire  per  infedeltà  del  librajo. 
CARLI  PICCOLOMINI  (Bartolommeo). 
Fedi^  SCACCIATO,  Acad.'' Intronato. 


CAR 
CARLO   DI   NAPOLI.     Fedi,    NAPOLI 

(Carlo  di). 
CARLO  GIUSEPPE  (P.  F.)  DA  S.  FLO- 
RIANO,  uiinore  osscrv.^   riformato. 
Fondazione  della  chiesa  d'Aquileja, 
dissertazione    storico-critica    del   P. 
ec.  Milano  per  Giuseppe  Galeazzij 
1757,  in-^.'' 
Questa  Disseriazione  è  stala  attribuita  nelle  Nuove 
Memorie  per  servire  alla  Storia  letteraria 
d'Italia,  tom.  II.  pag.  419-428,  al  P.  Bene- 
detto Bonelli.  minore  osservante  riformato  3  ma 
neir elenco  delle   opere   scritte  dal   mentovato 
P.  Bonelli  che  trovasi  nel  tom.  y>lA.pag.  19, 
della  Raccolta   Calogerana ,  si   restituisce  al 
P.  Carlo  Guseppe  suddetto. 
CARMAGNOLA  (Pautaleone).   Rosario 
della  B.V.,   nel   quale  si    tratta  del 
modo  di  esercitarsi   in  esso  ec.  Qe- 
novttj    16 16,  /«-IS4." 
Ne  è  autore  il  P.  Bernardino  Za>>OM,  gesuita, 

copertosi  col  surriferito  nome. 
Carmen  Deo  nostro.  Ha;c  est  vita  aeter- 
na ut  cognoscant  eie.  AuthoreCar- 
nàclitarum  minimo    optante  Deum 
ab  omnibus  magnificari,  seque  sibi 

mundumque  nitescere Roinae^ 

Caracas ,  in-q." 

In  un  esemplare  dell' Università  di  Torino  è  no- 
tato a  mano  dopo  il  nitescere  -  idest  Rnio 
Paulo    Gamììaldo   a   S.  Ignatio    Generali 
Ord.  Carm. 
Carmen  heroicum  de  passione  Domini 
Nostri  JesuChristi,  ad  Petriim  Do- 
natum  paduange    urbis    episcopum. 
Basileae,    1  55  i ,  in  fai. 
Sono  circa  quattrocento  versi  stampali   insieme 
coi  libri  apocrifi  di  .Abdia  Babilonico,  e  ne  iu 
autore  Girolamo  ^'ALLE,  padovano.  Vennero  ri- 
prodotti molle  volte  col  nome  delFaulore  e  col 
titolo  di  Jesus,  ovvero  Jesuida.  le  cui  edizioni 
si  riferiscono  da  Gio.  Alberto  Fabrizio  {Bill. 
mfer.  latin.);  alle   quali  puossi  aggiungerne 
ima  dì  Parigi ,  in  a;dibus  Ascensianis,  iSoi, 
rammentata  dal  Maitlaire. 
Carmen  in  D.  Agatham  virg.  et  mart. 
(auctore    Bartholomseo    Petraccio  , 
soc.  Jesn).  Messajiae,  ex  off.  Petti 
Brettj   i6o5,  iti-^.^ 
Carmen    philosophicum  ,    idest    con- 
clusiones    ex    univei'sa   pbilosophia 
TOM.   I. 


177 
CAR 
depromptije,   ac    exametro    Carmine 
continuata^,  quas  Clerici  Regulares 
publice  defendendas  proponunt    in 
ecclesia    ss.   Simonis    et   Juda^   Pa- 
tavii.    Ibidem ,    apiid    Cadorinuni , 
1700,  z/i-4.° 
Tanto  di  questi,  quanto  de'  versi  notali  nell'arli- 
colo  qui  appresso,  che  leggonsi  nel  toni.WU , 
della  Miscellanea  di  varie  operette  (pag.  429 
e  seg.),h  autore  il  P.  Gabriele  Gualdo,  chier." 
reg.*  teatino. 

Carmen    theologicum,    hoc    est    con- 
clusiones  theologica;  exametro  Car- 
mine concinnatce  etc,  divoque  Bo- 
naventura; dicatae  eie.  Ibidem,  1706, 
et    1712. 
Carmina    illustrium    Poetarum  Italo- 
rum.  FlorentiaCj  apud  Joh.  Cajela- 
nwn   Tartiniwn    et    Sanctem  Fraìi- 
chium,    1719-24,   tom.    11,   //z-8." 
Devesi  questa  raccolta  a  mons.^  Bottari,  di  cui 
è  la  prefazione.  Nel  tomo  V  avvi  un  poemetto 
sotto  il  nome  di  L  baldo  Genuense,  che  il  Li- 
ruti  [Scritt.  Friulani .  tom.   II,  pag.  54)  ri- 
vendica a  Girolamo  Amalteo. 
Carmina  plura  heroica  latina,  et  epi- 
grammata  de   Sanctis    (aucLore  P. 
Basilio  de  Burgo,    ex    ord.  capuc- 
cinorum).   Panarmi,    i648. 
Il  Mongilore  {tom.  I.  pag.  in)  malamente  ap- 
pellò r autore  anonimo  col  nome  di  Biagio. 
Carmina   varia   natali tia   Principis   E- 

truritie.   Bononiae ,    j6i3. 
Chi  attribuisce  queste  poesie  al  P.  Gio.  Francesco 
Bi'OM,  minore  con  veni.",  chi  al  P.  Francesco 
Manfredi,  cappuccino,  ambedue  reggiani;  sic- 
come anche  le  due  operette  -  Bc  obitu  Ga- 
briel is  Bosii  Regiensis  elegiacae  lamentatio- 
nrsj  -  e  -  De  Inudibiis  villula^  .Jrientina',  - 
senza  che  gii  scrittori  di  storia  letteraria  ci  ad- 
ditino le  edizioni  delle  medesime. 
CARMINDO  GERENIO  P.  A.   {Alessan- 
dro   Vlir.MlGLlOLl). 

1."  Lettera  di  S.  Girolamo  a  Leta, 
matrona  romana,  intorno  all'edu- 
cazione della  figliuola,  tradotta  in 
lingua  italiana  ed  illustrata  con 
note  da  ec.  Perugia,  Badnel,  1795. 
2.°  Orazione  in  lode  di  Pio  VL 
Si  trova  in  fronte  M'.-ldunanza  tenuta  in  Peru- 
gia nel  119^  dagli  .-i endemici  della  Colonia 


478 

CAR 

augusta  per  celebrare  le  lodi  di  quel  Ponte- 
fice. Perugia,  presso  Baduel,  1793^  /«-a." 
Cainevale  (II)  santificato   dai    divoti 
di    Maria,    colla    memoria   de'  suoi 
dolori   ce.  (dell'ex-gesuita  conte  Al- 
fonso MuzzARELLi,  ferrarese).  ParinUj 
Canni  guani ,    1 80  i . 
Carnevale  spirituale  dell'anime  divote 
(del  P.  U.  Agostino  Maria  Martino, 
chier."  veg.^,   messinese).   Messina , 
1688;  in  Palermo,  nello  stesso  anno; 
e  di  nuovo,  Messina,  per  V Amico, 
i^ic),  zVz-8.*^ 
CARO   (Annibale  ). 

I .°  Ecco  che  al  fin  della  celesie  porta.  . 
Principio  di  sonetto  che  leggesi  nel  primo  vo- 
lume delle  Rime  scelte  e  ne  Fiori  del  Ruscelli, 
quale  composizione  di  Annibal  Caro,  che  il 
Seghezzi  nella  vila  di  questo  restituisce  a  Dio- 
nigi Atanagi,  trovandosi  nel  primo  libro  della 
sua  raccolta. 

2.°  Lettere  familiari  del  commend.^ 
ec.,  con  la  vita  dell'autore  scritta 
da   Anton   Maria  Seghezzi.  Padova, 
Cornino,    1734-35;  Ivi,    ^yi'^l  J^h 
174^;  ■^^'*?    '7^3,  toni.   3,  m-8.° 
Nel  voi.  Ili,  delle   sopraccennate   edizioni,  tro- 
vansi  -  Lettere  di  monsignor   Guidiccioni, 
vescovo  di  Fossomhrone ,  presidente  di  Ro- 
magna, o  piuttosto  di  messer  Annibal  Caro, 
die   allora   era   suo   secretarlo ,  scritte  a 
nome  suo,  tratte  la  prima  volta  da  un  co- 
dice mss.   della   libreria   Classense  di  Ra- 
venna. A  questo  proposito  fa  riflettere  il  marc' 
Cesare  Lucchesini  nella  sua  pregevole  Storia 
lelt.  di  Lucca  {toni.  I,  pag.  loO-eo)  che  a- 
vendo  il  Caro  servito   in  qualità  di   segretario 
il  Guidiccioni  soltanto  dalla   fine  di  dicembre 
del  1339,  sino  alla  fine  d'aprile  1340,  e  sup- 
ponendo  che  cominciasse  a   servirlo  ai  20  di 
dicembre,  le  lettere  scritte  prima  di  quel  giorno 
e  Taltre  scritte  dopo  aprile  non  sono  del  Caro, 
ma  probabilmente  dello  stesso  Guidiccioni ,  cioè 
la   1,   2,  3,  4,   3,   9,   10,   11,   12,   14,   13,   16, 
17,   13,   19,   20,   21,   22,    132,   153,   134,   138. 

Arroge  a  ciò  che   il  P.  Berti   nella  vita  pre- 
messa alle  opere  del  secondo  ,  stampate  a  Ge- 
nova, ci  dice  d'avere  veduti  gli  originali  di 
propria  mano  del  Guidiccioni. 
3."  La  Sena    {sic  )  e   V  Arno    gian 
torbidi  e  lenti  .  . . 
Principio  di  sonetto   che   leggesi    a    tergo    della 
cart.  39  del  lib.  III.   delle  Rime  di  diversi. 
stampate   in  Fc/iczin .   al  segno  del  Pozzo. 


CAR 

nel  1830,  ove  viene  posto  fra  le  composizioni 
di  Annibale  Caro,  al  quale  è  male  attribuito, 
essendo  questo  sonetto  in  vece  di  Anton  Fran- 
cesco Raimeri,  come  scrisse  il  Seghezzi  nella 
vita  del  Caro.  Sotto  il  cui  nome  corre  ancora 
ristampato  nelF  edizione  che  si  fece  in  T^erona 
delle  sue  rime,  dal  Berno. 
CARO  (D.  Daniele)  (ab.^  Carlo  Denina). 
Lettera  di  ec.   sopra    il  dovere  dei 
ministri  evangelici  di  predicare  colle 
istruzioni    e    coli' esempio    l'osser- 
vanza delle  leggi  civili,    e  special- 
mente in  riguardo  agi' imposti.  Luc- 
ca,   ij6i. 
CARO  (Gio.  Maria),  prete  (Gio.  Maria 
ToMASi,  teatino,  card.*^  del  titolo  di 
S.  Martino  a' Monti).  Vera  norma 
di  glorificare  Iddio  e  di  far  orazione 
secondo    la    dottrina    delle    divine 
scritture  e  de'  santi  Padri,  esposta 
da  ec.  Roma,  pel  p^annacci,  1687, 
in-\  2.° 
fi  Più  volte  si  è  ristampata.  Bella  è  l'edizione  di 
ti  Ferrara,  la  cui  dedica  a  mons.*  Passione! , 
jjpoi   cardinale,  è  del  P.  Gio.  Agostino  Sar- 
»  LOTTA,  teatino;  è  questa  edizione  accresciuta 
»?  della  Confessione  di  S.  Bernardo  e  d'altri 
"opuscoli  »  (Vezzosi,  toni.  II,  pag.  376). 

Vide,  CARUS  (Joseph  Maria),  etc. 
CARO  (Pietro  Antonio),  redi.  Rispo- 
sta ad  un  amico  sopra  le  monete  ec. 
CAROLI  (Luca  de).  Vedi,  BORGHESI 

(Fra  Scipione). 
CAROLI  (P.  Dionigi)  DA  PIACENZA, 
cappuccino.  Il  Moro  trasportato  in 
Venezia ,  ovvero  Curioso  racconto 
di  costumi  dell'  Africa.  Reggio,  Ve- 
drotli ,  1672,  /«-I2.° 
Anche  il  P.  Michelangelo  GuATTiNl,  da  Reggio, 

ebbe  parte  in  quest'opera. 
Caroli  Rosa,  sac.  ex  Congr.  Oblalo- 
rum,   orationes   etc.  Nunc  primum 
a  sac.  Carolo  Rosa  vulgatae.  Medio- 
Ioni,  ex  typ.  Pirolta,  1 809,  m-8.°gr. 
La  dedica  in  nome  del  suddetto  Carlo  Rosa,  ni- 
pote dell'autore  delle  Orazioni,  è  del  sacerdote 
Pietro  CiGHERA,  prefetto  della  Biblioteca  Am- 
brosiana ;  e  deir  oblato  Antonio   Mt'SSl  sono  i 
versi  jambici  che  precedono  le  medesime. 
Caroli  Sigonii  de  Atheniensium  et  La- 
cediiemoniorum   temporibus  libcr. 


CAR 

Stampato  più  volle  separatamente,  e  poi  nel  toni. 
V  dell" edizione  milanese  di  tulle  le  opere  del- 
l'autore, dove  le   note    anonime    sono  del    P. 
Jacopo  Po>iTE ,  della  comp.*  di  Gesù. 
CAROLIS  (Comic  de)  (le  comte  Char- 
les Pasero  De  Corneluno).  Oeuvres 
du  comte  etc.   [Marseille,  Mossj)^ 
1817,    m-8.'' 
Quest'opera  fu  consegnata  alla  Biblioteca  del  Re 
sul  principio   delFanno  18!  7.   L'andiasciatore 
del  Re  di  Sardegna   ebbe   1" ordine  di   ritirare 
tutte  le  copie  avanti  la  publicazione  del  libro; 
il  che  fu  eseguito. 
CARPUS,    vel  JACOBUS  CARPIENSIS, 

vel  JACOBUS   BONONIENSIS- 
E  Jacopo  Bere>gario,  da  Carpi ,  celebre  anato- 
mico e  chirurgo  del  secolo  XV.  Vien  detto  Bo- 
lognese perchè  lungamente  abitò  in  Bologna. 
CARRARIENSIS   (Michael). 
Così  vien   detto  dal  Vossio  e  da  Fra  Filippo  da 
Bergamo;  ma  il  suo  vero  nome  è  Gio.  ÌMichcle 
Alberto  Carrari,  o  Ila  CARRARA,   che  fu  li- 
glio  di  Guidone  iilosolb  e   medico.  Consultisi, 
Zeno  {Diss.  Foss.,  toni.  W,  pag.  27  e  scg.) , 
dove  leggonsi  i  titoli  delle  opere  da  lui  rom- 
poste. 

CARSELINI  (Fabio). 

Nome  preso  da  Rafaele  Rabberio  ,  ebreo .  ne"  suoi 
opuscoli  sulla  poesia  Ebraica  contro  V  abate 
Garofalo,  fra' quali  deve  notarsi  il  seguente  li- 
bro: -Antilogia  alle  osservazioni  di  Ottavio 
Maranta,  cioè  Biagio  Garofalo  .fatta  da 
Fabio  Carselini  in  difesa  del  dott.'  RaJ'acle 
Rabhero .  ebreo,  creduto  autore  di  uno 
squarcio  di  lettera  uscito  sotto  il  nume  di 
Bernabò  Scacchi  intorno  alla  poesia  degli 
Ebrei.  Augusta  (Padova),  17U,  in-4.° 
Fedi,  MARANTA  (Oltavio).  — 
SCACCHI  (Bernabò). 

Carta  del  sistema  solare  del  signor 
Whiston.  Vitiegìa^  per  Angiolo  Pa- 
sinello  j    1735,  ^V^  -  4 .  " 

Traduzione  del  P.  Giovanbcrnardo  PlSE.Ml,  so- 
masco.  Per  intelligenza  della  medesima  va  u- 
nito  un  libretto  col  titolo:  -Annotazioni  alla 
carta  del  sistema  solare  ec.  del  signor  IVIri- 
ston,  con  varie  aggiunte  alla  stessa  mate- 
ria spettanti.  Ivi,  per  lo  stesso  stamp.  e 
nello  stesso  anno.  Queste  aggiunte  sono  tratte 
dal  libro  francese  del  signor  De  Maupertuis  : 
Delle  differenti  figure  degli  astri  ec. 
f^edi f  Annotazioni  alla  carta  ce. 

CARTESIO  FIDAURI,  bolognese  (Gio. 
Battista  MoLi>ARi). 


i7y 

CAR 
i.'^  Osser\ azioni  npologctiche-crili- 
che  sopra  la  relazione  d'un  nialat(ì 
della  Rocca  S.  Cassiano,  slato  di 
Toscana,  del  signor  ec.  al  signor 
dott.*^  N.  N. ,  medico  in  Mantova. 
Firenze,  stamp.  Albizziiii,  1754, 
m-4." 

2."  Replica  di  ec.  alla  risposta  fatta 
a  difesa  del  signor  Alessandro  Ca- 
nistri,  medico  senese.  Faenza,  ap- 
presso Giuseppe  Antonio  Archi , 
1755,  m-4.« 

Si  consulti  la  Storia  letteraria  d' Italia  {tom. 
IX.  pag.  8S;  tom.  X./Jrtg.  200;  e  tom.  XIF, 
pag.  166). 

CARTERIUS  (Ludovicus)   (Honoralus 
Faber,   soc.  Jesu).   Jusla  expostula- 
tio   de  P.  M.  Xaiitcs  Mariales,  ord. 
praed.,  bibliolhecai  interpretum  ad 
Summam  D.  Thom;e.  Gergoviae  F o- 
contiorum    (circa  il  iQijQ).,  in-^.° 
Noi  registreremo  in  séguito  anche  altre  opere  di 
questo  gesuita  francese,  a  motivo  che  furono 
da  lui   scritte  in   tempo    della    sua  dimora  in 
Roma. 
CARTEROMACHUS   (Scipio). 
Cognome  grecizzato   di  Scipione   Fortiguerra  , 
pistojese,  preso  poi  da  altri  individui  di  quella 
famiglia.  Alcuni  suoi  epigrammi  ed  epistole,  in 
greco  od  in  latino,  si  leggono  innanzi  a  molti 
antichi  classici  impressi  da  Aldo,  de'  quali  fu 
Scipione  editore.  Il  Ciampi  nella  Fila  che  di 
lui  scrisse  {Pisa,  13H,  /«-8.''),dà  Telenco  di 
tutte  le  sue  opere. 
CARTEROMACO  (  Nicolò)  (  Nicolò  For- 
TEGUERRi).    Il    Ricciardetto,    poema 
di   ec.    (  composto  di   canti  XXX  in 
ottava    rima).    Parigi  (.Venezia) ,  a 
spese   di    Francesco    Pitteri,  librajo 
veneziano,    1738,    in-^.'^:  ed    anche 
in  2  voi ,  in-ì  2.°  —  Lo  stesso,  pre- 
messovi il  Capitolo  di  maestro  Garbo 
da  Rasa  (ab.^  Anton  Maria  Borga), 
e  la    prefazione  di    Nidalnìo   Tiseo 

(lo  stesso  Nicolò  FoRTEGUERRl).Z«CC^j 

1766,  in-S.''  fig. 
Fu  ristampato  altre  volte,  ora  sotto  il  finto,  ora 
sotto  il  vero  nome  dell"  autore.  È  da  preferirsi 
ad  ogni  altra  edizione  quella  di  Firenze  fatta 
per  cura  di  G.  Moliiii  sopra  un  mss.  sincrono. 
Chi  sia  quel  ^icotele  Emonio  che  ha  alcune 
ottave  in  lode  del  poema,  è  da   noi  ignorato. 


ÌSO 


CAR 


CARUS    (  Joseph    Maria  )  ,    presbyter 
theologus. 

i.'*  Antiqui  libri  Missarum  Romana) 
Ecclesise...  sive  primum  editi,  sive 
emendali,  etc.  Boince^  ex  typ.  Jos. 
Vannaccii^  169'»  m-4." 
2.°  Officium  Dominica;  Passiouis 
feria  sexta  Parasceve  majoris  heb- 
domada3  secundum  ritum  Grseco- 
rum.  Nunc  primum  editum ,  etc. 
Romae,  typis  Jo.  V^annaccii^  1695, 
in-^P  pie. 

3.°  Psalterium  juxta  duplicem  edi- 
tionem  quam  Romanam  et  Galli- 
cam  dicunt,  una  cum  Canticis  .... 
Bomaej  typ.  Tiiiassi ,  i683,  in-^. 
/\.°  Responsorialia,  et  Antiphonaria 
Romana  Ecclesia;  a  S.  Gregorio  di- 
sposila. Accedit  appendix,  etc.  7?o- 
mae ,  typ.  Josephi  Vannacciij  1686, 
m-4.'° 

5.°  Sacrorum  Biblioruni  juxta  edi- 
tionein  seu  LXX  Interpretum,  seu 
B.  Hieronymi,  veteres    tituli ,   sive 
capitula,  sectiones  et  stichometria, 
etc.  Bomaej    ex    tjpis    Corbe/ letti , 
1688.  — Pars  altera,  NovumTesta- 
mentum  complectens,  etc.  Ibidem ^ 
eodeni  anno,  in-:\. 
Questo  Giuseppe  Maria  Caro  altri   non  è  che  il 
P.  Giuseppe  Maria  Tomasi,  teatino,  poi  car- 
dinale, come  si  è  già  notato.  L'autore  prese  tal 
nome ,   parte   per   modestamente    occultarsi , 
parte  per  ispirilo  di  grata  riconoscenza  verso 
Francesca  Caro,  sua  bisnonna,   che  portò  in 
casa  Tomasi  Topulenza.  Tutti  i  surriferiti  lavori 
furono  fatti  ristampare  dal  P.  Antonio  Vezzosi 
nel  corpo  delle  opere  complete  che  egli  diede 
del  card.""  Tomasi. 
CARUSUS  (Joanues).    Bibli{jllieca  Hi- 
storica  Regni  Sicilios.  Panovnii,  typ. 
Francisci  Ciche,  i  723,  tom.  2.  infoi. 
Intorno    alla   publicazionc  di  quest'opera,   che 
venne  alla  luce  sotto  il  nome  di  Giovanni  Ca- 
ruso, si  affaticò   pure  il    P.  abate  D.  Michele 
Del  Giudice,  monaco   casinese,   come   ce  ne 
assicura  T  Armellini  {/Idd.  ad  corr.  ad  Bibl. 
Bened.  Cas.,  pag.  72  ). 

CARYOPHILI  (Octavii)  (Biagio  Garo- 
falo)   prò   considerationibus   Itali- 


CAS 
cis    in    libruni  Gallicum    de  modo 
rccte  cogitandi  epistola  adversus  a- 
nonvmi    Academici    obtreclationes. 
Roma,  presso  Francesco   Gonzaga  ^ 
1709,   m-8.'' 
Sta  dopo   il  Ragionamento  dello   stesso  Garofalo 
in  difesa  delle  Considerazioni  [del  marchese 
Olisi)  sopra  il  libro  della   maniera  di  ben 
pensare  ce.  del  P.  Bouhours.  Edizione  se- 
conda.   Si  consuhi  il   Giornale  de'  letterati 
d'Italia  {tom.  Ili,  pag.  179). 
CASA    (Stefano     Della).     Fedi,   ACA- 
DEMICI INCOGNITI. 
CASACCIO  (can.°  Pietro  Antonio).  Sag- 
gio di  panegirici  e  questioni  teolo- 
giche ,  furto  innocente  del  can.^ec. 
Fenezin  .per  Antonio  Tirano,  1680, 

Copresi    sotto    questo   nome    il   P.    Sigismondo 

Rossio,   di  Nari,  gesuita,  siciliano. 
CASALINO.  È  il  P.  Luigi  Vivati,  do- 
menic",  veneziano  {lud^vìceiW, Pseud.j 
pag.  56). 
CASAMIA. 

"E  Francesco  Montanari  da  Faenza,  compila- 
»  tore    d'almanacchi,   che   per  molti   anni  di 
"séguito   ebbero   gran  voga  in  Italia,  massi- 
»»  mamente  per  le  predizioni    astronomiche.  " 
(Lancetti   suddetto,  pag.  36)  Non  parlasi  di 
Francesco  Moman.ìui  dal  Mittarelli  {De  litt. 
Faventina). 
CASAUBONI  (Isaaci)   (Casparis  Sciop- 
pii).  Corona  regia,  idest  panegyrici 
cujusdani   vere  aurei...  fragmenta. 
Fondini  (data  falsa ) ,  1 6 1  5 ,  in- 1  2." 
Ristampalo  ncW H istoria  sapienticB  et  stultitice 
Christiani  Thomasii.  Halce  Magdeb.  1G95, 
//i-s."  Era  stato  attribuito  ad    Ericio  Puteano, 
cioè  ad  Enrico  du  Puv. 
CASCALIGATO  (Vincenzo).  Panegirico 
in  lode  di  5.   Antonio   di  Padova. 
T'icenza,    \  790. 
1/ autore  è  il  P.  Maria  da  Vicenza,  minore  ri- 
formato, che   prese   il   nome  e   cognome  che 
aveva  nel  secolo. 
Casi  ed  avvenimenli    rari  della  con- 
fessione scritti  in  lingua  spagnuola 
dal   P.   Cristoforo    De  Vega ,  della 
comp.^  di  Gesù,  e  trasportati  nella 
nostra  volgar  favella  da  un  Sacer- 
dote della  stessa  comp."   (P.  Giù- 


181 


CAS 

seppe  Aliomì).  Aggiuntovi  in  qucsla 
nllima  impressione  un  avviso  al  lel- 
tore  con  alcune  utili   riflessioni   di 
Antonio  Herando  di   Lorenzo,  sa- 
cerdote secolare  (lo  stesso  P.  Alione). 
Cuneo j  appresso  Barlolonimeo  Stra- 
bella j    16G1,   /V/-r2." 
Aprosio  {fis.  ah.,  pag.  'J8,  tiwn.  ó).  Crediamo 
che   per  isbaglio   di    stampa   trovisi    impresso 
nel  Mazzuolielli  (toni.  l.  pag.  49g)   IIe\-ald() 
in  vece  di  Herando. 
Casi  ed  eventi  della  confessione,  cooi- 
posti  dal    P.   Cristoforo    De  Vega  , 
gesuila,     tradotti    dallo    spagnuolo 
in  italiano  (dal  P.  Giuseppe  Fozio). 
Roma,  co'  tipi  di  Fabio  del  Falco , 
1668,   m-8." 
Cerne  vedesi,  questa  è  un'altra   traduzione  del- 
l'' opera  sopra  notala. 
CASIO   (Girolamo   da). 
Casio  è  un  villaggio   del  bolognese.  Questo   Gi- 
rolamo era    della  famiglia   Pandolfi,   e  per 
concessione    di    Leone    X    prese    il    cognome 
De"  Medici. 
Caso  di  monete    imprestate.    Dialogo 
(  dell' avv.*'    Girolamo    Costantini, 
veneziano).  J^enezia,  Bartoli,  ij53. 

CASSIAIVO  FEMCI  (  sac.*^  Francesco 
Antonio  Santoni,  da  Ceniga,  nel 
Trentino).  Dissertazione  di  ec,  conte 
di  Artemberg,  sopra  la  natura  della 
teologia   morale.    Trento,    '767- 

Cassii  Parmensis  poeta?  inter  epicos 
veteres  eximii  (  Achillis  Statii  ,  lu- 
sitani) Orpheus,  et  in  eum  Nathan. 
Chytrsei  commeutariolum  ad  infor- 
mandos  studiosa;  juventulis  mores 
utilissimum.  Francofurti,  apudJoan- 
uein   TPecìieluni,  i  5S5  ,  in-8.^ 

Questo  piccolo  poema  comparve  per  la  prima 
volta  in  Parigi  nel  136S,  in  séguito  del  Com- 
mentario d'achille  Stazio  sopra  il  trattato 
dei  Grammatici  di  Suetonio. 

CASSINI  (Gio.  Domenico).  La  meri- 
diana del  tempio  di  S.  Petronio, 
tirata  e  preparata  per  le  osserva- 
zioni astronomiche  l'anno  i655. 
rivista  e  restaurata  l'anno  i6g5. 
Bologna  y  Bciiacci  ^  in  Jogl. 


CAS 


Banche  sotto  d  nome  di  Gio.  Domenico  Cassini, 
la  maggior  parte  del  lavoro  appartiene  a  Do- 
menico GlGLIELMlM. 

CASSINI  (Gio.  Maria).  Pitture  antiche 
ritrovate   nello   scavo    aperto   d'or- 
dine di  N.  S.  Pio  VI   in   una  vigna 
accanto    il    venei-.'"  ospedale    di  S. 
Gio.  in  Laterano  l'anno  1780,  incise 
e  publicate  da  ec,  chierico  regolare 
somasco.  Roma,  Zenipcl ,  1783,  in 
fogl.y  con   7   tavole  in  rame. 
L"  avviso  al  lettore  a  nome  del  P.  Cassini  è  del- 
TaLate  Cristofano  Amadlzzi.  Segue  indi  -Il- 
lustrazione di  alcune   antiche  pitture  tro- 
i'ate  al  Laterano,  dtì  medesimo,  che  comin- 
cia dalla  pagina  IIL  e  va  sino  alla  pagina  XV. 
Vengono  in   appresso   alcune   congetture  del- 
Kahate...  (Vito  Giovenazzi). 

CASSOLA  (Claudio)  (Lodovico  Della 
Casa,  romitano  di  S.  Agostino). 
Orazione  dr  S.  Agostino  che  co- 
mincia -  y^nte  oculis  tuis  ctc.  -  vol- 
garizzata in  terzetti  da  ec.  Genova, 
nella  stamp.  di  Ant.  Giorgio  Fran- 
chellij  in  fogl. 

CASTAGNAGA  (Joseph  Joachim  e  Mar- 
chionibus). 

i.*^Svnopsis  phvsica  generalis,quam 
in  Seminario  romano  ad  defendea- 
dum  proposuit,  etc.  Roniae,  t.ypis 
Antonii  de  Rubeis,  1754,  "i-4-° 
2.°  De  lumine,  dissertatio  physica, 
quam  in  Seminario  romano  dispu- 
landam  proposuit,  etc.  Ibidem,  co- 
deni  anno  et  typ.,    i^i-4- 

La  pn'ma  di  queste  due  dissertazioni  Tu  stesa  dal 
P.  Carlo  Be.wenl'TI,  gesuita,  assistente  alia 
difesa 5  la  seconda,  soltanto  in  parte,  dallo 
stesso  P.  Benvenuti,  perchè  essendo  questi 
caduto  ammalalo,  venne  terminata  dal  celebre 
P.  Rogiero  BoscoviCH,  sul  cui  sistema  era  la 
medesima  composta. 

CASTALIA  STILLULA. 

Sotto  (juesto  supposto  nome  ha  dato  alle  stampe 
Giuseppe  Domemchi,  da  Coperlino,  sei  volumi 
di  epigrammi  in-8.°,  stampati  in  varii  luoghi. 
rol  I,  Lecce,  apud  Petrum  Michclem,  1GS4. 
-  rol.  IL  Neapoli,  ij/'is  Luca;  Ant.  Fusci, 
1CS8.  -  Voi.  Ili,  Patai'ii ,  apud  Paulum 
Frambotti.  1639.-  Voi.  IF,  Parma;,  apud 
ha^rcdcs  Panli  Vignai.  1662.  -  Voi.  V,  Flo- 
rcnticp. ,  apud  ScrmartcUos ;-iGG7.-  Voi.  Fi, 

■  ■,» 


182 


CAS 


Genuce,  opud  Jo.  Jnibrosium  de  l^iìicenliis, 

1G71. 

CASTALIA     ZIRENEIDA      (  GeneviefFa 
Bisso).    La  difesa  di    li    donni    in 
risposta  a  lu  libru  iutitulatu:  -  Za 
viva  niortiij  -  in   versi     siciliani    di 
♦     ec.   Palermo^  Amato j  i^35,m-(2." 
CASTALIONIS  (Jacobi),  Romani,  Jo- 
sephi  filii,  oratio  in  funere  Magda- 
lence  niatris,habita  Corneti,  in  tem- 
pio   S.    Francisci,    XIII    Kal.    Fe- 
bruarii  1597.  Rowae,  iSgS,  in-^P 
Questa  orazione,  ilice   il   Niceron  {tom.  XLII, 
pag.  539),  è  da   presumersi    in  parte  o  tutta 
scrina  da  Giuseppe,  padre  di  Jacopo,  stantechè 
quando  questi  la   recitò ,   non   aveva   se   non 
poco  più  di  sedici  anni,  essendo  nato  il  2  lu- 
glio  1385. 

CASTELLI  (Benedetto).  Risposta  di  ec. 
all'opposizione  del  signor  Lodovico 
Delle  Colombe,  e  del  signor  Vin- 
cenzo Di  Grazia  contro  il  trattato 
del  signor  Galileo  Galilei  delle  cose 
die  stanno  su  l' acque  o  in  quelle 
si  muovono;  nella  quale  si  conten- 
gono molte  considerazioni  filosofi- 
che rimote  dalle  volgari  opinioni. 
Firenze, presso  Cosimo  Giunti,  1625, 

li  Castelli,  che  fu  degno  discepolo  di  Galileo 
Galilei,  non  ha  del  suo  in  questa  Risposta 
se  non  un  piccolo  principio,  essendo  il  rima- 
nente dettatura  del  maestro.  Fu   riprodotta  in 
seguito  nel  primo  volume  delle  opere  del  Ga- 
lilei. Consultisi:  Nelli,  l^ita  del  Galileo. 
Castelli  (Per  i)  dell'abolito  Contado 
della    Città    d  Aquila     contro     la 
Città  stessa  (allegazione   dell' avv.° 
Matteo  De  Angelis).  Napoli j  1764, 
m-8.°   P^edi,  Difesa  per  la  fedelis- 
sima Città  d'Aquila. 
Castelli  (I)  in  aria.  Copia  di  lettera 
ad  Enriclietta  (di  Nicolò  Bettoni). 
Portogruaro ,  Bettolìi ,  1829,  m-8.° 
Castelli  (I)  in  aria,  ovvero  Raccolta 
galante  di  alcuni  fatti  su  tale  ar- 
gomento   ec.    (di  Antonio  Piazza). 
u4W  insegna  del  Pregiudizio  superato 
dalla  Ragione ,  nel  declinare  del  se- 
colo illuminalo  {secolo  XFlll). 


CAS 

L"  operetta  è  composta  eli  pagine  42,  contiene 
sette  novellette  satiriche,  graziose,  e  vi  si  di- 
pingono i  caratteri  di  persone  allora  viventi  e 
note  air  autore,  ma  che  ora  non  si  sapreb- 
bero far  conoscere. 

CASTELLI  (Nicolò  di)  (P.  Biagio  An- 
GUSTELLi,  min.*^  osserv.%  lucchese). 
if^  Lettere  miscellanee,  curiose  e 
galanti  di  ec,  già  segretario  di  varj 
principi  europei,  scritte  per  uso  loro 
e  per  altri  in  Germania,  e  date  in 
luce  la  prima  volta  a  petizione  di 
molti  personaggi  illustri  che  fanno 
stima  grande  dell'elegantissimo  i- 
dioma  italiano.  Norimberga^  Stein j 
1744,  m-8.° 

2.°   Le  opere  di  G.  B.  P.  di  Molière 

tradotte  da  ec,   segretario  di  S,  A. 

E.  di  Brandeburg.  Lipsia,  tom.  4> 

m-i2.° 

"Ignoriamo  in  qual  anno  siano  impresse;  ma  il 

»  titolo    mostra    che   ciò   avvenne   prima  che 

"l'Elettore  di  Brandeburgo  prendesse  il  titolo 

"di  Re,  cioè  innanzi  al  1700  "  (Lucchi.«ini, 

tom.  II,  pag.  14). 

CASTELLIUNCULUS.  È  Lupo    Birago 
(Placcius,  tom.  Il,  pag.  167;  e  Baillet, 
Liste  des  autcurs  deguisésj  pag.  54o). 
Noi  dubitiamo  se   questa  notizia  sia  esatta,  poi- 
ché ne  TArgelati  {Bibl.  Script.  Med.) ,  ne  il 
Lancetti  {Biogr.  C/'emon.)  parlano   di  questo 
Lupo  Birago  ,   seppure    è   questi    di    famiglia 
milanese,  o  cremonese,  come  sembra  addilai'e 
il  suo  cognome. 
CASTELLUS   (Caesar).    Consulta tio  de 
prsestantia    proprii    parochi  in  Sa- 
cramento matrimoniali. 
Quest'opuscolo,  stampato  col  nome  battesimale 
cangiato,  è  del  P.  Raiaello  Castelli,  gesuita, 
bolognese,  che  del  pari  con  nome  altrui  diede 
alla  luce  -  Sj'nodus  Mutincìisis  hahita  anno 
1637, -e,  Decisiones  Mutiiicnses  dispei-ditce, 
lib.  XI. 
CASTIGAMATTI  (Scipione)  (Bertolino 
Da  Barga).  La  Muleide,  o  sia  dei 
bastardi    illustri,  poema  eroico-sa- 
tirico-comico    di    ce    f^crona ,    per 
Notopio   Scaspuoij    1680,  z/J-i2.° 
Questo  scritto  assai  acre,  fu  bentosto  soppresso, 
in  guisa   elle  assicura   il  Mazzuchelh  (Ioni.  11^ 
part.W.pag.  lOGG)  non  essersene  mai  veduto 
altro  che  il  frontispizio. 


483 


CAS 

Castigalio  priniro  orationis  Doniiiiici 
Lazzarini  de  Murro  (auctore  P.  Em- 
inanuele  Aquilera,  soc.  Jcsu).  Bas- 
snni j    I ^  I  I . 

CASTIGLIONE  (  Baldassare  ). 

Euro  gentil  che  gli  aurei  crespi  ?wdi ... 

Sonetto  che  si  legge  nel  lih.  I,  delle  Tìime  di 
diversi  eccelle?! fi  autori,  pnliliratc  da  Lodo- 
vico Donicnichi  in  r'iìiegia  l'anno  1349,  e  che 
si  ha  stampalo  sotto  il  nome  di  Baldassare 
Castiglione.  Ma  Giambattista  Giraldi  ne'  Di- 
scorsi de'  romanzi  arierma  che  sia  d'Ercole 
Strozzi  (U  Tito,  poeta  ferrarese;  ed  è  per  ciò 
che  fu  al  suddetto  Ercole  attribuito  nel  quarto 
hbro  di  dette  Rime  di  diversi ,  stampato  in 
Bologna,  per  il  Giaccarello ,  e  nella  Rac- 
colta de'  Poeti  ferraresi  fatta  dal  Bariif- 
Jaldi ,  benché  con  qualche  diversità.  L'abate 
Pier  Antonio  Serassi  nclF  edizione  delle  rime 
di  Baldassare  Castiglione  con  annotazioni ,  non 
volle  decidere  di  chi  dei  due  delti  poeti  sia  il 
sonetto^  e  quindi  come  dubioso  scgnollo  colle 
virgolette,  a  differenza  delle  sicure  poesie  del 
Castiglione.  In  un  discorso  letto  dall'abate  Da- 
niele Francesconi  alla  R.  Academia  Fiorentina 
{Firenze,  1799)  congetturasi  che  una  lettera 
a  papa  Leone  X,  creduta  del  conte  Baldassare 
Castiglione,  possa  essere  di  Raffaello  d'L'r- 
BI^o.  Delta  lettera  leggesi  alla  facciala  429  delle 
Opere  vulgari  e  latine  del  Castiglione,  stam- 
pate in  Padova  dal  Comino  nel  1755,  ed  a 
pag.  149  del  voi.  I  delle  Lettere  del  prefato 
conte,  medesimamente  impresse  Ivi,  nel  1769. 

CASTIGLIONE  (D.  Valeiiano).  L' lii- 
storia  del  Regno  d'Italia  sotto  i 
Barbari,  epitome  del  conte  e  cava- 
lier  gran  croce  Ernnianuele  Te- 
sauro,  con  le  annotazioni  dell' ab.'^ 
ec.  Torino,  per  il  Zappata,  i65.3; 
e  di  nuovo,  Ivi.,  1669,  ^'^  .fi^^-'f  ^ 
Kenezia  3  presso  Giovanni  Hertz  , 
16^2;  z/z-i2.°,  con  figure   in  rame. 

"  Valeriano  Castiglione,  milanese,  diede  in  pre- 
»  stilo  il  suo  nome  alle  annotazioni  sopra  il 
'j Regno  d'Italia,  uscito  sotto  il  nome  del  conte 
jjTesauro.  Sono  però  di  questo  le  annotazioni 
»  siccome  le  vite  sono  del  conte  Filippo  S. 
»5  Martino  D"Agliè  ?»  (Aprosio,  Fis.  alzata, 
num.  L,  pag.  105  e  I3i,  mun.  X).  11  P.  Me- 
rati  {Zibaldoni  mss)  è  di  parere  che  le  vite 
non  corrispondano  alle  annotazioni;  quelle  al 
dire  di  lui  sono  misere,  queste  pregevoli.  L'Ar- 
mellini nella  sua  Bibl.  Benedettina  vorrebbe 
rivendicare  al  Castiglione,  suo  correligioso,  le 


CAS 


annotazioni,  ma  il  suddetto  P.  Merati  adduce 
furti  ragioni  in  contrario. 
CASTIGLIONE  (Giosefio  Antonio).  Do- 
dici conclusioni    cristiane,  morali, 
legali  e  cavalleresche,  sostenute  con- 
tro i  vani  puntigli   del   volgo    della 
comune  dottrina  degli  scrittori  del- 
l'onore, e  dedicate  all'A.  S.  di  Fran- 
cesco I,  duca   VII   di  Parma  e  di 
Piacenza  ec.  del  conte  ec.  Milano, 
per    Marcantonio   Pandolfo    Mala- 
teslaj     iyi5,     in-/^."    Stampate    di 
nuovo   in   Bologna   dal  Pisarri  nel 
1727   (per  opera    dtl  dott.^  Bene- 
detto  Piccioli). 
Giuseppe  Antonio  Castiglione  fu  quegli  che  pre- 
stò il  suo  nome  al  vero  scrittore  delle  presenti 
conclusioni,  cioè  al  marc.*^  Gio.  Giuseppe  Fe- 
lice Orsi,  bolognese. 
CASTIGLIONI..(ab.^  Antonio),  parmi- 
giano   (  ab.^  Lazzaro    Spallanzani, 
scandianese).   Lettere  dell' ab.^ec. 
Stanno   nel    Giornale  de'  letterati.    Modena, 
mìi,  toni.  XV,  pag.  203,  num.  7. 

CASTIGLIONI  (Giovanni)  (Salvemini). 
Saggio  suir  uomo  di  Alessandro 
Pope,   tradotto  dall'inglese  da  ec. 

Nell'edizione  del  Pope  in  cinque  lingue,  Ani- 
sterdam ,  Cliateluin,  1762. 

CASTILI0N7EUS  (Hieronymus).  È  Gi- 
rolamo Cardano,  milanese  (Placcius, 
toni.  \\,pag.  i6'j,nuni.  5yy;  Baillet, 
pag.  540). 

Casto  (II)  e  santo  Imperio  descritto 
in  un  brieve  ragguaglio  della  vita 
di  santa  Cunegonda  (dal  P.  ab.^  D. 
Pio  Costa,  monaco  casinese,  pa- 
lermitano). Palermo j  presso  Giacomo 
Epiro,    1688,  j>2-4." 

CASTOMANNUS  (  Joannes  Simeon).  Vo- 
tum  ]M.  Joannis  Simeonis  Casto- 
inanni  redditum  eminentiss.  ac  il- 
lustriss.  Magistratui  Misericordia 
ad  favorem  M.  M.  Executorum  te- 
stamenti q.  jNI.  Joannis  Baptistre 
Sardi,  ipsius  testamenti  validitatem 
comprobans,  simulque  reprobans 
aliud    Yotum    M.    Joannis    Andrese 


-184 

CAT 

Carocii   in  eatlein  causa  emana tum 
prò  nullitate  dicti   testamenti.  Gè- 
nuaej    tjpis  Jo.  Bapt.    Francheìli , 
1712,  in  foì. 
Il  nome  di  Gio.  Simeone  Caslomanni  è  finto  ;,  es- 
sendo autore  di  questo  Fotiim  il  P.  D.  Giu- 
seppe Maria  Gazzaìso^  chier."  regol.''  teatino, 
d'  Alhenga. 
Castore  e  Polluce  ,   tragedia    rappre- 
sentata   sul    teatro    della  Corte  di 
Parma     il    dì    sei    dicembre    iy58. 
Stamp.  Bordarli,  in-^.^ 
Col  testo   fi-ancese.   Non   è   indicato    ne  il  nome 
delTautore    P.  Giuseppe    Bernard  ,  ne   quello 
tlel  traduttore  conte  Jacopo  Antonio  Sanvitale. 
CASTPiAVlLLA  (Ridolfo).  Discorso  di 
ec.   nel   quale  si   mostra   l' imperfe- 
zione della  Comedia  di  Dante  contro 
il  Dialogo   delle  lingue  del  Varchi. 
Sta  con  le  chiose  del   Bulgarini  sopra  la  Fart. 
I   della  Difesa  di  Dante  del  Mazzoìii,  pag. 
208.   Fu  da   Celso  Cittadini  attribuito  a  Giro- 
lamo Muzio.  Mons.*  Fontanini  {toni.  I,  pag.  S40) 
sospettò   che   fosse    composizione    di   Ortensio 
Laudi;  ma  lo  Zeno  nelle  note  alla  Biblioteca 
dell'  Eloquenza  Italiana  dello   stesso  Fonta- 
nini, ribattendo   le    ragioni  di  farne  autore  il 
suddetto  Laudi ,  propende  a  crederlo  piuttosto 
fattura  del  suddetto  Belisario  Bulgarini^  siccome 
medesimamente  il  Mazzuchelli.  Non  cosi  il  Se- 
rassi  {Fita  del  Mazzoni,  pag.  Ì9) ,  il   quale 
non  sembra  interamente   persuaso   del   senti- 
mento dello  Zeno,  ed  è  anzi  inclinato  a  quello 
del    Cittadini.    Questo    discorso    girava  prima 
mss.  in  mano  di  molti. 
Fedi^  CARIERO  (Alessandro). 

CASTRUCCIO  (D.Nicolò),  da  Portico 
(P.  Gregorio  Angelo  Farulli  ,  ca- 
maldolese). Vita  del  B.  Ambrogio 
Traversar!,  generale  de'  Camaldo- 
lesi. Lucca,  1722,  j/i-4-"  —  Sup- 
plemento alla  suddetta   Vita   ec. 

Casus  conscieutiaj  de  quodam  se  dicti- 
tante  missionarium  (Joannis  Ba- 
ptist?e  Salvadori).  Sine  loco,  anno 
1787. 

Il  Salvadori  era  da  Moribora  nel  Tirolo. 

CATALDO  ,  siciliano.  Soprannome  di 
Vincenzio  Belando. 

Catalogo  de'  cappellani  maggiori  del 
regno  di  Napoli  e  confessori  delle 
persone  Reali.  Napoli,  iSrg,  m-8.° 


CAT 

Ne  è  compilatore  il    V.  Luigi  GuARiM,   tealiiio. 

Catalogo  degli  artisti  Bassanesi  vi- 
venti, in  cui  si  descrivono  alcune 
delle  loro  migliori  opere  esposte  in 
patria  il  di  16  agosto  1807  per  fe- 
steggiare il  nome  dell' augusto  no- 
stro Sovrano  Napoleone  il  Grande. 
Bassano,    Beniondini ,    1807,   in-H." 

Compilazione  di  Bartolommeo  Gamba. 

Catalogo  dei  quadri ,  dei  disegni  v. 
dei  libri  che  trattano  dell' arte  del 
disegno,  e  della  galleria  del  fu  si- 
gnor conte  Francesco  Algarotti.  P^e- 
nezia,    1776. 

Steso  dall'architetto  Giù.  \nloi\io  Selva,  che 
si  giovò  de'  suggerimenti  del  pittore  Pietro 
Edwards. 

Catalogo  della  libreria  Capponi ...  (con 
annotazioni  del  P.  Alessandro  Berti, 
della  Madre  di  Dio,  e  con  qualche 
aggiunta  di  mons.*"  Domenico  Gior- 
gi). Roma  j  per  Bernabò,  iy^j,in-/\.^ 

«L'editore  (cioè  il  sopradetto  mons."  Giorgi) 
'>pcr  quel  poco  che  vi  aggiunse  di  suo,  giu- 
»  dico  che  il  Berti  perduto  avesse  ogni  diritto 
«nelle  durale  fatiche,  ne  potesse  contrastargli 
'5  la  gloria  d'autore,  anzi  ha  avuta  la  rara 
»j  bontà  di  non  far  tampoco  menzione  del 
)> Berti  J5  (Zaccaria,  Stor.  lett.  d Italia,  toni. 
VI,  pag.  712).  Il  P.  Berti  avendo  avuto  un 
esemplare  di  quel  catalogo,  vi  scrisse:  Hos 
ego  i'ersiculos  Jccij  tidit  alter  honores.  Il 
marc.*^  Lucchesini  però,  nella  Storia  lett.  di 
Lucca  (toni,  II,  pag.  280),  crede,  appoggiato 
a  buone  ragioni,  che  il  catalogo  sia  bensì  fa- 
tira  del  Berti,  ma  che  le  annotazioni  siano 
tutte  del  Giorgi.  Consultisi  anche:  Erra  {Mem. 
de'  Religiosi  della  Madre  di  Dio,  toni.  Il, 
pag.   29S). 

Catalogo  delle  materie  appartenenti 
al  Vesuvio  contenute  nel  museo, 
con  alcune  brevi  osservazioni.  O- 
pera  del  celebre  autore  de'  Dialoghi 
sul  commercio  de' grani  (ab.^  Fer- 
dinando GkL\kSì).  Londra  [Firenze), 
1772,  in-iiP 

Catalogo  delle  opere  stampate  dal  si- 
gnor dottore  Giovanni  Bianchi,  me- 
dico primario  di  Rimino.  Senza 
luogo,  anno  e  stamp.  (ma  J^cnezia, 
per  Gio.  Battista  Pasquali,  l'jS'j), 
in-^f" 


CAT 

in  questo  ragionato  ralalo£;o,  che  l-  in  foglio  vo- 
lante, parlasi  soltanto  delle  opere  del  IJianrIii 
stampate  col  proprio  nome.  Lo  troviamo  regi- 
strato  come  suo  opuscolo   anonimo  nelF  altro 
catalogo  delle  opere  ch'egli  stampò,  o  tacendo 
il  suo  nome,  o  apponendovi   Unti   o    supposti 
nomij    il   qual  secondo   catalogo,  insieme  col 
presente  corretto  da  molti  errori  occorsi  nella 
prima  edizione  e  diviso   in  varj   articoli ,  leg- 
gesi  nelle  Noi'clle  leti,  di  Fiivnze  dell'anno 
17S8,  sotto  il  titolo  di  Lettera   scrittami  da 
Bini  ini. 
Catalogo  de'  Martiri   della  conip.^   di 
Gesù    che    wel   Giappone    patirono 
nell'anno    i633.   Jìonia_,  in-X'ì..^ 
L'autore  è  il  P.  Francesco  RoDRiGtEZ,  gesuita, 

portoghese. 
Catalogo  di  alcune  opere  attinenti  alle 
scienze,   alle   arti  e  ad  altri  bisogni 
dell'uomo,  le  quali,  quantunque  non 
citate  nel  Vocabolario  della  Crusca  , 
meritano    per    conto    della    lingua 
qualche  considerazione.  Aggiuntevi 
tre  lezioni  sulle  doti  di  una  colta  ^a- 
\(t\\^.  Milano  j  Mussi,  1812,   in-^f 
Tanto  il  Catalogo,  quanto  le  Lezioni,  sono  dell'ab.* 
D.   Michele  Colombo.  Il   primo  fu  ristampato 
con  aggiunte  e  co!  nome  dell'autore,  siccome 
le  Lezioni,  nella  Raccolta  delle  sue  opere  fatta 
in  Parma  dal  Paganino. 
Catalogo  di  alcuni  altri  Padovani  ce- 
lebri ,   diretto    al    sig.  ab.*^  Denina 
ec.  Padova,  perii  Conzatti,  1796, 
in-^.^  —  Aggiunta  al  Catalogo  dei 
Padovani  celebri  ne' loro  secoli.  Ivi, 
1797,  m-8." 
Ne  è  raccoglitore  ed  editore  l'abate  Bonaventura 
Sberti,  padovano.  Servono  questi  due  elenclii 
di    appendice    alla    Lettera   d  un   padoi'ano 
{Melchiori'e  CEs-mom)  ali' abate  Denina. 
Lo  Sberti  aveva   già   somministrate   analoghe 
notizie  allo  stesso  Cesarotti  per  tessere  la  detta 
lettera  in  difesa  de'  Padovani. 
Catalogo  di  comedie  italiane.  F^eiiezia, 
Fenzo,    1776,  in-i'x.^,  con  un'Ap- 
pendice. 
Ne   fu  compilatore  Tabate  Morelli,  ajutato  dal 
Bah  Farsetti,  proprietario   della  raccolta  di 
comedie  registrale  in  questo  catalogo,  ed  autore 
della  prefazione. 
Catalogo  di  libreria   posta  in  vendita 
in  Venezia  ncH'anno  i794-  Venezia, 
m-8." 


185 


CAT 


Il  proprietario  della  libreria  era  Amadeo  Svaicr. 
Il  catalogo  generale  che  fu  compilato  dalKa- 
bate  Jacopo  Morelli,  comprende  un  cata Io- 
ghetto  di  facce  22,  contenente  edizioni  del  se- 
colo XV,  e  di  questo  Irovansi  esemplari  a  parte. 

Catalogo  di  libri  latini  raccolti  dal 
Bali  Farsetti,  con  annotazioni  (del- 
l'ab. ^  Jacopo    Morelli).    Venezia  ^ 

1788,  m-i2.° 

La  prefazione  fu  stesa  dal  proprietario  de"  libri, 
cioè  dallo  stesso  Bah  F.\rsettl 

Catalogo  di  quadri  posti  in  vendita 
in  Venezia  wià  1785.  Ovvero,  come 
ha  qualche  esemplare:  Catalogo  di 
quadri  raccolti  dal  fu  sig.  Maffeo 
Pinelli,  ed  ora  posti  in  vendita  in 
Venezia,    1780,   iV?-8." 

Fu  autore  di  questo  Catalogo  l' ab.*  Jacopo  Mo- 
relli, come  assicurò  egh  medesimo. 

Catalogo  di  storie  generali  e  partico- 
lari d'Italia,  quanto  a  città,  luo- 
ghi, e  famiglie,  raccolte  dal  Bali 
Farsetti,  con  annotazioni  (dell'ab.*^ 
Jacopo  Mor.ELLi).  Venezia,  1782, 
in-\  2.° 

La  prefazione  è  del  possessore  di  questa  raccolta 
di  Storie. 

Catalogo  ragionato  di  libri  dc-1  quat- 
trocento. 

Leggesi  a  pag.  63-I43-223-ó20-401-481  del  voi. 
XI  delle  memorie  per  servire  all'  istoria  let- 
teraria. Fenezia.  f^alvasense ,  1738,  e  nel- 
l'indice delle  medesime  se  ne  scopre  l'autore, 
che  è  il  P.  Giacomo   Paitom,  somasco. 

Catalogue  des  livres  de  la  bibliothèque 
de  monsieur  Pierre  Antoine  Cre- 
venna    ])0ur  la  vente.  Anisterdani , 

1789,  6  jìait.  en  5  voi. ,  in-S." 
Catalogue    raisonné   de    la    collection 

des   livres  du  meme  Crevenna.  .Ani' 
sterdam,    1766,  voi.  6,  //z-4." 
Il  catalogo  della  vendita  fu  steso  da  Tommaso  De 

OCHEDA.   poi  bibliotecario    di    lord    Spencer; 

quello  del  i'GO  dallo  stesso  proprietario,  col- 

Fajuto  dell'abate  Oltolina. 

Catalogus  Episcoporuin  et  Archie- 
piscoporuni   Mediolanensium. 

L'Oldoino  {Atlien.  Rom..  pag.  299)  scrive  che 
alcuni  ne  fecero  autore  il  cardinale  Guglielmo 
Sirleto. 


486 

CAT 

Catalogus  librorum  italicorum,  latino- 
rum et  tnanuscriptorum  magno  sum- 
ptu  et  labore  per  triginta  annoruni 
spatiuni  Liburni  coUectorum.  Li- 
buniij,   1756,  m-8.° 

Il  presente  Catalogo  della  libreria  Jackson  è  slato 
compilato  dalFab.^  Bonaventura  Giovenazzi, 
piarentino. 
Catalogus  numorum  veteruni    Mussei 
Arigoni,  castigatiis  a  D.  S.  F.  (Do- 
minico  Sestini,    fiorentino).  Bero- 
li'ni ,    1804,  iti  fol. 
Catalogus  Pi'ovinciarum  soc.  Jesu,Do- 
morurii,  Collegiorum,  Pra^sidentia- 
rum,   Seniinariorum   et  Missionuui 
quae  in  unaquaque  Provincia  nume- 
rabantur  anno  1679  (collectore  P. 
Pljilipj)0  BoNANM,  soc.  Jesu).  Romcej 
eodein  anno. 
Catalogus    quorumdani    de    societate 
Jesu,    qui   prò  fide  vel   pielate  sunt 
interfecti  ab  anno  1 549  ^^^que  ad  an- 
num  i6o3  (auctoreP.  JoanneCAME- 
KOTA,  apuliensi,  soc.  Jesu).  Neopoli j 
apud  Tarqidniuni  Longuni;  et   Cra- 
coi'ice,  apud  Lohj  utrobique  1606. 
Catalogus  selectissimre  bibliothecae Ni- 
colai  Rossi.  Roiììcej  ex  tj^pogr.  Pa- 
leariniano,    1786,   iiiS.'^ 
DelFab-*  Amaduzzi  è  il  Commentariohan  de  vita 
Nicolai  Rossi,  che  precede  questo  catalogo. 
Catalogus  vocuoi  latinarum. 
Fu  espurgato    da  raesscr  Antonio  Bonciano ,   e 
ristampato  altresì  senza  nome  d'  autore.   11  P. 
Merati  crede  che  possa   essere  quel  di  Orazio 
TtRSELLLNO,  gesuita,  romano,  stampato  col  suo 
nome,  intitolato  -  Nomenclator  vociim  lati- 
narum. Fu   mosso  a    dir   ciò  da   due   lettei-e, 
Tima   del   Bonciano    scritta  al   Tursellino,   e 
l'altra  del  Tiu'selliao  in  risposta  al  Bonciano, 
che  leggonsi  Ira  le  lettere  del  Tursellino ,  im- 
presse in  Perugia  nel  ICI5,  m-8.",  Epist.  18, 
lib.  VI,  pag.  538. 

CATALONI  (Gio.  Pietro).  Istoria  del 
Concilio  di  Trento  sciùtta  dal  car- 
dinale Sforza  Pallavicino,  separata 
dalla  parte  contenziosa  ,  e  ridotta 
in  più  breve  forma  da  ec.  Roma, 
per  Giuseppe  Corvo,  i566  (error 
di  stampa,  leggasi  i666),  infoi. 


CAT 

Sembra  quasi  certo  che  tale  compendio  stampato 
sotto  il  nome  di  Gio.  Pietro  Cataloni,  segre- 
tario del  cardinale  ,  sia  fattura  dello  slesso 
Sforza  Pallavicino,  come  venne  asserito, 
prima  da  yVpostolo  Zeno,  poi  dal  P.  Affò  ,  dal 
chiar."  cav."  Pezzana,  e  da  altri. 

CATAROFILO  GLOSSEO.  Fedi,  BOC- 
CACCtO  (Giovanni). 

Catechismo  ad  uso  delle  chiese  e 
scuole  delia  diocesi  di  Bergamo. 
/('/,  impresso  dopo  j7   1816. 

Fu  compilato  dal  vescovo  di  quella  diocesi  mons.* 
Mola,  il  quale  lo  ha  tratto  in  gran  parte  dal 
catechismo  di  Bossuet.  Ln  anteriore  catechi- 
smo, detto  volgarmente  delT anonimo,  erasi 
pure  stampato  in  Bergamo,  {fedi  sotto). 

Catechismo    cattolico ,    dogmatico    e 
morale    in    forma   di   domande,  di 
risposte  e  di  spiegazioni  per  la  pra- 
tica della    Dottrina  cristiana;  rac- 
colte da  diversi   approvati  scrittori 
da   un  religioso  secolare  della  dio- 
cesi di  Bergamo  (Francesco  Mozzi), 
divise  in   quattro    parti.  Bergamo  j 
Localelli ,    1768,   voi.   3,    in-/\P 
Catechismo  de' Gesuiti,   esposto  ed  il- 
lustrato in  conferenze  storico-teolo- 
gico-morali,  a    profitto    della    gio- 
ventù priva  già  da   tanto  tempo  di 
lina  buona  educazione.  Lipsia,  pres- 
so F.   A.   Brochhaus ,    1820,  in-'Ò.'^ 
E  diviso  in   otto   confei'enze   o    sia  dialoghi.  Vi 
interloquiscono  l'avvocato  Jodoco  de'Bonifazj 
ed  il  mollo  rever.°  P.  TuUicoffer,  gesuita  (no- 
mi Unti),  riproducendo  le  solite  accuse  contro 
la  Società.  Ne  fu  compilatore  Tabate  Degola, 
genovese,  e  fu  stampato  per  opera  del  barone 
di  Zach  e  della  principessa  di  Sassonia-Gotha. 

Catechismo  di  agricoltura  pratica  e 
di  pastorizia  per  la  publica  istru- 
zione de'  contadini  del  Regno  (del- 
l'ex-celestino  ab.*^  Teodoro  Mo^TI- 
cELLi).  Pari.  I3  Napoli,  1792,  in-'ò.^ 

Catechismo  esposto  in  forma  di  dia- 
loghi sulla  Comunione  nell'augu- 
stissimo sacrifizio  della  Messa  (di 
Fra  Michele  Maria  Nannaroni,  do- 
menicano). Napoli 3  Simonij  1770, 
voi.   2,  in-^.^ 

Catechismo    filosofico    per    uso   delle 


187 


CAT 

scuole  inferiori.   Napoli^  stanìperia 

Reale,    1837,  //z-S."  gr. 
ì;  oiunctla  (]l1  conte  Giacomo  Leopardi,  già  im- 
pressa antcriormciilc,  che   monsignor  Angiolo 
Scotti  nella  presente  eilizioiie  fece  ristampare 
con  alcune  modilicazioni. 

Catechismo   (composto  dal   P.  Achille 
Gagliardi,   gesuita,   padovano)   [)er 
ordine  di  S.   Cario  Borromeo.   Mi- 
lano ^  per  Miclivle  Tini 3  i584j'"-4- 
Catechismo    primo   relativo    ai   tempi 
presenti,  d'un  curato   della   diocesi 
di  Mondovì  (D.  Giuseppe  Antonio 
Bracco).  Ivi,    1799?  in-ii^ 
Catechismo    republicauo.    Anno    IV 
della  Repuhlica    Francese,    una    ed 
indivisibile.  Milano  e  Mantova,  in-S.^ 
Compilazione   diversa   dal   Catechismo  impresso 
in  Padova,  pel  Brandolcse,  nel  1797,  di/^rtg". 
IG,   incominciando  questo-  Chi  sei  tu'!  -  e 
r altro  -  Che  cosa  è  il  Popolo?  -  Senza  po- 
tere precisare  Fautore   del   primo   ne  del  se- 
condo,  diremo    solo  esserci    noto    che  Paolo 
Marim,  prete  bresciano  ,  publicò  un  IDjric- 
ciuolo  collo  stesso  titolo,   Brescia,   pel  re- 
scovi, anno  FI  Rep.,  in-s." 

Catechismo  sull'istoria  della  religione 
ad    uso  delle    scuole    publiche   del 
Convitto    Ecclesiastico  di    S.   Leo- 
poldo. Livorno,   1784,  m-i().° 
È  la  traduzione  della  prima  parte  del  piccolo  Ca- 
tecliismo  istorico  dell'abate  Flelrv,  l'atta  stam- 
pare  dal  Proposto  di  Livorno  Antonio  Bal- 
DUi>ETTl,  aderente   alla   dottrina    del  vescovo 
Ricci. 
Catechismus  ex  decreto  Concili i  Tri- 
dentini   ad    Parochos,    Pii  Quinti 
Pont.    Max.    jussu    editus.    Ronice, 
in   aedibus    Populi    Romani,    apud 
Paulutn  Manutiunij  MDLXyi,in  fui. 

Questa  è  la  prima  edizione ^  dopo  la  ([uale  altre 
ne  seguirono,  che  non  giova  qui  riferire.  Da 
prima  oltre  Francesco  Fureirio,  domenicano^ 
tre  vescovi  furono  deputati  al  Catecliismo  de- 
cretato dal  Concilio  Tridentino;  cioè  Leonardo 
Marlm,  arcivesc."  di  Lanciano,  Egidio  FoscA- 
RARi,  vescovo  di  Modena  e  Mario  Calim,  ar- 
civescovo di  Zara.  L' incaiico  di  scriverlo  fu 
dato  in  appresso  a  Giulio  Poggiano,  a  Muzio 
Calim  suddetto,  e  a  Pietro  Galesi.m.  Le  parti 
che  trattano  del  Simbolo  e  de"  Sacramenti  toc- 
carono al  Calim;  quella  che   tratta  del  deca- 


CAT 


logo  fu  data  al  Galesi.m  :  il  Poggiano  ebbe  la 
jìarte  delT orazione  dominicale.  Compiuto  così 
da  tre  tutto  il  Catechismo,  mentre  una  Con- 
gregazione da  S.  Pio  V  de|)Utata,  e  di  cui  era 
presidente  il  card.*  (Jugliclmo  SlRLETO,  lo  rive- 
deva in  quanto  alla  dottrina,  il  PoGGlA^O  ebiie 
r incarico  di  esaminarne,  e  ripulirne  per  intero 
la  dettatura.  Ciò  ricavasi  dalle  annotazioni 
del  P.  La2;omarsini  alle  lettere  di  Giulio  Pog- 
giano  da  Suna  sul  lago  Maggiore,  da  lui  pu- 
blicate;  il  che  non  concorda  con  quanto  scrisse 
Apostolo  Zeno  {^'otc  al  Font.,  e  Fila  de' Ma- 
niizj),  che  esso  catechismo  si  fé' passare  nelle 
mani  di  Paolo  Manuzio  e  di  Cornelio  Amalteo, 
affinchè  gli  dessero  perfezione  per  la  purità 
della  lingua.  Veggasi  la  prefazione  che  sta  a- 
vanti  air  edizione  del  Catechismo^  stampata  in 
Padova  nel  lido,  che  dà  più  ampj  particolari. 

Catechista  (II)  istruito,  traduzio<ie 
dal  francese  (del  P.  Del. Pace,  ge- 
suita). Roma,  Salviucci ,  i835;  e 
di  nuovo,  Firenze. 

Catechista  (II),  o  sia  istruzione  crir 
stiana  esposta  in  brevi  dialoghi  fa- 
migliari ad  uso  dei  maestri  del  cate- 
chismo cattolico  (del  paruco  Luigi 
Giudici).  Lugano,  Fcladini,  i8i5, 
m-8.^ 

Catena  (La)  d'Adone  di  Ottavio  Troii- 
sarelli,  ristampata  con  prologo  ed 
intermezzi  dell'Inabile  (cioè  di  iNi- 
colò  Turchi,  juniore,  bolognese), 
recitata  in  Bologna,  l'anno  1658 
nella  sala  Malvezzi. 

CATERINA  (S.)  DA  GENOVA.  Della 
famiglia  Adorni. 

CATERINA  (S.)  DA  SIENA.  Del  ca- 
sato Bemncasa. 

Caterino  Zeno,  storia  curiosa  delle 
sue  avventure  in  Persia.   Venezia ^ 

1783,  i/Z-12." 
Scrisse  il  cav.*^  Cicogna  al  cav.*^  Pezzana  «  che 
55  è  un  romanzo  misto  di  vero  e  di  falso,  in- 
»  ventalo  da  Vincenzo  Antonio  F'ORMALEOM, 
55  sebbene  voglia  questi  far  credere  d' averlo 
55  cavato  da  un  manoscritto  antico  ». 

CATERVO  DIAMANTINO.  E  nome  vero 
e  non  fìnto,  rome  sospettò  il  Ci- 
nelli,   toni.  II,  pag.   2  38. 

CATIIERINUS  (Ambrosius).  Chvisto- 
phori  Capite  de  fontium  varii  trac- 


188 

CAT 

latiis  et  dispulationes  (scilicel,  o- 
i)us  de  veteri  rilu  celebrandi  missam: 
cui  subjicitur  Ambrosii  Callieriui 
tractatus  de  consecrationis  Eucha- 
listifB  forma).  Parisiis ^  i586,  m-8." 

AniLrogio  Caterino  è  il  nome  clie  prese  La?ì- 
CELLOTTO  Politi,  vestendo  l'abito  domenicano. 

Calinia  (  La  )  di  Sicco  Polentone. 
In  Trento.  Post  tenebras  spero  lu- 
cem,  S.  M.  P.  Z.  L.  C.  L.  S.:  Z. 
L.,   M.  ecce.  LXXXII  ^    die    XXFIll 

marcii,  //i-4.° 

Queste  sigle  furono  interpretate  -  Segno,  o  Si- 
gillo Messe r  Pre  Zìian  Lwiardo  Curato 
Longo  Stampatore j  le  altre  due  vogliono  forse 
significare  o  il  titolo  del  beneficio  occupato  dal 
Longo,  o,  con  piìi  probabilità,  la  sua  cifra, 
dinotante  le  iniziali  del  suo  nome  e  cognome 
Zuanne  Longo.  La  presente  comedia  original- 
mente scritta  in  latino,  è  la  prima  comedia 
a  stampa  vulgare  che  si  conosca.  Avvi  opi- 
nione che  sia  stata  tradotta  in  prosa  italiana 
(che  tiene  molto  del  padovano  e  del  veneziano) 
da  Modesto,  figlio  di  Sicco,  o  Siccone. 

CATO  (Marcus  Porcius).  Fide,  Anti- 
quitatuni   variarum   etc. 

CATONE  UTfCENSE.  Enimmi  di  ec. , 
liiccliese.  Parma j,  nella  slamp.  di  Fi- 
lippo Carmi gn ani y  1760,  in-^.°  pie. 

Di  contro  al  surriferito  frontispizio  è  l'altro ->£/»'- 
gmatum  Catonis  Uticeusis  latina  cemulatio. 
Parmce ,  ex  typ.  Carmignani,  1760.  lì  da 
notarsi  che  in  fine,  dopo  l'errata,  gli  esem- 
plari compiuti  non  devono  mancare  di  quattro 
facce  contenenti  la  chiave  degli  Enimmi.  Es- 
sendosi esaurita  questa  prima  edizione  che  si 
dava  in  dono,  nell'aprile  del  l7Ci  ne  intra- 
prese il  Carmignani  un'altra  (avanti  alla  quale 
era  comparsa  in  Genova  la  seconda  de'  soli 
Enimmi  in  italiano)  accresciuta  di  varii  al- 
tri Sonetti.  Furono  ristampati  con  annotazioni 
nella  Raccolta  d  Enimmi  sceltissimi ,  ripro- 
dotti da  Bosigno  Dìstenni  (  probabilmente 
nome  anagrammatico).  .fio/^a ,  1800-I,  toni. 
2,  in-iì.°  Al  cav.^  Pezzana  non  venne  mai 
fatto  di  vedere  T  edizione  o  le  edizioni  del  solo 
originale  italiano  anteriori  alla  Parmense.  Si 
consulti  il  suddetto  Pezzana,  Continuaz.  agli 
Scritt.  Parmigiani ,  tom.  VII,  pag.  72-75. 

CATOSI  MAN  ARDI  (anagramma  di  To- 
luaso  Carsaki,  romano). 
1.°  La  Vendemmia,  scherzo  poetico. 
4.°  Chi  c'è  ci  stia,  ovvero  l'ingan- 
narsi per  fretta,  comedia. 


CAT 

4i"  La   Forza   del  zelo   per  la   con- 
versione   di    S.   Maria    Maddalena. 

Atto    unico.    Roma (Maudosio, 

Bibl.   Roni.j  toni.  I,  ceni.   IV,   mini. 
82). 

CATTANEO  (Abate). 

i,°  Il   filosofismo    delle    belle.    Fe- 
ìiezia^  co"  torchi  del   Tevernino. 
.2.°   Principi    fisici,   tratti  dagli   eie- 
menti  di  fisica  Newtoniana  ec.  Luc- 
ca,  Benedini. 

Ambedue  composizioni  del  conte  Giovanni  De 
Catta>eo,  publicate  sotto  il  nome  di  suo  figlio. 

CATTANEO  STANONT  (  Costantino 
Gatta).  Della  Rosmina,  ovvero  Chi 
soffre,  speri,  di  ec.  Napoli,  presso  gli 
eredi  di  Carlo  Freso j  1725,  m-12.'* 

Non  se  ne  fa  menzione  nella  Drammaturgia 
dell'  allacci.  Si  consulti  Pivati,  Dizionario 
Poligrafico ,  tom.  IX,  pag.  337. 

CATTI  TITO  POVmiO.  anagramma 
dell'  abate  Vittorio  Paciotti,  tori- 
nese, che  fece  la  traduzione  di  Lalla 
Roohh  racconto  orientale  di  Tom- 
maso Moore,  stampata  a  Torino 
nel    1818. 

Cattiva  (La)  logica  del  giansenista  D. 
Pietro  Tamburini  nuovamente  con- 
fermata dalle  sue  lettere  teologico- 
politiche  sulla  presente  situazione 
delle  cose  ecclesiastiche  (dell'abate 
Piatti).  Boma,  17945  ^  di  nuovo, 
Torino.    J795,  sempre  //z-8.° 

Cattiva  (La)  matrigna,  comedia  in 
verso  sciolto  e  in  cinque  atti.  Mi- 
lano,   Galeazzi,    1773,  m-8." 

E  delPautore  della  Clary,  cioè  del  Cerim. 

Cattolicismo  (Del)  della  chiesa  d'U- 
trecht, e  delle  altre  chiese  d'Olan- 
da, o  sia  Analisi  critica  e  confu- 
tazione del  libro  che  ha  per  titolo 
-  Storia  compendiosa  dello  Scisma 
della  nuova  chiesa  d'  Utrecht  (di  D. 
Luigi  Bossi,  allora  canonico  mi- 
trato della  Metropolitana  milanese). 
Milano j  Pogliani  e  Pulinij  1786, 
m-8.*' 

La  Storia  Compendiosa,  come  vedrassi .  i;  del- 
l'ex  <rcsuila  Mozzi. 


CAU 

CATTUFFIO  PAIVGHrANIO  Buhnìco  Ar- 
cade {Zaccaria  Valauesso,  patrizio 
veneto). 

1."  Bajamonte  Tiepolo ,  poema  di 
ec.  Senza  luogo  e  stantp. ,  1 769  j 
voi.   1,  in-ii° 

2.°  Rutzvanscad  il  Giovine,  arci- 
sopratragichissima  tragedia  elabo- 
rata ad  uso  del  buon  gusto  de'  gre- 
cheggianti  compositori,  da  ec.  T^e- 
neziuj,  per  Marino  Rosselli,  1724, 
in-di.^;  Bologna,  per  Costantino  Pi- 
sani, neWaimo  istesso,  in-^.^;  Ve- 
nezia,  pel  Bettinelli ,  1737,  f«-8.", 
con  figure  e  vignetta;  e  di  nuovo. 
Ivi,    1743,  m-i2.° 

Si  volle  dare  la  berla  con  questo  faceto  critiro- 
satirico  componimento  a\\' Ulisse  il  giovane, 
tragedia  di   Domenico  Lazzarini.   Non   rimase 
però  esente  di  risposta. 
Vedi,   Bacco    usurpatore    di    Par- 
naso ec.  — Mintidaspe  ilVeccliio. 

CAUNO  CIFOGLIA.  Vide,  Oratio  Ja- 
cobi  Facciolati  prò  funere  Aloysii 
Pisani  etc. 

Causa  (La)  de' cavalli  (di  Rafaele 
Arauco,  milanese).  Senza  nota  di 
luogo,  anno  e  stampatore  [Milano, 
verso  il   1792),  in-i'ì!^ 

La  prefazione,  da  cui  sono  precedute,  c'informa 
del  motivo  che  diede  luogo  alle  bizzarre  poesie 
publicale  con  questo   titolo. 

Causa  (Della) dell'estraordinaria  escre- 
scenza dell'  Adige  succeduta  nel- 
l'anno 1757.  Lettera  di  un  Aca- 
deinico  Agiato  (Clemente  Bahoki, 
de'  marchesi   Cavalcabò).  /«-8.*^ 

Causa  (La)  de'  possessi  ecclesiastici 
rivendicata  dalle  massime  e  das:li 
attentati  della  sedicente  Republica 
Cisalpina.  Milano,    1800,  m-8.° 

Si  dice  opera  del  proposto  Carlo  Castelli. 

Causa  (La)  di  Dio  e  degli  uomini 
difesa  dagl'insulti  e  dalle  preten- 
sioni dei  fanatici  (di  Melcliiorre 
Gioja).  Milano,  Pirotta  e  Maspero, 
senz' ainio  {circa  il    1800),  in-S.^ 

Cause  (Sulle)  e  gli  effetti  della  Con- 
federazione Renana,  ragionamento 


489 
CAV 

di  un  mcmbr(ì  della  reale  Academia 
delle  Scienze  di  Berlino  ec.  (marc.*^ 
Girolamo  Lucciiesini).  Parte  prima. 
Cause  della   Confederazione.  Italia 
(Firenze),  18  19.  —  Parte  seconda, 
Efletti.  Ivi,  1821-28,  V0L1,  in-S.^ 
Cautiones  adhibendre  defensoribus  Lit- 
terarum  cambii  Civicarum  aliorum- 
que   ejusmodi  contractuuin  qui  in 
usurae  suspicionem  veniunt,   ne  in 
ba^reticorum  usuras  patrocinantiura 
sententiam    abeant  A.  P.  B.    P.   V. 
(Auctore  Petro  Ballerino,  presby- 
tero  veronensi).  Vcronce,  tjpis  Ra- 
manzini,    1734,  in-S.° 
CAVALCA  (Fra  Domenico). 
Gio.   Ballista    Moriondo    in    un    lungo  discorso, 
che   precede  1"  edizione  da   lui  dataci  in   To- 
rino nel  17S9  dell' 0/Y///?e  della  vita  Cristiana 
del  B.  Simone  da  Cascia,  tenia  di  provare  che 
la  maggior  parte  delle  opere  attribuite  a  Fra 
Domenico  Cavalca  (  supponendo  egli  puranco 
che  due  diversi  individui  abbiano  esistito  colio 
slesso  nome  e  cognome  di  Domenico  Cavalca) 
sono  invece  del  mentovato  B.  Simone.  Né  ra- 
gioni  del   lutto  dispregevoli    e   di    poco  peso 
egli  adduce  in  conferma  del  proprio  assunto. 
Senza  opporci  e    senza  pur  aderire   a  quanto 
sopra   tale   proposito  scrive   il   Moriondo,   noi 
rimanderemo  i  nostri  lettori  al  libretto  publi- 
cato  dal  F.  Aidifredi,  sotto  il  nome  di  Giuho 
Cesare    Bottone,    per    rivendicare    al   Cavalca 
ciò    che  a   lui   vorrebbesi   togliere.  Il  B.   Si- 
mone, agostiniano,  era  della  famiglia  Fidati, 
e  non  de 'Diodati,  come  alcuno  scrisse;  e  nac- 
que in  Cascia,  terra  della   diocesi  di  Spoleto 
alle   falde   de'  monti ,  delti   anche   oggidì  Car- 
lolani,    0   Carsolani,    la  quale    jirodusse  pure 
un  altro  Fra  Simone  delF  ordine  di  S.  Dome- 
nico, continuatore  della  Cronii  a  di  S.  Caterina 
da  Pisa,  incominciata  da  Fra  Bartolommeo  da 
S.  Concordio;    col  quale   Simone   domenicano 
non  è  da  confondersi  il  nostro  B.  Simone  ere- 
mitano di  S.  Agostino.  Ecco  i  titoli  delle  opere 
attribuite    al   Cavalca ,    che  il    mentovato  Mo- 
riondo   vorrebbe   restituire    al    B.    Simone  z= 
i."  Volgarizzamento  delle  vite  dei  ss.  Pa- 
dri -  2."  Specchio    di    Croce  -  3."  Pungi- 
lingiia  -  A."  Frutti   della   lingua  -  S."  Me- 
dicina del  cuore  -  6."  Disciplina  degli  spi- 
rituali col  trattato  delle  sette  stul tizie  -  7." 
Esposizione  del  simbolo  degli  apostoli  -  8." 
Folgarizzaincnto  del  dialogo  di  S.  Gregorio. 
=  Soggiunge  poi    lo  slesso  Moriondo  ,  che  il 
Trattato  della  pazienza,  e  f[uello  de'  peccati 


4  90 

CAV 

(che  riguarda  per  lavori  (l"uno  de' Cavalca),  al- 
tro non  sono  che  una  specie  di  volgarizzamento 
di  due  simili  trattati  che  si   contengono  nella 
Somma  delle  virtù  e  de'i'izj  di  Fra  Guglielmo 
da  Peralto,  delF ordine  di   S.  Domenico^  che 
lini  di  vivere  Tanno  1260. 
Cavalcada  (La)  Trevisana  al  castello 
de' principi  GoUalto  a  S.  Salvador. 
Poemetto  veneziano  (di  Luigi  An- 
tonio   Martignolm).    Treviso ,    An- 
dreola,   i833,  i/z-8." 
CAVALCANTI  (Fabio).  Discorso  filo- 
sofico ed  astronomico  di  ec. 
Il  P.  Marziale  da  S.  Gio.   Battista,  carmelitano, 
che  il  riferisce  senza   luogo,  anno   e  stampa- 
tore,  dice   essere   m-12.",   e   ne    fa   autore   il 
P.  Amgiolo  Be>edetto  da  S.  Vi>ce>'zio,  della 
sua  religione,  di  patria  palermitano. 
Cavalier  (II)  del   dente.   Poemetto  (m 
versi  sciolti).  Milano,  per  il  Galeazzij 
1767,  in-S."" 
11  can.**  D.  Gaetano  Guttierez  n"  è  autore. 
Cavalier  (II)  del  Sole,  che  con  l'arte 
militare  dipinge  la    peregrinazione 

della  vita  umana tradotto  dallo 

spagnuolo  per  messer  Pietro  Lauro. 
f^inegia,  i55y,  i584,  iSgoeiGao, 
sempre  m-8.° 
Il  Lauro  non  ne  è  soltanto  traduttore,  ma  ne  è 

creduto  T  autore. 
CAVALIER  ERRANTE  (card.*' Ippolito 
De' Medici).   Il    secondoMibro   del- 
V Eneide  di  flrgi/io,  tradotto  in  vol- 
gare e  in  versi  sciolti  dal  ec.  Bomce, 
apud  Ant.  Bladunr^  i538,  in-Z^.'';  e 
di  nuovo,    Venezia,  iSSg,  m-8," 
Al  traduttore  nella  lettera  proemiale  piacque  ma- 
scherarsi sotto   il  nome   di   Cavalier  Errante. 
Il   cardinale   De'  Medici   fu   il   primo  a  dare 
eccitamento  a  tali  versioni,  comechè  non  man- 
chi più  d\mo  che  a  In-ancesco   Maria  MOLZA 
ne  attribuisca  T  onore.  Questo  secondo  libro 
fu  in  séguito  più  volte   stampato    imito   a'  sei 
primi  libri   deir^//e/V/e,   e  quindi   anche  con 
tutte  le  opere  di  Virgilio,  tradotte  da  varj.  Si 
consulti  il  Paltoni,  Bibl.  de  trad. 
CAVALIERE  (IL)  DI  -MACERATA,    A- 
cad.°  Incatenato,   La  Glori,  egloga 
pastorale  (o  piuttosto  tragicomedia). 
Venezia,  per  U  Vincenti,  1  598,  in'òP 
L'autore  è  Marcello  Ferro,  maceratese. 
Cavallerie  della  città  di  Ferrara  nelle 


CAV 

nozze  del  duca  Alfonso,  e  della  re- 
gina Barbara  d'Austria,  cioè  il  Ca- 
stello di  Gorgoferuso,  il  Monte  di 
Ferronia,  ed   il  Tempio  d'Amore. 
{Ferrara,  per  il  Rossi).   Il  carnevale 
del  MOm,  in- 4-'^ 
A  carte  US  del  Tempio  d'Amore  si  desume  che 
la  descrizione  di  questo  torneo,  dalla  pag.  116 
fino  alla  fine,  è  stata  stesa  da  Gio.  Battista  Pigna. 
Ecco  ìe  parole  dell'anonimo  scrittore  del  re- 
stante "io  presenti  {così)  che  il  Duca  haveva 
"Commandato   al   sig.  Pigna,   suo   secretarlo, 
)5 che  facesse  una  breve  dichiarazione  del  tutto: 
»et  operai  tanto,  che  col  mezzo  d'un  intimo 
'5  Cortigiano  ho  finalmente  ritratto   una  copia 
'5  la  quale  non  ho  voluto  lasciar  d'aggiungere  a 
»>  questa  mia  scrittura  etc.  »jL'anonimo  scrittore 
di  tutto  il  restante  si  vuole   sia  Agostino  Ar- 
genti, 0  Ariepìti,  che  che  ne  dica  il  Tiraboschi 
che  l'attribuisce  al  Pigna;  poiché,  se  del  Pi- 
gna fosse  stata  tutta   la   descrizione  di  questo 
torneo,  non  si  sarebbe  scritto  ciò  che  si  legge 
nella    rammentata    pagina  li 3.  Inclinano    per 
l'Argenti  il  Barotti  ed  il  Baruffaldi  nelle  loro 
mss.  opere,  che  si  custodiscono  nella  publica 
libreria  di  F"errara.  Nel  titolo  Del  Castello  di 
Gorgoferuso  si  dice  nuovamente  stampato,  e 
ciò  perchè   avvi    un'  altra   edizione    anteriore 
fatta  del  pari  in  Ferrara,  per  T'alente  Pa- 
nizza,  nel  ISGI,  m-s." 
/^ef/?V,  Trattato  della  precedenza  ec. 
CAVALLINI  (F.  Philippus),  Ord.  Hie- 
rosolimitani.  Pugillus  Meliteus.  Ro' 
nice,  typ.   Molianis ,    1689,  m-12.*^ 

Il  Cavallini  è  un  plagiario.  L'opera  è  di  Gio. 
Francesco  Box  amici,  maltese. 

CAVALLO  (Marco),  anconitano.  Ri- 
naldo furioso,  di  messer  ec,  nova- 
mente  stampato,  e  con  ogni  dili- 
gentia  corretto.  Con  gratie  e  pri- 
vilegi]. Vinegia,  Binduni  e  Pasini, 
i525,  iti-^.^* 

E  il  solo  primo  libro.  Coli' aggiunta  del  secondo 
i  medesimi  stampatori  lo  impressero  di  nuovo 
fanno  lu50,  sotto  il  nome  di  Francesco 
Tro.mba  ,  di  Gualdo  di  Nocera ,  del  quale  si 
crede  più  probabilmente  lavoro,  siccome  lo 
storico  GiuHano  Saraciui  aveva  già  sospettato, 
scrivendo  che  da'  virtuosi  fu  allora  creduto 
(questo  poema)  non  essere  composizione  di 
Marco  Cavallo. 

Cavallo  (II)  venduto  e  ricomperato, 
novella  scritta  da  una  fanciulla  di 


GAZ 

sedici  anni.  Treviso,  per  Francesco 
Andreoìa,    iSaS,  in-S.^ 

Fu  per  la  ])rima  volta  impresso  nel  Giornale 
(k'ilc  proi'incie  fende ,  toni.  Vili .  anno  1828  , 
png.  179.  Fu  tenulo  per  fermo  da  qualcuno 
che  D.  Giuse])pe  Moniro,  ora  ilefunlo,  ch'era 
compilatore  di  quel  giornale,  ahhia  steso  o  fatto 
stendere  quel  casuccio,  e  che  per  mero  capric- 
cio abbiavi  aggiunto  che  fosse  di  una  fmciulla 
di  sedici  anni:  ma  la  cosa  sta  altrimenti,  poi- 
che  veniamo  a  sapere  che  n"è  autrice  la  si- 
gnora Anna  Biacchi,  di  Cavaso,  provincia  tri- 
vigiana,  maritata  in  Sangl'INACCI.  di  Feltre. 

GAVAZZA  (Joannes  Baptista).    Cata- 
logus  omnium  Doctoiura  Collegia- 
toruni   in   artibiis  liberalibus,  et  in 
facilitate  medica,  incipiendo  ab  anno 
I  i56  usque  ad  annum  1664,  '^^  ^^^~ 
cem  editus.  Bononicej  typis  3Iontii, 
1664,  //2-4.° 
««Questo  catalogo  era  stato  antecedentemente  di- 
'>  sleso  da  Bartolommeo  Albertim  .  secretano 
'j  del  Collegio  di  Filosoha   e   Medicina  in   Bo- 
5>  logna ,  antecessore  del  Gavazza.  Altri  vogliono 
»che  fosse  opera  di  Ovidio  Momalbano,  per 
'tessere  illustrato  di  molte  notizie. '? Così  l'Or- 
landi {Notizie  degli  Scritt.  Bologn.,  pag.  1S4)  ; 
ma  il  Nicéron  {Mémoircs,  toni.  XXXVII,  pag. 
35)  senza  alcuna  esitanza  l'ascrisse  ad  Ovidio 
MOISTALBAM. 

Cavei  (I)  de  Nina  nel  comun  nostro 
dialetto  [veneziano)^  di  G.  G.  M. 
((jÌo.  Giacomo  Mazzola,  padovano). 
Padova,  pel  Conzalti ,  i  y85 ,  in- 1 6.° 

Sono  cento  sonetti  impressi  col  permesso  del- 
Tautore  per  cura  dell'abate  Pier  Antonio  IMe- 
neghelli. 

CAVILLO  LEVAGNINI  LlCmO  {ana- 
gramma del  dott.^  Giovanni  GiNELLt 

o 

Calvoli).  Censura  fatta  alla  lezione 
delle    imprese    dell' ab. '^    Francesco 
Ermini.     Firenze,     i68g,     in- 19..^ 
Fedi,  ERMINI  (Francesco). 
CAZZULI  (Giacomo  Antonio).  Tradu- 
zione in  volgai'e  d'alcune  opere  spi- 
rituali di  Dionigi   Cartusiano,   im- 
presse in  Milano,  dopo  la  metà  del 
secolo  XVI. 
C  istruisce  il  V.  Angelo  Maria  Ungarelli  {Script. 
Congr.  S.  Palili,  toni.  \,  pag.  32)  che  il  1*. 
Giacomo  Maria  Ber>a  (nel  secolo  Gio.  Anto- 
jiio)  "e  il  vero  traduttore  di   quelle  opere,  il 


49i 


CEC 


quale  al  Cazzuli  dava  1" incarico  di  rivedere, 
correggere  e  far  istampare  i  propri  scritti.  Si 
consulti,  Argelati,  Bill,  de'  trad.j  e  lo  stesso, 
Bibl.  Script.  Mcdiol. 

Cecaria,  o  sia  Dialogo  de'  tre  ciechi. 
f^edi.    Dialogo    de'  tre    ciechi.    — 
EPICURO    CARACCIOLO.    —     EPI- 
CURO (Antonio). 
CECCAAO    (Joannes    de).    Chroiiicon 
FossM  Nova?,    Joanne    de   Ceccano 
auctore  ab  anno  primo  nostne  sa- 
lutis   usqiie  ad    annum   M.  CC  XVII. 
ex  pervetuslo  mss.  exemplari  coeno- 
bii  Fossse  Novse  hactenus  ineditu.m. 
Questa  cronica,  sotto  il  detto  nome,  fa  data  la 
prima  voUa   alla    luce   da   Ferdinando  Ughelli 
{Italia  sacra,  toni.  I,  pag.  4So),  e  dal  Mu- 
ratori fu  ristampata  {Rerum  Ital.  script.,  toni. 
VII,  pag.  SBo),  senza  nome  d'autore  appog- 
giato a:  I."  che  tanto  il  Baronio,  quanto  il  Pagi 
la  chiamarono  soltanto  Chronicon  Fossce  No- 
va; adservatum   aut   in  Ceccanensi   oppido 
ab  auctore  concinnatumj  II."  che  il  leggersi 
in  essa  cronica  Ego  Joannes  Comes  de  Cec- 
cano,  non  è  riferibile  allo  scrittore  della  me- 
desima, ma  bensì  alle  carte  di  donazione  fatta 
dal  suddetto  conte. 

CECCHI  (Domenico).  Lucimetro,  o  sia 
la  Misura  della    luce,  opera  d'in- 
venzione   tradotta  dal    francese  da 
ec.  ,    castiglionese.    Padova,    nella 
stanip.  del  Scniinario,  170J,  in-^.°, 
con  due  figure  deli' ordigno  per  mi- 
surare la  luce. 
L'opera,  scritta   originalmente  in  francese,   fu 
stampata  in  Parigi  l'anno  1700.  L'autore  fu 
un  cappuccino,  che  chiamavasi  Fra  France- 
sco Maria  ,  e  il  traduttore  italiano  fu  il  P.  Se- 
rafi.no  DA  Castiglione,  altro  cappuccino,  che 
publicolla  sotto  il  nome  che  aveva  nel  secolo, 
secondo  la  regola  del  suo  ordine  in  cui  è  vie- 
tato ai   religiosi   di   stampare  cose  non  sacre. 
Nella  Galleria  di  Minerva   {toni.  VI,  pag. 
139)  parlasi  di   questo   libro,   e  riportansi  in 
proposito  del   medesimo  due   lettere   anonime 
dirette  al  celebre  Vallisnieri,  delle  quali  è  au- 
tore il  signor  Vittorio  Francesco  Stancar!.  Si 
consulti,  Giornale  de'  lett.  d'Italia,  tom.Y, 
pag  345  e  seg     , 
CECCO  D'ASCOLI  (Francesco  Stabili, 

d'  Ascoli). 
Cecco  (II)  di  Scaiidicci  mandalo  via 
contro  tempo  dal  podere,  alle  bel- 


192 

GEL 

lissime    dame.    Firenze  ^    1666,    ;'// 
foglio  aperto. 

Consiste  in  venti  ottave,  delle  quali  si  fa  autore 
Antonio  Malatesti  ,  fiorentino.  Questi  negli 
nllinii  versi  dà  indizio  d'essere  stato  egli  me- 
desimo il  poeta.  Veggasi  Negri  [Scritt.  Fior., 
pag.  625)  che  li  riporta  e  ne  dà  la  spiegazione. 

CECCU  SCAPUZZÒ  (l'arciprete  Giu- 
sepppe  Gualdo).  Rasonaniento  de 
Grigolo  e  Pendili  iti  le  nozze  del 
cav.^  Zambattista  Gualdo  e  della 
signora  Susanna  Locateli],  scritto 
da  ec.  Vicenza  3  presso  Francesco 
Grossi,    1624,  in-^.^ 

Cecilia  di  Baone,  o  sia  la  Marca  Tri- 
vigiana  sul  finire  del  medio  evo. 
Narrazione  storica  di  P.  Z.  (Pietro 
ZoRzi,  gentiluomo  veneziano).  Ve- 
nezia ^    1829,  voi.  4?  in-ìQ.° 

CELATO  STINGRESSI  {anagramma  del 
P.  Celestino  Grassi,  del  lerz'ordine 
di  S.  Francesco).  La  novena  della 
Madonna,  solitudine  o  ritiramento 
ne'  nove  giorni  avanti  la  festa  del 
Natale  di  Giesù  Cristo  nostro  Si- 
gnore, divisa  in  tre  parti.  Opera  di 
ec.  Palermo j  appresso  Giuseppe  Gra- 
mi gn  ano  ,  1699,  in- 1  2 .  ° 

Celeberrimorum  virorum  apologia  prò 
Carolo  Musitano  ad  versus  Anton  iura 
de  Martino  etc.  Kruswich_,  1700, 
m-4.« 

E  divisa  in  tre  parti.  Intorno  la  seconda  parie, 
che  ha  per  titolo  -  Nuncius  Parnassius.  seu 
epistola  ex  Parnasso  a  Sebastiano  Bartholo 
ad  Ceìeb.  Musitanum. 
Vedi,  BARTOLI  (Sebastiano). 

Celebrandosi  la  solenne  Sacra  di  sette 
religiose  nel  monastero  della  San- 
tissima Trinità  di  Faenza  1'  anno 
iy4o5  brevi  memorie  d'esso  mona- 
stero e  componimenti  poetici.  i^cie«- 
2rtj  pel  Bellanti  e  Comp.  stampatori 
delS.  Uffizio,  m-4.° 

Autore  delle  Brevi  memorie  fu  il  P.  abate  D. 
GiamLenedetto  Mittarelli,  camaldolese. 

Celebrarsi  (Al)  delie  ben  augurate 
nozze  tra  la  nobile  signora  contessa 
Teresa  D'Arco  col  nobile  signor 
barone  Pier  Paolo  De  Altcnburger 


GEL 

ec.  si  publica  questa  nuova  e  fe- 
dele versione  del  Pervigilium  Ve- 
ìierìs.  A  significazione  di  sincero  giu- 
bilo di  dovuta  gratitudine  e  pro- 
fondo rispetto  N.  N.  (Giandomenico 
RoMAGNOsi).   Trento,   1799- 

CELENIO  ROSMIRO  P.  A.  (Claudio 
ToDESCHi,  ferrarese).  Discorsi  aca- 
demici  di  ec.  Roma,  Casalctti,  1768, 
m-8.« 

Celeste  Ancile,  o  sia  Scudo  di  ve- 
rità contro  i  dardi  della  bugia,  ove 
si  scuopre  la  diabolica  malignila 
della  calunnia  de'  libelli  famosi,  e 
lettere  cieche  ec.  a  Stefano  De' Mari, 
doge  di  Genova  (del  P.  Gio.  Battista 
Noceto,  gesuita,  genovese).  Lione, 
per  Filiberto  Valenzolo,  1 664,  i'7.-i  2." 

Celeste  (11)  specchio  d'Urania.  1708. 
Vedi,  TLMONE  (Francesco). 

Celestina,  tragi-comedin  di  Calisto  e 
Melibea,  tradotta  dallo  spagnuolo 
da  Alfonso  Ordognes. 

Vcggansi  Allacci  e  suo  Continuatore  {Dramma- 
turgia, pag.  178)  che  rammentano  varie  edi- 
zioni di  (juesta  tragi-coraedia,  divisa  in  tren- 
tun allo,  alle  quali  possono  agguingersi  anche 
le  seguenti  di  Venezia,  1S14,  iSlo,  iS2ì>  bis 
1S51,  sempre  m-8.°  La  composizione  del  primo 
atto  viene  attribuita  a  Giovanni  di  Mena,  ed  an- 
che a  Roderico  Costa.  Degli  altri  alti  è  autore 
Fernando  De  RoJAS,  e  ricorrendo  nel  ])rincipio 
alcune  ottave  del  Traduttore  chiamate  Stantie 
dell' Autìiorc,  poste  insieme  le  lettere  iniziali 
di   ciascuna   stanza,  si  avrà  il  di  lui  nome. 

CELESTINI  LEGATI,  Gonstitutioues. 
Vedi,  Imitatione  (De)  Cliristi. 

Stanno  nel  toni.  Vili  dell'opera  Bei-urn  Ital.  Scri- 
ptorcs  del  Muratori.  L'autore  è  Grffredo  da 
Castiglione,  che  fu  legato  x\posfolico,  e  poi 
Papa  sotto  il  nome  di  Celestino  W. 

CELESTIINO  DA  S.  LIDUINA,  carmeli- 
tano scalzo.   Dell'imitazione  di  G. 
C. ,  libri  IV  di  Tommaso  da  Kem- 
pis,  tradotti  dal  P.  ec.  Roma,  dalla 
stamperia  De  propaganda  fide ,  i663. 
Secondo  accerta  il  P.  Sbaraglia  {Sappi,  al  JVad- 
dingo,  pag.  38o),  il  mentovalo  Irate,  trovata 
questa  traduzione  mss.,  se  l'appropriò.  Essa  è- 
invece  fattura  del  P.  Ignazio  D'Orleans,  cap- 
puccino francese,  che  dimorava  in  Italia. 


CEL 

Celibato    (Del),    ovvero    Riforma  del 
Clero  Romano.  Trattato  del  C.  C. 
S.  R.  Venezia,  Graziosi,  i  766,  »/-8." 
Comparve  prima  nel  regno  di  Napoli  ;,  col  titolo 
eli  Pregiudizio  del  celibato,  17«3.  L'autore, 
secondo   riferisce    il  P.   Zaccaria  (  Pref-   fila 
Storia  del  celibato),  fu  creduto   1" abate  To- 
SIM,  a  cui  egli  attribuisce  però  con  manifesto 
errore  anche  la  Riforma  d' Italia. 
CELIDORO  NONCIANO(D.)  [anagram- 
ma di  Cornelio  CoDANiNo,  casincse). 
Breve   e   metodica    instruzione    per 
l'orazione  mentale,  di  ec.  dedicala 
a' Novizj   casinensi,  con   in   fine  di 
questa  sci^onda  impressione  un'ag- 
giunta di  alquante  giaculatorie  so- 
pra la   passione    di    N.  S.  ec.  Pa- 
dovaj  per  il  CadorinOj    1674- 
CELTFE    VIJIARIAGO,   Acad."  Arcade 
[anagramma    di    D.    Felice    Maria 
Vigo,  can.°  regol.^').  Della  Vergine 
Immacolata,  panegirici    tre  di    ec. 
Trevi gi  j    presso    Gaspare    Pianta , 

1735,  z>i-4.° 

Celifila,  comedia  pastorale  del  Dilet- 
tevole della  compagnia  de'  Rozzi 
(Benvenuto  Plori,  sanese).  Siena, 
per  3Iattco  Fiorini,   161 1,  m-i2,° 

CELIO  GRAFREDI  [anagramma  di  Fe- 
lice Girardo,  della  comp.'^  di  Gesù, 
da  Nola).  Discorsi  della  passione 
del  Signore,  composti  da  ec.  Na- 
poli .  presso  Francesco  Sauio,  1 6 1 5 , 
in-i." 

CELIO  FINTO  (Domenico  Ponticelli). 
Trattato  della  peste,  di  ec.  Pari. 
1  e  li,  appresso  il  Feo,  j63i,  m-8.° 

CELLENIO,  o  CILLENIO  ZACGLORI. 

Nome  anagrammatico  che  prese  Lorenzo  CicCA- 
RELLI,  letterato   napolitano,    nativo  eli  Piedi- 
monte  d'Alife ,  facendo  ristampare  nella  prima 
metà  del  passato   secolo   in  Napoli  alcune  o- 
pere  de' nostri  classici  autori  italiani,  cioè: 
I."  Dialogo  di  Galileo  Galilei.  Fi- 
renze [Napoli),  17 IO,  m-4-° 
2.°  Opere  di  messer  Giovanni  Boc- 
caccio. Firenze  [Napoli),  1733-34, 
i^ol.  6,  m-8.° 

I  due   volumi  del  Commento   sopra  Dante  si 
trovano  anche  staccati. 
TOM.  I. 


4  93 
CEL 

3."  L'Orlando  innamorato  di  Mat- 
teo Maria  Bojardo,  rifatto  di  nuovo 
da  messer  Francesco  Bcrni.  Firenze 
[Napoli),    iy9.5,  m-4."  gr. 
4'  Lo  specchio   di   vera   penitenza 
di  Fra  Jacopo  Passavanti  a  miglior 
lezione  ridotto  dagli  Aeadcraici  della 
Crusca,  ed  in  quest'ultima  impres- 
sione da  scorrezioni  d'importanza 
purgato  ec.  Firenze  [Napoli),  1723, 
in-S." 
Al  dire  d'alcuni  fu   editore   di  questa   ristampa 
il  P.  Tommaso  Maria  Alfam^,  domenicano;  seb- 
bene la  dedica  sia  sottoscritta  Cellenio  Zac- 
clori. 

5."  La    divina    comedia   di    Dante 
Alighieri,  ridotta  a  miglior  lezione 
dagli  Academici  della  Crusca.  Se- 
conda impressione,  accresciuta  de- 
gli argomenti,    allegorie    e  spiega- 
zione de' vocaboli    oscuri.  Napoli, 
nella    stamp.  di    Francesco    Saino, 
1716,  in-ii.^ 
CELSI  (Julii).  Tractatus    de    vita    et 
rebus  Jul.    Csesaris  rr:   Nel  diritto 
della  cart.  82,   leggesi  =:  Explicit 
liher.    Deo    Grafia,  eie.   Aimo   Diìi 
M.o  ecce."  LXX.o  tertio. 
E  una  vita  di  Giulio  Cesare    che  trovasi   in  al- 
cuni esemplari  anteposta,  in  altri  posposta  al- 
l'edizione  de' commentar}   De  bello  Gallico, 
impressa   senza  luogo  ed  anno,  ma  co' carat- 
teri di  Corrado  Fjiicr,  in  Eslingen,  e  non 
da  Enrico  Eggestejn  in  Strasbiugo ,  e  molto 
meno  da  Arnoldo   Terhoerner  in  Colonia. 
siccome  qualcuno  ha   preteso.    Sebbene  nella 
presente  edizione  non  dicasi  che  autore  della 
vita  di  Giulio  Cesare  sia  Giulio  Celso  3  pure  fu 
a  lui  attribuita  in  molte  delie  susseguenti  edi- 
zioni dai   diversi   commentatori  delle  opere  di 
Giulio  Cesare,  colle  quali  venne  ristampata.  Il 
defunto   erudito   dolt.^  Domenico    Rossetti    di 
Trieste  {Illustr.  bibliografica,  Petrarca,  Giu- 
lio Celso  e  Boccaccio .  ]>ag.  132  e   seg.)   ha 
provalo  con  ben  ponderate  ragioni  che  è  opera 
invece  di  l'Vancesco  Petrarca.  Nel  qual  senti- 
mento coincise  Io  Sclineider  che  diede  fuori  col 
vero  nome  dell'autore  :  -  Francisci  Petrarchce 
lìisloria  Julii  Ccesnris  auctori  vindicaint,se- 
cuiidum   codicem  Tlamburgensem  correxit, 
cum  iìiterprctafionc  italica  contulitC.E.  Chr. 
Sclinciderus.  Lipsia',  1827,  /«-s."!!  chiarissimo 
prof.''  Libri,    dietro  una  visita    che  fece  alla 

i5 


4  94 


CEN 


}jublica  Bibiiolcca  tli  Troyes  pur  coiuaiissiom; 
governaliva ,  scrive  d'avere  trovalo  colà  un 
lìiss.  appai-tcnente  già  ai  monaci  di  Clairveaux, 
«  Le  traité  de  viris  illustrihus  par  Petrarque, 
»>  qif  on  croyail  perda ,  et  dont  un  extrait  seu- 
>j  lement  du  premier  livrc  a  été  imprimé  ».  E 
soggiunge:  «<  Le  manuscrit  dont  nous  parlons, 
«  contieni  ce  premier  livre  en  enlier^  et  on  y 
»  trouve  de  plus  le  second  livre  inédit  qui  ren- 
»  ferme  la  vie  de  Cesar;  »  inedito  no,  ma 
piuttosto  restituito  al  vero  autore.  Dessa  vita  di 
Cesare  in  vulgare  era  già  stata  stampata  col 
nome  del  Petrarca  nelF  edizione  delle  l'aite 
degli  Uomini  famosi ,  in  PoUiano,  villaggio 
presso  Verona,  nel  14  7G,  in  fogl.;  e  di  nuovo, 
Feuezia,  per  Gregorio  de'Gregorii,  1S27, 
in-s." 

if^edij  Vite  degli  Uomini  illustri  ec. 
CELSUS  MINUS,  vel  MINOUS,  vel  MI- 
NOS,  seuensis.  Disputatio  in  haere- 
ticis  coerceudis  quatenus  progredì 
liceat,  ubi  nominatim  eos  ultimo 
supplicio  affici  non  debere  aperte 
demostratur.     Christlingae ,     i^j^, 

La  seconda  edizione  comparve  nel  1S84,  iii-S.", 
coiracroiunta  di  due  lettere  fra  loro  contrarie 
sopra  lo  stesso  argomento:  Tuna  di  Teodoro 
Beza,  l'altra  di  Andrea  Dudicio.  «  Discordi 
«furono  lunga  pezza  le  opinioni  sulla  realtà 
sjdi  Minosse  Celso;  gli  uni  T hanno  preso  per 
>3  Sebastiano  Castalio ,  altri  per  Fausto  Socino , 
»>  alcuni  per  Lelio  Socino  ;  ma  finalmente  Schel- 
»  horn  ha  potuto ,  a  forza  di  ricerche,  provare 
j> ch'egli  era  un  autore  reale  »  {Biogr.  Uni- 
versale. Fenezia,  Missiaglia,  1823,  tom.X, 
pag.  467). 

CENDALINO   (Grisogono). 
li  Nardino  Delle  Celline,  di  cai  stavano  mss. 
nella  libreria   di  Bernardo  Trivisano  due   in- 
vettive latine  contro  Palladio  Fosco,  o  sia  Negri. 
Cene  (Le)  di  Francesco  Grazzini,  detto 
il  Lasca.  Milano,  Silvestri j  1 8 1 5,  uol. 
ó,   in- li. 
Questa  edizione,  più   compiuta  d'ogni  aUra,  fu 
publicata    per  cura  di  Carlo  Marieni,    che  vi 
fece  una  dotta   prefazione  e   che   l'arricchì  di 
una  Dichiarazione  de'  l'ocaholi ,  e  di  un  Di- 
zionario delle  voci. 
CENIGA    (  Marius     de  )     (  P.    Guido 
Grandi).  — D.  D.  Guidonis  Grandi 
Camaldulensis  ec.  Epistola  mathe- 
matica   de    momento    graviuni    in 
planis  inclinatis,  deque  directione 


CEN 

fulcri  in  nieclianicis  attendcuda.  Ex 
autographo  iterum  edidit,  novis  ad- 
notationibus  eam  illustravit  et  ad- 
vei'sus  Tambuccianam  epistolam  op- 
portunis  vindiciis  munivit  Marius 
de  Ceniga ,  auctoris  discipulus.  Lii- 
cce j  typis  Peregrini  Frediaiiij  171 1, 
m-4.'' 

Cenni  diretti  alla  gioventù  intorno 
ai  fatti  religiosi  più  notevoli  suc- 
cessi nella  città  di  Torino  dal  prin- 
cipio dell'  Era  Cristiana  sino  ai 
nostri  tempi  (del  marc.^  Tancredi 
Falletti,  di  Barolo).  Torino j  Ma- 
rietti,   i836j  in-\6.^ 

Cenni  intorno  ad  un  nuovo  Crono- 
metro che  dimostra  il  moto  medio 
apparente  del  sole  e  della  luna, 
gli  eclissi  solari  ec.  Parmaj  1824, 
m-8.° 

Dell'autore  del  Cronometro  medesimo,  il  signor 
Lorenzo  Ferrari,  parmigiano. 

Cenni  intorno  ai  modi  di  prevenire 
e  soccorrere  l'indigenza  (del  conte 
Francesco  D'Arco).  Mantovaj  fra- 
telli  Negrettif    1823,  in-^.° 

Cenni  intorno  alla  vita  di  Lazzaro 
Spallanzani  (del  dottor  fisico  Giu- 
seppe Bedeschi,  scandianese). 

Fa  parte  della  Serie  di  vite  e  ritratti  di  cento 
illustri  italiani.  Milano,  Beitoni,  1817,  in-i.° 

Cenni  (di   Antonio    Meneghelli  )  in- 
torno   alla  vita    ed    alle   opere    di 
Francesco    Gritti,    patrizio  veneto. 
f^cneziaj,  V^itarellij,  i8i3,  in-S.° 
Stanno  colle  opere  del  Gritti,  stampate  in  quel- 
l'anno; ma  alcuni  esemplari  uscirono  separa- 
tamente. 
Cenni    morali  e    politici    sull'Inghil- 
terra, estratti  dagli  scrittori  inglesi. 
Milano j  Pirolta  e  MasperOj  1806, 
m-8.° 
Publicati  da   Melchiorre  GioJA ,  per  ordine  del 
Governo  allora  vigente;  furono  l'anno  mede- 
simo tradotti  in  francese  (dal  signor  Lafolie) 
col  titolo  -  UAngleterre  jugée  par  elle-méme 
ou  appercus  moraux    et   politiques  sur  la 
Grande  Bretagne  extraits  des  ecrivains  an- 
glais.  A  Milan,  chez  Giegler,  in-8.° 


CEN 

Cenni  necrologici  e  biografici  intorno 

a  P.  I.  Young,  di  C.  B.  (Carlo  Baz. 

ziNi).  Ficìinaj  StrauSj  1B29,  in-/^.'^ 

Cenni  politici  pel  ricevioiento  solenne 

del  primo  Ambasciatore  della  Re- 

publica  Francese  (di  Giuseppe  Poggi, 

jDÌacentino).  InS.'^ 

Stampati  per  ordine  del  Direttorio   Cisalpino  in 

Milano  l'anno  1793. 
Cenni  storici    sopra    la   peste  di  Ve- 
nezia del  i63o-3i,  estratti  da  un'o- 
pera non  publicata  del  C.  F.  (Con- 
sigliere Frari),  con  in  fine  una  let- 
tei'a     di    Gianfrancesco     Loredano 
sulle  feste  allora  celebratesi.  ì^eue- 
ziUj  tip.    Graziosi j  in-S. 
Cenni  storici  sulla  vita  e  sulle  poesie 
del  cav.*^  Benedetto  De  Virgilio  da 
Villa  Barrea,  scritti  da  Z.  P.  (Zac- 
caria Padula,   consigliere  della  Su- 
prema Corte  di  Giustizia).  Napoli j 
i84i,  m-8." 
Cenni  su  la  necessità  dello  studio  della 
lingua  italiana,  di  C.  P.  C.  (Paolo 
Costa,  di    Ravenna).    V^ol.    /  (  29 
aprile    1820). 
Sta  nel  Num.  V,  pag.  63,  àeW Abhreviatore ,  o 
sia  Appendici  di  fatti  i  s;iornali  ec.  Bologna, 
tip.  di  Jacopo  MarsigU.  1820.  «  E  questo  il 
»»  paragone  fra  la  traduzione  antica  di  Livio  e 
"quella  del  Mabil,  ristampato  più  volte  in  ap- 
»  presso  »  {Giorn.  Arcad.,  tom.  LXXVIII , 
Febbrajo  e  Marzo  18S9,  pag.  541-342). 

Cenno  storico  intorno  al  sacro  real 
monistero  e  real  stabilimento  della 
Ss.  Trinità  di  Cava.  Napoli j,  dalla 
tip.  Porcelli  j   i833,  in  fogl. 

L'autore  si  sottoscrive  N.  N.,  ma  si  sa  essere  il 
can."  Domenico  Ventimiglia  ,  nob.*  salernitano. 

Cenno  storico  sulla  fondazione  del- 
l'ordine de'  Chierici  Regolari  Tea- 
tini, scritto  (dal  P.  Luigi  Guarini, 
ch.°  reg.^  teat.°)  in  occasione  di  ce- 
lebrai'si  nella  chiesa  di  S.  Paolo  in 
Napoli  il  terzo  centenario  della  fon- 
dazione medesima.  Napoli j  presso 
Domenico  Sangiacomo,  1824?  "^-8-° 

CENOMANO  CENOMANOFILO  (sacerd.^ 
Jacopo  Gussago,  già  min.*"  osserv.^). 


^95 
CEN 

i.*^  Memorie  intorno  alla  vita,  ai 
costumi  ed  alle  opere  di  Santo  Cat- 
taneo, eccellente  pittore,  raccolte 
ed  estese  da  un  ee.  f'^enezia,  dalla 
tip.  d'Alvisopolij  18 19,  in-S.^ 
2.°  Memorie  spettanti  alla  vita  ed 
agli  scritti  di  Domenico  Colombo, 
raccolte  e  distese  da  un  ec.  Brescia, 
Spinelli  e   p^a lotto j    181 3,  m-8.° 

CEN03IANUS,  Conterraneo  suo  salu- 
tem.  BrixicBj  sine  noni.  Ijp.  et  aiuto j 
in  Jòl.   voi. 

È  una  lettera  latina  di  Francesco  Barg.\aini, 
bresciano,  distesa  inversi  esametri  contro  un 
maestro  di  rettorica  del  suo  paese. 

Censore  (II),  giornale  filosofico- cri- 
tico di  Mei.  (Melchiorre)  G.  (Gioia). 
/«-8." 

Stampavasi  in  Milano  dal  Pirottae  Masperojnc 
uscirono  pochi  numeri,  cioè  soltanto  io. Comin- 
ciò il  S  Fruttidoro,  anno  FI  {il  agosto  1798). 
CENSORINI  PHOTISTICI  (Prisci  )   (Jo. 
Vincenti!  Gravin.e).  Hydra  mystica, 
sive   de   corrupta    morali   doctriua. 
Colonice  {Ronice),    1691,  in-f\.'^ 
Fu  ristampata  fra  le  opere  dell'autore  in  Napoli 
Fanno    17S0.   Il   Barbier   però   {num.  21248) 
propende  a  crederla   in  vece  fattura  di  Gilles 
De  Wilte,  autore  d'altri  opuscoli  di  simile  ma- 
teria giansenistica. 
CENSORINI  (Quinti  Moderati)   (Mat- 
thffii  Almericiui,    jesuitse,  hispani). 
De  vita  et  morte  linguse  latinse  ])a- 
radoxa  philologica  criticis  nonnullis 
dissertationibus  exposita,  asserta  et 
proba ta.  Ferraricej  1780,  m-8." 
Censura  e  risposta    alla    comedia  in- 
titolata -  La  Margaritona   confusa. 
Senz'anno  e  nome  di  stanip.j  /Vz-S." 
È  indiritta  al  P.  Vipera,  maestro  generale  degli 
Scarpanti,  alias  Conventuali.  Ne  è  autore  Fra 
Flaminio  Annibale  a  Latera,  minor  osserv.% 
fingendosi  un  amico  di  lui. 
Censure  du  Symbole  des  Apòtres  par 
Théophile  Raynaud,  jésuite,  pour 
montrer  qu'on  peut  tout  condamner 
quand  on  veut  etc.  (traduitdu  latin 
en  francais,   avec  un  averlissement 
de  l'éditeur  janséniste  et  des  notes). 
Sans  indication  de  lieUj  1 7  i  7,  /n- 1 2. 


496 

CEN 

11  V.  RaynAUDO  ha  inserito  questa  critica  ne' suoi 
Erotemata  de  bonis ,  ac  malis  libris ,  pag. 
294,  per  lo  che  il  traduttore  la  credette  di  lui 
lavoro. 

Censure  miscellanee  sopra  la  comedia, 
con  la  ritrattazione  dell'autore  (Ste- 
fano SciuGLiAGA,  o  ScruGHEAGA,  ra- 
guseo). Ferrara  [Venezia) ,  Pittcri :, 
1755,  m-8.^ 

Cento  (Le)  et  dieci  divine  conside- 
rationi  del  S.  Giovanni  Valdesso, 
nelle  quali  si  ragiona  delle  cose 
più  utili,  più  necessarie,  et  più 
perfette  della  Christiana  profes- 
sione. Basilea,   i55o,  zn-8.° 

Si  desume  dalla  lettera  dcir  editore  Celio  Secondo 
Curione,  che  precede  queste  considerazioni,  es- 
sere state  a  lui  le  medesime  date  da  Pietro  Paolo 
Vergerio  ,  del  quale  puossi  con  molta  proba- 
bilità credere  che    sia  puranco  il  volgarizza- 
mento che  di  esse  venne  fatto. 
Cento  favole  d'  Esopo  e  di  altri  au- 
tori ,    ridotte    in   versi    martelliani 
(da  Carlo   Goldoni).  Modena ^  per 
ali   eredi  di    Bartolommeo  Solianij 
1^56,  z/z-8.° 
Alla  tavola  delle  favole,  che  è  in  fine,  segue  un 
sonetto  sottoscritto  A.  G.  (cioè  Antonio  Gibel- 
lim),  tra  gli  Arcadi   Zacinto.  E  una  nuova 
traduzione  delle  medesime  cento  favole,  scelte 
e  verseggiate    già    in  varie  maniere  da  Gio. 
Maria  Verdizotti. 
Cento    raasclierette ,     almanacco    per 
l'anno    1828  (del  prof.^  Carlo  An- 
tonio Pezzi).   //^-I8.° 
Cento  novelle  antiche  secondo  l'edi- 
zione del  MDXXV,  corrette  ed  illu- 
strate con  note.  Milano,  per  cura 
di  Paolo  Antonio  Tosij  i825,  m-8.^ 
Dobbiamo  questa  accurata  edizione  alF  ottimo  e 
dotto  abate  D.  Michele  Colombo  ,  che ,  dietro 
nostre  istanze,  volle  accingersi  ad  arricchirla 
di  pregevoli  note  e  di  elegante  prefazione. 
Cento    novelle    scelte  dai    più    nobili 
scrittori    della    lingua  volgare   per 
Francesco  Sansovino,  nelle  quali  pia- 
cevoli ed  aspri  casi  di  amore  ed  altri 
notabili  avvenimenti  si  leggono.  Ve- 
nezia ,   per    Francesco     Sansovino  ^ 
i56i,   i562,   i563,    m-8.°;    i566, 
iS^i,   1598,   i6o3,   1610  m-4." 


CEN 

Nella  prefazione  l'editore  Sansovino  ci  fa  cono* 
scere  gli  autori  di  alcune  di  queste  novelle, 
senza  però  ricordarli  tutti:  il  che  eI)bero  la 
pazienza  di  fare  Anton  Federigo  Seghezzi,  Mi- 
chele Colombo  e  Giovanni  Vargas  ;  rultimo  de' 
quali  superò  gli  altri  due  nelle  ricerche.  Il  ri- 
sultamento  delle  medesime,  che  per  brevità  tra- 
lasciamo, può  vedersi  nella  Bibliografia  delle 
Noi'elle  Italiane,  compilata  da  Bartolommeo 
Gamba  {pag.  238  e  seg.,  ediz.  II,  Firenze  1833). 
Cento  pensieri  di  una  gentile  giovane. 

Pavia,    Capelli,    18 18,  m-Sa." 
Operetta   del   prof*  di    rettorica   in    Lodi   Carlo 

Villa,  che  ivi  mori  nel  1828. 
Cento    salmi    di    David,    tradotti    in 
rime  volgari    italiane,    secondo   la 
verità    del     testo    Ebreo  ec.   Vedij 
Sessanta  salmi  di  David  ec. 
Cento    sonetti     di    Anton    Francesco 
Rainieri,    esposti  da  Girolamo  Rai- 
nieri.   Milano,   i553,  //i-8.";  e  Ve- 
nezia,   Giolito,  in-ii.'^ 
Fu  detto  che   T  esposizione   sia  dello   stesso  au- 
tore de'  Sonetti. 
Cento    sospiri     del    cuore    verso  Dio. 
Opera    postuma  del   P.  M.°  Tom- 
maso Agostino  Rolandi,  dell'ord.^ 
eremitano  di  S.  Agostino  della  con- 
gregazione di  Genova,  tradotta  dal 
latino  in  italiano  da  un  sacerdote 
del  medesimo  ordine  ec.  (Gio.  Nico- 
lò Chiesa,  reggente).  Napoli,   iy55. 
Cento  (Le)  una  proposizioni  estratte 
dal  libro  delle  Riflessioni  morali  del 
novo   Testamento,  condannate  dal 
Sommo  Pontefice,  considei'ale  come 
contenenti   il  sistema  di  Giansenio, 
e  come  dannabili  per  sé  stesse.  Ope- 
retta teologica    tradotta  dal    fran- 
cese (dal  P.  Tommaso  Ceva).  Mi- 
lano,    1723;  e  di    nuovo,   Napoli , 
pel  Mosca j    1724,  in-8.^ 
CENTORIO  (Ascanio). 

I."  Il  primo  discorso  di  ec.  sopra 
Tuffizio  d'un  Capitan  generale  d'e- 
serciti. Venezia,  pel  Giolito,  i558. 
2."  Il  secondo  discorso  del  mede- 
simo, nel  quale  si  tratta  delle  cose 
appartenenti  alla  guerra.  Ivi,  come 
sopra,  lo  stesso  anno. 


CEi\ 

3.°  II  terzo  discorso  di  guerra  del  ine- 
desiruo,  nel  quale  si  tratta  della  qua- 
lità, ufficio,  ed  autorità  d'un  maestro 
di  campo  generale. /wV,  come  sopra. 
4.°  Il  quarto  discorso  di  guerra  del 
suddetto,    nel   quale    si    tratta  del 
modo,  che  deve  tenere  una  città, 
che  aspetta  l'assedio  intorno,  e  del- 
l' uffizio    di  quel    generale    che   ne 
avrà  cura.  L'ij  come  sopra,    1 55g. 
5.°  Il   quinto    ed     ultimo    discorso 
nel  quale  si   tratta    dell'  arte   della 
militia.  Ii'ij  come  sopra,  i56o,  sem- 
pre j'«-4.°  pie. 
Furono  ristampali  questi  Discorsi  parimente  dal 
Giolito  nel  136G.  Ci  fa  sapere  il  cliiar."  signor 
Promis  (Memoria  prima,  toni.  II.  pag.  US, 
unita  all'opera  militare  del  Martini  da  lui  pu- 
Llicata),  che  la   conoscenza    di  un   codice  di 
Jacopo  Soldati,  ingegnere  milanese  di   grido, 
che  scriveva  nello  scorcio  del  secolo  decimo- 
sesto, gli  svelò   il  vero   nome  dell'"  autore  che 
prestò  la  materia  per  questi  Discorsi.  Dice  dun- 
que il  Soldati  :  «  Giovanbattista  Castaldo  ,  il 
j»  quale  a' nostri  tempi   fu  maestro  di  campo, 
»  e  consigliere  di  guerra  di  Carlo  V,  et  tenuto 
»  grande    huomo    nelle    cose  di    guerra ,   fece 
5>  scrivere  un  hbro   con  molti  ricordi,  strata- 
j»  gemmi   et  esempi  militari  da  Ascanio  Cen- 
»j  torio  ,  poiché  di  cose  di  guerra  non  era  punto 
«capace  il  Centorio,  dicitore  di  rime,  e  novel- 
"liere,  ed  altronde  il  motivo  poi  pel  quale  il 
j>  Castaldo  abbia  fatto   stendere  il   libro  suo 
»>da  altri,  vederà  da   se   chi   sa   quanto  fosse 
«rignoranza  di  molti  generali  di  quel  tempo. 
»  Il  Castaldo  diede  pure  il  carico  al  Centorio 
"di  scrivere  le  sue  gesta  in  Transilvania;  anzi 
»ne    lo  andava   informando'?.  Fu  data  infatti 
da  lui  alla  luce  quest'opera  col  titolo  di  -  Com- 
mentari delie  guerre  di  Transihania.  Part. 
/,  iSo5.  Part.  II ,  iStìO. 
CENTRALBO  (Giulio)  {aìiagranima  del 
conte  Carlo  Bentivogli,  bolognese, 
ai'cidiacono  nella  sua  patria).  Il  Co- 
rindo,  favola  pastorale  di  ec,  reci- 
tata in  Bologna   l'anno    1640. 
Il  prologo  e  gì' intermezzi  sono  di  Nicolò  Zoppio 
Turchi.  Il  Bentivogli  publicò  pure  il  Mida 
sotto  il  medesimo  anagramma. 
CENZON,  nevò  de  Magagnò  (Vincenzo 
Del  Bianco,  nipote  di  Gio.  Battista 
Mjgatìzj). 
i.°  Sonagietlo  in  la  morte  del  lo- 


497 


CER 


strissimo    segnor  coloncllo   Cliierc- 
gato,  ditto  da  nù  Boari    Chiavellin. 
2."  Sonetto  a  Sborozzò. 
3."  Sonetto  alla  signora  Madalena 
Campigia. 

4-"   Sonetto  caudato. 
Leggonsi  nella   Part.   IV  delie   diverse   edizioni 
delle  Rime  di  Magagnò,  Menon  e  lìegotto. 
CEO  MIMISMO  (anagramma  di  Cosimo 
Mei,  fiorentino). 

i.*^  Il  Principe  d'Abissinia,  novella 
tradotta  dall'originale  inglese  in  to- 
scano da  ec.  Padova,  appresso  Gio. 
Antonio  Volpi j  17^)4?  ioni.  2,  ;Vz-8." 
1.°  Sermoni  indirizzati  a  S.  E.  Al- 
vise Vallaresso.  Bassano,  lySS. 
Sono  dodici  satire  del  suddetto  Cosimo  Mei,  delle 

quali  fu  editore  Lodovico  Antonio  Loschi. 
CEPIONE   (Coriolano). 
Coriolano   CiPPlco   di   Traìi  in   Dalmazia ,  volle 
mutarsi  il  cognome  in  quello  di  Cepione,  che 
anticamente  è  stato  comune  alla  gente  Giunia 
e  Servilia.  Publicò:  Petri  Mocenici  Imp.  ge- 
storiim,  libri  tres.  Venetiis  1478,  in-i."  Ri- 
stampati in  séguito  col  titolo  -De  bello  Asia- 
tico, e  coWHistoria  Petri  Justiniani.  Argeii- 
torati,  iGll,  in  foL,  ed  anche  tradotti  in  ita- 
liano ed  impressi  in  Venezia,  nel  1310,  per 
i  fra telli  Guerra. 
CERBIDIOAFRODISENSE(ab.^  Cipri  ANI, 
di  Norcia).  Notizie  del  governo  della 
Sabina,  di  ec.  a  mons.^  Antonio  To- 
rnati [in  forma  eli  lettera  dei  2  3  dic.^ 
I  768).  Roma,  Zempelj  i  768,  in-/^.° 
Cerimoniale     Ecclesiastico     Regolare 
della  provincia  riformata  di  Trento. 
Stampato   l'anno    ly^^. 
Composto  dal  P.  Ignazio  Rampi  ,  minor  riformato, 
tirolese,   con  l'ajuto  del   P.  Maurizio  Dlvl.NA, 
dello  stesso  orchne. 
Cerimonie  (Le),  comedia    (del  conte 
Scipione  Maffei).  Venezia j  per  Bo- 
nifacio   Tfezzeri,    1738,  in-'ò.*^ 
Cerimonie  della  Settimana  Santa  che  si 
fanno  in  Napoli  da' chierici  regolari 
(del  P.  D.  Carlo  Maria  De  Raho,  eh." 
reg.*^  teat.").  Napoli ,  1704?  z/i-i2." 
CERTALDO  (Pace    da).    Storia    della 
guerra  di  Semifonte,  e  Cronichetta 
di    Neri    Degli    Strinati,    Firenze,, 
stamperia   Imperiale ^    1753,   in-SS* 

i5* 


498 


CES 


Sta  runa  e  F altra  nel  toni.  V  della  prima  Re- 
lazione di  alcuni  viaggi  ec.  di  Giovanni  Tar- 
gioni-Tozzetli.  Firenze,  17S2,  w-s.",  e  so- 
novi  esemplari  tirati  in  caratteri  diversi  a  parte 
coiranno  17S5.  Semljra  che  la  prima  cronaca 
abbia  a  giudicarsi  apocrifa;  e  infatti  Emma- 
luiele  Repetti  {Dizion.  geografico-fisico-sto- 
rico  della  Toscana ,  toni.  Y,  pag.  242 ,  col. 
2.')  scrive  che  sotto  il  nome  di  Pace  da  Cer- 
taldo  nascondesi  Cosimo  Della  Rena.  Bene 
dunque  colpì  nel  segno  Pietro  Giordani  a 
cart.  XVIII  del  suo  proemio  al  terzo  volume 
delle  opere  di  Giacomo  Leopardi  [Firenze, 
Monnier,  184S)  dicendo  che  la  guerra  di  Se- 
mifonte  "  è  una  Ijaja,  forse  di  Antonio  Salvini, 
9J0  del  più  arguto  Magalotti,  o  di  qualche 
»  bello  spirito  sul  finire  del  secolo  diciassettesi- 
»mo:  dove  non  che  altro  l'incauta  esagera- 
jjzione  scopre  la  falsità  jj.  Riferisce  THaym 
{pag.  108)  che  si  dice  essere  la  prefazione 
del  dottor  MARTINI. 

Certameii  pacificum  iiiter  Ecclesiasli- 
cos  Regulares  et  Seculares  prò  cla- 
riori  veritatis  cognitioneut  ita  ma- 
jori  cliaritate  intei'  ipsos  pax  conser- 
vetur  etc.  (auctore  P.  Marco  Vidali, 
cler.  reg.).    Kenetiis^  1682,  m-i2.° 
CERVARIUS   TUBERO. 
E  Lodovico  Cerva,  originario  eh  Cattaro,  detto 
Tuberone ,  nome  che  assunse  allorquando  venne 
aggregato  ad  una  delle  principali  Academie  di 
Parigi,  ove  fece  i  suoi  studj.  Visse  nel  secolo 
XV;  abbandonata  la  moglie  con  sno  consenso, 
vestì  r abito  benedettino,  e  scrisse  varie  opere 
istoriche  intorno  la  Dalmazia. 

CERVINUS     (  Franciscus    Maria  ) ,    et 
CERVmUS  (Marccllus).  —  Oratio- 
nes    duce:    altera    Francisci    Marige 
Cervini   de    laudibus    Marcelli    Se- 
cundi  Pont.  Max.;    altera  Marcelli 
Cervini  de  laudibus  Beati  Francisci 
Cervini.   Senis^  ^{KP^^  Malthcei  Fio- 
rini, 161  i.  in-/[.^ 
11  Sotvello  pone  queste  due  orazioni  come  fattura 
del  P.  Francesco  Maria  De  Amatis,  gesuita,  ro- 
mano ;  dicendo  che  Francesco  e  Marcello  Cer- 
vini altro  non  fecero  che    recitarle.  Lo  stesso 
Sotvello  attribuisce  pure  al  P.  De  Amatis,  sotto 
altrui  nome  stampata  .  -  Oratio  ad  Politianos 
in  studioruni  instauratione  ìiahita  an.  16iO. 
Cesare,    tragedia    ( dell' ab.^  Antonio 
Conti,    patrizio   veneto).    Faenza _, 
1726,  in-Q.^ 
li  registrata  dalla  Drammaturgia  in  ibrma  di  4." 


CHA 

CESELLIO  FIL03IASTIGE   (doti.'' Gio- 
vanni Lami).  I  pifferi  di   montagna 
che  andarono  per  sonai-e,  e  furono 
sonati.  Satira  in  terza  rima  di  ec. 
Leida j    1788,  ifi-S.^ 
Di  questa  satira  contro  i  Gesuiti,  in  risposta  ai 
sermoni  col  titolo:  L.  Sedani  Q.  FU.  de  tota 
Grceculoruni   liiijus  celatis  litteratura  etc. , 
scritti  dal  P.Giulio  Cesare  CORDARA,  gesuita, 
furono  fatte  varie  edizioni  in  diversi  tempi.  Leg- 
gesi  anche  nella  Raccolta  sopra  alcune  con- 
troversie letterarie  ec.  1 761 ,  pag.  XXI,  dove  si 
volle  che  sotto  il  nome  di  Cesellio  Filomastige 
celisi  Tab.''  Giuseppe  Maria  Rler catti,  al  quale  si 
attribuisce  la  maggior  parte  di  queste  146  ter- 
zine, ajutato  però  da  altri  suoi  amici,  cioè  dal 
Corsini  e  dalPab.^  Nicolini.  Nondimeno  noi  le 
crediamo  del  sopranotato  Lami,  appoggiati  al 
Fontani,  di  lui  biografo,  ed  a  mons.*  Fabroni 
{Fitce  Ital.  toni.  XVI,  pag.  326-27).  Secondo 
riferisce  il  signor  Lancelti,  sotto  il  medesimo 
nome  di  Cesellio  Filomastige  publicò  alcune 
rime  anche  Paolo  Rolli. 
CESENNIO  ISUNTEO  P.  A.  (ab.^  Carlo 
Boni).   Camma,  regina  di  Galazia, 
tragedia    {in   prosa)    di    Tommaso 
Cornelio  ,    trasportata  dal  francese 
da  ec.  Ronia^  Caracas  j  1 7  i  i ,  in- 1 2.° 
CESTONI  (ab.*^  Domenico).  I  nomi  di 
Gesù  e  di  Maria,  i  due  gran  Lu- 
minari del  mistico  cielo  di  Chiesa 
santa.  Lucca^    1698. 
"Fu  pregato  il  Cestoni  dal  P.  Ginevro  da  Barga, 
'j  cappuccino ,  a  stampar  col  suo  nome  questa 
»  pia  opera  »  (Lancetti ,  Pseiid.,  pag.  36).  Dob- 
biamo avvertire  che  non  troviamo  fatta  men- 
zione di  questo  scritlo  nella  Bibl.  Cappuccina. 
Cetra   delle   divine  lodi    per   isvegliar 
l'anima,  ed  infiammarla  del  divino 
amore  ec,  opera  d'un  divoto  l'el.i- 
gioso  (P.  Gregorio  Ferrari,  di  Porto 
Maurizio  nella   riviera  di   Genova, 
gesuita  ).  3IilanOj  stamp.  Arcivesc.j 
1639,  in-ii.° 
CHANTERESME  (Sieur  de). 
Nome  preso  da  Pietro  Nicole  ,  sotto  il  quale  tro- 
vansi  pure   alcune   sue   opere  tradotte  in  ita- 
liano. 
Chaos  del  tri  per  uno,    ovvero   Dia- 
logo delle  tre  etadi.   Venezia  j   adi 
primo  Zenerj,  per  i  fratelli  Nicolini 
da  Sabbio,  MDXXVII,  in-S.°  Fedi^ 


CHE 

LIMERNO  PITOCCO.  V  Orlandino 
ec.  [ediz.del  l52(j),  a  cui  trovasi  unilo; 
fu  riprodotto,  h>i,  per  i  suddetti  J'ruieìli  da 
Sabbio,  ranno  isic. 

CIIARISIUS  (Constantinus)  (Franciscus 
RoBORTELLL's).  —  Franclsci  Fiobor- 
telli  ephenierides  Patavinse  nien- 
sis  quintilis  i562  advcrsus  Caroli 
Sigonii  triduanas  disputationes  a 
Constantino  Cliarisio  Forojuliensi 
descriptffi  et  explica tse  fusius.  Pata- 
uiij  tjpis  Laurentii  Pasquali  et  So- 
ciorum,  (i56i),  »z-4.° 

CHARISIUS  THER3IASIUS  SPADO,  ca- 
lopolitanus  (Joaunes  Bapt.  CArpoM, 
bononiensis).  — Ad  Hippocratis  Gra- 
cula ,  duni  febrium  symptoraatum 
fere  omnium  auspicabatur  naturam 
ac  causas,  desumpta  aV.  C.  Jo.  Ca- 
rolo Lancio  Paltronio  Med.  et  Phil. 
et  in  Bonon.  Arcliigynin.  Prof,  prac- 
tico  ordinario  Charisii  Thermasii 
Spadonis  Calopolitani  distagmatica; 
animadversiones.  Bononice^  typishe- 
redis  Benatii_,  1667;  iterum,  Ibidem, 
1669,   '"■12." 

Cbaritas,  sive  conviviura  dialogorum 
septem  ,  etc.  (auctore  Bartbolomceo 
BuRCHELATo).   TaivisH j    1593. 

CHAROBERTO  CARTA.  Istruzione  cri- 
stiana per  i  Principi  e  Regnanti , 
cavata  dalla  Sacra  Scrittura. 

L'autore  pseudonimo  è  Carlo  Carafa,  principe 
di  Bufera  e  della  Roccella,  e  questo  vero  nome 
apparisce  nella  seconda  edizione  fatta  in  Maz- 
zarino,  per  il  Barbera,  1687. 

CHATRES  (Signore  di).  Fedi„  Genio 
(II)  de' Galli. 

Che  cosa  è  eguaglianza  (di  Giando- 
menico RoMAGNOsi)?  Trento^  ^792» 
e  di  nuovo,  Cremona  e  3Iilano  j 
1793. 

Che  cosa  è  libertà  (di  Giandomenico 
RoMAGNOsi)?  Trento,  1793;  e  di 
nuovo ,  Milano  e  Cremona  j  nello 
stesso  anno. 

Cile  cosa  è  un  Cardinale?  (del  sac.*^ 
Antonio  Selvolini). 


499 
CHE 

Che  importa  ai  Preti/  Rillessioui  ])o- 
lilico-morali  dirette  ad  un  amico 
(dall'ab.''  Giovanni  Marchetti,  da 
Empoli  in  Toscana).  Cristianopoli j 
1798. 

Che  la  Platina  americana  era  un  me- 
tallo conosciuto  dagli  antichi.  Dis- 
sertazione di  N.  N.  (del  barnabita 
D.  Angelo  Maria  Cortexovis,  segre- 
tario dell' Academia  della  Società 
d'Agraria  di  Udine).  Bassano,  Rc- 
mondinij    1790,  z>i-8." 

Che  (In)  modo  si  portino  nel  tempo 
di  morire  quei  che  ritengono  l'o- 
bedienza  della  Sedia  Romana,  e  in 
che  modo  quei  che  luterani,  ov- 
vero eretici  si  chiamano;  con  la 
confessione  della  fede  d' un  servo 
di  Gesù  Cristo  (di  Pietro  Paolo 
Vergerio).    i56o,  i/z-8.° 

Non  siamo  ben  certi  che  sia  operetta  anonima. 

Che  sia,  come  succeda,  ed  in  che 
succeda,  \ Errore.  Lezione  acade- 
mica  (di  Medoro  Ambrogio  Rossi). 

Sta  nel  tom.  \\,  della  Bibl.  Moderna.  Venezia, 
Oechi,  1764. 

CHECHIA  (Pietro).  Nuova  cronica  del- 
l'origine, principio  e  fondazione  del 
monastero  e  chiesa  della  Beata  Ver- 
gine de'  miracoli.  Venezia  ^  (per 
G io.  Antonio  Pinelli),  x'j^i^in-^.^ 

Pietro  Chechia  la  trasse  dalla  Croniclietta  di  D. 
S.  R. ,  stampata.  Ivi,  pel  Babà,  Tanno  1664, 
/«-4.°,  senza  punto  nominarla  ,  prendendone 
tutto  il  buono  ed  il  meglio,  serbando  la  stessa 
divisione  de"  capi,  ed  usando  pressoché  le  stesse 
parole  e  frasi;  se  non  che  ommise  Finterò 
capitolo  XXX  della  suddetta  echzione  del  1G64, 
il  quale  contiene  tutta  la  narrazione  de'  mi- 
racoli, e  sostituì  altri  capitoli  dal  XXX /w///- 
sive  al  XXXVII  piu-e  inclusive. 

CHELINTO  EPIROTICO.  Per  la  solenne 
incoronazione  di  Napoleone  I,  co- 
rona poetica  {in  sonetti)  a  S.  E.  il 
signor  Saliceti  dagli  Arcadi  Che- 
linto  Epirotico  (ab.*^  Faustino  Ga- 
GLiUFFi,  già  scolopio),  Eudoro  Me- 
nabò, Filinno  Cianonio,Timoleonte 
Atticeuse,  e  tradotta  liberamente  in 


200 


CHI 


francese    (da    B.    Barère).    Parigi, 

i8o5,  //?-4-° 

Il  vero  nome  degli  altri  tre  Arcadi  è  da  noi  fi- 
nora ignorato. 

Chelonide,  o  Chelonitide,  tragedia 
(di  mons.^  Giuliano  Sabbatim,  ve- 
scovo di  Modena).  Firenze,  Bon- 
dacci  i    17545  "2-8, " 

CHELPI  (Giulio)  (Luigi  Pellico,  fra- 
tello di  Silvio).  L'arricchito  ambi- 
zioso, comedia  in  cinque  atti,  e  in 
versi  di  ec.  Torino j  Chirio  e  Mina, 
m-8.° 

CHERMESIO  DE  FULGET.  Fedi,  CAR- 
LETTI  (Ignazio). 

CHEROFINUS  (Marcellus).  De  laudibus 
Francisci  IRonianorum  Imperatoris 
Electi  (Magni  Ducis  Etruria;).  Ora- 
tio  funebris,  \'j6Q.  Apitd  Franciscum 
Bizzarini  Koniareh ,  in-^. 

Benché  porti  il  nome  di  Marcello  Cherofini,  ci 
informa  però  il  Moreni  {Blog.  Tose,  toni.  \, 
pag.  2S6)  che  il  vero  autore  di  questa  ora- 
zione dicesi  essere  il  P.  Ridolfo  Compstorff, 
delle  Scuole  Pie. 

CHERUBINI  (Filippo)  (P.  D.  Gregorio 
Angelo  Ferulli,  monaco  camald.^). 
Cronologia  dell'antichissima  e  no- 
bilissima  famiglia  Canigiani  di  Fi- 
renze, raccolta  da  ec.  Siena j  Quitiza^ 

/  o 
1722,    vi-q. 

Sotto  lo  stesso  improntato   nome   abbiamo  pure 
del  suddetto  -  Cronologia  degli  uomini  in- 
signi che  sono   usciti  dall'  antica  e  nobile 
famiglia  de'  Giugni  di  Firenze.  Lucca,  1722, 
in-i."   Pretendesi    a    torto    che    Barlolommeo 
Ferro,  nipote  del  P.  D.  Gregorio,  nascondasi 
in  alcune  delle  opere  dello  zio,  pubiicale  col 
nome  di  D.  Filippo  Cherubino  e  di  D.  Pietro 
Farulli. 
CHERUBINO  (Fra)  FIORENTINO.  Re- 
gola della  vita  matrimoniale  e  spi- 
rituale, di  ce,  dell'ord.^  de'  minori. 

Varie  volte  nel  secolo  XV  furono  questi  due  Trat- 
tati impressi  unitamente  e  separatamente.  L'au- 
tore fu  creduto  da  alcuni  Fiorentino,  da  altri 
Spoletino;  ma,  secondo  ci  assicura  il  P.  Sba- 
raglia {Suppl.  al  IVaddingo ,  pag.  190),  era 
veramente  da  Spoleto. 

Chi  è  causa  del  suo  mal  pianga  sé 
stesso.    Poesia    d'Ovidio    e    musica 


CHI 

d'Orfeo  (di  Fra  Filippo  AcciAJUOLf, 
cav.^  di  Malta  ).  Stampato  avanti 
Vanno  1700. 
Chi  s'è  visto  s'è  visto,  dramma  gio- 
coso (di  Angelo  Anelli,  da  Desen- 
zano).  3Iila?iOj  Pirola^,  18 io,  m-8.*' 

Il  poeta  fu  pur  troppo  profeta,  perchè  il  titolo 
corrispose  all'esito ,  essendo  stato  questo  dram- 
ma una  sola  sera  rappresentato.  Ciò  non  toglie 
che  r  Anelli  non  abbia  dimostrato  tanto  nel 
dramma  buffo,  quanto  nella  poesia  bernesca 
d'essere  scrittore  di  non  comune  perizia;  e 
poi  tutti  sanno  che,  specialmente  ai  nostri 
giorni,  la  fortuna  di  un'opera  teatrale  dipende 
più  dalla  musica ,  che  dal  libretto.  Senza  ap- 
porvi il  proprio  nome,  l'Anelli  stesso  compose 
pei  teatri  di  Milano  alcuni  altri  drammi,  l'e- 
lenco de'  quali  si  può  vedere  nelle  serie  crono- 
logiche compilate  da  G.  C.  (Giuseppe Calde- 
rara),  e  publicate  dallo  stampatore  Silvestri. 

CHIAKOR  (Georgius),  hungarus  (Ni- 
colaus  Bocella,  patavinus).  Epistola 
Domini  Georgii  Chiakor  Hungari 
Secretarii  regii  de  morbo  et  obitu 
Ser.  Magni  Regis  Poloniae  ad  ma- 
gnif.  Wolfangum  Kovaciovium  cum 
ejusdem  (epistolse)  examine.  Clau- 
di opoli  j,    i58y,  in-S.° 

Chiamasi  a  sindacato  dalla  Ragione 
il  signor  Giudice  intruso  tra  l'au- 
tore de'  due  dialoghi  Della  lingua 
toscana,  ed  i  suoi  avversar].  Milano, 
per   Giuseppe    Mazzucchelli ^    1760, 

o  o 

Si  vuole  che  ne  sia  autore  il  P.  Branda. 

Vedi j  Lingua  (Della)  toscana,  dia- 
logo ec. 
CHIARAMONTI  (Conte).  L'Argine  del- 
l'innocenza   contro     l'onde     impe- 
tuose del   fiume  del  terrestre  para- 
diso,   del    dottor    Catalani.    Senza 
luogo  ed  anno  {  secolo  XFIl) ,  in-/^.^ 
Si  riferisce  dal  P.  Bernardo    da   Bologna  (Bibl. 
Cappucc.  pag.  254)  il  quale  dice  essere  libro 
apologetico  di  frate   Stefano  Chiaramomi,  da 
Cesena,  che    si    occultò    col    nome  del  conte 
Chiaramonti  suo   nipote.  Quale   fosse  il  nome 
battesimale    di  quest" ultimo,  si   tace   da    quel 
biografo. 
CHTARETTiE  (Joan.  Baptistse)  (Fran- 
cisci Bardi,  soc.  Jesu,  panormitani), 


20i 


CHI 

Tiutina  qua  D.  D.  Joseph  Ballii 
sentcntia  co  libro  contenta  cujus 
tiiu\us  est:- vi^nif:;ma  dissolulwn  de 
modo  existendi  Christi  Domini  sub 
speciebiis  Panis  et  F^ini  in  Augu- 
stissimo Eucharistice  Sacramento  - 
ad  aeqnissiinuni  examen  expenditur. 
Monteregaìi  j  apud  Petrum  Scaglio- 
T'ium j  i6i3. 
CHIARI  (Pietro).  L'Americana  ra- 
minga ,  cioè  Memorie  di  Donna 
Inez  di  Qnebrada,  scritte  da  lei 
medesima.  Venezia,  pel  Pasinclloj 
1766,  in-Sy 

Fingendosi  ora  editore,  ora  traduttore,  T  abate 
Chiari,  bresciano,  compose,  oltre  le  sopra  ri- 
ferite Memorie  romanzesche  ,  gran  numero 
d'opere  di  simile  argomento;  ecco  il  titolo  delle 
principali: 

i.°  L'amore  senza  fortuna,  0  sia  Memorie  di 
una  Dama  portoghese.  J^enezia,  11Q&;  e  ;li 
nuovo.  Panna. 

2.°  La  Ballerina  onorata,  o  sia  Memorie  d'uua 
Figlia  naturale  del  Duca  di  IN.  V.  Ivi,  Pasi- 
neìlo ,  1757,  voi.  2. 

3.°  La  Cinese  in  Europa ,  0  sia  Storia  d'  una 
principessa  cinese  del  nostro  secolo.  Genova, 
1779,  voi.  2. 

4."  La  Comediante  in  fortuna,  0  sia  Memorie 
di  madama  N.  N.  l^enezia,  Pasinello,  17S»;  e 
tli  nuovo  con  aggiunte ,  Ivi ,  e  Panila,  1 763, 
voi.   2. 

8.°  La  Cantatrice  per  disgrazia,  o  sia  Avven- 
ture della  marchesa  N.  N.  Ivi,  17S4;  e  di 
nuovo  con  aggiunte,  Ivi,  e  Parma,  pel  Car- 
mignani,  ed  altrove. 

6."  La  Francese  in  Italia,  o  sia  Memorie  cri- 
tiche di  madama  N.  N.  Panna,  Cannigna?ii , 
1763,  voi.  3. 

7."  La  Filosofessa  italiana,  o  sia  Avventure  di 
madamigella  N.  N.  f^enczia,  Pasinello,  17S3; 
Ivi,  Bettinelli ,  1733;  di  nuovo  con  aggiunte. 
Ivi,  Pasinello,  1738-60;  e  di  nuovo,  Cfl/y;/, 
177S. 

8."  Memorie   del  barone   di   Trenck ,   coman- 
dante de'  Panduri.  Panna,  pel  Cannignani, 
1764;  e  di  nuovo,  Venezia,  voi.  2. 
9.°  La  Giuocatrice  di  lotto,  o  sia  Memorie  di 
madama  Tolot.  P^enezia,  Pasinello,  1737;  e 
di  nuovo,  Panna,   Carmignani,   1764. 
10.°  Il  Poeta,  o  sia  Avventure  di  P.  Ohvicro 
Vega,    poeta.  Panna   1736;    Napoli,    17SG; 
Venezia,  Pasinello,  1737,  voi.  3. 
11.°  L'isola  della  fortuna,  o  sia  Viaggi  di  miss 
FraUng.  T'cnezia,  Zerletti,  1774. 


CHI 


12."  Le  pazzie  fortunate  in  amore.  Memorie 
di  miledi  Dalvey.  Venezia,  Bassaglia,  1785, 
voi.  2. 

13."  I  privilegi  deir ignoranza,  lettere  d'una 
Americana  ad  un  letterato  d'Europa.  Ivi,  1784. 
14."  Il  secolo  corrente,  dialoghi  scritti  da  ima 
dama  ad  un  cavaliere.  Venezia,  fratelli  Bas- 
saglia .   1  785. 

1S.°  L'Ussaro  italiano,  cioè  Avventure  amo- 
rose e  militari  del  conte  N.  N.  Venezia,  per 
il  Pasinello,  1749,  tom.  1. 
16."  La  Vedova  di  quattro  mariti,  o  sia  Me- 
morie della  baronessa  N.  N.  Ivi,  1771,  voi.  2. 
17.°  La  Viaggiatrice,  o  sia  Avventure  di  ma- 
damigella E.  B.  Parma,  Carmignani,  1765, 

voi.   2. 

18.°  La  Zingara,  memorie  egizie  di  madama 
N.  N.  Venezia.  Pasinello,  1738,  sempre  m-8.° 
A  questi  lavori  si  possono  aggiungere  alcune  vere  tradu- 
zioni fatte  dall'abate  Cui.\Bi  d'  opere  altrui,  o  senza 
il  i-uo  uonie,  oppure  senza  quello  dell'autore  dell'o- 
pera, Ira   le    quali  rammenteremo  le   seguenti: 

1.°  Il  Soldato  ingentilito,  o  sia  Memorie  ed  av- 
venture del  signor  Di  Verval,  scritte  in  fran- 
cese (da  monsieur  Maurillon),  e  tradotte  in 
italiano  dall' ab.''  Chiari.  Napoli,  1738,  toni.  2. 
2.°  Storia  di  Luigi  Mambrino,  celebre  contrab- 
bandiere (tratta  dalla  vita,  che  di  questo  ce- 
lebre scellerato  scrisse  in  francese  Terrier  de 
Cleron).  Venezia,  1737,  1762  e  1767. 
5.°  La  serietà  vinta,  0  sia  Gh  amori  d'Ismene 
ed    Ismenia    (romanzo    greco  attribuito  mala- 
mente   ad    Eustazio,  vescovo    di  Tessalonica, 
perchè  forse  è  di  certo  Eumazio,  egiziano;  tra- 
dotto in  francese  da  Beal'CHAMPS,  e  quindi  dal- 
l'ai).* Chiari  in  italiano).  Venezia  ,  Pasinelli. 
4."  Storia  di  Tom  Jones,  opera  di  Fielding,  tra- 
dotta in  lingua    francese   da    La   Place,  e  da 
questa  resa  volgare  (dall'ab.''  Chiari).  Venezia, 
1738,  voi.  2,  con  rami. 
CHIARI?  (Terenzio). 
Celasi  COSI  Pietro  Trincera,  o  Trincherà,  in 
alcune  rappresentazioni  che  publicò  in  dialetto 
napoletano.  Si  considti   Signorelli,   Storia  del 
Teatro,  voi.  V,  caj^t.  237,  I  ediz. 
Chiarissimo  (Al)  abate  Marco  Capello, 
versi   sciolti  del  conte  G.  B.  C.  (Gio. 
Battista  ConNiANi).    17B2,  in-4° 
Chiarissimo  (Al)  signor  conte  Fabio 
Asquini  di  Udine.  Dissertazione  so- 
pra  un   cippo   sepolcrale    antico   di 
A.  M.   C.  B.   (Angelo    Maria  Cor- 
TE.NOvis,  barnabita). 
Sta  a  pag.  5,  delle  Memorie  per  servire  alla 
Storia  letteraria  e  civile ,  anno  1 7»8 ,  luglio 
ed  agosto. 


202 


CHI 


Chiarissimo  (Al)  signor  Luigi  La 
Grange,  torinese,  direttore  della 
classe  matematica  nella  reale  Aca- 
demia  delle  scienze  e  delle  lettere 
di  Berlino,  epistola  di  un  suo  con- 
cittadino ed  amico  (Giuseppe  Maria 
BoccARDi).  Bologna  j  Della  p^olpe  j 
1767,  j/z-8  ° 

È  preceduta  da  una   lettera   del  sig.   Francesco 
Maria  Farcotti  ec. 

Chiarissimo  (Al)  signor  Spiridione 
Minotto,  lettera  di  N.  N.  (P.  D. 
Angelo  Maria  Cortenovis,  barna- 
bita) sopra  una  tessera  antica,  e 
due  conii  di  monete  romane  tro- 
vate nel  Friuli  ed  altre  antichità. 
Udine j  19  decembre  1780,  senza  al- 
cuna noia  tipografica  j  in-8  ,  con 
una  tny'ola  in  rame. 

CHIARMEI  OLIGENII  (Fabii  Paulini), 
Responsio  ad  Epistolam  Calumnia- 
toris  {Josephi  Scaligeri),  scriptam 
in  Fabium  Paulinum.  Venetiisj  sine 
nomine  impress. j  iSSj,  m-4- 

Chiave  (La)  d'Italia,  compendio  isto- 
rico  della  città  di  Messina  (del  P. 
Gio.  Paolo  Dell'Epifania,  carme- 
litano scalzo,  palermitano,  nel  secolo 
Antonio  Parisi  ).  F'enezia,  per  Marco 
Filippi j    1670,  in-^.° 

CHIAVELIN  (El  Boaro). 

Copresi  sotto  qutsto  pseudonimo  Valerio  II  Chie- 
REGATO^  vicentino,  che  ha  versi  in  lingua  ru- 
stica nella  part.  Ili ,  delle  varie  edizioni  della 
Raccolta  delle  Rime  di  Magagnò,  Menon  e 
Begotto. 

CHIAVELLI  (Livia). 

I  dieci  sonetti  stampati  nella  Topica  Poetica  di 
Gio.  Andrea  Gilio  da  Fabriano  {Fenezia, 
isso),  vengono  da  questo  attribuiti  a  Leonora 
dei  conti  della  Genga  ,  ad  Ortensia  di  Guglielmo 
ed  a  Livia  Chiavelli ,  vissute  al  tempo  di  Fran- 
cesco Petrarca  5  ma  «  semhrano  usciti  tutti  di 
«una  buccia,  e  scritti  nel  secolo  del  mede- 
jjsimo  GiLio  »5  (Zeno,  Note  al  Font.,  tom.  I, 
pag.  231). 

CHIESA  (Ludovicus).  De  Vita  et  Ge- 
stis  Marchionum  Salutiaruin.  Tau- 
rini,    iSgB,   in-^.° 

Le  appendici  consistenti  in  brevi  elogi  a  foggia 
d'inscrizioni  di  non  pochi   individui  delle  fa- 


CHI 

miglie  saluzzesi,  ch'eransi  segnalati  nelle  armi, 
nelle  lettere,  nella  religione  e   nelle  arti  libe- 
rali, portano  il   nome  di   Carlo   Ravano,  cre- 
monese;  ma  avvi   disparità  di  parere  se  esse 
siano  veramente  di   questo,   0  piuttosto   dello 
stesso  Chiesa,  a  motivo    della    identità    dello 
stile,  e  di  molte  altre  circostanze. 
Chiesa   (Della)  di    S.  Sepolcro  ripu- 
tata l'antico  Battistero  di  Bologna, 
e  in  generale  dei  Battisterj,  discorso 
(del    sac.^  Gio.    Battista   Bianconi. 
bolognese).  Bologna ^  a  s.  Tommaso 
d'Aquino,  177^,  in-^.^,  con  una  ta- 
vola intagliata  in  rame. 
Chiesa  (La)  ducale  di  S.  Marco,  colle 
notizie  del  suo  innalzamento,  spie- 
gazione delli   musaici,  e  delle  iscri- 
zioni ec.    Veneziaj  presso  il  Boron- 
cellij    1753-54,   voi.   4?  '"-4'^ 
Opera  delP  abate  Giovanni  Meschinello.  Il  tomo 
terzo  è  diviso  in  due    parti.   Un'altra   diversa 
descrizione    anonima   fu    stampata  posterior- 
mente dal  Zatta. 
Chiglira   (La)  dia  Banzola,  o  per  dir 
mii,  Fol  divers  tradutt  dal  parlar 
napolitan  in  lengua  bulgnèisa.  Bo- 
logna:, per  Ferdinand  Pisarri^  l'j^'i, 
in-/^.°   Ristampato  più  volte. 
È  la  traduzione  in  vernacolo  bolognese  del  Pen- 
tamerone ,  composto  in  dialetto  napolitano  da 
Gio.  Battista  Basile,  fatta  dalle  due  sorelle  Te- 
resa e  Maddalena  Manfredi,  insieme  con  Anna 
e  Teresa  Z ADOTTI,  del  pari  sorelle. 
CHILLENIO  (Marco).  Della  magnesia 
arsenicale,    lettera    di    ec.  Pesaro , 
appresso  il   G avelli 3    1722,   in-^.^ 
Questa  lettera  è  del  doti."  Giovanni  Bianchi,  che 
si  cela  coir  anagramma  del  cerusico  Carlo  Mi- 
chelini,  che  fece  le  spese  della  stampa. 
Chilonida.  Opera  da  recitarsi  nel  cor- 
rente carnevale   da'  signori   Alunni 
del  Collegio  Capranica.  Roma,  per 
Francesco    Cracas ,    1715.  in- 1 2.° 
Fu  il  presente  dramma  messo  in  prosa  in  questa 
edizione  da  Gio.  Domenico  Stati.    Era    slato 
prima  composto  in  versi  dal  conte  Nicolò  Mi- 
nato, bergamasco,  e  rappresentato  in  Vienna 
negli  anni  ic:?,  1709,  e  i7lo. 
Chimica   (La)  per  le  donne  (dell'ab.  , 
poi  cav.*^  Giuseppe  Compagnoni,   da 
Lugo  ).    Venezia  ,    Pepoli  j    1 79^ , 
tom.   2.   m-8." 


CHI 

CIIINESIO,    Paslor  Arcade    titilla   Co- 
lonia Rcnia  (sen/'  Giacomo  Isolani, 
bolognese).  L'amor  virtuoso,  poe- 
metto fli  ec,  dedicato  ad  un  amico 
ozioso.  Bologna^    1739,  />j-4.° 
CHINI  (Gio.  Carlo).  Archivio  della  re- 
gia  giurisdizione  del   regno  di  Na- 
poli,   ristretto    in    indice  compen- 
dioso  in  cui  si   riferiscono   per  oi'- 
dine  ed  in  breve  le  scritture  che  nel 
medesimo  si  contengono,  di  commis- 
sione regia    raccolte,  ed  in  XVIII 
tomi  divise.  ì^cìieziaj  1721,  1/2-4.° 
Questo  libro  altro  non  è   che  il  -  Compendiinn 
in  iimim  l'oliwien  rcdactum  de  rebus  juris- 
dictionatihus  -  fatto  dallo  stesso  Bartolommeo 
Chioccarelli  ;,    collettore   delle   sopraccennale 
scritture,    il  qual   compendio,    sotto  il   nome 
anagrammatico  suddetto,  il  sacerdote  Angiolo 
Rocchi,  di  Montallo,  publicò  col  titolo  surri- 
ferito, aggiungendovi  una  lettera  pungente  e 
mordace. 
CHINIMEDO  COVIDOLO. 
Anagramma,  sotto  il  quale  il  Doni  mascherò  Lo- 
dovico DoMEMCHl,   registrando   nella  seconda 
libreria   {ediz.  del  1333)  alcune   cose  inedite 
di  lui,  dove,   senza    nominarlo,  lo  nota   d'i- 
gnoranza   e    di   plagio ,   massimamente   nelle 
traduzioni. 

Chinki.  Istoria  Cocincinese  che  può 
servire  ancoi'a  ad  altri  paesi.  Tradu- 
zione dall'opera  fi-ancese  (dell' ab.*^ 
Cover).   1770,  m-i2.° 

CHINOGIANO  (Rizzardo)  {quasi  ana- 
^raninia  di  Gioachino  Andreozzi,  bo- 
lognese). Il  metodo  per  ben  orare, 
del  P.  Michele,  missionario  cap- 
puccino 5  tradotto  dal  francese  per 
opera  di  ec.  Bolognaj  per  il  Barbi- 
jolij  1709,  ioni  2,  in-S.'^ 

Chiome  (Delle)  delle  Vestali  romane 
(del  P.  lettore  Giuseppe  Gianni,  do- 
menicano). Pavia,   1788,  m-8.° 

CHIRIBIRI  (dott.'^  Giuseppe  Cherubini, 
detto  ). 

CHIRONE  EPIDAURICO  (dottor  fisico 
Francesco  Masi,  di  Pisa).  Della 
navigazione  e  commercio  della  Re- 
publica  di  Pisa,  ragionamento  di 
ec.  Ivif  Prosperi j,   1797,  in-/\.^ 


203 


CHR 


Chirurgia  (La)    completa    secondo  il 
sistema    de'  moderni  ,     traduzione 
prima    dal    francese  (per  opera  di 
Gio.  Larber,  bassanese).    Bassano j 
Bcinondini.,  i  y5S;  e  di  nuovo,  i  768, 
voi.   2,  m-12." 
CHIURIJCELCO  FILACERBO   DA  TIN- 
GO DE' TAPPI.    Bacherozzoli,    cioè 
Versi   giocosi. 
Copresi  sotto  questi  nomi  il  can.°  Antonio  Maria 
BisciOM.  fiorentino,  che  fece  stampare    i  so- 
pranotali versi  nella  Tramoggia  II  della  So- 
cietà Colombaria. 
Chorus   Poetarum    lustratus    et    illu- 
stratus     cum     inusseo    rhetorico   et 
poetico  in   omnes    poetas   (auctore 
Alexandro  Ficheto,  soc.  Jesu).  Lug- 
cluni j    16 16,  in-^.^ 
Il  Ficheto  è  nativo  del  Ducato  di  Savoja,  e  però, 
siccome  facciamo  con  altri  autori  nati  in  quel 
paese,  lo  registriamo  nel  presente  Dizionario. 
Chorus  novse  Jerusalem  etc. 
Principio  d'inno  che  sta  nel  Breviario  Carmeli- 
tano, e  cantasi  al  vespro  del  sabato  inAlbis; 
ne  è  autore  S.  Ambrogio,  secondo  riferisce  il 
P.  Michele  Ignazio  La  Porta  {Iiuii  sacri  del 
Brei'iario  Romano  e  Carmelitano,  pag.  2S0). 
Christo   profusum   sangninem   etc. 
Principio  d'inno  che  cantasi  al  mattutino  perla 
festa  di  più  santi  martiri.  Viene  attri])uito  a  S. 
Ambrogio.  Fu  da  esso  ripartito  in  sedici  strofe, 
come  può  osservarsi  wnW Innario  Tomasianoj 
ma  la  Chiesa  non  ne  prese  che  sole  quindici. 
Christophori  Borri,   soc.    Jesu,  rela- 
tio    de  Cocincina.     Viennce ,    apud 
Bictium  j   1 6 3  3 ,  m-8 .° 
Ti-aduzione  latina  fatta  dal  P.  Giovanni  BuCEl,- 
LKiM,  gesuita,   bresciano,   delP opera   italiana 
d'un   confratello. 
Christophori    Longolii  ,  orationes    et 
epis tolse.  Liber   unus    epist.  Bembi 
et  Sadoleti.  Chr.  Longolii  vita  per- 
docte  atque  eleganter  ab  ipsius  a- 
micissimo  quondam  (cardinali  Regi- 
naldo  Polo)  exarata.  FlorenticBj  per 
heredes  Pli.  Juntce^  1 524  >  in-^.°',  Pa- 
risiis  Ampensis  Jodoci  B  adii  uà  scensii  , 
iSaé,  m-8." 
CHRISTOTIMI  AMERIST^     [che    vuol 
dire  Onoratore  di  Cristo  indiviso) 
(  P.    M.  Augustini  Antonii  Giorgi, 


204 

CHR 

crd.  erem,   S.  Auguslini).  Advcrsus 
epistolas  duas  ab  anonymo  censore 
{Jo.    Baptista    Faube ,    soc.   Jesii) 
in    dissertationem    corii;nonitoriam 
Camilli  Blasii   de  festo  Cordis  Jesu 
vulgatas  antirrhelicus.  Accedit  man- 
tissa conlra  epistoliiun  tertium   nii- 
per  recognitum.  Romce,  \  772,  in-^P 
La  lettera  sotto  il  nome  di  Antropisto  Teriomaro 
(cioè,  omiciattolo  combattente  con  fiere)  che 
trovasi  fra  le  lettere  aggiunte  dall' avv."  Blasi 
all'Antirretico  suddetto,  è  pure  del  su  mento- 
vato P.  Giorgi. 
Christus,  Coriolani  Martirani  Cosen- 
tini   Episcopi     ti-agoedia    {Cioè:  Il 
Cristo ,  tragedia  di  Coriolano  Mar- 
tirano,  vescovo  di  Cosenza,  traspor- 
tato in  versi  toscani).  Panna, stanip. 
Reale^   1786,  i«-8." 
Della  traduzione   in  versi   italiani   è   autore   in 
buona  parte  il  conte  Aurelio  Bernieri,  ch'era 
presidente  delF Università  di  Parma.  È  fattura 
di  Angelo  Mazz.\,  sì  la  versione  di  tre  cori, 
e  sì  del  giudizio  di  Pilato  ;  come  è  del  P.  Pa- 
GMM  quella   della   narrazione    della   morte  di 
Cristo.    Non    sono    forse    senza    utilità    questi 
particolari,  stantechè  fu  posto    questo  volga- 
rizzamento fra  le  opere  del  mentovato  P.  Pa- 
gnini,  siccome  intero  suo  lavoro.  Doveva  fare 
il  preambolo  il  P.  Paciaudi ,  bibliotecario  della 
Parmense,  a  nome  degli  scolari  che  si  appre- 
stavano a  recitare  detta  tragedia:  ma  essendo 
egli  morto,  si  commise  di  scriverlo  al  P.  Ireneo 
Affò,  suo  successore  (Pezzana,  Contin.  agli 
Scrilt.  Parmig.  del  P.  Affò). 

CHROMIDES  SATURNI ACUS  (Joannes 
Antonius  Gassiti).  De  nobili  Nea- 
politana  juvenmn  familia  synopsis. 
JS capali  j    1 7 9 1 ,  in -8 .° 

Chronica  brevis  et  compendiosa  de 
minislris  generalibus  et  viris  illu- 
stribus  Ordin.  Prandio,  ex  diversis 
chronici  ordinis,  maximeque  F.  Ja- 

cobi  de  Lusato excerpla.   Kenc' 

tiis  ,  per  Lazarum  de  Soardis,  i5o/^, 

Impressa  con  altri  opuscoli  spettanti  alle  costi- 
tuzioni di  que'  religiosi.  Autore  della  cronica 
credesi  il  P.  Alberto  Castellam,  domenicano, 
veneto. 

Chronicon  universale  Philippi  Brietii 

Abbavillaei  Soc.  Jesu:  in  hac  vero 


CIB 

iiltiìna   editione  addituin   ftiit  sup- 
plenientum  usqiie  ad  annum  i()C)2  a 
Soc.    Jesii    Sacerd.     Fcnetiis,    apiul 
Titviz.,    1692. 
E  falso  quanto  si  asserisce  nel   frontispizio  (se- 
condo scrive  il  P.  Bacchini  nel  Giorn.  de' leti, 
toni.  VI,  png.  578),  che   il   supplemento  sia 
fattura  d'un  Gesuita,  perchè  fu  composto  dal 
P.  D.Casimiro  Frescotto,  benedettino  casinese. 
Chronicum  Sacrae  Scripturse.  Franco- 
furti ,    1606,  m-4.° 
11  Lipenio  attribuisce  quest'opera  a  Filippo  Be- 
roaldo,  bolognese j  ma  è  opera  di  Matteo  Be- 
UOALDO,  parigino,  padre  di  Francesco  Beroaldo 
di  Vervi  Ile,  che,  secondo  il  Nicéron,  stampò 
questa  Cronica  la  prima  volta  in  Ginei'ra,  a- 
pud  Aììdream  Cìiuppinwn ,  1373,  infoi. 
CHRYSOSTOMUS  NEAPOLITANUS. 
Il  nome  e   cognome   di  questo  Academico  Pon- 
taniano  è   Crisostomo   COLUMNIO,  0  COLU>.\A, 
e  piu'anco  COLUNMO ,  come  egli  slesso  ci  fa  sa- 
pere in  una  lettera  che  leggesi  in  fronte  al  li- 
bro: -  Beliscirius  Aquaviva  de  l'enatioiie ,  et 
aucupio.  Jmpressus  Neapoli ,  anno  Do- 
mini MDXIX,  infoi.  -  Oltre  la   surriferita 
lettera,  fu  impresso  un  di  lui  opuscolo  -  De 
si  fu  et  morihus  HoUandia; ,  -  publicalo  da 
Pietro  Scriverio  nel  suo  libro  :  Batai'ia  illu- 
strata. 
CIANFOGNI   (Pietro).  Vita  di    S.  Gio- 
vanni di  Dio,   tradotta  dal  can.°  ec. 
Firenze  j  Monche  ^    ^1^1' 
Si  attribuisce  da   alcuni  la   presente   traduzione 
al    cav.'^  Giovanni    Giraldi  ,   che   soleva   dare 
ad  altri,  senza  il  proprio  nome,  i  suoi  lavori. 
CIBALDI  ROxMANO  (Bruno)  (dotl.'-'Giu- 
seppe   Galeam,   palermitano). 
I."  Discorso  intorno  all'uso  dell'a- 
qtiavite  ,     nel    quale    si     dimostra 
quante  e  quali  siano  le  condizioni 
della    perfetta    aquavile,    acciocché 
se   ne    possano    servire   i   corpi   per 
conservamento   della    salute,  di  ec. 
Palermo  j  pel  BosiOj,   1667,  "*-'^-" 
2."  Del  vero  metodo  di  conservar 
la  sanità  e  di  curare  ogni    morbo 
col   solo  uso  dell' aquavile,  discorso 
di  ec,  prof.*^  dell'arte  di  distillare. 
Palermo  _,    per    Pietro    Dell'  Isola  j, 
1662.  m-i2,° 
Cibo  dell'anima,  ovvero  Pratica  del- 
l'orazione mentale  secondo  la  pas- 


205 


eie 

^ione  di  G.  C.  per  tutti  i  giorni  del 
mese,  più  volte  stampato  (del  P, 
Francesco  Raenaldi,  gesuita,  di  Ma- 
telica  nella  Marca  d'Ancona).  (Mss. 
Fantuzzi).  Vedi,  Anima  (L')  in 
traccia  ec,  N.   3.° 

Cicalata  contro  il  Giansenismo  (del 
P.  Maestro  Gio.  Giuseppe  Ferrari 
da  Vimercato,  minore  conventuale). 
Geno^'a,  lySS. 

Cicalata  di  D.  T.  C.  Fedi,  SENOFONTE 
EFESIO  ec. 

Cicalata  di  un  uomo  dabbene  (Gia- 
como Pederzoli  ,  da  Gargnano  nella 
Riviera  di  Salò)  su  di  una  operetta 
intitolata  -  La  legislazione  sulle  spro- 
priazioni  sforzate  degli  immobili  do- 
vrebbe essere  cangiata'^  Idee  delfavv.^ 
Giacomo  Braganze.  Brescia,  Bettoni, 
1818. 

Cicalata  in  favore  del  fascino,  vol- 
garmente detto  la  iettatura  (di  Ni- 
cola Valletta). 

La  prima  edizione  {di  Napoli)  non  ha  nome  di 
autore. 

Cicalata  in  risposta  a  Giammaria  Ma- 
stripieri  (del  P.  M.°  Gio.  Giuseppe 
Ferrari,  minore  conventuale).  iyS6. 

ìm\  nome  di  Giammaria  Mastripieri^  che  era  il 
cuoco  degli  Akinni  delFAcademia  Ecclesiastica 
di  Pistoja,  abbiamo  una  Risposta  di  una  Let- 
tera a  mons.*  Scipione  Ricci,  la  quale  lettera 
negli  annali  Eccles.  di  Firenze,  toni.  VII, 
pag.  125,  dicesi  essere  del  conventuale  Ferrari 
mentovato.  Esiste  pure  una  Replica  contro  il 
Mastripieri  d'un  supposto  Taddeo  Castrapor- 
celli. 

Cicalata  sopra  la  Coda...  (del  prete 
Gaetano  Veraci,  priore  della  chiesa 
di  S.  Miniato  fra  le  Torri  in  To- 
scana ). 

CICCARELLI  (Alfonso).  Dell'istoria 
di  casa  Monaldesca,  libri  V,  nella 
quale  si  ha  notizia  di  molte  altre 
cose  accadute  in  Toscana  ed  in  Ita- 
lia. Composti  da  ec.  .Ascoli  j  ap- 
presso Giuseppe  degli  Angeli,  1 58o , 

L'autore  v'inserì  titoli  e  memorie  di  suo  conio, 
€  vi  citò  autori  che   non   erano   mai  esistiti. 


eie 


L'elenco  di  coloro  di  cui   fa  menzione  questo 
ciurmatore  nella  presente  ed  in  altre  sue  opere, 
puossi  vedere  nel  Tiraboschi  {Bijless.  su  gli 
scrittori  genealogici  ). 
Fedi,  Alphonsi    Ciccarelli   physici 
mevaniatis  de  Clitumno  Umbriae  etc. 
—  MANENTE  (Cipriano).  —  MO- 
NALDESCHI  (Monaldo). 
Cicceide    (La)    legittima    (sonetti   di 
Gio.  Francesco  Lazzarelli,  da  Gub- 
bio) in  questa  seconda  impressione 
accresciuta  della  seconda  parte.  Pa- 
rigi (Italia),    1692,  in- 11.'^ 
Si  morde  e  si  dileggia,  sotto  il  nome  di  D.  Ciccio, 
Bonaventura  Arrighiìsi,  collega  dell'autore  nella 
Ruota   di  Macerata.   Francesco  Bagm,  nobile 
fanese,  prestò  pure  ajuto  al  Lazzarelli  in  que- 
sto suo  lavoro,  siccome  veniamo  assicurati  dagli 
estensori   della   Bibl.   Picena.    La  prima  edi- 
zione, che  porta  la  data  di  Cosmopoli ,   ere- 
desi  fatta  in  Basilea j  la  terza,  senza  alcuna 
nota  di  stampa,  nella  quale  leggesi  nel  fron- 
tispizio :    ordinatamente  disposta  ed  accre- 
sciuta di  alquanti  sonetti,  si  vuol  eseguita 
per  r  Hertz  di  fenezia ,  di  cui  è  forse  mate- 
riale ristampa  quella  colla  finta  data  ^tX^Haya 
177S.  Nelle  Fite  degli  Arcadi  illustri  {tom. 
Ili,  pag.  21)  si  rammenta   pure  una  impres- 
sione purgata   da  molle   giunte  d'interi  com- 
ponimenti malamente  attribuiti  all'autore. 

CICCONI^  (Flaminii)  (P.  D.Vincentii 
CiccoM^,  can.  lat.),  Quaestiones  na- 
turales  contra  Robertum  Juvena- 
tensem.  Ficentia^ ,  per  Georgium 
GrcBcum,   i5g2. 

L'autore  prese  il  nome  battesimale   che   aveva 
nel  secolo,  impugnando  le   opinioni  dei  let- 
tore P.  D.  Onorato  Roberti,  dello  stesso  suo 
ordine. 
CICERO  (Marcus  Tullius).  — M .  Tullii . 
Ciceronis  .  Consolatio  .  Liber  .  quo  . 
se  .  ipsum  .  de  .  filise  .  morte  .  con- 
solatus  .  est .  nunc  .  primum  .  reper- 
tus  .  et  .  in  .  lucem  .  editus  (a  Fran- 
cisco Vianello,  veneto)  .  Cum  .  pri- 
vilegio .  Senatus  .Veneti  .  ad  .  XXX . 
annos.  Apud .  Hieronjmuni .  Polum . 
i583,  m-8.°  —  Parisiis  (Lugduni), 
i584,  m-i2.° 
È  reputata  composizione  di  Carlo  Sigonio.  Non 
rimanevano   se   non   pochi   frammenti  del  li- 
bro surriferito  dell'oratore  romano,  e  questi 


206 


CID 


furono  dal  Sigonio   inseriti  nella  sua  contraf- 
fazione, cui  il  ViancUi  mandò  in  luce  fingendo 
che   fosse   il  trattalo  di  Cicerone  nuovamente 
scoperto. 
Cicero  relegatus  et  Cicero  revocatus, 
dialogi    festivissimi    (auctore   Hor- 
tensio  Landò).  Lngdimij  apiul  Gry- 
phiuniy  i534;  P^cnetiisj  eodeni  annOj 
apud  Marchiiini  Sessa j  et  Ibidem, 
apud  euwdem ,    1739,  /7z-8." 
Abbiamo  anche   un'edizione   di  Lipsia,   apud 
Michaelem  Blu/im,  ed  altra  di  Napoli,  senza 
nome  di  stamp.,  1336.  Questi  dialoghi  furono 
pure  fatti  ristampare  a  Berlino  da  Cristoforo 
Nicolai,  Tanno  1718.  dietro  l'opera  di  Gio- 
vanni Vorstio  -  De  Latini  tate  selecta  et  vulgo 
fere  neglecta.  -  Il  Laudi  nella  dedica  a  Pompo-? 
nio  Trivulzio  così  si  sottoscrive:  -  Pomponio 
Trivultio  H.A.  S.  D.,  le  quali  quattro  iniziali 
significano:  Hortensius  Anonymus  Salutem 
Dicit,  e  non  già  come  credette   mons.'^  Fon- 
tanini:  Hortensius  Anonymus  Scriptor  Dia- 
logorum,  e  molto   meno:  Hieronymus  Ale- 
ander  eie.,  come  si  avvisò  alcuno  di  pensare, 
onde   vennero   anche    a   quel    cardinale   essi 
dialoghi  attribuiti. 
CICINELLI  (D.  Giovanni).  Censura  del 
poetar  moderno,  opera  di  ec,  poeta 
delle  Grottaglie.  Napoli j  per  Gia- 
cinto Passero j    1672,  in-ii.^ 
Il  Gimma  {Elogi  Academ.,  part.  I,  pag.  I2g) 
credette   che  veramente  il   detto  Cici>elli  ne 
fosse  autore,  e  che  si  movesse  a  scriverla  ad 
eccitamento  di  Federico  Meninni  ;  ma  il  Mon- 
gitore  {Scritt.  masch.  mss.)  si  oppose  al  suo 
parere,  volendo  che  essa  sia  opera  dello  stesso 
Memmvi. 
f^edij  Affetti  caritativi  ec. 
CICOGNI,  o  meglio  forse  CICOGNINI 

(  Jacopo  ). 
Secondo  il  P.  Negri  {Scritt.  Fior.,  pag.  470), 
le  rappresentazioni  teatrali  portanti  i  seguenti 
titoli  non  sono  opera  sua,  ma  di  Pietro  SusiM, 
fiorentino  ;  la  quale  notizia  nondimeno  deve 
ammettersi  con  molta  cautela,  essendo  noti  i 
molti  errori  in  cui  cadde  quel  biografo:  -L'onor 
impegnato  per  la  salvezza  del  regno  -  Le 
false  opinioni  - 1  tre  fratelli  rivali  per  la  so- 
rella-All'amico  non  si  fidi  né  la  moglie,  né 
la  spada.  -  Quest'ultima  opera  viene  dal  conti- 
nuatore della  Drammaturgia  attribuita  invece 
a  Gianandrea  Momglia,  fiorentino,  non  tacendo 
egli  che  il  suddetto  Negri  ne  fa  autore  il  men- 
tovalo Sl'SIM,  forse  per  errore. 
Cid  (II),  tragicomediadi  messcr  Pietro 


CIL 

Cornelio,  tradotta  (dal  P.  D.  Fi- 
lippo Merelli,  somasco).  Roma,  per 
il  Cracasj  1701,  /n-12."  Riprodotta 
h'i j  l'anno    1782. 

CIDALMO  ORIO  P.  A.  (Francesco  Ca- 
talani, livornese). 
I."  Anacreonte,  poeta    greco,   tra- 
dotto in    rime  toscane  da  ec.    T^e- 
neziaj    Falvasensej    1753,  7/1-8. ° 
2.*^  Raccolta  degli  Inni  del  Corpus 
Domini,    colla    loro  traduzione  in 
rime   toscane  da  ec.  Pisa,    1749- 
3.°    O  sacro    veramente  j,   e   santo  e 
augusto 

Principio  d'un  sonetto  che  contiene  una  nuova 
parafrasi  di  ciò  che  canta  la  Chiesa  in  lode 
del  SS.  Sacramento. 

CIECO  D'ADRIA.  Luigi  Groto,  d'Adria. 

Cieco  (II)  nato,  oratorio  (di  Giberto 
Ferri)  da  cantarsi  nella  chiesa  della 
confraternità  del  SS.  Sacramento, 
eretta  in  S.  Lorenzo  [di Ferrara), 
posto  in  musica  dal  signor  Seba- 
stiano ellenici  l'anno  1679.  Fer- 
rara, Did  Giglio  j    1679,  j/i-8-" 

CIGOLA  (Vincenzo).  Proposizioni  sto- 
rico-critiche intorno  alla  vita  del- 
l'imperatore  Costantino,  sostenute 
da  ec.  Parma,    Carmignani  j  1760, 

m-4-° 
Ne  fu  autore  Tab.*  Matteo  Luigi  Canonici,  al- 
lora gesuita. 
CIGOLA  (Vincenzo)  (Altro).  Sposizione 
dell'antico  progetto  di  navigazione 
della  provincia  Bresciana,  ed  ecci- 
tamento all'esecuzione  di  esso.  Bre- 
sciaj    i8o3,  in-4° 
Questo  libro  è  stato  publicato  a  spese  del  conte 
Vincenzo  Cigola ,  con  dedicatoria  in  suo  nome 
al  vice-pi'esidente  della  Republica  Italiana  Fran- 
cesco Melzi  d'Eril,  ma  si  sa  che  l'opera  è  del- 
l'ab.^  Vincenzo  Bighelli,  bresciano  ,  bibliote- 
cario della  Quiriniana. 
CILANDIA  OLIMIA  ,    Ninfa    del  Viti. 
Mavenna,  per  Antonio  Landi,  1716, 
m-8.° 
E  questa  una  rara  raccolta  di  rime  e  prose  in 
lode  di  Claudia  Majoli  Rasponi,  bellissima  dama 
ravennate,   ed  è  fattura  di  quattro   scrittori, 
nascostisi  sotto  nomi  anajrammatici.  Contiene 


CIM 

mia  jn'osa  ed  un  sonetto  tli  Ccnfi-asco  Til- 
gcnc  (Francesro  Gemile);  alruiii  sonetti  di 
ToUppio  Livellato  (Ippolito  LoVATELLl);  al- 
tri di  Gcrriii^io  Cliha  (Ruggiero  Calbi);  ed 
uno  à^i  Ermaììiio  Autiistiì^  quasi  anagramma 
del  nome  arcadico  di  Onncinto  Saiwo,  die 
portava  il  P.  abate  Bonifazio  Collina,  autore 
del  medesimo. 

CILLADIO    INACHIO    P.  A.  (Francesco 
Antonio  Della  Torre,  ravegnano). 
Demetrio,  re  di  Egitto,   tragedia  di 
ec.  7/2-4.° 
CILLEMO  DA  PESCHIERA,  nel   vero- 
nese.   E   Bernardino    Cillemo,   che 
publicò  nel  secolo  XV,  alcuni  com- 
menti latini  sopra   Tibullo. 
Nei  Catidecta  Oi'iclii.  Francofurti,  1610. /«-s.", 
il  Golstadio  diede  alle  stampe  sotto  il  nome  di 
Bernardino  Cillenio  -  Epistola;  Amoruni   ad 
Juliam .  -  che  furono  poi  riprodotte  dal  Gru- 
tero  nel    tom.   II.  Delicia;  Poet.  /tal.,   pag. 
156-143,  con  quello  di  Ottavio  Cleoillo,  e  cosi 
restituite  al  vero  autore. 
Fide^  CLEOPHILI    (Octavii),    Fa- 
nensis  opera  etc. 
CIMASTE  STULUGEO.  Lettere  tre  sul 

terremoto  di  Bologna,  h'i^    ^779' 
L'autore  è  il   P.   D.  Michele  Augusti,  monaco 
olivetano. 

CIMINELLO  CARBONE  (Gio.  Nicolò). 
P^edi^  CARBONE  (Gio.  Nicolò). 

COIONE  DORIANO    (dementino  Van- 
NETTi,  roveretano). 
i.°  Epistola  in  versi  sciolti  a  Cla- 
stidio  Felicio  [Ippolito  Bevilàcqua) 
sopra  la  rustica  semplicità. 

Sta  a  cart.  49  del  Giornale  Enciclopedico  di 
Vicenza  per  V anno  1779. 

2."  Epistola  di  ec.  all'ab.*^  Alessan- 
dro Zorzi,  capo  della  nuova  enci- 
clopedia italiana,  che  si  stampa  in 
Siena. 
Nello  stesso  Giornale  per  Vanno  1779  a  cart. 
3;  tratta  di  tale  impresa. 

3.°  Epistola  di  ec.  ad  un  celebre 
professore  d' Italia. 
A  cart.  70,  del  tom.  II  dello  stesso  Giornale 
per  V  anno  1780.  La  prima  e  la  terza  epistola 
furono  riprodotte  nel  voi.  II  delle  opere  del- 
l'autore,  impresse  in  Venezia  dalla  tipogr. 
d'Ah'isopoli. 


207 


GIN 


CIMONE  (Messer)  (lo  stesso  sopra- 
notato Vannetti  ).  11  marito  frate 
e  becco.  Novella  di  ec.  scritta  per 
divertire  una  biigala  nei  carnevale 
dtll'anno  1 787.  Venezia^  tip.  Picotti, 
il  dì  4  agosto  i8i3. 

CINERIUS  (  Petrus  ).  È  il  Barone  Pe- 
TR ASCII,  che  fece  stampare  alcune 
dissertazioni   in  Firenze  nel  ìy53. 

CINESIA  (Joseph),  Firmanus  (Joseph 
AvANTius  ).  Corographia  historica 
Sirmicnsis,  quain  auctor,  eie.  dicat 
Urbano  Amico.  :=  Fiene  da  alcuno 
riportala  anche  col  titolo  :  Choro- 
graphia  Ducalis  Sirmii  etc.  ClolDClG 
(1699),  "^-8-° 

Fu  tradotta  in  italiano  dall" autore  medesimo,  e 
stampata  Tanno  susseguente  a  Roma  (1700) 
in-4.",  col  proprio  nome. 

CINNA3I0  (Orlando)  (  P.  Leonardo 
CiNNAMO,  gesuita,  napolitano).  Saggi 
delle  liriche  e  musicali  poesie  di 
ec.  Napoli j  per  il  Foschi,  1670, 
in-\  2.° 

CINO  DA  PISTOIA. 

Cuittoncino  (detto  da  alcuni  anche  Ambrogino)  dei 

SlGlBULDI     O   dei   SlGlSBULDI,   O   dei   SlMBALDI, 

ma  pili  p;ohal)ilmente  de' Simbuldi,  era  figlio 
di  Sinibuldo  Sinibuldi,  e  di  madonna  Diamante 
di  Bonaventura  di  Tonello,  pistojesi.  Neireccel- 
lente  edizione  che  di  questo  poeta  (che  fu  anche 
giureconsulto),  ci  diede  il  dotto  Sebastiano 
Ciampi,  vennero  riliulate,  tranne  la  prima  parte, 
tutte  le  rimanenti  rime  che  leggonsi  in  quella  di 
Faustino  Tasso,  siccome  appartenenti  ad  uno 
0  a  piìi  autori  d'un  tempo  a  Gino  Sinibuldi 
posteriore,  e  forse  a  quel  Francesco  Gei,  di 
cui  molte  rime  nelle  antiche  raccolte  sono 
attribuite  al  primo.  Fuvvi  anche  un  ser  Gino 
poeta  da  Borgo  S.  Sepolcro  iiorito  intorno  al 
1410,  le  cui  rime  per  avventura  poterono  es- 
sere publicate  siccome  opere  di  messer  Gino 
da  Pistoja  nel!"  edizione  del  Tasso.  Veggasi 
Ciampi,  Vita  e  Poesie  di  Cino.  Il  Castel- 
vetro  pubHcò  sotto  il  nome  di  Gino  da  Pi- 
stoja un  sonetto  che  incomincia  -  Mille  duhj 
in  un  dì ,  mille  querele,  -  ma  il  Muratori ,  che 
ristampollo  nel  lib.  IV  della  Perfetta  Poesia, 
propende  piuttosto  a  crederlo  di  Gandolfo  POR- 
Ri.NO,  modenese,  poeta,  che  borì  verso  il  ISSI. 

CINO  DA  PISTOJA  (Altro). 

Nome  che  prese  il  P.  Ireneo  Affò,  minore  esser- 


208 


GIN 


vante,  in  un  sonetto  che  ha  per  titolo  -  Corwcn- 
tandose  en  legge  un  vertudioso  giovene. 
CINONIO,  Acad.'*  Filergita  (P.  Mar- 
cantonio Mambelli,  gesuita).  Osser- 
vazioni della  lingua  italiana  del  ce. 
Parte  Prima,  contenente  il  trattato 
de' verbi  (con  un'aggiunta  di  osser- 
vazioni di  Alessandi'o  Baldraccani). 
Forlì,  per  G.  Selva,  i685.  — Parte 
Seconda,  in  cui  si  tratta  delle  par- 
ticelle. Ferrara^per  G.  Gironi ,  1 6445 

Il  P.  Daniello  Bartoli  accompagnò  con  sua  pre- 
fazione questa  seconda  parte ,  che,  come  ve- 
desi ,  fu  publicata  avanti  la  prima.  Siccome  il 
librajo  che  la  stampò  credè  di  avere  pregiu- 
dizio nella  vendita  degli  esemplari  per  essere 
intilolata  Seconda  Parte,  pensò  di  cangiare 
il  frontispizio,  non  meno  che  la  dedicatoria,  e 
vi  pose  Tanno  1687,  e  la  divulgò  anche  colla 
falsa  data  del  1639.  Si  fece  poi  circa  cinquan- 
ta anni  dopo  una  nuova  edizione  delPopera  in- 
tiera in  Ferrara  nel  1 709-11,  per  Bernar- 
dino PomateUi ,  sotto  il  nome  d'un  Acade- 
niico  Intrepido  {Girolamo  B  a  ruffa  ldi)  , 
con  molte  sue  annotazioni,  oltre  le  declinazioni 
de' verbi  di  Benedetto  Buommattei.  Tutta  Po- 
pera  medesimamente  in  séguito,  col  suddetto 
Unto  nome  del  Cinonio,  Acad."  Filergita,  fu 
impressa  insieme  colle  surriferite  aggiunte  del 
Baldracca?(I  e  Baruffaldi,  in  Verona,  per 
il  Berno ,  nel  1722  {voi.  2,  in-\^').  Final- 
mente furono  riprodotte  le  sole  Particelle 
nella  Raccolta  de'  Classici  italiani  (  voi.  8 , 
i'ra-s."),  illustrate  ed  accresciute  per  cura  del 
cav.*  Luigi  Lamberti,  che,  mancato  ai  vivi  nel 
1814,  non  potè  ridurre  a  compimento  il  la- 
voro. Cinonio  è  vocabolo  foggiato  sul  greco, 
a  significare  ciò  che  direbbesi  in  latino  Com- 
munitati utilis. 
CINONO  (Cajo  Costantino).  Lettera 
in  cui  si  cerca  qual  fosse  il  Me- 
tropolitano della  Chiesa  di  Como 
ne'  primi  tempi  della  di  lei  fon- 
dazione. 
Sta  nel  tom.  XXI  della  Raccolta  Calogerana; 
e  dalla  prefazione  al  tomo  medesimo  si  scopre 
esserne  autore  Antonio  Scotti,  canonico  della 
Cattedrale  di  Trevigi.  E  sebbene  per  tale  mo- 
tivo non  debba  propriamente  riguardarsi  sic- 
come anonima ,  non  ommettiamo  però  di  farne 
menzione,  potendo  esisterne  esemplari  stampati 
a  parte,  come  accadde  di  varj  opuscoli  di  quella 
raccolta. 
Cinquanta  massime  di  cristiana  per- 


CIN 

fczione  mollo  profittevoli  alle  per- 
sone religiose,  cavate  dal  libro  delle 
battaglie  spiritviali  composto  da  S. 
Catarina  di  Bologna,  e  date  in  luce 
da  un  sacerdote  ferrarese  di  lei  di- 
voto. Ferrara,  per  gli  UH.  Poma- 
teUi,   I  7 1 2  ,  in- 1 6." 

"Il  Sacerdote  ferrarese,  che  si  soscrive  alla  dc- 
«dicatoria  D.  G.  B.  v'è  delf  apparenza  che 
>5  sia  il  signor  Dottore  Girolamo  Baruffaldi  " 
(Cinelli,  tom.  I,  pag.  115). 

Cinquanta  motivi  pe'  quali  si  deve 
scegliere  e  preferire  fra  tante  sette 
e  religioni,  che  vi  sono  fra'  Cri- 
stiani, la  religione  Cattolica  ec. , 
tradotti  dal  latino  (dal  P.  Gio.  Bat- 
tista CiiicHERio,  somasco).  Como, 
presso  il  Peri,  iy3^;  e  di  nuovo, 
Milano i  Marellij  1789,  m-8.°  Kide, 
Motiva   5o  ad  pra^ferendum  etc. 

Cinque  altre  lettere  della  signora  E. 
N.  S.  (Francesco  Zacciiiroli)  scritte 
alla  signora  Margherita,  nelle  quali 
si  continua  a  replicare  alla  risposta 
inserita  nel  numero  d'  aprile  del 
Giornale  Fiorentino.  Londra  [Fi- 
renze], 1778,  m-4.°  Fedi,  Lettera 
della  signora  E.  N.  S 

Cinque  (I)  libri  delle  Antichità  di 
Beroso.  Vide,  Antiquitatum  varia- 
rum  voluit'ina  etc. 

Cinque  (I)  libri  delle  favole  di  Fedro, 
tradotti  da  un  anonimo  veneziano 
(Luigi  Giusti)  ec.  Milano,  nel  He- 
gio  Diical  Palazzo,    1785,  in-^° 

Sono  corredati  della  spiegazione  de'  luoghi  più 
oscuri,  e  stanno  nel  tom.  X  della  Raccolta  di 
tutti  gli  antichi  poeti  latini  con  la  loro  ver- 
sione nell'italiana  favella,  stampata  in  Milano 
per  Ricchini  Malatesta.  E  poiché  parlasi  delle 
favole  di  Fedro  volgarizzate ,  avvertiremo,  che 
Girolamo  Ravizza,  di  Chieti,  citando  in  con- 
ferma la  testimonianza  di  mons.*^  Giovanni  Bar- 
ba, vescovo  di  Bitonto,  non  esitò  ad  accusare 
di  plagio  l'abate  Gio.  Grisostomo  Trombelli, 
can."  reg.'^,  sotto  il  cui  nome  corre  alle  stampe 
un  altro  volgarizzamento  di  dette  favole;  as- 
serendo che  fu  a  lui  involato.  Ma  tale  asser- 
zione a  troppo  deboli  prove  è  appoggiata,  per- 
chè meriti  facile  credenza. 


GIN 

Cinque  (I)  libri  delle  Selve  di  P.  P. 
Stazio,   tradotti  da  un  Pastor  Ar- 
cade (ab.*^  Francesco  Biacca  ,  par- 
migiano). Milano,  nel  Regio  Ducal 
PalazzOj    lySa,  m-4.° 
Stanno  nel  tom.'  Ili  della  Raccolta  di  tutti  gli 
antichi  poeti  latini  con  la  loro  versione  ec. 
come  sopra. 
Cinque  orazioni  di  Demostene  ed  una 
di  Eschine,  tradotte  di  lingua  greca 
in    italiana,    secondo    la  verità  de' 
sentimenti,   p^enezìaj    i55y,  /n-8.°, 
con  *  l"  àncora  aldina. 
Ristampate   alcune    carte ,    Giorgio  Angelieri  di 
Venezia   spacciò  questa  edizione    come  nuova 
nel  1397,  col  titolo  di  Orazioni  di  Demostene 
ed  Eschiìie.    tradotte  fedelmente  ec.  Altre 
due  edizioni  del  pari  venete,  Tuna  per  Barezzo 
Barezzi,  del  1337,  e  1" altra  presso  i  Figliuoli 
di  Aldo.  1339,  vengono  rammentate  dal  Pai- 
toni  [toni.  \,pag.  284-83).  Le  orazioni  tradotte, 
sono:  -  1.*  Della  falsa  ambasceria  -  2.*  Con- 
tro 3Iedia,  Del  pugno  -  5."  Contro  Andro- 
zione  -  A.^  Contro  Tesifonte  (ed  è  quella  di 
Escliine)  -  3.''  Della  Corona  -  6.*  Contro  la 
legge  di  Lettine  in  materia  delle  esenzioni , 
già  impressa  separatamente  nel  i3oS).  —  Sap- 
piamo dal  Sansovino  (  T'^enezia  descritta,  pag. 
628,  ediz.  del  1663)  che  Girolamo  Ferro,  sen.^ 
veneto ,  tradusse   di  lingua    greca   in   volgare 
Cinque  orazioni  di  Demostenej  e  Apostolo 
Zeno  {Note  al  Fontanini .  tom.  I,  pag.  l3o) 
senz'altro  fondamento  che  le  riferite  parole  di 
quello  scrittore,  dalle  quali  non  si  può  desu- 
mere se  il  Sansovino  vedesse  stampate  o  ma- 
noscritte le  orazioni  tradotte  dal  Ferro,  non 
istà  in  forse  nelF  asserire  essere  quelle   stesse 
della  presente  edizione.  Ma  egli  aveva  pur  no- 
tato ch'essa  comprende  due  delle  sei  orazioni 
deir edizione  medesima,  cioè  quella  di  Eschine 
contro  Tesifonte,    e   quella    di    Demostene    in 
sua  difesa,  le  quah  erano  state  puljlicate  dagli 
stessi  Figliuoli  d'Aldo  tre  anni  prima  (1334) 
tradotte  per  un  Gentiluomo  fiorentino.  Non  si 
giugne  ad  intendere  come  dopo  ciò  possa  egli 
assegnare    solo    al   Ferro    il   volgarizzamento 
di  tutte  le  cinque   ricordate   orazioni   di  De- 
mostene. 

Cinque  (Le)  piaghe  di  G.  C.  medi- 
tate in  cinque  giorni  ad  imitazione 
della  B,  Beatrice  II,  Estense,  da  un 
sacerdote  ferrarese  (Girolamo  Ba- 
RUFFALDi,  seniore).  Modena  ^  Cap- 
poni ^   1726,   m-8." 


S09 


CIN 


Anche  il  P.  Sanvilalc,  gesuita,  ha   un'operetta 
con  un  titolo  quasi  simile. 
Fedi_,   Anima  (L')  in  traccia  ce. 
CINTHrO  ALDDIACHIO  (P.  Francesco 
MAmALCHiNO,  dell'ordine  de'  Predi- 
catori, da  Viterbo). 
\.°  Il   diporto  degli   ingegni,  di  ec. 
2."  Elimanto,    principe  di    Cipro, 
tragicomedia  {in  prosa)  di  ec,  Aca- 
demico    Eteroclito,   tradotta    nella 
nostra  lingua  da  Arcadio  Berlinzi, 
da  Città  di  Castello.  Bracciano^  per 
Andrea  Fei,    i636,  in-l^."" 
Fingesi  tradotta  dalla  lingua  danese.  Oltre  ai  due 
finti   nomi  del  frontispizio,    altri    ne    adoperò 
fautore  nella    lettera  dedicatoria,    segnandosi 
in  pie  di  pagina  col  nome  di  Maurizio  Bo>A. 
3."   La   Principessa    Cristiana,   tra- 
gicomedia di  ec,  Comico  reale,  tra- 
dotta dallo  spagnuolo  nella  nostra 
lingua  da  Arcadio  Berlinzi,  da  Città 
di  Castello.  Ronciglione,  senza  nome 
di  stanip.,    i638,  in-i^.^ 
Tanto  sotto  Tuno,  quanto  sotto  1"  altro  nome  oc- 
cultasi sempre  lo  stesso  autore;  ed  è  del  pari 
finzione,  come    sopra,   il    dirla   tradotta  dallo 
spagnuolo,  poiché  è   originahnenle   scritta  in 
italiano. 
CINTIO  DI  MCO  GATTAFILOTA.   Le- 
zione di  ce.  sopra   la  Canzone  del 
Coppetta  [Cesnre  Beccuti)  in  per- 
dita  della   Gatta.   Aggiunte    alcune 
annotazioni  di  Asirio  Franco  dalla 
Torre.  Gattapoli  {Perugia),  gli  anni 
de"  Berlingaccini  dalla  perdita  della 
Gatta   CLXriH,  in-'Ò.'^  pie. 
Sotto  il  nome  di  Cintio  di  Xico  sta  coperto  fa- 
hate  Giacinto  Vincigli,  perugino;  e  sotto  quello 
d' Asirio  Franco,  il   doti.*  Francesco  Arisi, 
cremonese. 

CINTIO  RAtjILLI.  Lettera  apologetica 
e  concettosa  di  ec. 

Scrive  il  P.  Aprosio  {FÌ9.  alzata,  Pcntec.  num. 
Vili,  pag.  101-102)  che  gli  parve  essere  stata 
questa  lettera  indirizzala  al  famosissimo  legi- 
sta ed  eloqucntissimo  oi-atore  e  poeta  Pier 
Francesco  Guano  ,  nobile  genovese ,  dal 
quale  intese  Cintio  Raglili ,  essere  ana- 
gramma di  Giacinto  Gurj.11.  Fu  stampata 
in-A.°,  ma  al  P.  Aprosio  non  sovvenne  da  chi, 
ne  dove,  vedutala  solamente  una  voUa  a  raso 
nella  mostra  di  un  lihrajo   genovese. 

i4 


210 


CIP 


CIOTTI    (Carlo).    Considerazioni     su 
una  canzone  del  signor  Domenico 
David,  ove  si  mostrano  alcuni  ar- 
tifici  noetici   di  questo  autore  non 
osservati  dal  critico  sconosciuto,  di 
ec.  Senza    luogo  j    anno    e    stanip.j 
in-^." 
Domenico  David,  veneziano,  d' antica  famiglia, 
stampò:  -  Oda  in  morte  di  Battista  Nani, 
cavaliere  e  procuratore ,  -  che  leggesi  nella 
raccolta  intitolata  -  Glorie  funebri  in  morte 
di  Battista  Nani  ec.  Venezia,  Poletti,  1779, 
1/1-12."  -  Questo   componimento  fu   censurato 
da  autore  anonimo,  che  fu  Gio.  Matteo  Gian- 
KIM,  dottore,  non  già  veneziano,  come  scrissero 
il  Quadrio  ed  il  continuatore  della  Dramma- 
turgia dell'  Allacci .  ma  modonese.  A  questa 
critica  rispose  il  David ,  e  la  sua  risposta  inti- 
tolò -  Apologia  contro  una  critica  fatta  da 
autore  sconosciuto  sopra  V  Oda  ec.  Venezia, 
per  il  Vah-asense ,  1681,  in-4.°;  -  e  nel  me- 
desimo tempo  vennero  fuori  le  riferite  Consi- 
derazioni ec,  delle  quali  si  crede  autore  nei 
supplementi   al    Giornale   de'  lett.   d' Italia 
[toni.  \,pcig.  23G)  il  suddetto  Gi.\N?<lNI,  coper- 
tosi sotto  rindicato  nome  di  Carlo  Ciotti. 
CIPARENE  TE3ÌIDIA  P.  A.  (Anna  Ma- 
ria Vettori   Paltrinieri).  In  morte 
del  cav.*^  dementino  Vannelti,  Pa- 
stor    Arcade,    segretario    perpetuo 
dell' Imp.  Academia  degli  Agiati  di 
Roveredo  ,  sciolti  di  ec.   Mantova  ^ 
siamp.   Pazzonij    i'Jq5.  in-4° 
L'' autrice  ha  altre  poesie  sotto  questo  nome  ar- 
cadico. 
CIPRIANI  (Giuseppe).  Riflessioni  sopra 
il  commercio  antico,  ed  attuale  stalo 
di  Aquileja  ,  per  servire  di  supple- 
mento alla  Storia  del  commercio  de- 
gli antichi  del  sig.  Uezio,  e  per  com- 
i)rendere  assieme  la  vei'a  situazione 
de'  porti    austriaci    suU'  Adriatico. 
f^iennUj  Bumeister^  1786,  in-H.° pie. 

Bartolommeo  Codelli,  nella  terza  edizione  de'  suoi 
Scritt.  Friulani-Austr.,  attribuisce  quest'opera 
allo  stesso  Giuseppe  Cipriani,  ma  essa  è  parto 
di  Luigi  Baroni,  tirolese,  impiegato  in  Vienna, 
in  contrapposizione  di  un  altro  opuscolo  stam- 
pato pure  in  Vienna  in  quel  tempo  :  Sui  van- 
taggi del  porto  di  Trieste,  composto  da  un 
Giuliani  di  Trieste.  Il  Cipriani  non  vebbe  altra 
parte  che  di  avere  comunicato  all'autore  varie 
memorie  avute  dal  Capellaris  e  dal  Barzellini; 


CTR 

in  rimunerazione  di  che  P  autore  gli  aveva 
donalo  un  centinajo  di  copie  deiropuscolo,  le 
quali,  ripalriatosi  egli  da  Vienna,  aveva  egli 
divulgate  ,  vendendole  come  cosa  propria. 

In  occasione  poi  che  fu  publicafa  una  critica 
alquanto  mordace,  scritta  in  lingua  tedesca, 
d'  una  tragedia  rappresentata  nel  teatro  di 
Vienna,  col  titolo  di  Rodolfo  d'Hahshurgo, 
il  Cipriani  permise  che  essa  critica  portasse 
in  fronte  il  suo  nome ,  onde  compiacere  al 
vero  autore  che  volle  restare  occulto,  e  col 
quale  aveva  il  medesimo  conoscenza. 
Circuì is  (De)  osculatoribus.  /^zV/ejNova 

methodus  etc. 
GIRELLO   (Ser)   DA  PERUGIA. 
K  r  abate  D.   Michele    COLOMBO,    che    sotto  "tal 
nome  publicò  un  sonetto  per  le  nozze  Onesti- 
Pontoli. 
CIRFRANCI  (Sennuccio).  Vita  del  Re 
Jacob  Miramoliuo  Almansor,  arabo 
gentile,    tradotta    dallo   spagnuolo 
nella  toscana  favella  da  ec.  Firenze^ 
alla  Stella j    i663,  in-/^.° 
Copresi  sotto  questo  nome  mons.*  Francesco  Ri- 
ivucci.M,  vescovo  di  Pistoja  e  Prato,  e  non  il 
Cionacci,  come  fu  supposto  da  alcuni. 
CIRIACO  SINCERO,   modonese  (dott.^ 
Domenico  Vandelli).  Risposta  di  ec. 
ad  una  parte  della    lettera  del  si- 
gnor   Simone    Cosmopolita    [dott.^ 
Giovanni  Bianchi)   scritta  ad  un 
amico   di    Firenze   sotto   il  dì  i4  di 
dicembre    dell'anno  174^    intorno 
alle  Considerazioni  ec.  Conclicej  a- 
pud  Mersas  Tuires    (  Modena  ^  pel 
Soliani),    1746,  in-^P 
Sono  otto  lettere,  ognuna  delle  quaU  porta  data 
a  parte,  seguitando  però  le  segnature  ed  i  nu- 
meri delle  pagine.  La  lettera  di  cui  qui  fassi 
menzione  insieme  con  una  seconda,  era  stata 
publicata  nelle  Nov.  lett.  di  Firenze  (  anno 
1746-'17)  dal  suddetto  dott.*  Giovanni  Biacchi 
sotto  il  riferito  nome  di  Simone  Cosmopolita. 
Dicesi  Conchce,   apud  Mersas  Turres ,  per 
alludere  all'antica  città  detta  Conca ^  sommersa 
nel  mare  di  Rimino,    della  quale  vien   detto, 
che,  quando  è  in  calma,  veggonsi  le  cime  delle 
torri  ed  alcune  fabriche. 
Fedi^  Poscritto  ec,  e  —  SIMONE 
COSMOPOLITA. 
CirifTo    Calvaneo    nuovamente    stam- 
pato e   ricorecto.  -  Finito    Cjriffo 
Calvaneo  j  impresso  in  Firenze  adì 


iW 


CIT 
XXIX  di  marzo  MDXXIl,  per  Bar- 
tolomeo Zanetti j   hrixianOj   a  pcti- 
tione  di  Bernardo  Pacini  da  Pescia . 
in-^P 
In  questa   edizione  non  appare  il  nome  dell'au- 
tore  Luca  Pulci. 
Fedi^  PULCI  (Luca). 
CIRILLO  (Michele).  È  Paolo  Sarpi. 
CISGRAMA. 

«(Fu  il  soprannome  di   Mino,   o   come  altri  vo- 
55gliono  di  Andrea  di  Mina,  della  nobilissima 
"famiglia  de"  Piccolomim,  de"  Signori  di  Mo- 
"DE>'ELLi.  Fiorì  nel  1360,  e   fu   molto   amico 
"di  Antonio   Pucci   e  di  Franco   Sacchetti  " 
{Raccolta  di  rime  toscane.   Palermo,  tom. 
\\.  pag.  23o).  Ha  rime  in  varie  collezioni  di 
poeti  antichi. 
CITOLINI  (Alessandro),   La   Tipocos- 
mia,  di  ec.  da  Scravalle.    Venezia, 
Vaìgrisij    i56i,   in-^.^ 
E  accusato  il  Citolini  di  plagio  da  varj  scrittori 
contemporanei-,  per  essersi  servito  del  Teati-o, 
opera  inedita  di  Giulio  Camillo  Termimo  ,  del 
quale  abbiamo  alle  stampe   soltanto  Y  Idea  di 
questo  suo  lavoro  col  tiiolo  di  T'eaf/Y).  Veggasi 
Liruli  {JVo tizie  degli  Scritt.  Friulani). 
Città  (Alla)  di  Bologna,  rime  per  le 
quali  viene  invitato  ciascuno  a  cer- 
care di  placare  la  giusta  ira  di  Dio, 
che  non  cada  sopra  di   noi.  Bolo- 
gna, per  Pellegrino  Bonardo,  (verso 
il    i58o),  in-^.'^,  sottoscritto  G.   JV. 
Avendo  noi  in  una  miscellanea  di  poesie  trova- 
tene   alcune   colle   mentovate   sigle    G.   N.  ^   e 
fra  le  medesime  anche  le  Mime  nella  morte 
dell' eccell.  signor  Fahritio   Garzoni,  com- 
poste da  Giulio  Ni/ti.  [Bologna,  per  Gio- 
varmi Rossi,  senz'anno),  non  Grechamo  di  an- 
dar lungi  dal  vero  se  a  lui  attribuiamo  quelle 
delle  suddette  che  sono  così  sottoscritte. 
Città  (Della)  di  Dio,  di  S.  Agostino 
libri  XXIL   Senza  alcuna  data^  se- 
colo XF   (forse    Venezia,    verso   il 
i48o),  in  Jbl.  pie. 
Dal  Palloni  e   dalFArgelati   si   ricordarono  altre 
edizioni  del  medesimo  secolo .  ma  pare  che  non 
sussistano  punto,  al  dire  di  Bartolommeo  Gam- 
ba ^  a  cui  facciamo   eco.  In  quanto   al  volga- 
rizzatore   dimostrò  Apostolo    Zeno    {Note   al 
Fontnnini ,  tom.  II,  pag.  4S7-G8)  •?  che  il  suo 
"  dialetto  lo  fa  credere  Iattura  piuttosto  di  un 
«Fiorentino,  che  di  unSanese,  e  che  se  non 
ȏ  certo  che  il  Passavanti  ne  sia  l'interprete. 


CIT 


»  è  però   evideiile   che   non   può   esserlo  stato 
»«qucl  Nicolò  Piccolomini  messo  in  campo  da 
"Isidoro  Ugurgieri,  tra  la  cui  autorità  e  quella 
"di  Jacopo  Corbineili   si   sa   esser  nolabil  di- 
'j  vario  ".  Infatti  se  si  considera  che  il  Picco- 
Iqmini   fiorì   nel   secolo  XVI  ,   quasi  ducento 
anni  dopo  che  girava  manoscritta  ([uesta  tra- 
duzione, rimane  sciolto    negativamente  il  du- 
bio,  che  possa  essere  di  lui.  Ma  altiT  diiìicoltà 
del  pari  si  presentano  per  poterla  attribuire  al 
Passavanti ,  perchè  troppo  diverso  e  più  rozzo 
è  lo  stile  che  si  scorge  in  essa  dai  modi  usati 
da  quello,  che  sapeva  bene  il   latino,  mentre 
l'ignoto  tradiillore  se  ne  mostra  poco  esperto. 
Il   medesimo    volgarizzamento    fu    ristampato 
con  questo  titolo  Della  città  di  Dio,  di  Santo 
Aurelio  Agostino.  Tomo  Primo  (che  com- 
prende gli  undici  primi  libri  V  —  Tomo  Se- 
condo {chii  romprende  gli  altri  undici  libri). 
T'enezia,  appresso  Pietro  Bassaglia.  e  Fran- 
cesco Herzhauser,  l'anno  1742,  in-ì.°  L'eru- 
chta  prefazione  di  autore  anonimo,  come  pure 
la  dedicatoria  a    nome  dello  stampatore  Bas- 
saglia ,  diconsi  del  mentovato  Apostolo  Zeno, 
che  credesi   avere   avuta   molla   parte  in  tale 
publicazione.  Vi    è  pure   unita  la   traduzione 
della  vita  e  de'  costumi  di  S.  Agostino,  descritti 
(in  latino)    da   Possidio,   vescovo   calamenscj 
la  quale  traduzione  fu  ristampata  a  parte  con 
questo  titolo  -  l'aita  di  Sant'Agostino,  vesco\'0 
d'Ippona,  dottore  di  Santa  Chiesa,  scritta 
da  San  Possidio,  di   Calama,   tradotta  in 
italiano  da  un  autore  anonimo,  in  questa 
seconda   edizione    ridotta   secondo  il   testo 
latino  de'  migliori  codici  mss.,  accresciuta 
di  alcune  note.  Milano,  1764 ,  in-A.°  gi\  L'au- 
tore  anonimo,    tanto  della    prefazione  quanto 
della  traduzione  ddhnta,  fu  dello  alP.  Me- 
rati    dallo    stampatore    Bassaglia    essere    stato 
Tab.''  Anton  Francesco    Guerui.   Per  cura  di 
Luigi  Mussi,  che  ne  fu  l'editore,  si  pubUcò  a 
Bologna,  nel  1818  e  seg.,  in-i2.",  in  piccoli 
volumi  una  nuova  edizione  della  Città  di  Dio; 
il   quale  esempio  fu   segnilo  da  Ottavio  Gigli, 
che  in  Roma  riprodusse  acruratamente  in-ta." 
ed  in-i'^  pie.  la  medesima. 

Città  (La)  di  Forlì. 

r  un  foglio  aperto,  grandissimo  e  senza  veruna 
nota  tipografica.  Credesi  stampato  dopo  il  1073, 
ed  esserne  autore  un  marchese  MONSIGNA.M. 

CITTADELLA  (Cesare).  Catalogo  isto- 
rico  de' pittori  e  scultori  ferraresi, 
e  delle  opere  loro  ec,  di  ec.  Fc/-^ 
rara,  Po  mate  Ili ,  i^8?.-83,  voi.  4> 
m-8.",  con  ritratti. 

È   compilato  sulle  Memorie    di    Carlo   Brisi- 


2i2 

CLA 

ghello.  pervenute  prima  alle  mani  dell'arripr.* 
BARt'FFALDi,  clic  vi  aggiunse  un  supplemento 
del  suo. 
Cittadino  (11)  christiano,  indirizzo  ai 
fedeli   di   stato  secolare  per  conse- 
guire la   salute   eterna ,   contenuto 
in   alcune  pie    considerazioni   et  e- 
sercizii.  Dato   in  luce  ad  inst^nxia 
di   alcuni  divoti  cittadini  di  questa 
Republica  (dal   P.   Giulio  Pallavi- 
cino, gesuita,    genovese).    Genova j 
per  Gio.  Maria  Tarronij  1654,  tom. 
3,  in- 11.'^ 
Cittadino  (II)  istruito,  almanacco  per 
l'anno  iy66  ad  uso  di  tutto  lo  stato 
della  Lombardia  Austriaca.  Milano j 
Bolzani  ,  in-\'2..^ 
Non  ci  è  noto  se  sianvi   antecedenti  e  progres- 
sivi almanacchi  dello  stesso  autore  con  questo 
titolo.  E  opera  del  P.  Siro  Severino  Ca?SO>'Ij 
di  Pavia,    religioso    domenicano,    ucciso    dai 
Francesi  in  detta  città  all'occasione  della  som- 
mossa popolare  del  1796,  mentre  per  caso  erasi 
affacciato  ad  una  finestra.  In  qualche  giornale 
letterario  se  ne  fa  autore  Alessandro  Monti. 

Civilium  apud  Belgas   bellorum,  ini- 
tia,  progressus,   finis  optatus  (au- 
ctore  Carolo  Scribanio),  162^,  m-8.°, 
{ediz.  II).    Fide^  VERIDICUS  BEL- 
GICUS. 
CLABES  (Catone  Aurelio).    Dell'En- 
ciclopedia poetica  di  Giuseppe  Ar- 
tale.  Parie  /,  Peru^iaj  appresso  gli 
eredi  di  Pietro  di  Tomasio ,   i658, 
m-8.";  e  di   poi  con  accrescimento, 
Napoli j  per  il   Bulifonj    i6^g.  — 
Parte  II  e  III.  Ivi  j    per  lo    stesso 
stamp.,    ranno    medesimo  j  sempre 
m.i2.° 
Si  kgge  in  essa  una  vita    di   Giuseppe   Artale, 
sicihano,  del  Castello  Mazzarino,  siccome  scritta 
da  Catone  Aurelio  Clabes  eh"  è  anagramma  di 
Vito  Cesare  Cabali.o>e  ,  vero  autore  della  me- 
desima. 
Clarina  (A),  canti  d'Amore  (deiravv,*^ 
Luigi  Opici).  Italia  [Lugano ^  Rug- 
gia).    i8?)4,  in-\i.° 
CLARIO  CARTOPO  CARCARIA  (P.Gio. 
Battista    Noceti,    della    comp.^   di 
Gesù).  Anassiride,  di  ec.  al  cavalier 


CLA 

Genesto  Gastarello  Ogorobato,  mi- 
lanese, autore  del  Cielo  aperto.  Lu- 
cerna, per  Giorgio  Boseglio,  i656, 

Il  luogo  della  stampa  è  finto.  Il  medesimo  P.  No- 
ceti, sotto  il  suddetto  finto  nome  mandò  fuori 
anche  VAnli-Gastarelloj  ne  contento  di  ciò 
contro  il  Cielo  apci'to,  libro  pieno  di  astro- 
logia giudiziaria,  stampò  col  proprio  nome  - 
Astrologia  ottima,  indifferente,  pessima, 
censure  puhlicate  dal  P.  Gio.  Battista  NO' 
ceti,  della  Compagnia  di  Gesù. ,  genovese. 
Parigi,  per  la  vedova  di  Enrico  Sara,  1665, 
//z-i2.°  Mentre  gli  eruditi  dicono  che  Fautore 
del  libro  il  Cielo  aperto  era  milanese,  non 
sanno  poi  decidere  se  il  nome  di  Cesare  Ga- 
starello sia  vero  0  supposto. 

CLARIO  COSTANTINO  NARICE  (Fran- 
cesco Antonio  Vitale).   Considera- 
zioni sull'opera  de' Consolari  della 
Campania  [del  can.^  Pratillo)^  di 
ec.  Romaj  lySS,  m-4." 
CLARIO  SOLESE,  Acad.°  Aborigene. 
Copresi  con  questo  pseudonimo  Giuseppe  Antonio 
Aldini,  cesenate;  e  sotto  di  esso  trovansi  versi 
per  occasioni ,  sparsi  nelle  raccolte  del  secolo 

xvin. 

CLARIONE  NESTORIDEO  P.  A.  (P.  Vin- 
cenzo DA  S.  Eraclio,  cappuccino). 
i.°  L'Ester  italiana,  o  sia  il  libro 
di  Ester  tradotto  in  verso  italiano, 
coir  annotazioni  in  prosa,  che  spie- 
gano ed  illustrano  questa  storia, 
di  ec.  Venezia i  Occhi j,  iy46,iV2-8,° 

Crediamo  che  nelle  Novelle  della  Repuhl.  leti. 
del  1746  {pag.  409)  siavi  errore  quando  si 
attribuisce  al  medesimo  P.  Vincenzo  da  S.  E- 
RACLio  anche  la  traduzione  dell' £5/er,  trage- 
dia di  Racine,  publicata  dai  torchi  del  Pisarri 
di  Bologna. 

2.°  La  mistica  Sulamitide,  o  sia 
il  celeste  epitalamio  dell'anima  con 
Cristo  nel  libro  della  Cantica,  dram- 
ma sacro ,  parafrasato  in  versi  ita- 
liani da  ec.  Milano.  1743,  in-/l.° 
Clarissimo  (II)  poeta  Ovidio  De  arte 
araandi.  Mediolani^  impresswn  per 
Leonardum  pachel  et  Uldeiicuni 
scinczencellcr  (sic),  Anno  domini  X 
ecce.  LXXXI^  die  XX y III  octobrisj, 
in  4.°  piccolo. 


CLA 

Questa  non  mollo  rigorosa,  ne  elegante  tradu- 
zione in  terza  rima  (  della  quale  esistono  varie 
posteriori  edizioni  riportate  dal  Paltoni  e  dal- 
TArgelati)  devesi  a  Troilo  AvENA.Ml,  ferrarese, 
come  si  è  potuto  verificare  col  confronto  d'al- 
cuni versi,  che   leggevansi  in  un  codice  car- 
taceo già  esistente  presso   il   celebre  Apostolo 
Zeno,  dove  alla  fine  rendevasi  noto   Fautore 
del  medesimo  volgarizzamento.  Il  primo  ter- 
zetto è  così  concepito: 
Amor  che  per  dolcezza  il  del  corregge , 
Làer,  la  terra,  sì  come  a  lui  piace. 
Ed  ancor  l'acqua  per  suo  caldo  regge. 
La  prima  rarissima  e  sconosciuta  edizione  (che 
è  da  noi  posseduta),  credesi  venuta  alla  luce 
verso  il  1471,  ed  essere  una  delle  prime  pro- 
duzioni della  tipografia  ferrarese. 
Clarissimum    (Ad)    virum    Antonium 
Maliabechium.  Epistola  data  Regii 
Lepidi j  I.  hai.    aprii.    lyoy;    edita 
vero  uàugustce  Taiirinorum  j    1704? 
m-4." 
Quest'operetta  in  favore  delle  pergamene  antiche 
e  in  difesa  di  mons.^  Fontanini   contro  i  PP. 
Trevolziani,   è  posta  Aa\V Mio  [Scritt.  Parm., 
tom.  V,  pag.  418)  fra  le  opere  incerte  del  P. 
ab.*  D.  Benedetto  Bacchiisi,  su  la  fede  del  San- 
cassani  {scansia  XX,  pag.  47).  Pare  tuttavia 
che  esso  sbagli  nel  riferirla,  contrastando  Tan- 
no deir impressione  con  quello  della  data;  ne 
si    conosce  questa   formola  /.  Kal.  Il   giorno 
che  precede  le   Calende   dicesi:  Pridie  Kal.j 
ed  il  primo  del  mese:  Kal. 

CLARISTO  LICENTEO  P.  A.  {così  per 
errore  di  stampa  j,  dovendo  dire  LI- 
GUNTEO)  (avv.° Gregorio  Grimaldi). 
Lettera  di  ec.  in  cui  si  esaminano 
due  luoghi  delle  opere  del  signor 
Francesco  Maradei.  Senza  nota  di 
luogo  e  stamp.  [Napoli),  1 7  •  6,  in-^.^ 

CLARIUS  (Isidorus). 

Questo  è  il  nome  che  prese  Taddeo  Cucco,  da 
Chiari,  nel  Bresciano,  facendosi  monaco  ca- 
sinese. 

CLARO  FLOSI  [anagramma  di  Carlo 
Solfi).  L'opinione  tiranna  moral- 
mente considerata  negli  affari  del 
mondo  dedicata  da  ec.  al  P.  Paolo 
Natalino,  procuratore  generale  dei 
chierici  regolari  ministri  degli  in- 
fermi. Monteregalcj  per  f^incenzo  e 
Gio.  Battista  De  Rossi  ^  ^^Qo, 
in- 11." 


CLA 


243 


Fra'  nostri  libri  sta  un'edizione  di  Mondovì,  im- 
pressa Tanno  susseguente,  cioè  1691,  dai  me- 
desimi stampatori ,  con  dedica  al  Commen- 
datore D.  Gio.  Battista   Corderi. 

CLAROBERTO  CARCA.  Istruzione  Chri- 
stiana per  i  principi  e  regnanti,  ca- 
vata dalla  Scrittura  sacra  da  ec. , 
princi])al  cavalier  della  fede. 

Chi  siasi  nascosto  sotto  tal  nome,  si  viene  a  co- 
noscerlo dalla  seconda  edizione  che  fu  fatta 
con  questo  titolo  -  Istruzione  Christiana  per 
i  Principi  e  Regnanti,  cavata  dalla  Scrit- 
tura sacra  da  Carlo  C-iji.4fa,  principe  di 
Bufera  della  Roccella ,  e  stampata  nella 
prima  impressione  sotto  il  nome  anagram- 
niatico  di  Claroherto  Carca. 

Clary,  comedia  in  verso  sciolto  e  in 
cinque  atti  (di  Giuseppe  Cerini). 
Milano j   Galeazzi j    1773,  m-8.° 

Fu  ristampata  Tanno  susseguente.  Ivi,  colla 
Cattiva  Matrigna  dello  Stesso. 

CLASIO  (Luigi)  (Luigi  Fiacchi). 
i.°  Favole  con  l'aggiunta  di  sonetti 
pastorali  del  medesimo  autore.  Nuo- 
va edizione  accresciuta  e  corretta. 
Firenze,  1807,  ^^^'  ''  ^^'^-^ 

Furono  tirati  alcuni  esemplari  distinti  in  2  vo- 
lumi, in-A.^ 

2."  Osservazioni    di    ec.    sul   Deca- 
merone    di    messer    Giovanni   Boc- 
caccio con  due  Lezioni  lette  nell'A- 
cademia  della  Crusca  dal  medesimo. 
Firenze ,    i  8 2  i ,  m- 8.° 
3.°  Pastorali    per    il   santo  Natale. 
Ivi,    1824,  m-iS."* 
4-"  Saggio  di  poesie  Toscane.  Ivij 
Allegrini  j    1789,  i/z-8.° 
5."  Tullio  Dell'amicizia,   volgariz- 
zamento del  secolo  XIV(publicato 
dallo  Stesso).  Ivij    1809,  in-^.° 
6."  EJUSDEM  Aloysii  Clasii  (Fiacchi) 
lusus    pastorales.    Florentice j    apud 
Franciscum  Daddi ,    1818,  m-8.° 
Stanno  nella  Collezione  d' opuscoli  scientifici  e 
letterarj,  dove  s'incontrano  altre  poesie  dello 
stesso  autore,  siccome  pure  ne\\\4pe Fioren- 
tina. Il  Fiacchi   aveva   mutato  il   proprio  co- 
gnome in  quello  di  Clasio  dal  verbo  greco  che 
significa  Rompere,  Fiaccare,  ec. 
Fedi,  Lamento  di  Cecco  da  Var- 
lunoo. 


24  4 


CLA 


CLASIUS  (Aloysius).    Fide  supra^  N. 

6.°   EJUSDEM   etc. 
Claudio  Claudiano.  Le  lodi  di  Serena. 
L'Epitalamio  nelle  nozze  di  Palla- 
dio e   Celerina.   Gli    Idillj  ,    le    Pi- 
stole,  e   gli  Epigrammi   tradotti   in 
parte  dal  signor   Nicola    Beregani, 
nobile  veneto,  e  nel  rimanente  da 
un  Academico  Quirino  (Orazio  Bian- 
chi, giureconsulto,  romano),  di  cui 
si  è  ancora    la   versione  delle   lodi 
d'Ercole  {d'incerto  autore)    e  della 
Gigantomachia.  3filnnOj  nel  Regio 
Ducal  Palazzo,    l'jiG,   in-/^.^ 
Forma  il  tomo  XIII  della   Raccolta  di  tutti  i 
poeti  latini,  stampata  iti  Milano,  come  so- 
pra, ìiel  Regio  Ducal  Palazzo ,  colla  versione 
neir  italiana  favella. 

CLAUSINO  DAMLICHE,  INGLESE  (^«a- 
gramma  di  Nicolaus  De  Michelan- 
GELis ,  di  Roccacontrada,  archiatro 
pontifìcio  d'Innocenzo  XIII),  al  si- 
gnor Milono  Guarino  Zoocloor  e- 
spone  il  suo  parere  sopra  alcuni 
libri  dati  alle  stampe  dal  signor 
Domenico  Gagliardi,  professore  di 
medicina  in  Roma.  Senza  nota  ti- 
pografica (ma  Napoli,.  1720),  m-4.° 

CLAVERIO  (Gio.  Antonie),  faentino. 
Del  ritorno  di  S.  Pietro,  discorso 
ai  PP.  del   Concilio  di   Trento. 

L'autore  è  il  P.  Gio.  Antonio  Braschino,  faen- 
tino, minor  conv.*,  che  forse  era  di  cognome 
Claverio,  oChiodarolo,  detto  però  Braschino 
da  Filippo  Braschi,  frate  conventuale,  0  suo 
congiunto,  o  suo  maestro. 

CLAVIGERO  (Girolamo)  (Giovanni 
Capponi).  Lettera  del  signor  ec, 
scritta  ad  un  suo  amico  a  Bologna 
in  materia  deW Esamina  del  conte 
Andrea  Dell'Arca  {Ferrar ite  GiAN- 
F ATTORI j  parmigiano)  intorno  alle 
ragioni  del  conte  Lodovico  Tesauro 
in  difesa  d' un  sonetto  del  cav.^  Ma- 
rino. Bologna^  i6i4,  m-i2.°  Fedi, 
ARCA  (conte  Andrea  Dell').  Esa- 
mina ec.  —  INSTABILE,  Acad.°  In- 
camminato. Parere  ec.  —  TENAGLIA 
(Sulpizio).   Lettera. 


can."  della  collegiata 


Gio.   Andrea    Magri 


CLE 

CLEARCO  FROSCIENNA,  genovese  (P. 
Francesco  Ercolani,    della    comp.'' 
di  Gesù).  Rime  eroiche,  sacre,   mo- 
rali  e    pastorali,    trattenimenti    da 
sala,  da  teatro  e  da  sbarra,  di  ec. 
Feneziaj  per  Andrea  Poletti.  1724» 
m-4.° 
Dividonsi  in  tre  parti,  e  precsde  ad  ognuna  una 
lettera  dedicatoria  al  conte  di  Collalto  Antonio 
Rambaldo,  e  la  prima  e  seconda  lettera  ven- 
gono  illustrate   con   annotazioni   da    Polidono 
Antifaiico,  nome  sotto  cui  si  nasconde  Nicolò 
Mandrisio  ,  nobile  udinese,   che   somministrò 
materiali  pel  tomo  V  della  nuova  edizione  del- 
l'/to/m  sacra  deUTghelli,  prociu'ata  da  Ni- 
colò Coleti. 

CLEARCO  RO  (  Carlo  Bartolommeo 
Della  Torre ^ 
di  S.  Nazaro  di  Milano 
i.°  Arianna,  dramma  scenico  di  ec 
Pavia  j  pei 
1666,  in-ì2.° 
2.  Il  pentimento,  nel  monacarsi 
della  signora  Marsilia  Basgapè,  di 
ec.  Milano  j  per  il  Monza,  i654, 
m-i2." 

3.°  Il   trionfo    della    penitenza,  di 
ec.  Ivi,  presso  lo  stesso ,  1689,  in-\i.^ 
CLEMENTE  XIV.  (  Gio.  Vincenzo  An- 
tonio Ganganelli,  da  Sant'Angelo, 
vestendo  l'abito  de' 7ninori  conven- 
tuali,  cambiò    il    nome    del  batte- 
simo   in  t|uello  di    Lorenzo ,    indi 
innalzato  al  trii-egno  assunse  questo 
di  Clemente  XIV).  Lettere  interes- 
santi di  ec,  con  la  storia  della  sua 
vita,  azioni  e  virtìi.  Parigi ,  e  Luga- 
no ,    '776,   toni.   4-   —  Con   alcune 
notizie  spettanti  alla  sua  patria.  Fc' 
nezia,  ^'J'j^- —  E  con  varie  aggiunte. 
Napoli,   '784;  sempre   /V/-8." 
La  vita  è  scritla  da  Gio.  Antonio  Caraccioli ,  ex- 
prete  deir Oratorio,  del    quale   è   opinione   la 
più  accreditala  che  siano ,  se  non  tutte,  almeno 
in  parte  anche  le  lettere  attribuite  al  Ganga- 
nelli, da  esso  Caraccioli  composte  in  francese 
e  publicale  in  Parigi  la  prima  voita  nel  177S, 
col  titolo  di  -  Lcttres  intcressantes  du  pape 
Clemcnt  XI  f^,  traduites  del'italien  et  dula- 
fi}ì,-c  da  lui  stesso  poi  anche  tradotte  in  italiano. 
Ciò  che  avvi  di  certo  si  è  che   avendo  voluto 


CLE 

gli  autori  De  Vart  de  i'crifìer  les  dates,  esami- 
narne gli  originali,  non  furono  questi  rinvenuti. 
Infatti   scriveva  Cristoforo  Ainaduzzi  il   dì  18 
dicembre  1777  a  Giamhci'nardo  De  Rossi:  >»  Ne 
«pure  presso  gli    eredi   di   questo    Pontefice, 
"  che  conservano  tutte  le  lettere   scrittegli  in 
>■> ininoribus  e    da  Cardinale,   niuna  ve  n'ha 
«di  que' soggetti  distinti  che  il  marc.^  Carac- 
jjcioli  ci  fa   comparire   suoi   corrispondenti  ". 
Consultisi:  Diatribe  Clementine ,  ou  Disser- 
tation  dans  la  quelle    on  discute  pour  le 
f'ait  et  pour  le  droit  tout  ce  qui  concerne 
les  lettres  publiées  sous  le  noni  de  Gaiiga- 
nelli.  Ai'ignon ,  i"77,  in-af;  e  Lettere  di  Fra 
Francesco .  cuciniere  di  Papa   Ganganelli. 
Parigi,  177G.  Abbiamo  ancora  Nouvelles  let- 
tres intéressantes  da  mènie.  Paris.  1787,  voi. 
2,  in- 19,.°,  non  rammentate  dal  Barbier. 
F^iclcy  Douiinus  et  redcmlor  iioster. 
CLEMENTIBUS   (Glemensde)  (P.  Leo 
Sanctius,   soc,  Jesu).  Encyclopaedia 
explicata    et    defensa    centuui    plii- 
losophice  assei'lioiiibus.  Jìomcej  apud 
Mascarduni f    16245   iti  fol. 
Clementina,  novella   morale  (d'Ippo- 
lito PiìndemoìNte).    Venezia  j    Curii, 
1^93,  i/z-4.  pie.    Vedi j  Abari tte. 
CLEMENTIS  PHILALETHIS  (Glementis 
Milani,  benacensis)  de  Christi  pas- 
sfone  deque   illius   fructu,  libellus, 
Basilece  j  apud  Joannein  Oporinum, 
Oli.    1548  ,  in  fol. 
Crediamo  che  possa   essere   la  traduzione  latina 
del  libro  di  Antonio  Della  Paglia  -  Trattato 
utilissimo  del  Beneficio  di  Cristo  {Fedi  que- 
st'articolo a  suo  luogo). 

CLEOBOLO  PALEOFILO  (ab.^^^  Luigi 
Brenna).  Sonetti.  Firenze^  stamperia 
Botidaccianaj    1789,  in-S.^ 

La  seconda  edizione  fu  pure  stampata  col  men- 
tovato arcadico  nome  :  non  così  la  terza  del 
1807,  che  porta  il  vero. 

CLEOGENES  NAXUS    (ab.''    Francesco 
Maria  Della  Volpe). 
I.     De  Chocolata,  ad  Posthumum. 
òenz'  annoy  luogo  e  nome  di  slamp., 
m-4.« 

2.°  Pulvis  Nicotianus,  vulgo  Ta- 
bacco, ad  Leodocum  Sofidium  ac- 
claniatum.  Bomce^  imprimehat  An- 
tonius  de  Rubeis ,    1722,  m-4." 

Tanto  questo  componimento,  quanto  T altro  sopra 


2i5 

CLE 

notato  De  Chocolata,  furono  inseriti  nella 
Seconda  parte  delle  rime  de' poeti  illustri 
i-ii'cnti.  Faenza,  1724,  in-s.° 

CLEONESO,  o  CLONESO    LIGIO  P.  A. 

(Giuseppe  TiBERii,  abruzzese). 

I  .'^    Anacreontiche     morali    di    ec. 

a'  suoi   figli,  divise  in  tre  raccolte. 

Bomaj  Pagliarinij   1788,  in-8.^  gr. 

2.°   Trattenimenti    Ietterai'],   di  ec. 

dedicati  a' suoi  amici.  i\^rt/Jo//.,  1786, 

z/j-8." 
CLEONTE  TORBIZI    (P.    Nicola    Ber- 

ZETTi,  vei'cellese,   gesuita).  Vita  di 

santa  Patrizia,  vergine,  data  in  luce 

da   ec.   Roma  j    i633,   //z-4.° 
GLEOPHILI  (Octavii),  fanensis.  opera 

numquam    alias    impressa.    Antro- 

potlieomachia.  Historia  de  bello  fa- 

iiensi;  et  qusedam  alia.  Fanij  i5i6, 

m-8." 

Letterato  che  fiorì  nel  secolo  XV.  Gio.  Alberto 
Fabricio,  nel  far  parola  di  Ottavio  Cleofilo,  è  di 
parere  che  fosse  Francesco  di  Ottavio  da  Fano , 
il  quale,  secondo  Tuso  allora  corrente,  lasciando 
il  nome  di  Francesco,  prese  quello  di  Ottavio 
suo  padre,  e  vi  aggiunse  il  cognome  di  Cleofilo 
improntato  dal  greco.  Potrebbe  sembrare  pu- 
ranco  vei'isimile  che  assumesse  il  nome  cU  Ot- 
tavio entrando  neirAcademia  fondata  in  Roma 
da  Pomponio  Leto,  alla  quale,  come  fu  scritto 
da  taluno,  era  Cleoiìlo  aggregato.  Ma  stantechè 
in  altre  operette  rieoi'date  dal  Panzer  si  legge 
il  nome  di  Francesco  insieme  con  quello  di 
Ottavio,  prevale  in  noi  Topinione  del  Fabricio. 

GLEOSTENE  LAODIGENSE  P.  A.  (  Ja- 
copo Venedici,  chier.°  reg.*^  teatino, 
ferrarese).  Discorso  Academico  so- 
pra il  libro  ìniìicAdiio-  Justini  Fe- 
bronii  jurisconsulii  de  Stata  Ecclesice 
et  legitima  potestate  Rom.  Pont.  - 
Senza  luogo  [Ferrara),  1761,  in-^P', 
e  di  nuovo,    1767,  /m-8.° 

Clergé  (Le)  constitutionnel  jugé  par 
un  évéque:  abrégé  analitique  de 
l'apologie  du  savant  évéque  de  Noli 
en  Ligurie  (Benoit  Solari),  avec 
des  notes  bistoriques  et  critiques 
(par  m.r  Eustache  Degola,  lecteur 
en  théologie  à  l'université  de  Pise). 
Lausanne j   i8o4,  in-ii.^ 


SI6 


GLI 


CLEVASTE    PARRESIO    (  Luigi    Lam- 
berti, reggiano).    Lettera    agli  au- 
tori di  un    giudizio    sopra    alcune 
opere    italiane.    Milano  ^    Silvestri  ^ 
18 II,  m-8.° 
CLIMACO  (Giovanni)  Scala  del  Para- 
diso di  ec. ,  traslatata  di  latino  in 
volgare.  Torre  de  bel  Vesin  (  presso 
Schio  nel  Vicentino),  1478,  die  XIX 
septenibris;    Venezia  j    per    Matteo 
{Co  DEC  a)  da  Parma  j  die  Fili  men- 
sis  juniij  —  Ivi ,  per    Gulielnio   di 
Fontaneto  da  MonferatOj  1 5 1 7,  sem- 
pre m-4."  pie. 
Mentre  non   ignoriamo  che  in  un  codice  mem- 
branaceo di  quest'opera  ascetica,  che  trovasi 
nella  Riccardiana,  leggesi  il  nome  d'un  frate 
Gentile    da   Foligno,   delP ordine    dei    frati 
Romiti  di  S.  Agostino,   che    parrebbe   essere 
stato  il  traduttore  della  medesima;  ci  è  puranco 
noto  che  detto  volgarizzamento  viene  da  alcu- 
ni attribuito  a  Frate  Angelo  da  Cingoli  .  detto 
Angelo  Careni,  minorità,  poi  fondatore  della 
Congregazione  de'  poveri  eremiti,  non  ignaro 
della  lingua  greca,   ajutato  in   tale   lavoro  da 
Fra  Gentile  da  Cingoli  ,  suo  correligioso.  S. 
Giovanni  Scolastico,  o  S.  Giovanni  del  Monte 
Sinai,  venne  soprannominato  Climaco,  con  pa- 
rola tratta  dal  greco  a  significare  dalla  Scala, 
la  quale  corrisponde  al  titolo  dell'opera  ch'egli 
compose. 

Clio  festeggiante,  all' illustriss.°  signor 
dottore  Gaudentio  Avogadro  per  il 
di  lui  ingresso  nel  collegio  Legale 
(  dell' avv.°  Placido  Luigi  Garoello). 
Novara,    Caccia  (1678),  in-^.^ 
CLITARCO  EFESIO  P.  A.    Del  Gusto, 
ragionamento  di  ec.  Milano ^  stam- 
peria  Galeazzij    1802,  m-8.° 
Le  lettere  iniziali?.  N.  S.  che  stanno  avanti  l'av- 
viso ^  chi  legge,  denotano   il  nome  dell'au- 
tore Pietro  Napoli  Signorelli,  che  in  Arcadia 
appellavasi  Clitarco  Efesio. 

CLITOREO  ALLONIANO   P.  A.    Fedi ^ 
FRISASTE  e  RATISBO  PP.  AA. 

CLITONEO  CILONIANO  (Dom.  Maria 
Saverni). 

1°  Terzine  di  ec. ,  dette  nell'Aca- 
demia  degli  Informi  il  giorno  i  i 
giugno  1755,  mentre  si  celebrava 
la    traslazione    di  una   jmagine    di 


GOG 

Gristo  Grocefisso  ec.  Faenza j  Archi j 
1755,  m-4."  " 

2.°  La  via  della  Groce,  esposta  in 
versi  da  ec.  Faenza,  pel  Ballanti, 
1751,  m-4.° 

Glizia,  scena  pastorale  per  introdu- 
zione al  ballo  di  dame  e  cavalieri 
nelle  nozze  tra  il  signor  marc.^  Ce- 
sare Felice  Galcagnini  e  la  signora 
mare. '^  Caterina  Degli  Obizi  (di  Gi- 
rolamo Baruffaldi).  Ferrara  j  Po- 
matelli ,    i  7  1 6 ,  in-iiP 

CLONESIUS  ERASIN^US  P.  A.  (P.An- 
touius  Evangeli,  ci.  regul.  congr. 
som.).  Thom?e  Gray  elegia  in  ru- 
sticum  sepulcretum  ex  anglico  in 
latinnm   conversa. 

CLORIDANO  DI  FELSINA  (Gio.  Bat- 
tista Tarroni).  L'oracolo  degli  a- 
manti.  Bologna^  Borzaghij  1694- 

CLORIDANO  FENEJO  P.  A.  (Francesco 
Baglioni,  perugino).  Ragionamento 
di  ec.  detto  nella  solenne  adunanza 
tenuta  dalla  Colonia  Augusta  degli 
Arcadi  il  di  2  luglio  1782  per  ap- 
plaudire al  fausto  ritorno  di  Pio 
VI  dalla  Germania.  Perugia,  1782, 

,'«-4-° 
a  E  premesso  alle  poetiche  composizioni  recitate 
"in  quell'adunanza.  »  (Vermiglioli,  Bibl.  Pe- 
riig.,  toni.  I,  pag.  «6). 
CLORINDO  PITONEO  P.  A.  (ab.*^  An- 
gelo Dalmistro).   Il  ritorno  a  Roma 
di  Pio  VII  Pont.  Mass.,  carme  la- 
tino   dell' ab.^  Bartolommeo   Bene- 
tello,   volgarizzato    liberamente   da 
ec.  Treviso.  Andreola,   1827,  w-8.° 
COCALIN  DEI  COCALINI.  La  Venetia- 
na,  comedia  (in  dialetto  veneziano) 
de  sier  Cocalin    de    i   Gocalini  da 
Torzelo    Acad.°  Vizilante,    dito  el 
Dormioto.  Fenetia,  appresso  Ales- 
sandro  Polo,   MDCXIX,  in-S.° 
L'Allacci  {Drammaturgia.  Roma,  1G6G)  fu  il 
primo  ad  attribuire  a  Giambattista  Andreini  la 
presente    comedia.    Ma    Bartolommeo   Gamba 
[Serie  degli  Scrittori  impressi   in  dialetto 
veneziano,  pag.  I08  e  109),  vedendo  che  in 
questa  comedia  il  dialetto  veneziano  è  sempre 


eoe 

vivo  ed   esalto,   dubita   assai  ragionevolmenle 
clie    appartenga    piuttosto    a    Francesco    Aii- 
dreini,    marito   d"  Isabella ,   il  quale    è    autore 
di  altre  comedie  da  lui  composte  ed  im[)resse 
in  fcìiczia.   11    rbiarissimo    Cicogna   {Iscriz. 
feii.,  tom.  IV,  png.  iSc)    fa    però  le  mede- 
sime difiicollà  per  riguardo  a  Francesco,  per- 
cbè  se  Giambattista  è   tiorentino,  Francesco  e 
pistojes^ ,  e  non  era  forse  più   delTaltro  pra- 
tico del  veneto  dialetto,  e  propende  a  crederla 
fattura  di  ([ualclie  veneziano  o  padovano  scrit- 
tore vernacolo  di  que' tempi,  come  per  esempio 
di  Angelo  Ingegneri,  ec.  In  ogni  modo  a  Co- 
calin  de'  Cocalini  non  si  darà  mai  il  vanto  di 
aver  fondata  in  Murano    TAcademia  de' Vigi- 
lanti, come  suppose  il  Zanon  {Scritti  d'agri- 
coltura ,  arti  e  commercio  ,   tom.   IX ,  pag. 
397)  perchè  o  non  esistette  mai  quel  Cocalini, 
o,  se  esistette,  era  TAndreini,  o  qual  siasi  ailro 
sotto  quel  nome  nascosto. 
Cocchio  (II)  volante,  o  sia  Viaggi  per 
l'ai'ia  di   monsieur  De  Gas.  Alma- 
nacco per  l'anno  1784  (del  P.  Ro- 
mualdo Bianchi,    minore    osserv,*^). 
Milano,  Bianchi. 
—  Parte    seconda,   in    cui    si    tratta 
dell'  importanza  di  questa  scoperta 
e  del    modo  di    perfezionarla,    con 
un    ragionato    pronostico    per    un 
nuovo  cocchio  volante  (dello  Stesso 
autore).  L^i ,    l'jSS. 
COCLES    (Bartholomoeus)  (Bartolotn- 
meo  Della  Rocca,  bolognese,  detto 
COCLITE).   Physiognoniiffi  conipen- 
dium,   quantum  ad  partes  Inter  ca- 
pilis  gulamque  et  colluin    attinet; 
quibus     accedit    Chiromantia.   u^r- 
genlofali ,    i533,  z//-8.° 
Neir  intestazione  del  libro  furono  ambedue  que- 
st'opere falsamente  attribuite  al  Della  Rocca, 
laddove  Tuna  appartiene  ad  Alessandro  AcJiiL- 
LiM,  r  altra  ad  Andrea  CORVO,   mirandolano. 
COCIDOGMACCHINVIO   (Ireneo)  (ana- 
gramma di  D.  G  io  vacchino  Dome- 
nico Ceri,  di   Prato), 
i."  La  causa    de'  poveri    superiore 
agli  ornamenti    meno  utili,   oziosi, 
e   superflui  dell'altare  ec.  disputata 
in  forma  di  dialogo.  Lucca,  17^7? 
m-4." 

2."  Istoria  filosofica-critica  del  Ss. 
miracolo    seguito    in    Firenze    nel 


217 

con 

XIII  secolo  in  confermazione  della 
presenza   vera   e    reale    dell' Uomo- 
Dio  ec.  Lucca,  Bcncdini,  i  768,  in-^.^ 
Goda  del  Cacaiinisonc  Epigrammatico. 
{Napoli,  su  la  fine  del  secolo  Xf^IJ). 
E  una  prosa  ripiena  di  frizzanti  ri])oboli  fioren- 
tineschi, scritta  da  Lionardo  da  Capl'a  con- 
tro Domenino  Aulisio,  autore  d'un  epigramma 
nel  quale  era  stato  attaccato   il   Da  Capua.  A 
questa  prosa  fan  séguito  alcune  poesie  latine , 
italiane  e  maccheroniche,  clie  diconsi  fattura  di 
varj  discepoli  del  Da  Capia  ,  cioè  di  Tommaso 
e  Carlo  Cor>ìelio,  di  Giuseppe  Macrim,  di  Giu- 
seppe Lucina,  di  Gregorio  Messere,  e  d'altri. 
Codex    de    Advocatis   soeculi   XIII  de 
imitatione    Christi     et     contemptu 
mundi  ec.    cuui  notis  et   variis  le- 
ctionibus ,    curante    equite    G.    De 
Gregory.  LntelicB  j  excudebant   Fir- 
min   Didot  et  fratres.    i833,   //i-8." 
Sopra  il  vero  autore  di  quest'opera,  di  cui  esi- 
stono in  gran  numero  antecedenti  edizioni,  ora 
senza  nome  d'autore,  ora  con  quello  di  Tom- 
maso da  Kempis,  o  di  Giovanni  Gerson,  can- 
celliere,  oppure  di  Giovanni  Gersen,  abbate, 
vedi,  Imitatione  (De)   Christi. 
Codex  diplomaticus  Sicilise  sub  Sara- 
ceuorum    imperio   etc.   Panarmi  ex 
typ.    Regia,    '79' 5   "^  fi^-    l^^di. 
Codice   diplomatico   di  Sicilia  sotto 
il   governo   degli   Arabi  ec. 
Codex  Politicus   prò  Monarchia   (au- 
ctore  JNicolao  Porcikari).  Neapoli , 
18  18,  m-8.° 
Codice  corallino,  e  regolamento  eco- 
nomico legale  j)er  la  pesca  de'  co- 
ralli (di  D.  Michele  Jorio).  Napoli, 
1790,  in-^:' 
Codice    di    JNapoleone   il    (jrande    pel 
Regno   d'Italia,     italiano,    francese 
e  latino.  Milano,  stamperia  tìcale, 
1806,   tom.   2,   in-^.^ 
La  Commissione  nominata  li  il  giugno  l «OS  dal 
Gran  Giudice  ministro  della  Giustizia  del  ces- 
•salo  Regno  d'Italia  perla  traduzione  dal  fran- 
cese in  lingua  italiana  ed  in   lingua  latina  del 
surriferito  Codice,  era   composta  dei   seguenti 
individui:  dal  conte   Pedroli;  dal  prof*^  Do- 
nati (a  cui  fu  flopo  sostituito   il  prof^  Giar- 
DIM,  ed  a  questo  poi  il  consigliere  Francesco 
Valdrighi);  dal  presid.'^  Auna  ,  e  dal  consigi.* 
Ristori,   a' quali   si  aggiunse    anche   Dionigi 

'4* 


2J8 


COE 


StroCCHI,  di  Faenza.   La  publica  voce   indica 
principale  autore  della  traduzione  latina  il  sud- 
detto  prof.'  Elia  Giardini;  ma  la   Biografia 
Estense  1" attribuisce  in  vece  per  la  massima 
parte  al  Valdrighi,  e  la  fa  tutta  sua  nella  ma- 
teria delle  successioni,  delle  donazioni  e  delle 
ultime  volontà.  È  pur  suo  1"  indice  ragionato 
del  Codice  stesso  stampato  in  Milano. 
Codice  diplomatico  di  Sicilia  sotto  il 
go\erno  degli  Arabi,  publicato  per 
opera    e  studio  di    mons.^  Alfonso 
Airoldi.  Palermo^,   1789-90,  voi.  ^, 

Questo  Codice  non  è  che  una  pretta  invenzione 
di  Giuseppe  Vella  ,  maltese,  cappellano  del- 
l'ordine   di  Malta.   Tratto  da   queir  impostore 
in  inganno,  ne  divenne  F Airoldi  editore.  So- 
pra tale  vicenda  si  consulti   lo  Scinà  {Storia 
lett.  di  Sicilia,  tom.  Ili,  pag.  297  e  seg.).  Fu 
anche  publicato  in  lingua  Ialina. 
Codice  d'istruzione  criminale,  ridotto 
dal  francese,  in  forma  d'indice  al- 
faLcrtico  e  ragionato  da  F.  B,  (Fran- 
cesco Bertioli).  Parmnj  Paganino, 
1809,    /«-I2.° 
CODRUS  URCEUS  (Antonius). 
Era  della  famiglia  Savoldi  ,  originaria  di  Orzi- 
nuovi  nel  Bresciano,  come  constava  da  docu- 
mento esistente  una  volta  presso  Vincenzo  Pe- 
roni, autore  della  Min.  bresciana.  Il  sopran- 
nome di  Codro  gli  venne  dall'aver  risposto  = 
Jupiter  Codro  se  commcndat  —  ai  Pino  Degli 
Ordelafli,  signore  di  Forlì,  il  quale  gli  aveva 
detto  un  giorno  che  a  lui  si  raccomandava.  Fu 
reggiano  di  nascita,  e  publicò  varie  opere  sue 
e  d'altri. 
Ccelesle  pliarmacum   et   praesagium  a 
Paradisi  Janitore  Petro  Divo  Iguatio 
Loyola;  vulnerato  prsemonstratum  - 
Carmen  in  Imperfectorum  Academia 
decanta tum  Ctesenai    in  tempio   S. 
Marise  in  Colle  Rosarum  1667  (auc- 
tore  ab.  Mauro  Verdonio,  cxsen.).Bo- 
jionicej  tjpis  Antonii  Pisani^  ùi-^/^ 
Ccelestis   urbs   Jerusalem,   etc. 
Inno  che  si  canta  ni  vespro  ed  al  mattutino  per 
la  solennità  della  Dcilicazione  della  Chiesa.  Esso 
e  la  prima  parte  dell"  altro  che    si  recita   alle 
laudi  e  che  principia  -  Jllo  ex  Olympi  ver- 
tice. Anticamente  si  cantava  quello  che  inco- 
mincia -  Aìigularis  fundamentniu.  Può  dirsi 
che  del  presente  sia  autore  Urbano  Vili  (Maf- 
feo  Barberi.m),  essendo  stato  da  lui  rifatto; 
lanti't)  si  ailiibuisce  a  S.  Ambrogio. 


.      COG 

Coeli   Deus  satictissime,  etc. 

Inno  che  si  i-ecila  a  vespro  per  la  feria  ({uarla 
delle  ore  canoniche.  Vien  attribuito  a  S.  Am- 
brogio, per  quanto  ricavasi  da  alcuni  anti- 
chissimi Breviari!.  Vi  furono  mulate  alcune 
parole ,  come  si  osserva  nel!'  Innario  del  ve- 
nerabile Tomasi. 

COELIUS  CURIO    Fedi,  TREBELLIUS 

(Theodosius). 
COELTUS  PANNOMUS.  Collectanea  in 
sacram    Apocalypsim    S.    Joanuis, 
auctore  Coelio  Pannonio.    Parisiis 3 
i54i;  et   iteruni,    Fenetiis j    i^^y, 
m-8.° 
Questo  Celio  Pannonio  altro  non  è  se  non  Fran- 
cesco Gregorio,  della  nobile  famiglia  Ba?<.>'FV, 
ungarese,  che  visse  in  Roma,  priore  del  mo- 
nastero di  S.  Stefano  Rotondo  sul  monte  Celio, 
allora  abitato  da' religiosi  di  S.  Paolo  eremita, 
dove  Francesco  Gregorio  suddetto  compose  al- 
cune opere.  S'ingannò  il  Barbier  («am.  20045) 
credendo  l'autore  barnabita,  poiché  confuse  S. 
Paolo  eremita  con  S.  Paolo  apostolo,  dal  quale 
assunse  il  nome  la  Congregazione  dei  Barna- 
biti, denominati  anche  in  questo  altro  modo 
dal  collegio  di  S.  Barnaba  di  Milano,  dove  si 
trasferirono  essi  ed    ebbero    la  prima  stanza, 
dopo  essere  stata  approvata  la  loro  Congrega- 
zione. 11  vener.'  Zaccaria  ed  i  suoi  Compagni, 
fondatori  dei  chierici   regolari  di  S.  Paolo,  0 
Barnabiti,  si  erano  prima  radunati  in  una  casa 
presso   il  Battistero   di  S.  Agostino,  in  vici- 
nanza della   basilica   di    S.  Ambrogio ,  come 
si  legge   in  una   lapide   ivi  affissa  al   muro. 
Il   BaNiNFV    prese    verisimilmente    il   sopran- 
nome   di  Cebo   dal   luogo  del   suo  cenobio   in 
Roma ,    il   quale   fu  poi    abolito   da  Gregorio 
XIII  e  dato  al  Collegio  de'  tedeschi  ed  unga- 
resi  fondato  da  lui  in  quella  città,  sostituendo 
per    abitazione    de'  mentovati  Eremitani  di  S. 
Paolo  un  altro  più  piccolo  monastero  a'  piedi  del 
monte  Esquilino,  vicino  a  S.  Maria  Maggiore, 
nel  quale  abitavano  ordinariamente  otto  o  dieci 
religiosi  eh  quest'ordine,  insieme  col  loro  pro- 
curatore presso  la  Corte  di  Roma  (Helyot,  Hist. 
des  ordres  relig.,  tom.  \\\,pag.  339,  édit.  de 

1792). 

COELIUS  RHODIGIINUS.  È  Celio  Ric- 

chierI;  da   Rovigo. 
Cogitata   quaedam  pi'o  Ecclesia.  Mo- 

nachii  j    1807. 
Del  prete  Gio.  Battista  Salvadori,  di  Mori,  dio- 
cesi di  Trento. 
Cognizioni  chimiche  e  farmaceutiche 

per   ricettare  senza  errori,   del  prò- 


COL 

fcssorc  Gio.  Battista  Traumsdorfi', 
ti-adotte  da  R.  A.  (Renato  Akiugoni). 
Venezia,    i8o3,  voi.   3,  //7-8.° 

Le  noli;  anonime  sono  di  Domenico  Galvam. 

Collabi tatio  triennalis  in  causa  dis- 
solutionis  matriinonii  ob  impoten- 
tiam  viri  an  et  quando  possit  et 
dispeiisai'i  debeat  accurate  disseri- 
tur  (a  Genesio  Grimaldi,  juriscon- 
sulto).  Ncnpoli,  sine  anno,  in-'òf 

COLATO  (Serafino)  DK  S.  BELLINO, 
Barbiere  (cav.'^  Battista  Guarini  ). 
Risposta  di  ec.  all'  invettiva  di  Pier 
Antonio  Salmone  [Baldassare  Bo- 
nifacio), nella  quale  risposta  si 
scoprono  le  menzogne,  et  la  falsità 
del  vero  autore  delle  dette  invet- 
tive. //z-4.°  Fedi^  SALMONE  (Pier 
Antonio). 

COLENUCCIO  NICOLEONTE  (Vittorio 
Siri,  abate  casinese).  Lo  scudo  e 
l'asta  del  Soldato  Monferrino  im- 
pugnati, alla  difesa  del  suo  politico 
sistema  contro  V Istorico  politico  in- 
differente, da  ec. ,  con  un  discorso 
politico  sopra  i  correnti  affari  del- 
l' Italia.  Ce/alùj  appresso  Altahalipa 
Leontino,  i64i,  zV7-4-°  (Stampato 
in   Venezia  da    uno  di  Fiuizzano). 

Dopo  (lue  carie  contenenti  la  tieclica,  un  avviso 
al  lettore  od  un'altra  carta  Lianca,  viene  il 
Discorso  politico  ec.  (con  frontispizio  a  se, 
e  colla  medesima  data)  che  occupa  pagine 
200,  compresa  Fultima  numerala  per  ishaglio 
294,  dove  trovasi  V  Errata.  Segue  Y  [storico 
politico  indifferente  (  del  P.  Cesare  Gotho 
e  Spadafora),  oi'i^ero  Considerazioni  sopire 
il  Discorso  intitolato:  -  Il  Soldato  3Ìon- 
ferrino  (in  carattere  tondo  piìi  piccolo  di  pa- 
gine 44).-  Indi  nuovamente  con  nuovo  fron- 
tispizio -  Osservazioni  di  Colenuccio  Nico- 
leonte  (  cioè  delio  slesso  Vittorio  Siri  )  sopra 
r  Istorico  politico  indifferente,  ovvero  Apo- 
Ingia  del  Soldato  Monferrino  ec.  Ivi.  colla 
medesima  data  e  nome  di  stamp.,  in-4.°  (di 
pagine  273  oltre  al  frontispizio).  Consultinsi , 
Allo,  Mem.  degli  Scritt.  Farm.,  pag.  205  é" 
251;  Pezzana,  Continuaz.  a'  medesimi,  ioni. 
VI,  part.  II,  sez.  II,  pag.  idi). 
Fedi,  LATINO  VERITÀ.  Lo  storico 
politico   indiiFerente  ce. 


24  9 
COL 

COLETTI  (Giuseppe).  Il  Conte  di  Ca- 
sfelcieco,  o  sia  l'edura/ione  in  erroi-e. 
<<  Giuseppe  Colelti  fé  dare   in   iscena  per  sua  la 
»  mentovata    rappresentazione    che   è   lulta  di 
"nuova  invenzione,  e  che  è  composta  di  tanti 
"metri   quanto    som   i  personaggi  ".  Mentre 
così  dicendo  mostra  Pietro  Codeili  {Scritfoi-i 
Friulani  austriaci,  pag.  ci)  di  non  credere 
che  possa  essere  autore  della  suddetta  jirodu- 
zione   teatrale   il  Coletti,  ci   fa  nascere   anche 
il  dubio  se  la  medesima  sia  stata  impressa,  o 
soltanto  rappresentata.    Del    pari    esso  Coletti 
spacciò  siccome  sue:-//  Conte  di  f^altron , 
o  sia  r Insubordinazione  -  L' amore  in  Cor- 
sica -  Il  Miìuslroj  -  ma  tutte   e  tre  queste 
comedie  sono  traduzione  da  originale  tedesco, 
accomodale  però  al  teatro  ilahano. 
COLLATII  (Petri   Apollonii),  presby- 
Ieri  novariensis,  de  urbis  Hierusa- 
lem    eversione     Carmen     heroicum. 
Mediolani ,    i4^ij   in-l\,^  piccolo. 
Questo  poemetto  fu  ristampalo  in  Parigi'Vanno 
1S40,  ///-s.",  col  titolo  di  Jpollonius  de  ex- 
cidio  Inerosolymitano ,  -  ed  altre  volte  in  sé- 
guito. Dicesi  che  Fautore  appartenesse  alla  fa- 
miglia Catta>eo  di  Novara.  Del  Collazio  al)- 
hiamo  anche  -  Heroicum  carmcìi  de  duello 
Davidis  et  Golia?,  elegia;  et  epigramma.  Me- 
diolani, 1692,  m-4.",  edizione   publicata  per 
cura  di  Lazzaro  Agostino  Cotta,  novarese.  Con- 
sultisi la  Biogr.  Uinversalc  {art.  Collàzio). 
Collaliones   in   Marlyrologiuni  Roma- 
num  cum  Annalibus  Baronianis(auc- 
tore  Jacobo  VoLPOxo,  adriense,  ora- 
torii  romani   presbylero). 
Collationes  inter[)relationum  grreci  E- 
pigratumatis  Neapoii    nuper  effossi 
Prid.   id.   Maias  CDIOCCLIX. 
È  questo  il  titolo  di  un'operetta  in  jògl.,  o  piut- 
tosto in-A.^  gr.  Non  ha   nome   di   autore,  ma 
pare  che  sia  di  D.  Carlo  Spinello,  che  Girolamo 
Giordano,  autore  del   Commoitai-ius  in  Ari- 
stonis  pueri  sepulcrale  epigramma ,  enumera 
tra  gli  scrittori  che  han  parlato  del  greco  epi- 
gramma teterrima  belli  causa. 
Collazione   dell'abate  i;aae   e   Lettere 
del  beato   D.  Gio\aiini  Dalle  Celle, 
monaco  vallombrosano,  e  d'altri.  Fi- 
renze, Tal  tini  e  Fraiu  l'ìij,  1 720,  in-^.^ 
Ne  a  mons.*  Bottari,  ne  al  can."  Biscioni,  come 
taluno  ha    creduto,  devesi  il  merito  di  questa 
edizione,  ma  hensi  a  Tommaso  BlON  aventi  RI, 
iiorentino.  Le  spiegazioni    poi  (-elle  voci  sono 
di  Antonio  Maria  SALVirii. 


220 

COL 

COLLE  (Vescovo  (li)  (inous/"  Nicola 
SciARELLi).  Breve  catechismo  sulle 
indulgenze  secondo  la  vera  dottrina 
della  Chiesa,  proposto  dal  ec.  ai 
suoi  Pari'ochi  per  servirsene  d'  i- 
struzione  ai  loro  popoli.  Colle.,  178^. 

CoUectio  meditatiouum  prò  octiduana 
collectione  in  exercitiis  S.  P.  N.  I- 
gnatii  ad  usuin  scholaruni  soc.  Jesu 
(edeiite  Aloysio  Panissonio,  soc.  Jesu). 
Polocice j  tjpis  Collega  Soc.  Jesu, 
1793. 

Collegii  Romani  obsequia  Clementi 
XI  Pont,  exhibita  anno  1703  (auc- 
tore  P.  Ignatio  Chiabergio,  jesuita). 
Boincej    1703,  in-^P 

Col  nome  deir  autore  fu  ristampata  questa  ora- 
zione insieme  con  altre  di  lui  in  Torino  ?.el 
1724,  in-A.'* 

Collegio  (II)  delle  Marionette. 

«Opuscolo  di  non  molte  pagine,  scritto  dal  conte 
'5  Pietro  Verri  negli  anni  più  fervidi  della  sua 
»5  gioventù,  ed  in  cui  si  prefisse  di  correggerà 
»>  i  pregiudizi  della  educazione  che  a''  tempi 
«suoi  veniva  dalle  monache  data  alle  loro  e- 
'j  ducande  >>  (Bianchi,  Elogio  di  Pietro  Ferri, 
pag.  294). 

Collegio  (II)  Mabilloniano  sostenuto 
nelle  sue  vere  regole  diplomatiche 
e  garantito  da'  sofismi  de' Pirronici 
Germoniani,  esposti   nelle  due  edi- 
zioni delle  critiche  annotazioni  su 
d'uno  islrumento  del  i233  de' mo- 
naci casinesi  di  S.  Michele  Arcan- 
gelo di  Montescaglioso  (del  P.   D. 
Pietro  RosiiM,   olivetano).  Napoli, 
1773,  in-^.'' 
Collezione  completa  delle  opere  edite 
ed  inedite  di   Gei'olamo  Gigli,  ce- 
lebre   letterato    sanese.    Prima  edi- 
zione   ornata    di     rami.    All\4ja  j, 
1797.  ~  Si  vendono  in  Siena  presso 
Vincenzo  Pazzini   Carli  e  figli. 
Soli  tre  tomi  si  puhlicarono  di   questa   edizione 
che  non  fu  proseguita.  Vi  sta  in  fronte  l'elogio 
dell'autore  scritto  da  F.  M,  S.  C.  A.  F.  I.  R.  C. 
(Francesco  Maria  Soldim,  carmelitano,  Acade- 
miro  Fiorentino,  Intronato,  Rozzo-Colorahario). 
Collezione  delle  tavole   monetarie  di 
tutte  le  monete  nobili  che  servono 


COL 

attualmente  al  commercio,  coniale 
nelle  principali  zecche  dell'Europa, 

dell'Asia  e  della  Barbaria   ec 

coll'aggiunta  a  cadauna  tavola  della 
nomenclatura,  classificazione  e  cor- 
rispondenza delle  rispettive  monete 
ec.    Fenezia,    1796,  in  fogl. 

L'opera  è  tutta  composta  di  fogli  incisi  in  rame. 
]Ne  è  autore  Antonio  MeiMzzi. 

Collezione  di  alcune  lettere  indiriz- 
zate al  Clero  e  popolo  di  Corsica 
da  una  parte  di  questo  medesimo 
Clero  dispersa  in  diversi  luoghi 
d' Italia.    1791 ,  m-8.° 

L'autore  di  queste  lettere  è  D.  Filippo  GiA- 
COBBI,  sacerdote  corso. 

Colli  (I)di  Butrio,  ottave  (di  mons.*^ 
Pietro  Peruzzi).  Udine,  Vendrame, 
i835,  m-B.*' 

COLLIDA  MIRTINDO,  della  Colonia 
Alfea  (Bartolommeo  Auli, a  ,  pisano). 
Dio,  souqìW.  Lucca,  Benedinij  in5\, 
in-Q.'' 

CoUoquii  di  Gesù  dalla  sua  croce  al 
cuore  delle  anime  tiepide  ed  im- 
perfette. Si  aggiungono  alcuni  sa- 
lutari moniti:  opera  del  sacerdote 
G.  Z.  (ab.^  Giovanni  Ziliotti).  Pa- 
dova j  costipi  del  Seminario j  i832. 

Colloquio  sopra  gli  studj  delle  donne, 
in  cui  si  trattano  tre  questioni  im- 
portanti ec.  (dell'abate  Francesco 
Janini,  da  Tol mezzo,  nel  Friuli). 
Udine,  1774;  "1-8." 

COLLURA  (  Bernardino  ). 

Il  cognome  di  i'amiglia  di  Bernardino  era  dc'CoL- 
LL'RAFi,  ed  egli  lo  cambiò  in  CoLLURA  a  fine 
di  renderne   la  pronunzia  più  dolce. 

COLOCINTI  ASTIANATTE.  Sette  so- 
netti sulle  affezioni  ipocondriache. 
Brescia  j    1768. 

L'autore  è  il  P.  Ettore  Mazzuchelli,  filippino, 
fratello  del   conte  Giammaria. 

COLOMBANO  (  Fra  )  SOTTOSACRISTA 
(  sac.*'  Giuseppe  Poggi,  piacentino). 
Lettere  Transpadane  di  ec. ,  amico 
del   Chierico  Lombardo  ec. 

Stanno  nel  voi.  I  della  Bihl.  Ecclesiastica,  pu- 
blicata  dall'abate  Zola  in  Pavia  l'anno  l7t»o. 


COL 

COLOMBI  (Arnoldo).    I^a    Ciiiccoitlc, 
o  pure  la  Reggia  de  li  Ciucce  con- 
sarvata.   Poemma   arrojeco.  Napoli, 
per  Gennaro  Muzio,    1726,  in-^." 
L''aiitore  Nicolò  LOMBAuni  prende  il  nome  iTi  Ar- 
noldo Colombi  nella  dedica. 
Colonibiade    (La),    poema    {in    dieci 
canti)  di   madame  du  Bocage,  tra- 
dotto dal    francese.    Milano,    Ma- 
rcili,    1771  j  m-8." 
La  dolfa  e  Illosollra  prefazione  è  dcirab.'  Frisi; 
la  traduzione  del  primo  canto  è  del  conte  Pietro 
Verri,  che  copresi  sotto  il  nome  arcadico  di 
Midonte  Priamideo;  i  nomi  de' traduttori  degli 
altri  nove  canti ,  fra'  quali  è  da  notarsi  quello 
deir  immortale  Parini,  si  leggono  in  fine  della 
prefazione  medesima.  Parini  però   rifiutava  in 
processo  di   tempo  quella  sua  parte  di  tradu- 
zione. 

COLONNE    (Guido   dalle).    Fedi ^  In- 
comincia il  prologo  sopra   la  storia 
di  Troja. 
Colori  (I).  Componimento  poetico  del 
P.  Isidoro  Bianchi,  stampato  j^seu- 
donimo. 
Il  Lancetti  ne  nella   sua  Bihl.  Cremonese,  ne 
nella  sua  Pseudonimia  ci  addita  questo  opu- 
scolo. Ci  consta  resistenza  del  medesimo  dal 
carteggio  del  P.  RIerati  con  lo  stesso  P.  Bianchi, 
che  trovasi   nella   Biblioteca  Ambrosiana;   ma 
si  tace  in  esso  carteggio  quale  finto  nome  ab- 
bia preso  il  Bu^CHI. 
COLOSINI  (Gieronimo)  (barone  Giro- 
lamo   NicoLosio     e    Biasini,    paler- 
mitano).  Catania    in    lutto    per   la 
perdita  del   suo  popolo  estinto,  at- 
terrato  da'  tremuoti    nel    regno   di 
Sicilia  all'  I  I  di  gennaro  169^.  Na- 
poli j  l'anno  medesimo j  in-S.^^ 
Colpi   (I)  di  fortuna,  comedia  del  si- 
gnor   Q.    R.  (Quintilio    RiNzuTTi  ) 
r  Ardito    Disperso    da    Colle    Sci- 
pione. Orvieto j  senza  nome  di  stam- 
patore „  1599,  m-8.°;  ed  in  Viteiho, 
1620,  in-\i!^ 
Colpo  d'occhio  al   congresso  di   Eins 
(  dell' ex-gesuita  Francesco  Feller) 
traduzione   dal    francese    (dell' ab.'' 
Antonio  Mondelli,  poi   vescovo  di 
Città    di    Castello) ,    arricchito    di 


22i 
COL 

note,  e  di   un'appendice  di   monu- 
menti,  uéletopolij    1788,    />/-4." 
COLTELLONUS  (Paulus). 
Sappiamo  dal  Sotvello  (  Bihl.  Sor.  Jesu,  Index 
pag.  8.-.8)    che  con    questo  pseudonimo    il  P. 
Girolamo  Gtssi,  gesuita,  bolognese,  diede  alle 
stampe  un'opera,  ma  non  ri  viene  da  lui  ac- 
cennalo quale  essa  sia;  lo  stesso  silenzio  man- 
tiene pure  il  Fantuzzi  (Scritt.  Bologn.).  Pu- 
blicò  forse  cosi  celato  il  suddetto   P.  Gessi  la 
r^ila  di  S.  Francesco  Saverio  {T^edi  que- 
st'articolo). 
Coltivazione  (Della)  dei  pomi  di  terra, 
loro  uso  ed  utilità.  lustrazione  com- 
pilata dal  Professore  di  agraria  nel- 
l'Università   di    Parma    (Giuseppe 
GiALDi).    Parma  j  Blanchon ^    181  7, 
in- 1 6." 
Coltivazione  (Della)  del   grano   sara- 
ceno, e  suo  wso.  Parma,  i8o5,  in-ÒP 
Le  iniziali  S.  G.  A.,  che   leggonsi  nel  presente 
libretto,  diconsi  significare  il  Signor  Girolamo 
AsQUiiM,  morto  in  Parma  Tanno  1837. 

Coltivazione  (La)  di  Luigi  Alamanni, 
e  le  Api  di  Giovanni  Rucellai  colle 
annotazioni  di  Roberto  Titi  sopra 
le  Api,  e  cogli  epigrammi  toscani 
dell'Alamanni.  Padova  ^  Cornino, 
17  18,  in-^.'' 

I  frammenti  di  lettera  scritta  da  Firenze  a  D. 
Gaetano  Volpi  da  soggetto  eruditissimo,  che 
leggonsi  a  pag.  VI  e  seg.,  contenenti  le  notizie 
e  i  testimoni  d'uomini  illustri  intorno  la  vita, 
e  gli  scritti  d'ambedue  gli  autori,  sono  del 
can."  S.ÌLVIM. 

Cohui.i  (Della)  de' boschi  e  dei  prati 
ec. ,  con  annotazioai  del  Ricci,  i^/- 
renz-Cj    1820,  in-i^.^ 

Operetta  del  proposto  Marco  Lastri. 

Ct)ltura  (Della)  degli  orti  di  Lucio 
Giunio  Moderato  Columella,  poe- 
metto tradotto  in  versi  da  A.  P. 
(Abate  Pellizari).  Bassano j  Rcmon- 
diiii,    1789. 

Coltura  (Della)  de'  prati  (del  signor 
D.  G.  P.  Peyla,  di  Carmagnola). 
Seconda  edizione.  Torino j  1786, 
//?-8."  piccolo. 

COLUCCI  (Giuseppe).  Treja,  antica 
ciuà  Picena,  oggi  IMontccchio.  illu- 


222 

COM 

strata,   ec.  Macerata ^    Chiappini   e 

Cortesi _,  1780,  m-4'^ 
«<Fa  meraviglia  che  il  Colurci  mai  quivi  ram- 
»5  menta  1"  abaie  Costantiìio  Riggieri  die  pre- 
jjparò  moltissimi  materiali  per  questa  storia, 
"benché  esso  se  ne  sia  approfittato  »  {Bill, 
dello  Stato  Pontificio,  pag.  123). 

COLUMrVA     (iEgidius).    Corrcctorium 
coiTuptoris  doctrinos  S.  Tlioinae,  etc. 
Fenetiis  j    1 5o  i  ;  Ibidem  ^    i5\6,  in 
foì.  ;    postea     Co/onice    Agrij)pijìce , 
1624,  m-8.°,  elNeapoli,  i644,  '«-4-" 
Sebbene  in  queste  edizioni   si  abl>ia  il  nome  di 
Egidio  Colonna,  romano,  generale  degli  Ago- 
stiniani, poscia   arcivescovo  di  Bourgcs;  pure 
sembra   che  questa   non   sia  opera  di  lui,  ma 
piuttosto  di  qualche  frate  domenicano.  Si  con- 
si\\ùno  Script.  Ord.  Prced.,  toni.  1,  p«g-.  S02 
e  seg.,  ove  si  rammentano  i  nomi  degli  autori, 
ad  uno  dei  quali  potrebbesi  forse  attribuire   la 
medesima. 

COLUTLUS  BASSUS   (Angelus). 
Fu  monsignor  Angelo  CoLOCci,  di  Jesi,  vescovo 
di  Nocera.  V'ha  chi    dubita   essere  stato   esso 
Acad."  Pontaniano:  in  tal  caso  avrebbe  il  me- 
desimo  per  sola   vanagloria   assunto  il  nome 
academico  di  Bassus ,  siccome  è  chiamato  più 
Tolte  dal   Fontano   e  dal  Summonle  nella  de- 
dica   del  trattato   del    medesimo    Pontano  De 
immanitate. 
Coluto   (Di)   Tebeo,   il    rapimento   di 
Elena,    greco,    latino    ed    italiano. 
Parma,  costipi  Bodoniani,  '79^3  '" 
fogl.   ed  in-^.^ 
La  traduzione  italiana  è  di  Angelo  Teodoro  Villa. 
Comandi  chi   può,  ubbidi.sca  chi  dee, 
o  sia  dissertazione  sulla  forza  obbli- 
gatoria   dell'ecclesiastica   disciplina 
(dell'ab.^  Francesco  Antonio  Zacca- 
bia).  Faenza,  presso  l'Archi,  in-8.^ 

Il  Caballero  fa  menzione  d"  un' edizione  di  Fo- 
ligno. 

Combattimento  di  alcuni  artieri  ec. 
Fedi,  Battaglia  fra'  Tessitori  e 
Tintori   ec. 

Combattimento  spirituale  (del  P.  Lo- 
renzo ScuPOLi ,  teatino). 

Vivendo  Fautore,  se  ne  fecero  sopra  cinquanta 
edizioni  senza  il  di  lui  nome,  da  esso  per 
umiltà  occultato-  quindi  è  che  alcuni  lo  hanno 
attribuito  al  conte  Girolamo  di  Porcia ,  altri 
al  P.  Giovanni  Caslagniza,  benedettino,  spa- 


COM 

gnuolo,  ed  altri  llnalmente  al  P.  Acliille  Ga- 
gliardi, gesuita.  La  prima  edizione  fu  falla  in 
renezia,{.\d.  Gio.  e  Paolo  Gioliti  de'  Ferrari, 
l'anno...  .  e  fu  ripcluìa  da'  niedesiini  stam- 
patori, aggiuntovi  però  il  nome  d'un  Sen>o 
di  Dio.  A  questa  tennero  dietro  altre  ristampe, 
nelle  quali  viene  anche  attribuito  in  generale 
ai  PP.  Teatini.  L'edizione  di  Bologna  del  1610 
è  la  prima  in  cui  nominasi  per  autore  nel  fron- 
tispizio il  P.  Lorenzo  ScupOLi ,  del  quale  nella 
casa  de'  PP.  Teatini  di  S.  Paolo  di  NapoH  con- 
servasi il  mss.  originale.  Nell'edizione  di  Par- 
ma, eseguita  nel  I70l  per  il  Bosetti,  trovasi 
un  Esame  apologetico  anonimo,  che  è  del 
P.  Francesco  Baratteri,  anch'esso  chierico 
reg.*  teatino.  Cosi  pure  è  del  P.  Gio.  Battista 
Carrara  ,  suo  correligioso ,  la  dedica  anonima 
che  precede  V  edizione  di  Bologna  del  1 733. 
In  varie  impressioni  trovansi  uniti  al  Combat- 
timento spirituale  -  I doloi'i  mentali  di  Cri- 
sto nella  sua  passione ,  -  opera  della  B.  Suor 
Battista  Varano,  principessa  di  Camerino,  da 
alcuni  erroneamente  attribuiti  allo  stesso  P. 
ScL'POLl,  che  non  fece  che  emendarli.  Il  P. 
Merati  ne'  suoi  Zibaldoni  consacra  al  Com- 
battimento spirituale  un  lungo  articolo,  onde 
restituire  al  vero  autore  il  pregio  d'averlo  com- 
posto. Consultisi,  Vezzosi  {Scritt.  Teat.,  toni. 
\\,  pag.  noe  seg.),  che  dà  il  catalogo  crono- 
logico delle  edizioni  di  questo  libro ,  che  nel 
177»  ascendevano,  comprese  le  traduzioni  in 
più  lingue,  a  CCLX. 

Comedia  del  Damiano  [in  versi,  senza 
altro  titolo).  Siena,  iSig,  ^/^-8."=: 
In  fine  si  legge  =  Finita  la  Co- 
media  del  Damiano. 

In  tal  modo  riferisce  il  Quadrio  il  titolo  di  que- 
sta comedia,  soggiungendo  che  a  lui  non  venne 
fatto  di  indovinare  chi  fosse  questo  Damiano, 
se  per  avventura  non  fu  Lorenzo  Dami am,  da 
Pistoja.  E  siccome  il  solo  nome  di  Damiano 
potrebbe  indurre  taluno  a  sospettare  anonima 
la  presente  comedia  cosi  noi  ne  trascriveremo 
il  vero  titolo,  e  rettificheremo  in  tal  modo  il 
dubio  del  Quadrio  intorno  la  patria  ed  il  nome 
battesimale  dell'autore.  Eccolo:-  Comedia  di 
Jano  Damiani,  senese,  ovvero  Farsa  di 
Pamphylo  in  lingua  tliosca,  recitata  ne' 
publici  ludi  Senesi  nel  Anno  M  •  D  •  XFIII' 
-  Finita  la  Comedia  del  Damiano.  Impresso 
in  Siena.  Per  Michelagnolo  di  Bar.  F.  stam- 
paforej  et  ad  instantia  di  Giovani  di  Jlex- 
andro  libraro.  Adì  XIX  di  marzo.  Nel  ISIO 
^.  L'abate  De  Angelis  [Scritt.  Sanesi)  fa  cenno 
dell' autore  e  di  qualche  sua  opera,  ma  non 
rammenta  quest'altra  produzione  di  lui  che 
sta  fra'  nostri  libri. 


COM 

Comedia    (Della)   del    Mancomale,   il 
pi-ologo    e    due    intermezzi.    Senza 

nota  di  stampa j  in-^-" 

Sì  il  prologo,  come  i  due  intermezzi  vennero  da 
prima  attribuiti  dal  Cinelii  a  Francese©  di  Le- 
mcne;  e    credette  egli  paranco  che   sua  fosse 
la  comedia;  ma  poi  si  corresse,  per  riguardo 
al  prologo  ed  ai  due   intermezzi ,  assicurando 
essere  fattura  di  Carlo  Maria  Maggi:  al  che  do- 
veva aggiungere  essere  medesimamente  autore 
della  comedia  Io  stesso  Maggi.  Onesta  comedia 
trovasi  nel  tom.  I  delle  sue  Hime  e  comedie 
in   lingua   milanese,  e   girò    mss.  per  molto 
tempo.  Essa   fu  rappresentata  la    prima  volta 
Tanno    1G95. 
Comedia   di  Calliruaco  et  di  Lucretia. 
Coìi  le  segnai.  A.  11.  K.  quaderni , 
in-'ò."  piccolo. 
Non  è  altra  cosa  che  la  Mandragola  di  Nicolò 
Machiavelli,   impressa  la  prima  volta   col  so- 
praccennato titolo,  forse  in  Siena  da  quel  Mi- 
cJielangelo  di  Bartolommco  Fiorentino,  che 
stampò   la  Calandra  di  Bernardo   Divizio  da 
Bibiena   nel  1321. 
Comedia  di  Plauto    intitolata   i   Me- 
uecmi  (e  non  Menechini.  come  sta 
nel  frontispizio) ,  dal  latino  in  lingua 
volgar  tradotta  ,  e  con  somma  dili- 
genza corretta  e  nuovamente  ristam- 
pata MDXXX.  =  In  fiiw=i  Stampato 
in  Fine^ia,  per  Nicolò  d'Aristotile  ^ 
detto  Zoppino,  MDXXX,  in-'ò.° 
Secondo  il  Mazzuchelli  non  avvi  fondamento  per 
confermare    cpianto    asserisce    il  Quadrio    che 
questa    traduzione    sia    di   Girolamo  Berardo , 
ferrarese,    che    traslatò   in   itahano   anche    la 
Casina,  e  la  Mostellai-ia. 
Comedia   (Della)   italiana,  e  delle  sue 
regole  ed  attinenze   considerate   in 
riflesso  al  secolo  nostro  ec,  appli- 
cate   in    séguito    all'esame    di    una 
nuova  comedia  comparsa  alla  luce 
col   titolo  del  Marito  dissoluto  [del 
Gbiseljni).  Conferenze  tra  un  ca- 
valiere e  l'autore  delle  lettere  cri- 
tiche (avv.°   CosTA^TliNl).    p^enezia, 
Bettinelli j    i'j5%,  z«-8." 
Comedie  (Le)    di   Terenzio,    tradotte 
nuovamente  in  lingua   toscana  (da 
Cristoforo    Rosario  ,    da    Spoleti  ). 
BoniUj  Zanetti.  1612;  ma  alla  fine, 
161 3,  in-ìQ..'^ 


223 
COM 

Comedie  (Le)  di  Terenzio  volgari. 
Venezia ,  per  Bernardino  Vidali, 
i533;  Ivi  3  per  Jacob  da  Borgo- 
franco  Pavese,  i53B.  E  di  nuovo 
ricorrette,  e  a  miglior  traduzione 
ridotte.  J-^inegia  3  in  casa  de  figliuoli 
d'Aldo,    i546,  i//-8.° 

11  Fontanini  vuole   che  sieno  state  volgarizzate 
da  Gio.  Battista  Borgoforte;   alla  quale   asser- 
zione si  oppone  vittoriosamente  Apostolo  Zeno. 
L'edizione   aldina   fu  probabilmente   ritoccata 
da  Paolo  Manuzio. 
C03IEIAD0  MUGLIELGINI    {anagram- 
ma  del   P.   Domenico    Guglielmini, 
minore    conventuale).    La    Catania 
destrutta  con  la  narrativa  di  tutte 
le  città  e  terre  danneggiate  dal  ter- 
remoto   nel     1692.    Palermo  j     per 
Agostino  Epiro j    1695,   inS.° 
(C)  Omenciase    el    Primo    libro  Impe- 
riale. One  traterimo  de  le  conditione 
e  modo  de  Lilio   Ccsaro.  Doppo   le 
battaglie   ec.   =   In    fine   =  Finito 
el    libro    Imperiale.    Anno    Domini 
Millesimo    quadri gentcsimo  octuage- 
simo   ottano.   Al   tempo  del  Summo 
Pontefice  Santissimo  Padre  Papa  In- 
nocentio    Octauo.  Laus  Deo.  In-^.'^ 
piccolo. 
Ne  in  principio,  ne  in  fine  trovasi  nome  d'au- 
tore;   onde   potrebbesi    questa    credere   opera 
anonima;  ma  esso  si  legge  abbreviato  nella  se- 
conda carta  {seg.  a.  il,  cap.  Ili),  dove  di- 
cesi che  fu  composto  il  libro  da  Io.  Cani,  da 
Castello,  cioè  da  Giovainii  Cambio,  di  Città 
di  Castello,  siccome  porta  un  mss.  Oltre  alla 
presente  edizione  abbiamo  fra' nostri  libri  an- 
che quella  di  f'enecia ,  per  Simone  de  Luei^ 
ne  la  contrata  di  san  Cassano ,  vltimo  a- 
gosto.  M.  D.  X. 
Fedi 3  BOCCACCIO  (Giovanni  ).  iV! 
4.*^  e  5.° 
Comentario,    o    declaracion    familiar 
y  compendiosa   sobre  la  primera  e- 
pistola    de  S.   Pablo   apóstol    a  los 
Corintliios.    Compuesto    por    Juan 
V.  V.  (Valdks)  pio  sincero  teologo. 
Feneciaj   i55j,  m-8.° 
Cometarum  (De)  motu  exercitatio  a- 
stronomica  liabila  in  Coli.  Romano 


224 

COM 

ìyyo  (auctorc  Joseph  Maria  Asclepi). 
—  AdJenJa  ad  exercitationem  de 
Cometaruin  motu.  Ibidem  1770 
(EoDEJi  auctore). 
Comete.  -  Sistema  comelico.  -  Sul  ri- 
torno delle  Comete.  Kedi,  D.  L.  Z. 
Comincia  la  tavola  sopra  la  vita  el 
transito  et  gli  miracoli  del  bea- 
tissimo hleronimo  doctore  excel- 
LENTISSIMO.  z=L  In  fine  = 
Qiiem  Icgis  impressila  cium  stabit  (ere  caracler 

Dum  non  longa  clies  i'elj'trafataprement 
Candida  perpetuce  non  deeril  fama  Cremona 

Phidiacum  hinc  siipevat  Barlholumeiis  ebtir 
Cedile  chalcographi:  millesima  iteslra  figura 

Archelj'pns  Jìngit  soliis  al  iste  notas.      ^"^ 

M. ecce. Lxx III  Nicol aoTrvno  dvce 

VENETIARVM  REGNANTE  IMPRESSVM  FVIT 
HOC    OPVS  FOELICITER.    /rt-4  "^  pie. 

Vi  hanno  altre  edizioni  della  presenie  opera  im- 
presse nel  secolo  XV,  la  prima  delle  quali ,  e 
ad  ogni  altra  anteriore,  crediamo  quella  senza 
alcuna  nota  tipografica,  impressa  co' medesimi 
caratteri  con  cui  fu  eseguita  verso  il  1471  la 
prima  edizione  d'Orazio.  Di  questo  libro  esiste 
un  codice  nella  libreria  Archinto,  in  fine  del 
quale  leggesi  :  -  Finito  è  io  libro  del  transito, 
e  de  li  dignissiìni  miracoìi  del  glorioso  e  ex- 
celiente  dottore miser Sancto  Jeronimo.Laus 
sit  tibi  Christe.  Del  MCDXXIFa  dì  14  dife- 
brario  nel  Convctito  de  la  Nunciata  di  Sana- 
to Alexandro  ,  e  ne  la  cella  chic  appresso 
a  la  presone  :  a  hore  XIII  die  fu  compito 
di  scrivere  e  de  mia  propria  mano.  Fr.  Be- 
nigniis  Mediolanensis.  -  Il  Slaffei  con  mani- 
festo errore  la  dice  traduzione  di  Bartolommeo 
Cremonese,  che,  come  si  vede  dai  versi  latini 
ila  noi  riportati,  non  è  che  lo  stampatore  della 
sopraccennata  edizione  del  1475.  Autore  della 
vita  scritta  latinamente  è  il  B.  Jacopo  da  VO- 
RAGINE ,  che  ebbe  sotto  gli  occhi  tre  antiche 
vite  o  leggende  del  Santo;  ed  è  incerto  poi 
chi  dettassi;,  sotto  il  nome  d'Eusebio,  V Epi- 
stola, che  descrive  il  Transito  di  esso  Santo. 
Si  consulti  la  Prefazione  della  ristampa  di 
questo  lesto  di  lingua,  fatta  in  Rovereto, 
r  anno  1824. 

GOMITOLI  (Napoleone)  (P.  Paolo  Go- 
mitolo, gesuita,  perugino).  Cento- 
trenta privilegi  della  Beata  Vergine 
Maria,  operetta  di  ec.  PcnigÌLi,  ap- 
presso Luigi  Alvisio j    iGi5,  iìi-'ò." 


COM 

<•  Portando  in  fronte  alla  dedica  il  nome  di  >'a- 
»>  pokonc  Gomitoli,  fratello  di  Paolo,  TOldoino 
«malamente  ne  fece  lui  autore.  Vcggasi  anche 
»il  Marietti  che  con  l'autorità  del  Maracci 
»>  mostra  come  il  vero  autore  ne  fu  Paolo  » 
(  Vermiglioli,  tom.  I,  pag.  55.*>). 

Commendo   te  omnipotenti   Deo,  ete. 

Orazione  che  si  dice  nella  raccomandazione  del- 
l'anima de'  moribondi.  Intorno  all'autore  della 
medesima  dice  il  Gavanti  {Thcsaur.  Sacr.  Mi- 
tuum ,  tom.  Il ,  part.  I ,  sect.  IX,  cap.  V,  pag. 
612)  che  sia  stato  S.  Pier  Damiani. 

(]omment  (A)  on  the  divine  Comedy 
of  Dante  Alighieri.  By  . . . .  Voi.  i 
(//  solo  publicatOj  die  comprende  il 
Coinento  dei  primi  otto  canti  dell'In- 
ferno ).  =  JSoiis  avons  bien  plus  de 
póetesj  que  de  jiiges  et  interprètes  de 
poesie.  Montaigne.  =  Zo//<^o/Zj  John 
Blurraj    A Ibeinarle- Street  j     1822, 

Dietro  l'antiporta  si  legge  -  Italy :  Printed 
with  the  types  of  Didot.  (  Pisa  ,  per  il  Ca- 
purro).  Nel  proemio  alla  lettera  a  Guido  da 
Polenta  il  prof.''  Witte  (Dantis  Ahgherii  epist. 
qua;  extant.  Patavii,  sub  signo  Minervce , 
182  7)  dice  che  la  qui  riferita  opera  è  di  Taeffe. 

Commentaii'e  sur  les  oeuvres  d' Bo- 
race (par  l'abbé  Ferdinand  Gai.iani). 

Alcuni  brani  tratti  da  un  manoscritto  furono 
inseriti  dall'abate  Arnaud  nella  Gazcttc  litté- 
raire,  voi.  V,  VI  e  VII  dell'anno  I7es  {Biogr. 
iiniverselle ,  art.  G.JLiAy  1).  Non  se  ne  ma- 
nifesta l'autore;  solamente  in  qualche  luogo  è 
indicato  colle  iniziali.  Il  Commentaire,  co\  nome 
de  l'abbé  Galiani ,  fu  poi  stampato  insieme 
con  le  Oeuvres  d' Horace  traduites  par  mm. 
Campenon  de  VAcadémie  Francaise  et  Dcs- 
pre's  conseiller  honor.  de  i'  Université.  Paris, 
De  Bure,  I821,  voi.  2,  in-Q.";  ma  esso  non 
va  oltre  alle  Odi  ed  aWArte  poeticaj  ne  pare 
che  il  Galia.m  rendesse  compiuto  il  suo  lavoro, 
poiché  dalla  pagina  2  79  alla  50G  del  tom.  II, 
della  sua  Correspondence  inedite  si  può  de- 
sumere che  lo  avesse  quasi  del  tutto  abban- 
dojato.  Trovasi  alle  stampe  -  Lettera  di  Ba- 
nieri  de'  Calsabigi  ad  un  suo  amico  sopra 
i  nuovi  Commenti  alle  Poesie  d'  Orazio  del- 
l'A.  G.  {ab.'  Ferdinando  Gjlian i ,  napo- 
litano), publicati  in  Parigi  nella  Gazzetta 
letteraria  degli  anni  1764  e  seg.  Livorno, 
Falorni ,  1788  .  w-8." 

Commentarla  in  psalmos  Davidicos 
incogniti  auctoris,  cura    et    labore 


COM 

Leonardi  Vegii  in  luccm  edita.  Mc- 
diolauij  1 5  I  o.  —  Postea  ,  Compiuti ^ 
i524;  Lu^duui,  1589,  voi.  3,  ì'/i  fìl. 
Il   P.  Basilio  Anguisriola,   carmelitano,    cremo- 
nese, a  cui  il  Capitolo  generale  del  suo  ordine 
aveva  commesso  di  verillcare,  se   i  surriferiti 
Conimentarii  erano  veramente    lavoro    del    P. 
Michele  AiGt'ANl,  0  A>'GiJUìNi,  bolognese,  pure 
carmelitano,   del   quale   qualche   mss.  presen- 
tava il  nome,  fatti  i  dovuti  confronti,  non  esitò 
di  restituirli  ad  esso  Anguiam,  e  di  publicarli 
siccome  opera  di  questo  suo  correligioso  l'anno 
1600-2,  in  5  co/.,  in-4°,  colle  stampe  di  Gio- 
vanni  Giierigìi   di    T^eiiezia,    premettendovi 
lina  prefazione.  Venne  ([uesta  edizione  appro- 
vata con  un  Breve  apostolico  dn  Clemente  Vili 
del  20  dicembre  I601,  e  fu  vietato  che  cjuindi 
innanzi  non  piii  si  stampassero   i  citati  Com- 
mentarii   fuori  che    sotto  il   nome   deir  autor 
loro^  ma  non    si    osservò  questa    proibizione. 
Anzi  nel  1720-21   s'impugnò   alFANGUiAM  la 
indicata  opera  e  si  attribuì  invece  al  P.  Pietro 
Bertorio.  benedettino.  Il  Fabrizio  però,  e  con 
esso  il  Fantuzzi,  ponderate  le  varie  ragioni  in 
favore  dell'"  uno    e  dell' aUro,  danno    la    causa 
vinta  alFANGUiAM.  Lancetti.  iB/ogr.  Crenion.; 
Mazzuchelli,  Scritt.   d'Italia;  Villicrs,  Bibl. 
Carmelit. 
Comnientarii  ac  disputationes   in  ter- 
tiam    parteni   Summa)    S.   Thoinje, 
auctore  F.  Didaco  Nunno  Cabezudo 
Hispano  (cura  F.  Xantis  Maiuales). 
V^enetiì.s,    16:2,  in  fol. 
Comnientarii  de  bello  Germanico,  auc- 
tore J.  C.  S.  (Joanne  Carolo  Seiìra). 
ParisiiSj   1806-7,  part.  2,  ìn-8.^ 
Comnientarii   (I)  di  C.  Giulio  Cesaie 
con  le  figure  in  rame  de  gli   allog- 
giamenti, de' fatti  d'arme,  delle  cir- 
convallatioui  delle  città,  et  di  molle 
altre  cose  notabili  descritte  in  essi. 
Fatte  da  Andrea   Palladio   per  fa- 
cilitare a  chi  legge  la  cognition  dei- 
l'historia.   M.  D.  LXXV.  =  {In  fine) 
=  In   V^enetiaj  appresso  Pietro  De 
Franceschi  et  nepoti  j  MDLXXIlll  (ma 
nel   frontispizio  è  nominato  il  solo 
Franceschi j  e  v'ha  l'anno  MDLXXr) , 
in-^.^,  con  figure. 
Il  volgarizzamento  è  quello  di  Francesco  Baldelli, 
da  lui  già  mighorato  nelfedizione  del  1371.  Al- 
tre due  ristampe  si  fecero  in  l-^enezia  de'Com- 
menlarii  di  Giidio  Cesare  illustrati  da  Andrea 


^25 

COM 

F*alladio,  una  cioè  pei  Foglietti,  isoo,  e  Tallra 
pel  Misserini,  loio,  ambedue  ì>ì-4.'' Dopo  la 
prima    del   liJ7o    è    da   preferirsi   l'ultima  del 
101!».  Anche  Almorò  Albrizzi  publicò  in   f'^e- 
ìiezia,  nel  1737,  una  traduzione  di  Cesare  col 
testo  latino  a  fronte,  e  con  illustrazioni.  Ben-, 
che  l'editore  nel  frontispizio 'dica  che  la  tradu- 
zione è  e  Mss.  Codice  ad  liodicrnum  stylum 
acconanodalaj  pure  dalla  prefazione  generale 
si  vede  non  esser  essa  traduzione  che  quella, 
pili  utile  e  ìiìigliore  di  tutte,  di   Francesco 
Baldelli,  poche  cose  mutate.  In  fatti  tutta  la 
differenza   consiste  nell' essersi   variati  i  primi 
periodi   e   qualche  parola   qua  e   là  nel  corpo 
del  libro. 
Comnientarii,   o  vero   historie  di  Gio. 
Sleidano.   Ne  le  quali   si    tratta   de 
lo    stato    de    la  Republica   e  de  la 
Religione  Christiana,  e  di   tutte  le 
guerre   ed   alti'e   cose    notabili,   che 
sono  occorse  ne  1'  Europa  da  raniic> 
iSiy  in   sino   al   LV   tradotte   nuo- 
vamente  in    lingua    toscana.   Senza 
luoi^o  ^    1557,  iti-^.^ 
Credonsi  impressi  in  Firenze  da  Lorenzo  Tor- 
rentino,  e  v'  ha  chi  sospetta  essere  i  medesimi 
stati  volgarizzati  da  Lodovico  DoMEMCHi,  che 
prestava  allora  le  sue  letterarie  cure  a  quel  tipo- 
grafo. Ma  lo  stile  diverso  da  quello  da  lui  usato  in 
altre  traduzioni,  pare  che  allontani  questa  pre- 
sunzione; se  pure,  sforzandosi  egli  di  cangiarlo, 
non  volle  cosi  meglio  nascondersi  alle  indagini 
deir Inquisizione,  la  quale  usava  molto  rigore 
in  quel  tempo  contro  gli  eretici  e  promulgatori 
de'' loro  libri.  11  Poggiali  {Memorie  per  ser- 
vire alla  Storia  letteraria  di  Piacenza)  non 
rammenta  però  questo  lavoro  del  Domenichi. 
Commentario  affettuoso  sopra  il  salmo 
Miserere,  che  può  servire  di  prepara- 
zione alla  morte,  del  P».  P.  Amillon, 
della   religione  de'  Minimi.   Tradu- 
zione  dal   francese  di   un  cav.*^  mi- 
litare (D.  Giammaria  Pietro  Galli). 
Panna,  Carmi^nani ,  1763,  in- 11." 
Cotnmentario  della  battaglia  di  Ma- 
rengo,  riportata  ai  25   pratile  (i4 
giugno),  anno  Vili  (1800),  da  Na- 
poleone Bonaparte,  primo  Console, 
contro  gli  Austriaci,  scritto  dal  ge- 
nerale  Alessandro    Berthier,   mini- 
stro  della   (juerra,    con    tavole   in- 
dicanti i  varj  movimenti  ec.  Milano. 
stamp.   Reale,    1806,  in-^.° 

i5 


f226 

COM 

La  traduzione  dal  liancese  in  italiano  è  attri- 
buita ad  Ugo  Foscolo.  Il  Cairer  nelle  Vita  di 
Ugo  Foscolo ,  cap.  LX VI ,  nota  :  presso  che 
itididiitahilmente  essere  di  Foscolo  il  Sunto 
del  Commentario  di  Berthier  sulla  battaglia 
di  Marengo ,  inserito  negli  Annali  di  scienze 
e  lettere j  ma  non  rammenta  questa  traduzione 
del  Commentaiio. 

Commentario  della  vita  e  studj  del 
P.  Concina.  Fide  ^  SANDELLIUS 
(Dionysius).  De  vita  et  scriptis,  etc. 

Commentario  sul  Codice  politico  per 
la  Monarchia  (del  cav.*^  Nicola  Por- 
ciNARi).  Napoli,    1826,  m-8.° 

Commentariola  de  amplitudine  pecu- 
liaris  provincia)  Summi  Pontificis, 
ut  Romani  Metropolitse  deque  epi- 
scopatu  Eugubino  in  eadcm  posilo 
(auctore  Justo  Fontanini).  RoihcBj 
tjp.   C.  Apost. ,    1734,  m  4-" 

Commentariolus,  quo  explicatur  qua 
ratione  Dominus  pestilentise  suspi- 
cione comminatus  sitVeronae  anno 
M.  D.  LXXXV\  Ibidem,  apud  Sehast.  De 
Donnis  et  Joannem  fratrem ,  1676, 
in-\° 

Il  marc.^  Maffei  (  Verona  illustrata ,  tom.  II , 
lib.  W,  pag.  229)  parlando  di  Andrea  Chiocco, 
figlio  di  Gabriele,  editore  di  quest'opuscolo, 
r  attribuisce  al  card.*^  Valerio,  vesc."  di  Verona. 

Commentarium  (In  )  a  Justino  Fe- 
bronio  in  suam  retractationeoi  edi- 
tum  aniraadversiones  H.  G.  C.  S.  C. 
(Hyacinthi  Gerdilh,  Card.  Sanctae 
Cseciliae).  —  XXXVllI  propositiones 

Febronii De  epitaphio  Joannis 

Nicolai  de  Hontheim  Trevirensis 
sufFraganei  etc.  additamentum. 
Furono  ristampale  una  seconda  volta  coli' ag- 
giunta di  nuove  animadversioni  in  Roma ,  ap- 
presso i  Lazzarini,  nel  1792,  in-i.'^  {Eloge 
du  cardinal  Gerdil  par  Fontana,  trad.  en 
frane.,  pag.  160). 

Commentarium  in  bullam  Pauli  III  - 
Licei  ab  initio  etc.  -  qua  Papa  Ro- 
manam  Inquisitionem  constituit,  et 
ejus  regimen  Clero  S0eculari  com- 
misit  (auctore  Joan.  Bapt.  Faure, 
soc.  Jesu).  Sirie  loco  et  typographo 
iy5o,  m-12." 


COM 

Commentarium  literale  in  omnes  ac 
singuios  tum  vetcris  cum  novi  Te- 
stamenti libros,  auctore  R.  P.  D. 
Angustino  Calmet  ord.  S.  Benedicti 
etc.  e  gallico  in  latinum  sermonem 
translatuni  (a  P.  D.  Francisco  Ve- 
CELLi,  vicent.  congr.  Som,).  Fenetiis, 
apud  Sebast.  Co  leti  j  1780,  toni.S, 
voi.  9  5  in  fot. 

Commentarius  in  Dominici  Boudei 
gnomas  (auctore  Carolo  Scribanio, 
soc.  Jesu).  Aiitiierpice. 

Secondo  riferisce  il  Sotvello  {pag.  I3o),  fu  ri- 
stampato: Lugd.  Bat.,  apud  Thomam  Bas- 
sonum ,  sotto  liuto  nome. 

Commento  sull'iscrizione  sepolcrale 
della  santa  martire  Agape,  il  cui 
sacro  corpo  per  dono  del  Beatissimo 
P.  N.  PioVI  si  possiede  dall'insigne 
Collegiata  di  Chiari  (del  proposto 
Stefano  Morcelli  ).  Brescia ,  pel 
Bendiscioli.   i795;  m-8.° 

Commercio  (Del),  dissertazione  del 
signor  marchese  Girolamo  Belloni. 
Nuova  edizione  accresciuta  di  note 
da  S.  A.  G.  B.  Z.  (signor  ab.'^  Gio. 
Battista  Zanobetti)  e  d'una  disser- 
tazione preliminare  del  medesimo, 
ove  si  tratta  dell'origine,  progresso 
e  stato  del  commercio  iu  Europa. 
Livorno,  Fontechi  e  Comp.,  l'jSi, 
in-Q."" 

Commercio  (II)  pericoloso  tra  li  due 
sessi  fuori  del  matrimonio.  Trattato 
morale  ed  istorico ,  tradotto  dal 
francese  nell'italiana  favella  da  un 
sacerdote  de' chierici  regolari  (  P. 
Gio.  Battista  Negri,  teatino).  Lu- 
gano,   1755,  ^/^-8.°,  ed  altrove. 

L'' opera  francese  è  di  Gio.  Battista  Drouet  de 
Maupertuy. 

COMMODO  (Conte)  VICENTINO. 

Cosi  si  celò  Domenico  MoMl,  cuoco  bolognese 
della  senatoria  casa  Calderini,  publicando  pres- 
so stampatori  diversi  per  piii  anni  i  suoi  Dis- 
corsi astrologici. 

Compagnia  del  Mantellaccio. 

«  Mons.*  Fontanini  ha  mal  a  proposito  creduto 
«  che  questa  breve  poesia  burlesca  fosse  opera 


COM 

»  di  Lorenzo  de'  Medici.  Anlonmaria  Salvini  fe- 
»  ce  conoscere  eh Y-gli  non  n'  è  veramente  stato 
«Tautore^il  quale  resta  sinora  ignoto  '?  (Gamba, 
Serie,  pag.  li»).  Fu  varie  volte  stampata  nel 
secolo  XV  e  XVI,  e  sta  aggiunta  ai  sonetti  del 
Burchiello  neiredizione  del  1568.  Venne  anche 
ristampata  coi  medesimi  nel  17»7. 
Compagno  (II)  del  passeggio  campe- 
stre, raccolta  piacevole  di  fatti  sto- 
rici  e    di    aneddoti    veri.    Milano , 
Stella 3    1816,  voi.   2,  m-i6.°;  e  di 
nuovo,    Ivi,   nella    tip.    de   Classici 
Italiani,    1821,  in-i^y 

E  compilazione  di  CarPAntonio  Pezzi. 

COMPAGNONI  (Angela). 

Sotto  il  nome  di  questa  sua  figlia  publicò  il  conte 
Mario  Settimio  Compagnom  un  drammalico-li- 
rico  componimento  nella  monacazione  della  si- 
gnora Maddalena  Pellicani,  stampato  in  Ma- 
cerata, l'anno  1787,  in-A.° 

Comparanda  (De)  senectutis  felicitate, 
libri  III,  a  B.  B.  C.  R.  S.  P.  (Bruno 
Bruni,  ci.  reg.  schol.  piar.).  Ronice, 
1793. 

Compare  (Al)  P.  O.  {Pietro  Oliva), 
lettera  di  C.  P.  (Cleandro  Prata). 
Venezia,    1826,  i/^-8.° 

Compendiaria  grsecffi  grammatices  in- 
stitutio  in  usum  Seminarii  patavini. 
Patavii ,  tjp.  Seniin.  apiid  Joan. 
Manfrè,    1706,  wz-8.° 

Attribuita  a  Jacopo  Facciolati;  fu  ristampata 
più  volte. 

Compendiaria  logicarum  qusestionum 
coniplexio  a  Joseplio  Neapoli  Ma- 
zarensi  pubìice  propugnala  i654. 
Panormi,  arud  Bisagnum,  i654j 
in-\i° 

Opuscolo  che  dal  Mongitore  (Bibl.  Sicit. ,  toni. 
I,  pag.  505)  viene  attribuito  al  P.  Jacopo  Si- 
racusa, gesuita. 

Compendiaria  notizia  della  festa  di 
S.  Rosalia,  vergine  palermitana, 
fatta  nell'anno  1695.  Palermo,  per 
l' Epiro    1 695  ,  ?7z-4." 

Dettata  dal  P.  D.  Michele  Del  Giudice,  abate  ca- 
sinese,  che  fu  puranco  il  promotore,  il  dispo- 
sitore  e  il  regolatore  della  festa  medesima 

Conipendiarice  universse  logiche  pro- 
positiones  propugnandse  a  Joseph© 
Aldino  in  aula  Gollegii    Panormi- 


227 
COM 

tani  soc.  Josu,  anno  Domini  i645. 
Panormi,    apud    Cjrilluni ,    code  ni 
anno,   in-%f\.^ 
Ne  è  autore,   secondo   ci   assicura   il   Mongitore 
{toni.  \[,pag.i90),  il  P.  Vincenzio  Moncata, 
catanese,  della  comp.*  di  Gesù. 
Compendio  critico    della    Storia  Ve- 
neta antica    e    moderna,    di  V.  F. 
(Vincenzo    Formaleoni  ).    Venezia^ 
1781,  in-ii.^ 
E  la  seconda  annata  delle  Notizie  interessanti 
dair autore    piibhcata    con   l'indicato    diverso 
titolo. 

Compendio  dei  fatli  più  luminosi ,  che 
hanno  avuto  luogo  in  Europa  dal 
principio  della  rivoluzione  di  Fran- 
cia, sino  alla  deportazione  all'isola 
di  S.  Elena  di  Napoleone.  Ficenza, 
18 15. 

L'autore  Tomaso  Parisi  si  svelò  nella  seconda 
edizione  del  I8I6. 

Compendio  del    nuovo    istituto    della 
divina  grazia.  Genova,  per  il  Celle 
e   Tiboldi,    167 1,  in-ii.^ 
Fu   steso  dal  P.  Massimiliano  Deza,  della  Con- 
gregazione della  Madre  di  Dio,  lucchese. 
Compendio  del   trattato  storico  dog- 
matico critico  delle  indulgenze  {del- 
tah.^  Vincenzo  Palmieri).  Con  un 
breve    catechismo    delle    medesime 
secondo     la     vera     dottrina     della 
Chiesa,    proposto    dal    vescovo    di 
Colle  ai    suoi    pan-ochi   ec.  Pavia, 
Bolzani,    1789,  m-8.° 
Questo  compendio  dicesi  fattura  dell' ab.*  Zola, 
di  cui  è  anche  la  prefazione. 
Fedi,  COLLE  (Vescovo  di). 
Compendio  de' miracoli  della  B.  M.V. 
Pid^licato  colle  sole  iniziali  F.  A.  G.  non  corris- 
pondenti   al    cognome   dell'autore,  che  fu  il 
P.  Arcangelo  Belmo.\ti,  gesuita. 
Compendio  dell'antica  e  moderna  isto- 
ria della   serenissima  Republica  di 
Venezia. 
Leggesi  nella  parte  II  del  tom.  XX  della  Storia 
del  Salmon,  stampata  in  Fcnezia   nel  I7ii4. 
Venti  anni  appresso,  mutatogli  il   frontispizio 
e  fattevi  per  altra  mano,  e  con  diverso  carat- 
tere di  slampa  alcune  aggiunte  in  fine,  venne 
mandato   in  luce   a  parte  e  fregialo,  per  più 
accreditarlo  .    del    nome    rispettabile   di  Ape- 


228 

COM 

siolo  Zeno,  ripetuto  anche  nella  piccola  pre- 
fazione. Che  r  opera  veramente  sia  di  lui  non 
si  può  ni;  asserire,  ne  negare.  Veggasi,  Negri, 
Fila  del  Zeno,  pag.  3 12. 

Compendio  dell' artliiteltiiva  generale 
di  Vitruvio,  opera  di  m.r  Per- 
lault,  di  nuovo  compendiato  e  ri- 
stretto nella  presente  traduzione  ita- 
liana da  C.  C;  C.  (conte  Carlo  Cat- 
taneo) ,  con  le  figure  in  rame  de- 
lineate ed  intagliate  da  Filippo  Va- 
sconi,  romano  ec.  J^eneziaj  Albrizzi, 
lyii,  z>i-8.°,  con  ^"ì  Jigiire. 

Compendio  dell'arte  di  servire  a  Dio 
(del  P.  Giacomo  Pisanelli,  teatino, 
napoletano).   Roma  [secolo  Xf^Jl). 

Compendio  dell'istoria  della  città  di 
Messina  (  del  P.  Giampaolo  Del- 
l'Epifania).    Venezia y    i6yo,   in-^.'^ 

Compendio  dell'opera  intitolata-  Vo- 
yage  du  jeitne  Anacharsis  en  Grece 
(fatto  da  mons.^  Fabroni  ).  Pisa^ 
1 791 ,   tom.   3,  in-ii.^ 

Compendio  della  comedia  di  Dante 
Alighieri,  divisa  in  tre  parti,  In- 
ferno, Purgatorio  e  Paradiso,  per 
la  filosofia  morale,  adornata  con 
bellissime  figure  ec  Venezia,  ap- 
presso    Girolamo    Albrizzij    1 69(3 , 

Le  fijrure  in   les-no   sono  tratte   dall' edizione  di 
Dante  del  MarcoUni,  1S44.  NelF  ampollosis- 
sima e  seccantissima   dedicatoria   al   rev.°  Al- 
berto, abate  di  S.  Paolo,  Tautore  si  sottoscrive 
colle  sigle  C.  G.  P.,  che  vogliono  significare: 
Canonico  Giovanni  Palazzi. 
Compendio  della   Dottrina    cristiana. 
Seconda  edizione.  —  Modo  pratico 
per  ben   confessarsi   ed   atti   prepa- 
ratorii  alla    Ss.   Comunione  e  rin- 
graziamento.   —    Orazioni    per    la 
mattina   e  sera.  —  Atti   di   fede,  di 
speranza,   di   carità   (del   P.   D.  Fe- 
lice De  Vecchi,  ch.'^reg.*^' barnabita). 
Milano,  Malatcstaj    1806,   /'«-I2.° 
Compendio  della  geografia  antica  ad 
uso  del  Collegio   Nazareno   (del  P. 
Urbano  Tosetti,  scolopio).  Roma, 
Zenipel,    1781,   it>i-8.° 


COM 

Lo  stesso  autore  aveva  dato  alla  luce  preceden- 
temente il  Compendio  di  geografia  moderna. 
Ivi,  1775.  m-8.° 
Compendio  della  Lettera  d'un  teologo 
[P.   Giaufranccsco    Richelmij,    ge- 
sidia)  confrontata  con   la  Confuta- 
zione {del  sac.^  Pietro  Ballerini). 
Circa  il  iy36. 
Il  compendio  è  dello  stesso  P.  Richelmi. 
Compendio    della    passione   di   G.   C. 
Traduzione  dal   francese  del  C.  F. 
P.  (conte  Francesco  Pertusati).  Mi- 
lano j    18 16,  m-i2." 
Compendio  della  perfezione  cristiana 
dove  si   vede  una  pratica  mirabile 
per  unir  l'anima  a  Dio.  Opera  di 
un  servo  di    Dio,  data    in    luce  la 
j)rima  volta  dal  P.  Francesco  Maria 
francescano,  de*  minori  osservanti, 
ed   in    quest'ultima   edizione    della 
seconda  parte  accresciuta.  Vicenza, 
1 6 1  2 ,  appresso  P.  P.    Tozzi. 
Fu  anche  tradotta  in  lingua  latina  dal  P.  Giovanni 
BuCELLEM,  della  comp.''  di  Gesi^i,   bresciano, 
e  stampata  senza  il  suo  nome  in  T'^ienna,  per 
Micliele  Riccio,  1635.  m-iG."  DalFAlegambe 
e  dal  Sotvello  {Bihl.  Script,  soc.  Jesu,  pag. 
3  e  428)  se  ne  fa   autore    il   P.  Achille   Ga- 
gliardi, avvertendo  però  che  da  alcuni  è  ad 
altri  altribuito. 

Compendio  della  poesia  tragicomica, 
tratto  dai  dueVerati  per  opera  del- 
l'autore del  Pai Jto/' y?Jo  (Giambat- 
tista GuARiNi).  Venezia^  Ciotti,  i6ox, 
in-i." 

Compendio  della  scienza  de' costumi 
di  Pompeo  Vizani  a  Camillo  suo  ni- 
pote: con  un  trattato  del  governo 
famigliare,  estratto  da  varj  autori. 
Bologna j  per  gli  eredi  Rossi,  1609, 
in-4° 

L'estratto  suddetto  fu  dall'Orlandi  attribuito  an- 
ch'esso al  Vizani,  ma  è  di  Emmanuele  Te- 
sauro,  piemontese,  come  si  trovò  notato  fra' 
mss.  dello  stesso  Pompeo  Vizani. 

Compendio  della  Storia  civile,  eccle- 
siastica e  letteraria  della  città  di 
Imola  (dell' ab. '^  Ferri).  L'i,  per 
il  Filippini^  18  IO,  part.  Ili ^  \'ol. 
9,  in-'Ò.'* 


COM 

Compendio  della  storia  fiorcntiiuì  per 
uso  della  gioventù  (del  proposto 
Marco  Lartwi).  Fiorenza^  Cambiaci, 

Compendio  della   storia    generale  dei 
viaggi   fatto  da  Guglielmo  Coxe  in 
continuazione  dell'opera  di  mJ  De 
la  Harpe,  Acad.°  Parigino,  adorno 
di  carte  geosf\'afiche  e    figure.   J^e- 
nezia,  Tosi,  1 790-92,  tom.  \  o,  m-8.° 
Traduzione  dell' abate  Pietro  AlSTOML'TTl. 
Compendio  delia   storia   generale  dei 
viaggi ,    supplemento    all'  opera    di 
m.r  De    la    Harpe   ec.  Voi.    I ,  II , 
III,  e  IV,  e  della  collezione  XXXIX 
XL,  XLI,  e  XLII.  Venezia:,  presso 
Vincenzo   Fornialeoni,    1786;  e   di 
nuovo,    Ì787. 
È   fuor  di  ilubio  che  il  Formaleoivi,   oltre  es- 
sere stato  lo  stampatore  di  questo  supplemento, 
ne  fu  anche   autore,,  come  fu  del  pari  il  tra- 
duttore dei  precedenti  trentotto  volumi  dell'o- 
pera del  De  la  Harpe.  E  pure  da  osservasi  che 
il  Saggio  sull'antica  nautica  de'  T^eneziani, 
she  trovasi  unito  al  tomo  XX,  stampato  Tanno 
1783,  del  presente  compendio,  è  lavoro  del  sud- 
detto FORMALEONI,  che  lo  puhlicò  Tanno  me- 
desimo anche   separatamente. 

Compendio  della  storia  del  risorgi- 
mento   della    Grecia    dal    1740    al 

1824,  compilato  da  M.  P.  C.  (Ma- 
rio Pieri,  corcirese).  Italia  [Firenze) , 

1825,  voi.  2,  m-i6.*^ 
Compendio  della  storia  e  della  mo- 
rale dell'antico  testamento  [dell'ah.^ 
Mezakguy),  traduzione  dal  fran- 
cese (di  Terenzia  Guelliìni,  dama 
della  croce  stellata).  Vicenza^  ap- 
presso Ant.  Veronese^  '^111  •>  ^7^'? 

1783,   voi.    IO,   //7-8.''   —  Tradu- 
zione de' libri  morali  dell'antico  te- 
stamento {dello  stesso  3Iezànguy) 
(fatta  dalla  mentovata  dama  Ghel- 
Li.Ni).  Ivi 3  come   sopra j   lySS,  voi. 
2,  m-8.° 
Di  queste  versioni  ne  fu  fatta  una  seconda  edi- 
zione parimente  in  Ficenza,  dal  detto  stam- 
patore,  in  24  tometti,  in-&.°  I   primi   cinque 
volumi  ed  il  nono  furono  tradotti  dalia  Giifx- 
Li?ii;  ma  del  sesto,  settimo  ed  ottavo  fu  tra- 


229 
COM 

duttore  il  conte  Francesco  Malchiarelli,  vi- 
centino; e  la  traduzione  inversi  de' cantici 
è  lavoro  del  P.  D.  Valeriano  Canati,  teatino. 

Compendio  della  storia  naturale  di 
BnfFon  ad   uso  della   gioventù. 

Ristampalo  varie  volte.  Fu  fatto   da  Carlo  Ma- 

RIE.M. 

Compendio  della  vita  del  B.  Francesco 
Borgia,  duca  di  Candia,  poscia  re- 
ligioso della  Società  di  Gesù  e  pre- 
posto generale  della    stessa  (opera 
del   P.   Scipione  Sgambati).  Napoli, 
appresso  Lazzaro  ScorriggiOj  1624, 
m-8.° 
Fu  ristampato  in  fìoma  nel  1671  col  nome  del- 
Tautore  insieme  colTelenco  de'  miracoli ,  tratto 
dagli  Atti  della  canonizzazione  del  Santo.  Esi- 
ste un  altro  compendio  di  diverso  autore. 
Vedi,   Compendio   della  vita  di  S. 
Ignazio  Lojola   ec. 
Compendio  della  vita  del  B.  Gaetano 
Tiene,  con  alcune  preghiere  al  me- 
desimo d'un  devoto  servo  di  detto 
Beato  (P.  D.  Alberto   Maria  Ambi- 
veri,  teatino,  da  Bergamo).  Berga- 
mo j  presso  Marc^ Antonio  De  Rossi, 
1649,  in-i^.'^;  e  di  nuovo,  Venezia, 
i65i,  m-24°,  ed  altrove. 
Fu  fatto  stampare  dal  padre  dell'autore.  11  Tiene 

non  era  peranco  santiiicato. 
Co-npendio  della  vita  del  B.  Giovan- 
nangelo    Porri  ,    patrizio    milanese 
(scritto  dal  P.  Paolo  Cardi,  servita, 
reggiano).   Reggio,    1738. 
Compendio  della  vita  del  B.Girolamo 
Miani.  Roma,  '747?  co/i  t'inininginc 
del  Beato  in  fronte. 
Lo  scrisse  il  P.  Stanislao  SaminELLI,  e  fu  dedi- 
cato da  Gianfrancesco  Baldini  a  Papa  Bene- 
detto   XIV.   Esistofto    ristampe    di    Venezia, 
Occhi,  1748;   di   Bergamo,   l'anno  stessoj 
e  di  nuovo,  con  aggiunte,  Fenezia,  Occhi, 
1768.  Notisi  che  in  questo  medesimo  anno,  e 
nella  stessa  forma  di  12.**,  lo  slesso  Gio.  Bat- 
tista Occhi  stampò  un  altro  brevissimo  Com- 
pendio della  vita,   morte  e  miracoli  di  S. 
Girolamo  Emiliani,  patrizio   veneto ,  fon- 
datore della  Congregazione  de'  cherici  re- 
golari somaschi.  Questo  compendio  fu  ristam- 
palo in  Milano,  dal  Silvestri,  1824,  in-iì.'* 
Si  consulti  il  chiariss."  Cicogna  {Iscriz.  Fen., 
tom.  V,  pag.  379  e  seg.). 


230 

COM 

Compendio  tlella  vita  del  B.  (Luigi 
Gonzaga,  della  comp.'^  di  Gesù  del 
P.  Giovanni  Bartolotti,  bolognese, 
della  raed.^  comp.^).  Mantova,  per 
Aurelio  e  Lodovico  Osanna,  1619; 
e  di  nuovo,    1629,  m-8.° 

V'ha  tuttavia  chi  attribuisce  questo  compendio 
al  P.  Jacopo  Grassetta,  modenese,  del  pari 
gesuita. 

Compendio  della  vita  del  B.  Paolo 
Barali  d'Arezzo.  Boma.pel  Giunchi, 
1771,  in-'ò.^ 

Credesi  che  sia  del  P.  Antonfrancesco  Vezzosi. 

Compendio  della  vita  del  B.  Pietro 
Gambacorti,  da  Pisa,  fondatore 
della  religione  de' Romiti  di  S.  Gi- 
rolamo.   1695. 

K  opera  del  P.BosELLO,  girolamino,  come  con- 
fessa egli  slesso  nella  vita  di  detto  Beato  da  lui 
pubhcata  in  Fenezia,  per  il  Lovisn,  1714, 
in-8.° 

Compendio  della  vita  del  glorioso  S. 
Gregorio  taumaturgo,  con  la  divo- 
zione ec.  (scritto  dal  P.  D.  Ippo- 
lito Falcone,  teatino,  siracusano). 
Palermo,  per  l'Adamo,  1694;  e  di 
nuovo,  per  il  Gramigna/io,  1700, 
m-24-" 

Compendio  della  vita  del  P.  Bernardo 
Colnaghi  (scritto  dal  P.  Mario  Cle- 
mente Baratta,  gesuita,  torinese). 
Torino,  appresso  il  Sinibaldoj,  1 663. 

Compendio  della  vita  del  venerabile 
Padre  fondatore  delle  Scuole  Pie 
Giuseppe  (Calasanzio)  della  Madre 
di  Dio,  composto  dal  P.  Alessio 
(AiìMiiNi)  della  Concezione,  dell'isti- 
tuto medesimo.  Roma^  1693;  e  di 
nuovo,    1697,  "^-*^-° 

Fu  fatto  ristampare,  accresciuto,  dal  P.  Agostino 
Passanti  in  Roma  nel  1710,  ed  in  Fienna 
nel  1712,  in-\° 

Compendio  della  vita  del  venerabile 
P.  Ignazio  Azevedo,  della  comp.^ 
di  Gesù,  e  de' suoi  39  Compagni, 
martirizzati  dagli  eretici  nel  loro 
viaggio  al  Brasile  (del  P.  Cesare 
Cordara  ,  della  comp.^  di  Gesù  ). 
Roma^  De  Rossi,    \']f\ò. 


COM 

Compendio  della  vita  della  B.  Chiara 
Degli  Agolanti,  riminese,  del  P.  D. 
P.  F.  S.  (P.  D.  Pietro  Francesco 
ScHiANTESCHi,  cli.°  rcg.^,  da  Borgo 
S.  Sepolcro).  A'/Kf7/0j  Ferrari,  1696, 
in- 11..^ 

Compendio  della  vita  della  B.  Quin- 
zani  dagli  Orzinovi,  monaca  del 
terz' ordine  di  S.  Domenico  ec,  pu- 
blicato  in  occasione  della  solenne 
translazione  delle  sue  venerabili  re- 
liquie ec.  (dal  P.  Ireneo  Affò,  mi- 
nore osservante),  Parma,  stamperia 
Reale,   1784,  m-8," 

Compendio  della  vita  della  B.  Umi- 
liana  de'  Cerchi,  Firenze,  1673, 
in  Jbgl.  aperto,  ed  ancora  in  Bo- 
logna e   Genova. 

Del  sacerdote  Francesco  Cionacci^  che  scrisse 
pure  distesamente  la  Vita  di  detta  Santa. 

Compendio  della  vita  di  Amerigo  Ve- 
spucci ,  tirato  in  gran  parte  dalla 
vita  e  memorie  publicale  dal  can.^^ 
Angelo  Maria  Bandini  di  F,  B,  A. 
A,  (Francesco  Bartolozzi,  Acad." 
Apatista),  Firenze,  Stecchi  e  Pa- 
gani,   1792,  m-4.'^ 

Compendio  della  vita  di  Francesco 
Arsenio  di  Gianson,  monaco  cistcr- 
ciense della  Ti'appa,  chiamato  nel 
secolo  il  Conte  di  Rosembei-g  . , , , 
scritto  dall'Abate  e  Monaci  della 
suddetta  Badia,  Firenze,  Guidacci 
e  Franchi,    1 7  i  o ,  in- 1  %° 

N'è  autore  il  P.  Francesco  Alessio  Davi  A,  no- 
bile bolognese,  e  monaco  della  Badia  di  Buon- 
sollazzo.  Precede  al  compendio  la  dedicatoria  e 
viene  dopo  lo  stesso  una  scrittura  di  Fra  Ar- 
senio in  lingua  francese,  che  ha  a  lianco  la  tra- 
duzione in  lingua  italiana  3  tanto  Funa^  quanto 
l'altra,  crede  il  Fantuzzi  {Scritt.  Bologn.,  tom. 
Ili,  pag.  2S2)  doversi  attribuire  al  mentovato 
Davia. 

Compendio  della  vita  di  Gesù  Cristo. 
Udine,    1746;  e  di   nuovo,    1786, 

È  di  mons.*  Francesco  Trento,  udinese. 

Compendio  della  vita  di  S.  Caterina 
(Benincasa)  da   Siena. 

Da  ima  lettera  autografa  del  card.*  Zondadari , 
rilevasi  che   detto  compendio  sia   fattura  del- 


COM 

Tab.* Giuseppe  Chiaccheri,  livornese,  sebbene 
ne  da  Siena  (ove  abbiamo   ricbicsle  notizie), 
ne  dal  Moreni  (Bibl.  Tose.)  abbiamo  potuto 
avere  maggiori  scbiarinienli  in  quanto  all'anno 
e  luogo  della  slampa. 
Compendio  cleLa  vita  di   S.  Caterina 
de' Ricci,  domenicana  (di  Fra  Ful- 
genzio CuNiGATi,  domenicano  della 
stretta  osservanza).  Veìieziaf  Monti:, 
1747'  "i-i2.° 
Compendio    della  vita  di  S.   Filippo 
Benizzi  quinto  generale  ed   insigne 
propagatore  de'  Servi  di  Maria.  Col- 
l'aggiunta  di  sette  divoti  affetti  per 
implorare  l'intercessione  di  si  gran 
Santo    (del    P.  Giuseppe    Giacinto 
Maria  Bergantim,  servita).  V^enezia^ 
presso  Francesco  Storti j  1734,  in- 1 6.^ 
Compendio  della  vita  di  S.  Francesco 
Saverio  (del  P.  Gio.  Girolamo  So- 
prani, gesuita,  genovese).  Roma,  ap- 
presso gli  eredi  di  Bartolommeo  Za- 
netti ^   1622,  m-8.° 
Compendio  della  vita  di  S.  Francesco 

Saverio.   Roma,    1795. 
Fu  compilato   dalP  ex-gesuita  Luigi  Maria   Sal- 
vatori, sopra  la  vita  scritta  dal  P.  Giuseppe 
Massei. 
Compendio  della  vita  di  S.  Giovanni 
Cansio,  sacerdote    secolare,  e  nel- 
l'alma  università  di  Cracovia  dot- 
tore, disteso  da  un  sacerdote  seco- 
lare (Jacopo    Brachetti).   Brescia j 
Rizzardij    1762,  in-^.° 
Compendio  della  vita  di   S.  Giovanni 
Della   Croce    (del  P.  Eustachio  d\ 
S.  Maria,    carmelitano    scalzo,    da 
Capi-arola).  Roma^  1717?  i«-8.°;  e 
poscia  con  aggiunte,  Ivi,  1 726,  in-\.^ 
Compendio  della    vita    di    S.  Ignazio 
Lojola,  fondatore  della  Compagnia 
di  Gesù,  e  del    suo    compagno  S. 
Francesco  Saverio. 
Ambedue  questi  compendii  furono  impressi  in 
Bologna  nel  1622;  così  pui'e , /iv',  venne  alla 
luce  nel  1624  quello  del  B.  Francesco  Borgia. 
Tutti  e  tre    diconsi   fattura ,  come   scrive  il 
Sotvello   {pag.  134),  del  P.  Francesco  ScOR- 
ziA ,  gesuita,  genovese. 
Compendio    della    vita    di    S.    Luigi 


231 

COM 

Gonzaga  (compilato  dall' ex-gesuita 
Luigi  Maria  Salvatori).  Roma^  per 
il  Puccinellij    ijgi- 

li  tratto  dalla  vita  cbe  ne  scrisse  il  P.  Virgilio 
Cepari,  della  romp.'  di  Gesù. 

Compendio  della  vita  di  S.  Rosalia, 
vergine  romita,  palermitana.  Pa- 
lermo j   pel   Cortesi j    1703,    m-i2.° 

Questa  è  opera  del  MoNGiTORE ,  come  egli  stesso 
{Bibl.  Sicil.,  app.,  pag.  48)  ci  assicura. 

Compendio  della  vita  di  S.  Teobaldo 
monaco  ed  eremita  camaldolese, 
prolettore  della  Badia  di  Polesine , 
con  una  novena  in  onore  del  Santo 
(operetta  del  P.  ab.^  D.  Angelo  Ca- 
logerà).  Kenezia^per  Antonio  Bas- 
sanesCj   1762,  m-i2.° 

Compendio  della  vita  di  S.  Verdiana 
da  Castel  Fiorentino  (di  Giacinto 
Cheltini,  prete,  da  Castel  Fioren- 
tino) dedicato  ai  signori  Priore  e 
Canonici  di  detta  c\\.ik.  Romaj  per 
il  Barnabò j    i6yo,  in-i^." 

Compendio  della  vita  e  miracoli  dei 
B.  Sebastiano  Valfiè  (  di  Cesare 
Pezza).  Torino j  stamperia  Mamio  e 
Spreizanij    i834^  //i-32.° 

Compendio  della  vita  e  virtù  del  ve- 
nerabile servo  di  Dio  P.  Luigi  La 
Nuza,  della  comp.**  di  Gesù  (del 
P.  Domenico  Stanislao  Alberti, 
della  medesima  comp.^).  Palermo^ 
presso  il  Coppola  e  l'Adami^  1692. 

Il  soprannominato  P.  Alberti  fece  inoltre  alcune 
aggiunte  alla  vita  del  medesimo  P.  La  Nuza 
scritta  da  Michele  Frazzetta,  e  stampala  in 
Palermo,  nel  1708,  iii-z." 

Compendio  della  vita,  virtù,  morte  e 
miracoli  di  S.  Pietro  Regalato  del 
serafico  ordine  di  S.  Francesco  ec, 
dato  in  luce  dai  religiosi  del  me- 
desimo ordine  ec.  Roinaj  Koniarek, 
1747,  m-8.^ 

Non  in  Roma,  ma  altrove  fu  stamp?.to,  tutto- 
ché Ivi  siano  state  fatte  le  approvazioni. 

—  Lo  stesso,  di  nuovo  dato  in  luce 
con  la  giunta  di  una  Conferenza  di 
un  Maestro  col  suo  Discepolo  {del 
P.  Flaminio  Bottardi ,  minor  os- 


232 

COM 

servante j  da  Parma),  e  di  una  Let- 
tera  scritta    {dal    P.    Gio.  Antonio 
SangALLO,  minore  conventuale,  da 
Conegliano)   in    risposta  alla   della 
Conferenza.      Venezia  j     Bettinelli , 
1748,  m-S.'^ 
Nelle  Novelle  della  Repuhl.  letter.  per  V  anno 
1747  (pag.  24)  si  fa  autore  d'esso  compendio 
il    mentovato   P.  Gio.  Antonio    Sangallo  ;   in 
quelle  però  dell'anno  susseguente  (pag.  139) 
si  dice  che  non  fu  da  lui  disteso  ,  come  venne 
supposto,  ma  bensì  essere  lavoro  d'altra  mano. 
La  lettera  poi  era  stata  anteriormente  impressa 
colla  data  parimente  di  Roma. 
Vedi  j  Conferenza    seconda   ec.   — 
Risposta  al    Compendio   della  vita, 
virtù  j  morte  e  miracoli  di  S.  Pietro 
Regalato  ec. 
Compendio  delle   cerimonie   ecclesia- 
stiche del  P.  Cavanti,  con   l'addi- 
zioni del  P.  Merati;  opera  utile  e 
necessaria  ad  ogni  religioso  il  quale 
brama    apprendere     le     cerimonie. 
Ti'aduzione  dal   latino    in    italiano 
(del  P.  Gio.  Battista  Malfatti,  eh.'' 
reg.^   teatino,    veronese).    Venezia^ 
per  Nicolò  Pezzaiia,    i^Sa^    in-^-^ 
Fa  osservare  il  Vezzosi  {Scritt.  Teat.,  toni.  II, 
pag.  27)  che  nel   titolo  del   libro,  o  dovevasi 
tralasciare  quel  traduzione  dal  latino  .  o  ag- 
giunsei'vi  ridotta  in  ristretto.  A  noi  sembra 

O  p 

che  il   titolo    avrebbe    dovuto    stare  presso    a 
poco  come  segue  :  Delle  cerimonie  ecclesia- 
stiche. Opera  utile  e  necessaria  ad  ogni  re- 
ligioso  che  brama  di  apprenderle ,    tratta 
in  compendio  dall'  originale   latino   del  P. 
Gavanti,  con  V  addizioni  del  P.  Merati. 
Compendio  delle   cognizioni    militari 
più  necessarie  ad  un  ufficiale  di  fan- 
teria e  cavalleria  in  campagna;  ter- 
minato  da  un  saggio  di   eloquenza 
guerriera,  di  A.  Z.  (Angelo  Zanetti). 
Napoli,    Nobile,    1824,   m-8.° 
Compendio    delle    Grammatiche    ita- 
liana e  francese,   e  Saggio  sopra  la 
letteratura  di  dette  due  lingue  (del 
prof.'^  Ponti).  Venezia,  1806,  m-8.° 
Compendio  delle  indulgenze  e  grazie 
spirituali  annesse  alla  confraternita 
della    Cintura    di    S.   Agostino ,    e 
della  B.  Monica,  eretta  nella  chiesa 


COM 

propositurale  di  S.  Michele  all'A- 
dige ec.  Trento,  per  il  Monauni, 
1764,  in- 11.'^ 

Si  dice,  nella  licenza  per  la  stampa,  autore  di 
tale  operetta  Gregorio  Gio.  Battista  Tasser  , 
can."  reg."  later.*",  di  Arno,  che  la  scrisse  in 
tedesco.  Il  P.  Serafino  De' VlGlLli,  minore  ri- 
formato, di  Melombardo,  la  tradusse  in  italiano. 

Compendio  delle  sezioni  coniche  d'A- 
pollonio, compilato  dal  P.  abate 
D.  Guido  Grandi.  Firenze,  1722, 
/7z-i2.°,  con  figure. 

Venne  alla  luce  per  opera  di  mons."  Giovanni 
BoTTARi,  che  vi  aggiunse  molte  parentesi  e 
qualche  altra  cosa  per  ischlarire  la  materia. 

Compendio  delle  storie  di  Genova 
dalla  sua  fondazione  sino  all'anno 
MDCCL.  Tom.  I.  —  Continuazione 
del  Compendio,  Tom.  II.  Lipsia 
(Massa  di  Carrara),  iy5o,  voi.  2, 
in-S.°  piccolo. 

Dicesi  che  ne  sia  autore  il  prete  Francesco  Maria 
AcciNELLl,  nominato  nel  col.  II,  pag.  248, 
della  medesima  opera. 

Compendio  delle  testamentarie  dispo- 
sizioni del  fu  cittadino  sacerdote 
Giuseppe  Ferrari  Bouiui,  priore  di 
S.  Giacomo  Maggiore  di  Reggio. 
Modena,  Società  tip.  ,  anno  Fi  rep. 

È  di  Gio.  Battista  Pavesi,  reggiano  (Fantuzzi, 
Meni.  mss.). 

Compendio  delle  vite  degli  Impera- 
tori dell'augustissima  Casa  d'Au- 
stria (compilato  da  Giuseppina  Bo- 
NOMi,  di  Milano).  Milano,  Soc.  tip. 
de    Classici  Italiani,    1825,  in-i6f 

Compendio  d'Indulgenze  che  possono 
guadagnare  tutti  i  benefattori  spi- 
ritualmente aggregati  alla  religione 
de'  PP.  Cherici  regolari  teatini  ec. 
(del  P.  D.  Giampiero  Barbaleni,  ch.'^ 
reg.*^  di  Salò).  Cremona,  per  il  Ri- 
chini,  [sec.  XFII),  m-i2.° 

Compendio  di  cognizioni  veterinarie 
nell'occasione  della  maligna  febbre 
epizootica  di  quest'anno  1795, 
scritto  pei"  ordine  della  Congrega- 
zione Municipale  di  Milano  dal  R. 
P.  D.  P.  M.  (regio  prof.'^D.  Pietro 
Moscati).  Ivi,  Pirola,  in-8.° 


COM 

Compyiclio  di  cose  nuove  e  dilette- 
voli di  Vincenzo  Calmela.  Fedi, 
Fior  di  cose  nobilissime  di  diversi 
autori.  —  Opera  nuova  di  Vin- 
cenzo  Cai  meta   ec. 

Compendio  di  ])recelti  rettorici  ad  uso 
delle  Scuole  Pie  (del  P.  Luigi  Buo>- 
GioccHi,  scolopio  ).  Roma j  nella 
stainj).   Zeni  pel ,    1781,   z/i-8.° 

Compendio  di  risposte  ad  una  recente 
scrittura,  che  ha  il  titolo  di  Mo- 
tivi per  la  Spina  d' acqua  venduta 
alla  parte  del  lago.    1 794- 

L^  di  Agostino  ToRRESASi   che   risponde   ai  fra- 
telli Dusini. 
J^ediy   Confutazione  del  così  detto 
Compendio  ec. 

Compendio  di  Storia  Minoritica.  O- 
pera  postuma  del  P.  M.  Francesco 
Antonio  BenofE  di  Pesaro. /w,  ^n- 
tiesio  Nobili,    1829,  in-S.° 

Continuata  sino  all'apertura  del  Convento  di  Pa- 
dova avvenuta  in  aprile  del  1826,  dalF  editore 
P.  M.  Stefano  Rexaldi,  morto  in  Roma  nel 
1037. 

Compendio  isterico  della  provincia  di 
Lunigiana.  Panna,  fratelli  Borsij 
1780,  m-8."  piccolo. 

E  di  Angelo  A>ziAisi. 

Compendio  istorico  della  Santa  Sin- 
done (fatto  dal  P.  D.  Vittorio  A- 
niadeo  Baralis,  eh."  reg.*''  teatino). 
Torino j  per  gli  HH.  Grannelli  ^ 
i685,  m-8." 

Compendio  istorico,  e  cronologico 
delle  ragioni  e  proprietà  di  Bre- 
scia sopra  li  tre  fiumi  Oglio,  Chiese 
e  Mella  (dell'ab.^  Vincenzo  Bighelli, 
bresciano).   Brescia,    1806,  //2-4.° 

Compendio,  o  sia  Ristretto  delle  me- 
ditazioni del  P.  Lodovico  da  Ponte, 
fatto  in  latino  dal  P.  Pietro  Xi- 
nienes,  e  recato  in  volgare  (dal  P. 
Lodovico  DuLCEBENio,  della  comp.^ 
di  Gesù,  fermano).  Roniaj  presso 
Giacomo  Faciotti ,    i638,   m-8.° 

Compendio  ragionato  di  un'opera  in 
cui  viene  stabilito  il  diritto  che 
hanno  i    regolari  di    implorare  la 


233 
COM 

protezione  reale  contro  le  violenze 
de' loro  superiori  (dell'ab.^  D.  Isi- 
doro Bianchi,  camaldolese,  da  Cre- 
mona ). 
"  Quesl"  opuscolo  fu  primieramente  publicalo  nel 
"terzo  e  quarto  tomelto  àc\  Giornale  Eccles. 
"di  Palermo  nel  1772,  indi  venne.  Zi'/,  sepa- 
"  ratamente  stampato  nello  stesso  anno  da  F^in- 
ffcenzo  Gaglianii ,   e  dedicato  dalP autore,  a 
"nome  di  Andrea  Rapetti,  al  mare*  D.  Fran- 
"  Cesco  Vargas  Maciucca  "  (Lancetti,  Biogr. 
Cremori.,  tom.  II,  pag.  27.%). 

Compendio  storico  dell'antico  e  del 
nuovo  Testamento,  coli' aggiunta 
di  alcune  utili  istruzioni  esposte  in 
maniera  di  dialogo  ad  uso  de'  fan- 
ciulli del  popolo  (del  P.  Granata, 
somasco). 

Fu  stampato  più  volte. 

Compendio  storico  della  vita  della 
gloriosa  vergine  santa  Marcellina, 
sorella  de' santi  Ambrogio  e  Satiro, 
scritto  (dai  canon. °  Pietro  Rudoni  ) 
in  occasione  della  traslazione  del 
di  lei  corpo  ec,  con  l'aggiunta  di 
alcune  riflessioni  morali.  Milano j 
Pulini,    181 2,  in-'ò:' 

Compendio  storico  della  vita  di  Maria 
Teresa  d'Austria  (dell' ab.*^  Fran- 
cesco Beccatlm).  Fenczia  j  1788, 
tom.  2,  m-8."  Fedi,  Annali  del 
regno  di  ec. 

Compendio  storico  della  vita,  e  ri- 
cerche intorno  la  patria  della  B. 
Giuliana,  prima  compagna  della  B. 
Caterina  da  Pallanza  nella  fonda- 
zione del  monistero  del  sacro  monte 
di  Varese  (del  sac.*"  Stefano  Bon- 
siGNORi,  oblato,  poi  vesc."  di  Faenza). 
Milano  j  Galeazzi,  1770,  m-12. 

Compendio  storico  di  memorie  cro- 
nologiche concernente  la  religione 
e  la  morale  della  nazione  Armena 
(diviso  in  sei  libri).  Fenczia,  Pa- 
lese,   1786,  z>z-8.° 

Il  mare*  Giovanni  De  Serpos,  di  cui  porta  il 
nome,  fornì  gli  opportuni  materiali;  fu  steso 
però  dair  ex-gesuita  Giuseppe  Marinovich,  di 
Perasto  in  Dalmazia. 

i5* 


^ 


234 

COM 

Compendiosa    descrizione   dello  stato 

di   Ferrara   in   generale  e  delle   sue 

parti  in    particolare.  Ferrara  y  per 

gli  eredi  del  Suzzi ^   i663,   in  fogl. 

La   fece  il    mare*  Alberto  Penna    (Guarini,   o 

piuttosto   Baruffaldi ,     Gymn.    Ferr.   histor. 

Sappi,  pag.  III). 

Compendiosa  confutazione   dell'opera 
latina  dell'ab.^  Serrano  sopra  Mar- 
ziale contro  il  Vannetti. 
Dello  slesso  dementino  Vannetti,  celatosi  colle 
iniziali  N.  M.  R.  Sia  nel  tom.   IX  a  carte  OS 
del  Giornale  Enciclopedico  eli  Ficenza. 
Compendiose  notizie  de' fatti   d'armi 
succeduti   tra   gli   eserciti   de'  prin- 
cipi  belligeranti  nei  jirimi  sei   anni 
per  l'eredità  di  casa  d'Austria  dopo 
la  morte  dell'  Imperadore  Carlo  VI, 
aggiuntavi   una    Scelta  d'azioni  e- 
gregie  operate   in   guerra  da'  gene- 
rali e  da'  soldati  italiani  nel  secolo 
ultimamente  trascorso.  Utrecht  (ma 
Venezia)^  iy5\,  a  spese  di  Gio.  Bat- 
tista Recarti j  in-^.^ 
Opera  del  P.  Jacopo  Sanvitale,  gesuita,  parmi- 
giano. L'aggiunta  -  Scelta  delle  azioni  ec,  - 
era    uscita,    prima  della    derrata,    nel    1742, 
come  ci  avverte  il  P.  Zaccaria  (  Storia  leti. , 
tom.  Ili,  pag.  318). 

Kedi ^  Scelta   di   azioni   egregie  ec. 

Compendium  admirabilis  vita?  S.  Rosae 
de  S.  Maria  limanse,  ord.  S.  Do- 
minici. Ronice,  ty^P^^  Tiiiassiif  i665; 
e  dappoi   piìi  volte   in   vai*j    luoghi. 

Ne  fu  da  prima  creduto  autore  Fra  Antonino 
Gonzalez,  domenicano,  ma  il  Sotvello  lo  dice 
di  Gian  Lorenzo  LuccHESlNi,  gesuita,  lucchese. 

Compendium  de  casibus  reservatis  O- 
liverii  Mazzuchelli  :  nuuc  disputa- 
tione  secunda  ad  bodiernam  praxim 
concinnata  et  pluribus  doctrinis 
aucta  (auctore  Angelico  Radaello, 
sancii  Francisci  observ.,  mediola- 
ncnsi).  Medio lani  _,  apud  u4giiclhuìi_, 
1735,  m-i2." 

Compendium  de  rebus  jurisdictiona- 
libus  in  unum  volumen  redactum 
ab  eodem  auctore  (Bartholomseo 
CuioccARELLi).  Fcdl,  CHINI  {Gio. 
Carlo). 


COM 

Compendium  philosopbiaediviThomse. 

Ne  è  autore  il  P.  Alberto  Da  Jesi,  domenicano. 

Compendium   tbeologicae  veritatis. 

Stampato  varie  volte  nel  secolo  XV,  sotto  il  nome 
di  Alberto  Magno,  come  si  può  vedere  negli 
Annali  tipografici  del  Panzer.  Fu  attribuito, 
oltre  al  suddetto  Alberto  Magno ,  ad  Ales- 
sandro d''Ale3,  minorità,  a  S.  Bonaventura, 
come  volle  il  Waddingo,  a  S.  Tommaso  d'A- 
quino, ad  Ugone  d'Argentina,  ad  Egidio  Ro- 
mano, e  ad  altri  scrittori  ancora.  Ritrovasi 
ristampato  altresì  colle  opere  di  S.  Bonaven- 
tura nell'edizione  romana,  ma  non  già  in  cpjella 
di  Argentina  e  di  Venezia.  I  PP.  Quetif  ed 
Echard  {Script.  Ord.  Prced.,  toni,  l,  pag.  470) 
pretesero  che  non  sia  opera  di  Alberto  Magno, 
ma  bensì  del  mentovato  Ugone  d'Argentina, 
dell'ordine  de' Predicatori,  scrittore  del  secolo 
XIII,  citando  l'autorità  d'alcuni  autori  che 
a  lui  l'attribuiscono,  non  che  quella  di  due 
codici  mss.  che  portano  il  nome  d' Ugone  d'Ar- 
gentina. Ma  il  P.  Domenico  Antonio  Gandolli 
(  Diss.  de  duccntis  Aug.  Sciipt. ,  pag.  32 , 
num.  3)  dimostrò,  con  buoni  documenti,  do- 
versi tal  lavoro  credere  piuttosto  di  Egidio 
(Colonna)  Romano,  romitano  di  S.  Agostino. 

Compendium  Universa  Philosophiae 
(auctore  Josepho  Maria  Boncetti  , 
ord.  S.  Dominici).  Mediolani,  apud 
Franciscum  frignoni j  1678,  m-8.° 

Compendium  vitse  sanctissimi  Ponti- 
fìcis  Clemcntis  XI  (auctore  Hiero- 
nimo  Crispo,  arcliipr.  ravenn.).  Ba- 
vcnnce,  tjpis  uérchiep.j  1783,  injol. 

Compilatori  (Ai)  del  Giornale  Eccle- 
siastico di  Boniaj  lettera  I  dell'ab.^ 
N.  N.  (P.  Calvi,  domenicano  let- 
tore emerito).   Senza  luogo,   1792. 

Consultisi  il  Giornale  Eccles.  di  Roma,  num. 
28,  tom.  VII  e  sappi.,  1793. 

Compilazione  de'  privilegi,  facoltà  e 
giurisdizioni  della  famiglia  Meni- 
coni.  Perugia^  presso  il  Costantinij 

Sappiamo  dall'Ansi  {Cremona  litter. ,  tom.lW, 
pag.  2S9)  e  dal  Viviani  Marchesi  {Memorie 
de'  Filergiti ,  pag.  261  )  che  fu  principale  au- 
tore di  questo  libro  il  P.  ab.'  D.  Pietro  Caneti, 
camaldolese,  il  quale  più  non  volle  ricono- 
scerlo per  cosa  sua,  essendovi  state  fatte  molte 
aggiunte. 

Compilazione  delle  leggi  del  serenis- 
simo maggiore  Consiglio,  eccellen- 


COM 

tissinio  Senato,  eccelso  Consiglio 
de' Dieci  ce,  divisa  in  cinque  vo- 
lumi, del  conte  Andrea  Alvise  Viola 
avvocato  fiscale  dei  Presidenti  sopra 
gli  uffici i  ec.  Venezia i  P^fio^i  ^'" 
nelli ,    1786,  in-/\.^ 

Non  è  composta  di  soli  cinque  volumi ,  ma  bensì 
di  sei,  essendo  il  quinto  volume  diviso  in  due 
parti.  Asserisce  Giuseppe   Maria  Foppa  (  nelle 
Memorie  della  sua  vita,  pag.  ut -82)  che  il 
Viola  presiedette  al  lavoro ,  ma  che  è  intrin- 
secamente di  esso  Foppa  ;  che   il  primo  ebbe 
largo  compenso,  e  che  quello  di  lui   fu  assai 
scarso. 
Compimento   che    al    Saggio   di   belle 
lettere  del  fanno  passato  soggiungono 
i    signori  convittori  ec.  (del  P.  Giu- 
seppe  Maria  Pujati).   Roma.  1767. 
Vedij  Saggio  di  belle  lettere    ec. 

Compleanno  (II)  (del  conte  Benve- 
nuto RoBBio,  di  S.  Rafaele).  To- 
rino, presso  G.  M.  Briolo ,  '79^5 
in-\iP 

Compleanno  (Pel)  del  signor  Giuseppe 
Bolla,  sonetti  alla  signora  Carolina 
Magnani  Bolla.  Parma,  tipi  Bodo- 
niani,    1810,   ^V^-8.°  pie. 

La  dedica  è  soltoscrilta  L.   B,,  cioè  avv."  Luigi 

BOTTIO.M. 

Componimenti  di  Pastori  Arcadi  della 
Colonia  Camaldolese.  Ravenna,  per 
Antonio  Maria  Laudi y  i  7  16,  in-/\.^ 

Quest'operetta  è  tutta  del  P.  D.  Bonifazio  COLLINA. 

Componimenti  drammatici  per  la  fe- 
stività del  Ss.  Natale  (di  D.  Fran- 
cesco Pirelli).  Napoli,  iy5  \,   m^-*^ 

Componimenti  intorno  ai  riti  nuziali 
degli  antichi  Cristiani.  J^enezia , 
Pavini,    1766,  77i-4-^ 

Si  publicarono  in  occasione  di  un  matrimonio, 
che  venne  celebrato  specialmente  dai  versi  di 
Labisco  e  di  Politipo,  sotto  i  quali  nomi  arca- 
dici celansi  il  P.  Lorenzo  FrscOM,  minore 
conventuale,  ed  il  conte  Ippolito  Gamba  Giii- 
SELLl,  ambedue  di  Ravenna. 

Componimenti  poetici  del  Libero  Si- 
gnor De  Canitz,  volgarizzati  da  un 
Academico  della  Crusca  (senat.^  Leo- 
nardo del  Riccio,  patrizio  fioren- 
tino). jFiye/icCj  Monche,  1757,7/7-8." 


235 
COM 

Componimenti   varj    per  la    morte  di 
D.  Domciiieo  Jannacone,  carnefice 
della  gran  Corte  della  Vicaria,  rac- 
colti e   dati    in    luce  da   Giannan- 
tonio  Sergio.  ^/?/7o    1749,    777-4." 
I  compositori   di  questa   sanguinosa  satira  (che 
si  arrivò  a  vendere  Ano  a  tre   zecchini)  sono 
r abate  Galiam,  nipote  delPallora  cappellano 
maggiore  mons.*  Galiani,  e  D.  Pasquale  Car- 
CAM,  uftìziale   di   segreteria   del   marc'   Ber- 
nardo Tanucci.  Alla  pagina  penultima  (32)  si 
leggono  le   lettere   puntate  D.  P.  C.  E.  D.  A. 
D.  S.  C.  D.  C,  cioè:  di  Pasquale  Carcam,  e 
delFabate  di  S.  Caterina  di  Celano,  0  sia  ab.* 
D.  Ferdinando  Galiani.  Fu  ristampala  dal  Por- 
celli.  anni  sono;  e    di  nuovo   con   altri   opu- 
scoli del  Galiani,  Napoli,  1823,  m-0.°  In  questa 
edizione  ultima  si  ia  conoscere  il   motivo  che 
diede  luogo  ad  attaccare  cosi  barbaramente  il 
Sergio    ed  altri,   de'  quali   fuigonsi   essere    le 
sopraccennate    comjwsizioni ,    imitandone    Io 
stile.   Secondo  veniamo   assicurati ,  esiste  una 
edizione  //i-».",  che  tutte  le  precedette. 

Componimento  drammatico  da  can- 
tarsi nel  collegio  Nazareno  l'anno 
del  giubbileo  JMDCCLXXV  in  occasione 
della  publica  Academia  per  la  fe- 
lice esaltazione  di  nostro  signore 
Papa  Pio  VL  Roma,  Zempel,  ìiel' 
r  anno   suddetto,  in-^l^ 

Del  P.  Gio.  Luigi  Buongiocchi.  scolopio,  secondo 
rHorrangy.  Ma   il   chiar."  P.  Rosani,  già  ge- 
nerale degli  Scolopii,  ci  fece  sapere  essere  del 
P.  Francesco  Fasce. 
Componimento    di-ammatico    da  can- 
tarsi nel  giorno  del   nome  dell'im- 
peratrice  regnante  Elisabetta   Cri- 
stina  per  comandamento   dell' em.° 
signor  card. ^Alvaro  Cienfuegos.  Mu- 
sica di  Giovanni  Costanzi ,  romano. 
Roma,  pel  Komarecli,  1 7  3  i ,  7/7  fogl. 

La  poesia  è  di  Dionigi  Fiorilli.  poeta  della  corte 
del  suddetto  cardinale. 

Componimento  per  musica  (del  P. 
Sebastiano  Paoli,  chier.°  reg.*^  della 
Madre  di  Dio)  diviso  nelle  tre  gior- 
nate della  celebre  fondazione  delle 
Tasche  della  serenissima  Republica 
di  Lucca   l'anno    171  i.   7/7-4." 

Compositioni  di  diversi,  volgari,  la- 
tine e    greche   nella    inoite  di    ma- 


236 

COM 

donna  Lucia  Dal  Sale,  gentildonna 

padovana.    Padova  j,    per    Giacomo 

Fabriano j,    \Sl\g,   in-4-^ 

I  due  cpigranimi  Ialini  colle   iniziali  G.  P.  F.  I. 

M.  sono  Glottochrysii  Petri  Fidentii  Iunit^i 

MoNTAGNERis,  aulorc  moUeggiato  dalla  Scrofa. 

Fedi^  FIDENTIO. 

Composizione  (di  Francesco  Del  Ga- 
RETTO,  daGirgenti)  da  recitarsi  in 
musica  nella  traslazione  del  sacro 
corpo  e  sanfrne  del  glorioso  S.  Tras- 
padano, martire  in  Palma,  data 
in  luce  da  D.  Felice  Focolare,  ar- 
ciprete di  Palma.  Palermo,  BosiOj 
1667,  //z-4." 

Comptes  (Les)  du  monde  adventureux, 
ou  sont  recitées  plusieurs  belles 
histoires  mémorables  et  propres 
pour  résjouir  la  compagnie  et  évi- 
ter  melancolie,  par  A.  D.  S.  D. 
A  Paris,  par  Estienne  Groulleau, 
i555,  in-8.";  et   i56o,  ?/i-i2." 

La  Biblioteca  francese  di  De  la  Croix  du  Maine 
{Paris,    1742-1772,  tom.  I,  pag.  64)  dà  tre 
diversi  signiiìcati  alle  tre  lettere   iniziali^  cioè 
Anloinc  de   Saint  Dems,  Abraham  de  Saint 
Die,  André  de  Saint  Didier.  Qualunque  siasi 
Fautore,  questa  è  una  raccolta  di  traduzioni, 
od  imitazioni  di  novelle  italiane  e  francesi  ce. 
Infatti  le  novelle  XLV,  LII  e  LIV  sono  un'i- 
mitazione del  Ictit  Jolian  de  Saintéj  il  rac- 
conto  XLI   è   un'  imitazione   della  novella   in 
versi  di  tre   dame   clic   trovano  un   anello;  il 
racconto  XXVIII,  della  Gentildonna  di  Orleans, 
ed  il  racconto  XXIII,  del  Sagrestano  di  Cluny. 
I   racconti    XXXII   e    XXXV   sono  presi   dai 
proverbi  di  Aloisio  CiNZio  de'  Fabrizj.  La  mag- 
gior parie  finalmente  delle  altre  novelle  appar- 
tengono  alle   Porretane  di   Sabadino  degli  A- 
RIENTI ,  ed  al  Novellino  di   Masuccio  ,  saler- 
nitano. 
Gomunione  (La)  del  sacrifizio  rispetto 
al   popolo   è   una   delle   verità   rive- 
late  proposteci  dalla  chiesa  (del  P. 
NannarolM,  domenicano  gavotto).  O- 
puscolo  teologico.  Vcdi^  Sentimenti 
(I)  del   Concilio  di  Trento  —  Apo- 
logia del  catechismo  —  Catechismo 
esposto   in   forma   ec. 
Comunione   (Della)   Eucaristica   delle 
ferie  seste  di  quaresima  nelle  chiese 


CON 

del  rito  ambrosiano,  dissertazione 
di  un  ecclesiastico  milanese  (mons.*^ 
D.  Luigi  Bossi,  can."  della  catte- 
drale   di    Milano).    Milano j,    17B6, 

Comunione  (La)  procurata  ai  peni- 
tenti con  la  sposizione  dei  sette 
salmi  penitenziali,  consacrata  dal- 
l'autore al  merito  incomparabile 
del  rever.°  P.  M.  Tommaso  Maria 
Gennari,  inquisitore  generale  di  Ve- 
nezia (del  P.  Giacinto  Maria  Anti, 
dell'ordine  de'  Predicatori,  vicen- 
tino). Vicenza,  per  Tommaso  La- 
uezzari ,    1720,  m-8.° 

CONABORGHI  (Marco  Lucio).  Rime 
sacre  sopra  l'Immacolata  Vergine 
e  Madre  di  Dio.  Milano,  pel  Ma- 
latesta j   1 7 1 5 ,  in-i'ì.^ 

L'autore  è  il  P.  Carlo  Ambrogio  CucHiNO,  bar- 
nabita. 

Conca  (La)  d'oro  in  tripudio  per 
l'anno  ventesimo  del  cattolico  Re 
delle  Spagne  e  gran  Re  di  Sicilia 
Filippo  V,  nel  d'i  ig  decembre  del 
1703  (del  P.  Maria  Amati,  gesuita', 
palermitano).  Palermo, per  Giovanni 
Riccardi j    1708,  in-S.'^ 

Concerto  di  lodi  spirituali  e  sacre 
canzoni  per  destar  in  chi  si  sia  la 
devozione  e  per  nutrirla,  con  l'ag- 
giunta di  tre  discorsi  ec.  (del  P. 
Giustiniano  Faello,  chier,°  reg.% 
veronese).  Verona ,  per  il  Merlo , 
i636,  in- 17..° 

CONCERTO  TROMBA.  Vedi  ,  GIO- 
CONDO, dell'ordine  de' Rovescianti. 

Concetti  della  lingua  latina  di  un  va- 
lente uomo  letteratissimo  ec.  Vedi, 
AONIO  PALEARIO. 

Concetti  (I)  di  lingua  latina  ed  or- 
dine d'arte  metrica  ridotti  in  ot- 
tava rima. 

Intorno  all'autore  cosi  si  espresse  il  Crescimbeni 
{Comm.  voi.  V,  Uh.  VI.  pag.  310)  aQuest'o- 
"pera  e  del  R.  Manzone  Manzoni,  da  Colle, 
'>e  fu  impressa  in  i^/rewze  nel  i»84,  /«-12.°  »» 

CONCHETTA    (Todaro).    È    Giuliano 


CON 

De'  Rossi,    da   Scstri    di    Ponente. 
Stampò  nel  i665  sotto  (questo  nome 
alcune    rime    genovesi ,    insieme   a 
quelle  di   Gio.   Giacomo   Covello. 
Conciliatore    (II),    foglio    scientifico 
letterario,  publicato  in  i  i8  numeri 
dal  3  settembre  1818  al   i4  ottobre 
1 8  I  g.  Milano^  co^  tipi  di  J^incenzo 
Ferrano ,  in  fo^l. 
Ne  fu  sospesa  per  ordine  superiore  la  continua- 
zione. Ecco  la  chiave  che   indica  i    nomi   dei 
compilatori  di  questo  Giornale:  -  Crisostomo, 
Giovanni  Berchet;  Br.  (sui  primi  esemplari) 
e  P.  (in  séguito)  Pietro  BORSiERl;   G.  D.  R., 
Gio.  Domenico  Rom.\g>osi;   E.    F.,  Lodovico 
De  Breme;  5.  P.,  Silvio  Pellico;  G.  P.,  Giu- 
seppe Pecchio;  G.  Pr..  Girolamo  Primo  ;  G. 
B.  D.  C.   Gio.   Battista   De   Cristoforis;  L. 
P.  L.,  Luigi  Porro  Lambertenghi  ;   C.  S., 
Conte  Serristori;  ^.  S. ,  Sismondo  SisMO>Di; 
G.  N..  Giuseppe  NicoLiM;   G.  R.,  Giovanni 
Rasori;  a.  C,  signilica  Articolo  comunicato; 
Il  proemio  è  scritto  dal  mentovato  Borsieri. 

Conciliorum  ac  doctorum  selectse  sen- 
tentioe    illustrantes    decretum  Sess. 
XXIV  et  XXV  Concilii  Tridentini 
de  creatione  Cardinalium.  Sina  locOj 
anno  et  tjp.  noni. 
Questa  raccolta  fu  compilata  per  ordine  del  car- 
dinale Domenico  Passionei  dal  P.  ab."  D.  Mi- 
chelangelo   .MOMAGRATI ,    e    fu    stampata    in 
Lucca ,  dal  tipografo  Filippo   Maria   Bene- 
dilli nelPanno  1739. 

Concilj  e  Sinodi  tenuti  in  Firenze 
dall'anno    io55  all'anno    1787. 

Publicati  da  Modesto  Rastrelli,  senza  alcuna 
noia  tipografica,  m-8." 

COjVCINA  (Francesco  Daniello).  Ri- 
trattazione solenne  di  tutte  le  in- 
giurie, bugie,  falsificazioni,  calun- 
nie, contumelie,  imposture,  ribal- 
derie, stampate  in  varj  libri  da 
Francesco  Daniello  Goncina,  dome- 
nicano gavotto,  contro  la  venera- 
bile Compagnia  di  Gesù,  da  ag- 
giungersi per  modo  di  appendice 
alle  due  infami  lettere  teologico- 
morali  contro  il  rever.°  P.  Benzi, 
della  medesima  Compagnia.  Napoli^ 
1744,  m-4.° 

Questa  tinta  ritrattazione  fu  stampata  in  [■^enezia 


337 
CON 

nei  1744,  e  ristampata  in  Lucca  ec.  Si  disse 
allora  che  fosse  opera  del  P.  Cordara,  0  del 
P.  Tornielii,  o  del  P.  Zaccaria,  tutti  gesuiti; 
altri  forse  con  più  verità  ne  fecero  autore  il 
P.  CoccONATI .  pure  gesuita. 

Conclave  f  II)  (lell'anno  i  774?  dramma 
per  musica  da  recitarsi  nel  teatro 
delle  dame  nel  carnevale  del  177^, 
dedicato  alle  medesime  dame.  Roina^ 
pel  Kracas,  aW  insegna  del  Silenzio ^ 
con  licenza  ed  approvazione.  in-^P 

Questo  dramma,  che  è  una  satira  del  Conclave 
in  cui  fu  eletto  Papa  il  card.*  Braschi  col  nome 
di  Pio  VI,  è  attribuito  all'abate  Sertor,  ben- 
ché, non  si  sa  con  qual  fondamento,  alcuni 
lo  dicessero  del  principe  Chigi.  L'abate  Sertor, 
che  dovette  scontare  col  carcere  il  sospetto 
d'esserne  autore,  scrisse  un  memoriale  in  sua 
discolpa  in  ottava  rima ,  il  quale  è  un  centone 
di  versi  del  Metastasio,  siccome  pure  in  molta 
parte  è  un  centone,  0  a  dir  meglio  una  per- 
petua contraffazione  dei  versi  del  Metastasio 
tutto  intero  il  presente  dramma ,  stampato 
clandestinamente  in  Firenze,  a  spese  di  Giu- 
seppe Molini  padre,  favorito  secretamentc, 
come  si  pretende,  nell'impresa  da  altissimo 
personaggio.  A  dar  credito  a  questa  voce  potè 
contribuire  il  fatto  di  non  essersi  rinvenuto 
alcim  esemplare  del  dramma  all'atto  della  vi- 
sita che  fu  eseguita  nel  magazzino  e  nella 
casa  del  Molini,  e  che  era  stata  suscitata  a  ri- 
chiesta della  Corte  di  Roma;  fatto  che  lasciò 
credere  che  un  preventivo  avviso  ne  fosse  stato 
dato  al  Mohni,  il  quale  potè  cosi  aver  agio  di 
porre  in  salvo  quanti  esemplari  gli  rimanevano 
dalla  vendita,  che  però  era  stala  rapidissima. 
Questo  dramma  fu  ristampato  in  Milano  l'anno 

1797. 

Conclave  nel  quale  fu  eletto  Fabio 
Chigi,  detto  Alessandro  VII.  M. 
DC.LXIF^  in -11.'^ 

Deve  essere  scrittura  di  Gregorio  Leti,  essendo 
ristampata  nel  toni.  II  de'  Conclavi  de'  Pon- 
tefici Romani  {Colonia ,  1691),  opera  ad  esso 
attribuita. 

Conclavi  de' Sommi  Pontefici  Romani, 
da  Clemente  V  fino  ad  Alessandro 
VII.  Senza  luogo  e  nome  di  stanip., 
1667,  m-4.°;  e    1668,  in-i^P 

—  Gli  stessi  quali  si  sono  potuti  tro- 
vare fino  a  questo  giorno.  Nuova 
edizione  riveduta,  corretta  ed  am- 
pliata. Colonia,  per  Lorenzo  Mar- 
tini,     1691,    voi.    3,    lVl-I2.° 


238 


CON 


Veniamo  in  cognizione  per  V Avviso  che  sta  in 
fronte  alla  Vita  di  Cromwell ,  scritta  da  Gre- 
gorio Leti,  che  anche  la   presente  opera  può 
annoverarsi  in  parte  fra'  lavori  di  lui  a  aven- 
»»  dola  accommodata  ed  ordinala  ed  aggiuntivi 
5>  sei  conclavi  »?. 
Concordanlioe  majores  Bibliorum.  iVo- 
riinbergce,  per  Antonium  Kobwiger, 
i485;  BoìionicBj  per  Henricum  De 
Colonia-)    i4B6;    Basilece ^    i^^Q, 
Sem  pre  in  fogl. 

Non  è  ben  certo  se  quest'opera  sia  di  Arlotto 
DA  Prato,  francescano  (che  in  ccrli  niss.  vien 
detto  figliuolo  di  Aldobrando  de'SiLLAM),  op- 
pure del  card.^UcONE  DA  Santo  Garo,  dome- 
nicano, u  Chi  sa,  come  scrive  il  Mazzuchelli 
>i{tom.  Impari.  Il, pag.  1099)  che  Tuno  e  Tal- 
55tro  non  abbia  intrapreso  lo  stesso  lavoro,  e 
jjche  la  fatica  di  uno  sia  perduta,  restando 
«quella  dell' altro?  3> 

CONCORDE,  Acad.''  Affidato  (Sena- 
tore Cesare  Pagani,  principe  del- 
l'Academia).  La  gara  dell'intelletto 
e  della  volontà,  il  giudizio  della 
Sapienza  e  la  vittoria  della  Grazia 
da  cantarsi  nell'Academia  de'  Si- 
gnori Affidati  della  legia  città  di 
Pavia  ec.  la  vigilia  dell'Immaco- 
lata Concezione  della  Ss.  Vergine 
Nostra  Signora,  dell' Acad.°ec.,  ai 
7   decembre    1690.  In-^.° 

Stanno  le  altre  poesie  nella  raccolta  fatta  dagli 
Affidati  in  morte  di  Filippo  II.   Ticini,  1C99. 

Concordia  (La)  del  tempo  colla  fama. 
Componimento  per  musica  da  can- 
tarsi dalle  figlie  del  Pio  Ospitale 
degl'  incurabili  per  piacevole  trat- 
tenimento di  Cristiano,  principe 
Elettorale  di  Sassonia.  Venezia  _, 
Occhi,    1740,  in-^\.° 

Si  sa  dalla  Drammaturgia  che  Fautore  de' versi 
fu  l'abate  Francesco  Maria  Gavardi,  e  della 
musica  il  maestro  Giuseppe  Carcam,  crema- 
sco.  Fu  anche  inserito  ne\W4dria  festosa, 
notizie  storiche  ec. 

Concordia  (La)  di  Pallade  e  Nettuno 
nella  piaggia  di  mare  dolce.  Sere- 
nata (di  D.  Pietro  Vitale,  prete, 
palermitano).  Palermo^  appresso  O- 
nofrio    Graniignano,    1707,   in-^-'^ 

Concordia  (La)  (o  Concordanza)  evan- 


CON 

gelica  della  passione  di  N.  S.  Gesù 
Cristo,  con  annotazioni.  Per  oj>era 
di  N.  N.  Brescia,  Rizzardi^  '756, 

Viene  attribuita  al  P.  D.  Costantino  RoTIGM. 
Concordia  fra  la  società  e  la  religione, 
o  sia  Difesa  del  culto  cattolico  con- 
tro chi    lo    calunnia,    in   contrasto 
con  la   società,  di  M.   G.  T.   (Ma- 
scherana    Girolamo,    teologo).   Mi- 
lano,   179B,  m-8.° 
Ad  alcmii  esemplari  hi  ristampalo  il  frontispizio 
premettendovi  il  testo  della  legge ,  e  fuvvi  ag- 
giunto in  fine  un  Importante  avviso. 
Condanna  della    teologia    morale  dei 
PP.  Busembaum  e    La  Croix,  pu- 
blicata  ed  eseguita  nel  1757  in  To- 
losa. Cosmopoli  [Trento,  per  Fran- 
cesco Michele  Battisti),  i  708,  in- 1  2.° 
Le  note  sono  del  P.  Benedetto  Bonelli,  minore 
osserv.''  riformato.  Quest'operetta  venne  ristam- 
pata in  Venezia,  pel  Bettinelli,  l'anno  1760, 
ntW  Istruzione  a'  Vescovi  ec. 
Condanna  di  una  massima  scandalosa, 
o  Dialoghi  istruttivi  con  cui  si  dete- 
stano varj  abusi  della  moda(deirab.^ 
D.  Francesco  Spadea).  1790,  m-8.° 
Condizione  (Della)    d'Italia    sotto    il 
governo  degli    Imperatori  Romani. 
Part.  I,  Milano,  Rivolta,  i836.  — 
Pari.  II,  Ivi,  per  lo  stesso  e  nello 
stesso  anno.  —  Della  storia  d'Italia 
sotto    gli  Imperatori    Romani.    La 
Germania  e  i  suoi  popoli   sino  al- 
l'anno   dell'era    volgare    180.   Ivij 
come  sopra,   voi.   3,  in-S.^' 
Tutt' e  tre   queste   operette,  dedicate   al   barone 
Antonio  Mazzetti ,    presidente    del    Tribunale 
d'Appello  di  Lombardia,  dal  loro  autore  prof.* 
Clio.  Battista  Garzetti  ,  trentino,  comparvero 
poi  col  suo  nome,  e   col  titolo  -  Z>e//rt  storia 
e  della    condizione    d'  Italia   sotto    il   go- 
verno degli  Imperatori  Romani.    Milano, 
per  Marsilio  Carrara,  1838. 
Condotta  (Della)  da   tenersi  nella  so- 
cietà, di  Knigge,  traduzione  dal  te- 
desco di  R.  A.   (Renato   Arrigoni), 
corredata  di  note   da   un   italiano. 
Milano,    1816;  e    di     nuovo,    Ivi, 
1823.  in-S." 


CON 

In  pochi  esemplari  della  prima  edizione  solto  la 
dedicatoria  trovasi  il  nonìc  intero  deirArrigoiii, 
il  quale  è  autore  di  alcune  note:  le   piìi  però 
sono  del  cav.''  Giuseppe  COMPAOO.M. 
CONE.   G.   Plinio  de  li  lioniini  illustri 
in  lingua  senese  traduclo,  et  breve- 
mente commentato.  Opera  del  Cone 
=  In Jìne=^  Impresso  in  Siena  per 
Simone  di  JMcolòj  cartolaio  senese, 
adì  JiXX  di  Marzo  31.  D.  FI,  in-^}' 
Scopresi  il  nome   e   cognome   del  traduttore  in 
fronte  della  lettera  d'indirizzo  a  Pandolfo  Pe- 
trucci,  dove  vien  detto  Pietro  Raneom,  e  non 
Rangoni,  o  Raiiconi,  o  Rancani^  come  qual- 
cuno scrisse.  L"Ilaym  lo  riporta  col   nome  di 
Pietro  Bartolomraeo   di   Conone   Raneom  :  da 
questa  induzione  della  paternità,  si  ha  qualche 
ragione  di  quel  Cone.  L'opinione  molto  tempo 
prevalse  o  piuttosto  Terrore  di  attribuire  questa 
istoria  a  Plinio  il  Giovine.  Ma  è  ormai  fuori  di 
questione  presso  gli  eruditi  che  non  a  Plinio, 
ne  ad  altri,  ma  al  solo  AtUELio  Vittore,  deve 
ascriversi  questa  operetta,  avendo  il  P.  Andrea 
Scoto,  gesuita,  penduta  palpabile  questa  verità. 

CO?sESTAGGIO  (  Girolamo  ).  Istoria 
della  riunione  del  regno  di  Porto- 
gallo alla  corona  di  Castiglia,  di 
Girolamo  Conestaggio  de'  Franchi. 
Genovaj  i585,  in-^P ',  Venezia ^ 
1592;  ed  Ivij    1642,  in-S.^ 

Fu  accusato   il   Conestaggio  di  essersi  attribuita 
quest'opera,  che  alcuni   credono  di   Giovanni 
de  Sylva,  conte  di  Porto  Allegro,  ed  Ambascia- 
tore di  Spagna  alla  Corte  di  Lisbona.  Il  Tira- 
boschi  rimane  dubbioso,  e  scrive  "di  non  tro- 
jj  vare  bastevoli  monumenti  a  sciogliere  la  que- 
j)  stione  ".  La  ragione  però  sembrane  propen- 
dere in  favore  del  Conestaggio,  per  gli  argo- 
menti che  saggiamente  adduce  il  P.  Spotorno 
{Storia  lett.  della  Liguria,  toni.  Ili,  pag.  206), 
che  puossi  in   proposito    consultare.  Il  Cone- 
staggio è  detto  anche  De"  Fracchi  per  essersi 
a  quest'albergo  della  Republica  genovese  ag- 
gregati i  Conestaggi  nel  1328. 
Conterenza  di  un  maestro  col  suo  di- 
scepolo circa  la  controversia  se  S. 
Pietro  Regalato  da  Valladolid,  sia 
dell'ordine   de' minori  conventuali 
(del  P.  Flaminio  Bottardi,  minore 
osservante,  da  Parma).  In-^.^  Vedi 
sotto  j    Conferenza    seconda    ec.  — 
Compendio  della  vita,  virtù,  morte 
e  miracoli  di  S.  Pietro  Regalato  ec. 


239 
CON 

Conferenza    seconda    di    un    maestro 
col  suo  discepolo   intorno  alla  Let- 
tera    in    risposta     alla     Conferenza 
prima  circa  la    Controversia    di   S. 
Pietro  Rci^alato  ec.  (del  suddetto  P. 
Bottardi). 
Anche  questa  seconda    conferenza  fu  ristampata 
in  Venezia,  pel  Bettinelli ,  Tanno  1749  con 
una  Lettera  di  risposta,  nella  (juale  si  di- 
battono  tutti  i  punti  proposti   in   essa  se- 
conda conferenza.  È  fattura  del  P.  Gio.  An- 
tonio Sa.ngallo,  minore  conventuale,  che  altra 
ne  scrisse  su  lo  stesso  argomento. 
P'edi  sopra j  Conferenza  di  un  ec. 

—  Compendio  della  vita,  virtù, 
morte  e  miracoli  di  S.  Pietro  Re- 
galato ec. 

Conferenze  sulla  compagnia  di  Gesù. 
Vedi ,   Catechismo  de'  Gesuiti  ec. 

Conferma  delle  falsità  di  tre  docu- 
menti publicati  neirUghelli  a  fa- 
vore del  Capitolo  di  Verona  (del 
sac.^  Pietro  Ballerint,  veronese). 
Jvij   Carattoni,    1754,  in-^.^ 

Confermazione  del  Ba<iion amento  in- 
torno  ai  beni  temporali  delle  chiese, 
indirizzata  dall'autore  del  ragiona- 
mento suddetto  (ab.^  Antonio  MoN- 
tagnacco)  agli  autori  dello  scritto 

-  Le  mani  morte  ec.  -  Venezia,  Zatta, 
i^6y,  m-4.°  Vedi,  Ragionamento 
intorno  ai  beni  della   Chiesa  ec. 

Confermazione  teologica  ec.  Vedi, 
Esercizio  della  buona  morte,  N.  9.° 

Confessioni  (Delle)  di  S.  Agostino, 
libri   X.   Roma,    \6^5 ,   in- 16." 

Potrebbe  contenere  la  traduzione  che  d'esse  con- 
fessioni fece  il  P.  Giacomo  Flxigatti,  gesuita, 
romano,  stando  a  quanto  scrive  TAlegamJie 
{Script,  soc.  Jcsu,  pag.  447)  che  la  riferisce 
nelT  appendice  degli  autori  anonimi,  benché 
nel  corpo  del  libro  aìV  art.  di  Jacobus  Fu- 
ligatus  {pag.  196)  tra  le  opere  di  lui  non 
l'accenni. 

Confidenza    in    Dio.   Traduzione   dal 
francese  (del  P.  Matteo  Gherardelli, 
della  comp.'^  di   Gesù). 
Conflictus  5,  Petri  cum  Simone  Mago. 
Nella  Bibl.  Ponti/.  Ludon.  JacobiaS.  Carolo, 
pag.  487,  leggesi  \\\\  frammento  di  quest'ope- 
retta ,  che  fu  poi  publicata  completa  da  Fran- 


240 

CON 

Cesco  Maria  Fiorentini  vic\Fetustius  occiden- 
tale  mnrtyrologium  D.  Hieronymo  tribu- 
tum.  Luca; ,  16C8,    in  fol.  Federico    Nausea 
Taveva  già  data  alla  luce  prima  Tanno  issi, 
colle  sue  Annotationcs  in  Anonymi  Phila- 
letlii  Eusehiani  rnpsodias.  Il  presente  libretto 
fu  attribuito   da  alcuni  a   Marcello   Romano^ 
discepolo   di  S.  Pietro;  ma  il  Cave  stima  che 
debba  ascriversi  a  Marcello,  Sommo  Ponte- 
fice. 
Conflitto  (Nel)    fra    la    potestà  seco- 
lare e    l'autorità    ecclesiastica,  re- 
gole dell' obedienza.    Napoli,   Stasi 
e  Ricci,    178H,  m-8.° 
Opera   di  D.  Vincenzo  Troisi,  prete   secolare, 

napoletano. 
Conformitàdelle  cerimonie  Chinesi  col- 
r  idolatria  Greca  Romana.  Colonia, 
Francesco  d'Egmoncl.  i  70 1 ,  //j-8.° 
L'opera  originale  in  lingua  francese  è  del  P.  Na- 
tale Alexandre,  domenicano. 
Conforto  soavissimo  del  pecca tor  pu- 
sillanime veramente  ben  confessato 
ed  emendato  de'  suoi  peccati  (del 
P.  Francesco  Benedetto  Bovio,   do- 
menicano).  Treviri,    iG^S,  ìVj-i6.° 
Confraternitate  (De)  Ss.  Stellarii    B. 
M.  V.  tractatus  (Fr.  Francisci  Qua- 
KESMi ,    ord.   min.   obs.  ).   Panonni , 
i648,   m-4.'' 
Lo  Sbaraglia  {Sappi,  ad  JVaddingum,  pag.  28o) 

lo  dice  stampato  sotto  supposto  nome. 
Confronto    della    ricchezza    dei   paesi 
che    godono    libertà  di  commei'cio 
frumentario,    con    quella   de'  paesi 
vincolati ,    prendendo    per  esempio 
la  Toscana  ec.   (del   conte    Matteo 
Biffi    Tolomei  ).   Seconda    edizione 
con  aggiunte.  Senza  luogo  (ma  Fi- 
reme),    lygS,    m-8."  =  Segue  := 
Riflessioni    sopi'a  le  sussistenze  ri- 
svegliate ne'  fatti    osservati   in  To- 
scana dall'  A.  S.  S. 
Chi  sia  lo  scrittore  del  secondo  opuscolo,  e  che 
vogliano  indicare   quelle    sigle  A.   S.    S.   è  da 
noi  ignorato,  se  pure  non  signilicano  Autore 
Sopra  Segnato. 
CONFUSO,  Academico  Ordito  (Carlo 
Fiamma). 

I.''  Il    bellissimo    torneo    a    piedi, 
ovvero  la  barriera  fatta  alla  nobiltà 


CON 

di  Vicenza    nel    teatro    de'  signori 
Olimpici     il     Carnevale    dell'  anno 
M.  DC.  XII.   Vicenza,,   per    Francesco 
Gl'ossi,  m-4'' 
La   dedicatoria    segnata  6  marzo  1612,   è  sotto- 
scritta con  tale  nome  academico.  S'ignora  Fau- 
tore della  descrizione. 

2.°  Diana  vinta,  ovvero  le  pazzie 
di  Florindo,  tragisatiricomica  del 
ec.  Venezia,  per  Evangelista  Deu- 
chino,  1624  ,  in-\i.° 
"ò.^  Gareggiamento  poetico  del  ec, 
madrigali  amorosi,  gravi,  piacevoli, 
ne'  quali  si  vede  il  bello,  il  leg- 
giadro e  il  vivace  de'  più  illustri 
poeti  d'Italia.  Venezia,  appresso 
Barezzo  Barezzi,  161  i,  m-i2.° 
4.°  Il  sacro  tempio  dell  Imperatrice 
de'  Cieli  Maria  Vergine  Santissima 
fabricato  de'  più  purgati  carmi  ec. 
fatica  del  ec.  Vicenza,  appresso 
Francesco  Grossi  ,  1 6 1  3 ,  in- 1  2." 
Confutamento  di  quanto  alcuni  ano- 
nimi Camerinesi,  il  signor  abate 
Fi-ancescantonio  Zaccaria,  il  Novel- 
lista di  Firenze  e  1'  autore  delle 
Memorie  enciclopediche  che  si  stam- 
pano in  Bologna,  al  num.  24  nel 
mese  di  luglio  1781,  contro  di  Ma- 
cerata hanno  calunniosamente  scrit- 
to. -  In  fine  -  Cosmopoli,  Vanno 
1782,  m-4.° 
Uscì  dalla  penna  di  Gio.  Francesco  Lancelotti, 

di  Staffolo  nelle  Marche. 
Confuta tio  deductionis  a  successoribus 
ab    intestato    contra    testamentum 
Marzanium  et  hseredem  in  eo  scrip- 
tum  edita?.    1786,  in-^.'^ 
Se  ne  crede  autore  Carlo  Filati,  da  Tassulo  nel 
Tiroloj  ed   è   scritta    contro    la   deduzione   di 
Giuseppe   Innocenzo  de'  Festi,  fatta  stampare 
in   Trento. 
Confutatio  Pseudoepistolae  sub  nomine 
P.  Heni'ici  Noris  per  dolum  publi- 
catse.  Sine  nota  tjp.,  in  fol. 
L'apologista  anonimo  fu  il  medesimo  P.  NoRiS, 
secondo  che  scrisse  il  mare."  Scipione  3Iaffei 
{Ferona  illustr.,  pari.  Il,  pag.  481).  Leggesi 
anche  nel  primo  tomo  delle   sue  opere  stam- 
pale in  f'^erona,  appresso  il  Tumerniani. 


CON 

Confiilalio  responsi  cpislolaris  a  Ga- 
briele Daniele  soc.  Jesu,  aJ  Pi-iniarii 
Acad.  Pat.  Tiieologi  lilteras  da  li  , 
qua  singula  cjusdcin  Responsi  ca- 
pita continuata  serie  rci'elluntur 
(auctore  liyaeintho  Skriiy,  ord.  pi-a?- 
dieatoruni).  Coloiiicv  {f^cnctiis),  apud 
Nic.   Sclikate/ij    1706,  //z-8." 

Confutalio  sex  primaruni  epislolavum 
ex  co  libro  cui  tilulus  est  -  l^'erdi- 
ìiaiull  f^dliL'sii  cjìi.sloUej  sh'c  appai- 
dlx  ad  libruni  Antoìiii  Lampridii 
de  siiperstitionc  vitanda  ctc.  -  Me- 
diolaid ,  1744  5  prostant  venn/es  j 
F^cneliiSj  apud  Joan.  Tabenununij 
in- .  2." 

Fu  stampata  in  T''enezia,  e  ne  è  autore  il  P. 
Giovanili  De  Llca,  minore  osservante.  Com- 
parve di  nuovo  alla  luce  colTaggiunta  di  una 
Risposta  al  dottore  Giovanni  Lami.  ISeapoli, 
typis  JaniKU'ii  et  finceritii  31  iitioriun  fra- 
ti imi,  artno  1744,  in-3."  (Si  consultino  le  i\'o- 
i'elìe  letterarie  dell'anno  1744,  col.  301). 
ndcj  VALDESI!  (Fcrdinandi  ),  epi- 
stola. 

Confutazione  d'alcune  proposizioni 
del  Sinodo  di  Pistoja  in  una  let- 
tera (dell' ab.*^  D.  Giovanni  Gan- 
DiANi.  di  Sacile)  umiliata  ad  un 
illustre  dotto  e  zelante  Prelato. 
Senza  data. 

Confutazione  degli  errori  e  calunnie 
contro  la  Chiesa  e  la  Sovranità, 
sparse  in  due  libelli  intitolato  l'uno 
-  Discorso  istorico  politico  dell'  ori- 
gifidj  del  progresso  e  della  decadenza 
del  potere  de'  Chierici  su  le  signorie 
temporali  j  con  un  ristretto  dell'i- 
storia delle  Due  Sicilie.  -  L'altro  - 
Riflessioni  sul  Discorso  istorico  poli- 
tico ec.  -  Dialogo  del  signor  Cen- 
soriui  col  signor  Ramani,  francese 
(del  P.  Tomniaso  Soldati,  dome- 
nicano). J^ol.   2,  in  Jògl. 

Confutazione  degli  errori  istorici  e 
politici  di   Luigi  Angeloni. 

Scrittura  del   Principe   di   Canosa,  napoletano, 
già  cons.'  del  Duca  di  Modena  Francesco  IV. 

Confutazione  degli  errori  su'  mislcrj 
TOM.   I. 


241 
CON 

dell'Incarnazione    e    della    Trinità 
che    s'incontrano    nella    parte    se- 
coiula    dell'  istoria    del    ])opolo    di 
Dio.  JRomaj,    1758. 
lì  una  versione  dal  francese  del  lihro  scritto  dal- 
Fal).'"  Dtdiamel   col  titolo  -  La  vcrité  cailio- 
liqne  sur  le  niysici'e  da  Jìls  de  Dieu  in- 
cariie,  a  cui  i  traduttori,  che  furono  il  BoT- 
TAUl  ed  ilFoCGl.M,  hanno  premesso  il  volga- 
rizzamento  del    Piojet  d' iiistruction  pasto- 
rale de   ììinns/  d' J uxerre ,    composto    dallo 
stesso  abate  Duhamei. 
Confutazione   del   cosi   detto  Compen- 
dio di  risposte  date  alla  luce  dal  si- 
gnor Agostino  Torresani   De  Lan- 
'/enfeld,  riguardo  alla  Spina  d'acqua 
venduta.    Trento ^    '79^»  in-^.^ 
Composto  dai  fratelli  Domenico  e  Lodovico  Du- 
SI.M,  dottori  e  nobili  tirolesi. 

Vedi,   Compendio  di  risposte  ec. 

Confutazione  del  libro  de'  Paradossi 
nuovamente  composta  e  in  tre  ora- 
zioni distinta  (di  Ortensio  Lanci). 
Vinegiaj  senza  nome  di  stampatorCj 
1545,  m-8.";  e  di  nuovo,  senz'anno 
e  luogo  (ma  Venezia),  appresso  An- 
drea j4rri\'abenCj{\  563),  in-'ò.^  Vedij 
Paradossi,  cioè  Sentenze  fuori  del 
comun  parere  ec. 

Confutazione  del  libro  dello  Spirito 
di  Elvezio,  opera  di  De  la  Harpe, 
tradotta  ed  arricchita  con  note  da 
G.  L.  (Gaspare  Lippomako,  nobile 
veneto).  Venezia j  co' torchj  del  Gatti j 

•79^-, 
Confutazione  del    libro  dello  Spirito 

recitato  nel  Liceo  republicano  di 
Parigi  da  Gio.  Francesco  Laharpe 
(traduzione  di  Bayle  Barelle).  Mi- 
lano j  tip.  31ila/iesej  anno  IX  repu- 
blicano (1800),  «/I-8." 
Confutazione  del    sistema  dell'  abate 

Spedalieri  di  A.  C. ,  idropolita. 
Stesa,  al  dire  del  Lancetli  {Biogr.  Crem.),  dal 
P.  D.  Clemente  PjIAGI,  monaco  camaldolese. 
La  lìiogi:  degli  illustri  italiani  {tom.  VI, 
pag.  50)  fa  pure  cenno  d'altra  consimile  0- 
pera  che  viene  quivi  invece  attribuita  al  P. 
Guglielmo  Della  VALLE,  convenlaale. 
Conlutazioiftu    della   dissertazione  del 

16 


242 

CON 

signor  ab.^  Gian  Vincenzo  Bolgeni 
-  U  possesso j  principio  fondamentale 
per  decìdere  i  casi  morali  -  indiriz- 
zata allo  stesso  illustre  dissertatore 
da  un  sacerdote  carmelitano  scalzo 
(Pradini  da  Vobarno  nella  Riviera 
di  Salò),   p^enezia,    i8i4j  port.  2, 
in-Q° 
Confutazione  della  Gazzetta  Ecclesia- 
stica   di    Firenze  de'  ly   novembre 
1780,  foglio  nuni.  20,  circa  un'o- 
peretta stampata  in  Roma  (di  mons.^ 
Giuseppe  Maria  Caraffa,  vescovo  di 
Mileto).  P^edij  Parere  d'un  teologo 
sulla    residenza    de*  Vescovi,    e  — 
Seconda  confutazione  ec. 
Confutazione  della  istoria  del  Governo 
Veneto  di  Amelot  de  la  Houssaye. 
Amsterdam    (  Venezia  ) ,    Mortier , 
1^69,  i'ol.   3 ,  in-S.^ 
ii.  ói  Gio.  Giacomo  Casanova,  che  per  quest'o- 
pera fu  tolto  Jairesilio,  a  cui  erasi  da  se  mede- 
simo condannato  dopo  la  sua  fuga  dai  Piomlti. 
Il  tomo  terzo  porta  il  titolo   di  Supplemento. 
Si  possono  consultare  le  sue  JMemorie ,  intorno 
alle  quali  conviene  avvertire,  che  nella  prima 
edizione  tedesca  su  cui  fu  falla  la  traduzione 
francese  (impressa  in  Parigi  nel  183S  e  seg.) 
il  mss.  originale  è  guasto  e  mutilato.  Veggasi 
anche  il  beli"  articolo    di  Bartolommeo  Gamba 
nella  Biogr.  eli  Tipaldo  {toni.  II,  pag.  38»). 

Confutazione  della  sentenza  portata 
in  seconda  istanza  nella  causa  be- 
neficiale Rossi  e  Inama.  Senz'anno 
e  stamp.  [Roveredo ,  per  il  3Iarche- 
sa?ii y    1^92)5  in-/[.^ 

Ne  è  autore  Carlo  Antonio  PiLAH. 

Confutazione  della  stampa  publicata 
per  la  Comunità  di  Povo  col  ti- 
tolo di  Difesa  del  diritto  che  le  com- 
pete d'avere  il  proprio  macello  (di 
Carlo  Antonio  Pjuati).  (F^icnna)  ^ 
1764.    Vedij  Difesa  del  diritto    ec. 

Confutazione  delle  annotazioni  criti- 
che tutte  e  singole,  apposte  da  un 
anonimo  in  lingua  volgare  ad  una 
logica  manoscritta  in  lingua  latina 
fatta  stampare  dallo  stesso  anonimo 
in  Lucca f    1763,    ed    attribuita   al 


CON 

signor  can."  Pier  Francesco  Peggi, 

dottore  collegiato  e  lettore"publico 

nello  studio  di  Bologna.  Ivi^  nella 

stamp.  del  Longhi,    J764,  ìVì-4-" 

A  quest'opera   va   congiunto  -  De  clisputntione 

ad   ti/oncs .  iìitroductio   ad  praxini  dispu- 

tatinnis  syllogisticm.  a  Se  il  suddetto  canon." 

>?  Pier  Francesco  Peggi  ,  dissimulò  d'essere  au- 

>»tore  della  Confutazione ,  dicendola  stesa  da 

»  chi  ]ier  debito^di  graiiludi  ne  verso  il  ])roprio 

«maestro  s'accinge  ascriverla,  nonfjdi.ssimulò 

ti  che  suo  fosse  questo  trattaiello  enunziandolo 

»5  nel  frontispizio  '^(Fanluzzi.  toni.  \ì,  pag.  328). 

Confutazione  delle  censure  fatte  ad 
alcune  coniedie  dell'abate  Pietro 
Chiari,  e  principalmente  aPFilosofo 
Veneziano  dall'autore  delle  istru- 
zioni per  il  teatro  comico  (di  Giam- 
battista Vicim).  Lucca j  1754?  ìn-^.^ 

Confutazione  dell'opuscolo  intitolato 
-  Cosa  contengono  i  documenti  della 
Cristiana  antidata  sulla.,  conj'essione 
auricolare. 

Dal  Ct:rniUm'^{Bd}l.\Poleniica)  se  ne  fa  autore 
l'abate  Luigi  Cuccagni;  ma  egli  s'inganna, 
non  essendo  di  lui,  ma  di  un  altro  collabo- 
ratore al  Giornale  Ecclesiastico  di\.Roma. 

Confutazione  dello  scritto  ])ublicato 
col  titolo  -  Il  feudo  die  la  Revma 
3/cnsa  di  Feltre  tiene  ne' cinque  Masi 
di  Castagnedo  ec.  (del  sac.^"  Dome- 
nico ToDEscHiiNi).  In  Jhgl.j  di  png- 
12.  Impresso  l'anno  1767,  dopo  il 
18  di  giugno.  7^e<r//j Feudo  (II)  j)rc- 
diale   ce.  —  Succinta  conferma   ec. 

Confutazione  di  alcuni  errori  del 
dottor  D.  Bernardino  Zanetti,  ec. 
Fedi^  ANTIMACO  FILALETE. 

Confutazione  di  ciò  che  l'autore  -  De 
Elrurice  Metropoli  -  ha  scritto  in- 
torno gli  antichi  CamertijCC.  Vedi, 
Esame  di  quanto  ha  scritto  l'ab.*^ 
Francesco   Mariani. 

Confutazione  di  due  libelli  diretti  con- 
tro il  Breve  -  Super  soliditatCj  -  l'uno 
intitolato  -  La  voce  della  verità  ec.j 
-l'altro-  Riflessioni  sopra  il  Breve 
del  Sommo  Pontefice  Pio  VJ,  in  cui 
si  condanna  il  libro  di  Ejbcl:  Che 


CON 

€oi;a  è  il  Papa?  (del  cai-J.^  Giacinto 
Geì\v[l).  [Roma) ,  '7'^9j  *'0^*  2,  m-^." 
Confiitazionfi  di   uno    scritto   intorno 
agli    antichi    Camerti    Umbri    (del 
P.  Filippo   Gameulm,  saccrd.*^  della 
Congr.*^  di  S.  Carlo   in  Camerino). 
Perugia,    1739,   in-^,^ 
Confutazione  d'uno  scritto  italiano  e 
francese    sparso    in   Germania    con 
questo  titolo  -  Quanto  sia  giusto  e 
com'enei'ole    che   Comacchio    si  con- 
seìvi  daW  Imperatore   pel    Duca  di 
3Iodenaj   che   uè    suo  vassallo   (di 
mons.^   Giusto    Fontanini).  Roma ^ 
171  I  ;  e  di  nuovo,  Francofone^  i  y  1 3. 
Vedi 3   Raccolta    di    lutto    ciò,    ec. 
N.  i3.° 
Confutazione  succiata  di  un  libro  in- 
titolato -  Trattato    dell'  autorità  del 
Papa  3  del  signor  De  Barigny^  -  o 
Lettera  del  signor  Priore  di  A.  al 
signor  Abate  di  I.    1788,  in-S.^ 
Nel    Giornale   Enciclopedico    Romano,   anno 
1791,  pag.  CO,  COSI  si   riferisce  questa  lettera 
-  Lettera  di  un  arciprete  di a  Monsi- 
gnor Vescoi'o  di su  la  Confutazione  suc- 
cinta di  un  libro  intitolato  :   Trattato  del- 
l'autorità del  Papa,  del  signor  di  Burigny, 
impresso  in  fienna  nel  1784  dal  Grnejer. 
La  lettera  è  del  signor  Pey,  c  la  traduzione  è 
di  monsignor  Brancadoro. 

Congetture  di  un  socio  etrusco  sopra 
una  calia    pajìiracca    dell'  archivio 
diplomatico.     Firenze  j     Cambia  gi  ^ 
178  r ,  m-4." 
La  prefazione  è  del  proposto  Ferdinando  Fossi, 
direttore   delP  Archivio    diplomatico.   Le   con- 
getture sono  delFavv."  Micliorotti  Maccio.m, 
professore  nelF Università   di   Pisa,   che  avuta 
per  poco  o  nulla  la  suddetta  carta,  trovata  in 
una  softitta,  inclusa  in  un  tubo  di  latta  ,  dagli 
eredi  del  senatore  Cosimo  Della  Rena,  la  fece 
interpretare   dalPah.''  Carlo  Petrai,  e  quindi 
la    offerse    al    Granduca   Leopoldo,    dal  quale 
ebbe  in  compenso  cento  zecchini;  e  finalmente, 
fattavi  r  illustrazione,  ebbe  un  aumento  straor- 
dinario di  provvigione  dalla  cassa  deir  Univer- 
sità di  Pisa. 
Congiura  (La)  delle  polveri ,   tragedia 
(del  conte  Agostino  Tana,  piemon- 
tese)   in    cinque   alti,    e    in    versi 


243 
CON 

sciolti.  Livorno,  stamperia  Falorni, 

1782,    7>J-8.° 

E  un  libro  che  si  può  contar  fra  i  rari ,  perchè 
r  autore  ne  ricuperò  gli  esemplari  eziandio  da- 
gli amici  pili  intimi. 

Congiure  (Le)  famose  contro  le  Re- 
publiche  di  Venezia  e  di  Genova, 
cioè  —  La  congiura  degli  Spagnuoli 
contra  la  Republica  di  Venezia  nel- 
l'anno M.  D.  C.XVIII.  (traduzione  dal 
francese  dell' opei'a  dell'abate  di 
Sak\t-Real).  —  La  congiura  del 
conte  Giovanni  Luigi  de'  Fiesclii 
contra  la  Republica  di  Genova  nel- 
l'anno  M.  D.  XLVJI.  (traduzione  me- 
desimamente dal  francese  dell'opera 
di  Gio.  Francesco  Paolo  De  Gondy, 
cardinale  di  Retz).  Colonia  (o  piut- 
tosto Giìwvra),  appo  Pietro  Del 
Martello s  1681,  in-i'ì.'\  ed  anche 
//j-4.°  pie. 

Congressi  (I)  degli  animali  —  Apo- 
loghi Cananei  con  appendice  arabo- 
greca  (del  P.Stefano  Baldassare, 
già  procuratore  generale  dell'ordine 
eremitano).   Napoli j    1837. 

Congresso  (II)  di  Citerà,  rr:  Dani 
niìiil  hahemus  majus  calamo  ludinnis 
(Phffid.,  Uh.  iy,fah,  l).=  (Del  conte 
Francesco  Alcmìotti). Napoli,  iy4^'y 
cà  Amsterdam,  i  746,  j/ì-8.".  edizione 
accresciuta.  Ed  in  séguito,  Postdam- 
mo,  nel  1751;  e  Parigi j  nel  lySG; 
e  di  nuovo,  Londra  {Italia),  1763, 
coU'aggiunta  del  Giudizio  cV Amore 
sopra  Pistesso  Congresso. 

Ci  è  ignoto  se  il  Giudizio  d' Amore  fosse  già 
staio  unito  alT  edizione  d'  Amsterdam.  Veg- 
gansi,  Jlta  dell'Algai-otti  ai'a?ifi  le  sue  o- 
pere,  e  Mazzuchelli,  toni.  I,  pag.  4«o. 

Congresso  (II)  di  Parnasso  (di  Ste- 
fano SciuGLiAGA,  raguseo).  Ferrara^, 
(piuttosto  Venezia),  per  Giuseppe 
Barbieri 3  in-S.° 

CONI  (Ippolito).  Fedi,  TELILAGO 
POSINFOCO. 

CONINGII  (Anthimi)  (Honorati  Fadri, 
soc.  Jesu).  Pulvis  peruvianus  febri- 
fugus  vindicatus,  Romce,  i655,m-8.° 


244 

CON 

Benché  il  P.  Fabre  fosse  oriundo  francese  ;  pure 
avendo  vissuto  molto  tempo  in  Roma,  ove  occu- 
pava la  carica  di  Penitenziere,  abLiamo  creduto 
di  poter  dargli  luogo  nel  presente  Dizionario. 
Fedi,  COPiNINGII  (  Hcrnianni),  sotto 
il  qual  nome  si  è  pure  nascosto  il  Fabre. 
Conjc'ctura  de  libiis  Imitalionis  Chri- 
sli  ,  eoriinique  anctoribus  (auctore 
Josepho    Maria    Suaresio).    Bomce, 
tjp.  Dragondelli,   i66S,  in-^." 
Conjugiis  (De)  ad  solius  rationis  iior- 

mam  exactis.   TicvUj   i^8i. 
Del  P.  Carlo  Antonio  Calvi. 
Conjuiatio  inita,  et  extincta  Neapoli 
anno  i  joi.  AìituerpicBj  typis  Jùan- 
nis  Tri/ih  (vel  potius  Neapoli),  1704, 

Una  storia  di  questa  congiura ,  conosciuta  col 
nome  del  Principe  di  Macchia,  fu  scritta  da 
Gio.  Battista  Vico,  ed  un'  altra  da  Giuseppe 
Macrino.  Non  essendo  stata  approvata  la  stampa 
d'amhcdue,  fu  incaricato  da!  Governo  lo  slesso 
censore  canonico  D.  Carlo  Majello  di  scriver 
la  presente  relazione ,  secondo  le  idee  allora 
dominanti.  A  torto  fu  creduta  da  alcuni  opera 
originale  francese  la  traduzione  anonima  fatta 
in  quella  lingua  col  titolo  di  Histoire  de  la 
Coìijuration  de  Naples  cniTOl.  Paris,  Gif- 
fart,  1706, /«-s.",  che  viene  dal  Soria  (^Me- 
morie storico-critiche ,  pag.  582)  e  dal  Giu- 
stiniani {Bibl.  storica,  pag.  16?)  attrihuita 
al  commend.'  gerosolimitano  Claudio  Viaìsy, 
ma  che  il  Barbier  vuole  d"un  sieur  Du  Perrier. 
Se  ne  riferisce  ima  versione  italiana  da  quei 
due  biografi  napoletani  ;  ma,  ignorandosene  Te- 
dizione,  può  sospettarsi  che  una  tale  versione 
sia  supposta,  e  che  in  quella  vece  si  tratti 
della  seguente  opera: 

La  congiura  succeduta  in  Napoli 
nel  settembre  del  1701.  Venezia 
(probabilmente  Napoli),  i  704 5  "2-8.° 

Va  premesso  un  avviso  dell'autore  al  lettore , 
dove  si  dice  che  il  suo  nome  poco  rilevava  a 
sapersi,  ma  che  in  un  trattato  che  stava  scri- 
vendo del  Paragone  tra  la  lingua  toscana 
colla  greca  e  con  la  latina,  ciascuno  ve  lo 
avrebbe  veduto  impresso.  Il  trattato  non  è 
più  comparso,  ed  ignorasi  tuttavia  lo  scrittore 
di  questa  storia. 

CONO  AMORGAMIA.  Fedi  ^  AMOR- 
GAMIA  CONO. 

Conoscenza  (Della)  dell'amore  di  no- 
stro Signor  Gesù  Cristo,  opera  del 


CON 

P.  Francesco  Nepvcu,  gesuita,  tra- 
dotta (dal  P.  Paolo  Segneri,  juniore). 
CONRADUS   (Joannes).  Josepho  Pozzi 
Jacobi    filio....  Jonnnes  Conradus 
Loliodengdovevius  Philosophus  Ba- 
tavus,  et  Socius    Gonsliladanensis. 
Ha^cc    Comiliim  j    1727. 
Questa  è  una  lettera  che  fingesi  scritta  al  Pozzi 
(del  quale    è   forse    fattura)    per   aver    conto 
deir  opera  che  si  era  publicata  da  Alessandro 
Macrliiaveili   circa   il  Diploma  Teodosiano.  A 
delta  lettera  rispose  il  Pozzi   con  un''ahra  da 
Bologna,  1720,  scritta,  come  si  desume,  per 
burlarsi  del  MacchiaveUi. 
CONSAGRATA  (H).  È    lo    stesso  che 

lo  STRADINO.  Fedi,  STRADINO. 
Consccrazione  (Nella)  della  nuova 
chiesa  cattedrale  di  Portogruaro, 
che  celebrasi  nel  giorno  4  agosto, 
stanze  (di  Pietro  Soletti)  dedicate 
all' avv."  Antonio  Spiga.  Treviso, 
y^ndreola,  iS33,  in-^.'^ 
Stanno  in  una  raccolta  falla  per  tale  solennità, 

ed  uscirono  anche  a  parte. 
Conseils  d'un  pére    à  son   fils   imités 
des  vers  que  iMui-et  a  écrits  en  latin 
pour  l'usage  de  son  neveu,  par  N. 
Fi'ancois  (De  Neuf-chÀteau).  Parme, 
imprimé  par  Bodoni,  i  Ho  i ,  in-S.'^gr. 
V'hanno  anche   imitazioni    italiane    e    tedesche. 
Le  italiane  sono  lavoro  delPab.*  Luigi  Richeri. 
Considera  li  onc  del  signor  Mesto  Bas- 
sobruti  da  Lanciano  intorno  all'oc- 
cultazione   insolita  et  incognita  di 
Marte  occorsa  l'anno  161 5,  osser- 
vata dal  signor  Bartolommeo  Pan- 
talonio Fenetia,  appresso  An- 
tonio  Turìni,    1616,  m-4-" 
La  dedicatoria  e  falla  dal  P.  Fr.  Bonaventura  Ca- 
PRJDOiM.  Ch'egli  poi  sia  autore  anche  di  que- 
sto opuscolo ,  il  deciderlo  non  è  facile. 
Considérations  d'un  Italien  sur  l'Ita- 
lie,  ou  Mémoires  sur  l'état  acluel 
des  lettres  et  des  arts  en  Italie,  etc. 
(par  l'abbé  Denina).  Berlin,  1796, 
m-8.° 
Quest'opera,  al  dire  di  Barbier,  era  stala  publi- 
cata  1  anno   antecedente   col  titolo  di  Guide 
Uttdraire,  etc. 
Considerazione    intorno    alla    pretesa 


245 


CON 

magia  postuma,  prosenlala  ai  su- 
premo DivcLtorio  di  Vienna  dal  si- 
gnor barone  van  Svvietcn,  archialro 
delle  Cesaree  INIacslà  e  prefelto  della 
loro  biblioteca,  dal  francese  nell'i- 
taliano recata  con  annotazioni  del 
traduttore  (cav.*^  Giuseppe  Valeriano 
VanxNetti).  Senza  nome  di  luogo  e 
di  stamp.  [Kcnczia),  ^'j^'J-,  in-'ò° 

Considerazioni  cristiane  per  tutti  i 
giorni  dell'anno,  con  gli  Evangeli 
di  tutte  le  domcniclie,  tradotte  dalla 
francese  nell'  italiana  favella  (dal  P. 
Francesco  pRAKCnt,  della  Congr.^ 
della  JMadre  di  Dio).  Venezia^  Ba- 
gìionij  1713,  voi.  4)  /«-12.";  e  di 
nuovo,  Bologna.,  pel  Longhij  i']^^. 

Male  a  proposito  il  Giornali'  de'  leti.  d'Italia 
dell'anno  171S  (co/.  XXI V^,  pag.  418)  attri- 
Jjuisce  la  presente  versione  ad  un  gesuita  luc- 
chese. 

Considerazioni  de'  quattro  Novissimi 
ec.  Parma,  fratelli  Gozzi ^  1797, 
in- 1 1  ° 

È  una  traduzione  italiana  fatta  dalFah.^  Gio.  Bat- 
tista Tartagm,  ex-gesuita,  d'un' operetta  spa- 
gnuola  del  P.  Sebastiano  IsQLlERUO^  gesuita. 

Considerazioni  di  N.  N.  (cav.^  de- 
mentino Vannetti)  al  chiarissimo  P. 
Antonio  Cesari  di  Verona,  intorno 
alla  lettera  dell'autore  del  prospetto 
de'  correnti  affari  d'  Europa  per 
l'anno  1794. -twccrt  {Trento),  1795, 
m-8.° 

Considerazioni  filosofiche  e  teologiche 
(del  sac,''  D.  Nicola  Giovanelli)  in- 
torno all'opera  intitolata  -  jS^^j^'o^ì^o- 
lilici,  a  sia  Civile  corso  delle  nazioni. 
ISapolij   Orsino,    1793,  in-S.° 

Considerazioni  intorno  all'acqua  fred- 
da, d' un  dottore  in  medicina  del- 
l' almo  Collegio  della  città  di  Ra- 
venna (Ruggiero  Caldi).  F^enezittj 
ZanCj    1736,  in~ii.° 

Trovansi  nel  toni.  XIII,  pag.  37,  degli  Opuscoli 
Calogcrani,  ove  nel  tom.  XXV  contenente 
r indice   se  ne  manifesta  Y  autore. 

Considerazioni,  per  le  quali  mediante 
la  grazia  di  Dio  l'anima  può  per- 


CON 


venire  al   dispregio  delle   cose  ter- 
rene ed  all'amor  delle  celestiali,  di 
S.  Bernardino  Albizzeschi  da  Siena. 
Lucca,  Paci j    1686,  in-ii.^ 
a  Diede  in  luce  questo  opuscolo  il  P.  Gio.  Fran- 
»  Cesco  Vanm,  della  conip."  di  Gesù,  ancorché 
»5non  si  legga    in  verun    luogo   il  suo  nome, 
»»  ma  bensì  cpielio  di  Domenico  Vanni  suo  fra- 
"tello,  che   al  cav."*  Amadeo   Summiniati  de- 
j)  dicollo  '5  (Cinelli,  tom.  \,  pag.  21-22). 
Considerazioni     religiose    e    cristiane 
per   tutte    le    domeniche,    ferie    ed 
altre     solennità     dell'  anno.     Parte 
prima  e  seconda  (del  reggente  Gio. 
Nicola  Chiesa,  eremitano).  Napoli j 

'^^^'  .  ...... 

Considerazioni   sopra  i   principali  mi- 
ster]   della   vita,    passione  e  risur- 
rezione di   Cristo  ec.    Milano _,  per 
Giuseppe  3Iazzuchelli,  1761,  in- 1  2.° 
Nel    frontispizio    si    dicono   fatte  e  scritte    da 
una  Serva  del  Signore  morta  in  questi  ul- 
timi tempi,  cioè    da  Antonia  Catarina  Mayer, 
tedesca,  accasata  in  Pavia;  fra  gli  scritti  della 
cpiale  furono  esse  trovate.  Ma  appena  uscitene 
alcune  copie,  e  conosciuto  che  erano  impresse 
col  titolo  di  Meditazioni ,  state   antecedente- 
mente publicate  varie  volte  come  opera  di  Vin- 
cenzio  Bri'NI,    riminese,    scrittore   del  secolo 
XVI,  fu  cangiato  il  frontispizio   suddetto,  re- 
stituendole al  loro  vero  autore. 
Considerazioni   sopra   i  varii  sensi  dei 
Profeti  ,  con    un  saggio  di  spiega- 
zione di  Gioele,  T^eneziaj  per  Giu- 
seppe Picotti  j  editore  e  stanipatoj'ej 

L'autore,  che  è  D.  Giuseppe  Maria  PcJATl,  ex-be- 
nedettino, nel  proemio  ci  fi  sapere  «  che  per 
«non  trascorrere  inutilmente  gli  ultimi  avanzi 
»  della  decrepita  età  sua  ....  halle  ristrette. . . 
»per  gF ingenui  studenti  di  Teologia  che.... 
jj  danno  opera  alla  Ermeneutica  Sacra  ». 
Considerazioni    sopi'a    il    Demofoonte 
{dramma  di  BIetjstasio),   ly^S, 
m-8.*^ 
Apostolo  Zeno  neWe  Lettere ,  tom.  Ili,  pag.  so, 
dice  che  ne  crede  autore  uno  de^  suoi  amici, 
ma  jiol  nomina. 
Considerazioni    (del  marc.*^   Giovanni 
Orsi,  bolognese)    sopra    il    famoso 
libro    francese  intitolato  -  La  ma- 
nière de  bien  penser  dans  Ics  ouvrages 


240 

CON 

(V esprit  eie.  Bologna j  Pisani ^  i^oS, 

L'autore  franCL'sc  e  il  1'.  Domcniro  Bol'HOL'RS, 
gesuita. 

Considerazioni  sopia  la  Icllcra  del- 
l'ab.*^  Winkelmann  intorno  alle  sco- 
perte d'Ercolano.  Senza  veruna  nota 
(ma  J\afJoh\,    1764),  m-8.° 

Non  e  deir abate  Zarilli,  rome  sì  credette,  ma 
del  marc'  Berardo  Galiam. 

Considerazioni  sopra  la  nobiltà,  ec. 
J^edi i  Anima  (  L')  in  traccia  ec, 
N.  5." 

Considerazioni  (del  dott.*^  Domenico 
Vandelli)  sopra  la  notizia  degli  Aca- 
demici  Lincei,  scritta  dal  sig.  Gio- 
vanni Bianchi ,  e  premessa  all'opera 
di  Fabio  Colonna,  intitolata  Phj- 
tobasanos,  ristampata  in  Firenze  nel 
1744'  Modena  j  per  Bartolomineo 
Solianij    1744?  i"-4'" 

Considerazioni  sopra  la  vita  della  ve- 
nerabile madre  donna  Orsola  Be- 
nincasa,  distribuite  in  nove  giorni 
per  eccitare  la  divozione  delle  sue 
monache  (del  P.  D.  Francesco  Ma- 
ria Maggio,  palermitano).  jXapolij 
appresso  Novello  De  BoniSj  1662; 
e  in  Palermo  j  appresso  il  Bua  e  il 
Camagnaj    1668,   /«-8. 

Considerazioni  sopra  le  sensazioni,  del 
signor  abate  Rossignoli ,  tradotte 
dal  francese  (per  opera  del  conte 
Giovanni  Dal  Pozzo).  F^eronaj  stam- 
peria Moroni j    17745  "i-8-° 

Considerazioni  storico-politiche  sopra 
i  doveri  di  chi  è  destinato  al  governo 
de' popoli:  a  Sua  Eccell.^  il  signor 
Andrea  Dolfìn,  con  un'appendice 
sopra  l'armonia  delle  due  potestadi 
ecclesiastica  e  civile.  Venezia^  Zatta, 
1766,  m-8.° 

La  dedica  è  sottoscritta  colle  sigle  M.  A.  R.  (Me- 
doro Ambrogio  Rossi) ,  tra  gli  Arcadi  di  Roma 
JRosemodriso ,  e  tra  i  Planomaci  di  Venezia 
Filomaco. 

Considerazioni  (del  P.  Giuseppe  Ma- 
ria Tabaglio  ,  domenicano)  su  la 
scrittura  intitolata  -Riflessioni  sopra 


CON 

la  eausa  della   Cina  dopo  venuto  in 
Europa  il  decreto  dell' emineìitiss.f^  di 
Townon    {Roma),  «709,  in-/\.° 
I  PP.  Quclifed  Eciiarl  {Script.  Ord.  Prced.,  tom. 
II,  pag.  787)  assicurano  essere  autore  di  que- 
ste Considerazioni  il  suddetto  P.  Tabaglio,  pia- 
centino, ed  il  nome  di  lui   sta   scritto  nell'e- 
semplare  esistente  in  Brera;  non  così  il  mar- 
chese Luccliesini  {Memorie  per  sen'ire  alla 
Storia  Ictt.  di  Lucca,  tom.  Il , pag.  32«)  che 
le  vuole  produzione  dell' ab.*^  Gio.  Jacopo  Fa- 
tinelli,  lucchese. 
Considerazioni  sugli  avvenimenti  po- 
litici e  militari  dell'anno  18  12.  Mi- 
lano j   Fusij    I  8  I  3 ,  in-8° 
Colle  sigle  N.  B.  (Nicolò  Bettoli). 
Considerazioni  sul  miglioramento  del- 
l'arte militare  in  Italia  (di  Gregorio 
Mcscari).  Napoli j  nella  stamp.  Per- 
gerianaj    1806,  in-S.° 
Considerazioni    sul    nuovo   sinodo  di 
Fistoja  e  Prato,  fatte  da  un  Par- 
roco della  stessa  diocesi  (di  D.  Giu- 
seppe Isotta,  di  Grano,  diocesi  di 
Novara  e  curato  di  Villa-Lesa   sul 
lago  Maggiore).    1790. 
Considerazioni    sulle    compagnie,  so- 
cietà e  maestrati  delle  arti  e  de' me- 
stieri,  opera   tradotta  dal  francese. 
T'^enezia,  Bassaglia,    1769,  m-8.° 
L'  originale   francese    fu    composto    da   Simone 
Cliqcot-Blervaciie,  sotto  gli  occhi  e  coi  con- 
sigli di  monsieur  De  Gct'RMAI. 
Considerazioni   teologiche  e  politiche 
fatte  a  prò  degli  editti  di  S.  M,  C. 
intorno  alle    rendite    ecclesiastiche 
del  Regno  di  Napoli.  Parte  prima. 
Napoli,    1707.  —  Parte    seconda, 
Ivi,    1708. 
L'autore    è    Costantino    Grimaldi,    napoletano. 
Scrissero  pure  a  prò  di  tali  editti   il  reggente 
Gaetano  Argenti  e  Tavv."  Alessandro  Rizzardi. 
Tutte  queste   opere   risguardanli  tale   contro- 
versia furono  coniiannate  dalla  Corte  Romana, 
e  poste  all'Indice  de' libri  proibiti.  Si  consulti 
Giustiniani  {Scritt.  legali  del  regiìo  di  Napoli, 
tom.  I,  pag.  81  :  tom.  II,  pag-  136:  tom.  Ili, 
pag  09). 
p^edi,  Re  (De)  beneficiaria  ec.  — 
SERRA  D'ISCIA.    —    Risposta    alla 
lettera    apologetica    di     Benedetto 
Aletino,  ec. 


247 


CON 

Consigli    (I)    (Iella    Sapienza,  ovvero 
j-accolla  delle  niassiiiie  di  Salomone 
le  [)iù  necessarie  all'uomo  per  di- 
rigersi   saviamente  ,  con  riflessioni 
sopra    queste    massime.    Opera    {di 
nions.^  De  la  Chambre)  trasportata 
dalla   lingua    francese    nell' italiana 
(  per  cura  di  Apostolo   Zeno).    Kc- 
ncziaf  presso  Domenico  Vah'aseiìsCj 
iyo3,  in-^P 
La  liaiìuzione   dell'' antcredenle    edizione   di  Fi- 
renze AA  m^Q   fu  fatta  dal  P.  Francesco  Maria 
Casim,  poi  cardinale. 

Consigli  (I)  di  un  padre  a'  suoi  fi- 
gliuoli sopra  diversi  stati  della  vita, 
del  signor  abate  Scussault,  consi- 
gliere del  Parlamento,  tradotti  dal 
francese  da  un  personaggio  di  qua- 
lità (conte  Camillo  Boccadiferro, 
senatore  bolognese),  e  da  un  suo 
confidente  al  medesimo  traduttore 
dedicati.  Bologna j    inni. 

Consiglio  di  alcuni  vescovi  congregati 
in  Bologna  dato  a  Papa  Paolo  per 
lo  stabilimento  della  Chiesa  Roma- 
na: trovato  in  palazzo  dopo  la  morte 
di  Sua  Santità.  Di  Bologna  XX  di 
agosto   nel    iMDXLVlIII.   In-'ò.^  pie. 

Opuscolo  registralo  dal  Gesnero  fra  gli  scritti  di 
Pietro  Paolo  Vergehio. 

Consiglio  (II)  di  Giove  nell'imeneo 
di  Napoleone,  epitalamio.  —  La 
stella  natalizia  di  Napoleone,  dis- 
corso. —  Napoleone  padre,  sermone 
pronunciato  il  di  3  febbrajo  i8i  i, 
])el  felice  nascimento  di  S.  M.  il 
Re  di  Roma  ( dell' ab.^'  Giovanni 
RuDo).   Senza  luogo  ed  anno,  in-l\.° 

Consilium  delectorum  Cardinalium 
et  aliorum  Prajlatorum  de  emen- 
danda  ecclesia  S.  D.  N.  P.  Pauli 
III,  ipso  jubente,  conscriptum  et 
exhibitum.  RomcBj  typis  Ani.  Bladij 
i538,  m-4.° 

Lcggesi  anche  nella  Raccolta  de'  Concila  di 
Pietro  Crabbe  stampata  1"  anno  1381.  Paolo 
III  ])er  ovviare  ai  principali  tlisordini  del  Cri- 
stianesimo coi  più  atti  ed  efficaci  rimedj , 
destinò   una    Con"re::fazione  di  nove  fra  car- 


CON 


dinali  e  prelati.  I  personaggi  illustri,  che  la 
formavano,  erano,  de'  cardinali:  Giampiero 
Carafa,  Regiiialdo  Polo,  deputali  principali, 
Gaspare  Contarini  e  Jacopo  Sadolelo  ;  dei 
prelati:  Tommaso  Emilio  Badia  da  Modena, 
domenicano,  generale  del  suo  ordine;  Gregorio 
Cortese ,  abate  benedettino  di  S.  Giorgio  di 
Venezia;  Federigo  Fregoso,  arcivescovo  di  Sa- 
lerno; Giammaiteo  Giberti,  liglio  naturale  di 
Francesco  Giberti,  genovese,  poi  vescovo  di 
Verona;  e  (ìirolamo  Aleaiulro,  arcivescovo  di 
Brindisi.  A  pie  della  scrittura,  che  fu  stampata 
a  pochi  esemplari,  trovansi  i  nomi  de"  suddetti 
personaggi;  ma  non  si  dice  chi  Tabbia  stesa. 
I  PP.  Quelif  ed  Echard  pretesero  che  fosse  il 
sopra  nominalo  Tommaso  Emilio  Badia,  do- 
menicano; ma  il  P.  Bartolommeo  Carrara  {fila 
di  Paolo  If-^)  riferisce  che  fu  il  cardinale 
Carafa,  poi  Papa  col  nome  di  Paolo  IV,  ri- 
trovandosi lo  scritto  originale  fra  gli  autograli 
di  lui ,  esistenti  nel  collegio  dei  Teatini  di  S. 
Paolo  in  Napoli.  I  novatori  di  cpiel  tempo 
sparsero  che  lo  stesso  cardinale  Carafa  ,  di- 
ventato Papa ,  fece  porre  ali"  Indice  il  pre- 
sente libro;  ma  ciò  non  può  riguardare  che 
r  edizione  con  una  lettera  dell'eretico  Gio- 
vanni Sturmio ,  falla  cjuasi  subito  dopo  la 
prima,  cio'e  nelF  anno  stesso  is."8.  Lo  Stur- 
mio ,  al  dire  del  P.  Carrara ,  potè  avere  clan- 
destinameule  i  fogli  dell'  opera  mentre  co- 
piavansi  o  stampavansi  in  Roma.  Forse  il  co- 
nosciuto fanatismo  del  biografo  di  Paolo  IV 
potrebbe  rendere  dubiosa  cpiesf  ultima  as- 
serzione, se  non  sembrasse  confermata  dal- 
l'Indice  de' libri  proibiti  publicato  in  Roma 
per  ordine  di  Benedetto  XIV,  ove  cpicst'opera 
viene  notala  -  Consilium  de  eniendanda  Ec- 
clesia. Cam  nods ,  vel  Prnifatioìnhus  Hce- 
reticorum.  Ma  è  da  osservarsi  l'aggiunta  Ciini 
notis,  i>el  FnK/'ationibus  Hcereticonan,  che 
determina  quale  sia  il  libro  vietato,  e  toglie 
di  mezzo  il  dubio  che  il  Carafa,  divenuto 
Papa,  avesse  proibita  l'opera  stessa  in  cui  egli 
ebbe  parie. 

Consilium  Gregorio  XVexhibituni  de 
adhortando     Maximiliano    Bavariss 
duce   ad  petendam  confirmationcm 
dignitatis  electoralis  a  Sede  Aposto- 
lica, trienni j    i623,  ?/ì-4-" 
Fu  ristampato  nello  slesso  anno  con  cpicsl'altro  ti- 
tolo -  Consilium  Gregorio  X/^,  exliibituni  cum 
prcefatione   et  censura  J.  G.  V.  Lag.  Rat., 
1G25. -Il  Piaccio  {T/icatr.  anon.,  pag.  122), 
appoggialo  a  quanto  scrisse  il  Colomcsio,  fece 
autore  non  meno  della  prefazione  e  della  cen- 
sura, che  del  medesimo  Consiglio.  Gio.  Ge- 
rardo Vossio .  credendo  che  si  fosse  egli  co- 


248 

CON 

pei'to  soUo  le  mentovate  lettere  iniziali.  Ma  fu- 
rono i  (ielli  scrittori    riconvcnuli  dal    Freylag 
( Cai.  libr.  variar. , pag.  lì  A.  edit.  tcrtia), il  f[uale 
scoperse  che  autore    del  libro  è   Michele  Lo- 
NIGO.  da  Esle,  e  che  del  VossiO  non  sono  che 
la  prefazione  e  la  censura.  Il  Lo.MGO  è  poi  an- 
che autore  degli  Apìiorisini  de  stata  ecclesiciì 
restaurando ,    che  .  uuilaniente  al   mentovalo 
Consiglio,  il  medesimo  Vossio  diede  alla  luce. 
Furono  inseriti  questi  due  libretti  nel  toni.  IV 
delle  opere  dello  stesso  Vossio. 
Cousilium   in   causa   testamenti   Guil- 
lelnii    de   Berrovis    (auctore  Theo- 
tlosio  VALVASsoRr,  clei'.  reg.   tlieat.). 
Bergoniij  apud  Marc.  Ant.  Rubeanìj 
in-^°  {verso  la  mela  del  sec.  XFll). 
Consilium  Juris  prò  veiilate  in  pun- 
cto  honoris  et  duelli   iuter  doctores 
D.  Innocentiuin  Valcntinum  et  doc- 
torem  Jo.  Andream  Monegliain  nie- 
dicos  in  civitate  Florentiae,  RomcBj 
typis  Jacohi  Dragondellij  in-^.° 
Gregorio  Leti  {Ital.  Rcgn.,  part.  Ili,  pag.  407 
e  408),  che  riferisce  questo  libro,  tralasciò  di 
farcene  noto  lo  scrittore;  ma  il  Piaccio  (T/icafr. 
anon.,  tom.  I,  pag.  208,  ?ium.  924),  dopo  di 
aver  detto   che   il  Normanno   credette  che  ne 
potesse  essere  autore  il  medesimo  Moneglia, 
soggiunge  che  inclina  piuttosto  a  crederne  au- 
tore il  dott."  Valentini;  ancorché  si  prolesti  di 
non  aver  veduto  T opera,  dalla  cui  lettura  forse 
sarebbe  venuto  in  cognizione  chi  dei  due  ve- 
ramente la  dettasse. 
Fedij  MELEAGRO    (Giannedino). 
Consilium    quorundam    episcoporum 
Bononise    congregatorum    quod  de 
ratione  stabiliendce  romau,x  ecclesice 
Julio  III   P.   M.  datum  est,  aucto- 
ribus  Thoma   Stella,   Ant.  Helio  et 
Gerliardo  Busdrago  (seu  potius  Pe- 
tro  Paulo  Vergerio).  //ì-4-" 
Ristampalo  nel  primo  ed  unico  tomo  delle  opere 
del  suddetto  Vergerlo,  Ad^'ersus   Papatuni, 
impresse  in  Tubinga  Tanno  1303,  in-4.",  senza 
i  nomi  degli   autori  qui   sopra   indicati;   e   di 
nuovo  rmWAppcndix   ad  fascicidwn  rerum 
expctendarum  et  Jìigicndariun  auctore  de 
Browìi.  LondiìH,  icoo,  infoi,  jùc.  Crediamo 
che  questo  scritto  sia  uscito  la  prima  volta  in 
italiano. 
Fedì,  BONINI  (Bonino  De'). 
Consolatorie  di  diversi  autori  nuova- 
mente raccolte,  e  da  chi  le  raccolse 


CON 

divolamente  consecrate  a  Galeotto 
Pico,  conte  della  Mirandola  e  cav.*^ 
di   S.  Michele.  Venezia,  al  segno  del 
Pozzo    {per    Andrea   Arra>abenc  ) , 
i55o  ,  iii-H." 
Composte  dal  solo  Ortensio  Landi. 
Cuiisolazione  (La)  degli  infermi  amici 
di    Dio    (del     prO{)Osto    Morcelli  ). 
Brescia^    FaUotii  e   Spinelli ^    1 8  i  5 , 
in-\i.^  Fedi jTvìàuo  per  la  festa  ec. 
Consolazione  della  niente  causata  dal 
buon   metodo   di   vivere   in  Venezia 
nel   preteso   interdetto   di   Paolo  V, 
svegliato    da    Fra    Paolo,    servita, 
consultore  di   Stato. 
Questo  originale  italiano  d'' un' opera  falsamente 
attribuita  a  Fra  Paolo  Sarpi,  servita,  sta  a  canto 
della  versione  francese  stampata  à  la  Haye , 
1721,  in  2  voi.,  in-i^.°,  col  \\{(Ao-  Droits  des 
Som'erains  défendus  conlre  les  excommuni- 
cations  et  les  interdits  des  Papes.  -  Nell'e- 
chzione  di  tutte  le  opere  del  Sarpi  impressa  in 
Ferona ,  da  Marco  Moroni ,  colla  finta  data 
A\  Hclmstat,  si  è  alterato  il  rammentato  fron- 
tispizio, e  si  è  anche  malamente  divisa  l'opera, 
ponendo  prima  ciò  che  andava  posto  dopo. 
Consolazione  (La)  delle  anime  afflitte. 
Opera  scritta  in  francese  dal  P.  Ste- 
fano   Binet  della    comp.^  di  Gesù, 
e  tradotta  dal   francese  in  vulgare 
(dal  P.  Giuseppe  Fozio,  d<;lla  me- 
desima conip.").  Roma,  Corbelletti , 
i635;  e  di  nuovo,  3Iilano,  Ghisolfi, 

Consolazione  e  ricreazione  spirituale 
per  gl'infermi  e  persone  afflitte  in 
forma  di  dialogo,  del  M.  R.  P.  Ste- 
fano Binet  in  lingua  francese,  tras- 
portato nell'italiana  da  un  Padre 
della  medesima  comp."  (P.  Antonio 
A^TOiMOTTi,  gesuita,  milanese).  To- 
rinOj  ver  Doni.  2 ari/io,  1626;  e  di 
nuovo,  Roma,  1634?  sempre  z/i-i  2." 
Tace  di  questo  scrittore  TArgelati  nella  sua  Bibl. 

Script.  Mcdiolanensiuni. 
Consors  Paterni  luminis,  etc. 
Principio  d'inno  attribuito  a  S.  Ambrogio,  che s] 
recita  a  mattutino  per  la  feria  terza  ;  e  che  venne 
posto  fra  le  sue  opere  dai  PP.  Maurini:  è  il 
medesimo  che  l'antico  riportato  AaW Innario 
Tomasiano  senza  alcuna  mutazione  di  parole. 


240 


COxN 

Conspcctus  uovffi  S.  isiJori  opcnim 
editionis,  qnam  parai  F.  A.  Z.  (Fraii- 
ciscus  Ant.  Zaccaria).  Kenetiis  ^  ex 
typ.   Rciiioudini ,    1780,   in-^.^ 

CONSTANTE  (P.  D.  Vittorio),  cano- 
nico regolare.  Il  cigno  moribondo 
al  fiume  di  cinque  foci,  ovvero 
r  anima  innamorata  alle  cinque 
piaghe  del  Crocefisso.  JSapoli,  De 
Bonis  ,    1672,  in- 1  y ." 

Si  nascomle  sotto  il  nome  surriferito  il  frale  Gio. 
l'aolo  Dell" Epifania,  carmelitano  scalzo. 

CO>'STA^TIS  (Antonii),  defensio  doc- 
ili n»  veteris  et  Apostoliche  de  sa- 
crosancto   Encharistioe  Sacramento. 

Ne  è  autore,  secondo  riferisce  il  Teissier  (f/og. 
dcs  hommes  savans .  part.  I .  pag.  20"),  Pietro 
Martire  Vermiglio,  liorenliuo ,  copertosi  sotto 
il  riportato     Unto   nome. 

Constitutiones  et  decreta  condita  in 
provinciali  Svnodo  Mediolanensi 
sub  illustrissiinf)  et  reverend.  D. 
Carolo  Eorroma30  S.  R.  E.  ,tit.  S. 
Praxedis,  Presbytero  Cardinali  et 
Sanctce  Sedis  Apostolica^  per  uni- 
versam  Italiani  legato  de  latere,  Ar- 
cbieniscopo  ?»Iediolani.  Ibidem,  apitd 
Pontios  frntres,    1  566. 

Questo  è  il  primo  Concilio  milanese  da  S.  Carlo 
celebrato  nel  iSGo;  e  gli  atti  e  i  decreti  per 
ordine  del  Santo  furono  distesi  da  Giulio  Pog- 
giano, come  dimostrò  il  P.  Lagomarsini  nella 
di  lui  vita. 

Constituliones  et  exercilia  spiritualia 
Clericorum  Soecularium  in  com- 
mune  viventium  (auctore  Barili, 
Holtzhal'Ser).  Roincejtjp.  Valica- 
ìiisj    1684,  "^-8.*' 

Constitutiones  Urbana:;  Frat.  Mi:i. 
Convenlualiuni.  HoiiicVj  apiid  luip. 

C  amerai.,    1628. 

Quattro  religiosi  furono  deputati  alla  compila- 
zione di  queste  costituzioni;  ma  più  di  tutti  vi 
lavorò  il  P.  Marco  MOACHIO  da  Modena,  mi- 
nore conventuale.  Furono  dette  Uiinince ,  per- 
chè approvate  da  Urbano  Vili. 

Conslilutionum,  seu  Jurium  Fcuda- 
lium.  libri  qualuor. 

Trovansi  questi  libri  de  Feiidis  stampati  nel 
Corpus  Juris  civilisj  ed  il  primo  è  senza 
nome  del  compilatore.  Però  venne  da  taluni 


co\ 


attribuito  ad  Uberto  DallORTO.  gmreconsullo, 
milanese,  e  da  altri  a  Gerardo  Cacapisti,  o 
Cagapisti,  milanese  esso  pure  e  giureconsulto. 
Ma  il  Cujacio  ne"  suoi  Commcntairu  a  questi 
libri ,  da  esso  riordinati  (Jacobi  Cujacii  Oper., 
Pars  prior,  tom.  Il,  f^cnetiis,  Storti,  I7SS, 
pag.  1065-G4),  lo  ascrive  a  Gerardo,  ch'egli 
risolutamente  cognomina  Negro,  e  ne  dà  per 
ragione  il  trovarsi  nel  medesimo  opinioni  le 
quali  non  piacquero  ad  Uberto  DalTOrto,  e 
che  nel  lib.  If^,  tit.  G5  e  Gtì,  sono  dette  di 
Gerardo.  Seguita  poi  notando  di  non  poter  ne- 
gare che  i  libri  //  e  ///  siano  di  Oberlo,  0 
che  il  //^  è  formato  di  brani  presi  da  varii 
ed  incerti  scrittori.  Coli"  autorità  del  Cujacio 
anche  il  PicineUi  (Jteii.  de' letler.  mil..  pag. 
25o)  attribuisce  a  Gerardo  Negro  il  Uh.  I  de 
Feudis.  Se  non  che  V  Argelati  {Bibl.  Script. 
Mediai.,  tom.  I,  part.  Il,  col.  231-32),  se- 
guendo ilPanciroli,  che,  fra  i  convenuti  nel- 
l'anno 1134  alla  famosa  Dieta  di  Roncaglia,  an- 
novera Obertus  ab  Horto  Feudorum  atictor 
celeberrimus  et  Gerardus  Cacapisti  et  ipse 
in  Feudis  clarus  {De  Ci.  Leg.  Interpr.,  lib. 
II,  cnp.  XIV) ,  scrive  d'ignorare  donde  il  Pi- 
cineUi abbia  preso  quel  cognome  di  Negro  y 
assegnato  a  Gerardo,  in  vece  di  Cacopisto , 
a  come,  die' egli,  da  per  tutto  è  chiamato, 
»»  quando  non  fosse  da  Ottone  di  Frisinga,  » 
poiché  questi  {De  gest.  Fridcr.,  lib.  II,  cap. 
XII)  racconta  che  nella  Dieta  di  Roncaglia  i 
Consoli  di  Como  e  di  Lodi  fecero  lamenti  sul- 
l'alterigia de"  milanesi,  prcesentibus  duobus 
consulibus  ejusdem  civitatis,  Obcrto  de  Orto 
et  Gerardo  Jigro.  Ed  anche  il  Giulini  {Meni, 
di  Mdano,  part.  IX,  pag.  173  e  seg.),  che 
piìi  volte  nel  Catalogo  de"  ConsoU  th  .Milano 
annovera  Girardo  Cagapisto,  nel  novembre 
deiranno  1134  registra  Gherardo  Nigro.  Vo- 
trebbe  dunque  risolversi  che  Gerardo  abbia 
avuto  i  due  cognomi  di  Negri  e  di  Cacapisti 
o  Cagapisti,  e  che  ora  col  primo,  ora  col 
secondo  sia  stalo  indicato.  I  Monaci  cisterciensi 
di  fatto  neir  undecima  delle  loro  Dissertazioni 
delle  antichità  Longobardico-M danesi  {voi. 
II,  pag.  77)  asseriscono  che  Gerardo  indetto 
da  alcuni  dei  Negki,  e  da  altri  C.-t-^  -j  pi  sto. 
Il  conte  Sclopis  {Star,  della  Legislaz.  ital, 
Torino ,  1840 ,  voi.  I ,  pag.  87)  sciùve  :  u  Ghe- 
jjrardo  il  nero,  detto  anche  Capagisti,  ed  0- 
»  berlo  DeirOrto  furono  i  primi  compilatori 
55  di  questa  collezione  (  dei  Feudi  ) '>.  E  si  noti 
quest"  altro  cangiamento  del  nome  in  Capa- 
gisti,  eh' è  il  modo  col  quale  è  riportato  nel 
libro  //  delle  Consuetudini  Feudah,  come  si 
leggono  nel  Corpus  Juris,  tit.  23  e  28.  I 
quali  luoghi  allegando  il  Giulini  {Meni.,  part. 
iX,  pag.   G2),    corregga:  <«   più    giustamente 

16* 


250 


CON 


Cagapisti  ".  Il  Cujacio,  nel  suo  riordinamento, 
a  questo  luogo  tralascia  i  cognomi,  ponendo 
solo:  Oberli  et  Gerardi  (Op.,  pars  prior, 
toììi.  Il ,  pag.  1141-142).  Forse  quindi  il  Negro 
fu  soprannome ,  come  (  guardando  alla  maniera 
con  che  lo  scrive)  sembra  essere  opinione  del 
conte  Sclopis;  e  forse  Gerardo  e  chi  parlò  di 
lui  lo  preferirono  alcuna  volta,  e  principal- 
mente in  queir  occasione  solenne  della  Dieta 
di  Roncaglia,  al  vero  cognome,  per  impedire 
che  questo  porgesse  ai  beffardi  materia  di  riso. 

Consulta  di  N. ,  parigino  (Giacomo 
Leschassier,  avvocato)  intorno  alla 
controversia  tra  la  Santità  di  Paolo 
V  e  la  serenissima  Republica  di  Ve- 
nezia, traduzione  dal  latino  nella 
lingua  italiana.  Padovaj  1607,  "^"4-° 

Consulta  di  ventiduc  avvocati  al  Par- 
lamento di  Parigi,  ec,  dove  si  esa- 
mina se  i  deputati  politici  d'Har- 
]em  debbano  dirsi  giudici  compe- 
tenti per  decidere  che  il  signor 
Vandyk  sia  o  non  sia  membro 
della  Chiesa  Cattolica  Romana,  ec. 
(traduzione  con  note  del  P.  Mar- 
tino Natali,  prof.^  nell'Università 
di  Pavia).  Pavidj  i  789,  m-8.° 

Consulta  sopra  le  pretensioni  de'  Fer- 
mieri  generali  di  Modena  in  con- 
corso del  diritto  di  guerra  (del  conte 
Beltrame  Cristiani). 

Consultatio  de  Cingulana  Ecclesia  in 
Piceno  antiquis  honoribus  cathedra^ 
episcopalis  restituenda  (auctore  In- 
sto   FoiNTANlNl).    RoinOBj    tjp.    lì.     C. 

A.j,    1725,   in-^.° 

Consultazione  teologico-morale:  se  chi 
interviene  per  necessità  ai  teatri  pu- 
blici  vi  possa  intervenire  lecita- 
mente, e  in  qual  maniera  («li  Pier 
Francesco  Foggini).  RoinUj  Paglia- 
vini,    1754  5  in-\  iP 

Consulti  medici  del  dottore  Giuseppe 
Del  Papa.  Romaj  Sah'ionij  174^, 
^'ol.   4,  m-4.° 

Edizione  più  compiuta  delf  antecedente  del  1733, 
procurala  ed  assistita,  del  pari  che  quella,  da 
mons."  BOTTARI,  di  cui  sono  lavoro  Felogio  e  la 
prefazione. 

Contadini  (I).  La  felicità  publica  con- 


CON 

fiiderata  nei  coltivatori  di  terre  pro- 
prie (dell' ex-regolare  Giambattista 
Vasco,  piemontese).  ZJ/c^t/a^  '7^9? 
in-^:' 
CONTARINI  (Card.  Gaspare).  Quattro 
lettere  di  mons.^  ec.  Fiorenza,  Tor- 
ventino,  i558,  iii-%.^ 
La  terza  lettera  di  Vinegia ,  a  Xf"I  di  giugno 
1353,   non    è    del    Contarini ,  siccome    dimo- 
strò il  card.^  Quirini  {Prefuz.   alla    vita  del 
Contarini  scritta  da  mons.'  Beccatelli ,  pag. 
XXXV  e  scg.);  il  quale  dimostrò  puranco    con 
probabilissime    congetture  essere   stata  scritta 
da  Marcantonio  Flamlmo. 
CONTARINUS     (  Hieronymus).     Com- 
mentarla  illustrissimi  ac  reverend. 
D.    Hieronymi   Contarini    Episcopi 
Justinopolitani   in  orationem  donii- 
nicam   feliciter   incipiunt.    Fenetiis, 
apud  Fvancisc.  Rainpazeiunij  160C). 
Che  tal  fatica  sia  del  detto  vescoTo  non  è  sicuro. 
Si  dubita  che  sia  piuttosto  di  Girolamo  Bembo, 
di  Capo  d'Istria. 
Conte   (Al)    Antonio  Vezzani    per    le 
sue  nozze  colla   nobile  donzella  la 
signora  Clementina  Capilupi,   il  C. 
G.    P.  (conte    Giovanni    Paradisi). 
Parma,  costipi  Bodoniani  j    1822, 

È  un'ode. 

Conte  (II)  d'Altamura,  ovvero  il  vec- 
chio geloso,  dramma  musicale  fatto 
rappresentare  dagli   Academici  che 
s'adunano  nel  casino  di  San  Marco 
sotto  la  protezione    dell' eminentis- 
simo    e    reverend. °  principe    card.*' 
De' Medici.   Fivenze ,  ad  istanza  di 
Bevnavdino  Pontini j  librajo,    i6c)5, 
m-i2.° 
E  composizione  di  Domenico  ToR^AQl■I^'CI,  cav.* 
fiorentino.    Nella    Drammaturgia  si   riporta , 
sotto  nome  d'incerto,  a  pag.  212-15,   l'edi- 
zione di  un  dramma  con  questo  titolo  mede- 
simo fatta   in  Lucca  nel  1G72.  Non  sappiamo 
se  sia  lo  stesso. 

Conte  (II)  di  Bacheville,  oratorio  (del 
can.°  Francesco  Frosini)  posto  in 
musica  dal  signor  Giambattista  Bas- 
sani,  dedicato  all' illustr.'^  signora 
Maria  Giuditta  Cardi  Banchieri,  re- 


CON 

citato  in  Pistoja  l'anno  1696.  In-^° 

CONTE  (IL)  DI   SANTA  FIORA. 

Lo  crede  il  Crescimbcni  della  famiglia  Sforza, 

che  possedeva  la  contea  di  Santa  Fiora.  Ila  un 

sonetto  fra'  Rimatori  antichi. 
Conte    (II)   (li  Vahnont,    o    i   travia- 
menti  della    ragione.    Milano,   Pi- 
rotta  e  Maspero,  1816,  voi.  5,  in- 12.° 
Quest'opera  morale  dell'abate  Gerard,  francese, 

venne   tradotta   per  cura  di   mons.^  Giuseppe 

Baraldi,  con  altrui  ajuto.  La  prima  edizione 

è  di  Ma  (lena. 

Conte  (II)  Filiberto,  o  sia  la  villeg- 
giatura autunnale  di    tre    studenti 

di  ritorno  dall'Università  di 

nell'anno  i835,  colla  continuazione 
e  termine  ultimo  sino  al  i  gen najo 
i836  (del  P.  Giovanni  Regoli,  ge- 
suita). Ferrara j    1837,  m-i6.° 

CONTE  SCANDIO.  Fedi^  Sesto  (II) 
libro  dell'Innamoramento  di  Or- 
lando ,  ec. 

Conte  (II)  Ugolino,  tragedia  inedita 
di  un  pastore  della  Colonia  Virgi- 
liana (Andrea  Rubbi).  Fenezia,  per 
Salvatore  Rosa,    1807,  m-8." 

Leggesi  nel  tom.  Ili  della  Raccolta  di  Scenici 
compoìiimetiti  applauditi.  Per  essa  compose 
inoltre  rah.'^RL'BBi  suddetto  varie  notizie  sto- 
riche .  il  cui  elenco  puossi  vedere  a  pag.  3i 
ddV  Elogio  elle  di  lui  scrisse  Filippo  Scolari. 

Contesa  (La)  delle  tre  Dee.  Fedij 
GIBLET  (  Henrico  ). 

Contese  (Le)  tra  le  virtù  teologali 
in  coronare  il  trionfo  in  cielo  di 
S.  Andrea  Avellino,  chierico  rego- 
lare, palesate  in  terra  ec.  3IilanOj 
per  Giuseppe  Paiidolfo  Malatestaj 
171  3,  in-/\.° 

Opuscolo  del  P.  D.  Alessandro  VlscOMi,  teatino, 
milanese. 

CONTILE  (Luca).  Istoria  delle  cose 
occorse  nel  regno  d'Inghilterra  dopo 
la  morte  di  Odoardo  VI  in  materia 
del  Duca  di  Northumberland.  Ve- 
nezia,  neW  Academia  Veneziana  , 
i558,   m-8.° 

Molti  attribuirono  a  Luca  Contile  quest'  istoria , 
appoggiati  forse  all'averne  egli  steso  la  prela- 
zione ;  ma  a  ragione  il  Renoiiard  ne'  suoi  An- 


254 
CON 

nnlcs  de  V Imprimerle  des  Aldes  sospettò  non 
essere  ]n'obabile  che,  essendo  il  Contile  anche 
autore  dell'opera,  poco  modestamente  si  espri- 
messe nella  suddetta  prefazione  col  dire  di  se: 

-  quelle  prime  opere  non  di  molto  volume, 
ma  sì  bene  d'alto  ed  utilissimo  senso  ce.  - 
Del  resto  la  presente  opera  è  la  medesima  ac- 
cresciuta che  col  titolo  di  Successi  d'Inghil- 
terra dopo  la  morte  di  Odoardo  VI  sino 
alla  giunta  in  quel  regno  di  D.  Filippo 
d'Austria,  princijìe  di  Spagna,  diede  alla 
luce  Giulio  Ravillio  Rosso  in  Ferrara  nel 
ISGO ,  in-A.",  come  vien  confermato  dallo  stesso 
autore  publicandola  di  nuovo  nel  li59i. 

Continuazione  de'  successi  del  pros- 
simo incendio  del  Vesuvio  con  gli 
effetti  della  cenere  e  pietre  da  que- 
sto vomitate,  e  con  la  dichiarazione 
ed  espressione  delle  croci  maravi- 
gliose  apparse  in  vai"j  luoghi  dopo 
l'incendio.  Napoli,  per  Gio.  Fran- 
cesco  Paci ,  i  (36  r . 

È  opera  del  P.  Lupo,  gesuita,  matematico,  che 
descrisse  l'eruzione  de' 5  lugho  IGGO. 

Continuazione  dell'Appellante  (del 
prof.*^  Pietro  Tamburini).  Caratteri 
de'giudizj  dommatici  della  chiesa. 
Piacenza,  1784.  Si  vende  in  Brescia 
da  Pietro  Vescovi,  in-'ò.^^  Vedi,  Cosa 
è   un  Appellante  ec. 

Continuazione  dell'esame  teologico  in 
cui  si  risponde  a  due  libri,  l'uno 
intitolato:  -Lettera  ad  un  amico,  ce. 

-  l'altro  intitolato  :  -  Brevissima  con- 
troversia, ec.  -  (del  P.  Girolam.o  Sac- 
cncRio,  gesuita).  In-Q.^  VcdijKsRmc 
teologico  ec. 

Conto  (Lo)  de'  conti,  trattenimento 
a'  fanciulli,  trasportato  dalla  na- 
poletana all'italiana  favella  ed  ador- 
nato di  bellissime  figure.  Napoli, 
1754,  in-ì^.^ 

Questo  è  il  Pentiunerone  che,  sotto  il  nome  di 
Gio.  Alessio  Abbatutis,  diede  fuori,  in  dialetto 
napoletano,  il  cav."  Gio.  Battista  B.ASILE.  Igno- 
riamo chi  fece  tale  trasporto. 

Conto  (11)  del  Borsetto  mal  pieno 
(di  Michele  S kv.com).  ■=.  Francisce, 
repara  doinuni  tuam,  quia  lahitur.  = 
Senza  nota  di  stampa  (  ma  Napoli, 
circa  la  fine  del  secolo  Xìll),  in-8.'^ 


252 

CON 

li  uno  scritto  contro  certo  prete  Franct-sco  Bor- 
solto,  che  essendo  stato  dal  medico  Sarconi 
introdotto  presso  un  ricco  signore  (Michele 
Imperiale,  principe  di  Francavilla  ),  non  solo 
si  fece  da  lui  lasciare  erede,  ma  trovò  eziandio 
modo  di  allontanare  dalla  casa  il  Sarconi  me- 
desimo ,  e  privarlo  di  qualunque  legato  o  be- 
neficenza che  potesse  sperare  dal  suddetto  si- 
gnore. Nelle  poche  copie  che  girano,  trovnnsi 
interrottamente  molte  facce  bianche  per  fin- 
gere che  sieno  prove  di  stampa  sfuggite  alla 
distruzione  delf  opera. 

Contra  (La)    Livia,    cioè  Giulia  che 
si   lamenta  della  suocera  Livia,  che 
sempre  la   molesta  e  la  fa  sospetta 
a   Tiberio    suo    marito    (  componi- 
mento in  versi  di    Domenico   Bar- 
TOLi).  Modena j  pel  Capponi,  iGgS, 
in-^.^ 
Vedasi  il  Cinelli  {toni.  I,  png.  los)  che  ci  dice 
anche  che  fu  ristampato  in  Lucca,  per  Gia- 
cinto Paci  e  Domenico  Ciuffetii,  nell'anno 
susseguente. 
Contra  Papatuni  Romanum  a  diabolo 
inventum  (auctore  Flacio  Illirico, 
scilicet  Matthia  Fraivcowitz).  i545, 

Non  siamo  ben  certi  se  T  opera  abbia  il  pseudo- 
nimo di  Flacio  Illirico  soltanto,  o  pure  anche 
il  vero  nome  delF  autore. 

Contractu  (De)  trium  contractuum, 
per  quem  justificatus  contractus, 
quo  ex  credila  ad  certuni  lem  pus 
pecunia  et  ipsa  tuta  et  lucrum  cer- 
tum  hahetur.  Quaestio,  in  qua  in- 
justus  et  usurarius  probatur  talis 
contractus.  Per  J.  P.C.  (Joannem 
Petrum  Carrara)  Presbyterum  Ora- 
torii  SenogalliensisS.  PhilippiNerii. 
Pisauri,tjpis  Gavellis,  171  5,  infoi. 

CONTRALBO  (Giulio)  (arcidiacono 
conte  Carlo  Bentivoglio,  bolognese). 
i.°Il  Corindo.  Bologna j  \Q^o,  in-S.° 
iP  II  Mida,  dramma  musicale.  5o- 
logna,    1647,  "'"^'^ 

Contrarisposta  alla  Risposta  data  da 
un  Padre  della  comp.^  di  Gesù  alla 
lettera  da  lui  scritta  a'PP.  Gesuiti 
del  Collegio  di  Pechino  (del  P.  Giu- 
seppe Maria  Tabaglio,  domenicano, 
piacentino).    Trento y    iyo4,    in-S^ 


CON 

ì^edi,  Molto  (Al)  reverendo  Padre 
della   comp.^  di   Gesìi ,   ec. 

Contrarisposte  alla  Bisposla  cavalle- 
resca. 

Sono  due:  della  prima  è  autore  il  P.  Serry,  do- 
menicano; della  seconda,  il  conte  FuiGlMELlCA. 

Contrarisposte,  o  siano  Esami  di  tutte 
le  scritture  pnblicate  dai  i^rotettori 
de'  riti  condannati  della  Cina  in- 
torno ad  un  fatto  accaduto  in  Scio 
l'anno  1694  (c^cl  P.  Giacinto  Serry, 
domenicano).  Torino ^  a  spese  di  Gio. 
Ballista  Fontana j  in- 11° 

A  queste  si  replicò  con  un  foglio  volante  col  titolo 
di  -  Lettera  circolare  a  Cai'alieri  ci' Iionore 
religiosi  e  secolari  in  data  del  14  agosto 
1710.  Sottoscritto:  L'autore  della  Risposta 
cavalleresca. 

Contrasti  di  preminenza  fra  tre  paesi 
di  Toscana,  che  sono:  il  Val  d'Arno 
di  sopra,  il  Casentino  ed  il  Mu- 
gello. Canto  di  insigne  Academico 
Iniioiuinato  (avv.°Innocenzio  Mon- 
tini, di  Sartia  nel  Casentino).  Fi- 
renze,  stamp.  Fivianij  \'jG\,  in-?) !^ 

Contrasto  della  Bianca  e  della  Bru- 
netta. 

Nella  Bibl.  Picena  [toni.  II,  pag.  14S)  viene 
attribuito  a  Belisario  Da  Cingoli. 

Contravveleno  poetico  per  la  pesti- 
lenza corrente.  Firenze,  1799,  /«-S.** 

Sono  alcuni  epigrammi  di  Vittorio  Alfieri,  tratti 
dal  suo  Misogallo,  e  da  lui  stesso  publicati 
quando  questo  era  tuttora  inedito. 

Controversia  (La)  analitica  tra  il  si- 
gnor cav.^  Lorgna  ed  il  sig.  Gior- 
nalista di  Pisa  decisa  col  fatto  : 
aggiunto  l'esame  di  un  logico  prin- 
cipio del  sig.  cav.*^  Base  nella  sua 
apologia.  Verona,  Moroni ,  1786, 
//i-4.° 

Opuscolo  di  pagine  undici,  composto  dal  P.  Pietro 
CossALl,  teatino,  veronese. 

Controversiis  (De)  Ecclcsiae  Calhe- 
dralis  Metropolitana^  Montis  Regalis 
Resolutiones  varire,  auctore  J.  V.  D. 
D.  Mario  Lanceìlotto  almse  urbis 
originario,  quas  D.  Castrensi  Ca- 
priano  Pontifici  Doctor  anonymus 
Galoddoni,  auctoris  (D.  D.  Nicolai 


COP 
MoNDu)  secretarius,  consecrat.  Ro- 
mcB,  per  Georgiani  Placcnm,  17  i3, 

Conversazione  (La),  almanacco.  Valij 
Almanacchi   anonimi.  N.    1. 

Conversazioni  di  S.  Pier  d'Arena,  o 
sia  Ragionamenti  suU'  Ortodossia 
dei  Gesuiti,  esposti  iu  varie  lettere 
ad  un  abate  portoghese  dimorante 
in  Roma.  In-H.'^ 

Sono  del  P.  Francesco  Antonio  Zaccaria,  ge- 
suita, e  furono  impresse  dal  Zntta  in  Fenezia 
verso  il  17C2. 

Conversione  (La)  del  buon  ladrone. 
Roma  j  co'  tipi  del  Mascardi j  i638  ; 
/v'/j  di  nuovo,    1643,  m-i2.° 

Composta  in  irancese  dal  P.  Stefano  BiNET,  e 
tradotta  in  italiano  dal  I^.  Giuseppe  FoziO,  ca- 
labrese, ambedue  della  compagnia  di  Gesù. 

Conversione  di  Giacomo  Tolomei  per 
mezzo  di  S.  Cattarina  di  Siena: 
poesia  drammatica  rappresentata  in 
Siena  l'anno  1601  per  la  festività 
della  medesima  Santa  (di  Annibale 
LoMERi,  nell'Academia  de' Filomati 
detto  il  Satirico).  h>ij  ver  Silvestro 
Machettìj    1606,  m-8.'' 

Conversione  (La)  di  S.  Agostino,  ora- 
torio (di  Francesco  Socrati,  ferra- 
rese) fatto  nella  chiesa  delli  RR. 
PP.  della  Congregaz.'''  di  S.  Filippo 
(di  Ferrara)  posto  in  musica  dal 
signor  Sebastiano  Chervici.  Ivi  j 
stanip.  episcopale,    1678,   in-8.° 

Converso  (II)  del  P.  Ceva  ec.  Vedi, 
ACADEMICO  EREINO. 

Convitato  (II)  di  pietra,  comedia  ri- 
fatta da  Molière,  indi  dal  Goldoni. 

L'autore  deiroriginale  spagnuolo  è  Fra  Gabriele 
Tellez,  di  Jladrid,  religioso  di  S.  3Iaria  della 
Mercede. 

Convito  (II)  di  Baldassare,  oratorio 
per  l'esaltazione  alla  sacra  porpora 
dell'era."  e  rev.°  card.*^  Daniele  Dol- 
fino,  patriarca  d'Aquileja,  compo- 
sto da  un  prete  dell'Oratorio  di 
Udine  (P.  Francesco  Madrisio).  Ivij 
FongarinOj   17475  in-^.^ 

Copernico,   poemetto    astronomico  in 


253 
COP 

versi  sciolti  (del  nobile  vicentino 
Giulio  Ferrari,  poi  barone  e  ciam- 
bellano di  S.  M.  Federico  II,  re 
di   Prussia).  Lugano,  1766,  in-^.^ 

Copia  di  lettera  scritta  alli  29  gen- 
najo  1735  —  Ai  signori  novellisti 
letterari  di  Firenze,  l'autore  del 
libro  dei  fcdecommessi  (ab.^' Giam- 
maria Ortes),  non  stampato  in  /''e- 
neziaj  e  non  publicato  iii-4°  Senza 
nota  di  stampatore  e  luogo. 

Copia  di  lettera  scritta  da  un  Padre 
Chierico  Regolare  ad  una  sua  pe- 
nitente divota  del  Santissimo  Sa- 
cramento dell'altare,  ove  si  dimostra 
ee.  quanto  sia  utile  la  frequenza 
della  Comunione  (del  P.  D.  Paolo 
Barisoni  5  teatino).  Bergamo j  1621. 

Ristampata  più  volle  in  Padova ,  col  nome  del- 
l'autore.  L'edizione  del  1643,  appresso  Giulio 
CriveUari,  è  aumentata  e  corretta.  Il  Mazzu- 
chelli  cita  quest'opuscolelto  col  titolo  -  Del- 
l' uso  frequente  /iella  Comunione  ce. 

Copia  di  una  lettera  del  Re  di  Por- 
togallo mandata  al  Re  de  Castella 
(di  Castiglia)  del  viaggio  e  successo 
dell'  India.  Impresso  in  3Iilano_,  per 
Pietro  Martire  de'  Mantegazzi  e  fra- 
telli,  detti  Cassani:  ad  instanza  di 
Gio.  Giacomo  e  fratelli  da  Legnano j 
M.  ce  ecc.  F.  (i5o5),  adì  XFII.  del 
mese  di  decembrCj  in-/^.° 

Don  Emmanuele  soprannominato  il  Grande  era  re 
di  Portogallo  in  quel  tempo.  Questa  lettera  è 
originariamente  scritta  in  latino. 

Copia  di  una  lettera  che  si  finge  essere 
stata  scritta  dalla  Republica  di  Ge- 
nova alla  Republica  di  Venezia  in 
risposta  d'un' altra  che  falsamente 
si  aiìerma  che  la  Republica  di  Ve- 
nezia abbia  scritta  a  quella  di  Ge- 
nova (del  P.  Antonio  Possevino, 
gesuita).    1606,  in-4-^ 

Copia  d'un  caso  notabile  intervenuto 
a  un  gran  Gentiluomo  genovese,  ec. 
Alli  signori  Gentiluomini  di  Venetia 
M.  Vincenzo  Cancelliere  da  Pistoja, 
astrologo.  Venezia,  senz'anno,  [sec. 
xri),  i«-4." 


254 


COR 


Avvcne  una  posteriore  edizione  di  Venezia,  ad 
instanza  dello    stesso  messer  Cancelliere  da 
Pistoja,  13S8,  m-s."  Si  ristampò  pure  nelle 
Novelle  otto  ec.  Londra.  1 790,  e  quivi  di  nuovo 
separatamente  l'anno  medesimo.  Il  Borromeo 
avvertì  che  questa  novella  non  è  altro  che  la 
prima  della  prima  Notte  dello  Straparola. 
Copioso  ragguaglio  (di  Girolamo  Ba- 
nuFFALDi  )  della  vita  e    martirio  di 
S.  Cerdola,  vergine  e  martii-e.  Fer- 
rara,  Gìgli j,    1726,  in-\i.'^ 
COPPETTA.'  Vedi^    BECCUTI    (Fran- 
cesco ). 
COPPETTA   (Castruccio). 

i.° Lettera  di  ec, barbiere  della  villa 
di  Cona,  al  signor  Francesco  Pecci, 
medico  di  Ferrara.  Ivi,  \']^^,  in-S. 
Tratta  questa    lettera  della    cagione  della   morte 
di    Caterina    Barbieri   Merli    in    Ferrara,    per 
cui  molte  scritture   precedentemente  a   detta 
lettera  erano  uscite.  Dalla  seguente  risposta  che 
fece  il  Pecci  j  si  viene  in  cognizione  della  per- 
sona che  si  nascose  sotto  il  nome  di  Castruccio 
Coppetta,  che  è  Ignazio  Vari.  -  Si  culpa  est 
respondere,  multo  major  est  provocare.  (D. 
Hier.)  Lettera  del  dottor  Francesco  Pecci 
responsiva  alla  inviatagli  dal  signor  dottor 
Ignazio  Vari  col  nome  di  Castruccio  Cop- 
petta,   barbiere  della   villa  di  Cona.  Pisa 
(o  piuttosto  Ferrara),  1734,  m-4.° 
1.  Avvertimenti    di    ec.  della   villa 
di  Cono  al  signor  Francesco  Pecci. 
Ivi 3  l'anno  stesso,  in-l\.'^ 
A  questi  Avvertimenti  aveva  preparata  il  Pecci 
la  sua  risposta,  ma  non   si  potè  la  medesima 
stampare  {Stor.  lett.  d'It.,  to>n.Xl,  pag.  I3i). 
Fedi,  VARI  (Ignazio). 
CORACCINI    (Federico).    Storia    del- 
l'amministrazione del    Regno    d'I- 
talia durante  il  dominio  francese, 
di,  ec.    Lugano y    presso    Francesco 
Feladini  e    Comp. 
Lcggesi  alla  fine  a  Impreveduti  accidenti  hanno 
»>  fatto  ritardare  la  publicazione  di  quest'opera 
j?  e  stranamente  precedere  quella  della  versione 
"francese,  che  con   permesso  delP  autore  do- 
vveva  uscire  contemporaneamente  all'edizione 
"italiana  ".  La  verità  è  che  Topeia  fu  scritta 
originariamente  in  francese  da  Gio.  Carlo  La- 
FOLiE,  segretario  del  conte  Stefano  Mejan,  se- 
gretario degli  ordini  del  principe  Eugenio,  vi- 
ceré d'Italia;  ed  egli  la  puhlicò  sotto  il  men- 
tovato n.ome  finto  di  Federico  Coraccini.  colle 
stampe   del  Quirandet  di    Parigi  nel  i825. 


COR 

come  Iradolta  dall' italiano.  La  versione  italiana 
contiene  aggiunte. 
CORAGGIOSO,  Acad.'^  Animoso  (Gio. 
Paolo   Meli,   cremonese).   Orazione 
del   ec.    1692  ,   in-^.^ 
CORALBICO    (  anagramma    di    Carlo 
Cibo,    principe   di    Massa),    tra   gli 
Academici    Intrepidi    l'Accinto.    Il 
fumo  degli  ardori  di  S.  Francesco 
Saverio,  di  ec.  Ravenna,  i65  i,  m-4" 
Diede  parimente    alle    slampe  lo  stesso  autore  - 
Lo  specchio  di  S.  Francesco  Saverio.  Ra- 
venna, losi,  in-i.° 
CORALITI  (Lfipi)  [anngranuna  di  Ca- 
roli   Filati).    Judicium  de    duobus 
P.  Joannis  de  Deo  Straidlei  libris, 
quorum    alter,  Lex  naturalis   pro- 
pugnata; alter,  Enehiridium  tlieolo- 
gise    inscriptus    est.    Lugani ,    apud 
ylgnclhun ,    1766,  in-^.^ 
É  una  risposta  frizzante  ad  im^opera  puhlicata  dal 
P.  Straidel,  che  aveva  scritto  contro  il  libro  del 
Pilati  che  porta  il  titolo  -  Della  legge  naturale 
impugnata  e  sostenuta.  Venezia,  Zatta,  iTG^. 
CORANZA  (Luigi)    Difesa  del   barone 
Luigi  Coranza  sovra  una  brieve  alle- 
gazione, ed  il  fiscale  processo  contro 
di   lui,    costrutto  nella  causa   delle 
pretese  verbali  ingiurie,  compilata  a 
favore  d'Antonio  jMariaVigli.Prt/'mrtj 
presso  Luigi  Mussi,  i8o4,  info  gì. 
Vi  è  sottoscritto  il  barone  Coranza,  ma  è  fattura 
di  Giambattista  FoNTAJiA,  dello    stalo    parmi- 
giano. Questo  libro  fece  assai  rumore,  perchè 
v'era  qualche  allusione  spiacevole  al  Governo 
francese. 
CORBATINUS  (Albertus)    (Benedictus 

Gdidi,   nbbas  congr.  casinensis). 
Sotto  tal  nome  puhlicò  il  Guidi  un''  orazione   ad 
Justinianum  prcejectum ,  classisque  venetoi 
legatos,  che  comincia  :  Magno  meo  dolore  etc. 
Qui  sembraci  acconcio  di  aggiungere  puranco 
che  questo  monaco  diede  alla  luce  in  Venezia 
im' operetta  anonima   in  Lode  delle  donne, 
secondo   riferisce    T  Armellini    (Bibl.   Bened. 
Cass..  pars  I ,  pag.  98)  intorno  al  qual  libretto 
nulla  di  piìi  ci  fa  ei  sapere. 
CORDO  CENIATE,    è    Simone    da  Ge- 
nova (Baillet,  Liste  des  auteurs  dé- 
guisés,  pag.   54^,  edit.  in-S.'''). 
CORDUS  EURICIUS,  è    Henricus    Uk- 
BANus  (Baillet,  i\'i). 


COR 
COREBO  LADONIO  P.  A.    (Luigi   Ro- 
manelli). Agli  eccellentissimi  sposi 
Mocenigo  -  Pisani,  piccolo  tributo 
(li  ec.  Roma,  1779,  in-^.'^ 
COREBO  TIBERINO.  Il  Caprario,  aca- 
demie  di  alcuni    rimatori  che    nel 
medesimo  monte  si  radunarono,  de- 
dicate alla  gloriosa  radunanza  d'Ar- 
cadia ,   da   Francesco  Carafa,   prin- 
cipe  di    GoloLrano,    detto     tra    gli 
Arcadi  Idasio.  Napoli:,  per  Antonio 
Abn  j  I  729.  —  Parte  II,  accresciuta 
di  prose  e  di  molti  autori  mancanti 
nella  prima   Parte.  Firenze ,    1732, 
voi.   2,  ^/^-4.*^ 
Domenico  Ambrogio  Miloni,  sotto  il  nonae  da  sé 
Untosi  di  Corcbo  Tiberino  (non  essendovi  tal 
denominazione  li'a  le  denominazioni  arcadiche), 
fece  inserire  nella  seconda  Parte  alcune  canzoni 
stampate  in  Venezia  nel  1G89,  che  furono  ri- 
trovale in  séguito  composizione  di  Pietro  Giu- 
bilei, poeta  seicentistaj  e  vi  unì  dei    pari  un 
capitolo  di  Giambattista  Fagii.OLL 

GORELLO  (Jacopo)  DA  COLONIA.  De 
Cardinalatu  et  Cardinalibus. 

Opera  che  il  Ciccarelli  suppose  stampala,  ma  che 
non  esisteva,  e  forse  tuttavia  non  esiste,  che  mss. 

CORIDANO  SOLINO.  Storia  della  fa- 
miglia  Riccliieri.    Udiiic^    1676, 

L'autore  è  Alfonso  Do^NOLl,  0  meglio  il  conte 
Ferdinando  RicciliEKl,  che  almeno  vi  ebbe 
gran  parte. 

Coridone,  egloga  IH  del  celebre  Opi- 
tergino  Gio.  Battista  Amalleo  (tra- 
dotta da  Giovanni  Dal  Colle). 
Cericela  y    Cagnoni,    18 18,   in-/\.^' 

GORILLA  OLIMPICA  P.  A.  (Maria  Mad- 
dalena Fernandez,  nata  Morelli). 
i.^In  lode  della  S.  M.  I.  R.  A.  di 
Maria  Teresa,  imperatrice,  coro- 
nandosi Re  de'  Romani  l'arciduca 
Giuseppe,  canto  [in  LXXXU  stanze). 
Venezia,  Zatta,,  1765,  in-Zl^ 
2.°  Il  signor  conte  Alessio  Orlow, 
plenipotenziario  e  general  coman- 
dante in  capite  dell'armata  di  S. 
jM.  r  Imperatrice  di  tutte  le  Russie 
nei  mari  di  Levante,  cav.*^  di  diversi 
ordini,  ec.  ec.  Senza  data,  in-/\.^^ 

Sono  terzine. 


255 

COR 

CORIMBO  TALIANDEO  P.  A.  (Giuseppe 
Maria  Tassoni).  Orazione  per  la 
laurea  presa  in  ambe  le  leggi  dal 
signor  D.  Annibale   Albani,   di   ec. 

li  nella  Raccolta  dcW  adiniaiiza  de'  Pastori 
u4ìradi  della  Colonia  Ferrarese ,  publicala 
per  tale  occasione. 

CORINGIO  VERMAGI  (Giacomo  Guer- 
rini).  Almanacco  pittorico  di  Cre- 
mona dell'anno  1774»  *^i  ^c.  Vedij 
Anlialmanacco  ec. 

Corindo  (II),  favola  boschereccia  rap- 
presentata in  musica  nella  villa  di 
Pratolino  (dell'ab.*^  Giuseppe  Gia- 
coMiNi,  di  San  Lorenzo).  Firenze j 
Vangelisti,    1 680 ,   ///-  i  iP 

GORIOLANO  ORSUCGI.  Della  vera  glo- 
ria civile,  agli  illustriss.  sig.  Luc- 
chesi, ora t ione  recitata  da  ec.  per 
ordine  di  M.  Frane.  M.  Orsucci, 
suo  zio,  il  primo  di  gennajo  i565. 
Lucca j  Busdraghi,    i565,  m-8.° 

Il  Lucchesini  tiene  per  fermo  che  la  presente 
orazione  sia  dello  stesso  Francesco  Orsl'Cci  zio, 
non  del  nipote  Coriolano;  e  ne  adduce  le  prove 
Tiella  sua  Storia  letteraria  di  Lucca  {toni,  l, 
pag.  idi). 

Cornelii  Jansenii  Augustinus,  seu  doc- 
trina  S.  Augustini ,  juxta  exemplar 
impressuin  Lovanii.  Accedit  disser- 
talio  Stephani  Gourlini  de  Jansenio, 
etc.  (edente  et  curante  Josepho 
Zola).  Ticini j  apud  P.  Galeatiunij 
1790,  i'ol.   3,  m-4.°  ,, 

Cornelii  Nepotis  vitse  excellentium 
iinperatorum  ad  usum  serenissimi 
Principis  Siciliaruni  (edente  Nico- 
lao  Ignarra).  Neapolij  in  regia  tj- 
pogr.j  1785,  in-S.'^ 
GORNELIUS  NEPOS. 

Dopo  il  libro  terzo  delle  epistole  di  Cicerone  ad 
Q.  Fratrern ,  si  leggono  attribuite  a  Cornelio 
Nipolc,  ed  ancora  a  Pomponio  Attico  T  epi- 
stola ad  Ciceronis  manes ,  e  T  altra  de  elo- 
quciilia  Ciceronis ,  ma  ci  fa  sapere  il  Piaccio 
(T/tcatr.  Pseud..  pag.  201,  man.  753)  che  le 
delle  due  epistole  sono  di  Francesco  Petrarca. 
GORNINGII     (Hermanni)     (  Honorati 
Farri,    soc.    Jesu  )  ,    concussio  ex- 
cussa,  et  Romana  fidei  firniitas  in- 


256 

COR 

concussa.  Auo^mtce,  J^indcl.,   1664, 
iii-ì  2.'^ 
Corografia    de'  tcrritorj    appartenenti 
alla  Casa  cl'Este,  compilala  da  Lo- 
dovico Ricci.  Modciìa,  1806,  iiì'?)P 

Tulli  gli  arlicoli  di  corografia,  «F idrografia, 
d'odogralla  e  di  sloria  naturale  clic  si  coii- 
tcìigoiio  in  qucsf  opera,  sono  del  cav.^  Gio. 
Ikltisla  Veistcri;  anche  il  cav."  TiRABOSClll 
coadjuvò  a  quest'opera. 

CORNOGRAFO    (Dottore).    La    Cor- 
neide,  poema  eroico-comico  del  dot- 
tore ec,  colle  annotazioni  di  Cor- 
nelio Tacito  moderno,  e  gli  argo- 
menti di  un  Arcade  di  Roma.  Cor- 
ìiì'copoli,    ^yy^i  iii-S.° 
Sotto  questi  due  poco  decenti  ed  equivoci  nomi, 
non  meno  che  sotto  quello  d' ii/i  Arcade  di 
jRoma,  si  ci-la  Giovanni  Gamerra,  toscano,  che 
accrebhe  poi  il  poema  fino  a  canti  settanluno, 
non  conlenendone  la  presente  edizione  se  non 
i  primi  dieci.  ÌNeir  ultima,  divisa  in  sette  vo- 
lumi, e   stampala   nel  1781,  probabilmente  in 
LU'orno,  trovasi  il  ritratto  dell'autore  intagliato 
in  rame,  e  ivi  sotto  Icggesi  il  nome  di  lui. 

Corollario  all'Istoria  del  risorgimento 
delle  arti  toscane  { dell' ab.^  Ranieri 
Tempesti  ).  Pisa^  Nistri,  1812,  m-8." 

Corollario  storico  sopra  la  stregheria. 
J^edij  Animavversioni    critiche    ec. 

Corona  de' morti,  divozione  efficacis- 
sima per  ajuto  dell'anime  del  pur- 
gatorio, ec.  (del  P.  D.  Simone  Cri- 
spino, chier."  reg.*^,  napoletano).  Ve- 
neiiuj  ed  in  Bussano j  senz'anno  e 
stamp.j  in-i^.° 

Corona  del  P.  S.  Benedetto.  Memoria 
del  suo  glorioso  transito.  Rinnova- 
zione de'  voti  religiosi.  Cristiane 
])rotestc  e  indulgenze.  Segno  di  S. 
I^Iauro  per  gl'infermi.  Assoluzione 
di  pena  e  colpa  per  i  moribondi. 
Religiosi  doni  della  Religione  Be- 
nedettina e  numero  de'  suoi  Santi 
(del  P.  D.  Giacinto  De  Castro, 
della  Congr.^casiaese,  palermitano). 
Palermo y pei-  Gaspare  Bajona^  '  7  '  4» 
e  di  nuovo,  Ivi^  per  lo  stesso j  1 720 , 
sempre  ìii'iQ.^ 


COR 

Corona  di  stelle  armoniche  intrecciate 
nella  solenne  commemorazione  della 
gloriosissima  Vergine  Maria  del  Car- 
mine, ec.  (di  F'ilippo  Capistrello). 
(Mandosio,  Bihl.  Romana,  toni.  II, 
pag.  66,  num.   90). 

CORONA  (Giovanni).  Le  stuore  di  ec. 
tessute  di  varia  erudizione  sacra  , 
morale  e  profana.  Roma^  appresso 
Manelfo   Manelfi,    1646,   in-^.^ 

Si  celò  sotto  questo  finto  nome  il  P.  Gio.  Ste- 
fano Menocchio,  gesuita,  pavese;  e  con  esso 
stampò  solo  il  primo  volume,  avendo  posto  il 
suo  vero  nome  ne''  susseguenti  volumi  impressi 
dal  1046  al  1G34.  Il  motivo,  per  cui  s'' indusse 
Tautore  a  stampare  il  primo  tomo  sotto  il  nome 
di  Giovamii  Corona,  che  è  lo  stesso  che 
Giovanni  Stefano,  perciocché  Stefano  in  greco 
significa  Corona,  si  fu  perchè  era  incerto  del- 
riucontro  che  potesse  avere  quest'' opera  tes- 
snla  di  disparate  cose.  Wa  poscia,  osservando 
che  la  sua  fatica  veniva  ben  ricevuta,  in  capo 
a  due  anni  fece  porre  al  primo  tomo  un  nuovo 
frontispizio  col  vero  nome  e  cognome. 

Corona  (La) :  sonetti  lus- 
suriosi  (  di  Pietro  Aretino). 

Benché  la  prima  edizione  di  cpiesti  infami  so- 
netti possa  portare  in  fronte  fbrs'anche  il  nome 
deir autore  (la  qnal  circostanza  non  ci  è  le- 
cito d'asserire  con  certezza);  e,  ciò  posto,  non 
dovrehbero  essere  da  noi  accennati  per  cose 
anonime  ;  pure  ne  facciamo  menzione  a  fine  di 
dimostrare  che  veramente  furono  e  vanno  ad 
essa  unite  le  figure  analoghe ,  intagliate  da 
Marcantonio  Raimondi  su  i  disegni  di  Giulio 
Romano:  il  che  era  stato  posto  in  dubio  da 
molti  bibliografi.  Il  celebre  abate  Jacopo  Mo- 
relli, della  cui  benevolenza  ci  pregiavamo  e  la 
cui  onorata  testimonianza  è  irrecusabile,  ci 
assicurò  d'averne  egli  stesso  avuto  in  mano  un 
esemplare,  e  di  averlo  consegnato  alle  fiamme, 
affinchè  tanto  vituperio  non  servisse  maggior- 
mente di  scandalo  altrui,  li  Mazzuchelli  [f^ita 
dell  Aretino,  ediz.  di  Brescia,  pag.  2  74-7o) 
registra  un'edizione  col  titolo  di  Sonetti  lus- 
suriosi di  Pietro  Aretino,  m-12.°,  senz'ai  tra 
ìiotaj  composta  di  tredici  carte ,  sul  fronti- 
spizio della  quale  vedesi  una  figura  lasciva.  Al- 
tre due  o  tre  edizioni,  insieme  co" Dubbj anw- 
rosi,  malamente  attribuiti  allo  stesso  Aretino, 
se  ne  fecero  in  Parigi  nel  passato   secolo. 

Al  fin  qui  detto  aggiungasi  non  essere  ben 
provato  che  l'edizione  da  noi  citata  come  prima 
abbia  il  titolo  di  Corona  ec.  Si  consulti  Bruncl 
{ediz.  del  1042,  ioni.  ì,  pag.  132). 


COR 

Corona  jiiccola  della  Beata  Vergine,  e 
modo  di  recitarla  ec.  Napoli,  Sco- 
riggìoj    1634,  ifi-\6° 
<}iiesto  esercizio  di  divozione  verso   la  B.  V.  fu 
ideato  dal  venerabile  P.  D.  Francesco  Olimpk), 
teatino,  da  Capua,  e  poscia   accresciuto  e  ri- 
stampato col  titolo  -  jMoffo    di  recitare  con 
divozione  la   corona  della  R.   r.  con  l'ag- 
giunta del  modo  di  recitare   li  sette  dolori 
e  le  sette  allegrezze,  ec.  Napoli,  De  Bonis , 
1G70,  in-iG.° 

Corona  poetica  in  lode  del  cav.^  Fer- 
dinando Velati,  governatore  gene- 
rale di  Fiisignano.  Reggio,  Fedrotli, 
1737,   m.^° 

N'è  autore  Pier  Carlo  Vasali,  di  Fivizzano. 
Corona  poetica  per  la  morte  gloriosa 
del    signor    conte    Lodovico  Flan- 
gini  seguita  in  combattimento  con- 
tro i  Turchi.  Venezia,  Lovisa,  i  7  1 7, 
/«-4.°,  e  poi  in-\i.^ 
Corona  poetica  (di   i5   sonetti)  umi- 
liata airemin.^card.*^  Scipione  Bor- 
ghese   ec.   (del    P.   Lorenzo    Rondi- 
]NETT!,   min.*^  conv.^).  Ferrara,  per 
Giuseppe  Rinaldi,    lyyS,  in-4° 
Chi  Tha  procurata  e  che  si  cela  colle  iniziali  del 
nome  arcadico  C.  A.  P.  A.  (Clargio  Agoriense 
Pastor  Arcade),   egli  è  Gio.  Battista  Carmi- 
nati, patrizio  veneto. 
Corona  (La)  reale,  orazione  del  P.  F. 
A.  S.  (P.  Fabio  Ambrogio  Spinola); 
detta  da  lui   nella  chiesa  di  S.  Ca- 
terina nel   giorno  XII  di   settembre 
MDCXXXVIII.      Genoua,     Calenzani , 
m-4.° 
Alcune  opere  di  questo  gesuita  genovese  saranno 
da  noi  in  questo  Dizionario  riportate  come  ano- 
nime, perchè  il  Giustiniani  {Scritt.  Lig.),  dan- 
done i  titoli,  le  segnò  soltanto  colle  sigle  men- 
tovate. Forse   egli    ciò  fece    per   hrevilà  ,    non 
volendo  ripetere  il  nome  e  cognome  deiraulore, 
Lenchè   potesse    anche   leggersi    sì  Tuno   che 
l'altro  sul  frontispizio.  In   questo   caso,  a   dir 
vero,  non  apparterrebbero  al  nostro   Diziona- 
rio; ma   ad  ogni  buon  line  vi  sono   indicate, 
per  non  avere  noi  di  presente  il  modo  di  ve- 
rificare r  insortoci  dubio. 
Fedi ,  Vita    della    vener.'^'  serva    di 
Dio   madre  Maria  Vittoria,   lunda- 
trice  dell'ordine  dell'Annunziata  ec. 
TOM.    I. 


257 
COR 

—  xMedilazioni  su  la  vita  di  G.  C. 
^'c-  —  Cristo  appassionato  ec. 
Corona  Ss.  Trinitatis  in  honorem  B. 
Virginis  Dominae  nostrse  cum  modo 
eam  recitandi  et  cum  commemora- 
tione  sacrae  epistola?  ejusdem  B.  Vir- 
ginis ad  Messanenses  (auclore  Paulo 
Belli,  soc.  Jesu).   Messancc.  i6/l5 , 

Coronazione    del    serenissimo    signor 
Cosimo    Medici,   granduca   di   To- 
scana, fatta  dalla  Santità  di  Nostro 
Signore  Pio  V  in    Roma,  sotto   il 
dì   5  marzo  1569,  con   il  viaggio  e 
i-egia    entrata    di    S.  A.   in    Roma. 
Firenze,  pel  Senna rlelli ,  in-/\.'^ 
Per  un  sonetto  dove  Icggesi  il  nome  di  Marcello 
Vestrio  Barbiani,  stima  il  Cinelli  {Bibl.  vo- 
lante, tom.  Ili,  pag.  3(J0-8l)  che  di  lui  pure 
sia  la  descrizione. 
Coronazione  di    Francesco    Petrarca. 

Vedi ,  BENE  (Sennuccio  Del). 
CORONEIN    (Cesfranco)    (Francesco 
RiNcoNi,   gesuita).    La    gloria  delle 
glorie  di  Maria,  cioè  il  suo  merito 
spiegato    in    volgare    con    discorsi 
scritturali,   ed  esaminato   in  latino 
con  questioni    teologiche.    Napoli. 
i648,   in-^.^ 
Corpo  (Al)    legislativo    della    Repu- 
blica  Cisalpina.    Piano  d' organiz- 
zazione dell'Istituto   nazionale  (di 
Giovanni  Aldini). 
Con  una    tavola    rappresentante    la   facciata  del 
palazzo   dell" Istituto   di   Bologna,  nella  qujsle 
città  fu  impresso  il  libro. 
Corpore    (De)    et  Sanguine  .Domini 

libellus. 
Era  prima   sfato   publicato  dal  Cellot  {Jpp.  ad 
Histor.  Gotescal.)  senza  nome  di  autore,  onde 
dicevasi  T  anonimo  Cellotiano,  e  come  tale  si 
cita  dal  Mabillon  {Thes.  anecd.,  tom.  I,  pag. 
2,  col.  151);  ma  il  P.  D.  Bernardo  Pez,  col- 
raulorità  di  un  codice  Gotwicense,    lo  resti- 
tuisce a   Gerberto,    d'origine    francese,  che 
fu  abate  di  Bobbio,  indi  arciv."  di  Ravenna,  e 
lilialmente  Papa  Silvestro  II. 
Corporibus   (De)    elastieis   disquisii  io 
pliysieo-mathematica    (auctore  Ja- 
cobo    Belgrado,    soc.  Jesu).    Senza 
nota  di  stampa,  in-i\:* 


258 


COR 


Nel  Dizionario  biografico  è  posta  come  impressa 

in  Panna  l'anno  1747. 
Corporibus  (De)  marinis  lapidescen- 
tibus,  quffi  defossa  rcperiuntur :  ad- 
dita dissertatione  Fabii  Columnai  de 
Glossopetris.    Rotnce,    i']5q.,  m-4/', 
con  fìg. 
Monsignor" BOTTARi  è  Fautore  di  questa  tradu- 
zione  in  latino;  e  dalla  lettera  al  lettore  si  ap- 
prende come  egli  si  sia  nel  tradurla  contenuto. 
CORRADI  (Silvio).  Ortografia  volgare 

di  ec.    1646. 
È  opera  di  suo  fratello  Gio.  Battista. 
Gorradino,  tragedia.  Londra,    1790, 

w-4.° 

Si  crede  di  Gaspare  Mollo. 

CORRADINUS  (  Anuibal  ).  Tliraso,  seu 
Miles  Macedonicus  plautino  sale 
perfrictus:  opera  Corradini  Vero- 
nensis.  Alldoifii  Noricomm  (forsan 
Feronce,  circa  1670) ,  t.ypìs  Henrici 
Schennestaed ,  sine  anno,   m-4.'^ 

Fu  ristampato  in  Loi'anioj  e  in  tale  edizione  Fau- 
tore (che  credesi  il  1'.  Enrico  NoRls,  poi  car- 
dinale) si  coperse  sotto  altro  finto  nome  di  An- 
nibale Bulturini,  veronese.  Una  terza  volta  venne 
anche  impresso  insieme  con  un'opera  postuma 
del  NoRis  col  titolo  -  Henrici  Norisii  S.  R.  E. 
Carclinalis  Paramesis  ad  V.  C.  Joannem 
Harduinum  S.  J.  P.:  opus  posthiimum  :  ac- 
ceda ejusdem  Thraso ,  seu  Miles  Macedo- 
nicus etc.  Jinstelodami,  apud  Paulum  Ma- 
ret,  1709,  m-8.°-ll  NORls  però  in  alcune  let- 
tere al  Magliabcchi  nega  costantemente  clie  il 
Thraso  sia  opera  sua.  Ed  è  il  vero  che  nel 
detto  opuscolo  in  alcuni  luoghi  si  loda,  ed 
in  altri  si  riprova  il  P.  NORis  ;  ma  tali  cose  si 
fanno  a  bello  studio,  perche  tanto  maggior- 
mente si  creda  Topera  d'altri.  Il  sospetto  che 
ne  fossero  autóri  cadde  sopra  lo  Sparaviero 
e  sopra  il  Ferrari. 
CORRETTINI  (Gaetano).  Brevi  notizie 
della  città  di  Viterbo  e  degli  uo- 
mini illustri  dalla  medesima  pro- 
dotti ,  raccolte  da  ec.  Roma,  iyji,^ 

m-4.°  fis- 

Ebbe  mano  in  quest'opera  Tommaso  Maria  Sol- 
dati. ^       - 

Correzioni  ai  disordini  de'  fiumi,  del- 
l'abate G.  I.  (Giuseppe  IsEPPi).  Ve- 
nezia, Pinclli ,    i8o5. 

Contro  questo  volumetto  l'ab."  Zendrini  scrisse 
un   articolo   nel   Giornale  di  letteratura  di 


COR 

Padova    {aprile  1806)   che   conipilavasi  dai 
fratelli  conti  Da  Rio. 
Corriere   mandato  da  Plutone  ai  Pan- 
taloni,   novelletta    d'un    cittadino 
bresciano   (  prete  Orazio  Ventura  ). 
Brescia,    1 797,  in-d>. 
Corrispondenza    di     due    ecclesiastici 
cattolici    sulla    questione  -  È    egli 
tempo  di  abrogare  la  legge  del  ce- 
libato?   Traduzione    dal     francese. 
Italia,    1807,  m-8.° 
Il  testo  francese  ,  stampato  nel  suddetto  anno  in 
Parigi,  è  compilazione  dell'abate  Henry,  cu- 
rato cattolico  a  Jena. 
Corrispondenza  secreta  sulla  vita  pu- 
blica  e  privata  del  conte  Alessan- 
dro Cagliostro  (Giuseppe  Balsamo). 
Venezia,  i  79 1 ,  in- 12.° 
La  crediamo  opera  del  già  abate  Giuseppe  Com- 
pagnoni, poi  cavaliere  della   Corona   di   ferro 
e  segretario   generale  e  consigliere  del  Consi- 
gho  di  Stato  del    cessato   Regno  d'Italia,  ap- 
poggiati al  Diz.  hiogr.  del  fipaldo,  ove  alla 
pag.  18S,  vien   detto  ch'egli  compose  alcune 
lettere  sopra  simile  argomento. 
CORRONINUS    (.  liudolphus  ).    Bellum 
Petriniense   ad  Caesareum    Regium 
Principem  Maximilianum  Archidu- 
cem  Austria,  etc.  Typ.  de  Faletviis, 

i/i-4. 

Piuttosto  che  la  storia   della   guerra  di  Petrina, 
è  un  panegirico  di   alcuni   degli   antenati  del 
conte  Rodolfo   Corronini,   il   cui   nome  porta 
l'opera.  Secondo  mons.''  Pietro  Codelli  {Scritt. 
Fìiul.  Jusir.,  pag.  UG-17)  sarebbe  la  slessa 
lavoro  deirex-gesuita  Girolamo  Gelmi  :  e  cosi  le 
altre  opere  del  Corronini,  delle  quali  si  accenna 
il  titolo  nell'albero  della  sua  famiglia  posto  in 
line,  sarebbero   tutte   egualmente  suppositizie. 
Dobbiamo  però  avvertire  che  i  giudizj  di  quel 
monsignore    devono    leggersi,   come  veniamo 
avvisati  da  rispettabile  persona,   per  piìi  d'un 
ri^^uardo  con  la  massima  diffidenza.  11  Corro- 
nini aveva  la  debolezza  di  voler  discenda-e  da 
una  schiatta  di  eroi;  ma  del  resto  certamente 
non    mancava  dei   talenti    e    delle   cognizioni 
che  potevano  richiedere   le   produzioni   a  lui 
attribuite. 
Corsa  (La)  delle  slitte  in  Vicenza  del 
corrente    anno    1784,    stanze   (del 
conte  Arnaldo  Tornieri).  I^^i^  l'anno 
slesso,  per  Gio.   Battista    Fendra- 
niini  Mosca  ^  in-S.^  fig. 


COR 

ORSARI  (D.  Pietro)  PADOVANO  (P. 
D.  Pio  Costa,  benedettino  casinese, 
])alermitano).  Le  vittorie  delle  Fe- 
nici penanti,  ovvero  le  anime  tor- 
mentate nel  fuoco  del  Purgatorio. 
Palermo j  per  l' Anselmo j  1 684,  in-^\P 
;ORSETTI  (Octavii),  problema  poli- 
ticum,  quod  Octavius,  sive  de  Ma- 
gnitudine inscribitur,  Panormij  a- 
pud  Jo.  A  ìli.  De  Franciscisj  1 6 1  2 , 

L'autore  è  Pietro  Corsulli,  palermitano ,  e  non 

Ottavio  Juniore. 
Corso  di  storia  sacra  e  profana.  Car- 

wagnoldj,    1793,   i'o/.   2,  m-i2.° 
La   crediamo    traduzione   d'un'  operetta    scritta 
in  lingua  francese  dal   signor  Beaurieu  ,  im- 
pressa tre  volte  in  Parigij  nella  quale  tradu- 
zione si  omise  la  storia  di  Francia. 
Corso  elementare    di    lingua    e  lette- 
ratura italiana  ad    uso  della    Rea! 
Academiadi  marina.  Vol.l.  Napoli^ 
1720,   m-8." 
Gaetano  Greco  n'è  Fautore;  il  resto  non  istam- 
possi. 

Corteggio  degli  Angioli  che  apjilaudc 
al  merito  e  alla  gloria  di  S.  Ro- 
salia, vergine  palermitana,  nella 
trionfale  solennità  del  1729  (del 
P.  D.  Michele  Del  Giudice  ,  della 
congregazione  casinese).  Palermo j, 
per  Francesco    Ciche,    1725,   ìn-^.^' 

Corteggio  (II)  della  verginità  per  la 
vestizione  di  S.  A.  R.  la  Princi- 
pessa Gai-lotta  fra  le  religiose  di  S. 
Domenico  in  Parma,  h'i^  tip.  Beale j, 
1798,  infogl.  gr. 

Sono  ventiquattro  sonetti  (impressi  da  un  sol 
lato)  deir ex-gesuita  Giuseppe  Maria  Taschini. 

CORTELERIO  (Teobaldo).  Fedi,  CAL- 
DERIO   (Enrico). 

CORVINO  (L.). 

Nominato  nelle  poesie  del  Pontano,  impresse  nel 
liJOo^  in  un  epigramma  veteri  et  borio  sodali) 
SI  chiamava  L.  de  Corboria  ,  0  Corbaria,  cioè 
Lionardo  Corbaria,  che  fu  vescovo  di  Monte- 
peloso,  trasferito  al  vescovado  di  Trivento.  Non 

-  è  da  confondersi  con  Massimo  Corvino ,  ve- 
scovo dlsernia,  di  cui  ia  menzione  spesse 
volte  lo  stesso  l'ontano. 


cos 


259 


Cosa  devesi  lenci-e  inforno  le  dispense 
matrimoniali?  Niente  piìi  di  (picllo 
che   esigono   la   religione,   il  diritto, 
l  utile,    la    prudenza   ed    il    dovere 
(  l'Ejhel) .    Vienna ,  presso  Giuseppe 
Nobile  de  Kurbect^    1782.  —  Tra- 
dotto dal  tedesco  (per  opera  del  P. 
Antonio  Inama,  min.^  riform.*^,  tiro- 
lese). Pavia,  Bnhani,  (1784),  />/.8." 
n  P.  Flaviano  Ricci  di  Cemhune   ne  procurò  la 
stampa  ad  istanza  d'un  Teologo  romano.  Cosi 
viene  asserito  nella  Bib!.  Tirolese  mss.,  clie 
conservasi  nella  publica  Libreria  di  Trento  con 
altre  opere  appartenenti  a  cose  tirolesi  lasciate 
per  legato  alia  medesima  dal  barone  Mazzetti, 
già    presidente    del    Tribunale    d'  Appello    in 
IVIilano. 

Cosa   è   il  Papa?  (di  Giuseppe  Valen- 
tino Evbiìl)  Traduzione  dal  tedesco 
con  dispensa   della  Commissione  I. 
R.   della  censura  de'  libri  per  l'ap- 
posizione    del      nome    dell'autore. 
Fienna,  Kurbect,    1782,   /V;-8." 
Traduzione  del    suddetto  P.  Antonio  Inama,  da 
Fondo,  borgo  vicino  a  Bolzano.  Dalla  surrife- 
rita Bibì.  Tir.  mss.  {tom.  Ili ,  pag.  1424)  ci 
consta  che  lo  slesso  zoccolante  volgarizzò  pure 
dal  tedesco  : 

1."  //  Papa  ed  i  suoi  diritti. 
1°  Bepìica:   Cosa  è  il  Papa? 

Noi  ignoriamo  però  se  questi  due  scritti^  dal 

medesimo  tradotti,  abbiano  veduta  la  luce. 

Cosa  è  patriotismo?  Appendice  di  Mei. 

G.   (Melchiorre  Gioja)    al  Quadro 

politico  di  Milano.  Ivi,  presso  Pi- 

^     rotta  e  I\J aspero,  3o  messidoro,  anno 

ri  {is  luglio  1798),  />2-i2.« 

Cosa  è  un  appellante?  Trattato  teo- 
logico (del  prof.^'  Pietro  Tamburini), 
in  cui  si  rischiarano  le  principali 
quistioni  sulla  autorità  della  Chiesa 
e  del  Papa,  osservate  da  varj  scritti 
usciti  contro  l'Analisi  delle  prescri- 
zioni di  Tertulliano.  Piacenza,  i  784. 
• —  Si  vende  in  Brescia,  da  Pietro 
Vescovi,  //z-8.° 
Tanto  d'uno  scritto,  quanto  dell'altro  fu  editore 

l'abbate   Giuseppe   Zola,  secondo  e'' informa 

l'abbate  Gussago  nella  vita  di  lui. 
Fedi,     Continuazione    dell'appel- 
lante ec. 


260 


COS 


Cose  e  non  parole,  poesie  dell' anime 
sensibili  (di  Lnigi  Serio).  Sojiopoli 
{Napoli^  stamp.  Raimondi),    1782, 

o   O 

in-h. 
Contro  il  professore  ili  economia  civile  Trojano 
Odazzi,  collej^.._del  Serio. 

Cose  (Per  le)  —  Fra  —  Roma  e  Noi 
Vertenti  —  Ottave  e  Prosa  — 
(Vano  scioperato  —  Clie  loiitan  dalle 
senti    —    Abita     in     un    chiassuol 
presso   al   mercato   —    Mentre    no- 
vembre al  fine  iva  di  sotto  —  Nel 
mille  settecento  ed  ottantotto  —  (del- 
l'ab.*^  Alberto  Fobtis),  in-^.^ 
Sono  stanze  87  con  note  rischiarative. 
Cose  (Delle)  notabili  ebe  sono  in  Ve- 
nezia, libri  due;  ne' quali    ampia- 
mente e  con  ogni  verità  si  conten- 
gono usanze  antiche,   babiti    e  ve- 
stiti,   officii    e    magistrati,  vittorie 
illustri,    senatori    famosi,    huomini 
letterati,    principi  e  vita  loro,   tutti 
i   patriarcbi  ,    musici  di    più  sorti, 
fabricbe  e  palazzi,  scultori    e  loro 
opere,    pittori    e  pitture,   Fenetia , 
per  Comin  da  Trino  di  Monferrato^ 
i56i,  m-8." 
In  mezzo  alla  molta    confusione   che  offrono   le 
varie  edizioni  di  quest'opera ,  perche  stampala 
spesse  volte  e  sotto  diversi  titoli,  noi  crediamo 
di  dovere  incominciare  a  riferire  testualmente 
r  articolo   che    in   proposito  d' essa    inserì   il 
chiarissimo    cavaliere   Cicogna    nel    tom.   IV, 
pag.  10  e  71,  della  sua  dotta  e  diligente  opera 
intorno  alle  Iscrizioni  Feneziane.  a  La  dedica 
»  (dice  egli  adunque,  parlando  della  sopra  men- 
ntovata  edizione)  è  di  Francesco  Sansovi>0  a 
«messer  Antonio  Tornimbenc,  avvocato,  com- 
«pare  delFautore,  in  data  17  settembre.  iSGi. 
«In  essa  si  ripete  che  le  particolarità  qui  dette 
«sono  vere,  e  che   non  trovansi    nelle   opere 
«del  Sabelhco,  del  Bembo,  del    Giustiniano, 
»e  di  altri  che  scrissero  le  istorie  della  Repu- 
«blica.  Il  libretto,  eh' è  di  carte  79  numerate 
»  da  una  sola  parte,  è  scritto  in  dialogo  fra  un 
ììvenetiano  ed  un  forestiero,  e  fu  come  l'a- 
«raldo  dell'opera  maggiore  intorno  a  Fenezia 
»  fatta  dallo   stesso   Sansovino.  Ad  ogni  modo 
»>quel  libretto  contenente  notizie  curiose  e  in 
j> allora  pochissimo  note,  fu  ricevuto  con  buon 
«viso,  e  molte   edizioni   se    ne    fecero.  Oltre 
»>  questa   prim.a    edizione .  ve   ne    ha    una  del 


COS 

«Lict.  iìi-iì." .  per  Francesco  Rampazetta, 
jjche  ha  la  stessa  dedicazione,  ma  non  vi  è 
>3Ì1  nome  del  Sansovino;  una  del  iscc  /«-8.", 
ìì  appresso  Domenico  de'  Franceschi ,  in 
ìy  Frezzeria  all'  insegna  delle  Regine  j  altra 
«dello  stesso  Franceschi,  in-&.°,  IS67:  no- 
jj  landò  che  queste  due  (iSCG  e  1S67)  lianno 
»  sul  frontispizio  -  Dialogo  di  tutte  le  cose 
»  notabili  che  sono  in  Fenetia  ec.  -  Non  vi 
»  è  la  divisione  in  due  libri  :  non  v'  è  la  nota 
«degli  officii  e  magistrati:  e  v"è  di  più  quella 
«delle  reliquie  delle  chiese,  un  sommario  delle 
«guerre  ed  altre  cose;  di  modo  che  assai  di- 
«versità  avvi  tra  le  prime  due  edizioni  e  que- 
«ste;  diversità  non  so  se  attribuibili  al  San- 
«  sovino  0  ad  altri.  Vivente  il  Sansovino  si  an- 
«noverano  altre  edizioni  del  1562,  1364,  1382, 
«1885,  ed  altre,  uscite  dopo  la  morte  di  lui 
«con  giunte  fattevi  e  da  Girolamo  BARDI,  e 
«  da  Nicolò  DoGLiOM  (copertosi  coll'anagramma 
nói  Leonico  Goldioni) ,  che  lungo  sarebbe 
«l'annoverare.  Non  tralascierò  bensì  di  ricor- 
«  dare  un  opuscolo  che  ha  molta  somiglianza 
«col  sopra  indicato,  ed  è  -  Tutte  le  cose  no- 
ti labili  e  belle  che  sono  in  Fenezia ,  cioè 
«  Usanze  antiche ,  pitture  e  pittori ,  scul- 
nture  e  scultori,  fabbriche  e  palazzi,  uo- 
}}  mini  illustri,  i principi  di  Fenetia  ,  e  tutti 
«  /  patriarchi ,  di  Anselmo  Guisconi.  Fene- 
«s/rt.  I336j  m-4.°  Quest'opuscolo,  che  io  non 
«vidi  mai,  e  registrato  dal  Cinelli  nella  ^/A/. 
«  volante  (scanz.  VII,  pag.  6;  e  voi.  Ili,  pag. 
»  ìos  deliediz.  1746),  e  si  dice  che  è  scritto 
»  in  dialogo  tra  un  Veneziano  ed  un  Fiorentino 
«  che  parla  senza  passione  delle  sculture  che 
»  sono  in  Venezia  e  di  quelle  che  sono  in 
«Roma  fatte  da' Fiorentini;  come  sono  gli  or- 
«namenti  della  piazza  di  San  Marco,  la  statua 
«di  Bartolommeo  Coglione  ec. ,  e  che  si  no- 
«  minano  con  lode  in  questo  dialogo  il  Fe- 
ti scovo  di  Chioggia  (frate  Jacopo  Nachianti), 
«//  Brucioli,  il  Doni,  ed  il  Fabrini ,  tutti 
fi  nostri  compatrioti,  che  in  quel  tempo  si 
«  trovavano  in  Fenezia.  Chi  sia  questo  Gui- 
«  sconi,  non  so,  del  quale  altre  opere  non 
»  veweo  ricordate.  Potrebbe  essere  nome  sup- 
«posto  o  anagrammatico,  e  m  ctietto  si  trae 
»  fuori  netto  il  cognome  di  Sansovino  ,  ma  ciò 
«  può  essere  un  puro  accidente.  «  Così  il  sullo- 
dato  Cicogna.  —  A  questo  ci  sia  permesso  d'ag- 
giungere che  fintanto  che  non  si  confronterà 
la  test'e  nominata  edizione  del  13S6  con  quella 
del  1361  per  vedere  se  esse  contengano  vera- 
mente due  diverse  opere,  resterà  sempre  il 
fondato  sospetto  che  sì  l'una  come  l'altra 
siano  un'opera  sola  in  sostanza  (come  vedesi 
anche  nelle  successive  ristampe),  benché  con 
qualche  differenza.  Volle   forse  l'autore,  pu- 


cos 

hlicando   la   prima  volta    tale   suo  lavoro,  te- 
nersi relato,  ^iarrhè   sembraci    cosa  ahjuaiito 
inverosimile  che .  posto  a  caso  e  non  apposi- 
tamente il  nome  di  ,Jnscl/no  Guisconi ,  dehha 
produrre  T  anagramma    di   Sansovino ,   e  che 
si  combini  ciò   per  l'appunto  in  uno  scritto 
che  non  solo  tratta  la  stessa  materia,  ma  che 
porta  sul  frontispizio  puranco  quasi   lo  stesso 
titolo. 
Cose  (Le)  meravigliose  et  notabili  di 
Venetia  ,  libri  due  ec. ,  nuovamente 
riformati,   accresciuti    ed  abbelliti. 
J^enezì'aj  per  Lucio  Spiricela j  1602, 
m-8.° 
Questa,  secondo  il   Morati,  è  la  prima  edi- 
zione a  cui  pose  mano  Gio.  Nicolò  Doglioisi, 
che  ristampò  poi  l'opera   Tanno   susseguente 
sotto  r anagramma  di   Lconico   Goldioiii.  In 
appresso  fu  poi  riprodotta   ora   col  vero  ,  ora 
col  finto  di  lui  nome,  ed  anche  con  aggiunte 
fatte  da  altra  persona,  che  fu  Giovanni  ZlOTTl, 
copertosi    pure    con    l'anagramma  di  Juannc 
Zittio.  Nel  Catalogo  (ielle  Istorie,  dei  fra- 
telli  Coleti  si  rammentano  due  edizioni  venete 
Tuna  per  Dome/lieo   Farri,    1S62,  e   l'altra 
per  Felice  f^algrisio ,  IS87,  siccome  portanti 
il  nome  del  Doglioni.  Noi  crediamo  la  prima 
erroneamente  riferita,  perchè  il  Doglioni,  nato 
nel  1S48,  non  poteva  così  giovane,  cioè  d'anni 
quattordici,  essere  già  scrittore;  in  quanto  alla 
seconda,  se  veramente  esiste  col  nome  del  Do- 
glioni, sarebbesi  ingannato  il  Mt^rah  {^'edi  so- 
pra) col  credere  che  soltanto  nel  IG02  avesse 
il  Doglioni  ritoccato  il  lavoro  del  Sansovino. 
Cose  (Le)  volgari  di  messer  Francesco 
Petrarca.  Impresso  in  Firenze j  per 
Philippo  di   Giunta  Fiorentino  j  M. 
D  .  mi  j  a  dì  X  di   marzo. 

—  Le  stesse,  lui,  per  lo  stesso _,  i5io, 
a  dì  XFIII  di  agosto. 

—  Le  stesse  col  titolo  di  Canzoniere 
et  Triomphi.  /r/j  per  lo  stesso j  1  5 1 5, 
a  dì   XV  di  aprile.,  sempre  in-'è.^ 

Il  correttore  di  queste  tre  edizioni  Giuntine,  indi-' 
cato  Frane.  Alph.,  è  Franciscus  Alpherius 
cioè  Francesco  Alfieri,  fiorentino. 
Cosimo  del  Fonte,   o  nove  anni  della 
vita  di   un    Livornese    (del    colon- 
nello  Laugier).  Livorno j  tip.  Sardi. 
i84o. 
Questo    dramma   biografico-storico  versa    su    le 
gcste    d'un   ajutante   del   general    Pino,  ed  è 
diviso  in  due  parli. 
COSSETTI  (Domenico).  ^Equatio.  Egua- 


261 
COS 

lità.  Nuovo  mecanismo    idrostatico 
applicabile  a    far  agire  qualui>que 
sorta  di   mulini,  ite.  Parma,  stamp. 
Reale j    1798,  //f-4." 
La  dedica  porta  il  nome  del  prof.*  d'architettura 
Domenico  Cosselti ,  ma    essa   e   la  descrizione 
italiana  e  francese  sono  fattura  di  Gio.  Battista 
FoMAiNA,  dello  Stalo  di  Parma. 
COSTABILI    (Gio.    Battista).    Lettera 
scritta  da  Ferrara   il   di  12   agosto 
i8o5   ai  colleglli  della  Delegazione 
governativa     sull' affare    del    Reno. 
Ferrara  3   Bianchi  e  Negri j    i8o5, 
m-4." 
E    di  Teodoro    BoNATl,    ferrarese,   benché   im- 
pressa sotto  r indicato  nome. 
COSTANTE,   Acad.*^  Fortunato.  Fedij 

ACADEMICO  FORTUNATO. 
COSTANTE  (Vittorio)   (P.  Gio.  Paolo 
Dell'EpiFAMiA,  cartnel.°  scalzo,  pa- 
lermitano).  II.  cigno   moribondo  al 
fiume  di  cinque   piaghe  del  croce- 
fisso  Gesù,   di   ec.  Napoli,  per  No- 
vello De  Bonisj    1671,  in-\i.^ 
Costituzione   delle  scuole   publiclie  di 
Ciliari,    esposte    in    tre    libri   (dal 
proposto   Stefano    Moi^celli ).    Bre- 
scia j  pel  Bendiscioli ,   '793,  m-8." 
Costituzione  (Della)  d'una  Monarchia 
nazionale  rappresentativa  (opera  di 
Giandomenico    Romagnosi).    P^ol.   1 
(soltanto),  FdadeIJia  {Lugano),  18 15, 
m-8." 
Veniamo  assicurati  che  quest'opera  sia  stala  re- 
centemente impressa  per  intero  in  Isvizzera. 
Costituzione  epidemica  di  Firenze  del- 
l' inverno     1780-81  ,    alla    Società 
Reale  di    Medicina   di    Parigi.  Fi- 
renze j  per  Ranieri  Del  Vivo ^  in-8.'^ 
Estensore  di  quest'  opera  fu  il  dottore  Domenico 

Battimi. 

Costituzione    per  i   nuovi    regi  studi. 

Parma,    nella   stamp.   Carmignanij 

1768,  m-8." 

Non  porla  quesf  opera   che  il   nome  del  seren." 

Real  Infante  D.Ferdinando  di  Borbone,  duca 

di  Parma;  ma  fu  di  essa  incaricato  il  celebre 

P.   Paolo    Maria   Pacial'DI,   teatino,  torinese, 

quando  furono  soppressi   i   Gesuiti   negli  slati 

di   Parma ,    Piacenza   e    Guastalla  .   dove    essi 


262 

COS 

avevano  tenute  floride  e   numerose  scuole.  Il 
P.  Paciaudi  dovette  in  séguito  publicare  an- 
che  i   seguenti   tre   opuscoli  :  -  Regolamento 
per  le  scuole  del  diritto  cii'ile  e  pontifìcio. 
-  Regolamento  per  la  collazione  de'  gl'adi 
academici.  -  Periodus  studiorum. 
Costituzioni    del    conservatorio    della 
divina  provvidenza  delle  zitelle  or- 
fane e   dello    spedale    delle  povere 
inferme    di   Civitavecchia,    confer- 
mate da  Papa  Pio  VI  (del  P.  Tom- 
maso Mamachi).  Roinaj  Rev.  Cani. 
Apost.j    ì'J'jG,  m-8/' 
Costituzioni    del  Vescovo    di    Aleria 
(beato  Alessandro  Sauli).  Getiovaj 
presso  Antonio  Bellonij  i5yi,  in-^.^ 
Costituzioni  della   reale  Academia  di 
pittura,  scultura  ed  architettura  in 
Parma,    sotto   i    felicissimi    auspizj 
reali  (compilazione  dell'ab.^  Inno- 
cenzo Frugoni).  Panna,  i  760  ,  in-^.^ 
Costituzioni  delle  monache   Benedet- 
tine del  monastero  della  B.  Vergine 
Madre  di  Dio    Maria  del     Rosario 
di  Palma   nella  diocesi  di  Girgenti. 
Roma ,    per    Giuseppe    F^annacci , 

1690,    ?>7-8.° 
Il  Fontanini  {Giorn.  de'lett.,  tom.  XXII,  num. 
JS)  vuole  che  queste  Coslituzioni  siano  opera 
del  card.^  Gio.  Maria  Tonasi,   teatino;  ma  il 
primo  autore  di  esse  ,  secondo  il  Vezzosi  {toni. 
Il,  pag.  580),  fu    il  P.  D.  Carlo  TOMASI,  zio 
del  cardinale,  e  furono  poi  distese  dal   P.  D. 
Francesco   Maria   Maggio.  Il   soprannominato 
cardinal  ToMASi  vi  ha  però  avuta  parte,  e  vi 
ha  data  Tultima  mano. 
Costituzioni  delle    monache    del   mo- 
nastero eremitano  di  S.  Agostino: 
fatte  per  facoltà   concessa  dalla  fe- 
lice memoria  di  Papa  Gregorio  XIII 
e  confirmate  da  N.  S.  Sisto  V.  Na- 
poli,  Saìs'iaiù ,    i58c),   in-^!^ 
Stese  dal  P.   D.  Marco  Parescandolo,  teatmo, 

napolitano. 
Costituzioni  di  S.  M.   il    Re  di    Sar- 
degna  per  l'Università    di  Torino 
e  per   le    scuole    publiche  de'  suoi 
Stati,  in    francese  ed    in    italiano. 
Tarino,    1729,  in-^^ 
Compilate  dal  can."  Luigi  Hoqui.né,  dottore  della 
Sorbona.,  nato  alla  Roche  in  Savoja. 


cor 

Costituzioni  per  il  venerabile  conser- 
vatorio delle  zitelle  orfane  di  Si- 
nigaglia.  Ivi,  presso  Domenico  Laz- 
zaiini,    1787,  m-4.^ 

Furono  compilate  dal  P.  Angelo  Garzetti,  car- 
melitano, per  ordine  del  cardinale  Onorali, 
vescovo  di  Sinigaglia. 

Costituzioni  per  le  romite  dell'ordine 
di  Sant'Ambrosio  ad  Nemus,  sub 
regala  Sancii  Aagustini,  etc.  Mi- 
Inno,    Mnlatesta,    1746. 

Con  dedica  del  Sorniani  al  card.*  Pozzobonelli. 
Si  sa  che  questa  traduzione  è  stala  fatta  dal 
canonico  Carlo  Antonio  Foglia,  milanese. 

Costituzioni  spirituali  della  Congre- 
gazione del  suffragio  de'  morti,  e- 
retta  nella  chiesa  di  S.  Maurizio 
de'  chierici  regolari  teatini  di  Man- 
tova (distese  dal  P.  Maurizio  Ca- 
TANEO,  della  stessa  congr.*^  teatina  , 
mantovano).  Gncistalla,  per  Ales- 
sandro Giavnzzi ,  senz'anno,  in-a.^.° 

COSTO  (Tommaso).  F'edij  Arte  (De) 
bene   moriendi,  etc. 

Costumi  lodevoli,  che  a  nobili  e  gen- 
tili donne  si  convengono,  con  un'o- 
razione in  lode  delle  donne.  Vene- 
zia,   Giolito j    1549,  ^^-^-^ 

Quest'operetta  (che  fu  ristampata  Ivi,  nel  IC22) 
altro  non  è  che  una  storpiatura  di  quella  di 
Alessandro  PiccOLOMiM,  intitolala;  -  Dialogo 
della  bella  creanza  delle  donne. 

COTANELLO  (P.  da).  Fedi,  NABUC- 
CODONOSORRE  (Fra). 

COTIA,  vcl  COTTA   (Bartholomreus). 

Riferisce  TUghelli  ncW Italia  sacra  {toni.  IV, 
pag.  2S9)  sotto  il  detto  nome  una  lunga  let- 
tera che  ha  per  titolo  -  Bartholommi  Cotite 
can.  reg.  later.  Archiepiscopatus  Mediolani 
repudiatio,  ad Nicolaum  T"^ Pont.  Max.  -Ma 
rUghelli  s'ingannò,  essendo  questa  lettera  in 
vece  di  Timoteo  Maffei,  can.°  lateranense  ve- 
ronese, come  ci  fa  sapere  il  marc'  Scipione 
Maffei  {l'erona  illustr.,  part.  II,  pag.  170, 
ediz.  di  Milano). 

COTTA  (Basilius).  Philosophia  Chri- 
stiana et  studium  poenitentis,  seu 
in  septem  Psalmos  poenitentiales. 
Senis ,  per  Simonem  Nicolai  Nardi, 
i5a8,  in-^° 

Di  questo  libro  TUgurgieri  Azzolini   Pompe  Sa- 


CRA 

nesi,  toni,  l,  tit.  14,  png.  5G9.  nnm.  co)  non 

riferisce  che  il  solo  salmo  trentuno,  che  prin- 
cipia -  iScrt^/,  quorum  remissce  siuit  iniqui- 
tates-cXi'c  il  secondo  in  ordine  dei  sette  salmi 
penitenziali  ;  ed  inoltre  credette  che  Basilio 
Cotta  ,  sotto  il  cui  cognome  fu  stampata 
r  operetta,  sia  il  vero  autore;  ma  s"ingainia, 
perchè  al  dire  del  P.  GandoUi  {Diss.  de  due. 
Aug.,  png.  98,  num.  44)  è  quel  cognome  sup- 
posto, nascondendovisi  Basilio  3l0N ALDI,  ago- 
stiniano, di  patria  sanese. 

COTTA  (Lazzaro  Agostino).  La  Pir- 
lonea,    comedia    fantastica   e  ridi- 
cola di  ec. ,  d'Ameno.  Milano^  i566; 
e  di  nuovo,  Pa\'ia — Bologna  —  ed 
altrove. 
Composizione  del  P.  Lodovico    Maria   (Sim- 
STRARi)  d'Ameno,  nel   novarese,  minore  os- 
servante riformalo  ,  publicata  sotto  il  nome  del 
nipote  da  parte  di  sorella,  e  non  sotto  quello 
col  quale  chiamavasi  nel  secolo  Tautore,  sic- 
come suppone  il  Quadrio,  che   soggiunge  es- 
sere stati  nelle  varie  ristampe  di  essa  comedia 
introdotti  di  mano  in  mano  molti  equivoci  poco 
dicevoli,  e  non  caduti  dalla  penna  certamente 
di  quel  regolare. 

COTTA  (Lazarus  Augustinus)  (Altro). 

Sotto  questo  finto  nome  stampò  Francesco  Torti, 
modonese ,  una  lettera  latina  traile  opere  del 
mare.*  Orsi,  puhlicale  in  Modena  nel  173S, 
in  occasione  della  contesa  col  P.  Bouhours, 
gesuita,  francese. 

COTTjE  (Cffisaris),  assertiones.  Med'/o- 
lani ,    1612. 

Celasi  qui  sotto  il  nome  d'un  suo  scolare  il  P. 
Orazio  MOiMALDO,  della  comp.^  di  Gesìi.  Le  ri- 
flessioni sono  ventiquattro,  ed  a  stamparle  gliene 
diede  motivo  il  libro  intitolato  -  Della  realtà 
e  perfezione  delle  Imprese  di  Ercole  Tasso. 
Bergamo,  1012,    m-4.°  Tacesi    dal  Sotwello 
{Bibl.  Script,  soc.  Jesu)   e  delF autore  e  del 
libro. 
Coup-d'oeil  sur  le  gouvernement  ab- 
solu,  suivi  d'une  déclaration  solen- 
nelle  des  libéraux  ,  par  M.  J.  Paris. 
182^. 
Per  rispetti  politici  Tautore,  CarF  Antonio  Pezzi, 

vi  pose  le  iniziali  sopraccennate. 

CRASSINUS  (Petrus).    Petri    Crassini , 

Polonia.  BononicBy  apud  Bonaldum, 

(i574). 

Al  dire   del   pi'esidenle  de   Thou    copresi   Carlo 

SlGONlo  sotto  il  nome  del  polacco  Pietro  Kra- 

sinski  (Ialinamente  C/'rt«//»f^).  Sta  anche  nella 


263 
GRE 

gran  raccolta  islorica  intitolala  -  Historia- 
rtim  PolonifS  et  Magni  Ducatus  Lithuanlce 
collcctio  magna ,  -  nella  cui  prefazione  si 
difende  il  Classino  dal  sospetto  concepito  dal 
mentovato  Tuano.  Sotto  lo  stesso  nome  di  Gio- 
vanni Crassini,  abbiamo  anche-  De  electione 
Henrici  I^alesii  Polonorum  regis.  Bononice, 

IJiTS. 

CRATEJO  ERAFINIANO.  Trattato   dei 
sistemi    del     mondo    planetario    di 
m.*"    Dulard  ,    traduzione    in    versi 
sciolti.  Fenezia^  Zatta^  1764,  m-8.'' 
Il  traduttore  è  il  conte  Cornelio  Pepoli. 
CRATEO  P.  A.    (card.''    Pietro   Otto- 
boni).  Amore  eroico  fra  Pastori. 
CRATILIDE  CALLIADO    (P.    Gennaro 
Sanchez  de  Luna,  gesuita ,   napole- 
tano). La  verità  difesa  col  disvelarsi 
nella  sincera  esposizione  de'  fatti  si- 
nistramente    accennati     contro     la 
Compagnia  di  Gesù  da'  celebri  Ri- 
flessionisti.   Opera    dell' Acad."  tra' 
Pescatori  ec.   Firenze    {Venezia),  a 
spese  di  Antonio  Zalta_,    1761. 
Fu  preceduta  da  un'altra  edizione  anonima  in  fot^l. 
Fedij  Raccolta    di  varie    scritture 
in  difesa  de'  Gesuiti. 
Creator  alme  siderum,  etc. 
Principio  d'inno  che  si  recita  al  vespro  nel  primo 
sabato  di  Avvento.  11  Magri  ne  fa  autore  San- 
t' Ambrogio,  ed  è  composto  di  sette  strofe.  Ma 
nella  piìi  recente  riforma  dei  Breviario  ambro- 
siano si    tralascia  l'antipenultima;   ed   inoltre 
è    di  molto   unitalo    ne'  versi,    sebbene    con- 
servato  nel   senso.  Creator  leggesi  nel   Bre- 
viario romano,  Condilor  nell" ambrosiano;  e 
così  pure  comincia  quest'inno  nella  Baccolta 
pesarese  de' poeti  latini j  esso  però  non  tro- 
vasi nell'edizione  Maurhia  delle  opere  di  San- 
t' Ambrogio. 
Creazione  et  cerimonie    del    Duca  di 
Ferrara   (Alfonso  II)  et  esequie  del 
morto  (Ercole  II)    descritte  da  A. 
M.  Ferrara,  Rossi  j  alti  2  di  deceni- 
brcj   i55o,  inS.^ 
Le  sigle  A.  M.  furono  interpretale  per  Agostino 
Mostis  e  fu  puranco  attribuita  l'unae  l'altra 
descrizione  a  Giambattista  Pigna.  Ma  nella 
ristampa  fatta  in  Padova  nel  1748  delle  opere 
di  Bartolommeo   Rìcci,  s'inserirono  esse  nel 
tomo  tei'zo  siccome  cose  che  a  lui  certamente 
appartengono,  al  dire  del   Baroni   {^Memorie 
de' lett.  Ferraresi,  tom.  II,  pag.  186). 


264 

GRE 

Vedij,  Tratlato  della  precedenza  ec. 
Credenziere  (II)  al  suo  padrone,  let- 
tera (di  Giandomenico  Zannicchelli, 
figlio  di  Gian  Girolamo  di  Spilim- 
bei'go).    Venezia:,    Zerletti j    lySi, 

in-4'^ 
Fu  ristampato  col  titolo  di  Osservazioni  intorno 
all'abuso  del  caffè  edalle  virili  del  nuovo 
thè.  Venezia ,  Zerletti,  1734,  in-A.°  In  que- 
sta seconda  edizione  Fautore  pose  il  suo  nome. 

Credo  in  Dio  siunmo  creatore,  ctc. 

Principio  del  Credo  tradotto  in  terzetti,  che 
viene  attribuito  dallo  Sbaraglia  {Sappi,  agli 
Scritt.  Francese.)  a  Frate  Jacopo  da  Cagli. 
Un  altro  Credo  che  comincia  -  Io  credo  in 
una  santa  trinitade ,  ec.  -leggesi  dopo  la  can- 
tica del  Paradiso  di  Dante  Alighieri  nelT edi- 
zione di  Vindelino  da  Spira  fatta  (in  Venezia) 
Tanno  1477;  ma  non  è  quello  da  lui  composto 
in  forma  di  capitolo  in  terza  rima,  che  com- 
prende puranco  il  Simbolo  degli  Apostoli,  la 
spiegazione  de'  Sacramenti  e  del  Decalogo, 
renumerazione  dei  vizj  capitali  e  la  parafrasi 
deir Orazione  domenicale  e  della  Salutazione 
angehca,  il  quale  trovasi  pure  nella  stessa  edi- 
zione e  fu  ristampato  piìi  volte.  Principia  un 
tal  capitolo  -  Io  scrissi  già  d'amor  piìi  volte 
rime,  ec. 

Credo  signor  che  tu  sei  stato  e  sei ,  ec. 

Principio  del  Credo,  che  dicesi  tradotto  da  Be- 
lisario da  Cingoli,  di  cui  si  suppone  che  sia 
puranco  il  Contrasto  della  Bianca  colla 
Brunetta,  come  altrove  si  è  veduto. 

CREMA  (Jeronimo).  Fcdi^SlhYk  (Cri- 
stoforo). 

CREMATA  (Graziano)  (Ignazio  Came- 
KATA,  frate  minimo  di  S.  Francesco 
da  Paola,  messinese).  Amorosi  af- 
fetti e  spasimi  dell'anima  innamo- 
rata di  Giesù  nel  tempo  della  sagra 
Communione.  Messina,  per  Vin- 
cenzo De  Amico j  1689,  in-\i.^ 

Cremonensium  orationes  III  adversus 
Papienscs  in  controversia  princi- 
patus  (anctore  Marco  Hieronymo 
Vida).  CremoncBjMDL  mense  quiniil. 
{apud  Vincentiiim  Comitem).  —  Pa- 
risiisj  stiulio  Jacobi  Anionii  Bevi- 
laquce   Cremonensis  j    i562,  ///-8. 

Questa  causa,  portala  avanti  al  Senato  di  Milano, 
fu  decisa  in  favore  di  Pavia,  motivandosi  la 
sentenza   per   rapjiunto    sopra   un    passo  del 


GRE 

Cerio,  che  il  VlD*;  per  aftlevolarne  T  autorità 
in  dette  orazioni,  aveva  caricato  di  contumelie. 
Giulio  Salerno,  gentiluomo  pavese,   ribattè  il 
Vida  con  tre  altre    orazioni,   che  inedite  esi- 
stevano   presso  i  monaci  Cistcrciensi  di  San- 
t'Ambrogio di  Milano.  Le  orazioni  del  Vida  si 
ristamparono  poi  unite  alle  altre  sue  opere  col 
nome  dell'autore. 
CRENEO  INSUBRE.  Dizionario  univer- 
sale economico  rustico.  i^/Z/a/JOj /^e- 
derico  Agnelli j  lyyi  e  seg.,  voi.  \^. 

Non  fu  terminato  ,  ed  avvene  una  ristampa.  Sotto 
il  surriferito   nome  si  cela  il  P.  Glicerio  FON- 
TANA, che  è  l'autore  de' primi  undici  volumij 
gli  altri  tre  sono  di  Vincenzo  Pini.  Il  Re  {Diz. 
ragion,  de' libri  d' agricoltura  ec,  tom.  II, 
pag.  202  )  dice  che  non  consiglierebbe  un  ama- 
tore  a   farne   acquisto,  e    che  i  meno   cattivi 
sono  gli  ultimi  tre  volumi. 
CRENISO  PARONATIDE  P.  A.  (P.Gio- 
vanni   Granelli,    della    comp.^    di 
Gesù).  Manasse  re  di   Giuda,   tra- 
gedia   di    ec.    Bologna ,    per   Lelio 
della   Volpe-,    lyi^,    in-S.*^'  —  Ri- 
prodotta nel   tom.  I  del   Teatro  E- 
braicOy   Venezia j,   Valvasense,  iy5i. 
Se  chi  fece  le  aggiunte  alla  Drammaturgia  del- 
l'Allacci i;  esatto  nel  riportare  i  titoli,  pare  ohe 
il  P.  Granelli  avesse  due  diversi  nomi  arca- 
dici ;  giacche  la  sua  tragedia  del  Dione  (della 
quale,  oltre  quella  del  1754,  avvi  un'edizione 
del  1743),  secondo  la  medesima  Z>rrt/H?72af«r- 
gia,  uscì  col  nome  di  Anjrisio  Androsiaco. 

Vedi,  ANFRISIO  ANDROSIACO. 
CRESCENTE    ROMOLO    TEBERTELLI 
(P.  Giuseppe  Francesco  Sozzifanti, 
della  coinp.^  di    Gesù).    Breve    ri- 
stretto della  santa  vita  e  patrocinio 
glorioso  di    S.    Liborio  ,  vescovo  e 
confessore,  contro    li   morbi   e  do- 
lori nefritici  :    operetta  di    ec. ,  sa- 
cerdote   teologo    pistojese.   Pisloja^ 
all'  insegna    della    Fortuna  ,    1 688  , 
m-i2.° 
In  due  errori  cadde  il  Cinelli  citando  questo  li- 
bretto, e  collo   scrivere  Terbetclli   in  vece  di 
Tcbertelli,   e   col  porre  Tanno  1668   m  vece 
dell'anno  1C88. 
CRESCENZIO  ESPERTI.  Lettera  di  ec, 
sacerdote  casertano,  al.sig.  D.  Gen* 
naro  Ignazio  Simconi.  Napolij  i  773, 
in-^.'' 


CRI 

—  Lellcra  seconda  del  medesimo  allo 
stesso.  Iv'ij  in  dello  anno. 

Sono  fattura  di  D.  Francesco  Daniele. 

CRESCENZIO  (Giampietro).  Corona 
della  Nobiltà  d'Italia,  ovvero  Com- 
pendio delle  istorie  delle  famiglie 
illustri,  Bologna j  i63c)-i642,  \>oL  2, 
m-4.'^ 

Agguerrito  il  Crescenzio  dalle  fallaci  autorità  di 
Aunio  di  Viterbo  e  di  Alfonso  Cicarelli,  citò  e 
raccolse,  come  in  bel  giojello,  le  testimonianze 
di  tutti  gli  scrittori  da  loro  supposti,  e  quanti 
altri,  o  apocrifi  o  romanzieri,  egli  potò  ritro- 
vare (Tirabosclii,  Scritt.  geneal.,  pag.  io). 

CRESFONTE  TASCA  {anagramma  di 
Francesco  Testa).  Al  signor  Seba- 
stiano Tecchio  di  Vicenza,  che  si 
dottora  in  legge.  Epistola  {in  terza 
rima)  di  ec.  Padoi'a)  Crescila j  1829, 
w-8." 

CRISANTO  DE  MELLINIS.  Lettera  a- 
pologetica  sopra  il  diritto  della 
quarta  pertinente  alla  mensa  vesco- 
vile siracusana,  scritta  dal  sig.  ec. 
avvocato  romano. 

Ci  manifesta  il  Mongitore  {Scritt.  mascher.  mss.) 
che  fu  impressa  in  Palermo,  e  che  sotto  il 
nome  di  Crisanto  de  Mellinis  si  nascose  il  sac.® 
D.  Francesco  CARUSO,  de'  baroni  di  FiOREM, 
palermitano. 

Crisi  politica  della  Sardegna.  Italia, 
1800. 

La  publ)licò  D.  Matteo  SiMO?i,  celatosi  con  nome 
anagrammatico  che  non  ci  viene  indicato  dal 
Manno  {Stor.  nwd.  della  Sardegna,  toni.  \, 
pag.  I80),  da  cui  ricaviamo  questa  notizia. 

CRISITEO  STILITA. 

i.°  Lettera  di  ec.  ad  un  amico, 
ovvero  Riflessioni  seconde  in  rispo- 
sta alla  lettera  di  Gerundio  Mala- 
ducci  sopra  alcuni  sonniferi.  Di 
Barcaj  andando  a  Venezia,  a  dì  g 
agosto   lySo. 

2.°  Riflessioni  sopra  alcuni  sonni- 
feri, e  sopra  altri  rimedj  per  una 
colica,  publicate  da  ec.  Fivizzano 
{Milano),    17495  "i-8.° 

Crisitco  Stilila  sono  nomi  finti  presi  dal  greco 
che  significano  Daniello  (che  in  lingua  ebraica 
significa  Giudizio  di  Dio)  Colonna,  medico  di 
Polcenigo,  discepolo  del  dott.*  Giovanni  BiA>- 


265 


CRI 


CUI,  riniinese,  che  prestò  il  nome  a  coltslo 
suo  maestro.  In  esse  riflessioni  venne  criticato 
il  dottor  l'aolo  Andrea  Draghi,  il  ([uale  rispose 
alle  medesime. 

Fedi,  GERUNDIO  MALADUCCI. 
CRISONI  (Meo).   Il  Torraccbione  de- 
solato,  poema  eroicomico;  alla  No- 
biltà  Barberina,    di    ec.    Tomi    2, 
in-\  2." 

Lancetti,  Pscud.,  pag.  508.  Meo  dicesi  in  Im- 
guaggio  fiorentino  di  contado  per  Bartolo- 
meo,  e  Crisoni  è   anagramma  di  CoRSiM. 

CRISPINO   (sac."-'  Jacopo). 

i.°  Soliloquii  nella  festa  della  a- 
spettazione  del  parto  della  Vergine 
Madre  di  Dio.  Napoli,  sul  principio 
del  secolo  XFii. 

2.°  La  vera  ed  utile  maniei-a  di  re- 
citare la  corona  della  B.  V.  Ope- 
retta di  ec.  Napoli,  18 16;  Modena^ 
1 6 1 8  ;  Venezia  j  1623,  in- 12.°  ed 
m-8." 

Furono  publicate  queste  due  operette  ascetiche 
sotto  il  nome  qui  sopra  riportato;  ma  il  vero 
nome  dell'autore  era  Simone  CRisPl."yo,  teatino, 
napoletano. 

Cristiade  (La)  di  monsignor  Vida,  re- 
cata in  versi  liberi  da  G.  Z.  (Gio- 
vanni ZuccHi,  medico).  Carmagnola^ 
dai  tipi  di  Pietro  Barbieri,  i8i8, 
m-8.« 

Cristiana  (La)  esser  la  sola  religione 
vera,  e  doversi  da  tutti  abbracciare 
(di  Carlo  Emmauuele  Filiberto  Dia- 
cinto  da  Simiana,  marchese  di  Pia- 
nezza, piemontese).    16645  m-4-^ 

Quest'opera  fu  tradotta  da  Domenico  Bol'HOURS 
in  francese,  e  stampata  col  nome  dell'autore 
in  Parigi  nel  1672. 

Cristiano  (II)  amante  della  sua  eterna 
salute  (del  P.  Domenico  de'  Pauli, 
filippino,  di  Trento,  nativo  di  Ci- 
vezzano).  Trento^  per  il  Monaimij 

Cristiano  (II)  interiore  con  la  filosofia 
del  vero  Cristiano,  opera  dal  fran- 
cese in  italiano  tradotta  da  Ales- 
sandro Cenami.  BolognUj  pel  Dozza, 
1666,  m-i2.° 

L'autore  dell'originale  francese  è  Giovanni  Ber- 
MEUES  de  Louvigny. 


266 


CHI 


Cristiano  (II)  uel   secolo,  o  sia  Ma- 
niera  facile   e  piana    di  vivere  da 
buon    cristiano    ec.  Opera    del  sa- 
cerdote L.  G.  (Luigi   GiEsoNi)  Be- 
neficiato della  chiesa  di  S.  Martino 
di  Venezia.  Ivij  tip.  Pasquali  e  Cwtij 
in-S° 
Cristiano  (II)  occupalo  nel   ritiro  di 
dieci  giorni  per  fare  gli  esercizj  spi- 
rituali di    S.  Ignazio,  di    un  reli- 
gioso   de'  minori    conventuali    (  P. 
Giuseppe  Antonio  Marcheselli),  se- 
conda edizione.   Venezia  j  Sortoli , 
iy4oj  ^ol.  2,  in-8.^ 
Cristo  appassionato  e  la  Vergine  ad- 
dolorata, del  P.  F.  A.  S.  (P.  Fabio 
Ambrogio  Spinola);  con  alcuni  di- 
scorsi di  S.Francesco  Saverio,  apo- 
stolo delle  Indie.  Genova,  Meschinij 
i66i,  in-/\.^  Vedi j    Corona   (La) 
reale,   orazione  ec. 
Cristo  appassionato,  proposto  alle  a- 
nime  cristiane  per  oggetto  de' loro 
santi  pensieri.  Meditazioni  (di  Vin- 
cenzo Ortale,  siciliano).  Palermo j 
Sosio j   i6y6,  m-i2.° 
Cristo  giudice,  tragedia   del   P.  Ste- 
fano Tucci,  della  comp.*^  di  Gesù, 
dal    suo    metro    latino    ridotta    in 
prosa  volgare  da  un  religioso  della 
medesima  Compagnia  (dal  P.  An- 
tonio  Cotrona).   Venezia  j   Sortoli , 

Era  già  stata  data  alla  luce  in  Palermo  ed  in 
Roma,  col  nome  del  traduttore. 

Cristo  infante,  rappresentazione  sa- 
cra (di  Gio.  Tommaso  Cangiano, 
napoletano).  Napoli j  per  Secondino 
Soncaglioloj   i638,  m-8.° 

Il  Quadrio  T attribuisce  al  P.  Leone  Sarti,  sa- 

nese,  della  comp.*  di  Gesù. 
Cristo  morto,  tragedia.  Venezia,  Giu- 
liani j    1644}  '"-12.*^ 
Alla  col.  252  della  Drammaturgia  dicesi  d'/«- 

certo  autore,  ma  nelle  aggiunte  e  correzioni 

(col.  948)  se  ne  assegna  la  composizione  a  Fra 

Paolino  Fiamma. 
Cristo    (II),    tragedia    di    Coriolanu 


CRI 

Martirano  ,  trasportata  in  versi  to- 
scani ec.  Vidcj  Christus,  Coriolani 
Martirani  etc. 
CRISTOFORO  ARALDO.  Comedia  del- 
l'ingratitudine, composta  per  m es- 
ser Giovan  (Ottonato)  di  Cristoforo, 
araldo  dell'eccelsa  Signoria  di  Fi- 
renze, rrr  In   fine  =   Composto  ad 
istanza    di    maestro     Francesco     di 
Giovanni  Senvenuto ,  addì   Xìll  di 
Renaio,    1626,  in-8.^ 
Il  lilazzuchelli  ha   creduto  erroneamente  che  la 
parola  ai^aldo  fosse    il    cognome    dell'  autore. 
Avvene  due  posteriori  edizioni  j  una  senz'anno, 
latta    dal  lo    stesso   Benvenuto j  un'  altra   pei 
Giunti,  1S39.    - 
CRISTOFORO  DA  BERGAMO,  medico. 
Cristoforo  Barzizza,  bergamasco,  creduto  erro- 
neamente figlio  del   celebre  Gasparino,  è  suo 
nipote,  che  alcuni  pretesero  bresciano. 
Critica  (La)  d' oggidì,  o  sia  l'abuso 
della  critica   odierna   (del  P.  Gia- 
como Laderchi,  filippino).   Roma, 
1726,  in-^P 
Critica  d'un  Romano  alle   riflessioni 
del  Portoghese  sopra  il  Memoriale 
presentato  dai  PP.  Gesuiti  alla  San- 
tità  di    Papa    Clemente   XIII,   di- 
stesa in  una  lettera  mandata  a  Li- 
sbona.   Genova,   1759,  7>j-8.° 
Viene  attribuita  da  alcuni  al  P.  Martino  Natali, 
scolopio,  ma  forse  con  più  probabilità  a  mons.* 
Giovanni  Bottari. 

Vcdij  Appendice  alle  Rijlessioni  ec. 
Critices  usus  ad  certam  veri  inven- 
tionem  minus  aptus.  Oratio  in  Fer- 
rariensi  Pontificio  Archigymnasio 
habita  (a  Fr.  Nicolao  Augustine 
Chignoli  ,  ord.  S.  Dominici). 
Sta  ntWd.  Raccolta  Ferrarese  d'Opuscoli,  tom. 

Xn,  pag.  12S  e  seg. 
Critiche  annotazioni  sopra  un  istro- 
mento  in  pergamena  XXXI  gennajo 
MGCXXXIII,  in  cui  è  inserito  l'ordine 
dell' imperador  Federigo  II  del  di  i4 
ottobre  MCCXXXII  a  favore  del  moni- 
stero  di  S.  Michele  Arcangelo  di 
Montescaglioso.  Edizione  seconda 
dall'autore  corretta  ed  accresciuta. 
Senza  luogo _,  anno  e  stanip.j  ì/ì-4-" 


A./ 


CRI 

Dopo  la  prefazione  viene  una  lettera  segnala  - 
Napoli,  J'II  ottobre  MDCCLXXI.  D.  0.  S. 
V.  E.  A.  A.  M.  D.  S.  -  le  quali  iniziali  dcbhonsi 
interpretare:  Devotissimo  Obliligatissinio  Ser- 
vitore Vero  Ed  Amico  Affezionalissimo  Matteo 
De  Sarno. 

redi)    Collegio  (11)    Mabilloniano 
sostenuto  ec. 

Critiche  osservazioni  sopra  la  difesa 
dell'autore  dell'Appendice,  o  sia 
terza  parte  delle  Memorie  storiche 
del  monistei'o  di  S.  Pietro  di  Reg- 
gio. Lucca,  Benedinij    \  754. 

L'autore  n'è  il  P.  Paolo  Maria  Cardi,  servita, 
reggiano. 

CRITICI  (Claudio  de')  (dott.*^  Fabricio 
Bertuccione  ,  medico  di  Sarzana  ). 
Lettera  di  ec.  ad  un  amico  sulla 
risposta  a  Gerunzio  Staffilita  (lo 
stesso  Bertuccione).  Berna  (data 
finta),    1754,  w-4-° 

Critico  (11)  ammaestrato,  o  sia  Ri- 
sposta confidenziale  alla  lettera  di 
un  Fiorentino,  che  sta  a  Bologna, 
sopra  alcuni  fogli  degli  Annali  ec- 
clesiastici (di  Vincenzo  Palmieri, 
prete  dell'Oratorio). jP/ze/zs^j  1784, 
m-8.° 

CRITOBULO  (Bernardo  Della  Torre). 
Lettera  di  ec.  all'autore  di  una  let- 
tera scritta  col  nome  di  Filalete 
{Carlo  Rosi  ni).  Napoli  j  per  Vin- 
cenzo Flauto j  in-S.^ 

Vacò  una  cattedra  di  logica  nelle  scuole  arcive- 
scovili di  Napoli.  La  pretese  il  Rosini,  credendo 
che  a  lui  spettasse  per  essere  stato  per  molti 
anni  maestro  nel  Seminario  arcivescovile.  Ma 
riuscì  al  Della  Torre  di  averla ,  e  andò  a  far 
la  prima  lezione  con  molti  suoi  aderenti,  che 
colie  lodi  lo  portarono  al  cielo.  Nella  seconda 
lezione  un  fanciullo  entrò  in  qiiellc  scuole, 
distribuendo  contro  il  Della  Torre  un  capitolo 
satirico,  del  quale  fu  creduto  autore  il  RosiM, 
che  indispettito  diede  fuori  una  lettera  di  cen- 
sura contro  tutte  le  opere  del  primo.  Questi  ri- 
spose, il  Rosini  replicò,  ne  T altro  si  tacque.  Si 
pettinarono  ambi  ben  bene:  sostennero  en- 
trambi cariche  luminose:  morirono  vescovi,  e 
furono  del  pari  autori  di  applaudite  opere. 
redi.  Abate  (All')  D.  T.,  ec.  — 
Lettera  all'abate  R.,  ec.  —  FILA- 
LETE.  Lettera,   ec. 


267 

CRO 

CRIT0DE3I0  GORTINIO  (Francesco 
Mazzarella  Farao). 
i.°  Il  filogallo  di  ec,  o  sia  istitu- 
zioni grammaticali  per  apprender 
bene  la  lingua  francese.  (Napoli), 
1802,  m.8." 

2."  Trattato  di  poesia    italiana  di 
ec.  Napoli,    18 18,  m-8.°,  con   ritr. 

Ci'oce  (La)  del  Cristiano,  divisa  in 
due  parti,  con  l'appendice,  dove  si 
dichiara  la  pratica  per  guidar  l'a- 
nima alla  perfezione  (del  P.  D.  Ro- 
mualdo Carrara,  da  Bergamo,  prima 
celestino,  poi  eremita  camaldolese 
di  Monte  Corona).  Roma j  172.1, 
m-8.° 

Senza  accertare  se  anche  le  seguenti  operette, 
egualmente  ascetiche ,  di  questo  pio  religioso 
sieno  anonime,  noi  ad  ogni  buon  conto  le  riferi- 
remo; x."  Midolla  della  perfezione  cristiana 
ed  evangelica  per  i  religiosi.  Roma,  1721;  F'e- 
nezia,  1728,  /«-s."  -  2."  La  vera  strada  di 
acquistare  la  pace  interna  dell'  anima.  Na- 
poli, 1709,  in-a.";  e  Tanno  istesso  in  Vene- 
zia, ed  Ivi,  di  nuovo,  1713,  sempre  in-z°  - 
5.°  Brevis  methodiis  et  praxis  visitandi 
Eremitas  Camaldulenses  Montis  Coronce. 
Roma;,   1703,  in-4.° 

CROCEBIANCA  (Giovanni).  Fedi,  ACA- 
DEMICI  INCOGNITI. 

Crocefissa  (La)  sposa  di  Gesù  Cristo 
che  s'incammina  al  Calvario  (di 
mons.^  Vincenzo  Scarpa,  da  Este). 
Padova  j  nella  tip.  del  Seminario  j 
1816,  m-8.° 

CROCIPPI  (Aspasii)  (Gasparis  Scioppii). 
Pffidagogus  Pffidagogorum  ,  sive  Pa- 
rffinesisadassiduam,  veram,  ac  fruc- 
tuosam  Ss.  Bibliorum  lectionem. 
Friburgi  j   1612,  in-^.^ 

Cronaca  veneta  sacra  e  profana  (di 
Pier  Antonio  Pacifico,  paroco  di 
Cervanese,  veneziano),  rinnovata 
in  quest'ultima  edizione  e  accre- 
sciuta e  rimodernata.  Venezia,  per 
Francesco  Pitteri j  1777?  in- 12°, 
con  figure. 

Comparve  la  prima  volta  alla  luce  nel  1696,  indi 
nel  1736,  e,  non  ha  guari,  di  nuovo. 


268 

CRO 
Cronica    della    Marca  Trivigiana,  di 
C.  C.  da  F.   T^enezia-,  per  Leonardo 
Pittcri j    17145  'Vz-i2." 
Nella  prima  edizione  fatta  nel  1J>"4,  parinienle  in 
l'ctiezin,  leggesi  per  disteso  il  nome  dell'au- 
tore^ che  fu  Cristoforo  Cieco  da  Forlì. 
Cronica  di   tutto  il  mondo,  chiamata 
Supplemento  delle  croniche,  com- 
pilata   in    lalitio  da    frate    Jacopo 
Filippo  (Foresti)  da  Bergamo,  del- 
l'ordine eremitano  di  S.  Agostino, 
e  volgarizzala  da  Francesco  C.  nella 
nobilissima  città  di   Firenze  l'anno 
i4HB,  e  finita  a   di  ly  di    gennaio. 
Impresso  nella  città  de  Venetia  per 
me    Bernardino    Rizo    de    JSoK^ara 
Vanno  de  nostra  salute    i49'    fi  dì 
8  de  octohrio.  —  In  fbgl.j  col  registro 
e  con  r impresa  dello  stampatole. 
Su  la  fede  del  Denis  (Siipjìl.  ni  Panzer)  ram- 
mentasi  da  qualche    bibliografo    un'  anteriore 
edizione  del  noe.  su  la  cui  esistenza  noi  du- 
bitiamo, giacche   potrebbe   essere    stato  forse 
confuso  il  tempo  della  traduzione  con  quello 
della  stampa.  Ignoto  ci  è  pure  il  cognome  del 
traduttore  celatosi  colla  iniziale  C,  se  pure  non 
dinotasse  quel  Francesco  CeI;,  che,  al  dire  del 
Negri  {Scritt.  Fiorent.,  pag.  lOi),  viveva  in 
quel  torno,  e  che  scrisse  alcune  notizie  delle 
cose   di  Firenze.  La  mentovata   cronica  fu  ri- 
stampata in  séguito  con  aggiunte  fatte  da  varj, 
ed  anche  con  nuova  traduzione  del  Sansovino. 

Cronichette  antiche  di  varj  scrittori 
del  buon  secolo  della  lingua  to- 
scana. Firenze j  appresso  Domenico 
Maria  Manni ^,    17 •^3,  in-^.^ 

Questa  raccolta  fu  publicata  dallo  stesso  Dome- 
nico Maria  Manni,  che  la  dedicò  a  Pandolfo 
de"  Bardi  de"  Conti  di  Vernìo.  Egli  v"  aggiunse 
le  notizie  intorno  agli  scrittori  delle  croni- 
chette, che  sono:  —  ì."  Amaretto  Mannelli, 
Cronichetta,  o  sia  Storia  dal  principio 
del  mondo ,  ec.  —  2.°  Simone  Della  Tosa , 
Annali  dal  li  lo  al  134G. — ó.**  Cronichelta 
d'Incerto  dal  1301  al  lóro  (quest" ultima 
contiene  in  più  luoghi  cose  che  niun  altro 
scrisse;  ed  in  materia  di  favella  è  ottima).  — 
4.°  Gino  Capponi,  Tumulto  de'  Ciompi  av- 
venuto nel  1578.  —  o."  Commentar]  di  Gino 
Capponi,  dell'  acquisto  di  Pisa  l'anno  lo06. 
—  Da  alcuni,  e  singolarmente  dall'Ammiralo, 
si  attribuirono  a  Neri  di  Gino  Capponi. 

Cronologia  della  famiglia  Caracciolo 


CRU 

di  Francesco  de'  Pietri.  Edizione 
seconda  arricchita  di  note,  non  più 
stampate,  dal  Duca  della  Guardia 
Ferrante  della  Marra,  e  della  vita 
dell'autore.  Napoli 3  stamp.  Simo- 
niana,    i8o3,  in-/^.*^ 

La  vita,  scritta  da  Francesco  Damele,  e  piena 
d' interessanti  notizie  letterarie  del  secolo  XVI 
e  XML  La  presente  cronologia  fu  tratta  da 
un'altra  più  voluminosa  opera  -  I/istoria  de 
Italica  nobilitate,  -jìcì  suddetto  de'' Pietri,  e  « 
recala  in  italiano  dal  cav.*  Girolamo  Riccio 
Malaspina,  a  richiesta  di  alcuni  signori  che 
la  fecei'o  stampare  la  prima  volta  in  Napoli, 
nel  1603,  per  Gio.  Giacomo  Carlino. 

CROSATTI  (Stefano).  Della  maniera 
di  scrivere  tenuta  dalli  sigg.  abate 
Pietro  Coppellotti  e  arciprete  Bar- 
tolommco  Casali  ne'due  libricciuoli 
(^cW Incompatibilità  del  digiuno  col 
mangiar  delle  carni,  de'  quali  il 
primo  porta  il  titolo  di  Diatriba; 
e  il  secondo  di  Dissertazione  teolo- 
gico-morale-critica f  dialogo  raccolto 
e  scritto  da  ec,  e  dal  medesimo 
presentato  al  prefato  signor  abate 
Pietro  Coppellotti.  Milano j  per  Giu- 
seppe Richino  Malalestaj  1741?  m-8.°     ; 

Ne  è  stalo  creduto  autore  il  P.  Pierantonio  dal      < 
BoRGHETTO,  minore   riformato ,  milanese. 

CROSSET  DE  LA  HAUMERIE  (Colon- 
na, gentilhomme  romain).  Les  secrets 
plus  cachés  de  la  philosophie  des 
anciens  découverts,  et  expliqués  à 
la  suite  d'une  histoire  des  plus  cu- 
rieuses,  par  M.  etc.  Paris,  d^ffourjj 
1722,  in-ii.^ 

Nella  pretesa  edizione   del  17C2   non   furono  ri- 
stampati che  il  frontispizio  e  la   prelazione. 

CRUDELIO  (Egidio)  (P.Lodovico  Della 
Casa,  altrimenti  Casola,  romitano 
di  S.  Agostino). 

i.^L'Amor  disperato,  delirio  poetico 
di  ec.  Bergamo  ,  per  gli  eredi  di 
Marc'  Antonio  Rossi,  in-S° 
2.°  La  fede  tradita,  composizione 
poetica  di  ec.  MilanOj  nella  stamp. 
di  Lodovico  Monza j  1661,  in-^.^ 
ò.^  Genova  piangente  per  la  peste, 


CUB 

monodia  (li  ec. ,  padovano.  Miìano, 
ed  in  Ancona 3  per  Francesco  Sera- 
fini,    1666,  ///.8.° 
Nella  terza  impressione  fatta  in  Tortona,  da  Ni- 
colò e  fratelli  Fiala,  apparisce  il  vero  nome 
ilell' autore. 
Crudelis   Herodes,  Deuni  ,  etc. 
Principio  d'inno  che  recitasi  a  vespro  e  a  mat- 
tutino per  la  solennità  delT  Epifania.    Consiste 
in  quattro  strofe,  che  la  chiesa,  facendovi  al- 
cune variazioni,  prese  da  quello  di  Sedulio,  che 
principia  -  A  solis  ortus  cardine,  etc. 

Crusca  (La)  in  esame,  ovvero  Rac- 
contaniento  di  quanto  è  accaduto 
per  l'occasione  di  una  lettera  scritta 
da  un  amico  all'  altro;  con  due  li- 
bricciuoli  ec,  (di  mons5  Carlantonio 
Dunadom).  —  Si  vende  [in  Vene- 
zicì)  da  Domenico  Occhi,  in-S.°  J^edij 
Lettera  di   un  Acad.*'   Lombardo. 

Crusca  (La)  vendicata,  o  sia  Dialo- 
ghetto  in  difesa  di  alcune  voci  to- 
scane della  traduzione  dell'Arte  poe- 
tica. J^enezia  [Messina),  1  773,  m-4.° 

È  dell'ai).*  Leoluca  Rolli,  da  Monteleone.  Così 
dalle  nostre  schede,  dove  non  abbiamo  tenuta 
memoria  del  fonte  da  cui  attingemmo  tale  no- 
tizia ,  e  quindi  non  possiamo  dire  quale  sia 
r autore  del  volgarizzamento  delPArte  poetica 
che  si  vuol  difendere. 

Cruscante  (II)  impazzito.  Vedi^  To- 
scanismo  (II). 

CRYPTOPHILUS  MARIANUS.  Trutina 
Mariana,  qua  auctoritates  Sancto- 
rum  Patrum,  ac  Beatorum  Virorum 
contra  immaculatam  conceptionem 
Bcatse  Virginis  ab  adversariis  ad- 
ductae,  bene  expensse  ac  pondera  tee, 
fictae  prorsus ,  et  somniatse  inve- 
niuntur.  Placentice  Hisp.,  apiulBer' 
nardinuni  JSogueSj    1660,  in-S.^ 

L'editore  Ludovico   Crespi   da  Borgia,  vescovo 

di  Placencia,  la  fece   stampare,  mutando  per 

giusti  motivi  il   nome  dell'autore,  P.  Ippolito 

Marracci,  della  Congr.*  della  Madre  di  Dio, 

in  quello  di  Cryptophilus  Marianus. 

GUBANUS  (Antiocbus  Marinus)  (Ant. 

Maria    Bonucci,    soc.    Jesu).    Anti- 

dotum  coelcste  adversus  mortem  im- 

provisam.  Ronicej   1716,  in- 1 2.° 


369 
CUP 

CUJACIUS   (Jacobus). 

Gian-Alberto  Fabrizio  scrisse  {Bibl.  Gr/eca,  tom. 
Ili,  pag.  704,  ediz.  I)  che  nella  raccolta  delle 
lettere  greche,  stampate  Aurelice  Allobrogum, 
nel  1606,  in  fol. ,  leggonsi  ventisette  lettere 
sotto  il  nome  di  Jacopo  Cujacio,  le  quali  sono 
in  vece  di  Claudio  Elia>"0  ,  nato  a  Preneste  in 
Italia,  di  cui  parla  Snida.  Ma  il  dottissimo  uomo 
cadde  in  errore,  giacche  nel  nostro  esemplare 
trovansi  per  l'appunto  «otto  il  nome  di  Eliano. 
Mentre  diciamo  ciò,  aggiungeremo  puranco 
che  la  traduzione  latina  in  tale  raccolta  porta 
malamente  il  nome  del  Cujacio,  non  essendo, 
come  scrisse  l'Huet,  al  dire  di  Casaubono,  se 
non  fattura  obscuri  cujiisdam  et  mediocriter 
dodi  Germani, 

Culto  (Del)    superstizioso  di   Cibele. 
Dissertazione,  nella  quale  s'illustra 
una  statuetta  di  marmo  pario,  che 
si    conserva    in    Roma    nel    museo 
Vettori   (del  commend.®  Francesco 
Vettori,  Acad.°   Etrusco).  Roma  ^ 
nella  stamp.  d' Apollo ^  1753,  in-^.^, 
figurato. 
Cui  tu  (De)  qui  sacrse  imagini  B.  Ma- 
riaj  Virginis  ab  auxilio  nuncupatae 
centum   ab  annis  Parma  adhibetur 
'T7ro'^y>jp.a  (auctore  Josepho  Pellesi, 
parmensi  ).    ParmcBj    tjpis  Philippi 
Carmignanij    i823,  in-8. 
Cultu  (De)  S.  Simonis  pueri  Triden- 
tini et  martvris  apud  Venetos:  auc- 
tore Flaminio  Cornelio  Senat.  Ven. 
Tridenti^  Ijpis  Jo.  Bapt.  Monauni^ 
1765,  in-^.^ 
La   prima  edizione  fu  publicata  anonima  nella 
Raccolta  d' opuscoli  scientifici  e  Jilologici 
{toni.  XLVni)  dalla  pagina  411  alla  472.  Nella 
presente,  che   è  la  quarta,   del  |P.  Benedetto 
BoNELLi  sono  la  dedica  e  la  prefazione;  e  le 
noterelle  ai  versi  sono  di  Tomaso  Prato,  tre- 
visano. 
Cuor  (II)  contrito,  ovvero  Motivi  per 
eccitare  alla  contrizione,  esposti  in 
sette  considerazioni  ec.  da  un  Re- 
ligioso   della    comp.^  di   Gesù  (  P. 
Giovanni  Pietro  Pinamonti).  Roma^ 
ed  in  ParmajPazzoni  e  Monti  comp.j 

ì  695  ,    I7Ì-4." 

CUPETIOLUS   (Angelus). 

1,°  An  liceat  solis  rationibus  nalu- 


270 


CUP 


ralibus  qnrcstiones  ibeologicas  di- 
rimere, dissertalio.  Patavii,  apitd 
Franci senni  Semolella,  17  17?  Jw-S." 
2.°  Ad  negantes  baptisma  pueris  in 
utero  existeutibus,  si  jaculante  in- 
slrumento  sacramentum  conferen- 
duni  sit.  Patavii^  apiid  Josephuni  Co- 
ronay  i  7 1 4  j  in-^-°  {di  sole  due  carte). 
3."  Disserlatio  an  liceat  peccatores 
statim  post  confessionem  absolvere. 
Patavii,  ex  Ijp.  Francisci  Semoleltay 
1719,  m-8.° 

4.°  Disputatio  tbeologica  de  aucto- 
ritate  divi  Augustini.  Patavii ^  ex 
typ.  Francisci  Semoìelta,  \  720,  in-^P 
5P  Kn  metus  inferni  excludat  vo- 
luntatem  peccandi.  Patavii,  apiid 
Sardi  j  I  7  2 1 . 
Tulli  i  delti  opuscolelli  furono  di  poi  unilamenle 
ristampali  sotto  il  vero  nome  deirautore,  cioè 
del  P.  D.Gabriele  Gualdo ,  cliicrico  regolare 
teatino,  di  Vicenza,  insieme  con  altre  due  dis- 
putazioni  lino  allora  inedite ,  ed  alla  disser- 
tazione intitolata:  -  Baptisma  iìifaiitium  ir 
utero  existentium.  Dissertatio  medico  theo- 
logica.  fcìietiis ,  cpud  Josephum  Corona, 
1 725,  in-8.°,  che  è  dedicata  dal  supposto  Angelo 
Cupelioli  a  mons.^  Fogliani,  vescovo  di  Mo- 
dena. In  questa  ristampa  leggesi  sotto  lo  stesso 
Unto  nome:  -  Difesa  del  P.  D.  Gabriello 
Gualdo  al  signor  Cristofano  Cardiacletti , 
operetta  di  Angelo  Cupetioli.  -  In  tale  opera 
si  difende  il  P.  Gualdo  da  quanto  fu  scritto  dal 
P.  D.  Giangrisostomo  Scarfò,  copertosi  col  nome 
suddetto  di  Cristofano  Cardiacletti ,  nella  sua 
Giimta  al  primo  tomo  del  Giornale  de'  lett. 
d'Italia.  -  La  dissertazione  -  Baptisma  pue- 
rorum  in  utero  -  fu  Ire  volte  impressa ,  la 
prima  pseudonima  {Patavii,  apud  Josephum 
Corona,  i7io);  la  seconda  col  nome  delFau- 
tore  {Patavii,  apud  fratres  Sardi,  1712); 
la  terza  (  Venetiis ,  apud  eumdem  Corona , 
1723),  del  pari  pseudonima,  come  di  sopra  si 
è  veduto. 

6."  Tbeologia  moralis  et  contem- 
plativa S.  Aurelii  Augustini,  eie. 
Accedunt  plures  notse  et  nonnullse 
qusestiones,  quibus  quredam  clarius 
explicantur,  etc.  Fcnetiis^  apud  Jo- 
sephum Coronani,  1737,  voi.  3,  iti  f. 
Precede  al  tomo  primo  la  dedicatoria  a  Jacopo 
Soranzo,  veneto.  Giova  avvertire  che  Angelo 
CupelioH  è  anagramma  del  P.  Vincenzo  {Ui- 


CUR 

centio)  Pagella,  che  essendo  grande  amico  del 
P.  Gualdo,  gli  diede  la  facoltà   di  valersi  per 
la  stampa  del  proprio  nome  se  più  gli  piacesse. 
Fedi^  SCAVELLA  (Gio.  Battista). 
CURATO  CAMPESTRE   (conte    Cristo- 
foro Ml'zzani,    vicentino).    Quattro 
lettere  d'un  ec.   Stampate  nel  1772. 
CURETO  P.  A.  della   Colonia  Augusta 
(Prospero  Mauiotti,  perugino).  Delle 
salubri  acque  di  S.  Galgano,  lettera 
di   ec.   /«-4." 
L'.  dedicata  da  Leonte  Brineo ,  vicecustode  della 
Colonia  Augusta  (  cioè  dal  conte  Giacinto  Vits- 
CIOLl)  a  mons.*  Seva,  governatore  di  Perugia. 
CURIALE  (UN)  DI  ROMA.    Lettera  ad 
un  amico  di   Parigi  contro   un  ar- 
resto  del   Parlamento. 
Sta  nella  Raccolta  di  Scritture  ec,  sopra  gli 
affari  tra  la  Santa  Sede  e  la  Francia,  toni. 
IV,  pag.  14  7.  L'autore  è  Agostino  Favoriti. 
CURSANTIUS  (Timotheus)  (Julii  Cle- 
mentis  Scotti,  piacentini).  Epistola 
ad   Leonem   Allatium   ec. 
Sia  in  fronte  alla  Monarchia  Solipsorum. 
CURSINUS  FRANCOBACCI 
Finto  nome  che  prese  Francesco  BruxACCI  ,  pu- 
blicando  alcune  osservazioni  astronomiche  con 
Francesco  Maria  Onorati,  e  con  Marcantonio 
Cellio. 
Fide,  AFRICANI  SCIROT^,  etc. 
CURTI  (Petrus).  Corpus  pbilosopbicum 
compendiaria  tractatione  digestum 
et  a  Petro  Curii  Raclialmutensi  pro- 
pugnatum,  i656.  Panormij  eodeni 
anno,    apud  Josephum  Bisagnium  3 
in-\  2.° 
Dice  il  Mongitore  {Bihl.  Sic,  pag.  303)  che  fu 
disteso  dal  P.  Jacopo  Siracusa  ,  gesuita,  pa- 
lermitano. 
CURTIUS  (Amadeus),  italus    medicus 

Ticinensis. 
Così  celossi  Simone  SiMOM,  medico  lucchese,  pu- 
blicando   nel  1S87  un  Esame  responsivo  al 
chirurgo  Boccila,  in  occasione  della  repen- 
tina morte  di  Stefano  re  di  Polonia. 
Fide,  CHIAKOR  (Georgius). 
CURZIO  TULLIANO,  córso  (Giulio  Na- 
tali, vescovo  di  Abdera  nella  Tracia, 
poi  vescovo  di  Tivoli,  nato  in  Oletta 
il  3o  novembre   1702).   Disinganno 
intorno  alla  guerra  di  Corsica,  sco- 


CYR 
perlo  tla  ec.    Colonia  (data  falsa), 
iy39,  i/i-S." 

V  ha  chi  scrisse  clic  questo  liljro  venne  attri- 
J)UÌto  puraiico  ad  Agostino  Spinola ,  vescovo 
d'Ajaccio,  traslato  nel  1722  alla  sede  di  Sa- 
vona, il  quale  era  ancor  vivo  nel  1740.  Oltre- 
ché T  anagramma  è  più  conflicentc  al  Natali, 
non  ci  sendjra  probabile  che  un  Genovese, 
siccome  era  lo  Spinola,  scrivesse  contro  la  pro- 
pria patria.  Si  fece  una  ristampa  del  libro  me- 
desimo con  aggiunte,  che  si  sanno  essere  di 
un'' altra  mano.  Si  potrebbero  forse  combinare 
le  due  contrarie  supposizioni  intorno  al  vero 
autore ,  se  dello  Spinola  fossero  le  dette  ag- 
giunte (che  noi  non  abbiamo  però  potuto 
esaminare),  e  fossero  in  confutazione  delFo- 
pera. 
f^eclij  Risposta  all'opera  intitolata: 
Disinganno  ec. 

CUSANI  (Joseph).  Catechismus  Sla- 
vonicus. 

Si  suppone  che  non  sia  opera  di  Giuseppe  Cu- 
sani,  del  quale  porta  il  nome,  ma  di  certo 
Clepse. 

CUSERCOLO  (Fra  Felice)  (Gaspare 
Desiderio  Martinetti,  dottor  fisico). 
Lettera  di  ec. ,  ortolano  del  con- 
vento dei  Cappuccini  del  Cesenatico, 
a  Fra  Pasquale  da  Monticelli ,  in- 
fermiere nel  convento  di  S.  Apol- 
linare di  Ka\ ernia.  [Cesena),  1766, 
in  fogl. 

Custodes  hominum  psallimus  Ange- 
les, etc. 

Principio  dell'inno  che  si  recita  a  vespro  perla 
festa  de''  Ss.  Angeli  Custodi ,  il  quale  fu  posto 
nel  Breviario  Romano  Tanno  I6O8  e  si  attri- 
buisce dal  signor  dottor  Antonio  Signoretli 
{Parafr.  Poet.  degli  Inni  Rom.,  pag.  211) 
al  card.*  Bellarmino,  senza  però  dirci  da  qual 
fonte  abbia  egli  tratta  tale  notizia. 

CYLLENIUS  PISCARIENSIS.  Fide^  CIL- 
LENIO  DA  PESCHIERA. 

CYRIACUS,  vel  KYRIACUS,  ANCONI- 
TANUS.  Epigramma  ta  per  lUyricum 
reperta  a  Cyriaco  Anconitano.  Sitie 


271 
CYR 

lilla  noia  (sed  RomcCj  circa  annum 

i664). 

Ad  alcuni  esemplari  fu  aggiunto  un  frontispizio 
colla  data  di  Roma,  1747.  Ciriaco  d'Ancona 
era  della  famiglia  PizzicoLLl  ,  o  de'  Pice.m- 
COLLI,  come  appare  dall' iscrizione  sepolcrale 
posta  dallo  stesso  Ciriaco  a  sua  madre,  e  non 
della  famiglia  Forosi ,  benché  vengagli  questo 
cognome  attribuito  da  Bartolomeo  AÌfei,  scrit- 
tore contemporaneo  del  secolo  XV.  Da  varj 
autori  viene  a  Ciriaco  data  l'imputazione,  che 
fossero  da  lui  finte  a  capriccio  molte  iscrizioni, 
statue  e  medaglie,  e  perciò  dovesse  riporsi  tra 
gl'impostori,  non  meno  che  Annio  di  Viterbo, 
ed  altri  somiglianti  falsarj;  ma  da  tale  accusa 
viene  difeso  da  molli  letterati.  Si  potrà  conchiu- 
dere che  Ciriaco  in  un  secolo  assai  rozzo  per 
gli  studj  antiquari  "«"  ^"  felice  ed  esalto  nel 
trascrivere  e  delineare  i  monumenti;  che  tal- 
volta non  seppe  discernere  i  falsi  dai  veri;  che 
spesse  fiate  deferì  troppo  agli  ultimi  rapporti; 
ma  che  è  altronde  fuor  di  dubio  che  moltissime 
iscrizioni  raccolte  ne' suoi  viaggi,  e  che  si  ri- 
portano nelle  sue  opere,  si  sono  trovate  poste- 
riormente ne' luoghi  stessi  dov'egli  dice  averle 
già  vedute  e  trascritte.  Oltre  altri  lavori  ancora 
inediti,  abbiamo  del  medesimo  alle  stampe: - 
Itinerarium.  Fiorentina ,  1 742,  in-s°  (  publi- 
cato  dall'abate  Lorenzo  Mehus),  e  -  Commen' 
tariorum  Cyriaci  Anconitani  nova  frag- 
menla  notis  illustrata.  Pisauri,  M.  D.  CC. 
LXIII,  infoi. 

GYRILLUS  (Decius).  Brevis  nolitia  eo- 
rum,  quae  scita  vel  necessaria,  vel 
valde  utilia  sunt  confessariis  prò 
primo  ingressa  ad  audiendas  con- 
fessiones.  Panormij  tjp.  Jo.  Bavt. 
Maringiy    i638,  in-iG.^ 

Questa  è  la  prima  edizione,  la  quale  fu  impressa 
sotto  il  nome  di  Decio  Cirillo,  che  era  uno 
degli  stampatori  di  Palermo;  ma  poi  pel  grande 
incontro  ch'ebbe  tal  operetta,  l'autore  (che 
è  il  P.  Giuseppe  Di  Agostino,  gesuita,  paler- 
mitano) l'aumentò,  e  ristampoHa  col  suo  vero 
nome  sotto  il  seguente  titolo  -  Nuclcus  casuum 
conscientice,  sive  brevis  notitia  eorum,  quce 
scitu  ,  vel  necessaria,  vel  valde  utilia  sunt 
in  primo  ingressa  ad  audiendas  confessio~ 
nes.  Panormi,  typis  Joan.  Bapt.  Maringi, 
1638,  in-i6° 


272 


daf 


DAL 


D 


DADEUS  RUFFUS.  Investigalio  paial- 
laxis  solaiis  ex  seleclis  aliquot  ob- 
servationibus  transitus  Vetieris  ante 
Solcm  qui  accidit  die  sexta  Junii 
iy6i;  coUatis  cum  ejusdem  tran- 
situs  Romana  observalione  habita 
apud  PP.  S.  Maiise  supia  Mineivam. 
Exercitatio  Acadeniica  Dadei  Ruffi 
(anagramma  cognominis  Audiffredi, 
Joannis  Bapt.,  oid.  Piaedicatorum). 
JìomcBj  1765,  m-8.° 

Dafne  (La),  cantata.  Roma^  per  Gio. 
Giacomo  Komareki    1692,  in-^P 

Fu  composta  da  Alessandro  Guidi,  per  ordine 
di  Cristina,  regina  di  Svezia,  sopra  Giacomo 
Stuardo. 

DAFNE  (M.)  DI  PIAZZA.  Academia  di 
Enigmi  in  sonetti  agli  Academici 
Fiorentini  suoi  amanti.  Venezia^ 
Stefano  di  j4 lessi  ^   i56i,  m-8.° 

«  Siccome  in  questa  raccolta  sonovi  sonetti,  d'al- 
n  cuni  de""  quali  è  certamente  autore  il  lioren- 
»tino  Antonio  Alamaisini,  così  si  può  credere 
«che  gli  altri  sieno  di  diversi  poeti  Fiorentini >5. 
A  tale  notizia  dataci  dal  Crescimbcni  {St.  della 
volgar poesia)  si  oppone  quanto  scrive  il  Maz- 
zoleni,  il  quale  nelle  memorie  degli  autori  da 
cui  ha  raccolte  le  Rime  oneste,  dubita  che 
M.  Dafne  di  Piazza,  a  motivo  di  parecchie 
voci  vaieziane  sparse  in  questi  enigma,  non 
sia  fórse  una  poetessa  veneziana.  iMa  chi  è 
poi  costei?  A  tale  discrepanza  di  pareri,  noi 
aggiungeremo ,  che  nessuno  di  questi  sonetti 
enigmatici  abbiamo  trovato  ira  le  rime  di  An- 
tonio Alamanni,  da  noi  conosciute,  ma  bensì 
quattro  ne  rinvenimmo  fra  quelle  del  Risoluto 
(Angelo  Ceisni),  che  sono  impressi  dopo  le 
poesie  del  Burchiello  e  del  mentovato  Alamanni 
nelle  edizioni  di  Firenze,  per  i  Giunti,  IS68, 
e  di  Londra  {Lucca  e  Pisa),  1787. 
Fedi,,  RISOLUTO  (II).  Sonetti  ec. 
DAFNI  CRINISIO  (  Giuseppe  Troilo, 
d'Alcamo).  Lettera  apologetica  di 
ec.  ad  Olinto  Drepareo  (  P.  Fran- 


cesco   BuRGiOj    gcsuìla).   Palermo, 

per  le  stampe  del  Rapettij    iy5y. 

Dafni,  favola  boscbereccia  per  musica 

rapjii'csenlata   nel    teatro    Malvezzi 

di    Bologna    l'anno    1696.    Jvij  lo 

stesso  anno,  per  gli  credi  dei  Sardi, 

m-i2." 

Vien  riferita   nella  Drammaturgia  {col.   253) 

come  d' incerto  autore,  inanello  stesso  tempo 

si  dice  "  ebbe  però  gran  jiarte  in    essa  il  si- 

»?  gnor  Eustachio  Manfredi  >j.  Il  P.  Merati  crede 

che    possa  essere  una   ristampa ,  ritoccata  dal 

Manfredi,  di  quella  del  conte   Girolamo  Du- 

GNAM,  riferita  daW Xvgdaù  {Scritt.  Milanesi, 

tom.  I,  pag.  3CJ5)  col  medesimo  titolo  ;  senza 

luogo  ed  anno,  iìi-i.° 

DAFNI  OROBIANO  (Lorenzo  Masche- 
roni). L'invito,  versi  sciolti  di  ec. 
a  Lesbia  Cidonia  {conlessa  Paolina 
GnisMONDi  Secco  Su  ardi).  Pavia, 
Comino ,  1793,  m-4.°;  —  e  3Ii- 
lanoj  Galeazzij  l'anno  istesso,  in-^.^ 
Nuova  edizione  accresciuta  ed  illu- 
strata con  note.  [IS^elle  note  sono 
spiegati  i  nomi  arcadici). 

Ristampato  più  volle:  ed  è  dedicato  da  Ticofdo 
Cimelio  (l'abate  Aurelio  BertÒla)  a  Diodoro 
Delfico  {l'abate  Saverio  Bettinelli). 

DAFNIDE  ERETENIA  (Vittoria  Madu- 
KELLi  Berti,  di  Vicenza).  Epigrammi 
di  ec.  Padova^  tip.  della  Alinerva^ 
1824,  m-8.° 

Edizione  di  soli  cinquanta  esemplari,  ripetuta  in 
simile  numero  nello  stesso  anno.  Ivi,  Bettoni. 

D.  A.  L.  (Signor  abate)  (don  Antonio 
Lavagnoli,  padovano). 

Sotto  queste  iniziali  leggonsi  quattro  sonetti  ed 
una  canzone  nella  Raccolta  in  morte  di  mons.* 
Ginolii  Speroni. 

DALISSO  (Rinaldo)  (Antonio  Bene- 
detto Basso,  bassanese).  L'avven- 
turiere, o  sia  memorie  di  ce.  F^c- 
nezia,   Colombani,    1761,  m-8." 


373 


DAM 

DALARINUS  (Franciscus)  (anagramma 
di  Francesco  RAiNALDi),Vita  vencrabi- 
lis  servi  Dei  Jacobi  Laynez  propositi 
general  is  soc.  Jesu.  Romce ,  siiniptibus 
Jgnatii  De  Lazzarisj  i6y2,  //i-8." 

DALSERI  (Romulo)  {anagramma  di 
Mauro  Sellori,  monaco  casiiiese, 
romano).  L'Anfitrione,  comedia 
tradotta  dal  latino  di  Plauto  nel- 
r  idioma  volgare  da  ec.  Roma,  i  702, 
m-8.°  (Armellini,  Bibl.  Benedectino- 
Casinensisj  pars  II,  pag.    io5). 

D.  A.  M.  La  Rosminda,  favola  dram- 
matica. Napoli,  1669;  e  Venezia, 
in-xi.^ 

—  Poesie.    Venezia,    1669,  in-\i!' 

—  Prose.   Piacenza,    i665,   in-ii.^ 
L'autore  è  Don  Antonio  MuscETTOLA,  primoc;e- 

nito  di  Don  Francesco  ,  duca  di  Spezzano,  in- 
torno al  quale  si  danno  notizie  nella  Bibl.  A- 
prosiana,  pag.  468-4  76. 

DAMASIFRO  APTESTO  (  P.  Vincenzo 
DA  S.  Eraclio).  Considerazioni  cri- 
tiche di  ec.  sopra  le  lettere  critiche 
giocose  e  morali  ec.  dell' avv,*^'  Giu- 
seppe y\ntonio  Costantini,  ec.  Fo- 
ligno,  Fasi,    1755,   m-4.° 

Dame  (Le)  Romane  nel  secolo  quinto, 
scene  in  Oriente  (del  prof.^  D.  Giu- 
seppe Savio,  di  Mantova).  Mantova, 
1840,  in- 16." 

DAMIANUS  (S.  Petrus),  che  meglio 
direbbesi  DAMIANI,  sapendosi  che 
egli  prese  a  chiamarsi  Pietro  di 
Damiano,  dal  nome  di  suo  fratello 
da  cui  venne  allevato. 
i.*^  Vit»  praecepta,  che  Constitu- 
tiones  Portuenses  volgarmente  si 
chiamano. 

Non  sono  di  S.  Pietro  Damiano,  ma  bensì  del 
B.  Pietro  Onesti,  sopranominato   Peccatore , 
che  fondò  il  monastero  di  S.  Maria  in  Porto 
presso  Ravenna. 
2."   De  oratione   Dominica. 

Luca  d' Achery,  mon."  della  Congr.*  di  S.  Mauro, 
publicò  nel  suo  Spicilegium,  toni.  VII,  pag. 
120,  su  tale  argomento  cinque  sermoni  ch'egli 
credette  di  S.  Pier  Damiano  ;  ma  furono  in  ap- 
presso l'iconosciuti  quale  composizione  di  S. 
Pier  Grisologo,  ritrovandosi  tra  quelli  di  quc- 
TOM.    I. 


DAM 


sto  Santo  arcivescovo  ai  N/'  67-08-7«-7i-72. 
Prima  dell'  Achery  erano  stati  publicati  col 
nome  di  S.  Pier  Damiano  su  la  fede  d' un  co- 
dice Colbejano ,  ma  poi  avvertito  l' Achery  da 
Pietro  De  Marca  al  GrisOLOGO  li  restituì.  L'a- 
bate camaldolese  D.  Costantino  Cajetani,  edi- 
tore di  tutte  le  opere  del  Santo  gli  assegna 
LXXVin  sermoni ,  disposti  secondo  i  giorni 
dell'anno,  con  altri  delti  stravaganti^  ma  XIX 
dei  medesimi  appartengono  a  Nicolò  ,  monaco 
di  Chiaravalle.  Si  consulti  il  Ginanui  (Scriti. 
Ravennati). 

Damigella  (La)  istruita    (del   P.   Ga- 
spare MoRARDo).    Torino,  Mairsese, 
1787,  in- 12." 
Damigella   (La)   meglio  istruita,  o  sia 
Riflessi  morali  sul  libro,  che  ha  per 
titolo:  La  damigella  istruita  (del  P. 
Gautier,   filippino).  Tonno,  stamp. 
Soffietti  ,    I  7  8 7 ,  m-  I  2 ." 
Criticasi  l'operetta  superiormente  x'iportata. 
Damira  placata:  dramma  recitato  nel 
teatro  di  S.  Mosè  di  Venezia  l'anno 
1680.   li'i,  per  Francesco  Nicolini j 
l'anno  istesso,  in-io-P 
La  Drammaturgia  dell'Allacci  {col.  238)  ci  fa 
sapere  a  che    fu  rappresentato  con   figure  di 
>j legno  di  straordinario  lavoro,  "ma  senza  no- 
tare chine  sia  stato  l'anonimo  poeta,  il  quale 
al  dire  del  P.  Merati  fu  Filippo  AcciAiuou. 

DAMISTO,  Acad."  Agiato  (abate  La- 
zeri).   Lettera  di  ec.  a  Baronide. 

Sta  nel  tom.  X  della  Nuova  Raccolta  Man- 
deli  iana ,  pag.  73  e  seg.  Tratta  della  iscri- 
zione scoperta  nel  Duomo  di  Trevigi,  publi- 
cala  nel  tomo  Vili  della  stessa  raccolta.  Non 
può  dirsi  in  istretto  senso  opuscolo  veramente 
di  celalo  scrittore,  giacche  nella  prefazione  di 
detto  tomo  si  manifesta  il  vero  nome  di  lui. 
Ma  siccome  ci  si  presenta  l'occasione  di  ret- 
tillcare  un  errore,  cos'i  crediamo  di  farne  cenno. 
Diremo  dunque  che  Baronide  non  è  altrimenti 
Francesco  Presti,  secondo  opinò  il  Tiraboschi 
nel  suo  elogio  storico  di  Rainbaldo  de'  conti 
Azzoni  Avogaro,  ma  bensì  il  conte  Pietro 
Trieste,  come  scrisse  il  chiar."  Cicogna  nel 
tom.  IH  delle  sue  Iscrizioni  reneziane,  pag. 
302,  in  una  nota. 

DAMNIRl  PAjNTERIDE.  Anagramma  del 
nome  pastorale  di  Irminda  Parte- 
nide,  assunto  in  Arcadia  da  Luisa 
Bergalli     Gozzi.    Vedi,    IRMINDA 

PARTENIDE. 

18 


274 

DAN 

DANESE  (Francesco)  (P.  Cornelio  Ce- 
rasi ,  monaco  benedettino  casiuese, 
napolitano).  Historia  del  monastero 
di  S.  Liberatore  della  Maiella  in 
Abruzzo,  scritta  da  ec.  Napoli. 

Danese  (II)  Uggieri,  opera  bella  e  pia- 
cevole d'armi  e  d'amore,  composta 
da  Girolamo  Tromba  da  Noceia,  e 
nuovamente  ristampata  e  corretta 
colla  morte  del  Gigante  Mariotto. 
Venezia,  appresso  Jgostin  Zoppini 
e  nipoti j  i5gg;  e  presso  Ghirardo 
Jniberti,  i6i  i  e  i638,  sempre  m-8.° 

In  questo  titolo,  trascritto  quale  ce  lo  riporta  il 
Quadrio,  debb'essere  corso  errore,  ed  il  poema 
debb' essere  anonimo,  poiché  nelle  anteriori  e- 
dizioni,  almeno  nelFesemplare  che  abbiamo  sot- 
t' occhio  della  mentovata  ristampa  del  1S99, 
non  le<"^esi  il  nome  di  Girolamo  Tromba;  ne 
si  può  di     v;he  sia  composizione  di  lui. 

Daniel  juxta  Septuaginta  ex  tetraplis 
Origenis  nunc  primum  editus  gr.  et 
lat.  ex  singulariChisiano  codice  etc, 
(a  Simone  De  Magistris,  Gongr. 
Oratorii).  Romce,  typ.propag.  1772, 
in  fol. 

DANIELE  SCULTORE  SARCOFACCAJO 
(Maestro)  (P.  abate  Andrea  Gioa- 
NETTj).  Ravenna  liberala  da'  Ro- 
mani in  proposito  della  questione 
se  la  Rotonda  di  Ravenna  sia  fa- 
brica  romana  ,  oppure  gotica,  ra- 
gionamento,  di   ec. 

Sta  nel  toni.  XVI ,  pag.  xxin ,  della  Nuova 
Raccolta  di  opuscoli,  publicali  dal  P.  abate 
Mandelli. 

Danielis  Cereti  Brixiani  de  foro  et 
laudibus  Brixiffi  ad  magnificumLu- 
dovicum  Martineiigum  libellus.  Ac- 
cedit  de  vita  et  scriptis  Danielis 
Cereti  opusculum  ex  italicis  scri- 
ptoribus  comitis  J.  M.  Mazzuchelli 
desumptum,  Brixioi ,  ex  tjpis  Ve- 
scovi, 177B,  in  fot. 
Si  sa  che  uno  de'  collaboratori  del  conte  3Iazzu- 
chelll,  per  la  sua  grand-opera  degli  Scrittori 
d'Italia,  fu  T abate  Gio.  Battista  RoDELLA,di 
cui  sono  le  presenti  notizie  intorno  a  Daniele 
Cereti. 
DANIELLO    (Bernardino)   DA  LUCCA. 


DAN 

Dante  con  l'esposizione  di  ec,  so- 
pra la  sua  comedia  ec;  nuovamente 
stampato  e  posto  in  luce.  Venezia, 
appresso  Pietro  da  Fino,  i  568,  in-^P 
Fu  opinione  di   Diomede  Borghesi,   esposta  per 
altro   con  qualche   riserva,   che  il  commento 
della    presente    edizione ,    pubhcato    dopo    la 
morte  di  Bernardino   Daniello,  sia  fattura   di 
Trifone  Gabriele  ;  ma  venne  confutata  dal  Luc- 
chesini  nella  sua  Storia  letteraria  di  Lucca 
{toni.  I,  pag.  1S1-S2),  al  pari  di  quella  che 
attribuiva  a   tutt'  altri  che  al  Daniello  il  com- 
mento sopra  le  rime  del  Petrarca.  L'abate  Rezzi 
{Lettera  sopra    i   mss.   Barheriniani  com- 
menti alla  Divina  comedia  di  Dante.  Roma, 
Poggioli.  1826)  scrisse  al  Rosini  che,  esami- 
nato il  codice  delle  annotazioni  nel  Dante  fatte 
da  messer  Trifone,  e  confrontatolo  coli'' opera 
del  Daniello,  vide  le  annotazioni  dell'uno  es- 
sere diverse   da  quelle  dell'altro. 
Danni  (Dei)  derivanti  dalle  ricchezze, 
discorso  (di  Carlo   Giuseppe    Lon- 
DONio).    Milano,  Deste/anis ,    1809, 
i«-8." 
Danno  (Del)  che  deriva  dalla  poesia 
allo  studio  delle  scienze  gravi  ec. 
Di  Giuseppe  Valuni,  da  Crescentino,  che  si  celò 
con  nome  anagraramatico,  siccome  ci  avverte 
il  Dizionario  classico  universale  {Torino, 
Pomba,  toni.  V,  pag.  83l)  senza  però  indi- 
carcelo. 

Dante  Aldigeri  excelso  Poeta  Fio- 
RENTiiso  (Al  nome  di  Dio  apparato 
SOPRA  LA  COMEDIA  Di).  Mediolani^ 
Lodoviciis  el  Albertus  Pedemontani, 
1477-78,  infoi. 
Precede  una  lettera  di  Martino  Paolo  Nidobeato 
Novarese,  indirizzata  a  Gughelmo,  marchese  di 
Monferrato,  la  qual  lettera  serve  ad  mterpre- 
tare  le  sigle  che  leggonsi  dopo  la  sottoscrizione 
nella  penultima  carta  del  volume  avanti  la  ta- 
vola, ciol-:  MP.  N.  N.  CVM.  GV.  T.  FA. 
CV.  che  vo<jliono  significare:  Martinus 
Paiiìus  Nidoheatus  Novariensis  cvni  Gvi- 
done  Tcrzago  faciendum  cvravit.  Appare 
inoltre  dalla  mentovata  lettera  di  Martino  Paolo 
NiBBiÀ  ,  detto  comunemente  Mdobeato,  in  data 
del  primo  marzo,  che  abbiano  l'editore  o  gli 
editori  preferito  in  generale  il  commento  di 
Jacopo  Deha  Lana,  bolognese,  congiungendovi 
varj  brani  d'altri  commentatori  allora  cono- 
sciuti, cioè  di  Pietro  e  di  Jacopo,  figli  di  Dante, 
di  Benvenuto  da  Imola,  di  Giovanni  Boccac- 
cio ,  di  frate  Riccardo ,  carmelitano ,  di  Andrea 


DAN 

Napoletano,  e  di  Guiniforte  (Bargigi),  bergama- 
sco. Il  Salviati  prima  eil  il  Giorn.  de' leti.  d'I- 
talia dappoi  tacciarono  quest'edizione  "  iFessere 
«riuscita,  in  quanto  al  commento  di  Jacopo 
"Della  Lana,  un  gazzabuglio  ridotto  in  lin- 
'»  guaggio  non  buono ,  preponendo  e  pospo- 
»ncndo  e  tramezzanilo  assai  (late  le  parole,  e 
«per  tutto  inzeppandovi  brani  d'altri  cora- 
«mentatori  ":  accusa  in  parte  vera  se  si  rife- 
risce al  gazzabuglio,  ma  insussistente  se  con 
essa  si  volessero  accusare  di  plagio  gli  edi- 
tori; giacche  nella  mentovata  lettera  dedica- 
toria non  si  fa  mistero  dei  materiali  adoperati. 
Se  Faccozzamento,  o  sia  l'unione  di  tali  com- 
menti sia  lavoro  del  solo  Nidobeato,  o  di  lui 
e  del  Terzago  insieme,  non  è  lecito  con  cer- 
tezza asserire ,  potendosi  anche  credere  che 
il  secondo  facesse  solamente  le  spese.  In  que- 
sta edizione  il  Credo ,  i  selle  Sacramenti ,  i 
dieci  Comandamenti,  i  sette  Peccati  capitali, 
il  Pater  noster ,  e  TAve  Maria  hanno  separato 
titolo,  benché  pel  legame  delle  rime  non  do- 
vrebbero andare  disgiunti.  Noi  non  ci  avventu- 
reremo poi  a  confermare  quaulo  alcuno  scrisse, 
essere  il  commento,  di  cui  qui  si  e  parlato, 
quello  che  Giovanni  Visconti,  arcivescovo  di 
Milano,  circa  Tanno  iSaO  commise  a  sei  dotti 
uomini:  ma  porremo  termine  al  presente  ar- 
ticolo con  le  parole  del  sig.  De  Batines  :  a  è 
"  omai  riconosciuto  che  il  commento  unito 
5»  alla  Nidobeatina  non  è  che  una  riproduzione 
"di  quello  delia  Vindeliniana  ,  salvo  alcuni 
"  cambiamenti  di  compilatura  e  varie  intro- 
" missioni  "  (Stiidj  inediti  su  Dante,  pag. 
141,  nota  20). 

Fedi,  BENVENUTO  DA  DIOLA. 
DANTE  ALIGHIERI.    Epistola     di    ec. 
Mantova,  co'  tipi  dell'  evede  Pazzonij 
i8 1 3  ,  //i-8." 
È  composizione  di  Ferdinando  Arrivacene.  Noi 
ne  possediamo  un  esemplare  con  bizzarre  po- 
stille autografe  di  Ugo  Foscolo. 

DANTE  ALIGHIERI,  o  veramente  DU- 
RANTE ALDIGHIERI,  od  ALAGHIE- 
RI,    ALIGERI,  ALLIGHIERI,  ec. 

«Di  che  (dice   il   conte  Baldo)   si   disputa  con 
"poco  prò  ".Si  consulti  Felli,  Memorie  per 
servire  alla  Fila  di  Dante,  §  IV. 
Dante,   con  argomenti  e  dichiarazioni 
di   molti  luoghi,  nuovamente  revi- 
sto e  ?<l3im-^?LÌo.  LionPj,  per  Giovanni 
Tournes,    154",  m-i6." 
Le  dichiarazioni    sono  prese   dal   commento  del 

Landino. 
Dante,   con    una    breve    e    sufficiente 


275 
DAN 

dichiarazione  dei  .sen.so  letterale, 
diversa  in  più  luoghi  da  quella 
degli  antichi  commentatori.  Lucca, 
Cappnrij    1732,  voi.    3,  in-H.° 

Questa  è  la  prima  edizione  di  Dante  col  com- 
mento del  P.  Pompeo  Venturi,  gesuita,  mi- 
seramente ristretto  dal  P.  Giovanni  Battista 
Placidi  ,  correligioso  del  Venturi ,  che  al- 
cune poche  cose  di  suo  per  entro  tì  ag- 
giunse. Pur  tuttavia,  siccome  tale  commento 
piacque,  si  ristampò  in  Venezia,  Pasquali, 
nel  1759,  con  certe  contranote  d"  altro  autore 
che  lo  guastarono  maggiormente  invece  di 
riabbellirlo.  Ma  intanto  un  amico  del  P.  Ven- 
turi (cioè  il  P.  Francesco  x\ntonio  Zaccaria, 
del  pari  gesuita  )  avendo  avuto  mezzo  di 
carpirgli  dalle  mani  il  primo  suo  originale 
commento ,  lo  diede  al  marchese  Scipione 
Maffei  perchè  ne  procurasse  la  stampa ,  che 
dopo  qualche  difficoltà  si  esegui  in  Ferona. 
Berno ,  l'anno  174»,  i'ol.5,  //z-s."  Tutto  cii) 
ne  fa  sapere  lo  stesso  P.  Zaccaria  nella  sua  Sto- 
ica lett.  d'Italia  {toni.  ?I ,  pag.  433  e  seg.)  : 
al  che  crediamo  doverci  noi  attenere;  rifiu- 
tando quanto  da  alcuno  si  scrisse,  essere  detto 
commento  in  lutto  o  in  parte  fattura  delio 
stesso  P.  Zaccaria.  In  varj  esemplari  dell' edi- 
zione di  Lucca  leggesi  con  la  dichiarazione 
di  Gio.  Battista  Placidi.  Giova  avvertire  che 
la  Risposta  ai  duhhj  del  P.  Harduino ,  pro- 
posti nelle  Memorie  di  Trevoux  dell'anno 
1727,  intorno  l'autore  della  Divina  Comedia, 
volgarmente  detta  di  Dante  Aldighieri ,  la 
quale  leggesi  nella  mentovata  edizione  di  Ve- 
rona, ìTA9,a  pag.  xxxix  e  seg..  è  del  mare* 
abate  Giuseppe  SCARAMPl,  che  fu  vescovo  di 
Vigevano. 

Dante  de  la  volgare  eloquentia.  li- 
cenza, per  Toloniinco  Janicolo  da 
Brescia,    iSag,  in  Jbgl.  pie. 

Venne  fuori  la  prima  volta  con  ìa  Poetica  di 
Gio.  Giorgio  Trissino,  e  col  Dialogo  dello 
stesso  Trissino,  intitolato:  Il  Castellano,  il 
quale  sotto  nome  di  Arrigo  Dor'ia  si  manda 
al  S.  Cesare  Trivulzio.  —  Dante  de  la  vol- 
gare eloquentia .  e  dedicato  da  Giambatista 
Doria  al  card."^  De'  Medici  quale  traduzione 
dal  latino  fatta  dallo  stesso  Dante.  Ma  che  la 
traduzione  sia  del  Trissino.  siccome  ne  assi- 
cura il  Varchi  {Ercol..  pag.  114,  ediz.  di  Pa- 
dova),  non  è  da  dubitarne.  Se  non  che  il 
Varchi  assolutamente  non  volle  riconoscere  il 
trattalo  De  vutgari  eloquio,  per  opera  legit- 
tima di  Dante.  E  qui  è  da  notare  che  di  esso 
trattato  non  si  hanno  che  i  primi  due  libri 
(i  quali  in  latino  furono  la  prima  volta  pu- 
l)licali  nel  i.>}77  per  cura  di  Jacopo  CorbincUi 


376 

DAR 

in    Parigi),   poiché    l'Alighieri    rapito   dalia 
morte  non  potè  condurli  al  numero  di  quattro 
come  aveva  divisato.  Senza  negare  che  Dante 
abbia  scritto  un   tal  libro,   essendo  cosa  assi- 
curata dal  Boccaccio  (/7/fl  eli  Dante)  e  da  Gio- 
vanni Villani  {Croji.  Fior. ,  Uh.  IX,  cap.  13S), 
vi    ha  nondimeno  chi    sostiene  ancora  che  il 
testo  deir  opera ,    che  abbiamo    in  latino    alle 
stampe ,  non  sia  quello  da  lui  dettato.  Sembra 
però  che  in  ciò  abbia  luogo  principale  Tamore 
della  patria  fiorentina.  Il  Maflei  nella  Prefazione 
alle  Opere  del  Trissino  (pag.ww)  dimostra 
con  ottime  ragioni  come    il  testo  latino  abbia 
a  tenersi  per  lavoro  legittimo  dantesco.  Fra  i 
più  recenti  non  ne  dubitano  il  Balbo  (/^f7a  <7i 
Dante),  e  il  Fraticelli  editore  delle  Opere  mi- 
nori di  Dante.  Nella  Trivulziana  avvi  un  co- 
dice antico  che  sembra  esser  quello  sul  quale 
venne  fatta  la  versione  del  Trissino,  e  che  da 
Pietro  del  Bene  fu  mandato  a  Parigi  al  Corbi- 
nelli.  Per  confutare  F  autenticità  del  libro  De 
vulgari  eloquio,  com'è    stampato,   taluno  si 
appoggia    air  autorità  di   Mario    Filelfo  {Fita 
Dantis  Aligh.,  Florentitv,  1828, pag.  i  il),  se- 
condo il  quale  il  vero  testo  sarebbe  cominciato 
diversamente  da  quello  che  abbiamo.  Ma  il  Fi- 
lelfo vien  tenuto   in   conto   d'impostore.  E  le 
ragioni  per  credere  che  sincero  sia  il  trattato 
che   noi    possediamo,    sembrano    irrecusabili. 
Basta  leggere  le  cose  latine  di  Dante ,  intorno 
a  cui  non  si  dubita ,  per  vedere  quanto  sia  la- 
bile   l'argomento    del    Moreni,    appoggiato  al 
barbaro  latino  di  questo  trattato. 
f^edijVrose  antiche  di  Dante.  Pe- 
trarca e  Boccaccio  ec. 
Dante  rivendicato,    lettera    al  signor 
cav.^   Monti,    dell'autore  del    Pro- 
spetto del  Parnaso  Italiano  (Fran- 
cesco Torti,   di  Bevagna  ).  Fuligno, 
Tomas siili j   iBaS,   //ì-8." 
DARGONI  (Domenico)  (P.D.  Dionisio 
Grano,   certosino).     Note    al    libro 
dell'abate  Leoluca  Rolli,  intitolato: 
Del  buon  uso  delle  Litanie  ed  altre 
preghiere,  à\  ec.  Senza  data  e  luogo 
(Napoli,    1774)""  '"-4-*^' 
DARI  MESSINESE. 

Sotto  questo  finto  nome  scrisse  Carlo  Vellani, 
da  Carpi,  un  epigramma  contro  Pompilio  Pozt 
zetti ,  perchè  aveva  criticato  un  verso  del  Maz- 
za, illustre  poeta  parmigiano.  Il  Pozzetti  rin- 
tuzzò la  villania  del  larvato  Dari  con  un  altro 
risentito  epigramma,  stampato  anch'esso,  come 
il  primo,  a  Carpi,  senza  data  ,  ma  sicuramente 
verso  il  1808. 


DAV 

DARIO  ADONICO.  Saggio  intorno  al 
politico  ,  economico  governo  d'uno 
stato,  o  di  una  città  scaduta  dalla 
sua  floridezza  ec,  diretto  ad  un 
personaggio  di  presidenza  in  occa- 
sione di  certo  memoriale  presentato 
a  nome  del  publico  di  Ravenna 
alla  Santità  di  Clemente  XIV  nel 
settembre  dell'anno  1770.  Cosmo- 
poli {Bai'enna),    1772,  m-8." 

a  Sotto  il  nome  di  Dario  Adonico  publicò  il  P. 
>j  Lettor  Paletti  questo  saggio  in  cui  si  tratta 
»  in  pili  aspetti  la  storia  Ravennate  »>  (  Bibl. 
Stor.  dello  Stato  Pontificio). 

Dario,  opera  tragica  di  Tommaso  Cor- 
nelio, tradotta  dal  francese  (in 
prosa  per  cura  del  P.  Giandome- 
nico Campi,  somasco).  Roma^  1734; 
Bolognaj  p 


el  Longlii, 


e  di   nuovo. 
m-i2." 

Avvi  un'edizione  di  questa  tragedia  egualmente 
di  Bologna,   Sassi,   1715,  la  cui  traduzione 
viene,  secondo  le  nostre  schede,  attribuita  al 
P.  D.  Filippo  Merelli,   del  pari  somasco. 
DARIUS  ASCANIUS  PATAVINUS    (Da- 
rio   Ascanio  Vap.otaki). 
Il  Varotari,    medico   e  dottore    di    filosofia,  era 
veneziano  e  fu  giureconsulto  di  Padova  imss. 
Merati). 
Fedi,  ARDIO  RIVA  ROTA. 
DARTONA  (Vincenzo)  (Paolo  Fogliet- 
ta, genovese).  Canto  primo  dell'Or- 
lando Furioso  di  Lodovico  Ariosto 
ingetiovesalo   da   ec. 
Sta  nelle  Rime  diverse,  raccolte  da  Agostino 
Zabata.  Pai'ia,  Bartoli ,  1888. 

DASMONIS  ANDRIACI  P.  A.  (P.  Ignatii 
Cianci  a  Cruce,   neapolitani,  augu- 
stiniani    excalceali) ,    ex    XII    viris 
Collegii  Arcadici,  et  Colonire  Ale- 
thinre  Vice-Custodis,  Poemata,  Fe- 
neliis,  apud  Siinoneni  Occhi,  1757, 
m-8.'^ 
DATI  (Goro,  o  Gregorio).    La   sfera. 
L'edizione  di  Firenze  del  1S15,  porta  il  nome 
di   Goro ,   ossia   Gregorio    Dati ,  ma   è  poema 
fuor  di  dubio  di  Leonardo  Dati,  domenicano, 
suo  fratello. 
DAVANZATI  BOSTICHI  (Bernardo),  Sci- 
sma d' Inghilterra   sino    alia    morte 


377 


DEC 

della   regina  Maria,  ristretto  in  lin- 
gua propria  fiorentina  da  ec.  Bonuij 
a  istanza    di  Gio.  Angelo  Bu/inelli 
per  Gus^ìiclnio  Facciotto,  1602,  m-8." 
Esistono  esemplari  di  questa  edizione  con  diver- 
sità, come  può  vedersi  nella  Serie  del  Gamha. 
Lo  stesso  è    pure    della    ristampa    di  Fire?ize 
del  1638,  m-4.'*  Credesi  che  questa  breve  isto- 
ria sia  anzi  opera  di  Nicolò  Salderò  _,  che  la 
scrisse  in  latino ,  piuttosto  che  del  Davanzati^ 
il  quale  la  ridusse  in  compendio  nel  suo  idioma 
fiorentino. 
Davide.  Rappresentazione  (del  P.  Leone 
Santi,  della  comp.'^ di  Gesù,  sanese) 
già    fatta    nel    Seminario    Romano 
sotto    nome   di    Gigante    nel!'  anno 
i632,  ristampata  e  corretta,   colla 
giunta  de' cori,   e  con   altre   poesie. 
Roma  j    per    Francesco    CorbcllelLij 
i63^,  /«-i2.°    Vedi,  Gigante. 
DAVIDICO  (Lorenzo)  (prete  Paolo  Lo- 
renzo  Castellini,  di   David). 
DAVINIANO  TAVENULLI  (L.  A.). 
Con    questa    sottoscrizione    publicò    dementino 
Vannetti  un  articolo  nel  Giornale  Enciclo- 
pedico di  J^icenza   [tom.   II.  pag.  97),  col 
quale  rivendicò  a  Vincenzo  Monti  la  canzone, 
ovvero,  come  trovasi   intitolata  nella  raccolta 
delle    opere    di  questo    poeta,    poemetto  ana- 
creontico ,  che  comincia  -  U?i  industre  Acheo 
Pittore  ec. 
Dea  cornucopiam  gestans  -  Annania  - 
Dea   arbores  et  pecora  conculcans  - 
Phoebea -Rationes,  affectus,  injuria 
faeta  uni  censetur  alteri  facta ,  etc. 
Tridenti y  typ.  Sancii  Zanetti,  i632. 
Nella  terza  pagina   leggesi  -  Apologia  regionis 
Annaniensis,  e  comincia-  Curcilena  qiicedam 
villanica.  -  In  ilne   sta  L.   T.  D.   V.  J. ,  che 
lo  scrittore  della  Bihl.   Tirol.  {toni.  II,  pag. 
1272)  spiega  -  Laurentius  Torresanus  Doctor 
utriusque    juris.  -  Seguita  -  Laus  trino  Deo 
uni  immortali.    Evulgnta    sub    anno    1G30. 
Tridenti,   typ.   Sancii  Zanetti,  1632.  Con- 
tiene un'' apologia  della  Valle  di  Non  nel  Tren- 
tino, contro  una  canzone  anonima. 
DEBETTONE  BYDIO    (  anagranwia    di 
Benedetto    Boydi  ,    d'Alessandria). 
Gesù  Cristo  Redentore.    Poema    di 
ec.   Milano,   Cardi,    iSSy,  in-S." 
Decacordo  armonioso  sonato  da  Febo 
e  dalle  nove  Muse  (del  P.  Dionigi 


DEC 


ni  S.   Andrea,    carmelitano  scalzo, 
siracusano).    Napoli,    1670,    m-8." 
Decameron  di  messer  Giovanni  Boc- 
caccio,   corretto    ed    illustrato  con 
note.  Parma,  stamp.  Blanchon,  1812, 
voi.  8,  m-i6."  ed  ;>/-8." 
Il   palesare   il   nome   delF  abate  D.  Michele  Co- 
lombo, autore  sì  della  prefazione ,  come  delle 
illustrazioni ,  è  una  sicura  guarentigia  del  me- 
rito dell'edizione.  I  due    primi  volumi  furono 
ristampati  nello  stesso  anno,  a  motivo  che  tutti 
gli  esemplari   della    prima    impressione   erano 
stati  subito  venduti. 
Decameron  (II)    di    messer   Giovanni 
Boccaccio,   tratto  dall'ottimo   testo 
scritto    da    Francesco    d'Amaretto 
Mannelli   sull'originale   dell'autore. 
MDCCLXI,  in-^.^  gr. .  con  due  ritratti. 
Edizione  fatta  eseguire  in  Lucca  dal  mare*  Pier 
Antonio  GcADAG^il,  colfassistenza  del  canon." 
Angelo  Maria  Bandini,  e  forse  anche  con  quella 
di  mons.'^  Giovanni  BoTTARi.  Avvi  al  principio 
un'eruditissima  prefazione.  Fu  scrupolosamente 
conservala  V ortografia   del  codice,   eziandio 
quand'essa  è  tutt' altro  che  corretta.  In  piede 
di  pagina  avvi  il  confronto  diligentissirao  col- 
l'edizione  Giuntina  del  1327,  e  colla  contraf- 
fazione di  questa,  fatta  in  /'(?«ec/rt  da  Stefano 
Orlandelh,  co' torchi  del  Pasinello,  nel  1729. 
Nella  nta  del  Boccaccio,  scritta  dal  Baldelli 
{pag  511)  troviamo  che  tale  contraffazione,  o 
ristampa,  venne  procacciala  colf  opera  del  P. 
MISSORIO,  minore   conventuale. 
Decamerone  di   messer  Giovanni  Boc- 
caccio. Amsterdam  {Napoli),   1718, 
voi.   2,  m-8.° 
Devesi  alle  cure  di  Lorenzo   ClcCARELLi.  napo- 
litano; avvene  una  contraflazione,  0  piuttosto 
ristampa. 
Decamerone   (il)   di   messer  Giovanni 
Boccaccio,  cittadino   fiorentino,  ri- 
corretto in  Roma  ed  emendato  se- 
condo  l'ordine  del    sacro  Concilio 
di   Trento.  Fiorenza,  nella    stamp. 
dei   Giunti,    i5y3,  in-^.'^ 
I  deputati  scelti  dal  granduca  Cosimo  De"  IMedici 
alla  correzione  del  Decamerone  furono  Agnolo 
GUICCIARDINI,  Vincenzo  Borgiuni,  Antonio  Be- 
MVIEM,  e  Bastiano  Amitori. 
Decima  (Della),  dissertazione  storica 
e  giuridica  (di    Luigi  Prati,   tiro- 
lese). Trento,  per  Gio.  Battista  Mo- 
nauni,    1 793. 


278 

DEC 

Decima  (Della),  e  di  varie  altre  gra- 
vezze   imposte  dal  Comune  di  Fi- 
renze, della  moneta    e    della   mer- 
catura de'  Fiorentini   fino  al  secolo 
XVI.  Lisbona  e  Lucca  (  ma  Firenze), 
1^65-66,  voi.   4?  in'^° 
«Gio.  Francesco  Pagnim  DalVemcra,  volter- 
'»rano,  fu  il  raccoglitore  di  questi  documenti 
»ed  anche  Fautore   della  materia  contenuta 
''ne'foZ.  I  e  II,   come  non  meno   del   dotto 
»  discorso  che  in  luogo  di   prefazione  leggesi 
»5al  fine  del  voi.  IV  "  (Gamba,  niim.  looo). 

DECIMO  CORINELLA,  da  Peretola,  Se- 
natore Pianigiano  (Girolamo  Mei, 
fiorentino).    Istoria    della    Cacciata 
di  GajoCiaverci  Pontefice  Massimo, 
«rritla  da  ec. 
Esisteva  manoscritta,  a  Questi  erano  nomi  e  di- 
"gnità  delFAcademia  del   Piano,  nella  quale 
«erano  molli  dotti  signori  »( Negri,  Scritto?-i 
Fiorentòìi,  pag.  505).^e:\  primo  volume  del- 
VArchivin  Storico  {Firenze,  1842,  pag.  xxxil, 
xxxiii,  ?ioia  a,   e  pag.  xxxviii,  ìiota  a),  si 
parla  di  tale  associazione. 
Decimoterzo    (II)    libro    delle    meta- 
morfosi d'Ovidio,  tradotto  in  versi 
sciolti   (da  Alessandro  Pircoi.oiiiNi). 

1'"  ricordato  dallo  Schietto  Introitato  (  Scipione 
B.-iTtGAGLi)  a  pag.  SIS  dell'Orazione  detta  da 
lui  in  occasione  delFaprimento  delFAcademia 
degli  Intronati. 

DECIO  LABERIO.  I  primi  due  dialoghi 
di  ec,  in  risposta  e  confutazione 
del  Parere  del  signor  dottore  An- 
tonmaria  Biscioni  sopra  la  nuova 
edizione  de'  Canti  carnascialeschi  e 
in  difesa  dell' Academia  Fiorentina. 
Culicutiflonia,  per  Macstio  Ponziano 
da  Castel  Sambuco  {Lugano,  per 
t Agnelli  ) ,    1 7  5  o  ,  m  -  8 .  ° 

Sotto  il  nome  di  Decio  Laberio  si  celò  Rinaldo 
Bracci  per  difendere  Tedizione  de'  Caìiti  car- 
nascialeschi, da  lui  publicata  colla  data  di 
Cosmopoli  {Lucca,  pel  Benedini),  1730^  voi. 
2,  m-s."  ed  in-A.°,  e  criticata  da  Antonmaria 
Biscioni  col  seguente  libro  :  -  Parere  del  dot- 
tore Antonmaria  Biscioni  Academico  della 
Crusca  sopra  la  seconda  edizione  de'  Canti 
carnascialeschi ,  e  in  difesa  della  prima  e- 
dizione  procurata  da  Antonfrancesco  Graz- 
iini,  detto  il  Lasca,  uno  de'  fondatori 
di  detta  Academia ,  e  piìi  volte  citata  nel 


Regni    Siciliae    in 


DEC 

suo  Focaholario.  Firenze ,  per  Francesco 
Moiicke,  17S0,  in-Q."  gr.  —  Gli  interlocutori 
di  essi  dialoghi  sono  Ser  Cacherò,  Neri  Del 
Boccia,  e  Ser  Rigacelo.  Sotto  ai  primi  due  nomi 
il  Bracci  intese  adombrare  il  doti.*  Biscioìni, 
e  r abate  Lorenzo  Mehus,  di  lui  avversar),  e 
sotto  il  nome  di  Ser  Rigacelo  volle  indicare 
il  librajo  Giuseppe  RlGACCl,  nella  cui  bottega 
si  Ungono  seguiti  questi  ragionamenti. 
Decisio    tribunalis 

causa  successionis  Principatus  Bu- 
terse  etc.  Panormi,   ex  t/yp.  Domi- 
nici de  Anselmo  j    1 692 ,  in  Jol. 
Autore  di  questa  scrittura  fu  creduto  Sebastiano 
Giusi.\o,  tuttoché  esso  nella  lettera  al  lettore 
l'ascriva  a  D.  Emmanuele   Monga. 
Decisiones    casuum    conscientia;    con- 
gregationibus    Dioecesis  Mutinensis 
propositorum    (auctore    P.    Jacopo 
Frane.  Via,   soc.  Jesu,  piacentino). 
Muiince,  i65c)-6o,  voi.  2. 
Decisiones  casuum  conscientise  qui  sin- 
gidis  mensibus  in  congregationibus 
archipresbyteralibus  Dioecesis  Bono- 
niensis  discutiuntur,  annorum  sci- 
licet  quinque   ab   anno  i634  usque 
ad  annura  ? 639  exclusive,  Lectoris 
theologise  moralis  (P.  Caroli  Zam- 
BERTi,  soc.  Jesu)   in  cathedrali  Bo- 
noniae.  Ibidem j  tjp.  hered.  J^ictorii 
Benalii  y  in-^° 
Decisiones  Sacrjfi  Rotse   Romauoe  co- 
ram   Reverendissimo  Patre  Domino 
Johan.  M.  Riminaldio,  ejusdem  Sa- 
crai Rotffi  decano,  nunc  S.R.  E.  Card. 
Romce,  tjpis  Fulgonii,  "7^9»  ifi^fol. 
La  lettera  dedicatoria  e  la  prefazione,  come  pure 
molte  iscrizioni  che  si  danno  in  pie  di  pagina 
della  dedica,  sono  deir abate   Gio.  Cristoforo 
Amadlzzi. 
Declaratio    dilucida    in    artem    Ray- 
mundi   Lulli   (auctore  P.  Victorio, 
ord.  capuc,  panorniitano).  Fenetiis, 
i636,  1/2-8." 
Declaratorie  sopra  la  pace  fatta  tra  il 
conte  Giulio    Laudi ,    et  il  sig.  A- 
storre  Baglioni.  Parma j  pel  Viotti j 
i546,  /«-4.° 
Il  Vermiglioli  {Biogr.  Perug.,  tom.  I,  pag.  79) 
crede,  non  senza  fondamento,  che  le  suddette 
Declaratorie    siano   stale   distese    da    Annibal 


DED 

Caro,  a  nome  del  Presidente,  e  del  Consiglio 
di  Giustizia  di  Parma.  Ci  fa  però  osservare 
il  chiarissimo  Pezzana  (con  sua  lettera  a  noi 
diretta  dell' n  dicembre  1834)  »  che  s' in- 
»  gannò  in  parte  il  Vermiglioli ,  perchè  il 
j>  Consiglio  di  Giustizia  ,  che  fece  quelle  De- 
nclaratorie,  risiedeva  in  Piacenza,  ove  risie- 
wdeva  pure  la  corte  di  Pier-Luigi,  presso  la 
«quale  verisimilmente  dimorava  il  BagHone, 
j>ed  Annibal  Caro  che  era  secretarlo  d'esso 
«Consiglio  nel  1S4G.  Pare  quindi  verisimile 
Jiche  il  Caro  desse  T  ultima  forma  a  tale  di- 
»  chiarazione,  giacche  è  pur  cosa  probabile, 
«anzi  può  dirsi  certa,  che  la  sostanza  sia  o- 
jjpera  del  presidente,  o  di  alcun  consigliere 
»  di  quel  tribunale.  La  maggiore  parte  di  tale 
j>  scrittura  non  è  certo  indegna  della  gran 
«penna  del  Caro  «. 

Decor  puellarum.   Fedi^  Questa  sie 

UNA  OPERA,  LA  QUALE  SE  CHIAMA  ETC. 
Decora  lux,  etc.  Fide,  Aurea  luce  et 

decere  roseo  etc. 
Décret  de  la  congrégatioii  de  l'Index 
contre  la  Bibl.  Janséniste  {da  P. 
de  Coloni Jj  jésuite),  avec  la  lettre 
d'un  doctcur  de  Sorbona  (le  P. 
Lazeri,  jésuite)  et  la  lettre  d'un 
théologien  romain  (le  P.  Riccuini  , 
dominicaiu),  le  tout  en  latin  et 
en  francais.  ^uignorij  Giravdj  i  y5o. 
Fide,  PHILALETHES  ROMANUSjE- 
pistola  doctoris  Sorbonici  etc. 
Decreta  Synodi  diocesana  Tiburtinse 
ab  Em.  et  Rev.  D.  D.  Marcello  tit. 
S.  Stephani  in  Ccelio  monte  S.  R. 
E.  Presb.  Cardinali  Sanctacrucio 
Episcopo  Tiburtino  celebratse  A.  D. 
i658,  die  XIII  Juuii.  Romce ,  typis. 
Mascardi,  i658,  in-^.° 
Furono  stesi  questi   decreti  da  Girolamo  Fabri, 

ravennate. 
Decretum  Gratiani  emendatum  et  no- 
tationibus     illustratum     una     cum 
glossis,  Gregorii    XIII    Pont.  Max. 
jussu  editum.  RomcB,  in  cedibus  Po- 
puli  Romani,    1082,  in  fol. 
Pare  che  siavi  un"  anteriore  edizione  romana  data 
alla   luce   nel   loSO.  Furono  eJilori  della  pre- 
sente Pietro  CiACCOMO  e  Michele  Tommasi.  La 
migliore  ristampa  è  quella  procurataci  da  Carlo 
Sebastiano    Berardi,    della    quale    sonovi    più 
edizioni. 


279 
DEF 

Dedicatione  (De)  imaginis  S.  Gaje- 
tani  cum  puero  Jesu  positaj  ad  proe- 
sepe  Domini  in  basilica  S.  Mariae 
Majoris.  Ode(P.  Josepbi  Silos,  cler, 
reg,  ).   Romce,   De   Lazaris,    1672, 

Deduzione   legale   sul    feudo  di  Mal- 
grate  (del  conte  Beltrame  Cristiani). 
Deduzione  sopra  l'asilo  sacro,  opera 
del  conte  Cristiani,  la  prima  volta 
publicata  da  S.  E.  A.  F.  A.  (Sua 
Eccellenza  Antonio  Francesco  Ada- 
mi).  Fencziaj  Graziosi,   1766;  e  di 
nuovo    r  anno    seguente,    Milano , 
Galcazzi  j   m-8.° 
La  prefazione  è  dell'editore. 
Deduzioni  (del    conte   Beltrame    Cri- 
stiani) sopra   i  confini  del   lago  di 
Garda,    a    termine    della     ragione 
delle  genti.    Senza    nota  di  stampa 
(secolo  xrin),  m-8.°  gr. 
Il  gran    Cancelliere   e  Ministro   plenipotenziario 
nella  Lombardia  Austriaca ,  conte  Behrame  Cri- 
stiani ,  era  genovese ,  e  non  piacentino,  come 
fu  creduto  da  alcuno,  essendo  egli  nato  in  Va- 
rese, borgo  del   genovesato.  Ciò  è   confermato 
dàir  iscrizione  sepolcrale  fattagli  dal  P.  Guido 
Ferrari,  gesuita,  che  leggcsi   nelle   sue   opere 
{tom.  II,  pag.  456).    Ivi   è   detto   patriciuni 
geiiuensetnj  e  Castruccio  Bonamici  nel  Uh.  IH, 
de' suoi  Commentarli  De  Bello  Italico,  scrisse 
di  lui:  "  Comes  Christianus  Ligur,...  cum 
'isuffì-agii  jure  (per  concessione  di  quel  Se- 
gnato) civis  Genuensis  «. 
Fide  j  Benacus. 
Défense  de    la    monarchie    de    Sicile 
contre  Ics   entreprises    de   la  Cour 
de  Rome  (par  Ellies  Du  Pin).  Ain- 
sterdani  j     1 7  1 6 ,    part.   2  ,  in- 1  2.° 
Furono  stesi  i  materiaU  separatamente  da  Giro- 
lamo Settimo  e  da  Gio.  Battista  Caruso,  per 
ordine  di  Vittorio  Amedeo,    duca   di   Savoja, 
allora  anche  re   di   Sicilia ,   ed  inviati  a!  Du 
PlN,  che,   mutato   l'ordine  di  quelli,  publicò 
il  mentovato  libro,  senza  far  cenno  de' letterati 
siciliani,  dai  quali  quelle  notizie  aveva  attinte. 
Se  ne  fece  una  ristampa  col  titolo  di  Histoire 
Oli  défense  de  la  monarchie  de  Sicile,  conte- 
nant  en  abiv'gé  l  état  de  ce  Royaiime  et  sa 
conquéte  par  le  comic  Roger,  jitsc/n'à  pré- 
sent.  A  Lyon,  par  la  Société ,  1720. 
Défense  du  coucordat  entre  le  Saint- 


280 

DEF 

Siége  et  la  Cour  de  Turin  signé  eu 
172^   (pai'    mons.    Louis    Hoquiné, 
docteui"    de    la    Sorbonne    et    clia- 
noine  de  la  cathédrale  de  Genève). 
Turin  3    ly^o,  in-^.° 
Defensio  christianae  ethices  habita  ab 
Aloysio  Asti  etc.  Ticini,  1778,  in-SJ^ 
E  autore  dello  scritto  T  abate  Giuseppe  Zola. 
Defensio  Cleri  Gallicani  ab  iniposturis 
adsoripta?  Bossiieto  defensionis  (au- 
ctore  Josepho  Mariano  Palma).  Fer- 
rai'icBj  tjpis  Frane.  Poinatelli,  i  785 , 
m-8." 
Defensio  Decreli   Sacrae  Congregatio- 
nis  in  causa   Sinarum,  anno    1704 
die    20    novembris    emanali.    Quse 
est  responsio  ad  objectiones  contra 
eumdem  factas  (auctore  P.    Hiero- 
nymo   Sacchero,   soc.   Jesu).   lii-^.'^ 
Defensio  fidei  Nicenae  ex  scriptis  ca- 
tholicorum  doctorum,  etc.   auctore 
Georgio  Bullo   eie.   Accessere  adno- 
tala  quaedam   T.  E.   Grabe  etc.  Ti- 
cini,   1  784-86,   voi    2  ,   i/;-8.° 
Ne  fu  editore  l'abate  Giuseppe  Zola. 
Defensio  juriuni  Sedis  Aposlolicae  prò 
responsione  ad   Manifestum  publi- 
catum  ex  parie  ducis   Mulinae  su- 
per praetensa   occupatione  Ducatus 
Ferrariae  (auctore  Joan.  Ghini).  Fer- 
rarice,  in  fol. 
Defensio  poslhuma  Jusli  Lipsii.  An- 

tuerpice,  1608,  in-\'iP 
L'' autore  si  cela  colle  iniziali  del  suo  anagramma 
C.  B.j  Clarus  Bonarscius ,  che  vuol  signi- 
ficare Carolus  Scribaìvl's.  Sta  anche  nel  Hbro 
intitolalo  -  Fama  posthuma  Justi  Lipsii  a 
Balthasare  Mordo  colìecta  et  excussa.  I- 
bidem .  1C29,  in-i.° 

Defensio  prò  libris  de  Purgatorio  Car- 
dinalis  Bellarinini  contra  Minislruni 
deliranlem,  seu  colloquium  Rhelo- 
rum  Posnaniensium  de  Purgatorio. 
PosnanicBj  tjp.  Joan.  V oh  ahi,  1602, 
m-8." 

Il  Piaccio  (Tìieatr.  Pseud.,pag.  {JI8,  num.  2208) 
ci  fa  sapere  che  è  opera  del  P.  Luigi  Rogerio, 
gesuita,  sanese. 

Defensor  pacis,  seu  opus  insigne,  cui 


DEI 

tilulum  fecit  auclor  Defènsorcm  Pa- 
cis etc.   cum   praefatione  Liccntii  E- 
vangeli    Sacerdotis.    t522,     absque 
a  ha  nota,    in  Jol. 
L'autore  è  Marsilio,  padovano,  soprannominato 
Maiiiardino  {Cut.  Pinelli,  torri.  \,  pag.  129; 
e  Dizionario  storico  di  Bassano ,  toni.  XI, 
pag.  62). 
DEFENSUS    (  Seraphinus).     Sincerutn 
judicium  de  Cometa  expostulatum 
a  D.  Seraphino  Defenso ,   nobili  Si- 
culo   et    reddilum    per    epistolas   a 
D.  Terenlio  Curvin.  NeapoU  {Pa- 
no r  mi) ,    ex    lypis   Bulifoni  j    i68i, 
in-\  2.*^ 
Il  Mongitore   {Bihl.  Sic,  foni.  II,  pag.  296)  ci 
manifesta  che  sotto  il   nome   di   Serafino  De- 
fenso  si   occulta   D.  Giuseppe    Fer>ANDEZ  ,  e 
sotto    r  anagrammatico    di  Terenzio    Curvin  , 
Vincenzio  Turri  ,  sacerdote  di  Monreale. 

Defunta  (Alla)    Maria    Lodovica  L  e 

E.,  solenni   esequie   celebrate  dalla 

L  R.  Università  di  Padova.  Làj  Bet- 

tonij   18 16,   «/z-4.*' 

Il  cav.*  Luigi   Mabil  è  autore  dell'  orazione  che 

vi  sta  unita.  Avvi  un'aUra  edizione  dello  stesso 

anno,  stampata    in    forma  dìjogl.,  dove  leg- 

gesi  il  nome  del   Mabil. 

DEIFILO  CALIDONIO  P.  A.  (  P.  Giu- 
seppe Maria  Pujati,  somasco,  poi 
benedettino  ). 

i.°  Per  le  nozze  Savorgnano  e  Tie- 
polo,  due  poemi  di  Catullo  volga- 
rizzati. Bologna,  Della  f^olpe,  sen- 
z  anno  (1777),  m-8.^ 

Il  nome  arcadico  del  traduttore  sta  in  fronte 
alla  dedica. 

2.'^    Per    le    nozze    Priuli-Tiepolo , 
epitalamio.  Ivij   1788,  j/ì-8." 
3.*^    Lo    spettacolo     della     natura, 
poema  (i  primi  quattro  canti).  Ivij 
i8o3,  in-'ò.'^ 

4."  La  solitudine,  cantica.  Venezia, 
Picotti ,    181 8,  m-8.° 

Con  dedica  ad  Ippolito  Pindemoiite,  sottoscritta 
colle  sigle  G.  !M.  P.,  dinotanti  il  nome  del- 
l' autore. 

5."  —  Cantica    seconda.    Ivi 3  per 
lo  stesso  stampatore^   1820,  in-S.*^ 
6." —  Cantica  terza.  Il  trionfo  della 


DEL 

soliliidinc.   Ivij  come  sopnij    i8'^4j 
m-8." 

7."  Poemetto  della  sacra  Bibbia,  sug- 
gerito a  onore  della  solitudine.  Ivi , 
come  sopra j  l' anno  medesimo j  ì/ì-8/' 
S.''  Stanze    sopra    Marta   e  Maria, 
/wj  come  sopra,    1823,  m-8.° 
Anche  ne'  Fiori  alla  tomba  di  Manetta  Brà. 
Venezia  (iipogr.  d'Jh'isopoli,  lOic),  Icggcsi 
un'ode  di  Dcililo^  se  non  clic  ivi  non  è  detto 
Calidonio,  ma  Chelidonio. 
Dejanira  (La),   tragedia  in  prosa  di 
F.  V.    (Francesco  Vittokelli,    ni- 
pote di  un  altro    Francesco),  con 
prologo  in  versi.    Bussano^   Crivel- 
larij    i65y ,  m-8.° 

Il  Verci  {Scritt.  Bassa?iesi) ,  il  quale  per  certo 
non  deve  aver  veduto  questa  Dejanira,  s'egli 
in  vece  di  tragedia  la  chiama  malamente  co- 
media,  suppone  che  la  data  di  Bassano  sia 
falsa ,  perchè  il  Crivellari  aveva  la  sua  stam- 
peria in  Padova,  ma  egli  s'ingannò;  il  Cri- 
vellari aveva  portato  un  torchio  a  Bassano  che 
fu  poscia  acquistato  dai  Remondini,  allora  mer- 
canti di  panni  ^  divenuti  poi  celebri  stampatori. 

Delectatione  (De)  coelesti  et  terrena, 
duplex  disputatio,  altera  polemica, 
altera  scliolastica  (auctore  Josepho 
Carfani,  jesuita,  romano).  Roma; j 
1756. 
L'una  è  contro   Giansenio,  l'altra  contro  il  V. 

Berti. 
DELFINI    (Eustachio).    Memorie  sto- 
riche intorno  alle   Indie  Orientali. 
—  Ragguaglio  della  spedizione  della 
flotta  francese  alle  Indie  Orientali. 
Torino,   Soffietti,    1785-86. 
Di  detta  flotta,  capitanata  dal  generale  De  Suf- 
fren,  fu   cappellano  il  P.  Eustachio   DeUini, 
carmehtano,  il  quale  richiese  Evasio  Leone, 
suo  confratello,  ad  ordinare  quelle  memorie  ed 
a  rivestirle   d'uno  stile  netto   ed  elegante;  il 
che  avendo  quegli  eseguito,  permise  anche  che 
uscissero  impresse  col   nome  del  primo  com- 
pilatore. 
DELIESQUES   (Gaetano).   Storia  poli- 
tica e  militare  della  Republica  Ita- 
liana, ed  in  ispecie  della  Milanese, 
di  ec. ,  cittadino    milanese,  da  lui 
diretta  ai  liberi  cittadini  d'insubria. 
Milano^  Pietro  Agnelli. 


DEL 


281 


V^  traila  tutta,  pcrllno  colle  stesse  jtarole,  dalia 
grande  opera  del  P.  ah."  Angelo  Fumagalli, 
cisterciense,  portante  il  titolo  -  Antieintà  Lon- 
gobardico-Milanesi.  Il  ])lagiario,  di  profes- 
sione parrucchiere  e  compilatore  d'almanacchi, 
non  era  privo  d'ingegno,  ma  non  potè  averlo 
regolarmente  coltivato. 

DELINDA  CALCIDICA  P.  A.   Vedi,  So- 
lenne (Per  la)  esaltazione  ce. 
Delitti   (Dei)   e   delle   pene. 

Trattalo  clie  rese  immortale  il  nome  del  suo  au- 
tore mare."  Cesare  Beccaria  Bonesa>a,  mila- 
nese, le  cui  massime  a  sollievo  dell'umanità 
fecero  cangiare  la  procedura  delle  leggi  crimi- 
nali. Fu  attribuito  in  Venezia  ad  Angelo  Qui- 
rini.  Quasi  tutte  le  edizioni  italiane  del  passalo 
secolo  XVIII,  non  meno  che  le  traduzioni  fatte 
nella  maggior  parte  delle  lingue  viventi  non 
hanno  il  nome  del  celebre  autore.  Noi  daremo 
il  catalogo  delle  prime  sopra  gli  esemplari  pos- 
seduti dall'egregio  mare."  Giulio  suo  liglio,  per 
la  cui  cortesia  iurono  da  noi  esaminati.  Anche 
l'elenco  che  d'esse  publicò  il  medesimo  ci  ser- 
virà di  guida. 

I."  1764,  senza  luogo,  /«-4.°  Prima  ethzione 
che  presumevasi  iiiipressa  in  Monaco  Ligurej 
ma  che  dal  carteggio  inedito  del  conte  Pietro 
Verri,  veduto  da  C.  P.  Villa  e  citato  in  nota 
alla  vita  ch'egli  scrisse  del  Beccaria  {pag. 
25-24),  si  prova  essere  slata  fatta  in  Livorno. 
Non  è  divisa  in  paragrali. 

II.'''  1764,  Monaco  {Ligure) ,  in-8.°  Edizione 
seconda  rivista  e  corretta.  K  divisa  in  40  pa- 
ragrafi, oltre  l'introduzione. 

III.''  nas,  Lausan?ia,  ««-8,°  Terza  edizione. 
E  divisa  in  4S  paragrafi.  Oltre  alle  aggiunte 
delfaulore,  contiene  le  risposte  ad  alcune  note 
ed  osservazioni  critiche  (del  P.  Ferdinando  Fac- 
CHlNEi),  ed  il  giudizio  di  un  celebre  professore. 
Sonovi  esemplari  con  diverso  frontispizio. 
Vedi,  Risposta  ad  uno  scritto  ec. 
IV."  1766,  Harleni  {Livorno),  in-8.°  Ha 
titolo  di  quinta  edizione  ed  e  divisa  in  47  pa- 
ragrafi. Contiene  nuove  aggiunte  dell'autore, 
oltre  quelle  delle  edizioni  antecedenti,  e  fu  va- 
riata quattro  volle  negli  ornati  del  frontispizio. 
In  alcuni  esemplari  è  riportalo  un  estratto 
della  Gazzetta  di  Lugano,  che  avvisa  T inco- 
gnito autore  del  Trattato  dei  delitti  e  delle  pene 
che  l'Academia  di  Berna  gli  ha  aggiudicata 
una  medaglia  d' oro. 

V."  1766,  Harleni,  /«-8."  Ha  titolo  eh  edi- 
zione sesta,  simile  nella  divisione  alla  prece- 
dente, colle  aggiunte  dell'edizione  Ai  Losan- 
na, del  176Ì5.  Credesi  impressa  in  Z,iVo/7;Oj' e 
di  essa  sonovi  puranco  due  sorta  d'  esemplari. 
VI.''  1767,   Buglione,    iti-»."  Anche  questa 

i8* 


282 

DEM 

ha  titolo  di  Sesta  edizione  nuoK>nmente  cor- 
retta. Vi  si  aggiunsero  gli  opuscoli  De  tor- 
mentis,  e  delle  Medilazioni  sulla  felicità  d'altri 
autori.  Vuoisi  die  sia  impressa  in  Venezia. 

VII.^  1 769,  Laiisanna,  a  richiesta  univer- 
sale, in-s."  Corredata  del  Commentario  di 
Voltaire  tradotto. 

Vili.''  1780,  Harlem,  e  si  vende  a  Parigi 
dal  Molini,  in  12." 

IX.*  1780,  Parigi,  presso  Francesco  Am- 
brogio Didot,  in-a."  Neil' avviso  delT  editore 
si  dice  che  nel  decorso  di  quindici  anni  si  sono 
publicate  piìi  di  dieci  edizioni  di  quest'opera. 

X.'^  1781,  Ivi,  per  lo  stesso,  w-4.°  Divisa 
in  sei  parti,  che  si  suddividono  in  capitoli  e 
paragrafi.  In  line  dicesi  che  ne  furono  stam- 
pate soltanto  quattordici  copie. 

XI.''  1781-87,  Fenezia,  Benvenuti ,  voi.  3, 
in-Q."  Col  commentario  di  Voltaire  ed  altri  o- 
puscoli. 

XII."  178G,  Parigi,  Casin,  in-li."  Forma 
parte  d'una  raccolta  di  classici. 

Xin."  ns9 ,  Bassaìw ,  Remondini,  voi.  A, 
in-ìi.°  pie.  Simile,  nel  contenuto,  all'edizione 
del  Benvenuti ,  se  non  che  ([uesta  dà  per  e- 
steso  le  note  ed  osservazioni  del  P.  Facchinei. 

XIV.*  1794,  Londra.  Impressa  in  Pavia, 
a  spese  del  Cornino. 

XV.*  1797,  Bassano ,  Remondini,  voi.  4, 
in-S."  pie.  Edizione  simile  a  quella  del  1789. 

XVI.*  1801,  Londra  {Piacenza),  /«-1G.° 
Divisa  in  4  7  paragrafi,  come  l'edizione  di 
Harleni,  del  1766. 

XVII.*  1801,  Milano,  Mainardi,  i/i-Q."  Col 
commentario  di  Voltaire  j  è  divisa  secondo  l'or- 
dine della  traduzione  francese  di  Morellet. 
Delizie  dei  dotti  e  degli  eruditi.  I^i' 
l'enzCjper  Gaetano  Cambiagìj  iy'l4) 
toni.  Ij,  i/z-4-° 
Si  volle  attribuire  a  Giovanni  Lami  quest'opera, 
della    quale    non    si    vide   neppur   compito   il 
primo  volume  che  il  Fontani,  nell'elogio  del 
Lami,  ravvisa  mercanzia  d'altra  mano. 

DELMINTO  LEPREATICO  (Pieiaiitonio 
Fenaroli,  nobile  Lresciano).  Rime 
di  ec.  Brescia j  Rizzardi,  IJ726;  e 
di  nuovo,  L'i j  pel  medesimo.  — 
Colla  seconda  parte,  1789,  voi.  2, 
sempre  m-8.° 

DEMETRIO  DA  LUCCA.  Demetrio  GuA- 
zELLi,  lucchese,  ascritto  all'Acade- 
mia  di  Pomponio  Leto. 

Demetrio  (II),  tragedia,  /^cvo/z^^  per 
il  Bci-no,    1745,  in-S."" 

In  questa  edizione  manca   il    nome  dell'autore  , 


DEO 

Alfonso  Varano,  che   si  dolse  di  questa  im- 
pressione fatta  senza  sua  saputa. 

DEMOCRITO  FILENO  (Enrico  Binetti, 
di  Cremona).  Lettera  a  Silvio  E- 
raclito,  filosofo  riformato  dalla  spe- 
rienza  alla  verità,  di  ec.  Milano ^ 
per  Vincenzo  Ferrano j  i836,  m-8." 

Silvio  Eraclito  è  parimente  lo   stesso  Binetti. 

Democrito  filosofo  si  ride  delle  pazzie 
del  mondo  (versi  del  sig.  Domenico 
Bartoli).  Luccaj  [sec.  XFll),  in-^.^ 

DEMONE  FILOSTRATO. 

Sotto  questo  nome  BERNARDO  Filostrato ,  che 
lioriva  nel  cadere  del  secolo  XV,  puhlicò  sul 
principio  del  secolo  susseguente  una  rappre- 
sentazione ,  senz'  anno,  intitolata  Fdauro,  da 
lui  chiamata  Atto  Tragico. 

Demosthenis  oratio  prima  contra  Phi- 
lippum,  qua  in  convertenda  opera 
data  est,  ut  quam  maxime  fieri 
posset  verbis  adhibitis  ad  latino- 
rum consuetudinem  aptis,  etc.  Mu- 
tince,  apud  Ant.  Gadaldinunij  i545, 
in-'4.'' 

Ritiensi  come  traduzione   giovanile  di  Carlo  Sl- 
GOMO,  che  scrisse  pure  un'apologia  della  me- 
desima. 
Fedi,  SAYOLO  RONCA. 

Denunzia  solenne  fatta  alla  Chiesa  e 
a'  Principi  Cattolici  di  un  anticri- 
stiano e  imprudentissimo  scarta- 
faccio stampato  in  Italia  colla  falsa 
data  di  Londra,  intitolato:  Il  domi' 
ìlio  spirituale  e  temporale  del  Papa, 
ossiano  Ricerche  sul  Vicario  di  Gesù 
Cristo  e  il  Prìncipe  di  Roma.  Assisi, 
per  Ottavio  Spariglia,   1783,  in-Q.^ 

Sono  due  denunzie,  la  prima  al  Papa  Pio  VI, 
e  la  seconda  a' Sovrani,  ambedue  opera  del- 
l'abate Francesco  Antonio  Zaccaria. 

DEODATO  o  DIODATO  (Pietro)  NICO- 
POLITANO,  latine  DEODATUS  (Pe- 
trus )  NICOPOLITANUS  (Clemente 
BiAGi,  di  Cremona,  ab.*^  camaldol.'^). 
i.*^  Defensio  Tridentinorum  cano- 
num  de  Ecclesia  potestate  in  diri- 
mentia  matrimoniorum  impedi- 
menta,  etc.  auctore  Petro  Dcodalu 
Nicopolitano.  Megalopoli  (Roma^), 
17H6,  m-S."" 


DES 

2."  Nuova  difesa  dei  canoni  3  e  4 
della  Sess.  XXIV  del  Concilio  di 
Trento  sugli  impedimenti  matrimo- 
niali ec.  scritta  da  ec.  Megalopoli 
{Roma),  l'anno  della  cattolica  sa- 
lale  1789 ,  zVi-8." 

3."  Petri  Deodati  Nicopolitani  epi- 
stola ad  anonymum  Antecessorem 
Taurincnsera,  etc.  (lìomas),  17895 
m-8.° 

4.°  Terza  difesa  de'  canoni  Tren- 
tini sugl'impedimenti  matrimoniali, 
scritta  da  ec.  contro  gli  erronei  li- 
bercoli stampati  di  recente  in  Na- 
poli ec.    1789,  m-8.*^ 

Consultisi ,  Giornale  Ecclesiastico  di  Roma 
degli  anni  1786,  1788,  e  1789. 

DERCILLO  IPPANIENSE. 

I."  Amori  Ov\à\d.ni.  Sulmona  (data 
finta),    1794?  ^ol.   3,  z«-i2.° 

L'autore  della  presente  traduzione,  che  si  na- 
sconde sotto  quel  nome,  è  il  conte  Federico 
Cavriani,  mantovano.  Fu  ristampata  col  suo 
nome  in  Parma,  per  Gio.  Battista  Bodoni , 
nel  1802. 

2."  La  morte  di  Leopoldo  II,  sciolti 
di  ec. ,  Arcade  Romano  Virgiliano. 
Ferrara  j  pei  figli  di  Giuseppe  Ri- 
naldi j    1792. 

Descriptio  antiqui  monumenti  quod 
nuper  in  Museum  Vaticanum  iu- 
latum  est  (auctore  Francisco  Vic- 
TORio).  Senz'anno 3  luogo  e  stamp.j 
m-4.° 

Descriptio  Basilicse  veteris  Vaticance, 
auctore  Romano  cjusdcm  Basilica? 
Canonico,  cuni  notis  Pauli  de  An- 
gelis;  quibus  accedit  descriptio  bre- 
vis  novi  templi  Vaticani, etc.  ^o/?i(3Pj 
tj-pis  Bernardini  Tani ,  1646,  in 
fol.  pie. 

Se  ne  crede  autore  Pietro  Mallio,  e  col  suo 
nome  infatti  fu  stampata  quest'opera  nel  toin. 
VII,  0  sia  Parte  II  del  suppl.  al  mese  di 
i^iugno  de'  Bollamlisti. 

Descriptio  nummorum  veterum ,  eie. 
cum  multis  iconibus;  nec  non  ani- 
madversiones  in  opus  Eckelianum, 
cui  titulus  Doctrina  nummorum  ve- 


283 
DES 

terum   (Dominici    Sesti:<i).   Lipsice, 

1796,  m-4." 

Description   gcographique,  historique 

et  politiquc  du  royaume  de  Sardai- 

gne.  Cologncj  3Inrleau ,  1 7  1 8,  in- 1  2.° 

Réimprimée  à  la  Haye j  chez  Jean 

Van-durcn,    1725,   in-ii^.^ 

Fu  fama  che  fosse  stata  scritta  da  Vincenzo  Ba- 

callar,  mare*  di  S.  Filippo,  ma  tale  opinione 

non  ha  vcrun  fondamento;  il  Barbier  {num. 

3833)  ce  ne  scopre  il  vera   autore,  che  fu  il 

ROLSSET. 

Descrizione  degli  Intramezzi  della  Era- 
damante  gelosa  di  Alessandro  Gua- 
rino. Ferrara^  per  Fittore  Baldini y 
1616,  in-i'i..'^ 

Apostolo  Zeno  {Note  al  Fontanini ,  pag.  447) 
la  crede  composizione  di   Ottavio  Magnamm. 

Descrizione    dei    Santuarii     del    Pie- 
monte (di  Modesto  Paroletti).  To- 
rino j  presso  Reycends  slanip.  reale  . 
1825-28,  voi.   2,  in  fogl. 
Descrizione  del  dipinto  a  buon  fresco 
eseguito  nella  reale  Villa  di  Milano 
dal  cav.'^  Andrea  Appiani  (del  cav.^ 
Luigi  Lamberti,  che  si  segnò  con  la 
lettera  Y).  Parma  ^  Bodoni j,    181  i, 
//i-4-°  ed  in  fogl.  -  In  fine  -  Estratto 
dal  N.  XXXFI  del  Poligrafo  iMila- 
nese. 
Descrizione  del  passaggio   per  il  du- 
cato e  città  di  Ferrara  della  S.  R. 
M.  di  Maria  Amalia  (di   Sassonia, 
moglie  di   Carlo  III),  regina  delle 
Due    Sicilie    (di  Jacopo    Agnelli). 
{Ferrara  y    1738) 
Descrizione  del   sacro  monte  d'Ai  ver- 
ni a.  Senza  data  {sec.  XFll),  in  fogl. 
con  fig. 
a  Non  bene  risulta  chi  sia  il  vero  autore  ili  ([uesto 
»  libro,  il  quale    viene    dedicato    a    Giovanni 
>»  Bembo  doge  in  Venezia   da   Paolo  Henoch, 
55  fiorentino,   con  lettera  da   Fiorenza  de' 22 
!idecembre  loie.  È  composto  di  ventidue  ta- 
j>vole  intagliate  in   rame,  che  contengono  la 
)5  descrizione  del  monte  d'Alvernia,  della  chiesa 
)je  del  convento 3  a  cadauna  delie  quali  è  an- 
55  nessa    la  sua    dichiarazione.  Oltre  a   queste 
'5 nel  principio  v'è  un  S.Francesco  intagliato 
»  pure  in  rame ,  coir  arme  del  doge  Bembo  a 


284 

DES 

>j  piedi.  »  Cosi  nel  Catalogo  Pinclli  {tom.  IV, 
mini.    1275),    nel    cui    esemplare    vcJevansi 
scritti  a  penna  questi  nomi  :  Domiiùcus  Fal- 
ciniis  fecit  Fìorcnt.  Cum  privilegio  S.  A.  S. 
Jacobus  Ligozzius  Pictor  -  Pauliis  Henoch 
Iiwentor  Florentinus. 
Descrizione  del    sacro    monte  di  Va- 
j-allo  in  Valsesia.  Novara^  appresso 
Francesco   Sesalli,    iSyo,    in-/^P:  e 
di  nuovo,  /wV  Faralloj  e  Brescia, 
con  cambiamenti  ed  aggiunte. 
Neir  esemplare  posseduto  da  Gio.  Battista  Casti- 
glione, ed  esistente  un  tempo  presso  i  PP.  Ge- 
suiti di   S.  Fedele,  era   notato   di  mano    coa- 
temporanea  che  il  compositore  di  questo  liLro , 
consistente  in  un  poemetto  in  ottava  i-ima,  fu 
lo  stesso  stampatore  Francesco  Sesalli  (Casti- 
o-lione,  Bibl.  dello  stato  di  Milano  mss.).  Il 
Quadrio    {tom.  VI,  pag.    49)    dal)ita    invece 
che  ne  sia  autore  verisimilmente  Anton-Fran- 
cesco Rainieri.  Il  Cotta  poi  {Musco  Novarese, 
pag.  126)  attribuisce  al  Sesalli  una  descrizione 
in  prosa  del  Santo  sepolcro  di  f^arallo  im- 
pressa in  Novara,  nel  loOi,  e   non   parla  di 
quella  in  versi  da  noi  rammentata. 
Descrizione  del  solenne  ottavario  ce- 
lebrato  nella    chiesa    de'  PP.  Cap- 
puccini di  Ferrara  l'anno  iyi3  per 
la  canonizzazione    di    S.  Felice  da 
Cantalice  ,  stesa  in   lettera   al  sig. 
D.  Giuseppe  Carli  da  G.  B.  R.  (Gio. 
Battista  Righetti).    Ferrara,   Bar- 
bieri ^     1713,    Z7Ì-4" 

Descrizione  del  teatro  nuovo  in  riva 
al  Retrone ,  o  sia  del  riedificato 
teatro  di  Piazza  di  Vicenza  ,  umi- 
liata all'illustre  Academia  del  teatro 
medesimo  (da  Nicolò  Maina).  Ivi, 
stamp.  camerale,    1784,  in-^. 

Descrizione  dell'  aitar  maggiore  della 
chiesa  di  S.  Lorenzo  in  Venezia 
(di  mons.*^  Giannantonio  Moschini). 

Descrizione  dell'  antico  tempio  di  S. 
Gio.  Battista  di  Firenze.  Ivi,  1781, 
?«-8.° 

Fu  da  alcuni  attribuita  al  proposto  Marco  La- 
STRI,  ma  non  credesi  opera  di  lui. 

Descrizione  dell'arco  inalzato  dalla  na- 
zione britannica  sulla  piazza  della 
città  di  Livorno  per  l'ingresso  fatto 
in  essa  il  di  27  dicembre  \'j?>ì  del- 


DES 

r  A.  R.  il  scren. °  Infante  di  Spagna 
Don  Carlo  ec.  gran  principe  di  To- 
scana. Firenze,  nella  stamp.  di  S- 
A.  R.,   1732,  in  fa  gì. 
"Il  doti.''  Lami  T attribuisce   al   proposto  Gori, 
jj  ma    con   sua   buona   pace   essa    è   di  Ferdi- 
»nando  Uggieri,  fiorentino,  come   risulta  da 
«una  copia  mss.  che  è  nella  Marucelliana;  ove 
»  però  dicesi  essere  stata  solamente  dal  medc- 
"  simo   proposto    GoRi   postillata  »  (  Moreni , 
tom.  II,  pag.  285). 

Descrizione  (La)  dell'Asia  et  Europa  di 
Papa  Pio  II ,  e  r  historia  de  le  cose 
memorabili  fatte  in  quelle  coli' ag- 
giunta dell'Africa  secondo    diversi 
scrittori.     Vinegia  j    appresso   Vin- 
cenzo  Kaugris  al  segno  (V  Erasmo j 
1544,  m-S.*^ 
Sebbene  Fausto  di  Lon giano  non  dica  nella  let- 
tera preliminare  che  egli  sia   stato  traduttore 
della  presente  descrizione ,  pure  pel  confronto 
dello  stile  e  per  altre  circostanze ,  puossi  quasi 
assicurare  che  sia  volgarizzamento  fatto  da  lui. 
Descrizione  dell'Elefante  pervenuto  iu 
dono  dal  Gran  Sultano  alla  Regal 
Corte  di  Napoli  il  primo  novembre 
1742  (di  Francesco  Serao).  Napoli, 
Ricciardi  j  in-^. 
Descrizione   dell'entrata  dell' illustr." 
e  rev."  mons.^  Ascanio  Piccolomini 
alla    possession  del    suo   arcivesco- 
vado in  Siena  il  di  21  di  novembre 
i58g  (scritta  da  Girolamo  Barga- 
GLi,  sanese).  Siena  j  per  Luca  Bo- 
netti j   1590  ,  m-4.° 
Descrizione  dell'esequie  di  Papa  Leone 
XI,  celebrate  nel  duomo  di  Fii-enze 
da' signori  Operai,  d'ordine  del  se- 
reniss.°  Granduca.  Firenze,  Scrmar- 
tellij   i6o5,  f/i-4.° 
Il  Salvini  (ncWsi  Storia  del  Negri  da  lui  postil- 
lata) ed  il  Moreni  F attribuiscono  al  senatore 
Camillo    RlNUCCiM,    ed    è    diversa   da   quella 
di   Tommaso    Masetti,   stampata   nello    stesso 
anno  dai  Giunti,  che   ha  per  titolo  -  Breve 
descrizione  dell'esequie  di  S.  S.  P.  Leone 
XI,  celebrate  nel  duomo  di  Fiorenza  il  dì 
16  maggio  iGos.  Nella  Bibl.  volante  è  anche 
questa  rammentata  siccome  anonima:    ma    il 
Moreni  la  pone  sotto  il  nome  del  Masetti. 

Descrizione  dell'  Università  dello  stu- 


285 


DES 

dio  di  Padova.  Vedi ^  S lorica  di- 
mostrazione della  città  di  Padova. 

Descrizione  della  basilica  di  S.  Lo- 
renzo, cattedrale  di  Perugia,  delle 
pitture  che  1'  adornano  e  di  quanto 
si  vede  in  essa  di  singolai-e.  Vene- 
zia j  presso  Maria  Biginaldi  e  Fi- 
lippo  Tantiniy    1776,  iii-iiP 

Il  I*.  CxALASSi,  monaco  casinesc,  <:  l'autore  cU 
una  lale  ilescrizione. 

Descrizione  della  Basilica  Vaticana  , 
sue  piazze,  porticato,  grotte,  sa- 
grestia, parti  superiori,  interne  ed 
esterne  (dell'abate  Francesco  Can- 
cellieri). Roniaj  nella  stanip.  Va- 
ticana^   1788,  i/i- 12." 

Descrizione  della  cappella  di  S.  An- 
tonino, arciv."  di  Firenze,  dedicata 
al  medesimo  Santo  dalla  famiglia 
Salviati  ce.  (di  Antonfrancesco  Goni). 
Firenze j  Paperinij  1738,  in  fogl. 
con  intagli  in  rame. 

Descrizione  della  cappella  di  S.  Pe- 
tronio per  custodire  il  di  lui  capo. 
Bologna j    1746,  in  fogl. 

Credesi  che  ne  sia  autore  Ercole   Z anditi,  ca- 
nonico (li  essa  Basilica. 
Descrizione  della  chiesa  di  S.  Fran- 
cesco della   città   di    Perugia,  rac- 
colta da  un    religioso  dello    stesso 
ordine  (P.  M.*^  Giuseppe  Maria  Mo- 
DESTiNi,  conventuale,  d'Assisi).  Nella 
prima  trattasi  delle  pitture  ed  altri 
ornati,   nella    seconda  dei    depositi 
ed    iscrizioni    sepolcrali.    Perugia ^ 
Baditel,    1787,   in-\iP 
Descrizione  della  città,  contado,   go- 
verno ed  altre  cose  notabili  di  Bo- 
logna. Ivij  per  gli  eredi  Rossi,  1602. 
L'Orlandi  {Scritt.  Bolognesi,  pag.  238)  ne  fa 

autore  Pompeo  ViZAM,  nobile  bolognese. 
Descrizione  della  città  di  Massa  Lu- 
brense  mandata  in  luce  con  una 
giunta  da  Gio.  Battista  Persico,  com- 
posta da  un  Patrizio  della  stessa 
famiglia  (Pietro  Anello  Persico,  ge- 
suita). Napoli j  per  Francesco  Savio j 
i6U,  m-4.'' 


DES 


Descrizione    della    città    di    Pisa  per 
servire  di  guida  al  viaggiatore,  in 
cui  si  accennano  gli  edifizj,  le  pit- 
ture e  scolture    più    rimarchevoli, 
che    ornano    questa   città.    L'i,  per 
Ranieri  Prosperi j    1792,  in-Q. 
il  un  cattivo  ristretto  della  Pisa  illustrata  nelle 
arti  del  disegno  del  cav/  Alessandro  Morro- 
na,  fatto  dallo  stesso  autore  per  conto  del  sud- 
detto stampatore  Prosperi.  In  séguito  il  mede- 
simo MORRO.NA  diede  inori  un  altro  compendio 
nel  1793  della    mentovata  sua  opera  per  pro- 
prio interesse.  Alla  prima  edizione  della  Pisa 
illustrata  che   comparve   nel  1787  in  trevo- 
lumi  m-8  °,  pose  le  mani  mons."  FabroM;  alla 
seconda,   eseguita    in    Livorno   nel  1812,  del 
pari  in  tre  volumi  w-s.",  un  Tempesti,  autore 
della  Dissertazione  sulla  letteratura  Pisana. 
Descrizione   della   festa   nazionale  che 
si  celebra   in  Milano  nel  giorno  26 
giugno.   MilanOj  Vcladini,  anno  II 
repuhl.,  in-^. 
Fu  scritta  da  Luigi  Lamberti  ,  per  ordine  del  vi- 
cepresidente ì\Ielzi.  Sonovi  unite  alcune  poesie. 
Descrizione  della    insigne  reale  Basi- 
lica  collegiata  di    S.   Gio.  Battista 
della  città  di  Monza,  D.  S.  F.  A. 
S.  (del  sac.'^  Francesco  Antonio  Sm- 
TORi).  Monza,  Corbettttj,  1820,  m-8.° 
Descrizione  della  peste,  che  desolò  la 
città  di  Venezia  e  Terraferma ,  fatta 
da  V.  Q.  (Vincenzo  Quirini  ,  pati\° 
ven.°).  Venezia,  Rizzi ^  i83o,m-i6.° 
Descrizione  della  pompa  festiva  fatta 
all'  aprirsi  dalla  vener.^  compagnia 
di  Santa  Maria  delle  Grazie  nell'il- 
lustre città  di  Ascoli  la  sua  nuova 
chiesa  (di  Tullio   Lazzari,  dottore 
di  leggi).   Macerata,  per   Girolamo 
Sassi j    1696,  m-4-° 
Descrizione  della  pompa  funerale  nelle 
esequie   di    Cosimo    De'  Medici  ec. 

Firenze,  Giunti^  i574,  ^"-4•° 
11  sonetto  che  precede  la  descrizione,  sottoscritto 
Cai'.  Gin.,  è  del  cav."  Gino  GiNORI.  La  dispo- 
sizione di  questa  pompa  fu  ordinata  dal  Gran- 
duca Francesco,  figlio  del  defunto,  a  Vincenzo 
Borghim,  a  Tommaso  di  Jacopo  De' Medici. 
ad  Agnolo  di  Girolamo  GuicciARDiM  ed  a  Giu- 
lio di  Antonio  De'  Nobili.  È  verisimile  che  al- 
cuni de'  prenotati  soggetti  abbia  anche  stesa 
la  presente  descrizione. 


286 


DES 


Descrizione  della  porta  di  S.  Benedetto 
della  città  di  Ferrara,  de'  luoghi 
deliziosi  ch'erano  attorno  alle  mura 
di  essa,  e  del  residuo  de'  giardini 
ducali  (scritta  dal  marc.*^  Alberto 
Della  Penna,  ferrarese).  Ferrara, 
1671,  in  fo^l. 

Descrizione  della  presa  d'Argo  e  de- 
gli amori  di  Linceo  con  Ipermne- 
stra.  Festa  teatrale  rappresentata 
da  Gio.  Carlo,  principe  cardinale 
di  Toscana,  per  celebrare  il  giorno 
natalizio  di  Filippo  R.  principe  di 
Spagna.  Firenze,  nella  stamperia  di 
S.  A.  R.,   i658,  /«-4.° 

Se  qui  ìi  taciuto  ueir  opera  come  ne  sia  autore 
il  priore  Orazio  Uccellai.  Ciò  venne  palesato 
dal  canonico  Salvini  ne'  Fasti  Consolari , 
pag.  374. 

Descrizione  della  sacra  fnnzione  fatta 
nella  terra  di  Cento  nel  conferirsi 
solennemente  il  santo  Battesimo  a 
Mazalton  Olivetigiò,  ebrea  ec.  (del- 
l'arcipr.^'  Girolamo  Baruffaldì).  Bo- 
logna, Della   Volpe j  1733,   in-4-'^ 

Descrizione  della  villa  Silva  in  Cini- 
sello  (provincia  di  Milano).  Monza , 
Corbella,    181 1,  m-8." 

Slesa  dallo  stesso  proprietario  di  essa  villa  conte 
Ercole  Silva. 

Descrizione  delle  architetture,  pitture 
e  scolture  di  Vicenza  ,  umiliata  ai 
nobili  signori  Deputati  di  detta 
città,  con  alcune  osservazioni  (del 
conte  Enea  Arnaldi,  nob.*^  vicentino). 
T^ìcenza)  per  P^endramino  Mosca , 
1779,  voi.  2  ,  in-Ò.^ 

Descrizione  delle  città,  terme,  vesco- 
vadi ec.  del  regno  di  Napoli  (  di 
Nicolò  Agnello   Pacca). 

Sta  col  Compendio  del  Collcnuccio  e  Continua- 
zione del  Roseo,  e  trovasi  anche  separata- 
mente anonima. 

Descrizione  delle  feste  celebrate  in 
Modena  per  la  canonizzazione  di  S. 
Gaetano  Tiene,  fondatore  de' chie- 
rici regolari  (  del  P.  D.  Carlo  Sal- 
vATico,  eh."  reg,*^  teatino).  3Iodcnaj 
Soliani  j    •(>7t>. ,    z/i-4." 


DES 

Descrizione  delle  feste  celebrate  in 
Parma  l'anno  MDCCLXIX  per  le  au- 
guste nozze  di  S.  A.  R.  l'Infante 
Don  Ferdinando  colla  reale  arcidu- 
chessa Maria  Amalia  (in  italiano  ed 
in  francese).  Parma,  stamp.  realcj 
in  fògl.  imp.  aperto. 

Il  francese  è  dulFabate  MlLLOT:  ritaliano  del  P. 
Paciaudi. 

Descrizione  delle  feste  fatte  in  Firenze 
]Der  le  nozze  di  f^erdiuaiulo  II  e 
Vittoria  d'  Urbino  ,  granduchessa 
di  Toscana  (di  Ferdinando  Bardi, 
de'  conti  di  Vernio).  Firenze,  1637, 
in-^.'^,  con  Jìgare  di  Stefano  Della 
Bella. 

Descrizione  delle  feste  fatte  in  Mo- 
dena nel  i65i  all'occasione  delle 
nozze  del  duca  Francesco  I  con 
donna  Lucrezia  Barberina  (di  Carlo 
Francesco  Pio,  modonese).  Ivi j  per 
Barloloninieo   Soliani j  in-^.^ 

Descrizione  delle  feste  fatte  per  le 
reali  nozze  de' serenissimi  principi 
di  Toscana  D.  Cosimo  De'  Medici 
e  INIaria  Maddalena,  ai'ciduchessa 
d'Austria  (di  Camillo  Rinuccini). 
Firenze )  Giunti,  1608;  e  Bologna, 
per  gli  eredi  Rossi,  /'  anno  istcsso, 
sempre  in-^.^ 

Fu  riprodotta  pure  con  aggiunte  di  un  poemetto 
(di  Lorenzo  Franceschi)  intitolato  -  Ballo  e 
giostra  de'  l'enti,  e  ddV ^Irgonautica  di 
Francesco  Cini  ec.  -  Anche  in  Roma,  Fac- 
ciotto,  si  ristampò  la  medesima. 

Descrizione  delle  opere  eseguite  di  or- 
dine di  S.  M.  per  l'asciugamento 
del  Vallo  di  Diano  (del  marc.^  Ni- 
cola VivENzio,  avvocato  fiscale  del 
Regio  patrimonio).  Napoli j    '796, 

1/2-4." 

Descrizione  delle   pitture  di  S.  Pietro 
di  Perugia,   chiesa   de' monaci   neri 
di  S.  Benedetto  della  Congregazione 
casinese  ec. 
Il    Mariotti   (Lettere  historiche,   pag.    93)    la 
autore  di  questa  Descrizione  il  P.  D.  France- 
sco 3Iaria  Calassi ,    monaco   casinese.  Se  ne 
fontano    quattro    edizioni    diverse    del    l"7i, 
1778.    1784j   e    1792. 


287 


DES 

Descrizione  delle  pitture,  ed  altre 
partieolarità  dell'  I.  R.  Teatro  Gol- 
doni (compilata  dal  cav.^"  Giuseppe 
Del  Rosso).  Firenzej    1817. 

Descrizione  delle  pitture,  sculture  ed 
architetture  esposte  al  publico  in 
Roma:  opera  cominciata  dall'abate 
Filippo  Titi  da  Città  di  Castello, 
con  l'aggiunta  di  quanto  è  stato 
fatto  di  nuovo  fino  all'anno  pre- 
sente. Boiìiaj Pagliai-ini,  1760,  in-S. 

Da  una  noia  scritta  in  un  suo  esemplare  dalFalj.^ 
Cario  Bianconi,  già  segretario  deirAcademia 
delle  Belle  Arti  di  Milano ,  si  raccoglie  che 
corresse  ed  accrebbe  la  presente  edizione  mon- 
signor BOTTARI,  seppure  per  errore  quest'o- 
pera non  fu  confusa  con  quella  di  Agostino 
Taja,  col  titolo  di  Descrizione  del  Palazzo 
Apostolico  Faticano.  Il  libro  del  Titi  coni- 
pai'vc  la  prima  volta  stampato  nel  1674,  indi 
Tanno  appresso  ne  fu  rinnovala  Timpressione 
in  Macerata,  e  poi  in  Roma  nel  1708. 

Descrizione  delle  produzioni  naturali 
che  si... trovano  nel  museo  di  Giu- 
seppe Ginanni.  Lucca,  1762,  in-^.^ 

"Erra  chi  dice  compilato  questo  catalogo  dallo 
"  Zampieri  ?>.  Così  in  un  catalogo  del  librajo 
Giuseppe  Porri  publicato  in  Siena  nel  dicem- 
bre del  1842.  Da  me  però  interrogato  questo 
librajo  con  lettera  alline  di  sapere  a  quale 
fondamento  era  appoggiata  tale  asserzione,  mi 
rispose  di  non  trovare  la  memoria  da  lui  fatta 
in  proposito. 

Descrizione  delle  sculture,  pitture  ed 
architetture  della  città  e  sobborghi 
di  Pescia  nella  Toscana  (d'Iuno- 
cenzio  Andrea  Ansaldi,  di  Voltri 
nella  Liguria).  Bologna j  stamp.  di 
S.  Tommaso  df ylqidnOj  177^,  in-'òP 

Ristampata  con  correzioni  e  giunte  nel  isiG. 

Descrizione  delle  solenni  esequie  fatte 
nella  città  di  Udine  alla  spoglia  di 
S.  M.  Maria  Lodovica  Imp.  e  Re- 
gina desideratissima  il  dì  16  aprile 
1816  (di  Quirico  Viviani).  {Udine), 
P'endiamej  in-^." 

Descrizione  di  Napoli  e  suoi  contorni. 
lui  j    1829. 

Benché  col  nome  di  Luigi  Galanti,  fu  ordinata 
e  data  alla  luce  da  suo  fratello  Grseppe. 


DES 


Descrizione  di  produzioni  del  Vesuvio. 

Firenze. 
Nella  prefazione  diccsi  essere  dell'autore  del  Dia- 
ÌOL^o  sul  commercio  dei  grani j  la  qual  opera 
è  di  Ferdinando    Galiam. 
Descrizione    di    Roma    antica,  e  mo- 
derna,   nella  quale   si  contengono 
molte  e  varie  cose.   Romaj,  per  .An- 
drea Fei,  1643,  m-8.";  ed/i^/,  1^47, 
pure  in-S.'^ 
Questa  è  sempre  la  Roma  di  Federico  Franzini. 
Descrizione  di    tutta    1'  Italia  di  Fra 

Leandro  Alberti,  bolognese. 
C istruisce  Gio.  Nicolò  DoGLiOM  nella  lettera  pre- 
messa alla  sua  Ungheria  spiegata,  d'avere 
egli  ampliala  la  suddetta  opera,  e  fatte  aggiunte 
alle  Immagini  degli  Dei  di  Vincenzo  Car- 
tari, ed  ai  Concetti  di  Girolamo  Garim- 
herto.  Ciò  devesi  però  supporre  eseguito  sopra 
ristampe  di  tali  autori,  venute  alla  luce  avanti 
il  1393,  tempo  in  cui  comparve  V  Ungheria 
spiegata. 

Descrizione  di  tutte  le  publiche  pit- 
ture della  città  di  Venezia  e  isole 
circonvicine  ,    o    sia    Rinnovazione 
delle  ricche  Miniere  di  Marco  Bo- 
schiui,  coir  aggiunta  di  tutte  le  o- 
pei»e  che  uscirono  dal  1674  sino  al 
presente  1733,  con  un  compendio 
delle  vite  e  maniere  de'  principali 
pittori:    offerta    all'illustr."    signor 
Antonio    Maria    Zanetti  q.™  Giro- 
lamo.   F^enezia  j  Bassaglia ,    17 33, 
m-8.° 
L'autore   è   Antonio   Maria   Zainetti,  q.""-  Ales- 
sandro, secondo  ci  fan   sapere  il  Lanzi  ed  il 
Moschini.  Vanno  però  corrette  la  Biographie 
universelle ,  e  la   traduzione    italiana  fattane 
in  Uenezia,  dove  in  ambedue  dicesi  che  An- 
tonio   Maria    Zanetti    di   Alessandro ,    nacque 
l'anno  1716,  che  non  jiotrebbesi  credere  che 
questi  così  giovane ,  cioè  di  soli  diciassette  anni 
al  piìi,   l'osse    stato   l'autore   di   tale    pregialo 
lavoro.   Dalla  breve  memoria   sulla  sua  vita, 
che  precede  l'opera  di  lui   intorno  la  pittura 
veneziana  a  fresco  {Venezia,  l76o),  si  desume 
ch'egli  venne  alla  luce  nel  1706;  e  che  quindi 
aveva  già  ventisette  anni,  quando  rifece  l'opera 
mentovata  del  Boschini. 

Descrizione  di  un  quadro  dipinto  da 
Gaetano  Gallani,  parmigiano,  opu- 
scolo (del  prof '^ Francesco  Pizzetti, 


288 

DES 

parmigiano).  Parma :>  Carnìignani , 
1807.' 
Descrizione  di  una   Bibbia    stampala 
7iel    secolo    XV,  ora  posseduta  dai 
fratelli  Reycends,   libra]  a  Torino 
(di    (jiuseppe    Vernazza).    Torino^ 
Solfietti j    1790,  m-4-° 
Descrizione  di  una  ])ittura  di  Antonio 
Allegri,  detto  il  Correggio  (di  Ghe- 
rardo De  Rossi).  Parma j  Bodoni j 
1796  ,  m-i2.° 
Fu  riprodotta  nel  1800  dallo  stesso  Bodoni,  in 

formato  di  foglio. 
Descrizione    [in    ottaua    rima)  d'una 
caccia   di    più    nobilissime    donne 
fiorentine  et  innamoramento  di  Ve- 
nere,   allo  illustr.°  signore  Lorenzo 
De'  Medici,    dove    si    contiene    lor 
meritissime  laude.  In-S.°,  carattere 
tondo ^  stampato  verso  il  i5i5. 
Precede  una   stampa  in  legno   istoriata ,  al  cui 
tergo  sta  un  Soletto  del  slbiecto  della  ope- 
ra. Detta  descrizione  va  unita  ad  un  altro  poe- 
metto  Sopra  Amore,    che  comincia  a   tergo 
della  carta  corrispondente  a  u.  Termina  il  vo- 
lumetto colla   corrispondente   carta  pagina  il. 
Con  Gratin  et  Privilegio,  in-B."  Da  una  ra- 
gionata noia  (deir  abate  Pietro  Mazzucchelli, 
dottore    e    preietto    della    Biblioteea    Ambro- 
siana) che  accompagna  un  esemplare  di  que- 
sta rarissima  edizione,  esistente  nella  Biblio- 
teca Trivuhio ,  si  raccoglie   che   questi  due 
poemetti  possano  essere  slati  composti  da  Ber- 
nardo Accolti,    detto    V  Unico ,   nome  forse 
]jreso  nelFAcademia  che  si   teneva  in   Urbino 
nel  palazzo  della  Duchessa,  della  quale  Acade- 
mia  era  membro  anche  Baldassare  Castiglione. 

Descrizione    genealogica  dell'antica  e 
nobile  famiglia  Concinni  ec.  S.  A. 

IS.,  in-S.'' 

La  data  delF epistola  dedicatoria  è  del  IG  marzo 
1737,  sebbene  T  opera  fosse  stata  linita  Tanno 
17S4.  La  compose  Fra  Celestino  Co>cl\M,  da 
Avisio  nel  Trentino,  minore  riformalo,  battez- 
zato col  nome  di  Gio.  Carlo  Luigi. 

Descrizione    generale    della    città    di 
Siena.  Lucca,  per  Filippo  Benedini  j 
1767,  m-8.° 
Ebbero  parte   nello    stenderla  Giuseppe  Fabia^ìI 

e  Silvio  Campio.m,  sancsi. 
Descrizione  geografica  slorica  di  Na- 


DES 

poli,  del  forte  di  Gaeta,  delle  Ca- 
labrie e  della  Sicilia  (compilata  da 
Gaetano  Deliesques).  Milano j  Pu- 
lini  j    1806  ,  m-S.*^ 

Descrizione  istorica  del  monastero  di 
monte  Casino,  con  una  breve  no- 
tizia dell'antica  città  di  Casino,  e 
di  S.  Germano.  Napoli j  i  y  5 1 ,  in-Z^.." 

«L'autore  è  il  P.  D.  F.  D.  M.,  il  quale  non  volle 
"allora  essere  nominato  >?  (Soria,  Meni,  degli 
Scritt.  Star.,  pag.  C7l).  La  seconda  edizione 
(/tv,  I77i$,  in-8."),  publicata  con  miglioramenti 
e  col  nome  dell'  autore ,  ci  dà  la  spiegazione 
delle  mentovate  sigle,  che  signilicaiio  :  Padre 
Don  Flavio  Della  Marra. 

Descrizione  storica  della  chiesa  di  S. 
Domenico  di  Perugia  (del  P.  Rigi- 
naldo  BoAIìI^'I,  domenicano),  liù , 
pel  Reginaldi ,    1778,  in-f\.'^ 

Dal  catalogo  Cicognara  si  fa  cenno  d\ina  de- 
scrizione dello  stesso  tempio,  stampata  nel 
1788,  che  viene  attribuita   a  Cesare  Orlandi. 

Descrizioni  delle  ville,  castelli,  fo- 
ghi ,  e  carati  delle  medesime  sog- 
gette alla  Podestaria  di  Treviso,  eoa 
le  ferie  di  Palazzo.  Treviso ,  per 
Giovanni  Molino ^  //z-i2.° 

—  Le  stesse ,  con  l' aggiunta  della 
stima  de'  campi  ec,  Ivij  presso  Gas- 
paro Piancttj   17445  in~i^° 

Forse  ne  è  autore  Valerio  Zl'CHELLO  ,  o  almeno 
egli  le  aumentò. 

DESERTI    (Severino)    (can.°  Eugenio 
Guasco).    Dizionario    Ricciano    ed 
Anliricciano  compilato  da  ec.  Soraj 
per  Flaminio  Palla,    1792,  in-/l.'^ 
La  data   è   apocrifa.    Fu  quest'opera   riprodotta 
accresciuta    nelf  anno    susseguente  col  nome 
deir  autore.   Sotto    il   mentovato   pseudonimo 
publicò  pure  il  Guasco  una  difesa  della  mede- 
sima nel  Supplemento  al  Giornale  Eccles.  di 
Roma  per  V  amio  1794. 
DESIDERIO  DEL  BENE    (P.  D.  Fran- 
cesco Maria  Gameara,  cliier."^  l'^g.^, 
padovano).    Modo  divoto    di  udire 
fruttuosamente  la  santa  messa,  in- 
segnato in  una  lettera  da  ec.  Pa- 
dova,  pel  Ciivellij  senz'anno  (164^), 
in-ìi\" 


DET 

DESIDKRJ  (Giovanni)  (  1' ex-gesuila 
Francesco  Antonio    Zaccaria). 

DESMIO  (Nicefoi-o).  Vita  del  P.  Da- 
niello Concina,  clell'ordine  de' Pre- 
dicatori, che  serve  di  compimento 
alle  celebri  lettere  teologico-morali 
di  Eusebio  Y^vamste.  Brcsciuj  176S, 

Q     O 

in-b. 

Questa  vita  è  la  traduzione  di  quella  che  Ialina- 
mente scrisse  il  P.Vincenzo  Domenico  Passim, 
domenicano ,  e  che  puhlicò  sotto  il  nome  di 
Dionisio  Sandelli.  1  traduttori  della  medesima, 
secondo  riferisce  il  P.  Merati  {Zihald.mss),  l'u- 
rono  alcuni  sacerdoti  del  Seminario  di  Brescia, 
ai  quali  deve  aggiungersi  lo  stesso  P.  Fassi.vi  , 
che  vi  diede  l'ultima  mano,  e  che  stese  la 
dedica  sotto  il  surriferito  nome  di  Niceforo 
Desinio. 
DESPINO  SCOLITA    (  Antonio     Loca- 

TELLi ,  veneziano). 
DESTRE  (Gian  Leonardo  da),  Acad.° 
Infecondo  (  Domenico  Antonio    De 
Leonardis,  ab.^  geracese).  Tratteni- 
mento in  villa,  opera  giocosa  di  ec. 
Parte  I  e  II j  RornUj,   nella    stani j). 
de' Bossi j    17^9,  ùi-S.° 
Determinanda  (De)  orbita  pianeta?  ope 
catoptricffi  ex  datis  vi,  celeri  tate  et 
directione    motus   in   dato   punclo. 
Exercitatio  habita  a  PP.  JJ.  (Patri- 
bus  Jesuitis)   in  Collegio  romano  2 
septembris    anno     1749-   "^'"^    "^^^ 
nota  typ.{seà  Romcej  1749)?  i«-4'° 
Ne  è  autore  il  P.Ruggiero  BoscoviCH,  di  Ragusa. 
Detti  e    ricordi  di    S.  Filippo    jNeri, 
distribuiti  per  ciascun  giorno  del- 
l' anno.   Roma  j    presso  il  Bourlié  j 
iB(6,  m-i6." 

La  dedica  alla  Vergine  e  TAvviso  al  lettore  sono 
del  P.  Delbono.  A'  piedi  di  un  suo  sonetto  al 
glorioso  S.  Filippo,  si  leggono  le  iniziali  P.  D. 
P.  A.  (P.  Delbuoxo,  Pastor  Arcade). 

Detti ,  pratiche  e  ricoi'di  di  S.  Andrea 
Avellino  raccolti  dalla  vita  di  lui, 
e  distribuiti  in  ordine  da  un  mo- 
naco della  congregazione  casinese, 
divoto  del  Santo  (D.  Cassiodoro 
M0-NTAGIOL1 5  modonese).  Piacenza^ 
Salvonij  l'anno   1772. 


289 
DIA 

Deus  tuorum  militum,  ctc. 

Principio  d' inno  per  la  festa  d'  un    Santo  Mar- 
tire. Michele  Timoteo  Taltrihuisce  a  S.  Gregorio; 
ma  tutti  i  commentatori  degP   inni   ne  fanno 
autore  S.  Ambrogio,  che  lo  compose  in  nove 
strofe;  delle  quali  soltanto  cinque  la  Chiesa  ne 
adottò  pel  Breviario,  mutandone  alcune  parole. 
Dcveloppement  (Le)  de  la  raison  (ou- 
vrage  posthume  de  m.»'  de  Felice), 
ì  Verdun j    '7^9  5  ^'^^    3,  //ì-8." 
Devoirs  (Les).  Milan  ^    au  Monastère 
Imperiai  de  S.Ambroise,  i  780,  in-8° 
K  opera   di  Vittore  RiQlETTi,   marchese  di  Ml- 
RABEAU,  fatta  stampare  dal  mare*  abate  Alfonso 
LoiNGO.  Da   una    lettera    che  questi    scrive   al 
cav.'^  Alessandro  Verri   (communicataci    dalla 
cortesia  del  nipote  di  lui,  conte  Gabriele)  consta 
che  r  editore  fece  le  poche  righe  premesse  al- 
l'opera:  che  cambiò,  massime  nel  principio,  il 
discorso,  dietro  assenso  delP  autore  medesimo, 
e  che  vi  aggiunse  alcune  note  necessitate  dalla 
censura,   e  quella   lunga   risguardante   la  no- 
biltà, la  quale  leggesi  a  pag.  127  e  seg. 
Devotissime    composizioni    ec.    J^cdi  j 

Divotissime  ec. 
Devoto.   Vedi,   Di  voto  ec. 
Devozioni   solite  che  si  esercitano   ec. 

Vedi,  Divozioni  ec. 
Dì  (II)    delle    nozze,    anacreontiche. 
Bologna,  a  S.  l^ommaso  d' Aquino j 
1 790 ,  in-8.^ 
La  dedica  è  soUoscrilla  F.  G.,  cioè  F.  Ghisilieri 

di  Bologna. 
Dialettica  (Della)    delle   Donne    (del 
prof.*^    Zecchini).    Bologna  j     1772, 
//z-8." 
Dialetto    (Del)    napoletano.    Napoli, 
per  Vicenzo  3Iazzola-  Vocola,  1779. 
Ne  è  autore    il  consigl."  abate    FercUnando  Ga- 
li AM.  Fu  ristampala  quest'opera  nel  1789  dal 
Porcelli,  in  séguito  alla  Collezione  de' poeti 
in  dialetto  napoletano ,  ed  insieme  col  Voca- 
bolario del  dialetto  medesimo,  opera  postuma 
del  suddetto  Galiani  in  due  volumi. 
Dialoghetti   intorno  alle  materie  cor- 
renti (del  conte  Monaldo  Leopardi, 
di  Recanati).  Senza  nota  tipografica^ 
m-i6." 
Operetta  scritta  con  molto   fanatismo  atto  a  de- 
stare passioni  politiche. 
Dialogai    agrarj    tenuti    in  Cavriana 
(del  dott.*^  Angelo  Gualandris,  pado- 

'9 


290 


DIA 


vano).  Mantova j  eredi Pazzoni ,  1 786, 
in-òP 
Dialoghi    d'amore    d'un    Academico 
(abaie    Saverio   Bettinelli,    ex-ge- 
suita). Boverelo,  Maicliesani„  1796, 
in-'òP  pie. 
Come  aveva  fatto  con  Dante  nelle  Lettere  Virgi- 
liane ed  inglesi,  T autore   in   questi   Dialoghi 
censura  il  Metastasio ,  T  Alfieri,  il  Goldoni,  il 
Monti  ec. 
Dialoghi    de'  morti ,  o  sia    trimerone 
ecclesiastico-politico    in    dimostra- 
zione  de'  diritti   del    principato    e 
del  sacerdozio,   in    risposta  all'au- 
tore del  diritto  libero  della  chiesa 
di  acquistare  ec.  (opera  del  marc.^ 
Salvatoi-e    Spiriti).    Palinìia    {Na- 
poli); e  di  nuovo,  Venezia j  Betti- 
nelli ^    1770,  j«-8.° 
Trovasi  anche  nella  Collezione  di  scritture  di 
R.  Giurisdizione ,    toni.  V  e  VI.   Firenze, 
1770,  w-ia." 
Dialoghi  de'  vivi,  o  trattenimenti  sulle 
materie  correnti  (dell'abate  Nuvo- 
LETTi).  Parigi j    1792,  in-\iP 
Dialoghi  di  Focione  in  rapporto  della 
morale    colla    politica'.  Opera    del- 
l'abate Mably,  tradotta  dal  francese 
in  italiano  (da   mons.^  Angelo  Fa- 
BRONi).  Roma^   1763,  in-\iP 
Dialoghi   d*  un    amatore  della  verità 
(can.°  Luigi  Crespi),  scritti  in  di- 
fesa del  tomo    terzo    della  Felsina 
Pittrice  j    uscito    alla    luce    l' anno 
1769  dai  torchi  di    Marco  Paglia- 
rini  in  Roma^  pel  òassi. 
Questi  dialoghi  furono  poi    fatti  ristampare  con 
altre  sue  lettere  dal  suddetto  can.°  Crespi  nel 
to7?i.  VII  delle   Lettei-e  pittoriche,  senza  sa- 
puta di  mons."  Bottari,  che  era  stato  Tedilore 
de"  primi  sei  volumi. 
Dialoghi  di  vario    argomento.    Parte 
I  e  II  (di  Marcello  Perini).  Napoli j 
presso  il   Cordo,    1788,  m-S." 
Dialoghi  due,   l'uno    di    Mercurio  e 
Caronte,  dove  si  racconta  quel  che 
accadde  nella  gueri'a  dopo  1'  anno 
i52i;  r  altro  di  Lattanzio  e  di  un 
Arcidiacono ,  nel  quale  si   trattano 


DIA 

le  cose  avvenute  in  Roma  nell'anno 
1527;  di  spagnuolo  in  italiano  con 
molta  accuratezza  tradotti  e  rivisti. 
Vinegia,  senz'  anno  e  stamp.j  in-8.° 
Comparisce  editore  di  questi  dialoghi  il  Clario, 
che  gli    dedica   all' Illustre   Signor  Virgilio 
Caracciolo,   con   lettera   in   data  di  Finegia 
il  XX  novembre  MDXLF.?n  autore  de' me- 
desimi Gio.  Alfonso  Valdes,  catalano,  segre- 
tario di  Carlo  V,  che  H  scrisse  per  difendere 
il  suo  padrone  e  scusare  i  suoi  capitani  degli 
eccessi  comnìessi  neir  inaudito  sacco  di  Roma. 
Crede  T  abate  Pierantonio   Serassi  che   il  vol- 
garizzatore   e    stampatore    sia    slato   Antonio 
Brlcioli.  Baldassare  Castiglioni  (  Sue  lettere, 
cdiz.   Cominiana  del  1771,   pag.  va  e  seg.) 
nunzio  allora  a  Madrid,  li  confutò  in  una  let- 
tera scritta  allo  stesso  Valdes.  Non  conosciamo 
Terroneo  fondamento,  col  quale  furono  i  sud- 
delti  dialoghi  attribuiti  a  Nicolò  Tromba. 
Dialoghi  fra  Callogislo  e  Filalete  so- 
pra   varie    questioni    speculative  e 
pratiche  intorno  al  canto  (del  sac.^ 
Scipione  Dehe,   bergamasco).  Ber-     i 
gamOj  per  Francesco  Traina,  1761. 
Sono  dedicati  dallo  stampatore  allo  stesso  Dehe, 

maestro  di  canto  nel  Seminario  di  Bergamo. 

Dialoghi  historici,  ovvero  Compendio 

historico    dell'  Italia  e    dello   stato 

presente  de'  Principi  e  Republiche 

Italiane  (di  Gregorio  Leti).  GenevOj 

i665,  in-iiP 

Furono  riprodotti  dall'autore  col  proprio  nome, 
e  col  Molo  d' Italia  7Tg7^rt7^te,  aggiuntovi  Te- 
lenco  degli  uomini  illustri  e  letterati. 

Dialoghi  intorno  all'  astronomia,    di 
Giovanni   Harris,  con   una   lettera 
del  signor  Maupertuis  sopra  le  co- 
mete (traduzione  del  P.  Paolo  An-    ■ 
tonio  Bernardi,  somasco).  m 

Dialoghi  politici,  ovvero  la  politica 
che  usano  in  questi  tempi  i  prin- 
cipi e  republiche  italiche  per  con- 
servare i  loro  stati  e  signorie:  il 
tutto  raccolto  da  alcune  conferenze 
avute  tra  un  ambasciatore  d'  una 
republica  ed  un  ministro  di  stato 
d'un  principe  (opera  di  Gregorio 
Leti).  Ginevra^  1666,  tom.  2,  in-i'i. 

Nel  catalogo  della  libreria  Chigi  si  registra  un'e- 
dizione di  Roma,  per  Francesco  Moneta ,  del- 
l'anno  medesimo.  Che    sia  opera  di  Gregorio     ' 


DIA 

Leti,  non  puossi  porre  in  Juhio,  perchè  lo  dice 
egli  stesso  nella  lunga  prelazione  che  precede 
la  sua  vita  di  Filippo  II,  ed  anche  si  confer- 
ma neir avviso  ch'egli  pose  avanti  alla  vita 
di  Croniwell ,  intitolato  -  Avvertimento  d'uno 
letterato  al  lettore.  In  generale  tutti  i  libri  di 
politica  del  Leti  sono  copie  gli  uni  degli  altri, 
e  rancide  ripetizioni  delle  cose  già  da  lui  dette. 

Dialoghi  sopra  le  tre  arti  del  disegno 
(di  mons.^  Gio.  Battista  Bottari). 
Zuccfitj  Benedinij  1754,  m-4-*';  e  di 
nuovo  con  aggiunte,  lYapolìj  1772. 

Dialoghi  sul  Vesuvio,  iu  occasione 
dell'eruzione  della  sera  de'  i5  giu- 
gno 1794)  composti  da  F.  A.  A, 
(Francesco  Antonio  Astore).  Na- 
poli _,   17945   "z-8° 

Dialoghi  tra  il  bue  e  l' asino  ed  al- 
tri loro  amici,  sopra  materie  inte- 
ressanti e  dilettevoli  (del  P.  Gian- 
francesco  Scottoni,  min.'^  conv.^'). 
P^eneziaj  Gereniiaj    1768,  ?/z-8." 

L'anno  1770  si  aggiunsero  a  questa  edizione  al- 
cune altre  chiacchere,  e  si  cambiò  il  fronti- 
spizio, come  segue -Le  agrarie  di  un  dilet- 
tante. Venezia,  Fenzo,  1770,  in-s." 

Dialoghi  tra  un  ecclesiastico  ed  un 
laico  sopra  lo  spirito  della  religione 
cristiana  circa  il  sollevarsi  e  ribel- 
larsi de'  sudditi  contro  i  loro  so- 
vrani (del  P.  Giuseppe  Maria  Pu- 
jATi).  Italia  j    1797- 

Dialoghi  tre  fra  le  due  statue  di 
bronzo  che  suonano  le  ore  in  Bre- 
scia ,  detti  i  matti  delle  ore,  sotto 
i  nomi  di  Antonio  e  Battista  (di 
Giacomo  MociNi  ).  Brescia ,  Spi- 
nelli e  Valotlij   1808,  /«-8.° 

Dialoghi  ti*e  in  difesa  delle  J^indicice 
Augustiniance  del  signor  Gio.  Cado- 
nici,  sacerdote  viniziano,  ed  ora 
canonico  di  Cremona  :  colla  pre- 
fazione di  un  anonimo.  Boveredo 
{Venezia),    1703,  in-^.'^ 

Sì  de'  dialoghi,  come  della  prefazione  è  autore 
lo  stesso  can."  Cadonici. 

Dialoghini  pei  fanciulli  (del  P.  Ru- 
CELLi,  delle  Scuole  Pie).  Torino, 
slanip.  di  Giacinto  Marietti j  i83o, 
m-i8.- 


291 


DIA 


Dialogia,    ovvero    delle    cagioni,    ec. 
Fedi^  BU3IALDI  (Gio.  Antonio),  il 
Vocabolista  Bolognese. 
Dialogo  breve  e  distinto  nel  quale  si 
ragiona  del  ducilo  e  si  decidono  ben 
cento  e  più  questioni.  Padova j  i56i, 
in-4." 
Ne  è  autore  Marco  Mantova,  celebre  giurecon- 
sulto. Dalla   bizzarria  di    chi    l'ha    ristampato 
\n  Milano,  Tanno  1693,  fu  attribuito  al  mar- 
chese Annibale  Porrone. 
Dialogo  del  Gentiluomo  vinitiano.  cioè 
institutione  nella   quale   si  discorre 
quali   hanno   a  essere  i  costumi  del 
nobile  di  questa  città  per  acquistarsi 
gloria  et  houore.  Venezia^  appresso 
Frane.  BampazettOj,  MDLXFl^  in-S.^ 
Con  dedica  di  F.  S.  (Francesco  Sa^S0VI>0),  senza 
data ,  a  Filippo  Contarini. 
Fedi,  ALDO  MANUCCI  JUNIORE. 
Dialogo  d'incerto  intitolato:  Il  Tasso. 
Kedij  Opere  di  Giovanni  Della  Casa. 
Dialogo  di   tre    ciechi.    Fine  già  „   per 
Giov.  Antoido  e  Jiaielli  da  Sabbio j 
1526,  m-8.° 
Nella  Drammaturgia  (col.  174)  si  dice  che  que- 
sta edizione   non    porta    nome    d'autore;  non 
così  nel  catalogo  Tinelli  {to??i.  IV,  pag.  43o) 
dove  viene  essa  rammentata  col  titolo  di  Ce- 
caria,  o  sia  dialoghi  de'  tre  ciechi,  tragi- 
comedia  di  Antonio  Epicuro. 
Fedi,  EPICURO    (Antonio)    —    ed 
EPICURO  CARACCIOLO. 
Dialogo  di   tutte  le  cose  notabili  che 
sono  in  Venetia,   etc.    Fedi,   Cose 
(Delle)  notabili  che  sono  ec. 
Dialogo    fisico-astronomico    contro  il 
sistema  copernicano,  tenuto  tra  due 
interlocutori    ec.   (del    P.   Giuseppe 
Ferroni,  gesuita  ).  Bologna,  per  Giu- 
seppe Longhi ,    1680. 
Dialogo  fra  Eraclito  e  Democrito.  J^c- 

nezia,    1797?  in-ii!^ 
Nell'esemplare  della  Marciana  leggesi  scritto  per 
mano  dell'abate  Morelli  -  Dell'abate  Cristo- 
foro  Tentori. 
Dialogo  fra  Genova   ed  xAlgeri,  città 
fulminate    dal  Giove    Gallico  (Lo- 
dovico XIV)  (di  Gio.  Paolo  Maraka, 
genovese).  Amsterdam,  per  Henrico 


292 


DIA 


de  Sbordes  nel  Kah'crstraalj  vicino 
al  Danij    i685,  m-12.*^ 

Comiiarve  anche  nello  stesso    anno  in   francese. 
Dialogo  fra  il  Trentuno,  il  Trenlasei, 
il  Quarantasei  (di  Vincenzo  Monti) 
contr^  alcune  strane  voci  accettale 
dal  Cesari  nel  suo  vocabolario. 
"  Queslo  dialogo  fu  da  principio  fatto  girare  per 
'j Milano  in  un  opuscolo   sn    foglio  volante;  e 
"da  tutti  gli   esemplari   erasi    levala  Tindica- 
"  zione  del    luogo  e  dello   stampatore  taglian- 
»done    r estremità  del    margine,    ove  a  liella 
V  posta    era    stata  impressa    per   adempiere  le 
"leggi  della  stampa  "  {Nota  di  G.  A.  Maggi 
nella  T'Ita  di  Jincenzo  Monti).  Fu  ristam- 
pato in  Firenze,  dal  Malmenigli,  1814,  »2-4.° 

Dialogo  fra  la  Critica  e  la  Satira  (del 
cav.^  Luigi  Rossi,  reggiano).  Mi- 
lano, Doi'a,    i8iy,  in-(3." 

Ileggiano,  usava  dirsi  il  Rossi,  perchè,  traspor- 
tato in  Reggio  nell'età  d''anni  quattro,  quivi 
crehbe  e  fu  educato;  seLbene  fosse  nato  in  Mo- 
dena, ed  originasse  da  Pietra  Santa.  Veggasi, 
Notizie  biogr.  in  continiiaz.  della  Bill.  Mo- 
denese del  TirahoscJii  {Reggio ,  1857),  tom. 
V,  pag.  23. 

Dialogo  fra  un  Aristocratico  ed  uu 
Democratico  (del  prete  Paolo  Ma- 
rini, bresciano).  Brescia  ^  anno  VI 
republ.  (1797),  //i-8.° 

—  Altro  dialogo.  Ivi,   179B,  m-8.° 

Dialogo  galante  ed  erudito  tenuto  fra 
il  signor  conte  N.  N.,  la  signora 
marchesa  N.  N.,  il  signor  cavalier 
N.  N.,  e  il  signor  abate  N.  N. ,  so- 
pra un  soggetto  letterario,  e  scritto 
da  un  amico  in  una  lettera  dei  17 
luglio  1749  (del  sae.^  Gio.  Fran- 
cesco GiORGETTi,  veneziano).  Sen- 
z'anno e  nome  di  stamp.  (forse  in 
Jìoveredo ,  presso  il  31  archesani) , 
verso  il   1750,  in-S.^ 

Dialogo  in  cui  si  difendono  e  raffer- 
mano le  massime  della  dottrina  a- 
gi-aria  spettanti  ai  tre  principali 
prodotti  del  Friuli,  le  biade,  il 
vino,  e  le  gaiette  (del  P.  Mariano 
Alpruni,  barnabita).  T^enezia^  Per- 
lini,    1792,   m-4." 

Dialogo  (di  Eufrasio  Maracci)   in  cui 


DIA 

si  discorre  di  alcuni  difetti  scoperti 
nelle  opere  di  due  poeti  vicentini. 
Mantova,  Fabris 3    1708,  in-^.^ 

Dialogo  (di  Antonio  Barbaro,  patrizio 
veneto)  in  versi  per  la  chiesa  della 
Pietà  di  Venezia  ec. 

Dialogo  intitolato  il  Grammatico,  ov- 
vero delle  false  esercitazioni  delle 
scuole.  Milano j  i55'j;  e  di  nuovo, 
ì^eneziaj  1567,  per  Francesco  Fran- 
ceschini;  Perugia,  Costantini,  1 7  1 7  J 
ed  in  Venezia j  appresso  Pietro  Mar- 
ci les  ani  j   l'jiQj  sempre  //ì-8." 

Un  granchio  prese  il  Sancassani,  continuatore 
della  Bihl.  volante  del  Cinelli  {scanzia  XX, 
pag.  Ai),  credendo  che  potesse  essere  com- 
posto questo  dialogo  da  Fi'ancesco  Moschenio. 
Infatti,  se,  come  riflette  il  P.  Ruele  {se.  XXI  ), 
avesse  letta  la  lettera  dedicatoria  d'  esso  Mo- 
schenio a  Marcantonio  Calmo,  che  sta  nell'e- 
dizione di  Milano,  avrehhe  veduto  che  il  Mo- 
schenio slesso  non  sapeva  di  chi  fosse  ;  e  per 
ciò  dice  che  dimandò  a  Primo  Conte ,  se  era 
di  Aonio  Paleario:  il  che  egli  non  gli  affermò, 
ne  negò;  e  di  pili  avrehb''egli  veduto  ch'era 
lo  stampatore  che  mandava  in  luce  il  dialogo. 
Per  altro  chi  sia  veramente  quegli  che  io  di- 
stese, non  si  sa;  ma  ciò  eh' è  certo  si  è  che 
le  cose  in  esso  contenute  sono  dottrina  di 
Aonio  Paleario.  In  ogni  modo  tanto  il  P.  Me- 
rati,  quanto  gli  autori  del  Giornale  d'Italia 
non  esitano  a  considerarlo  anche  steso  da  lui. 
Fedi,  AOXIO  PALEARIO  ,  dove  nella 
nota  vanno  omesse  le  parole  -  per  lo  meno 
quinta. 

Dialogo  intorno  alla  Gerusalemme  libe- 
rata di  Torquato  Tasso,  con  nuove 
annotazioni  sopra  il  Canto  primo 
dello  stesso  poema  (di  Paolo  Vagien- 
Ti).  Venezia j  Geremia j  ^y^J,  in-^. 
Vedi s  Risposta  alla  Censura j  ec. 

Dialogo  nel  quale  si  contengono  varii 
discorsi  di  molte  belle  cose,  e  mas- 
simamente de  Proverbi,  de  Risposte 
pronte  et  altre  cose  simili:  a  gli 
studiosi  delle  buone  lettere  forse 
non  ingrati,  d'incerto  autore.  Pa- 
dovaj  appresso  Gratioso  Perchacino, 
M.  D.  LXL,  in-8.^ 

Paolo  Antonio  Tosi,  distinto  librajo,  n'ehbe  già 
un  esemplare,  sul  frontispizio  del  quale  eravi 


293 


DIA 

scrino  a  mano  soUo  le  parole  d'I/icerto  .tu- 
tore, il  Ularco  Mantova  Benavides  ".  Il  Gamba 
{Cataloga  delle  Noi'elle ,  ediz.  II,  pag.  m") 
il  non  sa  quale  congettura  possa  farlo  credere 
»>di  lui,  se  non  fosse  il  nome  del  primo  inter- 
''loculore   cosi   abbreviato   Man.,   preso   per 
«»  Mantova  v. 
Dialogo  j)atriotico  ((lell'avv."  Gregorio 
FiERLi)    sul    libero    commercio    dei 
viveri.  Firenze.,  Brazzini,  i  799,  ///-B.'^ 
Dialogo  sopra  l'epica    poesia,  intito- 
lato il  Carrafa.  Fedi,  PELLEGRIÌVO 
(  Camillo). 
Dialogo  sulla  lettera  del  Chierico  stu- 
dente  qui   corretto   dal   P.   Lettore. 
Cosmopoli ,    I  7 S 3 ,  in-xi.^ 
Forse  è  del  P.  Tommaso  CiREGLlO,   zoccolante, 
o  di  qualche  suo  aderente. 
Fedi,   Ksauie  e    giudizio  d'un  Ec- 
clesiastico. 
Dialogo  sulle  monete  tra   Fronimo  e 
Siinj^licio   (del   conte  Pietro  Verri). 
(1762),  j>i-8.° 
Si  distribuì  gratis,  e  fu  dato  da  stampare  a  Luc- 
ca ,  per  sottrarsi  dalle  difficoltà  de'  revisori  di 
Milano,  unitamente  alla  scrittura  del  Beccaria, 
che  ha  per  titolo  -  Del  disordine  e  de'  ri- 
medj  delle   monete   dello    stato  di   Milano 
nel  nGì.  Lucca,  per  Vincenzo  Giuntini,  17G2. 
Dialogo   tra  Giovanni,  comandador,  e 
Santo,  fante  del   Magistrato  all'ac- 
que, sulla  vera  regolazione  del  fiume 
Brenta.    Edizione    seconda    veneta, 
accresciuta    d' un' appendice    di   ri- 
flessioni sopra  il  medesimo,  e  corre- 
data di  una  carta  idrografica. 
È  una  sola  edizione  fatta  nel  1790,  ma  negli  e- 
semplari  di  questa  che  dicesi  seconda,  fu  mu- 
tato il  frontispizio    ed    aggiunta    V  appendice 
mentovata.   Si   sa  esserne  autore   1"  ex-gesuita 
Cristoforo  Tentoiu,  spagnuolo. 
Dialogo  tra  l'Aristocrazia    e    la    De- 
mocrazia (di  Luigi  Bossi,  ex-cano- 
nico mitrato  della  metropolitana  di 
Milano).   Fenczia,    1797,  in-'òP 
Dialogo   tra  Pindaro  e   il  Bernia ,   in 
occasione  del  Calcio   iulrcxlotto   in 
Parnaso  per  farne  spettacolo  invece 
.    de' giuochi  Olimpici  ce.  Lacca,  Paci 
e  Ciuffelti,  1696. —  Dialogo  secondo 
ec.  (sopi-a  lo  stesso  argomento).  L'i, 


DIA 


per  gli  stessi  slanip. ,  l'anno  stesso, 
sempre  ìn-\  2.° 

«Ambedue  questi  dialoghi  sono  in  versi,  e  com- 
»  ponimenti  del  signor    Domenico    BartOLI  »» 
(Cinelli,  Bihl.  volante,  toni.  I,  pag.  los). 
Dialogues   sur  le  commerce  des  bleds 
(par  l'ab.  Ferdinand  Galiani).  Zo«- 
dres  {Paris,  Merlin),  1770,  m-8.° 
Questi  dialoghi   furono  corretti,   in  quanto  allo 
stile,  da  Grimm  e  Diderot.  Gli  interlocutori 
sono  il  marc'"  Roquemaure,  ed  il  cav.*  De  Za- 
nobi.  Troviamo  nelle  nostre  schede  che  la  pre- 
sente opera  fu  publicala  sotto  il  nome  del  cav.* 
Zanchi.  Dubitiamo  però  che  questa  notizia  non 
sia  esatta ,  poiché  di  ciò  non   fa  cenno  il  dili- 
gente Barbier. 
Dialogus   viri   cujuspiam    eruditissimi 
festivus   sane  ac  elegans,  quomodó 
Julius  II,   pontifex  maximus,  post 
mortem  coeli  fores  pulsando  ab  ja- 
nitore  ilio  D.  Petro  intromitti  ne- 
f(uiverit,  etc.  Lnpresswn  Ainauroli, 
in  insula  Utopia,  cura  et  impensis  R. 
LLjthlodei,  in-i6.'^ 
Probabilmente  questo  dialogo  comparve  nel  13!3. 
Ne  esiste   un'  edizione    col    titolo  -  F.  A.  F. 
poet(B  regii  de  ohi  tu  Julii,  pontificis  ma- 
'ximi,  anno  domini,  1315,  m-8.°  -  Prospero 
Marchand  (Dict.  histor.,  tom.  II,  pag.  269) 
crede  che  le   suddette  lettere  iniziali  possano 
significare    Faustus  Anuuelinus    Foroli- 
l'/ew^w.  Scrive  Duchat,  che  Erasmo  fu  suppo- 
sto autore  del  presente  dialogo,  e  che  s'egli  si 
difese  di  tale  accusa  avanti  agli  uomini,  non 
potrà  far  lo  stesso  avanti  a  Dio.  L'abate  Jolly 
poi,  annotatore  a  Bayle,  lo  attribuisce  a  Ul- 
rico De  Hltten,  di  cui  leggesi  un  epigram- 
ma sanguinoso  contro  Giulio  II  nei  Pasquillo- 
rum,  tomi  duo,  dove  viene  riprodotto  mede- 
simamente questo  dialogo. 
DIANO     (Ferdinandus    de)    (ab.  Do- 
natus  PoLiEXUs,  vel  Pulliexus,  mo- 
nach.  celestiuus).  Divinarum  gratia- 
rum   compendium    quattuor  splen- 
dens  fulgoribus,  omnium  revelatio- 
uum  materiam  aperiens,  et  Domino 
Victori    Mocenigo    P.  V.    dicatum 
a    etc.    Fenetiis,    apiid    Spinedam, 
1626  ,  in-'ò.^ 
Il  Chiocorclli  {Deillustr.  script.,  pag.  1S2)  che 
rammenta  quest'opera,  dice  che  un'altra  pure 
sotto  questo  finto  nome  ne  scrisse  il  Pullieno, 
senza  però  indicarci  il  titolo  della  medesima. 


294 


DIA 


Diario  Benedettino  che    contiene  un' 
ampia    serie    di    beneficenze     fatte 
dalla  Santità  di  N.  S.  Papa  Bene- 
detto XIV  alla  sua  patria.  Bologna^ 
Lelio  Della  Volpe,  i  'j5^\ ,  in- 1 2.° 
Ne  fu  autore  il  canonico  Pier  Francesco  Peggi. 
Diario  Bolognese  dell'anno    1776. 
La  Serie  cronologica  de'  Principi  dell'  Acacie- 
mia  de'  Filarmonici  di  Bologna ,  che  sia  in 
fine  al  suddetto  Diario  .  fu    stesa  dal    P.  M.° 
Giambattista  Martlm,  minore  conventuale. 
Diario  di  Colorno  per  gli  anni  1777 
sino  al    i8o3    inclusivamente,     nel 
quale  trovansi  segnate  tutte  le  fun- 
zioni ecclesiastiche  e  tutte  le  indul- 
genze, oltre  altre  cose  necessarie,  di- 
lettevoli ed    utili    agli    abitanti  di 
Colorno,  a  cui  commodo  e  vantag- 
gio principalmente  è  stato  composto 
(da  Ferdinando  I  di  Borbone,  duca 
di  Parma).  Parma,  stamperia  reale, 
tom.   27,   m-i2." 
«Alcuni  amatori  staccarono  tutti  i  discorsi  pre- 
j>liminari,  e  ne  formarono  un  volume  che  in- 
j>  titolarono  -  //  Genio  di  S.  A.  R. ,  forse  ad 
j>  imitazione  della  ristampa  che  si  fece  in  iVa- 
ìypoli  de'' primi  diciolto  di  essi  discorsi  Tanno 
j>  1794  col  titolo  -  Il  Genio  sublime  e  cristiano 
ìfdi   S.  A.   R.   D.   Ferdinando ,  Infante  di 
ìi Spagna,    anche   dalle   Pistole  e  Sermoni 
fj  premessi  ne' sacri  diarii  ec.  »  (Pezzana, 
Contin.  all'Affò,  tom.  VII,  pag.  B7o). 
Diario  di    tutto  quello    che   successe 
nell'ultima   guerra  di    Sicilia  [dai 
2  luglio  I  7  1 8  sino  ai  g  maggio  1  720) 
fra  le  due  armate  Alemanna  e  Spa- 
gnuola.   Palermo,    1721,    parf.   2, 

Alcuni  esemplari  lasciano  fuori  nel  frontispizio 
il  nome    delP autore   De'  Colpi  ^  e   portano  in 
vece  della  data  di  Palermo,  quella  di  Colonia. 
Diario   ferrarese    per  l'anno    bisestile 
1784,  con  le    notizie  del    governo 
presente    secolare    ed     ecclesiastico 
della  città  e  ducato.  Ferrara,  Po- 
matelli,  in-i6.^ 
Fu  compilato  dalFahatc  Gaetano  Migliore,  napo- 
letano, uditore  del   card."^  Caraffa   in  Ferrara, 
ed  ivi  anche  professore  d'eloquenza. 
Diario  sacro   delle   chiese  di    Lucca , 
composto   già  da   un  religioso  della 


DIA 

Congregazione  della  Madre  di  Dio 
(P.  Gabriele  Grammatica)  ed  accre- 
sciuto dal  P.  Gio.  Domenico  Mansi, 
della  medes.^  Congregazione.  Lucca, 
1753,  in-S.'' 

Diario  sacro  delle  funzioni  ecclesia- 
stiche della  città  di  Chiari  (steso 
dal  proposto  MoRCELLi).  Vedi,  Tri- 
duo per  la  festa  dell'Immacolata 
Concezione  ec. 

Diario  sacro  di  tutte  le  feste  che  an- 
nualmente si  solennizzano  nelle 
chiese  della  città  di  Pistoja,  con  le 
indulgenze,  che  per  tali  occasioni 
sono  state  concesse  da' Sommi  Pon- 
tefici. Firenze,  per  Bernardo  Pa- 
perini ,    iy^5,  in-8.^ 

È  forse   compilazione   di  Nicolò  Franchim  Fa-    "7 
viAJii,  da  Pistoja. 

Diario  sacro,  o  sia  metodo  d'invocare 
ogni  giorno  della  settimana  il  glorio- 
sissimo Taumaturgo  Antonio  San- 
to ec.  Padova,  Conzalli,  i  762,  in-S.^ 

L'autore  è  il  P.  Fuancesco  Antomo  da  Venezia, 
minore"  riformato. 

Diario  sacro  per  gli  anni  1825-26-27 
e  1828  (del  dott.^  Giuseppe  Bedogni, 
di  Reggio).  Ivi,  Dauolio. 

Diatriba  (d'Ippolito  Gamba  Ghiselli, 
su  varj  punti  d'istoria  ravennate) 
posti  in  dubio  dal  Lovillet  (sintonia 
RuBBi).  Faenza,  per  l'Archi,  1 768, 
m-8.'' 

Diatriba  iheologica  de  voce  Filioquc 
adjecta  Symbolo  Constantinopoli- 
tano  elucubrata,  ac  in  lucem  edita  a 
rev.  A.  E.  (Aloysio  Elefanti,  sacerd., 
postea  can.°,  neapolitano).  Neapoli, 
1782,  m-S.*^ 

Diavolo  (II)  in  stata  quo.  Milano, 
anno   1  repuhl.  (1796),  ?/i-8." 

Sospettò  alcuno  rlie  questa  novella,  o,  a  meglio 
dire,  visione  in  oliava  rima,  sia  slata  scritta 
da  cerio  Pacciaisim  ,  romano,  che  pubhcò  pure 
qualch' altra  simile  composizione  poco  onesta, 
e  che  da  poi  si  fece  frate.  Noi  però  dubitiamo 
che  sia  piuttosto  fattura  d'un  Poggi,  piacen- 
tino, di  cui  pili  volte  avremo  occasione  di 
parlare. 


295 


Die 

DICEARCO  DI  SANT'ALBANO  (Ignazio 
Sardagna,  d'Hohenstein).  Discorso 
da  recitarsi  in  pieno  Senato  di 
Trento  per  ce.  Ercolano  (data  fìnta), 
presso  Ginnago Sargardì,  i  'j6c),in-J^.^ 

L'autore  sotto  questo  finto  nome  puLlicò  pure 
in  I^crona  un  libro,  in-A.",  col  titolo  di  Pcn- 
sieri  filosofici ,  che  egli  medesimo  subito  sop- 
presse. 

Vcdij  Ragionamento  sopra  la  que- 
stione ec. 
DICiEI  (Gerardi),  lucensis,  progymna- 
smatuni  libellus  Reverendissimo  in 
Christo  Patri  et  DD.  Marino  Gri- 
mano Veneto  Patriarclise  x\quilejensi 
virtutum  arclietjpo.  linpressum  Lu- 
ccB,  per  Salvatorem  Suchani  Floren- 
tinum,  anno  a  Virginis  Parla  M.  D. 
XX III  (i523),  mense  novembri. 

L'Aprosio  credette  per  qualche  tempo,  che  Ge- 
rardo Dirceo  fosse  il  vero  nome  e  cognome 
deir autore  di  quest'opuscolo,  ma  dopo  venne 
in  cognizione  ohe  mascherato  ne  era  il  co- 
gnome, essendo  esso  di  Gerardo  Giusti,  luc- 
chese. Noi  diremo  poi  che  fu  errore  dell' A- 
prosio  {f^is.  alzata,  pag.  112,  iium.  19)  il 
dirlo  Giusti,  mentre  il  suo  cognome  è  Ser- 
GIUSTI,  siccome  c'informa  il  Lucchesini  (^/or. 
leti,  eli  Lucca,  tom.  I,  pag.  182). 

DICEO    D'ALETOPOLI    (Basilio  Ste- 
FANiDE,  costantinopolitano).  Lettera 
del  signor  ec. ,   scritta  ad  uno  dei 
suoi  compatriotti.  Con   la  data  di 
Firenze^    i8  marzo    1771,  in-^.° 
È  contro  una  lettera  di  Francesco  Bartolorsi  so- 
pra una  nuova  forza  esistente  nel  cuore. 
DICHESINO    (Nicodemo).    Lettera    a 
Nicio  Filarete  di  ec.   1719,   2C)  a- 
prile ,  in  fogl. 
Nicolò  Dicliesino  è  lo  slesso  che  Nicio  Fila- 
rete,  cioè   l'abate  Giacinto  Vincigli,  Acad." 
Perugino ,  che    con   questa   lettera  intende  di 
rispondere    ad    un    lil)retto    uscito    in   Lucca 
l'anno  1719,  dalle  stampe  di  Caparro  e  San- 
tino, che  contiene  alcune  obiezioni  contro  le 
sue   due   lettere   che   fece    imprimere  sotto  il 
nome  di  Nicio  Filarete. 
Fedi,  NICIO  FILARETE. 
DIGEOPHILUS      (Victorinus  ),     cioè: 
Amante    della    Giustizia    (Hyacin- 
llius  Donati,  ferrariensis).  Epistola 


Die 


ad  Nicasium,  e  te.  Ferrar i ce ,   ij'pis 
Rinaldi  j   17B7,  m-8." 
Diceria    sopra    le    Academie    (di    D. 
Francesco  Gargano,  milanese).  Mi- 
lano,  Gateazzi y    17^)95  J"-8.^ 
Si  consulti  iW'ol.  Il,  pag.  200  e  seg.  de''  Scritti 
scelti  di  Giuseppe  Baretti,  publicali  da  Pietro 
Custodi,  dove  in  luia   lettera  al  C.AUCA>0  fa- 
vellasi di  questa  operetta. 
Dichiarazione  del  fatto  accaduto  l'an- 
no 1694    occupata    l'isola   di   Scio 
dall'armi  della   Republica  di  Vene- 
zia nel  settembre,  dove  si  ritrova- 
rono Cristiani  occulti,  quali  pale- 
samente  vivevano  da  maomettani , 
e  per  tali  erano  comunemente  cre- 
duti, ma    occultamente   ricevevano 
i   Ss.  Sacramenti,,  parte  da'  Greci, 
parte  da'  Gesuiti  ec.  —  In  data  di 
Homaj  4  giiignOj    i  7  i  o. 
La  scrisse  il  P.  Angelo  Maria  Carlini,  domeni- 
cano, veneziano,  indi  arcivescovo  di  Corinto. 
Comparve  poi  ristampata  in   italiano  con  una 
traduzione  francese,  insieme  col  Mahométisme 
iole  ré  par  les  Jesuites  dans  l'isle  de  Chio. 
17U,  in-8.°  ed    i?i-i2.°j    della    quale   opera  è 
autore  il  P.  Giaciuto   Serrv,  del   pari  dome- 
nicano. 
Dichiarazione  del   Pater  Noster,  Ave 
Maria  e  Credo  (fatta  dal  P.  D.  Gio. 
Antonio  Angrisani,  chiei*."  reg.*^  tea- 
tino, che  fu  poscia   arcivescovo  di 
Sorrento,  sua  patria).  Viterbo j  i635, 
/«- 1 2.° 
Dichiarazione  del  Pater  noster  e  del 
modo  d'ascoltare  la  S.  Messa.  Mo- 
dena j  per  Paolo   Gadaldini ,  senza 
nota  d'  annOj  in- 1  2." 
li  Non  solo  il  Muratori ,  ma   anche  il  Forciroli , 
"  che  scriveva   fin  dalla  line   del    secolo  XVI 
jjÌ  suoi  Monumenti  inediti ,  affermò  che  que- 
»  si' operetta  è  del  Castelvetro,  e  ne  reca  in 
»)  prova  la   solita    divisa    della   civetta ,  da  lui 
J5  premessa  alle  altre  sue  opere  coU'usato  mollo 
J5KEKPIKA;  e  lo  stile  lutto  proprio  di  esso; 
jj  e  dice  ch'ei  la  compose  ad    istanza  del  Fo- 
»5scarari,  allora  vescovo  di  Modena,  che  tenne 
5j  quella  sede  dal  1330  al  1SG4  u.  Il  Tiraboschi 
{Scrii t.  Modenesi,  toni.  I,  pag.  475)  da  cui 
improntiamo  quanto  sopra,  ci  dice  di  non  a- 
ver  veduta  quest'operetta,   il  clic  ci  fa  quasi 
sospettare  che  possa  essere  la  racdesiraa  scrii- 


296 


Die 


tura  dello  stesso  Castelvelro,  da  noi  già  ri- 
porlata  col  titolo -5/n'e  dichiarazione  della 
Messa  ec. 
Dichiarazione  tlell' arco  trionfale  al- 
zato all' illustr,"  Senato  di  Palermo 
al  ricevimento  dell'illustrissimo  ed 
eccellentissimo  signor  D.  Rodrigo 
Mendoza,  Roxas,  e  Sandoval,  mar- 
chese del  Cenetc,  duca  delTlnfan- 
tado  ec,  viceré  e  capitan  generale 
in  Sicilia  (del  P.  Giuseppe  Maria 
Mazara,  gesuita,  siciliano).  PaIcnnOj 
appresso  i  Cirilli  ^  i652,  in  fogl. 
Dichiarazione  dell' institulo  e  scopo 
de' Liberi  Muratori,  dove  si  prende 
a  confutare  -  Il  CaiidclUere  acceso 
de^  Liberi  Muratori  eretto  di  fresco  : 
opera  tradotta  dal  latino  nel  vol- 
gare idioma  da  C.  B.  D.  M.  C.  B. 
(cioè  Clemente  Baroni  de' marchesi 
Cavalcabò).  tìOi'eredo,  presso  Fran- 
cesco Ant.  Marchesaniy  1749,  //i-B/' 
Dichiarazione  della  macchina  de' fuo- 
chi d'allegrezza  per  la  venuta  della 
serenissima  reina  delle  Spagne  Li- 
sabetta  Cristina  di  Bransuic,  nel 
suo  passaggio  alle  nozze  col  re  cat- 
tolico Carlo  Terzo  (del  P.  Tommaso 
Ceva,  della  comp.''  di  Gesù).  Mi- 
lano j  1709,  />2-4.*^ 
Dichiarazione  della  mistica  vigna  espo- 
sta nella  facciata  di  S.  Maria  in 
Traspontina,  in  occasione  di  cele- 
brarsi l'ottavario  per  la  canonizza- 
zione di  S.  ÌNIaria  Maddalena  de' 
Pazzi.  Romaj,  per  Giacomo  Dragon- 
delli,  MCDLXIX,  in/^." 

Deve  leggersi  lìIDCLXIX.  E  opera  del  P.  Fer- 
dinando Tartaglia,  poi  generale  dell'ordine 
carmelitano. 
Dichiarazione    della    sontuosa     mac- 
china per  la  festa  de'  fuochi,  e  spo- 
sizione del  solenne    apparato  fatto 
in  Pavia.  Milano ^  Malatesta,  17  16, 
in  fogl. j  con   l'incisione  della  mac- 
china. 
La  dichiarazione  è  del  P.  AltogradO,   lucchese; 
e  r  orazione   che  forma   parte  del   libro  è  del 
P.  M."  Elia  Ballarim. 


DID 

Dichiarazione    d'un     antico    papiro, 
scritto    nell'anno   VII    dell'impero 
di  Giustino  il  Giovine  (di  Girolamo 
Zanetti).    J^enezia,  1768,  iìi  fògl. 
Dictionarium    historicuni  ,     criticum, 
chronologicum,  geographicum,  lite- 
rale  Sacrre  Scriptura?,    auctore   D. 
Angustino    Calmelo.    Liicce j    typis 
Caparri  et  Venturiììi.  1725,  voi.   /\ , 
in  fai. 
Fu  tradotto  di  francese   in   latino ,  e  continuato 
per  cura  di  alcuni  religiosi  della  Congr.*  della 
Madre  di  Dio.  fi'a"  quali  devoiisi  annoverare  il 
P.  Settimio  Brim  j  e  il  P.  Gio.  Domenico  Ma>- 
SI,  di  cui  è  la  prefazione  a  nome  degli  editori. 
In  Fenezin  se  ne  fece  poi,  l'anno  seguente, 
una  ristampa,  dove  fu  posto  il  nome  del  prin- 
cipale   collaboratore    e  continuatore,  cioè  de! 
P.  Mansi  mentovato. 
DIDACUS  PRITTUS   PELUSIENSIS.  A- 
nagratnnia  del    P.   D.  Placido  Titi, 
perugino ,   monaco    olivetano. 
DIDIMO    CHIERICO    (Ugo    Foscolo). 
Viaggio  sentimentale  di  Yorick  [Lo- 
renzo  Sterne)  lungo  la  Francia  e 
l'Italia,  ti'aduzione  di  ec.  FirenzCj 
Molini  e  Landi j    18 13,   /n-12.'^ 
Edizione  prima,  eseguita  sotto  gli  occhi  del  Fo- 
scolo; la  qual  cosa  dicesi  pure  d' un'edizione 
del  medesimo  anno  impressa  in  Pisa,  co'  ca- 
ratteri di  Didot,  ed  uscita  dai  torchi  ài  Gio- 
vanni Rosini ,  che  probalnlmente  sarà  la  stessa 
con  qualche  diversità  nel  frontispizio,  e  nel- 
Tultimo  foglio.  Avvi  unita  una  notizia  intorno 
al  supposto  Didimo  Chierico,  scritta  dallo  stesso 
Foscolo,  nella  quale   intende  a  fare,  sotto  la 
maschera    d'immaginaria    persona,  in  alcuna 
parte  il  proprio  ritratto.  Con  la  data  d^Italia, 
18!i3,  ne  comparve  una  nuova  edizione,  pure 
/«-12.°,  che  si  crede  fatta  in  2^urigo. 

Fide.j  DIDYBII  CLERICI. 

DIDI3I0  RAPALIGERO  LIVIANO  (P. 
Tommaso  Mazza,  domenicano).  I 
Goti  illustrati,  ovvero  Istoria  dei 
Goti  antichi  con  varie  digressioni 
in  materie  parimente  antiche  e  sin- 
golari, di  ec.  Insertavi  l'apologia  per 
fra  Giovanni  Ar.nio,  viterbese,  ec. 
Verona j  per  Antonio  Jiossij  ì^j9) 
in  fogl. 

1^' Apologia  per  .Vnnio,  o  ^annio,  da  Viterbo, 
era  già  slata   publicata   duiP autore,  li'i,  l'cl- 


DIE 

Tanno  1675.   Essa  diede   luogo  a  varj   scrini 

di  Francesco  Sparavieri,  del  P.  Francesco  da 

Sant'Agostino    (Francesca   Macedo)  ,  e  dello 

stesso  P.  Mazza.  Questi,  col  nome  di  Didimo, 

volle  alludere  al  suo  vero  di  Tommaso  secondo 

il  passo  di  S.  Giovanni  {cnp.  XXI,,  vers.  2) 

:=  Thomas  qui  dicitur  Didjmus,  =  e  con 

quello  di  Liviano,  alla  sua  patria  di  Forlì ,  clic 

in  latino  si  dice  Forum   Livii. 

DIDYMI  CLERICI   (Hugonis  Foscoli), 

pi'ophetse     minimi    Hypercalypseos 

liber    singularis.    Pisis ,   in    cedibus 

Sapienticej   181 5,  m-8."  gr. 

La  data  di  Pisa  è  falsa,  e  l'opuscolo  fu  stam- 
pato in  Zurigo,  ove  nel  1813  erasi  rifuggilo 
il  Foscolo.  Dodici  esemplari  portano  il  nome 
del  vero  autore;  e  in  questi  avvi  la  Clavis 
hypercalypseos ,  che  svela  i  nomi  delle  per- 
sone nella  medesima  satirizzate,  le  quali  fre- 
quentavano in  Milano  la  conversazione  del  conte 
Giovanni  Paradisi ,  presidente  del  Senato  e  del- 
ristituto  del  Regno  d'Italia.  Altri  novantadue 
esemplari  non  hanno  che  il  pseudonimo  di  Z)/- 
dimo  Chierico.  La  notizia  intorno  a  questa  in 
gran  parte  immaginaria  persona,  di  cui  si  è  già 
parlato,  è  stampata,  con  qualche  ritocco,  dopo 
V Ipcrcalissi.  Di  questo  libretto,  ma  senza  la 
Clavis,  avvi  una  ristampa  fatta  in  Lugano. 
Ben  disse  il  Pecchio  {f^ita  di  Ugo  Foscolo, 
pag.  200)  che  questo  tenebroso  scritto  «  è 
jj  un' apocalisse  senza  il  mistero  e  l'interesse 
jj  della  religione  >j.  E  si  può  aggiungere ,  che 
ninna  gloria  per  esso  si  accrehbe  al  nome 
del  celebre  autore. 

DIDY3IUS  FAVENTINUS. 

Copresi  con  tal  nome  Filippo  Melamone,  nel- 
l'orazione in  favore  di  Martino  Lutero  contro 
Tomaso  Piacentino.  La  rammentiamo  perchè 
r  autore  fingesi  italiano  di  patria. 

DIDYMUS  (Uipiauus)  (sacerdos  Tho- 
mas Favini).  De  mati-imouio  juxla 
jus  naturale  et  canonicum  etc. 

Diebus  (De)  festis  Deiparae  Virginis 
Mai"ise  prò  cohouestanda  eiusdem 
assumptione,  Adolescentium  Placeii- 
tinoruni  carmina.  31utìuce ,  apud 
jlnl.  et  Philipp.  Gadaldiiiwìij  161 3, 
in-^P 

Precede  una  lettera  in  versi  sottoscritta  -/o5C/^Am5 
Foliauus  Mutincnsis.  Essendo  questi  profes- 
sore di  belle  lettere,  è  probabile  che  non  pie- 

.  ciola  parte  egli  avesse  nelle  poesie  de'  suoi 
scolari. 

Dieci  lettere  sopra  le  concessioni  fatte 


297 


DIE 


dai  Papi  intorno  ai  Leneficj  di  Sa- 
voja  (di  M.  De  Lesciieraine  ,  presid.*^ 
del  Senato  di  Savoja).  1698,  in  fbgl. 
Dieci  lettere  Ultrajettine  d'un  Cava- 
lier  milanese  (di    D.  Luigi  Bossi, 
gita  canonico  mitrato  della  Metro- 
politana di  Milano). 
Contro  i  cinque  libri  della  Storia  della  Chiesa 
d'UtrecIit,   publicati   dal    canonico   D.  Luigi 
Mozzi  De  Capitani,  ex-gesuita,  bergamasco.  A 
queste  lettere  rispose  il  Mozzi  con  la  Risposta 
pacifica  al  Cai'alier  milanese,  autore  delle 
lettere  Ultrajettine.  Bergamo,  1788,  in-^." 

Dieci    meditazioni    familiari  sopra  la 
vita    e    miracoli    del    glorioso    pa- 
triarca  S.  Benedetto  ,  per  uso  pri- 
vato delle  signore    Monache  bene- 
dettine,  composte  da  una  religiosa 
del  suo   ordine,  da  doversi  distri- 
buii'e  per  li   dieci   martedì  ec.  Na- 
poli,  per  Felice  Mosca,    1706. 
Furono  composte  dal  P.  D.  Alfonso  Mariconda, 
henedettino,  di  Napoli,  per  le  monache  di  S. 
3LarcelIino    di  quella    città.  Trovate   quindi  le 
medesime  utili  a  fomentare   la  pietà,  permise 
bensì  l'atitore  che  fossero   impresse,  ma,  per 
modestia,  senza  il  proprio  nome. 
Dieci  meditazioni  sopra   alcune  delle 
principali  azioni  di    S.  Benedetto , 
ec,  disposte  per  i  giorni  della   no- 
vena, e  per  quello  della  solennità 
del  Santo,  da  un  religioso  del  suo 
ordine    (P.  D.  Angelo    Calogerà). 
P^eiieziaj  appresso    Gio.  Malachia^ 

I  784  5    i'Z-I  a."    rrr  E  pOScia  =  Col- 

l'aggiunta  delle  meditazioni  per  le 
feste  de'   Santi    principali  dell'Or- 
dine, e  della  regola  del  Santo.  li^i, 
per    Simone     Occhi,    l'J^o,  in- 19.^ 
ed  /«-4.° 
DIEGO  DEL  iMAESTRO  NAPOLETANO. 
La  causa    de'  medici    poeti,  decisa 
da  Apollo  in  Parnaso.  Ragguaglio 
del  dottor  ec.  JSapoli,  appresso  Se- 
bastiano d'.Alecci,    i663,  in-'òP 
Ancorchì;  Diego  Del  Maestro  non  sia  nome  finto, 
poiché    fu    questi  di  fatto  un  letterato    degno 
di  lode,  nulla  di  meno   servi   il  suo  nome  di 
maschera   ad  un  suo  amico ,  che  fu  Giuseppe 
Galeano,  palermitano. 

>9* 


298 


DIF 


Dies  ecclesiastica  per  loca  Sacrce  Scri- 
pturoe  progrcdiens.  Romce  (sed  /^e- 
jietiis) ,    1724. 
Ne  è  autore   Giovanni  Scotti,   della   comp.''  di 
Gesù ,  piacentino ,  nipote  di  quel  Giulio  Cle- 
mente che  uscito  da  essa  ne   diventò   giurato 
nemico. 

Dies  irce  dies  illa ,  ctc. 

Intorno  air  autore  di  questa  sequenza,  che  si  dice 
nella  messa  de'  deiuuti,  secondo  il  rito  Ro- 
mano, varie  sono  le  opinioni.  Arnaldo  Vajon 
{De  Ugno  vitce ,  lib.  V,  cap.  10)  scrisse  che 
alcuni  Tattribuirono  a  S.  Gregorio  Magno.  Luca 
Waddingo  {Script.  Ord.  Min.,  pag.  52.3)  ri- 
feri che  Benedetto  Gonono,  celestino,  T ascrisse 
a  S.  Bonaventura,  ed  altri  T attribuirono  a 
Matteo  d'Acquasparta ,  della  diocesi  di  Todi, 
ambedue  generali  e  cardinali  delFordine  fran- 
cescano de' Minori  osservanti.  Altri  Tascris- 
sero  ad  Agostino  Bugellense  (della  famiglia  Me- 
schiati),  o  sia  da  Biella,-  o  Bugella,  dell'ordine 
di  S.  Agostino ,  come  ci  fa  noto  il  P.  Gandolfo 
(  Dissert.  de  due.  Aiig. ,  pag.  76  ).  Non  man- 
carono anche  scrittori  che  T  hanno  attribuita  a 
Tommaso  da  Celano ,  e  fra  questi  Bartolommeo 
da  Pisa  {Confo t:  di  S.  Francesco ,  part.  II, 
png.  no).  L'opinione  più  fondata  si  è  che  ne  sia 
stato  scrittore  il  card.*^  fra  Latino  Malebranca, 
dell'ordine  de' Predicatori,  chiamato  comune- 
mente Orsini,  perchè  figlio  di  Mabilia  Orsini, 
sorella  di  Nicolò  III,  la  quale  sposò  Angelo 
Malebranca,  che  altri  dicono  Angelo  Branca- 
leoni,  onde  venne  anche  detto  Latino  Branca- 
leoni,  ma  non  mai  appartenne  alla  famiglia 
Frangipane,  come  da  alcuno  fu  scritto.  Si  pre- 
tende che  Tommaso  da  Celano,  o  di  Cellino, 
sia  stato  il  primo  che  la  detta  sequenza  abbia 
messa  in  canto  fermo,  e  che  per  questo  ne  fosse 
creduto  autore.  Certo  è  che  a  nessuno  de' più 
antichi  scrittori  può  attribuirsi,  non  trovan- 
dosi in  alcun  officio  ecclesiastico,  anteriore  al 
tempo  in  cui  visse  il  card.*  Orsini. 

Difesa  (  La  )  d'  amore  per  le  felicis- 
sime nozze  del  N.  H.  conte  Leo- 
nardo Marino  e  della  N.  D.  con- 
tessa Foscarina  Giovanelli,  di  G. 
C.  (Giammaria  Cepolini).  Venezia^ 
ZattUj,   iBo3,  m-8." 

Difesa  de'  due  Brevi  di  N.  S.  Pio  VI 
sopra  il  giuramento  civico  prescritto 
dalla  Costituzione  romana  contro 
il  parere  e  sentimeati  di  uu  biblio- 
tecario. Iiornuj    1799,  //2-8.'^ 

Opera  di  monsignor  De  Magistris. 


DIF 

Difesa  (La)  de' libri  liturgici  della 
Chiesa  Romana  e  della  sacra  per- 
sona del  venerabile  cardinale  Giu- 
seppe Maria  Tornasi,  cherico  rego- 
lare ,  illustratore  e  divulgatore  di 
essi,  contro  certe  osservazioni  sparse 
d'intorno  (del  P.  Giuseppe  Maria 
Pezzo,  teatino,  napolitano).  Pa- 
lernio  [Roma),  presso  gli  eredi  di 
Girolamo  Roselli,    17  ^^3,  in-^-^ 

Fu  l'istampata  col  nome  dell'autore  nel  tojìi.  VII , 
delle   opere  del   mentovato   cardinale  Tornasi. 

Difesa  de'  missionari  cinesi  della  Com- 
pagnia di  Gesìi,  in  risposta  all'a- 
pologia de'  PP.  domenicani  intorno 
agli  onori  di  Confucio  e  de'  morti 
(del  P.  Gio.  Battista  Benedetti, 
gesuita).  Seconda  edizione  corretta 
ed  accresciuta.  Pavia^  1701,  in-8.^ 

Difesa  de'  vei'si  nuziali ,  stanze.  Scepe 
gravis  tacita  frons  tegit  arte  jocos. 
Senza  data,  i7Z-i2.° 

«La  lettera  ai  nobilissimi  sposi  conte  Severino 
»?  Dotto  de'  Bauli  e  contessa  Laura  Pappafava , 
5>è  sottoscgnata  dall'abate  Felice  Dania,  e  da 
>j  Lorenzo  Vicenti:  il  primo  n'è  però  l'autore  jj 
(Vedova,  Scritt.  Padov.,  tom.  I,  pag.  ."529). 

Difesa  del  canonicato  de'  frati  Predi- 
catori, volgarizzamento  dal  francese 
con  note  (del  P.  Giuseppe  Alle- 
granza  ).    Venezia;,    1758,  m-8,° 

Difesa  del  cardinale  Ci'istoforo  Ma- 
druccio  contro  Natale  Conti  (del 
P.  lettore  Lazzaro  De'  Gaspari,  di 
Sevico  nel  Trentino  ).  Venezia  j 
Zatta  ,   1767,  m-8.° 

Difesa  del  diritto  che  compete  alla 
comunità  di  Povo  d' avere  il  pro- 
prio macello  (del  dott.^  Luigi  Pra- 
to). Senz'anno  e  noia  tip.  [lyg/l), 
in  Jogl. 

Difesa  del  dominio  temporale  della 
S.  Sede  Apostolica  in  Sicilia  (del 
card.'^  Stefano  Borgia).  1791,  in-4." 
Vedij  .Breve  istoria  del  dominio 
temporale  ec,  di  cui  fa  séguito  la 
presente  aggiunta. 

Difesa  del  dominio  temporale  della 
Sede  Apostolica    sopra  la  città  di 


299 


DIF 

Comacchio,  ce.  (di  raons.^  Giusto 
FoNTAMNi).  Roma,  1 709;  e  di  nuovo, 
Francoforte j   l'jxò. 

' —  Difesa  seconda  {come  sopra) ,  in 
risposta  alla  supplica  ultimamente 
stampata  (dello  Stesso).  Si  aggiun- 
gono alcuni  documenti  e  una  tavola 
ci'onologica.  I^ij  171 1,  in-i^.'^  Vedij 
Raccolta  di  tutto  ciò  ec.  iV.  5.°  e  8.° 

Difesa  del  giudizio  formato  dalla  S. 
Sede  Apostolica  a'  20  novembre 
1704,  e  publicato  in  Nankino  dal 
card.^  di  Tournon  a'  7  febbraro 
1707,  intorno  ai  riti  e  cerimonie 
cinesi,  contro  un  libello  sedizioso 
intitolato  :  Alcune  riflessioni  intorno 
alle  cose  presenti  della  Cina.  Si  ag- 
giungono tre  appendici.  Opera  di 
un  dottore  della  Sorbona  (  P.  Gia- 
cinto Serry,  domenicano),  tradotta 
dal  francese.  Tonno  [Padova),  1709, 

Difesa  del  libro  delle  Riflessioni  sopra 
l'Istoria  di  Pietro  Giannone^  dalle 
censure  fattegli  in  Napoli.  Colonia 
(  Roma) ,  m-i8.° 

È  dello  stesso  P.  Giuseppe  Sanfelice,  autore 
delle  Riflessioni,  che  publicò  sotto  il  finto 
nome  di  Eusebio  Filopatro. 

Difesa  del  preteso  foglio  volante  (di 
Paolo  Maria  Vallesi,  professore  di 
lettere  latine).  Palermo,  Aicardo , 
1729,    T^edi,  Prova  evidente  ec. 

Difesa  del  Purgatorio  dalle  moderne 
opinioni,  o  sia  ragionamento  di  un 
Parroco  della  diocesi  fiorentina  (sa- 
cerd.'^  Antonio  Servolini  ) ,  distri- 
buito in  tre  lezioni  e  recitato  al 
suo  popolo,  ec.  Firenze,  Pagani, 
1789,  in-ii.^ 

Difesa  dell'Adone,  poema  del  cav.'^ 
Marini,  di  Girolamo  Aleandri ,  per 
risposta  all' Occ/iia/e  del  cav.'^Sli- 
gliani.  Parte  Seconda.  Venezia,  ap- 
presso Giacomo  Scagliai  i63o, 
in  r2.° 

La  prefazione  dell'  Amico  della  verità  a  citi 
legge,  è  di  Agostino  Mascardi,  per  quanto 


DIF 


testimoniò  il  nominalo  Stigliani  {Sue  lettere, 
pcig.  107)  in  una   lettera  diretta   a   Domenico 
3Iolino.   La   prima  parte   era    stata  pulilicala 
Tanno  avanti. 
Difesa  dell'alfabeto  degli  anticlii  to- 
scani  publicuto  nel    i7?»7   dall'au- 
tore del  Museo  Etrusco,  disappro- 
vato dal  sig.  marc.^"  Scipione  Maffei 
nel   tom.  V  delle    sue    Osservazioni 
letterarie,   date  in  luce  in  Verona^ 
con    tavole    e    monumenti   insigni. 
Firenze^  Albizzini^  '74^5  '"- 1  "^-^ fi?,- 
^=:  Cambiato  il  frontispizio  s'intitolò 
questa  Difesa  ■=:  Storia  antiquaria 
etrnsca   ec.  Firenze^    '749- 
E  dello  stesso  proposto  Anton-Francesco  GORI, 

autore  del  Museo  Etrusco. 
Difesa  dell'  angelico    dottor  S.   Tom- 
maso sopra  l'articolo  IV  della  que- 
stione   i54-a.   2.  (del  P.  Gio.  Vin- 
cenzo Patuzzi,  domenicano).  Lucca ^ 
per  Filippo  Benedinij    1746,  in-^.^ 
Difesa  dell'  antica    umana    tradizione 
in    Mantova    contro    i    critici    che 
contendono  a  questa   città  la  reli- 
quia del  sangue  laterale  del  Reden- 
tore,  e    l'altra  di    S.  Longino    ivi 
decapitato  nella  contrada  di  Cappa- 
docia  ec.  (di  Federico  Amadei,  man- 
tovano). Mantova,  per  l'erede  Paz' 
zoni,    1748,  ?/z-8." 
Dopo  la  pag.  84  ne  seguita  un'altra  non  numerata 
sulla  quale  sta  impresso  il  titolo  d'un  secondo 
opuscolo^  così  co\\ce\)\\.o  -  Difesa  delle  opere 
stampate  dal  celebre  Jìlosqjb  Pomponazzi, 
cittadino  mantovano,  contro  i  suoi  detrat- 
tori. -   È   una  lettera   (dello   stesso  Ahadei) 
sottoscritta:  Di  voi  carissimo  Amico.  Man- 
tova, li  4  ottobre  1747. 
Difesa  (La)  dell'antico    metodo  della 
Via  Crucis,  e  la  censura  del  nuovo, 
scritte  da  F.  F.  A.  F.  (Frate  Fla- 
minio Annibali  da  Latera,  france- 
scano   de' minori  osservanti),   ven- 
dicate   dal     giudizio    proferito    dai 
gazzettieri    fiorentini  ne' fogli   inti- 
tolati: -Annali  Ecclesiastici.  -    Fi- 
terhoj  pel  Poggiarelli ,    17B3. 
Difesa  dell'Episcopato  (opera  dell'ab.*^ 
Gian- Vincenzo  Bolgeni,  ex-gesuita). 


300 


DIF 


Senza  luogo  ed  anno  (  ma  Roma  , 
presso  il  Lazzarìnij   179O'  '«*8." 

Difesa  della  comune  ed  antica  sen- 
tenza che  i  fulmini  discendano  dalle 
nuvole  contro  l'opinione  del  marc.^ 
Scipione  Maffei  che  si  formino  al 
basso  ed  ascendano.  Riflessioni  del- 
l'autore  delle  Lettere  critiche  (il 
dott.^  Giuseppe  Costantini)  appog- 
giate alla  7'agione  ed  alla  sperienza , 
con  un  discorso  ec.  p^enezia,  fìecurlij 
1749,  ùi-4° 

Difesa  della  disamina  del  sig.  N.  N., 
cittadino  di  Gubbio  {ab.  Lucanlonio 
Gentili),  aggiuntovi  un  Compen- 
dio cronologico  degli  avvenimenti 
della  terra  di  Pergola  (dello  stesso 
Gentili).  Venezia j  Recarti ^  17^7, 
iìi-^!^  Vedi j  Lettera  critica.  —  Ri- 
sposta  all'autore  ec. 

Difesa  (di  Gaetano  Cattaneo)  della 
lettera  di  G.  C.  {lo  slesso  Catta- 
neo) al  sig.  Domenico  Sestini  so- 
pra due  medaglie  greche  del  gabi- 
netto reale  di  Milano,  contro  un 
articolo  del  sig.  T.  du  Mersan,  in- 
serito nel  giornale  letterario  inti- 
tolato :  Magazin  Encyclopèdiquej  del 
mese  di  ottobre,  pag.  4i'-  Milano , 
stamp.  reale,    181  i,  inS.^ 

Difesa  della  Real  Chiesa,  e  celebre 
Santuario  di  S.  Nicolò  di  Bari  e 
de'  regii  supremi  diritti  di  S.  M. 
sopra  della  medesima  contro  le  cen- 
sure nuovamente  emanate  e  lei  scrit- 
tura ultimamente  publicata  dalla 
Curia  Arcivescovile  di  Bari  (del- 
l'avv."  Mazzaccara).  {Napoli),  1757, 

m-4." 

Difesa  della  relazione  de'  12  cavalieri 
del  Consiglio  dell'Ordine  di  S.'  Ste- 
fano papa  e  martire,  dei  3  giugno 
i6yo,  al  sereniss.°  granduca  di  To- 
scana, in  causa  Pozzi  e  Pazzi  ec. 
(di  Antonio  Cipriani,  pratese).  Ve- 
nezia,  Vah'asensej  in  Jògl. 

Difesa  della  scolastica  teologia.  Vedi , 
ALETL\0   (Benedetto). 


DIF 

Difesa  della  scrittura  formala  a  prò 
de' castelli  dell'abolito  contado  del- 
l'Aquila ( dell' avv.*"  Matteo  De  An- 
GELis).  Vedij  Risposta  alla  scrittui-a 
da  un  giovane  autore   formata  ec. 

Difesa  della  sentenza  agostiniana  della 
predeterminazione  fisica  contro  M. 
Boursier  (del  P.  Angiolo  Fiucas- 
s:ni,  casinese).  Brescia^  1788,  «/i-8.° 

Difesa  della  storia  letteraria  e  del  suo 
autore  contro  le  Lettere  teologico- 
morali  di  certo  Eusebio  Ei'aniste, 
ed  altre  lettere  d' un  mascherato 
Rambaldo  Norimene  ec.  Modena  ^ 
a  spese  Remondini,    1780,  m-8.° 

Fu  publicata  dal  gesuita  P.  Francesco  Antonio 
Zaccaria,  autore  d'essa  Istoria,  come  conti- 
nuazione del  tomo  Vili  della  medesima.  Leg- 
gonsi  in  questa  Ditesa  fra  le  altre  cose -Let- 
tere {tre)  a  preservativo  contro  due  tomi 
di  Eusebio  Eraniste  sgraziatamente  incen- 
diati in  Venezia  quando  V  autore  ne  pro- 
curasse una  novella  ristampa. 

Difesa  della  terza  lettera  apologetica 
di  Benedetto  Aletino  {P.  Gio.  Bat- 
tista De  BenedictiSj  gesuita)  di- 
visa in  tre  parti,  la  prima  teolo- 
gica ,  r  altra  filosofica  su  la  filosofia 
cartesiana,  e  la  terza  critica  su 
d'alcuni  fatti  in  essa  contenuti,  al 
sig.  Costantino  Grimaldi  (del  men- 
tovato P.  De  Benedictis).  Roma^  per 
Antonio  De  Rossi  j  l'joS,  m-8.° 
Vedij  ALETINO  (Benedetto). 

Difesa  della  verità  a  favore  di  mon- 
signor Nicolò  Maria  Tedeschi,  ve- 
scovo di  Lipari,  e  della  libertà  ed 
esenzione  della  sua  Chiesa  contro  le 
calunnie  e  gli  eri'ori  dell'autore  di 
una  scrittura  spagnuola,  intitolata: 
Propugnacuto  de  la  real  jurisdiccion. 
{Romaj  CracaSj  verso  il  171 2). 

Fu  scritta  dallo  stesso  monsignor  Tedeschi,  ve- 
scovo di  Lipari. 

Difesa  delle  animavversioni  contro  di 
un  libello  stampato  in  Verona  col 
titolo  -  Risposta  all'anonimo  autore 
delle  Animadversiones  in  historiani 
theologicam  a  CI.   V.  March.   Scip. 


30i 


DIF 

Maffcjo    clahoralam  (del    P.    abate 
Celso   MiGLi4v\cc\,  can.*' regolare). 
Luccaj  lySo,  iii-.\°  Vide^  Aniinad- 
versiones  in  liistor.  theologieani,  etc. 
Difesa  delle  censure  publicate  da  N. 
S.  Paolo  Papa  V  nella  causa  de'  si- 
gnori Veneziani ,    fatta    da    alcuni 
teologi   della  religione  de'  Servi   in 
risposta  alle  Considerazioni  di  Fra 
Paolo  Sai-pi,  dello  stesso  Ordine  ec. 
Perugia^  appresso  s^li  Academici  Au- 
giisti  j    i6oy  ,  in-/\.^ 
Sette  furono  i  teologi  eletti  dalla   medesima  re- 
ligione de' Servi  pel  lavoro  di  detto  libro,  dei 
quali  tre  soli  sono  a  nostra  cognizione,  cioè, 
il  P.  Liberio  BlA>CHlM,  romano,  il  P.  Dionisio 
BUCHERELLI ,   fiorentino  ,    ed    il    P.  Cristofano 
Cario,  chiamato  ancora  Galgano,  da  Siena. 
Difesa  delle  comunità  di  Lover  e  Se- 
gorizon   per  la  pignorazione  di  due 
vitella  di  Castel  Bellagio,  fatta  ese- 
guire  nel    monte    chiamato   Lover- 
tino    dal    Pezzol    e     Ragini  ,   delle 
medesime    comunità,     sopra    detto 
monte  (di  Carlo  Antonio  Piiati). 
{Trento j  Battisti,    lygi),  in-^.^ 
Difesa  delle  Considerazioni   di  Fran- 
cesco M.   Nigrisoli    intorno  alla  ge- 
nerazione de' viventi  (di  Domenico 
Antonio  Tr.Avmi).  Ferrara,  Poma' 
tei  li  j    1715,  in-8.^ 
Difesa    delle    dissertazioni     teologico- 
raorali-criticlie  de'sigg.  abati  Pietro 
Capellotti    e   Bartolommeo  Casali , 
esposta  in  alcune   riflessioni  sopra 
il  libello  intitolato  -  La  Quaresima 
appellante  [delP.  Conci N a).  Parma, 
1^39;  Lucca,    1740?  ^d  Ivi,  senza 
datUj  iii-^.^ 
la  difesa  è  del  P.  Ercole  Monti,  gesuita,  mo- 
donese ,  al  riferire  del  Tiraboschi  {Scritt.  Mo- 
donesi) ,  benché  si   neghi   dal  Zaccaria  nella 
sua  Storia  leti.  d'Italia,  tom.  VI,  pag.  532. 
Difesa  delle  dottrine  del  Concilio  di 
Trento   contro  il   Trattato  storico- 
critico-dogmatico    sulle    indulgenze , 
stampato    nell'opera  falsamente  in- 
scritta -  Opuscoli  interessanti  la  re- 
ligione.   Pistoja  j    presso    Braccali , 


DIF 


l'anno    1787.  -  Pcntapoli  {Roma), 
1789,  ;/z-8." 
Qucsfopera  è  del  P.  Michele  FusiE,  camaldolese. 
Difesa  delle  due    dissertazioni    latine 
{del  cavfi  Franceschi,  d'Ivrea)  in- 
torno r  Indulgenza  della   Porziun- 
cula. 
È  opera  di   Giovanni  Tessitore,  prof"  di  reto- 
rica  nelle   RR.   Scuole    d'Ivrea,    che  la  fece 
stampare  in   Lugano,  Tanno  1761.  Nel  1765 
comparve  in  Milano  una   risposta  d'un  frate 
a  questa  difesa.  Ci  è  ignoto  se  il  Tessitore  ab- 
bia publicala  una  replica,  sapendo  sohanto  che 
questi  cercò  materiali  al  Vannetti  per  tesserla. 
Vide  j,   Indulgentia    Portiunculse    a 
duplici   errore,   etc. 
Difesa    delle    Memorie    storico-critico- 
cronologiclie  del  Regno   de   Longo- 
bardi  in    Italia ,    contro    gV  insulsi 
cavilli  ed  inette  confutazioni  di  An- 
limaco  Filalele.  Trento, presso  Fran- 
cesco Michele  Battisti,  lySg,   in-/^.^ 
È  del  medesimo  dottor  D.  Bernardino  Zanetti, 

autore  delle  Memorie. 
Difesa  di  alcune  asserzioni  sparse  nel- 
l'appendice, o  sia  terza  parte  delle 
Memorie  istoriclie  del  monistero  dei 
Santi  Pieti'o  e  Prospero  di  Reggio, 
riprese    d' errori    dall'  autore    delle 
Tre  lettere  sotto  nome  d'Ipomene- 
tico  Filopatrido.  Milano,  Marelli, 
I  748 ,  />i-4-° 
È  dello  stesso  autore  delle  Memorie  istoriclie, 
cioè  del  P.  abaie  D.  Camillo  Affarosi.  Fu  ri- 
stampata, riveduta   ed  accresciuta.  Ivi,  per 
lo  stesso,  1732,  /«-4.° 

Difesa  di  alcune  proposizioni  de'  pri- 
mi scrittori  della  vita  di  S.  Filippo 
Neri ,  impugnata  da  un  moderno 
autore  sotto  nome  di  Academico 
Intronato  (P.  Gio.  Nicolò  Bandie- 
ra) nel  suo  Trattato  degli  studii 
delle  donne.  Bologna,  1740;  con 
una  giunta  ed  appendice  stampata 
nel    1752,  in-S.° 

Dicesi  autore  della  Difesa  il  P.  Carlo  Barbieri, 
bolognese,  e  non  vicentino,  come  erroneamente 
ha  asserito  il  Mazzuchelli. 

Difesa  di  Archimede.  Bologna,  1620, 
in  fogl. 


302 


DIF 


È  scritta  da  Pier  Antonio  Cat aldi,  contro  Giu- 
seppe Scaligero  ,  impugnatore  d'  Archimede 
neir  opera  rarissima  -  Cyclometrica  elementa 
duo,  etc.  Lugcluni  Batavorum,  1394,  in  fol. 

Difesa  di  que'  saci-i  predicatori,  che 
trattano  con  valore  argomenti  so- 
pra la  verità  della  fede.  All'abate 
G.  B.  Roberti  un  Abate  vicentino 
(l'ex-gesuita  conte  abate  Cristoforo 
MuzzANi,  vicentino).  Vicenza^  presso 
Francesco  Modena j,   1782,  zaz-8.° 

Uscì  anche  nel  libro  puLlicato  dall'abate  Zacca- 
ria, che  ha  per  titolo  -  Preparativi  ec.  Fo- 
ligno,  1785,  in-z.° 

Difesa  di  tre  documenti  antichi  del- 
l'archivio del  real  monistero  di  S. 
Giulia  di  Brescia,  accusati  di  falso 
dall'  anonimo  milanese  nella  sua 
dissertazione  corografica  De  Italia 
Meda  JEvij  inserita  nel  tomo  X  del- 
l'Italiane cose,  esposta  da  chi  ha  pu- 
blicato  il  breve  commentario  del- 
l'assedio di  Brescia  dell'anno  i438, 
di  Vangelista  Manselmo,  vicentino. 
Brescia  j  presso  Gio.  Maria  Niz- 
zardi,   1728,  in-/^.^ 

La  dissertazione,  che  leggesi  nel  sumentovato 
volume  X,  Rerum  Ital.  Script.,  è  del  P.  Be- 
RETTA,  benedettino.  L'editore  del  commen- 
tario è  il  P.  Gio.  Andrea  Castesati,  della 
medesima  religione. 

Difesa  nuova  in  favore  del  vero  Ru- 
bicone contro  l'innovazione  fatta 
dagli  fautori  del  fiume  Suso  (  del 
P.  Arcangelo  Serra,  cappuccino). 
Faenza j  per  V  Archi j,  in-^.^ 

Difesa  per  la  fedelissima  città  dell'A- 
quila contro  le  pretensioni  de'  ca- 
stelli, terre  e  villaggi  che  compon- 
gono l'antico  contado  Aquilano  ec. 
Napolij  presso  Giovaìini  di  Simone^ 
1752,  m-4.°  F^edi j  Risposta  alla 
scrittura  di  un  giovane  autore  ec. 

Difesa  (dell'ab.*^  Gaetano  Marini,  cu- 
stode della  Vaticana)  per  la  serie 
de'  Prefetti  di  Pioma  del  P.  Corsini 
contro  la  censura  fattale  nelle  os- 
servazioni sul  Giornale  Pisano,  in 
cui  la  detta  serie  si   supplisce  an- 


DIF 

che  in  assai  luoghi  e  si  emenda. 
Bologna^  a  S.  Tommaso  d'Aquino, 
z/2-4." 

Difese  mediche,  consecrate  al  merito 
di  un  eccellent.°  signore  da  R.  G. 
(  Ranieri  Gamucci).  Firenze j  Bonduc- 
ci j    17^2,  ?M-4.° 

DifFei-enze  filosofico-sacre,  considerate 
da  R.  R.  (cioè  da  Raffaello  Rabenio, 
ebreo,  medico  padovano)  1=:  Au- 
dendwn  est  ut  veritas  pateat  multi- 
que  ab  errore  liberenlur  {Lact.  De 
vera  sap.  e.  5).  =:  Padova.  Corona j 
(1718),  m-8.° 

Differenze  fra  il  temporale  e  l'eterno, 
opera  del  P.  Gio.  Eusebio  iVierem- 
berg,  della  comp.^  di  Gesù,  tras- 
portata dalla  lingua  spagnuola  nel- 
l'italiana da  un  i-eligioso  della  me- 
desima Comp.^  (P.Antonio  Giulio 
Brignole  Sale,  patrizio  genovese). 
Fenezia,  Baia,  1664,  in-12." 

Difficoltà  principali  grammaticali  (del 
P.  Agostino  Oldoini,  gesuita  della 
Spezia).  Ancona j  per  Marco  Sai- 
vionij   1637,  in-Qy 

Difficoltà  proposte  all' ex-gesuita  sig. 
can.*^  Luigi  Mozzi  sopra  le  sue  ri- 
flessioni critico- dogmatiche  (del  P. 
D.  Giuseppe  Pujati,  mon.^  casin.^). 


Italie 


779- 


• —  Lettera  seconda  (dello  slesso  Pu- 
jati). Ivi,    1780. 

—  Lettera  terza  (dello  Stesso).  Ivi j 
colla  medesima  data,  inS. 

Questa  terza  lettera  ha  una  dedica  sotto  il  nome 
di  Eleuterio  Filalete. 

Difficoltà  proposte  al  signor  Girolamo 
Baruffaldi,  ferrarese,  come  incon- 
trate in  diverse  sue  opere.  Foligno, 
per  Pompeo  Campana,  1729,  m-8." 

Appare  dalle  Memorie  mss.  dì  Apostolo  Zeno, 
che  ne  sia  autore  Cesare  Parisio  Favalli. 

Difficoltà  proposte  dal  M.  R.  Padre 
Onorato  di  Santa  Maria,  carmeli- 
tano scalzo,  al  sig.  Nicola  Petit-Pied, 
autore  dell'  Esame  teologico;  vol- 
garizzamento dal    francese  (  del  P. 


303 


DIL 

Carlo  di  S.  Francesco,  dello  stesso 
ordine).    Tom.  I,    1789,  inS.^ 
Digestorum    seu    Pandectarum     libri 
quinquaginta  ex    Florentinis    Pan- 
dectis  reprsesentati,    Florentìce j  ex 
officina  Laiirentìi  Torrentini  ducalis 
tjpographi,   i5o3,  infoi. 
Sogliono  per  la  gran  mole  dividersi  in  due  vo- 
lumi. Furono  dati  alla  luce  per  ordine  di  Co- 
simo I,  granduca  di  Toscana,  da  Lelio  Torelli, 
il  quale  avendo  condotto  a  line  1"  opera  intra- 
presa, coirajuto  di  Filippo  suo  figliuolo,  volle 
che  solamente  a  nome  di  questo  ne  fosse  fatta 
la  publicazione. 
Digressioni  tre  istoriche  (del  P.  Pietro 
Salerno,  gesuita)  aggiunte  alla  vita 
di  S.  Rosalia  scritta  dal  P.   Gior- 
dano Cascini,  della  corap.^  di  Gesìi. 
Palermo j  appresso  i  Cirilli  j   i65i, 
in  fogl. 
Da  uestram  fidem. 

Così  principia  una  satira,  a   cui  altra  ne  viene 
in  séguito  che  La  per  principio  -  Nos  canimus 
surdis.  Furono  impresse  senza  nome  di  stam- 
patore,/«-s.",  e  ne  fu  scrittore  Nicolò  Villam 
da  Pistoja.  Sembra   che   della   seconda   satira 
siann  due  diverse  edizioni, 
DILETTEVOLE  (IL) ,  della  Compagnia 
de' Rozzi  (Benvenuto  Plori,  sanese). 
i.°  Aurora,  favola  boschereccia  del 
ec.  Siena f  per  3Iatteo  Fiorini^  1608, 
m-i2.° 

2.°  I  disuguali  amori,  comedia  pa- 
storale ec.Juiy  per  gli  eredi  di  Matteo 
Fiorini j    1 6 1 5  ,  in- 12.° 
3.°  Mascherata    rappresentata    dai 
Rozzi    nella  venuta   delle  AA.  SS. 
di  Toscana  a  Siena,  l'anno   161 1 
il  dì  3o   di  ottobre  ,    dove    con  la 
venuta  del  Sole  e  dell'  Aurora  s' in- 
tendono le  grandezze  e  la  nobiltà 
dello  Stato  di  Siena,  composte  ec. 
Ivi y  per  gli  stessi j    18 io,  z«-i2." 
E  una  specie  di  farsa  in  terza  rima,  distesa  in 
dialetto  rusticale  senese  (Moreni,  Bibl.  storica 
della   Toscana,  toni.  I,  pag.  380). 
Dilettevole  passeggiata  dall'atrio  del 
Palazzo  Reale  fino  ai  Publici  Giar- 
dini (di  mons.^  Giannantonio  Mo- 
scHiNi).    Fcneziaj   1822,  in- 12.^^ 


DIM 


Dilettevoli  (I)  dialoghi,  le  vere  nar- 
razioni ,  le    facete    epistole   di  Lu- 
ciano filosofo:  di   greco  in  volgare 
novamente  tradotte  et  istoiùate.  — 
In  fine  — •   Stampata    in   Vcnetia  ^ 
per  JSicolò  d'Aristotile,  detto  Zop- 
pino,  neW  anno    del   Signore    i525 
del  mese  di  setlembrej  in-S.° 
Questo  libro  fu  ristampato   più  volte  nel  secolo 
XM,  tanto  senza,  quanto   col  nome  del  tra- 
duttore che  fu  Nicolò  Leomceno,  o  da  Lo- 
MGO,  nel  Vicentino.  Ciò  forse  indusse  il  Qua- 
drio a  crederle  due  versioni  diverse.  Non  de- 
vesi  Nicolò  Leomce>0,  o  da  Lomgo,  confondere 
con  Nicolò  Leonico.  Consultisi,  Paitoni,  Bibl. 
de' volgar.,  toni.  II,  pag.  223. 

Dilettevoli  orazioni  nella  morte  di 
diversi  animali.  Vedi^  Sermoni  fu- 
nebri ec. 

Dimanda  giudiziale  e  dissertazione 
analoga  in  materia  di  decime.  Senza 
luogo  e  nome  di  stamp.  _,  in-S.° 

Credesi  di  Anton-Luigi  Prati,  tirolese,  che  a- 
veva  già.  Tanno  1793,  publicato  un  altro  h- 
bro  intitolato  -  Bella  Decima,  ec. 

Dimostrazione  che  alla  Badia  della 
Trinità  di  Mileto  non  competa  e- 
senzione  o  giurisdizione  alcuna,  e 
molto  meno  la  qualità  di  NulliuSj 
con  territorio  separato  (di  mons.^ 
Giuseppe  Maria  Caraffa  ,  de'  duchi 
di  MoNTENERO,  già  chicrico  regolare 
teatino,  vescovo  di  Mileto).  Senza 
nota  tipografica  (ma  Napoli j  circa 
il  1770).  m-4.° 

Dimostrazione  concernente  lo  stabi- 
limento di  una  fabbrica  d'  ogni 
sorta  di  tele  olandine  ed  altre,  eoa 
uso  di  macchine  di  nuova  inven- 
zione ec.  Firenze j   1733,  in-^.° 

Viene  attribuito  questo  progetto  al  sig.  Prieih, 
lorenese. 

Dimostrazione  de'  vantaggi  prove- 
nienti dalla  sostituzione  della  li- 
gnite di  Valgandino  alla  legna  ed 
al  carbone  comune  nelle  manifat- 
ture e  negli  usi  bisognosi  di  con- 
tinuato calore  (di  Melchiorre  Gioja). 
Milano^  Pirotta,  181 5,  m-8.° 


304 


DIO 


Dimostrazione  delle  ragioni  addotte 
contro  la  linea  dell'alveo  diversivo 
del  fiume  Reno  in  Panaro,  pi'opo- 
sta  da' signori  Bolognesi,  non  solo 
considerandosi  la  variazione  dello 
stato  presente  da  quello  fosse  al 
tempo  della  visita,  ma  ancora  il 
sistema  d'allora,  in  replica  della 
risposta  data  con  foglio  in  istampa 
dagli  stessi  signori  Bolognesi.  Fer- 
j'araj  Barbieri ^    1 7 1 6  ,  in  Jòg/. 

Stese  forse  da  Bernardino  Zendrim. 

Dimostrazione  teologica,  canonica  e 
storica  del  diritto  dei  metropolitani 
di  confermare  e  consacrare  i  ve- 
scovi suffraganei,  e  del  diritto  dei 
vescovi  di  confermare  e  consacrare 
i  loro  metropolitani.  J^eneziaj presso 
V  erede  di  Nicolò  Pezzana  ^  1771» 
in-\o.P 

Ci  fa  sapere  il  Vedova  {Biogr.  Padovana,  tom. 
\,  pag.  487)  che  le  annotazioni  furono  stese 
dall'abate  Alvise  Guerra,  paelovano,  senza  in- 
dicarci il  nome  dall' autore  dell'opera. 

DINO  LA  SA  POCO.  Anagramma  di 
Aldonio  Caspo  Pastor  Emonio,  cioè 
di  Francesco  Eletti,  bussetano. 

Si  consulti,  Vita  del  P.  Ireneo  Affò,  pag.  5, 
scritta  dal  chiarissimo  cav."  Pezzana. 

DINUNDA  ELCHREUS  (Herculis  Fran- 
cisci  Dandini  ,  cicsenatis).  Csesaris 
Brixii  Urbis  Caesenae  descriptio  a 
Francisco  Maria  Faccino  ex  italico 
in  latinum  sermonem  versa  et  El- 
clirei  Dinundffi  adnotationibus  illu- 
sti'ata  et  locupletata.  Lugduni  Ba- 
tayorunij  1723,  injol. 

Sta  nel  tom.  IX  del  Thes.  Antiq.  et  Histor. 
Italice  del  Bm-manno ,  y7«r<.  Vili,  che  forma 
il  supplemento  ai  tomi  antecedenti. 

DIODATO.   Fedi,  DEODATO  ec. 

DIODORO  DELFICO  P.  A.  (ab.*^  Save- 
rio Bettinelli,  ex-gesuita). 
1.°  Lettere  di  ec.  a  Lesbia  Cidonia 
(  contessa    Paolina   Secco    Su  Ardi 
Grismondi),  sopra  gli  epigrammi. 

Furono  la  prima  volta  publicate  nei  voi.  XXXVI 
e  seg.  del  Giornale  di  Modena,  ed  in  sé- 
guito ristampate    in   Bergamo,  pel  Locatelli 


DIO 

nel  1788,  col  solo  nome  arcadico,  ed  indi  in 
Bussano   nel  1792,    con  qualche   aggiunta  e 
correzione.  In  quest'ultima  edizione  leggcsi  il 
nome  vero  dell'autore. 
2."  Lettere  su  le  belle  arti,  publi- 
cate nelle  nozze    Barbarigo-Pisani. 
Venezia j   Palese^    1793,  in-^.° 
L'editore  nella  dedica  agli  sposi  ci  fa  sapere  che 
autore  di  esse  lettere  e  Diodoro  Delfico. 
3.°    Per     le     nozze     Castiglioni     e 
Cristiani ,    poemetto  di    ec.   Senza 
data,  i/i-4-" 

4.°  Sei  poemetti  in  ottava  rima,  di 
ec.  Padova j,  slamp.  del  Seminario , 

1767,    W2-8.° 

5.°  Stanze  in  occasione  dell'  ingresso 
al  vescovado  di  Torcello  dell'illustr." 
e  rever.^mons.^  Marco  Corner. //t-B.*' 
6.°  Versi  sciolti  di  ec.  Milano ,  Ma- 
rcili j    1755,  i?i-S.° 
Comparvero  di  nuovo  col  nome  del  P.  Saverio 
Bettinelli  nel  libro  intitolalo  -Tersi  sciolti  di 
tre  eccellenti  moderni  autori,  con  alcune 
lettere  all'Arcadia  di  Roma. 
Fedi j  Versi  sciolti,  ec. 
Tutte  le  sopracitate  composizioni  furono  poi 
ristampate  in  Venezia  ,  per  Adolfo  Cesare, 
1799-1801,  nella  raccolta  delle  opere  dell'autore. 

Diodorus  Siculus  a  Poggio  (Braccio- 
lini) Fiorentino  in  latinum  versus. 

A  torto  qualche  oltremontano  assegnò  tale  ver- 
sione a  Giovanni  Frea,  inglese.  Veggasi,  Gior- 
nale de'  lett.  d' Italia,  tom.  IX,  png.  173  e 
seg.j  Zeno,  Diss.  Vossiane. 

DIOFANTE  ALESSANDRINO.  Difesa  di 

Amerigo  Vespuccì.  Senza  data  {Fi- 
renze,   1796),  ìVì-8.° 
È  una  lettera  sottoscritta  Diofante  Alessandrino, 
cioè  Giuseppe  Pelli  Bemcivenm,  e  diretta  al- 
l'abate Antonio  Eximeno,  che  in  un  suo  elo- 
gio   di  Machiavelli    aveva    ardilo    d' appellare 
impostore  il  Vcspucci. 
Diogeniana.   Vedij  Osservazioni  anti- 
critiche. 
Diogenis  epistolse,  interprete  Franci- 
sco   Aretino,    etc.    Florentice  facta 
Juil  harum  epistolaruni  impressio  per 
uéntonium  Franciscum  Fenetunij  an- 
no Domini  MCCCCLXXXFII,  decimo 
Kalendas  JuìiaSj  in-^.'^  Fedij  ARE- 
TINO   (Francesco). 


DIO 

DlOCilNE  BAVARTON.  Il  cuore  santis- 
simo di    Gesù   Cristo,    discoi'so  di 
Giambattista   Guadagnini,   arcipr.^ 
di   Cividate,  Brescia,    '775,  zV/-8." 
La  prefazione  è  deirab.'  Giambattista  RoDEiXA 
ropertosi  sotto  il  nome  di  Dioginc  Bavarton 
Lassista. 

DIOMEDE  EGESIANO  P.  A.  I  riti  nu- 
ziali degli  antichi  Romani.  Roma, 
I  762,  in  fogl. 
La  lettera  che  precede  le  poesie  è  di  mons.*  Flo- 
riano Malvezzi,  che  si  cela  col  riferito  nome 
arcadico. 
Diomedis    opus:  Probi,  Instituta  ar- 
tium  :   Corn.   Pronto:  Phocas:  Ma- 
ximus  Victorinus  :  Prisciani   Epito- 
me ,  e  te.  f^enetiisj  in  cedibiis  dili len- 
tissimi viri  Joannis  Tacuini  da  Tri- 
dino    impres.    MDXIX  (1019),    die 
Xl^III  yiuf^usii,  etc. ,  in  fai. 
Sospetta  il  Vcrniiglioli  (Biogr.  Perugina)   che 
queirAlessaiidro  Perui^ino  che  premclie  il  mo- 
nito a"  lettori,  sia  della  famiglia  Baglio?!!. 
DIOMI  A  MENAMI  (Vili  iMariae  de  Amico, 
bened.    casin.  ,    eatanensis) ,  /Etìirei 
Pastoris,  de  marmoreo  anaglypho  in 
catanensi   S.  Nicolai  de  Arena  Mu- 
seo ad   C.  V.   Dominicuni  Sclavum 
sacei'dotem  panormitanum   epistola. 
Sta  nel  toin.  l,  pag.  219  e  seg.  degli  Opuscoli 
d'autori  Siciliani.  Palermo,  1750. 

DIONILGO  VALDECIO  P.  A.  (dotfoic 
Caraviglia).  Lo  scoglio  dell'uma- 
nità, 0  sia  Avvei'timeiiLO  salutare 
alla  gioventù  per  cautelarsi  conti'O 
le  male  qualità  delle  donne  cattive. 
Operetta  lepido-critieo-puelico-mo- 
l'aie  di  ee.  Teiza  edixione  veneta 
ricomposta  e  di  molto  accresciuta, 
con  l'aggiunta  dell'Appendice  con- 
tenente l'Elogio  delle  donne  illu- 
stri.   Venezia,  ZaLla,  1779,  in-i'i.^' 

Le  due  precedenti  edizioni  furono  impresse , /i'/, 
per  lo  stesso  stainp.,  nel  I77l  e  nel  I77G. 
L''elogio  delle  donne  illustri  fu  anche  stampato 
posteriormente  a   Toiùiio,  nel  178G.  m-lo." 

DIONISIO  PEDAGOGO.  Fedi,  Novelle 
di   mons.^  Giovanni  Brevio  ec. 

DTONNEO  (  Tobia  ). 

Calasi  con  questo  anagramma  il  dollore  Antonio 
TO.M.    1. 


306 


DIR 


BoDEl,  bresciano,  nella  sua  Lettera  alla  si- 
gnora Biblioteca  Italiana. 
Diploma  de'clementissimi  privilegi  di 

S.   M.    la    Regina    d' Ungheria    ec. 

Maria  Teresa,  conceduti  alle  fiere 

di  Bolzano,   con   i  capitoli  ec.  /w", 

1744,   in-l^ 
Ne    è   probabilmente   traduttore   Francesco  Giu- 
seppe RosMiM,  gentiluomo  roveretano  e  can- 
celliere. 

Diporti   (I)  di  messer  Girolamo  Pa- 
rabosco,  con    gli    suoi    enigmi,  di 
nuovo  aggiuntivi.  Finegia_,  per  Gi- 
rolamo  Calepino,    i564,  m-4." 
Questi  enigmi,  che  leggonsi  alla  fine  d'ogni  no- 
vella, non  sono  del  Parabosco,  ma  sono  i  me- 
desimi  che    incontransi    nelle  vecchie  stampe 
delle  Notti  dello  Straparola. 
Diporto    de'  viandanti    nel    quale    si 
leggono  facetie,  motti  e  burle,  rac- 
colte da    diversi    autori    (cioè    dal 
DoMEiMCHi,  dal  CastigliOiM,  dal  To- 
MiTANO,  ec.)  e  date  in  luce  da  Cri- 
stoforo Zabata.  Pavia,  Bartoli,  1 689; 
Ivi,    1091;    1596,    in-'6.^';   Treviso, 
«599,  in- \  :i. ° ,  Ivi,  1600;   Venezia j 
Spincda,    1608,   in-^P 
In  alcune  di  queste  ristampe  tale  raccolta  porla 
anche  il  titolo  di  -  Bistoro  de'  viandanti  ec. 
Directorium  ehori    una    cum  proces- 
sionali   juxta  ritum    fratrum    Gar- 
melilanorum.   Neapoli ,   apiid   Car- 
linuni,  1 6o4 ,  in-^.^^;  e  di  poi  Romce, 
1668,    in-^.° 
Il  P.  Negri  {Scritt.  Fior.,  pag.  »07  )  ne  fa  au- 
tore il  P.  Francesco  Arcangelo  Paoli  ,  carme- 
litano, fiorentino. 
Directorium    conscieiiliie. 
Opera  di  Giovanni  De  la  Crux ,  ritoccata  dal  P. 
Domenico  Maria  Am3RICZzi,  e  publicata  in  due 
volumi;   ma    poi    ritirata    dallo   stesso  P.  An- 
DRirzzi. 
Directorium   Immane  vite  alias  para- 
bole [sic)  antiquorii   sapienlù.  :=://! 
fine  ■=■  Explicit  liber    j)aral)ol;»£   - 
antiquo^   sapientti.    Sine    alla    noia 
{circa  ari.   i48o).   in  jòl.  uarv.,  cìia- 
ract.  gol.  cani  fig.  xilogr. 
.\vvene  un'altra  edizione ,  parimente  senza  alcuna 
nota  di  stampa ,  del   secolo  XY.  GiovaXxM  da 
Capla  tradusse  dall'ebreo  questo  libro,  cono- 


306 


DIR 


sciato  più  comunemente  sotto  il  noiiu'  di  Fa- 
vole di  PiLP^y.  o  piuttosto  di  Bidpai. 
Directorium    offici!     Sanctie    Inquisi- 
tionis  (auctore   Fr.    Thoma   Turco, 
generali  Ord.    Prretl.,  cremonensi  ). 
Boincej  circa    1648). 
DIRETTORE  DEL  CONSORZIO.   Vedi, 

Mistico  complesso   ec. 
Direttore  (11)    nella   via  della    salate. 
Tscì  anonimo,  e   fu   tradolto   anche  in  francese 
in  Parigi  Tanno  1718  per  cura  del  P.  Cocrbe- 
VILLE,  gesuita.  Venne  altriliuito  alle  pii!i  celelni 
penne    francesi    quale   opera    ox'iginale   scritta 
in  quella    lingua.  Ma   il    vero    autore    n'è    il 
P.  Pietro  PiNAMOMi  da  Poscia ,  parimente  della 
comp.^  di  Gesìi. 
Diritti   per  redimere   le  regalie. 
Opuscolo  m-8.°  di   g-j   pagine    numerate,  attri- 
buito al  conte  Goram. 
Diritto  del    Re   delle    due    Sicilie  sul 
Ducato     di    Ca.stro    e    Ronciglione 
(del  marc.^  Bernardo  Tainucci).  lii-^P 
Diritto    della    civil     podestà    sopra   il 
matrimonio  (dcll'fireipr.^  G.  B.  Gui- 
DAGNiNi).    Brescia,    Vescovi,    1800, 

7>2-8.° 

Mentre  il  Peroni  nella  E  ibi.  B  rese,  rattrilmisce 
in  un  luogo  al  suddetto  arciprete,  in  un  altro 
ne  fa  autore    Pietro  Tamburini.    Certo    è  che 
questa  operetta  sta  unita  a  quella  del  Guada- 
gnini  col  titolo  di  -  Necessaria  e  giusta  di- 
fesa de'  Parrochi  Bresciani ,  ec.  -  1797,  l 
settembre,  in-s." 
Diritto  (11)  di  punire,  o  sia  Risposta 
al   trattato    de'  delitti    e   delle  pene 
del  sig.  mare. *^  Beccaria  (di  j.\ntonio 
SiLLA,    abruzzese).    Napoli j    1772, 
m-8." 
Diritto  (Del)  di  stabilire  impedimenti 
dirimenti   il   matrimonio,   e  di  con- 
cederne le  dispense. 
Consiste  in  due  lettere,  Tuna  del  fiscale   conte 
Girolamo  Carli  alFab."  Isidoro  Bianchi;  l'altra 
di  risposta  dei  secondo  al  primo. 
Diritto  (11)  e  il    fatto   della   capacità 
a   possedere  de'  Collegi   della    com- 
pagnia   di   Gesìi,    dimostrata    (  dal 
P.  Pasquale    ìMatteis,   della   stessa 
comp.'"^).  Napoli j  colle  stampe  Rai- 
nioìuli/tiaacj    1763,   in-^.^^ 
Diritto  (li)  e  la  religione  giustificati 


DIR 

dall'autore  delle  Riflessioni  sulla 
Bolla  Jn  ccena  Domini  (P.  Tom- 
maso Antonio  Contim)  contro  le 
declai-azioni  dello  scrittore  (P.  Ma- 
MACHi,  domenicano)  del  Diritto  li- 
bero di  acquistare  e  possedere  beni 
temporali  sì  mobili  che  stabili.  Ve- 
nezia, Graziosi,  1773,  ioni.  2,  in-S.^ 
ed   //z-4.« 

Diritto  (I!)  Ecclesiastico,  tratto  dalle 
opeie  canoniche  del  Van-Espen,  con 
aggiunte  delle  materie  e  delle  pra- 
tiche particolari  per  gli  Stati  della 
seren."  Republica  di  Venezia,  dal- 
l'abate A.  B.  giureconsulto  veneto 
(abate  Andrea  Bianchini,  veneziano). 
Venezia,  Baglioni ,  1786,  voi.  3, 
m-4." 

Diritto  (Del)  libero  della  Chiesa  di 
acquistare  e  possedere  beni  tempo- 
rali contro  gli  oppugnatori  dello 
stesso  diritto,  e  specialmente  con- 
tro il  Ragionamento  intorno  ai  beni 
temj)orali  posseduti  dalle  Chiese  ec. 
stampato  in  Venezia  l'anno  1766 
(opera  del  P.  Tommaso  Maria  Ma- 
MACHi).  Senza  luogo  [Boina),  1769- 
70,   tom.   5  ,   m-8.'^ 

Diritto  (Del)  publico  degli  alinicnti, 
discorso  di  un  gentiluomo  di  A... 
(barone  Giuseppe  Vernazza,  d'Alba). 
Venezia,  Zatta,    1789,   ?>z-8.° 

Di  litio  publico  e  politico  del  regno 
di  Napoli  (del  cav.''"  gerosolimitano 
Gian  Donato  Rogadei).  Lib.  1,  Na- 
poli,   1769,   in-/^.° 

Por  ignota  cagione  l'opera  non  fu  proseguita. 
Acquistatisi  dal  librajo  Porcelli  gli  esemplari 
del  libro  sopra  riferito,  li  die  fuori  col  titolo 
cangiato  come  segue  -  Dell'  antico  stato  dei 
popoli  dell'Italia  Cistiberina ,  che  ora  for- 
mano il  regno  di  Napoli.  Ivi,  1780. 
Vedi ,  Saggio  di  un'  opera  intito- 
lata: il  Diritto  publico  ec,  che  serve 
come  di  prospetto  delT  indicata  prima  opera. 

Diritto  (II)  temporale  della  Sede  A- 
postolica  sopra  Comacchio.  Roma, 
1709,  in-^.'' 

Da  Apostolo  Zeno   {Lettere,   tom.  \,  pag.  20i\ 


DIS 

se  ne  dice  autore  Fabate  Ziccacm  .  hihliotc- 
cario  della  Vaticana. 
Disamina  a])ologctica  di  un  libro  in- 
titolato: La  vera  idea  del  medico 
pratico,  ricercandosi  questa  nel- 
l'autore dal  dott.^'  N.  N.  da  Scan- 
diano. Venezia,  Lovisaj  i  725,  m- 1  2.'' 

L'autore  è  Nicola  Za>>'I.\i,  reggiano,  maestro  di 
scuola  in  Scandiano.  Ma  le  traccio  dell'opera 
gli  furon  date  dal  dott.''  Giuseppe  Besi.m  e  dal 
dottore  Antonio  Spallanzani. 

Disamina  degli  scrittori  e  dei  nionu- 
menti  risguardanti  S.  Rufino,  ve- 
scovo e  martire  d'Assisi.  Ivi,  slamp. 
Sgarigliana.    1797,  m-4." 

Le  lettere  iniziali  G.  D.  C,  con  le  quali  Fautore 
sottoscrive  la  dedica  al  Capitolo  d'Assisi,  si- 
gnificano Giuseppe  di  Costanzo,  abate  di  S. 
Paolo  nella  via  Ostiense. 

Disamina  dell'Elogio  di  Lodovico  An- 
tonio Muratori,  scritto  da  Pietro 
Schedoni  (del  prof,^  Santo  Fattori). 
Modena,  pel  Vincenzi^  18  18,  in-^!' 

Si  consultino  le  Notizie  hiogr.  degli  scrittori 
dello  Stato  Estense ,  toni.  \,pag.  102  e  200. 

Disamina  di  F.  F.  D.  d.  C.  d.  A. 
(Francesco  Ferroggio,  Dottore  del 
Collegio  delle  Arli)  della  Geogonia, 
o  sia  Trattato  del  globo  terraqueo, 
del  sac.''  Pietro  Tommaso  Caioli, 
ec.  Torino,  presso  Carlo  iMaria  To- 
scanelli,    X'j'òg,  in-H^ 

Disamina  di  una  scrittura  intitolala: 
Risposta  a  varie  scritture  ec,  e  pu- 
blicata  in  Roma  nell'anno  1720  in 
proposito  della  controversia  di  Co- 
macchio  ec.  (del  proposto  Lodovico 
Antonio  Muratori ).  Senza  nota  di 
stampa  (ma  Modena,  1720),  in  fo"l. 
Fedi,   Raccolta   di    tutto   ciò   ce. 

Disamina  sull'autorità  d'Ippocrate,  di 
Sydenham  e  di  Bonnet  dal  sig.  D. 
Salvadori  in  suo  favore  recate  nel 
libro  fisico  ec.  (di  Benigno  Canella, 
professore  di  chirurgia,  da  Riva  di 
Trento).  Mantova,  presso  il  Bramita. 

Discacciamento  (II)  delle  nuove  let- 
tere inutilmente  aggiunte  nella  lin- 
gua  Toscana.   Roma,  per  Lodovico 


307 

DIS 

Ficentino  e   Lauiizio  Perugino,  nel 
i524  di  decemhre,  7/J-4." 
Questa  è  una  delle  tre  censure  puhlicate  contr» 
il  divisaniento  del  Trissino  d'aggiungere  alcuni 
clementi  dell'alfabeto  greco  al  nostro  italiano, 
della  quale  è  autore  Agnolo  Firenzuola,  della 
famiglia  GiovANNiM,  u  non  già  Nannini  come 
erroneamente  lia  scritto  il  P.  Ne<iri. 
Discendenza    (Della)    e     nobiltà    dei 
maccheroni,  poemetto  giocoso.  Mo- 
de/la, per  Bartolomeo  Soliani  stam- 
patore ducale,  in-Q." 
Questi  graziosissimi  versi  sono  fattura  di  Fran- 
cesco Lemene,    secondo   il  Cinelli,  che    sog- 
giunge esserne  stala  fatta  un'antecedente  edi- 
zione in  Milano  nel  {C78;   ma   il  Tiraboschi 
{ Scrii t.  Modon.,  tom.  H,  pag.  36)  non  du- 
bita di  attribuirli  al  conte  Guglielmo  Codibl'E, 
modonese.  Avvene  anche    un'edizione  di  Fi- 
renze, pel  Rosseliìii,  in-ì2.° 
Disceptatio   ncopilea    in    defensionem 
Decidi  capitularis  Monachorum  Ca- 
maldulensium  circa  mutationem  co- 
loris  pilei.  Pisis,apiidDom.  CaroLti, 
I  735,    in  fol. 
Il  P.  D.  Guido  Grandi  difende  in  quest'operetta 
la  mutazione  del  cappello  camaldolese  di  bian- 
co in  nero,  fatta  da' superiori  del  suo  ordine. 
Disciplina  (Della)  della  perfezione  mo- 
nastica. Fedi,  Morali  (I)  sopra  il  li- 
bro di   Giobbe. 
Disciplinam   (Ad)   mechanicam,   nau- 
ticam  et  geographicam  acroasis  cri- 
tica ethistorica  (P.  Jacopi  Belgradi, 
vel  Bellogradi,   soc.  Jesu).  Parmce, 
1741,   in-^.'' 
Sta  in  fronte  ad  una  raccolta  di  cento  venti  pro- 
posizioni sostenute  dai  discepoli  dell'autore. 
Discoprimento   delle   fallacie   e   falsità 
dello  scrittore  francese    su    le   pre- 
tensioni della  Regina  Cristianissima 
del  Brabante.  ^'apoli ,  i66S,  m-8." 
Questo  libro  in   forma  di    dialogo  è  d.l   P.  An- 
tonio Cottone  .  francescano  dVl  terz'ordine,  da 
Nicosio  in  Sicilia. 

Discorsi  (Due)  apologetici  soj)ra  la 
città  di  Asolo  e  il  suo  vescovado, 
con  un'appendice.  FfV7-«m./^e."  Giu- 
seppe Barbieri,  ('yOi),  ;h-4."  Fedi, 
RICCATI  (Giacomo). 

Discorsi   concernenti    la   j)iiblica   eco- 


308 


DIS 


nomia,   il  gius    publico    e  l'antico 
eius  romano.    Bologna,    pe' fralelti 
Masi  e   Compagno j    1809,  in-'ò.^ 
L'autore  si    soUoscrive    nella    dedica    colle   sole 
lettere   iniziali   D.  L.  V.  M. ,  che   significano: 
Dottore  Luigi  Valeri.kM  Montanari. 
Discorsi  del   sig.  D.  Antonio  Agostini 
sopra  le  medaglie  ed  altre  antica- 
glie,  divisi  in  XI  dialoghi,  tradotti 
dalla  lingua  spagnuola  nell'italiana 
con  l'aggiunta  di   molti  ritratti  di 
belle  et  rare  medaglie.  Roma,  presso 
Ascanio     e     Girolamo     Donangeli , 
1692,  m-4."  pie.  fig. 
È  traduzione  diversa  da  quella  di  Ottaviano  Sada 
publicataj /t'/,  l'anno  medesimo.  ì^eWà  dedica 
al  card.^  Gaetano,  camerlengo,  Ascanio  Donan- 
geli: Sì.  dice,  accetti  dunque  V.  S.  Illustris- 
sima questo,  non  dirò  pagamento  di  debito, 
ma   questa   ditnostrazione   ec.  ;    dalle    quali 
parole ,  che    possono    sembrare    sconvenevoli 
in  bocca  d'un  semplice  editore,  devesi  ragio- 
nevolmente dedurre  che  non  andò  lontano  dal 
vero  il  Dizionario  istorico  di  Bussano,  1796, 
nel    credere    volgarizzati   detti    discorsi    dallo 
stesso  sopra  mentovato  Donangeli. 
Discor.si  di    un    Pappagallo   e   d'  una 
Gazza,    con    qualche    osservazione 
(del  conte  Francesco  Cassoli,   reg- 
giano). Parnia^  Boi-si,  lyyS,  in-S.'^ 
Discorsi  di  \ÌTi.cenzo   Scaniozzi   sopra 
le  antichità  di    Roma    con  XL   ta- 
vole in  rame.  P^eneziaj  Zilclti,  i583, 
in  fugl.  ftg. 
Le  tavole  che   hanno  le   lettere  B.  P.  V.  mala- 
mente   dairHaym    interpretate    per    essere    di 
Baldassare  Peruzzi,  sono  di  Battista  Pittoni, 
vicentino. 
Discorsi   due  sopra   le   fasce  dei  bam- 
bini,  dedicati   alle  donne  maritate 
(del  P.  Giambattista    Roberti,  ge- 
suita).   Venezia^    1764?  m-8.^ 
Discorsi  epistolari    sopra   i  fuochi  di 
Loria  (del  dott.''  Larber,  medico,  di 
Bassano  ).     Venezia  ,     Remondini  , 
1756,  in-^.^ 
Discorsi  sopra  i  dialoghi  di  Sperone 
Speroni,   ne'  quali  si   ragiona  della 
bellezza    e    dell'eccellenza    de'  loro 
concetti ,  d' incerto    autore  (  Marco 
Mantova  Benavides).    Venezia,  ap- 


DIS 

presso  Francesco  fiampazzettOj  1 56i , 
m-8." 
Discorsi   sopra   i   Fioretti  di  S.  Fran- 
cesco,   ne'  quali    della    sua  vita    e 
delle  sue  stigmate  si  ragiona. 
Col    detto    titolo    si    riferisce    il   presente  libro , 
sotto  la  lettera   D. ,  nelP Indice  Tridentino  dei 
libri   proibiti.    Questo   scritto  fu   publicato  da 
Pietro   Paolo  Vergerio,  quando  era  per  fug- 
gire dall' Italia,  cioè  verso  il  1849,  come  egli 
medesimo    confessa    nell'opera   che   porta  per 
titolo-  P.  f ^ergerlo  agli  inquisitori  che  sono 
per  V  Italia ,    del   catalogo   de' libri   eretici 
stampati  in  Roma  nel l  anno  presente  1849. 
Senza  nota  alcuna  di  stampa. 

Discorso  acadeniico  in  lode  del  porto 
di  Messina  (di  Placido  Samperio, 
gesuita,  messinese).  Messina  ^  per 
Gio.  France.<!co  Bianco,  1628,  m-4-° 

Discorso  academico  sull'istoria  lette- 
raria Pisana  (del  sac.'^  Ranieri  Tem- 
PESTi,  dottore  in  teologia).  Pisa, 
per   Ranieri  Prosperi,    1787,  in-^.° 

Al  dire  del   Moreni   {tom.  I,  pag.  388)    è  im- 
presso  col    nome   di   Alidauro  Ninfeo ,    nome 
Arcadico  delT  autore  ascritto  alla  Colonia  Al- 
fea,  ma  P  esemplare  da  noi  posseduto  non  ha 
il  nome  arcadico. 
Discorso   al   popolo   Ligure   di    Pietro 
Paolo  Giusti,   preceduto  da  un  av- 
viso al  lettore.  Genova,  slamp.  Ge- 
siniana.  in-/\.^  fase.    \i. 

L'avviso  è  dell' avv."  Gandolfi,  che  si  difende 
dalle  accuse  d'un  finto   Mazza. 

Discorso  apologetico  (de)  bar.^  Gu- 
glielmo Penna,  da  Scioli)  sulle  di- 
verse epoche  della  vita  del  Beato 
Guglielmo  eremita.  Messina,  per 
Francesco   Gaipa,  1763,  ìn-^.^  pie. 

Discorso  (di  Gio.  Battista  De   Luca) 


la 


ressione    del   Collegio 


circa  la  sopprcociiu..^  viv.i  v^unv^^i 
de'Secretariati  Apostolici  fatta  dalla 
Santità  di  Nostro  Signor  Innocen- 
zio  XI,  col  presupposto  di  parlare 
con  persone  disappassionate,  savie, 
ed  erudite,  secondo  il  detto  del- 
l'Apostolo =  Scientibus  enini  legem 
loquor.  =  Roma,  per  Bartolomeo 
Lupardi,  1678,  in-%.° 
Discorso    composto    d'ordine    del    P. 


309 


DIS 

M."  Gian    Francesco    Paolini ,   già 
Procurato!'  generale  de'  minori  con- 
ventuali di  S.  Francesco,   contro   i 
punti  promossi   ec.   Firenze,  Neste- 
nusy   1727;  e  di    nuovo,   Penezia, 
Polelti  j    1733,  zVz- 1 2 .  ° 
Pofrehbe  esserne  autore  il  P.  Giuseppe  Antonio 
Marcheselu,  minore  conv.'  da  Casalmaggiore. 
Discorso   del    modo   di    componere   la 

ti'agedia. 
Leggesi  senza  nome   d'autore   nel   tom.  II  delle 
Tragedie    del    P.    Ortensio    Sramacca ,    della 
comp.*  di  Gesù,  stampato   in   Palermo,  ap- 
presso Gio.  Battista  Maringo.  1653,  in-li.'* 
Si  fa  autore  di  detto  disrorso  dal  Sotvcllo  {pag. 
827)  e  dal  Mongitore  {toni.  \,  pag.  408)  il  P. 
Giuseppe  Spucces  ,  della  medesima  Compagnia, 
palermitano. 
Discorso   del   sig.  Ducis   sopra    il   celi- 
bato moderno  de' secolari ,  tradotto 
in  verso  sciolto  (dal   nobile  Marco 
Sandi).    Venezia,  Palese-^    1806. 
Discorso  della  chiesa  del  S.  Sepolcro 
riputato  l'antico  Battistero  di  Bo- 
logna. 7w,    1772,  in-\'j..^ 
Ne  è  autore  Gio.  Battista  BiA>co>'i. 
Discorso    della    Reale   Academia    Ma- 
tritense  della   Storia    al    desiderato 
Re  D.  Ferdinando   VII. 
Questo  discorso,  composto  in  ispagnuolo  da  Eni- 
manuelle  Abella,  fu  tradotto  in   italiano  dal- 
l'abate Gio.  Francesco  Masdeu,  che  volle  co- 
prirsi sotto  le  sigle  G.  F.  M. 
Discorso  dell'obbligo  di    ben   parlare 
la  propria  lingua   di   C.   D.   (Carlo 
Dati).   Intorno   al  parlare  e  scriver 
toscano    di    G.   S.  (Giovambattista 
Strozzi).  Con  le  dichiarazioni  dei 
verbi  di  Benedetto  Buommattei.  Fi- 
renze ,    Onofri j    1657,  in- 1-2.^ 
Trovansi  questi  opuscoli  ristampati  co'  nomi  e- 
spressi  dei  delti  autori   nel   libretto    intitolato 
-  Regole  ed  osservazioni  di  varj  autori  in- 
torno alla  lingua  toscana.  Firenze,  stamp. 
Nestenus,  172S,  m-ia." 
Discorso  di    cosmografia    in  dialogo; 
dove  si  ha  piena  notizia  di  provincia, 
città,  castella,  popoli,  e  monti,  mari, 
fiumi,  laghi  di  tutto  il  mondo.  Nuo- 
vatnente  stampato  con  privilegio.  V^e- 
nezia,  appresso  T Aldo,  iSgo,  m-8." 


DIS 


C'informa   il   P.   Merati   d'avere   notalo  esserne 
stato  aulore  Francesco  Bellijcato:  e  crede  che 
sia  una  ristampa   del  libretto  intitolato  -  Co- 
smografia, discorso  informa  di  dialogo.  Ve- 
nezia, J873,  in-9,.°,  che  rifcriscesi  nel  Catal. 
Capponi  (pag.  158)  come  un  breve  compen- 
dio delle  tavole  di  Tolomeo,  dedicato  a  Giro- 
lamo Foscari,  figliuolo  di  Pietro,  dal  suddetto 
Francesco  Belli.nato  con  lettera  di  Fenezia, 
degli  XI  di  novembre  1872. 
Discorso  di  F.  M.  G.    (P.  Francesco 
Maria  Gaudio),  professore  publico, 
della  replezione  e  deplezione  dei  la- 
ghi ec.  /ionia j  Puccinellij  1 786,  m-8.*^ 
Discorso  (Del)  di  Luigi  Visone  inti- 
tolato all'Elefante,    Parte    III  che 
contiene  i   supplementi  e  le  conse- 
guenze   delle    Parti  I    e  II.  In-/l°, 
di  pagine  96  non  Jinite. 
Opera  di  Francesco  Serao,  protomedico  del  Re- 
gno di  Napoli.  Su  di  ciò  si  consultino  le  Me- 
morie istorico-critiche  sul  Pomalli  del  ca- 
nonico Macrì,/7ag.  181  num.  24. 
Discorso  di  un  Ecclesiastico  di  Reggio 
(D.  Antonio  Ap.boni,  rettore  di  S.  Bia- 
gio) a' suoi   Concittadini  in  ischia- 
rimento    delle    difficoltà    promosse 
contro    la    democratica    libertà   ed 
eguaglianza.   Modena^  società   tipo- 
grafica,    1796,   m-4.^ 
Altri  lo  attribuiscono  a  D.  Pietro  BiCANi,  rettore 

di  S.  Salvadore. 
Discorso   di   un  giudice  civile  sopra  i 
rapporti  della  giurisprudenza  colla 
democrazia.  Brescia^  nella  stamperia 
nazioìialej  i  2  ventoso,  anno  VI  rep. 
(2   marzo    1798). 
L'autore  (conte  Giambattista  CORMANI,  seniore, 
bresciano)    sottoscrisse   la    dedica    colla   sola 
prima  lettera  C.  del  suo  cognome. 
Discorso    eucaristico   e    coronale    del 
sacro  Avvento,  recitato  nella  catte- 
drale Aprutina  la  sera  del  3i    di- 
cembre   1817    (del    canon. °   Nicola 
Palma).  [Ascoli j  pel  Cardi). 
Discorso    fatto    nell' Academia  fisico- 
matematica di  Roma,    tenuta   li   5 
geunajo  1681  sopra  la  cometa  nuo- 
vamente apparsa,  da  uno  dell'Aca- 
demia  medesima.    Roma,   Tinassi j 
i68i,  /n-4.° 


310 


DIS 


»»  Il  detto  discorso  è  stampato  st-nza  noniL-  di 
«autore;  ma  si  ilice  essere  del  I*.  France- 
«sco  EscHiNARDi,  gesuita  •?  (Cinelli,  toni.  \\, 

pag.  263). 

Discorso  fatto  pei-  suo  passatempo 
dalla  M.  di  F.  il  G.  Re  di  P.  {cioè 
dalla   Maestà  di  Federico  il  Grande 

Redi  Vrusaìa). Fantasianopolij  1761, 

80 

È  il  discorso  in  morte  di  Jacopo  Matteo  Reinold, 
0  Reinart,  calzolajo,  trasportato  dal  francese 
in  italiano  dal  conte  Francesco  Algarotti. 

Discorso  filantropico  ai  popoli  d'I- 
talia (di  Giuseppe  Poggi).  Si  vende 
in  Milano,  anno  If^  {\yg6),   inS.'^ 

Discorso  filosofico-morale  di  Giam- 
battista Chiaramonti  in  cui  si  esa- 
mina r  opinione  intorno  alla  feli- 
cità di  Clemente  Baroni,  esposta 
a  difesa  delle  sue  lettere  stampate 
in  Venezia j  presso  il  Vah'aseiise , 
l'anno  l'jS'j.  Brescia^,  Pasini,  1759. 

La  lettera  scritta  da   N.  N.,.  che  sta  a  pag.  83, 
sopra  il  parallelo    della   morale    cristiana   con 
quella  degli  antichi  filosofi   del   P.  Mourgues, 
è  del  P.  Camillo  Almici,  dell' Oratorio. 
Discorso    filosofico-politico    sopra    la 
carcere  de' debitori   (del  D.Cosimo 
Amidei,   fiorentino). /^//'e/ise;    1783, 
m-8." 
Discorso   intorno   all'Eccellenza   delle 
Republiclie.  Venezia,  appresso  Aldo 
Manuzio,  i5y5,  i584  t;  1091,  sem- 
pi'e  in-^.^ 
Questo  discorso  sebbene  in  detti  anni  uscisse  col 
nome  delP autore,  che  fu  Aldo  Manuzio  il  gio- 
vane, nella  ristampa   delFedizione    del  1S91 , 
che  ne  fece  Francesco  Torti  nel  leso  in  /^e- 
nezia,   insieme   co'  libri  della   Republica  Ve- 
neziana   di    Gasparo    Contarini    e    di    Donato 
Giannolti,  con  la  gmnta  di  altri  discorsi,  com- 
parve senza  nome  d'autore. 
Discorso     intorno     alle     controversie. 

Milano,  i548. 
Il  Fontanini  attribuì  T  opera  presente  al  Muzio 
Giustinopolitano  ,  poiché  scrive  il  Zeno  ad  esso 
Fontanini  {Lettere  a  pag.  73  dcU'edizione  del 
p^alvasense,  1762)  :  «  Se  quel  discorso  intorno 
jjalle  controversie  è  opera  del  Muzio,  come 
5>  ella  mi  accenna ,  credo  che  sia  la  prima 
»  cosa    eh'  egli    facesse    slampare    in    materia 


DIS 

»j  di  controversie.  Osservo  che  in  detto  anno 
»1348  si  trovava  il  Muzio  in  Milano,  dove  è 
»  stampato  il  detto  discorso  »>. 
Discorso  intorno  alle  cose  della  guerra 
con    un'  oratione    della    pace.  JYel- 
r  Scadenti  a   VeneiianUj  M.  D.  LVIII 
(i558),  m-4.° 
Non  si  conosce  l'autore  del  Discorso,  scritto  in 
tedesco,  ma  bensì  il  traduttore  del  medesimo 
che  fu  Pietro  Fiamingo,   correttore  presso  il 
f^algrisio ,    come    consta   dai  conti  di   Paolo 
Manuzio.    L'  orazione    è    del    cardinale  Regi- 
naldo  Polo. 
Discorso    intorno    le  Acad  mie  lette- 
rarie della  città  di  Salò,  e  partico- 
larmente   intorno    a   quella    che  in 
oggi    fiorisce,    estratte    da    lettera 
scritta     dal    secretario    dell' Acade- 
mia  al   P.  D.  Ferdinando   Facclii- 
nei    (flell'abate  Giacomo    Alberti, 
di   Salò). 
Sta  nella  Minerva,  agosto   1763,  iium.  XLU, 

art.  XV. 
Discorso     islorico     intorno    alla    que- 
stione di     fatto,    se    sia    obbligato 
l'eccellentissimo  Senato  di  Palermo 
contribuire   alla   parrocchia   di  San 
Giacomo  La    Marina    la    congrua 
porzione  ec.   (di  monsignor  Angelo 
Serio).    Palermo,    Amati,     1739, 
in  fogl. 
Discorso   istorico-politico  dell'origine, 
i    del   progresso  e  della  decadenza  del 
potere    de'  Chierici    sulle    Signorie 
temporali,   con   un   ristretto   dell'i- 
storia  delle   Due    Sicilie.   Filadelfia 
(forse  Napoli,  circa  il  1790),  ì/ì-8.° 
i\e  è  autore  raons."  Giuseppe  Capecelatro,  già 
arcivescovo  di  Taranto,  che  aggiunse  alla  se- 
conda edizione  del  suddetto  Discorso ,  contro 
chi  lo  aveva  censurato,  -  Riflessioni  sul  di- 
scorso istorico-politico  ec.  -  Dialogo  del  si- 
gnor Censorino  italiano  col  signor  Ramoiir 
francese. 
Discorso   legale   sopra  le  risposte  date 
dal  signor  Bernardo  Ramazzini   alle 
scritture  publicate  dal  signor  dot- 
tore Gio.  Andrea  Moniglia  contro 
l'operato  del  signor  Ramazzini  in 
occasione  del  parto  e    morte  della 
signora   marc.^  Bagnesi,   seguita   in 


311 


DIS 

Modena  nel  mese  di  luglio  1 68  i .  Ivi , 
per  Demetrio  De^^nij  1682,  in  fòi^l. 
Si  crede  da  alcuni  che  sia  opera  del  signor  Gi.o. 
Battista   BOCCABADATI. 

Discorso  letto  neirAcademia  botanica 
di  Cortona,  del  P.  F.  V.  (mons.*^ 
proposto  Filippo  Venuti). 

Fu  inserito  nel  Magazzino  Toscano  {tom.  Ili, 
pag.  B04  e  seg.)  ,  che  si  publicava  a  Livorno. 
Si  aggira  sopra  alcune  piante,  dette  velenose. 

Discorso  letto  nell'  Academia  delle 
Belle  Arti  in  Milano  il  giorno  ic) 
settembi'e  1802  (dal  pittore  Giu- 
seppe Bossi).  Milano j,  stainp.  del 
genio   tipogr.j  in-^° 

Discorso  pacifico  d'un  Reggiano  (D. 
Antonio  Arsosi)  a' suoi  concittadini. 
Reggio j  per  il  Torreggiani  j  1800, 
in-l" 

Discorso  politico  intorno  all'occulta- 
zione delle  monete  nello  Stato  Pon- 
tificio, ed  intorno  ai  modi  di  rimet- 
terle  in   giro. 

Publicato  dall'abate  Giuseppe  Recco,  di  Ripan- 
transone,  in  Roma  nell'  agosto  1793. 

Discorso  pronunziato  dall'oratore  del 
Popolo  (dott.^  Pietro  Ferroni  )  in 
occasione  della  festa  nazionale  della 
comunità  di  Firenze  li  18  germi- 
nale, anno  VII  dell'  era  francese 
(9  aprile  lygg).  Firenze j  nella  stam- 
peria del  Governo  Jìaìicese  {per  Gae- 
tano   Candnagi) ,    '7995   ^'^  fog^- 

Discorso  recitato  nell'anno  1764  nel- 
l'apertura d'una  nuova  società  d'a- 
gricoltui'a  ch'era  per  istituirsi  in 
Brescia  (del  P.  D.  Ferdinando  Fac- 

CHINEl). 

Sta  nella  Minerva,  maggio  176».  num.  XXXIX 
art.  XXI. 

Discorso  recitalo  nella  prima  adu- 
nanza della   società  patriolica.  Ali- 

lanoj  presso  Giuseppe  Marelli^  '778, 

40 

Vn  riprodotto  nel  primo  volume  degli  Alti  della 

stessa  società  ;  e  nel    proemio  si  dichiara   che 

.r  autore  del    detto    Discorso  è  il  conte   Pietro 

Verri.  Le  costituzioni  della  società  medesima 

furono  stese  dal  conte  Pietro  Secchi  CoM.^E^o. 


DIS 


Discorso  senza  discoi-so,  o  sia  istru- 
zione cristiano-politica  di  un  celi- 
batario ad  una  dama  contro  il  di- 
scorso indirizzato  al  Papa  da  un 
filosofo  tedesco  (dell' ab. ^' Francesco 
x\ntonio  Zaccaria,  ex-gesuita).  Pe- 
rugia, Riginaldij,    1782,  ì/ì-8." 

Discorso  sopra  gl'influssi  delle  stelle 
(del  P.  Vincenzo  Catki.aivi,  filip- 
pino). Modena^  a  spese  di  France- 
seo   AI  archi,    1778,   m-8."  pie. 

Discorso  sopra  i  pregi  del  corrente 
secolo  in  fatto  di  scienze  (del  conte 
D.   Girolamo  Tornielli,  novarese). 

Stampato  a  Venezia  nella  Minerva,  di  novem- 
bre  1766. 

Discorso  sopra  i  mezzi  di  riparare  ai 
mali  delia  ineguaglianza  esterna, 
della  loro  giustizia  ed  utilità,  e  della 
loro  regolarità  nelle  republiche,  del- 
Tavv."  F.  B.  (avv.°  Francesco  Bon- 
FiLLi,  sanese).  Lucca,  Marescandoli , 
1801,  m-8.° 

Discorso  sopra  l'asilo  ecclesiastico.  Fi- 
renze [Venezia  j  Pasquali),  1768, 
in-^.^;  e  di  nuovo  colla  data  di 
Firenze,    1765,  m-8.° 

Nel  Giornale  d'Yverdun  1767  {pag.  276  e  27j) 
venne  attribuito  al  sig.  De  Aguirre,  siciliano, 
già  Questore  a  Milano  ;  ma  da  memoria  comu- 
nicataci dal  professore  Daniele  Francesconi  ne 
appare  invece  autore  il  presidente  Pompeo  Neri 
di  Firenze.  Infatti  si  disse  da  principio  ch'era 
d'un  Fiorentino.  L'abate   Giuseppe  Luigi  As- 
semani,  e   l'abate  Giacomo   Pislolozzi,   bolo- 
gnesi^ vollero  confutarlo. 
Discorso    sopra    la    inondazione  del- 
l'acque    del    Bolognose,    di    O.   S. 
(Ottavio  Salaroli,  bolognese),  .ffo- 
logncij  pel  Tedaldini,    1624,  in-^.^ 
Discorso    sopra  la    mascherata    della 
Genealogia    degli    Dei  de' Gentili, 
mandata  fuori  dal  Duca  (Cosimo) 
di  Firenze  nel  i565  ai  21  febbrajo 
in  Firenze  (di  Baccio  Baldini,   fio- 
rentino). Ivi,  Giunti,    i565  (ma  iti 
fine   i566),  in-^.^ 
Discorso  sopra  la  passione  del  N.  S. 
G.  C,  con  un  breve  ragionamento 


Sii 


DIS 


intorno  all'eloquenza  sacra,  ec.  (del 
sacerd.*^  Sebastiano  Marcuzzi,  trevi- 
sano).  Treviso j  pel  Trento  j    1763, 

Discorso  sopra  la  storia  universale  di 
mons.*^  Jacopo  Bossuet,  continuata 
fino  al  presente.  Keneziaj  Zerlettij, 
18  ro,  voi.  2  ,  m-8.° 

L'edizione  originale  francese  di  questo  discorso 
comparve  la  prima  volta  in  Parigi  Fanno  I68I, 
in-A°  Fu  tradotto  in  italiano  dal  conte  Filippo 
Verzaso,  ed  impresso  in  Modena  nel  1712.  Un 
Carmelitano,  mascherato  sotto  il  nome  di  Sel- 
vaggio Canturani  (P.  Arcangelo  Agostim)  ,  ne 
puLlicò  nello  stesso  anno  un'altra  traduzione  in 
F'enezia.  Giovanni  de  la  Barre  ha  continuata 
la  Storia  universale  di  mons/  Bossuet,  ma  que- 
sta continuazione  non  è  che  una  cronaca  ari- 
da, la  quale  nulladimeno  è  stata  pur  tradotta 
dallo  stesso  Carmelitano.  Oltre  il  suddetto  De 
la  Barre  continuò  questo  discorso  anche 
il  signor  Messlt  ,  che  andò  più  avanti  del 
primo,  perchè  dall'anno  800  giunge  lino  al 
1757.  L'opera  del  Messii  non  fu  mai  tradotta 
in  italiano.  Il  dottor  Bastanzi  di  Ceneda ,  co- 
minciò dove  finì  il  De  la  Barre  ,  e  condusse 
il  lettore  fino  all'anno  1787.  Sol  dunque  ven- 
titré anni  domandarono  l'opera  del  continua- 
tore per  la  stampa  qui  sopra  riferita,  che  fu 
il  prof.'  Giamprosdocimo  Zabeo  ,  padovano, 
autore  eziandio  della  prefazione  e  delle  note. 

Discorso  sui  torcitori  di  seta ,  detti 
filatorieri  (del  conte  Gianfrancesco 
Napione).    Torino^    17B9. 

Discorso  su  l'accrescimento  del  tributo 
ne'  bisogni  dello  Stato  (del  cav.*^  Ni- 
cola Porcinari).  Napoli,  1826,  in-'è.^ 

Discorso  sul  beu  morire,  etc.  V^icle, 
Arte  (De)  bene   moriendi. 

Discorso  (Un)  sul  debito  publico  in- 
dirizzato al  degnissimo  cav.*^  C.  (del 
scn.^ Francesco  Gianni).  Italia,  1 80  (, 

Discorso  sull'Aggiotaggio.  Ronia^  Pe- 
iretti, anno  VI  de W  era  repiiblicana  ^ 
m-8.^ 

li  medesimamente  del  senatore  Francesco  GlAJiNl. 

Discorso  suir  utilità  della  Prosodia 
del  P.  Placido  Spadafora,  ed  elogio 
del   suo  autore. 

Fu  stampalo  colla  stessa  Prosodia  in  Palermo , 
per  Francesco  Ciche ,  1700,  in  due  toa'ii,ac- 


DIS 

cresciuta  dall'autore  del  Discorso,  che  e  il  P. 
Antonio  La.ncella,  gesuita,  palermitano. 

Discorso  sulla  Ghinea  pretesa  da 
Roma  ,  colla  traduzione  de'  passi 
Latini  (di  Bernardo  Brussone).  Na- 
poli ^  (1788  ) ,  in-^.^ 

Discorso  sulla  legge  del  divorzio  = 
Adeo  difficile  est  pugnare  cuin  scb- 
culo  =  F.  A.  {cioè  Francesco  Ax- 
tklis).  Napoli j  senz'  anno  {sul  prin- 
cipio did  secolo  XIX). 

Lo  stesso  autore  stampò  in  due  tomi  -  Principi 
della  civilizzazione  de'  selvaggi  dell'  Italia, 
di  Francesco  de  Attelis ,  marchese  di  San- 
t'Jngelo.  In-S." 

Discorso  sulla  letteratura,  recitato  nel 
liceo  di  Bergamo,  li  22  novembre 
1802  (da  Giuseppe  Beltramelli,  di 
Bergamo,  professore  di  belle  let- 
tere ).  Bergamo j    i  8o3 ,  /«-4-° 

Discorso  sulla  Storia  universale  della 
Chiesa  di  G.  C.,  del  signor  Ron- 
det.  Pavia,  Galeazzi ^    1786,  2'«-8.° 

Il  proemio  è  dell'abate  Giuseppe  Zola;  il  ca- 
nonico Luigi  Tosi,  poi  vescovo  di  Pavia,  fece 
la  traduzione. 

Discorso  tenuto  da  N.  N.  (Gio.  Giu- 
stino CiAJiPiNi)  nell'Academia  fisi- 
co-matematica in  occasione  della  co- 
meta apparsa  il  mese  di  agosto  del- 
l'anno 1682,  ed  osservazioni  sopra 
di   essa   fatte  in  Roma.   1682,  in-^.'^ 

Discorso  utilissimo  esortativo  alla  ri- 
verenza e  devotioiie  dell'acqua  be- 
nedetta (del  P.  Rafaello  Bovio,  do- 
menicano, 6orentino).i'V/ensCj  1680, 
r>;-i2.'^ 

Discorso  utilissimo  sopra  la  elezione 
degli     Uffiziali     publici.     Bologna, 

L'autore  è  Francesco  Nigrisoli,  il  Seniore,  fer- 
rarese, e  non  Francesco  I^Iaria  il  Juniore,  come 
asserì  erroneamente  Ferrante  Borsetti. 

Discours  de  la  nature  et  des  efiets 
du  luxe,  avec  des  raisonnements  de 
M.  Melon,  auleur  da  -  L" Essai  po- 
litique  sur  le  commerce  en  Javeur  du 
luxe  -  par  le  P.  G.  B.  (Pére  Gehdil, 
barnabite).  Turin,  Beycend  frères, 
1768,  in-^',."  pie. 


DIS 
Discours  philosophiqucs  sur  l'homme 
considéré    relativement    à    l'clat  de 
nature  et  à   l'état  de   société,  par 
le  P.  G.  B.   (Pére  Gerdil,    barna- 
bite). Turili,  Rcycend,  1779,  m-8  " 
Questi  discorsi  furono    impressi    anteriormente  , 
Ivi,  dal  Mairesse ,  nel  17C8,  al  dire  delP  a- 
bate  D'Auribeau  {Nota  all'  elogio  dell'autore 
pronunziato  dal  P.  Fontana,  pag.  isc).  Fedi 
*o«o.  — Abbiamo  pure  dello  stesso  P.  Gerdil 
(poi  cardinale )- Z)/.!,coHri.y«r  Vhomme  sous 
l'empire  de  la  raison.  L'i,  presso  il  suddetto 
Mairesse,  1774. -Di  questi  discorsi  il  dottore 
Giudici  fece  una  traduzione  publicata  a  Lodi 
nel  1782. 

Discours  philosophiqucs  sur  l'hoinmc, 
sur  la  Rcligion  et  scs  ennemis,  sui  vis 
des  Lois    ecclcsiastiques    tirccs  des 
seuls  livres  saiuts,  par  un  M.  l'abbc 
de  ***,   doctcur  de  Sorbonne  ,   pré- 
vót   de  l'Eglise  collegiale  de  ***,  pu- 
bliés    par    M.    F.  D.   L.    S.  P.  D. 
P.   (nions.   VLKUTP.Y,   de    la    Sociéte 
philosophique  de  Philadelphie).  Pa- 
ris ,  Bertofij    '782,  m-i2.° 
l  Discorsi  fdosqfici  ec.  sono  un  furto  letterario 
dell'opera  del  cardinale  Gerdil  qui  sopra  rife- 
rita; le  Leggi  ecclesiastiche  tratte,  ec.  sono 
quelle  che,  sotto  il  medesimo  titolo,  publica- 
vano  con  libro  anonimo  gli  avvocati  From.\- 
GEOT  e  MORIN,  nel  17S5. 

Discours  sur  cette  queslion  proposée 
par  l'Académie  des  jcux  floraux 
pour  l'anuée  1761  -La  lumière  des 
lettres  na-t-elle  pus  plus  fail  contre 
la  fureur  des  duels  que  l'aulorìlé  des 
lois?  (par  le  P.  Cerctti,  jésuite). 
La  Hajc,  1761,  ^/^-8.";  réimprimé 
à  Paris,  cliez  Desennc^  '79'?  '"-8." 

Discours  sur  l'origine  et  les  effets  de 
ce  desir,  si  general  et  si  ancien,  de 
transmettre  son  noin  à  la  postcrité 
{par  le  P.  J.  A.  J.  Cehutti).  La 
Haje ,  1761;  et  Paris  ^  Desenne  , 
I  792  ,  m-8." 

Disegno  della  mascherata  fatta  in 
Lodi  il  carnevale  dell'  anno  cor- 
rente, 1680,  con  molti  rami  deli- 
neati e  intagliati  da  Filippo  Biffi , 
milanese. 


DIS 


m 


a  Di  costui  sono  per  avventura  anche  le  rime  in 
"questo  libro    stampate,  senza  data,  in-A°  u 
(Quadrio,  toni.  II,  part.  l,  pag.  352). 
Disegno     esattissimo    della     sontuosa 
poinposissiina    festa  da    ballo    rap- 
presentata   nel    R.    Ducale  Teatro 
di    Milano    la  sera  degli  XXV^lli  di 
maggio    MDCCXLVH,    per  ordine  di 
S.  E,  il  signor  conte    Luca  Palla- 
vicino, ec.  Milano  j  per  Marc' Anto- 
nio Re^  incisore^  in  fo^l.  figurato. 
La  gara  dei  Genj ,  componimento  drammatico 
che  vi  sta   unito,  è  fattura   del   dottor  Guido 
Riviera,  piacentino. 
Disgrazi  (1)  d'Bertuldin  dalla  Zena, 
miss  in  rima  da  Gioseft"  Mari  Buini , 
Accademie    dal  Tridell.  Bulogna.  - 
Con  le  osservazioni    e    spiegazioni 
dei   vocaboli,  o    termini    bolognesi 
del  Conservatore  della  Società  dei 
signori  Filopatri  di   Bologna.  Ji^i ^ 
per  Costantino  Pisani,  i  y'i6,  in-S.^gr. 
Quasi  tutti  gli  esemplari  non  hanno  che  le  sole 
iniziali  del   nome   e  cognome    dell'autore,  G. 
M.  R.,  ed    alcuni   pochi  lo   hanno  intero.  Da 
uno  di  questi  si  è  copiato   il  frontispizio  che 
si    nota.    L'  autore    si    nomina    per   ischerzo 
Academico   del    Tridell j    e  in  questo   modo 
nominavansi   pure   alcuni    altri    scrittori   che 
composero  in  dialetto  bolognese.  Tale  Acade- 
mia  è  ideale,  e  cos'i  detta  dal  Tridell  (nome 
che  i  bolognesi  danno  alla   semola,  0  crusca 
più  minuta   e   trita,   che  si  raccoglie  dai  bu- 
ratti, 0  frulloni)  onde  contrapporta  burlesca- 
mente alFAcademia  della  Crusca,  il  cui  uffizio 
è  quello  (come  essa    pretende)  di   mantenere 
in  iiore  la   lingua   toscana.    Il  suddetto   Burnì 
trasse  il   presente    libro  da  quello  del  Croce, 
stampato  nel  secolo   XVII,    in-tG.",  lasciando 
molte  parti  che  hanno  troppo  di  favoloso. 
Disgrazia    del   conte  Olivarez.    Fedi ^ 
Caduta  (La)  del  conte  Olivarez  ec. 
Disgrazie  di    donna  Urania;    ovvero, 
degli   studj    femminili,    Parnia^  nel 
regal  Palazzo ,  co'  tipi  Bodoniani j, 
1793,   m-8.° 
E  di  Carlo  Benveimto  Robbio,  conte  di  S.  Ra- 
FAELE,  autore  dell'opera  intitolata  Falsa  Fi- 
losofia. 

Disinganno  (il)  contrapposto  da  un 
religioso  dell'ordine  de' Predicatori 
(P.   Giuseppe  Maria  Tabaglio,   do- 


314 


DIS 


uienicano)  alla  Difesa  de  missionaìj 
Cinesi  della  Compagnia  di  Gesti, 
opera  d\in  religioso  teologo  della 
medesima  Compagnia,  e  ad  un  altro 
libricciuolo  intitolato:  Esame  del- 
l'autorità e  vera  intelligenza  delle 
testimonianze  ee.  Colonia,  Berges, 
1^01,  parti  2,   7/?-8.° 

Gli  fu  risposto   coir  opera   -  Inganno  nascosto 
nel  Disinganno  ec. 

Disinganno  (li)  de' Grandi  e  d'altre 
persone  qualificate  e  benestanti  in- 
torno ai  loro  doveri,  esposti  già  a 
sua  propria  istruzione  dal  Principe 
di  Conty,  cominentati  con  apposite 
riflessioni  critico-morali  dall'autore 
delle  lettere  critiche  morali  (av- 
vocato Giuseppe  Antonio  Costan- 
tini). V^enezia,  Zntta,  i^6o.  voi.  2, 
m-8.° 

Disinganno  (II)  dell'Apostolo  Augusti 
intorno  alla  sua  lettera  al  P.  Be- 
nedetto Maria  Brignole  contro  del- 
l'ab.^  Antonio  Carbonara.  Opera 
di  N.  N.  in  difesa  ed  in  nome  del 
suddetto  abate  Carbonara.  Milano, 
l'j^o,  in-S" 

Credesi  dello  stesso  CAivgo.NARA. 

Fedi,  AUGUSTI  (Apostolo).  Lettera. 

Disinganno  per  relazione  ad  un  foglio 
stampato  che  ba  per  titolo  -  Sen- 
timenti sopra  la  lettera  apologetica 
scritta  ad  un  amico  del  signor  D. 
Giacinto  /Anselmo  Castellani  ec.  (di 
Filippo  Odoardo  Chiesa,  da  Cento). 
Senz"  alcuna  nota  tipografica. 

V.  sopra   la   Risposta   fatta    dallo    stesso   Chiesa 
alla  detta  lettera.  m-4.° 
Fedi,  Risposta  ad  un   Signore  ec. 

Disinganno  (II),  risposta  (di  Tomaso 
Odefuco,  nob.'''  genovese)  a  D.  Diego 
de  Aedo  e  Tialiante  Toascio  Modero, 
genovese.  Si  manifesta  la  verità  dei 
complimenti  seguiti  tra  il  serenis- 
simo card.*^  Infante,  e  serenissimo 
Duce,  ed  eccellentissimi  Senatori  e 
Procuratori  della  seren.'"*  Republica 
di   Genova.   Tonno j    i6dy ,  iìl-/^." 


•DIS 

i 

Disordini  morali  e  politici  della  Corte 
di  Roma   (del  cittadino  Spanzotti). 
Torino,    anno   IX    republ.  (iHoi), 
voi.    2,   /«-S." 
Dispacfio  (II)  istorico,  curioso  ed  eru- 
dito, stampato  in  3Iondovì  l'anno 
i6c)5. 
Dicesi   nella  Vita  di    Enrico   Noris  (  Fife  degli 
arcadi,    tom.   I,  png.  204  e  200)  che  l'au- 
tore anonimo  fu  Domenico  Antonio  Gandolfi. 
e  che  la   fattavi   aggiunta  è  di  Bastiano  Gak- 
DOLFij   che  puLlicolla  Tanno  1696. 

Dispense  (Delle)  da  legge  universale 
di  Chiesa  ec.  Fedi,  Ricerche  eccle- 
siastiche a  occasione  della  lettera  ec. 

Disposizione  della  nobilissima  Con- 
gregazione eretta  li  io  aprile  del- 
l'anno i688  nel  magnifico  oratorio 
fabricato  in  Milano  presso  a' chie- 
rici regolari,  delti  volgarmente  Tea- 
tini, di  S.  Antonio,  in  onore  del- 
l'Immacolata Concezione  di  Maria. 
Data  in  luce,  per  uso  della  Con- 
gregazione da  una  persona  di  essa 
(che  fu  il  P.  D.  Girolamo  Meazza, 
chier.^  •eg-*^?  milanese).  Milano,  per 
Francesco    Figone,  in-i6.° 

Disposizioni  (Delle)  jìer  celebrare  de- 
gnamente la  santa  Messa  ed  acco- 
starsi con  frutto  alla  sacra  comu- 
nione, trattato  di  Giacomo  Giuseppe 
Duguet.  Traduzione  dal  francese. 
Feneziay  presso  SimoJie  Occhi y  179I5 
i«-8.° 

É  forse  volgarizzamento  del  canonico  Lodovico 
Ricci  (Gussago,  Notizie  istoriche  sulla  Fila 
del  medesimo ,  pag.  20  e  21). 

Dispregio  (Del)  del  mondo  e  della 
miseria  della  umana  condizione,  di 
Papa  Innocenzo  III,  tradotto  dal 
latino  in  volgare.  Fenezia,  ap- 
presso Hieronimo  Cavalcalupo,  1 563, 
/«-i6.° 

Potrebbe  essere  la  traduzione  di  Francesco  San- 
S0VI>0,  della  quale  il  medesimo  parla  nel  suo 
Sccì'etario  a  pag.  220. 

Disputatio  astronomica  de  tribus  co- 
metis  anni  )6i8,  proposita  in  Coli. 
Romano.    1619,  in-/\.^ 


5<5 


DIS 

L'autoit  è  il  P.Orazio  Grassi,  gesuita  ,  savonese. 

Dispulatio    juiidica  de    lege   fundala 

adversus  probabilismum,  Siiic  loco 

et  typ.,    1681. 

LWrgelati  [Scritt.  Miìan..  tom.  Il,  col.  13S9) 

ne  riconosce  per  autore  Celestino  Sfondu  ATI, 

milanese,   monaco    benedellino,   poscia   abate 

di  S.  Gallo,  ed  in  appresso  cardinale. 

Di.spulatio  notai'Liin  XL  quas  scriptor 
anonymus  Eminentissiiui  Cardiiialis 
Ca;lestini  Sfoudrati  libro,  cui  li- 
tui us  -  Nodus  prcedestinatìonis  quan- 
tum hoinini  licci  dissolutus,  inussit. - 
Colo/lice  AgrippiiicBj  apud  Fltuni- 
nium  Jepcopincelli,  1698,  in-^."  ;  et 
Ibidem,  apud  Seivatiuni  Nocchen ^ 
1699,   iii-^.^ 

Il  Nodus  prcedestinatìonis,  che  fu  impresso  in 
r^enczia  nel  1697.  venne  impugnalo  dalla 
Sorbona,  ma  difeso  col  presente  libro  da  un 
autore  anonimo,  che  fu  il  P.  Giovanni  3Iaria 
Gabrielli,  della  Congr.®  riformata  di  S.  Ber- 
nardo, poscia  cardinale.  11  P.  abate  Bacghim, 
sotto  il  nome  di  BaracJiia  Scutense .  lasciò 
una  dissertazione  niss.  intorno  a  questo  libro 
del  card.''  Sfondrati,  in  cui  dimostrò  che  quanto 
si  osserva  stampato  in  quest'opera  è  una  rac- 
colta di  cose  imperfette  fatta  dal  mentovato 
cardinale,  e  che  altri  poi  vi  pose  la  mano, 
togliendone  ed  aggiungendone  molte  a  suo 
capriccio,  e  diedela  alle  stampe. 

Dispulatio  optica  de  Iride,  proposita 
in  Collegio  Romano  a  Galealio  Ma- 
riscollo.    161 8.   //z-4." 

Fu  stesa  dal  P.  Orazio  Grassi,  gesuita,  savo- 
nese, professore  assistente. 

Disquisitio  in  universam  Aslrono- 
miaiu.  f^ide  ,   Nova  melhudus  ,  etc. 

Disquisiliones  biblicse  R.  P.  J.  CI. 
Frassen  ,  ordinis  minorum  ,  etc.  E- 
ditio  altera  plurimis  notis  et  addi- 
tionibus  historicis.  critici.s,  etcliro- 
nologicis  illustrata  (cura  et  studio 
Nicolai  ViviANi,  franciscani  ).  Lucce, 
1764,  in  fol. 

Il  medesimo  Viviam  è  autore  delle  note,  con- 
trassegnate W,  che  trovansi  wcW Enciclopedia 
impressa  in  Lucca. 

Disserta tio  apologetica  de  quibusdam 
Alexandri  Severi  nuniismatibus  ad 
viros  doctos  etc.  (auclore  Fi-anciscc> 


DIS 


ViCTORio).  HonuT,  Zempclj  ly/f*)? 
in -4." 

Dissertatio  apologetica  qua  S.  Ber- 
tliarii  Casinaruni  Abbalis  sanctitas 
ejusque  marlyiii  ac  dici  festi  tuni 
in  catlicdrali  Basilica.  Casincnsi,  tum 
in  collegiata  Ecclesia  S.  Germani 
ab  immemorabili  celebrari  soliti 
monumenta  ab  oblrcctalorum  con- 
viciis  vindicanlnr  (auclore  P.  D. 
Aloysio  Bovio,  ab.  casinensi).  JVea- 
poli j    i8o5,   m-8." 

Dissertatio  de  Duca  In  Castri  et  Ron- 
cilionis,  ejusque  justa  ac  legitima 
possessione  penes  Rev.  Cam.  Apo- 
slolicam  (auclore  Justo  Fonxani.ni). 

Dissertatio  de  Eugubina  calbedra  me- 
tropolilanrc  stidis  Uibinalis  sufTra- 
ganea  (auclore  Nicolao  Antojnelli  , 
poslea  cardinali).  Urhini _,  apud An- 
toniuin  Fantuzzij    ^'j'^'Jì  //z-12." 

Dissertatio  de  gratia  se  ipsa  efficaci, 
et  de  praDdestinatione  (  auctore  D. 
Celso  MiGLiAVAccA,  cau.  reg. ).  Co- 
lonice  (  V^enetiis  ,    1 7  i  7  ) ,  ?/?. - 8 . ^ 

Alla  pagina  in  se^aono  -  Obsen'ationcs  in  con- 
troversiam,  etc.  (Eodem  auctore). 

Dissertatio  de  religione  et  juramento 

Hebrffiorum.  Senz' alcuna  indicazione 

di  .'itam.pa.  ?/?-8.'"' 

Se  ne  dice  autore  l'avvocalo  Gio.  Battista  Be.ne- 
DETTi,  ferrarese. 

Fedi,  Lettei'a  apologetica  a  S.  E. 

il   signor  marcbese  N.  N. 
Dissertatio     de    servitutibns     realibu.s 

(auctore    Carolo    x'\n  Ionio    Pila  ti). 

f^eneliis,  apud  Antoiìiuni  Gratiosuni 

(falsa  data),    1767,  m-8." 

Scrive  il  Vermiglioli  {Sibl.  Pcrug.,  tom.  \\  ,pag. 
80  )  che  r  epistola  impressa  a  nome  dello 
stampatore  Graziosi,  che  leggcsi  avanti  al- 
l'opera -  Dissertationes  de  servitutibus  reali- 
bus,  Fenetiis ,  1767,  -  è  di  Annibale  Mariotti, 
perugino.  Avvi  forse  errore  d'anno  nel  ripor- 
tare questa  edizione?  Contiene  essa  una  0  più 
dissertazioni  su  lo  stesso  argomento? 

Dissertatio  de  titulis  quos  S.  Evari- 
stus  Romanis  piesbyleris  distribuii 


346 


DIS 


{auctore  Nicolao  Antonelli  ).  Romce_, 
tjpis  Mainardi ,    i  7  2  5 ,   m -  8 ." 
Dissertatio  de  usu  Chinachinae. 

Quest'operetta,  stampata  nel  toni.  IV  della  Gal- 
leria di  Minerva,  viene  attribuita  a  Giam- 
battista Davim,  medico  da  Camporgiano  nella 
Garfagnana. 

Dissertatio  et  animadversiones  ad  nu- 
per  inventum  Severse  Martyris  epi- 
taphium  (auctore  Antonio  Maria 
hvvi).  Panar  mi,  1734,  in  Jol.  fig. 

Dissertatio  glyptographica,  si  ve  gem- 
mae  duae  vetustissimse  cmblematibus 
et  grseco  artificis  nomine  insignitse, 
quae  extant  Rotnae  in  museo  Viato- 
rio, explica tsB  et  illiistratae:  accedunt 
nonnulla  veteris  elegantiae  et  eru- 
ditionis  inedita  monumenta  (au- 
ctore Francisco  Victorio  ).  RomcBy 
tjp.  Zempel,  1739,  in-^.'^  cum  Jlg. 

Dissertatio  historica  de  summo  Apo- 
stolicae  Sedis  imperio  in  urbem,  co- 
mitatumque  Comachii  (auctore  Lau- 
rentio  Zaccagni).  Sine  loco  {RomcB), 
1709,  m-4.*' ;  Itidem,  Francqfarti, 
17 13.  T^edi,  Raccolta  di  tutto  ciò  ec. 

Dissertatio  historico-apologetico-criti- 
ca  de  aureo  libi'O  cum  titulo  -  Com- 
battimento Spirituale;.  VeroncBj  Val- 


la 


rsi ,    1 747?  '"- 1 2. 


Trovasi  unito  a  questa  dissertazione  il  Catalogo 
cronologico  delle  edizioni  del  Combattimento 
Spirituale ,  e  delle  altre  opere  del  vener'^.  P. 
Lorenzo  Scupoli ,  scritto  dal  P.  Innocenzo  Ra- 
faello  Savoarola,  juniore.  Gaetano  Volpi  nella 
ristampa  che  fece  nel  1730  di  detto  catalogo^ 
ritoccato  ed  accresciuto,  alla  testa  delfedizione 
Cominiana  del  Combattimeìito  Spirituale  so- 
pra riferito,  attribuisce  T accennata  disserta- 
zione latina  al  Savonarola;  ma  il  P.  Vez- 
zosi {Scritt.  Teatini,  toni.  II,  pag.  279)  ci 
assicura  essere  stata  in  vece  distesa  dal  gio- 
vane teatino  P.  Tommaso  Comim,  poscia  pro- 
fessore nell'Università  di  Padova,  ad  insinua- 
zione però  del  suddetto  P.  Savonarola,  coi 
materiali  e  colle  notizie  da  lui  date.  Il  Con- 
tini, per  modestia,  e  per  non  arrogarsi  quello 
che  non  era  interamente  suo,  ricusò  di  porvi 
il  proprio  nome. 

Dissertatio  historico-critica  de  episto- 


DIS 

lis  quo3  Abgari  ad  Jesum,  et  Jesu 
ad  Abgarum  inscribuntur ,  verae  ne 
illac  sint,  an  apocryphce,  et  quorum, 
sensu,  cura  et  industria  Genialis 
Posterari  in  lucem  edita  (auctore 
lordano  Pulisicchio,  lachense  ,  ord. 
prcedic).  Neapoli ,    1739,  m-8.° 

In  un  avviso  al  lettore  il  Posterari  chiama  Y  au- 
tore auunculus  meus. 

Dissertatio  historico-juridica,  cujus  li- 
tulus  -  Nulliim  Jus  Ponti ficis  Ma- 
ximi  in  regno  Neapolitano  -  (auctore 
Nicolao  Cah avita).  Alethopoli,  in-S° 

Dissertatio  philologica,  qua  nonnulla 
numismata  sacrse  vetustatis  ex  mu- 
seo Victorio  deprompta  aere  incisa 
tabula  vulgantur,  appendiintur,  ex- 
plicantur  (auctore  Francisco  Victo- 
rio). RomcB ,  ex  typographeo  Pal- 
ladi Sj    1751,  m-4.^' 

Dissertatio  polemica  adversus  Riche- 
ristas  de  ecclesiastica  ac  politica  po- 
testate,  etc.  (P.Joan.  Baptistte  Faure, 
soc.   Jesu).    RomfBj    1762,  m-4-" 

Dissertatio  polemica  de  Jure  rcgalise 
(auctore  eodem  Joan.  Bapt.  Faure, 
soc.   Jesu).  Romce,    1753,    //z-4.° 

Dissertatio  politico-liistorico-juridica 
de  justitia  proscindendi  alienatio- 
nem  Marchionatus  Finarii  factam 
in  Serenissimam  Rempublicam  Ge- 
nuae,  etc.  (auctore  Martino  Colla). 
Mediolani,  .une  typ.  noni.,  1 729,  ìnjl 

Fu  ristampala  pure  colla  data  Hanovice,  I7S1, 
in-i.",  insieme  con  due  altri  trattati  di  simile 
argomento. 

Dissertatio  prima  de  quarta  Canonica 
Episcopali  ex  piis  relictis  detrahen- 
da.  Lucce,  ex  typ.  Benedinij  1747- 

—  secunda  anonymi, super  quarta  Ca- 
nonica Episcopali  ab  oppositionibus 
eie.  V  indicata.  Lucce,  tjp.  Caparri j 

.    '748. 

E  autore   d'ambedue  le  dissertazioni  il   P.  Gio 

Antonio  Bianchi,  minore  osserv.*,  lucchese. 
Dissertatio  prò  Francisco  Suario  Soc. 

Jesu  (Theophili  Raynaudi,  ejusdem 

soc.  Jesu). 
Sta  dopo  il  trattato  dello  stesso  P.  Suarcz  -  De 


317 


DIS 

divina  graf/Vj  -  stampato  Lugcluni,  leao,  t'o/. 
9,  infoi. 

Dissertationes  (In)  Italia;  medii  a^vi 
censurse  III,  Viterbiensis,  Veneta  et 
Brixiana,  cum  responsisIII  prò  ano- 
nymo  mediolanensi  (auctore  Joan. 
Gaspare  Beketta,  nion.  ben.  Congr. 
casin.).  Mediolani 3  ex  cBdìbus  Pa- 
latìnisj   1729,  m-4 .  ° 

Il  Barbier  ne  fa  autore  con  manifesto  errore  Fi- 
lippo Argelali. 

F^idej  Italia  (De)  medii  sevi  dis- 
sertatio ,  etc. 
Dissertationes  IV  de  rebus  adrniran- 
dis  ,  quae  in  Italia  nuper  contigere  ; 
idest  :  de  somniis  ,  quse  a  viris 
spectat»  fidei  prodita  sunt,  inibi- 
que  de  laudibus  Juniani  Maji,  ma- 
ximi  somniorum  conjectoris;de  um- 
brarum  figuris  et  falsis  imaginibus, 
etc.  BomcB  j  sinc  anno  et  impress. 
nomine  [nella  prima  metà  del  sec. 
xri),  in-i."" 

Il  Nicoderai  qui  ha  osservato  un  errore  del  Toppi 
(in  cui  è  caduto  pure  il  Ciacconio),  il  quale 
{Bihl.  Napol. ,  pag.  7)  attribuisce  quest'opera 
ad  un  Alessandro  Napolitano,  dottor  di  legge, 
distinguendolo  da  Alessandro  d''ALESSA.>DRO, 
autore  dell'opera  Dies  Geniales  ,  che  e  una 
sola  persona.  Si  consulti,  d'Afflitto,  Scrittori 
Napoletani ,  toni.  I,  pag.  191. 

Dissertationes  tres  de  re  beneficiaria 
(auctore  Cajetano  Argento ).  Sine 
loco  [Neapoli) ,   1708,  in-^.^ 

L'autore,  dottissimo  calabrese,  giunse  all'apice 
della  magistratura,  cioè  fu  fatto  presidente  del 
Sacro  Consiglio,  carica,  in  quel  tempo,  di 
grande  importanza.  Ottenne  il  titolo  di  Duca. 
Lasciò  ima   sola  figlia  che  maritò  nobilmente. 

Dissertazione  academica  sulle  tradu- 
zioni del  Saltero  dell' avv.°  Saverio 
Mattel  e  di  inons.*^  Fra  Giuseppe 
Maria  Rugilo  (del  P.  Evasio  Leone, 
carmelitano).  Torino^  Briolo^  1788, 
m-8.° 

Dissertazione  apologetica  sul  martirio 
del  B.  Simone  da  Trento  nell'anno 
1475,  dagli  Ebrei  ucciso  (del  P.  Be- 
nedetto BoNELLi,  minore  riformato, 


DIS 


da  Cavallese).  Trento^  ParonCj  ij^j, 
m-4." 

E  indirizzata  a  Cari' Antonio  Ceschi,  cons.*  della 
Reggenza  d' Inspruck,  ed  autore  del  Manualis 
eh  ristiano-  Po  liticus . 

Dissertazione  contro  l'operetta  del  si- 
gnor Clemente  Baroni,  intitolata - 
ly Impotenza  del  Demonio  ec.,  -  detta 
dal  P.  L.  N.  N.  (P.  Lettore  Gae- 
tano LocATELLi,  domenicano). 

Sta  fra  le  Dissertazioni  recitate  in  casa  Maz- 
zuchelli,  tom.  I,  pag.  t7JS. 

Dissertazione  corografico-istorica  delle 
due  antiche  distrutte  città  Miseno 
e  Cuma  per  lo  rischiaramento  delle 
ragioni  del  regio  fisco  contra  l'u- 
niversità di  Pozzuolo  (scritta  da 
Marcello  Eusebio  Scotti,  unita- 
mente ad  Antonio  Maria  Scialoja). 
Napoli,  1775,  m-4.",  con  una  carta 
corografica. 

I  nomi  degli  autori  sono  accennati  in  fine  con 
le  loro  sigle. 

Dissertazione  critica  di  un  sacerdote 
padovano  (abate  Gaspare  Morazzi) 
sopra  un  paragrafo  della  storia  del 
cristianesimo.  {Sec.  XIX),  m-8.° 

Dissertazione  critica  istorica  teologica 
in  difesa  dell'angelico  S.  Tommaso 
d'Aquino  riguardo  a  ciò  che  Gian- 
nantonio  Summontc  e  D.  Scipione 
di  Cristoforo  gì' imputano  (del  P. 
abate  Troyli,  cistcrciense).  Senza 
dataj  in-S.^ 

Dissertazione  critico-cronologica  sopra 
l'ultimo  anno  del  secolo  XVIII,  di 
F.  T.  F.  R.  (Francesco  Torriceni 
e  Francesco  Bichini  ).  Brescia j  Pa- 
sini, senz'annOj   in-S.^ 

Dissertazione  del  dominio  antico  Pi- 
sano sulla  Corsica,  composta  da 
un  professore  Academico  Etrusco , 
estratta  dal  toni.  I  mss.  dell'  Aca- 
demia  Etrusca  di  Cortona,  e  si 
trova  riferita  nel  fom.  VII  de  Saggi 
della  detta  Academia,  Vanno  1760, 
m-4.° 


348 


DIS 


Sta  anche  nella  Storia  di  Corsica,  scritta  da 
Giovachino  Cambiaci.  Fu  detto  esserne  au- 
tore Flaminio  Del  BoRGO.  Viene  anche  attri- 
buita a  Bernardo  Tanucci,  poscia  insignito 
del  titolo  di  marchese  e  primo  ministro  del 
Re  di  Napoli. 

Dissertazione  del  P.  V.  C.  G.  (forse 
del  P.  Virgilio  Gavina,  gesuita)  in- 
torno al   Periodo  Giuliano. 

Sta  nel  tom.  \\,  part.  \\\,pag.  2S2  e  seg.,  del 
Saggio  critico  della  corrente  letteratura 
straniera,  che  publicava  il  P.  Zaccaria. 

Dissertazione  d'un  Religioso  soj^ra  il 
passaggio  dell'  Apennino  fatto  da 
Annibale,  ec.  Fedi,  ACADEMICO 
INNANIMATO   ec. 

Dissertazione  della  famiglia  Monforte 
de'  conti  di  Campobasso.  Napoli j 
1778,  in-S. 

L'autore  è  D.  Michele  Monforte,  di  quella  fa- 
miglia. 

Dissertazione  della  figura  gigantesca 
del  martire  S.  Cristoforo  (del  P. 
Daniele  Mazzacoara).  Venezia,  Fnl- 
vasense,    1763,  in-'Ò  ° 

Dissertazione  di  Stefano  Blondel  in- 
torno alle  macchie  e  difformità  nei 
feti,  ed  alle  voglie  e  fantasie  delle 
donne  gravide,  tradotta  in  italiano 
(dal  P.  D.  Giacomo  Venetici,  tea- 
tino). Ferrara,  Gardi,  1760,  in-^f^ 

Dissertazione  (del  conte  Gio.  Rob^^rto 
Pappafava)  diretta  a  S.  E.  il  signor 
conte  Federigo  Della  Torre,  in  ri- 
sposta ad  altra  dissertazione  del 
conte  Rodolfo  Coronini  iiidirizzata 
allo  stesso  gentiluomo  sulla  genea- 
logia di  alcune  famiglie  che  s'im- 
parentarono colla  casa  di  Carrara, 
Senza  data  (stampata  l'armo  1771), 
m-4.° 

Dissertazione  in  cui  si  diirsostra  per- 
chè la  natura  abbia  scelto  il  color 
verde,  piuttosto  che  qualunque  al- 
tro, per  cuoprii'e  la  superficie  della 
terra  (del  P.Jacopo  Belgrado  ,  ge- 
suita,  udinese). 

Nella  famiglia  delF  autore  esiste  un  esemplare  con 


DIS 

note  mss.  di  lui,  le  quali  sembrano  preparate 
per  una  nuova  edizione. 

Dissertazione  in  proposito  della  messa 
conventuale  nella  chiesa  cattedrale  , 
composta  da  due  ecclesiastici  (D. 
Carlo  DoNEDA  e  D.  Angelo  Facconi  ) 
e  sottoposta  al  giudizio  degli  ama- 
tori della  verità.  Brescia,  1764, 
in-i." 

Dissertazione  intorno  al  dolore  ne- 
cessario per  il  valore  e  per  il  frutto 
del  sacramento  della  penitenza  (del- 
l'ex-gcsuita  spaglinolo  Emmanuele 
Iturriaga).  assisi,    1780,  m-8." 

Ristampata  in    Genova    nel  1790,    nelle    opere 

deir  autore. 
Dissertazione     intorno    all'  eccellenza 
dell'etica  cristiana  e    alla    sua  ne- 
cessità,   si    per    la    privata,    come 
per  la  publica  felicità  contro  gl'in- 
creduli  de'  nostri   giorni  ,   tradotta 
dalla    latina    nella    lingua  volgare 
dal   canonico  L.  R.  (Lodovico  Ricci, 
clarense  )  Valsisio  ,    Acad."    Agiato. 
Brescia,  per  Pietro  Fescovi ,  1786, 
in-^P 
L'edizione  originale  latina  di  questa  dissertazione 
deirab.'^  Pietro  Tamburini  vide  la  luce  la  prima 
volta    in    Brescia,  pel  nizzardi,   nel  1771. 
Contro    la    medesima    si  publicarono   quattro 
lettere,  che  vengono  attribuite  all'uno  de' due 
gesuiti  Faure,  o  Zuccheri.  Si  sa  che  anche 
r abate  Gio.  Battista  Rodelia^  bresciano,  vol- 
garizzò   una    dissertazione   dello   stesso  Tam- 
burini di  consimile  argomento,  aggiungendovi 
alcune  sue  annotazioni,  ma  ci  è  ignoto  se  essa 
traduzione  sia  quella  che  comparve  in  Firenze 
nel  1776. 
Dissertazione    intorno     alla    santità  e   '( 
martirio   del   B.  Adalpreto,   vescovo 
di   Trento    (del    P.   Benedetto    Bo- 
NELLi,  minore  osservante  riformato). 
Trento,  stamp.  Monauniana,  1754, 
ìn-i^.'' 
Vi  è   inserita  e   confutata    una   lettera  di   Giro- 
lamo Tartarotti  sopra  il  medesimo  argomento. 
Questi  replicò  in   sua  difesa  con  un'altra  let- 
tera che  sta  nella    sua   Apologia   delle  Me- 
morie di  Roveredo. 
Vedi,  Notizie    istorico-critiche    in- 
torno  al   B.   Adalpreto  ec. 


I 


319 


DIS 

Dissertazione  istorica  e  polemica  so- 
pra le  sclUuila  settimane  di  Da- 
niello, del  P.  Tommaso  Bouges , 
agostiniano,  da  un  religioso  dello 
stess' ordine  nuovamente  dal  fran- 
cese tradotta.  Venezia,  jjer  Giuseppe 
Cowia,    1721,  m-8." 

Il  nome  dello   Scosso  Academico  Rinvigorito, 
che  si  legge  appiè  della  dedicatoria,  ci  mani- 
festa che  dohl)iamo  la   presente  traduzione  al 
P.  Angelo  Guglielmo  Artegiani,  romitano  di 
S.  Agostino. 
Dissertazione   istorico-politica  e  legale 
sopra    la    natura    e    cpialità    delle 
città  di  Piacenza  e  Parma  (dell'avv," 
Nicoli).  In  fogl. 
Dissertazione,  ove   si    sostiene  di   di- 
ritto divino  l'autorità  dei  Sovrani 
(di   Jacopo   Lamberti,   reggiano). 

t  inserita  nei  man.  XLI,  XLII,  a  f)ag.  161  e 
163,  toni.  XIII,  della  Continuazione  degli 
Annali  Ecclesiastici  di  Firenze,  stampati 
colla  data  di  Lugano  nell'  ottobre  1795. 

Dissertazione  preliminare  intorno  la 
dottrina  e  critica  di  Grozio,  tra- 
dotta dal  francese  da  un  canonico 
regolare  di  S.  Salvatore  (P.  abate 
Gio.  Grisostomo  Troatbelli).  f^c- 
neziuj  pei  Francesco  Pilterij,  1734, 
in-^:' 

Dissertazione  quinta  di  un  religioso 
della  comp.^  di  Gesù  (P.  Gaspare 
Luigi  Oderico,  genovese)  sopra  un 
Bidentale  nuovamente  scoperto. 

Sta  nel  toni.  V  de'  Saggi  di  dissertazioni  del- 
l'Academia  di  Cortona.  Roma,  Pagliarini. 
17S1,  in-i.'^ 

Dissertazione  razionale  di  penna  in- 
differente (cioè  di  Francesco  Be- 
NETTi)  che  aveva  per  oggetto  con- 
ciliare le  opinioni  circa  il  gravis- 
simo argomento  dell'Adige  e  dei 
suoi  diversivi,  f^enezia  j  Fenzo  , 
1764,  m-4.° 

Dissertazione  seconda  chiamata  nelle 
ricerche  suU'  Agostaro  di  Federico 
.  JL  J^edi,  Ricerche  antiche  ed  eco- 
nomiche   suU'Agostaro  ec. 

Dissertazione  seconda   (dell'abate  Do- 


DIS 


menico  Vallarsi,  di  Vallarsa,  nel 
Trentino)  sopra  la  esistenza  ed  i- 
dentità  de'  sacri  corpi  de'  Ss.  Fermo 
e  Rustico  contro  due  scritture  pu- 
blicate  dal  M.  R.  P.  D.  Gaetano 
Moroni.  Trento,  per  Simone  La- 
turner  e    Couip.j    iy5/^. 

Dissertazione  sopra  i  martiri  della 
chiesa  cattolica,  detta  dal  P.  D.  C. 
A.  dell'Oratorio  (P.  D.  Camillo  Al- 
Mici ,  bresciano).  //'  8  nia^frio   1762. 

Sta  nel  toni.  II  delle  Dissertazioni  recitate  da 
diversi  nell'  adunanza  letteraria  del  conte 
Gio.  Maria  Mazzucìielli  e  raccolte  da  Gio. 
Battista  Chiaramonti.  Brescia ,  Rizzardi, 
iiea,  iii-i." 

Dissertazione  sopra  il  costume  di  suo- 
nare le  cani  pane  in  occasione  di 
temporale  (di  Fia  Peregrino  Ricci, 
forlivese).  Faenza,  Geiiestri ,  1787, 
t"/z-4-" 

Dissertazione  sopra  il  grave  disordine 
ed  abuso  della  moderna  musica  vo- 
cale ed  istrumentale  che  si  è  in- 
trodotta e  si  usa  a'  nostri  di  nelle 
chiese  e  ne'  divini  uffizii  (del  sac.^ 
conte  Sebastiano  Maggi,  ex-filip- 
pino). Venezia  3  tip.  cV  Ahisopolij 
'1821,  m-8.° 

Dissertazione  sopra  l'autorità  della 
Santa  Sede  e  dei  decreti  die  le  si 
attribuiscono.  Pisloja,  per  Alto  Bra- 
cali,  1784.  -  Si  vendono  in  Siena 
dal  lihrajo  Alessandro  31uccij  -  voi. 
2,  in-\'ì..° 

Opera  originale  francese  dell'"  abate  Du  Hamel, 
che  al  dire  del  dotto  compilatore  del  Catalogo 
della  Borboniana  (mons.^  can."  Giovanni  Rossi) 
fu  tradotta  con  note  dall'abate  Pietro  Tambu- 
rini, ma  che  non  troviamo  però  rammentata 
neir  elenco  delle  opere  di  lui. 

Dissertazione  so|ira  la  Biblioteca  Mar- 
tinengo  (dell'abate  Baldassare  Zam- 
boni). Brescia,  pi  esso  P.  Vescovi, 
1778,  in-^f 

Dissertazione  sopra  la  natura  e  la  ca- 
gione della  rabbia  e  sopra  i  di  lei 
preservativi  e  rimedj^  del  signor 
Francesco  di  Saurages,  tradotta  dal- 


sao 


DIS 


l'idioma  francese  nell'italiano  dal 
signor  conte  G.  S.  (Gaspare  San- 
tacroce ,  ravignano).  Venezia,  Occhia 
1762^  m-i2.° 

Sta  nel  toni.  IX  della  Nuova  raccolta  d' Opu- 
scoli, continuata  dal  P.  abate  Mandelli.  È  da 
avvertire  per  altro  che  ivi  V  autore  francese  e 
indicato  col  nome  di  Saurages,  quando  è  in 
vece  Sam'ages,  la  cui  opera  qui  accennata  è 
descritta  tra  le  sue  nella  Biogr.  universelle. 

Dissertazione  storico-filosoflca  dell'ec- 
cellenza e  grandezza  della  nazione 
fiorentina,  del  P.  F.  M.  S.  (P.  Fran- 
cesco Maria  S ovd Km).  Firenze j  F^anni 
e  Tofani,   1780,  m-4-° 

Dissertazione  su  la  santificazione  delle 
feste  (del  P.Vincenzo  Nicola  Penzi, 
domenicano)  a  confutazione  di  al- 
tra con  quasi  simile  titolo  publi- 
cata  in  Modena  nel  lySo.  ì^edi  ^ 
Dissertazione  teologico-morale  in- 
torno alla  santificazione,  ec. 

Dissertazione  sull'onorario  delle  messe. 
Prato j   p^estrij    iyS5. 

Traduzione  dal  francese.  DelF  originale  è  autore 
il  P.  D.  Antonio  Guyard,  monaco  maurino. 

Dissertazione  sull'onore  e  sul!' infamia. 

Venne  attribuita  a  Gio.  Battista  Ardizzone  Ge- 
rardo conte  d'ARCO. 

Dissertazione  sulla  indissolubilità  del 
matrimonio  (del  P.  Domenico  Ma- 
ina Pellegrini,  domenicano),  f^e- 
nezia,  Zalta,   1792. 

Dissertazione  sulla  vera  libertà  della 
stampa  (del  suddetto  P.  Pellegrini). 
Ivi,    1798,   m-S." 

Dissertazione  sulle  feste,  in  cui  si  so- 
stiene che  nei  primi  secoli  non  vi 
era  l'obbligo  di  astenersi  nelle  fe- 
ste dalle  opere  servili. 

L'autore  è  il  P.  D.  Oronzio  StabilI;,  che  poi  la 
ristampò  col  suo  nome. 

Dissertazione  sulle  indulgenze  e  sul 
giubileo  (dell'abate  Andrea  Bian- 
chini, veneziano).  Venezia j  1776, 
m-8." 

Dissertazione  teologica  ,  esposta  in 
forma  di  lettera  da  un  curato  della 
diocesi  di   Como  (Giambattista  Ru- 


DIS 

scA,  parroco  d'Agogno  nel  Luga- 
nese),  nella  quale  si  dimostra  che 
nella  detta  diocesi  vi  è  l' obbligo 
di  solennizzare  la  festa  di  S.  Ab- 
bondio ec.  Lugano,  per  l'Agnelli^ 
1777.  _ 

Dissertazione  teologica  morale  sopra 
l'abuso  di  maledir  i  morti,  com- 
posta da  un  sacerdote  della  mis- 
sione sotto  il  titolo  di  S.  Vincenzo 
Ferreri  (del  P.  teologo  Gesualdo 
Dandolfo).  Napoli j  Gessari ,  1758, 
m-8." 

Dissertazione  teologica  sull'uso  delle  o- 
pinioni  in  materie  morali.  Einsidlen. 

Se  ne  crede  autore  il  P.  Gio.  Filippo  Bovio, 
gesuita. 

Dissertazione  teologico-morale  intor- 
no alla  santificazione  delle  feste 
(  dell'  ex-gesuita  Emmanuele  Ma- 
riano Iturriaga,  spagnuolo).  Mo- 
dena,   1780,   z/z-8." 

Sta  anche  nel  secondo  volume  delle  opere  dei- 
Fautore,  impresse  in  Genova  nel  1790. 

Dissertazioni  cinque  intorno  a  varj 
punti  filosofico-morali  di  N.  N.  M. 
C.  Senza  nota  di   stampa   [circa  il 

1778),  /«-4.« 

Constano  di  pagine  quarantaquattro,  numerate  alla 
romana,  oltre  altre  quattro,  pure  numerate  alla 
romana,  contenenti  un'' appendice.  N'è  autore 
D.  Ottavio  Maria  Ruggì,  monaco  casinese. 

Dissertazioni  conti'o  la  regola  del  pos- 
sesso di  Gio.  Vincenzo  Bolgeni.  Na- 
poli, stamp.  Flautino,  1798,   in-8.^ 

L'autore  è  D.  Gaetano  Maria  De  Fllgore,  ca- 
nonico della  cattedrale  di  Aversa. 

Dissertazioni  due  de'  privilegi  ed  e- 
senzioni  del  Capitolo  di  Verona 
(di  mons.^  Francesco  Florio,  udi- 
nese). Jìonia,  Salonioni,  1754,  /«-S.*^ 
Vedi,  Nuova  difesa  ,  ec. 

Dissertazioni  due:  l'una  sopra  il  rito 
di  pregare  per  l' imperatore  usato 
nella  chiesa  ambrosiana;  l'altra  so- 
pra il  jus  metropolitico  della  me- 
desima chiesa  (del  can.*^  D.  Giam- 
battista Castiglioni).  Milano,  Ga- 
leazzi,    1771,  m-4." 


DIS 

Dissertazioni    due    sopra   Tito     Livio 
di   un  Academico  della  società  Co- 
lombaria (mons.*^  Giovanni  BoTTARl). 
Leggonsi  anonime  nelle  Memorie  di  quella  so- 
cietà, pag.  97  e  seg. 
Dissertazioni    e    lettere    scritte    sopra 
varie  mateiMC  da  diversi  illustri  au- 
tori  viventi.  Firenze,  pel  Bondiicci , 
1749,    tom.   2,  m-8." 
Lo  stesso  stampatore  Andrea  Boxnucci   ne  fu 
il  collettore.  La  dissertazione  che  sta  nel  voi. 
I  {pag.  109)  -  Sopra  la  misura  ed  il  calcolo 
dei  dolori  e  dei  piaceri  -  è  delTabate  BuON- 
DELMONTI.  La  descrizione  de!  corpo  umano  con 
cui    comincia    il    tomo    secondo,  è  del  dottor 
SoRiA ,    celatosi    sotto    il    nome    arcadico    di 
Pontonooj  suo  è  pure  il  Ragionamento  Aca- 
demico {pag.  I05V    Fattura    del    dottore  PA- 
SQUALI   è   la    dissertazione  a  carte  131  ;  e  del 
mentovalo  abate  Buondelmo.\ti  la  lettera  sotto 
il  nome  di  Filalete,  che  Untesi  tradotta  dal- 
l'inglese {pag.   loS),  e  che  lu  riprodotta  nel 
tom.  II,  pag.  itì9,  della  Storia  Ictt.  d  Itidin 
del  P.  Zaccaria. 
Disserti.zioni  fìlosolicu-p'jliticlic  di  N, 
N.   (P.   M.'^  Angelo   BiGONi,   miuore 
conventuale)  sopra  alcune  massime 
domiiianti.  Zara,    '^-^yj   in-^.'^ 
Dissertazioni   fisiche   e  morali,  scritte 
da  un    filosofo  solitario    (P.   abaio 
D.  Prospero  Campala,   cisteiriensc, 
di   patria  ferrarese)  col  fine  di  non 
dilettare  né  d'istruire  chi  lei;;^c.  Fi- 
renze j,  appresso   Andrea  Boudiicci , 
1761. 
Che  volendo  celiare,  l'autore  con  tale  titolo  del 
libro  abbia  colto  nel  vero   dandolo   alla  luce? 
Dissertazioni    istoriche   in  difesa  della 
forte  apologia   sci-itta  dall' .-ruditis- 
simo    D.    Antonino    Mungitore,   iu 
favore  della  fondazione   Apostolica 
della  chiesa  palermitana,  pi  ima  sede 
e  capo  del  regno  <li  Sicilia,  composte 
dal  S.   D.  D.  F.  S.  E  M.    (signor 
dott.*^   D.   Francesco    Senio   e    i\Io.\- 
GiTOHE,   palermitano).   Palermo,  A- 
wato,    ly'^'i,  in-^-*^ 
Furono  seguite  da   altre   dissertazioni,  impresse 
HI  séguito   Tanno  1759   col   nome  deirauion- 
suddetto  Francescu  Serio. 
Dissertazioni   scelte  del  P.  Onorato  di 
TOM.   I. 


DIS 


321 


S.  Maria,  carmelitano,  in  continua- 
zione delle  sue    Osservazioni  stam- 
pate   in    f-^icenza    nell'anno    1786. 
Prima  traduzione  dal   francese.  Fu- 
lignOj  stamp.    Fescovile^   '793,  voi 
2,   /«-8.° 
Il  traduttore   anonimo  di  quest'opera   è  il  dott.* 
Andrea  Mari.m,  succeduto  nel  tradurre  le  opere 
del  francese  carmelitano  al  P.  Carlo  di  S.  Fran- 
cesco ,  dello  stesso  ordine. 
Fedi,  Osservazioni  dogmatiche  ec. 
Dissertazioni    sopra    le    antichità  ita- 
liane, già  composte  e  publicate  in 
latino  dal    proposto   Lodovico  An- 
tonio   Muratori,  e  da    esso   poscia 
compendiate  e  trasportate  nell'ita- 
liana favella:  opera  postuma  data 
in  luce  dal   proposto  Gianfrancesco 
Soli  Muratori,    suo    nipote.   Terza 
edizione  accresciuta   di   note,  oltre 
le   prefazioni  e  note  opportLine  del- 
l'abate Gaetano  Cenni,  con   indice 
|>iù    copioso.    Roma  j    '790-91-92, 
toni.   3,  divisi  in  sei  parti,  in-S.'^ 
Tre   diverbi    letterali  contrassegnali  C.  M.  S. ,  e 
di.ìtinti  colla  sola  iniziale  dei  cognome  hanno 
corredata  di  note  questa   edizione.  Appare  da 
lettera  scritta  dall'abate  MorcEi,.,;  che  c^Ii  fu 
uno   de'  tre   annotatori.  C.    vuol    dire    T  abate 
Ce.nm,  rammentato   nel   frontispizio.  S.,  il  P. 

SOLDAM. 

Dissertazioni  sopra   le  apparizioni  dei 
spiriti   e  sopra   i  vampiri   o   i   redi- 
\ivi    d'Ungheria   e   di   Moravia   ec, 
del   R.  P.  D.  Agostino  Caimet,   tra- 
dotta  del    francese    su    la    seconda 
edizione  riveduta   e  corretta.  Fene- 
zia,  presso  Simone  Occhi,  1 756,  in'/^° 
Ne  fu  volgarizzatore  il  P.   Paolo  Antonio  Ber- 
nardi, della  Congregazione  Somasca. 
Dissei-tazioni   (Due)  sul    Rubi(0i?e. 
Le  troviamo  raiumenlale  dal  P.  Paciauui,  il  quale 
in  una  lettera  del  li  agosto  1749  al  P.  abate 
Costadoni   ne  fa  aulore  il  P.  ab.'"  Giovanardi, 
benedettino,  senza  dirci  dove  sieno  stampate, 
e  se  separalamente  0   no.  Saranno  forse  state 
scritte  dal  Giovanardi  in  favore  de'  suoi  paesani 
di  Sant'Angelo,  a  sostegno  della  loro  opinione 
che  ivi  fosse  vicino  i!  Rubicone  degli  antichi 
DISTILLATO,  Acad."  Crescente.  Fedi, 
ACADEMICO  CRESCENTE. 


322 


DIS 


Distinta  relazione  della  solenne  fun- 
zione seguita  in  Firenze  il  di  20 
aprile  1627,  in  occasione  di  essere 
stata  presentata  la  rosa  d'oro  man- 
data da  Sua  Santitcà  all'Altezza 
Reale  della  seren/'' Violante  Beatrice 
di  Baviera,  gran  principessa  vedova 
di  Toscana  e  governa trice  della  città 
e  stato  di  Siena.  Firenze^  per  Ber- 
nardo Papei-ìni ,    '727,  in-H.° 

«Il  Ceracchini  nei  Fasti  teolog.,  pag.  697.  ac- 
jjcenna  esserne  autore  il  cav.*  Marc' Antonio 
»> Mozzi  '»  (Moreni,  toni.  II,  pag.  los). 

DISTRATTO  ,  Acad."  Insensato  (Gia- 
como Tommaso  Giglioli). 
I."  L'Apparato  funebre  fatto  in 
Perugia  nell'esequie  di  Adriano  Ba- 
glioni,  disteso  in  narrazione  dal 
ec.  Roma  ,  per  Cesare  Scacioppa  , 
stampatore  insensato  j  1624,  /"-4." 
2."  Discorso  academico  in  forma 
di  panegirico,  i-ecitato  nell'Acade- 
mia  degli  Insensati  dal  ec. ,  nella 
morte  di  Ascanio  Della  Corna,  niai'- 
chese  di  Casiì^Vione.  Perugiaj,  presso 
gli  .Academici  augusti j  i6o5,  in-^.'* 

Il  Giglioli  era  anche  Academico  della  Crusca. 

Distrazioni  (Le),  alnicinaeco  per  l'anno 

18  IO.  Parma j  Carmignani ^  ùi-^^.^ 

Fu  da  molti  attribuito  al  C.  Cerati,  ma  non  vi 
ha  di  suo  che  il  pensiero;  i  brevi  racconti  che 
vi  si  leggono,  sono  del  dolt.^  Tommaso  Brum. 

Distribuzione  dei   preniii   agli   Alunni 
dell'imperiale  regio    Liceo    di   Pa- 
dova, seguita   il  dì  24  luglio  18  i5. 
Ivi,    18 15,  m-8.° 
Alla  pag.  11  si  legge  -  Discorso  del  Reggente 
del  Liceo  (ab*  Felice  DiA?<i>')  sopra  le  pu- 
niche ricompense. 

DISUNITO  ,  Acad."  detto  l' INCAPACE 
(Florindo  De   Silvestris), 
i.°  I  due  fratelli  discordi,  comedia 
del  ec.   Bracciano  ,  pel  Fei ,    1689, 

JW-12." 

2."  Il  Capitano  di  questo   mondo, 
comedia.   Macerata^    1647- 
3.°  La    comballula   \c(lova,  come- 
dia.  Fiterboj  pel  Diotalle\i,  iG53. 


DIT 

4.^*    l-a    Signorina    Zingarctta,   co- 
media,   lui  j    1646. 
5.°  La   fuga    d'Erminia,    comedia. 
li'i j  per  il  Fei. 

6."  La  Vignarola,  discorso  per  in- 
termedio. Jvij  pel  Diotalleuij  i653, 
Sem  {ire   m-i2.° 

DISUNITO,  Acad."  di  Pisa.  Lo  schiavo 
sotto  la  sferza:  trattenimenti  cin- 
que, dove  sono  esaminati  e  difesi 
due  sonetti  dell'abate  Quirini,  por- 
tali dal  P.  Ceva  nella  sua  scelta, 
e  criticati  dallo  ^cIììhvo. Milano j per 
Giuseppe  Bichini  Malatesta ,  stam- 
patore regio  cameralcj  l'j^i,  m-8.° 

Fu  creduta  opera  dello  stesso  abate  Giuseppe 
Maria  Quiriai,  ma  viene  meglio  attribuita  al 
suddetto  I*.  Teobaldo  Ceva,  carmelitano. 

DITAURO  EURIPEO  P.  A.  (P.  Gaetano 
Del    P»icco,    scolopio).   Canzoue  di 
ec.  alle    Altezze   Reali  del   sereniss.° 
Pietro    Leopoldo   ec,   granduca    di 
T(jscana,   e   la   seren.'^  Maria   Luisa 
Infante    di    Spagna,    granduchessa 
di   Toscana.   Senz^annOj  in-^P 
Ditte  Candiano  della  guerra  Trojana. 
Darete  Frigio  della  rovina  Trojana. 
Declamazione    di    Libanio    Sofista. 
Mirsiiio     Lesbio     dell'  origine    d'I- 
talia  e    de'  Tirreni    Archiloco    dei 
tenq)i,   Beroso   Babilonio   dell'anti- 
chità.  Manetone  de  i   re  d'  Egitto. 
Metasthene    Persiano    del    giudicio 
de  tempi  et  annuali  historie  de'Per- 
siani.  Quinto  Fabio  Pittore  dell'au- 
rea età  e  dell'origine  di  Roma.  Cajo 
Sempronio   della    divisione  d'Italia 
et   origine   di    Pioma.    J^inegia ,   ap- 
presa   Fincenzo    FaugriSj  al  segno 
d'ErasmO:  M.  D.  XLIIJ.\  \  543),  m-8.° 
Tanto  il  testo  origiaale  di  Ditte  Cretense,  quanto 
quello  di  Darete  Frigio,  se  pure  hanno  esistito, 
sono    periti.   A   Quinto    Settimo ,    o    Settimio 
viene  attribuita  la  traduzione  latina  del  primo. 
A  chi  appartenga  la  seconda  (scritta  in  latino 
assai  pili  barbaro)   è   ignoto,   come    è   egual- 
mente ignoto  il  nome  deir autore  che  tradusse 
ambedue   in  volgare.  Se   si   eccettuano  le  de- 
clamazioni di  Libanio  (che  sono  tre),  le  ali 


333 


DIV 

opere    de"'  menzionali    autori    sono    supposte 
(Paitoni,  tom.  I.  pag.  514). 

DITTICO  TROCHISMO.  Fedi,  (ioverno 
di   Brescia  antico  e   moderno  ec. 

Divi  Aureli!  Augustini  Episcopi  Hip- 
ponensis  Speculum.  Ut  in  co  quani 
obedieiis  Deo ,  iiiobedicnsqnc  sii, 
faciltus  qiiisqiic  cogiioscal,  liac  mi- 
nori forma  primo  cdilnm.  Accessit 
ejusdem  sancii  docloris  jisalterium 
quod  mairi  suse  composuit.  Ronice, 
ex  typo^r.  Josephi  Fannnccii,  i6yc), 

A  questa  ristampa    fatta  dal  vener.''  rard."  Giu- 
seppe Maria   Tonasi  .   chicr."  regol.",  essendo 
ancora  semplice   religioso   claustrale,   precede 
una  prefazione  anonima  del  medesimo. 
Divi   Ccecilii  Cypriani  viri  sanctissimi 
et  eloquentissimi  epistolas  exactis- 
sime   recognitas  Lticas  Fenetus  Do- 
minici filius,  solita  diligentia,    im- 
pressit.  Fenetìis,  anno  saìutis   i483, 
in  fol. 
L'editore  in  fine  della  dedicatoria  a  Jacopo  Gra- 
solari,   veneto,   si    sottoscrive   C.  de  P.,  ed  è 
Cristoforo  de  Priuli,  a  cui  il  Grasolari  aveva 
dedicato  l'anno  avanti  le  Declamationes  Qiiiii' 
tiliani. 
Divina   (La)   comcdia    di    Dante   Ali- 
ghieri,  nuovamente  coiTetla,    spie- 
gata   e   difesa    da    F.  B.  L.   M.   C. 
(Fra  Baldassarre  LoMBARni,   minore 
conventuale).  Roma,  presso  Antonio 
Fulgoni ,    1791,  ^'ol.   3,    in-^.^ 
Ristampata  di  poi  in  Roma,  in  Padova,  ed  al- 
trove,  con   aggiunte.  Nel    voi.  IV,  pag.  124, 
della  Divina  Comedia,  illustrata   da  Lgo   Fo- 
scolo, si  tenia  di  dare  la  spiegazione  dell'epi- 
grafe alquanto  enigmatica,  scritta  (ivi  si  dice) 
quasi  per  rovescio  d'una  medaglia  di  Dante 
impressa  nel  frontispizio  della  suriferita  edi- 
zione del  1791.  Il  P.  Lombardi    fu  battezzalo 
in  Vimercate,  borgo  della  provincia  di  Milano, 
col  nome  di  Antonio  Maria  il  giorno  25  luglio 
1718,  ed  è  paesano  del   compilatore  del  prc- 
iente  Dizionario,  essendo  auciregli  nato  in  quei 
comune.  Il  Lombardi   morì   in  Roma  d'anni 
84,  cioè  Tanno  I802. 
Divina    (La)    comedia    di    Dante   Ali- 
ghieri. Fedi,  Dante  Aldigeri,  etc. 
Divina   (Della)    communione    eucari- 
stica   delle  sacre   vergini    e   recluse 


DIV 


(del  P.  ab.^  D.  Venccslao  Maria 
JNasixi,  ex-presid.^  generale  dell'or- 
dine  cistcrciense).  Roma  j  presso 
Pietro  Aiirelj ,  i83i,  ?/i-i2." 
DIVINI  (Eustachio  de,  et  Eustachius 
de  DIVINIS  )  (Onoralo  Fabre  ,  ge- 
suita ), 

I.*'  Eustachii  de  Divinis,  Adnotatio 
in  systema  salurnium  Christiani 
Eugenii  (Hugenii).  Ronice.  tjpis  Ja- 
cohi  Dragondelli ,    1660. 

V'aggiunse  in  séguito  l'autore  sotto  il  medesimo 
fìnto  nome  -  .apologia  suce  annotationis.  I- 
bidem ,  1663. 

2."  Lettera   di  Enst;'.chio   de   Divini 
al  conte  Carlo  Masini  sopra  il  nuovo 
lavoi'o  delle  lenti.    Roma,  appresso 
Giacomo  Dragondelli ,   i663,   /n-8.° 
3.°  Lettere  di  ec.  intorno  alle  mac- 
chie nuovamente  scoperte  nel  mese 
di  luglio  i665  nel  pianeta  di  Giove. 
Roma,    appresso    lu    stesso    stamp. , 
1666,  m-8.°  pie. 
Onorato  Fabre,  dolio  nella  filosofia  e  nelle  ma- 
lemaliclie,  benché  francese   di  nascita,   pure 
per  aver  esso  dimoralo  molli  anni  in  Roma  col- 
l'implego  di  penitenziere  apostolico,  a  norma 
del  sistema  prefissoci ,  non  lo  escludiamo  dal 
presente  Dizionario. 
Divino  (Del)Cecilio  Cipriano,  vescovo 
di  Cartagine,  sermone  dell'Orazione 
del   Signore.   Modena,  per  Antonio 
Gadaìdino,    i549,   '"*^*' 
Dubita  il  Tiraboschi   che   sia  questa   traduzione 

di  Lodovico  Castelvetro. 
Divo  {Al)  ci)iq accento  cincpie  e  diece 
Tre  cinque  a  do  niil  nulla  tre  e  do 

un   cento 
Nulla  quest'opra  dar  più  dia  altri  lice. 
Fedi,  BARTOLOMIO  DA  LI  SONETTI. 
Divorzio   (II)   celeste,   cagionalo  dalle 
dissolutezze  della  Sposa  Romana,  e 
consacrato  alla   semplicità  de'  scru- 
polosi  Cristiani,   di    Ferrante   Pal- 
lavicino. 
Venne  la  prima  volta  alla  luce    in   un   sol    libro 
nell'anno  164S,  o  negh  ultimi  mesi  dell'anno 
antecedente,  siccome  afferma  il  Poggiali  {Me- 
morie per  la  Storia  lett.  di  Piacenza  ).  Due 
edizioni  dell'anno  1045  rammentano  i  biblio 


324 


DIV 


grafi,   cioè   Tuna    di  Viìlafranca .  di   pagine 
196,  r  altra  colla  data  tVIngolstacI,  oltre  quella 
di  Carni) r ai ,  ìQTl ,  in-il.",  e  nuovamente  in 
Vdlafranca  ,  1G75,  m-8.°,   tutte   però   senza 
nome  di  stampatore  e  sotto  fìnte  date.  Il  Bru- 
soni,  autore   d'una  vita  ~del  Pallavicino,  vuol 
negare  allo  scrittore  dell'. ^«/wa  e  della  Vi- 
gilia (  Vedi  quest'articolo  )  che  T  opera  sia 
di  lui;  ma  generalmente  è  tenuta  per  sua.  Fu 
ristampata   anche   insieme   colle  opere  scelte, 
Fillafranca  (Ginevra) ,  1G30;  e  Villafranca 
{Olanda,  Elzevier) ,  1666.  Venne  la  medesima 
continuata,  come  credesi,  da  Gregorio  Leti,  il 
quale  la  compiè  sul  disegno  deir autore,  divi- 
dendola in  tre   libri;  de' quali  il  primo  tratta 
de'  costumi  dissoluti  A*:\V Adultera ,  il  secondo 
contiene  il  processo  de' bastardi  di  quella,  ed 
il  terzo   descrive   il   concorso    di  varie   chiese 
allo  sposalizio  di  Cristo;  e  stampata  in  altret- 
tanti distinti   torneiti,   in-i2.°,  uscì    da' torchi 
di  Ginevra,  nel  1679,  con   la  falsa  data   di 
Regunea,  appresso  f'^inigano  Cipetti.  M.D. 
C.LXXIX.  —  Il  suUodato   Poggiali,  da   cui 
improntiamo  quest'articolo,  ebbe   sott' occhio 
anche  un  quarto  tonietto  di  pagine  144,  uscito 
dalla  stessa  penna  e  dalla  stamperia  medesima 
intitolato-//  testamento  di  Ferrante  Palla- 
vicino, detto  il  Flagello  de'  Barberini. 
Divota  (La)  visita  de' sette  altari  nella 
collegiata  Clarense  ec.  (del  proposto 
MoRCELLi). Brescia.  1 8  i  o;  e  di  nuovo, 
h'ij  i8i5,  m-i2."  F^edij  Triduo  per 
la  festa  dell'  Immacolata  ec. 
Divote  considerazioni    per  eccitare   il 
cuore  ad  un  fervente  atto  di  con- 
trizione   cavate  dalle    opere  del  P. 
Cesare    Franciotti.    Roma  _,     1698, 
in- 1  2 ." 
Ne  è  compilatore    il   P.  Didaco   !\Ii>utoli,  luc- 
chese, della  Congr.'  della  Madre  di  Dio. 
Divote  meditazioni    per    ben  disporsi 
a  santamente  celebrare  la    solenne 
commemorazione  di    Maria  santis- 
sima  addolorata  (del  P.  Lottaringo 
Prospero  Trebbi,  servila).  BolognUj 
per  Lelio  dalla  f^olpe,  1773,  in- 1  2.°^ 
e  di  nuovo,    Guastalla,    1781. 
Divoti  affetti  dell'anima  nel  meditare 
l'amabilissimo  Gesù  Crocifisso  mor- 
to per  amore  di  lei  sopra  la  croce 
(del  P.  M."  Giambattista  Beltrami, 
minore  convent.^,  prof.^  di  teologia). 
Homa,    Coi-belleUi ,    16985  i>i-8.° 


DIV 

Divoti  affetti  in  pi-eparazione  alle  feste 
del  Santo  Natale  (di  mons.''  Angelo 
Fabroni).   Pisa,    1801. 
Divoti    esercizi    inspirati    a   un    servo 
di   Dio    nel    tempo    della    sua   ora- 
zione,   pubi  ira  ti    per  opera    di  Ja- 
copo  Saccarelli.    Palermo^  appresso 
Nicolò  Bua,    1657,   ;V7-8." 
Fu  scritto  questo  libretto  da  un  fratello  converso 
teatino  Giovanni  Saccarello,  da  Savona,  che 
poco  prima  di  venire  a  morte  permise  che  si 
stampasse,  purché  si  sostituisse  un  altro  nome 
al  suo  battesimale  di  Giovanni. 

Divolissinie  composizioni  rhytmice  et 
parlamenti  a  Jesu  Christo  nostro 
redemptore  de  una  Religiosa  de 
l'ordine  de  S.  Clara  de  observantia, 
etc.  Senza  alcuna  nota,  in-/^.'^  pie. 
Il  Quadrio  le  crede  impresse  in  Bologna,  verso 
l'anno  1498.  Furono  ristampate.  Ivi,  pel  Be- 
nedetti, nel  1Ì556,  in-Q.",  ed  anche  in  Fenezia, 
per  gli  eredi  del  Sessa,  l'anno  1381,  in-l6.°, 
con  non  alira  variazione  che  quella  dell'ordine 
de' componimenti,  e  col  tìtolo  di  Thesauro 
della  Sapienza  Evangelica.  Altre  edizioni  ss 
ne  son  fatte  di  nuovo  in  Fenezia  ejl  altrove. 
«  Or.T  stimarono  alcuni  quest'opera  tulìa  lavoro 
"di  S.  Caterina,  detta  da  Bologna,  ma  pro- 
"priamenlc  ferrarese,  e -ne  (ecero  lei  autrice. 
"Ma  nel  vero  trovandosi  verso  il  fine  del  li- 
»bro  una  canzonetta  che  ha  per  titolo -Par- 
«  titcc  da  Bologna  a  Ravenna .  ne  costando 
"die  S.  Caterina  sia  mai  stata  a  Ravenna, 
"  è  più  verisimile  che  sieno  tali  composizioni 
»  di  Anna  Morandi  da  Ravenna ,  sua  compa- 
'jgna,  la  quale  entrò  vedova  nella  religione. 
"Essa  obbligata  forse  da  qualche  urgenza, 
"prima  di  chnidersi  in  chiostro,  a  tornare  a 
"Ravenna,  n'esprime  in  quella  canzonetta  alle 
"Compagne  il  dolore  "  (Quadrio,  toni.  \ì , 
^ypag.  204). 

Divotissime  istruzioni  per  la  nuova 
opera  dell'associazione  del  Ss.  Via- 
tico eretta  nella  parrocchiale  chiesa 
di  S.  Antonio  della  felice  e  fede- 
lissima città  di  Palermo  (composte 
dal  sac.^  Francesco  Albamons,  pa- 
lermitano), h'ij  per  Battista  jiicardo, 
1713,  in-ii.° 

Divotissime  meditazioni  della  passione 
di  N.  S.  G.  C,  distribuite  in  tutti 
i  giorni    della    quaresima.    Roma, 


325 


DIV 

presso  Antonio  Biado,    l'i 7 7;  e  di 
nuovo,   Brescia,    1600. 
Ne  fu  editore  il  F.  Antonio  Valextim. 
Divoto  (11)  del  Ss.  Sacramento  istrutto 
nelle  praticlie  di  tale  divozione  (del- 
l'ab.®  I^uigi  Lanzi),  Roma,  appresso 
il  Mordacchini,  i^wj,  par/.  2,/Vt-S." 
Serenila  edizione  con  aggiunte;  anche  la  prima 
di  Firenze,  presso  il  Ciardetti,  è  senza  nome. 
Questa  fu  contraffatta  nel  1806  colla  data  men- 
tita del  180JJ.  Fu  pure  altre  volte  ristampato, 
e  talora  con  aggiunte.  Trovasi  col  nome  del- 
l'autore  fra  gli  opuscoli  spirituali  di  hn.Jìonia, 
18C9. 

Divoto  esercizio  di  sacre  meditazioni 
da  farsi  ne'  nove  giorni  innanzi  alla 
nascila  di  Cristo  N.  S.  con  l'occa- 
sione della  festa  della  novena,  per 
quelli  che  in  quei  giorni  frequen- 
tano l'orazione  mentale  (del  P.  D, 
Placido  Frangipane  Mirto,  chierico 
reg.^  teatino,  napoletano).  Modena, 
appresso  Giuliano  Cavigno  .  161 8, 
ed  in  Ravenna j  per  gli  stampatori 
carnei  ali  j    i6^5  ,  sempre  in-16." 

Divoto  esercizio,  nuovo,  facile  e  spe- 
dito per  ascoltare  la  santa  Messa 
secondo  lo  spirito  della  Chiesa,  con 
cui  si  accompagna  il  sacerdote  nelle 
cerimonie  e  preci  del  sacrosanto  Sa- 
crificio. Firenze f  Allegrini  e  C'omp.j 
1777,  m-8.° 

Si  attribuisce  questo  libro  a  Fulvio  Mauro,  na- 
poletano, dimorante  in  Firenze,  già  noto  pel 
suo  poema  sulla  Creazione  dell"  Universo,  stam- 
pato pure  in  Firenze  nel  1769. 

DIVOTO  RELIGIOSO  RIFORMATO,  ec. 
Breve  narrazione  dello  stupendo  na- 
scimento,   penitente    ed    esemplare 
vita  e   gloriosa   morte  del    miraco- 
loso P.  S.  Raimondo  Nonnato  del- 
l'ordine della  Madonna  della  Mer- 
cede, ec.  Raccolta  da  un  ec,   dello 
stesso  ordine.  Napoli j  Cavalli ^  1 563, 
m-8," 
Nelle  approvazioni  de'  Revisori  del  suo  Ordine  si 
pretende  che  Fautore  non  abbia  voluto  palesare 
il  suo  nome  per  umiltà,  ma  egli  in  vero  non 
ve  r  appose  per  non  soggiacere  allo  smacco 
deir accusa  di  plagiario,   secondo   che  scrisse 


DIV 


il  F.  Merali  [Zibaldoni  mss.),  poiché  toltone 
sci  pagine  di  niun  pregio,  che  il  plagiario  del 
suo  vi  aggiunse,  questa  Breve  narrazione 
non  è,  parola  per  parola,  se  non  la  vita  del 
Santo  scritta  dal  P.  Ippolito  Maracci,  chierico 
regolare  della  Madre  di  Dio,  stampata  col 
suo  nome,  e  col  titolo  -  Breve  compendio 
della  vita  di  S.  Raimondo  Nonnato  ec-,  ca- 
vato dalle  croniche  del  suo  ordine  e  da 
molti  altri  autori.  Roma,  pel  Lazari,  16iJS, 
w-16.'';  e  Milano,  appresso  il  Monza,  1686, 
m-8."*-  Il  medesimo  compendio  del  P.  Maracci 
fu  dato  alla  luce  in  Roma,  pel  Moneta,  16611, 
in-a.",  da  un  altro  soggetto  della  stessa  reli- 
gione  del  Santo,  cioè  dal  P.  Sebastiano  Della 
Concezione,  spagnuolo.  Questi  in  vero  nella  pre- 
fazione dice  di  ristampare  quello  del  P.  Ma- 
RACCI  con  aggiunte;  nientemeno  avendolo  l'e- 
ditore interpolato  e  tolto  via  colT  apporvi  il 
suo,  vuole  il  P.  Sarteschi  (Bibl.  script.  Congr. 
cler.  reg.  Matris  Dei,  pag.  149-1S0)  che 
non  vada  immune  di  censura. 

DIVOTO  SARRIANO  (P,  D,  Luigi  No- 
V arino,  chierico  reg,*^  teatino).  Sacre 
canzonette  di  ec.  ì^enezia ,  appresso 
Giacomo  Hertz,   1680,  m-8," 

Divozione  (La)  a  Maria  ss.  Immaco- 
lata (dell'ex-gesuita  Pasquale  Mat- 
TEis),  Jìomaj  tip.  di  Paolo  Giunchi, 
I  795  ,  in-  I  7..^ 

Divozione  (La)  ai  Ss,  Angeli  Custodi, 
ravvivata  in  alcune  considerazioni, 
preghiere,  ossequj ,  ec.  (del  suddetto 
J?.  Matteis).  jRomaj  appresso  il  Ca' 
salelti j,    1783,  m-8.° 

Divozione  al  Principe  degli  Apostoli 
S.  Pietro,  ordinata  in  dodici  sta- 
zioni (del  vener.*^  P.  D,  Carlo  To- 
MASi,  teatino).  lioma^  De  Lazari , 
1661  ,  in- 12.^ 

Fu  ristampata  col  titolo  -  Benvenuta  al  divoto 
Pellegrino  che  viene  a  Roma  ec.  Ivi,  per 
Filippo  Maria  Menci  ,  i67B,  m-ia." 

Divozione  (La)  al  sacro  Cuor  di  Gesìi 
dilucidata  in  forma  di  dialogo  ec. 
(del  P.  Gio.  Battista  Gentilini,  ge- 
suita, bresciano).  i\apolij  dalla  tip. 
di  Angelo    Coda,    1806,  m-i2,° 

Divozione  (Della)  al  Sacro  Cuoi'C  di 
Gesù,  secondo  lo  spirito  della  Chie- 
sa,  ragionamenti  due,  coU'aggiunta 


326 

DIV 

(li   nuove    considerazioni  :    operetta 
data   in  luce   dal   P.   Paolo   Porcia, 
sacerdote    della    Congr.*^  dell'Ora- 
torio di  Udine.  Bussano^  Rciiiondìnì, 
i8o3,  //i-8." 
Dalla   prefazione  s"' intende  altri  essere  l'autore , 
altri  r  editore.  L'opera  fu  composta  dal  celebre 
abate  Luigi  Lanzi,  ex-gesuita,  e  publicata  dal 
suddetto  P.  Porcia.  Se  ne  fecero  piìi  edizioni, 
e  sta   anche   fra  gli  opuscoli  delFautore,  im- 
pressi  col  suo  nome   in  Roma   nel    1809. 
Divozione  all'Arcangelo   Raffaele   (del 

gesuita  Macciucca). 
Divozione  alla  Beata  Vergine    Madre 
di   Dio  per  prepararsi  alle  sue  fe- 
ste  dell'  anno,    raccolte   da    un    sa- 
cerdote della   Congr.^  della  Madre 
di   Dio   (P.   Girolamo  Balcani,   no- 
bile  lucchese).    Lucca j    1659-60;  e 
Napoli j    '709,  sempre  //?-i6," 
Divozione  alla   Santissima  Trinità  da 
farsi  ogni  giorno  ,  la  quale  serve  per 
l'esame   di    coscienza    ec.   Palermo ^ 
per  Pietro  Dell' Isola,   \i^Qì,  in-2/^y 
Questo  libretto  fu  tratto  dall' opera -del  vener.* 
Carlo  T0MASI,   chierico  i-egolare   teatino,   per 
cura  del  P.  D  Francesco  Maria  Maggio,  della 
medesima  Congregazione. 
Divozione  da   farsi  dai  devoti  del  glo- 
rio.so  patriarca  S.  Giuseppe  nei  sette 
niercordì   prima  e  dopo  la  sua  fesla 
(del  P.  D.    Pietro  Gaetano  Orioles, 
teatino,  palermitano).  Palermo, per 
l'Anselmo,    1679,   in-\6." 
Divozione  (La)  del  sacro  Sacco  di  S. 
Francesco   (di   D.   F'rancesco   Perez 
Nava RETTE,   cav.^  di  S.  Jacopo).  Be- 
nevento j    17  IO. 
Divozione  (La)   di  Maria  Vergine  con 
domestici  esempi  comprovata  (del  P. 
D.  Angelo  Maria  Rinaldi,  barnabita). 
Stampata  varie  volte  in  Milano. 
Troviamo   pure    falla    menzione    delle    seguenti 
operette  -  La   salute    degli    infermi,   vene- 
rata neir  immagine  di  M.  V.  -  La  Fergine 
trionjatrice  del  peccato  originale ,  -  le  quali 
però  ci  è  ignoto  se  sieno  del  pari  anonime. 
Divozione  e  Novena   di    S.   Gaetano  , 
nella  quale   per   nove    giorni    si    va 
spiegando   la  vita   del  Santo,   e  con 


DIZ 

meditazioni  insegnando  il  modo  di 
imitarlo  per  ottener  la  sua  interces- 
sione e  protezione  (del  P.  D.  Giu- 
seppe Maria  Gazzano,  teatino,  d'Al- 
benga  ).  Genova j  senz'  anno  [se- 
colo Xf^JI). 
Divozione  in  onore  del  glorioso  pa- 
triarca S.  Benedetto,  ec.  f^edi  j 
Anima  (L')  in  traccia  ec. 
Divozione  per  nove  giorni  in  onore 
dell'Angelo  Custode,  da  praticarsi 
in  preparazione  alla  sua  solennità 
come  in  qualunque  altro  tempo 
dell'anno  (di  D.  Bartolomeo  Bor- 
setti ,  sacerd.*^  ferrarese).  Ferrara^ 
Pomatelli ,  1724?  ?"-i2." 
Divozione  (Della)  verso  santa    Maria 

Maddalena. 
Atlribuiscesi  questa  pia  operetta  al  P.  Lelio  To- 

LO.MEI,  gesuita,  sanese. 
Divozioni,  ovvero  esercizj  sacri  da  pi'a- 
ticarsi  da  ogni  fedel  cristiano  cogli 
uffizj    della    B.  Vergine,  de' Morti, 
della  S.  Croce,  dello  Spirito  Santo, 
ec,   ed  altre  molte  divole  orazioni. 
Bassano,  a  spese  Remondini ,  1766, 
in- 1  2." 
L'autore,  o  piuttosto   raccoglitore   è  il  P.  Fla- 
MiMO  (BoTTARDi)  da  Parma,  minore  osserv.' 
Divozioni  solile  che  si  esercitano  nella 
compagnia    degli  artefici,  in^tituita 
nel  Collegio   Anconitano   della   So- 
cietà di  Gesù  (raccolte  e  publicate 
del  P.  Giulio  Simo,   della   suddetta 
Società),   cincona,    1621,  //i-24.° 
Dizionario  corografico,  georgico,  or- 
nitologico,   storico    d'Italia.    (  del- 
l'ab.*^  Serafino   Galikdri).   Bologna, 
1781-84,   toni.   6,  zV/-8." 
>'on  fu  terminato. 

Dizionario  dell'amore  (di  Lodovico 
Antonio  Robbia,  milanese,  impiegato 
nella  Camera  de'Conti).  Zurigo ^  nella 
imova  stamperia  italiana,  senz'armo , 
(data  falsa  perchè  stampato  nella 
Tipografa  dell'  I.  Monastero  di  S. 
Ambrogio  Maggiore  in  Milano  nel 
1781),  m-8.'' 
Dicesi  traduzione  dal  francese. 


DIZ 

Dizionario  JeH' industria,  composto  da 
una  società  di  letterati,  tradotto 
dal  francese  (da  Alessandro  Tonso). 
Torino,    1792,  voi.   ...,  m-8." 

Dizionario  delle  favole  in  compendio 
(di Giuseppe  Pasini,  padovano).  To- 
rino, stamp.  realcj    174^5  7//-12. 

Dizionario  delle  origini,  invenzioni  e 
scoperte  nelle  arti,  nelle  scienze, 
nella  geografia,  nel  commercio,  nel- 
l'agricoltura ec.  Milaìin^  1 828-33, 
voi.  4  ,  in-9t.°  —  Appendice.  Tom.  i. 

Ebbe  la  tlirezione  e  fu  collaboi-atore  di  questa 
opera  il  conte  Luigi  Bossi,  patrizio  milanese, 
già   canonico  mitrato  della  Cattedrale. 

Dizionario  istorico  portatile  ec.  Vedi ^ 
Nuovo  dizionario  storico. 

Dizionario  italiano,  latino  e  francese 
-latino,  fi-ancese  ed  italiano,  del- 
l'ab.^   Annibale   Antonini. 

Stampato  varie  volte  nel  secolo  passato.  Ne  ve- 
demmo un'  edizione  colle  sole  lettere  iniziali 
A.  A.  denotanti  il  nome  e  cognome  deiPau- 
tore;  ma  non  ci  ricordiamo  ne  delTanno,  ne 
del  luogo   di  tale  impressione. 

Dizionario  nuovo  e  copioso  delle  rime 
sdrucciole  publicato  dall'arciprete 
Girolamo  BarufFaldi.  Venezia,  per 
Pietro    Valvasense^    1705,  //z-4." 

II  lavoro  è  di  Gio.  Andrea  Barotti,  che  lo  donò 
al  Baruffuldi:  anche  la  prefazione  a  nome  del 
tipografo  è  fattura  del  primo. 

Dizionario  ragionato  universale  di 
Storia  naturale  del  sig.  Valmont 
di  Bomare,  tradotto  dal  francese 
sulla  quarta  edizione,  e  di  nuovo  ac- 
cresciuto. Boinaj  presso  Michele  Puc- 
cijiellij  1791  e  1  8o4,  toni ,  ?/i-4-" 

Traduzione  de'FP.  Chies.\  e  Semeria,  domenicani. 

Dizionario  storico  della  medicina  di 
Eloy.  Napoli,  per  Benedetto  Ges- 
savi,   1761-65,  voi.   7,   ?Vi-8.° 

Il  traduttore  di  quest'opera  fu  il  cerusico  napo- 
letano Pietro  Aretano,  del  quale  sono  pure  i 
nuovi  articoli  di  supplemento  alla  medesima. 

Dizionario  universale  delle  arti  e  delle 
scienze  di  Efraimo  Gliambers ,  tra- 
duzione esatta  ed  iutiera  dall'  in- 
glese.    Venezia  j    Pasquali,    17493 


327 
DOC 

voi.  9 ,  oltre  uno  di  (avole   —  Sup- 
j)lemento    di    Giorgio    Lewis.    Ivi, 
1762,  voi.  6,  in-^.° 
Secondo  il  Moscliini,  il  Dizionario  fu  tradotto  da 
un  Fabbrizio,  udinese   (forse   dalTabate  Gia- 
como); il  supplemento,  dal  cav.*  Mei. 

D.  L.  Z.  (ab.^'  D.  Lodovico  Zucconi). 
i.°  Della  cometa  apparsa  in  questo 
anno  1769,  osservazione  fatta  in  Ve- 
nezia da  ec.  Senza  data  di  luogo  e 
stamp.  (  ma  Venezia  ) ,  m-8."  — 
apparsa  l'anno  1770,  osservazione 
ec.  Ivij  come  sopra j  inS. 
a."  Descrizione  ed  esame  di  un  gra- 
zioso fenomeno  osservato  nel  de- 
cembre  dell'anno  1765  e  nel  gen- 
naro  dell'anno  corrente  1767,  da 
ec.  Senza  luoi^o  e  nome  di  stamp. 
{Venezia),  in-S." 

Abbiamo  di  lui  puranco  -  Sistema  cometica,  - 
e  Sul  ritorno  delle  comete. 

Doctrina     Christiana     graeco    vulgari 
idiomate  alias  tractata;  nunc  vero 
latinis  literis    mandata    per  L.  V. 
Atheniensem.    Gr.   et  lat.    Parisiis 3 
i633,  m-8.° 
Il  traduttore  credesi  Leonardo  VlLLARÈ,  ateniese, 
allora  bibliotecario   della    libreria  di  S.  Marco 
a  Venezia. 
Doctrina   della    vita    monastica    com- 
posta  per  lo   clementissimo   monsi- 
gnor   Patriarcha    Beato     Laurenzo 
(  Giustiniani  )  ec.  =  In  fine  —  Aimo 
MCCCCLXXXXJlll ,   la  (piale  impres- 
sione fu  compiuta  a  XX  di  octobno, 
in-/l.°,  car.  got.  con  le  segn. 
Precede  la  tavola  de'  capitoli.    Sembra  edizione 
veneta.  Di  un'alira  parimente  5e«:fi  luogo,  del- 
l'anno medesimo,  si  fa  menzione  dal  Panzer 
{Jnn.  tjp.,    tom.  V,  jutg.  62).  Venne   pure 
alla  luce  questo  stesso  libro  col  titolo  -  Opera 
utilissima  del  Beato  Justiniano ,  chiamata 
monastica  coni'ersazione.  f'enczia.  per  Gio- 
vanni Antoìiio  e  J rateili  da  Sahio,  1327  nel 
mese  di  marzo,  in-s.°  Le  sopraccennate  edi- 
zioni contengono  la  traduzione  del  B.  Giovanni 
Tavelli  da  Tossignano,  secondo  riferisce  Fra 
Faustino  Maria  da  S.  Lorenzo,  carmelitano,  alla 
pagina  106-108,  nella  vita  di  quello .  stampata 
Tanno  1 7S3  in  Ferrara,  in  séguito  comparve 
nel  1S09,  in-i.°,  un'altra  traduzione  del  P.  D. 


328 


DOD 


Gregorio  Marini,  prete  regolare,  per  cura  di 
messer  Giovanni  Giolito  de' Ferrari,  che  varia 
in  molte  parti  dalla  prima.  Esiste  pure  una 
terza  traduzione  del  priore  casinese  P.  D.  Ni- 
colò Antonio  Giustiniani ,  impressa  in  Padova, 
nel  1748. 

Documenti  autentici  pei'  conoscere  il 
vero  spirito  dell'attuale  censimento, 
aggiuntavi  la  tavola  dei  prezzi  dei 
grani  principali  da  adattarsi  nella 
stima  del  nuovo  catasto.  Udine ^ 
fratelli  Mattiuzzi ,    1826,  /«-B." 

(operetta  del  prof."  Quirico  ViviAM,  soppressa 
dalla  censura  prima  d'essere  publicata,  onde  gli 
esemplari  ne  sono  poco  comuni. 

Dodes  sonett  d'on  Meneghin  del  Credo 
vece  sulla  moda  del  vestiss  di  donu 
del  dì  d'incoeu  (del  conte  Francesco 
Pertusati).   Milano j   Pirotta,  1809. 

Dodici  conclusioni  cristiane,  moi'ali , 
legali  e  cavalleresche  contro  i  varj 
puntigli  del  volgo  ed  alla  comune 
dottrina  degli  scrittori  dell'onore. 
Milano,   1 7 1 5 ,  in-^.^ 

Benché  comunemente  si  credano  composizione 
di  Giuseppe  Antonio  Castigliom,  milanese  > 
pui'e  vuoisi  da  alcuni  che  sieno  del  mare*  Gio* 
Giuseppe  Orsi,  bolognese. 

Dodici  dubbj  (dell' exgesuita  France- 
se?) Roberti,  napolitano)  da  pro- 
porsi al  libretto  che  ha  per  titolo 
-  Breve  catechismo  sulle  indulgenze 
secondo  la  vera  dottrina  della  chiesa, 
proposto  dal  vescovo  di  Colle  {mon^ 
signore  Nicola  Sciarelli)  ai  suoi 
parrochi  per  servirsene  d' istruzione 
ai  loro  popoli,  colla  giunta  di  una 
breve  disseì  tazione  cronologica  sulle 
indulgenza  dai  principj  della  chiesa 
sino  a"  dì  nostri.  -  Senz^ alcuna  nota 
di  stampa  (fra  il    1780  e    1790). 

Dodici  (I)  libri  di  Marco  Aurelio  Im- 
peradore,  di  sé  stesso  ed  a  sé  stesso, 
con  varie  lezioni  di  testi  greci,  e 
con  un  ristretto  di  notizie  intorno 
alla  nascita,  azioni  e  morte  del 
medesimo,  estratto  da  piìi  istorici. 
Roma, per  Jacopo  Dragondelli_,  1667, 
m-8.^';  e  di  nuovo,  Ivij  per  lo  stesso, 
1675,  m-i2." 


DOL 

Traduzione  del    card.'   Francesco   Barberini,  il 

Vecchio. 
Dodici  (Le)  preghiere  per  la  santa 
comunione  commendate  già  e  di- 
stinte con  indulgenza  di  trecento 
giorni  dal  Sommo  Pontefice  Gio- 
vanni XXII,  ed  ora  esposte  ad 
aumento  della  pietà  de'  Fedeli  (del 
proposto  Stefano  Morcelli).  f^edi, 
Triduo  per  la  festa ,  ec. 
Dodici  punti  d'umiltà.  Su  la  fine  del 

secolo  Xrii). 
Furono  puhlicati  dal  P.  Benedetto  Gaeta,  reli- 
gioso francescano  della  stretta  osservanza,  si- 
ciliano, sotto  il  nome  d'un  sacerdote. 
DOGE    della    Republica  degli  APISTI 
(  ossiano  Miscredeìiti  ).    Lettera    del 
ec.  al  Reverendo  dei    Solipsi  (  Ge- 
suiti) P.  G.  G.  {P.  Giuseppe  Gra- 
vina).  Senza  luogo,  anno  e  nome 
di  stamp.,  in-'ò.^  pie. 
Fu  data  fuori  Tanno  1766  dall'abate   Francesco 
Cari,  prof.*'  di  teologia   nell'Università   degli 
studj  di  Palermo.  In  essa  con  tuono  scherze- 
vole si  rilevano   alcuni   errori,   ch'egli   crede 
di  trovare   nel    trattato   De   Paradiso   del  P. 
Piazza,  gesuita,  con  le  addizioni  del  mento- 
vato P.  Gravina,  della  stessa  società. 
Dojra   grossa   vers    mesdi,    parodia   a 
Dojra   grossa  ant    l'ambrunì,  can- 
sonn  piemonteisa.  Senz  anno,  in-%^ 
L'anonimo    autore    è  Gio.    Ignazio    PaxsOYA,  e 

l'anno  in  cui  fu  stampata  il  1827. 
DOLCE  (Lodovico).  Istorie  veneziane 
di  Marco  Antonio  Sabellico,  divise 
in  tre  deche,  con  tre  libri  della 
quarta  deca,  tradotte  in  volgare  da 
Lodovico  Dolce.  Venezia,  per  Curzio 
Navòj  i544  ^  i55o,  m-4-°;  e  colla 
giunta  degli  Epitomi,  di  nuovo  tra- 
dotti dal  latino.  Venezia,  pel  Bossi j 
1558,  m-8.";  ed  Ivi j  pel  Savioni  j, 
i568. 

Nella  traduzione  della  vita  di  Apollonio  Tianéo. 
scritta  da  Filostrato,  ci  avvisa  lo  stesso  Dolce 
che  il  volgarizzamento  delle  Storie  veneziane 
del  Sabellico  non  è  suo,  non  avendovi  egli  fatto 
altro  che  la  Prefazione  e  Iraslataie  alcune  po- 
che carte  al  principio  dell'opera..  11  restante 
è  probabilmente  tolto  dalla  traduzione  che 
Matteo  Visconte,  da  S.  Casciano,  aveva  fatta  im- 
primere della  Istoria  del  Sabellico  verso  il  1S07. 


DOL 

Dolce  {Al)  inoriìiorar  d'un  chiaro  fonie. 
Quesla  canzone,  che  quale  composizione  di  Gi- 
rolamo Britonio,  o  Buttonio,  leggasi  nelle  Rime 
raccolte  da  Andrea  Arrivabene  (  Venezia ,  al 
segno  del  Pozzo,   iBaO,   pag.   los).  trovasi 
paranco  nella  raccolta  del  Ruscelli  fra  le  Rime 
de'Bresciani  illustri,  evi  si  attriliuisce  a  Bal- 
dassare  Cazzago. 
DOLCE  URSADORO  (Antonio)  (P.  Ales- 
sandro Tomaso  Arcudi,  deirordine 
de'  Predicatori).  S.  Atanagio  Magno, 
o  sia  l'ammirabile  idea  d'un  sacro 
eroe  perseguitato  da  tutto  il  mondo: 
istoria  data   in  luce  a  difesa  d'al- 
cune freddure  critiche,  con  una  an- 
tiperistasi  da  ec.    Lecce,  per  Orontio 
Ciriatti,    17  i4)  "i-4-'' 
Dolente,  tristo  pien  di  smarrimento j  ec. 
Et  qud'cui  nulla  aombra  ^ntcndimenlOj 

Principio  di  due  sonetti,  attribuiti  al  P.  Ireneo 
Affò  ,  che  furono  impressi  per  la  festa  di  S. 
Antonio  di  Padova,  iu  loglio  aperto,  Fanno  \  797 
in  Parma,  pel  Carmignani ,  e  riprodotti  nel 
Semestre  II,  pnrt.  I,  delle  Memorie  per  scr- 
i'irc  alla  Storia  lettor,  e  civile,  1798,  senza 
nome  d'autore  come  nella  prima  edizione.  L. 
B.  (Luigi  Bramieri)  approiìtlò  deir essere  que- 
sti componimenti  anonimi  per  farne  credere 
se  stesso  autore. 

DOLETUS   (Stephanus). 

i.°  Conimentarii  lingule  latina;. 
Laudani,  apad  Grjphiunij  i53G-38, 
voi.   -1 ,   in  fol. 

Opera  rara,  ma  più  ricercata  altre  volte.  Al  dire 
di  Gaetano  Volpi  {Catalogo  della  sua  libreria, 
pag.  62)  «  è  fama  che  il  Doleto  si  valesse  delle 
"fatiche  di  Andrea  Navagero,  lasciate  inedita 
"  dopo  la  sua  morte  ".  Abbiamo  di  questi  com- 
mentar] alle  stampe  un  epitome  {Basilea;, 
IS37-59,  vel  1S40)  fatta  da  Giona  Fdomuso; 
sotto  il  qual  nome  credesi  che  si  nasconda  J. 
GONTHIER  D'  AiNDERINAC. 

2."  De   imi  tallone  Ciceroniana   ad- 
versus  Desiderium  Erasmuni  Rote- 
rodamensem  prò  Cliristoplioro  Lon- 
golio,  dialogus  etc.  Lugduni ,  typis 
Sebastiani  Grypkii,    i535,   ìn-^. 
Prese  un  granchio  il  Piaccio  {Psctid.,  pag.  239, 
num.  809)  presumendo  che  questo  dialogo  non 
sia  veramente  di  Stefano  DoLETO  ,  ma  piuttosto 
,      di  Girolamo  Aleandro,  a  motivo   che  a  que- 
st'ultimo r attribuì  Erasmo,  tratto  esso   me- 
desimo   in  errore. 


389 
DOM 

Dolori   (De')  mentali  di  Cristo  nella 
sua  passione,  con  altre  operette  asce- 
tiche. Senz'alcuna  nota  (sec.  XV);  e 
di  nuovo,   Milano. 
Questa  divolissima  operetta  fu  poscia  riveduta  e 
ristampata  con  mutazioni  insieme  col  Combat- 
timento spirituale  del  vener.*  Lorenzo   Sca- 
poli, teatino,  per  opera  di  Santo  Milani  nelle 
due  edizioni,  ch'egli   ne   procurò  in  Milano 
nel  lijo.^,  ed  in  Bergamo  nel  1894.  Dalla  sua 
dedicatoria     ricavasi    V  esistenza     della    ram- 
mentala impressione  senza  aleuna  nota,  che 
credesi  fatta  in  Napoli,  circa   il  i49o,   dove 
visse  l'autrice,  che  fu  la  B.  Suor  Battista  Va- 
RAKO,  de' signori   di  Camerino,   chiamata  nel 
secolo  Camilla. 

Vedi,  Combattimento  spirituale. 
D.  O.  3L   Clementi  Merlilo  Patritio 

FOROLIVIENSI  RoMANyE  FiOT.«  DE- 
CANO —  Sacr.«  Poenitentiari^  Re- 
centi—  etc.  etc.  — Philippus  Co- 
mes Merlinus  Patruo  Benemerenti 
PosuiT. 

Principio  e  fine  di  iscrizione  che  esiste  nella  ba- 
silica Liberiana  di  Roma,  composta  da  Ales- 
sandro VII  (Fabio  Chigi)  ,  sebbene  a  nome  del 
nipote  d'esso  Clcmcnle  I\Ierlino,  per  dimostrare 
gratitudine  verso  l'amatissimo  suo  precettore, 
da  cui  aveva  egli,  il  Chigi,  appresi  i  primi 
rudimenti  del  Diritto. 

Domare  cordis  impetus  Elisabeth,  etc. 
Principio  d'inno,  che  si  canta  alle  ore  canoni- 
che per  la  festa  di  S.  Elisabetta  regina  di  Por- 
togallo. Vuoisi  che  ne  sia  stato  autore  Urbano 
Vili  (Maffeo  Barberi.m),  Sommo  Pontefice, 
come  pure  di  quello  delle  laudi  che  comincia 
-  Opes  decustpie  regium  rcliqueras  -  Con- 
fermasi ciò  dal  Gavanti  {Tìies.  Sac.  rituum  ^ 
4  julii) ,  il  quale  inoltre  asserisce  che  composi- 
zione di  detto  Papa  sia  tutto  l'oilicio  che  rac- 
chiude questi  due  inni. 

Domenica  (La),  giornale  letterario  e 
politico. 

Cliiamalo  con  tal  titolo,  perchè  si  publicava  ogni 
Domenica  in  Parigi.  Fu  promosso  dal  Ministro 
della  Republica  Italiana  (Marescalchi)  colà  re- 
sidente, per  ordine  di  Bonaparte,  allora  primo 
console  e  presidente  della  Republica  Italiana. 
Coniinciossi  a  stampare  nel  1805.  I  principali 
collaboratori  si  sottoscrivevano  colle  seguenti 
lettere  iniziali  B.  (Buttl'ra),  B.  M.  (Benedetto 
Mojos  )  ;  C,  oppure  J.  P.  (Giusepjie ,  oppure 
Junio  Poggi):  T.  (Tambroni). 


380 

DOM 

DOMENICHI  (Lodovico). 

1.°  Dialogìji  (li   ec.    Feneziaj,   Gio- 
lito da'  Ferrari,    1062,   in-'òP 

Circa  rullimo  di  questi  olio  dialoghi,  ciot;  rirra 
quello  Della  stampa,  ha  osservato  il  Tiraboschi 
trovarsi  esso  tutto  intero  nt""  Marmi  del  Doni 
(ediz.  del  1332),  per  lo  che  dovrebbe  tacciarsi 
di  plagio  il  Domcnichi  ;  ma  da  tale  accusa  esso 
viene   difeso,   con   ragioni  di   qualche  impor- 
tanza, dal  Poggiali  {Mem.  per  la  Storia  lett. 
di  Piacenza,  tom.  I.  pag.  UGO-Gl). 
2."  Le  due  corligiane  ,  coniedia   di 
ec.    Firenze  j  a   istanza  di  Giorgio 
Marescotii,  appresso  i  fìgliiioìi  di  Lo- 
renzo  TorrentinOj    i563,   in-S. 

«Nel  prologo    schietlamentc   si   dice:  Colui  che 
jj prima  la  compose  (questa  comedia)  la  chiamò 
t^Evantide.  Plauto  che  la  fece  latina  la  inti- 
ntolo le  Bacchide,  e  il  nostro  che  Tha  ridotta 
»5Ìn  toscano,  la  domanda  Le  due  Cortigiane. 
»  Dopo  ciò  vedesi  che  il  Domenichi  non  è  au- 
"tore  della   medesima,  ma    solo  traduttore  '» 
(Paitoni,  Bihl,  de  l'olg.,  tom.  HI,  pag.  125). 
3.*^  La  nobiltà  delie  donne  [in  cinque 
libri),   di   ec.  Finegia,  appresso  Ga- 
briel Giolito  de'  Ferrari j  1  549;  ed  L'ij 
per  lostessoj  corretta,  e  di  nuovo  ri- 
stampata, I  55  I  e  1  554,  sempre  m-8." 

"Vuoisi  che  a  Domenico  Brum  ,  pistojese,  ap- 
'5  partenga  quest'operetta,  la  quale  essendo  stata 
'5  comunicata  al  Domenichi,  questi  con  Ijia- 
'jsimevoie  ruberia  l'abbia  sotto  il  proprio  nome 
"publicata  »5  (Mazzuchelli,  tom.  II,  part.  IV, 
pag.  2I8G).  Nella  lettera  però  a  Bartolomeo 
Gottifredi  che  sia  nella  line  del  libro,  il  Do- 
menichi li  fa  una  specie  di  apologia  di  se  stesso 
"  per  avere  preso  a  trattare  un  argomento  già 
«per  molti  altri  trattalo,  e  ingenuamente  no- 
'5  mina  parecchi  scrittori  antichi  e  moderni 
'j  delle  cui  fatiche  in  tal  proposito  si  è  gio- 
vato. »  Cosi  il  Poggiali  {Meni,  per  servire  alla 
Storia  lett.  di  Piacenza,  tom.  I,  pag.  235). 
Alla  qual  difesa  obbietteremo  che,  non  avendo 
il  Domenichi  nominato  fra  essi  scrittori  il 
Bruni,  potrebbe  s^-mpre  restare  il  dubio^  che 
1'  accusa  non  sia  priva  di  fondamento;  se  pure 
r  opera  del  secondo  di  consimile  argomento 
col  titolo  di  Difesa  delle  donne,  e  insieme 
le  lodi  di  quelle,  stampata  in  Milano  nel 
1S49.  ed  a  Firenze,  per  i  Giunti,  nel  1432, 
non  avesse  dato  luogo  ad  equivoco. 
4."  La  Progne,  tragedia  di  ec  Fi- 
renze, per  i  Giunti,    1561,   in-'ò!^ 

Il  Domenichi  volle  comparire  autore  della  Progne, 
quando  altro  non  fece  che  tradurre  in  verso  la 


DOM 

tragedia  latina  di  Gregorio  CORRARO,  protono- 
tario ,  la  quale   era  stala  publicata  per  mezzo 
delle  stampe  deirAcad."*  Veneziana,  senza  nome 
d'autore,   tre  anni  avanti,  collo  stesso  titolo. 
Fedi,  Prima   (La)   guerra   punica. 
Dominici   Ausberti    familia    rediviva, 
seu  superior  stemmatis  B.  Arnulphi 
linea  con  tra  Ludovici  Canterelli  Fa- 
bri  nec   non  Jac.  ChiOletii  objectio- 
nem  vindicala.  Parisiis,  i6^S,infol. 
L'Hoffmann  {Bibl.  juris  pubi.,  pag.  440)  riferisce 
che  questo  libro  sia  opera  di  MarcWntonio  de 
DoMlMS,  e  che  contro  questo   scritto  stampò 
Gio.  Giacomo  Chifflet  -  Lampades   historice 
contra  iiovas   M.  Antonii  de  Dominis  ca- 
villationes ,  etc. 
Dominici  Baudii  Gnoniee  commentario 
illustrata)  (a  Carolo  Scriba.nio,   soc. 
Jcsn)    Lugdnni  Batavorwn  [Anluer- 
pia^j,    \6oj),  m-ia." 
Dominici     Lazzarini    ex    nobilibus  de 
Murro    epistola    ad    amicum  Pavi- 
siensem    prò   vindiciis    antiquoruni 
diplomatum   Justi   Fontanini  Foi'o- 
juliensis.    Ronice ,    per    Franciscum 
Gonzagam  {Parisiisj  per  Dezallie- 
rnin),    iyo6. 
Contro  il  P.  Germondo,  gesuita.  L'amico  è  Ta- 
bate  Passionei,  poi  cardinale,  dimorante  allora 
in  Parigi ,  che  fece  stampare  questa  lettera  con 
una  prefazione  anonima  del  P.  Montfalcon. 

Dominici  JNL^cri  Melitensis  Hierolexici, 
sive  yacri  Dictionarii  editio  sexta, 
octo  mille  circiter  vocibus  et  tri- 
plice indice  nunc  primum  aucta , 
etc.  Bononice,  ex  tjp.  S.  Th.  Aqni- 
natisj    iy65-6y,  voi.   2,  in-^.'\ 

Potè  scoprire  il  P.  Merati  che  le  aggiunte  sono 
del  sac."  D.  Pace  MiATi,  della  Congr.'^  delFO- 
ratorio,  vicentino. 
Fidej  Hierolexicon,  sive  sacrumDi- 
ctionariura   etc. 

DOMINICUS  (Sanctus)  DE   GUSMANIS. 

A  S.  Domenico  dei  Guzman  fu  ascritto  il  libro 
-  De  corpore  Christi ,  ma  Teohlo  Raynaudo 
c'insegna  essere  fattura  di  Domenico  dei  Pan- 
ia leo.m. 

Dominio  (Del)  del  mare.  Fenezia ^ 
i663 ,  in-\  2." 

Credesi  che  ne  sia  autore  Giovanni  Palazzi,  sa- 
cerdote veneto. 


DON 

Dominio    temporale    del    Papa:  opu- 
scolo con   prefazione  e   note   fli   G, 
G.   N.  Prete  della  Badia   di  S.  Ru- 
fillo  (P.  Tommaso  Soldati,  dome- 
nicano). 
K  il  XV  opuscolo  (dui   tnm.  VI)    ilol    libro  del 
fan."  MuzzarcUi ,  che   ha  per  titolo-  //  bao7i 
uso  della  logica  in  materia  di  religione.  Fu- 
ligno,   Tommasini,  1739,  m-8.° 

Dominio  (II)  temporale  della  Sede  A- 
postolica  sopra  Comaccliio  per  lo 
spazio  di  dieci  secoli.  Impressione 
terza.  Si  aggiunge  la  Difesa  del 
medesimo  Dominio  ec.  (di  mons.*^ 
Giusto  Fonta.mm)  per  la  Sede  Apo- 
stolica in  risposta  alle  tre  ultime 
scritture  publicate  in  contrario.  ^)- 
ina,  per  Francesco  Gonzaga,  1709, 
in  JògL;  e  di  nuovo,  Francofone . 
1713.  Fedi,  Raccolta  di  tutto  ciò 
ec.  jy.  I." 
Dominus    et    redemtor    noster    Jesus 

Christus,  etc. 
Principio  del  famoso  Breve  di  Papa  Clemente 
XIV  (Ga^g anelli)  in  data  del  21  luglio  n-s, 
contrassegnato  dal  card.''  A.  Negroni,  col  quale 
fu  ordinata  V  abolizione  della  conip.''  di  Gesù. 
Persona  degna  della  maggior  fede  ci  disse  d'a- 
vere veduto  fra  gli  scritti  autografi  lasciati  dal 
card.^  Stefano  BORGIA  la  minuta  di  questo  breve. 
Era  allora  il  Borgia  segretario  di  Propaganda. 
pOMIZIO  CALDERtNO. 
E  opinione  d'alcuni  che  il  suo  nome  fosse  Do- 
menico, mutato  in  quel  di  Domizio  per  con- 
formarsi all'uso  dell' Academia  Romana.  So- 
spettò poi  il  Zeno  {Diss.  Foss.,  toni.  I,  pag. 
264)  che  si  cognominasse  Calderino,  perchè 
fosse  nato  a  Caldiero,  luogo  famoso  pe'  suoi 
bagni,  nel  territorio  veronese;  ma  il  Maffei 
rassicurò  che  Domizio  era  nato  in  Torri .  terra 
giurisdizionale  di  Verona,  appiè  di  Monte  Baldo. 

Don  Chisciotte  nella  seha  d'Alcina, 
intermezzo  per  musica  a  duo  voci 
cantato  nel  Seminario  di  S.  Giorgio 
di   Siena   l'anno    lySa.   In-^.^ 

Poesia  di  Francesco  Corsetti,  senese. 

Donati  Janottii,  dialogi  de  Rep,  Ve- 
netorum,  cum  notis  et  libro  singu- 
lari  de  forma  ejusdem  rei  pubi  icee. 
Lugduni  Batav. ,  ex  off.  Elzeviriana  , 
i63i;  Ibidem j    1642.  iìi-i6.** 


331 
D0\ 

Hislampati  nel  tom.\,part.  I,  delle  Antichità 
dell'  Italia  del  Bitnnanno.  Le  note  hanno 
frontispizio  separalo  .  e  portano  il  nome  di  Ni- 
colò Crasso,  del  quale  sospetta  il  Zeno  sia 
pure  la  traduzione  latina  dei  dialoghi.  In  tulli 
gli  esemplari  da  noi  esaminati  non  abbiamo 
trovato  unito  il  lihro  De  forma  reipublicte, 
dello  stesso  Crasso,  indicato  sul  primo  fron- 
tispizio. 

Donatione  (De)  Costantini,  libri  V(au- 
ctore  Rapliaele  Castelli,  soc.  Jesu). 
(Sotvellus,  pag.   83  1) 

DONATO  DA  PRATO  VECCHIO  ,  nel 
Casentino,  nominato  Apennimgkna, 
ed  anche  degli  Aldanzani;  visse  nel 
secolo   XIV. 

DONDO  VINAIO  (Anton  Maria  Fl\e- 
scm).  Replica  di  ec.  alla  risposta 
di  Liberio  Pineschi  ,  capocomico 
della  compagnia  comica  del  Salon- 
cino  di  Siena,  alla  lettera  di  un 
incognito  ad  una  dama  sopra  le 
tragedie  del  sig.  conte  Vittorio  Al- 
fieri  d'Asti.   Siena,    1784. 

■  '■  questo  festivo  opuscolo  scritto  in  difesa  di 
Giuseppe  Ilamirez  di  Reggio  in  Calabria,  amico 
dell'autore,  e  conosciuto  sotto  il  nome  ana- 
grammatico  di  Remigio  Puparez. 

DONI  (Anton  Francesco).    L'epistole 
di   Seneca ,    ridotte    in    lingua   to- 
scana    per    il    Doni.    Vinegia,   per 
Aurelio  Pincin,    1  548  ;  Milano,  per 
il  Bidelli,    1611,  sempre  m-8." 
Non  è  ben    provato    che    il    Doni    abbia    voluto 
farsi  credere  originale  autore  di  questo  volcra- 
rizzamenlo  assai  uniforme  all' antico,  di  Seba- 
stiano Marsilio  ,  come  venne  accusato  dal  Do- 
raenichi,  dal  Fontanini  e  dal  Zeno.  Il  Carne- 
secchi,  che   ne   fu   l'editore,   col    mentovato 
frontispizio    diede    forse    motivo    all'  imputa- 
zione   di    plagio.   Si   consulti,    Paitoni,   Bibl. 
de'  tradutt.,  toni.  IV,  pag.  16. 

Vedi^   Prose  antiche  di    Dante,   ec. 
Donna  (La)  ancora  è  fedele,  dramma 

per  musica  (di    Domenico    Filippo 

Contini  ,  romano  ). 
Da  aggiungersi  alla  ristampa  della  Drammatur- 
gia dell'Allacci. 

Donna   (La)   di    talento,    almanacco. 

Fedi,  Almanacchi  anonimi.  N.   4-" 

Donna  (La)  quale  si  trova.  Ottave  (di 


332 

DOR 
Carlo  Brentano  Grianta).  Aìl'Aja 
(data  finta),    1772,  m-8." 
DONNARDO  BERNINA.  Relazione  delle 
solenni   feste  celebrate  in  Cremona 
nella  canonizzazione  di  S.  Gaetano 
Thiene,   patriarca  de' cherici  rego- 
lari. F^enezi'aj,  per  Gio.  Battista  Ca- 
iani,   1672,  in-^.° 
Appiè  della  lettera  dedicatoria  si  legge  il  nome 
di  Donnardo  Bernina ,  sotto  il  quale  si  occulta 
D.  Bernardo  Nam,  chierico  regolare.  Per  più 
starsene  celato  lo  scrittore  fìnse  che  la  relazione 
gli  fosse  capitata  da  Cremona. 
DONNORSO  (Vincenzo).  Memorie  sto- 
riche della  fedelissima  e  antica  città 
dì  Sorrento,  divise  in  III  libri.  IVa- 
polij,  1740?  i«-4.° 

Benché  sieno  publicate  sotto  l'indicato  nome, 
sono  esse  però  lavoro  del  P.  A>T0M>0  Don- 
norso,  domenicano  j  parente  di  Vincenzo. 

Dono  da  farsi  a  madri  e  spose,  al- 
manacco (di  Carl'Antonio  Pezzi). 
Milano i  Stella. 

DONZELLINI  (Josephi)  Antonii  filii, 
Cosentini ,  symposium  medicum  , 
sive  quaestio  convivalis  de  usu  ma- 
thematum  in  arte  medica.  Venetiis, 
1707,  in-ò° 

Credesi  lavoro  di  Domenico  Gl'GLIELMINI,  cele- 
bre matematico;  ed  infatti  venne  inserito  dal 
Magnani,  editore  delle  sue  opere,  nel  toni.  II 
di  esse. 

DORASIO,  Acad.°  Agiato  (Agostino 
Gradenigo).  Due  lettere  di  ec,  a 
Giovanni  Brunacci.  Nella  prima 
delle  quali  si  prova  l' uso  de'  mo- 
nasteri doppi  ^^  Venezia.  Nella  se- 
conda si  dimostra  che  li  Conti  che 
dominavano  Padova  e  Vicenza  nel 
secolo  XI,  erano  della  famiglia  Can- 
diana  de'  Dogi  di  Venezia.  Ivi,  presso 
Antonio  Zatta^   1760,  m-8.° 

DORELL  (Guglielmo),  gentiluomo  in- 
glese. Il  Gentiluomo  istruito,  di 
ec,  tradotto  dall'originale  inglese 
da  Francesco  Giuseppe  Moi'elli.  Pa- 
dova,  1728;  e  di  nuovo,  Ivi,  1732, 
m-4.° 

Il  traduttore ,  ex-francescano ,  fiorentino ,  ci  fa  sa- 
pere in  un  avviso  premesso  ad  un'altra  opera. 


DOR 

da  lui  medesimamente  tradotta  dall' inglese , 
non  essere  autore  del  Gentiluomo  istruito  il 
sig.  Dorell,  gentiluomo  inglese,  ma  bensì  il 
gesuita  Dorell. 

Dori  (A)  bella  dama  veronese,  in  oc- 
casione di  un  viaggio  che  fa  a 
Roma  per  suo  diporto.  Lucca,  1 762 , 
m-8.°  gr.j  e  di  nuovo,  con  note, 
Bologna,    1763. 

Poemetto  del  cons.*  Giovanni  Lodovico  Bianconi. 

Dori  (La),  ovvero  la  schiava  fedele, 
dramma  musicale.  Roma.  Leopardi, 
1672,   in-ii.^ 

Viene  attribuita  dall' Allacci  al  cav.®  Apollonio 
Apolloni. 

BORIA  (Andrea).  Libro  della  Repu- 
blica  ,  di  ec. 

Il  nome  di  Andrea  Doria  è  supposto,  e  il  vero 
autore  fu  Lodovico  SPINOLA,  siccome  ricavasi 
da  un  articolo  di  lettera  del  medesimo  Spinola 
scritta  al  cardinale  Rodolfi  (Gandollì,  De  due. 
Aug.  script.,  pag  397)  :  il  che  confermasi  an- 
che dal  Soprani  {Scritt.  della  Lig.,  pag.  205). 

DORIA  (Arrigo)  e  DORIA  (Gio.  Bat- 
tista).   Vedi,  Dante  de    la   volgare 
eloquentia  etc. 
DORICLEA  SICIONIA  P.  A.    L'  adora- 
tion  ,  ou  la  prière  et  le  désir;  l' honi- 
me  à  Dieu.  [Parma,  Bodonij  1796), 
in-/^.^  ed  in  Jogl. 
L'autore  de' versi  francesi  in  vario  metro   fu  il 
vescovo  d'Anversa  Nelis;  la  traduttrice  che  si 
celò  col  mentovato  nome   di  pastorella  d'Ar- 
cadia, è  Clotilde  Tambrom. 

Doride,  madrigali    (del    conte    Carlo 
Roncalli).  ì^enczia.  Graziosi,  '793, 
m-8.° 
Furono  ristampati   cogli   epigrammi  dell'  autore 
nella  seconda  edizione  Bodoniana  nel  1 798 ,  e 
di  nuovo  nel  1808  nell'edizione  compiuta  dei 
medesimi  epigrammi  eseguita  in  Brescia,  da- 
gli stamp.   Spinelli   e  Valotti.   Doride    è  la 
contessa  Bianca  Uggeri  Somaglia,  in  onore 
delia  quale   compose   il   RONCALLI  questi   ma- 
drigali. 
DORIGISTA.  Sotto  questo  nome  la  con- 
tessa Maria  Isabella  Dosi,  maritata 
De  Grati,  publicò  le  seguenti  comedie: 
i."  Amore  interrotto  da  prudenza. 
Bologna,  Sarti,    1709,  m-i2.° 
a.°  Le  fortune  non  conosciute  del 


DOR 

dottore.  lui  ^    per  gli   eredi    Sartia 
1688;  e  pel  Longhi,  1706,  sempre 
in-  I  2. 
Non  rammentata  tlal  Continuatore  della  Dram- 
maturgia dell'Allacci. 

3."  Ingannano  le  donne  anche  i 
più  saggi,  fi^ìj  nella  stamperia  del 
Pulzoni  ,  1707,  zVz-ia." 
4."  Il  padre  accorto  della  figlia  pru- 
dente. Ivi,  per  gli  eredi  Sarti j  i6go , 
in- 1 2. 
Sfuggito  medesimamente  al  Continuatore  del- 
l'Allacci. 

5,°  La    povertà    sollevata,    e  1'  in- 
vidia abbattuta.  Ivi,  1726,  in-\i.'^ 
Comedia  in  prosa  con  sette  personaggi,  tre  dei 
quali  parlano  il  dialetto  bolognese. 
6."  Il  principe  più  reale  che  amante. 
Ivi,  per  gli  eredi  Sarti,  1 696,  in-xiS' 
DORILAO. 

Nome  academico  col  quale   Leopoldo  Marc' An- 
tonio Caldani,  bolognese,  prof.*  neir Univer- 
sità di  Padova,  si  celò  publicando  nel  Gior- 
nale di  ììiediciìia  del  dottor  Pietro   Orteschi 
alcuni  articoli   di   argomento   medico-teorico- 
pratico. 
DORTLLO  DAFNEJO  (conte  Carlo  Ga- 
stone Della  Torre,  di  Rezzonico). 
i.°  Lettera  di  ec.   a  Diodoro  Del- 
fico {ab.^  Saverio  Bettinelli)  sul 
gruppo  di  Adone  e  di  Venere,  opera 
di  Antonio  Canova.  Senza  data  [Na- 
poli,   1795),  m-8." 
Fu   riprodotta   nel    toni.  XXVII,  pag.  ss  delie 
Memorie  per  serbare  alla  storia  letteraria 
e  civile,  f^enezia,  Pasquali,  I79S. 
2.°  Oda  -  Chi  è  colui  che  la  rugosa 
fronte  ec.  -  Sottoscritto  Dorillo  Da- 
fnejo  P.  A.  [Parma,  Bodoni,  1790), 
m-4.'' 
Quest'ode  fu  recitata  in   Roma   dall'autore  per 
la  ricorrenza   dell'anno    secolare    della  fonda- 
zione  dell'Arcadia. 

3.°  Versi    sciolti    e    rimati,  di  ec. 
[Parma,  1774),  in-^.'^ 
Tutti  questi   scritti  del  conte  Rezzonico  furono 
ristampati  con  le  altre   opere   dell'autore  nel- 
l'edizione  di  Como,  per  V  OstineUi,  1813, 
e  seg. 
DORINA    NONACRINA    P.    A.    Sonetti 
venti    in    morte    di    Gio.  Antonio 


333 
DOT 

Dolfin,    patrizio    veneto.   Venezia, 
pel  Penada,    1767,  m-8  ° 

Copresi  sotto  questo  nome  arcadico  Caterina  Dol- 
fin, sposala  nel  l7Bii  in  Marcantonio  Ticpo- 
lo,  indi  nel  I77G  nel  cav  *  procuratore  Andrea 
Tron. 

BORMIO  (IL)  (Cornelio  Cataneo,  bo- 
lognese). Rime  di  diversi  nobilis- 
simi ed  eccellentissimi  ingegni  in 
lode  di  donna  Lucrezia  Gonzaga, 
marchesana,  date  in  luce  dal  Dor- 
mio.  Bologna,  Rossi,    i565,  m-4-" 

Dormitanzio  (II)  del  secolo  decimo 
ottavo  (di  Frate  Ubaldo  Brandi  , 
minore  riformato). 

È  contro  l'operetta  dell'ab.*  Zaccaria.  -  Lasciamo 
stare  le  cose  come  stanno. 

Dottor  (II)  estatico,  ovvero  la  vita 
del  venerabil  Dionigìo  Richel  mo- 
naco cartusiano:  opera  postuma  di 
un  religioso  dell'ordine  medesimo. 
f^enezia,  per  Giuseppe  Corona,  1736, 
m.8.^ 

«  Lo  scrittore  dell'  opera  fu  il  P.  Daniello  Cam- 
«  panini,  certosino,  ferrarese;  da  quello  che 
') rimase  inedito  la  trasse,  e  compendiò  il  P. 
"Jacopo  San  VITALE  »  (Pezzana,  Continuai. 
alVAJfb,  toni.  VII,  pag.  5i,  num.  14). 

DOTTOR  SUCCINTO  ,  così  fu  detto  Fra 
Francesco  d'Ascoli,  dell'ordine  dei 
minori. 

Dottrina  (La)  cattolica  delle  indul- 
genze, difesa  contro  alcuni  libri 
ultimamente  pubricati  a  danno  della 
verità.  Fuligno,    1789. 

Opera  di  mons.*  Sintich,  canonico  degli  Schia- 
voni,  poi  vescovo  di  Veglia. 

Dottrina  cristiana  da  insegnarsi  dalli 
Curati  nelle  loro  parrocchie  a'  fan- 
ciulli.   Lucca,  circa    l'anno    i574, 

Z>Z-I2.° 

A  questa  ne  seguitarono  altre  edizioni  senza 
nome  dell'autore,  il  quale  fu  il  vener."  servo 
di  Dio  P.  Giovanni  Leonardi,  fondatore  de'  chie- 
rici regolari  della  Madre  di  Dio.  Il  P.  Gio.  An- 
tonio Leonardi,  della  stessa  Congreg.'',  ripro- 
dusse di  poi  la  presente  operetta  in  L  ucca  nel 
1736,  col  nome  dell'autore,  e  con  l'aggiunta 
d'  una  sua   prefazione. 

Dottrina  (La)  del  preteso  secolo  il- 
luminato XVIII  intorno    la  gerar- 


334 

DOV 

chia   per  la  disciplina    ecclesiastica 
confrontata    ce    (  dell' ab/'   Antonio 
Francesco  Zaccaria).    Firttize ^  per 
l'Archi^    1  790  ,  7/7-8.*' 
Dottrina   della   vita   monastica.    Vedi, 

Doctrina  della   vita  ec. 
Dottrina  di    S.  Tommaso ,    proposta 
alla  considerazione  de'  saggi  e  sin- 
ceri amatori  della  virtù,  acciocché 
possano  formare  un  retto  giudizio 
sopra  la   prima  lettera    scritta    dal 
P.    Daniele   Concina    contro    il   P. 
Bernardino  Benzi,  autore  della  dis- 
sertazione sopra  i  casi  riservati  nel 
Veneto  Patriarcato.  Senza  nota  di 
stampa  (ma  Lucca,    \'jf\^). 
Il  Mazzuchelli  {Scritt.  d'Italia,  toni.  II,  pag. 
900)  dice  d'avere  sicuri  riscontri  esserne  stato 
autore   il    P.  Giuseppe   Poli,    gesuita,  morto 
rettore  del  Collegio   di    S.   Lucia    in    Bologna 
Tanno    1738.    Lo   stesso   si   dice    anche    nella 
vita  del   P.  Patuzzi,   che  sta  avanti    alla    sua 
Ethica  Christiana.  Anche  negli  Aniiaìi  leti., 
tom.  \,  part.  lì,   pag.  228,    ciò    viene    con- 
fermato. 
Dottrine    false    ed    erronee    sopra  le 
due  podestà,  l'Ecclesiastica  e  la  Se- 
colare,  tratte  da  due    libri   del   P. 
Antonio  Pereiro  (opera  dell'abate 
Francesco  Antonio  Zacc.'iRia,  ex-ge- 
suita).  Foligno,  per  Giovanni   To- 
massini,    1783,  in-'òf' 
Dovere   (II)    indispensabile  e   l'impor- 
tante necessità  ch'hanno  i  fedeli  di 
trattare   con    frequenza    delle  cose 
della     Cristiana    religione    (  del   P. 
MuGA ,  agostiniano  da  Chieri).  To- 
rino ^  slanip.  Fontana,  i  78B,  in- 1  2." 
Doveri    (Sui)    dei    Principi    neutrali 
verso    i    Principi    guerreggianti  ec. 
(di    Ferdinando     Galiam  ).     Senza 
luogo  e  nome    di   stamp.  [JSapoli), 
1782,   w-4.'' 
Doveri  (I)  del  cittadino  verso  la  pa- 
tria, academia  recitata  dagli  alunni 
delle   publiclic    scuole    alla    destra 
dell'Adige  (dell'ab.^  Gio.    Battista 
Lavarini).  Verona,  Raniazzini,  iHoi, 
m-8.° 


ORO 

Doveri  (Dei)  del  nobile  verso  lo  stato, 
dissertazione    del    conte  Francesco 
d'Arco.    Cremona,  Manini ,    1788, 
m-8." 
Credcsi  che  per  la  stampa  di  questa  dissertazione 
il  tiglio  prestasse  il  nome  al  padre  (conte  Gio. 
Battista),  come  pure  per  T altra  che  vi  sta 
unita  -  Del  motivo  della  legge  ec. 
Doveri   (I)  della  vita  domestica  di  un 
padre  di   famiglia,  operetta  tradotta 
dal   francese.  Parma,  nel  Piegai  Pa- 
lazzo    co'    tipi    Bodoniani,    1794} 
in-Q.^  gr. 
L'originale    francese  è  di    Benigno  LORDELLOT. 
di  Dijon. 

Doveri    d'  un     pastore    d'  anime    (  del 
paroco  Gio.  Battista  Ferrari).    Mi- 
lano 
Doveri   (Dei)    militari  constituenti  un 
valoroso   e   fedele   soldato   (  di    Gio. 
Battista   Cavallero).   Parma,  Jìossi 
ed  Ubaldi ,    1784,   ^/^-8."  pie;  e  di 
nuovo,  Ivi,    1797- 
DOZZA  (Pietro).  Opuscoli  filosofici  di 
Benedetto  Castelli.  Bologna,  Monti, 
1669,   in-^° 
Il  Leti  {Italia  Regnante,  tom.  IV,  Uh.  V,  part. 
IV.  pag.  482)  dice  che  la  dedicatoria  a  nome 
di  Pietro  Dozza  e  la  prefazione  al  lettore  sotto 
nom.;  dello  stampatore  Giacomo   Monti ,  sono 
di  Giambattista  Cappom,  Acad.°  della  Crusca. 
Drammaturgia  di  Leone  Allacci,  ac- 
cresciuta e  continuata  fino  all'anno 
MDCCLV.  Venezia,  Pasquali,  iy55, 
m-4.° 
L'editore    anonimo    fu    Girolamo    Zanetti,  che 
ajutato  da  altra  mano  aYionima  vi  aggiunse  un 
supplemento.  Dall'avviso  premesso  ritraesi  che 
il   principale   merito   degli    accrescimenti  fatti 
alla  prima  parte  deesi  a  Giovanni  Cedoni,  ed 
in  secondo  luogo  al  P.  Giovanni  Degli  Agostini. 
Il  Biscioni  aveva  anch'esso  preparato  un  simile 
lavoro,  che  conservasi  in   Firenze  mss.  Nella 
Storia  lett.  d'Italia  del  P.  Zaccaria  {toni.  XII, 
pag.  232  e  seg.)  si  accennano  alcune  aggiunte 
e  correzioni  che  potrebbonsi  fare  alla  suddetta 
Drammaturgia.  In  fine  diremo  che  in  Venezia, 
presso  gli  eredi  del   conte  Corniani  degli  Al- 
garotti,  trovansi  preparati  tutti  i  materiali  per 
una  nuova  edizione  della  medesima. 
JROGONTEO  SELINUNTE  (Castelli, 
principe  di  Torremuzza).   Storia  di 


DUB 

Alesa,  antica  città  di  Sicilia,  col 
rapporto  de' suoi  più  insigni  monu- 
menti, statue,  medaglie,  isciizioni 
ec. ,  l'accolta  da  ec.  Palermo j  presso 
Pietro  Bcfitivenga,  iy53,  in-4^^^  Jig. 

Droits  des  Souverains  défendus  contre 
les  excomniunications  et  Ics  inter- 
dits  des  Papes.  ^  la  Haye,  1721, 
voi.  2,  iVz-i2.°  Vedij,  Consolazione 
della   mente  ce. 

DRUSINO  CISSEO  P.  A.  (P.  Giuseppe 
Mai'ia  Pruni,  della  Congr.''  della 
Madre  di  Dio). 

i.^  Britannico,  tragedia  del  signor 
Racine,  tradotta  in  verso  italiano 
da  ec.  Genova^  nella  sta/np.  Ler- 
zianaj  '7495  in-^-^ 
2.°  Chittara  zeneize  di  Giangiacomo 
Cavalli,  ricorretta,  accresciuta  colla 
giunta  di  alcune  rime  de'  più  an- 
tichi rimatori  genovesi.  Genova  ^ 
1745,   in-S° 

Sotto  r indicato  nome  arcadico  ne  fu  editore  il 
suddetto  P.  Priam.  Fu  /w  ristampata  nel  1825 
in  occasione  di  nozze  illustri. 

3."  Marianna,  tragedia;  rime  tosca- 
ne e  versi    latini    di    ec.    Genova  ^ 
Tarigo,    1754,  in-/^.'^ 
4.°  Poesie  di  ec.  Ivi,  per  lo  stesso 
stanip.  e  nello  stesso  anno,  in-8.^* 

Sospettiamo  che  forse  formino  parte  dell'antece- 
dente N.  3.°  Le  riporta  il  3Iorei  nel  Catalogo 
degli  Arcadi. 

5."  La  villeggiatura  di  Sua  Eccel- 
lenza il  sig.  Duca  di  Richelieu  al 
Zerbino,  dopo  la  guerra,  egloga  di 
ec.  Genova,  nella  stanip.  Lerziana, 
1748,   in-l^^ 

D.  S.  G.    Vedi^  MAGO  (Gio.  Dal). 

Dubbj  che  si  espongono  da  alcuni  stu- 
diosi della  giurisprudenza  alla  dotta 
mente  del  M.  R.  P.  L.  Giaunangelo 
Serra.  Faenza,  presso  l'Archi,  in55, 
i«-8.«   <rr. 

Ci 

A  questi 'dubbj,  che  si  suppongono  della  ciotta 
mente  del  modesto  P.  Serra  ,  va  unita  la  sua 
risposta. 

Dubbj  critico-teologici  (dell'ex-gesuila 


335 
DUB 

Francesco  Gusta)  sul  su|)posto  bat- 
tesimo dell'Ebreo  Bianchini.  Bolo- 
gna (ma  Firenze),    1786,  m-4." 
Dubbj  intorno  alla  santificazione  delle 
feste,  con  la  risposta   e   contro-ri- 
sposla   (dell' ab.^  Camillo  Garulli, 
ex-gesuita,   fermano).   Venezia,,  ap- 
presso lo  Storti,    I  795 ,  z/i-8." 
Dubbj   proposti   alli  signori  professori 
della   facoltà   teologica  di  Pavia  (di 
D.  Rocto  BoNOLA,  ex-gesuita).  Senza 
data  d' aimo  e  dì  luogo,  1790,  m-8.° 
DUBBIOSO    ACADEMIGO     (Lodovico 
Castelvetro).  Lettera  al  molto  ma- 
gnifico  messer   Francesco  Giuntini. 
"  K  aggiunta  al  discorso   in   difesa   de"  buoni  a- 
"Slronomi  delio  stesso   Giuntini.   stampato  in 
ì-> Lione  nel  isti.  In  essa  il  Castelvetro,  sotto 
«nome  del  Dubbioso  Acadcmico,  avendo  iu- 
j'teso  che  il  Roviglio  aveva  stampato  in  Lione 
;5Ì1  Decaraerone   in   piccioia    forma,  e  che  il 
"Giuntini  T aveva  corretto,  gli  scrive  per  av- 
"vertirlo  di   alcune   cose   non   ben   notate  da 
»  Alessandro  Degli  llierti  nel  suo  Ragionamento 
"sopra  il  Boccaccio,  e  per  chiedergli  la  solu- 
"  zione  di  alcuni  dubbj  riguardo  a  questo  scril- 
"  tore.  Vi  si  aggiugne  poscia  la  risposta  fatta- 
"  gli  dal  Giuntini.  Questa   lettera  istessa  .  con 
"qualche  cambiamento,  è  stata  inserita  traile 
«opere  critiche  del  Castelvetro,  Lione  {Mila- 
ni no  ) ,  nella  stamp.  di  Pietro  Foppens  {nella 
nstamji.  Palatina) ,  1727,  in-A."  >»  (Tirabo- 
schi,  Scritt.  Modon. ,  toni.  [,  pag.  472-73). 

DUBLIIVO  (Gasparo)  (ab.^  Gio.  Bat- 
tista Rodella).  Lettera  di  ec.  al 
signor  Callimaco  Mili  (P.  Camillo 
Almici,  dell'  Oratorio),  e  risposta 
del  signor  Callimaco  Mili  a  Ga- 
sparo Dublino  intorno  all'anima 
umana,  premessa  una  lettera  di 
Giambattista  Chiai-amonti  ec.  f^e- 
nezìaj    Occhia    1763,   in- 11° 

Sta  nel  toni.  X,  della  Nuova  raccolta  d' opu- 
scoli scientifici  e  filologici  dell'  abate  P 
Mandelli. 

DUBLINO  (Gasparo)  (Altro)  (ab.'' Ja- 
copo Germano  Gussago,  ex-minore 
osserv.*^).  Memorie  intorno  alla  vita, 
agli  studj  ed  ai  costumi  del  chie- 
rico D.  Jacopo  Manziana.  J^enezia, 
tip.  d' Alvisopoli ,    1820,  in-^.^ 


336 

DUE 

Due  (Li)    aiH'lli,     opera    scenica   {in 
prosa)  (di  Antonio  Giulio  Brignole 
Sale).  Luccn_,  i664,  m-i  2.°  Ristam- 
pata in  séguito  molte  volte. 
Due  (Le)  chiese  di    S.  Antonio  e  di 
S.  Giustina  ec.  Fedi^  Storica  dimo- 
strazione della  città  di  Padova  ec. 
Due  dialoghi  della  vergogna,  con  la- 
cune prose  et  rime  del  signor  An- 
nibale Pocaterra,  Acad.°  Ferrarese. 
Jìeggioj  appresso  Flavio  e  Flaminio 
Bortoli ,    1607,  m-4-° 
Dopo  i  due  dialoglii  predetti  comincia,  senza  in- 
titolazione di  sorta  con  numerazione  a  parte, 
la  vita    del  Pocaterra,  che  il  P.  Ireneo  Affo 
crede  composta  da  Bonaventura  Angeli,  autore 
della  storia  di   Parma.    In   fine   della  vita  son 
poste  le  rime  d'esso  Pocaterra. 
Due  dissertazioni,  la  prima  delle  quali 
spiega  una  lapide    scavala   nel  vil- 
laggio   di    Riese   l'anno    lySo   (in 
ottobre),  e  fa  vedere  l'antichità  del 
castello   d'Asolo;    esamina    l'altra 
l'essere  antico  di  Treviso.  Treviri, 
Bergami j    l'j^Q,  in-\i.^ 
La  prima  col  titolo   di  Osservazioni ,  è  di  Mi- 
chele Lazzari  j  T  altra   con  quello   di  Ragio- 
namento intorno  alle  antiche   iscrizioni  eli 
Treviso,    è   anonima    (di    mons.*^   Domenico 
Giorgi)  in  favor  di  Treviso  contro  le  Osser- 
vazioni del  Lazzari. 
Due    dissertazioni    storiche    in    difesa 
della  forte  apologia  scritta  a  favore 
della  chiesa  Palermitana  dall'eru- 
ditissimo D.  D.  Antonino  Mongitore, 
canonico  della  cattedrale  di  Paler- 
mo, composte  dal  S.  D,  D.  F.   S. 
E.  M.  palermitano    (signor    dottor 
D.  Francesco  Serio,  e  Mongitore, 
nipote  del  can.°  Autonino  suddetto). 
Palermo  ,    Stefano    Amato  ^    ^'J^'J  ì 

m-4.« 
Lo  stesso  dottor  Francesco  scrisse  un'altra  più 
voluminosa  opera  intorno  questo  argomento  col 
titolo  -  Dissertazioni  istorie/te  ed  apologe- 
tiche critiche  delle  glorie  sì  sacre,  come 
profane  di  Palermo  ec.  Ivi,  per  lo  stesso 
stampatore ,  in  fogl. 

Fedi,  FILALETE  ORETEO. 
Due  (Le)    giornate    d'Agosto.    Fedi, 

Aneddoti  con  lenenti,  ec. 


DUE 

Due   (Le)   giornate  del    poeta  Banda- 
rino,  dove  si   tratta  di    tutti  i  co- 
stumi che  in  le  città  d'Italia  a  loco 
per  loco  usarsi  sogliono.  Senza  luogo 
e  nome  di  stampatore,  i5ò6,  in-i5.' 
Apostolo  Zeno  {Jnnot.  alla  Bibl.  del  Fonta- 
nini,  toni.  II,  pag.  18)  fece  noto  che  questo 
liln-etto  non  è  altro  che  la  traduzione  delF ope- 
retta latina  di  Ortensio  Landi,  che  ha  per  titolo 
-  De  variis  moribus  viroruni  et  mulierum  ,  - 
e    sta   unita    alle    Forciancv  cjucestiones  del 
medesimo  autore. 
Fide,     PHILALETHES     POLYOTO- 
PENSIS. 
Due  giorni  in  Ferrara  (della    marc'' 
Ginevra  Canonici  Facchini),  guida 
per  il  viaggiatore.  Ivi,  1819,  /n-8.° 
Due  iscrizioni  lapidarie  di  Padova  po- 
ste l'una    nel    i532    sopra   la  cap- 
pella del  Santo,  e  l'altra  poc'anzi 
sotto  la  colonna  Massimiliana,  pre- 
sentate ora  ambedue  per  la  prima 
volta  nella  loro  incontrastabilmente 
vera    lezione.     Fenezia,  Anlonclli , 
i832,  m-8.'' 
La  dedicatoria   è   sottoscritta   colle  sigle  A.  A., 

che  valgono  Arrigo  Arrigom. 
Due  lettere  a  Gian  Vincenzo  Bolgeni 
sul  giuramento  ordinato  dalla  Re- 
publica  Romana  a  tutti  i  public! 
funzionarli ,  e  sulla  vendita  dei  beni 
ecclesiastici  (dell' ex-gesuita  ab.*^  D. 
Luigi  Maria  Bucchetti).  Fenezia, 
Andreola,  i  798. 
Due  lettere  curiose  ( dell' arcipr.^  Gio. 
Battista  GuADAGNiNi)  sopra  l'opera 
del  Limbo,  con  alcune  postille  alla 
seconda  lettera.  Pm'/a_,  1788,  77z-8.° 

Due  lettere  dell'abate (  Giuseppe 

Maria  Mcscari,  basiliano)  dirette 
la  prima  ad  un  Amico  Ecclesia- 
stico di  Toscana  sulle  assemblee 
preliminari  al  Concilio  Nazionale 
che  si  dice  volersi  convocare  pella 
riforma  della  disciplina  ecclesia- 
stica; e  la  seconda  ad  un  Canoni- 
sta Napolitano  sull'  esenzione  dei 
Regolari  dalla  giurisdizione  de'  ve- 
scovi.   Pavia  {Roma),    1787,  m-8.  . 


DUE 

Due  lettere  dell'autore  del  libro  della 
religione  e  del  governo  dei   popoli 
(cioè  dell' ab. ^  Giammaria  Oktes), 
che    possono  servire  d'estratto  del 
libro  medesimo.  Senza  luogo  e  nome 
di  stamp.   MDCCLXXX. 
Due  lettere  dell'  emin.°  e  rever.°  signor 
card.^  Angelo  Maria    Querini,   ve- 
scovo di  Brescia  ,  e  della  S.  R.  E. 
Bibliotecario,    insieme    con  le  due 
operette    dal    medesimo    la    prima 
volta  publicate  di  Agostino  Valiero, 
cardin.^  e  vescovo  di  Verona,  tra- 
dotte  dal    latino    in    italiano    (  da 
Francesco  Torriceni).  Brescia j  Tur- 
lino,   I  ^49  5  "^-4-*'  P'-^- 
Due  lettere  di  N.  N.  (arcipr.^  Giara- 
battista  Guadagnici)  al  signor  ab.^ 
D.  Luigi  Mozzi,  canonico  di  Ber- 
gamo sopra  alcuni  paragraQ  d' un 
libro  stampato  in  Brescia  nel  iy6i 
-  Compendio    della    storia    sacra  ed 
ecclesiastica  del  P.  Duchesne.  -  Bre- 
scia,  Vescovi,    1779,  in-%P 
Due    lettere  di   un   cortigiano  ,  nelle 
quali  si  dimostra  che  la  fede  e  la 
opinione  di  Roma  è  mollo  più  bella 
e  più  commoda,  che  non  è  quella 
de'  Luterani,  In-^.^  {circa   la  metà 
del  secolo  xri). 
Probabilmente  sono  fattura  di  Pietro  Paolo  Ver- 
GERIO,  perchè  da  noi  vedute  comprese  in  un 
volume  contenente  altri  di  lui  calunniosi  scritti. 
Allo  stesso  crediamo  di  potere  attribuire  una 
terza  e  quarta    lettera    sopra  il  medesimo    ar- 
gomento,   esistenti    nella    Biblioteca  Reale    di 
Parigi  (Theol.,  toni.  HI),  che  del  pari  stanno 
unite  ad  altro  volume   d'operette  di  quel  ve- 
scovo  apostata.  Eccone  il  titolo  -  Terza  let- 
tera d'un  cortigiano,  il  quale  afferma  che 
a  suo  parere  la  messa  del  Papa  è  pili  bella 
che  la  comunione  che  si  fa  in  alcuno  loco 
della  Germania.  In-8.°  -  Quarta  lettera  di 
un  cortigiano,  nella  quale  egli  dice ,  che  si 
comincia  ad  accorgere  che  la  dottrina,  che  è 
chiamata  Luterana ,  sia  la  buona  e  la  vera, 
e  che  quella  del  Papa  sia  la  corrotta  e  la 
falsa.  I/i-6.° 
Due  lettere  di  un  Parroco  vicentino  ad 
un  giovine  Cavalier  milanese  sopra 
la   cosi   detta    divozione  delle   qua- 
TOM.    I. 


837 
DUE 

rant'ore,  e  sulla  divozione  della  san- 
tissima Vergine  Maria.  Seconda  e- 
dizione.  Milano,  presso  G.  Pirotta, 
1816,  m-8.° 

Queste  due  lettere  publicate  dal  conte  Francesco 
Pertlsati  con  Tindiiato  titolo,  sono  fattura 
di  lui,  ed  erano  state  già  separatamente  im- 
presse co' tipi  Bodoniani,  senz'anno  (1704), 
la  prima  in  data  del  ai  febbrajo ,  la  seconda 
del  sa  luglio. 

Due    lettere    rispoiisivc  a   quanto    in 
séguito    publicù    Nicolò    Carminio 
Falcone    nella    Storia    intera  della 
famiglia,  vita,  miracoli  ec.  di  S.  Gen- 
naro (di  mons.^  Gio.  Di  Nicastro, 
beneventano).  Napoli  (data   fiuta), 
1714?  in-^.^ 
Due  lettere  sopra  l'ottica  del  P.  Castel. 
Ne  è  autore  il  P.  D.  Claudio  Fromoxd,  cremo- 
nese, e  sono  publicate  anonime  nelle  Novelle 
lett.  di  Firenze  pel  1741,  col.  453-6  io-g29. 
Si  difende  il  Newton  contro  le  censure  fatte- 
gli sopra  i  colori  dal  P.  Castel. 
Due  opuscoli    sulle    regole    de'  Santi 
Padri,    osservate    nel    difendere  le 
verità    combattute,    e    l'innocenza 
calunniata,  tradotti  dal  francese  (di 
Arnaldo,    per  opera  del  P.   G.   &L 
PujATi).    Venezia;    1788. 
Due  orazioni,  l'una  d' Eschine  contro 
Tesifonte,  e  l'altra  di    Demostene 
a  sua  difesa,   di    greco    in  volgare 
nuovamente    tradotte    per  un  gen- 
tiluomo firentino.  Vinegia,  MDLIIII 
(i554).  =  In   fine  =  Vinegia^  in 
casa  de'  figliuoli  di  ^Ido,  M.  D.  LIIII, 
inS.°    Vedi,    Cinque    orazioni    di 
Demostene  ec. 
Due  orazioni   in    lingua   toscana.   Ac- 
cusa con  tra  Leon  Secretario  di  se- 
creti rivelati.   Difesa.  Parma,  Selli 
Viotto,   M.D.XLFIl,   il  dì  primo  di 
gennajo,  in-j^.° 
Avvene   ima  ristampa   dell'anno   seguente   fatta 
dallo  stesso  f^iotto,  secondo  dice  Bartolommeo 
Gamba  {Testi  di  lingua).  Il  Sansovino  le  in- 
produsse   col    nome    dell'  autore    nella   prima 
parte    delle  Orazioni    da    lui    raccolte.    Ecco 
quanto  scrive  Claudio  ToLOMEi,  autore  di  que- 
ste due  orazioni,  a  inesser  Dionigi  Atanagi  in 
una  delle  sue  lettere  (Libro  settimo,  pag.  2K9, 


338 


DUE 


edizione  del  ISGO):  «  Troppe  lodi  son  quelle 
«che  voi  date  alle  mie  due  oraziom,  le  quali 
«furon  latte  quasi    scherzando.   Io   le  partorii 
»  <rià  in  Capo  di  monte,  essendo  in  viaggio  e 
«senza  libri,  ove  il  cavalier  Gandolfo  e  mes- 
«ser  Apollonio  Filareto  furono  compagni:  ma 
«sia  come  vuole,  parve  a  messer  Fabio  Ben- 
«  voglienti  di  farle  stampare   in   Parma ,  per 
«provar    come   riusciva    la    stampa    di    Seth 
,y  Fiotto,    il    quale    ora    esce    a    galla    nuovo 
>3  stampatore  ». 
Due   panegirici  nuovamente  composti, 
de'  quali  1'  uno  è  in  lode  della  si- 
gnora marc.^  della  Padula  ,  e  l'altro 
in     commendazione    della    signora 
donna    Lucrezia    Gonzaga  da  Ga- 
zuolo.  Finegia,  Giolito,  iSSa,  m-8." 
Sono  composizioni  ambedue  di  Ortensio  Lajìdi, 
benché  in  quanto    al   secondo   affermisi  nella 
dedicatoria  essere  stato  tradotto  di  lingua  la- 
tina in  castigliana,  e  quindi  nella   nostra  ita- 
liana. 
Due     risposte    a   due    altre    contrarie 
scritture  nella  celebre  causa  del  Ru- 
bicone. Faenza j  per  l'archi,  lySS, 

m-8.° 

Anonime,  secondo  il  Ranghiaschi  {Bibl.  storica 
dello  stato  Pont.,  pag.  68  siip.),  ed  attribuite 
nelle  Noi>.  della  hep.  lett.  di  Lucca,  (i73G, 
pag.  Si)  al  P.  Giannangelo  Serra,  cappuccino. 

Due  sonetti  sopra  l'orribile  attentato 
verso  il  l'e  cristianissimo  Luigi  XV, 
e  la  di  lui  pronta  guarigione.  Vieii' 
va,   TratLncrn,    l'J^y ,  m-4-° 

Colle  sigle  D.  F.  che  vogliono  significare  Daniele 
Florio. 

Duello  d'Amore  e  di  Fortuna.  Bonci- 
glione,  1609,  in- IO,"  J^edi,  AC  ADE- 
MICI  DESIDEROSI. 

Duello  eloquente  di  due  greci,  fatto 
da  quattro  penne:  Ovidio,  Auguil- 
lara,  Gondamine,  Pedriui,  con  cin- 
que dialoghi  sull'argomento  (  del- 
l'ab.^  Andrea  Rubbi).  Venezia,  Zatla, 

'797'  "^-4-" 

Il  libro  è  lo  stesso  di  quello  da  noi  rammentalo 
col  titolo  di  Jjace  in  fiore,  a  cui  fu  mutato 
il  frontispizio,  e  tutto  il  primo  fogUo,  che  com- 
prendeva la  dedica  del  l'edrini  al  Mocenigo, 
una  pistola  del  Pedrini  a  Giovanni  Pindemonte 
e  una  nozione  preliminai'e;  a  cui  in  vece  furono 
sostituiti  i  suddetti  quattro  dialoghi.  Il  motivo 


DUO 

di  questo  cambiamento   si  sa  essere  stala  la 
morte  del  Mocenigo   avvenuta   prima    eh'  egli 
potesse  fare  l'ingresso  alla  dignità,  onde  non 
essendo  il  caso  di  publicare  un  libro  già  bello 
e  stampato  per  T ingresso  di  chi  piìi  non  era, 
vennero   levate  dagli  esemplari  le  carte  sopra 
indicate,  e  si  spacciò  come  cosa  nuova,  ed  in- 
dipendente da  queir  occasione. 
DUGNANUS  (Antonius).  Antonii  Du- 
guani  Patri tii  et  Collegii  Mediola- 
nensis  J.  U.  D.  et  Sacrse  Concisto- 
rialis  Aulce  Advocati  Dissertatio  de 
alluvionibus.  Romcej  t/ypis  3Iichaelis 
Angeli   Barhiellini  f    in    cedibus  de 
3Iaxim  is,    1770,  m-4  •" 
Se  devesi  credere  al  P.  Merati,  che  n'ebbe  no- 
tizia dal   prof.^  Gio.   Cristoforo  Amaduzzi,  il 
vero   autore  di    questa    dissertazione   sarebbe 
r  avv."  Giovanni  Devoti  ,  romano  ,  di  cui  ab- 
biamo alle  slampe  -  Fahii  Devoti  de  romana 
architeciura  Sermo  cum  notis  Joliannis  fi- 
lii,  -  che  va  unito  ad  altro  opuscolo  -  Fabii 
Devoti  in  cenigma  Damoetce  de  cceli  spatio 
in  terris  quihusdam  tres   non   amplius  ul- 
nas  patente  commentarius.  Romce,  ex  lyp. 
Marci  Palearini,  m-8."  A  proposito  di  Fabio 
Devoti,  padre   di  Giovanni,  autore  di  alcune 
satire,  si  trova  nd\e.  Memorie  per  servire  al- 
l'istoria  letter.  dell'anno   1733,  presso   il 
P^alvasense,  riferita  una  sua  lettera  metrica 
al  P.  abate  Nerini,  e  si  crede  nome  supposto, 
laddove  fu  quello  il  vero  nome  dello  scrittore. 
Dui  {sic)  dialoghi.  Fedij  Due  dialo- 
ghi della   vergogna  ec. 
Dum  vitam  in  ara  Golgothse,  etc. 
Principio  d' inno  del  sacerd.^  oblato  Carlo  Rosa, 
che  leggesi  in  onore  di   3Iaria  Addolorata  nel 
Breviario  Ambrosiano. 
Duobus     (De)     imperatorum    Rascisa 
riummis  (dissertatio  Bernardi  Nani). 
(Fenetiis),  MDCCL  {l'jòo),  in-^° 
Ristampata  nel  I7S2  con  aggiunte. 
DUODI  (Petri)  (Francisci  Piccoloaiini, 
senensis),  peripateticarum  de  anima 
disputationum  libri   septem.  Fene- 
tiis, apiid  Moneliim,  i5Sy,  in-^.^ 
Quosf  opera  del  PiccoLOMi.M  impressa  sotto  nome 
di  questo  nobile  veneto  suo  scolaro,  fu  dimen- 
ticata dal  INicéron  {Mémoires  pour  servirà 
V  ìdstoire  des  liommes  illustres  ,  toni.  XXIII, 
pag.  68) ,  come  la  è  del  pari  altra  da  lui  publi- 
cata  col  pseudonimo  di  Stefano  Teopulo.  Con- 
sultisi, Caddi  {De  script,  non   eccles.,  part. 
II,  pag  1S8). 


EAC 

Fide,  TIIEOPULT  (Stepliaiii).  con- 
tcuiplalionum  libri  X. 

DURANTIÌN'O  (Francesco  Lucio). 

Il  Piaccio  {toni.  \\ ,  pag.  244,  num.  886)  dice 
che  sia  nome  finto,  e  che  alcuni  vogliono  che 
sotto  di  esso  siasi  nascosto  Francesco  Patri- 
zio, il  giovane  ,  oriundo  di  famiglia  sanesc 
(come  credesi),  nato  in  Dalmazia;  ma  che 
cosa  abbia  scritto  non  ci  sa  dire.  Il  Merali 
{^Zihald.  mss.)  soggiunge  che  forse  sarà  c[ual- 
che  libro  di  quelli  che  stampò  per  le  brighe 
letterarie  che  attaccò  col  Biasini,  col  Tasso,  e 
con  Teodoro  Angelucci.  Il  Gcsnero  pensa  che 
r  opera  pseudonima  attril^uila  al  Patrizio  porti 
il  titolo  -  De  optima  R.  P.  guhernatioiie  li- 
bri duo,  etc.  Venetiis  perfratres  de  Sabio , 
1822,  m-s."  -  Ma  s'inganna,  poiché  ci  assi- 
cura il  Foscai'ini  {Lettemi,  venez.,  pag.  554, 
nota  32")  che  Durantino  è  un  vero  nome  e 
non  un  nome  supposto.  Nella  Pscudonimia 
del  signor  Lancetli,  registrasi  un  Duramils 
(Franciscus  Lucius),  sotto  cui  dicesi  cclai'si 
Gio.  Battista  Fiera,  mantovano;  ma  noi  igno- 
riamo a  che  si  appoggi  tale  asserzione, 

DURANTIUS  (Franciscus  Lucius).  Fi- 
de supra. 

DURKHUNDURKHI  (  Benonis  )  ,  Slavi 
exameu  in  Spenti  Academici  sepulti 
epistolam  prò  antiquitatibus  Etru- 
scis  Inghiramiis  adversus  Leonis 
Allatii  centra  ejusdem  animadver- 
siones.  Colonice  ^  apud  Georgiam 
Genselium,    1642,  in-  iv>.° 

Il  Nicéron  {Memoires,  voi.  XXXI,  pag.  1 20)  sup- 
pone che  sotto  il  qui  riferito  finto  nome  na- 


339 
EAC 

scendasi  Gaudenzio  Pai^aiiino,  di  Poschiavo, 
in  Valtellina.  Il  Fontaiiini  in  vece  {Cat.  Bibl. 
card.  Imperiali,  pag.  ic)  ne  crede  autore 
Leone  Allazio;  alcuni  pur  anco  attribuirono 
questo  esame  al  P.  Melchiorre  Inchofer,  "c- 
suita.  Ma  l'abate  Quadrio  {Dissert.  su  la  Fal- 
tcllina)  non  esita  ad  ascrivere  l'opera  pre- 
sente a  Vincenzo  NoGHERA ,  amico  deirAllazio. 

Fidcj  Anliquitales  (Ad)  Etruscas 
quas  Volaterrjs  etc. 

D.  V. 

Sospetta  il  chJar.°  Cicogna  (/«5C/-.  Fenez.,  tom. 
V,  pag.  245)  che  il  sonetto,  che  comincia  - 
Ahi  che  giace  per  man  d' invida  morte  -  e 
che  sta  fra  le  Rime  di  diversi  eccellentissimi 
autori  nella  morie  dell'illustre  signor  E- 
stor  Martinengn ,  raccolte  e  mandate  in 
luce  da  Veronica  Franco.  Senza  data  e 
nome  di  stamp.  (  dopo  il  1.172  al  isso),  in-A.°, 
sia  di  Domenico  VEMEftO,  amico  dell'autrice. 

D.  V.  A.  M.  Fedi  3  Progetto  nuovo  su- 
gli Ulivi. 

DYSID^I  (Prosperi)  (Fausti  Socixi), 
de  loco  Pau!i  Apostoli  in  Epistola 
ad  Pvom.  cap.  VÌI,  etc.  disputatio 
et  alia  opuscula.  Cracovice  (  sive 
Petricoi'ice),  typis  Sebast.  Sternacii, 
i582  (e  non  i583  siccome  riferisce 
//Sandio),  m-S.'^ie  di  nuovo,  Senza 
luogo ^   i584,  in-8.° 

Ristampato  Tanno  1612  col  nome  delP  autore. 
Se  n'era  publicato  Tanno  1391  un  compendio 
che  sta  unito  ad  altri  Irattatelli  nel  libro  -  De 
peccato  et  peccatorum  remissione  etc. 


E 


E  AGO  PANELLENIO  P.  A.   (  conte   Ja- 
copo Antonio  Sanvitale). 
i.°  Alconeed  Idaura,  egloga.  ^o/?2rt^ 
De  JÌ0SSÌ3   1744?  ifi-S.^ 
Oltre  il  mentovato  conte  Sanvitale  ,  parmigiano, 
ebbe  parte  nella  composizione  di  quest'egloga 
anche  T  altro  pastore  arcade  Cornante  Egine- 
tico ,  cioè  Tab.^  Carlo  Innocenzio  Frugo.m. 
2.°  Il  Poliuto,    tragedia  di   Pietro 
Cornelio,  trasportata  nella    lingua 


italiana  da  ec,  Vice-custode  della 
Colonia  Parmense.  ParrnUj  Monti ^ 
senz' annoj  in-^.° 

3.°  I  sette  salmi  penitenziali,  eia 
sequenza  de' morti,  trasportati  dal 
latino  idioma,  e  parafrasati  da  E. 
P.  P.  A.  (Eaco  Panellenio  Pastor 
Arcade,  cioè  il  suddetto  conte  San- 
vitale).   Fenezia,   i']4^  •>  ifi'^^° 


340 

ECC 

4.°  Uranio  e   Erasitea,    favola  pa- 
storale   da    rappresentarsi    l' agosto 
dell'anno  177^  nel  teatro  di  Parma 
per  la  nascita  del  real  primogenito 
di  Ferdinando  di  Borbone.  Parma, 
stamp.  reale,  in-^° 
È  dedicala  in  prosa  dall'autore  ai  due  regnanti, 
i  quali  sono  rappresentali   sotto  i  nomi  di  U- 
ranio  (duca  Ferdinando  di  Borbone)  e  di  Era- 
sitea (Amalia   arciduchessa   d'Austria).  Cou- 
sullisi  Pezzana  (Cont.  all'Affò,  tom.Ml,  pag. 
184).  Diverse  altre  poesie  si  hanno  dell" autore 
sotto  questo  nome  arcadico ,  che  sono  rammen- 
tale dallo  stesso  biografo. 
Ebhh'a  lo  lire  nnuosto  Ferdcnarìno ,  ec. 
In  fogl.  i'ol.  (stampato  circa  il  1788). 
Principio  di  sonetto  in  dialetto  napolitano,  com- 
posto da  Eleonora  Lopez  Fo>ìseca  in  occasione 
della  rinnovala  questione  risguardante  la  Ghinea 
al  tempo  del  Pontefice  Pio  VI.  Leggesi  anche 
ristampato  nel  tom.  Ili,  pag:  243.  degli  Scritt- 
legali  del  regno  eli  Napoli  del  Giustiniani. 
Ebrei  (Gli)  smascherati,  dissertazione 
postuma  dell' A.  G.  B.  B.  (avvocato 
Gio.  Battista  Benedetti).  Ferrara, 
Rinaldi,    1799?  '«-B.° 
Ebreo  (Dell')  possidente  (di  Francesco 
Gambim,    giureconsulto    astigiano). 
Torino,  stamp.  Pane,  181 5,  in-8.° 
ECATOMBEO  PLASO^E  P.  A.  (Giuseppe 
Cremona,  scolopio).  Orazione  fune- 
rale di  ec,  in  morte  dell' eminent." 
signor  Giuseppe  Ulisse  card.'^  Goz- 
zadini,  vescovo  d'Imola ,  delta  nei 
funerali    celebrali    nella  sua  catte- 
drale da  mons.^  Andrea  Luigi  Cat- 
tani,  vescovo  di  Samminiato  al  Te- 
desco in  Toscana.  Firenze,  per  Be?- 
nardo  Paperini ,  in-^P 
Ecce  jam  noctis  tenualur  umbra,  eie. 
Principio  d'inno  che   cantasi  alle  laudi  del  di- 
vino ufficio  nelle  domeniche  di  eslate,  il  qual 
inno  dev'essere  lavoro  di  S.  Gregorio  I,  Papa, 
poiché  sembra  una  continuazione  di  quell'al- 
tro suo  che  incomincia  -  Nocte  surgentes  vi- 
gilemus  omnes. 
Eccellenza  (Dell')    di    Maria  Vergine 
esposta  a  modo  di  meditazioni  con 
l'aggiunta  di  alcune  preci  (del  P. 
Girolamo  da  Bologna,  cappuccino). 
Bologna  e  Rimini. 


ECC 

Eccellenza  (Dell')   e  grandezza   della 
nazione     Fiorentina,    dissertazione 
storico-filosofica  ,  la  quale  si    pre- 
mette ad  una  descrizione  alfabetica 
delle  famiglie,  ec.  ec. ,  dedotta  dai 
registri  d'entrata   e    d'uscita    della 
camera  fiscale   (di  Francesco  Maria 
Soldini).  Firenze,  Fanni  e  Tofani, 
1780,  in-8.^,  con  fi g. 
Eccellenza  (non  si  sa  chi  sia).  Io  non 
amo  se  non   l'incontro   di  obbedire 
ai  commandi   riveritissimi  di  F.  E. 
■=  In    fine  =   Mentre    f  assicuro, 
r  unica  cosa  che  desidero,  essere  le 
occasioni  di  farle  vedere  quel  costante 
ossequio,  che  mi  costituisce  di  F .  E., 
adì   12  settembre,  (forse  Ferrara), 
1751,  (e  nuH'altro). 
K  di  pagine  quattordici  con  nove  figure  in  una 
tavola  sola,  esplicanti  il  Ponte  di  Bassano.  De- 
scrive la  storia  di  detto  ponte,  e  dà   giudizio 
su  di  esso:  si  sospetta  che  ne  sia  autore  Fran- 
cesco Maria  Preti. 
Eccezioni  della  Comunità  di  Fiemme 
contro   il  nuovo    statuto   composto 
per  essa  da  una  Deputazione  dell'ec- 
celsa Superiorità  di  Trento.  1784- 
Scrittura  di  Giuseppe  Antonio  RiccoBONA,  di  Ca- 
valese,  e  di  Cari" Antonio  PlLATl,  diTassulo, 
in  Val  di  Non. 
Eccitaménto  efficace  alla  venerazione 
di   tutti   gli  Angeli  santi  e  spezial- 
mente   delli    nostri    Custodi,    con 
un    memoriale    a    qualunque    Cri- 
stiano   (del    P.    Benedetto  Bovio). 
Trcuigi ,    1 6  7  7 ,  m - 1 2 ."^ 
Ecclesise  Anglicanse  trophsea  (auctore 
Gulielmo  GoOD,  jesuita,  anglo).  /?o- 
ma^j  ex  off.  Barth.    Grassi,  i584. 
Ecclesiastica  (De)  disciplina  disserta- 
tiones  quinque;  nempe  de  Ecclesia- 
sticis  personatis,  ludentibus,  nego- 
tiantibus,  lucrum  ex  missarum  ele- 
emosynis  quserentibus,    et  de  resi- 
gnatione  Beneficii  secularis.    Vene- 
tiis,  apud  Josephum  Corona,  1739. 
Ne  è  autore  il  P.  Girolamo  Carisara,  vicentino, 
dell'ordine  di  S.  Girolamo  della  Congr,*  del  B. 
Pietro  di  Pisa,  Furono  ristampate  con  aggiunte 


ECL 

Ivi,  cioè  in  fcnezia,  sotto  il  finto  nome  di 
Girolamo  Fruttìfero,  nel  1741,  uJ  indi  per 
la  terza  rolla  con  altri  accrest-imenti  in  f'i- 
cenza  l'anno  1747,  co'  tipi  di  Pietro  Anto- 
nio Bcrni. 

Ecclesiastica  liisloria,  integrain  cccle- 
siaì    Chrisli    idcani    secundujn    sin- 
gulas    centurias    perspicuo    ordine 
corri plectens  (usque  ad  sec.  Xll)  per 
aliquot  stiidiosos    et    pios   virus   in 
urbe  Magdcburgica.  Cenluvioe  I-XIII. 
Basilece,    Oporùms ,    i55c)-'j^,    voi. 
8,  in  fogì. 
Ne  fu  principale  autore  Matteo  Francowitz,  co- 
munemente detto  Flacio,  ed  anche  Fiacco,  Il- 
lirico. 
Ecclesiastico   (L')  instruito  del   tenore 
di  vita  che  condur  deve,  acciò  san- 
tificar possa  sé  medesimo  ed  il  suo 
prossimo  (del  cau.°  conte  Antonio 
ZiBRAMONTi,    mantovano).    Ferrara, 
Rinaldi,   1787,  m-8." 
Ecclissi  (L')  della  potenza  de' Turchi 
e  dei  Tartari,   formato  dall'inter- 
posizione delle  armi  sempre  vitto- 
riose de'  Cosacchi,  Moldavi  e  Va- 
lacchi,  distinta   relazione  della  se- 
gnalatissima    vittoria    ultimamente 
seguita,  venuta  da  Cracovia  li  27 
gennajo  1684.  Cracovia  e  in  Trento 3 
per  il  Parone,  i«-i2.° 
Si  sa  che  uno  della  famiglia  Covellati  di  Trento, 
tradusse    dal    tedesco    un    hhro    risguardante 
questo   argomento;   ma   siccome  si  conoscono 
tre  opere  che  ne   trattano,  se   non  è  la  sopra 
mentovata   quella   tradotta   dal   Covellati,   po- 
trebbe   essere    una    delle    due    seguenti  -  Re- 
lazione sincera    e    reale   di  quanto    è    oc- 
corso nelli  regni  d.'  Ungheria  e  Croazia  ed 
altri  confmi  turc/ieschi ,  durante  la  campa- 
gna dell  anno  itìss,  ce.  Vienna  ed  in  Trento, 
per  il  Parone,   1683,  in-s.°  -  Vienna  tiran- 
nicamente assediata ,  valorosamente  difesa, 
e  gloriosamente  liberata,   distintissima  re- 
lazione ec.  Trento,  pel  Parone,  1G85,  w-I2.° 
Un   Gio.  Antonio   Covellati   viveva    neiranno 
16ì:8. 

Ecloga  prò  centenario  diva;  Rosalice, 

continens  ducenta  carmina  (auctore 

.  P.  Placido  Vanni,   cler.  reg.  theat.). 

Senza  nota  tipografica  (  ma  Palermo , 

nella  prima  metà  del  secolo  XFJIl). 


341 
ECO 

Eco  (L')  del  sacro  Parnaso  in  armo- 
nioso concerto  de'  sacri   titoli  dati 
da' Ss,  PP.  alla  Gran  Madre  di  Dio 
Maria  (del  sac.^  Natalizio  Mcrato- 
Rio,  siciliano).  Palermo j  Grainigna- 
nij    '704,   jVì-i2.'* 
Fu  ristampato  col  nome  dell"  autore. 
Eco  festivo   de'  monti   che  fan  risuo- 
nare   per  il    mondo    le    glorie  e  i 
trionfi  della  gloriosa  patrona  S.  Ro- 
salia,  vergine  palermitana   ec.   Pa- 
lermOj,  Baihcra,    1(190,  7//-4.° 
Il  Mongitore  {Bihl.  Sic.  toni.  I,  pag.  503)  ne 
riconosce  per  autore    il   I'.  Jacopo   Spinelli, 
della  comp.*  di  Gesù. 
ECONDALLA.   (Ciro)   (avv."  Carlo  De 
Nicola).  Epitome  istorica  di  ec.  sul 
censo  napoletano.  Napoli,  senz'anno j 
m-4.° 
Economia  (L')  del  cittadino  in  villa 
di  Vincenzo  Tanara,  libri  VII.  Bo- 
lognaj    i644j    in-^..'^ 
Il  sonetto  alla  pag.  381,  segnalo  colle    sigle  V. 
T.,  è  probabilmente  dello  stesso  Vincenzo  Ta- 
ISARA,  così  pure  i  due  madrigali,  che  leggonsi 
alla  fme  del  libro  quinto  e  sesto.  Le  anzi  men- 
tovate sigle   furono   omraesse   nelle   posteriori 
edizioni. 
Economia    (L')    della    vita,    tradotta 
da  un  mss.  indiano.  i^c/VYzmj  1765, 

o  o 

i-  opera   originale   inglese   di  DoNSLEV,  tradotta 
in  francese  da  De  la  Douespe  ,  e  dal  francese 
in  lingua  italiana.  Nelle  Novelle  letterarie  di 
Firenze  (17S9,   col.  623)   citandosi    un'edi- 
zione del  1739  di  Firenze,  pel  Bonducci ,  si 
dice  traduzione  di  Luigi  Gl'IDELLI.  Sònovi  an- 
teriori e  postei'iori   edizioni,  impresse  in  varj 
luoghi. 
Economia     (Della)    nazionale.    Parte 
Prima.  Libri  sei  (dell'abate  Giam- 
battista Ortes).  Senza  luogo  e  nome 
di stamp.  [ma  Bologìia),  MDCCLXXIVj 
in-^.'' 
Ci  è  ignoto  se  sia  venula  in  luce  la  Seconda  Parte. 
Economia  publica  (di  Francesco  Mi- 
lizia).  Boma,  f  arino   p^I  della  Li- 
bertà j  I  della    Bomana!  !  !  (1798), 
m-4.° 
Economica  costruzione   delle   case  di 
terra,  opuscolo  diretto  agli  abita- 


342 


EDI 


tori  dell'agro  Toscano  da  un  socio 
della  E.  Academia  de'  Georgofili 
(  Giuseppe  Del  Rosso  ).  Firenze  j 
Boiichai'd,   1793,  m-8." 

ECONOMICO,  Acad.°  Intronato  (Gi- 
rolamo Gigli).  Un  pazzo  guarisce 
l'altro,  opera  serio-ridicola.  Siena, 
pel  Bonettij,    1704,  in-iif^ 

Ecuba,  tragedia  di  Euripide,  tradotta 
(dal  sen.*^  Zaccaria  Valaresso).  Senza 
alcuna  nota  di  luogo,  di  tempo j  e  di 
stampatore  (probabilmente  Kenezia^ 
17  i4),  in-S.*^ 

Edifizio  (Dell')  di  Pozzuolo,  volgar- 
mente detto  il  tempio  di  Serapide, 
opera  di  un  membro  dell' Academia 
Keale  delle  iscrizioni  e  belle  lettere 
di  Parigi,  e  dell'Academia  Etrusca 
di  Cortona  (  canonico  Ottaviano 
Gvxsco).  jRomaj  Gio.  Settari^  1773, 
m-8." 

Edipo,  tragedia  di  Sofocle,  tradotta 
(dal  conte  Agostino  Rovere),  f^e- 
neziaj  Poleiij    171  i,  in-'òf 

Editto  del  Re  d'  Etruria  Lodovico 
Primo  ec,  i5  aprile  1802,  intorno 
a  diverse  materie  ecclesiastiche. 

Se  devesi  prestar  fede  alF  autore  delle  Riflessioni 
sulle  Omelie  di  mons/  Tì'rcht,  vescovo  eli 
Parma,  è  lavoro  di  questo  vescovo. 

EDITUO  (aoè  Custode)  DEL  PANTEON 
ROMANO.  Risposta  dell' Edituo  ec. 
al  dottissimo  Jano  Planco,  scuo- 
pritore  del  Panteon  Riminese. 

Questo  opuscolo  è  contro  la  Lettera  del  signor 
dottor  Giovanni  Bianchi  di  Rimino  ad  un 
suo  amico  di  Firenze,  intorno  al  Panteon 
sacro  di  quella  città,  la  qual  lettera  si  legge 
impressa  nelle  Novelle  lett.  Fior,  del  17S1. 
La  detta  risposta  dell' Edituo  (che  credesi  fat- 
tura deir antiquario  Ridolfino  Venuti ;,  piutto- 
sto che  di  Domenico  Vandelii,  a  cui  venne  at- 
tribuita nella  Nuova  raccolta  degli  opuscoli 
del  P.  Calogerà ,  tom.  X,  e  nelle  Novelle 
letterarie  di  Firenze  per  l'anno  17G5)  fu 
stampata  Panno  17S5  nelle  Memorie  del  Fal- 
vasense,  e  poi  Tanno  appresso  1734  dal  Pa- 
gliarini  di  Roma ,  che  avendo  ristampato , 
ne' suoi  foglietti  letterarj^  la  lettera  di  mon- 
signor Bianchi,  vi  aggiunse  anche  la  risposta 
deir  Edituo  del  Panteon  Romano. 


EDU 

Vedi j  Replica  dello  Scopatore  dei 

Panteon  di   R  ini  ini,  ec. 
Edituo  (L')  di    S.   Croce    in    Firenze 

(cav.^  Giuseppe  Del   Rosso).  Italia 

{Venezia),    18  19. 
Eduardum    (Ad)  VI    Anglise    Regera 

de  creatione  Julii  III,  tum  quid  de 

ejus  Papalu  sperare  possit  (auctoi*e 

Petro  Paulo  Vergep.io).  ^/zno  i55o, 

Educazione  (Dell')  de' figliuoli,  dis- 
sertazione di  Plutarco  volgarizzata 
per  le  faustissime  nozze  Valmarana- 
Mangila  dall' ab.*^  U.  D.  B.  (Ubaldo 
dottor  Bregolim).  Venezia^  Curtij 
senz"  annOj,  m-8.° 

Educazione  (L')  de' figliuoli,  tradotta 
già  dall'  inglese  del  signor  Locke 
in  linguaggio  francese,  e  da  questo 
trasportata  in  italiano  (per  cura 
del  P.  Fabio  Macchini,  della  Madre 
di  Dìo). Lucca,  olarescandolij  lySS, 
/h-i2.°;  e  di  nuovo,  con  aggiunte 
del  traduttore.  Napoli,  iy5o,  in-S.'^ 

Educazione  (SulV)  della  prima  in- 
fanzia nella  classe  indigente,  brevi 
cenni  dedicati  alle  persone  carita- 
tevoli (del  marc.^  Tancredi  Fal- 
cetti di  Barolo).  Torino,  tipogr. 
Chirio  e  Mina,    i832,  in-^.° 

Educazione  (L')  delle  fanciulle.  = 
In  fine  •=.  Venezia^,  nella  stamperia 
di   Carlo  Palese  _,    1765,  m-8.° 

V-  spiegata  in  XII  lettere,  che  occupano  CLII 
pagine.  Dopo  il  frontispizio  viene  la  dedicato- 
ria sottoscritta:  Umilissimo  Ossequiosissimo 
Servo  F.  G.  di  C.  ,  cioè  Fra  Gioachino 
(Trioli)  da  Chiari,  minor  osservante. 

Educazione  (Della)  delle  giovani,  o- 
pera  di  mons.^  di  Salignac  de  la 
Mothe  Fénélon  ec. ,  tradotta  dall'i- 
dioma francese  nel  toscano  dal  Rab- 
bellito ,  Acad.°  della  Crusca  (cioè 
dal  cav.^  Giovanni  Giraldi).  FirenzCj 
3Ioìickej    1 748  ,  in- 1  2.° 

Educazione  fisica  della  figliuolanza 
nella  parte,  clic  riguarda  la  bevanda. 
Torino j  stamp.  ideale,  1791,  m-8.*' 

Si  crede  che  sia  del  P.  Riccardi,  min.'  osserv.* 


EFF 

Educazione  (Della)  letteraria  e  scien- 
tifica del  medico  pratico,  opera  di 
M.  B.  Bologna  j  slainp.  di  S.  To- 
maso d'Aquino ,    17B1,  m-8." 

Si  credeva  scrittura  di  Matteo  Borsa;  ma  ve- 
niamo assicurati  invece  esserne  autore  Miche- 
langelo Bergo.-szom,  medico  bolognese. 

Effemeride  astrologica-istorica  della 
città  di  Ferrara  (di  Egidio  Della  Fa- 
bra).  Ferrara j  Barbieri,  iy49?'"'B'° 

Effemeridi  letterarie  di  Roma  dal- 
l'anno 1772  al  1797.  Roma,  al- 
l'insegna d'  Omero,  presso  J^incenzo 
Poggioli,   toni.  26,  in-^.° 

I  due  principali  compilatori  di  quest'opera  erano 
un  Bertolucci  ed  il  consigliere  Gio.  Lodovico 
BuNCOM^  che  ascondevasi  ne''  suoi  articoli 
sotto  la  generale  qualificazione  di  Un  Ama- 
tore delle  belle  arti.  Questi  lavorò  pure  nel- 
V Antologia  romana. 

Effemeridi  republicane  di  M.  G.  (Mel- 
chiorre Gioja).  Italia  {Milano),  anno 
IF  (i;96),  m-8.° 

Crediamo  che  non  ne  sia  stato  puLlicato  che  un 
solo  volume. 

Effetti  (Degli)  de' vapori  e  sostanze 
aeriformi  delle  materie  escremen- 
tizie che  si  portano  nell'atmosfera 
sopra  l'economia  animale  (di  Gio. 
Evangelista  Fo^TANA).  Torino, presso 
Gio.  Michele  Briolo,  1788,  i/i-8." 

Effetti  (Degli)  funesti  del  freddo  sulla 
vita  dei  bambini  neonati,  memoria 
del  dott.^'  A.  Z.  (Antonio  Zottini). 
Vicenza 3  tip.  P arise ^    1812,  in-/^,'^ 

Efficaci  (Degli)  diletti  dell'amore  di 
Gesii  Cristo.  Roma,  pel  Mascardi, 
1643,  m-i2." 

Operetta  scritta  in  francese  dal  P.  Stefano  Bixet, 
e  volgarizzata  dal  I*.  Giuseppe  Fozio,  ambe- 
due gesuiti. 

Efficaci  (Gli)  rimedj  contro  la  peste. 
Romuj  per  Ignazio  Lazzeri,  i658, 
m-8.° 

Anche  questa  fu  composta  in  francese  dal  sud- 
detto I'.  BiXET,  e  del  pari  tradotta  dallo  stesso 
P.  Fozio. 

Efficacia  dei  conduttori  elettrici  (del 
P.  RoMELLi,  teatino).  Parma  [stamp. 
reale),    1784,  m-8.'' 


34.3 
EGT 

Efrcm  (S.  ),  Siro. 

Molli  scritti  di  questo  Santo  Padre  furono,  dal 
greco,  traslalati  in  latino  da  Pier  Francesco 
Zi.M,  veronese,  il  cui  nome  fu  taciuto  nelFe- 
dizione  che  ne  fece  Gerardo  Vossio  in  tre  tomi, 
Roma,  ifi89,  laos  e  1397,  che  furono  poi  ri- 
stampati in  Colonia  nel  1G03,  in  Anversa 
nel  1019,  ed  in  Oxford  nel  1709.  Quali  siano 
poi  i  tradotti  dal  suddetto  Zl>i,  apparisce 
dair edizione  che  se  ne  fece  in  Venezia  Tanno 
isci.  Il  Vossio  non  solo  tacque  il  nome  del 
traduttore,  ma  ne  storpia  le  versioni,  al  dire 
del  mare*  Maffei  {l'erona  illustrata,  pari.  II, 
pag.  524). 

EGANIO  AGAZINO    (Ignazio    Gaione  , 
di  Casalmonferrato).  Il  Dolenanzio, 
dialogo  di  ec.  Parte  I  e  II.  Napoli 
(ma  Milano),    l'j^i,  iji-S.° 
È  contro   il  Filalete  del   dottor  Biagio  Schiavo; 
e  siccome  Filalete,  parola  presa  dal  greco,  vuol 
dire  Amante  del  vero,  così  Dolenanzio  espri- 
me Contrario  della  Frode. 
Egeria.  Poema  anacreontico.    Firenze 

(data  falsa),    1776,  i«-8.° 
Dal  conte  Gio.  Battista  Giovio  {Uomini  illustri 
della  Comasca  diocesi,  pag..  41?)  dicesi  che 
venne  attribuito  all' ab.'' Agostino  PAPA,  figlio 
di   Bartolomeo,   scultore  plastico.    Un  avviso 
posto  in  fine  del  libro  c'informa  che  fu  stam- 
pato in  regione  estera  e  di  diverso  linguaggio. 
EGERINDO  CRIPONIDE,  Pastor  Arca- 
de della  Colonia  Parmense  (abate 
Pieti'O   Chiari).  Comedie  rappresen- 
tate ne'  teatri  Grimani  di  Venezia, 
cominciando  dall'anno  17495  di  ec. 
Venezia j  per  Angelo  Pasinellij  iy5^, 
toni.  4>  /n-i2.";  ed  li^ij  di  nuovo, 
1762,  m-8." 
EGIDIO  (Cardinale)  (Egidio  Carisio, 
viterbese).  Stanze  contro  l'amore, 
o  sia  in   lode  della   pudicizia,  che 
incominciano   -  Là  Ve   l'aurora  al 
primo  albor  rosseggia. 
Sono   queste   Stanze  scritte  per  contrapporle  a 
quelle  del  Bembo  In  lode  di  Amore,  e  tal- 
volta si  veggono  stampale  loro  di  fronte. 
^e^/_,  Primo  volume  della  scelta  di 
stanze,  ec.  —  Caccia  d'  Amore. 
EGILDO  ELEUSINIANO  (Gio.  Girolamo 
Agnelli,    ferrarese).   Azione  dram- 
matica di  ec.  per  le  acclamatissime 
nozze  del  marc.^  Francesco  Gavas- 


344 

EGR 

sini  con  la  contessa  Angela  Buoi, 
onde  servire  d'introduzione  al  ballo. 
Ferrara f  Pomatelli ,  174^,  ?/i-4-° 
J^'edij  Lettera  critica  apologetica. 

EGLE  EUGANEA  P.  A.  (contessa  Fran- 
cesca Roberti  Fkanco).  Dell'Affrica 
di  Francesco  Petrarca.  Libro  primo 
volgarizzato  da  ec.  P adova ,  fratelli 
Conzatti,    1776,  zn-8.° 

La  Roberti  tradusse  pure  /  Sepolcri,  di  Hervey, 
e  Tode  Dell'Eternità,  di  Mailer,  e,  publicò 
diverse  poesie  sue  ora  col  nome  arcadico, 
ora  senza. 

Egloga,  nella  quale  Damone  Pastore 
di  Pratolino  narra  la   santa  vita   e 
morte  della  Reina  Serenissima  Gio- 
vanna d'Austria,    granduchessa  di 
Toscana.  Firenze^  appresso  li  Ser- 
viarlelU  j    1578. 
Il  P.  Negri  {Istor.  de'  scrilt.  Fior.,  pag.  sol) 
ci  fa  sapere  clie  il  P.  D.  Silvano  Razzi,  mo- 
naco camaldolese,  fu  autore  di  questa  egloga, 
la  quale  venne  poi  riprodotta  col  suo  nome  nella 
seconda  parte  delle  File  de'  Saziti  e  Beati  di 
Toscana.  Firenze,  per  Cosimo  Giunti,  I601. 

Egloga  tra  un  Satiro  ed  un  Dragone 
in  risposta  all'  ingiuriose  poesie 
stampate  contro  i  Cavalieri  di  Mez- 
zogiorno, in  occasione  del  giuoco 
del  Ponte,  seguito  il  di  i3  aprile 
1755,  in  cui  riportarono  la  vittoria 
i  Cavalieri  di  Tramontana,  stampata 
a  Lucca  con  note  dell'autore  (pro- 
fessore Gio.  Gualberto  De  Soria). 
Lucca j  pel  Benedilli j,    ì'j55. 

Egloghe  filosofiche,  ed  altri  poetici 
componimenti,  ne'quali  si  spiegano 
varie  delle  piìi  celebri  opinioni 
della  moderna  fìsica  (del  P.  Eve- 
rardo  Audrich,  scolopio).  Firenze^ 
1753,  in-8° 

EGNATIUS  (Joannes  Baptista). 

Illustre  letterato  del  secolo  XVI.  Il  suo  vero  co- 
gnome era  Cipelli,  che  cambiò  secondo  Tuso 
de"  tempi,  quando  incominciò  a  farsi  conoscere. 
Diede  alla  luce  varie  opere  latine  colle  stampe 
à'Jldo. 

Egregi  (Gli)  Fatti  del  Gran  Re  Melia- 
dus  con  altre  rare  prodezze  del  Re 


ELE 

Ariù  ec. . . .  Aldus  .  Con  Privilegio  , 
In  Venetia  .  M  .  d  .  LX.  =:  Alla  fine 
della  Prima  Parte  rr:  Jn  Fenetia, 
per  Iseppo  Guiglielnio  Ficentino, 
alle  spese  però  del  nobiV  huomo  M. 
Federico  Torresano  d'Jlsola.  Nel- 
l'anno della  saluti/èra  redenlione  hu- 
mana  M.  D.  LVllI.  —  La  Seconda 
Parte  delle  Prodezze  et  aspre  guerre 
del  Gran  Meliadus..,  con  il  suo  inna- 
moramento..., tradotto  dal  francese 
nell'italiana  lingua.  -  Aldus  .  CoN 
Privilegio  .  In  Venetia  .  M .  D  .  Lix, 
\'ol.  2,  m-8.° 

Nella  lettera  di  messer  Federico  Torresani  ai 
lettori,  dicesi,  ch'egli  mise  in  miglior  ordine 
detta  istoria  di  quello  che  era  prima,  e  che 
la  fece  tradurre  dal  francese  in  italiano.  Ru- 
STIGIANO  DA  PlSA  T  aveva  già  compendiala  su 
la  primitiva  originale  francese  di  Elia  di 
BORROX. 

ELCHIO  VANNIGIO.  Felsina  giardinie- 
ra di  Apollo,  nell'accia  ma  tissi  ma 
laurea  del  signor  marc.^  Enea  Cri- 
velli. Bologna^  per  Domenico  Bar- 
bieri j    1660,  in-ì2.° 

Leggonsi  nella  raccolta ,  così  intitolala ,  alcune 
rime  di  Elchio  Vannigìo,  cioè  di  Giovanni  {F'an- 
nigio  è  anagramma  di  questo  nome)  ClllETl, 
Acad."  Osciu'o,  Apatista    ed  Offuscato. 

Eleazaro  (L'),  dialogo  in  versi  (di 
Antonino  Del  Giudice,  di  Palermo). 
L'I,    1700,   in-i\.^ 

Elegantiores  statuse  antiqure  in  variis 
Romanorum  palaliis  asservatae  (au- 
ctore  P.  Magxan,  minimo,  gallico). 
RomcEj  ìyyQ,  in-/^P  fig. 

Elegia  (dell' ab.^  Prosdocimo  Zabeo) 
per  l'ingresso  di  nions.*^  Ravasi,  ve- 
scovo d'Adria.  Padova,  i82i,m-8.° 

Elements  de  la  police  d'un  état  (par 
de  Felice).  YverdnUj  1781,  voi.  2, 
in-i  2." 

Elementa  logiccs  (  auctore  Pavesio). 
Taurini j    1793,  in-ò.^ 

Elementa  metaphvsices  ad  Snbalpinos 
(eodem    auctore).    Taurini ^   1794» 

in-^r 


ELE 

Elementa  melaphjsices,  auctoi*e  A.  D. 
(Andrea  Duagiietti,  soc.  Jesu).  ]\lu- 
tincCj  lypìs  hercduììi  Soliaiii,    1821, 

Elementi    d'agricoltura    di    Lodovico 
Mitterpacher,    tradotti    in  italiano 
(dall'ab^' Carlo  Amoretti  )  con  note 
relative    all'  agricoltura    milanese. 
Seconda    edizione    migliorata.  Mi- 
lano, Galeaz  zi  ^  ^794?  ioni.  3,  m-8.° 
Elementi  del  diritto  naturale,   dell'a- 
bate Gr.  Ar.  (Gregorio  Aracri).  iVa- 
polij    1787,  in-%P 
Elementi  del    diritto    naturale    e  so- 
ciale, libri    due  D.   C.  G.  A.   (del 
canonico  Gi-egorio  Aracbi,  suddetto). 
JXapolij  per  Vincenzo  Orsino ,  1808, 
m-8.° 
L'autore  aveva  vestito  T abito  di  cappuccino, col 
nome  di  Fra   Fedele   da   Stallati    (castello 
presso  Squiilace)  che  depose,  dopo  i  terremoti 
di  Calabria  del    1785,   secolarizzandosi,   e  ri- 
prese quello  che   già   aveva    prima  d'  entrare 
in  religione. 

Elementi  dell'arcliitettara,  o  sia  l'arte 
del  fabricare  con  solidità  scientifica 
e  con  eleganza  non  capricciosa,  li- 
bri due.  =Ed  anche  col  titolo  di  =. 
Elementi  dell' arcbitettura  I^odolia- 
na.  Parte  Prima  con  alcune  notizie 
spettanti  alla  vita  e  studj  del  P. 
Carlo  Lodoli,  minore  osservante. 
Boma,  nella  stamp.  Pagliarini^  i  786, 

Furono  stesi  dal  cav.^  Andrea  JMemmi.  Quest"'o- 
pera  usci  poi  accresciuta  su  la  scorta  d' un 
mss.  ricorretto  ed  illustrato  dall'autore,  Zara, 
per  i  fratelli  Batara,  1C53,  voi.  5^  z/i-s." 

Elementi  (Gli)  della  storia,  ovvero 
ciò  che  bisogna  sapere  della  crono- 
logia, della  geografia,  del  blasone, 
della  storia  universale  ec.  Edizione 
accresciuta  ec.  Opera  del  signor  P. 
L.  L.  di  Vallemont.  Tradotta  dalla 
lingua  fiancese  in  italiana  (da  A- 
postolo  Zeno,  con  sue  aggiunte). 
Venezia,  Alhizzi 3  1714»  ♦'o/.  3, 
m.8.°/^. 

Avvene  una  terza  edizione  del  1718. 


ELE 


845 


Elementi  di  algebra  per  gli  giovanetti 
di  F.  F.  S.  C.  (Fra  Fedele  da  Stal- 
lati, cappuccino).  Vedi,  Elementi 
del  diritto  naturale  e  sociale  ec. 

Elementi  di  architettura  civile.  Opera 
postuma  del  P.  Federigo  Sanvitale, 
tradotta  dal  latino  iti  volgare  con 
note  (dall'abate  Gaspare  Turbini, 
architetto,  bresciano).  Brescia,  dalle 
stampe     di    Giammaria    Bizzardi , 


1765,  zn-4 


/.  o 


Elementi  di  architettura  per  uso  del- 
l'L  e  R.  Acadeniia  delle  Belle  Arti 
in  Firenze.  L'i,    18 18. 

Benché  portino  soltanto  il  nome  del  cav.'  Giu- 
seppe Del  Rosso,  v'ebbe  parte  pure  il  signor 
Giuseppe  Vannim. 

Elementi  di  aritmetica  speciale  e  nu- 
merica, raccolti  da  varj  autori  da 
un  religioso  della  Congr.^  di  S. 
(Somasca)  (P,  Valentino  Lucchesi) 
ad  uso  delle  scuole.  Venezia,  Bap- 
petti,    1763,  /«-8.° 

Elementi  (Degli)  di  Euclide,  libri  XV, 
con  gli  scoi]  antichi  tradotti,  prima 
in  lingua  latina  da  messer  Federigo 
Commandino,  ed  ora  d'ordine  del 
medesimo  trasportati  nella  nostra 
volgare,  e  da  lui  riveduti.  Urbino^ 
presso  Domenico  Frisolino ,  iSyS, 
in  fò^l. 

Alcuni  scolari  del  Commandino  fecero  la  sud- 
detta traduzione,  delia  quale  il  principale  me- 
rito devesi  ad  Antonio  I^CEOERl,  di  Fossom- 
brone.  Si  riprodusse  in  Pesaro,  per  Flami- 
nio Concordia,  Tanno  IG19,  infogl. 

Elementi  di  filosofia  del  barone  Pa- 
squale Gallup])i  di  Tropea,  con  note 
del  Pubb(lico)  Lett(ore)  P.  T.  S. 
(Pompilio  Tanzim,  scolopio).  Fi- 
renze, tip.    della    Speranza,    i835, 

\'0l.     2,    //i-12.'* 

Elementi  di  filosofia  metafisica  di  R. 
Z.  Firenze,  Ciar detti ,  1804?  voi  2, 

La  ristampa  fatta  in  Fermo  nel  1824,  porta  il 
nome  delT autore  D.  Raffaello  Zelli,  monaco 
casinese. 

Elementi  di  filosofia  morale,  o  sia 
Cogiiiziiìiie   morale,   di   A.   G. 


346 


ELE 


il  Onorevole  sarà  certamente  per  l'abate  Antonio 
jjGajo,  friulano  (autore  della  presente  opera), 
«che  non  avendo  egli  nella  Licenza  de' Rifor- 
jj  malori  messe  che  ie  iniziali  A.  G.,  la  men- 
jslovata  siasi  considerata  come  fattura  dell' a- 
jjbate  Genovesi,  a  cui  anzi  si  trova  in  più  ca- 
j>  taloghi  di  libra]  attribuita  "  (  Moscliini ,  Lett. 
Veneziana,  Ioni.  IV,  pag.  34). 
Elementi    di    geografia    adattati  alla 
capacità  de' giovanetti  principianti, 
e    trattato    delle    preposizioni    (del 
P.  Urbano  TosETxr,  scolopio). 
È  forse  la  medesima  opera  riportata  dall' Horangy 
{Script.  Schol.  Piar.)  col  titolo  di  Compendio 
di  geografia ,  ce. 
Elementi  di  geografia  antica   compa- 
rata colla    moderna    ad    uso   della 
gioventìi  per  l'intelligenza  degli  an- 
tichi classici  autori,  di  G.  A.  (Gia- 
como   Antoise  ).     Prima    edizione. 
Bergamo  j    per    Vincenzo  jàntoine, 
i8  ly,  //i-8.°  pie. 
Elementi     ài     geometria     del     signor 
Clairaut,  dell'Academia  Reale  delle 
scienze  e  della  Società  Reale  di  Lon- 
dra, tradotti  (ÌA  francese  in  lingua 
italiana  (dal  P.   Carlo    Bejnvkmjti  , 
gesuita,    livornese).     Roma  j    1701, 

Elementi  di  matematica  ad  uso  delle 
regie  scuole  di  Parma  (del  P,  Fran- 
cesco Veniki,  somasco,  colà  prof.^). 
Juij    1779,  in-S.'^ 

Elementi  di  malemaliclie  pure,  se- 
condo il  metodo  del  signor  abate 
De  la  Caille.  lìoma,  per  Arcangelo 
CasaleUi  a  S.  Eustachio  _,  1771;  e 
di  nuovo,  accresciuti  d'un  Trattato 
della  trigonometria  sferica  del  P. 
Ruggero  Giuseppe  Boscovich.  f^e- 
nezia,  presso  Tommaso  BeUinellij 
v'j'jS,  m-8.° 

Opera  di  Francesco  Milizia,  della  quale  diede 
il  Bettinelli  anche  una  terza  edizione  arric- 
chita di  utili  illusirazioni. 

Elementi  di  storia  ad  uso  delle  scuole 
(del  P.  Antonio  Acazio  SAr.ACiNELLi, 
gesuita).    FoL   5. 

È  traduzione  d'opera  scritta  in  latino. 

Elementi  di  storia  naturale  di  Millin. 


ELE 

Traduzione  dal  francese  (del  conte 
Luigi  Bossi).  Venezia^  1798,  m-S.** 
Elementi  e  regole  fondamentali  della 
lingua  latina  (di  Ferdinando  Cac- 
cia,   bergamasco).    Firenze,    Cam- 
biaci,   1777. 
€ol  nome  dell'autore  venuti  originariamente  alia 
luce  {Bergamo,  1728)  in  latino,  erano  stali 
poi  tradotti  in  italiano  da  lui  medesimo ,  e  col 
suo  nome  parimente  di  già  stampati,  I^'i ,  nel 

1774. 

Elementi  morali,  ossiano  saggi  di  mo- 
llale cristiana   e    civile  ,    principal- 
mente proposti  alla  nobile  gioventù. 
Firenze,  MoiicJiej,  \y56. 
Ristampali  con  qualche   cangiamento   nel   titolo 
Tanno  medesimo  in  Venezia.  Autore  di  essi  è 
il  cav.*  commend."  conte   Gianrinaldo  Carli ^ 
che  si  lamentò  coli' editore  abate  Orazio  Mar- 
tini come  che  avesse  alterata  t'opera. 
Elena   (L')  rapila  da  Teseo,  dramma 
recitato   nel    teatro    de'  Ss.    Gio.  e 
Paolo  di  Venezia  l'anno  i653.  /W^ 
presso  Alicliele  31/ lacco ,  1 65 5 ^  in- 1  2.° 

Nella  ristampa  della  Drammaturgia  dell'Allacci 
si  afferma  essere  poesia  di  Jacopo  Baroero, 
nobile  veneziano,  ma  lavorala  sull'invenzione 
di  Gio.  Famim. 
Elenco  degli  alberi  principali  che  pos- 
sono servire  all'ornamento  dei  giar- 
dini coir  indicazione  del  modo  più 
conveniente  di  collocarli  (compilato 
dal    marc.^  Tancredi    Falletti    di 
Barolo).  Torino,  tip.  Chi/ io  e  Mina j 
1826,  /«-8.° 
Elettra,  tragedia  da  rappresentarsi  nel 
teatro   Grimani  di  S.  Samuele.  Fe- 
neziaj  presso  Simone  Occhi  j    ij^^, 

o 
l/l-ì  2. 

Nelle  Novelle  lett.  di  F^enezia  per  l'anno  1744, 
pag.  ad,  si  dice  composizione  di  Luisa  Ber- 
galli    Gozzi;   non   cos'i   nella    ristampa  della 
Drammaturgia  dell'Allacci,  dove  viene  riferita 
siccome  composizione  di  suo  marito  con  que- 
sto \.ì\.o\o  -  Elettra ,  tragedia  tratta  da  quella 
di  M.  Longepicrre  dal  conte  Gaspare  Gozzi. 
Venezia,  per  l  Occhi ,  ìiiò,  in-i2..° 
Elettricismo  (Dell'),   o  sia  delle  forze 
elettriche    de'  corpi,    svelate    dalla 
fisica  sperimentale,  con  un'ampia 
dichiarazione   della    luce   elettrica. 


I 


ELE 

er. ,    aggiuntevi    due    «lissertazioni 

attinenti    all'  uso     nii-'tlico    di    tali 

forze.  Venezia,  Reclini,  \']/\^,  iii-9>.''' 

Secondo  riferiscono  Je  Novelle  della  republlca 

letteraria  {armo  ì7ìg  ,  pag.^a)  si  crede  che 

sì  nel  traltato   dcW  Elettricismo,   come  nelle 

due  dissertazioni,  ahhia  avuta  mano   il  dottor 

Eusebio  Sguario,  veneto. 

Elettrometro  (L'),  o  sia  la  maniera 
di  misurare  la  forza  elettrica  colle 
cautele  per  adattarlo  alla  descritta 
macchinetta  assai  pronta  e  facile. 
Ritrovamento  ed  esperienze  di  D. 
L.  Z,  (D.  Lodovico  Zucconi)  esposte 
^     in  quattro  lettere  al  signor  N.   N. 

Senza  luogo  e  nome  di  stamp. 
La  data  della  lettera  è  173G. 
Elettuario  al  peccatore.  Vecli^  Tromba 

sonora  ec. 
Elettuario  di  gemme  divine  per  con- 
forto dell'  anima    cavate   dalle  let- 
tere delli  santi  nomi  di  Giesù  e  di 
Maria  da    un    divotf)    religioso  (P. 
D.  Fabiano  Colombo,    monaco  ca- 
sìnese,  di  Palermo).  Palermo^  per  il 
Brea  e    Camngnaj    1669. 
n  Mongitcre  erroneamente  lo   chiama  col  nome 
di  Fabio,  in  vece  di   Fabiano.  —  Fu  ristam- 
pato questo  libro  per  cura  del  medesimo  can." 
Antonino   Mongitore   ponendovi  il   nome  dei- 
Fautore,  Ivi,    da  Gio.  Battista  Ricciardi, 
nel  172  7,  in-s° 
ELEUTERtO  DULARETE  (conte  Carlo 
DoTToni). 

i.°  Bianca,    dramma    tragico    {in 
prosa),   di  ec.  Padova ,   per  Pietro 
Maria  Frambotli ,    1671,  in-iiP 
Si  aggira  su  quanto  alcuni  storici  hanno  scritto 
in  proposito  dell'amore  concepito  da  Ezzelino 
da  Romano  per  questa  virtuosa    donna;  fallo 
che  altri  mettono  in   dubio,  benché   veggasi 
dipinto  a  fresco  nella   sala   sopra  la  loggia  in 
piazza  de' Signori  in  Padova,  detta  il  Consi- 
glio. Si  consulti  il  Verci  {Star,  degli  Ezzclini, 
tom.  I,  pag.  162). 

2.°  Confessioni  di  ec.  Seconda  im- 
pressione. Venezia^  presso  Girolamo 
Albrizzi,    '696,  in-\'ìP 
ELEUTERIO  FILALETE.    Fedi ,  DitTi- 

coltà  proposte  all' ex-gesuita   ec. 
ELEUTHERII  ILICRINI    (P.    D.    Bene- 


ELI 


S47 


dicti  B.\ccHiNi),  Sancire  Iicnes  in- 
coi», de  libro  P.  Bartholonicei  Ger- 
monii  de  Hajrelicis  vcterum  mss. 
corruptoribus  ad  Philalethem  epi- 
stola. 
Non  è  nolo  che  questa   lettera  sia   stata  publi- 

cala  colle  stampe,  benché  sia   conosciuta  dai 

dotti. 

ELEUTHERII  SINCERI,  ad  Candidum 
Philetymum  de  Alojsii  Langellii 
satira  in  novum  epitapbium  Hie- 
ronymo  Tartaro t ti  Roboretano  au- 
ctoritate  ac  judicio  regio  positum, 
epistola.    1^63. 

Celasi  sotto  il  nome  di  Eleuterio  Sincero  Cle- 
mente Barom  de'  Cavalcabò. 

ELEVATO,  Acad.° Invisibile  (Giuseppe 
Nicolò    BoLDONi,    barnabita,   mila- 
nese).  Trattato    delle   leggi  in    ge- 
nerale.  Opera,  la  quale  distese  in 
sciolto  l'Elevato,  ec.  Roma^  per  Fi- 
lippo l^Iaria  Mancini,  i665,  in-\i.° 
Ne  fa  menzione  il  P.  Ungarelli  negli  Scritt.  Bar- 
nabiti {tom.  \,pag.  362,  niim.  IX),  ed  è  in- 
cognito al   Mazzuchelli  {Scritt.  d'Italia). 
ELIA  DI  ASSISI  (Frate),  detto  anche 

DI  CORTONA. 
Vuoisi  da  qualcuno  che  fosse  della  nobile  fdmi- 
gha  Coppi,  ma  pare  avventata  opinione.  Costui 
fu  uno   de' compagni    di   S.  Francesco,  e  in 
séguito  ministro  generale  poco  degno  dell' Or- 
dine   de'  Minoriti.   Gli   vengono    attribuite  al- 
cune opere    latine    intorno  all'  Alchimia ,  i  ti- 
toli   delle   quali    sono    riportati   XicW  Ilistoire 
de  la  pìiilosophie  liermctique  (par  La>glet). 
11  chiarissimo  P.  Affo  nella  vita  che  scrisse  di 
lui  non   niega  {pag.  77),  a  che  questo  frate, 
"Come  della   illosolia   amatore,  desiderasse  di 
«vedere  qualche  esperienza  sul  decantato  ar- 
»cano  della  pietra  iilosofale,  benché  illuminato 
"abbastanza  intorno  alla  vanità  dell'alchimia, 
"  ne  deridesse  i  professori.  Nulladimeno  questi 
"favor  prendendo  dal  nome  di  Frate  Elia,  o- 
"sarono  poscia  spacciar  alcuni  opuscoli  di  que- 
"St'arle  come  composti  da  lui,  i  quali  da  qua- 
ntunque buon  critico   sono  riconosciuti  sup- 
"positizii  ed  apocrili  5J.  Anche  il  Quadrio  pensa 
del  pari,  che  ciò  che  viene   attribuito  a  frate 
Elia    sia   impostura.   Non    sembraci    però   tal 
parere  appoggiato  a  prove  così  positive,  che 
non  possa  nascere  il  dubio  che  se  frate  Efia, 
come  si  concede,  si  occupava  a  fare  esperienze 
su  l'Alchimia,  abbia  per  assai  verisimile  con- 
seguenza  scritto  eziancho   sopra  questo   argo^ 


348 


ELI 


mento  a  lui  prediletto;  ne   la  sua  condotta  di 
vita,  mondana  piuttosto    rhe  religiosa,  a  ciò 
sareLhesi  opposta.  Presso  il  medesimo  P.  Affo 
esisteva  un  codice  col  titolo  -  Opusciiìuni  acu- 
tissimi,    celeberrimi  philosophi   Elice    Ca- 
nossce  Messinensis  de  arte  Alcìiimice,  che 
composto  si  dice  in  Milano  Tanno  1454.  Di 
un  terzo  Elia,  monaco  siciliano,  scrittore  De 
lapide  philosopliorum,  viene   pur  anco  fatta 
menzione  dal  Mongitore  nella  Bibl.  Sic.  Pro- 
bahilmente  le   opere   che   portano   il  nome  di 
Elia   furono  insieme   confuse,   e   si  fecero  tre 
diversi  Elia,  mentre  forse  non  ve  n'ebbe  che 
un  solo. 
Elio  Clerio,  cioè  il  Sole  del  riformato 
Clero,   Apollo  del    Pitone  di    Lti- 
tero  nel  luminoso  cielo    della  vita 
del  B.  Gaetano  Tiene...,  intrecciato 
di  varie  digressioni  devote...  da  \\n 
divoto  del  Beato,  dato  in  luce  ad 
instanza    del    P.    Nicolò  Auxenzio. 
p^eneziaj  perii  Babuj  i655.   i>z-4." 

Nicolò  Auxenzio  non  e  altri  che  il  medesimo  di- 
voto del  Beato  e  scrittore  del  libro,  cioè  il  P. 
D.  Tommaso  Caracciolo,  eh."  reg.^  teatino, 
poscia  arcivescovo  di  Taranto. 

Eliogabalo,  dramma  per  musica.  Ro- 
ma f  Lupardi  j,   1 6  y  3 ,  in- 1  ?. ." 

L'Allacci  lo  attribuisce  ad  Aurelio  Alreli. 

ELIO  QUINZIO  EMILIANO  C1MBRIAC0. 
Così  è  sopranominato  Giovanni 
Stefano  Emiliano,  originario  di  Vi- 
cenza. 

Elisa,  ovvero  l'innocente  vittima,  hi- 
storia  tragica.  Roma,  i63i,  in-ii° 

È  opera  francese  di  Pietro  Camus,  vescovo  di 
Belley,  della  quale  fu  traduttore  Orazio  Bevi- 
lacqua. 

ELISEO  SPARTENSE  P.  A.  Ragguaglio 
letterario  della  restaurazione  della 
Colonia  Arcadica  Augusta ,  e  della 
prima  adunanza  dei  Pastori  di 
quella,  tenuta  nel  giorno  26  luglio 
lyyS.  Jvij  l'anno  istessOj  m-4.° 

Scritto  da  Antonio  Brizj  ,  sotto  il  surriferito 
nome  arcadico. 

ELISIO  TAGI3TE  (P.  Giusto  Fonta- 
MM,  chierico  regolare  minore,  ni- 
pote di  monsignor  Fontanini).  Del 
sito  di  Gupra  Montana  antica  città 
del  Piceno,  dissertazione  di  ec.  Ro- 


ELL 

maj  nella  stamp.  Rossi j   senz'anno 
(ma  circa   il    1764),  m-4.° 
ELISIUS  CALENTIUS. 
Il  suo  vero    nome    fu    Luigi  CalenzO,  e  la  sua 
patria  la  Terra  de  le  Fratte  in  Terra  di  La- 
voro, detta  latinamente  Amfracta.  Non  deve 
questo  autore  confondersi  con  Elisio  Gallutio,  0 
sia  Galucci,  nominato  dal  Pontano  nel  dialogo 
Antonius.  Suo  figlio  Lucio  fece  imprimere  in 
Roma,  nel  1305,  i  versi  e  le  lettere  del  pa- 
dre, col  titolo  di  -  Opusculum  Elisii  Calentii. 
Appartenne  all'Academia  Pontaniana. 
ELLEBICO,  Acad.°  Regio  (Gio.  Fran- 
cesco Lancellotti.  daStoffolo  nelle 
Marche).  Orfeo  vendicato,  serenata 
per  applaudire  all'emin.*^  e  rever.° 
sig.   Guido   Calcagnini ,  vescovo  di 
Osimo  ec.  nel  trasferirsi   in  Scafolo 
a  celebrare  la  prima    sacra  visita, 
ec,  Jesi,  B anelli 3   1778. 
ELLENIO  AGRICOLA  (P.  Giorgio  Luz- 
ZETTA,   della   Congr.^' dell'Oratorio, 
siciliano).  Apologia  isterica  dell'uso 
della    crocetta  d'argento    che  por- 
tano pendente  sul  petto  le  monache 
Basii iane    del    rea!    monastero   del 
Santissimo  Salvatore  della  città  di 
Palermo,    scritta  e    presentata  alle 
medesime  dal  sig.  ec.  Napoli j  nella 
stamperia  Mosca,    1722,  in-^. 
<i  Fu  publicato  questo  libro  in  occasione  che  al- 
"  cune  monache  di  propria  volontà  si  posero 
'>in  petto  una  croce  d'argento,  stimando  che 
j>  siccome   era  loro   consegnata  nella  solenne 
"professione,  cosi  potessero  poi  portarla  pen- 
"  dente  ed   apparente  sul  petto   anche  in  sé- 
"  guito.  Il  Superiore   ordinò   che   se  la  levas- 
55  sero.  Ma  le  monache  calcitranti  portarono  la 
»  questione   avanti  i  tribunali  di  Roma ,  che 
'5  diedero  ad  esse  vinta   la   lite  '?  (Mongitore, 
Scritt.  masch.  niss.). 
Elliot,  poema  lirico  d'un  piemontese 
(Carlo    Bossi,    torinese).    Torino, 
stamp.  reale,   1787,  m-8.° 
ELLVALL(E.),  dit  rinspiré.  Sermon 
préché  dans    la    grande    assemblée 
des  quakers  de  Londres  par  le  fa- 
meux  E.  EUvall,  dit  l'Inspiré,  tra- 
duit  de    l'anglois.  —  La    religion 
muhamedane   comparée    à    la    pa- 
ienne  de   l'Indostan,  par  Ali  Ebn 


ELO 

Omar  Moslem,  épìtre  a  Cinknin, 
Brami n  de  Visiipour.  traduite  de 
l'arabe.  I.ondres  [Hollandc),    ly^^y, 

Ambedue  queste  operette  sono  composizioni  di 
Alberto  Radicati  .  conte  di  Passcrano.  La  pri- 
ma termina  alla  pagina  47;  colla  pagina  se- 
guente 4&  incomincia  la  seconda,  che  occupa 
altre  S3  pagine. 

ELMIRO  ALFEONIANO  (P.  Gio.  Bat- 
tista Melloni,  prete  dell'Oratorio 
di  Bologna).  Vita  del  B.  Geremia 
Lamberlenghi,  professo  del  terzo 
ordine  di  S.Francesco,  pi'ecedula 
da  uu  bi'eve  ragguaglio  istorico 
della  miracolosa  Madre  del  Pradello 
d'Imola,  data  in  luce  da  ec.  J^e- 
nezia,   ^'j^'j,  ìn-Q.° 

Elocuzione  (Dell'),  o  sia  trattato  dei 
tropi,  delle  figure,  e  della  natura 
e  delle  parti  del  periodo  con  esem- 
pi di  autori  toscani  confrontati  ai 
latini.  Ad  uso  delle  publiche  scuole 
di  Venezia  (dell'abate  Gasparo  Pa- 
triarchi ).  Lij  presso  il  Novelli,  1779, 
in-8.'' 

Éloge  historique  de  Charles  Emma- 
nuel III  Boi  de  Sardaigne,  par  le 
senateur  comte  T.  DE  F.  (Torrim 
DE  FoGAssiERA,  di  INizza).  MHaiiOy 
1739,  m-8.°g:r. 

Elogi  della  nautica,  cantata  per  l'A- 
cademia  armonica  di  Vicenza  nel- 
l'anno I  757  (del  nobile  Giulio  Tor- 
tosa).  Ivi,  presso  Giovanni  Giacca- 
relli,    1757,  iVj-8.*' 

Elogi  di  due  scopritori  italiani,  cioè 
di  Sallustio  Bandini  e  di  Francesco 
Redi  (del  conte  Giuseppe  Gorami, 
milanese).  Siena,  per  J^inccnzo  Paz- 
zini   Carli 3   1784,  m-8." 

Elogi  di  Gio.  Francesco  Serra  e  di 
Carlo  Innocenzo  Frugoni,  scritti 
da  un  suo  concittadino  (marc.^  Gi- 
rolamo Serra  ).  Finale j  dalla  stamp. 
di   Giacomo  Bossi j   1785,  m-8.° 

Elogi    storici    di  Cristoforo  Colombo 


S49 

ELO 

e  di   Andrea  Doria.    Parma j   nella 
stamp    reale,    1781,  in-/\° 

Il  primo  elogio  è  scritto  da  Ippolito  Dirazzo, 
il  secondo  da  Nicolò  Grillo  Catta.neo,  am- 
bedue nobili  genovesi. 

Elogia  clarorum  virorum  de  Societate 
Jesu  ex  Provincia  Peruana.  Hispalij 
typis  Froncisci  de  Lyra,  i65o,  in-\.^ 

Questo  libro  si  riferisce  dal  Rossotti  {Syll.  Script. 
Pedem..  pag.  575) ,  che  dice  essere  slato  stam- 
pato in  lingua  spagnuola,  benché  porti  il  ti- 
tolo in  lingua  latina.  E  senza  nome  d'autore, 
che  fu  il  P.  Gio.  Maria  Frevlin,  della  comp.' 
di  Gesù;  piemontese. 

Elogia  quattuor  virorum  illustrium 
Gentis  Bai'badicffi.  In  fol.  max. 
cum  icon. 

Questi  quattro  elogi  furono  imiti  alla  grand' 0- 
pera  intitolata  -  Nuniismata  virorum  illu- 
strium ex  Gente  Bnrbadicn.  Patavii,  typis 
Seminarii ,  1752,  eslesa  dal  P.  Francesco  Sa- 
verio Valcari,  gesuita,  e  continuata  nel  1760 
dal  prof.^  Angelo  Fabro,  e  finalmente  com- 
piuta da  Natale  delle  Laste,  o  Lastesio,  col- 
l'aggiunta  degli  elogi  di  quattro  uomini  illustri 
della  stessa  famiglia  Barbarigo,  detta  in  latino 
Barbadica,   posteriormente  vissuti. 

Elogio  academico  di  Lodovico  Fran- 
cesco Berta,  bibliotecario,  ec.  (del 
conte  Carlo  Filippo  Bisbaldo  Or- 
sino di  Oruxssmìo).  TorinOj  Sojl/ietlif 
1787,  in-S° 

Elogio  del  canonico  Giandomenico 
Bertoli   d'Aquileja. 

Fu  scritto  da  Francesco  Florio,  e  leggesi  nella 
Minerva,  o  sia  nel  Giorn.  de'  leti.  d'Italia, 
settembre  17&4,  ìium.  XXXI,  pag.  C4,  art.  V. 

Elogio  del  cavaliere  Francesco  Fon- 
tanesi,   reggiano. 

Esso  è  inserito  nel  tom.  I,  pag.  177,  delle  No- 
tizie biograllche  stampate  in  Reggio  1"  anno 
1855.  Sebbene  abbia  in  calce  le  lettere  D.  M.  fu 
dettato  dall' ab.'  Gaetano  Fantlzzi,  ed  illu- 
strato soltanto  con  annotazioni  di  L.  C.  (Luigi 
Cag.noli). 

Elogio  del  conte  xVntonio  Maria  Bor- 
romeo, padovano.  Articolo  estratto 
dal  tom.  IV,  bimestre  di  Marzo  ed 
Jprile  MDCCCXIU,  del  Giornale 
dell'  italiana  letteraturaj  in-S.° 

.alcuni  esemplari  tirati  a  parte  non  hanno  il 
nome  dell'autore,  che  è  mons.*  Giannantonio 
MOSCHIM. 


350 

ELO 

Elogio  del    conte  Cesare    Santonini, 
avvocato  veneto,  con    un    ragiona- 
mento sopra  l'oratore  scrivente  ed 
estemporaneo  di   G.  F.  A.  V.  (Giu- 
seppe Fossati,  avvocato  veneto).  Ve- 
nezia,    1749?  ^«-8.° 
Fu  ristampato  in  un   libretto  col   titolo  -  Opu- 
scoli due  sopra  V eloquenza  estemporanea , 
con  dedicatoria  del  Fossati  alTab.'  Morelli  in 
data  del  2G  settembre  lan. 
Elogio  del  conte  Donato  Silva  (scritto 
dall' ab.*^  D,  Paolo  Frisi,  milanese). 
Milano,    1779?  ^V^-8." 
Elogio  del  conte   Francesco  Ginanni 
di  Ravenna,  morto  li  8  marzo  1766 
(steso  dal  P.  ab.^  Angelo  Calogerà). 
Leggesi   nel  toni.   XIV  delia  Nuova    Raccolta 

d'Opuscoli.  Venezia,  Occhi,  176C,  m-i2." 
Elogio  del    dottor    Francesco    Maria 

Nigrisoli. 
Fu  scritto  da   Girolamo  Baruffaldi,  e   sta  nel 
toni.  XXXVIII,  part.  II,  del  Giornale  dei 
letterati  d' Italia. 
Elogio  del  fu  N.  H.  M.  Angelo  Emo, 
cavaliere  e  procuratore  di  S.  Marco, 
capitano    estraordinario   delle  navi 
della  serenissima  Republica  di  Ve- 
nezia (di  Vincenzio  FoRMALEONi)./rij 
stainp.  Palese,   1792,  m-8." 
Elogio    del    giovinetto    Gio.    Battista 
Diedo,  nobile  veneto  (scritto  dal- 
l'abate Francesco  Funsàgo).  Vene- 
zia 3  presso  gli  eredi  Baglionij  1801, 
/«-8.°,  con  ritrailo. 
Elogio  del  P.   abate  D.  Felice   Maria 
Nerini,   monaco  gerolimino,   mila- 
nese.   Roma  j  presso  Antonio  Fili- 
goni    (  coi    torchi  di   Propaganda) , 
1787,  in  fogl. 
Ne  è  autore   Pabate    Gio.   Cristoforo   Amadizzi, 
di  cui  è  anche  la  dedica  sotto  nome  dell'edi- 
tore P.  ab.'  D.  Bassano  Mancini,  al  quale  fu 
a  torto  attribuito. 
Elogio    del    P.  Fortunato  {Girolamo 
Ferrari)  da  Brescia,  min.^  riform." 
Fn  steso  in  due  lettere  dalF  abate   Gio.   Battista 
RoDELLA ,  che  ridotte  in  una  sola  dal  P.  abate 
Calogerà,  stanno  nel  tom.W ,part.  ìl,pag. 
41,  delle  Memorie  per  servire  alla  storia 
letteraria.  Venezia,  1784.  m-a." 


ELO 

Elogio  del  P.  Giuseppe  Ancliiela  della 
comp.^  di  Gesù,  il  quale  con  ge- 
nerale opinione  di  santità  e  di  mi- 
l'acoli ,  mori  nel  Brasile  il  giorno 
9  giugno  dell'anno  1622,  dopo 
aver  spesi  quasi  44  anni  nel  pre- 
dicare la  santa  Fede  (del  P.  Sci- 
pione Sgambati,  gesuita,  napolitano). 
Napoli,  i63i,  in  fogl. 
Elogio  del  P.  Odoardo  Corsini,  sco- 

lopio. 
Scritto  dal  P.  Carlo  Antomoli,  suo  correligioso. 
Sta  nel  toni.  XXVII,  anno   1766,  delle  No- 
velle lettor,  di  Firenze,  col.  loi,  ili,  124, 
olii  e  seg. 
Elogio    del     P.     Ruggero     Boscovicli. 

Roina^    1769,  m-8.° 
Composto  dal  dott.''  Giulio  Biamomti,,  e  fatto  publi- 
care  da  Michele  Antonio  Sorgo,  raguseo.  Altro 
elogio  fu  composto,   e    dato  alla  luce  l'anno 
medesimo  dalFab.*^  Francesco  Ricca,  ex-gesuita, 
novarese,  uomo  dotto,  di  molto  ingegno  e  di 
cortesi  modi,  che  di  nuovo  rammentiamo  con 
grato  animo,  essendo   stato  nostro  superiore, 
come  fu  di  Camillo  Ugoni,  quando  ambedue 
eravamo  nel   collegio  de''  nobili  di  S.  Caterina 
in  Parma.  Questi  ne  parla  infatti  co'  medesimi 
sensi  neir  elogio  del  Boscovich,  inserito  nella 
Biogralia  del  Tipaldo  {tom.  II,  nota  l.",  pag. 
232),  e  già  impresso  antecedentemente  nella 
Continuazione  de'  Secoli  della  Letteratura 
italiana  di  G.  B.   Corniani. 
Elogio  del  sac.^  Ferdinando  Paoletti, 
pievano  di  S.  Donnino  a  Villama- 
gra,    coll'estratto  delle    sue    opere 
formato    sul     principio    dell'  anno 
1802.  Senza  alcuna  data   (ma  Fi- 
renze j    1802) ,  z/z-8.° 
E  opera  del  cav.*  Uberto  Nobili. 
Elogio  del  santo  apostolo  dell'Oriente 
Francesco  Saverio,  della  comp.^  di 
Gesù  (scritto  dal  P.  Scipione  Sgam- 
bati). Napoli j  appresso  lo  Scoriggioj 
i63o,  in  fogl. 
Elogio   dell'abate    D.  Gio.  Girolamo 
Carli,  secretarlo  perpetuo  della  R. 
Mantovana  Academia.  Mantovajper 
l'erede  del   Puzzoni j    1787,  m-8.*' 
ed  in-/l.° 
Fu  steso  dal    suo    successore   segretario   Matteo 
Borsa.  Sta  anche  nel  tom.  V  delle  sue  opere 
stampate  in  Mantova  nel  ibi 7. 


ELO 

Elogio  dell'abate  Raimondo  Cunich 
(del  conte  Michele  Sorgo). /?ao^a^<:z, 
1795,  m-8.° 

Elogio  dell'architetto  Giuseppe  Pier- 
marini.    Monza  j    Corbella,    181  i, 

K  sottoscritto  -  Un  riconoscente  Milanese ,  - 
sotto  cui  celasi  il  conte  Ercole  Silva. 

Elogio  dell' avv,°  Gio.  Maria  Lam- 
predi,  prof.^  di  diritto  publico  nel- 
l'Università di  Pisa,  fatto  e  letto 
nella  publica  Academia  Fiorentina 
il  di  18  aprile  ijg'ò  (da  Raimondo 
Leoni,  di  Pienza).  Firenze j  per  gli 
eredi  Pecchioni,    ijqS,  f«-8.*' 

Elogio  dell'  invitto  Duce  di  Cristo  , 
difensore  e  propagatore  della  fede 
Cristiana  S.  Ignazio  di  Lojola,  fon- 
datore della  conip.^  di  Gesù  (del 
P.  Scipione  Sgambato,  napolitano). 
Napoli j  pel  Scoriggio,  i63o,  z/i-i6.° 

Fu  varie  volte  ristampalo  in  Ialino  ed  italiano, 
Ivi,  ed  altrove^  cioè  in  Milano,  in  Ancona  ed 
in  Vienna. 

Elogio  della  nobil  donna  Elena  Maria 
Albrizzi  Diedo ,  publicato  per  le 
nozze  del  nobile  sig.  conte  Giuseppe 
Fulini  con  la  nobil  donna  Teresa 
Diedo.  Padovajper  ifralelli  Pcìiada, 

1801,    ?//-I2.*^ 
La  dedicatoria  è  di  Francesco  Sant'Agnese,  pel 
quale  rab.*^  Francesco  Fu.NSAGO  scrisse  TElogio. 

Elogio  della  nobil  donna  marc.'^  Ca- 
terina Trotti  Gabrielli,  morta  in 
Roma  li  i4  decembrc  ij55  (del  P. 
Gio.  Luigi  BoNGiACciu,  delle  Scuole 
Pie),  f^enczia,  Occhij,  1756,   in-^-^ 

Sta  nella  raccolta  di  varj  componimenti  fatti  per 
quella  morte. 

Elogio  di  Alessandro  cardinale  Al- 
bani (di  Dionigi  Stroccih).  Forlì j 
Casali j    18 12,  in-^.'^ 

Elogio  di  Angelo  Emo  di  un  Citta- 
dino (Marco  Barbaro,  r/.'"  INLiria  , 
nobile  veneto),  f^enezia,  per  il  Fo- 
glieriiti,    1792,  m-8.",   con   ritrailo. 

Non  è  da  confondersi  colP  elogio  scritto  da  Vin- 
cenzo FoRMALEOJiij  supeiwuiente  da  noi  ri- 
portalo. 


351 

ELO 

Elogio  di  Bonaventura  Zecchini  detto 
in  S.  Maria  Maddalena  di  Udine 
(da  Marco  Foscolo).  Ivij  Mattiuzzij 
1824,  m-8.'' 

Elogio  di  Calandrino  bibliofago,  ce- 
lebre scoliaste  e  grammatico  del 
secolo  XVIII,  conosciuto  sotto  il  ti- 
tolo di  Turbulento,  tra  i  Concordi; 
Fanatico,  tra  gli  Apatisti;  Gioviale, 
tra  gl'Ipocondriaci;  Pesante,  tra 
gli  Eterei;  ed  Acheo  Onagrio,  tra 
gli  Arcadi,  T.  D.  M.  O.  (di  Matteo 
Borsa).    1791,  /rt-8.° 

Satira  contro  l'abuso  degli  elogi.  La  seconda  e- 
dizione  {Mantova,  1311)  porta  il  nome  del» 
r  autore. 

Elogio  di  Catterina  II,  scritto  dal- 
l'autore dell'Elogio  del  card.*^  Ben- 
tivoglio  e  di  Clemente  XIV  [cioè 
da  Lodovico  Antonio  Loschi),  f^c- 
nezia,    1793,  /Vz-8.° 

Elogio  di  Dante  Alighieri,  scritto  dal 
sig.  G,  F.  (Giuseppe  Fossati),  p^e- 
Tieziaj  pel  3Iarcuzzi ,  in-8.'^ 

Sta  nel  toni.  VI  degli  Elogi  publicati  dal  Rubbi. 
Se  ne  fa  menzione  perchè  essendo  quegli  Elogi 
stampali  in  modo  che  possono  slare  ciascuno 
da  se  .  probabilmente  ve  ne  saranno  esemplari 
separati  in  commercio. 

Elogio  di  Domenico  Diodati  (scritto 
da  Luigi  DioDATi,  fratello  di  lui). 
Napoli j    i8i5. 

Elogio  di  Domenico  Maria  Manni , 
estratto  dal  secondo  e  terzo  foglio 
delle  Noi'elle  letterarie  di  Firenze 
dell'anno  1789  (scritto  dal  propo- 
sto Marco  L astri). 

Elogio  di  Elena  Porta,  nata  Bulga- 
rini  (dell  abate  Michele  Colombo). 
Parma,  tipi  Bodoniani^,  1 8 1 9  ,  in-^!^ 

Elogio  di  Francesco  Redi  (scritto  da 
Gio.  Valentino  Fabroni).  Napoli^ 
1796,   z'/z-S." 

Elogio  di  G.  B.  de  Rita,  secretarlo 
emerito  della  società  Pontaniana 
(  scritto  da  Francesco  Avellino). 
Senza  data^  in-S." 

Elogio  di  Giovanni  Tolomei  della 
comp.^  di  Gesù,  prete  cardinale  del 


352 

ELO 

titolo  di    S.    Stefano    rotondo    sul 
monte  Celio.    Con  ritratto. 
Sta  nel  toni.  XXXVIII ,  part.  \,  del  Giornale 
de'  letterati  d' Italia,  t'^cnezia,  1727,  e  fu  ri- 
stampalo col  nome  delT  autore  (P.  Pietro  Maria 
Salomon!,  gesuita)  nella  Bibl.  Pistojese  del 
P.  Zaccaria ,  gesuita  esso  pure. 
Elogio  di  Jacopo  Martorelli.   Napoli^ 

1778. 

Fu  scritto  e  puLlicato  da  Domenico  DiODATi  per 

far  contro  M' Effemeridi  di  Roma,  che  avendo 

chiesto  al  Diodati  notizie  del  Martorelli  le  pu- 

blicarono  poi  diversamente  da  quelle  date  da  lui. 

Elogio  di  Luigi  della  Fabra,  medico 
feiravese. 

Composto  dal  P.  Almerico  della  Fabra,  somasco. 
Leggesi  nel  tom.  XXXVI,  pag.  2G0  e  seg., 
del  Giornale  de''  letterati  d'Italia. 

Elogio  di  Maria  Teresa  Imperatrice 
(scritto  dall'abate  D.  Paolo  Frisi). 
Pìsiij    1783. 

Elogio  di  mons.*^  Natale  Saliceti  di 
M.  A.  F.  (mous.*^  Angelo  Fabromi). 
FircìizCj    1789,  //2-8.° 

Elogio  di  Mjloid  Bolyngbrocke,  quale 
potrà  servire  come  di  preliminare  ai 
di  lui  saggi  filosofici,  composto  dal- 
l'abate S.  C.  S.  (Salvatore  Canella, 
siciliano).  Cosmopoli,  17945  i/'-8." 

Elogio  di  Nicolò  Machiavelli,  citta- 
dino e  segretario  fiorentino.  Con 
un  discorso  intorno  alla  costitu- 
zione della  società  ed  al  Governo 
politico.    M.  DCC.  LXXIX,   in-S.^ 

Dovevasi  porre  in  fronte  ad  un'edizione  delle 
opere  del  secretarlo  llorenlino,  che  si  meditava 
fare  in  Napoli.  Tanto  Telogio,  quanto  il  discorso 
sono  delFavv."  Giuseppe  Maria  Calami. 

Elogio  di  Tommaso  Perelli,  profes- 
sore d'astronomia  nell'università  di 
Pisa.  L'i.  per  il  Pieraccìni ,    ^l^^t 

Quest'elogio  di  cui  è  autore  Lorenzo  Pignotti, 
non  fu  ristampalo  nel  corpo  delle  opere  di  lui. 

Elogio  e  breve  ragguaglio  della  pre- 
ziosa morte  della  contessa  Attilia 
Valmarana,  dimessa  in  Tiene  (del- 
l'ex-gesuita  Cristoforo  Muram,  ca- 
nonico e  teologo  della  cattedrale  di 
Vicenza).  Senza  data,  in-S.'^ 


ELO 

Elogio  in  morte  della  contessa  Elisa- 
betta Godi,  moglie  del  conte  Giro- 
lamo Nievo.   Senza  data,  m-i2.° 

Il  testo  latino  che  va  unito  alla  traduzione  ita- 
liana "e  delFabate  Gio.  Maria  Storati;  questa 
venne  fatta  dal  P.  Giuseppe  Barbieri,  illippino. 

Elogio  istorico  di  Angiolo  Taranti, 
consigliere  inlimo  attuale  di  Stato, 
di  S.  A.  R.  Pietro  Leopoldo,  gran- 
duca di  Toscana  (scritto  da  Lorenzo 
PiGNOTTi  ).  Firenze ,  per  Lorenzo 
Kanni,  1782,  z>z-8.° 
Elogio    istorico  di    mons.^  Francesco 

Foggini. 
Steso  dair  abate  Gio.  Cristoforo  Amaduzzi.  Sta 
negli  Annali  eccl.  di  Firenze,  num.  29  e  50, 
pag.  121  e  123.  Fu  ristampalo  /«-12.°  Il  Bioreni 
{Bibl.  istor.  toscana,  tom.  lì. pag.  SlB)  lo  dice 
composto  dal  sac."  Pier  Francesco  Tommasi. 

Elogio  sincerissimo  delle  emende  sin- 
cere alle  annotazioni  pacifiche.  Lio- 
ma,    1790,  in-8.° 

L'ironico  elogio  è  dell'abate  Giovanni  Marchetti. 
P^edi,  Emende  sincere  di  un  che- 
rico  lombardo,   ce. 

Elogio  storico  del  cavaliere  Antonio 
Raffaele  Mengs,  con  un  catalogo 
delle  opere  da  esso  fatte.  Milano, 
slamp.di  S.  Ambrogio,  1780^  in-S.'^ 

E  del  conte  Lodovico  BlANCOM,  bolognese.  Tro- 
vasi il  suo  nome  nella  terza  edizione  di  Roma, 
Zcmpel ,  1707.  Fu  stampato  la  prima  volta 
xvtW Antologia  Romana, 

Elogio  storico  del  cavaliere  Giovanni 
Pecci,  illustrato  con  note  di  varie 
maniere.  LAicca,  per  Leonardo  Ven- 
turini,   I  768 ,  in-^^ 

Di  questo  elogio  disteso  da  Pietro  Pecci ^  figlio  del 
cav.''  Giovanni,  è  la  presente  edizione  una  ri- 
stampa con  aggiunte  di  note  crilirhe,  piene  di 
motti  arditi,  che  diconsi  fattura  delFarcipr.*  Au- 
sano LcTl,  già  prof.'',  poi  provveditore  dell'U- 
niversità di  Siena,  del  P.  Domenico  Stratico, 
dell'ordine  de' Predicatori,  e  di  Candido  Pi- 
STRI.  I  congiunti  del  Pecci  ottennero  dal  Go- 
verno che  fosse  proibita,  e  il  divieto,  come 
sempre  suole  accadere,  fece  ricercare  il  libro 
maggiormente,  e  quindi  rincarare  il  prezzo  de- 
gli esemplari  non  prima  venduti.  Il  suddetto 
elogio  fu  per  la  prima  volta  impresso.  Tanno 
medesimo  in  Siena,  pel  Bindi ,  e  se  ne  diede 
conto  anche  nelle  Novelle  lett.  Fiorentine 


ELO 

Elogio  sierico  del  citladino  Giuseppe 
Pigino,  milanese,   morto  li  U)  lu- 
glio   1802,  dedicato  ai   virtuosi   o- 
peraj   e  garzoni  delle  aiti.  Milano ^ 
31alatest.a,  in-^f' 
Ne  è  autore  il   sacerdote  Tommaso   Hon>a  ,  già 
paroco  della    liasilira   collegiata  di    S.  Habila, 
indi  vescovo  di  Crema. 
Elogio   storico  del  P.  Camillo  Almici, 

prete  dell'  Oratorio  di  Brescia. 
Leggesi  nel  voi.  XXXVIII ,  della  Nuoi'a  raccolta 
d' opuscoli  scientifici  filologici .  raccolti  dal 
P.  Mandclli.  Dal  l'eroni  nella  Bill.  Bresciana 
e  attribuito  ad  uno  de' due  fratelli  Cliiaramonti  ; 
ma  da  una  lettera  mss.  del  P.  abaie  Mandelli 
a  Gio.  Battista  Chiaramonti,  rileviamo  in  vece 
che  è  fattura  di  Giambattista  Almici,  fratello 
del  P.  Camillo. 
Elogio   storico   del  P.    D.   Costantino 

Rotigni,  abate  casinese. 
Scritto  dal  P.  D.  Giangirolamo  Caleppio.  casin.^ 
Sta  nel  to;/i.  XXXI,  della  Nuova  i-accolta  d'o- 
puscoli scientifici  e  filologici.  Fenezia,  J777. 
Elogio  storico  del  principe  FiaiKcsto 
Eugenio  di    Savoja    (composto  dal 
conte  Carlo  Filippo  Orsino  d'Ofi- 
BASSANo).  Carmagnola ,  Bai  bic,  i77<^? 
m-8." 
Elogio  storico  dell'abate  Antonio  Ge- 
novesi (di  Giuseppe  Maria  Galanti). 
Napoli,    ^77^5  i"/i-8.";  e  di   nuovo, 
Venezia,    •774- 
Elogio    storico   della    signora    Ponset 
de  la  Rivière,   confessa  di  Carcadò, 
compilato    dall'abate    Du   Quesne, 
vicario   generale    di    Soissons  ,   tra- 
dotto dal  francese  dalla  signora  con- 
tessa   D.    M.  P.   N.   M.   O.   (Donna 
Maria  Pertusati  ,   naia   marc''  Ol- 
GiATi).    Bergamo,   Lo  cale  ili ,    17H9, 

La  dedica  è  del  can."  Luigi  Mozzi,.  e\-gesuila. 
Elogio   storico  della  \ila   di  (iiarnb.i!- 

tista  Fabiani. 
È  del  P.  Luigi  Caruso,  da  S.  Biase,  lettore  giu- 
bilato de'  PP.  Paolotti;  e  sia  cogli  avvertimenli 
deir editore  posti  innanzi  alle  salire  di  Orazio 
recate  in  italiano  da  Giambattista  Fabiani,  Na- 
poli, 1738,  in  fogl. 
Elogio   storic(>   di  Carlo  Emanuele  III 
Re  di    Sardegna    (del    conte  Carlo 
TOM.    I. 


353 
ELP 

Filippo  Orsino  d'OuBAssANo).  To- 
rino j  Lea,    179^,  m-4." 

Elogio  storico  di  Giovanni  Bellini. 
Senza  alcuna  nota  (  Venezia j  Picotli), 
/«-8.° 

Ne  è  autore  il  dottor  Francesco  Aglietti.  Fu 
stampato  insieme  con  altri  discorsi  pronunciati 
in  Fenezia  nel  I8I2  in  occasione  della  distri- 
buzione dei  premj  di  belle  arti;  e  ne  vennero 
tirati  a  parte  alcuni  esemplari. 

Elogio  storico  sulle  gesta  del  B.  Odo- 
rico  ,  dell'ordine  de'  minori  conven- 
tuali, con  la  storia  de' suoi  viaggi 
asiatici,  illustrata  da  un  religioso 
dell'ordine  stesso  (P.  Francesco  An- 
tonio Benofi,  minore  conventuale, 
pesarese)  e  pi'eseutata  agli  amatori 
tlelle  anticbità.  Venezia,  presso  An- 
tonio Zatta,    17(31,  in-i\!^ 

Eloisa  ed  Abelardo,  eroide  di  Ales- 
sandro Po^ìe. Londra  [Parma),  1800, 

«  Parmi  che  Vincenzo  Benini  mi  dicesse  di  es- 
"  sere  egli  il  traduttore.  "  {Nota  autografa 
dell'abate  Colombo  posta  ad  un  esemplare 
di  questa  eroide  da  lui  posseduto). 

Eloisa   (Di)    Sigea   da   Toledo,   satira 
sotadica.  Nuova   traduzione  dal  la- 
tino  nel   volgare    idioma ,    corretta 
ed  accresciuta.  Con  data  Jàlsa,  voi. 
2 ,  j«-8.°  pie. 
Edizione  che  dicesi  fatta  in  Genova  verso  Fanno 
1V98.  Avuto  riguardo  alF  infelicità  di  que' tempi 
di  delirio,  noi  ci  guardiamo  bene  dal  manifestare 
il  volgarizzatore  di  questi  osceuissimi  dialoghi, 
il  quale  erasi  dimenticato  di  aver  vestito  abito 
regolare,  cui  in  séguito  ripigliò,  dando  non  e- 
quivoche  prove  di  vero  penliinenlo  e  di  cristia- 
na resipiscenza.  L'originale  latino  che,  come 
è  noto,  porta  falsamente  il  nome  di  Giovanni 
Meursio,  viene  comunemente   attribuito  a  Ni- 
cola Chorier.  Il  dotto  e  spiritoso  Carlo  Nodier 
però  in  una  pregevole  nota   posta  al  Catalogo 
Pixerecourt  {pag.  191-92,  num.  1404)  vorrebbe 
rivendicarne  la  composizione  a  Giovanni  We- 
STRE>,  militare  olandese,  abilissimo  filosofo  e 
"iureconsulto.  ma  pessimo  uomo,  il  quale,  se- 
condo egli  scrive,  non  uè  fece  mai  mistero. 
ELPINIO  GRINEIO  P.  A.  (canonico  D. 
Bartoccini,  d'Orvieto).  Ritratti   di 
ce.  L'i,   Pompei,    1839.  ;/f-8." 
ELPINO  ATICISSO,  fra  gli  Arcadi  M- 


354 

EME 
RISBO  SCAMANDRICO  (conte  Gio- 
vanui  Liberati).  Le  amorose  rime 
di  ec.  al  degnissimo  custode  d'Ar- 
cadia Mirco  Pvofeatico  {abate  Mi- 
chele Giuseppe  MoREi)  dedicate. 
Panna 3  Sorsi,  senz'anno  {ly^y), 
pari.   2,  in-S.°,  con  rame  allegorico. 

Nella  Biblioteca  Parmense  sonovi  dello  slesso  au- 
tore in  ottava  rima  Le  quattro  stagioni,  che 
dovevano  formare  il  terzo  volumetto  unendosi 
a'  due   già  publicati. 

ELPINO  PASTORE,    redi,  FILENO. 

ELPINO.   Fedi,  Tre  (Le)  corone. 

ELPIREO  PASTORE.  La  sampogna  col- 
la fionda,  e  l'L'ide  poetica.  Zucca ^ 
per  J acinto   Paci,    1679,  in-ii.'^ 

Celasi  sotto  questo  nome  Giovanni  Pierelli,  na- 
tivo diXrasilico,  nella  Garfagnana,  autore  an- 
che della  Vienna  difesa ,  poema ,  intorno  al 
quale  vedasi  il  Sappi,  al  Giornale  de'  leti. 
d'Italia,  tom.  Ili .  pag.  óii.  Il  Quadrio  {toin. 
II,  pari.  I,  pag.  32C)  dice  che  vi  si  copre 
Giovanni  Leporeo ,  ma  crediamo  tale  asserzione 
erronea. 

Fedi,   GIUNTANO  ELPIREO. 

ELVENTO  NETTUNIO  P.  A.  (Girolamo 
Baruffaldi).  Il  Baccanale  in  Gio- 
veca  di  Ferrara,  versi  di  ec  Fer- 
7^ara ,  per  Bernardino  Ponialclli , 
17 IO,  iVz-8." 

Fu  indi  ristampato  nella  raccolta  degli  altri  Bac- 
canali del  Baruffaldi,  col  suo  vero  nome,  in 
Vinegia  ed  in  Bologna. 

Elza,  novella  del  secolo  decimoterzo. 
Torino,  tip.  Chi/io  e  Mina,  1822, 

Ne  è  autore  il  marc''  Ottavio  Falletti  di  Barolo. 

Embleniate  (Oe)  mussei  Victorii.  Fide, 
Epistola  ad  virum  CI.  Paulum  Ma- 
riani   Paciaudi .  etc. 

EMELSIO  MIRTUSIO  P.  A.  (Giambat- 
tista Sottovia,  mantovano).  Della 
Loica,  di  ce.  -  L'Ideografia  e  l'A- 
lethologia.  3Iantova  ,  per  l' erede  di 
.Alberto  Pazzonij    l 'ji^'ò  ,  in-/i.° 

Senza  prefazione  e  senza  indici,  di  pagine  272. 
L'ultima  faccia,  che  porta  la  licenza  della 
stampa ,  non  ha  numero. 

—  Della  Loica,  cantica  terza.  -  La 
Logistica. 


EMI 

Senza  particolare  frontispizio  e  numerazione  j 
ma  proseguendovisi  la  numerazione  e  le  se- 
gnature delle  precedenti  due  cantiche,  vi  fu 
anche  aggiunlo  il  frontispizio  del  1748.  Però 
fu  impressa  questa  terza  cantica  nel  1735. 
Dandone  conto  il  Lami  {Novelle  lett.  dell'anno 
suddetto,  col.  753)  prese  un  grosso  granchio, 
del  quale  fu  avvertito  da  lettera  anonima  con 
data  di  Polirone ,  22  marzo  ìTói ,  inserita 
nelle  Memorie  per  servire  alla  Storia  lett. 
del  l^ah'a.sense,  tom.  Ili,  part.  IV,  pag.  132. 
Finalmente  nel  17S8  il  Sottovia  publicò  la 
quarta  ed  ultima  parte  del  suo  poema,  cioè: 

—  Delia  Loica,  cantica  quarta.  - 
L'  Enciclopedia. 

E  proseguendo  anche  in  questa  le  segnature  e  la 
numerazione  delle  pagine  delle  precedenti,  egli 
vi  premise  il  seguente  frontispizio  col  proprio 
nome  -  La  Loica  del  conte  Giovambattista 
Sottovia,  mantovano,  Acad."  Timido.  Man- 
tova, per  l'erede  di  Alberto  Pazzoni,  MDCC- 
LFIII ,  di  pagine  sao,  non  compresa  la  pre- 
fazione e  l'indice.  Secondo  il  Quadrio  {Stor. 
e  Rag.  d'ogni  volgar  poesia,  tom.  IV,  pag. 
14)  il  Sottovia  avrebbe  da  prima  publicata 
solamente  la  prima  cantica  del  suo  poema  cosi 
-  La  Loica ,  comedia  di  Silvio  Trenunesio. 
Cantica  I  -  1/  Ideografia.  Senza  nota  di 
stampa  (ma  probabilmente  impressa  in  Man- 
tova, j)el  Pazzoni,  dal  17.'57  al  1747),  in-s." 
Non  sappiamo  dire  se  questo  fosse  nome  aca- 
demico  che  il  Sottovia  avesse  tra  i  Filergiti,  o 
tra  gli  Ippocondriaci,  oppure  tra  gli  Agiati,  a 
cui  apparteneva,  0  veramente  anagramma  di 
quello  di  lùmelsio  Mirtusio,  che  aveva  come 
Pastore  Arcade. 

Emendazione  della  critica  a  due  prin- 
cipali luoghi  dell'istoria  della  fa- 
miglia  Carata,   di  Biagio  Adimari. 

Forse  dello  stesso  Adimari,  che  v'inserì  la  cri- 
tica, alla  quale  si  risponde. 

Eiuende  sincere  di  un  elierieo  Lom- 
bardo, alle  annotazioni  pacifiche, 
etc.  (del  sac.^  Giuseppe  Poggi,  pia- 
centino). Firenze,   1789-90,   voi.  3,. 

EMILIANI  (Pomponio).  Guerre  d'Italia 
tra  la  Serenissima  Republica  di  Ve- 
nezia e  gli  Arciducali  d'Austria,  e 
tra  Filippo  III,  re  di  Spagna,  e 
Carlo  Emmanuele  duca  di  Savoja, 
seguite  da  l'anno  MDCXV,  fino  alla 
capitolazione  di  pace,  descritte   da 


EMO 

er.   Poistorf  {à^[a.  falsa),  per  Peter 
Gatj  senz^nnno,  ìn-^." 

Il  Vogt  {Cat.  libr.  rarior.,  pag.  230"),  riporla 
così  quest'opera,  siccome  esistente  anche  in 
latino  -  Pomponii  .Emiliani  Della  intcr  Aii- 
striacos  et  fcnetos  gesta.  Medinlani ,  in-A.", 
sine  die  et  consnle.  Sospettasi  dagli  scrittori  di 
storia  letteraria  che  questo  Po'.nponio  Emiliani 
non  sia  rome  genuino.  Il  Piaccio  lo  dice  un 
Mimam;  il  Baillet,  un  Cimigli.vm;  l'Ernslio, 
imo  de'MAJAM.  Forse  fu  uno  di  casa  Emiliani, 
o  Miani,  della  quale  esistevano  in  Venezia 
due  famiglie,  delle  anche  anticamcnle  Mejani , 
Megiam',  Miliani,  Migliaui,  distinte  dalla  qua- 
lità dello  stemma  diverso.  Il  Foscarini  {Leit. 
T'encz..  pag.  uag,  num.  9i)  lo  dice  autore 
veneziano  assai  cattivo.  Non  cosi  il  Rosmini 
nelle  Notizie  degli  uomini  illustri  milanesi. 
Appendice  seconda,  pag.  41  (mss.  esistente 
presso  S.  E.  il  conte  Mellerio),  che  lo  crede 
lombardo,  "  e  forse  la  libertà  con  cui  Fau- 
'?  tore  scrive .  e  la  rigidezza  del  Governo  spa- 
"gnuolo,  lo  consigliò  di  mascherare  il  proprio 
"nome  e  cognome  nella  stampa  delF  opera 
Msua.  E  se  h  permesso  di  ^ìronunziare  il  no- 
"stro  sentimento  sopra  il  libro  medesimo  di- 
»>remo  che,  ove  si  eccettui  la  negligenza  dello 
?j stile,  propria  di  molti  di  quella  età,  è  tale 
"da  poter  gareggiare  con  altri  che  hanno  le- 
»vato  più  grido,  e  che  ha  il  m.erito  di  con- 
"  tenere  molli  documenti  ".  Sopra  questi  fa- 
bricò  in  parte  esso  cav.^  Rosmini  la  continua- 
zione della  sua  storia  di  Milano,  che  giace  ancora 
inedita  presso  il  sopra  lodato  conte  Mellerio. 

EMILIO  PROBO,  degli  uomini   illustri 
di   Grecia. 

Per  le  varie  traduzioni  italiane  consuUirisi  lAr- 
gelali  ed  il  Pailoni.  Sebbene  sembri  presente- 
mente fuori  di  questione  che  questo  libro  non 
è  di  Emilio  Probo,  autore  piìi  moderno  vis- 
.suto  ai  tempi  del  primo  Teodosio,  ma  di  Cor- 
nelio Nipote,  contemporaneo  di  Giulio  Cesare; 
pure  il  badese  Guglielmo  Federico  Reink  {Sag- 
gio d'un  esame  critico,  ec.  T-^cmz-ia,  lois) 
venne  nuovamente  in  campo  onde  tentare  di 
provare  che  almeno  la  maggior  parte  delle 
vite,  se  non  tutte,  dovevansi  restituire  ad  E- 
MiLio  Probo,  eccettuate  quelle  di  Catone  e  di 
Attico,  che  volle  concedere  a  Cornelio  Nipote. 
Ma  questo  suo  parere  trovò  ben  pochi  seguaci . 
e  ad  esso  si  oppose  vittoriosamente  il  Gior- 
nale Arcadico  {toni.  I,  pag.  253  e  seg). 

Etfio  et  PiQìo  Priucipi  Fulvio  Astalio 
Ferrariae  de  Latere  legato  Sai.  Fer- 
raricCj  typis  Bernardini  Pomalellì , 
1  707,  ///-8.^ 

1'  di  Marco  Antonio  Fregulia. 


355 

ENA 
EMO^'ERIUS  (Stephanus)  (Theopliilus 
PiAYNAUDUs,  .soc.  Jcsu).  Splendor  ve- 
ritatis  tnoralis  collatus  cuni  teijebris 
mendacii  et  nubilo  a^quivocationis 
ac   mentalis  restrictionis,  seu  de  li- 
cito  usu    ffiquivocaliouis    prò  Leo- 
nardo Lessio  adver.sus  Ji).  Barncsiuni 
Angluin,  auctore  Stephano  Emone- 
rio,  commiss.  ord.  S.  Francisci  apud 
Sh\uz7X)s.  Lugduni,  \(^iy,  m-S." 
Fu   dappoi    ristampalo    in    fine    del    trattato    del 
Lessio  De  Justitia  etJure,  nel  1037  e  16S5. 
Si  viene  a  conoscere  che  questa  operetta  sia 
del  P.  RAY.\ArDO,    dal   cenno   che  di  essa  si 
fa  nel  toni.  XX,  pag.   22,  delle  opere  di  lui, 
stampale  per  cura  del  P.  Rivct.  Questo  volume 
che  porta  la  falsa  dala  di  Cracoi'ia ,  contiene 
gli  scritti  de'  quali  il  P.  R.vvnaldo  non  aveva 
osato  confessarsi  autore. 

Empietà  (L')  delusa  dal  valore  e  dalla 
fede  de' gloriosissimi  trionfatori  del- 
l'orgoglio Ottomano  nella  libera- 
zione di  Vienna,  composizione  di  D. 
A.  A.  C.  R.  (D.  Ambrogio  Ambro- 
sia, ch.°  reg.*^).  Venezia,  j683,  in-^.° 

Emporio  (L')  delle  glorie  palermitane, 
o  vero  il  compendio  di  molti  pregi 
della  città  di  Palermo,  consecrato  a 
S.  Rosalia,  vergine  palermitana, 
nella  solennità  di  quest'anno  i7o4 
(del  P.  Ignazio  del  Vio,  gesuita). 
Palermo  j  per  Doineiiico  Cartesio  ^ 
1704,  m-4.'^ 

ENAGIO  PELLANIO  M.  C.  (P.  Bene- 
detto LocATELLi ,  monaco  camaldo- 
lese,  veneziano). 

i."  Cantata  di  ec,  ragunandosi  la 
Colonia  Arcade  de'  monaci  camal- 
dolesi nella  chiesa  di  S.  Michele  di 
Murano,  in  occasione  di  celebrarsi 
con  triduo  solenne  il  settimo  anno 
secolare  della  preziosissima  morte 
del  loro  patriarca  S.  Romualdo  aba- 
te, che  cade  il  18  giugno.  —  '7'9> 
in  Jògl. 

2.°  Vestendo  l'abito  del  patriarca  S, 
Benedetto  nell'insigne  njonisterio  di 
S.  Matteo  di  Murano  l'illustr.'"^  si- 
gnora Anna  Musitelli,  al   cui  nome 


356 

ENC 

aggiunge  quello  di  Maria.  Ivi^  per  il 

Bartoli,   1727,  '"-4-° 

Abbiamo  del  medesimo  P.  Locatelli  alle  stampe 
-  ì°  Mime  per  la  jnonacnzione  delle  due  so- 
relle Pezzana.  -  2."  Egloga  pastorale,  in  cui 
si  adombra  sotto  il  nome  di  Lindalo ,  il  P. 
D.  Girolamo  Lini,  ce.  Venezia,  presso  il 
Tommasini ,  171S  ,  in-A.°  -  z."  Raunanza 
de'  Pastori  Arcadi  della  Colonia  Jìenia  in 
morte  di  Sandisto  Erasiniano  {conte  Ca- 
millo Bocc  .-ir  ehh  i .  senatore  bolognese)  loro 
sottocustode.  Bologna,  I73tì,  m-o." 

ENANTE  VIGNAIUOLO  (Girolamo  Ba- 

BUFFALDl). 

I."  Il  Grillo,  poema  [canti  X  in 
ottava  rima)  di  ec.  Verona,  per 
Alberto  Tumermani,  1738;  indi  Ve- 
nezia, pel  Bettarinij  \yiS',  e  poscia 
Lucca,  per  il  Marescandolij  1738, 
sempre  m-8.*^ 

2.*^  Gli  oracoli  della  Colomba  {in 
verso  sciolto)  di  ec.  Ravenna,  per 
il  Danài,  1728,  in-^P 
3.°  Il  poeta,  comedia  di  ec.  Bolo- 
gna, per  Lelio  Della  Volpe j,  1734, 
m-8.° 

ENCARPI  (Claudii)  (Octavii  Ferra- 
RH,  mediolanensis),  panegirici  duo 
etc.  Alter  Paulo  Caotortae,  alter 
Joanni  Pisano,  Patavina  Prcetura 
perfunctis. 

Furono  poi  ristampati  nel  leso  dall'autore  nella 
raccolta  delle  sue  prolusioni .  lettere  e  formole 
da  usarsi  da  chi  riceve  le  insegne  del  dottorato. 

Encliiridiou  ad  crucialus  Chris  ti  Do- 
mini pie  recolendos  {auclore  Va- 
lentino Mangonio,  soc.  Jesu).  Pe- 
rusicBj  1609;  ^^  iterum  Romce  re- 
cusum,    1645,  /«-12." 

Enchiridion  spirituale  orationum  et 
meditationum,  nec  non  exercitio- 
rum  in  exorando  Deuni  (auctore 
P.  Gabriele  De  Montenovo,  ordinis 
capucc.  ).    Venetiis,    i583. 

Enciclica  del  R.  P.  Priore  Gene- 
rale ...  e  motivi  pressanti  per  man- 
darla a  tutti  i  conventi  esposti  in 
alcune  lettere  fedelmente  tradotte 
dalla  francese  nell'italiana  favella. 
Ratisbona  (forse  Foligno), 


ENG 

Sono  sette  lettere  che  fmgonsi  tradotte  dal  fran- 
cese .  ma  sono  originalmente  scritte  in  italiano 
dal  P.  Fiorenzo  Mac-Egan^  gesuita  ^  irlandese. 
Enciclopedia,   Edizione  di   Lucca. 
Inutili  furono  le  cure  da  noi  praticate  onde  sco- 
prire tutti  gli  autori   italiani   degli   articoli  a- 
nonimi    eh''  essa    contiene  ;    soltanto   sappiamo 
che  quelli  segnati  TVsoxìo  del  francescano  Ni- 
colò VIVIAM,  e  che  le  noie  de' supplementi  al 
toni.  Ili  e  IV,  sono  del  P.  Sebastiano  Sacchetti 
bolognese,  can."  reg.*  di  S.  Salvatore,  prof.*^  di 
filosofia  e  matematica  nel  Seminario  di  Lucca. 
En  clara   vox  redarguì t. 
Principio  d'Inno  che  recitasi  alle  laudi  in  tempo 
d'Avvento,  di  cui  si  fa  autore  Sanf Ambrogio. 
Molti  versi  di  esso  hanno  nel  Breviario  lezione 
differente    dall' antica,  ma   il    sentimento  è  il 
medesimo. 
Encyclopedie,  ou  Diclionnaire,  etc.  (re- 
fondu et  augmenté  par  Felice,  Euler 
pére  et  fìls,  Haller  fìls  ,  et  autres). 
Yverdun,  1770- 1780,  voi.  .58,  ì/ì-4." 
C'informa  il  Barbier  {Diction.  des  anon.,num. 
SO81)  che  nel  N.  23  aprile  1780  del  Courrier 
de  l'Europe  si  trovano  i  nomi  degli  altri  col- 
laboratori del  De  Felice,  preceduti  dalle  loro 
lettere  iniziali  con  le  materie   trattate  da  cia- 
scun autore. 
Endimione,    favola    per    musica    (di 
Francesco  Lemene,  lodigiano)  fatta 
rappresentare    dal    sig.    D.    Emma- 
nuel   Fernandez    di   Velasco    nella 
città  di   Lodi.  Milano j  nella  sianip. 
di   Carlo    Giuseppe   Quinto j    \6g3; 
e  di   nuo\o,  Bologna^  ì6g^,  in-iQi." 
La  prima  edizione  fu   fatta  in  Lodi  Tanno  an- 
tecedente, e  fu  poi  ristampata  insieme  con  le 
altre  poesie  dell' autore  in  Ferrara,  pel  Po- 
matelli,  nel  1093. 
Enea    in   Cuma,    componimento    per 
musica  (dell'ab.^  Barso  Bassi,  Acad." 
Ercolanese)    per   la  venuta   in  Na- 
poli   del    Bali    Pasquale    Gaetano , 
ambasciatore  di   Malta  nel    1750. 
ENFATICO  INTRONATO    (mons.*"    Ni- 
colò FoRTEGUERRi).  Saggio  di  rime. 
Bologna,  Pisani,  171  i,  m-8." 
ENGILDO  ELEUSINIANO  P.  A.  (Giro- 
lamo Agnelli  ,  ferrarese).  Il  Limbo, 
poema  di    ec, ,  diviso    in    sei  canti 
(con  annotazioni).  Venezia^  Orlan- 
di ni ,   1748,  m- 8." 


357 


ENO 

ENIPSE  FRISSONIO  (Bernardo  Maria 
Caliga).  Versi  di  ec.  Padova,  17B4; 
e  di  nuovo,  1786,  m-8." 
«Alcuni  di  questi  vennero  anche  riprodolli  tra 
"le  versioni  dall'inglese  raccolte  e  date  in 
"luce  (nel  1794)  dal  chiariss."  abate  Angelo 
"Daluiislro  »>  (Lancetti,  PseiuL,  pag.  92). 

ENxXODII  FAVENTINI  (P.  Caroli  Mariac 
Travervari,  ord,  serv,  Matris  Dei, 
faventini),  De  Romani  Pontifieis 
primatu  adversus  Justinum  Febro- 
niuni  theologica-historico-critica dis- 
serta tio.  Faventiajj  ex  Archi  typis, 
1771,   in-i\.'' 

Il  libro  di  Febronio  (Cristoforo  Nellcr,  can."  di 
Treveri ,  0  meglio  Gio.  Nicolò  ab   Hontheim , 
vescovo  di  Mariofìdo,  suffraganeo  di  Treveri) 
su  cui  verte  la   mentovala   dissertazione  porta 
il  titolo  -  De  stata  Ecclesice  et  legitinin  po- 
testate  Romani  Pontifieis   liber  singularis 
ad  reimiendos  dissiclentes  in  religione  Chri- 
stianos  compositus. 
ENODIO  PAPIA  (P.   Giuseppe  Zoppi). 
i.°  L'epoca    seconda    della    Chiesa 
col  richiamo    de'  Giudei    e   gli   av- 
venimenti singolari,   ec.    Disserta- 
zione critica  di  ec.  L'i,  17B1,  t'o/. 
2,  Ùi-S.'' 

2.°  L'apocalisse  di  S.  Giovanni  Apo- 
stolo,  in  volgare    lingua    tradotta, 
e  con  nuovo  metodo  esplicata,  che 
può  servire  di  supplemento  all'altra 
opera  intitolata   -  L^ epoca  seconda 
della  Chiesa,  ec.  -  LuganOj  Agnelli^ 
X781,  m-8.° 
Sotto  il  medesimo  fìnto  nome  doveva  questo  Re- 
golare stampare,  siccome  vien  dello  negli  ^•^n- 
nali  Ecclesiastici  di  Firenze   (anno  1781), 
puranco  un  trattalo  -  De  legitimo  prceconse- 
cratorum  usti  juxta    hodiernnm    ecclesice 
morem ,  e  te. 
ENOTRO  PALLANZO  P.  A.  (conte Vin- 
cenzo Piazza,  forlivese,  cavaliere  di 
Santo  Stefano).  L'Eudamia,  favola 
pastorale  di  ec.  Roinaj  per  AnLonio 
de'  Rossi j  1 7  I  7;  e  di  nuovo,  Panna j 

,    17.43. 

È  dedicata  a  S.  A.  il  Principe  Antonio  Farnese, 
■    duca  di  Parma  e  Piacenza ,  in  occasione  che 
questi  fu  ascritto  all'Arcadia  col  nome  di  Ca- 
risio Alantino. 


EPI 


ENRICO  DI  SUSA. 

K  Enrico  de"BARTOLOMMEi..  nato  in  Susa,  città 
del  Piemonte,  detto  anche  il  Cardinale  Ostiense, 
commentatore  delle  Decretali,  e  come  tale 
mentovalo  da  Dante  nel  XII."  del  Paradiso. 

ENTIUS  VETUSTUS  (Laurus)  (Lauren- 
tius  Grimaldi,  presbyter,  bononien- 
sis).  Sylvre  revirescentes  poetica  ju- 
ventutis  voluptate  Lauri  Entii  Ve- 
tusti inter  Gelatos  l'Illustrato.  -  Bo- 
jiouice^  typis  Pctri  iMarice  de  Mori- 
iihus,    1692,  in-i  2." 

Sono  riparlile  in  quattro  classi  :  la  prima  con- 
tiene quelle  sopra  i  soggetti  sacri;  la  seconda 
quelle  in  morte  di  varj  personaggi;  la  terza, 
eh" è  la  più  copiosa,  comprende  quelle  scritte 
in  lode  di  varj  soggetti ,  e  la  quarta  quelle  di 
ar2;omento  amoroso,  ma  modestissimo.  Sap- 
piamo dalle  Memorie  degli  Academici  Ge- 
lati {pag.  417)  che  sotto  il  medesimo  supposto 
nome  il  Grimaldi  era  per  dare  alle  stampe  - 
Colloquia  familiaria  amicorum  in  solitu- 
dine conviventiuni ,  etc. 

Entusiasmo  (Dell')  delle  belle  arti. 
Milano j  appresso  Giuseppe  Galeazzi, 

1769,    7>7-8.*^ 

Edizione  piena  zeppa  di  en'ori  di  stampa.  Le 
lettele  iniziah  S.  B.  D.  C.  D.  G.,  colle  quali 
i-  sottoscritta  la  dedica  al  conte  di  Firmian, 
ci  scoprono  1" autore,  che  fu  Saverio  Betti- 
>ELLI,  delia  comp.''  di  Gesù.  In  alcuni  esem- 
plari il  dedicante  indirizza  F  opera  al  Mece- 
nate delle  belle  arti  senz'altro.  Né  poi  la 
lettera  ha  sottoscrizione  veruna,  ne  per  ini- 
ziali, ne  altrimenti. 

EPERBERT  (Giacinto).  La  Monaca 
istruita. 

Ne  è  autore  il  P.  Giacinto  Perpera,  illippino, 
che  così  anagrammatizzò  il  proprio  cognome. 

Ephemeridum       coelestium       motuum 
Manfredi,   errata  iusigniora.  Vene- 
tiìs,  apud  Ant.  31  ora ^  I73r,  m-4-° 
Del  marc.^  Antonio  Ghislieri  che  fece  ristampare 
questo  scritto  con  aggiunte  e  col  proprio  nome, 
/i'/.  Tanno  medesimo.  Ad  esso  rispose  Fran- 
cesco Ilaria  Zanetti. 
Epicrisi  (di  Gio.  Valent.  Fabroni)  della 
stampa  che  lia  per  titolo:  F^ita  pu- 
hlica  e  privata  di    Pietro  Leopoldo 
d'Austria,  poi  Leopoldo  Jl  Iniper. 
{scritta  da  BecattiNi).  Firenze^  e 
Modena. 


358 


EPI 


EPICURO  (Antonio)  NAPOLETANO. 

Di  Antonio  Epicuro  ignorasi  il  vero  cognome  ; 
quello  che  gli  viene  dato  nelle  stampe  e  ancor 
nelle  publirhe  carte  sincrone  fu  un  sopran- 
nome, che  per  quanto  ne  fa  argomentare  Sci- 
pione Ammirato  wc^ì  Opuscoli  {toni.  \\,  pag. 
z&o,  Firenze,  1657,  in-i.")  gli  fu  imposto  per 
essere  di  umor  lieto  e  sollazzevole,  e  (aggiun- 
gasi) ne"  suoi  costumi  alquanto  libei'o.  Ne  il 
cognome  di  Caracciolo,  come  fosse  stato  uno 
spurio  di  questa  nobilissima  casa,  era  il  suoj 
e  fu  certamente  un  errore  ,  non  sappiamo 
come  nato,  che  nel  titolo  della  Cecaria,  im- 
pressa in  P^enezia  nel  1S28  e  1351 ,  fosse  stato 
denominato  M.  Epicuro  Characciolo.  Da  ciò 
tratto  in  errore  il  Sansovino  credè  il  nostro 
Epicuro  quel  Caracciolo  eh" è  rammentato  dal 
Sannazzaro  neiregloga  X  e  nella  prosa  XI  della 
sua  Arcadia.  La  voce  poi  che  fosse  spurio  di 
casa  Orsino  potè  forse  nascere  da  che  ciò  so- 
leva (al  riferire  dello  stesso  Ammirato)  TEpicuro, 
uomo  bellissimo  e  di  animo  regio  e  nobile,  dir 
motteggiando  di  se,  essere  impossibile  ch'ei 
fosse  nato  d'uomo  di  basso  affare,  ma  che  sti- 
mava di  fermo  sua  madre  essersi  impacciata 
col  signor  Virginio  Orsino,  e  così  essere  stato 
ingenerato.  E  certo  che  nacque  T Epicuro  in 
uno  de'  castelli  della  vasta  regione  de'  Marsi, 
provincia  del  Regno  di  Napoli,  detto  il  se- 
condo Abruzzo  ulteriore,  e  fu  vassallo  della 
casa  Orsino,  la  quale  succeduta  a' Coloiinesi, 
possedeva  gran  parte  del  contado  de'  Marsi. 
Circa  il  vero  cognome  dell' Epicuro,  sembra 
che  possa  ritrarsi  da  due  epigrammi  che  leg- 
gonsi  premessi  alla  rara  operetta  medica  in- 
titolata -  Pauli  Tuccre  Practica  Nenpolitann 
de  Jehrihus ,  etc.  Impressa  Neapoli,  ex  of- 
ficina Aquila;  apud  Joan.  Antonium  Bnc- 
colum.  -  Senza  data,  sebbene  sotto  la  prefa- 
zione dell'autore  leggasi  l'anno  1352.  Il  pri- 
mo di  quegli  epigrammi  è  Dionysii  Marsii 
Epìcuri  Nipo.'i  (sic)  Hexaslicìion,  ed  il  se- 
condo è  dell'Epicuro  stesso  col  seguente  lem- 
ma Antonii  Epicuri  Marsii.  Da'  quali  titoli 
si  può  inferire  ch'egli  fosse  forse  cognomi- 
nato Marso,  o  di  Marso,  e  pii^i  probabilmente 
Marzo,  o  di  Marzo.  Sebbene  non  debbasi  ta- 
cere che  può  insorgere  il  dubio  che  quel 
Marsii  forse  riferibile  alla  patria,  cioè  alla 
regione  de' Marsi,  dove  nacque  l'Epicuro,  piut- 
tosto che  al  suo  cognome.  Ma  il  titolo  dei 
primo  sopr' accennato  epigramma  Dionysii 
Marsii  Epicuri  Nepos ,  ci  sembra  render 
probabile  l'induzione  che  Marsii  sia  casato. 
Nacque  l'Epicuro  nel  1473,  giacche  nell'iscri- 
zione sepolcrale  postagli  dal  suo  amico  e  com- 
pagno negli  studj  Berardino  Ilota  nella  Chiesa 
di  S.  Chiara,  che  ora  e  perduta,  ma  che  vicn 


EPI 

riferita  dagli  scrittori  napoletani,  si  dice  che 
mori  di  anni  ottanta  nel  ISSS. 

EPICURO  CARACCIOLO.    Dialogo    di 
Ire  Ciechi ,  di   ec.,   nuovamente   ri- 
coi'retto.  J^ine^ia,  per  Gio.  Antonio 
e  frateUi  da  Sabbio ^  iSaS;  Ivi,  Zop- 
pino,  i53o;  Ivi,  per  Marchio  Sessa, 
i532,   sempi-e  in-ÒJ^ 
Nello  stesso  anno  1352  il  Zoppino  ristampò.  Ivi, 
senza  il  surriferito  supposto  cognome  di  Carac- 
ciolo -  Cecìiaria  fragicomedia  deW Epicuro 
Napoletano,  nuovamente  aggiuntovi  un  bel- 
lissimo dialogo  del  Geloso  con  la  Luminaria. 
Gli  anni   in  cui   comparvero  le  posteriori  ri- 
stampe possono  vedersi  nella  Drammaturgia, 
{col.  174),  e  nel  Catalogo  Pinelli  {tom.W, 
pag.  450)  ;  alle  quali  noi  ne  aggiungeremo  una 
di  f'^enezia,  per  f^ittor  de' Ravanni  e  Camp., 
da  noi,  fra  molte  altre,  posseduta.  In  tutte  que- 
ste (per  quanto  ci  consta)  non  leggesi  più  il 
cognome  Caracciolo. 
Fedi  sopra ^  EPICURO    (Antonio). 
—  Dialogo  di   tre   Ciechi. 
Epicuro  difeso.  Osservazioni    critiche 
sopra  la    di  lui   lilosofia.    Venezia^ 
1756. 
Opera  di  Francesco  Eugenio  Guasco. 
EPIFANIO  NOTO  (P.  Burgio,  gesuita). 
Difesa  di  molti   autori  delia  comp.** 
di    Gesù,  attaccati  nelle  ridessioni 
ultimamente  publicate  da  D,  Ignazio 
Vicoldi,  palermitano,   date  in  luce 
da  ec.    Palermo,  per  Angelo   Fcli' 
cello,    1757,  in-^.^  pie. 
Epigrafe  latina  (del  can."  Pietro  Bet- 
ti©,  bibliotecario    della    Marciana) 
a   S.   A.   il   seren."  Ranieri,   viceré, 
pel   dono   delle  epistole  di  Cicerone 
primo  libro  impresso  a  Venezia  nel 
1469  per  Giovanni  da  Spira,  che 
mancava  alla    Marciana.    Fenezia ,    ' 
1827,  in  fogl- 
Epigrafi    latine    funebri    a   Marianna    : 
Carolina  di  Sassonia,  granduchessa 
di  Toscana  (dell' ab. *"  Pietro  Bettio,    , 
bibliotecario  della  Marciana).   Vc- 
nezia_,  Picotti,    i832,  in /àgi. 
Epigrammala  antiqua   urbis.    Roma; , 
in  cedibus  Jacobi  Mazzochi  Romana^ 
Acndeinice  bibliopolce^  ì^i\,  in  fol. 


359 


EPI 

ii.  autore  principale  di  questa  collc;4Ìoiie  Angeio 
COLOCCI. 

Epigranimala  ad  iisum  scholaruni  ad- 
notationibus  illuslrala.  Edilio  se- 
cunda.  Florentice,    i^tìi. 

Il  P.  NicOLio,  delle  Scuole  Pie,  1" aveva  publi- 
cata  nel  1738;  ma  questa  nuova  scelta  arric- 
chita di  erudite  annotazioni  i^  dovuta  al  P. 
Carlo  Anto.molIj  di  Correggio,  del  medesimo 
ordine. 

Epigramma  elegamissimum-In  marmore 
SCULPTUM,  etc.   In  foglio  volante. 

È  questo  il  primo  annunzio  che  die  al  puhlico 
nel  17S9  Jacopo  Martorelli  del  ritrovamento 
in  Napoli  del  marmo  contenente  un  epigramma 
greco  nel  quartiere  de' Vergini^  su  cui  nacque 
una  letteraria  controversia.  Ecco  la  notizia  pro- 
gressiva de' libretti,  che  furono  publicali  in  tale 
occasione,  il  cui  singolo  titolo  si  riprodurrà 
quando  F operetta  sia  anonima  o  pseudonima. 

ì.°  Vetusti  Epigrammatis  -  In  marmore  scid- 
pti  -  Neapoli  in  iedibus  PP.  Congreg.  Missio- 
nis  -  INuper  effossi  -  Edilio  altera  accuratior  - 
Qua  Epitaphium  antehac  "'aié^r'noToi^  -  Puero 
Aristoni  vindicatnr.  -  NeapoH,  F"  Kal.  apr., 
anno  MDCCLIX,  in-A."  maj. 
2."  AnOAOrOYMENA,  prò  Gracco  Epigram- 
mate- Latine  converso  -  ab  Jacobo  Marlorello - 
Adversus  accusatioues  -  Posterioris  editoris  - 

-  Animadversiones.^  In  ime  =^  Neapoli,  piicl. 
idiis  aprilis  BIDCCLIX,  in-A." 

5.^  Philopaleeo  Amico  dulcissimo  Phileslenicus 
Ecleticus.  S.  P.  D.  Datuni  Neapoli,  nonis  a- 
prilis  MDCCLIX,  in  fol.  parv. 
4."  Pro   Jacobo  Martorellio  V.  CI.  -  Vindicia; 

-  quibus  verus  Martorellius  a  personali  Marto- 
rellii  -  Calmnniis  purgalur.  =  in  fine  =  Nea- 
poli, V.  Id.  Maias,  MDCCLIX,  in-4°  pan'. 
3."  Jacobi^Martorellii  -^ ATroXoyovixivuv  ^cv~s'f>u)v 

-  Pars  I  -  Adversus  Anonymi  -  solertissimi  ac 
doctissimi  -  Triptichon  -  Inscriptum  Vindicia; 
Sirie  loco,  in-4." 

La  seconda  parte  non  fu  pulilicata. 

0."  Auctoris  vindiciarum  Pro  V.  CI.  Jacobo 
Martorellio  -  Palinodia.  =:  In  line  =  Datimi 
Neapoli,  FI kal.  sept,  MDCCLIX,  in-A." p. 
7."  Ariston  Redivi vus  -  E  Iricis  Grammalistarum 

-  Manumissus.  -  Kalendis  Julii  MDCCLIX. 
Senza  frontispizio.  AljLiamo  giù  dello  che  questa  scrittura 

è  del  (sacerdote  Nicolò  Schiavabelli  ,  al  che  aggiun- 
geremo ora,  ch'egli  si  manifesta  nella  lettera  alla  pagina 
j5  dell'opuscolo:  Illustriss.  ac  Reverendiss.  Doni.  - 
O.  Josepho  Sparano  Mclropolitance  Ecclesice  Neapoli- 
•  tanw  -  Cancnico  Merilissimo  S.  D.  Nicolaiis  Schia- 
vai ellus  . 
8.°  Collationcs  -  Inlerpretationum  -  Gncci  cpi- 


EPI 


grammatis  -  Neapoli  nuper  effossi.  -  Prid.  Id. 
Maias  C13I0CCLIX.  In-A." 
0."  Hieronymi   Jordani  in  Arislonis  pueri  se- 
pulcrale  epigramma   commentarius.  Sine  ulla 
nota  typ. 

E  diretto  al  marchese  Tanurri.  Ha  la  data  :  Neapoli, 
Vi  Kal.  Jul.  MDCCLIX,  11  Giordani  dà  la  nota 
degli  autori  che  hanno  scritto  sopra  questo  argomento. 
Nell'edizione  dell'opere  del  Mctastasio  fatta  ìa  Lucca 
sulla  parigina  (torti.  ì\,  pag.  267)  trovasi  la  Iraduziona 
di   questo  epigramma. 

EpigiaiTiinala  selccta  ad  Lazarum.  E- 
ditio    secunda    casligatior  (Emma- 
nuelis  Aquilera,  soc.  Zasn).  Augusta 
F^indchona,    lyoS,   in-^.^ 
Consultisi   Scinà  (  Prospetto  della  Storia  leti, 
di  Sicilia  del  sec.XFIII,  tom.  l,  pag.  221). 
Epigrammatum  selectorum,  libri  tres, 
ad   USUITI    maxime  scholarum  (col- 
lectore  Francisco   Mazzoleni).  Edi- 
tto altera  multo  priori    casligatior 
et  locu pleti or.  .Seroomi,  1760,  m-8." 
La  prima  edizione  è  del  i  "40. 
Epigrammi  d'un  invalido,  raccolti  da 
F.  M.   Mariani    (dello    stesso    Ma- 
p.iAKi).   3Iilauo,    1826,  Z>2-24.° 
Epigrammi  francesi,   tradotti  in  versi 
italiani  (dal  conte  Carlo   Roncalli, 
bresciano).    —    Epigrammi    latini, 
tradotti     in    versi     italiani    (dallo 
Stesso)   Pavnia,  co'  tipi  Bodoniani y 
1798,  m-8.°  pie. 
Erano    stali    anteriormente   publicali   colle   me- 
desime stampe,  e  nella  dedicatoria  (ommessa 
in  questa  edizione)  eravi  il  nome  del  Iradut- 
lore.  Nella  presente  ristampa  degli  epigrammi 
tradolli  dal  latino  furono  aggiunti,  dopo  T in- 
dice, ahri  venti  epigrammi. 
Epigrammi    latini,  et  sonetti  volgari 
et  altri  composilioni  di  diversi  au- 
tori   raccolte    insieme,    fatte  sopra 
la  morte  del  cardinale  Bembo,  nuo- 
vamente stampali.   Senza  luogo,  no- 
me di  stamp.  ed  annoj  in-S. 
Gli  autori  di  quasi  tutte  le  suddeltc  poesie  sono 
indicati  colle  sigle  del  loro  nome  e  cognome. 
Soltanto  potemmo  scoprire  che  avvene  alcune 
di  Lelio  Capilupi,  mantovano,  e  di  Giovanni 
Bressano  ,  bergamasco. 
Epilogati    racconti    della    antichità  e 
nobiltri    della    famiglia  Arcliinto  e 
de'  suoi    privilegi,  aggiuntavi    una 


360 


EPI 


breve  esposizione  degli  antichi  mar- 
mi, che  ne'  palagi  di  questa  fami- 
glia si    leggono    (del    conte   Carlo 
Arciiinto,    milanese).    Milano ^  per 
i  Malatesla,    164B,  in  fos^l. 
L'attuale   erede  della    famiglia  Archinto,  conte 
Giuseppe,  ha  fatto  unire  e  collocare  con  sag- 
gio divisamento  nel  suo  Palazzo  di  Monza ,  di 
recente   costruzione ,  i  mentovati  marmi. 
Epilogo  del    compendio    della    storia 
generale    de'  viaggi    di    La    Harpe 
(di  Vincenzo  Antonio  Formaleoni, 
da  Firenzuola).    Senza  froulispizio 
[Venezia,    1781),  ///-8." 
Questo  sta   unito  od   al   primo   volume  di  esso 
compendio  tradotto  dal  FORMALEOM,  od  al  Ma- 
nifesto del  compendio  medesimo:  e  trovasi  pur 
anco  separato,  la   qual   circostanza  giova  av- 
vertire, perchè   in   tal    caso   sembra   libretto 
anonimo. 
Epilogo  dell'istoria   dell'Ordine  di   S. 
Giovanni    di    Gerusalemme  ,    delio 
volgarmente   di    Malta    (scritta    da 
Vertot),  proposto  ad  un   giovine 
Cavaliere  dell'Ordine  (del  cav.^ Gio- 
vanni Verhi  ,     uno    dfj'   fratelli    del 
conte  Pietro).  CoinOy  OsiineUij  181 4, 
m-8.° 
EPIMELIO  THEOMESTO  (IMichi-langelo 
TonciGLiAiNi,   lucchese).   Occhio  co- 
mico,  dramma  latino  di  ec.  contro 
lo   Stigliani. 
Se  ne  hanno  alle  stampe  alcuni  versi ,  che  leg- 
gonsi  nel  Buratto  di  Carlo  Galistoni  {P.  Aii- 
gelico  .4 p rosici)  ;  ed  alcune  scene  nella  part. 
II  deir^fo  cortese,  che   contiene  varj  fram- 
menti delle  opere  del  Torcigliaui,  fatti  stam- 
pare i'i  Lucca,  1680-81  e  itìss.  voi.  5,  in-ìst.". 
dopo  Ja  di  lui  morie,  da  Silvestro  Torcigliani, 
suo  fratello. 
Episcopato  (L'),   o  sia   la  podestà  di 
governar    la   Chiesa.    Dissertazione 
(dell'abate  Gianvincenzo    Bolgeni, 
ex-gesuita)  divisa  in  due  parti.  Ro- 
ma,   1789,  in-/^.^ 
Episcopatu  (De)    Feretrano    (auctore 
Fr.  Jo.  Bapt.  Contarini,  ord.  Praìd.). 
f^enetiis,  Pasquali,    ijSS. 
Episcoporum  (De)  in  dispensationibus 
super  matrimonii  impedimentis  po- 
iestate  adversus  libellum  an.    1781 


EPI 

Viennensibus    Trattneri    typis    cx- 
cussum. 

Ne  è  autore  l'abate  ZACCARIA,  ex-gesuita. 
Epistola  a  Giuseppe  Zanoja,  architetto 
e  poeta  (di  Giuseppe  Bossi,  pittore). 
Milano,  starnp.  reale,  1810,  m-8.° 
Epistola  a  Temira    (dell'abate    Giu- 
seppe  Greatti).   [/cline,  fratelli  Pe- 
ci le,    i8o5,  m-B." 
Epistola  ad  amicum  contra  scriptiun- 
culam  de  baptismo  parvulorum  de- 
cedenti um   in   utero  (auctore  Petro 
Marino  Mussita,  ord.  S.  Brano.,  pa- 
tavino) 
Epistola  ad  amicum  (auctore  Nicolao 
JusTiNiANO,  monaco  casinensi).  F^e- 
ìietiis,lll Kal  clecenibris ,  anno  174^, 
typis  Joan.   Bapt.    Regozza,  in-^y 
Epistola  ad  eruditissimos  viros  D.  A- 
cademicos  regiarum    Academiarum 
Parisiorum ,    Londini,    Lipsia?,  ac 
Berolini  iat.  ital.  =  Intorno  al  Ru- 
bicone, con  due  estratti  delle  No- 
velle lelt.  eli  f^enezia  deltanno  iy55, 
««m.  .XVIIII,    e    dell'anno    1707, 
nani.  XVIII  (del  P.  Serra,  cappuc- 
cino).  Faenza,  per  l'Archi,    1756, 
m-8.° 
Epistola    ad    patrem    Neaptdit.  Urbis 
nobilium    moi'es    graphice    descri- 
bens.   Sitie  alla  nota. 
K  una  satira   del   P.   Gio.  Battista  Caracciolo  , 
teatino,  in  cui  descrive  tutti  i  costumi  de' 110- 
Jjili  de' suoi  tempi,  e  di  alcune  dame  anche  sue 
congiunte.  Partito  da  Napoli  per  tale  motivo, 
e  portatosi  a  Pisa  l'u  fatto  lettore  nell'Univer- 
sità. Sopra  sua  proposizione  ,  allorché  Carlo  di 
Borbone  venne  alia   conquista  di  quel  regno, 
fu   chiamato    il    marc.^  Tanucci  a    Napoli,   il 
quale ,  divenuto  poi  primo  ministro  del  re,  si 
ricordò  del  P.  Caracciolo,  tacendolo  eleggere 
vescovo  d'Aversa.  L'esemplare  della  Biblioteca 
Parmense  ha  indicata  a  mano  la  chiave  dei  di- 
versi nomi  de'  quali  si  parla  nella  satira. 

Epistola  ad  Polycarmum  virum  cla- 
rissimum  in  qua  B.  INicolai  Jusli- 
niani  Veneti  monachatus  a  fabulis, 
variisque  commentis  asseritur.  Tri' 
denti,    1746,  m-4." 

È  del  P.  lettore  D.  Nicolò  Antonio  Gil'STIMAM. 


361 


EPI 

Epistola  ad  virum  CI.  Paulum  Mariani 
Paciaudi  de  nuissei  Victorii  emble- 
male  et  de  uonnullis  numismali- 
bus  Alexandri  Severi  secundis  curis 
explanatis  (aurlore  Francisco  Victo- 
uio).  liomce,  Zcmpel,  \']^'],ìn-4" 

Epistola  ai  signori  compilatori  della 
Minerva,  ec.  Fedi,  Lettera  di  A. 
P.  sopra  lo  stato  presente,  ec. 

Epistola  CoUegii  Anglicani  Romani 
de  persecutione  Anglicana  (auctore 
P.  Roberto  Persomo,  soc.  Jesn,  an- 
glico). Bom(S  et  Iiigolstadii„  apud 
Wolphaìiguin  Edernni,  i  082,  et  alibi. 

Epistola  data  Regii  Lepidi  I  Kal.  A- 
prilis  1707  (edita  vero  Jug.  Tan- 
ni loriim,    1704),  in-\° 

Cosi  il  Sancassani,  nella  scanz.  XX  aggiunta  alla 
Bibl.  isolante,  il  quale  sospetta  che  ne  sia  autore 
il  P.  Bacchi?<1.  a  ciò  non  annuisce  il  V.  Affo 
{Stor.  lett.  di  Parma),  a  cui  rimandiamo  il 
lettore.  Deve  supporsi  un  fallo  evidenlissmio  in 
una  delle  due  date;  n'e  pare  che  possa  correre 
/  Kal.  Jprilis. 

Epistola  de  Pandectis  ad  C.  V.  Jose- 
phum  Averanium  (auctore  Guidone 
Grandi).  Pisìs^   1726,  m-4-° 

Si  nega  clairaulore  essere  state  le  Pandette  tro- 
vate da' Pisani  in  Amalfi;  cosa  che  a  lui  pro- 
cacciò molli  disturbi. 

Epistola  de  situ  urbis  Taurensii   sive 

Tabresii. 
Ritrovasi  impressa   nella   storia   del  Minadoio  a 
pag.  567,  e  fu  attribuita  da  mons.*  Giusto  Fon- 
lanini  {Bill.  Imp.)  a  Mario  Corrado,  giure- 
consulto; ma   si    oppose   a    tale   asserzione  d 
Sassi  {Script.  Mediai,  tom.  \,  col.  48o)  che 
vuole  sia  stata  scritta  dallo  stesso  Minadoio. 
Epistola  dell'utilità  di  leggere  bene  a 
mensa  (del   P.  Francesco  Sacchim, 
gesuita).  Milano,  co'  tipi  Arcivesco- 
vili,   1621,  in-ii.y 
Il  P.  Sacchim  scrisse   pure  un  libretto   intorno 
a  studiare  con  profitto,  con  un' orazione  affin- 
chè  la   lettura    non    sia    dannosa.  Afferma    il 
Solvello  {Script.  Soc.Jesu)  che  la  prima  ope- 
retta  sia  anonima,   ma  ci  lascia   perplessi  se 
possa  asserirsi  altrettanto   della   seconda.  In- 
lanlo  faremo  osservare  che  delTuno  e  dell'al- 
.     Irò  scritto  non  abbiamo  potuto  dare  l'esatto  ti- 
tolo in  italiano,  nella  quale  hngua  furono  det- 
tati, avendolo  dovuto  tradurre  dal  latino,  con 


EPI 


cui  il  mentovato  Solvello  suole  riferire  le  opere 
degli  autori  gesuiti. 
Epistola  di   Papa    Pio    li,    scritta    a 
Maometto    IL   redi,   Orazioni   di- 
verse di   Cicerone. 
Epistola  di  S.  Girolamo  dottore,  del 
conservare  la  virginitade,  ad    Eu- 
stocbio  (sic)   vergine  romana  nobi- 
lissima.  Sfilano,  die  X'^  junii  i497' 
Fenetia,  per  Maestro  Manfrino  da 
Monte  ferraio,  1 49^  ;  Bologna^  l'anno 
medesimo j  per  Caligala  de'  BazalerUj 
sempre  m-4°;  Brescia,  ver  Damiano 
Tiirlino,    1537,  //z-12." 
Sta  anche  unita  alla  traduzione  del  Dialogo  di 
S.  Gregorio,   volgarizzato   da   Fra  Domenico 
Cavalca ,  e  stampato  dal  Pagliarini  di  Roma, 
per  cura  di  mons.'  Boltari,  a   cui  piacque  di 
restituire  la  traduzione    della   presente   lettera 
alio  stesso  Cavalca.  Con  manilesto  errore  però 
il  Bonari  scrive  di  pubhcare  egli  per  la  prima 
volta  il  volgarizzamento  deirEpislola  di  S.  Gi- 
rolamo, della   quale   abbiamo   noi   qui  riferite 
varie  anteriori  edizioni  come  si  e  veduto. 
Epistola  Doctoris  Sorbonici  (Petri  La- 
zKHi,  soc.  Jesu)  ad  amicum  Belgam. 
Parisìis    (vel    potius    Ronice) ,    XII 
Kal.  decembris    1749- 
Taccsi  dal  Caballero  {Suppl  ad  script,  soc.  Jesu) 
aWart.  L azeri,  che  questa  lettera  sia  sua. 
Fedi,  Décret  de  la  congrégation  etc. 
Epistola    Ecclesiarum   Transylvanica- 
rum  ad  Ecclesias  Pulonicas  de  Bap- 
tismo:  in  qua  late  pronunciant  sen- 
lentiani  suam  de  hoc  ritu  {coiitra- 
riam  sententi^'  Fratrwn  Polonorum) 
probantes  ,    Cliristianos     co     nunc 
amplius  non  obligari.  ^cripta  anno 

i566. 
Viene  attribuita  a  Giorgio   Bi ADORATA,  medico 
saluzzese,  profugo  in  Isvizzera,  Polonia  e  Tran- 
silvania  per  causa  d'eresia;  o  a  Francesco  Da- 
vide, suo  amico;  seppure  non  ne  e  forse  au- 
tore Giacomo  Paleologo. 
Epistola   eroica   a   nome   di   Clemente 
XI  S.  P.  al  Card.*^  di   Noailles  per 
la   nota  costituzione   [Jnigenifus. 
L'aulore  è  Nicolò  Di  Bianco,  calabrese,  di  Fiume 
freddo  in  Cosenza,  Calabria  Citeriore,  diocesi 
di  Tropea. 
Epistola    in   qua    animadversiones   in 


362 


EPI 


historiam  theologicam  earumque 
defensio  ad  crisim  theologicam  exi- 
guntur.  Lue  ce ,  typis  F.  M.  Bene- 
dinì,    1701;  e  con  aggiunte   1752, 

É  certamente  del  P.  Benedetto  BONELLI,  minors 
riformato;  sebliene  non  mancò  chi  la  credesse 
di  Scipione  Maffei. 

Ejìistola  in  versi  di  L.  B.  (Luigi  Box- 
TiONi)  a  Filippo  Schizzati,  giure- 
consulto e  poeta  egregio,  in  occa- 
sione delle  nozze  di  sua  sorella  Fer- 
dinanda col  conte  Filippo  Liberati. 
Panna,  {senza  nome  di  stampatore) j 
1823,  m-8.° 

Epistola  in  versi  nelle  nozze  Zanussi 
Polo  (di  D.  Gio.  Battista  Rizzo- 
LATTi).  San  Danielcj  Biasnttij  iSaS, 
/«-8.° 

Epistola  prima  theologico-moralis  ad 
Illustr.  et  Reverend.  Episcopum  N. 
N.adversus  librum  inscriptuni-Z)/>- 
sertatio  iti  casus  reseivatos  T^enetae 
dioeceseos.  VcneiiiSj  apiid  Jo.  Mar. 
Lazzaroni,  i']i4-  —  Edizione  quarta 
corretta  ed  accresciuta  con  alcune 
annotazioni.  Senza  alcuna  data  di 
stampa  {dal  i']i\S  al   1750),  in-^.^ 

In  questa  edizione  si  riferisce  la  prima  epistola 
Ialina  del  P.  Concina,  ed  a  passo  a  passo  viene 
confutata  con  frequenti  annotazioni  volgari 
postevi  a  pie  di  pagina  .  delle  quali  il  Maz- 
zuchelli  {toni.  II.  part.  Il,  png.  900)  crede, 
e  non  senza  fondamento,  essere  autore  il  P. 
Francesco  Ct'RTl.  gesuita,  tuttoché  nei  Supp. 
(di  Lucca)  alla  Storia  lett.  d'Italia,  toni. 
l,  pag.  64,  e  altrove  si  veggano  attribuite  al 
celebre  P.  Zaccaria. 

Epistola  qua  laudatur  liber  Hiero- 
nymi   Osorii  de  Justitia. 

Fu  stampata,  senza  nome  dello  scrittore  lodante, 
unitamente  all'opera  dell' Osorio,  ma  poi  nella 
ristampa  vi  fu  apposto  il  nome  di  chi  la  scrisse, 
che  fu  Agostino  Valiero.  poi  vescovo,  ed  in 
appresso  cardinale.  Spettando  al  medesimo  il 
carico  d" approvare  i  libri  di  cose  morali,  tanto 
le  andò  a  sangue  l'opera  delF Osorio,  che  si 
mosse  a   commendarla  colla    suddetta   lettera. 

Epistola  ceto  ad  R.  P.  Carolum  No- 
cetum  de  singularibus  argumentis  in 
ejusdem  libro  inscripto  Verilas  vin- 


EPI 

dicala  conlentis  (auctore  P.  Maria 
DiNELLi,  ord,  Praed.)  F'enetiisj  Occhi, 
1755,   m-4-° 
Si  consultino  le  Memorie  del  Fah'asense,  tom. 
II,  part.  I,  pag.  62. 

Epistolce  prò  vindicanda  certitudine 
sententise  expungentis  a  Virgine  Dei- 
para originale  peccatum,  eie.  Vide  ^ 
Apologia  prò  voto  sanguinario,  etc. 

Epistola?  quidam  nomine  puerorum 
absque  Baptismo  ante  usum  rationis 
niortuorum  ex  campis  Elysiis  ad 
Sfondratismi  defensores  scriben- 
tium.  Jmpressce  circa    1706, 

Furono    attribuite  al  P.  Serry;  ma   egli  non  le 
riconobbe  per  sue. 

Epistola  quattuor  theologico-niorales 
P.  B.  P.  V.  (Petri  Ballerini,  pre- 
sbyleri  veronensis)  adversus  disser- 
talorem  S.J.  (Patrem  Richelmi),  seu 
censui-a  quattuor  dissertationum 
qu3e  dictatas  fuerunt  conlra  libel- 
luni  ilalice  inscriptum  -  Risposta 
della  lettera  del  P.  Paolo  Segnerij 
della  comp.^  di  Gesli,  su  la  materia 
del  probabile.  -  Accedit  italico  ser- 
mone confutatio  epistolse  cujusdam 
theologi  adversus  eamdem  respon- 
sionem  e  clandestinis  typis  recens 
vul gatte.  Veronce ,  typis  Dion.  Ba- 
manzini ,    i'7  34,  m-S.*^ 

Epistolae  iheologico-morales  ad  Illu- 
slrmum  et  Rmum  Episcopum  N.  ]N. 
adversus  librum  inscriptum  -  Dis- 
sertatio  in  casus  resen^atos  VenetcB 
Dioeceseos.  Apud  Jo.  Mariani  Laz- 
zaroni. Edìtio  secunda.  -  Venetiis , 
1744,  i«-8.° 

Sono  del  P.  Daniele  CoNCiXA.  Falsamente  si  as- 
serisce nel  frontispizio  essere  state  già  stam- 
pale, poiché  lo  furono  ora  per  la  prima  volta. 

Epistolarum  Reginaldi  Poli,   et  alio- 

rum  ad  ipsum.  Pars  V,  quae  scriptas 

compleclitur   ab  exitu   anni    i554, 

usque    ad    finem    anni    i558,   etc. 

BrixicBj  Bizzardi,    ^y5y,  in-4° 

Compi  questa  raccolta  il  P.  Federico  Sanvitale, 

gesuita,  del    quale  e   la  prefazione   di   questa 

importantissima  appendice. 


EPI  . 

Epistole  {Ercidi)   d'Ovidio  di    latino 
in   lingua   toscana   tradotte  et  nuo- 
vamente corrette  con    somma   dili- 
genza. Vetieticif   i547-  =  T'i  ^'ot;  =: 
In    F'ene.t.ia.  per  Pietro  et   Cornelio 
Nepote  di  Nicolìni  da  Snbio,  iii-'è. 
Quantunque  in  questa  edizione  non  si  acrenni  il 
nome  del  traduttore,  accerta  il  1'.  Paitoni  es- 
ser quasi  del    tutto    simile   a  quella  dataci  da 
Bernardino  r/e"  Fitnli  Tanno  1S52,  col  nome 
di  Carlo  Figiovanm,  contemporaneo  del  Boc- 
caccio, non  comparendo  qualche   diversità  se 
non  nel  principio  di  molle  epistole.  Consultisi 
(ìaraba  {Testi  di  lingua,  pcig.  214). 
Epistole  d'Ovidio,   tradotte  da  N.  N. 
(ab. *^  Pietro  Gerlin,  padovano).  Pa- 
dova,   Conzatti,    1790,  in-^,^ 
Epistole  (L')  di    S.   Girolamo,  scelte 
e  divise   in    ti'e    libri  per  opera  di 
Pietro    Canisio,    teologo;    tradotte 
dalla  latina    nella    toscana    favella 
da  un  sacerdote  professore  di   teo- 
logia ,  e    parroco    nella  diocesi    di 
jNonantola  (Gio.  Maurizio  Manfre- 
DiiNi,  proposto  di  Crevalcore,  bolo- 
gnese).   Veneziaj,  pel  Pitteri,  1740» 

Epistole  (Le)    domenicali    esposte  al 
suo  popolo  da    un    Prnrroco    della 
diocesi  di  Biella  (Pietro  Matteo  Fe- 
ciA,  poi  canonico).   Torino,  presso 
Francesco  Prati,  1792,  voi.  2,  ««-8.*' 
l'ublicò  pure  colle  stampe  del  Cajani  di  Biella  - 
I  vangeli  di  tutte  le  domeniche ,  e  le  spie- 
gazioni di  essi. 
Epistole  e  dialogi  capituli  de  Philogio 
ad    Gratilla.    f^enctia,  per  Marcliib 
Sessa,    i5o6  ,  in-^.° 
A  pie  della  breve  prefazione  si  legge  -  Tragoe- 
dia  composta  per  M.  N.  D.,  etc.  -  Apostolo 
Zeno,  che  fu  possessore  d'un   esemplare  esi- 
stente ora  nella  Marciana,  scrisse  di  sua  mano: 
uL'' autore  che  si    è  voluto   nascondere    sotto 
»>  queste   iniziali   sarebbe   egli  a   caso   Messer 
«Nicolò  Delfino?  ". 
Epistole  (Le)    familiari  di    Cicerone, 
tradotte   secondo    i   veri    sensi  del- 
l'autore, e  con  figure  proprie  della 
lingua  volgare.    P^inegia,  nelle   case 
de' fis,liiiolL  di  Aldoj  nel  M.  D.  XL^ 
(i545),  m-8." 


363 


EPI 


Due  edizioni  esistono  coli" anno  medesimo;  nel 
titolo  della  seconda  \i:^gt%\  ristampate  et  con 
molto  studio  rivedute  e  corrcllej  questa  è 
l'referibile  per  la  correzione,  Pailra  per  la  ra- 
rità. Da  una  lellcra  del  Dolce  a  l'aulo  Manu- 
cio  del  19  febbrajo  184S.  die  sta  nelle  Let- 
tere volgari,  ritraesi  che  il  traduttore  fu  Guidd 
Loglio  ,  da  Reggio.  Sonori  ristampe  Aldine 
latte  sopra  la  seconda  edizione  del  134S,  che 
comparvero  nel  1S48-49-SJ -82-84. 

—  Le  stesse,  tiadolte  di  nuovo,  e 
quasi  in  infiniti  luoghi  corrette  da 
Aldo  Manutio.  f'^inegia,  M.D.LIX, 
in-H."" 

Anche  questa  è  ristampa  della  traduzione  di 
Guido  Loglio.  Non  è  poi  presumibile  che  le 
correzioni  sieno  di  x\ldo  Manuzio,  che  aveva 
dodici  anni,  ma  saranno  piuttosto  di  suo  pa- 
dre Paolo,  il  quale  (come  ben  riflette  il  Re- 
nouard)  avrà  per  tenerezza  paterna  posto  il 
nome  del  giovane  figlio  al  suo  lavoro,  affine 
di  spronarlo  allo  studio  colT onore,  ed  affine 
di  cominciare  a  stabilire  la  di  lui  riputazione 
letteraria.  La  presente  edizione  servì  di  esem- 
plare per  altre  susseguenti  ristampe.  Una  mo- 
derna del  secolo  passato,  cioè  del  1756,  a  cui 
ebbe  parte  Apostolo  Zeno,  devesi  tenere  sopra 
ogni  altra  in  conto. 

Epistole,  lezioni  e  vangeli,  diesi  leg- 
gono in  tutto  l'anno,  f'^eneziaj  per 
Cristoforo  Arnoldo,  i^y^t  ^^fo^^-  P- 

Oltre  la  presente  bellissima  e  rarissima  edizione, 
da  noi  posseduta,  altre  ristampe  esistono  sì  del 
secolo  XV,  come  del  susseguente.  Dal  confronto 
da  noi  fatto  di  esse,  apparisce  esservi  riprodotto 
il  testo  che  contiene  l'antica  traduzione  della 
Bibha  ,  stampata,  senza  luogo,  l'anno  1471,  in 
kalende  de  octobrio,  da  noi  riportata  a  suo 
hiogo.  Fu  publicato  questo  medesimo  volgariz- 
zamento da  Emmanuele  Cicogna  (  T'^enezia  , 
1855)  sopra  un  codice  da  lui  posseduto.  Si 
consulti.  Gamba   {Serie,  num.  456-57). 

Vedi,  Biblia  vulgare. 
Epistole  in  terza  rima  di  varj  Acade- 
mici  della  Vigna  ec.^  in  ragguaglio 
dell'assunzione  del  sig.  dott.'^  Giu- 
seppe Lanzoni,  ferrarese,  nella  cat- 
tedra di  Filosofia.  Ferrara,  1725, 
m-8.°  =   Contiene:  = 

L''  Epistola.  Ali'Acadcmia  degli  Intrepidi ,  di 
Verdea  Vignajuolo  (Giulio  Socrati). 

11.^  AlFAcademia  Medica- Cesarèa-Leopoldina 
de' Curiosi,  di  Germcnia  ài  Buhino  (Seba- 
stiano Cremona). 


364 


EPI 


III."  AirAfadcmia  (k' Ricovrnii  di  Padova, 
di  Jsprino  (Giuseppe  Koss!)- 
IV.*  AirAfademia  degli  Apatisti  di  Firenze, 

di  Saretano  ( )• 

V."  Ali'  Acadcmia  degli  Incitali  di  Faenza  , 
di  Artiwinio  (Gio.  Battista  Zappata). 
VI."  AirAcademia  degli  Adagiati  di  Rimino, 

di  Chianti  ( ). 

VII.*  AlFAcademia  de'  Concordi  di  Ravenna, 
di  Grappello  (Nicolò  Bell  ani). 

Vili.*  AllWcademia  de'  Fisiocritici  di  Siena^ 
di  Zibibbo  (di  iMelchiorre  Antonio  Beccari). 
IX.*  AlPAcademia   dell'Arcadia    di    Roma, 
di  Agresto  (Jacopo  Agnelli). 

X.*  All'Academia  degli  Innom.inati  di  Bra , 
di  Albatica  (Isabella  Liberati). 

XI.*  All'Academia  de' Rinvigoriti  di  Foligno, 
di  Albano  (Ireneo  Bras.avoli). 

XII.*  A'  Vignaiuoli   forestieri ,    di   Enante 
(Girolamo  Baruffaldi  ). 
Dopo  queste   epistole   in  versi,   seguono   alcuni 
sonetti,  a' quali  trovasi  apposto  il  nome  de' ri- 
spettivi autori. 
Epitalamio  en    el    casamiento    de  los 
Principes    Lodovisio   y  Venosa.  In 
Roma,  appresso   gì'  Impressori   Ca- 
merali j    \6'j.i,  in^ 4 •  ' 
È  composizione  scritta  in  ispagnuolo  dal  P.  D. 
Nicolò  RiCARDi,  domenicano,  genovese. 

Epitalamio  (del  P.Domenico  Antonio 
Gandolfo,  agostiniano)  nelle  felici 
nozze  celebrate  fra  gl'illustrissimi 
signori  Agostino  Grimaldi  e  Giro- 
lama  Spinola  ec.  Geìio\m,  pel  Fraii- 
chelli  y    it)C)j,   in'^° 

Epitalamio  nelle  nozze  del  sig.  cav.^' 
Jacopo  Baldinotti  con  la  signora 
Maria  Giulia  Forteguerri  (di  Ales- 
sandro Marchetti).  Pistoja,  1698, 
in  fogl. 

Epitalamio  per  le  reali  nozze  dei  se- 
renissimi principi  Cosimo  di  To- 
scana e  Margherita  Luisa  d'Orleans. 
Firenze,  nella  stamp.  di  Marco  Rab- 
buiati,   1661,  in-/[.^ 

Pare  che  sianvi  alcuni  esemplari  colle  sole  sigle 
iniziali  D.  F.  V.  D.  F.,  dinotanti  l'autore  Do- 
menico Filippo  Vallemani  di  Fabriano,  ed  altri 
col  di  lui  nome  alla  distesa. 

Epitaphium  jocosum  Bajuli  Parasiti. 
Impressum  Bononice,  apiid  hceredes 
Joannis  Rossi,    1601,  in-^y 


EPO 

E  una  satira  di  Giovanni  Zarattino  Castellino, 
romano,  contro  il  Murtola.  Nella  scanzia  XX, 
{pag.  10."5)  del  Cinclli,  venne  di  nuovo  riportata. 

Epitome  ed  istoria  sul  censo  napole- 
tano (di  D.  Carlo  de  Nicola).  {Na- 
poli, secolo  Xf^in)y  in-^.° 

Epitome,  notse  et  indices  familiarum 
ac  civium  ad  historiam  Mediolanen- 
sem  Tristani  Calchi  (auctore  P. 
Gulielmo  Galaveroni,  soc.  Jesu). 

Stanno  uniti  alla  storia  del  Calchi,  stam.pata  in 
Milatio,  per  gli  eredi  Maìatesta,  nel  1627.  Il 
compendio  fu  impresso  anche  separatamente 
senza  il  nome  dell'autore. 

Epitome  qua  theoria,  praxisque  exhi- 
betur  sanioris  morum  doctrinse  a 
corrupta,  vitiataque  in  utraque  si- 
gnanter  Dei,  et  proximi  charitate 
dinoscenda,  etc.  (auctore  Fr.  Bene- 
dicto  BoisELLi,  ord.  min.  obs.  ref.). 
Tridenti,  tjpis  Joan.  Bapl.  Monauni, 
1737. 

Epitome  singularium  gestoruni  S.  Lo- 
dovici Bertrand!  Valentin!,  ordinis 
Prsedicatorum  (auctore  P.  Jacobo 
Ricci,  ejusdem  ordinis).  RomcB  y 
1671,  in-^° 

EPOANDRO  NAPILI    (  anagramma     di 
Leonardo    Papini,    bagnocavallese). 
i.°  Dissertazione    intorno    all'elet- 
tricità, di  ec.  Faenza,  presso  l* Ar- 
chi,   1702,  in-8.° 
2.°  De  maris  ffistu  dissertatio.  Fa- 
ventice,    1749?  in-\'x.° 
3."  De  origine  fontium  et  de  Ma- 
gnete. Ibidem,  typ.  Archii. 
4.°   De  electricitate.   Ibidem,    1752. 

Bagnocavallo ,  patria  del  Papini,  diccsi  pure  Ti- 
beriacum,  Balneocaballium,  ad  Caballos,  Bal- 
neum  CabaUi. 

EPOANDRUS  NAPILUS  TIBERIACEN- 
SIS.  Vide  supra. 

Epoca  (Dell')  della  conversione  degli 
Ebrei.  Vi  si  aggiungono  cinque  let- 
tere teologiche  in  risposta  al  sig. 
cav.^  Mozzi,  impugnatore  della  dis- 
sertazione del  ritorno  degli  Ebrei, 
ec.   Venezia,    Occhi,    lyjg,  in-S.^ 

Opera  del  P.  D.  Giangirolamo  Caleppio. 


ERA 

EPOMPO  NARSELLI. 

Sotto  questo   anagramma   mons.*  Pompeo  Sar- 
>ELLI,  vescovo  di  Bisceglia,  publicò  -  La  vera 
gloria,  -  stampata  nel  17  09. 
Epopeja  (L')  di  Giulio  Cesare  Grandi, 
divisa  in   cinque    libri,    aggiuntovi 
il  sesto  di    critiche   considerazioni. 
Lecce  j  per   Pietro    Micheli  j   i63y, 
m-8.° 
Il  Serassi  {P'ita  del  Tasso,  toni.  II,  pag.  28G, 
ediz.  di  Bergamo,  nota  i*),  col  Zeno  nelle 
Annotazioni  al  Fontanini ,  inclina  a  credere 
che  autore  dell' opera  sia  Ascanio  Grandi,  fra- 
tello di   Giulio  Cesare    che    in   essa,  partico- 
larmente nel  sesto  libro,   esalta    il  suo  Tan- 
credi, poema  stampato,  hn,  nel  1634. 
E.  P.  P.  A.  Fedi,  EACO  PANELLENIQ. 
EPUGISPE    DERMOGINE     (  Giuseppe 

De'    MoNGERI  ). 

i.°  Commenti  di  ec.  alla  difesa  di 
Angelo  Bellani.  Milano,  1828,  m-8.° 
2."  Articolo,  ec.  Piacenza j  1825, 
in-8.*'  (Lancetti,  Pseud.j  pag.  92). 

Eraclio,  imperadore  d'Oriente,  tra- 
gedia (in  prosa)  tradotta  dal  fran- 
cese di  Pietro  Cornelio  ed  accomo- 
data per  le  scene  d'Italia.  Bolognaj 
Monti j    1691,  in- 19..^ 

Il  traduttore  si  sottoscrive  nella  dedica  colle  ini- 
ziali G.  A.  Z.  D.  0.,  che  significano  Gio.  An- 
drea Zanotti,  detto  Ottavio. 

Eraclio,  tragedia  di  Pietro  Cornelio, 
tradotta  (dal  P.  D.  Filippo  Merelli, 
somasco)  e  rappresentata  da'  signori 
cavalieri  del  Collegio  dementino 
in  Roma  nel  carnevale  dell'anno 
1699.  Ivij  pel  Cracasj  e  di  nuovo, 
Bologna  i  pel  Longhi  ^  senz'  anno  j 
sempre  in-\i.° 

ERAGILTA  (Julius).  Actus  christian?e 
spei  quo  ex  subalpinis  nonnulli  u- 
tuntur  disquisì tio  theologico-asce- 
tica  e  Ss.  Scripturis  et  Patribus  con- 
cinnata. BrixicBj  ex  tjp.  Jo.  Mnrice 
Bizzardij    i  767  ,  jVz-8.° 

Celasi  sotto  il  nome  di  Giulio  Eragilta  il  P.  An- 
tonio Galatei,  piemontese,  della  Certosa  di 
Mantova,  come  fece  sapere  T abate  Rodella  al 
P.  Merati. 

ERANCHIRIO  AUDITIMI.  La  republica 


365 

ERB 

e  i   magistrati  di  Vinegia  di  messer 
Gasparo    Contarino  ,    nuovamente 
fatti   volgari.  Finegia,  appresso  Gi- 
rolamo   Scotti^    i544;  ^  <^i  nuovo, 
Ji^i  j  senza  nome  di   stanip.j    i555, 
ambedue  m-8.° 
La  dedica  porta  il  nome  di  un  supposto  Eran^ 
chirio  (o  a  meglio  dire  Erancherio)  Audi- 
timi traduttore  dell'opera ,  sotto  il  quale  na- 
scondesi  Lodovico  Domenichi. 
Erasmo,  le  lodi  della  pazzia.  Luciano, 
ricaromenippo,    con  un'appendice 
di   piacevoli  poesie.  Firenze^  '807, 
in-^P  pie. 
E  una  ristampa.  Il  traduttore  di  queste  e  delle 
altre  operette  comprese  nel  volume  fu  Ant^elo 
Maria  Ricci,  come  egli  stesso  ci  fa   sapere  in 
fme    al  ragionamento    premesso   alle    Favole 
d'Esopo  volgarizzate.  Firenze,  1736,  m-s." 
Erasto,   e  suoi  compassionevoli  avve- 
nimenti ,  opera  dotta  e  morale.  Fi- 
ncgia, presso  il  Giolito^  1 558,  «2-1  2." 
La   prima    edizione   fu   fatta   in  Mantova,  per 
Fenturino  Riiffinelli.  Anche  in  Napoli  si  ri- 
stampò nuovamente  nel  passato  secolo.  Viene 
il  presente   romanzo   attribuito   da    alcuno  ad 
Antonio  Guevara ,  spagnuolo,  che  trasse  forse 
questa  favola  da  un  romanzo   francese  intito- 
lalo Dolopatlìos,  ovvero  de' sette  Savi  di  Roma, 
composto  in  versi  da  un  certo  Hebert,  o  sia 
Eberto,  il  quale  fioriva  verso  Tanno  1220,  e 
che   nel  principio  attesta   d'averlo  tratto  dal 
latino  di  un  monaco  della  Badia  diAltaselva: 
del  cui  testo  originale  non  si  sa  però  di  van- 
taggio. A  ciò  aggiunge  il  Zeno  {Note  al  Fon- 
tanini,  tom.  II,  pag.  1S7-S8)  che  nel  catalogo 
degli  scritti  del  Guevara,  compilato  da  Nicolò 
Antonio    e   da   altri,  non   si  trova  mentovato 
r  Erasto. 

ERBISTILLO    SALINURSTEO   P.  A.    Il 
Parnaso  strapazzato  dal    genio  in- 
vidioso   del    gusto    delicato,  di   ec. 
Fenezia,    1795,  voi.   2. 
Nome  arcadico  del  professore  Giusto  FomanIiM, 
morto  nel  1804,  in  età  d'anni   ottantuno,  ad 
Asolo  ;  uno  dei  tre  di    nome  Giusto   eh'  ebbe 
quella  famigha,  e  sono:  il  celebre  mons.*  Fon- 
tanini ,  un  nipote  di  lui,  ed  il  presente,  che 
e  suo  cugino. 

Erbolario  volgare,  nel  quale  le  virtù 
delle  herbe,  et  molti  altri  semplici 
se  decchiarano:  con  alcune  belle 
aggiunte    novamente  de    latino    in 


366 

ERG 

volgare  tradotto.  Senz^ alcuna  data 
(ma  probabilmente   Venezia,   circa 
il  i53o);   e    (li    nuovo,    Fenezia , 
per  il  Bindone  e  Pasini  compagni, 
i536,  m-i2.° 
Nasce  il  sospetto    che  di  quest'opera,  scritta  in 
latino  da  Jacopo  Dondi,  padovano,  sia  tradut- 
tore Tommaso  Francesco  Bernardi,  lucchese. 
Ercolano  (L'),  dialogo  di  messer  Be- 
nedetto Varchi,  nel  quale  si  ragiona 
delle  lingue,  ed  in  particolare  della 
Toscana  e  della  Fiorentina.  Firenze, 
per  UTartinie  Franchi,  lySo,  /«  4-" 
La  dedica   sottoscritta    colle   iniziali  G.  B.  è  di 
mons.*^  Giovanni  BoTTARI,  così  pure  è   sua  la 
prefazione.  Vuoisi  che  anche  il  can.°  BlsciOM 
abbia  avuto  qualche  parte  in  questa  ristampa , 
in  cui  fu  publicato  per  la  prima  volta  un  dia- 
letto di  anonimo,  dall'editore   asserito   essere 
di  Nicolò  Machi.avelli:  della  quale  asserzione 
non  fu  persuaso  Apostolo  Zeno.  Fu  ristampato 
V Ercolano  ec,  dal  Cornino  di  Padova,  nel 
1744,  per  cura  di  D.  Gaetano  Volpi.  E  se  ne 
fece  recentemente  un'edizione  accurata  in  i^t- 
renze,  184G. 
Ercole  amante,  tragedia  rappresentata 
per  le  nozze  delle  Maestà  Cristia- 
nissime Luigi  XIV  e  Maria  Teresa 
d'Austria. 
Vi  sta  annesso  altro   componimento   intitolato  - 
Capitolo  per  la  partenza  dalla  Corte  del 
card.'  Mazarino.  -  Ambedue  questi   compo- 
nimenti vengono  attribuiti  dal  Mandosio  {Bihl. 
Romana)  a  Francesco  BuTi,  romano,  abate  di 
Nizors,  diocesi  di  Tolosa  in   Francia. 

Ercole  (L'),  dichiarazione  della  ma- 
china per  festa  di  fuochi  nella  piazza 
del  Duomo  di  Milano,  per  le  vit- 
torie del  seren.°  principe  Eugenio 
di  Savoja  (stesa  dal  P.  Tommaso 
Ceva).  Milano,  Malatesta,  1709, 
m-4.°5  con  una  tavola  in  fine  rap- 
presentante la   macchina   surriferita. 

Ercole  in  Cielo.  Componimento  dram- 
matico (del  P.  Stanislao  Canovai, 
scolopio)  da  cantarsi  nella  nobile 
Academia  Etrusca  nella  città  di 
Cortona  celebrandosi  in  essa  le  fe- 
ste Eree,  col  tema  di  poetici  com- 
ponimenti: «  Che  i  grandi  impegni 
sviluppano  i  gran  talenti,  promuo- 


ERE 

vono  le    grandi    imprese,  e   spesso 
danno  luogo  ai  gran  poemi  ».  Fi- 
renze 3   nella   stamp.  Albizziniana , 
m-4." 
Ercole  in  Tebe  festa   teatrale  rappre- 
sentata in  Firenze  per  le  reali  nozze 
di  Cosimo  III,  principe  di  Toscana 
e  Margherita  Luisa  d'Orléans.  Fio- 
renza, all'insegna  della  Stella,  senza 
anno,  in-^.^ 
Poesia  di  Gio.  Andrea  MONIGLIA,  fiorentino.  Dal 
Villani  (P.  Aprosio)  (/^«.  alzata,  Hecatost. 
pag.  60,  num.   32)    dicesi   edizione  anonima. 
Fu  impressa  nella  medesima  stamperia  nel  1661, 
m-s.",  col  nome  dell'autore ,  e  fra  le  sue  opere 
nel  1698,  per  Vincenzio  Vangelista.  XurcMo 
Aureli,  la  riformò  ad  uso  di  dramma. 

Ercole  nell'Erimanto  per  un  balletto 
fatto  in  Piacenza  dal  seren.°  sig. 
Duca  il  carnevale  dell'anno  i65i. 
Invenzione  e  poesia  drammatica  del 
cav.*^'  B.  M.  (Bernardo  Morando), 
posta  in  musica  da  Francesco  Mo- 
nelli. Piacenza,  pel  Bazacchi,  i65i, 
^/^-4.'^ 
EREMICOLA  GRATIOSUS.  Immacula- 
tum  Rosarium,  sive  CL  anagram- 
mata  elementaria,  et  pura  ex  an- 
gelicis  verbis:  y4we  Maria,  gratia 
piena,  Dominus  tecwn.  -  Taurini, 
typ.  Bart.  Zapata,  1666,  m-^.^ 
Si  cela   sotto  questo  pseudonimo  il  P.  Ippolito 

Sangiorgio,  gesuita,   torinese. 
Eremita  (L').  Fedi,  Romito  (II)  geor- 

gico-astronomo. 
EREMITA  DI  CAVOURET. 
Il  cav.''  BcsOLiNO ,  torinese ,  così  suole  chiamarsi 
in  varie  poesie    d'occasione,  stampate  per  Io 
più  in  Torino. 
EREMITA  PELLEGRINO  (Bonaventura 
De  Venere).   Canzoni  e  lodi  spiri- 
tuali ,  di  ec. 
Il  Toppi  {Bibl.  Napol.,  pag.  81)  favellando  del- 
l'autore  scrisse:  «  diede  alle  stampe  m  Roma 
>?  due  volumetti  di  canzoni  e  lodi  spirituali  de- 
»  dicale  alle  signore  Monache  di  Torre  di  Spec- 
"chio,  col  titolo  AkW Eremita  Pellegrino,  a 
»  spese  d'un  suo  divoto  Romano,  che  io  avea, 
jjnè  mi  ricordo  in  che  anno,  stampale,  perchè 
"  mi  si  bruciarono   con  le  altre  cose   mie  in 
>»Chieti  in  tempo  delle   passate   rivoluzioni.  '> 


367 


ERG 
ERENIO  CAPODIGERO  (P.  Ireneo  Af- 
fò, minore  osservante). 

11  P.  Affò  prese  per  la  prima  volta  il  nome  di 
Erenio ,  anagramma  di  Ireneo ,  quando  com- 
pose il  poema  liernesco  inlitolato:  -  //  Con- 
corso di  Filosofia,  -  di  cui  giaoiono  mss. 
alcune  copie.  K  composto  di  nove  canti  ;  1"  ul- 
timo de'  quali  appena  incominciato. 

Vedi,  POLIPODIO  (Don)  CALABRO. 

ERENIO  FALARIDE  P.  A.  (P.  France- 
sco RiiSGHiERi,  monaco  olivetano). 
i.°  Nabucco  il  Grande  convertito 
a  Dio,  tragedia  di  ec.  Padova,  nella 
stamp.   Conzatti  j    1771,  m-8." 

Scrisse  anche  il  Nabucco  umiliato,  che  fu  stam- 
pato Tanno  innanzi  1770. 

2."  La  Sveva  Principessa  dedicata 
alle  religiosissime  madri  del  Cor- 
pus Domini  di  Pesaro.  Jvij  1777- 
ERESTO  ELEUCANTEO.  Il  libro  per 
le  donne.  Parte  Prima,  che  con- 
tiene otto  dialoghi  intorno  allo  spi- 
rito delle  donne,  al  lor  valore  ed 
abilità  per  le  scienze  ec.  Opera  com- 
posta espressamente  per  le  donne 
secolari  e  religiose,  ec.  Venezia  j 
Recurtij    1757,  m-8.'' 

L'autore  Gaetano  Milani,  abate  di  S.  Giacinto, 
sanese,  nascondesi  sotto  il  riferito  nome  ar- 
cadico. 

ERGASTO  (Pastore)  (Antonio  Pic- 
cioli, da  Ceneda  ).  Prose  Tiberine 
del   ec.   Treuigij    1^97. 

ERGISTRO  BALIRIO  P.  A.  (  Filippo 
BuTTARi  Caccianemici).  Duc  gatti  ed 
una  scimia,  versione  in  quadernari 
della  favola  {inversi eiegiaci  latini)  di 
Nedisto  Collide  P.  A.  {conte  Branda- 
lisìo  VenebosIj  pisano).  Senz' alcuna 
nota  tipografica. 

Impressione  eseguita  avanti  il  1749,  in  cui  morì 
Filippo  BuTTARi.  I  caratteri  della  stampa  sem- 
brano romani. 

ERGOFILO  (  Alfonso  Isacchi  ,  reggiano). 
Raccolta  di  ragionamenti  e  conclu- 
sioni academiche  dette  nei  congressi 
degli  Academici  Elevati  da  ec. ,  A- 
cad.°  Politico  di  Reggio,  hi.  Bar- 
toli  j   ibSg. 


ERI 


ERIFANTE  ERITENSE  (Pietro  Soletti). 
Il   giorno  quinto    maggio    (ode  di 
Alessandro  Manzoni),  voltato    in 
esametri  latini  da  ec.  Lugano,  Ve- 
ladinij  senz'anno,  in-Q.^ 
Sotto  il  medesimo    nome  arcadico  abbiamo  del 
suddetto  -  ^  Gioi'anni  Marzari,  die  inco- 
rona di  alloro  il  busto  di  Canova,  stanze. 
Treviso,  pel  Trento.  1828,  /«-e."  -  La  festa 
data  in  Milano  dal  conte  A.  G.  Batthyany, 
stanze.  Treviso,  Andreola,  1828,  in-t."  ed 

i«-8." 

ERILLO  BATTISODO. 

Sotto  questo  nome  esiste   mss.  un  viaggio   steso 
dal  sac*  Sebastiano  Locatelu,  bolognese,  che 
vesti  in  séguito  1" abito  di  S.  Filippo  Neri.  Vi- 
veva nel  secolo  XVII. 
ERILO  CLEONEO  P.  A.,   ed    anche  E- 
RILO  ACONEO   (Alessandro  Guidi). 
L'Endimione    di    ec.  ,    con    un    di- 
scorso  di    Rione    Crateo    {Gianvin- 
cenzo    Gravina).     Roma,     1692, 

o 
m-i  1 

Alcuni  esemplari  hanno  la  falsa  data  di  Amster- 
dam j  in  questi  il  discorso  del  Gravina  è  an- 
teposto al  dramma    del    Glidi.   Fu  ristampato 
in  Parma,  per  il  Pazzoni  ed  il  Monti,  nel 
1630,  ])ariraenle  //z-l2." 
ERINNIO  SOTERO,     Pastor    Emonio. 
Sonetti   dedicati    al    crocchio    degli 
amici  convitati  al  pranzo  del  giorno 
i5   di   febrajo    1795.   In-t^.'^ 
Celasi  con  tal  nome   T  abate   Francesco   Delfo 
Ghirardelli  da  Busselo,  che  in  alcuni  d'essi 
si  copre  pure  con  quello  di  Attcuide  Melenio. 
ERITISCO  PILE.NEJO  P.  A.  (P.  Giuseppe 
Maria  Pagnum  ,  carmelitano). 
1.°  Inno  di   K night    alla  Vittoria, 
versione  dall'inglese  di  ec.  Parma, 
co'  tipi  Bodoniani^  i  yg'ò  ,  in-^.^  reale. 
2. "Manuale  d'Epilteto,  volgarizzato 
da  ec,  greco-italiano.   Parma j  coi 
tipi  Bodoniani^  179^,  /Vi-4.°  reale, 
ed  in-S.°  pie.   Col  testo  greco. 
3."  Poemetto  di  Catullo  sul  mari- 
taggio  di   Peleo   e    di   Teti,    volga- 
rizzato e  messo   in  luce  per  le  fau- 
stissime nozze  del  conte  Andrea  Si- 
monetta di  Torricella,  parmegiano, 
e  la  signora  marc,'^  Maria  Guerrieri 
di    Mombello,    mantovana,   da   ec. 
Parma  j    1783. 


368 

ERM 

4.°  Volgarizzamento  dell' inno  a  Ce- 
rere attribuito  a  Omero,  per  nozze, 
di  ec.  Pistoja,  '79^- 
5.^  Le  poesie  di  Anacreonte,  di  Saffo, 
e  di  Erinna  dal  greco  trasportate 
in  rime  toscane  per  opera  di  ec. 
Parma,  presso  Luigi  Mussi,    i8o5. 

yRistampa^. 

ERITREI   (Lapo).    Proteo    ossequioso 
al  seren.*^  principe  di  Toscana.  Fi- 
renze, per  il  J^aii gelisti ,  1 685 ,  in-^!' 
il  Autore  del  detto  Proteo  è  Lapo  Eritrei ,  come 
»>  si  vede  dalla  dedicatoria  di  esso,  se  pur  que- 
MSto  non  è  finto,  ovvero  anagrammatico  come 
j»  veramente  credo.  Confessa  però  lo  stesso  E- 
»  riirei  a  carte  76,  clie  l'invenzione,  qualun- 
»jque  essa  sia,  è  di  mons.*  Caramiele,  nella 
>»sua  Meteometrica  »  (Cinelli,  Bibl.  volante, 
tom.  II  pag.  2G0  ). 

ERMANO  POLITO  (Emmanuele  Porto). 
Perpetuo  calendario  e  facil  metodo 
per  sapere  in  quale  si  voglia  anno, 
l'aureo  numero,  il  ciclo  solare,  l'in- 
dizione Romana,  l'epatta,  il  far 
della  luna,  la  Pasqua,  tutte  le  fe- 
ste mobili,  Avvento  e  quattro  tem- 
pora, il  tutto  conforme  allo  stil 
vecchio  e  nuovo  per  gli  anni  pas- 
sati e  per  gli  anni  avvenire.  Opera 
di  ec.  Padova,  per  G.  B.  Pasquali ^ 
1644,  m-4.^ 

ERMELINDA  TALEA  (princip.^  Maria 
Antonia  Walburga  di  Baviera,  elet- 
trice, vedova,  di  Sassonia).  Varj 
componimenti  per  musica,  di  ec. , 
Reale  Pastorella  Arcade.  Roma , 
presso  Gregorio  Settari,  1772,  ««-8." 

L'edizione  fu  fatta  per  cura  del  cons.*  Gio.  Lo- 
dovico Bianconi,  bolognese,  ministro  di  Sas- 
sonia in  Roma,  di  cui  è  anche  il  discorso 
preliminare. 

Ermenegildo  martire,  tragedia  reci- 
tata da'  giovani  del  Seminario  Ro- 
mano, e  da  loro  data  in  luce  e 
dedicata  all'emin.^e  rever.^*  signor 
card.^  Barberino  (  dtl  P.  Sforza 
Pallavicino,  poi  cardinale).  Roma, 
per  gli  eredi  del  Corbelletti,  i6445 
m-8.";  e  di  nuovo,  Ivi,  per  gli  stessi, 
i655,  m-!2.° 


ERM 

Nella  prima  edizione  si  legge  m  fine  un  breve 
discorso  in  difesa  della  tragedia ,  diretto  ai 
lettori  in  generale:  nella  seconda  invece  tale 
discorso  è  indiritto  al  virtuosissimo  signor  A- 
gostino  Favoriti, 

ERMES  STAMPA.  Poesie  del  conte  ec. 

Milano,  per  Lodovico  Monza,  1 67 1 , 

o 
in- 1  2. 

L'ode,  che  nelle  medesime  si  legge  col  titolo  - 
/  sospiri  di  Candia  indirizzati  a'  Principi 
Cristiani,  è  de)  conte  Nicola  Beregam,  vi- 
centino, che  la  recitò  publicamente  a  Venezia 
neir  Academia  de'  Dodonei.  Cosi  pure  la  can- 
zone nella  partenza  del  seren."  principe  Gio. 
Carlo  di  Toscana,  è  di  Francesco  Rovai,  flo- 
rentnio,  trovandosi  la  medesima  impressa  an- 
teriormente colle  di  lui  poesie  stampate  in 
Fiorenza,  nel  1632. 

ERMIDONTE  MELATEJO  P.  A.  (abate 
Luigi  RicnEBi).  Caratteri  e  pitture 
di  moderni  costumi,  in  versi  sciolti 
di  ec.    Torino,    1808,  in-'6° 

ERMIDORO  PARASIANO  P.  A.  (Gio. 
Battista  Bartoli,  perugino).  Le  Gra- 
zie, dissertazione  dell'  abate  Gu- 
glielmo Massieu,  tradotta  dal  fran- 
cese da  ec.  Perugia,  1794?  ift-i^.^ 

ERMINI  (Francesco).  Descrizione  del- 
l'apparato e  delle  iscrizioni  per  la 
festa  della  canonizzazione  di  San- 
t'Andrea Corsini.  Firenze,  per  Za- 
nobi  Pignoni,    i632,  m-4.*^ 

Questo  scritto  di  Benedetto  Buommattei,  colle  fi- 
gure di  Jacopo  Callot,  fu  stampato  sotto  il 
nome  del  mentovato  Francesco  Ermini,  allievo 
di  esso  Buommattei,  il  quale  fu  uno  dei  de- 
putati a  quell'apparato.  yVnche  il  compendio 
delia  vita  del  Santo,  impresso  sotto  il  nome 
del  medesimo  Ermini,  al  dire  del  V.  Negri 
{Scritt.  Fiorentini),  e  del  pari  fattura  del 
Buommattei.  Così  pure  è  sua  la  Lezione  so- 
pra r  imprese ,  publicata  da  Agostino  Coltel- 
lini in  Firenze,  nel  1689  col  nome  dell' Er- 
mini. Questa  lezione  si  restituisce  al  suo  vero 
autore  nella  part.  II,  tom.  lì,  delle  Prose  Fior. 

ERMINIO  TACITO  (P.  Terenzio  Al- 
ciati,  gesuita,  romano).  Vita  del  B. 
Pietro  Fabro,  primo  compagno  di 
S.  Ignazio,  che  scrisse  Nicolò  Or- 
landino, tradotta  dal  latino  da  ec. 
Roma,  per  gli  eredi  di  Bartolommeo 
Zanetti,    1629,  f/i-8." 


ERR 

In  proposito  ckl  1'.  Alciati  diremo  oli" egli  ehlic 
riiiruinhenza  <li  roiifulare  la  storia    del  Con- 
cilio  ili  Trento    di  Fra    Paolo  Sarpi^  ma   che 
per  morie   non   avendo   potuto   ridurre  a  fine 
la  conliitazione.  i  suoi  mss.  passarono  in  mano 
del  P.  Sforza  Pallavicino,  poscia  cardinale,  che 
se  ne  servi  nel  distendere  la  sua  storia. 
ER3I0CRE0NTE    MICENEO.     Oraz-ioni 
scelte  di  .M.  T.  Cicerone  al  Senato, 
al   popolo,  a  Cesare,  recate  in  lin- 
gua  toscana  da  ce,   col  testo  latino 
e  con   note.   MilanOj  per   Giuseppe 
flfazzucchcUij    17(35,  ///-8.'' 
Al  mare*  Giannandrea  Spinola  dedica  questa  sua 
fatica  Ermorreonte  Miceneo  P.  A.,  cioè  il  P. 
Giuseppe  Antonio  Camova,  gesuita.  Nel  lino 
se  ne  fece  in   Milano,    dal   Galeazzi ,  pure 
in-S.°,  una  seconda  edizione  col  proprio  nome 
del  traduttore,   e   sotto    la    direzione  del  me- 
desimo. 
Erodoto  Alicarnasseo  ec. ,  nuovamente 
nella    nostra    lingua     tradotto    dal 
signor  Giulio  Cesare  Becelli  ec.  F^c- 
roiia,  Ramanzinì,  1  7 33,  voi.  2,  m-4." 
Secondo  riferisce  il  mare*  di  Villarosa  {Scritt. 
Filippini,  pag.  123)  il  P.  Giuliano   Ferrari 
tradusse  gli  ultimi   quattro   libri ,   ed   emendo 
i  primi. 
EROiXmO  MICENEO  P.  A.  Poesie  liri- 
che d' un  Patrizio  veneto.  Bussano  , 
a  spese  Rcinondini  di  J^enezittj  1  794? 
m-8." 
La  prefazione  comincia  -  Eroniino  Miceneo  P. 
A.  ed  Acad."  Eccitato  (cioè  Girolamo  Asca- 
nio  MoLiM,  ec.  -  Avvi   un'altra   edizione   col 
titolo  di  -  Poesie  liriche  di  Eronimo  Mice- 
neo P.  A.  Acadeniico  ec. ,  seconda  edizione 
accresciuta    e   ricorretta    dall  autore.    Lo- 
sanna (f^^enezia),  1804,  in-&.° 
EROTICO,  e  CIMOSE  DORIANO  (cav.*^ 
Cai'lo  de'PiosMiNi,  e  cav.*'' Clemen- 
tine Vasnetti).   Versi   di    ec,   e   di 
ec.   Rovereto,    1783,   i//-8.*^ 
Sono    dedicali    alla    Pastorella    Arcade    contessa 

Francesca  Iloberli  Franco. 
ERRA?sTE,    Arad."  della    Notte. 
E  Matteo  Pellegrino,  o  Peregri.no,  bolognese, 
che  stampò  alcuni  Ragionamenti.  Bologna, 

162S. 

Errata-corrige   da    apporsi    all'Alma- 
nacco   per    li    medici,    cliirurglii    e 
speziali  (del  dott.^' Giuseppe  Pasta, 
bergamasco).  ((788),  //j-8.'' 
TOM.   I. 


369 
ERU 

Errata-corrige  delle  rnenioi  ie  del  Gal- 
liccioli   (stampate    in  Venezia^   pel 
Fracasso j  nel    1755). 
Ne  è  autore  l'abate  Cristoforo  Temori,  ex-ge- 
suita, spagnuolo,  che  viveva  in  Venezia. 
Errata-corrige   per  le    annotazioni   di 
J^ellegrino    Rossi,    modonese ,    alla 
Scrrliia    rapita    d'Alessandro  Tas- 
soni  in    séguito  delle   già  fatte  da 
Gaspare  Salviani.   Venezia,  ad  in- 
staiiza  della   Verità,    1738,  in-'ò.^ 
Si  fa  autore  del   sopracitato  opuscolo  da  alcuni 
Giannandrea   Barotti,  da   altri  il  dottor  Do- 
menico  Va>delli  ;    forse    ambedue    v'ebbero 
parte.    Autore    però    dee    esserne    certamente 
Giannandrea  Barotti;   poiché  ciò   si  afferma 
da  suo  figlio  Cesare   nelle  Memorie  della   sua 
vita,  che  Lorenzo  Barotti,  altro  suo  hgho,  pu- 
blicò  nel  tom.  Il,  delle   Memorie  de' letter., 
Ferraresi ,  pag.  ssìJ.  Ivi  pure  si  nota  che  nelle 
Memorie  del  Finale  VErratn-Corrige  fu  at- 
tribuito al  canonico  Luccarelli;  ma  liensi  per 
inesatta  questa  notizia. 

Errata-corrige  (probabilmente  del  P. 
lettore  Prospero  Mauim,  eremitano) 
proposto  al   sig.  arcipi-ete  Donnino 
Capellotti  per  emenda  delle  sue  os- 
servazioni   teologico-critiehe   sopra 
alcune  tesi  piacentine.  Venezia,  Bel- 
tinelli,    1764.   Vide,  Specimen    di- 
sputationuin. 
Errori  popolari  intorno  all'Economia 
nazionale  considerati  sulle  presenti 
controversie   fra   i   laici  e  clierici  in 
ordine     al     possedimento     de'  beni 
(  dell'  abate     Giammaria     Ortes  ). 
MDCCLXXI,  ///  4-" 
Non  avvi  data  di  luogo ,  ma  crcdcsi  Bologna. 
ERSILIO  PARTENOPEO. 
H  Giuseppe  De  Necchi  AqiilA,  pavese,  che  così 
celatosi  scrisse  -  L' Inganno  felice ,  dramma 
giocoso  ec,  un  Idìllio  ed  altri  versi  stampati 
nel  Giornale  3Iilanese  del  Motta. 
Erudimenti    della    lingua     loscaija   di 
Pietro   Domenico   Sore^i.  Roverf.doj 
,778. 
Furono  publicali  dal  cav.*  Clemenlino  Vannetti. 
La   traduzione   in  versi   italiani   del   carme  di 
!Murelo  -  Institutio  pucrilis  ad  fratris  filium, 
è  di  Alessandro  ZORZI,  veneziano. 
Eruditissimo^  (Ad)   viros  Dominos  A- 

24 


370 

ERY 

cadeoiicùs  Regiarum  Acadetniarum 
Parisioruni  ,  Londini  ,  Lipsia  ac 
Berlini  {sic  prò  Bcrolini).  —  Avviso 
avanzalo  ai  li  signori  Academici  delle 
Reali  Academie  di  Parigi,  di  Lon- 
dra, di  Lipsia  e  di  Berlino  (del  P. 
Sekra,  cappuccino). /^«e/i::flj  presso 
l'Archi,  z>?-8." 
Si  consultino  gli  Annali  lett.  d'Italia  {toni,  il, 
pag.  275). 

Eruzione  (L')  del  Vesuvio  nella  notte 
del  i5  giugno  1794?  poeticamente 
descritta  dal  C.  F.  T.  (conte  Fau- 
stino   Tadim,    cremasco).    Napoli  j 

I  jc)4  5  '"-8." 

Eruzione  (Dell')  dell'Etna  nel  mese 
di  luglio  i7<^7,  scritta  dal  C.  G. 
G.  (cav.^  Giuseppe  Gioem),  abitante 
della  prima  regione  del  monte.  Ca- 
tania, per  Francesco  Pastore ^  1787, 
m-4." 

ERYTHRiEUS  (Janus  Nicius)  (Joannes 
Victorius  Rossius,  vel  De  Rubeis, 
romanus).  Scrisse: 
ì°  Argumenta  sacra  ex  Evaugeliis. 
Colonice  Ubicoruni  j  apiid  Jodocwn 
Kalcoviuni  et  Socios,  i645,  in-%° 
2.°  Dialogi  duo:  L  Quod  sola  spiri-, 
tualis  vita  referta  sit  gaudio  et  vo- 
luptate.  IL  De  poenitentia  in  su- 
premum  diem  non  differenda.  Colo- 
nice, 1643,  1/2-8.° 
3.*^  Dialogi  XXII,  cura  Gabrielis 
Naudei.  Parisiis,  1642;  e  di  nuovo 
con  altri  cinque  dialoghi  aggiunti  , 
Colonice,  apucl  Joclociun  Kalcoviwn 
et  Socios,  1645 -1649,  ^'^^"  ^»  '«-8.° 
4.°  Epistolae  ad  diversos.  Ibidem, 
apiid  eumdeni ,  i645.  —  Epistola- 
rum  volumen  posterius.  ìbidem, 
1649,  ^'*^^-   ^'  '""8-*^ 

Crisiiano  Fischer  ne  piiLlicò  una  nuova  edizione 
in  Colonia  nel  1759,  con  la  vita  dell" autore;  ed 
a  questa  ristampa  sono  unite  anche  ie  seguenti 
lettere  indirizzate  ad  Tyrrìienuni  cioè  a  Fabio 
Chigi,  poi  Fapa  col  nome  di  Alessandro  VII. 

5."  Epistolse  ad  Tyrrheuum.  Colo- 
nice  Ubiconun,    i645,   in -'4P 


ERY 
6,°  Eudemise,  libri   odo.  A  pud  El- 
zevirios,  \6i'j,  m-12.";  e  di  nuovo, 
accresciuta   di  due   libri,    Colonice, 
1645,  m-8." 
E  colla   data  pure   di  Colonia,  1720,  con  una 
prefazione    di    Cristiano    Fischer ,    contenente 
molte  particolarità  sulla  vita  del  Rossi.  11  Fi- 
scher rese  compiuto    poi    il  suo    lavoro   della 
Vita  deir  autore  quando  puhlicò  le  lettere  del- 
l'Eritreo. Il  hhro  che  ha  per  titolo  Eudemia, 
è  una  satira  de'  vizj  di  cui  si  accusa  !a  Corte 
Romana.  Il  P.  Aprosio   ne  aveva  promesso  la 
chiave. 

7."  Exempla  virtutum  et  vitiornni. 
ibidem,  npud  eumclem,  i644?  '"-8." 
L'Eritreo   medesimo  parla  di  questo   libro   nelle 
lettere   (i6-2o-o4-S3)  al  Chigi  qui  sopra  regi- 
strate al  N.  s." 

8.*^  Homilise  ex  Evangeliis,  etc.  Co- 
lonice, apiid  Jodocwn  Kalcos-ùam  et 
Socios,    '649,  w-8." 
Sono  quaranta  di  numero. 

9."  Opuscula  spiritualia   tria.  Sup- 
plex  libellus  ad  Deum,  et  ad  B.  V. 
Matrem.   -  Paradoxa    Christiana.  - 
Sennones   de  quattuor    Novissimis. 
Ibidem,  apucl  eunidem,  1648,  i«-8." 
io.°   Oratio  de  Christi   Domini  A- 
sceusione  habila  ad  Clementem  Vili. 
Romce,    i6o4j  ^"  4-" 
ii.*^    Orationes     IX     et    problema 
unum.  lìomce,  i6o3,  in-S° 
Furono  composte  dalF Eritreo  in   gioventù;  rivi- 
ste, corrette  ed  accresciate  si  publicarono  poi 
di  nuovo  in  numero  di  ventidue.  —  Colonice, 
per  Didacum  Kalcoviwn,  1649,  m-8.° — Al- 
cune di  queste  orazioni  erano  già   state  sepa- 
ratamente pubUcate. 
12."    Pinacotheca    imaginum    illu- 
strium  virorum,  qui  auctore  super- 
stite diem  suum   obierunt.  Colonice 
Ubico  rum  j    apud  Jodocuni    Kalco- 
vium  et  SocioSj  i643-45-48,  pars  3, 
/rt-8.°;  Lipsine,  1  GgT.;  Ibidem,  i  7  i  2; 
e  di    poi,   Gueljerbjti ,  apud  Joan. 
Christophorum    Meisnerum ,    1729, 
sempre  in-^° 
In  queste  reimpressioni  si  ha  il  vantaggio  che 
gli  elogi  sono  disposti   con   ordine  alfabetico. 
Apostolo  Zeno  {Note  al  Fontan.,  toni.  I,  pag. 
i5o)  chioma  l'Eritreo"  autore  universalmente 


371 


ESA 

»'per  molte  fai.silà  screditato;  e  che,  airescm- 
"  pio  del  Giovio  e  di  qiialch" altro,  si  coni- 
'> piacque  d'inserire  ne' ritratti  della  sua  Pina- 
»>coteca  certe  macchie  e  Irutturc,  le  quali  ora 
»a  torto,  ora  a  diritto  gli  scusano  e  li  defor- 
5>mano  ».  Le  edizioni  surriferite  delle  diverse 
opere  deirEritreo ,  colla  finta  data  di  CdIoiiiip, 
apiid  Jodncum  Kaìcovium ,  furono  impresse 
dal  Blaeu  di  Anisterdani ,  per  cura  di  Ber- 
toldo Ninus,  vescovo  di  Mira,  che  volle  ciò 
fare  temendo  che  fosse  proibito  ne'  paesi  cat- 
tolici lo  smercio  di  tali  opere  perchè  venute 
alla  luce  in  paese  eretico,  precauzione  inutile, 
nulla  esse  contenendo,  al  dire  del  P.  Merati , 
di  contrario  alle  massime  della  Santa  Chiesa. 
Quanto  al  nome,  Janus  è  parola  sostituita  a 
Giovanili ,  secondo  il  costume  di  molti  lette- 
rati del  secolo  XV,  che  trasformavano  il  pro- 
prio nome  in  sembianza  d'antico.  iV7ao  è  ag- 
giunto greco  Nixri,",  che  deriva  dal  sostantivo 
Nixrtj  cioè  Tintoria,  come  è  altresì  voce 
^reca  ^o-j'ìocùo;,  cioè  Rubens,  Rosso. 
ERYTHRiEUS  (  Nicola us). 
Nicola  Rossi,  veneziano,  autore  d'un  indice  di 
tutte  le  parole  che  sono  in  Virgilio,  che  va 
unito  a  varie  edizioni  di  questo  poeta ,  fra  le 
quali  è  da  distinguersi  quella  pubhcala  in  /^e- 
jiezia  l'anno  1386,  per  cura  di  Antonio  Maria 
Bassi,  cremonese,  che  per  numeri  di  versi  e 
di  libri  adattò  a  qualunque  ristampa  tlelle  o- 
pere  Virgiliane  l' indice  stesso ,  se  non  che 
ommise  alcune  note  dell'  Eritreo,  restituite 
poi  a  suo  luogo  da  Giacomo  Emmenessio  nel- 
l'edizione cum  notis  i'arioriim  da  lui  publicata 
presso  VHackio  ed  il  JVoìfgang  in  Leida,  ed 
in  Amsterdam,  nel  1680,  voi.  3,  m-B."  Seb- 
bene poi  quest'Indice  abbia  dato  l'esempio  a 
quelli  che  in  séguito  vennero  compilati  per 
oli  altri  classici,  e  sia  stato  piìx  volte  ristam- 
pato, l'IIevue  con  molta  severità  giudica  così 
il  lavoro  del  Rossi  =  Sed  tota  fere  Erythrce- 
ana  opera  nee  consilium  necj'ructum  habet. 
=  Certamente  con  metodo  più  comodo  e  piìi 
utiie  per  gli  studiosi  è  compilato  1"  Indice  che 
trovasi  aggiunto  alle  edizioni  del  celebre  com- 
mentatore alemanno. 
Esame    analitico  del    sistema    legale. 

Napoli,   Raimondi,    1777,  "i-4-" 
L'autore  di  quest'opera  è  Filippo  Briganti. 
Esame  analitico  sopra   la  celebre,  ma 
poco  utile  controversia  a  qual  se- 
colo   appartenga    l'anno    chiamato 
milleottocento  (di  Gio.  Andrea  Mas- 
.    siLA.).   Cagliari,   1801,  in-\QP 
Gli  fu  risposto  con  una  replica  dal  P,  Tommaso 
Napoli,  scolopio.  Ivi,  l'anno  medesimo. 


ESA 


Esame  apologetico  (del  P.  Francesco 
Barattieri,  teatino,  di  Piacenza) 
per  sostenere  clic  solo  il  P.  D.  Lo- 
renzo Scupoli,  da  Otranto,  della 
Congr.^- de'PP.  cherici  regolari,  sia 
il   vero  autore  del  libro    intitolato 

-  Combattimento  spirituale. 

F.  stampalo  innanzi  al  medesimo  Combattimento 
■spirituale,  d>;d'ic;i\o  ad  Isabella  Farnese.  Par- 
ma, Rossetti,   1701,  in-iii.° 

f^ediy  Comballimeuto  spirituale. 
Esame  breve  e  succinto  dell'opera  in- 
titolata -  Meditazioni  .su  la  Econo- 
mia politica.    Quarta,  edizione.  F^er- 
celli,   Panialis,    1772,  //2-8.° 

Le  Meditazioni  ,  che  voglionsi  criticare  con 
questo  libretto,  diviso  in  quattordici  para- 
grad,  sono  del  rinomato  conte  Pietro  Verri.  Il 
suo  biografo  (abate  Isidoro  Bianchi)  c'informa 
che  corse  allora  voce  essere  stata  eseguita  in 
Milano  la  stampa  di  questo  esame,  e  non  in 
Vercelli,  e  che  l'autore  anonimo  fosse  co- 
nosciuto per  altre  opere  pregevoli,  e  per  oc- 
cupare nella  nostra  città  luminosi  impieghi  j 
da'  quali  indizj  emergerebbe  la  probabile  con- 
gettura che  fòsse  disegnato  forse  il  presidente 
conte  Gianrinaldo  Cauli.  Pietro  Custodi  però 
{Notizie  del  conte  Pietro  T^erri ,  pag.  29)  at- 
tribuisce tale  critica  ad  un  M.  Bisthoviren,  né 
devesi  credere  ch'egli  lo  tenesse  per  pseudo- 
nimo scrittore ,  poiché  mai  non  apparisce  il 
suo  nome  nell'operetta.  Noi  ignoriamo  chi  sia 
costui:  ed  il  permesso  della  stampa,  c'induce 
a  supporre  l' Esame  veramente  uscito  dai  torchi 
di  Fcrcelli.  Si  giunse  perfino  a  sospettare  che 
il  marc''  Cesare  Beccaria  potesse  averlo  com- 
posto, stantechè,  dopo  il  suo  viaggio  a  Parigi  , 
era  fama  che  piìi  non  sussistessero  fra  lui  ed  il 
conte  Verri  quei  cordiali  legami  d'amicizia  che 
prima  erano  slati  fra  loro. 

Esame  critico  dell'opuscolo  intitolato 

-  Catechismo  sull'indulgenze  ec.  (del 
P.  Antonio  Bonaventura  Presbitero, 
minore  convent.^,  di  Vercelli).  Ivi j 
anno  IX  republ.  (i  800-1 801). 

Esame  critico  della  dottrina  del  P. 
M."  Cirillo  Capozze  sopra  alcuni 
punti  dell'  indulgenze. 

Sono  quattro  lettere  dell'  ex-gesuita  Giancarlo 
Brigkole,  che  stanno  nel  tom.  II,  della  Rac- 
colta d'opuscoli  interessanti .  stampati  colla 
data  d'Avignone  {Genova,  1780),  m-8.° 


372 


ESA 


Esame  critico    sopra    alcuni  punti  di 
dottrina  di  Bajo,  Quesnello  e  Gian- 
senio. 
Sono  altre  otto  lettere  dello  STESSO  autore,  che 

stanno  nelP  indicato  giornale. 
Esame  critico  delle    opere  di    Bayle, 
traduzione   dal    francese,    p^eneziaj 
Occhi  j    1760,   uol.   1,  m-8." 
L'autore  francese  è  il   P.  Fèvre,.  gesuita,   che 
publicò  anonima   la   sua    opera  in   due  parti, 
le  quali  hanno  diverso  titolo. 
Esame    critico    delle    osservazioni   del 
P.  Guglielmo  Della  Valle  sul  modo 
di    migliorare   i  vini    d'Italia;  col- 
r  aggiunta   di    due    memorie    sulla 
manifattura    del    vino    e    dell'  olio, 
del  Pievano  di  Villamagna  (Ferdi- 
nando Paoletti).  Firenze f  Benucci, 
lySi,  in-ii.° 
Esame    de'  motivi   della    opposizione 
fatta  da  Monsignor  Vescovo  di  Noli 
alla  publicazione   della   Bolla   Au- 
clorein  Fidei j  preceduto  dall'Esame 
delle  Riflessioni  preliminari  dell'a- 
nonimo editore  de'  medesimi.  Opera 
del   C.   G.   G.  (card.*^  Giacinto  Ger- 
dil).  Parte  Prima.    Fenezia,  1800. 
—  Parte  Seconda.  Ivi^  1801,  //z-8." 
Si  riprodusse  in  Roma.  Nel  1802  si  stampò  pari- 
mente in  Fenezia  -Appendice  all'Esame  dei 
motivi  ec.  Opera  postuma  dell'  em in.  cardi- 
nale Giacinto  Gerdil ,  a  cui  si  premette  l'e- 
logio  funebre  del  medesimo  porporato,  com- 
posto dal   P.  Francesco   Fo.NT.\^A,  lìarnaLita, 
poi  cardinale. 
Esame  del  commercio  attivo   toscano 
e  dei   mezzi   di   stenderlo   per  otte- 
nere   l'aumento   della    popolazione 
e    della    produzione.    Firenze,  per 
Pietro  Allegriniy    1792,  i//-8." 
Ne  è  autore  il  sen.*  Matteo  Tolomei,  liorentino. 
Esame  del  parere  de'  teologi  di  corte 
di  S.    M.   Siciliana   in    risposta  ad 
una  Memoria  della  Corte  Bomana 
concernente    i    diritti    del    Sovrano 
sul  matrimonio  de' sudditi  cattolici 
(opera  del    P.  D.  Massimo    Como, 
monaco  oli v.^). /Joma^  i']^^,  in-S."^ 
Esame   del    Saggio    istorico-canouico 
intorno  alla  lettera  scritta  al  rev.° 


ESA 
N.  N.  da  un  religioso  sacerdote  con- 
tro  i  teatri   e  comedie  de'  Regolari 
(del    P.   M.°   Presti,   domenicano). 
Palermo,  Bentivenga,    >75i,  m-4.° 

Esame  dell'esame  di  un  libro  sopra 
la  maremma  senese,  ripartito  in 
tante  note  da  uno  scrittore  marem- 
mano (dell'abate  Leonardo  Xime- 
NEs).  Firenze,  Cambia  gi ,  '775, 
in-^.°,  con  due    tavole. 

Esame  dell'iscrizione  sepolcrale  del 
^\Q.  conte  Daniello  Antonini ,  seppel- 
lito in  coro  di  S.  Agostino  chiesa 
dell'ordine  de' Predicatori  della  città 
di  Padova.  Senz' alcuna  data  [circa 
il  1736),  m-8.°  redi,  Atti  della 
controversia  letteraria,  ec. 

Esame  dell'onore  cavalleresco  ridotto 
alla  condizione  de'  tempi  presenti 
(del  conte  Alberto  Pompei).  Venezia, 
1625,  j/z-i6.° 

Esame  della  controversia  letteraria, 
che  passa  tra  il  sig.  marc.^  Scipione 
Maffei  e  il  sig.  dott.''' Antonfrancesco 
Gori,  in  proposito  del  Museo  E- 
trusco  (di  Annibale  Degli  Abati 
Olivieri). 

Nella  Raccolta  del  P.  Calogerà,  tom.  XXI, 
pag.^Gi). 

—  Séguito  della    detta    controversia. 

Nella  citala  Raccolta,  tom.  XXXVI,  pag.  44S. 
Furono  tirati  esemplari  a  parte. 

Esame  della  risposta  di  un  teologo 
aretino  alla  dimanda  di  un  diret- 
tore spirituale,  stampata  in  Pisa , 
per  Francesco  Pieraccini  (dell'abate 
Fontani).  Vedi,  Risposta  di  un  teo- 
logo aretino. 

Esame  della  scrittura  publicata  dal 
sig.  dott.^  Giminiano  Rondelli  nella 
famosa  causa  del  molino  dell'Era, 
ec.  (del  P.  Guido  Grandi).  Firenze^ 
Nestenus  e  Borghigiani,  iyì5,  in  f. 

Esame  della  vera  idea  della  S.  Sede, 
operetta  divisa  in  due  parti  (del- 
l'ab.*''  Gio.  Vincenzio  Bolgeni,  ex- 
gesuita ,  bergamasco).  Macerata,  per 
gli  eredi  Pannelli,   1785  .  /«-8." 


373 


ESA 

Soncvi  ristampo  con  aggiunte. 

Esame  delle  cose  iati'odotte  senza  pruo- 
va  alcuna  dalli  ilegozianti  ec.  (del- 
ravv/'GirolamoCosTANTi.Ni,vene7./'). 
P^e/iezia^  stainp.  Ditcale.j  i  ^5o, //z-4-*' 

Esame  delle  recenti  pictensioni  d'A- 
solo e  della  collegiata  contro  Tre- 
viso e  la  cattedrale  di  fjnesta  città, 
disteso  ili  forma  di  lettera  scritta 
l'anno  iy3j,  ed  in  presente  a  nuova 
forma  ridotta  con  giunte  e  docu- 
menti (di  Rambaldo  Degli  Azzoni 
AvOGAuo).  Feiìi'.zia  _,  Occhia,  1769, 
in-  I  2. 

Fu  stampato  nel  toni.  XVll!  e  XIX,  della  Nuova 
Raccolta  d' opuscoli  del  P.  Fortunato  Man- 
delli,  diviso  in  due  sezioni.  Un  Awertimento 
delio  stesso  autore  intorno  al  Soimìiario  della 
risposta  diW' Esame  delle  recenti  pretensioni  di 
Asolo,  che  fornia  la  terza  sezione,  fu  stampato 
nel  1771,  a  parte  e  non  incluso  in  iletta  raccolta. 
F^edi,  Sommario  della  risposta  ec. 
—  Riflessioni   sull' Esame,   ce. 

Esame  delle  ricchezze  del  clero  (dell'ex- 
gesuita  conte  Alfonso  ìMuzzari.lli). 
Feri  ara j  stainp.  canier.,  >  776, 7.'i-8. 

Esame  dello  scritto  intitolato:  Dij't'sa 
di  inoiis.^  Marco  Zamiri .. . .  oweio 
Hisposla  di  Antonio  Cesari  alle  rifles- 
sioni stampate  (picst'anno  contro  l'ora- 
zione ec.  f^enezia,  tip.  Picotti,  18 17. 

Di  questo  scritto  è  autore  D.  Carlo  Bologna. 
Vedij  Riflessioni    intorno    all'ora- 
zione latina   ec. 

Esame  di  alcune  asserzioni  del  signor 
Antonio  Alamanno  Peccbioli  nel 
suo  libro  intitolato  -  Tractatns  pe- 
regrinarurn  /  ecentiuinque  qacestio- 
nuntjetc.  -  fatto  dal  Novellista  Fio- 
rentino (dottor  Giovanni  Lami). 
Firenzej    1749?    in-xi..^ 

È  anche  inserito  col  titolo  di  •Saggio  della 
teologia,  erudizione  e  criterio  ec  ,  diviso  in 
vai'j  numeri  nelle  Novelle  leti,  di  Firenze  per 
l'anno  medesimo,  1749. 

Esame  di  alcune  notizie  letterarie 
ch'escono  in  Italia.  Roveredoj  iy52. 

E  di  Girolamo  Tartarotti,  contro  il  giudizio 
sfavorevole  dato  di  una  sua  dissertazione  in- 
torno alla  cronaca  di  Andrea  Dandolo,  in  un 
giornale  veneziano. 


ESA 


Esame  di  alcuni  diplomi  e  carte  stam- 
pate già  neirUghelli  e  nuovamente 
nell'appendice    alla    storia  di  Sar- 
sina,  [)ublicata  in  Faenza ,  nt]  1769. 
Sta  in  principio  del  toni.  XXI  della  Nuova  rac- 
colta d'opuscoli  publicati  dal  P.  abate  Man- 
delli ,  e  ne  è  autore  Annibale  Degli  Abati  Oli- 
vieri, che  la    fece  ristampare  in  Roma,  nel 
17  78,  ove   pure  si  impresse  Tanno  seguente, 
1779,  un  suo  Secondo  esame. 
Esame  di    quanto    ha    scritto  l'abate 

Francesco  Mariani  ec. 
A  tale  Esame,  da  noi  riportalo  all'articolo  Adia- 
foro  Filetimo,  va  unita  la  Confutazione  di 
ciò  che  l'autore  De  Etruria  Metropoli  ha 
scì'itto   intorno    agli   antichi    Umbri,  dello 
stesso  Camerim.  Perugia,  stamp.  del  Costan- 
tini, in-i." 
Esame  di   uà   articolo   del   signor  De 
la   Lande   sopra  i  Liberi   Muratori, 
e  di   una   nuova   Apologia    sopra   i 
medesimi.    Venezia,  Occhi,    1787. 
Dicesi  scritto  dal  monaco  benedettino  D.  Giuseppe 
l'UJATl,  per  ordine  degh   liujuisitori  di  Stato. 
Esame  di    un    giovane    Ecclesiastico. 

(,788). 
Ne  è  autore  Antonio  Sintich  ,  di  Veglia,  lo  stesso 
che  morì  vescovo  di  quella  città   ed  abate  di 
S.  Lucia  di  Brescia. 
Esame  di  un  libro  sopra  la  mai'emma 
senese.  Siena^  pei  fratelli  Bindi,  in-S.^ 
Ne  è  autore  Stefano  Bertolim,   di   Pontremoli. 
Fu  ristampato  colla  data  di  Colonia,  nel  1774 , 
m-8.".  con   aggiunta   di    documenti.  L'autore 
con  questo  libro  impugnò  La  fisica  riduzione 
delle  maremme  dell' ah.  Leonardo  Ximenes. 
Esame  e    giudizio    d'un    ecclesiastico 
(P.  ToìWMASO  DA   CiREGLio,    minore 
osservante)  sopra  un  nuovo  libretto 
di  Via  Crucis f  dato  alla  luce  in  Fi- 
renze quest'anno  1781Ì  dal  P.  Giu- 
seppe Maria  Pujati.  Bologna^  1782, 
m-4." 
A  questo  Esame  venne  risposto  con  una  Lettera 
di   un  Cherico    studente   (probabilmente    lo 
stesso  P.  PuJATl)  ad  wt  amico  sopra  il  li- 
bro intitolato:  Esame,  ec.  Roma,  1783,  m-S."* 
Vedij  Dialogo  sulla  lettera   ec. 
Esame  e  risposta    (del   P.  Francesco 
Porro,  gesuita)    alle   lettere   di  S. 
Carlo  stampale  in  Lugano.  Cosmo- 
poli {Venezia,  Zatta),  iy65,  m-8.° 


374 


ESA 


Alcuni  fanno  autore  di  questo  esame  il  V.  Giam- 
battista NoGHER.v ,  gesuita  esso  pure.  Possiamo 
assicurare  che  le  sopradette   lettere   del  Santo 
esistono  auto^^rafe  nell'Ambrosiana,  ond'ebbe 
torto  il  P.  Porro,  o  il  P.  Noghera  ,  di  voler 
metterne  in   dubio  la   originalità.   Dicesi   che 
queste  lettere  siano  state   fatte   stampare  dal- 
l'oblato    Oltrocchi,    prefetto    della    mentovata 
Biblioteca  Ambrosiani!. 
Esame  importante  di  IMyloirl  B(3lyng- 
brockc.     Opera    di    Voltaire,    tra- 
dotta con  note  (da  Giuseppe  Pocr.i) 
Milano^    lygg,  m-8." 
Esame  in  forma  di   lettera  ad   un  a- 
mico   sopra    un    inno    republicano, 
composto  da   Luigi   Cerrt^tti. 
Dicesi   che  sia    dell' abate  Gio.  Moreali,  e  che 
fosse  stampato  in  Carpi,  circa  il  1796.  Igno- 
riamo r  esatto  titolo  deir  opuscolo. 
Esame,   o    sia    confronto    di    ragioni 
addotte    dall'autore    delle    Novelle 
letterarie    di    Firenze    dottor    Gio- 
vanni   Lami    da    S.  Croce,    e  dal- 
l'abate Giuseppe  Maria  Mecalti,  Co- 
rentino,    sopra   le    prelese  città  di 
Pompei  ed  Ercolano,   sopra   la   Re- 
tina,   o    sia    Resina,  di  cui    parla 
Plinio,  e    sopra    le    scavazioni  che 
si  fanno  nella  real  villa  di  Portici. 
Napolij    1751,  7>i-4.° 
Del  suddetto  abate  G.  M.  Mecatti,  che  lo  ripro- 
dusse nel  suo  Racconto   storico  lllosofico   de! 
Vesuvio  col   titolo   di  Digressione   sopra    le 
due  antiche  città  di  Poi/ipei  e  di  Ercolano. 

Esame  storico-legale-teologico  sopra 
le  lettere  in  forma  di  Breve  publi- 
cate  in  Roma  il  i  di  febbrajo  del- 
l'anno corrente  ij68  contro  gli  e- 
ditti  de' Reali  Sovrani  di  Parma, 
emanati  intorno  l' immunità,  e  di- 
sciplina ecclesiastica  ( dell' ab.^  Ca- 
PELLOTTi).  {Panna j  stanip.  reale , 
1768),  m-4.'' 

Esame  sulle  osservazioni  critiche  del 
P.  Fortunato  da  Brescia,  minore 
riformato,  sopra  certo  articolo  delle 
Novelle  leti,  di  Firenze  ai  nani.  27 
e  28  di  quest'anno  1752.  Lucca, 
per  Filippo  Maria  Ben  e  di  ni,  1753, 
in-/^." 


ESA 

Pretendesi  che  ne  sia  autore  il  P.  Viatore  da 
CoccAGLio ,  (appiu.cino. 
Fedì,   Storia   e  difesa  ec. 
Esame   teologico  contro   un    libro  in- 
giurioso  intitolato  -  Difesa  del  giu- 
dizio /ormato    dalla    S.   Sede  y^po-     | 
stolica    nel   dì   20    novembre    1704, 
ec.  In-S  " 
Opera  del  P.  Girolamo    Saccheri,.  della  comp.* 

di  Gesù. 
Esame  teologico  del  libro  intitolato 
-  Saggio  de'  supplementi  teologici  j 
morali,  critici ,  di  cai  abbisogna  la 
storia  del  probabilismo  e  del  rigori- 
smo, publicato  con  le  stampe  di 
Lucca  l'anno  '744»  ^^^  R.P.Ni- 
colò Ghezzio.  Pesaro,  Gabelli  (ma 
f^enezia),  i  745  ,  in-^P 
L'autore  è  il   P.  Daniele  CoNCiNA ,   domenicano 

gavotlo. 
Esame    teologico   del   voto    publicato 
da    tre    teologi    dell'Università    di 
Siena.  Venezia,  per  Antonio  Zatia, 
e  figli,    1786,  m-8.° 
Quest'operetta  dell'abate  Giuseppe  Marenovicli  , 
ex-gesuita,  secondo  il  Caballcro  {Sappi,  alte^ 
rum,  pag.   63),    oppure   del    suo    confratello 
abate    Benedetto  Tetamo,  come  vuole   il  Mo- 
scliini  {tom.  I,  ;7«g-.  278),  girava  prima  mss. 
Fu  fatta  stampare  da  Domenico  Stratico,  do- 
menicano, vescovo  di  Lesina,  prima  in  Siena, 
indi  in  Venezia,  con  aggiunte. 
Esarai    di   vari    autori    sopra    il   libro 
intitolato:  l'Eloquenza   italiana  di 
mons.^   Giusto    Fontanini  ,    arciv." 
d'Ancira.  Rover edo  {Venezia,  presso 
Simone  Occhi),    ijà^,   in-i^.^ 
Il  primo   esame  porta  le   iniziali   L.  A.  M. ,  che 
vogliono  signilicare  Lodovico  Antonio  Mura- 
tori; il  secondo  è  di  Gio.  Andrea  Barolti,  in 
difesa    degli  Scritt.  Ferraresij  il   terzo  è  del 
marc.*^  Scipione  Maffei;  ed  il  quarto  (anonimo) 
è  del  P.  D.Anselmo  Costado.m,  camaldolese. 
Il  Muratori  aveva  già  prima  publicato  anonimo 
il  suo  lavoro  in  un  libretto  di  sette  fogli, /n-4.'*, 
senza  nota  di  anno,   luogo  e   stampatore,  col 
titolo  seguente,  posto  a  modo  d'antiporta,  che 
serve  di  frontispizio  :  Primo  esame  del  libro 
intitolato  dell'  Eloquenza  italiana. 
Vedi,  Lettera  critica  sopita  alcuni 
sentimenti   espressi    nell'Eloquenza 
italiana. 


ESE 

Esami  pratici  circa  le  azioni  proprie 
et  alcune  istruzioni  ec.  (del  P.  Pie- 
tro Francesco  Agazi^o,  d'Ameno). 
3Iilano,  JMalalcstn^  (  1 690  ) ,  ///- 1  2.'' 

Esamina  dell'opera  intitolata  -  Z' ara- 
bica disciplina  della  Liturgia  ^  o  sia 
Messa  celebrala  colle  sole  offerte  per 
ì  vivi  e  per  i  morti,  -  di  D.  M. 
{P.  PiERMARiKO  DA  Padova,  france- 
scano, Jiel  secolo  Decio  Mussita). 
Trento j    1769,  m-8." 

Procurò  l'edizione  Fra  Giova>'Grisostomo  da 
Volano,  minore  riformato. 

Escavaz.ione  (Per  1')  del  Po  di  Vo- 
lano, idillio  di  N.  N.  (Pietro  Be- 
lentam).  P^eneziaj  per  il  Bortoli, 
i^oS,  in  fogl. 

ESCHILO  ACANZIO  (Giovanni  Pjn- 
demonte).  l  rimedj  d'amore  di  P. 
Ovidio  Nasone,  volgarizzati  da  ec. 
con  altri  componimenti  oi'iginali 
del  traduttore.  Vicenza j,  Rossi j  1791, 
in-^y 

ESCHINO  (cav.^'  dementino  Vannetti). 
I."  Lettera  di  ec.  a  Rubino,  se  il 
fine  della  poesia  sia  l'utilità,  o  il 
diletto. 

Nel    toni.  X,  del   Giornale  Enciclopedico   di 
Vicenza,  1780,  a  carte  5. 
2."  Lettere  VI  di  Cajo  Plinio  Ce- 
cilio,    volgarizzate    con    prefazione 
e  note  di  ec. 

Trovansi  stampate  sotto  il  suddetto  nome  nello 
slesso  Giorn.  Encicl.  di  Vicenza  dell'anno 
1779,  a  carte  8  e  112. 

ESDRA  PROPHETA. 

Sospetta  il  sig.  Lancctti  che  l'apocrifo  trattatello 
col  titolo  -  De  temporibus  anni  Esdrce  Pro- 
phetce,  il  quale  sia  unito  aW Epistola  attri- 
buita ad  un  Lentulo  Cam  aliis  philosophice 
moralis  excerptis  e  codice  atitiquissimo, 
RomcB,  ISII,  in-4.°,  sia  composizione  di  quel 
Scipione  Lentulo,  napolitano,  che,  abbando- 
nata la  religione  cattolica ,  si  ritirò  ne'  Gri- 
gioni.  Ma  siccome  esiste  un  libro  da  lui  stam- 
pato nel  1S92,  non  possiamo  ammettere  la 
longettura;  poiché  ritlcltendo  alla  dala  del 
ISll,  e  confrontandola  con  l'altra  del  1S92, 
il  Lentulo  Riibrmato,  0  non  era  ancora  nato, 
od  era  troppo    giovine. 

Esen^pio    .spirituale    per    ogni    giorno 


375 
ESE 

di   quaresima.    J^ide ^    Medilationes 
d»-\  olissimo,  etc. 

Esenzione  (SulT)  dei  Piegolari  dalla 
giurisdizione  dei  vescovi,  e  sulle 
cause  matrimoniali.  Lettera  indi- 
rizzata a  mons.^'  Giambattista  di 
Pergen,  vescovo  di  Mantova,  da 
monsignor  vescovo  di....  Assisi ^ 
Spariglia j    '7^4'   '«-8.° 

Al  dire  degli  estensori  degli  Annali  Eccl.  di  Fi- 
renze, è  dell'  ex-gesuita  Itcrriaga. 

Esequie  del  granduca  Gio.  Gastone 
(descritte  da  Rosso  Antonio  Mar- 
tini). FirenzCj  Tartini  e  Francia  j 
1737,  m-4." 

A  questa  relazione,  che  secondo  alcuni  appar- 
tiene a  Bindo  Simone  Perl'ZZI,  va  unita  un'o- 
razione di  Giuseppe  Maria  Buondelmonti. 

Esequie  del  signor  donno  Ercole  II, 
ec.  P^edi 3  Creazione  et  cerimonie 
del   Duca  di   Ferrara   ec. 

Esequie  della  maestà  Cesarea  dell' im- 
peradore  Ferdinando  II  (di  Fran- 
cesco RoNDiNELLi).  Firenze y  Massi  e 
Landi,    16^7,  m-4.'' 

Vi  sta  unita  l'orazione  di  Piero  Strozzi  sul  me- 
desimo argomento. 

Esequie  della  riputazione  di  Spagna. 
{Secolo  XFIl). 

Fu  questo  scritto  attribuito  alTASSOM,  sebbene 
egli  abbia  risolutamente  negato  di  esserne 
autore. 

Esequie  di  Papa  Leone  XI  (descritte 
da  Camillo  Tommaso  Rinuccimi  ). 
Firenze j   Serninrtellij   i6o5,  //z-4'° 

ESERCITATO,  Acad.""  della  Crusca 
(D.  Raimondo  Di  Sangro,  principe 
di  S.  Severo).  Lettera  apologetica 
dell'  ec.  contenente  la  difesa  del 
libro  intitolato  -  Lettera  d'una  Pe- 
ruana,  per  rispetto  alla  supposi- 
zione de'  Qiiipu  scritta  dalla  Du- 
cliessa  di^**e  dalla  medesima  fatta 
publicare.  JSapolij    1700,  in-/\,^ 

Esercizio  della  buona  morte,  discorsi 
del  P.  Carlo  Ambrogio  Cattaneo, 
della  comp.''  di  Gesù.  3IilanOj  per 
il  Bcllagatta ^  '713;  e  di  nuovo, 
1719,  7/^-4." 


376 


ESE 


Colle  slumpo  del  Scìlapatta  siulilelto  si  publi- 
caroiio  pure  le  lezioni ,.  i  panegirici  ed  il  qua- 
resimale dello  stesso  autore.  Al  P.  Tommaso 
Ceva  {che  premise  aW^Esercizio  ec.  una  breve 
introduzione  rontcìienle  alcuni  cenni  intorno 
al  V.  Cattaneo)  toccò  di  rivedere ,  ordinare  e 
mettere  in  pulito  tutte  queste  opere  postume. 
La  lezione  (che  è  la  quarta  di  quelle  in  cui 
si  declama  contro  la  jjiigia)  unica  per  T  ap- 
punto dal  P.  Ceva  composta,  puossi  dire,  da 
capo,  armò  lo  zelo  del  P.  Giuseppe  Agostino 
Orsi,  domenicano  della  Congr."^  di  S.  Marco, 
poi  cardinale,  e  suscitò  una  guerra  teologica. 
Noi  daremo  qui  sotto  il  titolo  delle  scritture 
venute  alla  luce  sopra  tale  materia,  che  sono 
a  nostra  cognizione,  bencliè  d'alcune  igno- 
riamo gli  autor!. 

I.°  Dissertazione  dogmatica  e  morale  contro 
Fuso  materiale  delle  parole  ec.  Opera  del  P. 
L.  F.  Giuseppe  Agostino  Orsi  ec.  Roma,  Mai- 
nardi,   1727,  ^-4." 

2."  Allegazione  in  difesa  del  P.  Carlo  Andjrogio 
Cattaneo.  Opuscolo  (del  P.  Giambatti.sla  Du>l, 
della  comp."  di  Gesù)  di  pagine  57  numerate. 
In-*." 

3."  La  causa  della  verità  sostenuta  contro  Ta- 
iionimo  apologista  del  P.  Ambrogio  Cattaneo. 
Opera  del  P.  L.  Fra  Giuseppe  Agostino  Orsi. 
Firenze  {Milano,  per  Ricchino  Mal  atesta), 
1729,  in-i° 

4.°  L'Apologista  del  P.  Cattaneo  contra  la  re- 
plica del  P.  Orsi.  Opuscolo  di  pagine  S8  nu- 
merate. In-\.^ 

5."  Lettera  di  un  cavaliere  all' anonimo  autore 
dell'Allegazione  in  difesa  del  P.  Carlo  Am- 
brogio Cattaneo.  Opuscolo  (del  P.  Gianfran- 
cesco  RiCHELMi,  delia  comp.*  di  Gesù)  di  pa- 
gine S2  numerate.  In-A° 
6."  Lettera  d'una  monaca  al  M.  R.  P.  L.  Fra 
Giuseppe  Agostino  Orsi.  Opuscolo  di  pagine  7 
ruunerale.     In-4.° 

7."  L'innocenza  della  verità,  o  sia  dissertazione 
teologica  sopra  la  custodia  de'  segreti  senza 
offesa  della  veracità  (del  P.  Girolamo  SaccHERI^ 
gesuita),  di  pagine  126  numerate.  In-i.° 
8.°  Dimostrazione  teologica  ad  effetto  di  con- 
ciliare i  diritti  della  veracità  colle  obbliga- 
zioni del  segreto  ec.  Opera  del  P.  L.  F.  Giu- 
seppe Agostino  Orsi.  Milano,  Giuseppe  Ric- 
chino Mala  testa,  1729,  in-4.'^ 
a."  Confermazione  teologica ,  colla  quale  si 
prova  che  il  vero  pregio  della  verità  è  T in- 
nocenza ec,  ove  rispondesi  all'opera  del  Pi 
lettore  Orsi  ec.  (del  suddelio  P.  Saccheri  ) 
10."  Lettera  dell'Idiota  al  Molto  reverendo  P 
lettore  G.  A.  Orii.  Opuscolo  di  I4  pagine 
numerate.  In-4." 


ESE 

11.°  Risposta  alla  lettera  d'un  annco  sopra 
l'uso  materiale  delle  parole,  scrutinio  della 
dottrina  del  P.  Cari' Ambrogio  Cattaneo.  Opu- 
scolo di  pagine  S8  numerate 
12."  Contrarisposta  di  Rutilio  alla  Piisposta 
dell'amico  sopra  l'uso  materiale  delle  parole. 
Si  difende  la  dottrina  del  P.  Carlo  Ambrogio 
Cattaneo.  Opuscolo  di  pagine  38  num."^  In-i." 
ìS."  L'Incognito  all'Idiota.  Con  fuita  data  di 
Siracusa.  Opuscolo  di  pagine  40  numerate. 
In-i."  (Dicesi  d'un  Padre  Carmelitano  Scalzo). 
14.°  Risposta  di  Rutilio  alla  prima  digressione 
deirincognito,  ed  a  quaut' altro  egli  scrisse 
all'Idiota.  Si  sostiene  la  dottrina  del  P.  Carlo 
Ambrogio  Cattaneo  sopra  l'uso  materiale  delle 
parole.  Opuscolo  di  pagine  SS  num."'  In-A!^ 
lo.''  Risposta  dell'Idiota  all'Incognito.  Opu- 
scolo di  pagine  52  numerate.  In-i.°  (Credesi 
d'un  Medico  Milanese). 

10.°  Rufiino  e  Pulcherio,  il  Pro  ed  il  Conira 
sul!"  argomento  della  menzogna  ^  succintamente 
esposti  dal  Sohtario  neutrale.  Milano,  nella 
stanip.  di  P.  A.  Montano,  in-A." 
17."  Il  Solitario  neutrale  snjascherato  da  Ru- 
tilio. Si  rafferma  la  dottrina  del  P.  Cari"' Am- 
brogio Cattaneo  contro  il  favoloso  dialogo  tra 
Rufiino  e  Pulcherio.  Opuscolo  di  28  pagine 
numerate.  In-A." 

1 8."  Avvertenze  teologiche  sopra  il  dialogo  del 
Solitario  neutrale,  digerite  in  due  brevi  capi- 
toh  (del  mentovato  P.  Saccheri).  Di  pagine 
76  numerate.  In- 4° 

19."  L'Idiota  al  Solitario  neutrale.  Colla  data 
di  Cosmopoli.  Opuscolo  di  pagine  21  nume- 
rate.  In-A." 

20."  Risposta  d'uno  Studente  all'Idiota  (in  fa- 
vore del  P.  Orsi).  Cosmopoli  {Bologna). 

Esercizio  di  divozioiìc  per  tutti  i  ve- 
nerdì della  sacra  Quaresima  (di 
Stefano  Antonio  Morcelli,  proposto 
di  Chiari).  Vedi ^  Triduo  per  l'Im- 
macolata  Concezione  ec. 

E.'^ercizio  di  perfezione  e  di  virtù  cri- 
stiane, composto  dal  P.  Alfonso 
Kodriguez,  sacerd.^  della  (;otiip.'^  di 
Gesù  ec. ,  dalla  lingua  spagnuola 
nell'italiana  trasportato  già  dal  si- 
gnor segretario  Tiberio  Putignano, 
e  da  un  religioso  della  stessa  Com- 
pagnia {cioè  dal  P.  Jacopo  Bona- 
RETTj)  ultimamente  riveduto  e  cor- 
l'etto  ec.  Venezia,  per  Andrea  Po- 
leti,    173B,  in-S." 


877 


ESE 

Escrci'^io  tli   prcpara/.ione  alla  morie 
pi'oposto     da    uii     Religioso     della 
comp.'*  di  Gesìi  (P.  Gio.  Pietro  Pi- 
NAMONTi,  pislojese).   Bologna  ed   in 
Panna,  per  Alberto  Pazzoni  e  Paolo 
Monti j    1695,  m-34-*' 
Esercizio  divoto  da  praticarsi  in  pre- 
parazione alla  festa  di  S.  Gertrude 
(del   P.  ab.^'  D.  Camillo  Apfarosi, 
da  Reggio).  Parnia_,    17^7,  m-12." 
Esercizio  per  la  novena  di  S.  Gaetano 
proteltoi'e  di    Bergamo    (del   P.   D. 
Anton  maria  Alessandri,  ch.°  l'eg.*'" 
teatino,    bergamasco).   Ivi j,    i683, 
m-i2." 
Esercizio  spirituale  d'una    Serva  del 
Signore.  Bresciajperi  Turlini,  \5']y. 
Fu  opinione  un  tempo,  che  quest'operetta  fosse 
composla    da    Paola    Antonia    Negri:    ma    gli 
Scriltori  Barnabiti  pongono  fuor  di  diiLio  clie 
sia  fattura  del  P.  Giampietro  Besozzi,  del  loro 
ordine ,   allora   confessore   della   Negri.   Com- 
parve la  medesima  anche  col  titolo  di  Pratica 
spirituale  eli  una  Seri'a  di  Dio.    Venezia, 
per  Gioi'onni  Cotnetti,  1392,  jh- 12."  L'Arisi 
{Cremona  ili.,  toni.  \\,png.  412)  dice  che  de- 
vesi  tale  ristampa  a  Nicolò  SfOi'NDRATOj  vescovo 
di  Cremona,  e  ne  fa  autrice  ,  come  allora  cor- 
reva voce,  la  mentovala  Negri. 
re(li,^]LGVA  (Angelica  Paula  Ant."). 
Esercizio  spirituale  raccolto    per  uso 
de' fratelli  dell'Oratorio,   schiavi  di 
M.  V.,   che    militano    sotto   Tinsti- 
tuzione  de'  Padri   Teatini    di    Fci-- 
rara  (del  P.  D.  Teodosio  Negrisoli, 
teatino).   Ivi,  ed    in    Bologna,   per 
lo  Ferroìii ,    i6(ìo,  in- 11.^ 
Esercizj    di    celesti    alletti    secondo  la 
diversità  delle  persone,  delle  azioni 
e    de'  tempi,     tratti    dal    libro    d(;i 
salmi,  e  parafrasali   in   italiano  da 
un  Monaco  casinese  (ab.^  D.   Gas- 
siodoro    MoNTAGiOLi,    monaco  casi- 
nese,   di     Modena).     Roma,    nella 
stamp.  di  S.  Michele^,  a  spese  di  Gi- 
rolamo Mainardi,    •742>  in-i'i° 
Esercizi    di   virtù,    cristiane    per  ogni 
giorno  della   settimana:  per  la   vi- 
sita del  Ss.  Sacramento  ce.  Pistoja, 
Bracali j   1782.,  m-i6.° 


ESE 


Sono  traiti  per  la  miglior  parte  dalle  Riflessioni 
sul  Nuovo  Testamento  del  V.  QuES.NEL,  ed  e- 
rano  state  prima   puhlicate    in  Napoli  per  o- 
pera  del  can."  Simboli,  e  poi  in  Siena  per  le 
premure   del  can."  Fabio   De   Vecclii.   Questa 
edizione  devesi  al  P.  Gio.  Emmanuele  O'Kelly, 
deir  Oratorio. 
Eserci/.j    divoli    e    pii    aflelli   verso    il 
sangue   preziosissimo   di    Gesù.   Se- 
conda edizione.  Roma^  181  5,  w-24." 
Ne  fu  editore  il  P.  Camillo  Alessandro  De  Bono, 
lilippino,  di    Parma,   che  vi  premise   un   suo 
lungo  Ai'viso  al  divoto  lettore. 
Esercizj   spirituali  (del  P.  Sigismondo 
Foresti,    cappuccino,    da  Brescia). 
Ivi,    161  2. 
Esercizj    spirituali  che  si  fanno  ogni 
sabato  nella  chiesa  di  S.  Maria  della 
Consolazione   nella   magnifica  città 
di  Patti   (del  sacerd.^  Pisciotta,   di 
Patti   in   S\c\\\n).  Cosenza,  oppresso 
il  Lombardo,    1689,  m-24." 
Esercizj    spirituali    da    recitarsi  ogni 
giorno  in  onore  dell'eroica  S.  Anna. 
Palermo^  appresso  Stefano    PitimOy 
17  12,  in-i'ì.^ 
Le  antecedenti  edizioni  erano  stale  publicate  col 
nome  delF autore,  che  è  il  P.  Serafi.-so  di  S. 
Catari.\a,    senese,  delF  ordine    degli    Scalzi 
di  S.  Maria  della  Mercede,  della  famiglia  Po>(- 
TANO,  di  Palermo. 
Esercizj   spirituali  dati  alle    monache 
domenicane  del   monastero    de'  Ss. 
Giacomo   e  Filippo  di  Genova,  tali 
però   che  giovar  possono   alle   reli- 
giose di    qualunque    altro    istituto 
(del  P.  Anfossi,  domenicano).  Roma, 
Salvincci  e  figlio,    1821,  m-8." 
Esercizj   spirituali   dati   alle   RR.   mo- 
nache di   un   monastero  di    S.   Be- 
nedetto l'anno  1723   (del  P,  abate 
Camillo  Affatosi,  monaco  casinese). 
Roma,  presso  i  Pagliarini,    1761. 
Esercizj    spirituali    intorno    alla    pas- 
sione di   N.  S.  Napoli;  e   j)0scia  in 
Roma,  presso  fallale  Mascardi,  1647; 
e  di  bel  nuovo  in  f^cnezia,  pel  Val- 
vasense,   i  <òQ^. 
Il  P.  Merati  attribuisce  questo  librctlo  (che  crede 
stampato  senza  nome  d'autore)  al  P.  Giannanto- 
nio  A^GRISAM,  teatino,  poscia  are."  di  Sorrento, 

24* 


378 


ESI 


Esilio  (I/)    (li    messer    Bartolommeo 
Taegio,   dclto   Vdaiiro  dell' Acacie- 
mia  de'  Pastori.  Milano,  i  ^^^^  in-S.'^ 
In  questo   volume  leggonsi  poesie  di  Coritnlio 
(Francesco  Camerino);   di  Filandro   (Jacopo 
ToRMELLO)  ;  di  Fondano  (Alessandro  Taegio); 
di  Solcano  (Pietro  Testa);    di   Lacrilo  (Gio. 
Agostino  Cazza),  e  de' seguenti  altri  Pastori, 
di  cui  (col  Colta,  Musco  Noi'arese ,  pcig.  70, 
mini.  212)   ignoriamo  il   vero   nome,  cioè   di 
Peonio;  di  Palemone;  di  Boscano;  di  Passo- 
nico,  archimandrila  delFAcademia  (cjuesti  po- 
trebbe essere  Bernardo  Tasso,  di  cui   cono- 
sciamo una  poesia   inedita  ,  clie   trovasi  tra  i 
preziosi  au'ograli  posseduti  dal  sig.  conte  Gil- 
berto Borromeo,  da  lui  sottoscritta // frt^io- 
nico);  di   Opico;  di   Partenio;  di  Pliebco;  di 
Nomio;  di  Andronico;  di  Tillo ,  e  del  Pastore 
Melanconico;   siccome  del  pari  ci   sono  inco- 
gniti un  Ursaccliio ,  un   Del  Vecchio ,  un   Pi- 
leto,  annoverati  nelle  risposte  date  a' suoi  col- 
leghi  dal  mentovalo  Taegio,  quando  era  prin- 
cipe di   detta  x\cademia,   fiorente    in  Novara; 
non  però  ci  è   ignoto  un  Hippolilo,  che  sap- 
piamo essere  Filippo  Zappij<i. 
Esistenza  (L')  de'sacri  tempj  ne'primi 
secoli    della   Cattolica  Chiesa   sino 
al    tempo    dell'imperatore    Costan- 
tino il  Grande,  dimostrata  ad  evi- 
denza contro  chi  la  niega,  da  un 
sacerdote  palermitano  {can.°  Anto- 
nino Mongitore).    Palermo  3  presso 
Stejano  AinntOj    ly^^,   in-^y 
Esistenza  (L')  della  legge  naturale  im- 
pugnata e  sostenuta  (  di  Carlo  An- 
tonio Filati).  Venezia:,  1764?  "z-8." 
Esistenza   (Dell')  di  Dio  dai  teoremi 
geometrici  dimostrata.  Dissertazione 
di  un  corrispondente  dell' Academia 
di  Parigi   (abate  Jacopo  Belgrado, 
ex-gesuita).   Udine,    1777,  m-8.° 
Esistenza   (Dell')  e   degli   attributi  di 
Dio,  e  dell'immaterialità  ed  immor- 
talità dello  spirito  umano  secondo 
la  mera  filosofia,  ragionamenti  me- 
tafìsici  del  sig (dott.''' Gio.  Al- 
berto  De  SoRiA,  p.  prof.*^  dell' Aca- 
demia Pisana).  Lucca,  per  Filippo 
Alarla  Beiiedini ,  174^;  e  di  nuovo, 
1746,  sempre  z/z-8.° 
a  Questo  libro  fu  jìreso  in  esame  dal  Lami  sotto 
')il  nome  dcU' aliale   BiM,  e   criticalo   in  una 


ESP 

»5  lettera  che  trovasi  inserita  nelle  Nui>.  leti, 
il  di  Firenze  del  nA^ii  (Mazzuchelli,  Scritt. 
d'Italia,  toni.  I,  pag.  150). 

Vedi,   GELASTE  MASTIGOFORO. 
Esistenza  (Dell')  nel  nostro  mondo  di 
una  sola  specie  di  esseri  ragionevoli 
e  liberi  s'arguisce  l'esistenza  di  Dio, 
Dissertazione  di    un  corrispondente 
dell' Academia   delle  scienze  di   Pa- 
rigi   (abate    Jacopo    Belgrado,    ex- 
gesuita).   Udine,    1782,  m-8." 
Esito  (L')  della  morte  corrispondente 
alla   vita   dei   supposti   eroi   del   se- 
colo XVIII,  Voltaire,  D'Alembert  e 
Diderot,  dimosti-ato  dalla  semplice 
e  verace  narrazione  della  morte  loro. 
Senza  indicazione  alcuna. 
Viene  da  alcuno   attribuito   all' ex-gesuita  Luigi 

Mozzi  De  Capitam,  bergamasco. 
ESOFAGO    DA    CETEGO.    L'  Adrami- 
teno,   dramma  anfibio,  e  le  favole 
di  ec.    Torino _,  dalla  stanip.  di  Sa- 
verio Fontana,    1809,  m-8." 
Dal   mss.  autografo  di  Vincenzo  Malacarne,  sa- 
luzzese,  posseduto  dal  cav.*  Costanzo  Gazzera , 
appare  manifestamente  che  il  vero  autore  del- 
VAdramiteno    non    è    già   Giuseppe  Antonio 
Gavuzzi.  al  quale  venne  attribuito,  ma  il  sud- 
detto Malacarne.  Di  questo  dramma  si  stam- 
parono le  scene  principali  in  Casal  Monfer- 
rato,   neir almanacco   AitW Eppeton ,  cioè  del 
can.°  Morando. 
Esopo,    tradotto    in    versi    da    Accio 
Zucho,  con  la    sua  vita    historiale 
e   vulgare. 
Molle  sono  le  edizioni  di  questo  libro   ricordale 
dal  Panzer,  nelle   quali    leggesi  la  traduzione 
latina  della  Fita  d'Esopo,  scritta  in  greco  da 
Planude,   con  accanto  T  italiana  di  Francesco 
Tl'PPO,  publicala  la  prima  volta  in  Napoli  nel 
148S.  In  quelle   alla    Napolitana    posteriori    fu 
ommesso  il  nome  del  mentovato  volgarizzatore, 
siccome  del  pari  in  una  dì  3Iilano.  per  Guil- 
Icrmum  de  Liiiguerre  Rothoniagenseni,  1498, 
in-A.",  sconosciuta  al    Panzer  ed   ad  altri  bi- 
bliografi. 
Esperienza    (L')    nella    medicina    del 
sig.  Gio.  Giorgio  Zimmermann,  ti'a- 
dotta  dal  tedesco  (  per  cura  di  Fran- 
cesco Antomi,  medico  vicentino).  Lo- 
uanio  {Vicenza),  ^788,  voi  3,  m-8." 
Esperimento  che  daranno   le  giovani 


ESP 

.•ìlunne  del   Collegio  di  educazione 
di  Udine   il    c)   setlembre    i8i3,   ec. 
Udine,    Fcudiniiie^   in-^!^ 
Il  ilolt."  Luigi  I5iA>f.iii .  manlovano ,  è  aiitoru  di 
lullo  quanto    leggcsi    in  questo    Espiriiiiuiito , 
compresa  aiirlic  la  lettera  a  nome  della  Dra- 
goni ,  superiora. 
ESPERTI  CRESCENZIO  (Fiai)cesco  !)a- 
nif^i.e).  Memoi'ie  istoriclie  della  ritta 
di    Caserta,   Villa     Reale,    raeeolte 
dal   sae.*^   D.   ec.   Napoli,  slatnpeiia 
^4v('lliììiana  ,    i  7 7 3  ,  //i-  8." 
Espioii   (L')  da  Grand  Scigiieur  et  les 
lelations  seerètes  envoyées  au  Di  vati 
de  C(»Mstantinople  découvertes  à  Pa- 
ris, ])endant  le  règne  de  Louis  le 
Grand  ;  Iraduiles  de  l'arabe  en  ita- 
lien,   par  Jean   Paul  Marana,  et  de 
l'ilalien  cn   francais  par***.  P<7m, 
Barbili  j   1 6S6- 1 6g6 ,  voi.  6 ,  in-  i  2 .° 
Opera  originale  dello  stesso  Marana,  da  lui  com- 
posta  in   italiano^   nella  quale   lingua   non  fu 
mai  stanqiata.  Crcdesi  pure  che  soltanto  i  primi 
quattro    volumi   siano   di   lui ,    e    che    i    duo 
susseguenti  siano  di  COTOLE.NDl;  ed  è  per  ciò 
che  forse  sono  più  stimali  i  primi  volumi  clie 
gli  ultimi.    Si  suppone   ancora   che  Pidou  De 
Soint-Olon,  protettore  delPaulore  ,  alihia  avuto 
molta   parte    nella    traduzione.    Ci   consta  poi 
elle  il  sig.  Charpentier,   delegato   dal  Cancel- 
liere di  Stato  a  rivedere  il  mss.,  non  concesse 
all'autore  la  permissione  di  stamparlo ,  se  non 
col  patto  di  cancellarne  quattro  luoghi.  L'opera 
comparve  in  séguito  varie  volte,  accresciuta, 
anche  col   titolo-  L' Espion  dans    ìes  cours 
(les  princes  chrétiens  etc.  -  Sembra  pure  che 
un  altro   scritto   italiano   dello   stesso   Marana 
tradotto  dal  medesimo  Pidou  de   Saint-Olon, 
che  mantenne  T anonimo,  col  \.\{o\o  -  Les  évé- 
nements  plus  considerables  de  Louis  XI f^. 
Paris,  1C90,  ««-12.".  non  abbia  mai  del  paiù 
veduta  la  luce  in  lingua  italiana. 
Esposizione  corredata  da  fatti   e  do- 
cumenti   occasionata    dal    libercolo 
intitolato  -  Riflessi  storici -critici.  Sen- 
za data  [f^eneziaj  Andreola,  1799)5 
m-3.° 
Ne  è  autore  Pietro  Caronelli. 
Esposizione     de'   Salmi     Penitenziali. 
Senza  alcuna  nota  di  slampaj  inS.'^ 
L"" autore  è  T abate   Pompeo   Figari,   genovese, 
del  quale  si  leggono  alcuni  sonetti  nella  scelta 
del  P,  Cova  ,  ed  alcuni  altri  in  quella  del  Gobbi. 


ESP 


379 


Dal  (^>uadrio  e  dal  Pailoiu  si  riporta  di  questa 
medesima  Esposizione  un'edizione  di  Genova, 
per  Antonio  Casanova,  leoc,  col  nome  del- 
Taiilore,  die  potrebbe  essere  la  slessa  da  noi 
registrala  a  cui  fossero  slati  levati  i  primi 
f«>gli  preliminari  ed  il  frontispizio,  incomin- 
ciando il  volume  nella  nostra  con  semplice 
falso  titolo.  È  vero  che  dai  suddetti  bibliograli 
viene  citata  come  essendo  in  formalo  di  12.", 
e  che  la  nostra  ì- i«-«." /;/c.,  ma  simili  inesat- 
tezze hanno  molti  esen;pi. 

Esposizione  della    Dottrina  Cristiana. 

Oprra  di  Francesco  Filippo  Mezenguy,  tradotta 
in  lingua  italiana  dal  cnn."  Domenico  Ca>ta- 
GALLI,  rettore  del  Collegio  Bandinelli  m  Roma, 
ad  insinuazione  di  mons.''  Dollari  e  del  card.^ 
Passionei,  e  stampala  in  Napoli,  nel  1739.  Fu 
condannala  con  Breve  di  Clemente  XIII,  sot- 
toscritto dallo  stesso  card."  Passionei,  allora 
secretarlo  de' Brevi.  Il  P.  Paluzzi,  domenicano, 
la  corresse  e  la  riformò  in  guisa  che  potesse 
credersi  sottratta  dalle  censure  di  Roma  a  lui 
comunicate,  come  dicesi,  dal  P.  Ricchini,  suo 
confratello,  e  così  fu  ripublicala  in  Venezia, 
nel  17G1  e  nel  1788. 

Esposizione  della  dottrina  cristiana, 
cavata  dal  Catechismo  Romano  ad 
uso  delle  scuole  della  città  e  dio- 
cesi di  Milano.  Ivi^  neW Imp.  Moni- 
stero  di  S.  yinibrogio ,    '7^9,  m-S." 

Fu  publicata  per  ordine  dell'arcivescovo  Filippo 
Visconti,  ed  autore  ne  fu  l' oblato  Paolo  Maria 
LOCATELLI,  can.**  ordinario  della  Metropolitana. 

Esposizione  della  dottrina  della  chiesa 
cattolica  intorno  alle  materie  di 
controversia  ec,  di  mons.'^  Bossuet, 
traduzione  dal  francese  (del  P.  Giu- 
seppe Maria  Pujati).  Venezia,  1790. 

Esposizione  (L')  della  vigna  mistica, 
orazione  nella  santificazione  di  S. 
Maria  Maddalena  de'Pazzi  (di  Fer- 
dinando Tartaglia  ,  bolognese).  Ro- 
ma j,    1669,   m-4." 

Esposizione  delle  pitture  del  ducale 
palazzo  di  Sassuolo  (del  conte  Giu- 
seppe Fabrizzi).  Modena,  i  784,  inS.° 

Esposizione  di  quanto  si  è  fatto  nella 
terra  di  Cento  diocesi  di  Bologna, 
per  la  traslazione  del  corpo  di  S. 
Aproniano  martire  (dell'arciprete 
Girolamo  Baruffaldi).  Bologna,  per 
Lelio  della   Volpe,    X'jSi,  in- 4- 


380 


ESS 


Esposizione    cV  un    sonetto    platonico 
fatto    sopra    il    primo    efTetto    d'a- 
more, che  è    eli    separare    V  anima 
dal    corpo    dell'amante,    dove    si 
tratta  dell'immortalità  dell'anima, 
ec.   (di    Pompeo    Della    Barga  ,   da 
Pescia).   Firenze j  (per  Lorenzo  Fio- 
rentino),   i549j  '"-''^■° 
"Nel  frontispizio   non   appare  il  nome   cìelF au- 
stere, ma  ])ens'i  nella  pagina  che  segue,  ove 
•  «chiamasi  semplicemente  Pompeo  da  Pescia»» 

(Mazzuchelli,  tom.  II,  pag.  236). 
Esposizione  sopra   gli  evangeli  di  Fra 
Simone    da    Cascia.     jTenezia  ^    per 
Annibale  da  Foxo  da  Parma,  i4B6, 
e  di  nuovo,  Firenze^  per  Bartolo- 
meo di  Francesco  de   Libri,  i^CfQ, 
in  fogl. 
Fra  Simone,  agostiniano,  era  della  famiglia  dei 
DiODATi,  0   forse  meglio    de'  Fidati.  Credesi 
autore    anche    del  hbro    Della  disciplina  de- 
gli spirituali,  e  del  Trattato  delle  trenta  stol- 
tizie, che  furono  volgarizzali  dal  Cavalca.  Dal 
prologo  delle   precedenti  edizioni   ritraesi  es- 
sere slato   un  Frate  Guido  quegh   che  volga- 
rizzò questa  parie  delF  opera   di  Fra  Simone 
da  Cascia,  con  alcuna  adjunctione.   In  due 
codici  però,   Tuno   Riccardiano    {seg.   208), 
l'altro  Guadagnano   {nwn.  216)  si  legge  in- 
vece il  nome  di  frate  EgicUo  come   s'egli  ne 
fosse  il  volgarizzatore  ;  ed  in  un  terzo  poi  ve- 
duto dal  P.  GandoUl  {De  due.  celebr.  August., 
pag.  324)  ne  apparisce  traduttore  un  Fra  Gio- 
vanni da  Salerno. 

Esposti  (Gli),  oda  al  signor  Filippo 
Linati  ec.  (di  Vincenzio  Mistrali). 
Parma,    Carniignani_,  j/i-8." 

Esprit  (L')  de  conduite  par  B.  I.  (Bo- 
naventure  Incisa).  Milan,  imprimerie 
patriotiquey  an  7.*'"  de  la  Rep.  Cisal- 
pine j  in-S.° 

Essai  sur  l'art  de  rendre  les  révolutions 
utiles  (par  l'abbé  Bon.net,  natif  de 
Frejus).  Paris,  i8oi,  ^'o/.  2,  m-8.° 

Ristampato  Tanno  medesimo  col  nome  dell' au- 
tore. Pretendesi  che  quest'opera  sia  stata  com- 
posta nel  gabinetto  di  Napoleoe,  e  che  sia 
egli  medesimo  autore  d'alcuni  capitoli. 

Essai  sur  la  vie  et  le  règne  de  Fré- 
déric  II,  roi  de  Prusse,  pour  servir 
de  préliminaire  à    l'édition  de  ses 


EST 

oeuvres  posthumes  (par  Cb.  Jean 
Marie  Deni.na).  Berlin^  DecTxer^  '788, 
m-8.° 

Fu  ristampato.  Ivi,  nel  1807,  col  titolo  -  De  la 
vie  de  Frédéric,  roi  de  Prusse. 

ESTATICO,  Acad."  Insensato,  ed  In-  j 
tento  (Filippo  Masi-m), 
1,°  Lezioni  dell' ec,  recitate  da  lui 
publicamente  in  diversi  tempi  nel- 
l'Academia  degli  Insensati  di  Pe- 
rugia, luij  appresso  Pieriacomo  Pe- 
irucci,    i588,  m-8." 

Sono  quattro  lezioni,  con  particolare  frontispizio, 
che  occupano   pagine  i83,  olire   la  dedica  in        1 
principio,  e  V Errata  in  fine.  } 

2.*^  Canzone  dell' ec,  in  lode  della 
Santissima  Casa  di  Loreto.  Fermo, 
1092;  Peni  già  j  i5g5',  e  Pavia, 
1598,  sempre  /n-4.° 
3.'^  Lucherino.  Madrigali  dell' ec, 
e  del  Farnetico  {Carlo  Bosso),  Aca- 
demici  Intenti,  all'illustr."  signor 
Lodovico  Sforza,  Invaghito  Intento. 
Pavia,  per  gli  eredi  Barlolì,   in-/\.^^ 

La  dedicatoria  di  Giambattista  Negro,  fra  gTIn- 
teiiti,  VAlleggerito,  ha  la  data  del  15  marzo 
1390. 

ESTATICO  PARTENOPEO,   Acad."  So- 
litario (Gio.  Paolo  Crassi,  chierico 
regolare,   napolitano).  I  pianti  del- 
l'anima,    ode    e    canzonette    sagre 
scritte    per    sola   divozione    dall' ec. 
Parte    Prima     (soltanto).     Napoli, 
appresso     Gtlavio  Beltramo,    1646, 
m-ia." 
Estensore  (L')  Cisalpino.  In-^P 
Giornale   officiale   del   Direttorio    Cisalpino,  che 
si  stampò    in   Milano,  nel  1798,  per  soli  sei 
mesi.  Ne  era   direttore  Giuseppe  Poggi,  piacen- 
tino, come    abbiamo  ricavato  da  una  nota  au- 
tografa alle   opere  da  lui  publicate.  che  ci  fu 
comunicata  essendo  noi  in  Parigi. 
Ester  (L'),  tragedia  di  Kacine,  tratta 
dalla   sacra  scrittura.  Bologna,  per 
Costantino  Pisarri ,    iy4ò>  wz-8.^ 
Che   l'abate   camaldolese  D.  Bonifazio    COLLIWA 
sia  stato  il  traduttore  anonimo  della  presente 
tragedia,  e  del    Polieuto  di  Cornelio   si   può 
conoscere   àd\V Atalia ,   altra   tragedia   di  Ra- 
cine,  da  lui    tradotta,  dove  nell'avviso  al  leg- 
gitore ciò  ne  si  fa  sapere. 


EST 

Estratti  della  storia  Veneziana  del  si- 
gnor abate  Laugier,  ed  osservazioni 
sopra  gli  stessi  (del  patrizio  veneto 
Vettore  Sandi).  f^ttneziaj  presso  An- 
tonio Zatta,    1769,  m-i2." 
Se  ne  trovano  varj  esemplari  della  medesima  edi- 
zione col  fronlispizio  mutalo  che  porta  Tanno 
MDCCXCVIH,  anzi  che  il  MDCCLXIX. 

Estratto  alfabelieo  del  Godiee  penale 
pel  Regno  d'Italia,  attivatosi  il 
primo  gennajo  181  i,  di  G.  B.  (Giu- 
seppe BoERio).  J^enezìa^  Molinarij 
181  I,  m-8." 

Estratto  de'  più  celebri  autori  sì  editi 
come  inediti,  cbe  hanno  trattato 
della  diversa  coltivazione  ed  nsi 
varj  delle  patate.  Firenze,  Alhiz- 
zinij    1767,  m-4-*' 

.4  Questo  scrittai'ello  di  sole  17  pagine,  opera  del 
!jP.  aLate  D.  Ubaldo  Momelatici,  è  un  epi- 
«  lof^o  di  Mnissech ,  Arduino,  Duhaniel,  Zanon, 
ff  Socrate  rustiquc,  tatto  onde  pi-esenlare  ai 
»  Toscani  un'istruzione  per  coltivare  i  pomi 
5?  di  terra  >?  (Re,  Dizionario  ragion,  de  libri 
d'agric.,  toni.  II,  pag.  255). 

Estratto  degli  attestati  della  eliicsa 
universale  in  favore  della  Bolla  [/ni- 
genituSj  lettera  pastorale  proposta 
ai  fedeli  della  sua  diocesi  da  mons.^ 
Arcivescovo  di  Cambray  [Fénélon), 
traduzione  dal  francese  (del  conte 
Francesco  Pertvskti).  Assisi ^ per  Ot- 
tavio Sgarigliaj   1788,  m-8." 

La  prefazione  è  del  traduttore;  resta  però  inde- 
ciso se  sieno  di  lui  anche  le  note,  poiché  in 
un  luogo  delle  Memorie  di  relig.  e  morale 
(tom.  l\,  an.  II,  pag.  350  )  si  assegnano  al 
conte  Pertusati,  ed  in  un  altro  {toni.  VII,  an. 
l\,  pag.  147)  si  dicono  invece  composizione 
del  can.°  Luigi  Mozzi,  bergamasco.  Il  Giorn. 
eccl.  di  Roma  {num.  LIV,  u  luglio  1789) 
favella  di  questo  libretto  in  \\n  articolo  dettato 
da  D.  E.,  colle  quali  lettere  si  sottoscriveva  Ta- 
bate  Giovanni  Marchetti. 

Estratto  del  com{)endio  della  storia 
santa  ad  uso  de'  fanciulli  dell'ab.* 
Pietro   Poli. 

Compilato  dal  cav.*  dementino  VA^^ETTl ,  cela- 
tosi colle  sigle  D.  V.  A.  F.  Sta  nel  tom.\\\, 
del  Giorn.  encicl.  di  P^icenza,  1777,  a  cari.  12. 

Estratto  del  libi'o  -  Libertalis  hiunance 
theoria,  eie.  aiict.  Ant.  Tor.  Negano  - 


384 
EST 

fatto  dal  cliiariss."  signor  dottor  in 
medicina  C.  G.  (Carlo  Giulio),  mem- 
bro di  varie  academie,  nel  supple- 
mento al  tomo  primo  del  giornale 
scientifico  letterario,  ec.  Edizione 
novissima  accresciuta  di  varie  an- 
notazioni. /«-16."  zzz  Nella  penul- 
tima pagina  eh'  è  la  T.y  si  legge  = 
Publicato  colle  R.  stampe  di  Ca- 
gliari j  li  28  luglio    1789. 

Questo  Carlo  Giulio  è  uno  de'  tre  Carli  che  die- 
dero occasione  ad  un  noto  scherzo  al  temp» 
della  Ilepublica  in  Piemonte  alla  line  del  pas- 
sato secolo;  gli  altri  due  erano  Carlo  Botta  e 
Carlo  Bossi. 

Estratto  del    processo    del    P.    Mala- 
grida  con  una  chiara  dimostrazione 
della  sua  innocenza,  cavata  dal  pro- 
cesso  medesimo   (del  P.  Giulio  Ce- 
sare Cordara). 
Girò  mss.  nel  1761,  indi  fu  stampato  a  Venezia 
insieme  con  un  secondo  opuscolo  dello  slesso 
Cordara  su  lo  stesso  argomento,  facendo  però 
credere  che  il  primo  fosse  lavoro  d'altro  autore. 
T^edij  Buon    (11)    raziocinio  dimo- 
strato  ec. 
Estratto    del   Saggio  della   Biblioteca 
Tirolese,   con   giunte  dell'ai).^  Do- 
menico  Totleschini. 
Colle  sigle    L.  L.   D.  I.,   sotto   le   quali   si    cela 
dementino  V ANNETTI.  Sta    nel  tom.  XII ,  del 
Giornale  Enciclopedico,  1777,  a  carte  55. 

Estratto  del  Saggio  di  poesie  dell'ab.^ 
Vincenzo  Monti  (  di  dementino 
Vannetti).  In-'ò.^ 

Sta  nel  Nuovo  Giorn.  di  Modena,  tom.  XIX, 
a  carte  ISG. 

Estratto  del  Saggio  di  una  difesa  della 
divina  rivelazione  di  Leonardo  Eu- 
lero (compilato  dal  cav.'"  demen- 
tino Vannetti). 

Inserito  nel  Giornale  Encicl.  di  Vicenza^  tom. 
VII,  anno  1777,  a  carte  115. 

Estratto  dell'Idea  della  storia  e  delle 
consuetudini  antiche  della  valle 
Lagarina. 

Colle  sigle  N.  N.,  sotto  le  quali  copresi  demen- 
tino Vannetti.  Sta  a  carte  39  del  Giornale 
Encicl.  di  Vicenza,  anno  1777. 

Estratto  dell'opera   intitolata  -Papiri 


382 


ETE 


diplomatici  descritti  ed  illustrati  dal- 
l'abate  Gaetano  Marini  ce. 
Fatto  dalPab.*  f>uii;i  Lanzi,  ed  inserito  nel  Nuovo 

Giornale  de'  Ictter.  di  Pisa,  ioni.  IV,  pag. 

578.  Pisa,  1806. 

Estratto  della  dissertazione  latina  del- 
J'ab.*^   G.    B.   Gras.ser    intorno    allo 
studio   dell'istoria 
Colle  sigle  E.  S.  D.  A.  Compilalo  da  dementino 
Va>>ett1,  ed  inserito  nel  toni.  Vili,  del  Gior- 
nale  Enciclopedico  di  J'icenza,   dell'anno 
iTt9,  a  carte  5. 
Estratto    della     letteratura     Europea, 
Berna,    iy58  e  seg..  m-8/' 

Giornale  che  fu  rontinuafo,  Ivi.  fino  al  primo 
semestre  del  1762,  e  che  fu  stampalo  in  sé- 
guito ad  Yverdon,  dove  Forlunalo  Bartolo- 
meo Felici,  romano,  principale  compilatore 
del  medesimo  (per  il  quale  somministrava  ar- 
ticoli anche  Tscharner),  aveva  stabilito  una 
stamperia.  Finito  nel  1766  col  num.  36,  una 
società  di  letterati  lombardi  lo  ripigliò,  e  pro- 
seguì in  Milano  dal  1767  al  1769,  ponendovi 
la  lìnta  data  di  Yverdon.  Ne  erano  principali 
estensori  il  mare*  Beccaria,  il  mare."  Lam- 
BERTENGHi,  il  contc  Verri,  il  conte  Biffi,  ed 
il  camaldolese  Isidoro  BiA>CHl. 

Estratto  di  una  lettera  del  sig.  N.  N. 
(mons.*^  Filippo  Della  Torre)  in- 
torno una  picciola  antica  imma- 
gine di  bronzo  creduta  del  Dio 
Tel  esforo. 

Leggesi  a  pag.  4.^8  cscg.,  del  I  voi.  del  Giorn. 
de' leti.  d'Italia.. 

Estratto  preziosissimo  e  medicinale 
per  le  anime  fedeli  di  tutte  le  in- 
dulgenze concedute  Un'ora  alla  ve- 
nerabil  compagnia  del  Santissimo 
Rosario,  e  confermate  nell'anno 
1679  dalla  S.  di  N.  S.  (publicato 
dal  P.Raffaele  Badio,  domenicano). 
Firenze^  i()<So-8i-i686,  z/i-ia.";  e 
Lucca j    1680,   m-8." 

ESULE  DEL  TURRO  (Giovanni  Pok- 
TON,  o  Pontoni).  Strenna  per  l'auuo 
bisestile  i836,  compilala  dail'ec. 
Ferona,    Jntonelli,    i836,    iii-i^.'' 

ETEODE  MIRSmiO  P.  A.  (Pier  Camil- 
lo Carlini  De  Carolis,  da  Montalto). 
Dieci  canzoni  di  ce.  (sullo  stile  del 
Savioli)  per  gli  sponsali  del  signor 


ETI 

niarc.*^  Pietro  Sgariglia    colla  sig.'' 
marc.^  Adelaide  Onorati.  Ripatran- 
sone,  per  il   F'nlentij    lyj^. 
ETEREO  STINFALICO  P.  A. 
Questi  e  Lorenzo  Alessandro  Marcello,  di  cui, 
non  potendo  noi  con  certezza  assicurare  quali 
sieno   i   componimenti    impressi    soltanto  col 
nome  arcadico,  nulla  di  piìi  diremo. 

Eternità  (L')  delle  conversioni  felici, 
discorso  sopra  la  cagione  delle  fe- 
ste che  celebra  a  S.  Paulo  apostolo 
nel  giorno  della  sua  conversione  la 
città  di  Messina  (del  P.  Giuseppe 
Maria  Mazara,  gesuita,  siciliano). 
Messina,  appresso  Paolo  Bonacata ^ 
1660,  z>;-4." 
Etica  Cristiana,  Roma,  per  il  Cracas, 

1794,  ««8.° 
Autore  d'essa    è   D.  Giovanni   Lavremi,   abate 
verginiano  ,   che   si   sottoscrive    nella    dedica 
G."'-  L.<-  Ah."-    Ferg.""- 
Etica  (L')  d'Aristotile,  l'idotta  in  com- 
j)eiìdio  da   Ser  Brunetto  Latini,  ed 
altre     traduzioni    e    scritti   di   quei 
tempi  con  alcuni  dotli  avvertimenti 
intorno  alla  lingua.  Lione,  per  Gio- 
vanni Tournes,    i568,   j/ì-4." 
La  ])re5ente  edizione   che  devesi  a  Jacopo  Cor- 
Bl.\ELLl,    di    cui    sono   gli   avverlimcnti  su    la 
lingua,  si  compone:  —  D'una  parte  del  Tesoro 
(li  Brunetto  Latini,  cioè  della  parte  II,  0  sia 
libro  VI,  contenente  il  compendio  AtiVC Etica 
d' Aristotile,  fatto  da  esso  Brunetto  in  antico 
francese    (com'è    tutto   il    rimanente  del   Te- 
soro, non  mai  in  quella  lingua  stampalo;  sic- 
ché ne  qui  pure  si  ha  il  testo  di  questa  parte) 
e    recato    in    italiano    da    Bono    Giabicom  .    e 
non  da  Jacopo  suo  figlio,  né  da  maestro  Tad- 
deo, all'uno  0  all'altro   de' quali  venne  attri- 
l)UÌto:  —  D"un   Trattatello  delle  virili,  che 
sembra  imperfetto;  —  D'  un  Frammento  del 
.secreto   de' secreti,  di   cui   si  credette  falsa- 
mente  autore   Aristotile.  —  A  carte  87  sta  il 
proemio   di   tre  orazioni  di  Cicerone,  stor- 
])iatamente  impresse:  per  Marcello,  per  Li- 
gario,  e  per  Dejotaro  :    della  prima   e  della 
terza  delle  quali  non  è  noto  il  volgarizzatore, 
ma  della  seconda  si  giudica  essere  stato  Bru- 
nello Latim.  —  Segue  la  Rettorica  di  Tul- 
lio ,  la   cui    più  vera   denominazione   avrebbe 
dovuto  essere  quella  di  A ìnmacstr amenti  de' 
dicitori.  Non  è  la  medesima  una  versione,  né 
una  parafrasi  fle"  libri  di  Rettorica  di  Marco 


383 


ETR 

Tullio,  ma  sivvero   un  coinponiincnlo  d'in- 
tera ed  affatto  nuova  dettatura,  artificiosamente 
però  elaborato  sulle  regole  dal  romano  Oratore 
prescritte  ne' suoi  libri  de  Lii'entione  ,c  sulle 
altre,  d'incerto  autore,  ad  Erennio   intitolate. 
Cosi  il  dottor  Tassi    nella   sua   erudita   prefa- 
zione ad  alcuni  testi  di  lingua  da  lui  publicati 
nel  185C,   dove    con   evidenti    argomentazioni 
viene  quest'opera  restituita  a  BonoGiAMBOM, 
e   si   prova   puranco,   che  questa   che   leggesi 
nella  edizione  del  Tournes  è  appunto  la  slessa 
del  GlAMBOM,  e  non  parte  del  Fiore  di  rct- 
torica  di  Fra  Guidotlo  da  Bologna,   sic- 
come   alcuni     erroneamente    accertarono.    Il 
Manni    poi    diede    alla    luce    in    Firenze   nel 
1754  una  ristampa   àv\V Etica  e  della  Retlo- 
rica,  colla  giunta  del  Libro  de' costumi  (mah 
a  proposito  attribuito  a  Catone  Uticense),  vol- 
garizzamento  antico   toscano,   supplendo   alle 
mancanze  della   prima   edizione,  coU'ajuto  di 
antichi  codici  in  quanto  ali" Elica.  (^Consultisi, 
Paltoni,  toni,  l,  pag.  105  e  seg.). 
Fedi,  GUIDOTTO  DA  BOLOG.NA, 
Etiopica  (L')  infanta,  tragicoDiedia  {iìi 
versi)  di  L.   M.  P.  (  Lelio  Mancini, 
da  Montepulciano,  detto  il  Censu- 
rato). Pisa,  per  Silvestro  Marchetti, 
1629,  in-^.^ 
ETOFILO  PARERGI.  Lettera  al  signor 
dottor    Ottavio    Frerucci ,    publico 
prof.'''  dell'  Università  di  Siena.  Per 
Etofilo    Parergi    Stampatore.    Sini- 
gaglia,   1777,  in -4." 
Lo  stesso  Frerl'CCI,  sotto  il  nome  del  tipografo, 

indirizza  questa  lettera  a  se  stesso. 
Etrennes    au    public    (par   Cérutti). 

1789,  m-8." 
Etruria  (L')  pittrice,    ovvero    Storia 
della  pittura  toscana  ,  dedotta  dai 
suoi  monumenti  ec.  Firenze,  Pagni 
e  Bardi,  1791-95,  voi.  2,  in  fogl.  Jlg. 
La  prefazione  e  le   notizie   sono   opera  del  pro- 
posto Marco  Lastri  ,  che  diede  il  pensiero  del- 
l'opera  ed  assistette  alla  esecuzione. 
Etruscarum  antiquitalura  fragmenta, 
quibus    urbis    Romre,    aliarumque 
gentium  primordia  mores  et  res  ge- 
stse  indicantur,  a  Gurtio  Inghiramo 
reperta  Sconitlli  prope  Volaterrani. 
Francofurti {Florenlice),  1687,  infoi. 
Vuoisi  che  ne  esista  un'edizione  dell'anno  pre- 
cedente. Alcuni  scrittori ,  come  Enrico  Ernstio , 
ed  il  Vossio,  commentando  dette  antichità,  le 


EUD 


re[)ularono  apocrife  e  suppositizie,  ed  addossa- 
rono nota  SI  ingiuriosa  di  falsità   a  Tommaso 
Fedro  Inghirami  di  Volterra  ,  l)ibliotecario  va- 
ticano,  contemporaneo   del   famoso   Annio  di 
Viterbo.  Altri  dissero    che    1'  impostore  fosse 
Raffaello  Maffei,  detto  il  Volterrano;  chi  Gu- 
glielmo Pestello,  del    cui  genere  di    capriccio 
però  non  erano  tali  falsità,  risguardanti  iscri- 
zioni. Chi  linalmeiite,  come  il   famoso  Leone 
Aliazio,  alla  cui  opinione  sottoscrisse  la  mag- 
gior parte  de'letterali  d'allora,  sostenne  che  per 
frode  di  Ciu'zio  Inghirami  sieno  queste  venule 
alla  luce.  Sopra  questo  punto  controverso  puossi 
leggere  il  libro  del  can."  Maria  Listi ,  stampato 
a  Firenze  nel  1 7ón  col  titolo  -  Documenti  in- 
torno  all'  antichità    toscane  di  Curzio    In- 
ghirami. Si  consultino  le  Novelle  della  rep. 
Ictt.,  1759,  pag.  244  e  seg. 
EUBENO  BUPASTRIO  P.  A.  (Gio.  Bat- 
tista Ricchikiu  ,  patrizio    genovese). 
Edoardo    terzo,    re    d'Inghilterra, 
tragedia  di  ^L  Gresset,  tradotta  [in 
verso).     Feiiczia ,    Gerardi ,    1743» 

m-I2." 

EUBITE  LEOINTINEO  P.  A.  (P.  Gio.  Bat- 
tista RoBERTt,  della  cotnp.^  di  Gesù). 
La  comedia,  poemetto  in  versi  sciolti 
di  ec.  al  cliiar."  sig.  Carlo  Goldoni. 
Venezia,  Pitteri ,  1765,  fn-8.";  e  di 
nuovo,  Firenze,  l'anno  stesso.  Fedi, 
.Moda  (La),   poemetto. 

EUCHINE  ERCOLANESE  P.  A.  (marc.^^ 
Orazio  Capelli).  Caserta,  endeca- 
sillabi di  ec.  Napoli,    177B,  i"-4-" 

Sono  intitolali  alla  signora  contessa  di  Tesse, 
nata  Noailles.  con  lettera  segnata  agli  8  settem- 
bre 1778  dall' alfiere  Giuseppe  Daniele,  che 
secondo  il  Giustiniani  {Bibl.  stor.,  pag.  241), 
oltre  essere  l'editore  del  poemetto,  fu  anche 
autore  delle  note.  Tra  le  opere  del  mentovalo 
marc.^  Capelli,  Napoli.  1852,  nel  toni.  II, 
a  piig.  S,  si  dice- Crt,se/'/f<,  endecasillabi  ri- 
schiarati con  note  del  chiariss.  Francesco 
Daniele.  Ini'anì  le  note  sì  per  lo  stile,  che  per 
le  cose  in  esse  contenute  si  manifestano  lavoro 
di  Francesco  ;  nulladimeno  il  suo  fratello  Giu- 
seppe era  anch'esso  colta  ed  illustre  persona, 
e  c^ualche  lavoro  di  lui  è  pure  stampalo.  Può 
dunque  sospettarsi  che,  al  primo  publicarsi,  le 
note  fossero  tenute  interamente  opera  dell'e- 
ditore del  poemetto,  sebbene  vi  avesse  avuto 
parte   il  fratello  di  lui. 

Eudossia,   tragedia  (di  Francesco  Cri- 
sti). Ferrara,  Barbieri,  1728,  z/i-8. 


384 

EUF 

EUDOSSO  FILENIO  (P.  Vincenzo  Pa- 
Tuzzi,  domenicano).  Note  anticri- 
tiche di  ec.,  sulla  risposta  del  M. 
R.  P.  G.  S.  {mollo  reverendo  padre 
Giacomo  S.4NVITALE).  Trento  {Lu- 
gano), 1^02-53,  voi.  2,  ///-8."  l'aedi, 
ADELFO  CARITEO,  ee.  —  e  Risposta 
alle  lettere  teologiche-morali,  scritte 
dal  P.   N.  N.   sotto   il   nome  di   ec. 

EUDOXUS  PHILALETES  (Hieronymus 

Do.NZELLINI  ). 

i.°Adversus  calumnias    ac    soplii- 
smata   cujusdam    personali    qui    se 
Evandrophylactem  nominavit,  apo- 
logia. Fcronce,    i5j3,  />/-4° 
Non  devcsi  passar   sotto    silenzio ,  clie   il  Maffui 
(f^erona  illustrata)  attribuisce  quf si' opera  a 
Giuseppe  Valdag.no,  veronese;  ma   pare  sia 
delTautore  da  noi  accennato. 
2,*^  Thessalo  Zolio,  Medicus  Medico 
S.  D.  Sine  nota  anni  et  loci  {Bn'xicBj 
circa  i5y  i). 
È  una  lettera  dello   stesso  DOZELLIM  contro  ad 
un'altra  che  Vincenzo  Calzaveglia ,  medico  bre- 
sciano, aveva  inviato  privatamente  al  Donzcl- 
lini  in   risposta  al  trattato  di  lui,  intitolalo  - 
De  natura,  causis  et  legitima  curatione  Je- 
bris  pestilcntis ,  etc.  f^enetiis,   1S70,  w-4." 
Si  consulti  il  Corniani  {Saggio  di  stor.  lett. 
degli  Orzinuoi'i). 
Fide^  EVANDROPHYLACTES. 
EUFEMIANO  CALOGERO.    Fedi ^  GE- 
LASIO ivor^E. 
EUFORBO  MELESIGENIO  P.  A.  (Tom- 
maso Valperga   Caluso,    dei   Conti 
Masino  ). 

I.''  Masino,    scherzo    epico    di    ec. 
Turino,  1  791,  ///-i  2.";  e  di  nuovo, 
Brescia^   1808,  m-8.'' 
2.°  Omaggio  poetico  di  ec.  alla  Se- 
renissima Altezza  di  Giuseppina  Te- 
resa di  Lorena,  principessa  di  Cari- 
gnano.  Parma,  nel  Begal  Palazzo  co' 
tipi  Bodoniani j  MDCCXCIIj  in-^.'^pìc. 
3."  Risposta  di  ec.  a  Glaucilla  {Dio- 
data  Sjluzzo  Roero). 
Poscia  ristampalo  nei  versi  italiani   delPautore. 
4.^  Versi    italiani    di    ec.    Torino  ^ 
1807,  m-4.° 
^/r/e^ EUPHORBUS  MELEStGEINIUS. 


EUG 

Eufrasio,  dialogo,  in  cui  si  discorre  di 
alcuni  difetti    scoperti    nelle   opere 
di  due  preti  vicentini.  il/a«/ot'rtj»e/' 
il  Fahris,    1708,  in-/\.'' 
«•Equivoco  e  il  presente  titolo.  Pare  contro,  ed 
"è  in  favore  de"  signori  Andrea  Marani  ed  An- 
»5 Ionio  Berganlini,  li  quali,  avendo  puLlicalo 
«colle  stampe  un  volumetto  di  poesie  italiane, 
»5  latine  e  greche,  ci  proposero  una  critica  poco 
«discreta  contro  alcuni  non  meritevoli  di  tale 
»  censura,  con  le  quali  si  tirarono  adosso  la  ben 
»  giusta  del  Muratori  che  loro  rivide  ben  bene 
'>  le  buccie  nel   primo  tomo  della   sua  Volgar 
"Poesia,  e  di  nuovo  furono   i  medesimi  si'er- 
"zati  da' Giornalisti  veneti  nel  totn.lW,  pag. 
»  3CG  e  seg.,  e  con  due   separate  operette  da 
"ÌNicolò  Amenta,    e   dal    P.   Scbastiaao   Paoli 
«oherico  reg.*  della  Madre  di  Dio  «  (Cinelii, 
Bihl.  voi.,  toni.  IV,  pag.  459).  Il  dialogo  ere- 
desi  l'altura  del  suddetto  Andrea  Mara.M. 

EUFRASIO  LISIMACO  (P.  D.  Miche- 
langelo Grifini,  barnabita).  Brevi 
riflessioni  di  ec.  sul  libro  della  ri- 
forma d' Italia  {di  Cari' Antonio  Pi- 
LJTi).  Bologna j  pel  Sassi  j  1793, 
m-8." 

EUFRONIO  P.  A.  (Vincenzo  Auiani  ). 
Lettera  in  versi  anacreontici  di  ec. 
Napoli,  senza  data,  in- 12.° 

EUGENIO  APOLOGISTA.  (Gaspare  Ga- 
GKA,  gesuita).  Lettere  di  ec,  delle 
dissertazioni  della  storia  del  proba- 
bilistiio  e  del  rigorismo,  ad  un  col- 
lega del  P.  Daniello  Concina,  con 
un  saggio  di  avvertimenti  sopra 
l'opera  medesima,  e  confutazioni. 
Lubiana  {Fenezia,  per  Andrea  Po' 
leti),    1745,  m-4-" 

EUGENIUS  LOMBARDUS. 

E  il  card.''  Celestino  Sfoìvdrati,  cremonese,  a- 
bate  di  S.  Gallo,  che  sotto  lai  nome  Unto  pu- 
hVìCÒ  -  Regale  Sacerdotiu/ii  lìoinano  Pontifici 
assertum  -  impresso  nel  1C84,  senza  luogo. 

EUGENIUS  (Theophilus).  Protocala- 
stasis,  seu  prima  Soc.  Jesu  inslitu- 
tio  restauranda  summo  Pontifici 
latino-gallica  expostulatione  pro- 
ponitur  Theophili  Eugenii  zelo,Pa- 
trum  Societatis  voto.    i6i4j  iVx-8." 

Negli  Alti  di  Lipsia  dicesi  scrittura  del  celebre , 
P.  Teolilo  Raynaido,  gesuita^  di  Sospello  nel 


EUP 

Nizzardo.  Venne   anche   atlril)uita   a  Gaspare 
SciOPPIO.  Il   Barbicr  {rium.  2l26tJ)  ne  fa  au- 
tore un  Guglielmo  Pasqielimo,  di  cui  noi  igno- 
riamo r  esistenza. 
Eulalia,   fratiimenlo  di    racconlo    del 
terzo  secolo  della   Chiesa,  f^enezia, 
Merlo j   1839,  m-8." 
Contiene  i  capitoli  I.°  e  1I.° 
—    frammento    d'  un     racconto    del 
quinto  [sic)  [dovrebbe  dir  terzo)  se- 
colo. San  Vito,  Pascati t  1 84o,  m-8.° 
È  il  capitolo  III.°  dello  stesso  racconto.  Tutti  e 
tre  i  capitoli  poi   sono  opera  d'un  abate  Pa- 
ROLARI. 

EULIDELMO  ITINFELIO  (Gaetano  Ma- 
rini Ferranti,  ferrarese).  Poetico 
tributo  di  ossequio  al  signor  can.° 
Francesco,  Barbieri,  offerto  da  ec. 
Ferrara,  Rinaldi,    i  ^92 ,  in-^P 

EULOGIO  FILOPISTO  (P.  Filippo  Bec- 
chetti, domenicano  della  Congr.^  di 
S.  Marco  di  Firenze,  di  patria  bo- 
lognese). Lettera  di  ec.  sopra  l'uso 
che  si  dee  fare  della  ragione  nelle 
materie  spettanti  alla  fede.  Firenze^ 
nella  stamp.   p^ivianij    iy68. 

EUMANTE  PALLANEO  P.  A.  (  mare  ^ 
Casimiro  ISTelilupi  ,  di  Soragna). 
Bacco  ed  Arianna,  poemetto  di  ce. 
Parmaj  Bodoni,    1794?  ìii-^° 

Eumene,  dramma  per  musica  da  rap- 
presentarsi nel  teatro  di  S.  Angelo 
l'autunno  dell'anno  1697,  ^'  ^'  ■^' 
(Apostolo    Zeno).    Venezia^    i6gy, 

/«-I2.° 

EUMENEUS  LOUCHEUS  (Joannes  Lan- 
za).  Castigationes  ad  liistoricam  dia- 
tribam  Dominici  Leo  de  origine  et 
auctore  Chi-istiana3  apud  Siculos  re- 
ligionis.  Excud.  Lugd.  Bat.  [Neapoli), 
Joan.  ArnoldiLS  Laiigerak  j  1736, 
in-^}'  parv. 

EUPHORBUS  flIELpSIGENIUS  P.  A. 
(Thomas  Valpep.ga  Calusius),  Graeci 
elegi  latinis  carniinibus  totidem  ab 
ipso  adumbrati. 

Nella  raccolta  intitolata  -  Memoria;  Henvichettce 
Tapparella;  Prosperi  Balbi  iixoris  moTiu- 
mentwn.  Aug.  Taur.,  Sojfietti,  1792,  in-A.° 
Ristampato   nel  libro  seguente: 
TOM.  I. 


385 
EUR 

—  Libellus  carmiuum.  Taurini,  typ, 
reg.,    1795,   in-^P 

Questi  vennero  di  nuovo  in  luce  col  proprio  nome 
dell'autore  e  con  molte  aggiunte, /e/,  nel  iao7, 
In  typogr.  suprema:  Curice  appelhitionis. 

EUPISTINUS  (Theotimus)  (Francisci 
Antonii  Zaccaria,  ex-jesuitaB),  De 
doctis  catholicis  viris  qui  CI.  Justiiio 
Febronio  in  scriptis  suis  retractan- 
dis,  ab  anno  i58o,  laudabili  exem- 
plo  prffiiverunt,  liber  singularis. /^o- 
mae,    1791,  in-^P 

Si  consulti  il  Barbier  {Dici,  des  anon.  et  pseud., 
num.  21SS0),  dove  in  una  nota  parlasi  del  mo- 
tivo per  cui  fu  quest'opera  publicata. 

EUPISTIO      ZETARIT3I0GARGAR0. 
Confutazione  aritmetica    ec.    Vedi ^ 
Osservazioni  sopra  il   giudizio  ec. 
EURETA  MISOSCOLO  (Francesco  Po- 
ma,  medico   veronese), 
i.*^  L' antilucerna    di    ec,    dialogo. 
Veìiezia,   Conzattij    1648,  in-i'ìP 
2.°  La  Lucerna,  dialoghi  IV di  ec, 
Venezia^  appresso  Cristofaro  Toma- 
sini,    1626,  zVz-8.°  —  Con  le  rime 
dell'autore  (che  si  hanno  alla   pa- 
gina i63).  Verona^  1627,  ì/ì-4.";  e 
l'anno  appresso  con  questo   titolo: 
-^ —  La  Lucerna,  dialogo  di  Eureta 
Misoscolo,   cioè   Inventore    nemico 
di   ozio,  opera  tessuta  da  un  genio 
libero.    Venezia,    1628,  ìn-^P 
Fu  di  bel  nuovo  data   alla  luce  con  quest'altro 
titolo  -  La  Lucerna  di  Eureta  Misoscolo , 
Academico  Filarmonico.  Aggiuntovi  la  Mes- 
salina di   Francesco   Fona.   Parigi ,  senza 
stamp.  ed  anno.  Aggiungeremo  in  ultimo  alle 
già  rammentate  edizioni  una  di  f^erona,  sen- 
z'anno,  per  il  Mei'lo ,  in-a.°,  a  cui  tengono 
dietro  le  Rime  deirautore, impresse  dallo  stesso 
stampatore,  alla  line  delle  quali  leggesi  la  data 
del  1623,  non  giovando  al  nostro  scopo  di  ri- 
ferirne alcune  altre. 

3.°  La  ^Maschera  latropolitica  aspi- 
rante alla  monarchia  del  Micro- 
cosmo, giuoco-serio  di  ec.  Seconda 
impressione.  Venezia,  presso  Mario 
Ginainmij,  in-f\P 
'  4'*^'  Novella,  o  sia  narrazione  di  ec, 
Il  primo  di  agosto  celebrato  da  al- 

25 


386 

EUR 
cune  giovani  ad  una  fonte.  Verona^ 
1622,  m-i6. 

5."  Delle   nozze  dell'Eloquenza  con 
Mercurio,  di  Marziano  Capella  car- 
taginese, libri   due,   tradotti  da  ec. 
Senza  luogo  e  stainp.,    1629,  m-4." 
«  Nicola  PONA  dedica  questo  liLro  al  conte  Fran- 
5> Cesco  Lioni,  abate  e  signore  di  Sanguineto; 
>?  e  dice  essere  la  traduzione ,  di  suo  fratello , 
J5  la  quale  aveva  ritrovata  fra  i  di  lui  scritti  » 
(Argclali,  Tradutt.,  toni.  \,  pag.  I9s).  Nella 
vitadel  B.  Gaetano  Thiene  {Feronn,  Merlo, 
164S,  m-4.°)   benché   leggasi   sul   frontispizio 
il  finto  nome  usato  dal  Pona ,  trovasi  però  il 
vero  nella  dedica  a  Bertucci  Valiero. 
EURIALO  D'ASCOLI,   o    AURELIO  A- 

SCULANO. 
È  della  famiglia  MORAM.   Scrisse  —  i."  Stanze 
sopra  le  statue  di  Laocoonte ,  di  Venere  e 
di  Apollo.  Roma,  per  Valerio  Dorico  e  Luigi 
fratelli  Breseinni,  iii-8.°  -  2."  Vita  disperata. 
Ivi,  per  gli  stessi,  1338;  e  di  nuovo,  Vene- 
zia, Sindoni,  1342,  i?i-s.°  —  Una  lettera  di 
lui    sta  a  carte  S34    delle    Lettere    facete  rac- 
colte dal  Turchi,  ove    si  contengono  varj  di- 
stici latini  e  parlasi    pure  di  alcuni   altri  suoi 
componimenti. 
EURICRATE  ACRISIONEO  P.  A.  (mar- 
chese   Francesco    Paulucci   di   Cal- 
BOLi).  All'arcangelo  S.  Rafaele,  oda 
di    ec.  PannUj  slanip.  iinpcr.,   1809, 
m-4."  Fedi,,  ACATO  EVOETfCO  P.  A. 
EURIDALO    CORINTEO    P.   A.    (abate 
Gaetano   Godard).   Il   Catone,    tra- 
gedia di  Addisson,  tradotta  in  versi 
da  ec.  Roma^  Casa/etti ^  1776,  i/i-Sy 
EURIDE  CORINIANO     (  Gio.     Bi.tlista 
Zappata,   di   Comaccliio  ).    Canzone 
in  lode  del  M.  R.  P.  Prospero  Maria 
Gibellini ,  di  ec.    Pesaro,   G avelli ^ 
1747,  in-^° 
Eurilla,   pastorale  per  musica  (di  Be- 
lisario Valeriani).  Ferrara,   Poma- 
telli,    1723,  in-ì^.° 
EURINDO    OLIMPIACO.     Orazione  ,   e 
componimenti     poetici    in    lode  del 
M.  K.  P.  F.  Filippo    Maria  Papini, 
di  Giovambattista  Fiaschetti.  Roìna, 
1735,  /«-4.° 

Avvi,  tra  gli  altri  componimenti  coiiipresi  nella 
Raccolta  surriferita,  una   parafrasi   della    prc- 


EUS 

dica    sopra  F  amor  di  Dio,  divisa  in  tre  can- 
zoni di  Eurindo  Olimpiaco  P.  A.,  cioè  dell'av- 
vocato Francesco  Maria  Gaspariu,  romano. 
EURIPILO  NARICIO    (Francesco    Zac- 
cniF.oLi,  bolognese).  Il  sepolcro,  ot- 
tave  di   ec.  5   in    morte  di    Lorenzo 
Pvicci  ultimo  generale  della  Compa- 
gnia di   Gesù.  Losanna!  per  Fran- 
cesco  Marlin j    1776,  in-^P 
EURISO  P.  A.  Fedi^  Saggio  di  poesie. 
Europa   gelosa,   o   gelosia  de' Principi 
d'Europa.  Colonia  [Ginevra),  1672, 
voi.    2,   in- 11.'^ 
Quest'opera  che  tratta  della   gelosia  de' Principi 
d'Europa  contra  il  Re  di  Francia,  è  di  Gre- 
gorio I,ETI ,  come  egli  stesso  ci  manifesta  nel- 
Tavvertunento  premesso  alla  vita  di  Cromwello 
da  lui  scritta. 
Europa    (L')   letteraria. 
Giornale    istituito   nel  1768  da  Domenico  Cami- 
NER ,  e  composto  di  38  volumi.  Slampavasi  in 
Venezia,  dal  Fenzo ,  e  n'erano  i  più  cono- 
sciuti compilatori  Elisabetta  Caminer  Turra, 
Alberto  FORTIS,  ed  il  suddetto  Domenico  Ca- 
Mii\ER,  che  ne  teneva  il  ricapito.  Fu  continuato 
dallo  stesso  Caminer  insieme  colla  figlia  sotto 
il  titolo  di  Giornale  Enciclopedico  dal  i774 
al  1777,  e  forma  altri  24  volumi  j  dopo  i  quali, 
presane  la  direzione  la  mentovata  di  lui  liglia 
Elisabetta   Camixer  Turra,  aggiungendovi  il 
titolo   di  Nuoi'o  Giornale  Enciclopedico ,  lo 
condusse    ad    oltantadue  volumi.    Gli    articoli 
contrassegnati   colle   sigle  E.  C.  T.   sono  della 
medesima,    iì   d' avvertirsi    che    ben   presto  il 
FoRTis  non   ebbe    nell'aurora    letteraria  se 
non   piccola    influenza,  come   consta    da   una 
sua  lettera  13  maggio  17G0,  stampata  tra  quelle 
degli  Italiani  illustri  [Reggio,  toni.  Vi,  1842, 
pag  20). 
EUSEBllS     (Ernesti    de),     Civis    Ro- 
mani Judicium.    Fide ,    Sacri    Ro- 
mani   Iaij)erii    pacis    licitse    demo- 
strata3  Prodromus  etc. 
EUSEBIIS   (Philormarus  de)  THEOPO- 
LITANUS.    Liliuni  virgineum   obla- 
lum   de  novo  B.  V.  M.   Mediolani, 
1611. 
Ne  è  autore  Gio.  Battista  Rossi,  da  Mondovi,  ce- 
latosi con  tal  nome. 
EUSEBIO  ERAjN'ISTE  (P.  Gio.  Vincenzo 
Patuzzi,   domenicano  della  Congr.*^ 
del  B.  Jacopo  Salomoni), 
I."   Lettera    enciclica    del    Sommo 


EUS 

Pontefice  Benedetto  XIV  diretta  al- 
l'assemblea generale  del  clero  gal- 
licano, illustrala  e  difesa  da  ec, 
contro  l'autore  de'  dubbj,  o  que- 
siti proposti  ai  cardinali  e  teologi 
della  sagra  Congr.^  di  Propaganda. 
Lugano j  m'Ita  stanip.  pri\'ileg.  della 
suprema  supcìiorità  Elvetica ^  vj^o', 
e  Vcneziaj  per  il  BelLinellij  1759, 
sempre  ?>2-y." 

Fu  inserita  nella  raccolta  sesta  delle  cose  di 
■  Portogallo  rapporto  a' Gesuiti,  Lugano,  I739j 
e  di  nuovo,  Feticzia ,  per  il  Bettinelli ,  nei, 
con  aggiunte  e  monumenti,  e  fu  anche  tra- 
dotta in  francese,  e  puhlicata  rolla  data  di 
Utrecht,  m-i2." 

2.°Lettei'e  apologetiche,  ovvero  di- 
fesa della  dottrina  di  S.  Tommaso 
contro  le  calunnie  de'  suoi  accusa- 
tori sulla  materia  del  tirannicidio 
di  ec.  Si  aggiunge  la  difesa  del  R. 
P.  Daniello  Concina  sullo  stesso  ar- 
gomento contro  r  autore  delle  let- 
tere ad  un  conte.  Venezia j  Remon' 
dinij  1763,  z>z-8.° 
'^.^  Lettere  di  ec.  ad  un  ministro 
di  stalo  sopra  le  morali  dottrine 
de' moderni  casisti,  e  i  gravissimi 
danni  che  ne  risultano  al  publico 
bene,  alla  società  civile,  e  ai  di- 
ritti, autorità  e  sicurezza  de'  So- 
vrani. Venezia^  1761,  toni  2,  in-'òP, 
e  di  nuovo  con  aggiunte  e  corre- 
zioni, h'i.    1763. 

4."  Lettere  teologico-morali  di  ec. 
all'autore  della  raccolta  delle  molte 
pi'oposizioni  ec.  in  difesa  dell' isto- 
ria del  Probabilismo  del  P.  Daniello 
Concina.  Si  aggiunge  un  distinto 
ragguaglio  delle  controversie  lette- 
rarie passale  fra  il  detto  P.  Da- 
niello Concina  ed  i  suoi  avversar], 
e  de'  libri  stampati  dall'una  e  dal- 
l'altra parte.  Trento  [Fenezin,  ap- 
presso Simone  Occhi),  iy5i,  voi.  / 
eII,in-S° 
Questi  due  primi  volumi  furono  ristampati  due 
volte  nello  stesso  anno. 


387 
EUS 

5.°  Lettere  teologico-morali  in  con- 
tinuazione della  difesa  della  storia 
del  Probabilismo  e  Rigorismo  ec. 
del  P.  Daniello  Concina.  Tomo 
terzo  e  quarto.  Si  aggiungono  al- 
cune osservazioni  sul  nuovo  libro 
publicato  col  titolo  -  Veritas  vin- 
dìcata.  -  Trento  (  ma  Venezia,  per 
Simone  Occhi),  i']^^,  voi.  2,  in-'ò.^ 
6."  Lettere  teologico-morali  in  con- 
tinuazione della  difesa  della  storia 
del  Probabilismo  e  Rigorismo  ec. 
del  P.  Daniello  Concina ,  ovvero 
confutazione  della  risposta  puhli- 
cata dal  M.  R.  P.  B.  (molto  rev.*' 
P.  Balla),  della  comp.'^  di  Gesù, 
contro  i  due  primi  tomi  delle  let- 
tere di  Eusebio  Eraniste.  Trento 
[Venezia,  appresso  Simone  Occhi), 
1754»  t'o/.  2,  zVi-8.° 
ij.^  Osservazioni  sopra  varj  punti 
d'istoria  letteraria,  esposte  in  al- 
cune lettere  di  ec. ,  dirette  al  M. 
R.  P.  Fr.  Antonio  Zaccaria,  con 
due  appendici,  altra  in  risposta 
alla  quinta  lettera  del  M.  R.  P. 
Filiberto  Balla,  altra  di  documenti. 
Venezia^    iy56,  voi.   2,  m-8.° 

EUSEBIUS  EMESENUS,  Homilise.  Pa- 
risiisj,  iS'jo;  Antaerpiae  j  1602,  ed 
altrove. 

11  card.''  Baronie,  ed  altri  critici,  hanno  dimo- 
strato che  le  suddette  omelie  non  possono  es- 
sere delPei-etico  Ariano  Eusebio  Emeseno,  a 
lui  attribuite  per  isbagho  0  per  impostura,  ma 
che  altro  non  sono  se  non  una  raccolta  di 
varj  autori^  cioè  parte  di  Eccherio,  vescovo  di 
Lione,  parte  di  Massimo,  vescovo  Regense,  o 
Torinese,  parte  di  Fal'STO,  parte  di  Cesario. 
e  parte  di  diversi  altri  scrittori  incogniti  al 
celebre  Annalista.  Fra  questi  incogniti  però  è 
da  riporsi  sicuramente  S.  Bruno^e,  astense, 
vescovo  di  Segni,  di  cui  sono  la  maggior  parte  ; 
e  queste  ascendono  a  centoquarantacinquc  , 
restituite  al  Santo  dalP  editore  delle  sue  opere 
1».  Maria  Marchesi  ,  monaco  casinese,  e  si 
le"-<^ono  nel  tomo  secondo  dalla  prima  pagina 
lino  a  carte  15G. 

EUSEBIUS  FRANCUS  ROMANUS ,  et 
EUSEBIUS  ROMANUS. 


388 


EUS 


Finti  nomi  italiani  che  vennero  presi  da  tre  au- 
tori francesi.  Il  primo  dal  gesuita  P.  Giovanni 
Arduino;  T altro  dal  benedettino  P.  Giovanni 
IMabillO.n,  e  parimente  da  Filippo  Le  Priecr. 

Evisebius,  seu  de  Christiana  educatione 
libri  quattuor  { poetice)  (Joannis 
FiiNi).  Fiorentine,  apud  Joscpìimn 
Molini^   1825,  m-8.° 

EUSTATHIUS  vcl  EUSTACHIUS  DE  MA- 
TERA.  De  balneis  Puteolanis.  Nea- 
polij  apud  Si'gismimdurn  Majv,  1 5o5, 
e  di  poi  Venetiisj  iSS^,  ìn-^J^ 

Il  medesimo  opuscolo  fu  impresso  con  quest'altro 
titolo  -  J lendini  poetce  siculi  carmina,  -  nel 
libro  intitolato  -  De  Balneis  omnia  quce  ex- 
tant  apud  Grcecos  et  Arahes.  Fenetiis,  apud 
Joannem  et  Thomam  Junctas,  isss^  in  Jbl., 
-  ed  anche  nelP  altro  libro  che  ha  per  titolo  - 
Opusculum  de  balneis  Puteolorum,  Bajarum 
et  Pithecusarum  ah  Joanne  Elino,  medico 
instauratum ,  denuo  a  Scipione  Mazzello 
Neapolitano  recognitum  eie.  Neapoli,  apud 
Horatium  Sah'ianum,  1391;  m-S."  I  diversi 
mss.  con  diverso  nome,  furono  la  cagione  che 
questo  opuscolo  fu  impresso  ora  con  quello  di 
Eustazio  da  Matera,  ora  con  T  altro  di  Alca- 
dinoj  o  Alcadimo,  ed  ora  pur  anco  con  un 
terrò  di  Oribasio  Sardiano.  Tutti  e  tre  questi 
scrittori  parlano  de' bagni  di  Pozzuoli,  ed  Eu- 
stazio da  Matera  ed  Alcadino  si  valsero  del 
manoscritto  di  Oribasio ,  in  alcuni  de"'  quali 
leggesi  ex  Oribasio.  Tanto  Eustazio,  quanto 
Alcadino  scrissero  epigrammi  sopra  i  bagni, 
che  ascendono  a  trentaquattro  per  il  che  i  co- 
pisti credettero  che  i  mss.  fossero  d'un  solo 
dei  due  autori.  Il  P.  Paciaudi  [De  sacr.  Chri- 
stianoruni  balneis.  Veneliis ,  1"S0,  in-4.'*, 
cap.  II),  mercè  un  mss.  esistente  nella  libreria 
de'  Teatini  di  S.  Paolo  di  Napoli,  potè  sco- 
prire che  alcuni  epigrammi  debbonsi  attibuire 
ad  Alcadino,  ed  altri  ad  Eustazio.  Nelle  an- 
tichità di  Pozzuoli,  opera  di  Cesare  Capaccio, 
si  riportano  per  disteso  i  medesimi  epigrammi 
e  vi  si  dice  che  siano  d'un  certo  Ebolilano, 
che  viveva  a'  tempi  di  Federigo  II.  Per  questo 
Ebolitano  potrebbe  forse  intendersi  Pietro  da 
Eboli  (terra  della  provincia  di  Salerno),  che 
fu  contemporaneo  di  Alcadino,  e  servì  pari- 
mente ad  Arrigo  IV  ed  a  Federigo  II,  se  non 
che  Pietro  ebbe  presso  que'  Principi  qualità 
di  notaro  o  sia  di  secretarlo,  e  l' Alcadino  vi 
stette  con  quella  di  medico,  onde  a  lui  con 
pivi  probabilità ,  a  motivo  della  professione , 
dovrebbero  gli  epigrammi  di  cui  trattasi  ap- 
partenere. Ma  in  tal  caso  non  sapremmo  in- 
dovinare perchi;  l' Alcadino  fosse  qui  chiamato 


EVA 

Ebolitano.  Pietro  da  Eboli  scrisse  una  cronaca 
in  versi  publicata  per  la  prima  volta  in  Berna, 
nel  174C.  Anche  Francesco  Lombardo  nel  suo 
libro  intitolato  •  Sjnopsis  eorum  quce  de  bal- 
neis aliisque   miraculis  puteolanis    scripta 
sunt,   etc.  -  illustra  i  mentovati  epigrammi, 
e   di  questi  egualmente  alcuni  ne  attribuì  ad 
Eustazio  ed  altri  ad  Alcadino. 
EUSTAZIO  DICEARCHEO  (  P.  abate  D. 
Giuseppe  Giustino    Di    Costanzo). 
Lettera  di  ec.  ad  Angelio  Sidicino 
[ccm.f^  .angelo  LamfredIj  di  Tiano 
nella  Campania),  Di  un  antico  testo 
a   penna  della    Divina  Coniedia  di 
Dante,  con  alcune    annotazioni   su 
le  varianti   lezioni  e   sulle    postille 
del  medesimo.  Romaj  pel  Fulgonij 
I  80  I ,  m-4-° 
Fu  riprodotta  la  presente  lettera  nella  nuova  e- 
dizione  di  Dante  con  le  note  del  P.  Lombardi, 
eseguita  in  Roma  per  cura  di  F^ilippo  De  Ro- 
raanis  nel  1813-17;  ed  anche  in  quella  di  Pa- 
doi'a,  tip.  della  Minerva. 
EUTICHE  IPPOBATE  (abate  Prospero 
Cavalieri,    di  Comaccliio).   Analisi 
di  quanto  nella  vita    di  Torquato 
Tasso  lasciò  scritto  l'ab.^  Pieranto- 
nio  Serassi  sulla  di  lui  Gerusalemme 
liberata,  e    sul  di    lui    testamento 
che  manoscritto    si    conserva   nella 
publica  biblioteca  di  Ferrara,  di  ec. 
Senz'  alcuna  nota  tipogr.,  z>z-8.° 
EUTICHIUS.  È  Pietro  Arrivasene  ,  ce- 
lebrato da   Francesco  Filelfo. 
Ebbe  egli  la  carica  di   secretario  del  coltissimo 
principe    Francesco    Gonzaga ,    marchese    di 
Mantova,  borente  alla  metà  del  secolo  XV.  Il 
nome  di  Eutichius  è  una  voce  greca  latiniz- 
zata esprimente  quella  di  Arrivabene. 
Evagriuni  (In)  objurgatio  quod  Levi- 

tam   lapsum   non  consolatus  sit. 
Osservò  mons.°  Francesco  Florio,  che  era  stata 
da  Erasmo,   dal   Martianay  e  dal  Vallarsi  ri- 
gettata meritamente  come  opera  di  S.  Girolamo 
la  presente;  ma  nessuno   aveva   avvertito  non 
altro  essere  se  non  il  principio  della  lettera  di 
Bachiario  -  Ad  Januarium  de  reparntione 
lapsi. 
EVANDRO  EDESIMO  (dott.^  Francesco 
RosELLiNi ,    modenese).    Considera- 
zioni sopra  il  Deniofoonie  dell'abate 
Metastasio  in  una  lettera  di  ec.  ad 


EXA 

un  amico.  Venezia^  per  Alvise  Pa- 
uinoj   1735,  m-8.°  (Lancetti). 
Probabilmente  Apostolo  Zeno  fa  cenno  del  sud- 
detto RoSELLiM  suo  amico,  quando   nelle  sue 
lettere  parla  di  quest'  opera  in  modo  che  pare 
non  voler  affermare  di  saperne    con    certezza 
r  autore.  È  li])ro  pseudonimo,  e  non  anonimo. 
f^edij  Considerazioni  sopra   il  De- 
mofoonte. 
EVANDROFILA.CE ,    Acad.^     Solitario 
(dott.^  Vincenzo  Calzjveglia,  o  C.\l- 
z.WELu).   Discorso  sopra   i  presenti 
moti  di    guerra    del    Friuli    fra    la 
Seren.'*  Republica  di  Venezia  e  gli 
Ai'ciduchi   {in  difesa  de'  Veneziani). 
Stampato    in  PoschiavOj  per   Peter 
Landolfo  Bonaito   Minghino,   in-^.^ 
Ci  vien  riferito  che  awene  un'edizione  m-ic.°, 

senza  luogo  ed  anno. 
EVANDROPHILACTES  {idem  Vincen- 
tius  Calzaveglia,  brixiensis),  Adver- 
sus  Acesiam  Cacodoxum  qui  se  falso 
Eudoxum  Philaletem  fecit  Antapo- 
logia.  BrijcicB,  apud  hceredem  Da- 
miani  Turlinij    iSya,   in-^. 

È  contro  Giuseppe  Valdagno,  medico  veronese. 
In  fine  av\'i  anche  una  lettera,  parimente  latina, 
contro  Girolamo  Donzellini. 

Fide^  EUDOXUS  PHILALETES. 

EVENO  AGANIPPEO  (  cav.^  Giuseppe 
Negroni).  Lettera  di  ec.  Ripatran- 
soncj   i835,  in-S.° 

Examen  de  l'essai  de  M.r  de  Voltaire 
sur  la  poesie  epique  par  M.  Paul 
Rolli,   traduit  de  l'anglois  par  M. 

A (mons."^   Antonini).    Paris j 

Rollin  fdsj    1728,  in- 1  2.*^ 

Examen  des  rapports  établis  par  la 
charte  entre  le  gouvernement,  et 
les  églises  catholiques  rotnaines  du 
royfiume  de  France  {par  le  comte 
Charles  Passero  de  Corneliano).  Pa- 
ris ^  Bailleul,    18 18,  iVi-8.° 

Exanien  Leprosorura  per  anonymum 
(Jacobum  Dondi,  patavinum).  Fran- 
co furti  j   16 io;  et  Tigurij   i655. 

È  uno  de' sette  trattati  dello  stesso  autore,  ivi 
stampati  sotto  tal  data. 

Examinatio    argumenti   prò    trino  et 


389 
EXE 

uno    Deo,    omnium    potissimi    aut 
certe  usitatissimi,  una  cura  respon- 
sione perbrevi    ad   quasdam   theses 
(auclore  Fausto   Socino).    iSqi. 
Questo  libretto  è  il   compendio  ed  il  centro  di 

tutta  r  eresia  Sociniana. 
Excellcnle  {Oh)   mio   Signor  priato 
Che  sia  di  iustitia  nero  maistro 
Benigno  Signore  e  Re  dell'universo 
Che  sei  vera  pace  ^  ec. 
Principio  di  poema  cavalleresco.  In  proposito  del 
quale   Vedi,   Innamoi'ameuto  di  Ri- 
naldo da  Monte  Albano. 
Excerptum  totius  Italiae  nec  non  Hel- 

veti?e  litteraturae. 
Sono  sedici  fascicoli   impressi  dal  1733  al  17G2 
in  Isvizzera.  Questo  giornale,  scritto  con  sana 
critica  ed  erudizione  variata  per  far  conoscere 
air  Europa  la  letteratura  dell'Italia  e  della  Sviz- 
zera, fu   compilato  da  Fortunato  Bartolomeo 
De  Felice,  romano,  che  publicava  contempo- 
raneamente anche  Y Estratto  della  letteratura 
Europea ,    perchè   l' Italia    fosse    del   pari  al 
giorno  della  letteratura  straniera. 
Exempla  (Incipiunt)  sacrse  scripturse 
ex    utroque    testamento    secundum 
ordinem  literarum  collecta.  Paì'isiiSj 
in  sole  aureo j  anno  i477)  ^^^  penul- 
tima Januariij   sine   noni,    impress. 
(sed  per  Udalr.  Gering,  Martinwn 
Cranz  etMichaelem  Priburger),  in-^J^ 
I  PP.  Quetif  ed   Echard   {Script,    ord.  prced., 
toni.  I,  pag.  899)  che  riferiscono  questa  edi- 
zione, dicono  d'averla   osservata   senza  nome 
d'autore,  ma  che  Topera  fu  scritta  da  Fra  Gio- 
vanni Carli,  mon."  cisterc.*,  indi  frate  dome- 
nicano; della  qual  cosa  si  viene  in  cognizione 
da  un  codice  esistente  nella  libreria  di  S.  Maria 
Novella  di  Firenze,  in  cui  si  legge  il  suo  nome. 
Di  tale  opera  avvi  pure  un  compendio  impresso 
Parisiis.  in  suburbiis  S.  Germani  de  Pratis, 
per  Petrum  Levet,  sine  anno  (circa  1487), 
m-8.°  Nel  catalogo  Gaignat  citasi  sotto  Tanno 
1478  questa  medesima  edizione,  ma  deve  es- 
sere corso  errore  di  stampa. 
Exemplar  virtutum  et  vitiorum  a  prs- 
stantissimis  auctoribus  grsecis  et  la- 
tinis   couscriptura.    Basileae,    apud 
Hcnricum  Petri  j  .<;enz'annOj  in-/^.^ 
È  attribuito  dal  Rosolti  {Syllab.  script.  Pedem., 
pag.  87)  al  P.  Agosti.no  da  Biella,  delF or- 
dine di  S.  Agostino,  il   cui  casato  era  quello 
de'  Meschatis.  Fu  piìi  volle  ristampato. 


390 


FAB 


Exequise  in  tempio  S.  Nazari  Man- 
fredo Septalio.  Inscriptiones,  emble- 
mata,  elegia  (auclore  P.  Thoma 
Geva,  soc.  Jesu).  Mcdiolani ,  apud 
imprcss.  avchiep.,    i6Ho,  iii-^P 

Exercitatio  nietapbysica  acJversus  re- 
ligionis  osores ,  precipue  atheos 
(auctore  Fr.  Ludovico  Civini,  ord. 
prced.  iu  Coli.  Germ.  Hung  Metaplj. 
Profess.).  Romae,    '777?  iii-f\.^ 

Exetasis  {inquisitio)  duarum  proposi- 
tionuni  excerptaruui  e  gallico  libro 
D.  CI.  Le  Pelletier,  Lugduni,  evul- 
gato anno  1715  (auctore  D.  Celso 
MiGLiAVACCA,  can.  regul.),  Sine  loco 
(  V^enetiis  ) ,    1 7  1 6 ,  in-'èP 

Exetasis  iu  epistolam  Scipionis  Maffei 
Marcbionis  ad  Gisbertum  Cuperum 
de  fabula  equestris  ordinis  Coustau- 
tiniani.  Venetiis,  ex  typ.  Montiniana, 
1725,  m-4.° 

Colle  sigle  M.  L.  in  fine  della  dedicazione,  e  in 
principio  deir opera,  che  significano  Michele 
Lazzari.  Si  vuol  confutare  la  lettera  del  Maflei 
De  fabula  equestris  ordinis  Constantiniani. 

Exbortation  à  la  Concorde  envoyée 
aux  Etats  géncraux  sous  le  noin 
du  roi  (par  Cérutti).  1789,  m-8.° 

Explicatio  primffi  partis  primi  capitis 
Joannis  scripla  a  Fausto  Socino , 
senensi.  Bacouiae,  typis  Sebastiani 
Stenaciìj  anno    1 6 1 8 ,  7/1-8." 

Fu  cavala  dagli  scritti  e  dai  sermoni  di  Lelio  So- 
CINO,   zio   di   Fausto,   e   puhlicata   primiera- 


FAB 

mente  nel  laea,  senza  nome  d'autore  in  la- 
tino, e  poscia  anche  in  polacco. 

Exposition    métbodique  de    l'Apoca- 
lypse,  conforme  à   la  tradition  de 
l'Eglise   calbolique,   c'est-à-dire,  u- 
niquement  relative  à  la  conversion 
des  juifs  et  à  la  fin  du  monde  (par 
le  comte  Charles  Passero  de  Cor- 
NELiAKo).    Paris  j    Adr.    Le    Clero, 
18  18,    m-8." 
Extinctione    (De)    legitimorum    anti- 
quae    familiae    de    Madrutio.   Anno 
1766  edita  (auctore  Joanne  Paulo 
CiARLETTi,  jurisconsulto  tridentino). 
Tridcnlij  apud  Monaiinuni. 
Exultet  orbis  gaudiis,  etc. 
Principio  d'inno    che    cantasi    a  vespro   ed  alle 
laudi  per  la  solennità  de'  santi  Apostoli.  Molti 
commentatori  degli  inni  ci  dicono  essere  d'au- 
tore incerto  j  ma  il  vener.*  Tommasi,  accura- 
tissimo nell'antica  liturgia,  ci  assicura,  nel  suo 
Innario,    che   non   meno  il  detto  inno,  che 
quello  che  si  dice  nei  notturni,  e  che  princi- 
pia -  JEterna  Cliristi  mimerà  etc.,  -  sono  due 
hrani  tolti  da  un  inno  di  S.  AMBROGIO  in  lode 
dei  martiri. 
Ezzelino   tiranno  di  Padova,   tragedia 
del  sig.  N.  N.  (Giovanni  Boli.ani), 
rappresentata   nel  publico  teatro  di 
Pesaro  l'anno  i  744-  Fano^per  Gae- 
tano  Fanelli  i  senz" anno  j  z«-8." 
Ezzelino    (L'),    tragedia    (del    dottor 
Girolamo  Bakuffaldi).  Padova^  Con- 
zaiti ,    1743,  in-S.^ 
Ristampa   corretta  ed  emendata  d'un'  anteriore 
edizione  di  Ferrara. 


F 


F.  A. 

«  Dù'esse  un  sonetto  a  M.  Celio  Magno  sopra  la 
»  sua  canzone  nella  vittoria  dell'  armata 
»  Christiana  contro  la  Tarcliesca.  Venezia, 
cipresso  Domenico  e  Giambattista  Guerra 
^7  fratelli,  1372,  in-i.'*,  con  lettera  in  data  di 
«casa  ì  gennajo  1872  dello  slesso  F.  A.  Que- 
"slo  medesimo  sonetto  si  legge  ristampato  a 


''pag.  87  a  tergo  del  Trofeo  della  Vittoria, 
5» raccolto  dal  Croio  {Venezia.  Bordogna, 
j5fS7i,  i«-8.°),  senza  nome,  o  senza  le  sue 
5)iniziaH.  j?  Così  l'egregio  Cicogna  {Iscrizioni 
Venez.,  toni.  Y,  pag.  262)  che  ha  potuto  solo 
scoprire  che  fra  gli  autori  che  hanno  scritto 
per  questa  famosa  vittoria  e  per  la  lega  contro 
il  Turco ,  tre  di  es^i  hanno  il  nome  e  cognome 


391 


FAB 

colle  iniziali  F.  A.,,  cioè  Francesco  Albeuto- 
Nio,  Francesco  Aqlilaìso,  e  Fabio  Albergati. 
Se  sia  il  sonetto  e  la  lettera  duno  ilei  tre,  o 
d'altri  non  puossi  dire  con  certezza. 
FABA  (Appio   Anneo)   CI\0MAZ1A>0. 

Fedi,  APPIO  AX>EO  FABA. 
FABBRI    (Lorenzo).    Le    lìianiere    dei 

versi   toscani. 
Trovansi  colle  rime  di  Gabriello  Cliiabrera.  Ve- 
nezia,  pel  Cambi,  1603,   /«-8.%  a  pag   1S5 
e  seg.  Sembra  che  il  Bulgarini  ne  creda  au- 
tore lo    stesso  Chiabrera,   benché  siano  im- 
presse soli'  altro  nome. 
FABILLO  GIUNONIO  P.  A.  Fedi,  LEAN- 
DRO ORESTEO. 
FABIUS   (Quintus),  Pictor.  J^idc,  An- 
tiquitatum   variarum  volumina  etr. 
FABRI,  o  FABRO. 

È  forse  Simone  Simom  ,  che  sotto  questo  nome 
publicò  un  opuscolo  latino  in  difesa  della  Sina- 
psi delle  febri  umorali,  da  lui  scritta,  e  dal 
frate  apostata  Squarcialupi  impugnata. 
Fabrica   (La)   del    Ponte    Sorrentino, 
dichiarata    compendiosamente    dal 
signor  dottore  O.  M.  (Ovidio  Mon- 
tale ani).  Bologna  j    1654,  in~^.° 
Fabrica   (Per  la)  di   S.  Andrea  della 
Valle,  canzone  (di  Bartolomeo  Tor- 
TOLETTi,  veronese).  Roma,  Grignaiiij 
162^,  in-^° 
FABRONIUS  (Angelns).  Vitffi  italoruni 
doctrina   excellentium ,   qui   sseculis 
XVII  et  XVIII   floruerunt,   alidore 
Angelo  Fabronio  ,  Acad.  Pisanse  cu- 
ratore. Pisisjper-  Caroliun  Giiìesiain, 
1 778-1805,  w/.  20,  m-8," 
In  un  brano  di   lettera  dell'abate  G.  B.  Rodella 
all'avvocato  Chiaramonti   di  Brescia   (da  noi 
veduto)  viene   accusato   mons.*  Fabroni    d'a- 
vere  taciuto   che    alcune  vite    publicate    col 
di  lui  nome   gli  erano  state  somministrate  da 
altri,  fra  le  quali  quella  di  Benedetto  Castelli, 
di  Evangelista  Torricelli,  e  di  Benedetto  .Mar- 
cello; cioè   la  prima  dal   suddetto   abate   Ro- 
DELLA,   sotto  il   nome  e   per  commissione  del 
conte  Mazzuchelli,  e  le  altre  due  dal  V.  abate 
Ramiro  Rampinelli,  monaco  benedettino. 
Fabula   (De)  Monacbatus  Bcnedictini 
divi  Thonise  Aquinatis.  Responsio  ad 
historicam    disquisitioneni   de    Mo- 
nachatii    Benedictino    divi   Thomse 
Aquinatis    apiul   Casinenses,    ante- 


FAG 


quani   ad    Dominicanurn    Pi'aedica- 
torum  Ordinem  se  transferret  (au- 
ctore  Bernardo    Maria   De    Rubeis, 
Congr.  B.  Salomonis).  Fenetiis,  typ. 
Andrece   Mercurii,    1724,   in-8.^ 
.\nipliata  con  aggiunte,  fu  ristampala  innanzi  al 
toni.  V  delle  opere  di  S.  Tommaso  {Venezia, 
Bettinelli,  1746),  col  h\.o\o  -  ^ch'crsus  Mo- 
nachatuni  Benedictinum  divi  Thama;  Aqui- 
natis apud  Casinenscs ,  antequain  ad  Do- 
minicanurn Prcedicatnrwn  Ordinem  se  tran- 
sferret,  dissertatlo.  -  Fu  posta  anche  nuova- 
mente nelle  -  Dissertationes  triginta  criticas 
et  apologeticas  de  gcstis ,  scriptis ,  ac  do- 
ctrina S.  Tliomce  Aquinatis.  Venetiis,  Pa- 
squali,  1730. 

Faci  (Le)  per  esercitare  le  virtù  e  per 
detestare  i  vizj  (del  P,  Gregorio 
Momtali,  della  conip.^  di  Gesij  ). 
Genova,  Ferroni^    iG^o,  m-4." 

FACIBONIO  GALIARDI  [anagramma 
di  Bonifacio  Agliardi,  chier.°  reg.® 
teat.°,  da  Bergamo).  Il  Mosè,  di  ec= 
Parma,  presso  Mario  Figna,  \6?>%; 
ed  in  Fenezia,  per  Christoforo  To- 
masini y  L'anno  medesimo,  in-ii.^ 

Descrivesi  in  questo  libretto  la  vita  di  Mosè,  che 
r autore  raccolse   dalla    S.  Scrittura,  da  Giu- 
seppe Ebreo  e  da  altri. 
Facundi   Episcopi  Hermianensis  Pro- 
vincise     Africana3     prò     defensione 
trium  capitulorum  Goncilii  Chalce- 
donensis,   libri  XII,  etc.    Nunc  in 
prcBsenti   editione  veneta  collati  e- 
mendati  et  suppleti.  Fenetiis,  apud 
Bart.  Javarina,    1728,  infoi. 

Stanno  nel  tom.  II,  pag.  29G,  delle  opere  di- 
verse di  Jacopo  Sirmondo,  gesuita.  Giuseppe 
BiANCHiM  ,  veronese  ,  comunicò  le  varianti 
lezioni  ed  i  geimini  supplementi  al  P.  Ber- 
nardo Maria  De  Rubeis  ,  il  quale  vi  aggiunse 
varie  note  in  numero  di  G43,  e  slese  la  pre- 
fazione in  nome  dello  stampatore. 

Faenza  liberata  dalla  peste,  dramma 
per  musica  (di  Francesco  Macca- 
bella).   Faenza,    1769,  in-xi,^ 

FAGGI  (Iseppe).  Copia  d'una  lettera 
scritta  dal  sig.  dottor  Maiolino  Bi- 
saccioni  a  un  certo  Fulvio  Testi  ec. 

Si  ha  nel  fine ,  colla  data  di  Ferrara ,  26  «o- 
vembrc   1G17,   nw' altra    lettera    dello   stesso 


392 

FAL 

Maiolino    Bisacciom,    col    suckletto     mentito 
nome  di  Iseppe  Faggi. 
FAGGIANO  (Messer)  (Nicola  Villani). 
Considerazioni  di  ec. ,  sopra  la  se- 
conda parte  dell'Occhiale  dello  Sti- 
gliani  e  sopra  la  seconda  difesa  di 
Girolamo  Aleandro.    Venezia,    pel 
Pinelli i   i63i,  m-12." 
FALANTO  P.  A-  (cav.^  Bernardo  Bucci). 
La  poetica  d'Orazio  tradotta  da  ec. 
Nò  il  Paitoni^  ne  il  Federici  nei  loro  cataloghi 
de'  traduttori  fanno  cenno  di  questo  volgariz- 
zamento, che  viene   soltanto  rammentato  dal 
Morei  {Memorie  storiche  dell'  adunanza  de- 
gli Arcadi ,  pag.  114). 

FALARDI  (Giorgio)-  Fedi,  Anima  (L') 
di  Ferrante  Pallavicino  ec. 

FALCE  SIRONE  (Natale  Falcini,  livoi'- 
nese,  fabricatore  di  botti).  La  Be- 
tulia liberata,  poema  eroico  scritto 
in  dialetto  del  basso  popolo  di  Li- 
vorno da  ec,  con  più  un  dialogo 
poetico  eroico  ed  alcune  altre  poesie. 
Genova j  in  via  della  Formicola  j 
l'anno    i835,  i"n-i6." 

Scrisse  pure  il  Falciini  -  Piaggio  di  Pompo.  - 
Mori  in  patria  nel  suddetto  anno  185S. 

FALCIDIO    MELAMPODIO     (Giuseppe 
Degli  Aromatari,    da  Assisi). 
i.°  Risposte  di  Giuseppe  Degli  Aro- 
matari alle  Considerazioni  di  Ales- 
sandro Tassoni  sopra  le  Rime  del 
Petrarca. 
A  queste  rispose  il  Tassoni  sotto  il  nome  di  Cre- 
scenzio Pepe:  ma  T Aromatari  (o  chi  per  lui) 
pretese  di  nuovo   assalire  P  avversario  coi   se- 
guenti : 

2.^  Dialoghi  di  ec.  in  risposta  agli 
avvertimenti    dati    sotto    nome    di 
Crescenzio  Pepe   [Alessandro  Tas- 
soni) a  Giuseppe  Degli  Aromatari 
intorno  alle    risposte    fatte  da   lui 
alle    Considerazioni    di  Alessandro 
Tassoni  sopra  le  rime  del  Petrarca. 
Feneziaj  per  Ei^angelisla  DeuchinOj 
i6i3,  m-8." 
Il  Tassoni  era  persuaso  che  questi  dialoghi  fos- 
sero farina  degli  allora  celebri  professori  di  Pa- 
dova Paolo  Beni  e  Cesare  Cremo.mni,  perchè 


FAL 

non  credeva  capace  di  simile  lavoro  T  Aroma- 
tari che  aveva  soli  veni'' anni  quando  li  scrisse. 
Fedi,  NOMISENTI  (Girolamo). 
FALCONIO  PRATOLI    (Simone)    (Co- 
simo Antonio  Pelli,  frate    france- 
scano). 

i.°  La  coraedia  in  comedia  di  ec. 
Lucca,  per  il  Cappari,   i63i;  e  di 
nuovo,    1634,  in-ii.^ 
2.°  Il  Podestà  di  Malmantile,  co- 
media    [in   prosa)  di    ec.    Firenze, 
Paperini ,    1749?  2«- 1  2 .*^ 
FALLOPPIUS   (Gabriel). 
"Celebre  anatomico  del  secolo  XVL  fu  Gabriele 
'jFalloppio,  modenese,  e  molte  opere  scrisse, 
"le  quali,  ti'anne  una,  vennero  publicate  dopo 
)j  la  morte  di  lui.  Una  di  queste  col  titolo  De 
jj  Arcanis,  fu  stampata    insieme   a'  suoi  opu- 
»  scoli,   ma   sotto   il    nome  di   Pietro  Angelo 
"Agato;  e  ristampata  sotto  quel  di  Falloppio 
>5nel  1370  in  Augusta,  e  più  volte  in  Vene- 
ti zia,  tradotta  in  italiano.  Il  vero  si  è  che  Tau- 
»jtore  di  essa,  prima    celato  sotto  il  nome  di 
wAgato,   poi    sotto  quello    del   Falloppio,    fu 
>5  Giovanni   Bo.>ACCi.   Veggasi   Mazzuchelli   ai 
j>nomi  di  Agata  e  di    Bonacci  »  (Lancelti, 
Pseud.,  pag.  lOS  ). 
FALOTICO,    Acad."*    della    Congrega 
de' Rozzi  (GiovAN  Battista,  di  pro- 
fessione Sarto,  sanese). 
Senza  potere  accertare,  che  tutte  le  seguenti  o- 
perette  portino  soltanto  tale  finto  nome,  noi 
ne  daremo  il  titolo. 
1.°  Il  Bruscello,  dialogo  allegro  {in 
terzine).  Siena,  per  il  Bonetti ^  15^4» 
ed  Ivi,  senza  nome  di  stamp.p  i5b3; 
sempre  ì/ì-8.° 

2.°  Dialogo  fra  un  Saltimbanco  ed 
un  Contadino  [in  terzetti).  Siena  j 
per  il  Marcìtetti,  i6o3,  in-/\.° 
3,°  La  mascherata,  intitolata  la 
Sposa  che  va  a  marito,  rappresen- 
tata in  Siena  l'anno  15^3  [in  terza 
rima).  Ivi,  senza  nome  di  slamp.y 
ed  anno,  in-i  2.*^ 

4.*^  La  Pastinaca  e  Mea,  dialogo 
rusticale  [in  terzine).  Siena,  per  il 
31archetti,  i6o4,  ^/^-8.° 
5."  Raccanello,  comedia  rusticale. 
Siena,  alla  loggia  del  Papa,  1616, 
in-S° 


FAL 

G.^  Il  Ricorst»  de' Villani  alle  donne 
contro  i  calunniatori,  recitato  in 
Siena  l'anno  i5y6.  Firenze,  per  il 
Tosij  '5jy,  1/2-8.° 
Falsa  (La)  eloquenza  del  pulpito,  ser- 
mone a  Don  Emilio,  dedicato  ai 
professori  di  belle  lettere.  Firenze^ 
a  spese  dell' editore,  ^']^o,  //z-8.° 
La  dedicatoria  è  soUoscrilla  P.  N.  P.  L.  C.  (P. 

INazzario  Pratese,  letlorc  cappiiccino). 
Falsa  (De)  et  vera  iinius    Dei   P.  F. 
et  Sp.  S.  cognitione  libri  II,  aucto- 
ribus  Ministris  Ecclesiarum  consen- 
tientium  in  Sarmalia  et  Transylva- 
nia.   Alhce  JulicBj    1067,  in-^-^ 
Vengono  rammentali  più  volle  dal  card.*  Bellar- 
mino, che  li  altribuiscc  a  Giorgio  BlA?(DRATA. 
Vi  furono  inserite  piu'anco  dello  stesso  autore 
-  Senteiitice  aìiqnot  Docturum  de  uno  Dea 
Patre  et  Deo   homine    C/tristo   Jesu  Filio 
Dei,  Domino  nostro,  -le  quali  erano  com- 
parse già  avanti  co'  tipi  di  Alessandro  Ro- 
dccio,  in-s."  E   pure  aggiunto  l'opuscolo  di 
Lelio  Socino  col  titolo  -  l^oces  amhigute,  qiicE 
passim  in  Scripturis  reperiiintur. 
Falsità   dell'  asserta    lega    de'   teologi 
antimolinisti   coi    moderni   filosofi, 
svelate  e  dimostrate  da  un  Parroco 
di  campagna  (arciprete  Guadagnim) 
nella  sua    risposta  ad    una    lettera 
d'un  fiuto  Parroco  di    città  sopra 
questo    argomento.    Senza  nota  di 
stampa,  i/z-8.° 
Falsità  (La)  scoperta  nel    libro  inti- 
tolato:  La    v'erilà   senza    mascheraj 
del  Gobbo  di  Sancassiano y  a  difesa 
dell' eccnlo  sig.  Antonfrancesco  Ber- 
lini ce,   in    risposta    all'  eccmo  sig. 
Girolamo  Manfredi,    massese,   me- 
dico in  Prato.  Francoforte,  appresso 
Federigo  Knoclij    171  i ,  in■/^." 
È   opera  del    sopranominalo  Antonio   Francesco 
Bertim;  pare  dalla   carta   e   da' caratteri  che 
r impressione  sia  stata  eseguita  in  Italia. 
Falsità  (La)    svelata   (da    Pier  Luigi 
Prati  Dalla    Rosa)    contro  a  certo 
Gianantonio,  clie  vantasi  de' Flavj 
Angeli  Comneni  Lascaris  Paleologo, 
neir  esame  della  pretesa  sua  discen- 
denza di  maschio    in    maschio    da 


393 
FAM 

Emmanuele  li  Paleologo,  impera- 
dore  di  Costantinopoli.  Parma, 
nella  stamp   di  S.  A.,  1724,  in  fogl. 

Famiglia  (Della)  ÌNIeniconi  di  Peru- 
gia.  L'i,  in  fogl. 

Senza  il  nome  delF  autore,  P.  abate  Pietro  Can- 
neti, monaco  camaldolese,  da  Cremona,  cui 
egli  non  volle  fosse  apposto  al  libro  non  rico- 
noscendolo per  cosa  sua,  a  motivo  delle  molte 
aggiunte  fattevi  d'altra  mano  senza  sua  sapula. 

Famigliarità  tra  uomini  e  donne  è 
pericolosa ,  e  fuggir  si  dee,  per  quan- 
to insegnano  S.  Tommaso  d'Aquino, 
S.  Girolamo,  S.  Agostino  e  S.  Ber- 
nardo (del  P.  Benedetto  Bovio,  do- 
menicano).   Trevigij   1679,  in-\6.^ 

Familiare  istruzione  per  l'Orazione 
mentale,  o  sia  Meditazione,  e  per 
altri  cotidiani  esercizj  spirituali  se- 
condo gl'insegnamenti  di  S.  Fran- 
cesco di  Sales  (del  P.  Teobaldo  Bo- 
nacorsi,  faentino).  Faenza,  pel  Be- 
nedetti,    1753,   m-16," 

Famosa  (La)  e  degna  istoria  degli  in- 
vitti cavalieri  Don  Cristaliano  di 
Spagna  e  Lucescanio,  figliuoli  del- 
l'Imperatore  di  Trabisonda.  Tra- 
dotta in  lingua  italiana.  Libri  IV. 
Fenezià,  pel  Tramezzino,  i557, 
i558,  voi  2,  m-8.° 

Questo  romanzo  fu  composto  in  lingua  spagnuola 
da  Donna  Beatrice  Berual. 

Fanìosa  (La)  istoria  di  Stelladoro 
principe  d'Inghilterra nuova- 
mente ritrovata,  e  di  lingua  gotica 
ed  inglese  tradotta  da  Lodovico 
Ferrari,  parmigiano.  Venezia,  Al- 
berti, 1606,  part.  I,  cap.  79,  m-8." 

Forse  è  opera  originale  dello  stesso  Ferrari.  Ci 
è  ignoto  se  sia  stata  impressa  la  seconda  parte. 

Famosissima  (Della)  compagnia  della 
Lesina,  dialogo.  Capitoli  e  ragio- 
namenti ec.  Vedi,  Capitoli  da  os- 
servarsi ec,  e  —  SCIARRA  (Poeta). 

Famosissima  (Per  la)  festa  della  ca- 
nonizzazione de'  Santi  prodigiosi 
Giovanni  di  Capistrano  e  Pasquale 
Baylon  celebrate  dai  MM.  RR.  Padri 
minori   osservanti,    nella    chiesa  di 

25* 


394 

FAN 

S.  Francesco  di  Lucca.  Sonetti  {del 
sig.  Doiìienico  Bartolt).  Lucca^  per 
i  Marescandoli „    1692,  z«.-4.° 

Fanatismo  (II)  e  suo  carattere,  ser- 
mone commonitorio  dedicato  al  M. 
R.  Giuseppe  Lovat.  antore  di  una 
bipartita  prefazione  (di  Vincenzo 
Palt.iieki  ,  prof.*^  a  Pisa),  Avignouc- 
(data  falsa),    1788,  m-8.° 

Fanciulli  (I)  della  providenza  di  Giu- 
lia De  la  Faye  Brehier.  Prima  tra- 
duzione italiana  (di  Antonio  Testi). 
3IilauOj  Batelli  e  Fanfani^  1822-23, 
tom.   5,  m-i6.°,  con  rami. 

FANESTUS  MUSICA.  Sacra  lyra  rario- 
rum  auctoruni  coucionibus  conlexta 
in  latina  epigrammata  conversis. 
Panormi  j  apud  Cyrilluni  j  i65o, 
in-  I  2." 

Il  nome  anagrammatico  dinota  Stefanus  Amicus, 
cioè  il  P.  abate  D.  Stefano  Di  Amico,  paler- 
mitano. 

FANGISASSI  (Elia).  Le  conversazioni 
letterarie  di  madamigella  Clotilde 
Wantlstol,  nobile  fiamminga,  con- 
vertita dal  Calvinismo  alla  Catto- 
lica Romana  fede,  da  essa  tenute 
sui  punti  principali  della  religione 
naturale  e  rivelata.  Raccolte  dal 
.  conte  Tobia  Torthveich,  sassone, 
che  ebbe  l'onore  d'esservi  di  con- 
tinuo ammesso.  Traduzione  dal 
francese  di  ec.  Venezia^  appresso  il 
Teverniiij  \']5o,  voi.  2,  ?/«-8.";  e  di 
nuovo,   A'/j,    1758. 

Fingesi  che  sia  traduzione  dal  francese,  ma  in 
realtà  è  composta  originalmente  in  italiano  dal 
P.  Fra  Fulgenzio  Ccmliati,  domenicano  della 
.stretta  osservanza. 

FANO  (A)  Mariangeli  Sancti  Bene- 
dicli  (Gasparis  Scioppii),  Aucta- 
rium  ad  granimaticam  pbilosophi- 
cam,  ejusque  rudi  menta,  in  quo 
etiam  de  lexicorum  latinorum  vir- 
tutibus  et  vitiis  ,  etc.  dislincte  dis- 
seri tui-.  jMt'diolanij  1628  et  1629; 
postea,  Ainslclodami j  iB.'^y,  atque 
Ibidem j   \66.\,  m-8.° 


FAN 
FANOCLE.  The  Graces.  —  (Descri- 
zione del  gruppo  delle  Grazie  ese- 
guito da  Canova  pel  Duca  di  Bed- 
ford). — Dissertalion  on  an  ancient 
himn  to  the  Graces  hy  Ugo  Foscolo. 

Nella  Descrizione  è  inserito  un  frammento  di  un 
Jn7io  alle  Grazie,  che  vuoisi  far  credere  sco- 
perto da  Ugo  Foscolo  nel  monastero  di  S.  Dio- 
nigi allo  Zante,  e  da  lui  attribuito  a  Fanocle, 
antico  poeta  greco,  di  cui  abbiamo  alcuni 
frammenti  conservatici  da  Stobeo,  ed  un'ele- 
gia sulla  morte  d'Orfeo,  tradotta  da  Luigi 
Lamberti  {Poesie  di  greci  Scrittori  etc.  Bre- 
scia, 1808,  pag.  so).  In  fine  della  suddetta 
Descrizione  si  legge:  "L'analisi  fatta  da  Ugo 
J5  Foscolo  del  carme  eh  cui  forma  parte  il  fram- 
53 mento  citato,  e  la  sua  traduzione  di  altri 
»  frammenti  seguono  nelF  appendice  a  questa 
»)  descrizione  ».  Nella  Dissertazione  il  Foscolo 
ci  spiega  la  tela  di  un  antico  inno  alle  Grazie 
come  sta  nel  titolo,  ma  ne!  fatto  di  quello  ch'e- 
gli stesso  veniva  dettando  colla  sapienza  ido- 
leggiata, e  colla  leggiadria  degh  antichi.  Riporta 
con  qualche  varietà  di  lezione  alcuni  de'  frara- 
menii  publicati  anche  dal  Silvestri,  dalla  So- 
cietà tip.  de'  Class.  Ital.,  e  dal  Carrer  nelle 
loro  edizioni  delle  opere  di  Foscolo  e  ne  fa  co- 
noscere due  nuovi  molto  eleganti  e  soavi  j  l'uno 
de' quali  dipinge  Venere  che  torna  al  cielo,  e 
dice  alle  Grazie:  alla  infelice  Terra  ed  a' figli 
suoi  voi  rimanete  Confortatrici.  Il  secondo 
rappresenta  alcune  dee  che  lavorano  al  peplo 
delle  Grazie,  mentre  Erato  cantando  inspira  loro 
il  modo  di  lavorarlo,  ed  è  quello  che  nella  De- 
scrizione preaccennata  è  attribuito  a  Fanocle. 
La  descrizione  e  la  dissertazione  suddette, 
scritte  in  inglese,  sono  tolte  dall'opera  intitolata 
-  Outlines  engravings  and  description  ofthe 
IVohurn  Ahhey  Marhles.  London,  1822.  -  La 
Descrizione  eh' è  posta  per  prima  non  è  im- 
probabile che  sia  dello  stesso  Foscolo,  benché, 
chi  si  fermi  al  dettato,  apparisca  il  contrario. 
Quanto  alla  dissertazione,  la  quale  viene  in  se- 
condo luogo,  è  asserita  nel  titolo  lavoro  di  Fo- 
scolo medesimo,  e  nulladimeno  nel  riferire  i , 
frammenti  dell'inno,  ch'egli  v'innesta  come  una 
imitazione  dell'antico,  parla  dell'autore  del  car- 
me italiano,  cioè  AdVInno,  come  se  questi  fosse 
ima  terza  persona.  {Nota  comunicat.  dall'egr. 
e  dotto  giovane  D:  Pietro  Giuseppe  Maggi). 

Fantasima  (La),  comedia  in  prosa  (del- 
l'abate Vincenzo  Rota,  padovano). 
Lugano,  nella  stani p.  della  Suprema 
Superiorità  Elvetica j'  \'j/\'Ò  ,  in-S.^ 

È  stata  composta  sopra   una  Novella  inedita  del 
Lasca  data  al  Rota  da  Apostolo  Zeno. 


FAO 
FANUSIO    CAMPANO     { prohabilincnlc 

Alfonso  ClCCARELLl). 
Due  cose  son  certe  intorno  a  Fanusio,  cioè  \.° 
che  ninno  ne  e])I)e  notizia  prima  che.  ne  par- 
lasse il  CicCARELLl;  1I.°  che  fu  questi  che  sparse 
alcuni  esemplari  ileir  opera  De  Jcnniliis  iìlii- 
siribus  Itaìiee,  ad  esso  assegnala.  La  prima 
potrebbe  bastare  essa  sola  a  (arci  dubitare  clipei 
fosse  un  autore  supposto  dal  Cìccarclli  famige- 
rato impostore.  Aflermandosi  poscia  da  lui  che 
il  Fanusio  visse  circa  il  1444,  e  se  il  cognome 
di  Campano  gli  fu  dato  a  chiarirlo  natio  della 
Campania,  ei  dovette  vivere  a'  tempi  del  re  Al- 
fonso I  d'Aragona,  quando  cioè  quel  regno 
era  forse  più  di  qualunque  altra  parte  d'Italia 
fecondo  di  letterati.  Sembra  quintli  impossibile 
che  ad  alcuno  di  essi  non  fosse  noto  questo  Fa- 
nusio, severamente  viveva,  e  che  in  qualche 
luogo  non  ne  avesse  latto  menzione,  ondechè 
fosse  rimasto  al  Ciccarelli  di  divulgarne  pel 
primo  il  nome  e  le  opere. 
Fedi,  aiO>ALDESCHI  (Monaldo). 
FANZIO  BENEDETTI. 

i.°  Perfettissimo  occhiale    ad  ogni 
vista  cristiana,  di  ec.  Ferraraj  Bol- 
zoni _,    16^1,  m-i6.° 
2.°  Il    Re  di    Mesopotamia .  sagro 
pastore  di  Ferrara,   encomiato  da 
ec.    Ferrara ,   per  Alfonso    e    Gìo. 
Battista  Maresti,   1667. 
Quest'encomio  contiene  la  vita  di  S.  MaureHo, 
protettore  di  Ferrara.  Lo  scrittore  per  tenersi 
celato,  invertì  l'ordine   della  sua  vera  deno- 
minazione facendo  del  nome  cognome,  e  del 
cognome  nome,  dacché  egli  chiamavasi  Bene- 
detto Fansio,  0  Fanzi,  e  fu  cittadino  ferrarese, 
e  monaco  olivetano. 
Faoniade  (La).  Inni  ed  odi  di  Saffo, 
tradotti  dal    testo    greco    in  metro 
italiano  da  S.  I.  P.  A.  (Sosare  Ito- 
mejo  Pastor  Arcade,  cioè  D.  Vin- 
cenzo   Imperiale,    generale   napoli- 
tano). Cosmopoli 3  co^ tipi  Bodoniani, 
1792,  m-8."  pie.  — La  stessa.  L'i, 
1801:  e  di    nuovo,  Piacenza,  Del 

Maino j  1 8o4- 
Fu  la  prima  volta  publicata  in  Napoli  nel  I78i. 
Il  traduttore,  o,  a  meglio  dire,  l"  autore  trasse 
partito  dai  frammenti  di  Saffo  raccolti  da  Cri- 
stiano Wolfio,  e  stampali  in  Amburgo  nel  1 755, 
componendo  cinque  inni  e  cinque  odi.  La 
lettera  di  Sosare  è  diretta  a  Lieo/onte  Tre- 
zenio  {Antonio  di  Gennaro,  duca  di  Bej- 
rouTB,   de'  principi  di  S.  Martino). 


395 
FAR 

FARAMONDI  (Clodoveo)  {anagramma 
di  Fra  Lodovico  D'  Ame.no,  della 
famiglia  Sinistrar!,  novarese).  11 
Convito  de'  liumi,  epitalamio  nelle 
nozze  reali  e  pacifiche  delle  Maestà 
di  Luigi  XIIII  e  Maria  Teresa 
d'Austria.  Ode  di  ec.  Milano,  Ma- 
laWs/Uj    1 660  ,  f>z-4." 

FARBII  (  Anthimi)  (Honorati  Farri, 
soci  Jesu),  opusculum  geometricum 
de  lìnea  sinuum.  Bomae,  i65q,m-4." 

FARINA  (Martino).  Fedi ^  Tragedie 
sacre  e  morali  ec. 

Farinata  per  l'  infogagione  di  gola  , 
secondo  il  recipe  di  frate  Ginepro. 
Fioretti  di  S.  Francesco  i^y.  Capi- 
toli due  (dell' ab.*^  Francesco  Vil- 
lardi,  poi  francescano  conventuale). 
Feronaj  tip.,  erede  Merlo;  e  Venezia, 
tip.  Picotti ,    181 7,  f>i-8.° 

FARINELLO  SE3Ì0LI  (abate  Giovanni 
Pagai,   fiorentino). 
I."  Lettera  di    ec,    nella  quale  si 
esamina  il   libretto  del  cav.^  Vin- 
cenzo Monti   intitolato:  Sossio  dei 
motti  e  gravi  errori  trascorsi  in  tutte 
le  edizioni  del  Convito  di  Dante.  Fi- 
renze j    1823,  iw-S." 
2.°  Osservazioni  di    lingua ,  di  ec. 
Ivi,   1826,  voi.  5,  in-8r 
3.*^  Osservazioni  di   ec.    su  l'opera 
del  cav.^  Vincenzo  Monti  intitolata: 
Proposta    di    alcune    correzioni   ec. 
Jvij    Marenigh ,    1819-24,  part.  3, 
m-8." 

Queste  Osservazioni  cominciarono  a  publicarsi 
nella  Biblioteca  Italiana,  sotto  la  maschera 
àzW Anonimo  Fiorentino,  a  Firenze  poi  l'au- 
tore le  ampliò  e  continuò  ne'  volumetti  qui 
accennati  col  menlovato  pseudonimo  di  Fari- 
nello Semoli. 

FARNABIO.   Fedi,  ANNUTINI. 

FARNESIUS  (Octavius).  Qurestiones 
definitoe  ex  triplici  philosopliia,  ra- 
tionali ,  naturali  ,  morali ,  Parmag 
disputatse.  Parmae,   161 3,   infoi. 

Furono  distese,  secondo  riferisce  il  SotvreUo  {pag. 
89),  dal  V.  Dario  Tamrurello,  della  comp.* 
di  Gesù,  del  qiiale  Ottavio  Farnese  era  scolare. 


396 


FAS 


Farsi  (Nel)   monaca  rilliislriss,^  sig." 
Elisabetta  Lucchesiui  nel  monastero 
(li  S.   Giorgio    di   Lucca.    Canzone 
(di  Domenico  Bartoli).  Lucca ^  Ma- 
rcscandoli,    1686,  in-f\.^ 
TARULLI  (abate  Pietro). 
Nome  che  aveva  nel  secolo  il  P.  D.  Gregorio  An- 
gelo Tarulli^  camaldolese,  sotto  il  quale  pu- 
blicò  le  seguenti  opere. 
i.°  Annali,  ovvero  memorie  dell'an- 
tica e  nobile   città  di    S.  Sepolcro 
intorno  alla  sua  origine  ec.  i^o//g;io, 
per  il   Campitellij    '7 '7)  in-Z^y 
2.°  Annali,  ovvero  notizie  istoriche 
dell'antica   nobile    e  valorosa    città 
d'  Arezzo  in  Toscana  dal  suo  prin- 
cipio fino  al  presente    anno    1717. 
ec.  FolignOj  per  Nicolò  Canipitelloj 
1717,  />2-4.° 
Alla  pagina   503   si  scopre  D.  Gregorio  Angiolo 
Fauulli,  autore  di  questi  Annali,  benché  del- 
l'abate  Pietro  portino  il  nome  sul  frontispizio. 

'i.°  Cronica  dell'antica,  nobile  ed 
osservante  abbadia  di  S,  Croce  della 
Fonte  dell'Avellana  nell'Umbria, 
cominciando  dalla  sua  fondazione 
infino  al  presente,  raccolte  dall' ec. 
Siencij  presso  il  Q^uinza,  1723,  in-/\.^ 

A  titolo  così  pomposo,  s'attiene  un  hbro  di  assai 
picciola  mole,  cioè  di  sole  sedici  carte. 
4.°  Cronologia  dell'antichissima  e 
nobilissima  famiglia  Gaetani  di  Pisa 
ce.  Lucca j  pel  Marescandoli^  1723, 
m-4.° 

5.°  Vita  del  B.  Jacopo  de'  Conti 
Guidi  di  Volterra.  Siena  j  per  il 
QuinzOj  1724,  z«-4.° 
e.^'Vita  della  B.  Elisabetta  Salviati 
ec.  Bassano  {ma  Firenze) ,  iy23,in-/\.^ 
Vedi^  CHERUBINI  (Filippo). 

Fascetto  di  fiori  eruditi  raccolti  in- 
sieme ed  esposti  nella  spcziaria  del 
signor  Vincenzo  Bonanno  e  Gervasi, 
presentati  alla  sacra  R.  M.  di  Vit- 
torio Amedeo  Primo  N.  S.  Re  di 
Sicilia  ec. ,  ed  Anna  Maria  d'Or- 
leans Regina  N.  S. ,  nella  solenne 
entrala    di    questo    gran    Monarca 


FAS 

nella  citlà  di  Palermo  capitale  di 
tutto  il  regno.  Palermo ,  appresso 
il  Ciche j    17  I  3,  i>z-4.° 

V.  del  P.  Ignazio  Del  Zio,  gesuita,  che  pregato 
lo  diede  alla  luce. 

Fascetto  di  rose,  ovvero  raccolta  di 
varj  disegni  e  materie  per  tessere 
eruditi  e  fruttuosi  discorsi  in  lode 
di  Nostra  Signora  del  Rosario  ec. 
(del  P.  Tommaso  Reviglioìne,  ge- 
suita). Napoli j  Pellecchiaj  1768, 
pari.   2,  ///-4.° 

E  una  ristampa. 

FASCI  (Agnolo  de')  PIOVANO  (abate 
Angelo  Dalmistuo).  Epistola  di  M. 
ec.  al  sig.  conte  Alfonso  Belgrado, 
cancelliere  vescovile  d'  Udine.  Tre- 
viso j  per  il  Trento j   1824,  m-8.° 

Fasti  Casinenses. 

Sono  attribuiti  al  P.  D.  Gio.  Stefano  MARENGHI, 
benedettino  casinesc,  genovese. 

Fasti  (1)  della  Francia,  antichi  e 
nuovi,  dal  principio  della  monar- 
chia sino  al  regno  di  Napoleone  I, 
colla  di  lui  vita,  e  osservazioni  sto- 
riche di  G.  D.  (Gaetano  Deliesques, 
parrucchiere).  if///rt7zo,  presso  Pietro 
Jlgnclli,  part.   2,  z/i-8.^ 

Rispetto  al  pregio  in  cui  devesi  tenere  questa 
compilazione,  reggasi  ciò  che  già  si  disse  al- 
l''ariìcoìo  Delzesquus  [Gaetano). 

Fasti  della  rivoluzione  francese  (del- 
l'ex-gcsuita  Lorenzo  Ignazio  Tmu- 
LEN,   svevo).  Venezia j  voi.  3,  i«-8.° 

Fasti  di  Carlo  Emmanuele  III  Re  di 
Sardigna  [sic]  di  Guidone  Ferrari 
volgarizzati  (dal  conte  Carlo  Fi- 
lippo Oksijno  di  Orbassano).  Torino, 
Briolo,    1786,  //z-4.° 

Questi  fasti  sono  distribuiti  in  trecento  quattor- 
dici iscrizioni  latine,  stampate  la  prima  volta 
in  Lugano  nel  1780,  e  la  versione  è  in  altret- 
tante iscrizioni  italiane.  Alcuni  esemplari  dei 
fasti  sono  preceduti  dalla  Lezione  (anonima) 
intorno  le  iscrizioni  ec.  del  suddetto  conte 
Orsino. 

Fasti  di  Ludovico  XIV  il  Grande, 
esposti  in  versi  ec.  Bolognaj  per 
Costantino  Pisarrij    1701,  in-^.*^ 

"I  compositori  di  quest'opera,  che  è  in  quader- 


FAT 

'3  narj  tessuta,  furono  i  seguenti  :  del  Gennajo, 
"il  mare*  Giuseppe   Orsi;   del   Felìhrajo,   il 
'j  dolt."  Eustachio    Maisfredi  ;    del  Marzo ,  il 
»  conte  Cornelio   I'epoli;   dcir  Aprile,  il  san." 
S5 Gregorio  Casali;  del   Maggio,  il  conte  An- 
'5  gelo  Antonio  SACCO;  del  Giugno,  il  sen.'^Bel- 
"  lingero  Gessi;  del  Luglio,  Carlo  Antonio  Be- 
'5 DORI;    deir  Agosto,    Francesco    Pepoli;   del 
«Settembre,  il  do tt."  Pietro  Naism;  deirOtto- 
»brc,  il  dott.*  Pierjacopo  Martello;  del  No- 
3)vemhre,   il   dott."  Gregorio    Malisardi;   del 
5t Dicembre,  il  conte  Francesco  IlAMUZZi;  tutti 
3JC  dodici  bolognesi  di  patria  ».  (Quadrio,  tom. 
VI,  pag.  147). 
Fasti  Goriziani  di  Rodolfo  Coronini. 
Sono  di  Girolamo  Guelmi  i  pezzi   latini   che  si 
leggono  nel  tom.  II,  Uh.  Ili,  num.  io,  pag. 
Q8-Niwiina  si  priscis  -  Delicium  terree,  num. 
121,  pag.  90.  V.  pure  dello  stesso  la  poesia  ri- 
portata ai  numeri  4,  9,  io,  li,  parte  del  12, 
tutto  il  13,  is,  17,  20,  sino  al  30,  e  la  mag- 
gior parte  del  B6. 
Fasti  Mariani  cuni  divovum  elogiis  in 
singulos  anni  dies  distributis  (aucto- 
re  P.   Andrea   Brujjner,    soc.    Jesu, 
germano),  fiomcej    i643,  m-i2." 
Fasti  (I)  sacri,  poema  in  ottava  rima 
(del  P.  Sforza  Pallavicino,  gesuita, 
poi    cardinale).    Stampato  forse  in 
Roma  fra  il  i63o  al  i636,  in-iiP 
L''  unico  esemplare  che  si  conosca  di  questo  ra- 
rissimo libretto,  contenente  i  soli  due  primi 
canti,  trovasi  nella  publica  Libreria  di  Parma. 
E  mancante  però  del  frontispizio  e  della  pre- 
fazione, rimanendo  a  facce  144,  col  soggetto 
del  terzo  canto  in   prosa,  T opera  imperfetta. 
Il  primo  canto  si  compone   di  ottave  ISS,  ed 
il  secondo  di   128.   Alcuni   frammenti  del  so- 
praccennato poema  veggonsi  inseriti  da  facce 
160  a  facce  533  della  Scelta  di  poesie  ita- 
liane non  mai  per  V  addietro   stampate  ce. 
Kenezia,    Baglioni ,  168G,   in-a."   Doveva  il 
medesimo  essere  composto  di  quattordici  canti. 
Fasti    Sencnses    ab  Acadcinia    Intro- 
iiatorum  editi  et   dedicati  Alexan- 
dre VII  Pont.  Max.   Infoi 
Prima  edizione  procurata  dal  solo  P.  Sebastiano 
Conti. 

Fide,  AMOENUS  ET  COMPOSITUS. 
Fatti  attinenti  all'inquisizione,  e  sua 
istoria  generale  e  particolare  di 
Toscana  (raccolti  da  Modesto  Ra- 
strelli). Firenze j  per  .Antonio  Giu- 
seppe Pagani  e  Comp.,  1 782,  //i-i  2." 


397 
FAU 

Fatti  di  Carlo  Magno.  Fedij  -  Prin- 
cipio {In)  era  il  uerbo  etc. 
Fatti    (I)    e    le    prodezze    di    Manoli 
Elessi    Strathioto,    di   M.    Antonio 
Molino,  detto  Burcliiella.  Finegiaj 
appresso  Gabriel  Giolito  de' Ferraris 
i56i ,  in-/^." 
Canti  dieci  in  ottava  rima  composti  in  dialetto 
veneziano.  Il  nome  delFeroe  del  poema  e  quasi 
anagramma  del  nome  dell'autore,  che  scrisse 
altre  poesie  ed  alcune  comedie.  Il  Molino  in- 
ventò ed  introdusse  quel  personaggio  appellato 
Stratioto  (dal  greco  Stratiotes,  cioè   Milite, 
Soldato),  parlante  in  lingua  greca  moderna, 
0  piuttosto  schiavona,   corrotta   coir  italiana, 
che  nelle  comedie   del   Ruzzante  e  del  Calmo 
si  trova. 
Fatto    risguardante    il    carteggio   del 
signor    arciprete  Gio.  Battista  Ca- 
salini,  parroco  di  Silvano-Adorno, 
con  mons.*^  Scipione  de'  Ricci,  ve- 
scovo   di    Pistoja,    con    note  d'un 
Alessandrino  amico  dell'  autore  (ye- 
rosimilmenle  l'abate  Francesco  Eu- 
genio Gbasco).  Foligno j  ^79^3  m-8." 
FAUNO    (  Lucio).     Roma     trionfante. 
Roma   ristaurata.   Italia    illustrata. 
Tradotte  dal  latino  di  Flavio  Bion- 
do. Fenczia,  1 544 > ^  ^^  "uovo,  1 558. 
Il  traduttore  Giovanni  Tarcagisota  si  maschera 
sotto  il  nome  di  Lucio  Fauno,  come  fece  an- 
che in  altre  opere. 
Faustissime    (Pelle)    nozze    Colonna- 
Bernardi,  agli  sposi,  gli  amici  G. 
F.,  F.  B.,   A.  B.  (Giuseppe  Ferra- 
rci,   Francesco    Barisan,    Antonio 
Barba).  Padova,  Carlallier,  m-8.° 
Faustissime  (Per  le)  nozze  del  signor 
Andrea  Fabris,  con  la  signora  Mar- 
gherita Ponlelli ,  seguite  in   aprile 
i83o  (poesia  di    Domenico  Sabba- 
DiNi).    Udine,    Fendramin,  in-Q.^ 
Faustissime  (Per  le)  nozze  della  no- 
bile signora  Maria  Bumelli,  col  no- 
bile signor  Antonio  Lazzaro  Pado- 
vani ,  stanze  (dell'ab.'^  Felice  Dianin). 
Senza  alcuna  data,  in-S^ 
La   lettera   dedicatoria   e    delF  editore  D.  Pietro 
SlMGAGLIA. 

Faustissime  (Per  le)  nozze  della  no- 


398 

FAV 

bile  signora  Teresa  Fregomese  col- 
l'illustr.''  D.  Carlo  Celotti  (di  Da- 
niele Soletti).  Padova j  Conzattì ^ 
1^89,  in-^.°  pie. 

Faustissime  (Per  le)  nozze  Colini  Bu- 
ratti, ode  epitalamica  (dell'ab.^  Ber- 
nardo Pasqualini).  BassanOj  ijqS, 
m-8.° 

FAVILLI  (Andrea)  (P.  Gregorio  An- 
gelo FAnuLLi,  camaldolese).  Rela- 
zione dell'origine  e  di  dove  fu  por- 
tato a  Firenze  il  prodigioso  bastone 
del  santo  patriarca  Giuseppe,  che 
si  conserva  nella  chiesa  di  S.  Maria 
degli  Angioli  ec. ,  e  de'  prodigj  più 
riguardevoli  che  Iddio  ha  fatto  ec. 
al  solo  tratto  di  sì  insigne  i-eliquia, 
composta  dal  signor  ec.  Liiccaj  per 
Domenico    Ciuffettij    1721,  in-4-" 

Il  suddetto  P.  Gregorio  Angelo  Farulli  è  autore 
di  varie  opere ,  i  titoli  di  molte  delle  quali  pos- 
sono vedersi  ne''  suoi  Annali  d'Arezzo,  pag. 
205,  e  nel  suo  Teatro  storico,  pag.  292.  In 
generale  le  produzioni  del  Farulli  sono  cose  da 
orsi,  che  non  stanno  ne  in  cielo,  ne  in  terra. 

Fedij  FARULLI  (abate  Pietro). 
Favola  (La)  di  Andromeda  e  Perseo, 
descritta  da  Marco  Manilio,  tradotta 
in  versi  italiani  da  L.  B.  (Luigi  Bot- 
TioNi,  avvocato)  in  occasione  delle 
nozze  Bussi  e  Zappieri.  Parina^  per 
Marco  Bossi  ed  Andrea  Uboldi. 
Favole  (Le)  d'Esopo,  con  commenti. 

T^er celli j  (circa  il   i58o). 
Stampate  da  Frances<"o  Giovanni  Pellipari,  del 
quale  è  fama  che  siano  in  tutto  od  in  parte 
ì  mentovati  commenti. 
Favole  d'Isopo  {sic)  Greco  elegantissi- 
me e  de  molti  altri  tradotte  nuova- 
mente di  latino  in  lingua  italiana. 
Vincaia  j  per  Michele   Tramezzino  j 
neW  anno   1544}  in-'6° 
Non  porla  il  nome    del    traduttore,   ma   poiché 
nella  lettera  dedicatoria  che  ne  fa  lo  stampatore 
Michele  Tramezzino  al  gioi'anetto  Battista 
Morosini  si    dice   intorno  al    volgarizzatore  : 
Nella  quale  non  mi  pa?ve  kaiser  perduto 
la  fatica  se  vedo  vostra  magnificenzia  ac^ 
Gettare  benignamente  il  precioso  dono ,   si 
deduce  che  sia  stato  il  suddetto  Tramezzi.^. 


FBD 

Favole  Esopiane  di  Anonimo  (Fortu- 
nata Sulgher-Fantastici-Marchesini, 
di  Pisa).  Firenze,  stamp.  del  Giglio, 
1806,   m-8.° 
Le  favole  sono  XVI. 

Favole  moralizzate  da  un  Academico 
Ricovrato.    f^encziaj  FenzOy   1802, 
i/z-8.'' 
La  prima  edizione  di  questo  lihretto  è  -  Favole 
cinquanta  d' autori  antichi,  tradotti  in  al- 
trettanti sonetti ,   e  moralizzati  dal  conte 
Leandro  Bo.sin i  .Acad.  Ricovrato.  Padova, 
Conzatti,  177A,  in-8.° -La  sopracitata  seconda 
edizione  del  1802   non  ha  il  nome  del  volga- 
rizzatore. 
Favole  settanta  Esopiane,  con  un  di- 
scorso ( dell' ab.'^  conte  Gio.  Battista 
Roberti).  Bologna^    ^'j'J^ì  in-ì2.^ 
Favole   sopra  i  doveri  sociali  ad  uso 
de'  giovanetti  (di  Gaetano  Perego). 
Milano j  .agnello  Nobile^,  i8o4,  ^^ol. 
2,  in- 16° 
Ristampate,  Ivi,  stamp.  Beale,  1813,  del  pari 

in  due  volumi. 
FAVONIO  (Aurelio  Vergerìo,  fratello 
de'  due  vescovi    istriani,    l'uno  di 
Pola  (Gio.  Battista),  l'altro  di  Capo 
d'Istria   (Pietro   Paolo).  —  Lancetli). 
Essendoci  ignoto,  collo  Stancovich   {Biografia 
Istriana),  m  ([mìe.  opera  cosi  si  nomini,  ag- 
5Ìungeremo ,  seguendo  lo   Stancovich   mede- 
simo,  essere  molto  incerto  se  veramente   Gio. 
Battista  Vergerlo  debha  riporsi  fra  gli  apostati. 
Favus    melìis    ex    variis    ss.    Palribus 
collectus  (a  P.  Alexandro  Ficheto, 
soc.  Jesu,  pedemontano).   Lugdunij 
apiid  Joan.  Chauretj   i6iy,  in-'A^P 
Fazzoletto  (II),   opera   scenica    tragi- 
comica (postuma)  (di  Antonio  Giulio 
Brignole  Sale).    Kenezia^,    iQ'jS;  0 
Bologna,,    i683,   sempre  in-ii.^ 
F.  B.  (Franeiscus  Bargnanus)   Franci- 
sco Torriceno.  /«-8.° 
Lettera  che  sta  a  pag.  98,  degli  Elogi  di  An- 
tonio Brognoli.  Brescia,  pel  Vescovi,  178S, 
/«-8.° 
F.  B.  D,  S.  (Fra  Bernardino  da  Siena). 
Con  queste  iniziali  è  sottoscritta  una  lettera  di- 
retta al  Marchese  del  Vasto  dall'apostata  Ber- 
nardino OcHiNO,  in  data  del  sfebbrare  M.  D. 
XML  che  leggesi  nel  libro  secondo  (pag.  108 


FED 

tergo,  109  redo  e  tergo)  delle  Lettere  ruccoltt 
da  .-Intonio  Manutio ,  e  stampalo  in  F'enczia, 
dai  figli  d'aldo,  nel  i&4ù ,  come  pure  nello 
stesso    libro    secondo    nelP  edizione    del    1848 
(pag.  90  tergo,  e  97  recto).  Nella  ristampa  di 
detto  libro  (alta  nel  iSfi4  furono   oniniesse  le 
suddette  iniziali  e  sostituiti   invece   de'  punti. 
La  lettera   comincia:    Illustrissimo   Signore, 
Non   fu   mai,  né   manco  sarà  il  valoroso 
Capitano  di  Cristo  ec. 
F.  C.  S.  D.  O.   (Fraucesco  Colamgelo, 
sac.^  dell' Oratorio).  Racconto   sto- 
rico della  vita  di  Gio.  Battista  Della 
Porta,  filosofo  napolitano,  con  una 
analisi  delle    sue    opei'c    stampate. 
Napoli,    iSì'i,  in-S.'' 
Febris     Cliinacliina     expugnala ,    seu 
illustrium   aliquot  virorum  opuscu- 
la ,  quse  verani  tradunt  melhodum 
febres  Ghinacbina  curandi.  Collegit 
nìcdicus  Ferrarieusis  (Frane.  Maria 
JNiGRisoLi).   FerrariaCj    1687,  *'*"4-° 
Gli  opuscoli  altro  non  sono  che  pezzi  tratti  dal 
Zodiacus  Medico-Gallicus  del  De  Blegnv, 
e  che  il  ÌNigrisoli  illustrò  con  sue  annotazioni. 
Esso  mise  il  suo  nome  nell'edizione  del  i700. 

FEBURA  (DE)  (D.  Micbele).  Teatro 
della  Turchia,  dove  si  rappresen- 
tano i  disordini  di  essa,  il  genio,  la 
naturalezza,  ed  i  costumi  di  quattor- 
dici nazioiù  elle  l'abitano.  Milano, 
per  gli  eredi  Malatesta,  1 68  i ,  /«-4.° 

Celasi  sotto  questo  nome  il  P.  Giustiniano  Di 
ToLRNONj  cappuccino.  Il  libro  era  stato  ante- 
riormente impresso  mutilato  in  Roma ,  dcd 
Tinassi,  nel  16S7. 

Fede  (La)  ed  il  Cristianesimo  alla 
moda  filosofica,  teologica  e  galante 
del  corrente  secolo,  trattato  utile  e 
dilettevole  dedicato  al  Vescovo  di 
Policastro  da  un  Religioso  dell'Or- 
dine di  S.  Basilio  M.  (ab.^  D.  Giu- 
seppe MoscAP.i).  uégiopoli  [Roma), 
1790,  i«-8.^ 

P^ede  (La)  giustificata  da  qualunque 
rimprovero  di  contraddizione  con 
la  ragione,  e  l'incredulità  convinta 
d'essere  in  contraddizione  colla  ra- 
gione medesima  ne'  suoi  ragiona- 
menti contro   la   rivelazione.  Opera 


399 
FED 

(del  P.  De  la  Marchf:,  gesuita)  tra- 
dotta dall'idioma  francese  da  Giu- 
seppe Landi  ee.  Firenze,  Allegrini 
e  Pisani,    1770,  jVi-8.*' 

Fede  (Della)  in  Dio,  operetta  scritta 
in  francese  dal  P.  Nicolò  Du  Sault, 
e  tradotta  in  italiano  (dal  P.  Matteo 
Gherardelli). 

Fede  (La)  ne'  tradimenti  ,  dramma 
per  musica  (di  Girolamo  Gigli) 
fatto  cantare  da' signori  Convittori 
del  N.  Collegio  Tolomei  di  Siena 
per  il  carnevale  dell'anno  1689, 
Ivij  nello  stesso  anno 3  in-i-ìP 

«Fu  ristampata  con    raggiunta   di  due   ridicoli 
"(manca  nella  stampa  del  CincUi  una  parola, 
"forse  intermezzi) ,  fatta  dal  signor  Francesco 
"De  Lemene.  "  Cinelli  {Bihl.  volante,  scanz. 
XIV,  pag.  41). 
Fede  (F^a),    dramma    per  musica  (di 
Benedetto  Marcello,  patrizio  vene- 
ziano).  Ficenza,  1707;  e  Venezia, 
pel  M Hocco j  nell'anno  istesso,  in-i  2.° 

Uscì  anche  col  titolo  di  Dorinda.  Venezia,  1729. 
Nella  Drammaturgia  delP  Allacci  {ediz.  del 
17S3)  si  registra  come  opera  d'incerto  autore. 

Fede  (La)  trionfante  in  Giosafat,  prin- 
cipe delle   Indie,    rappresentazione 
spirituale    fatta    in    Firenze    dagli 
Academici  Pietosi  delle  Scuole  Pie 
l'anno  1673.  Firenze,  alla  Condottaj 
in- 12° 
Secondo   il   Cinelli    {toni.  IV,  pag.  441)  alcuno 
si  appropriò  questa  composizione,  ma  essa  è 
fatica  del  P.  Antonio  Tarlarini,  della  comp.* 
di  Gesù,  e  falla  rappresentare,  quarant' anni 
avanti  nel  borgo  di  S.   Sepolcro,   da'  giovani 
nobili  ili  quella  città. 

Fedecommessi  (Dei)  a  famiglie,  ed  a 
chiese  e  luoghi  pii  in  proposito  del 
termine  di  inanimorte  introdotto  in 
questi  ultimi  tempi  nell'economia 
nazionale,  libri  due  (dell'ab.'^ Giam- 
maria Ortes).  MDCCLXXXIF3  in-^° 

Fedele  (11)  adoratore,  o  il  libro  delle 
preghiere  di  mons.^'  Francesco  di 
Fénélon,  tradotto  in  italiano  (dal 
prof.^  Ambrogio  Levati).  Blilano  . 
Classici  Italiani  j,   iSSq,  in-i^P 


400 


FED 


Fedele  [Alla)  Insubrìca  -  Città  stendi 

la  mano. 
Principio  d'un' oda  scritta  dal  prof.®  Santo  Fat- 
tori in  nome  della  città  di  Pavia  alF  arciduca 
Giovanni  d'' Austria,  clic  l'u  stampata  Ivi,  dal 
Balzani,  nel  181S. 
FEDELE   (Luigi)    (Antonio   Lupi).    Il 
Maestro    universale  della    corte  di 
ce.  P^enezia,  appresso  il  Zatta,  1 666. 
FEDELI    (Aurelia)    (Brigida  Bianchi, 
Aurelia  nella  comp.'^  comica  de'  Fe- 
deli). I  rifiuti  di  Pindo  di  ce.  Fa- 
ri^lj    1666,  m-i2,° 
FEDELI  (Ausonio)  (Gio.  Battista  Li- 
vizzANi,  modonese).  Applauso  poe- 
tico al  divo    Luigi    di    Francia    il 
Giusto,  di  ec.  In-Z^y 
Questo   libretto  fu   stampato   in  f'^enezia,   per 
Francesco   Vnlvasense,   nel  1C40,   come   si 
ricava  dalla  dedicatoria. 
FEDERICI  (Camillo).    Opere    teatrali 
di  ec.  Più  volte  impresse  in  Torino, 
V^enezia,  e  Firenze. 
Il  suo  vero  nome  era  Giambattista  VlASSOLO.  Egli 
nacque  in  Gavesio,    terra    della    provincia   di 
Mondovì,  da  Giampietro  ed  Agnese,  della  quale 
ignoriamo  il   casato,  a  Corrono   due   opinioni 
"circa  il  motivo  che   lo  spinse   a    cangiare  il 
"  suo  vero  nome  in  qutdlo  di  Camillo  Federici. 
"  Alcuni  raccontano  che  egli  il  facesse  per  te- 
"  stimoniare  alFaltrice  Teodora  Ricci  il  grande 
»5 amore  che  le  portava,  e  credono  che  il  nome 
"di  Federici,  non  altro  suoni  che  Fede  alla 
'3  Ricci.  Altri  poi  vogliono  che   un  tale  nome 
5j  avesse  oi'igine  da  un  dramma  eh''  egli  scrisse, 
s)  poco  dopo  la  sua  partenza  dal  Piemonte,  col 
»5  titolo  di  Camillo  Federico,  il  cui  argomento 
»cra  un'eroica  gara  d'amicizia.  Avendo  que- 
J5  sto  suo  lavoro  piaciuto  maravigliosamente  al- 
'jT universale,  ed  essendo  perciò  stato  più  volte 
33 rappresentato,    ciascuno   incominciò  a  chia- 
'5 mare  Fautore  col  nome  del  dramma,  vale  a 
33  dire  Camillo  Federico.  Egli  poi  con  picciola 
'3  inflessione  cangiatolo  in  Camillo  Federici, 
'3  lo  conservò  sino  a  tanto  che  visse  e  lo  tras- 
33  mise  pure  ai  due  suoi  figli  Carlo  e  Giuseppe  33 
(Vallauri,   Soc.  leti,  in  Piemonte,   tom.  II, 
pag.  141). 

Federico  il  Grande,  o  sia  la  Slesia 
riscattata,  poema  (di  Ascanio  Gi- 
rolamo Molin).  Losanna^,  1787-88, 
voi  2,  in- 11.^ 

Avvene  una  seconda  edizione  latta  in   Venezia, 
nel  1008. 


FEL 

FEDERICO  VESCOVO  DI  FOLIGNO. 
Incomincia  ci  libro  intitolato  Qua- 
ti-iregio  del  decorso  della  vita  liu- 
niana  de  Federico  (Frezzi),  frate 
dell'ordine  di  Sancto  Dominico... 
Impresso  a  Penisela,  per  Maestro 
Stefano  A rns  stimano  [sie) ,  nel  M. 
ecce.  LXXXl  (i48i);  Firenze,  senza 
data  (secolo  Xt^);  Bologna,  Jìagaz- 
zoni ,  i494j  Milano j  i5ii,  sempre 
infogl. 

In  tutte  le  surriferite  edizioni  il  testo  è  malcon- 
cio e  siigurato.  La  migliore  è  quella  procurata 
dal  P.  abate  Angelo  Guglielmo  Artcgiani,  e 
stampata  a  Foligno,  nel  1723  {i'ol.  2,  in-4.''). 
In  questa  trovasi  alla  fine  una  dotta  disserta- 
zione del r abate  Pietro  Canneti,  camaldolese, 
nella  quale  si  mantiene  a  Federico  Frezzi,  ve- 
scovo di  Fohgno,  vittoriosamente  T  onore  della 
composizione  dell" opera,  contro  chi  pretese 
essere  invece  fattura  di  Nicolò  Malpigli  da  Bo- 
logna, sull'appoggio  di  un  codice  più  antico 
di  quattr'anni,  elove  leggevasi  il  nome  di  lui. 
Il  dottor  Bottazzoni,  bolognese,  scrisse  al  Zeno 
(Lettere,  tom.  II,  pag.  sic)  che  sopra  tale 
argomento  aveva  preparato  una  dissertazione, 
onde  rivendicare  al  suo  paesano  quest'opera; 
ma  non  comparve  per  quanto  ci  è  noto. 

FELICIANUS  (Bernardus).  È  comune- 
mente conosciuto  sotto  questo  nome 
Gio.  Bernardo  Regazzola,  veneziano. 

Felicissime  (Per  le)  nozze  dell' illustr." 
signor  marc.*^  Cosimo  Riccardi,  con 
la  sig.^  marc.^  Giulia  Guda,  canzone 
(d'Antonio  MoROSiNi,  ebreo  fatto  cri- 
stiano). Firenze j  per  Pier  Matinìj, 
1692,  iVz-4-° 

Felicissime  (Per  le)  nozze  degli  illu- 
strissimi signori  Carlo  Mansi  e  Leo- 
nora Pcpoli,  canzone  (di  Domenico 
Bartoli).  Liieca,  pel  Paci,  1688, 
m-4.° 

Felicissimo  (II)  accordo  della  magni- 
fica città  di  Siena  con  l'illustr."  et 
eccell.*^  sig.  Duca  di  Fiorenza,  con 
la  causa  et  origine  di  tutta  la  guerra 
e  con  molte  scaramucce  et  imbo- 
scate, et  in  ultimo  la  conclusione 
della  pace,  et  dell'accordo  fatto  et 
capitolato    nella    città   di    Fiorenza 


FEL 

nell'anno  i553.  =  In  fine  =  di- 
cesi  stampalo  in  Fiorenza,  in-S^* 

Sospetta  il  MorcTii  che  questo  poema  in  otiavn 
rima  diviso  in  tre  canti,  ria  Iattura  di  Laura 
Pieri,  (iorentiiia  ,  autrice  d' altro  ]io(;nia  i:i 
quattro  canti  della  guerra  di  Siena. 

Felicissimo  (Pel)  imeneo  del  nobile 
sig.  Gio.  Ballista  Della  Porta  col- 
r  egregia  signora  Annetta  Bozzollc, 
(li  Ceiieda,  ode  dell' ab. *^  D.  S.  (Do- 
menico Sabbadini).  Udine,  ^endra- 
mej    1859 ,  m-8.° 

Di  questo  fecondo,  e,  se  non  sidjlime,  facile  e 
grazioso  poeta  molte  cose  v'hanno  alle  stampe 
colle  sole  sigle  D.  S. 

Felicissitno  (De)  Pauli  HI  Pont.  Max. 
adventu  Perusinani  Urbeni  ac  praì- 
stitis  Civ.  officiis  libellns  ad  Rev. 
Dominum  D.  M.  Card.  Grimanum 
etc.  Perusiacj    i535,  in-^-^ 

L'autore  a  pie  della  dedicatoria  si  segna  colle 
prime  lettere  M.  P.,  e  da  Diacinto  Vincioli 
(  Rime  di  Frane.  Coppetta,  1 720,  nota  alle 
pag.  50-31)  si  crede  possa  essere  stato  Mario 
PODIA.M  ,  perugino. 

Felicissimo  (Per  el  )  sposiego  de  so 
celenzia  la  nobile  tuosa  Mariana 
Valmarana  col  nobel  luoso  Bastian 
Mocenigo  Filalnoria,  scantuzzà  en 
lengua  rustega  pavana  e  armiliò  e 
pricò  al  mielito  strabuelonazzo  de 
so  celenzia  Carlo  Vicenzo  Valma- 
rana, senaore  e  barba  pi  che  mo- 
revole  de  la  spuosa.  licenza,  Mosca^ 
1^68,  m-4-° 

L'autore  è  Michele  Pava>'ELLO. 

Felicità  (La)  del  matrimonio.  Opera 
morale,  piacevole  e  politica  dell'a- 
bate N.  N.  (Tommaso  Campasthj). 
Milano j  sianip.  Agnelli,  1760;  e  di 
nuovo,  Venezia y  Pasquali j,  1761, 
sempre  m-8." 

Felicità  (La)  di   Saturno,   dramma. 

Fu  opera  di  dodici  Cavalieri  sancsi,  che  ne  com- 
posero una  scena  ciascuno.  Fra  c[iiesli  devesl 
annoverare  il  cardinale  Volunjiio  Bandi.\ei-i,i. 
Ignoriamo  il  nome  degli  altri. 

Felicità  (  Della)  ed  infelicità  delle  ani- 
me penanti  nel  purgatorio,  e  dei 
mezzi  sovrani  per  non  andarci,  o 
TOM.   I. 


401 
FEM 

])cr  starvi  molto  poco;  opera  del  P. 
Stefano  Biiict,  della  compagnia  di 
Gesù,   tradotta  dal  francese  nell'i- 
taliano da  un  Padre  della  medesima 
compagnia.    Venezia^,  per  il  Babà, 
i()53. 
Forse  ne  è  traduttore  il  P.  Giuseppe  Fozio,  0  il 
P.  Antonio    Antomotti,   che   volgarizzarono 
altre  opere  ascetiche  del  P.  Binet. 

Felicità  (La),  o  sia  progetto  per  ren- 
dere tutti  gli  uomini  completamente 
felici,  di  un  Filantropo  del  dipar- 
timento del  Mella  (sac.'' Bernardino 
UssoLi,  da  Passirano).  Brescia,  Pa- 
sini,    180F,  ?//-8." 

Felicità  (La),  poema  di  Elvezio. 
Berna,    1781. 

E  una  traduzione  in  versi  sciolti  fatta  dall'abate 
Giuho  Perlm. 

Felicità  (La)  publica  considerata  nei 
coltivatori  di  terre  proprie.  Brescia, 
1769. 

Sospetta  il  sig.  Lancetti  {Biogr.  Crcmon. ,  toni. 
Il, /jrtg-.  253-56)  che  sia  fattura  del  cav.*  Giu- 
seppe Cauzzi. 

FELINI  (Stanislai)  COLONIENSIS  (Ju- 
lii  Clementis  Scotti  ,  placent. ), 
notai  sexaginta  quatuor  morales, 
censorice,  liistorica^  ad  historiam 
Goncilii  Tridentini  P.  Sfortife  Pal- 
lavicini e  soc.  Jcsu.  Colonice  (sed 
Pa  iav'ii),    1 6  6  4  5  in  -  4  •  " 

FELISTE  OAGRIO  P.  A.  È  Giuseppe 
Antonio  Aldim,  cesenate,  che  ha 
versi  in  varie  raccolte  del  sec.  XVIO. 

Felix  per  omncs  feslum  mundi  car- 
dincs  etc.  Vide,  Aurea  luce  et  de- 
coi'e  roseo  etc. 

FELTRENSE  (Giangiacomo).  È  Jacopo 
ZtìNO,  vescovo  di  Feltre. 

Femmes  (Les),  dialogue. 

Opuscolo  di  13  o  ic  pagine,  che  Mercier  de 
Saint-Leger  {Journal  de  Paris.  \ì  ai'ril  1780) 
non  esita  di  attribuire  all' ab.*^  Ferdinando  Ga- 
LlANi.  Fu  ristampato  negli  Opnscides  philo- 
sophiques  et  litteraires  la  plus  part  posihu- 
lìies  ou  inedito  179G,  e  nelle  Tablettcs  d'un 
cui'ieux.  1789. 


402 


FEN 


Femmina  (I.a)  dottoressa,  ovvero  la 
teologia  ridotta  alla  conocchia,  co- 
raedia  {del  P.  Bougeant),  tradotta 
dal    francese.    Senza    luogo,    i73i, 

FENESTRELLA  (II),  De'  sacerdoti  e  dei 
magistrati  romani,   tradotto  di  la- 
tino in  lingua  toscana.  Al  magnifico 
M.  Angelo  Motta.  }^inegia,  appresso 
Gabriel  Giolito  de'  Ferrari ^  i545;  e 
di   nuovo,  Ivij  1547,  sempre  ?Vz-8.° 
Cenchè  alFappai-enza  similissime,  sono  però  due 
edizioni  realmente  diverse.   Francesco   Sanso- 
vino  è  il   traduttore  di   quest'opera,  il  di  cui 
vero  autore  Andrea  Domenico  Fiocchi,  0  Floc- 
co, fiorentino,  copresi  col  mentovato  di  Lucio 
Fenestrella  ,   0   Fenestella ,   come    assicura   il 
Cinelli  d' avere  dimostrato   ne'  suoi  Scrittori 
Fiorentini,   manoscritto   esistente   nella   Ma- 
gliabechiana.    L' opera    sopita    tale   argomento 
dell'antico  Fenestella,  vissuto  intorno  il  secolo 
IV,  circa   mille  anni  avanti  il   Fiocchi,  andò 
perduta.  Il  Sansovino  inserì  la  presente  anche 
nella   sua   opera   intitolata  :  Del  Governo  ed 
Amministrazione  della   Repiihlica.    Non    fu 
che   nell'edizione  di  Anversa,  del  1361,  che 
venne  per  la  prima  volta  posto   il  vero  nome 
dell'autore  -  Andrece  Dominici  Flocci,  de 
potestatibus  Romanorum ,  libri  II. 
FENICI  (Cassianus)  (Franciscus  Anto- 
nius  Santoni,  presbyter).Tlieologise 
ascetico-moralis    institutiones    ma- 
thematica   ferme    ratione    digesta , 
auctore  Cassiano  Fenici  Comite  de 
Artemberg,  etc.  Coloniae  Agrippina^ 
{Tridenti,  apud  Monaunum),  1760. 
Viene  riprodotta  in  questo   medesimo  libro  una 
lettera  di  un  moralista  d' Italia  contro  una  dis- 
sertazione del  S.\r<TO.M,  alia  quale  esso  risponde. 
Feniciane  (Le),    tragedia    d'Euripide 
(tradotta  dal  sen.*^  Zaccaria  Vala- 
KESso).  Senz' alcuna  nota  di  stampa 
(ma  probabilmente   F'enezia,  verso 
il    17  i4),  m-8." 
FENICIO,  e  NICETA  TIRIO  (Vincenzo 
Palmieri).  La  libertà  e  la  legge  con- 
siderate nella  libertà  delle  opinioni 
e  nella  tolleranza  de' culti  religiosi. 
Genova,    Olzali,    1798,  in-?>.^ 
L'autore  in  una  lettera   preHminare   copresi  col 
nome  di  Fenicio,   e   nell'opera   con  quello  di 
Niceta  Tirio. 


FER 

Fenize  (La),  favola  in  lingua  vene- 
ziana per  occasione  delle  nozze  ec. 
(di  Francesco  Guitti).  Venezia,  Pa- 
lese,   1807,  '"-^•'' 

.Non  rammentata  da  Bartolommco  Gamba  nella 
Serie  degli  Scrittori  f'^eneziani. 

Fenomeni  elettrici  con  i  coi'ollarii  da 
lor  dedotti,  e  con  i  fonti  di  ciò 
che  rende  malagevole  la  ricerca  del 
principio  elettrico  (del  P,  Jacopo 
IBelgrado,  della  comp,^  di  Gesù). 
Parma,  Rosati^    1 749>  iii-^.° 

FEO  BELCARl. 

Feo,  è  accorciamento  di  Maffeo.  In  un  suo  opu- 
scolo si  dice  in  line  Febo  Belcari.  Altri  col 
Vossio  lo  dicono  Belcamo.  Il  padre  di  lui  si 
chiamò  Feo  di  Coppo,  o   sia  Jacopo,  Belcari. 

Feralis  pompa  Ser.  Margaritae  Austria-^ 
cse  Caroli  V  Imp.  F.  Parmse  et  Pla- 
centia3  Ducissee,  per  Monachos  S. 
Sixti  Placentiee  commorantes  anno 
1 586  descripta.  Ibidem  impressa, 
per  jdnteum  Comitem,  eodem  anno, 
in-^^P 

Stese  questa  descrizione  il  P.  Giacomo  Tramo.n- 
ta.na,  benedettino,  messinese. 

FERASTE  EURICLEO  P.  A.  (cav.*^  Pio 
Dal  Borgo,  pisano). 
I .°  TI  matrimonio  di  vendetta,   tra- 
gedia. Pisa,   lySì,  m-8.° 
2.°  Risposta  della   Pastorella   Nice 
al  Pastor  Fileno,  di  ec.  Ivi. 

FERENZANUS  CAPACCIUS  (quasi  ana- 
gramma di  Francesco  Piacenza  , 
napolitano).  De  augendis  viribus  et 
servanda  castitate. 

FERINDO  VATILIANO  (  P.  Bernardo 
Maria  da  Lanciano,  cappuccino). 
Inno  in  lode  del  sig.  dott.^Lami, 
di  ec. ,  P.  A.  ed  Acad,°  Intronato 
col  nome  d'  Armonico.  Firenze , 
ly 55,  in-/l° 

FERMO  (Cardinale  di).  Fide,  Arte 
(De)  bene  moriendi. 

FERRANDINUS  (Cornelius)  CASTAL- 
DENSIS.  (P.  Emmanuel  Aguilera, 
soc.  Jesu  ,  siculus).  Bagnarius  pseda- 
gogus  ad  scholam  revocatus,  et  inea 
egregie  elisus  et  casligatus  a  Fabio 


FER 
et  pueris  iufimoc  classis  ob  iucptis- 
simas  aiiitnadvcrsiones  et    notas   in 
Emmaiiiiclis     Alvari     granimalicas 
institutioiies.  Taunnij  1704,  /Vi- 12.° 

Con  una  racrolla  in  line  di  satirici  epigrammi, 
in    data  Augustce  FindcUc orimi ,  1 70JJ ,  clic 
diconsi  dello  stesso  P.  Aglileua. 
Fide,  BAGNARIUS  (Franciscus),  eie. 
FERRANTE  CARLI,  detto  anche  il  Fi- 
losofo. 
Cosi  facevasi  chiamare,  e  cliiamossi  anche  in  al- 
cune sue  opere  Carlo  Ferrante  Gianfattori, 
parmigiano.  Sì  consulti  Affò,  Scrilt.  Parm. , 
toni.  \ ,  pag.  21. 
FERRARINI  (Alfonso),  detto  il  Piazza- 
rolo,  fabbro  di  Quartesana  (Otta- 
vio Magxaxkm,   ferrarese).  Risposta 
di  ce,  alla    dimanda  che  fa   il   si- 
gnor Fulvio  Testi  intorno  alla  per- 
sona dell'Arsiccio  (lo  stesso  Magna- 

NINI  ). 

I\!ss.  che  stava  forse  fra  gli  altri  del  medesimo 
autore  presso  al  dottore  Barotti. 

FERRARIO  (Gio.  iMaria)  (P.  Ottavio 
Inviziati,  gesuita).  Vita  di  mons.^ 
Pietro  Odescalchi,  vescovo  di  Vige- 
vano, scritta  da  ec.    1682,  m-4/' 

FERRI  (Giorgio).  Compendio  della 
vita  di  S.  Filippo  Neri. 

Uscì  sotto  tal  nome ,  ma  è  del  P.  Nicolò  Bal- 
DL'CCij  P.  dell'Oratorio  di  Roma. 

FERRI  (Marco)  (Giuseppe  Poggi,  pia- 
centino). Al  cittadino  Trouvé,  am- 
basciatore della  Republica  Francese 
presso  la  Republica  Cisalpina.  Let- 
tera di  ec.  In  data  di  S.  Leo  [Mi' 
lano),  4  termidoro i  anno  f^I  (21 
luglio   1798),  m-8.° 

Fu  tradotta  in  francese  da  Luciano  BONAPAUTE, 
allora  membro   del  Consiglio   de'  cinquecento. 
Intorno  a  ciò  che  diede  motivo  a  tale  scritto, 
abbiamo  sotl'' occhio  la  copia  d'una  nota  sto- 
rica assai  interessante,  ch'era  fra  le  carte  dello 
stesso  Poggi,  ma  essendo  essa  soverchiamente 
prolissa  tralasciamo  di  qui  riportarla. 
Ferro  (De),  ejusque  jNivis    prrepara- 
tione.  Alidore  J.  H.  Z.  (Jo.  Hiero- 
nymo    Zanichelli).   Keneiiis  ^  apud 
Pauletlum,    1 7  1 3. 
FERRO  (Francesco).    Storia   dell' an- 


403 
FES 

tica  città  di  Comacchio,  scritta  dal 

dott.'^  Francesco  Ferro,  comaccliicse, 

libri  quattro  ce.   Ferrara,   appresso 

Bernardino   Pomntelti,    1701,  in-^.'* 

Non  fu  certamente  il  dolt.^  Gio.  Francesco  Ferro 

che  la   scrisse,  ma  si  bene   il   P.  D.  Barto- 

I.OMMEO  Ferro ,  chier."  reg.%  a  cui  piaC(pje  di 

stamparla  sotto  il  nome  del  nipote,  e  che  scrisse, 

medesimamente  sotto  il  nome  di  lui,  anche  un 

supplunenlo  alla  suddetta  storia ,  stampata  in 

Roma,  Fanno  l/OS,  /«-4.'' 

FERRONTI  (Fabrizio).  Predizione  della 
Cometa  dell'anno  lySC,  con  varie 
riflessioni  sopra  le  comete  passate 
e  future  ce.  Bologna,  iy3y;e  Colle 
Ameno,    lySo. 

Celasi  con  questo  nome  il  marc'  Antonio  Gm- 
SLiERi,  bolognese. 

FERVIDO  (IL),  Acad."  Filodramma- 
turgo (P.  Mariano  Minghetti  ,  del- 
l'ordine de' Minimi,  di  Forli).  Do- 
dici cantate  dell'ec.  Bologna^  ij86. 

Festa  academica  di  lettere  pe' convit- 
tori del  dementino  ec.  (del  P.  Giu- 
seppe Maria PujATi,  allora  somasco, 
poi  benedettino).  Roma,   1762. 

Festa  (La)  della  ruota.  Poemetto  in 
terza  rima  di  V.  M.  B.  (Vittoria 
Madurelli-Berti  ,  vicentina  ).  Pa- 
dova, tip.  della  Minerva,  1 82  3,  m-8.° 

Festa  fatta  in  Roma  alli  25  febbrajo 
1634,  e  data  in  luce  da  Vitale  Ma- 
scardi. Roma,  senz'anno  e  stamp. , 
m-4.°,  con  XIll  tav.  ìntagl.  in  rame. 

Questa  descrizione,  che  è  del  card.*  Guido  Ben- 
TivoGLio,  fu  ristampata  col  nome  di  lui  nella 
raccolta  delle  sue  lettere  [Roma,  de'  Rossi , 
16S4). 

Feste  d'Apollo  celebrate  sul  teatro  di 
corte  nell'agosto  del  JIDCCLXIX  per 
le  nozze  tra  il  Reale  Infante  Don 
Ferdinando,  e  la  R.  Arciduchessa 
Infanta  Maria  Amalia.  Parma,  stam- 
peria reale,  in-^.^ 

Il  Prologo  è  del  conte  Gastone  RezzOMCO;  l'Atto 
di  Ranci  e  Filemone,  del  P.  PaG^ihi;  l'Atto 
d'Aristea,  di  Giuseppe  Pezzana;  l'Atto  di 
Orfeo,  del  Calzabigi. 

Feste  nelle  nozze  del  ser.°  D.  Fran- 
cesco Medici,  e  della  ser.^  sua  con- 


404 


FIA 


sorte   la  sig."*  Bianca   Cappello   co. 
Con  aggiunta  et  correzioni  di  molti 
particolari  ec.  nuovamente  ristam- 
pate e  descritte  da  Rallaello  Gual- 
terotti,  fiorentino.    Firenze,    per  i 
Giunti j    1579,   m-4-'^ 
La  prima  volta  comparve  senza  il  nome  dell' au- 
tore, che  in  questa  edizione  la  riordinò  e  cor- 
resse. Noi  ne  possediamo  un'edizione  poste- 
riore^ del  1889. 
Feste  per  le  nozze  di  Ferdinando  II 
e  Vittoria  principessa  d'Urbino.  Fi- 
renze, Zanoli  Pignoni,  iSSy,  in-f\.'^ 
I  compilatori  delle  Notizie  degli  uomini  illustri 
dell' Acad.  Fiorcnt.  ci  fanno  sapere  il  nome 
deir autore  5  Ferdinando  Bardi  ;,   de'  conti    di 
Vernio. 
Festino  (II)  delle  Muse  in    Parnaso, 
ovvero  enimmi  poetici  (di  France- 
sco Moneti,  minore  conventuale). 
Consiste  in  sonetti. 

Fedi,  TIMONE  (Francesco). 
Feudis  (De)  Patrice  (idest,Foro  Julii) 

olim  per  Patriarcliam  concessis. 
Questo  trattatalo  fu  impresso  la  prima  volta  senza 
nome  di  autore  da  Lodovico  Antonio  Muratori 
{Antiq.  Meda  M'i,  toni.  \,png.  659)  che  lo 
trasse  da  mi  codice  della  Bibl.  Estense  senza 
sapere  di  chi  fosse,  e  ciò  per  avventura  per- 
chè mancante  quel  mss.  della  prefazione,  che 
si  legge  neir originale,  mi  tempo  di  Apostolo 
Zeno,    dal    quale    si  ricava    che    il   suddetto 
trattatello  fu  dettato  da  Antonio  Bellone,  au- 
tore anche  delle  vile  de"  Patriarchi  d'Aquileja. 
Feudo  (II)  prediale  dimostrato  di  do- 
minio diretto  della  chiesa  di  Feltre. 
Stampato  l'anno    1767. 
Scrittura    del   prete   Domenico   TODESCHINI,   di 
Pergine  nel  Trentino. 

Fedij  Confutazione  dello  scritto  ec, 
Feuille  (La)  villageoise.  (Commencce 
par  Cerutti  et  Rabaut  de  Saint- 
Etienne,  le  3o  septembre  1790,  con- 
tinuée  après  la  mort  de  Cerutti 
par  Grouvelle  et  Ginguené,  jusqu'au 
i5  tliermidor,  an  III,  10  aòut  1795), 
Paris,  1 790- T 795,  voi.  IO,  in-'è.^ 
Fiaccole  per  esercitare  le  virtù  e  per 
detestare  i  vizj  (del  P.  Gregorio 
Montale,  gesuita).  Genova,  costipi 
del  Farroni .    i(34o,  in-'ì^.'^ 


FID 

FIALETTI    (Rosa).   Esercizio    di    con- 
formità alla  volontà  di  Dio,  com- 
posto dalla  ven.'"  serva  di  Dio  ec. 
{Padova,  Cornino),   m-4."  ed   </?-8." 
Se  ne  riscontrano  quattro  differenti  edizioni;  e 
trovasi  puranco   stampato  dal  medesimo  Co- 
tìiino  al  Ire   tre  volle,  cioè   nel  1744,  1743,  e 
1749,  unito  air  opuscolo  col  titolo  di  Orazione 
mentale.  L'esercizio  fu  composto  da  suor  Maria 
A>GELiM,  e  non  dalla  Fialelti,  nata  settantatrè 
anni  dopo  di  lei. 

FICAPiDO  GYMNASIARCA  DEL  MA- 
SIELLO  (Maestro).  La  Fistula  ,  di 
ec.  Firenze,    i652,  m-12." 

Viene  quest'opera  attribuita  da  alcuni  al  Coltel- 
lini :  ma  il  P.  Angelico  Aprosio  nella  Fisiera 
alzata,  attesta  ch'essa  è  di  Benedelto  FIORETTI. 

Fedi,  OSTILIO  CONTALGENI. 
FICORONI    (Francisci),    Reg.    Lond. 
Academiffl  socii,  dissertatio  de  larvis 
scenicis  et  figuris  comicis  anticjuo- 
rum   Romanorum  ex  italica   in  la- 
linam  linguaiu  versa.  Romae,  \']5o', 
Ibidem,    1754,  in-^.^ 
Nel  dizionario  storico''(e<^/z.  di  Bassano ,  toni. 
IV,  pag.  48g)  vuoisi  che  sia  traduzione  del  P. 
Contuccio  CoiNTUCCi,  gesuita,  il  quale  anzi  ri- 
fece l'opera  di  pianta.  Al  dire  dello  stesso  di- 
zionario il  suddetto  Co>'TUCCl  ebbe  mano  ezian- 
dio in  allre  opere  che  portano   il   nome  dello 
stesso  Ficoroni.  Secondo  poi  il  Mazzuchelli  la 
presente  traduzione  De  larvis  scenicis,  è  la- 
voro di  mons.'^  Giovanni  Bottari,  al  che  non 
possiamo  sottoscriverci.  La   prima  edizione  in 
italiano  fu  impressa  in  Roma,   per  Antonio 
de  Rubeis,  nel  i736. 

Fida  (La)  ninfa,  dramma  per  musica 
(del  mare.*''  Scipione  Maffei).  Fe- 
rona,    173©,  ì/ì-8.° 
Fida    (La)    pastorella,   favola  bosca- 
reccia  (dell'ab.*^  Cesare  Cittadella). 
Fe.ììezia,    i']5'ò,  in- 1  n^ 
FIDALMA  PARTENIDE  P.  A. 
E  la  mare."  Petronilla  Paolini  Massimi  ,  romana, 
che  sotto   questo  nome  arcadico  publicò  due 
drammi,  l'uno  intitolato  La  Tomiri,  l'altro 
La  Donna  illustre,  non  che   alcune  Poesie 
che  Icggonsi  nelle  raccolte  del  Recanati  e  della 
Bergalli,  come  pure  in  quella  del  Mazzoleni. 
Non  possiamo  però  assicurare  se  in  alcune  di 
esse  non  trovisi  anche  il  vero  nome  insieme 
coir  arcadico. 


FID 

Fidanzata  (La)  Ligure,  o  sia  usi,  co- 
stumanze e  caratteri  dei  popoli  della 
Riviera  ai  nostri  tempi ,  dell'autore 
della  Sibilla  Odaleta  (Carlo  Varese). 
Milano,   1828.  toni.  2,  i/z-i8/^ 
FID  AURO   (Flaminio)    (P.    Francesco 
Fulvio  Frugoni,  minimo  di  S.  Fi-an- 
cesco  di  Paola).  La  Guardinfanteide 
di  ec.   Penisela j  oppresso  Pietro  To- 
rnassi ,    1 65  3 ,   in- 1 2  .'^ 
Poema  di  seicento  ottave.  Il  suddetto  F*.  Frugojii 
sotto  divèrsi  nomi  finti  diede  alla  luce   altre 
sue  cosej   ma  quali  siano,  non   ce  ne  infor- 
mano i  scrittori  della  Stor.  leti,  della  Liguria. 

FIDAURO  LIDIO  P.  A.  (ab.^'  Clemente 
BoNDi ,  ex-gesuita).  Poemetto  filoso- 
fico sulla  felicità,  di  ec.  Mantova, 
1779,  m-8.'' 
Fu  poi  ristampato  pixi  volle  nelle  collezioni  delle 

poesie  del   Bondi  che  portano  il  suo  nome. 
FIDENZIO.  I  cantici  di  Fidentio.  5e«2fl 

liiogOj  anno  e  stampatore^  in-S." 
La  data  della  lettera  dedicatoria  è  Reggio,  il 
primo  maggio  13G2;  il  libretto  è  di  pagine 
quindici,  e  T edizione  è  assai  rara.  A  questa 
tennero  dietro  molt'allre  edizioni  con  aggiunte 
di  altri  componimenti  con  vai'ietà  di  titoli,  che 
sono  i  seguenti: 

1."  Cantici  ed  elegie  del  Pedante  appassionato 
con  locupletalione  delPistesso  e  d'altri  autori. 
Senza  luogo,  anno  e  stamp.,  in-ii° 

Non  deve  tacersi  clie  alcuno  crede  la  presente  edizione 
anteriure  alla  prima  da  noi  riferita. 
2.°  I  cantici  di  Fidentio,  ristampati  con  ag- 
giunta di  alcune  vaghe  composizioni  del  me- 
desimo genere  ricorretti  con  diligentia.  Senza 
luogo  e  stamp.,  1S64. 

Questa  edizione  si  riputò  eseguita  in  Ferrara,  per  Valeiila 
Panizza.  La  prefazione  indirilta  Al  Magnifico  Signor 
Giulio  Susena  è  in  data  di  Ferrara,  l56^.  In  essa,  tra 
le  altre  aggiunte,  si  trova  per  la  prima  volta  il  Canzo- 
niere di  Giano  Argiroglotto  (liugui  d'argento),  sotto  il 
qual  nome  diremo  in  se'guito  chi  puossi  celare. 
3."  I  cantici  di  Fidentio  Glottochrysio  Ludima- 
gistro,  con  aggiunta  di  alcune  vaghe  compo- 
sizioni nel  medesimo  genere,  di  nuovo  ristam- 
pati. Fiorenza,  in-H." 

Questa  edizione  è  in  tutto  simile  alla  precedente  ma  con 
diversa  dedicatoria  ,  nel  fine  della  quale  si  legge  -  In 
Fiorenza,  alli  xiii  di  aprile,  l565. 
4.°  I  cantici  di  Fidentio,  ristampati  con  aggiunte 
di  alcune  vaghe  composizioni  nel  medesimo 
•  genere.  Ricorretti  con  dihgenlia.  MDLXFIU. 

E   simile  all'edizione   ferrarese. 


405 


FID 


»."  —  Gli  st<>ssi.  Presso  Antonio  Padovani, 

MDLXXII,  in-z." 

G.°  —  Gli  stessi.  Firenze,  MDLXXIF,  in-B." 

Altra  somigliante,  ma  alquanto  scorretta,  «e  ne  fece  in 
Mantova,  per  Francesco  Osanna  stampatore  Ducale, 
1590,  i«  8." 

7."  I  cantici  di  Fidentio,  ai  quali  con  Tau- 
xiho  del  prelo  si  sono  aggiunti  altri  cantici  e 
rithmi  di  molli  celeberrimi  I.udimagistri  e  pro- 
fessori della  prisca  favella.  Vicenza,  per  Gior- 
gio Greco,  con  licentia  de'  superiori,  in-O." 

Questa  edizione  eldje  luugo  verso  il  principio  del  secolo 
XVII  e  forse  nel   l6o3. 

8."  —  Gli  stessi. /fi,  per  Francesco  Grossi, 
o  sia  pel  Bolzetti,  MDCXI. 

L'edizione  corre  ora  sotto  il  nome  di  uno,  ora  sotto  quello 
dell'altro  di  questi   due  stampatori. 

9."— Gli  Stessi,  h'i,  pel  Brescia,  MDCXI, 
in-Q." 

In  questa  edizione  (elio  il  Merati  dice  d'aver  veduta 
senz'anno)  si  leggono  i  molti  carmi  di  Cinlhio  Pierio. 

10.°  Cantici  di  Fidentio  Glottochrysio  Ludima- 
gistro,  con  aggiunta  di  alcune  vaghe  compo- 
sizioni nel  medesimo  genere.  Firenze  {Napoli), 
J723,  in-Q."^ 

Ila  la  stessa  dedicatoria  dell'edizione  di  Firenze,  l565,  e 
le  medesime  composizioni,  ma  ne  sovverte  l'ordine,  e 
confonde  i  Sonetti  di  Fidenzio  con  quelli  che  furonf» 
impressi  sotto  il  nome  di  Jano  Argiroglot'o. 
il.°  I  cantici  di  Fidenzio  Glottochrysio  Ludi- 
magistro,  con  aggiunte  di  poche  altre  vaghe 
composizioni  nel  medesimo  genere ,  alcune 
delle  quali  ora  solamente  sono  date  in  luce. 
Vicenza,  Pierantonio  Berna,  MDCCXLIII 
(1743) ,  m-8." 

L'autore  di  questa  edizione.  Paolo  Tavola  (che  volle 
celarsi  colle  sole  lettere  iniziali  P.  T.)  ,  l'adornò  col 
ritratto  del  poeta,  vi  premise  erudite  illustrazioni,  e 
vi  aggiunse  cinque  sonetti  di  Giamliattista  Gorgo.  Si 
rimprovera  però  al  Tavola  di  avere  lasciato  correre 
molti  errori  nel  testo  p'idcnziano,  di  non  avere  seguito 
l'ordine  migliore  delle  antiche  edizioni,  e  di  aver  ci- 
tato autori  senza  averli  letti;  imperciocché,  se  fosse 
stato  alla  di  lui  cognizione  quanto  scrisse  l'Academico 
Aideano  (cioè  iV7co/ò  Villani,  Discorso,  pag.  85)  che 
il  capitolo  all'EicelIcntissiino  Biondo  {Michelangelo)  Ve- 
neziano, riferito  in  alcune  edizioni  come  componimento 
d' iiutore  incerto,  è  di  Filippo  Terzo,  veneziano,  al 
quale,  l'edizione  del  l56!^,  stampando  Y Epitaphium 
'Tiisci  Ludimagislri ,  Io  pose  sì  presso  a  questo  ca. 
pitolo  che  semhra  volerlo  attriliuire  alla  slesso  autore. 

12."  I  cantici  di  Fidentio  Gloltochrisio  Ludi- 
magislro,  con  aggiunta  di  poche  altre  compo- 
sizioni nel  medesimo  genere.  Nizza,  presso  la 
Società   tipografica,  iMDCCLXXXI,  in-8.° 

Nel  toni.  XXV  del  Parnaso  Italiano  puldicato  dal  Rubbi 
(Vem-iia,  Zatta,  MDCCLXXXVII,  in-8.°)  si  lepgono 
i  Cantici  di  Fidenzio.  —  In  una  raccolta  fatta  ad  Hallo 
e  Lipsia   dal   doli,  F.  W.  Genlhe,  trovansi  pure  i  me* 


406 


FID 


desimi  Cantici  ili  FiJenzlo,  co' suoi  sonctli,  coti  quelli 
(lell'Argiroglotto  e  coi  due  dell'anonimo,  che  si  suc- 
cedono senza  interruzione  e  senza  avvertire  il  passa;5gio 
d'un  autore  all'altro.  Dopo  le  sestine  ed  i  due  capitoli 
viene  la  Canzonetta  Fidenziana  di  Stefano  Vai.  L'edizione 
è  abbastanza  corretta. 

Noi  chiuderemo  T  elenco  delle  edizioni  Fidenziane 
con  quella  assai  pregevole  di  i'enczia,  dalla 
tip.  diJh'isopoli,  1852,  in-8.°,  della  quale  fu 
erudito  illuslralore  il  nobile  sig.  Giovanni  Schio, 
giovane  studioso,  protestando  che  da  essa  ab- 
biamo tratta  la  iriaggior  parte  delle  notizie  a 
tessere  il  presente  articolo.  Per  venire  ora  a 
svelare,  chi  sotto  il  nome  di  Fidenzio  si  celi, 
diremo  che  vi  furono  alcuni  che  a  torto  attri- 
buirono queste  composizioni  ad  Ippolito  Aldo- 
brandini,  poi  ponteiice  col  nome  di  Clemente 
Vili,  ma  che  il  vero  autore  de'  medesimi  è 
Camillo  Scrofa,  nobile  vicentino,  che  li  com- 
pose per  dar  la  baja  e  mettere  in  canzone  i 
pedanti,  fra"'  quali  principalmente  Fidenzio  Glot- 
tochrisio  Ludimagistro  (di  cui  prende  il  nome 
celebrando  il  di  lui  socratico  amore  con  Ca- 
millo Strozzi,  ferrarese,  suo  discepolo),  non 
che  Polifllo_,  cioè  Francesco  Colonna,  per  la 
sua  Ilypnerotomachia,  colla  quale  egli  credette 
di  rendersi  singolare  col  fare  un  guazzabuglio 
di  varj  linguaggi.  Il  nome  di  quel  primo  clie 
teneva  scuola  in  Padova  ,  siccome  apparisce  da 
alcuni  suoi  epigrammi  che  abbiamo  alle  stam- 
pe, era  Pietro  Fidenzio,  il  cognome  Giunteo^ 
e  Glottocrisio,  cioè  Lingua  aurea,  il  sopran- 
nome glorioso  che  il  medesimo  prese,  perchè 
forse  presumeva  di  sapere  molto  innanzi  nella 
lingua  latina  e  nella  poesia.  Il  borioso  sopran- 
nome di  Glottocrisio  sei  fecero  ancora  co- 
mune i  due  suoi  fratelli  Jacopo  e  Barlolom- 
meo,  il  che  consta  dai  loro  com|)onimenti  in 
versi,  chiamandosi  l'uno  Glottochrysius  Juco- 
bus  Junctceus  Petri  fratris  ,  e  l'altro  Glotto- 
cìirysius  Bartholomo^iis  Junctceus  l'etri  et 
Jacohi  fraler,  benché  vi  abbia  chi  creda  che 
Jano  Argiroglotto  non  sia  diverso  dallo  stesso 
Fidenzio,  o  sia  dallo  Scrofa.  Il  conte  Schio 
però  nelle  illustrazioni  a  Fidenzio, /Jrtg.  97,  98 
e  99  {ediz.  veneta  dell'anno  Mòì) ,  tiene  per 
probabile  e  verosimile  la  notizia  che  ci  dà  un 
esemplare  della  seconda  edizione  dei  versi  pe- 
danteschi, custodito  nella  Marciana,  il  quale 
in  cima  alla  faccia  su  cui,  dopo  finiti  i  sonetti 
dello  ScPvOFA,  cominciano  quelli  degli  altri,  ha 
una  nota  scritta  a  penna  che  dice  Hercule 
Fortezza.  Infatti  Ercole  Fortezza  fu  di  casato 
vicentino  assai  noto,  e  Vicenza  Tebbe  a  mem- 
bro del  suo  consiglio  municipale  l'anno  lol7. 
Quantunque  non  registrato  dal  P.  Calvi  ne'  suoi 
Scritl.  Vicent.,  abbiamo  di  lui  alle  stampe  al- 
cuni versi  latini  in  fronte   al  libro   di  Jacopo 


FIE 

Ferro  intitolato:  Ad Legem  mwiicipalein  Vi- 
centinam  de  attractu  et  de  seri'itutibus  prce- 
dìalihus,  ed  in  questi  si  vede  ch'egli  era  giu- 
reconsulto, come  accenna  pure  d'essere  stato 
r  Argiroglotto.  Il  mentovato  editore  delF  im- 
pressione veneta  del  1832,  soggiunge  che  non 
sa  con  qual  fondamento  si  attribuisca  ad  Ip- 
polito Salviano  il  prologo  in  lode  del  Ruffia- 
nesitno,  che  sta  nelF edizione  seconda  da  noi 
rammentata,  e  ci  scopre  inoltre,  che  sotto  il 
nome  di  Prudentio  Spinedo  si  nasconde  Giam- 
battista Grisoldi;  sotto  quello  di  Lattanzio 
Calliopeo,  Giamliatlisla  LiviERA;  sotto  Cinlhio 
Pierio,  Michel" Atigelo  Angelico;  e  che  final- 
mente sotto  Irenio,  detto  puranco  Gallenico 
Irenio,  Angelo  Pace,  medico  vicentino;  le 
poesie  de'  quali  autori  leggonsi  in  varie  delle 
edizioni  sopra  riferite.  Vedasi  la  detta  edizione 
procurataci  dal  conte  Schio  che  parla  d'altri 
poeti  Fidenziani,  conosciuti  con  nomi  veri,  o 
finti. 

FIDIPPO  ANTEDONIO  P.  A.  (Gio.  Bat- 
tista Grazio.si  ).  Traduzione  di  un 
ode  francese  di  Ticofilo  Gimerio  [P. 
Aurelio  de'  Giorgi  Bertola^  olive- 
tano)  fatta  da  ec,  Napoli,  i  777,  //i-S." 

Fido  (II)  Consigliere  negli  sposalizi! 
avanti  le  nozze,  nelle  nozze  e  dopo 
le  nozze  (del  P.  Orazio  Ferrari, 
della  comp.^  di  Gesù,  modenese). 
Modena, per  li  Cassìanij  1628,  m-8." 

Fiducia  (Della)  in  Dio,  libri  IV,  del 
P.  Nicolò  de  Sault,  gesuita,  fran- 
cese, tradotto  in  italiano  (dal  P. 
Rlatteo  Gherardelli).  Boma^  per  il 
Tinassi ,    I  ^^^ ,  in- 1  2 .° 

Lo  stesso  P.  Gherardelli  tradusse  anche  dal 
francese  in  italiano  F  operetta  -  Del  cercare 
Iddio  per  vie  naturali  e  soprannaturali  -  del 
mentovato  P.  de  Sault,  che  fu  itnpressa  pari- 
mente dal  Tinassij  come  pure  il  trattato  -  La 
via  della  salute  per  amore  divino.  T^enezia, 
per  il  Babà,  IGCO. 

PIENTI  (Bernardino).  Trattenimenti 
spirituali,  e  meditazioni  sopra  la 
vita  e  virtù  del  glorioso  S.  Gae- 
tano Tliiene,  patriarca  e  fondatore 
de'  Clierici  Regolari ,  che  serviranno 
per  celebrare  divo ta mente  i  nove 
giorni  ad  honore  e  gloria  del  Santo 
indirizzale  all'anime  divote  di  S. 
Gaetano  da  ec.  Venezia j  pel  Pai- 
yasense.   16B2,  in-i-ìP 


407 


FIG 

Il  nome  è  vero;  non  così  il  cognome  che  è  ana- 
gramma del  ì\  FiJiETTl..  oh.'^  rcg.",  veneziano. 

Fiera  (La),  comedia  di  ]Miclielagno!o 
Buonanoti  il  giovane,  e  la  Tancia, 
couiedia  rusticale  del  medesimo  colle 
annolazioni  ilell'abale  Anton  Maria 
Salvini.  Firenze,  Tarulli  e  Franchi , 
I  726,  in  Jogl  pie. 

Crcilesi  autore  della  prefazione^  stesa  a  nome  dcj;li 
stampatori ,.  il  canoniio  Anton  I^Iaria  BisCiOM. 

FIESOLANO  BRANDUCCI.  Fedi,  La- 
mento di   Cecco  da  Varlungo. 

FIGARO  TUOGNO.  (Alvise  Valmarana, 
viceulino).  Smissiaggia  de  sonagitto 
canzon  e  sniarcgale  in  lingua  pa- 
vana de  Figaro  Tuogno  da  Crepa- 
doro  e  de  no  so  que  altri  buoni 
Zucolari  del  Pavan  e  Vesentin.  Par- 
ie L  Ai  lustri  e  smaguifichissimi  se- 
gnori  Cadiemici  Limperglii  de  Vi- 
cenza. Padova^  Cantoni,  i586,  m-4." 

Non  si  sa  se  la  seconda  parte  sia  stata  impressa. 
Si  noli  che  anche  i  Vicentini  hanno  scritto  le 
loro  poesie  in  lingua  rustica  padovana.  Abbiamo 
dello  slesso  -  Canzone  in  morte  di  Menon. 
Sta  nelle  Rime  di  Menotto  ec.  Pnrt.  IV,  cai; 
i9S.  Il  Calvi  {Scritt.  flcent.,  toni.  W ,  pag. 
114)  attribuisce  alF Angelici,  seniore,  questa 
poesia,  ma  è  errore. 

Figlio  (II)  del  Gran  Turco,  dramma 
giocoso  per  musica  ad  uso  del  Real 
Teatro  di  Colorno  nell'  autunno 
dell'anno  1774  (composizione  del 
Duca  Ferdì:xa.kdo  di  Borbone).  Par- 
ma j  stamp.  reale,    iyy4ì  ifi-4-^ 

Figliuol  (II)  prodigo.  Dratnnia  per 
musica.  Genova,  nella  stamperia  di 
Benedetto   Guasco^  in-S." 

L^  Allacci  lo  crede  opera  di  Anton  Giulio  Bri- 
GiNOLE  Sale,  genovese. 

Figura  (Della)  gigantesca  del  martire 
S.  Cristoforo,  dissertazione  all'IUmo 
e  Ruio  mons.^  Agnello  Broya,  ve- 
scovo di  Teano,  indiritta  e  consa- 
crala da  N.  N.  (P.  Daniello  Maz- 
zAccARA,  certosino).  Venezia j  1763, 
in-S.'' 

Figura  (De)  telluris.  Fide^  Nova  me- 
thodus  etc. 


FIL 


FILACERBO  CHIURLICELLO  DA  TIN- 
CE  DE' TOPPI.  I  Bacherozzoli,  com- 
ponimenti burleschi.  Stampati  nella 
Traiuo<j;^ia  Seconda  della  Società 
Col'omharia. 

Copresi  sotto  (piesto  pseudonimo  il  can.°  Anton 
iMiiria  Biscio.M. 

FlLADELFO  (Dionigi)  (Lodovico  Ve- 
nisiANi ,  modonese).  Cento  avveni- 
menti ridicolosi,  ricavali  da  varj 
autori  per  ec.  Modena  j  Cassiani , 
i665,  in-^.'' 

Sonovi  due  ristampe,  Tana  del  1675,  Pallia  del 
1G78. 

FlLADELFO  LIBICO  (Giuseppe  Frova, 
caii.^  i"eg.^  later.*^,  da  Vercelli). 
I ."  Gualae  Bichierii  presbyteri  cardi- 
nalis  vita  et  gesta  collecta  a  Philadel- 
pho  Libjco.  Mediolani,  1767,27^-4-° 
2.*^  Lettera  apologetica  di  ec,  in 
risposta  alle  due  a  lui  dirette  dal 
signor  teologo  priore  Innocenzo  Fi- 
lej)pi.  h'ovara.  Cavalli,  (i  762),  m-8." 
3."  Lettera  di  ec.  al  sig.  can.°  Fran- 
cesco Filej)pi,  diretta  sopra  i  dubj 
intorno  al  vescovato  di  S.  Teonesto. 
Venezia 3  Camioni  e  Conip.,  (1761), 

•      Q   o 

m-o. 

4.°  Lettera  di  ec.    all'autore  della 
Storia  letter.  d'Italia  {P.  Zaccaria) 
in  risposta  a  quanto  si  scrisse  nel 
Giornale    del    1751,  publicata    nel 
tom.   IV  del    1752. 
5.°  De  sacris  imaginibus.  dissertatio 
Filadelfi  Libyci. 
Leggesi  nel  tom.  XLII  degli  Opus  x>li  scienti- 
fici e  Jilologici  del  P.  ab.  Calogerà.  Consul- 
tinsi  le  Novelle  lett.  di  Firenze  per  V  anno 
17S0,  col.  5G9;  per  l'anno  176G,  col.  761,  e 
per  l'anno  1762,  col.  376. 
FlLADELFO  PRONEAFILACE    (e    non 
PRONEFILACE,  come  scrisse  il  Lan- 
cetti).  La  providenza  vendicata,  o 
sia  come  debba  pensare  ed  in  qual 
modo  operare  il  cristiano  in  occa- 
sione de'  tempi  calamitosi  e  funesti 
alla  religione  ed   alla  Chiesa.  Pa' 
dovttj  stamp.  del  Seminario j  1800. 
Celasi  col  surriferito  nome   il  P.  Amadeo   Can- 
CIAM,  deir  ordine  dei  Predicatori ,  veneziano. 


408 

FIL 

FILAGRO  FARESIO.  Elogio  del  sena- 
tore Bernardo  Nani,  veneziano. 

Sta  nel  toni.  XXIII  delle  Novelle  letterarie  di 
Firenze  dell'  anno  17G1,  col.  «33  e  ssi.  In 
fine    avvi    un'  iscrizione    sepolrrale    falla    da 
quello  stesso  che  scrisse  T elogio,  cioè  dal  V. 
abate  D.  Anselmo  Costadom  ,  monaco  camal- 
dolese, copertosi  col  suo  nome  arcadico  di  Fi- 
lagro  Faresio.  11  presente  elogio  fu  fatto  ri- 
stampare separatamente  in  Bologna  da  Giam- 
battista Passeri. 
FILAIETE   (Eusebio)  (Gregorio  Fon- 
tana,  scolopio).    Lettere    di  ec.  al 
sig.   dottor  Giorgi,   medico  fioren- 
tino,  sopra  alcune    sperienze  rela- 
tive alla  decomposizione  dell'acqua. 
Venezia,   lySS,  m-8.° 

Ci  nasce  dubio  se  codeste  lettere  siano  veramente 
di  Gregorio  Fontana  come  si  crede,  perchè  il 
Savioii,  che  scrisse  di  lui  un  apposito  elogio. 
e  che  ne  dovrebbe  essere  perciò  bene  infor- 
malo, non  ne  fa  cenno. 

FILALETE  (D.  Carlo  Rosi.m).  Lettera 
di  ec. ,  a  Critobulo  [D.  Bernardo 
Della  Torre).  [Napoli),  presso  i 
fratelli  Raimondi j  in-8.° 

FILALETE.  Lettera  di  ec. ,  tradotta 
dall'  inglese.  Vedij  Lettera  sopra  la 
misura  e  calcolo  de'  piaceri  e  do- 
lori ,  ec. 

FILALETE  (mons.*^  Colangelo,  già  fi- 
lippino, poi  vesc.°  di  Castellamare). 
Opuscoli  scientifici  di  ec.  Napoli^ 
Orsini,    1817,  m-8." 

FILALETE  (Altro)  (abate  Pasquale 
Ponticelli).  Lettera  di  ec.  a  Cri- 
tobulo, i  ulla  scrittura  di  Crestofilo 
Parrasiaste  (abate  angelo  Antonio 
Scotti)  in  difesa  dello  stesso  abate 
Scotti  ,  contro  certe  osservazioni 
dell'abate  Ponticelli. 

FILALETE,  Acad.°  Libero  (Atanasio 
Cavallo,  di  Asti).  Lettera  di  ec. 
Torino _,   I  ^64. 

FILALETE  ADIAFORO  (P.  M°  Maria 
Bernardi,  da  Bologna  ,  min.^  con- 
vent.*^,  poi  vesc."  d'Acquapendente). 
Di  qua!  ordine  dei  minori  sia  il  B. 
Andrea  Caccioli  da  Spello,  disamina 


FIL 

(o  altra  consimile    parola),  di  ec. 
Lucca,    172^. 
Filalete  (!1),  dialogo  (del  dott.^  Biagio 
Sciiiivo,   da  Este).  Parte  I  e  II  di- 
visa ciascuna    in    cinque    giornate. 
Venezia j  pel  Tabacco j  1738,  zn-8." 
"In  questo  dialogo  difese  lo  Schiavo,  e    il  Pe- 
"Irarca  e  sé,  contro  le  censure  fatte  loro  dal 
»»  P.  Teobaldo  Ceva,  carmelitano  >j  (Zaccaria, 
Storili  lett.,  toni.  II,  pag.  308). 

Fedi^  ACADEMICO  EREINO. 

FILALETE  (Eusebio  Ireneo)  (abate 
Giambattista  Rodella).  Note  per- 
petue di  ec,  alla  lettera  del  Cat- 
tolico Romano  di  Risposta  al  Teo- 
logo Piacentino. 

Ritenuto  soltanto  il  nome  di  Ireneo  Filalete , 
ed  ommesso  quello  di  Eusebio ,  publicò  il  Ro- 
DELLA  puranco: 

1^  Gemiti  di  uà'  anima  penitente 
ricavati  dalla  divina  scrittura  e  dai 
.«;anti  Padri.  Terza  edizione  accre- 
sciuta di  massime  ec.  Prima  versione 
dal  francese  con  brevi  note  di  ec. 
Pavia j  1791,  iom.  I. 
3.°  Spiegazione  delle  preghiere  e 
delle  cerimonie  del  S.  Sagrifizio 
della  messa.  Versione  dal  francese 
con  brevi  note  di  ec.  Jvi.  come 
sopra,  tom.  II j  in-S.° 

Benché  versioni  di  due  diverse  opere ,  non  de- 
vono esse  andar  disgiunte. 
FILALETE  (Giovanni)    (Giovanni  E- 
vangelista  Di  Blasi).  Lettere  di  ec. 
al   signor  Crisostomo  Casertano  su 
la  storia  di  Sicilia  del  Burigny.  iVa- 
poli  j   per  Vincenzo  Flauto ^   1786, 
toni.   3  ,  in-S.*^ 
Furono  publicate  dal  Di  Blàsi,  che  erasi  accinto 
a  scrivere  la  storia  di  Sicilia,  dopo  che  Luigi 
Romej  ebbe  dato  fuori  nel  1778  un  manifèsto, 
o  sia  im  prospetto  della  traduzione  della  storia 
di  Sicilia,  scritta  in  francese  dal  Burigny,  te- 
mendo egli,  il  Di  Blasi,  che  venuta  alla  luce  la 
storia  del  Burigny  prima  della  sua ,  non  avesse 
quella  impedito  lo  spaccio  del  proprio  lavoro. 
FILALETE  (Giuseppe)  (P.  D.  Celestino 
Petraccdi,  monaco  celest.*^).  Lettera 
di  ce.  ai  sig.  D.  G.  B.  B.  amico  suo 
carissimo,  in  cui  si  parla  delle  ri- 


109 


FIL 

llessioai  di  Filostetic  Orostoo  (woiis.'^ 
Alessandro  Form.ìgliAIu)  sopra  il 
libro  (Irlla  insigne  abazialc  basilica 
di  S.  Stefano  di  Bologna.  Scnz' al- 
cuna nota  (forse  Ferrara ,  circa  il 
1747),  z«-4."  Fedi,  FILOSTENO 
ORESTEO  P.  A. 

FILALETE  (Ireneo)  (Altro)  (P.  Costan- 
tino Rotigm).  Lettera  ipercriliea  di 
eo.  ad  un  Cavaliere  Fiorentino  del- 
l'ordine di  Santo  Stefano,  suo  amico. 
.soj)ra  la  rispost.'l  di  N.  N.  di  Cosmo- 
poli all'autore  della  Storia  letteraria 
del  l 'j'òO.A  Cosniopolij{i  7Ò  l),/«-8." 

FILALETE  METAURENSE  (Carlo  Ga- 
vAiiDiM,  pesarese).  Lettera  di  ec.  m 
risposta  ad  un  amico  contro  la  pre- 
sunzione de' signori  Urbinati,  che 
la  loro  città  sia  capo  di  provincia 
e  legazione.   Pesaro,    179',  in-^!^ 

FILALETE  NEMESIANO  (conte  Gastone 
Della  Torre  di  Rezzonico).  Lettera 
di  ec.  a  Don  Simone.  Ilonia  [Na- 
poli),  1796,^/^-8.° 

È  una  risposta  alla  ci'ilica  fatta  dal  mare."  Tom- 
maso Gargano  alla  leilera ,  nella  quale  il  Rez- 
zoiiico  aveva  descritto  il  gruppo  di  Adone  e 
Venere^  di  pertinenza  del  mare."  Salsa  di  Be- 
no, napoletano. 
FILALETE  NICETA    (P.   Gio.    Andrea 
Patebnò,  cataniese).  Lettera  di  ec. 
ad  Arato  Partenopeo  sop,ra    il  libro 
intitolato  -  Saggio  di  JSietafisica  di 
Lioiiardo    Gandìino.  Maka ,   1766, 

"In  questa  lettera  si  pretende  mostrare,  come 
5>suol  farsi  dagli  invidi,  ogni  ragionamento, 
'5  ogni  speculazione  del  Cambino  ess(;re  stata 
'stratta  di  peso  dal  Canzio ,  da  S.  Tommaso, 
>»e  da  altri  scrittori.  Grande  fu  il  rumore  che 
•jlevò  tale  accusa  in  Catania,  e  in  Palermo, 
jjeM  Gambino,  tenero  com'era  del  suo  onore, 
»>  rispose  sotto  il  nome  di  un  suo  scolaro  in- 
>j  dicando  i  luoghi  del  Canzio  e  di  S.  Tommaso 
»»  guasti  o  alterati  dal  Niceta  j>(Scinà,  Storia 
leti,  di  Sicilia,  toni.  II,  pag.  Aù). 

FILALETE  ORETEO. 

j.°  Discorso  apologetico  di  ec.  in- 
torno all'origine  e  fondazione  della 
chiesa  Palermitana  del  Principe  de- 


FIL 


gli  Apostoli  S.  Pietro.  Palermo ^  ap- 
presso Angelo  Felicella,  1 738.  jVì-8.° 

Fu  scritto  dal  can.°  Antonino  lMo^ClTORE,  a  cui 
prestò  ajuto  Giacomo  LOA'CO,  ed  è  contro  il 
Di.--corso  di  Domenico  di  Leo  -  Dell'  introdu- 
zione della  Santa  Cattolica  fode  in  Sicilia 
ce.  Genova  (cioè  Napoli,  1733,  in-i.").  Si 
consuiti  Scilla,  Star,  letter.  di  Sicilia,  tom.  I, 
]iag.  ioG-67,  dove  riporlansi  altre  opere  pseu- 
douime,  che  cagionarono  simile  controversia. 
Noi  non  possiamo  di  tutte  far  cenno  ,  ignorando 
col  sullodato  istorico  i  veri  autori  d'alcune  di 
esse.  Sotto  lo  stesso  nome  publicò  paranco  il 
Mongitore  : 

2.*^  Apologetica  epistola  de  patria 
Sanctaì  Silvia^  Pauormitanre  Sancii 
Gregorii  Magni  sororis.  Panormi , 
1715,   m-8.'^ 

FILALETE  PIROFORO  (P.  ab.''  Arcan- 
gelo Baldouiotti,  canon."  lateran.^), 
Appendix  in  prffifatiouem  Bandinia- 
nam  ad  cataloguni  Bibliotliccre  Me- 
diceo-Laurentianra.  (Col  motto)  Fa- 
bricatores  mendaciij  eie.  1769;  con 
dedica  di  ec.  ad  Endromio  Arcade. 
—  Appendix  in  adnotationes  Bandi- 
nianas  ad  vitau)  Marsilii  Ficini;  iteni 
in  quintani  anonymi  Epif^lolam  Fe- 
sulanam.   (Col   motto)  £cce  iteruni 
Crispinus   eie.    l'j']^. 
In   greco  Piroforo  vuol  dire  -  portante  fuoco, 
ignifero,  e    i-ende  il    cognome    Baldoriotti 
da  Baldoria ,  allegrezza    publica   che  si  ma- 
nifesta con  fuochi.  -  Queste  due  appendici  for- 
mano un  solo  volumetto,  occupando   la  prima 
lino  alla   pagina  24,  e   la  seconda   seguendo 
sempre  la  stessa    numerazione   Ihio   alla   pa- 
gina GO.  Dopo  le   suddette  appendici  si  trova 
un'Orazione   eh   Roberto  Luigi   Sostegni,  fio- 
rentino,  canonico  regolare   lateranense,  detta 
ai  Senato  di  Lucca  nella  quaresima  dell' anno 
Ilio,  stampata  cogli  slessi  caratteri  delle  ap- 
pendici, e  colla  continuazione  medesimamente 
della  stessa  numerazione  delle   pagine,  vale  a 
dire   dalla   61   alla   9o.    Compiono    il   volume 
due  tavole  incise  in  rame.  L'edizione  è  in-A.'^ 
e  credesi  eseguita  in  Lucca.  , 

FILALETE  (Roberto)  (Luigi  Brenna, 
ex-gesuita).  Lettere  teologiche,  cri- 
tiche e  filosofiche  di  ec.  circa  la 
giurisdizione  ed  autorità  competente 
al  Sovrano,  sopra  le  persone,  i  beni 

26* 


410 


FIL 


e  gli  afTari  degli    Ecclesiastici.  Fi- 
renze,   1790,  in-^. 

Opera  assai  biasimala  dal  Giornale  Eccìes.  di 
Roma,  sicconac  contraila  ai  principi  di  quella 
Corte.  Notisi  però  che  diverse  cose ,  aliene  dallo 
spirito  deirautore,  furono  nello  stamparsi  que- 
sto libro  intruse  da  persona  potente  in  Toscana. 

FILALETE,  tra'  Planomaci  (Giuseppe 
Manzo-m).  Varj  capricci  di  ec.  Fe- 
neziaj  per  Marcellino   Fiotto. 

FILALETE  (Zosimo)  (avv."  Giuseppe 
Vitali,  bussetano)  ad  un  novello 
Giornalista,  colla  giunta  di  alcune 
annotazioni  di  Ricanio  Narota  [ana- 
gramma di  Antonio  Arcari).  {Parma, 
Carmignani,    18  io),  /n-8. 

FILALITE  (mons.^  Domenico  Pes,  ve- 
scovo di  Bisarcio  in  Sardegna).  Let- 
tera (prima  e  seconda)  sopra  le 
versioni  dei  salmi  67  e  79,  fatte 
dal  P.  Giacinto  Hinlz.  Cagliari^ 
i8o3-i8o5,  j«-8.° 

FILALITEO  NIC03IAC0.  Avvertimenti 
alla  Republica  di  Venezia ,  e  suoi 
sudditi,  di  ec.  Bologna,  1606,  in-^.° 

È  opera  in  favore  della  Corte  di  Roma  nelle  fa- 
mose vertenze  di  Paolo  V.  "  L'autore  si  dice 
>5 essere  il  card.^  Gaetano:  così  sta  scritto  nel- 
53 r esemplare  Marciano  »  (Cicogna.  Iscriz., 
toni.  IV,  /Jrtg.  45S  ). 

FILALTEO  (Lucilio)  (Lucilio  Maggf, 
bresciano).  Il  giuramento  e  le  sette 
parti  degli  aforismi  d'Ippoci'ate  Coo, 
dalla  lingua  greca  nuovamente  nella 
volgar  italiana  tradotte  dall'eccel- 
lente dottor  fisico  e  publico  lettore 
M.  ec.  Pavia,  appresso  Francesco  Mo- 
scheno,  i552,m-8°  Fide,  PHILAL- 
THEUS  (Lucillus). 

FILAMBO  LISIADE,  Pastor  Emonio 
(avv.°  Luigi  Bottiom).  Oda  di  ec. 
al  merito  di  D.  Paolo  Buonfichi. 
Parma,    1806,  ?n-4.° 

FILANDRIO  SORISTO  P.  A.  (avv.''  An- 
tonio Maria  Vannucci,  prof.^a  Pisa). 
Poesie  diverse  di  gc.  Livorno j  ^'JO'j, 
voi.   1,  m-4° 

FILANDRO  CARITEO  (Francesco  U- 
baldo  de  Nobili,  can.°  reg.^  later.*^. 


FIL 

lucchese).  La  Medea  del  signor  di 
Longepicrre,  fatta  italiana  da  ec. 
Lucca,  ^y^y-,  ìn-\i.^ 
FILANDRO  CRETENSE,  Pastor  Emonio 
(conte  Antonio  Cerati). 
i.°  Elogio  dell'ab.^  Carlo  Innocenzo 
Frugoni,  di  ec.  Padova,  i  776,  in-'Ò.'^ 
2.°  La  Magreide,  ghiribizzo  poetico, 
e  l'ipocondria,  scherzo  misto  di  versi 
e  di  prosa  di  ec.Parmaj  Carmignanij 
1781,^-8.° 

3.°  Opuscoli  in  versi  e  in  prosa,  di 
ec.  Parma,  Carmignani,  lyg'j^in-Q.'^ 
4.^  Alla  tomba  di  mons.*^  Fra  Adeo- 
dato Turchi,  vesc.°  di  Parma,  versi 
di  ec.  Parma,  i8o4,  '"-8.° 
5.°  I  tre  Gobbi,  novella  in  ottava 
rima  di  ec.  Parma  j  Carmignanij 
1800,    //2-8.° 

6.^*  Versi  di  ec.  per  le  nozze  d'un 
giovine  Cavaliere  suo  amico.  Parma, 
dalla  stamperia  reale,  (1776). 
7.°  Le  ville  lucchesi,  con  altri  opu- 
scoli in  versi  ed  in  prosa,  di  ec. 
Parma,  stamp.  reale,  1783,  m-8.° 
8.°  Zobed,  novella  in  ottava  rima  di 
ec.  Parma,  Carmignani,  1 795,  m-8.*' 

FILANTROPO  (IL)  (Giacinto  Schilini, 
bresciano  ) ,  alli  cittadini  fratelli 
Pocpagni.  Brescia,  pel  Bendisciolij 
1798,  in-/^.°  —  Appendice  del  Fi- 
lantropo (del  suddetto  Schilini)  alle 
Osservazioni  delli  cittadini  Pocpa- 
gni. Ivi,  come  sopra,  in-^.° 

FILANTROPO  SOFIFILO  (ab.^  Giam- 
battista Rodella).  Il  Nember  e  lo 
Stoa  difesi  dalle  critiche  dell'abate 
Girolamo  Tiraboschi  nella  Storia 
della  letteratura  italiana,  tomo  VII. 
Sideropoli,  appresso  Simon  Piscopio 
(data  fiilsa),    1779,  z/?-8.° 

FILANTROPO  SUBALPINO.  Arte  di 
conservare  ed  accrescere  la  bellezza 
delle  donne,  scritta  da  ce.  Torino^ 
presso  3fichclangelo  Morano,  f  anno 
XI  della  lìepuhlica  Francese  (180  3), 
m-8." 


414 


FIL 

È  senza  Alilo  dello  scolopio  P.  Gaspare  MOR.VRDO , 
U  republieano    largo  in   cintura,  come   avreltbe 

detto  il  Botta. 
FILARCO  (P.  Costantino  Rotigm).  Ri- 
sposta di  ec.   a  Teotiiuo,  o  sia  dis- 
sertazione sopra  un  articolo  del  Di- 
zionario Giansenistico,  recato  dallo 
storico  letterario  d'Italia. 
Sta  nel  toni.  II,  lett.  \\\,  di  Ramhaldo  Novi- 
mene. 
Vedi,  TEOTDIO. 
FILARETE    (Ippolito)    (Lodovico   Ca- 
sale, romano).  La  Palmira  di  Tebe, 
dramma  musicale  di  ec. 
Ritrovasi  col  vero  nome  a  pag.  lOl  delle  poesie 
di  lui,  stampate  in  Roma .  per  Fabio  Falco, 
1670,  m-8.°  Nella  ristampa    della   Dramma- 
turgia dell'Allacci  fu  tolta  via  la  notizia  che 
fosse  stata  impressa  pseudonima,   e  si   riferi 
col  vero  nome  dell'autore;  inoltre  vi  si  chiama 
Tragedia  quando  è  Dramma  musicale. 
FILARETI    (Angelo)    (Angelo    Porte- 
nari,  dell'ordine  di  S.  Agostino,  pa- 
dovano). Le  ferite  felici,  di  ec.  Ve- 
nezia, Bertano,  1609,  '"-i2-° 
FILARETI  (Damiano)  (P.  lettore  Fla- 
minio Annibali,  da  Latera,  minore 
osservante). 

i.°  Lettere  (quattro)  di  ec.  ad  un 
padre  minorità,  nelle  quali  si  dà 
il  suo  giudizio  intoiuio  alle  ragioni 
addotte  dal  sig.  D.  Domenico  Pan- 
nelli per  negare  la  professione  mi- 
norità di  S.  Benvenuto,  vescovo  d'O- 
si mo.  Faenza,  dalle  stampe  di  Giu- 
seppe Leonardi j  1764,  m-4-" 
a.°  —  Le  stesse,  con  l'aggiunta 
delle  Osservazioni  ed  altro,  di  che 
si  vegga  una  opportunissima  intro- 
duzione, che  si  premette.  Edizione 
seconda.  li^ì,  1760,  in-/^. 
3."  Lettere  di  ec.  all' amico  minorità 
nelle  Osservazioni  ed  altro,  conte- 
nute nel  libro  intitolato  -  S.  Ben- 
i'enuto  vescovo  di  OsiinOj  prete  se- 
colare. VeUetrij  1766. 
Consultinsi,  Novelle  lett.  di  Firenze  per  l'anno 
17G7,  col.  398-99;  e  Bill.  stor.  dello  Stato 
Pontificio,  pag.  isi-52. 
FILARGASMO,    per  FILOCARMO  (P. 


FIL 


Stefano  MAncirnsELU,  di  Piacenza). 
Della  scelta  delle  rime  de' poeti,  let- 
tere tre  di  ec.,  Acad."  Ipocondriaco. 
Stanno  nel  toni.  XXI  della   Raccolta  Mandcl- 

liana,  dove  leggesi  Filargasmo ,  in  vece  di 

Filocarmo. 

FILARGIRIO  ATLANTEO  (marc.^  Fi- 
lippo Dalla  Rosa,  parmigiano).  So- 
netti di  ec.  a  Cloridano  Ducliense 
{Luigi  Uberto  Gwrdjni),  suo  pae- 
sano, in   morte  della   moglie. 

Sono  quattro  sonetti  impressi  in  due  carte. 

FILARMONICO  INSAZIABILE.  È  Fran- 
cesco PoNA,  che  sotto  tal  nome  pu- 
bi icò  in  Verona j  nel  i633  -  1  dodici 
Cesari. 

FILAURO,  Paslor  Disperato.  Rime  ec. 

Copresi  con  questo  nome  Lelio  Tassi  ,  gentil- 
uomo di  Roccacontrada. 

FILEBO.  Lettera  di  ec,  o  sia  dell'a- 
mico della  gioventìi,  intorno  al  se- 
dicente principe  de' poeti  italiani. 
{Milano),  presso  i  fratelli  Veladinij 
1807,  m-i8.° 

Questo  articolo,  nel  quale  si  fa  una  velenosa  cen- 
sura di  Vincenzo  Monti  in  generale,  ed  in  par- 
ticolare delle  sue  ottave  intitolate  -  La  Spada 
di  Federico  II,  fu  scritto  in  Parigi  da  Ur- 
bano Lampredi  ,  unitamente  all'improvvisatore 
GiAN.M,  al  BuTTURA,  al  Marinoni,  ed  a  varj  al- 
tri, in  casa  di  Biagioli.  Dall'italiano  lo  tradusse 
in  francese  T ex-convenzionalista  Barrère,  e 
certo  Arnoud  lo  fece  inserire  nella  Rcviie  lit- 
téraire ,  giornale  detto  per  T  addietro  Decade, 
avanti  che  si  publicasse  1"  edizione  italiana. 
Contro  quest'articolo  il  Monti  scrisse  la  sua 
famosa  lettera  all'abate  Bettinelli,  stampata  e 
ristampala  in  Milano ,  dal  Cairo  e  Comp., 
in-ìì.°,  nel  medesimo  anno  1807;  riprodotta 
poi  fra  le  opere  del  Monti  anche  nell'ultima 
edizione  presso  Giovanni  Resnati.  Fu  tradotta 
in  francese  e  stampata  a  quel  tempo ,  pure  in 
Milano,  zeppa  d'errori  tipogralici.  Erronea- 
mente ne  fu  creduto  autore  Paolo  Costa,  che 
aveva  date  fuori  alcune  osservazioni  critiche 
sul  Bardo  della  Selva  Nera.  Il  Lampredi, 
dopo  la  morte  del  Monti,  con  una  sua  lettera 
al  sig.  Rafaele  Liberatore,  volle  dare  la  storia 
dell'articolo  di  Filebo,  che  può  vedersi  stam- 
pata in  una  spropositalissima  scelta  di  Opere 
inedite  e  rare  di\'incenzo  Monti,  in  un  solo 
volume,  con  ilala  dì  Lugano,  ma  che  credesi 
impresso  ili  Palcì-ino.  Non  si  disconfcssa  egli 


442 


FIL 


autore  (tcllo  scritto,  cui  afferma  i3i  aver  la- 
sciato in  Parigi,  partendo  per  la  Spagna,  nò 
<jià  con  animo  clie  si  publicassej  il  che  venne 
fatto,  com'ei  pur  dice,  per  opera  di  Gianni, 
dopo  averlo  a  siio  modo  raftazzonato  col  con- 
corso degli  altri  sunnominati. 
FILENO  ACCACESIO  P.  A.  (Gio.  Jacopo 
Baviera,  da  Sinigaglia).  L'innocenza 
ravvivala  in  Adamo  pentito,  oi-a- 
torio  saci'O  di  ec. ,  Pastore  tra  gli 
Arcadi;  tra' Disinvolti,  sull'Isauro: 
e  tra  gl'Infecondi,  sul  Tebro,  Todi, 
per   Gio.  Andrea   Sambuchi j   1700, 

FILENO,  TIRSI   ed  ELPINO ,  Pastori. 
Le  tre    corone  in    morte  di  Carlo 
Maria  Maggi.  MUnno^  per  Giuseppe 
Malatestn,    1699,  m-8.° 
La  prima  di  queste  tre  corone  in  versi  è  delPa- 
bale   Francesco   Puricelli;  la   seconda  di  D. 
Antonio  Gatti,  e  la  terza  del   celebre  Lodo- 
vico Muratori.  I  suddetti  autori  sono  anmm- 
ciati  al  principio  della  dedica  al  conte  Borro- 
meo, Sotto  i  rammentati  nomi  arcadici. 
FILERGITA,  Acad.''  innominato  (cav.'^ 
Giovanni  x'^pollonio  Apollonj,  are- 
tino). La  Dori,  ovvero    lo  schiavo 
regio,  dramma  per  musica  del  ec. 
Venezia,  i663;  ed  in  Parma,   i665. 
L''Apollo?«j  compose  anclie  V Ardici,  e  V Astiale. 
FILERGO.  La    Scaccheide,    poemetto 
trasportato  dal  testo  latino  in  versi 
italiani  da  ec.  Ilalia,  18 io,  ìn-QS' 

«È  in  verso  sciolto,  Tedizione  è  di  Milano,  e 
»  sotto  il  nome  di  Filergo  amò  nascondersi 
»r  onorevolissimo  signor  avvocato  Maìnzi,  mi- 
5>  lanese  jj  (Lancetti,  f'^Ha  di  Girolamo  Vida, 
pag.  88). 
FILERMO  (Antonio).    Fide,  PHILER- 

MUS   (Antonius). 
FILERNO  ISAURO  (Ganges  De  Gozze  , 

da  Pesaro). 
Sci'isse  sotto  questo  finto  nome  in  difesa  del  Pa- 
stor  Fido  di  Battista   Guarini.  Crediamo   che 
r opera  non  sia  alle  stampe,  giacche  TAprosio, 
nella  Visiera  alzata,   dice  soltanto  d''  averla 
veduta  manoscritta. 
FILETE  SIMMACHIANO  (ab.*^  D.  Giam- 
battista Passeri).  Del  diritto  de'  Ma- 
gistrali  supremi  sopra  de'  beni  dei 
loro  popoli,  dissertazione  di  ec. 


FIL 

Sta  nel  tom,  XVIi  della  Nuova  Raccolta  degli 

opuscoli  scientifici  e  fdologiei. 
FILEXOTiCi  DI  BRESCIA.   Fide,  Acta 

nova3   Academiffi  etc. 
FILTARCHI    (Adamo).    Curiose    espe- 
rienze fatte   in  Palermo  da  ce.   in- 
torno alla  generazione  degV insetti. 
Palermo,    17  io,  m-8.*^ 
Si  annunzia  questo  libro  nv.''  Fasti  àia  1710,  pu- 
blicati  dal  Dandi  in  Forlì.  Ma  quest'opera  (clic 
non  ha  mai  esistito  con  tal  titolo)  altra  cosa  non 
è  che  (juella  del  Redi,  intitolata  -  Esperienze 
intorno  alla  generazione  degli  insetti,  im- 
pressa in  Firenze  nel  IC68,  delia  quale  sfac- 
ciatamente il  Dandi   copiò  T  estratto   già  dato 
nel  Giornale  di  Roma  del  IGG8,  nwn.  XII. 
FILIDORO  MEONIDENSE  P.  A.   (abate 
Giambattista  Vicini).  Inni  di   Cal- 
limaco  in   rimata    italiana    poesia, 
esposti  da  ec.  Modena,  società,  tipo- 
grafica,   1781,  in-^° 
FILINDO,   il   COSTANTE,  Acad."  So- 
lingo  (conte  Filippo  San  Martino, 
d'Aglio).  Le  delizie.  Relazione  della 
vigna    di    madama   Reale    Cristina 
di  Fi-ancia,  posta  sopra  i  monti  di 
Torino,  ec.   Opera  di   ec.   Torino, 
V anno  \  667 ,  injogl.  pie.  con  spedata. 
FILINDO  LOCRENSE  (Francesco  Maria 
Steffaneo).  Iscrizione    marziale  di 
ec,  sopra  la  vittoria  di  Oczakow. 
Senza  luogo,    1790,  in  fogl. 
Filippiche  [contro   la  Spagna).  Fedi, 
ACADEMICO  INNOMINATO  LIBERO. 
FILIPPO.   Fedi,  Lettera  critica  sopra 

il  libro  del  signor  Lombardi. 
Filippo,   o   sia    dialogo    della    letizia 
Cristiana.   Ferona,   eredi  Moroni, 
1800,  m-8.° 
Nella  prefazione  è  detto  che  autore  di  quest''opu- 
scoletto  è   il   card.^   Agostino    Vallerò,   ma  si 
tace  il  nome  del  traduttore,  che  è  l'abate  Sa- 
verio Bettinelli. 
FILIPPO  PLAZIENSE.  Il  carro  del  mi- 
stico   Elia    al  Cielo,    nel  quale  si 
dà  il  modo   di    ben    orare  e  solle- 
varsi a  Dio,  di  ec. 
Così  il  P.  GiovAN.M  Maria  di  Gerace,  celasi  col 

nome  di  suo  fratello. 
Filippo  (II),  tragedia  (postuma,  del 


443 


FIL 

P.  Leone   Santi,    gesuita,  sancsc). 
Roma,    1 656 ,  in- 1  iP 
Filli  di  Tracia,    dramma    rappresen- 
talo l'anno    1664  nel  teatro  di  S. 
Stefano  di  Ferrara.  Ivi,  per  gli  e- 
rcdi  del  Suzzi,    i664,   i"-i2.° 
Con  manifesto  ciTorc,  dalla  Dramninturgia  se 
ne  fa  aulorc  il  conte  ErCvoic  Bonarorsi,  poiché 
e  questo  dramma  composizione  del  mare.*  Ip- 
polito Ceìstivoglio  D"Arago?(\,  ferrarese. 

FILLIUCCI  (Flaminio).  Stanze  sopra 
le  nuove  stelle  e  macchie  solari  sco- 
perte col  nuovo  occhiale,  con  una 
breve  dichiarazione  di  ec.  Bomaj 
appresso  il  Mascardi j  161 5,  in-^.*^ 

Il  cognome  è  vero,  ma  il  nome  fu  mutato,  es- 
sendo quello  deir  autore  Vincenzo,  che  fu 
della  comp."  di  Gesù,  e  di  patria  sanese. 

FILOCOLO,  o  FILONIO,  o  FILETIMO, 
o  FILONICO  ALICARSEO.  Era  Fra 
D.   Costantino    Castrioto    Scander- 
EECH,  de'marchesi  di  Atiìipalda,  ca- 
valiere gerosolimitano  del  tempo  di 
Carlo  V. 
Si  consulti,  FJuseo  di  scienze  e  lettere.  Anno 
primo.  Serie  seconda  {tom.  lì,png.  54  e  43)^ 
stampato  in  Napoli. 

FILODEMO.  E  il  celebre  Gianvincenzo 

Gravina,  posto  in  ridicolo  da  Lo- 
dovico Sergardi  nelle  sue  satire  la- 
tine publicate  col  nome  di  Quinto 
Settano. 
FILODEMO  CEFISIO  P.  A.  (monsignor 
Giuseppe  Mancini,  arciv."  di  Siena). 
Dell'arte  poetica  di  Q.  Orazio  Fiac- 
co, e  di  aitile  poesie  del  medesimo, 
versioni  di  ec.  Siena  ^  dai  torchi 
Bossi j  i833,  m-8.° 
FILODIO  (Cesare). 

Leggesi  nella  Biografia  del  sig.  Tipaldo  {tom. 
V,  pag.  21)  che  il  domenicano  P.  Tommaso 
Angehco  Martinelli,  da  Ferrara,  volle  anche 
cosi  chiamarsi;  ma  si  lascia  ignorare  quali  0- 
pere  portino  tal  finto  nome. 

FILODORO  (Bernardino  Rodolfi,  prete 
bresciano).  Descrizione  di  una  parte 
della  Riviera  Benacense.  Poemetto 
in  ottava  rima  di  ec.  Verona,  pel 
Caratloni,    1773,  ^/-S." 


FIL 


Filofilo  (TI),  dialogo.  Senza  data,  m-8." 
L'autore  è  il  ['.Sebastiano  Paoli,  della  Con  :;r/ 
della  Jladre  di  Dio,  lucchese,  che  censiu'a  un 
Hbro  di  Tahio  Troilo,  pugliese,  col  titolo  - 
Animadvcrsioncs  ÌV  adi'crsus  disscrtalin- 
nem  histnrico-pltisiologico-ìnoralcni  de  pi- 
scium  atquc  ai'iiim  csus  consuetudine  in 
an tcpasc/iali  jejunio . 

FILOFILO  MtSOPONERO. 

Sotto  questo  nome  compose  il  P.  APROSIO,  da 
Vcntimiglia  -  La  maschera  scoperta,  rimasta 
inedita  contro  VAntisatira  della  Taraholti.  Ma 
essendogli  stato  proibito  di  stamparla  sotto 
finto  nome,  la  diede  fuori  in  altro  modo  con 
aggiunte. 

Fedi,  savio  GLAREANO.— Scudo 
di   Rinaldo   ec. 
FILOGENIO    (Ercole)    (Ercole   Mare- 
scotti,    seniore).    All'illustrissima 
ed  eccellentissima  la  signora  Flavia 
Peretti-Orsina  dell'eccellenza  della 
donna,  discorso  di  ec.  Fermo,  ap- 
presso Sertorio  3Ionti,  iSSg,  m-8." 
Filolauro  (II).  Solazziosa  comedia  (in 
un  solo    atto    senza    distinzione   di 
scene,  di  vari+j  metro,  e  mescolata 
di  molto    dialetto    lombardo).  Bo- 
logna, Girolamo  de^  Bcnedclli,  1020, 
m-8.° 
L'autore  credesi  Bernardo  Filostrato. 
FILOMACO,  tra'  Planomaci.  Biblioteca 
moderna   ec.  per   servire  di    conti- 
nuazione alle  Novelle  della  Bepuhlica 
letteraria,  stampate  in  Fcnezia.  Ivi , 
1763,  1764  e  1765,  voi.  3,m-4." 
Fu  puhhcata  da  Medoro  Ambrogi  Rossi,  compi- 
latore delle  mentovate   Novelle ,  il  quale  ce- 
landosi nella  dedica  colle  sole  iniziali  del  pro- 
prio nome  si  sottoscrive   M.  A.  R.  tra  i  Pla- 
nomaci (  comhaltitori    dell' errore)  Filomaco. 
Questi  venne  chiamato  dal  Rosmini,  per  deri- 
sione. Giornalista  Palustre.  Nel   medesimo 
volume  trovasi  dopo  la  dedica   sotto   Fistesso 
nome  academico  una  Dissertazione  storico- 
critica,  dove  si  vuol  provare  che  il  Con- 
cilio Gerosolimitano  contro  li  riti  Mosaici , 
e  specialmente  contro  la  circoncisione  Giu- 
daica, fu  celebrato  dagli  Apostoli,  avanti 
che  S.  Paolo  riprendesse  puhlicamcnte  Cefa 
in  Antiochia. 
FILOMANZIO  (Silvio)  (Fra  Bonaven- 
tura  Cavalieri,   gesuato).  Trattato 


444 


FIL 


della  Ruota  planetaria  perpetua,  e 
dell'uso  di  quella  jiriuci  pai  mente 
per  ritrovare  i  luoglii  de'  pianeti 
alla  Lansbergiana  ec.  Bologna^  per 
Giacomo  Monti)    1646,  m-4.° 

FILOMARO  DEGLI  EUSEBII  ANTIO- 
CHENO (P.  Gio.  Battista  Rossi,  della 
comp.'''  di  Gesù,  da  Mondovì).  Il  Gi- 
glio verginale  oll'erto  nuovamente 
alla  Beatissima  Vergine  Maria,  di 
ec.   Milano j    1 6 1  i . 

FILOMATO  MASICCIO  (Angelo  Cardi). 
L'Arbore  di  S.  Francesco,  ragio- 
namenti academici.  Siena j  1622, 
in-l'^fg. 

FILOMUSO  ELEUTERia 

Non  è  il  P.  Saverio  Bettinelli,  come  leggesi  nella 
Pseuclouimia  del  sig.  Lancetti. 
F^edij  Versi  sciolti  di  tre  eccelleuti 
poeti. 

FILONIMO  OEROPOLITANO  (sac.^  Sil- 
vestro ZuFFi).  Lettera  a  Salomone 
Castonido  (anagramma  dell'abate 
camaldolese  Anselmo  Costjdon/), 
di  ec,  intorno  allo  stemma  della 
comunità  di  Murano.  Lucca  (  Fe- 
nezittj  presso  Lorenzo  Baseggio), 
1^59,  m-8.° 

Si  consulti  Moschini  (Leti.  Venez.  del  secolo 
XFIII,  toni.  II,  pag.  222-23,  nota  l."). 

FILOPATRO  (ab.    Fedro    Montengon, 
ex-jesuita  ,   espanol).    Odas  de  etc. 
Verrara^    1776  e    1777- 
Sotto  lo  stesso  nome  di  Filopatro  xYntonio  Fer- 
nando de  Palazl'elos,  altro  ex-gesuita,  spa- 
gnuolo,  fece  stampare  in  Venezia,  pel  Zatta, 
in  lingua  spagnuola  l'opera  di  Pope  -  An  es- 
say  of  the  man,  -  che  esso  tradusse  col  ti- 
tolo di  Ensaye  del  homhre. 

FILOPATRO  (Eusebio)  (P.  Giuseppe 
Sanfelice  ,  gesuita,  napolitano,  fi- 
glio spurio  di  D.  Alfonso  Sanfelice). 
Riflessioni  morali  e  teologiche  so- 
pra l'istoria  civile  del  Regno  di  Na- 
poli, composta  da  Pietro  Giannone, 
di  ec,  esposte  al  pubblico  in  piìi 
lettere  familiari  di  due  amici.  Co- 
lonia (ma  Roma;  per  Girolamo  3/ai- 
nardi),    1728,  toni.   2,  in-^." 


FIL 

Il  Giannone  rispose  a  questo  libro  ironicamente 
colla  -  Professione  di  fede  scritta  da  Pietro 
Giannone  al  P.  Giuseppe  Sari/elice  per  la 
cui  santità  e  Jervorato  zelo  e  calde  esorta- 
zioni si  è  il  medesimo  convertito  ec.  Senza 
luogo,  anno  e  nome  di  stamp.,  in-s.° 
FILOPOLITA    (Eusebio)    (P.  Pierma- 
rino    MussiTA,    minore  osservante). 
Difesa  del  celibato  romano  ,  e  pro- 
getto per  la  sua  riforma,  migliore 
che  non  è  quella  del   trattato  teo- 
logico e  politico  di  C.  C.  S.  R.,  fatta 
da  ec  Padova,    1766,  in-òP 
Vi  è  chi  attribuisce  quest'opera  al  P.  Anto.mO 

DA  Venezia,  della  famiglia  Baffo. 
FILOPOLO  ERIDANENSE.  Lucubrazio- 
ne  critico  letteraria  di  ec.  in  risposta 
dell'artic.  posto  nella  Bibl.  Italiana^ 
voi.  LX,  dicembre  i83o,  intorno  al- 
l'almanacco //  Militare  in  ritiro. 
Il  militare  in  ritiro  è  il  conte  Trussardo  Calep- 
PIO,  bergamasco.   Nelle    schede  comunicateci 
dal   signor  Lancetti   si  fa  autore  della  Lucu- 
brazione  Ferdinando  Pasqlln'ou,  cremonese; 
ma  è  probabile  che  per  lo  meno  avesse  parte 
nello  stenderla  lo  stesso  Caleppio. 

FILOPONO   DA   PESCIA.     È     Stefano 

StERPOjNI. 

FILOSINAVORO. 

Sotto  questo  anagrammatico  nome  Flavio  Orsino, 
al  dire  di^l  Crescimbeni  {tom.W ,lib.\\\ ,pag. 
172),  stampò  alcuni  componimenti  teatrah.  Ma, 
mentre  il  Mandosio  {tom.W.pag.  ^(i^,cen.'!, 
num.  4S)  ci  addila  varj  de' medesimi,  lasciaci 
ignorare  quali  siano  gl'impressi  con  tale  sup- 
posto nome.  L'  Orsino  chiamavasi  fra  gli  Ar- 
cadi Clearco  Simpolio. 

Filosofia  (La)  di  tutti  gli  uomini. 
Almanacco.  Fedi,  Almanacchi  ano- 
nimi, N.    i3.° 

Filosofia  (La),  la  giurisprudenza,  la 
poesia,  la  nobiltà.  [Secolo  XFÌII). 

Queste  quattro  canzoni  con  un  sonetto  che  loro 
succede,  sono  stimate   opera  del  marc.^  Giu- 
seppe Francesco   MoROZzo,  ministro  di  Stalo        m 
del  Re  di  Sardegna. 

Filosofia  (Della)  moderna,  disserta- 
zione critico-ecclesiastica  (del  P.Do- 
menico Cocenti,  domenicano).  iVa- 
poli,    1779,  m-4." 

Filosofia  piratica,  ovvero  ingegni  mec- 
canici per  ricreazione  filosofica  , 
modi    di    signoreggiare    acque,    o 


415 


FIL 

fuochi,  della  consulta  (legl'Impos- 
sibili  iieir Acadcmia  Fantastica  (di 
Francesco  Natti).  Arezzo^  per  Er- 
cole Gatti j   i65y,  ìn-^." 
Filosofo   (II)   convinto    e   ravveduto, 
dissertazioni  divise  iu  dialoghi.  To- 
rino,   1^72-^3 ,  tom,  4)  in-iiP 
Fa  creduto,  quando  si  pul)licarono  i  primi  due 
volumi ,  che  fosse  lavoro  d'un  correligioso  del 
P,  Michele  Angelo  Maria ,  minimo ,  che  diodo 
alla  luce    in   francese    un'  opera   di  consimile 
materia ,    col    titolo    -    Le   Baron   de    Van- 
Hesden,  oii  Répuhìique  dcs  incréduìes.  Toii- 
loiise,  1762,  i'ol.  &,  in-ì2.",  della  rpiale  a  prima 
vista  qui  scorgesi  anche  T  andamento;  ma  il 
permesso  del  revisore   che   sta  unito  al  terzo 
volume  ci  avverte  che  il  suo  autore  fu  il  cav.* 
Carlo  Emmanuele  Viganego. 
FILOSOFO  DI  SA^NS-SOUCI.  Fcdi^  Arte 

(L')  della   guerra. 
FILOSOFO  MALINCONICO  (Torquato 
Vallisnieri).    Incertezza    di    alcune 
prove  e  ragioni   intorno  all'aria  di 
Venezia,  proposte  dal  sig.  Antonio 
Vallisnieri,  e  ventilate  dal  suo  filo- 
sofo malinconico. 
Opuscolo  che  sta  inserito  nel  toni.  II,  pag.  122, 
delle  opere  del  cav.*  Antonio  Vallisnieri,  se- 
niore. 
FILOSOFO    MUGELLANO      (  Antonio 
Coccni).  Del  matrimonio,  ragiona- 
mento di  ec.  CoU'aggiunta  di  una 
lettera  ad  una  sposa,  tradotta  dal- 
l' inglese  da  una  Fanciulla  Mugel- 
lana  (Beatrice  Cocchi,  figlia  dell'au- 
tore, maritata  in  Angelo  Tavanti). 
Parigi y  nella  stainp.  italia/ia,  1762, 
in-i\.     pie. 
Avvi  una  contraffazione  col  medesimo  luogo  ed 
anno,    che    dislinguesi    per    avere    pagine   76 
munerate  ,  in  vece  di  ti,  come  sono  nella  ori- 
ginale surriferita.   Della  lettera  erasi  fatta  una 
separala   edizione    antecedentemente  a  Vero- 
na,   perii  Tumermcinni ,    nel  1739,  in-òP 
La  prima  edizione  del  solo  Ragioìiamento  fu 
puhiicata  per  cura  di  Raimondo  Cocchi,  dopo 
la  morte  del  padre  con  la  data  di  Londra,  e 
medesiraamenle  colTanno  1702.  Vuoisi  che  la 
lettera  di  Beatrice  Cocchi,  non  sia  tradotta  dal- 
l' inglese ,  ma    originale   compouiraento    della 
medesima. 
FILOSOFO  SUBALPINO. 
Anche  sotto  questo  pseudonimo  troviamo  aunun- 


F!L 


ziata  r  opera  del  Mouaudo,  che  porta  per  ti- 
tolo -  L'Arte  di  conservare  la  bellezza  ce. 
Fedi,  FILANTROPO  SUBALPINO. 
Filosofo  (II)  veneziano,  o  sia  vita  di 
Venanzio  N. ,  storia  moderna,   pia- 
cevole ed  istruttiva,  scritta  da  lui 
medesimo.   Venezia,  Fenzo,    1770, 
m-8.° 
Atlrihuita  ad  Antonio  Bianchi,  Larcajuolo  vene- 
ziano. 

FILOSTENO  ORESTEO  P.  A.    (  mons.*^ 
Alessandro  Formagliari,  bolognese). 
Riflessioni  di    ec. ,    sopra   la  storia 
della  Basilica  di  S.  Stefano,  ulti- 
mamente data  in  luce  in  essa  città 
dal  P.  D.  Celestino  Petracchi,   mo- 
naco   celestino.    Venezia^    appresso 
Pietro  Bassa  glia,  l'j^'j,  in-^^  Fedi, 
FILALETE  (Giuseppe). 
Filostrato  (11),  che    tratta  dell'inna- 
moramento di  Troilo  e  di  Ginseida. 
Bologna^    14985  in-/^.^ 
È  impresso  collo   stesso   carattere   adoperato  da 
Benedetto  de' Benedetti  nel  libro  di  Lucano 
l'ulgare,  senz'anno.  La  presente  edizione  non 
porta  il  nome  del  suo  autore,  cioè  di  Giovanni 
Boccacci,  del  quale  crediamo  che  ne  sia  egual- 
mente priva  la  susseguente  di  Milano,  per  il 
Scinzcnzeler,  ed  altre  ancora. 
Filostrato  (11)  di  Giovanni  Boccaccio, 
ora  per  la  prima  volta  dato  iu  luce. 
Parigi,  Didotj    1789,  m-8.° 
«La  ignoranza  e  la  menzogna  dell' editore  F.  L. 
"B.  S.  (Fra  Luigi  Baroni,  servita,  nel  secolo 
"Domenico   Gaetano)    scorgesi   sin  dal  titolo 
»  mentre  non  per  la  prima   volta,   ma  forse 
«per  la   sesta   volta  vede  l'opera  la  luce  in 
»  questa    edizione.  Quanto   poi  al   testo  datoci 
"dal    Baronìe,  potrebbe   dirsi  una  baronata, 
»  poiché  il  poema  è  svisato ,  mutilalo  e  quasi 
»  aflatto  ricomposto    dall'  arrogante    editore  n 
(Gamba,  Serie,  num.  222). 
Filotea  (La)  della  notte  buona.  Poema 
tolto  dalla  prosa  spaglinola  (di  D. 
Giovanni  di  Palafox)  e  ridotto  in 
verso    italiano     dal    P.   Maria  Lo- 
renzo Fusconi,  min.'''  convent.''',  ra- 
vennate. Modena,  1 779;  e  di  nuovo, 
Parma,    1788. 
Le  note  sono  del  P.  Leonida  I'iam. 
FILOTHEO  (Giovanni)  DA  ASTI.  Ri- 


4i6 


FIN 


sposta  di  ce.  alla  lettera  d'un  loo- 
logo  incognito  sopra  l'intei-detlo  di 
Paolo  V  coatro  Venezia.  Bologna, 
1606;  e  l'anno  istesso  in  Ferrara, 

S'ingannò  il  Piaccio  {Tlieatr.  Pscud.,  tom.W, 
pag.  SOS,  nuTìi.  2142)  a  credere  ciie  sotto  il 
suddetto  supposto  nome  si  nascondesse  Gio- 
vanni Gunteri,  mentre  non  vi  è  da  dubitare 
che  la  surriferita  risposta  sia  fattura  del  1'.  An- 
tonio PossEViNO  .  della  comp."  di  Gesìi,  come  ce 
ne  fa  testimonianza  il  Nicéron  {Métnoires,  tom. 
22,  png.  255)  che  la  registra  fra  le  opere  eh  lui. 
Vedi^  TOMASELLI  (Fulgenzio). 
FILOTIMO. 

E  il  sen.*  Berlingiero  Gessi,  che  sotto  tal  nome 
puhlicò  una  canzone  in  lode  del  Ratto  di  Elena, 
eseguito  in  pittura  da  Guido  Reni. 
FILOTIMO    (P.  Luigi    Caruso,    da    S. 
Biase ,   lettore    giubilato    de'  Padii 
Paoloiti).    Brieve    ragguaglio  della 
vita  del  sig.  Diego  Fabiani,  scritto 
da  ec.  ad  un  letterato.   Senza  data 
e  luogo  (ma  Napoli ^  i^65),  m-4." 
Fine  (FI)  de  fatti  gli  libri  de  lo  inamo- 
ramenlo  de  Orlando  di  Matlieo  Maria 
Boiardo    conte    de    Scàdiano.   Cosa 
nona.  z=z  In  fine  =  Impresso  i  Mi- 
lano ì  casa  de   Gotardo  da  Ponte.  M. 
CCCCC.  ni.  a  dì  un  lunii,  in-^."" 
È  il  primo  libro  (dei  tre  publicati  in  séguito)  di 
Nicolò  Degli  Agostini,  stampato  separatamente, 
che  serve  di  proseguimento  aìVOrltmclo  inna- 
morato delcoìite  Matteo  Maria  Bojardo.  Era 
questo  libro  già  venuto  alla  luce,  del  pari  senza 
nome  deir autore.  Tanno  antecedente  isoc,  in- 
sieme coi  tre  libri  composti  dal  Bojardo. 
FINETTI    {  Joannes    Franciscus  ).    De 
principiis  juris  naturse,  et  genlium 
adversus  Hobbesium,  Pufendorfiuni, 
Thoinasitim,  Wolfìuni,  et  alios  libri 
XII.   p^enetiisj  apiid  Th.   Bettinelli^ 
1765,  voi.  2,  m-4.° 
Attediato   il  P.  Bonifacio  Flnetti,   domenicano 
della  Congr.^  del  B.  Jacopo    Salomone,    dalle 
sofisticherie  de"  revisori  destinati  in  Roma  dalla 
sua  religione,  risolvette  di  fare  dono  della  sua 
fatica  al  fratello  secolare  Gio.  Francesco,  che 
la  stampò  sotto  il  proprio  nome.  Ad  altri  mo- 
tivi il  Codelli  {Scritt.  Friul.  Austr.  pag.  92) 
attribuisce  questo   cangiamento  di    nome ,  di- 
cendo egli  che  il  P.Bomf.ìciO;,  o  volle  far  me- 
rito al  suo  fratello  Francesco  fra'  letterati ,  op- 


FIO 

pure  apparenlcmenle  moliioUcare  ndia  fami- 
glia il  numero  degli  uomini  di  lettere. 
FIi\ETTI  (Ottavio).  Prostasi  fisico-ma- 
tematica circa   gli    equilibri,  e  di- 
spareri  per  essi   insorti  tra  il  dott.*' 
Geminiano   Montanari   ed  il  dott.^ 
Rossetti.  Bologna^  per  i  Manolessi, 
1669,  in-^.^ 
Ottavio  Finetti   non    diede  che   il    nome  al  suo 
maestro  Momanari,  che  ne  è  il  vero  autore. 
Finibus  (De)  utriusque   Potestatis  ec- 
clesiastictB  et  laicas,  commentarius 

auctore  D (Innocentio  M.  Liruti) 

Presbytero  et  Monacho  Ordinis  S. 
Benedicti.   Lugani^    1799,   In-Z^.^ 
Finta  (La)   pazza.    Codogno,    i()44' 
Questo  è   un    dramma  ristampato   senza   nome 
deir  autore,  storpiato  e  malmenato,  come  ]a- 
gnossene   il    poeta    scrittore ,    che   fu    Giulio 
Strozzi.  Lo  puhlicò  egli  la  prima  volta  in  f'^e- 
nezia  Tanno  1641.  Fu  impresso  poi  elegante- 
mente in  Parigi  Tanno  164S. 
Fior   (II)  de'  pensieri    e    complimenti 
in  versi  da  usarsi  in  tutte  le  ricor- 
renze dell'anno    (di   Giuseppe  Ar- 
naud).  Torino,  siamp.  Botta,  iSaS, 
m-i6.<^ 
Fior   di    cose    nobilissime    di    diversi 
autori.  [Opera) Impressa  in  f^enezia, 
per  Simon  de  Lovere,  i5i45  in-S.^ 
Non  abbiamo   potuto  verificare   se   sia  la  stessa 
raccolta  che  porta  il  titolo  di  Compendio  di 
cose  nobili  e  dilettei'oU  ec.  -  stampata.  Ivi, 
nel  medesimo   anno,  pel   suddetto   Simon  de 
Lo  vere. 
Vedi.,  Opera  moralissima  di  diversi 
autori   ec. 
FIORANO  (Fra  Carlo  Giuseppe  IMaria 
da  S.),  riformato.  Fondazione  delia 
Chiesa  d'Aquileja.  Milano,  Galeazzi, 

1757,  i/i-4-" 

Credette  il  Mazzuchelli  che  così  siasi  celato  il 
P.  Benedetto  Bonelh,  correhgioso  del  P.  Carlu 
da  S.  Fiorano,  ma  è  veramente  opera  di  que- 
st'  ultimo. 

FIORDILIGI  TAUMANZIA  (Orinila  Ro- 
AiAGsoLi  Sagrati).  Comedie  di  ec. 
Faenza,   Conti,    18 io,  1/2-8.° 

Puhlicò  pure  T  autrice  sotto  questo  nome  arca- 
dico una  lettera  in  difesa  di  Venezia  contro  ciò 
che  ne  scrisse  il  signor  di  Chateaubriand. 


FIO 

Fiore  di  virtù  ridotto  alla  sua  vera 
lezione.  Roina^  Antoìiio  de"  Bossij 
I  y4o  '  iii-Sy  Ristampato  in  Padovaj 
dal  Cominoy  ed  in   J^erona. 

Sì  la  dedica,  che  la  prefazione  devonsi  a  mons." 
Giovanni  BoTTARi.  Questi  ci  dice  »  che  del- 
Taulore  del  liln'o  non  se  ne  sa  niente,  ne  di 
certo  ne  di  proliabile  »?  ed  imagina  clie  "  chiun- 
que il  compilasse,  il  compilasse  assai  più  breve 
e  che  altri  di  poi  vi  sieno  andati  aggiungendo 
chi  una  sentenza,  chi  un'altra  »?.  Per  tale  mo- 
livo  è  molto  malagevole  di  dare  giudizio  del- 
l' età  di  questa  scrittura ,  sebbene  il  suddetto 
Boltari  propenda  a  crederla  composta  sul 
principio  del  buon  secolo  della  lingua.  Il  Sal- 
viati  però  la  ripone  fi"a  gli  scritti  fatti  sul  prin- 
cipio del  quattrocento,  nel  qual  caso  potrebbe 
non  ingannarsi  il  V>  addingo  {Annnìes  Ord. 
Min.,  toni.  XIII,  pcig-  554)  nelT attribuire  Po- 
pera,  se  non  in  tutto,  almeno  in  parte,  a  Fra 
Cherubino  da  Spoleto,  il  quale  viveva  in  quel 
torno.  Il  Soprani  {Scritt.  Liguri,  pfg-  142)  ne 
la  autore  Gio.  Antonio  l'raversagni,  savonese, 
vissuto  nel  1444,  ma  non  ne  adduce  prove,  e 
dice  che  questi  abitò  molti  anni  in  Pera.  Pare 
incredibile  che  un  ligure,  vissuto  lungamente 
a  Pera,  sapesse  scrivere  cosi  bene  in  lingua 
toscana.  L'Orlandi  {Scritt.  Bologn.)  F attribuì 
malamente  a  Tommaso  Leoni,  bolognese.  Per 
le  diverse  edizioni  dell' opera,  veggasi  il  Gamba 
{Serie,  ìium.  447-48-49,  IV  ediz.). 

Fiore  o  Fiorita  d' Italia  impresso  ne 
Ialina  e  inclita  cittade  de  Bolof;na 
per  mi   Fgo   de  Biigen'j , 


417 


FIO 


del 


bisnore  M.  CCCCLXXXX  a 


dì  XXy  de    oclobre.    In-^°  —  Lo 
stesso,  eon    note.  Ivi j   presso    Ro- 
mano  Turchi,    1824,  iVi-y.*^ 
Queste  due  edizioni  contengono  una  traduzione 
anonima  in  volgare  di  parte  d'opera,  proba- 
bilmente pili  voluminosa,  compilala  in  latino, 
che  pare   dovesse  essere  divisa  in  sette  hbri , 
come  può  dedursi  da    un    codice    della   Mar- 
ciana, già  Farsetti  {nwn.  CVIil,  part.  I,  pag. 
28S),  il  quale  ci  scopre  eziandio  il  nome  del  vol- 
garizzatore. Principia  esso  -  Iiicoiniìicia  il  li- 
bro di  molte  et  belle  storie  e  delle  Eneide  di 
Firgdio  rcducto  di  latino    in   viilgare  per 
frate  Guido  dell'ordine  di  Sancta  Maria  del 
Carmine.  Melia  ristampa  di  Bologna  del  1824, 
dicesi,  avanti  il  prologo,  che  fu  tradotto  per  co- 
mandamento di    un    re  Costantino.   Ma   chi  è 
questo  re  Costantino?  Gl'individui  che  cono- 
•    sciamo  a  noi  piìi  vicini  portanti  questo  nome 
sono  alcuni  Re,  0  Regoli  delle  quattro  antiche 

TOM.   I. 


giudicature  di   Sardegna,   tulli  però  anteriori 
all'anno  1250,  tempo  in  cui  non   era  ancora   , 
comparsa  quest'opera,  perchè  parlasi  in  essa 
della  Comedia  di  Dante,  e  ili  Federico,  figlio 
di  Pietro  III  d'Aragona,  il  quale  Federico,  al- 
lora vivente,  regnò  in  Sicilia  dal  1290  al  1337. 
Altre  due  diverse   Fiorita  d' Italia,  sono  ci- 
tate su  testi  dalla  Crusca:  l'una  d"Armanno, 
od  Armannini,  da  Gubbio,  giudice  di  Bologna, 
del  qual  testo   esistono  vari    codici;  l'altra  di 
autore  anonimo,  che  tratta  de' quattro  imperi 
del  mondo ,  di  cui  un  codice  sta  nella  Pala- 
tina di  Firenze.  La  sopraccennata  edizione  di 
Bologna    del    1824,    fu    procurata    da    Luigi 
Ml'zzi  ,   che    doveva  corredarla  di  una  prefa- 
zione   che    non  fu  impressa ,  a  motivo  di  vi- 
cende politiche  a  cui  egli  soggiacque.  Scrisse 
questi    ad   un    professore    suo    amico   di    Ge- 
nova «  che  in  quella  occasione  gli  andarono 
5>  smarriti  piìi  di    cinquecento    esemplari ,  al- 
55  Clini  de'  quali  comparvero  poi  per  altrui  ma- 
«la  fede,  ora  con  varia  coniigurazione  di  fron- 
55tispizio,  ora  col  manifesto  premesso  alla  pu- 
bblicazione dell'opera,  fattovi   fare  le  veci  di 
5j  frontispizio  '5.  I  Fatti  di  Enea  dalV Eneide 
di  p^irgilio ,  tradotti,    come    sopra,   da  Frate 
Guido,  formano  parte  della  Fiorita  d'Italia, 
cominciando  in  essa  colla  rubrica  ex  vi,  e  fu- 
rono separatamente  publicati  in  f^enezia ,  per 
cura  di  Bartolommeo  Gamba  nel  1351,  e   nel 
1854.    In   questa  seconda   edizione  egli    seguì 
migliore    lezione,  e  corresse  molti  errori  tra- 
scorsi nella  prima.  Il  Salviati  nel  toni.  I,  de- 
gli Avvertimenti  sulla  lingua,  attribuisce   la 
traduzione  d'una  Fiorita  d'Italia,  con  ben 
deboli  congetture  ad  Arrighetto  da  Settimello. 
Se  ne  parla  nella  prelazione  del  Manni  {pag. 
XXI  )  al  Trattato  contro  alle  avversità  della 
fortuna  di  Arrigo  da  Settimello. 
Fiore  (Un)  primaticcio  per  la  cospicua 
comitiva  del  pranzo  seguito  in  Ve- 
rona a  di  19  febbrajo  1^27,  poesia 
(di  Giovanni   Po:\xoiv).   Fi ,  lipogr. 
Libanti,   in-2./^y 
FlOREiNTINO    (Benedetto).    Poesie   li- 
riche. Fiorenza,    1680. 
Sono  le  prime  poesie  di  Benedetto  Menzim  ,  fio- 
rentino, del  quale  vien    taciuto    nella   slampa 
il  cognome.  ^ 

FIORETTI  (Carlo).  Considerazion*  di 
ec. ,  da  Vernio,  intorno  a  un  dis- 
corso di  Giulio  Ottonelli,  da  Fa- 
rauo,  sopra  la  Gerusaleninie  del 
Tasso.  Firenze,  Padovani,  i5B6, 
m-8.« 


418 


FIO 


Sullo  il  nome  di  Carlo  FiorcUi  si  nasconde,  se- 
condo alcuni,  il  cav.^  Leonardo  Salviati,  se- 
condo  alili,    Giovanni    Bardi,    de'  Conti   di 
Vernio.  La  piìi  comune    opinione  sta  però  in 
favore  del  primo.  Non  manca    ancora  chi  af- 
fermi essere  falica  del  conte  Pietro  Bardi. 
Fioretti    della  vita  di    S.   Zanobi.  =: 
In  fine  =  Fece  stampare  Ser  Za- 
nobi della  Barba.  Senza  luogo ^  anno 
e   stamp. 
Sono  in  ottava   rima.   Furono  di   poi  ristampati 
con  due  laudi  sotto  il  nome  di  D.  Noferi  con 
questo  titolo  -  Istoria  di  S.  Zcinobi  con  la 
laude  a  S.   Gio.    Battista,  e  la  laude  a  S. 
Maria  Impruneta  di   D.  Noferi.   Firenze, 
per  Giovanni  Baleni,  1S93  ,  in-i°  Le  dette 
edizioni  si  riferiscono   dal  Quadrio ,  che  sog- 
giunge:" Questi  componimenti  sono  tulli  opera 
»»  di  Bernardo  Giamblllari  ». 

Fioretti  di  S.  Francesco.  Firenze^  Tar- 
tini  e  Franchi,    17 18,   />i-8.° 

Furono  publicati  per  opera  del  senatore  Filippo 
BtOJiARROTi.  Lo  Sbaraglia  {Sappi,  agli  scritt. 
Francese,  del  IFaddingo,  pag.  406,  col.  2.") 
inclina  a  credere  autore  di  questa  leggenda  un 
frate  Giovanni  da  S.  Lorenzo,  della  famiglia 
MarignoUi,  ma  è  opera  di  più  antichi  autori, 
forse  cavata  dal  Floretum  del  P.  Ugolino  da 
S.  Maria,  tii  cui  parla  il  Waddiugo. 

Fioretto  di   cose    nuove  et   degne  de 
diversi    aiictori    noviter    stampate. 
Impresso   in    Fenetia^    per  Giorgio 
de  Rusconi^  M.  DX.  ^  a  dì  XX n  di 
Novembre^  in-S.^ 
Ristampa  d"  un' anteriore  edizione, /fi ,  per  Ni- 
colò Zoppino,  1308.   Queir  autore  detto  Pi- 
ceno, o  Pizeno,  le  cui  rime  contiene  fra  quelle 
d' altri  questa  raccolta ,  è  Be>edetto  da  ClJì- 
GOLi,  forse  della  famiglia  Be.nve.nIjTI. 

Fioretto  di  Morgante  e  di  Margulte. 

Vedi,  Morgante  e  Margulte. 
Fiori  (I)  de'  Salmi,  e  santi  afl'etti  di 

un'  anima  divota. 

Operette  scritte  in  francese  dal  P.  Stefano  Binet, 
gesuita,  tradotte  dal  suo  correligioso  P.Matteo 
Gherardelli.  La  dedica  della  prima  edizione 
francese  di  Rìieims,  1619,  è  sottoscritta  sol- 
tanto colle  lettere  iniziali  S.  B. 

Fiori  (!)  e  i  cagnolini,  carteggio  tra 
due  amiche,  dedicato  agli  illustri  e 
nobilissimi  signori  conte D  Giusep- 
pe SchinchincUi,  e  contessa  Donna 


FIO 

Maria  Borromeo,  in  occasione  delle 
loro  nozze  (dell'abate  Saverio  Bet- 
tinelli), Cremona,  per  Lorenzo  Ma- 
ninij    in-Q^ 

FIORI  (Giovanni)  (P.  D.  Agostino  Ro- 
mano Fiori,  generale  dell'ordine  ca- 
maldolese). Compendio  della  vita  di 
S.  Omobono,  fatto  da  ec.  Roma, 
per  Antonio  Rossi ^  in-\^.^ 

Fiorino  (II)  d'oro  antico,  illustrato. 
Discorso  d'  un  Academico  Etrusco 
(commend.'^  Francesco  Vettori)  al 
sig.  D.  Anton  Francesco  Gori.  Fi- 
renze, pei  Tartini  e  Franchi j  1738, 

Nel  catalogo  della  Bibl.  Smilhiana  si  attribuisce 
per  errore  quest'  opera  anonima  a  Pier  Fran- 
cesco Foggini. 

FIORIO  (Antonio)  VERONESE.  Arte 
magica  distrutta.  Risposta  di  Don 
Antonio  Fiorio,  veronese,  arciprete 
di  Tignale  e  Valvestino,  vicario  fo- 
raneo, ec.  Trento,  per  G,  A.  Brìi- 
natij  1750,  iVi-4." 

"E  del  mare."  Maffei,  che  usando  uno  stile  tra 
»5  r italiano  ed  il  tedesco  con  trasposizioni  strane 
55  6  ridicoli  errori  di  lingua,  potè  non  che  al- 
j>  tro,  nascondersi,  quasi  per  un  cerio  incanto, 
»al  medesimo  Tartarotti,  autore  del  Congresso 
»  jiotturno  delle  Lamniie ,  contro  il  cui  si- 
jjslema  aveva,  come  è  nolo,  varj  scritti  publi- 
>5cato  il  Mafleij?  (Pindemonte,  Elogio  di  Sci- 
pione Majfei). 

Fiorita  ghirlanda  di  celesti  benedi- 
zioni, ovvero  Corona  del  Signore 
di  trentatrè  Pater  noster,  frapposte 
cinque  x^vemarie,  divotissime  e  frut- 
tuosissime meditazioni  tratte  da' Ss. 
Padri,  e  divoti  contemplativi.  FaeU' 
za,  nella  slamp.  di  Giuseppe  Zara- 
fogli  j    1C72 ,  in-'ò.^. 

a  Autore  di  quesf  opuscolo  ascetico  è  il  P.  D. 
«Giovanni  Marl\etti,  abate  generale  camal- 
jjdolese,  morto  nel  1650  '5  (CineUi,  Bibl.  vo- 
lante,  toni.  Ili,  pag.  279). 

FIORNICETO  CARINI.  Sotto  questo 
nome  furono  stampate  da  Vincenzo 
Antonio  Capoci  dodici  lettere  nella 
raccolta  procurataci  dal  Bulifon. 


419 


FIR 

Firenze  antica    e    moderna    illustrata 
(  dell' ab.^'  Vincenzo    Foli.ini).    Fi- 
renze, per  Pietro  jéllegrinif    1789, 
voi.  1 ,  m-8." 
Le  venne  falfa  una  continuazione  poco  slimata, 

da  penna  anonima. 

Firenze  città  nobilissima  illustrata  da 

Leonardo    Leopoldo   del    Migliore. 

Prima,    seconda  e  terza    parte  del 

primo    libro  (solamente).   Firenze , 

nella  stamp.  della  Stella,  1 684,  "^-4'° 

«Si  vuole  che  il  vero  autore  di  qucsl' opera  sia 

»»  stato  Pietro  Antonio  DelfANCisA  »  (Mazzu- 

chellì,  Scritt.  d'Italia,  tom.  \,  pag.  682). 

FIRENZUOL.i  (Agnolo).    Rime  di   M. 
Agnolo  (de'  Giova.nmni)  Firenzuola, 
fiorentino,  monaco  vallombvosano. 
Firenze,  appresso  Bernardo  Giunti, 
Vanno    i549j   '^-^-"^ 
Intorno  a  questa  edizione,  che  fa  fatta  dopo  la 
morte  del  Firenzuola  da  Lorenzo  Scala  ,  avver- 
tirono gli  autori  delle  Notizie  leti,  dell' Acad- 
Fiorent,  che  alcune  rime  sono  d'altri  poeti, 
poiché  la  canzone  in  lode  della  salsiccia,  che 
si  ritrova  a  carte  113,  non  è  del   Firenzuola, 
ma  del  Grazzini,  detto  il  Lasca;  il  sonetto  a 
carte  87  che  principia-  Ogni  lodato  ingegno 
a  cui  di  sopra,  ec.  -  è  di  Michelangelo  Vi- 
valdi. La    detta   canzone  in  lode  della  sal- 
siccia, col  commento  del  Grappa,  fu  la  prima 
volta  stampala  nel  1S43.  Dal  Crescimbeni  venne 
attribuito  il  commento    al    Firenzuola  ;  ma  fu 
di  ciò  riconvenuto  dai  mentovati  scrittori  delle 
Notizie,  assicurando  essi  che  detto  commento 
non  è  del  Firenzuola,  ne   d'altro  Fiorentino. 
Tale  asserzione  non  contrasta  a  ciò  che  scrive 
il  Cinelh,   il  quale    inclina  a    credere    che  il 
Grappa  sia  il  Lasca  medesimo,  giacche  questi 
era  di  Staggia,  villaggio  del  Sanese,  e  non  era 
quindi  fiorentino.    L'autore  della  vita  del  Fi- 
renzuola, posta   innanzi  alle    sue  opere  colla 
data  di  Fiicnze  {Tenezia),  17(;3-G6,  che  e 
un  compendio  delle  Feglie  del  Manni,  riprende 
il  Negri,  perchè  abbia  detto  Agnolo  della  fa- 
miglia Nannini ,  e  su  la  fede    di  certo  diario 
lo  dice  de'  Giovanmm. 
Fedi,  GRAPPA  (IL). 
FIRENZUOLA  (Luciano  da)  (  P.  Ap- 
piano Buonafede).  Il  bue  pedagogo, 
novelle  menippee,  contro  una  certa 
frusta  pseudoepigrafa  di  Aristarco 
Scanuabue    (  Giuseppe    Baretti). 
(Lucca),   1764,   m-8." 


FLS 


<i  Fu  ristampalo  in   J'enczia   con   laisa  data  nel 
"principio  del  I7«3  dal  iibrajo  Paolo  Coloni- 
»>l)ani,  e  per  la  terza    volta  tra  gli  Opuscoli 
napologclici  di  Agatopislo  Cromaziano,  0  sia 
»P.  Appiano  lìiionafedc  suddetto,  in  Fciwzia, 
'india  stamp.  di  Pietro  Pasquali,  1707,  toni. 
»»2,m-C.",  ed  occupa  l'ultima  metà  del  tomo 
'«secondo,   ed  in   line  dell'avvertimento  dello 
»> stampatore,  Icggesi    la  seguente   nota  {pag. 
»>6c)  -  L'autore  approva,  e  per  autentica  ri- 
sconosce  la  presente  edizione  come  uniforme 
calla  prima  fatta  in  Lucca,  e  riprova  quella 
>5  di  Fcìiczia  come  nuililata   ed  imperfetta  ce.  - 
»>  Il  Barelli  ricambiò  contumelie  per  contume- 
»>  lic ,  ma  con  miglior  logica,  con  otto  discorsi 
"publicali    in    forma  di    proseguimento    della 
>i  Frusta,  dal  num.  XXVI,  fino  al  XXXIII  »> 
(Custodi,  Catalogo  delle  opere  del  Baretti, 
pag.  66). 
FIRMELTO  P.  A.  (ab.^  Orazio  Marrim, 
maestro  de' cherici  di  S.  Fridiano). 
La  libertà  a  Nice,  e   il   pentimento 
aNice,  celebri  canzonette  del  signor 
abate   Pietro    Metastasio,    tradotte 
in  versi  latini  da  ec.  Firenze,  1701, 
in-S."" 
Fisica    de'  fanciulli.    Lettere    35  (  di 
Pietro  ToNELLi,  reggiano).  Parma. 
Incominciano   col  1  novembre   del  1801,  e  ter- 
minano il  14  gennajo  1802. 
Fisica  (La)  e  l'amore.   Poesie  sdruc- 
ciole   per    trattenimento  di  Dama. 
Con  quattro    epistole    su  lo  stesso 
soggetto,  ed  altre  tre  sopra  i  dram- 
mi   anticbi    e    moderni    (del    conte 
Giovanni  Cattaneo,  istoriografo  del 
Re  di  Prussia). 
Fisica    elementare    di    Saverio    Poli, 

con   annotazioni. 
Sono  queste  dell'ab."  Antonio  COLLALTO,.  del  quale 
in  alcime  edizioni   della   mentovala   opera  ta- 
cesi  il  nome. 
Fisica  (La).  Poemetto  in  ottava  rima 
(del  P.  Lorenzo  Barotti,   gesuita). 
Di  questo  si  sono  vedute  varie  edizioni:  la  prima 
uscì  nella  Raccolta  di  rime  per  le  nozze  del 
conte  Nicolò  Caprara  e  la  principessa  Ip- 
polita Sali-iati.  Bologna,  Della  Volpe,  1735, 
w-8.",  e  la  seconda  seguì  in  Ferrara,  l'anno 
dopo  per  il  Barbieri,  in-i.",  con  la  giunta  di 
alquante  annotazioni:  e  dappoi  ebbe  altre  ri- 
stanqìc,  fra  le  quali  una  di  Fenczia ,  per  il 
Coletti.  1773,  //(-s.",  che  è  accompagnala  di 


420 

FLA 

(lue  poemclti  pure  in  ollave,  cioè  -Le  Fon- 
tane ,   cil   //   ienipìo    di   Pallaclc   (  Gamba , 
Serie,  pag.  S86,  ediz.  del  1859). 
FISIOFILO  (Giovanni).    F'edij,  Mona- 

cologia,  ec. 
FISOFILO,  Acad."  Planomaco  {P.  Tom- 
maso Maria  Gabrini,  cli."reg.*'min.*'). 
Spiegazione  d'un' epigrafe  del  Dio 
Volano  di   ee. 
Sta  nel  tom.   \\,  clL-lla  Bihl.   moderna  di  Me- 
doro Rossi.  Venezia,  1765,  pag.  236  e  seg- 
FISÒFILO  MISOPONERO.La  maschera 
scoperta  di   ec.  in   risposta  dell'An- 
tisatira  di  D.  A.  T.   {donna  Ange- 
lica  Tjr^botti)  scritta  contro   la 
Satira  Menippea  del  signor  Fran- 
cesco Buon  insegni. 
È  scrittura  del  suddetto  Bl"OM>SEGM  in  propria 
dilesa:  ma  non  se   ne  permise  P  impressione. 
FISSO  (IL)  (Lattanzio  Stella, monaco 
benedettino). 

i.°  Ciarlila  nuovo  speccliio  di  mo- 
destia, pastorale  del  Fisso,  promo- 
tore degli  Erranti.  Brescia,  Rizzai dij 

1.°  Il  Giusto  sdegno.  Comedia  nuo- 
va, politica  ed  economica,  J^enezìa^ 
1628  ,  7"h-8.° 

FLACIUS,  vel  FLACCUS  ILLYRICUS. 

Con  tal  nome  facevasi  chiamare  Blatteo  Flack 
Francowitz,  perchè  nato  in  Albona  nell'Istria, 
parte  delF  antico  Ulirio.  Sotto  il  medesimo 
publicò  egli  le  seguenti  opere. 

1 ."  Apologia  prò  suis  demonstra- 
tionibus  in  controversia  saci-amen- 
taria,  contra  Theod.  Bez?e  cavilla- 
tiones.  i566,  m-8.° 
2.°  Breves  summce  religionis  Jesu 
Christi  et  Antichristi.  Magdeburgi, 
i55o,  z/z-8.° 

3.°  Carmina  vetusta  ante  3oo  an- 
nos  scripta  quse  deplorant  inscitiam 
Evangelii  etc,  (edita  cum  pra;fatione 
Flacci  llljrici).  P^ittebergce^  i54S, 
m-8.° 

4."  Catalogus  testium  veritatis,  qui 
ante  nostram  setatera  pontifici  ro- 
mano, ejusque  erroribus  reclama- 
runt,    cum  praefatione  Flacci   Illy- 


FLA 

rici.  BasileoBj  i556,  m-8.°;  Argen- 
toratij,  i562,=:  ma  iu  fine  =  Basi- 
lecBj  ex  officina  Jo.  Oporini;  Lug' 
dunij  1692  ;  Gc/zei'^,    1608;  Fran- 
cofiirli,    1666-67.  —  E  con  nuovo 
frontispizio,  lui^    1672. 
L'edizione  surriferita  di  Lione  del  1302,  di  cui 
quella  di  Ginevra   del  IGO8  è    copia,  non  è 
stimala,  stautechè  T  editore  S.  G.  S.  (Simone 
GouLARD,  senlisiano,    cioè  di    Scnlis)  mano- 
mise il  testo  in   modo  da  potersi  crederlo  un 
nuovo  scritto.  La  migliore  ristampa  dell'opera 
del  Francowitz,  secondo  i  protestanti,  è  Tul- 
tima  del  166-67,  procurata  da  J.  dir.  Dieterich. 
5.°  Demonstrationes    evidentissimae 
doctrinfe   de  essentia   imaginis   Dei 
et  diaboli,  justitire  ac  injustitiffi  ori- 
ginalis    per  Mattbiam  Flacium  II- 
lyricum.  BasilecB,  apud  Petrum  Per- 
nanij  sine  annoj  in-S." 
6.'^  De   sectis,   dissensionibus,    etc. 
doctrinai   et    religionis    scriptorum 
pontificiorum  liber.  BasilecBj  i565, 


i«-4.^ 


Ro- 


7.°  De  translatione  imperii 
mani  ad  Germanos,  quod  Kque  ad 
plebem  pertineat.  Basilece y  i566, 
m-8.° 

8.°  Historia  certaminum  Inter  ro- 
manos  Episcopos,  et  sextam  car- 
thaginensem  synodum  etc.  de  pri- 
matu  seu  potestate  Papae.  Basilece^ 
{i554),  m-8.° 

9.°  Liber  de  occasionibus  vitandi 
errorem  in  essentia  justitijB  origi- 
nalis  etc.  Basilea;,  1569,  in-S.^ 
io.°  Missa  latina,  qure  olim  ante 
romanam  circa  annum  Domini  700 
in  usum  fuit  ex  vetusto  aulhenti- 
coque  codice  descripta  edita  vero 
a  Flacio  Illyrico.  Argentince j  i55n, 
m-8." 

ii.°  Not.ie  quredam  clarissimse  et 
verse  de  falsa  religione,  quibus  etiam 
rudiores  statuere  queunt  papista- 
rum  esse  falsam  religioaem.  Magde- 
hurgij  1569,  m-8." 
12."  Rcfutatio  invectivse  Bruni  con- 
tra centurias  historiae  ecclesiasticae. 


FLA 

Basìleaej  per  Jo.  Oporhiwny  i5G6, 

i3."  Rcpelitioncs  ,  apologia} ,  eie. 
Jenaej  i55i,  m-8.° 
i4-"  Scripta  quondam  Paprc  et  Mo- 
narcliaruni  de  Concilio  Tridentino 
cum  prffifatioue  Flacci  lUyrici.  Ba- 
sìleaej iìi-'è.'^ 

i5.°  Scriptum  contra  pviniatum 
Papoe  ante  annos  1 20  compositunì; 
iteni  Flacci  lllyrici  de  eadcm  ma- 
teria. 
Con  una  lettera  in  data  Magdehurgi,  ISSO^  in-iiP 
16.°  Varia  doctorum  piorumqne 
virorum  de  corrupto  Ecclesice  statu 
poemata,  cum  prcefatione  iNIatthiiC 
Flacci  lllyrici,  Basìleaej  per  Luci. 
Lucium,    iSSy,   m-8.° 

L'elenco  di  alcune  altre  opere  del  Fraxcowitz  si 
può  vedere  nella  Biogr.  Univ.  enei  Nicéron.  Un 
altro  apostata,  chiamato  Mattia  Garbisio,  prese 
il  nome  di  Flavio,  o  Piaccio  Illirico,  ma  non 
è  noto  che  abbia  publicato  alcuno  scritto,  ben- 
ché farneticasse  al  pari  di  Matteo  Francowilz. 

P^ìde,  Antilogia  Papse  etc.  —  Con- 
tra Papatum  Romanum.  —  Sul- 
pitii  Severi,  historia.  —  Ecclesia- 
stica liistoria  etc. 

Flagelli  (I)  di  D.  Gille,  divenuto 
poeta  contro  i  seguaci  del  vizio 
(dell' ab.*^  Stefano  Zucchini  Stefani). 
T'^enezìa,  Reinonclinì,    1754. 

FLAMINDA  CARITEA  P.  A.    (conlessa 
Silvia  Curtoni-Verza  ). 
i.°  Consigli  di    ec.   al   suo   nipote 
Verza.    J^eronaj    Gambarettì  e    C.j 

1809,  ìn-i6.° 

2.°  Terze  rime.  Kerona,  Maìnardij 

18 10,  181  2,  1822,  sempre  m-8.^ 
Flaminii  Cornelii  Sen.  Ven.   de  cultu 

S.  Simonis  pueri  Tridentini  et  mar- 
tyris  apud  Venetos.  Accedunt  Tho- 
mae  Prati  Tarvisini  carmen  etc.  Edi- 
tio  IV.   Tridenti,  tjpis   3Ionaimì , 
1765,  m-4.° 
La  dedicatoria,  la   prefazione  e  le  note  ai  versi 
del  Prato  ,  sono  del  P.  Benedetto  BoxELLi,  mi- 
nore osservante  riformalo,   da  Cavallese^  nel 
Trentino. 


FLO 

FLAMINIO  DA  PAUMA  (Fra),   minor 
osservante  (della  famiglia  Bottardi). 
Memorie  istoriche  delle  chiese  e  dei 
conventi  dei  frati  minori  dell'osser- 
vante e  riformata  provincia  di  Bo- 
logna, raccolte  e  divise  in  tre  parti 
da  ec.   Par  ina,  stanip.  Ducale  degli 
credi  Monti j  1760-61,  voi.  3,  ìn-^.° 
FLAMINIUS  (Marcus   Antonius). 
Fra  le  poesie  latine  del  Flaminio  vedonsi  stam- 
pati due  componimenti,  che   furono  restituiti 
al  MoLZA  dair abate  Serassi  {Prefazione  alle 
lìimc  (lei  Molza).  L'uno  è  T  epigramma  Ad 
Phcebum ,  che    leggesi   a  pag.  229    dclP  edi- 
zione   Cominiana    del  1727;  l'altro  è  l'elegia 
yld  Beatricem  Ilispanam  de  coma  ahscissa, 
che  trovasi  a  pag.  229  dell'  edizione  medesima. 
In  quanto  all'elegia  principalmente,  viene  ciò 
confermato  da  una    lettera    del   card."'  Bembo 
allo  stesso  Moka;  uè  forse  il  Flaminio  sarebbe, 
in   grazia   della   prosodia,   caduto   nell'errore 
grammaticale,  al  verso  22,  di  scrivere  vincie- 
rant,  in  cambio  di  vinxcrant. 
FLAVIO  ,^  Comico  del  Ser.°  di   Man- 
tova.  E  Flaminio  Scola. 
Si  consulti  la  Drammaturgia  dell'Allacci,  ediz. 
del  IG66. 

FLORAVANTES  (Olivus).  In  laudem 
Baptist»  Mansi,  sacerdotis,  ac  cele- 
berrimi oratoris  ,  quadragesimali 
munere  functi  in  Ecclesia  cathedrali 
Tarvisii,  anno    1790. 

Sotto  tale  finto  nome  si  cela  Giulio  Tremo,  da 
Pirano  nell'Istria,  oriundo  di  Castelfranco. 

Flores  Rhetorices  (auctore  Dominico 
Gamberti,  soc.  Jesu,  piacentino). 
Parnìae,    i654- 

Flores  Seraphici  S.  Francisci  excerpti 
fere  omnes  ex  cjus  opusculis  vere 
potius  corde  quam  manu  conscri- 
ptis  etc.  Romaej  typìs  Jguatìi  De 
Lazarisj    1672,  //i-i6.° 

Vengono  attribuiti  al  venerabile  P.  D.  Carlo  To- 
MASi,  chierico  regolare. 

FLORIANIS  (Horatii  de),  epistola, 
etc.  Huic  pr^fixa  est  quasi  vice 
prsefationis    altera    epistola  etc.    a 

Luca  Terranova  etc Barn  ce  j 

1705,   ìn-^.^ 

't  Sinora  non  si  e  potuto  saper  di  certo  chi  siano 
J5  gli  autori   di  queste   lettere,   sostenendo  al- 


422 


FOC 


'jcuni  che  siano  state  scritte  da  quelli  stessi, 
j>di  cui  vi  si  leggono  i  nomi,  ed  alcuni  altri 
«volendo  che  siano  state  da  due,  ed  altri  da 
»  un  sol  letterato ,  cui  sia  per  buoni  fini  pia- 
jjciuto  sotto  questi  nomi  nascondersi  »  (Fan- 
tuzzi,  Scfitt.  Bologn.,  toni.  VII,  pag.  356). 
FLORIDO  (IL).    Orazioni    diverse    di 
diversi  rari    ingegni    non    mai   più 
insieme  né  con  tanta  diligenza  date 
in    luce.   J^inegìa  3   {per  il  Grifflo)^ 
i546,  m-8.'' 
In  alcuni  esemplari  la  dedica  al  conte  di  Sarno 
porla  il  nome  del  Florido  :  in  altri  del  Ciano. 
Da  ciò  sembra  ritrarsi   che  il  Clario    avesse 
il  nome  academico  di  Florido.   Questo  Cla- 
rio, nelFanno  stesso  io4G  si  fece  editore  an- 
che della  Canace  dello  Speroni.  Di  più  Ciarli 
Friulani  parla  il  Liruti  nel  tom.  IV,  degli  Scritt. 
Friulani,  non  ancora  publicato.  Si  consuiti. 
Cicogna  {Iscriz.  Venez.,  pag.  S9-6o),  che  non 
s'ingannò,  quando  dubitò   essere   la    raccolta 
delle  Orazioni  che  va  sotto  il  nome  sì  del  Flo- 
rido,  come   del  Clario,  una  cosa  istessa ,  es- 
sendosi da  noi  verificata  col  confronto  di  due 
nostri  esemplari. 
Floridoro  (II).  (Del  marc.^  Francesco 
Kicci,  maceratese).  Macerata^  i6y3, 

FLORINDA,  Comica  Fedele.  È  Vir- 
ginia Ramponi. 
Flusso  (II)  e  riflusso  del  mare,  in 
versi  bissettenarii  di  K.  K.  (cav.^ 
Longone).  Torino  j  Pomba^  i83i, 
^>^-8.° 
F.  M, 

Celato    dà   queste   sigle   scrisse    il   P.   Gregorio 
Pio  MiLESi,  minore  convent.*,  da  Lóro,  nella 
Marca,  sopra   il   mistero   della  Concezione,  e 
sopra  i  cambj.   Ignoriamo  però  l'esatto  titolo 
dell'una  e  dell' altra  opera. 
F.  M.  F.  La  Bocolega  de  P.  Vergilejo 
Marone,   tradotta  in  lengua  napoli- 
tana  da  F.  M.  F.  (Francesco  Mazza- 
KELLA  Farao).  Nopole ,  1790,  m-8.° 
Al  dire  dell' Altobelli   [Raccolta  d'autori  che 
hanno  scritto  in  dialetto  napolitano ,  tom. 
XXVIII, /Jrtg-.  103)  il  Mazzarella  Farao  avea 
pronte  per  la  stampa   altre  traduzioni ,  fra  le 
quali   k  versione   della    Batracomiomachia , 
che  postuma  venne  alla  luce. 
FOCISEO  SIDEATE  P.  A.  (can.°  Carlo 
Migliaccio).    Canzone    del  Venerdì 
Santo,  di  ec.    Fedi,  ABEDONE  ce. 


FOL 

Fcederatoruni  (De)  contra  Philippum 
V  Hispaniarum  Regcm,  etc.  Com- 
mentaria,  auctore  Vinceutio  Baccal- 
lario,  etc.    Gennce,    lyaS,  in-Zi..^ 

lì  la  traduzione  dallo  spagnuolo  de'  primi  sci 
libri  di  questi  commentar},  accresciuti  poi  fino 
a  ventisette,  fatta  dal  gesuita  Giulio  Cesare 
Brl'SATI,  non  dalfautore  istesso  Vincenzo  Bac- 
calai',  marchese  di  S.  Filippo,  come  fu  asse- 
rito da  qualcuno.  Si  consulti  Tola ,  .C/ogrrt/m 
Sarda,  tom.  I,  pag.  112  e  seg. 

Folchetto  Malaspina,  romanzo  storico 
del  secolo  XII  (di  Carlo  Varese). 
Milano j  Stella,  1 83o,  toni.  3 ,  in- 1 6.^ 

FOLENGI  (Theopltili),  vulgo  Mer- 
lin! Cocaii,opus  macaronicum  notis 
illustratum;  cui  accessit  Vocabula- 
rium  vernaculum,  etruscuni  et  ìa- 
tinum.  Editio  omnium  locupletissi- 
ma.  Amstelodami  (potius  Mantuce), 
Sumptibus  Josephi  Brag'ia  typogra- 
pili  mantiiani  ad  signuni  Virgiliif 
MDCCLXriIIj  voi.  2,  w-4.°,  Clini  effig. 

Precede  una  prefazione,  nella  quale  dassi  succinta 
idea  dell'edizione  e  delle  difiicollà  incontrate 
nell'eseguirla  per  la  quantità  degli  esemplari 
corrotti  che  corrono  di  queste  opere,  scritta  dal- 
l'ab.*  D.  Gaetano  Tera«za,  rettore  della  parroc- 
chia! chiesa  di  S.  Ambrogio  di  Mantova,  il  quale 
è  anche  autore  delle  annotazioni  che  accompa- 
gnano tutta  l'opera,  e  del  Saggio  di  Vocabolario 
Mantovano.  Somministrarono  all'editore  le  no- 
tizie per  la  Vita  e  per  gli  scritti  del  Folengo, 
che  leggonsi  nel  primo  volume,  il  vescovo  di  ì 
Ceneda  mons.*  Agostino  Gradenigo,  già  mo- 
naco benedettino,  ed  il  P.  Giuseppe  Merati, 
teatino ,  mediante  comunicazione  di  alcuni  ar- 
ticoli del  suo  lavoro  intorno  gli  Autori  d'Ita- 
lia mascheratij  i  quali  articoli  non  abbiamo 
rinvenuti  ne' suoi  Zibaldoni  rimasti  illesi. 

Follie  piemonteise  d'un  armila  Can- 
vesau  (dell' avv.°  Giuseppe  Maria 
Regis).  TariUy  da  Maspev  e  Sessa, 
i83o. 

Follie  religiose,  poema  in  ottava  rima 
scritto  in  lingua  piemontese,  con 
note  italiane  dell'autore  (che  è  il 
medico  Odoardo  Calvo,  da  Savi- 
gliano,  nel  Piemonte).  Italia  {To- 
rino), anno  IX  (1801),  m-8.° 

Siamo  assicurali  che  le  note  sono  del  signor  De 


FON 

GtBERNATIS,  henchè   divcrsaaiente   dicasi   nel 
frontispizio. 

Foutlamenti  dell'onestà  naturale  con- 
tro i  libertini    (di    Rosario  Ar.Fist, 
da  Palermo).  Venezia^ presso  Fran- 
cesco di  Nicolò  PezzarWj  177',  in-S.^ 
A  questo  lil)ro  poi  fu  sostituito  un  altro  fronti- 
spi/io  col  nome  di  Arllsi,  e  pare  fosse  stam- 
pato in  Palermo,  benché  porti  la  data  di  Cre- 
mona, 177G,  ìiella   stamperia  di  Giuseppe 
Gioi'anelli. 

Fondamenti  di  scuola,  o  sia  metodo 
nuovo  e  facile  non  meno  che  utile 
a'  fanciulli  per  imparare  a  leggere 
perfettamente,  ec.  Trento j  per  Gio. 
Battista  MonauTiij  senz'anno  (circa 
il    1770),  1//-8." 

L'autore  della  Bibl.  Tirolese,  a  cui  volevasi  far 
supporre  essere  il  presente  lavoro  dello  stesso 
stampatore  Mo'AUM,  lia  diflicoltà  di  ciò  cre- 
dere ,  per  la  ragione  eh'  esso  scriveva  meglio 
di  quello  che  vedesi  fatto  nel  libro  qui  regi- 
strato. 

Fons  vi  Ite  et  sapientire,  vel  ad  veram 
sapientiam  acquirendam  hortatio, 
in  qua  divinse  scripturse  et  sapien- 
tijB,  sacrseque  tlieologiee  necessitas 
et  dignitas  explicatur.  f^eneliisj  a- 
pud  Zenernm,   i588,  in-?iP 

Una  satira  in  versi  Ialini,  due  odi^  un'elegia, 
alcuni  endecasillabi,  ed  undici  epigrammi  si 
veggono  premessi  al  hbro.  La  suddetta  satira 
porta  il  nome  del  P.  Girolamo  Novelli,  e  gli 
altri  componimenti  portano  quello  di  diversi 
alunni  del  Seminario  Patriarcale;  e  siccome 
questi  erano  allora  scolari  del  suddetto  P. 
Novelli^  ed  alcuni  in  età  di  dieci  in  dodici 
anni,  non  dubitò  il  chiarissimo  P.  Paltrinieri 
(Notizie  intorno  Primo  Del  Conte,  pag.  Qi) 
di  ascriverli  al  loro  maestro. 

FONTANA  (C.  O.)  Descrizione  della 
serie  Consolare  del  museo  di  C.  O. 
Fontana.  FirenzCj  pel  Piatti ,  1827, 
m-8.°  fig. 

Benché  appaja  che  detta  descrizione  sia  stesa 
dallo  stesso  possessore  delle  medaghe ,  è  però 
fattura  di  Domenico  Sestili,  che  vi  ha  ag- 
giunta una  lettera  critica. 

FONTANA  (Francesco).  Fedi,  Risposta 
alle  richieste  d'un  gran  prelato. 

FONTANA  (Joannes).    Monita    salutis 


423 
FON 

auctore  Jeanne  Fontana  Episcopo 
Ferrariensi. 

Non  fu  il  Fontana   che   scrisse  questo  libretto, 

ma  bensì  il  gesuita  Antonio  Possevi.no. 
FONTANIM  (Giusto)  (abate  Girolamo 
Tartarotti).  Lettera  di   monsignor 
Giusto  Fontanini ,  scritta  dagli  E- 
lisi    all'  autore    delle     Osservazioni 
letterarie.     Napoli,   pel   JMoscherini 
e  Coinp.  (forse  Boveredoj  ma  meglio 
Venezia j  per  l'  Occhi),  senz'anno. 
E  contro  il  mare*  Maffei,  autore   delle  Osser- 
vazioni letterarie.  Si  disse  che  mons.*  Fon- 
tanini scriveva  meglio  morto  che  vivo. 
FONTE  (Michelangelo)  (Paolo    Beine, 
da  Gubbio).  Il  Cavalcanti,  ovvero 
difesa  dell'Anlicrusca  di  ec.  Padova, 
per  Francesco  Bolzelta,  161 4»  in-^.^ 
Opera  piacevolissima,  ed  agli  studiosi  di  purgato 
e  vago  italiano  stile  utilissima,  h'  Anticrusca 
stampata  h>i,  pel  Martini,  16I3,  è  medesi- 
mamente sua  opera ,  publicata  pei'ò   col  pro- 
prio nome. 
FONTE   (Moderata)    (Modesta   Pozzo 
De'  Giorgi). 

I  .*^  Le  feste ,  rappresentazione  avanti 
il  ser.°  principe  di  Venezia  Nicolò 
Da  Ponte,  il  giorno  di  S.  Stefano 
i53i. 
È  una  cantata  per  musica  di  carte  otto  non  nu- 
merate. 

2."  11  merito  delle  donne  scritto  in 
due  giornale  da  ec.  Venezia,  in-^^ 
Opera  postuma  publicata  da   Cecilia  Giorgi,  fi- 
gha  deir  autrice. 

3.°  La  passione  di  G.  C.  in  ottava 
rima  con  una   canzone  nell'istesso 
soggetto    di    ec.     Venezia,    1082, 
in-iiP  Jig. 
4.°  Rime. 
Nel  libro  intitolato:  Del  Giardino  de' poeti  in 
lode  del  ser.  Re  di  Polonia   Stefano  Bai- 
tori,  libro  secondo.  Fenezia,  Guerra,  IS82. 
5."  La  risurrezione  di  Cristo,  com- 
posta  in    ottava    rima  da   ec.    Ve- 
nezia, per  Gio.  Domenico  Iniberti, 
]  5g2  ,  i/i-4." 

6."  Tredici  canti  del  Floridoro  di 
ec.  Venezia,  nella  stamp.  del  Bani- 
pazetti ,   i58i,  i/i-4>" 


424 

FOR 
FONTEI  (Angeli),  verouensis,  epistola 
adV.  Cl.Joan.Buvchardum  Mencke- 
nium  Lipsiensem  etc.  de  conspectu 
insignis   codicis    diplomatico-liisto- 
rico-epistolaris  ex  ocvrcypdcf'O)  utqui- 
demvidetur  dato  ad  Actorum  Erud. 
Lips.  CoUectores  a  R.  P.  Bernardo 
Pez  Benedictino  et   Bib,   Melliccnsi 
in  Austria  a.  i  7  i6.  Excussa  J^eroncBj 
in  cedibus  P.  Tuditanij  171  7,  in-^° 
Finta  è  la  data  della  stampa  perchè  fu  eseguita 
in  Germania,  siccome  è  finto   che   le  cose  in 
questa  lettera  espresse  siano  state  suggerite  dal 
mare*  Scipione  Maffei.  Sotto  il  nome  di  An- 
gelo Fonteio  si  nascose  il  letterato  Gio.  Bene- 
detto Gentilotti  ,  trentino ,,  prefetto  della  Bibl. 
Imp.  di  Vienna,  poi    uditore  della   Rota   Ro- 
mana. Fatto   quindi   vescovo   di  Trento,  non 
potè  nemmeno  essere  consacrato,  poiché  po- 
chi giorni  dopo  la  sua  elezione,  morì.  Si  di- 
mostra nella  surriferita  lettera   che   molti  do- 
cumenti, publicali   come  inediti   dal  P.  Ber- 
nardo Pez,  benedettino,  e   contenuti  nel  co- 
dice Udalriciano,  erano  già  stati  stampati.  Ri- 
spose il  P.  Pez,    a    cui   replicò    di    nuovo    il 
Gentilotti  colla  seguente  lettera: 
2.°  Epistola  de    Udahieiani  Codi- 
cis conspectu  ad  CI.  V.  Jo.  Burchar- 
dum  Menckenium  Kal.  Maii  17  17, 
scripta   a  dissertatione  apologetica 
R.  P.  Bernardi  Pezii  etc.  vindicata 
ad  amicuni  maximum  Jo.  Benedi- 
ctum  Gentilottum  etc.  Excussa  anno 
1717,  mense  Maio,  m-^.° 
FOINTEjSO.  Istoria  cattolica  de'  tempi 
nostri,  del  ec.  contro  Gio.  Sleidano 
tradotta  dal  francese  da   Giuseppe 
Orologi.  Venezia^ pel  B indoni,  i563, 

Fonteno  è  cognome  italianizzalo  di  Simone  Fo.x- 
TAlKE,  autore  della  riferita  Istoria. 

FOjNTIUS  (Josephus)  (Ouuplirius  Prat 
DE  Saba,  ex-jesuita,  hispanus).  Ope- 
rum  Scriptorum  Aragonensium  0- 
lim  a  Soc.  Jesu  in  Italiam  depor- 
tatorum  index,  editus  in  lucem  a 
Joseplio  Fontio  a  Valle  Ansetana. 
Sine  loco  (sed  Bomce ,  circa  an. 
1802). 

FORABOSCO.  La  Gigantea,  e  la  Nanea. 
Firenze f  [per  i  figliuoli  del  Toiren- 


FOR 

tino),  i566,  in-^.°  —  Gli  stessi 
poemetti,  con  la  Guerra  de'  Mostri. 
Ivi  3  per  Antonio  Guiduccij  1612, 
m-i2.° 

Sta  anche  nella    Raccolta    di    poemi   eroicomici 
colla  falsa  data  di   Yverdiin,  1772. 

La  Gigantea  è  dedicata  dal  Forabosco  (sotto 
il  qual  nome  si  pretende  da  taluni  nascondersi 
Benedetto  Arrighi,  c  dai  più  Girolamo  Amelom- 
CHI,  detto  il  Gobbo  da  Pisa)  al  famosissimo  Etru- 
sco, vale  a  dire    ad  Alfonso    de"  Pazzi,   poeta 
bizzarro  assai  noto.  La  Nanea  porta  in  fronte 
le  iniziali   M.  S.  A.  F.,  che  niuno    finora   ha 
saputo  deciferare  ,  benché   il  Magliabechi  ed 
il  Biscioni  fossero  d' opinione    esserne    autore 
Francesco  Grazzini,  detto  il  Lasca,  del  quale 
è    composizione    la  Guerra  de'  Mostri ,  che 
nella  citata  edizione  del  1612  ha  il  suo  nome. 
Scrive  il  Mazzuchelli  (  toni.  I ,  part.  II .  pag. 
655)  che  di  F.  Amistà  (chiamato  il  Fiorentino 
dal  Quadrio),  chiunque  egli  si  fosse,  è  fattura 
il  mentovato  poemetto  intitolalo  La  Nanea j  al 
che  aggiungeremo  essere  dedicata  al  P.  Stra- 
dino, cioè   a  Giovanni   M.-izzuoli,  siccome 
la   Guerra   de'  Mostri.   Si   consulti ,  Quadrio 
{toni.  VI,  pag.  723). 
FORGERÀ  (Kinaldo)   (P.  Rafaello  Ba- 
Dio ,  domenicano).    Ristretto    della 
prodigiosa  vita  del  B.  Alberto  Ma- 
gno, vescovo  di    Rausbona  e  con- 
fessore,  descritta  da  ec.  Fiorenza^ 
1670,  ?u-8."^ 
Forche    (Le)    Caudine    illustrate  (da 
Francesco    Daniele).   Caserta ^  per 

Giuseppe  Campo j  '77^»  ^'^  fiè^- 
Nella  seconda  edizione  fatta  Ivi,  dal  Trani,  nel 

1811,  il  nome  dell'autore  è  fatto  palese. 
FORESE  (Vincenzo)  (Nicola  Villami). 
Uccellatura  di  ec.  all'  Occhiale  di 
Tommaso  Stigliani  contro  all'A- 
done del  cav.*^  Giambattista  Marino, 
ed  alla  difesa  di  Girolamo  Alean- 
dro.  Fenezia^  pel  Pinellij  i6i3o, 
in-\  2.° 
FORESTA  (Baron  De  la)  (Francesco 
Maurolico).  Vita  dell'abate  del  Parto 
D.Francesco  Maurolico,  scritta  dal 
Baron  ec.  Messina ^  per  Pietro  Brea^ 

16 j 3,  /«-4-" 

Forestiere  (II)  illuminato  intorno  le 
cose  più  rare  e  curiose  antiche  e 
moderne  della  città  di  Venezia,    e 


FOR 

delle  isole  circonvicine  (opera  di  G. 
B.   Albrizzi).    p^encziaj    1740,    con 
72  tavole. 
Furono  flilte  replicate  edizioni,  fra  le  quali  una 
nel  1792  coir  aggiunta  del  prospetto  del  teatro 
della  Fenice. 
Forestiere  (II)   istrutto  delle  cose  più. 
rare  di  arcliitetlura  e  di  alcune  pit- 
ture   della    città    di  Vicenza.    /i7, 
slanip.  Turraj  1780,  ///-8.",  conjii^.; 
e  di  nuovo,  h-i ,    i8o4- 
Queste   due   edizioni   sono   una   ristampa    della 
stessa  opera  già  composta  e  publicata  da  Ot- 
tavio  Bertotti   Scamozzi,   col   suo   nome  iu 
Vicenza,  presso  Gio.  Battista  Vendramini 
Mosca,  1761,  in-i.'^,  con  fig.  Se  non  che  la 
prima  edizione  è  in  dialogo  e  le  altre  sono  ri- 
dotte monologhe.  Credesi  per  altro  che  debba 
aversi   per   autore    della    riduzione   lo   stesso 
Bertotti,  poiché  la  prima  ristampa  uscì  nel 
1780,  quando  egli  era  ancora  in  vita,  essendo 
morto  nel  1790. 
Forestiero  (II)  erudito  delle  cose  spet- 
tanti alla  città  di   Pisa  (dell'  abate 
Gioachino  Gambugi  ).  Ivi^  per  Pam-' 
peo  Pollioìii  e  figli ,  iìi'òy 
FORESTIERO  IDROTIMO  (Andrea  Pe- 
sciuLLi,  salentino). 
I."  Amedeida,  poema  eroico  di  Ga- 
briello Cliiabrera  con  gli  argomenti 
in   ottava  rima  del  ec.  e  colla  vita 
dell'autore  da   lui  stesso  descritta. 
Genova  3    per    Benedetto    Guasco  j 
1654,  in- 11° 

2.°  Il  Polluce,  ode  panegirica    dei 
ec.  per   l'incoronazione  del   seren.° 
duce  di  Genova  Gerolamo  de'  Fran- 
chi. L'imperlo  slesso,  i652,  m-4.° 
Forma  (La)  delle  publiche  orationi, 
et  della  confessione  et  assolutionc, 
la  quale  si  usa  nella  chiesa  de' fo- 
restieri, che  è  nuovamente  stata  in- 
stiluita    in    Londra    {per  gratin  di 
Dio)  con  l'autorità  et  consentimento 
del  Re.  Setiza  luogo  ed  anno,  in-'Ò.^^ 
Fu  scritta  da  Picti-o  Martire  Veumiclio  nel  suo 
soggiorno  in   Londra.    Pietro   Paolo  Vergerlo 
(che  ne  fu  T  editore)  la  \\\l\\.Q\di-  A'  ministri 
et  predicatori  delie  chiese  de'  magnifici  Si- 
gnori Giùsoni  salute  et  pace  in  Jesu  Christo. 
Non  troviamo   fatta   menzione  di   quest'  opera 


42; 


FOR 


nel  calalogo  delle  opere  del  Vermiglio  che 
dà  il  Niecron  nella  bibliografia  di  lui. 

Forma  juramenti  prolessionis  fìdei 
a  Cathedratibus  ex  superioribus  ee- 
clesiis  vcl  benefìciis  curam  anima- 
rum  habentibus  et  loeis  regularium 
ae  mililiarum  praeficiendis  obscr- 
vanda.  In  /o/. 

Ne  fu  riconosciuto  autore  Gio.  Pietro  Carafa  , 
poscia  Paolo  IV  Sommo  Pontefice. 

Formageide  (La),  poemetto  giocoso 
di  P.  E.  A.  (Paolo  Elzeario  Ar.tsc*, 
da  i\izza  nel  IMonferrato),  Inolino, 
Prato,  1794»  ?"-8.° 

Il  Vallauri  {Poeti  Piemontesi)  non  lo  crede 
stampato. 

Formazione  e  misura  di  tutti  i  cicli 
di  V.  V.  (Vincenzo  Viviam  ).  Fi- 
renze j  Platini,    1692,  m-4." 

Formica  (De),  Epigramma  {vel  po- 
tins  Elegia  ). 

Venne  attribuito  a  mons.^  Giovanni  Della  Casa, 
ma  è  composizione,  al  dire  del  celebre  Maglia- 
bechi  in  una  lettera  ad  Emerico  Bigocci,  di 
Nicolò  Secco,  bresciano.  Fu  questo  epigramma 
impresso  in  qualche  raccolta  erotica. 

FORMICETO  CARIM. 

Con  tal  nome ,  sotto  il  quale  celasi  Antonio  Ca- 
POCI,  leggonsi  quattro  lettere  nel  primo  vo- 
lume, una  nel  secondo,  un'altra  nel  terzo,  e 
due  nel  quarto,  delle  Lettere  memorabili 
raccolte  da  Antonio  Bulifon. 

Formola  (Della)  del  giuramento  che 
tra  i  Piomani  prestavano  i  gladia- 
tori,   lettere    di    L.   T.    (P.  Luigi 
Telesio  ,    o   TiLEsio  ,    filippino)  al 
chiarissimo  ed  eruditissimo  signor 
Bernardo  Quaranta.  In  questa  se- 
conda edizione    si    aggiungono    di- 
verse annotazioni  ec.  Napoli,  1822, 
m-4.° 
Il  mare*  Villarosa  ne'  suoi  Scrittori  Filippini, 
la  dice  impressa  nel  1820.  A  premura  del  P. 
Gaetano  Monforte,  teatino,  aveva  composto  il 
Telesio,  o  TiLESio,  una  lettera  sul  giuramento 
gladiatorio,  ch'egli  inserì  nelle  note  dell'opera 
inglese   intorno  le  Antichità  Romane   di  A- 
dams  da  lui  tradotta 5  ma  la  deformò  in  modo, 
che  il  Tilesio  credette  di  riprodurla  quale  esso 
l'aveva  scritta. 
Foriuulae  raedicamenlorum  usitatiores. 


a7' 


426 

FOR 
Edilio  altera  (auctior,  eden  le  Domi- 
nico  CvRitLo).  Neapolif  i'jgi,m-8° 

La  prima  edizione  h  del  1773. 

p^edij  Riflessioni  d'un  chirurgo. 

FORTEGUERRI  (Marcanlonio).  Let- 
tera di  ec.  in  difesa  di  Giannan- 
gelo  Andreucci,  contro  l'autore 
delle  Memorie  che  si  stampano  dal 
"Valvasense,  segnala  il  dì  20  settem- 
bre 1758.  Milano,  Galcazziji'j^c), 

Si  noti  che  gli  autori  delle  lettere  col  nome  del- 
rAndreucci  ebbero  pur  mano  nella  presente. 
Fediy  ANDREUCCI  (Giannangelo). 
Fortem  virili  pectore,  eie. 

Principio  d'inno  che  si  canta  pei  vesperi  e  per 
le  laudi  di  una  santa  non  vergine.  Fu  intro- 
dotto nel  Breviario,  allorquando  venne  rifor- 
mato da  Clemente  Vili;  e  se  ne  riconobbe 
per  autore  il  card.^  Silvio  A?(TOniano. 

FORTI  (Giovanni)  (Nicolò  Balducci). 
Compendio  della  vita  di  S.  Fi- 
lippo Neri, 

FORTI  (Matteo)  (card.^  Bellahmino). 
Avviso  ai  sudditi  del  dominio  ve- 
neto di  ec. ,  sacerdote  e  teologo  di 
Pavia.  Roma  e  Ferraraj  velia  stam- 
peria  Camerale,    i6oy. 

FORTIFIOCCA  (Tommaso).  Vita  di 
Cola  di  Rienzo,  tribuno  del  popolo 
romano,  scritta  in  lingua  volgare 
romana  di  quella  età  da  ec,  scri- 
basenato.  Bracciano,  ad  istanza  di 
Pompilio  Totlij  lihrajo  in  Naonaj 
i6a4>  "2-1 2.°;  h'ij  per  lo  stesso j 
i63i,  del  pari  i>2-i2.^ 

Fu  riprodotta  dal  Muratori  nel  tom.  Ili,  Rerum 
Jtal.  Ucript.,  col  confronto  de'  migliori  mss. 
e  con  varianti;  ed  ultimamente,  come  scritta 
da  incerto  autore  nel  secolo  XIV,  ridotta  a 
buona  lingua  italiana  dal  volgare  romanesco  in 
cui  prima  era  dettata,  con  note  da  Zeffirino 
Re,  cesenate,  e  con  un  commento  del  mede- 
simo sulla  canzone  del  Petrarca  -  Spirto  gen- 
til, ch& quelle  membra  reggi- Forlì,  Bordan- 
dini,  1828,  voi.  2,  in-8.'',con  ritr.  Nella  pre- 
fazione dice  Zefirino  Re  che  «  questa  vita  fu 
5> attribuita,  in  sulle  prime,  ad  un  Tommaso 
jjForfiiìocca,  scribasenalo  romano;  ma  le  ra- 
jjgioni,  che  se  ne  addussero,  inconsiderata- 
sj niente  tratte  dall'opera  stessa,  valgono  anzi 


FOR 

'3  a  darne  manifesta  prova  in  contrario:  »  il  che 
viene  in  séguito  dal  dotto   editore   esposto.  E 
autore  d'essa  vita   Liello   Petrose,  cittadino 
romano,  come  apparisce  dal  tom.  LXIX  po- 
litico dcìV archivio  Secreto  praticano. 
Fortuna  (La)  per  dote,   tragicomedia 
da    rappresentarsi    in    musica  (  del 
conte    Girolamo    Frigimelica    Ro- 
berti, padovano).  Kenezia,  Rossetti ^ 
1704  >  in-ii.^ 
Fortunato,   figliuolo   di   Passamente. 
Fedij   labro  chiamato   Fortunato. 
FORTUNATO  (P.)  (Ferrari)  da  Bre- 
scia, cappuccino. 
FORTUNATO  (IL).    Quattro    novelle 
piacevoli  del  ec. ,  raccolte   per  di- 
letto ec.  Parma,  Seth  Fiotto,  i566, 
in-'òP 
Non    è    improbabile   che    il   Fortunato  sia  quel 
Maffeo  Taglietti,  o  Tajetti,  detto  il  Fortu- 
nato, ad  istanza  del  quale  si  publicò  la  Isto- 
ria di  due  amanti  ec.  Venezia,  1363.  Si  con- 
sulti  il   Gamba  {Bibl.  delle   novelle,  num. 
281). 

FORTUNIO  GIBRANTI.  Lettera  di  ec. 
In  data  del  mese  di  Giugno  ^y^J- 
Senza  luogo  e  nome  di  stampatore. 

Venne  fatta  scrivere  dal  conte  Pietro  Baldelli,  per 
provare  che  esso  conte  era  del  medesimo  ceppo 
del  cav.*  Gio.  Battista  Baldelli,  la  quale  asser- 
zione questi  negava. 

Fedi,  Manifesto  del  cav.^  Giovam- 
battista Baldelli   ec  . 

Forza  (Della)  attrattiva  delle  idee. 
Fedi^  TOURI  (Marchese  de  la). 

Forza  (La)  d'amore,  favola  pastorale 
(di  Gio.  Benedetto  Lollio).  Senza 
luogo  e  nome  di  stamp.  ed  anno 
(ma  Ferrara j  presso  il  Barbieri ^ 
i^Si),  m-8.° 

Forza  (La)  del  pianto,  ovvero  il  Da- 
vid pentito.  Dialogo  a  cinque  voci 
(di  Antonio  Colonna,  romano,  Aca- 
demico  Umorista  ed  Infecondo). 

Forza  delle  impressioni  della  prima 
età.  Ficenza,  Pavoni j  18  io. — Edu- 
cazione fisica.  Ivi ,  181 1. — Educa- 
zione morale.  /w\,  1814.  —  Prima 
educazione  intellettuale.  Ivi,  181 5, 


427 


FRA 

Qacsf  opera,  divisa  ne' sopi-accennati  articoli,  è 
deir  abate  Agostino  Vivouio,  ex-eremitano, 
vicentino. 

FOSSA.  (Jacobus  a)  (Sebastianus  Be- 
RETTARi,  soc.  Jcsu).  Efilatio  pul- 
veris  adversus  Emraanuelis  Alvari 
grammaticas  in.stitutiones  Veronrc 
excitati  ab  Orlando  Pcscetto,  auctorc 
Jacobo  a  Fossa,  IMonachii  j  tjpis 
Bergianisj   1616,  m-8.° 

FOSSEUS  (Fulgenlius).  Somnia  quin- 
quaginta  Francisci  Macedo  in  iti- 
nerario S.  Augustini  post  baptis- 
mum  Mediolano  Romatu;  excutiebat 
levi  bracbio  P.  Fulgentius  Fosseus. 
Lugd.  DataK'.  {Parisiis),  sine  tjp. 
nomine,  1687,  m-4-° 

Col  surriferito  supposto  nome  si  nasconde  il  P. 
Enrico  NoRis,  agostiniano,  poscia  cardinale 
Questo  scritto  trovasi  ristampalo  nelle  sue  0- 
pere. 

Fragmenta  vestigli  veteris  Romae  XX 
tabulis  comprehensa  cum  notis  Jo- 
annis  Bellorii.  Edilio  quarta,  cui 
accesserunt  incerti  auctoris ,  et  Jo. 
Christopbori  Amadutii  adnotatio- 
nes  etc.  RomcB,    1764,  infoi. 

«Pochi  esemplari  sono  usciti  con  questo  fron- 
»tÌ5pizio,  cui  va  annessa  una  lettera  di  Ca- 
i,risio  Erotilo  Trepucense  (lo  stesso  Ama- 
..Dizzi),  ed  ima  prefazione  che  rende  conio 
.>  dell'opera,  il  tutto  stampato  presso  Giuseppe 
„  Antonio  Archi  di  Faenza.  Nella  Calcogralia 
»  Camerale  si  vende  con  il  seguente  frontispi- 
Mzio  inciso  in  rame  -  Icona ff^aphia  veteris 
»  Jìom(e  XX  tabulis  comprehensa  cum  notis 
„Johan.  Petri  Bellorii  etc.  Romce,  ex  Cal- 
„cographia  R.  C.  A.,  1764.-  Si  veggano  le 
«vicende  di  cpiesta  edizione  m  parte  svelate 
«nella  Gazette  littcraire  de  l'Europe,  18 
,yjuillet  1764,  num.  XXIV,  e  nel  toni.  I,  delle 
,i Novelle  letterarie,  stampato  in  Yverdon, 
»nel  1767,  a  pag.  274  e  seg.  Le  annotazioni, 
5)  delle  quaU  l'abate  Am.ìdl'zzi  ha  quest'opera 
«corredata,  sono  poste  in  pie  di  jiagina  e  se- 
„  gnale  colla  lettera  A,  per  le  quali  d  libro  e 
«cresciuto  del  doppio,  trovandosene  alcune 
«poche  indicate  colla  lettera  I,  le  quah  sono 
«di  un  ignoto  autore,  che  le  aveva  collocate 
«in  margine  di  un  esemplare  di  detta  opera, 
«ritrovalo  nella  Bibl.  Massimi  »  (Bianchi,  E- 
logio  dell' Amaduzzi ,  pag.  98  e  99). 


FRA 


Fragincnto  d'  istoria  dell'antichità 
della  nobilissima  città  di  Ferrara. 
Fedi,  CAGNACCIM  (Alfonso). 
Fragmentum  prolusionis  geometrica;, 
Carmen  (auctorc  Petro  Paulo  Ca- 
ravaggio). JMcdiolnìH,  siile  anno  et 
Ijp.  nomine,  in  fol. 
Fragole  (Le),    poemetto,    canti  due. 

Torino,  3farlinj  1766,  m-8.° 
E  questa  la  seconda  (o  meglio  terza)  edizione, 
ne  si  sa  perchè  siavi  stato  ommcsso  il  nome 
del  P.Giovambatlista  Roberti,  gesuita,  che  tro- 
vasi nella  xledica  della  prima  edizione  fatta  in 
Bologna,  pel  Della  Folpe,  nel  I7a2.  Non  ci 
ricordiamo  da  qual  giornale  abbiamo  tratta  la 
presente  memoria,  soltanto  abbiamo  verificato 
in  séguito  che  due  sono  le  edizioni  del  men- 
desimo  anno  1732,  cioè  l'una  di  Venezia,  e 
r  altra  di  Bologna.  Forse  la  veneta  non  por- 
terà il  nome  dell'autore. 
Frammenti    istorici    della    guerra    di 

Dalmazia.    1692,   1V2-12.'' 
Ne  fu  creduto  autore  Girolamo  BrusoM. 
Frammenti  morali,  scientifici,  eruditi 
e  poetici  del  signor  abate  D.  Pietro 
Chiari,   tratti  dalle  sue  dodici  epi- 
stole martelliane,   cioè  quattro  ri- 
sposte ai  letterati  milanesi,  quattro 
lettere  filosofiche  intitolate  L'Uomo, 
e  quattro  lettere  scientifiche  col  ti- 
tolo Filosofia  per  tutti.  Parte  Prima. 
Eliopoli,   1756,  m-8."  gr. 
a  Sono  stampati  in  Lugano,  e  furono  sparsi  per 
«l'Italia  colla  posta.  L'abate  Ciliari  in  una  sua 
«lettera  che  precede   la  Filosofia  per  tutti, 
«  credette  di  farmi  pentire  del  bene  che  aveva 
«detto  del  Goldoni  nel  mio  poemetto,  che  ha 
«per  titolo  La  vera  Comedia.  Questa   fu  la 
«mia  risposta,  che  comparve  al  publico  ce.  « 
(Da  nota  originale  mss.  del  celebre  conte  Pietro 
Verri,  che  sta  nell'esemplare  esistente  presso 
il  pregiatissimo  di  lui  tiglio  conte  Gabriele,  il 
quale  con  veramente  nobile  gentilezza  ha  vo- 
luto lasciarci  esaminare  tutte  le  opere  anonime 
del  dottissimo  suo  genitore,  affine  che  potes- 
simo farne  uso  all'uopo). 
Frammento    d'un  Novelliero    antico. 
Oderzo  (ma  Ferona),  1809,  7/1-8.*^ 
«L'autore  (abate  Michele  Colombo)  che  si  tenne 
«celato,  volle  che  si   giudicassero  Novellette 
„ scritte  nel  sec.  X///.  "  (Gamba,  Catalogo 
de  Novellieri). 


428 


FRA 


Frammento    inedito  di    iiìio  scrittore 
Napolitano  del  secolo  XVI,  intorno 
alla  grotta  incavata  nel  promontorio 
di  Posilipo  ec,  con  un   commento 
critico-archeologico    di    G  M  F  A  T 
GGVF,  Acad."  Lunatico.  Napoli j 
tip.   j\Iiraìida,    i84i,  iii-^.'^ 
Tre  sono  gli  autori  di  questo  opiiscolo  di  pagine 
m^  non  già  uno^  come  si  vuol  far  credere  nel 
titolo 3  e  sono  accennale  le  iniziali  del  rispet- 
tivo nome  in  quelle  lettere   majoscole  del  ti- 
tolo medesimo.  Essi  sono  :  Giuseppe  Maria  Fu- 
sco, Angelo  Trojano    Giampietui  ,    GioA'anni 
Vincenzo  Fusco,  due  de" quali  sono  fratelli,  e 
r altro  amico  d'ambedue.  L'autore  Napoletano 
del  XVI  secolo,  è  Fabio  Giordano. 
Veclij   Giunta  al  commento  critico- 
archeologico  ec. 
FR.\NCESCm  (Don  Ottavio  de')  (Be- 
nedetto Giustiniani  ,  gesuita,  geno- 
vese). Duecento  e  più  calunnie  op- 
poste da   Gio.  Marsilio  all'illtistr.'^ 
e  rever."  card.^'  Bellarmino,  confu- 
tate da  ec,  teologo  messinese.  Ma- 
ceralaj  appresso  Sebastiano  3'Iartel- 
linij  //2-4-" 
FRANCESCO  CIECO  DA  FERRARA. 
Così   venne   soprannominato    Francesco  Bello, 
perchè  cieco  dalla  nascila.  Secondo  l'Ughi  vi 
ò  luogo  da  congetturare,  che  fosse  nato  De'Co- 

NOSCÌLTI. 

FRANCESCO  DA  BOLOGNA-  È  Fran- 
cesco Zanelli,  medico,  e  scrittore 
del   secolo  XIV. 

FRANCESCO  DA  CASTIGLIONE. 

Scrittore  di  varj  libretti  nel  secolo  XV.  Fu  ve- 
ramente Francesco  di  Dante  di  Guido,  o  Gui- 
done, da  Castiglione  di  Cercina,  castello  nel 
Fiorentino,  della  famiglia  prima  detta  de' Ca- 
TELLliM,   poi   de' FlLITIERI. 

FRANCESCO  (Messer)DA  SIENA,  dot- 
tor dell'arte  medicale,  figlio  di  Bar- 
tolommeo  Casini,  senese,  visse  nel 
secolo  XIV  e  XV. 

FRANCESCO  DA  MONTECCHIO  (Frate). 
Risposta  ad  una  lettera  con  note  e 
ponderazioni  sopra  un  attestato  di 
mons.^  vescovo  di  Nusco,  dirette  al 
sig.  D.  Francesco  Perez  Navarrettc 
sopra  la  tradizione,  venerazione  e 


FRA 

miracoli  del  Sacco  detto  di  S.  Fran- 
cesco, dati   in  luce  dal  P.  Baccel- 
liere Frate   ec.    F^elletri   (Napoli), 
1710. 
Corse  voce,  che  ne  sia   stato  autore  il  sac.^  D. 
Jacopo  Grazim,  che  volle  pubblicarla  sotto  il 
riferito  nome  del  P.  Baccelliere  Frate  Francesco. 

FRANCESCO  MILANESE. 

Quel  Francesco  Milanese,  del  quale  si  riportano 
poesie  nel  IV  libro  delle  Mime  di  diversi,  Bo- 
logna,  ISSI,  era  della  famiglia  Navizzani.  Al- 
tre sue  rime,  col  di  lui  cognome,  leggonsi  ne! 
Tempio  della  Divina  Signora  Donna  Gio- 
vanna d"" Aragona  fahricato  da  tutti  i  piii 
gentili  spiriti  ec.  Venezia,  ì&a^;  e  di  nuovo. 
Ivi,  13GI. 
FRANCESCO    (P.)    (Turchi)    da  Tre- 

vigi,  carmelitano. 
Francesi  (I),  i  Tedeschi,  i  Russi   in 
Lombardia.  Discorso  storico  popo- 
lare (di  Melchiorre  Gioja).  Milano j 
PivGtla  e  Masper'o^    i8o5,   in-Q. 
Seconda  edizione  arricchita  di  nuovi  documenti 

e  riflessioni. 
Francesi  (I)   in  Lombardia  da  Carlo 
Vili    fino  al   28    aprile    1799  (del 
prete  Giacinto  Ferrari,  milanese). 
Italia^  senz'anno  [Milano j  sul  finire 
di  novembre    1799),  m-S.*' 
Se  ne  fece  una  seconda  edizione  col  nome  del- 
l'autore. 
FRANCHI  (Francesco  de').  Parenesi  di 
ec.   al    dottor    Capriata,    con    una 
lettera  informativa  del   conte  Don 
Emanuele  Tesauro  a  mons.'^  l'abate 
Siri,   autore  del  Mercurio   Italiano. 
L'anno  del  Signore,   1668,  2/2- 1  a. ° 

Il  Baillet  {Jug.  des  sav.,  toni.  y,part.  II,  pag- 
323 )  e  l'Aprosio  {Fis.  alzata,  Hecat.  nwn- 
55,  pag.  43-48)  riconoscono  sotto  il  suddetto 
finto  nome  per  autore  lo  stesso  Tesauro. 

FRANCHI  (Girolamo  de').  Vedi^  CO- 
NESTAGGIO. 

FRANGI  (Adriano).  Il  Polito,  ovvero 
libro  delle  lettere  nuovamente  ag- 
giunte di  ec.  da  Siena.  Roma,  per 
Lod.  Vicentino  e  Lantizio  Perugino 
senz'anno  (i524),  2/2-4.°  Fu  ripro- 
dotto in  Venezia,  per  il  Zoppino ^ 
nel    i53i,   2/2-8." 


429 


FRA 

Da  alcuni  se  ne  fa  autore  Claudio  Tolomei,  ma 

il   Gigli  sostiene   che    il    Polito    è  veramente 

opera  del  Frangi. 

Franci  Petrarce  Poete  clarissimi  vita 

feliciter  incipit  (auctore  Xicho,  vel 

Sicco   PoLENTONo,    patavino).    Siiie 

lilla  nota  (sed  Pataviij  MaiifcVj  circa 

i474),  ^""-4.° 

Questa  vita  anonima,  rhe  credcvasi  inedita,  fu 

ristampata  ncir  edizione   del  ICSO,  a  pag.  108 

e  seg. ,  del    Petrarcha  redh'h'us ,  di  Jacopo 

Filippo  Tommasini  ed  anche  posteriormente. 

Francisci  Barbari  et  aliorum  ad  ipsiim 

epistoLnc  cuni   diatriba   pra^ìiminari 

{cura  et  opera  card.  Ang.  ]\Tar.  Qui- 

RiNi).  Brixicej    1743,  t'o/.   ?. ,  in-^° 

Francisci   Cerealis  Presbyleri  Cremo- 

jiensis,  idea  Sacerdotum.   J^iennce, 

1642,   m-8.° 

Si  dice  traduzione   latina  fatta  dal   P.   Giovanni 

BuccELLENO,  della  comp."  di  Gesù ,  hresciano- 

Francisci  de   Petris    leti    Neapolitani 

Doctissima  Epigrammata.  Neapolij 

apud  Jo:  Jacobuin  Carlinunij  1607, 

«  Sono  cinquantadue  epigrammi ,  oltre  a  cinque 
«altri  in  fine  di  diversi,  in  lode  delF autore. 
"Sebbene  questo  libretto  abbia  titolo  e  regi- 
s>  stro  a  parte;  pure  dee  andare  aggiunto,  sic- 
"conie  va,  alla  Gonsavia  di  mons.*  Cantalicio 
«nello  stesso,  e  per  lo  stesso  stampatore  im- 
" pressa,  nel  frontispizio  della  quale  si  legge: 
fi  ^ccesseriint  Francisci  de  Petns  leti  JVea- 
'}  politemi  doctissima  epigrammata.  »  Così 
il  Daniele  nella  Fita  di  Francesco  de'  Pie- 
tri,  pag.  xxxv-xxxvi  (posta  avanti  alla  cro- 
nologia della  famiglia  Caracciolo),  il  quale  fa 
osservare  puranco  un  furto  letterario  com- 
messo dal  mentovato  de'  Petri ,  per  conto  di 
questi  suoi  versi  latini;  cioè,  che  il  distico 
Anchora  sit  jacta  Ine,  etc. ,  elegante  tradu- 
zione di  un  greco  epigramma  i^aW Antologia 
di  Natanaele  Chitrea,  viene  attribuito  a  Fran- 
cesco Pucci,  fiorentino,  e  che  dagli  editori 
de''  Carmi  di  Girolamo  Borgia  stampati  in  Ve- 
nezia, sono  dati  a  lui  i  versi  che  il  de  Petri 
ha  fatti  suoi. 

Francisci  de  Sosa  tractatus.  Salaman- 
ticcBj  KasqueSj,    iGiZ. 

In  fine  sonovi  Epigrammata  pia ,  di  un  ano- 
nimo, che  lo  Sbaraglia  (pag.  495)  ci  mani- 
festa essere  il  P.  Luca  Waddisgo,  scrittore 
Av.^\ì  Anna  fi  Francescani ,  vissuto  in  Roma, 
e  mortovi  Tanno  icss. 


FRA 


FRANCISCI  (Fr.)  LAUDENSIS,  Montis 
Sion  Guardiani.  Ilierosolymaì  af- 
Hiclaì,  et  liuiniliataj  dcprccatio.  Mc- 
diolanij    i63i,  in'^.^ 

K  questi  Fra  Francesco  Quauesmio  (forse  Ca- 
UEMMA,  minore  osservante).  Rammentasi  dal 
Lasor  (o  piuttosto  dal  P.  Rafaello  Savo.na- 
UOLA,  teatino). 

Franciscum  (Ad)  Spara veriurn  plus 
ffic|uo  in  Tlioinam  ISIazzani  excan- 
descentetn    parsenesis.    1677,  in-/[." 

No  è  autore  lo  stesso  Tommaso  Mazza  ,  che 
scrisse  Aucupiuni  Ibis. 

Fiele,  LEOCLAVIUS  SIVILIANUS. 

FRANCISCUS  iELTUS. 

Così  venne  detto  dal  Pontano.  alla  cui  Academia 
apparteneva.    Frane isc Iteli o ,    diminutivo    di 
Francesco,  donde  latinamente  è  formato  Fran- 
ciscus  JElius.W  suo  casato  fu  Marchese,  no- 
bile famiglia  salernitana,  trapiantata  in  Napoli. 
FRANCISCUS  (Torresanus)  DE  ASULA- 
Terenlius,  Venctiis  in  cedibus  Aldi, 
et  AndrecB  soceri.  Mense  Novembri 
M.  D.  XV 11   (  1 5 1 7  )  ;  Ibidem  ,  mense 
JuniOj    M.  D.  XXI   (iSai),  Ibidem, 
apud  Aldi  filios,   HI.  D.  XLI  (  1 54  1  ) , 

Vuoisi  da  alcuno  che  la  prefazione  indirizzata 
sotto  il  nome  di  Francesco  d'Asola  a  Giovanni 
Grolier,  famigerato  amatore  di  scelli  hbri,  sia 
di  Andrea  Navagero. 

FRANCO  DELLA  TORRE  ASIRIO.  Fedi, 
CINTfO  DI  NICO  GATTAFILOTA. 

FRANCOLINUS,  Clerici  Romani  pjeda- 
gogus,  laxioris  in  adminislrando 
pseni tentile  sacramento  disciplinai 
magister,  commentiti^  Rigorista- 
rum  ,  fictitiarumque  in  Ecclesiam 
veterem  ac  recentem  calumniarum 
impugnator,  observationibus  histo- 
rico-critico-moralibus  exagita  tus. 
DclphiSj  apud Hen.  Fan-Rhin  (data 
falsa),    1706,  in-\i." 

Celasi  sotto  questo  nome  il  P.  Antonio  Bardo, 
domenicano  teologo  della  Casanatense,  mar- 
sigliese. 

FRANGIPANE  (Silvestro)  (P.  M.°  F. 
Ignazio  G1ANT1,  domenicano).  Libro 
primo  de'  miracoli  e  gratie  operate 
dall'  immagine  del  patriarca  S.  Do- 


430 

FRE 

menico,  portata  dal    Cielo  in  So- 
riano,   descritta    da    ec.    Messina  ^ 
1621;  e,   Traniy   i632,  in-^.^ 
Ristampato  in  seguito,  con  Ta.^giunta  della  se- 
conda parte,  varie  volte  ed  in  varj  luoghi. 
FRAN LAURO  B ARBOREO. 
Riferisce  Fautore  della  Storia  kit.  d'Ital.  {tom. 
XIII.  pag.  28)  che   sotto   questo   finto  nome 
il  P.  Pier  Maria  Chini,  de' minimi,  principiò 
a  stampare  alcuni  fogli  in  versi  di  quattordici 
sillabe  rimati  nel  mezzo   per  rendere  piìi  co- 
muni le  Notizie  geografiche  e  storiche,  con 
le  date  à'  Etiopia,  di  Turchia,  à' Olanda,  e 
di  tutto  il  globo  terraqueo  non  solo,  ma  pur 
anco  fino  del   concavo  della   Luna,  e  di  altri 
paesi   simili,  aggiungendo  note  dove  abbiso- 
gnava qualche  maggiore  illustrazione.  Appena 
usciti  i  primi    fogli,  gli   fu    impedito   di   più 
proseguire.  Lo  stampatore  era  il  Marozzo. 
FRANSONUS  (Caspar).    Argumentum 
Academici    Clypei  ,    Partheniorum 
Philaletlium,  publicatum  et  expli- 
catum  in  Gymnasio  Genuensi  Soc. 
Jesu,  a  Gaspare   Fransono  Patrie. 
Gen.  Academiffi  Principe  ante  con- 
clusionum  defensionem.  GenucBj  a- 
pud  Pavonem^    '^'95  ^"-4-°  f'^'V. 
Ne  è  autore  il  P.  Giulio  Neguom,  della  comp.'*  di 
Gesìi,  che  sarà    stato  il  Lettore  assistente.  Di 
questo  suo  scritto  si  tace  dal  Solvello. 
Franzech  (A  ol)    Olivee,   par  nume- 
rada  dit  a  ol  Colomber,  al  cerca  de 
torna    in    grazia    ai    lustrissim    so 
scior  patron  ec.  Como,  per  CarVAìi' 
Ionio    O stinelli  j    1806. 
Quest'opuscolo  in  prosa  comasca  è  del  canonico 

Gattom,  di  Como. 
Fi'ate   (11)    sfratato,    traduzione    dal 
francese  (di  Carlo  Antonio  Pilati). 
Colonia,    1769,  m-8.° 
Ignoriamo  se  sia  veramente  traduzione,  oppure 

scrittura  originale  delF  autore. 
Frati  (l)  e  le    monache,    lettera  (di 
Melchiorre  Gioja)  al  Consiglio  dei 
Seniori.  31ilano ,  atino  Vl^  in-Q^ 
Fra  tris  Joannis  Annii  Viterbiensis  Ord. 
Prsedic.  Commentaria.  f^ide,  Anti- 
quitatum   variarum  volumina  etc. 
FREDAREZINA    (Damiano    Ottavio). 
Tre  quesiti    di    soggetto    disingan- 
nato intorno  ai  moderni  teatri,  es- 


FRE 

posti  in  una  lettera  ad  un  amico 
veneziano  da  ec. ,  anagrammatico. 
{Secolo  XVIIl). 

Il  nome  che  si  dice  anagiammatico  è  veramente 
tale,  poiché  da  questo  risulta  Fra  Diodato 
Maria  Veneziano  ,  il  quale  fu  delF  ordine 
de'  Cappuccini,  e  chiamavasi  nel  secolo  Gi- 
rolamo 9."  Marchiò  Querim,  di  Santa  Maria 
Zobenigo. 

FREGOSO  (Federigo). 

i.^  Prefazione  alla  lettera  di  S. 
Paolo  a' Romani. 

2.°  Della  giustificazione,  della  fede, 
e  delle  opere. 

Questi  due  scritti  di  Martino  Lutero,  furono  fatti 
stampare  come  produzioni  del  card."  Federigo 
Fregoso:  frode  spesso  posta  in  opera  dagli 
eretici  nel  secolo  XVI  per  far  circolare  libe- 
ramente in  Italia  i  loro  pravi  libri.  Di  qui 
provenne,  al  dire  del  Zeno  {Note  al  Fonta- 
nini,  tom.  H,  pag.  io),  che  fosse  messo  al- 
l' Indice  de'  libri  proibiti  anche  il  seguente 
Trattato  delV orazione ,  di  cui  è  tenuto  ve- 
ramente autore  il  Fregoso,  «  permesso  da  prima 
»>e  cattolico.  ...,  che  altrimenti  senza  quella 
«eretica  giunta  non  vi  sarebbe  ».  Al  Zeno 
fanno  eco  il  Tiraboschi  {Storia  della  letter. 
italiana,  tom.  VII,  part.  Ili,  pag.  lOOl,  2.* 
ediz.,  e  il  Dizionario  storico  di  Bassano 
all'  art.  Fregoso  (FefZenco).  Parrebbe  quindi 
che  queste  tre  opere  siano  state  da  prima  stam- 
pate separatamente,  poscia  riunite  in  qualche 
edizione  da  chi  volle  maliziosamente  abusare 
del  nome  del  Fregoso  per  far  gabbo  agli  in- 
cauti. E  nulla  di  meno  vuoisi  avvertire  che 
tutte  e  tre  furono  messe  neW  Indice  triden- 
tino, senza  alcuna  riserva  od  eccezione  che 
salvi  dalla  condanna  il  trattato  del  Fregoso, 
quando  non  vada  congiunto  agli  altri  due 
scritti;  onde  anche  nell'ultima  edizione  del- 
l'Indice, fatta  in  Roma  nel  183S,  regnando 
Gregorio  XVI,  si  trovano  registrate  col  titolo 
in  lingua  italiana  al  nome  Federigo  Fregoso 
e  colla  sola  distinzione  che  i  titoli  delle  due 
opere ,  da  noi  qui  sopra  riferite  per  prime , 
sono  chiusi  da  una  grappa  marginale,  colla 
postilla:  quce  tamen  falso  ei  tribuiintur.  Dal 
che,  diversamente  da  quanto  opinarono  il  Zeno, 
il  Tiraboschi  e  il  compilatore  del  Dizionario 
storico,  si  dovrebbe  conchiudere  che  la  con- 
danna colpisca  il  Trattalo  dell'  orazione  an- 
che disgiunto  dagli  altri  scritti,  l^  però  da  no- 
tare esservi  pure  di  Lutero  un  trattato  -  Qiio- 
modo  orandum  sit. 

3."    Pio    e   cristianissimo    trattalo 
dell'  ora/Jouc ,    il    quale    dimostra 


FRO 

come  si  debba  orare.  Veneziaj  i542, 
m-8.";  e   i543,  m-i2.° 
Frequenle  (Della)  comunione  secondo 
lo  spirito  della  chiesa  contro  An- 
tonio Arnaldo  e  suoi  aderenti,  ope- 
retta d'un  Religioso  minor  conven- 
tuale di  S.  Francesco,  utile  a'  con- 
fessori e  penitenti  ec.  Genova,  pel 
RepcttOj  senz'anno  (i^8g),  in-?>.^ pie. 
A  pie  della  dedica  leggonsi  le  lettere  iniziali  F. 
G.  G.  F.  M.  C,  sigiiidcanti  Fra  Gio.  Giuseppe 
Ferrari,  minore   conventuale,  che  è  autore 
del  libro. 
Frequente  (Della)    comunione,    trat- 
tato di  Arnaldo,    tradotto    in   ita- 
liano (dal  P.  Giovambattista  Tosi, 
somasco).   Milano y  per  il   Monza  ^ 
in-S.'' 
FREZZA  (Marinus). 

Si  volle  che  il  trattato  -  De  prcssentatione  in- 
strumenlorum  etc.  -  impresso  sotto  il  suo 
nome  in  Fenezia  nel  1S08,  sia  di  Bernardino 
SlRlPOLO;  sebbene  alcuno  abbia  ciò  contrad- 
detto, e  restituitolo  al  Frezza. 

PREZZI.  Fedi^  FEDERICO  VESCOVO 
DI  FOLIGNO. 

FRIANO  FORBOTTA  (  M.  )  (  Angelo 
Matteo  Buonfante).  Il  Cigno  pro- 
vocato di  ec.  ,  risposta  apologe- 
tica al  giudicio  poetico  d'Antonino 
Zancume  {Vincenzo  Montana)  so- 
pra una  canzone  di  Francesco  Mu- 
gnos.  Venezia^  oppresso  il  Funinij 
1661,  in-^P 

FRISASTE,  e  RATISBO  PP.  AA.  (P.  D. 
Ferdinando  INIingarelli,  e  D.  Mauro 
Fattorini,  ambedue  monaci  camal- 
dolesi). Versi  di  ec,  dati  in  luce 
da  Clitoreo  Alloniano  P.  A.  (Do- 
menico Maria  Saverni,  da  Ravenna). 
Bologna,   \'j55  ,  in  fogl. 

FRISTELLINO,  Comico  Acceso  (Pier 
Maria  Cecchini,  ferrarese).  Trattato 
sopra  l'arte  comica  cavato  dall'o- 
pera di  S.  Tommaso ,  aggiuntovi 
il  modo  di  ben  recitare ,  di  ec. 
Lione j    1 60 1 . 

FRONDESiO  MARATEO  P.  A-  (Duca 
Domenico   Perrelli).    Per    le    due 


431 
FRU 

statue  degli  Angeli  dell'  insigne 
scultore  Giuseppe  Sammarlini,  po- 
ste nella  chiesa  de'  PP.  Filippini 
di  Napoli.  Versi  di  ec.  Senza  data. 
Fronimo  e  Simplicio,  //z-8." 

Dialogo  del  conte  Pietro  Verri,  stampato  a  Lucca, 
elle  comparve  unitamente  al  libro  del  marchese 
Cesare  Beccaria  -Del  disordine  e  de' rimedj 
delle  monete  dello  Stato  di  Milano  nel  I7C3. 
Lucca,  per  rincenzo  Giuntini ,  l'anno  me- 
desimo, in-a." 

Fronimo  esaltato  dal  Sannazaro  nel- 
l'Arcadia, è  Giovanni  Francesco 
Caraccioli. 

Froltoletta.  =  Comincia  =  Passando 
con  pensier  per  un  boschetto ,  ec. 

Leggesi  come  componimento  d'incerto  a  pag. 
171,  nel  lib.  Il,  dulia  Raccolta  di  poesie  fatte 
dall' Atanagij  ma,  secondo  il  Crescinilieni, 
il  Quadrio  ed  altri,  l'autore  ne  fu  Ugolino 
Ubaldim,  cittadino  di  Faenza.  Ultimamente 
fu  data  a  Franco  Sacchetti. 

FRUCTIFERUS  (Hieronymus).  Theo- 
logica  disserlatio  de  viris  religiosis 
personatis,  ac    ludentibus.  auctore 
Hieronymo  Fructifero.  Fenctiisj  a- 
pud  Josephum   Corona  j    1739. 
II   pseudonimo   autore  P.  Girolamo   Ceresa>a, 
della  Congr.*  del  B.Pietro  da  Pisa,  la  unì  ad 
altre  sue  dissertazioni  stampate  senza  nome. 
Fide,  Ecclesiastica  (De)  disciplina 
dissertationes   quinque  etc. 
FRUCARDINI  (Cesare   Leone)  (Fran- 
cesco Maria   De   Luco    Sereni,  ro- 
mano). Amore  vince  lo  Sdegno,  tra- 
gicomedia  di  ec.  Ronciglione,  iGyS, 
in- 1 2.° 
Il  Crescimbeni  {Notiz.  degli  Arcadi,  toni.  I,  pag. 
83)  pretese  che  col  medesimo  quasi  anagram- 
matico  nome  il  De  Luco   Serem,  altre  opere 
sceniche  publicasse  ,  ma  che  titoli  portino  non 
ne  fa  motto  alcuno,    ne   ricavar  si  può  dalla 
ristampa  della  Drammaturgia  dell  Allacci , 
perchè  tutti  i  suoi   componimenti  drammatici 
si  riferiscono  colà  sotto  il  vero  nome, 
Frulleide,  ovvero  ceuto    sonetti    (del 
prete    Giambattista    Signori  ,    bre- 
sciano)   sopra    due    racconti  di  D. 
Frullo.  Cosmopoli  {Brescia),  m-12." 
Frusta    (La)    del    Diavolo,  o  sia    il 
castigo  naticale  praticato  sì  in  pu- 


432 

FRU 

blicOj  che  in  privalo.  Opuscolo  cri- 
tico morale  del  conte  P.  (Prospeih). 
Senza  luogo  {Firenze),  lySS,  /«-8." 
Dalle  memorie    comunicateci   da  G.  Molini.    In 
quelle  però  degli  anonimi  tirolesi,  delle  quali 
ci  fu  cortese  il  barone  Mazzetti,  se  ne  fa  autore 
CarPAntonio  PlLATl,  da  Tasculo  :  del  che   du- 
bitiamo, non  avendo  questi  il  titolo  di  conte. 
Frusta    democratica    (  di   Giammaria 
Febbari  ,  bresciano).  Brescia,  1798, 

Giornale  satirico   in  cui   ebbe  mano   altra   per- 
sona tuttora  vivente.  Fu  continuato   col  titolo 
ò.'' Iride,  e  poco  appresso  con  quello  di  Cir- 
cospetto. 
Frusta    (La)    letteraria    di  Aristarco 
Scannabue,  redarguita  in  varie  pro- 
posizioni.   Dissertazione  epistolare, 
in  cui  si  confuta  con  precisione  il 
falso    sistema    della    pluralità    dei 
mondi  ec.    P^enezia,    1735,  in-Q.^ 
La  dissertazione  è  supposta  scritta  da  Cremona 
il  28  marzo  1764,  e  Fautore  di  essa  è  Tavv." 
Giuseppe  Antonio  CosTA>'Ti.M,  deriso  dal  Ba- 
retti  in  più  luoghi  della  Frusta. 
Frustabene  (II)  frustato  meglio.  Canto 
(di    Giovanni    Ranieri-Rastrelli). 
Monte  Lupo,  all'insegna  deW Asino, 
1774,  zVz-8." 
FRUSTACOCOLLE.  Fecli^  Monacologia. 
Frustator   (II)    frustato,   risposta  (di 
Vittorio    Melciuori,    bresciano)    al 
laum.  XXII  sull'articolo  dell'inetto 
Avvocato  della  Frusta  democratica 
in  data  9  agosto  1798  v.  s.  Brescia, 
nella  stamperia  Spinelli  e   Falotti , 
m-8." 
Frutti  degni  di  penitenza  di  un  pec- 
catore   da    dovero    convertito,    li- 
cenza, per  Antonio  Veronese,  i  760. 
L'opera  è  traduzione  dal  francese,  e  il  tradut- 
tore è  il  conte  Annibale  Dalli,  sacerdote  vi- 
centino. 

Frutti  dell' Academia   de' Maluniti  di 
Novara,  raccolti  nella  Pace  univer- 
sale (da   Gio.  Pietro   Coppa,   nova- 
rese). Novara,    1679,   m-4." 
Sonovi  poesie  del  mentovato  Gio.  Pietro  Coppa, 
Acad."  Oppresso;  di  Girolamo  Antonio  1'RI^A, 
Acad.°  Combattuto;  di  Antonio  Maria  PALLA- 
VICINO, Acad."  Fedele;  di  Antonio  Vecchiotti, 


FUL 

Acad."  Fallito;  di  Carlo  Tornielli,  Acad."  Ri- 
sentito ;  di  Carlo  Francesco  Fatiolo,  Acad." 
Costante;  di  Damiano  Casati,  Acad."  Amabile. 
Non  parla  di  codesta  Academia  il  Quadrio. 
Fuga  del  cardinale   Antonio  [Barbe- 
rini) male  interpretata  e  peggio  ca- 
lunniata (di  Raffaele  Della  Torre, 
nobile   genovese).  Stampata  in  Pe- 
rugia, l'anno    1646,  fVi-ia." 
Fuga  (La)  di  S.  Teresa,  per  musica. 

Senza  nota  di  stampa. 
Sembra  stampata  in  Modena,  vedendovisi  Tarma 
delia  Casa  d'Este  nel  frontispizio.  La  poesia  è 
del  dottor  Eustachio  MA^FREDI,  bolognese,  per 
uso  della  Congregazione  di  S.  Filippo  Neri  di 
Forlì,  Tanno  1717.  Compose  la    musica  il  P. 
Francesco  Pistochi,  prete  delT  Oratorio. 
Fuga  (La)   vittoriosa. 
"Ottave  in    lode  di    S.  Filippo    Neri,    le  quali, 
"benché  non  vi  si  vegga  il  nome  delT autore, 
»'  sono  componimento  di  Simone  Ruggieri  >j 
(Cincin,   Bibl.  volante,  voi.  \S ,  pa^.  18» ). 
Fuga  (La)  vittoriosa  del  cuore  di  S. 
Gaetano.  Oratorio  per  musica.  Bre- 
scia, Bizzardì,    1697,  "^"4-*^ 
Opuscoletto  del  P.  D.  Pietro  Parma,  ch.°  reg.^ 
FUGGIGUER1\A   (Omero). 
«Nome,  sotto  il  qual  si  nascose   T infelice  Tor- 
jjquato  Tasso,  quando  fuggitosi  dalla  prigione 
"  di  Ferrara ,  visse  incognito  a  Torino ,  dove 
"Filippo  d'Este  il  conobbe,  e  gli  procurò  ogni 
"possibile  sollievo  "  (Lancetti,  Pseudonimia, 
pag.  120). 

FUGGITIVO,  Acad.°  Indomito  (abate 
Agostino    Lampugnani,    benedettino 
casinese).    Lumi    della    lingua  ita- 
liana, diffusi    in  regole  abbreviate 
e  dubbj    esaminati.    Bologna,    ap- 
presso Carlo   Zenero,  i652,in-i3.° 
Quest^ opera,  mandala  dalT autore  agli  Acaderaici 
Indomiti  di  Bologna  aftinché  la  correggessero 
e  ripulissero,    era    slata  da    essi    publicata  in 
parte  nel  1641.  Il   Lampugnam  poi   la  ripro- 
dusse emendata  in  iridano  col  proprio  nome 
nel  l6o5. 

FULBERTI  (Godefrido)  (P.  Filippo 
BoNANNi,  gesuita).  Riflessioni  sopra 
la  relazione  dell'uova  delle  Chioc- 
ciole di  A.  F.  M.  [Antonio  Felice 
Morsigli)  inviate  in  una  lettera 
all'Emo  card;^  Conti  da  ec.  Romaj 
pel  Faresc,   1691,  in-^.'^ 


FUL 

FULGENZIO  DA  MONTE  PELLOUO , 
palermitano  (P.  Antonio  Ignazio 
Mancusi,  gesuita).  Ritratto  della 
falsa  dottrina  di  Lamindo  Pritanio 

(proposto  Lodovico  Antoììio  Mura- 
tori), esposto  da  ec.  alla  conside- 
razione de'savj  Cattolici  più  dotti  e 
fedeli  ec.  Palermo  j  stanip.  A  malo  j 
1742,  in-^y 

Questo  libro  non  fu  compito  dalTaulorc ,  e  fu 
publicato  postumo. 

FULGENZIO  SERVITA  (Fra).  Le  con- 
fermazioni delle  considerazioni  so- 
pra le  censure  ec. 

Il  suo  cognome  era  MiCA>zio  ;  sostanzialmente  è 
opera  di  Fra  Paolo  Sarpi. 

FULGET  (Cherniesius  de).  In  tabulas 
anatomicas  Bardi.  Eustachii,  Clier- 
mesii   de  Fnlget   commentarii. 

Questo  lavoro  e  di  Francesco  Maria  Lorenzim, 
a  cui  il  Cocchi  tentò  di  rapire  il  merito  della 
fatica  per  infedeltà  d'uno  stampatore  venale. 
/^erZ/^  CARLETTI  (Ignazio). 

FULGINATIS  (Lucii  Lcelii)  (Julii  Re- 
CALCHi,  fcrrariensis).  De  lue  Sarma- 
tica,  consultatio.  Fcrraria3j  1600, 
in  fol. 

FULGOSUS  (Baptista).  Vedi,  CAMPO 
FREGOSO. 

Fuhnine  (Del)  e  della  sicura  maniera 
di  evitarne  gli  efi'etti,  dialoghi  tre 
(di  Atanasio  Cavallo,  da  Asti).  Mi- 
lano 3  Agnelli  3    1766. 

FULVIO  SAVOJANO  (Valerio).  Avviso 
di  Parnaso,  nel  quale  si  racconta 
la  povertà  e  miseria  dove  è  giunta 
la  Republica  di  Venezia,  ed  il  duca 
di  Savoja,  scritto  da  un  curioso 
novellista  spagnuolo,  con  alcune 
annotazioni  molto  importanti  che 
in  esso  si  contengono,  per  ec.  An- 
topoliy  nella  stamp.  re^ia,  1618;  e 
di  nuovo,  Ivi,  lyig  e  1621,  m-4.^' 

Queste  diverse  edizioni  Irovansi  nella  Biblioteca 
Parmense.  Valerio  Fulvio  Savojano,  sotto  il 
qua!  ilnto  nome  celasi  Giacomo  Castellam  , 
confuta  con  le  sue  annotazioni  e  dichiarazioni 
l'autore  dell' Avviso  di  Parnaso.  Le  Annota- 
zioni incominciano  a  carte  il  di  questo  hbric- 
ciuolo  con  una  dichiarazione  delf  annotatore: 

TOM.    I. 


433 
FUL 

Ai  signori  Spn^nuoli ,  la  quale   ha  principio 
con  queste  parole  -   C'Iti  fra  l'oi  è  ìliscreto, 
non  m' incolpi  se  Ito  dello  alcuna  cosa  con- 
tro la  vostra  nazione ,  datene   la   colpa  al 
vostro  Parnasista  clic  me  ne   ha  dato  ca- 
gione,   ce.  -  A   piedi  -  Con  privilegio  della 
maestà  d'Apollo  ce. ,  in  lutto  fogli  00.  Tro- 
vasi quasi  sempre  unito   alla   presente  opera, 
sotto    lo    stesso    ]}seudonimo  ,    altro    libretto 
di  fogli  20 ,  col  titolo  di  Castigo   escniplair 
de  calunniatori.  Avviso  di  Parnaso  di  f^a- 
Icrio  Fulvio  Savojano,  al  sereniss.  ed  invit- 
tissimo Carlo  Emmaniiele  duca  di  Savoja  ec. 
Antopoli,  1610;  e  di   nuovo,  1C21,  i/1-4."  Il 
Grisellini  {f^ita  di  Fra  Paolo,  loin.  II.  pag. 
159  e  187)  ci  fa  sapere  che  venne  dallo  Sca- 
verio  attribuito  al  Sarpi,  senza  la  minima  prova 
e  senza  alcun  documento,  una  risposta  di  Va- 
lerio Savojano  al  libello  intitolato:  Avviso  di 
Parnaso j  essa  è  forse  una  di  queste  due  ope- 
rette riferita  con  titolo  inesatto  ,  oppure  quella 
che  troviamo  rammentata  dal  Coleti  nel  Cata- 
logo delle  Stor.  d  ItaL,  e  da  noi  già  riportata 
superiormente,    cioè:  Allegazione   per   con- 
Jermare  quanto  si  scrive  nelle  A/inotazioni 
all'Avviso  di  Parnaso  ec.  Antopoli,  1G13, 
la  composizione  del  quale  libretto  noi  dubio- 
samente  abbiamo  creduto  di  allribuire  al  sud- 
detto Castella.m. 
FULVIUS   (Andreas).  IllusLriutn  Ima- 
gines.  z:^  In  Jìns  =  Iniperatorum, 
et  illustrium  Virorum  ac  IMuliurum 
vultus    ex    anliquis    nnmismatibus 
expressi  et  Lreves   ti  tuli  ad  inscri- 
ptiones  appositi    per   divjrsos   doc- 
tissimos  viros,  sed  prò  majori  parte 
per  Andream    Fulvium    gentilissi- 
raum  antiquarium  a  quo  emcnda- 
tuni  correctumque  est  totum  opus. 
Impressimi    Romce  j  apiid  Jacobum 
Mazochium ,    Romana^    Academice 
Bibliop.  Anno  MDXf^JIj  mense   no- 
vembrisj    triiimphante  divo  Leone  X 
Pontijice  Maximo j  Anno  ejus  quinto^ 
in-?,:' 
Questo  libro  fu  lodato  da  mons.'^  Antonio  Agostini 
ne'  suoi  stimati  Dialoghi  ;  ma  pose  in  dubio  se 
fosse  fatica  di  Andrea   Fulvio    (^Orsim)  Anti- 
quario, ovvero  del  card.*^  Jacopo  Sadoleto,  a  cui 
venne  dedicala  l'opera.   Il  P.  Zaccaria  {Bill, 
antica  e  moderna  di  storia  lett. ,  toni.  Ili, 
pag.  88  e  scg.)    non    vede    ragione    di   dare 
una  mentila  al  librajo  Mazzocchi  che  nomina 
particolarmente  Fulvio.    Pare   che  potrebbe  il 
Sadoleto ,  il  quale  della  scienza  delle  medaglie 

28 


434 

FUN 

non  era  digiuno,  entrare  tra  que'  diversos 
doctissimos  viros,  ma  sempre  a  Fulvio  re- 
sterà la  maggior  gloria. 

FUMOSO,   della   Congrega    de'   Pvozzi. 

È  Silvestro,  cartajo,  sanese,  che  scrisse  varie 
comcdie  ed  intermezzi ,  i  cui  titoli  si  possono 
vedere  nella  Drammaturgia  deirAllacci  e  suo 
Continuatore.  Troviamo  inoltre  di  lui  un  Ca- 
pitolo (villanesco)  alla  sposa  nuova  pa- 
drona, in  terza  rima.  Siena,  1S85,  in-s." 

Fundamentis  (De)  religioais,  et  de 
fonlibus  impietatis,  libri  tres  Fr. 
Antonini  Valsecchi  ord.  Preed.  ex 
italo  idiomate  in  latinuin  translati 
(ab  Aloysio  Guerra),  juxta  editionem 
secundam  etc.  Veneliis,  fjpis  et  inip. 
Nicolai  Pezzana,   1767,  in-i\.^ 

È  dedicata  a  Giangirolamo  Gradenigo,  arciv." 
di  Udine,  da  I.  B.  P.  A.  R.,  delie  quali  ini- 
ziali ignoriamo  il  significato. 

Funebris  pompa  in  parentalibus  am- 
plissimi et  reverendissimi  P.  D. 
Pompei  Gastilonei  ab  amore  et  do- 
lore adornata,  auctore  Patre  ano- 
nymo  (Alano  Maculano,  piacentino). 
3/edio/ani  j    17  17,  "z  fòt. 

Funerale  d'Agostino  Caraccio,  fatto 
in  Bologna  dagli  Incamminati  Aca- 
d emici  del  Disegno.  Bologna j  per 
il  Benaccij,    1 6  o  3 ,  m-  4  ° 

U  estensore  è  Benedetto  Morelli  ,  bolognese. 
L' orazione  fu  composta  da  Lucio  Faberio  e 
recitata  da  Giambattista  Bertuzi. 

Funerali  di  Filippo  III,  Re  delle 
Spagne  (  descritti  dal  P.  Emma- 
nuele  Tesauro,   gesuita). 

Funerali  per  la  morte  dell'  Impera- 
trice Maria  Teresa  celebrati  nella 
cliiesa  dell'Annunciata  di  Aversa 
(descritti  da  D.Liborio  D'Ambro- 
gio, can.°  di  quella  città).  Napoli^ 
1781,  in  fa  gì. 

Funere  (In)  Sigismundi  Cbristopliori 
Comitis  ab  Herberstein  Ep.  Laba- 
censis,  S.  Pi.  I.  Principis,  oratio  Pe- 
rusi?e  habita  in  tempio  augustis- 
simo D.  Petri  Casinensium  (a  can. 
Joanne  Angelo  Guidouelli).  Peru- 
sice,  17  16,  infoi. 

Funestissimo  (Sul)  caso  avvenuto   in 


FUS 

Bologna  nel  di  16  marzo  1789, 
Lettera  di  un  Gentiluomo  di  Corte 
dell' eniin.*^  card. ^  Andrea  Archetti, 
legato  a  latere  di  quella  città  (ab.^ 
Gioachino  Tosi ,  poi  vescovo  di 
Anagui)  al  conte  T.  B.  Bologna ^ 
in-i  2.° 

Furio  (II)  Camillo,  cantata  (del  P. 
Luigi  BooNGiASCHi,  scolopio)  in  oc- 
casione della  publica  Academia  nel 
nuovo  Collegio  Calasanzio  delle 
Scuole  Pie.  Roma,  PuccineUi,  1760, 
m-4." 

Furiano  (II)  (o  con  altro  simile  titolo). 

Romanzo  assai  cattivo  di  Carlo  Boname.me,  stam- 
pato, come  veniamo  assicurati,  in  Venezia, 
circa  il  1770. 
Furti    svelati    nelle    poesie    meliche  e 
negli  epigrammi  di  Giuseppe  Bat- 
tista. Senza  alcuna  nota  di  stampa. 

o 
in-\  2. 

Operetta  pungente  di  Federigo  Mennim    contro 
Giuseppe  Battista. 
l'aedi j  Affetti  caritativi  ec. 

FUSANACCI  (Gian  Pietro)  {anagramma 
di  Gian  Francesco  Pivati).  Dizio- 
nario compendioso  di  sanità,  che 
contiene  l'esatta  descrizione  delle 
umane  malattie  comprese  pur  quelle 
degli  artefici  e  della  gente  appli- 
cata e  sedentaria,  colla  specifica- 
zione de'  rimedj  sperimentati  da  piìi 
celebri  professori  dell'arte  medica, 
tradotto  dal  francese  ed  illustrato 
con  osservazioni  iatrofisiche  dal 
dottor  ec.  p^encziaj  presso  Antonio 
Zattaj  «764;  e  di  nuovo,  /wj  1766, 
toni.  3  ,  //i-8." 

FUSCULA  (Maria   Catharina). 

i.^  Pro  Gabriela  Marcella  sacri  et 
regii  asceterii  Sanctse  Marioe  de 
Virginibus  antistita  inaugurata  o- 

ratio .habita  a  etc.    Fenetiisj 

Pasinellus 3  anno  domini  i  737,  in-/^.° 
2.°Pro  Maria  Seraphina  Bi-agadena, 
etc.  inaugurata ,  oratio  habita  etc. 
F^enetiis  y  npud  Pctrimi  Basalcam 
(sic),    1743. 


CAB 

La  prima  di  quesle  orazioni  fu  composta  dal  1'. 
Domenico  Bon.v  ,  chierico  regolare  somasco. 
Anello  r  altra  non  è  farina  della  Maria  Cate- 
rina Foscolo,  ma  d'altro  sacco. 

FUSCUS  (Palladius)  (Palladio  Negri). 


435 
GAG 

Si  chiamò  Fosco  per  seguir  l"uso  che  correva  allora 
Ira'  letterali  di  mutarsi  i  nomi.  Ahhiamo  di  lui 
un  Commentario  latino  sopra  Catullo,  stampato 
in  l''ciiezia  nel  I49C,  e  -  De  sita  Dalniatia;  ctc. 

FYLOSTRATO.    Fedi,  FILOSTRATO. 


G 


Gabbia  de'  malti. 

Questo  opuscolo   anonimo   si    attribuisce  dal  P. 
Armellini  {Bihl.  Casin.)  al  P.  Cornelio  Cerasi, 
monaco  napoletano,  ma  non  si  ricava  chiara- 
mente che   sia  alle  stampe.  Non  è  però  que- 
sto opuscolo  da  confondersi  con  quella   com- 
posizione poetica  che  scrisse,  in  occasione  di 
mascherata  concertata,  il  bizzarro  cervello  di 
Francesco  (nel   secolo  Antonio)  Mo?<eti,  mi- 
nore   conventuale,    che   intitolò  -  //  Mondo 
gabbia  de'  matti. 
Gabbie    (Le),    dramma    giocoso    per 
musica  (  dell' avv.°Micbele  Antonio 
Gazano  ).  Torino ,  stamp.   Mairesse, 
senz'anno  (verso  il    l'j'j^),  m-i2.° 
Gabelle  (Delle).    Carmagnola _,    1794- 
1796,  toni.   3   in  4  i^ol. ,  essendo  il 
I   tomo  diviso   in  due  parti. 
Dai  primi  volumi  sembrerebbe  opera  anonima, 
ma  il   nome    dell'autore    Carlo   Racagm,   di 
Mondovì ,  apparisce  dalla  dedicatoria  premessa 
al  to?n.  III.  Il  i'ol.  I,  part.  I,  ha  per  isbaglio 
il  titolo   di  tomo  If^,  ne  se  ne  comprende  il 
perchè. 
Gabinetto  fisico  di  S.  A.  R.  il  Gran- 
duca di  Toscana  in    Firenze    (de- 
scritto da  Gio.  Valentino  Fabroni). 
L'i,    1790. 
GABINIUS  L^TUS.     Vide  ,    Alphonsi 

Ciccarelli  pbysici  etc. 
GABRIELLO  DI  CAMALDOLt,  cioè  mo- 
naco camaldolese.  Poeta.  Forse  della 
famiglia  Landini,  cugino  di  Cristo- 
foro   commentatore  di   Dante. 
GABRINUS  HERCULEUS.    In    Luciutn 
Sectanum  L.  Filium  Sermonis  sexti 
auctorem  M.  Gabrini  Herculei  Car- 
men. 
Sono  453  versi  esametri,  che  vengono  attribuiti 
al  signor  Mainardi,  già  maestro  del  Comune 


di  Pescia,  contro  al  P.  Giulio  Cesare  Cordara  . 
gesuita,  che  ne' suoi  Sermoni  si  maschera  col 
nome  di  Lucio  Sellano  figlio  di  Quinto. 

GAETANO  DA  BRESCIA  (abate  Diego 
Giuseppe  FuENSALiDA  ,  ex-gesuita  , 
spagnuolo). 

I ."  Le  Frodi  del  Giansenismo  usate 
già  in  Francia  da' Qucsncllisti,  e  a' 
di  nostri  rinnovate  in  Italia  dai  loro 
seguaci,  segnatamente  in  Pavia  e 
Pistoja:  ovvero  Risposta  degli  aned- 
doti indirizzata  al  loro  autore  da 
mons.^  Francesco  Lafitau,  vescovo 
di  Sisteron ,  volgarizzata  da  ec.  As- 
sisi 3  per  Ottavio  Sgariglia^  17B8, 
m-8." 

2.*^  Osservazioni  critico-teologiche 
di  ec.  sopra  l'Analisi  del  libro  delle 
prescrizioni  di  Tertulliano  di  D. 
Pietro  Tamburini.  Jvij  presso  lo 
stesso  stamp.)    1783,  in-^." 

GAETANO  MARIA  DA  BERGAMO,  cap- 
puccino. 

È  Gaetano  MlGLlORlM,  bergamasco,  autore  di 
varie  opere  teologiche  ed  ascetiche,  stampate 
prima  separatamente ,  che  poi  raccolte  in  do- 
dici volumi  in-4.°,  videro  la  luce  in  Homo, 
nel  1776. 

GAETANO  (Silvio)  (Agostino  Viale). 
Rosario  di  novissimi,  dato  da  S. 
Domenico  ad  un  Cavaliere  italiano 
in  penitenza  delle  sue  colpe.  Tra- 
dotto in  questa  lingua  da  ec.  Ge- 
nova, per  Antonio  Gregorio  Fran- 
clielioj  in-\'ì.^ 

Il  traduttore  vi  aggiunse  cinque  sonetti. 

GAGLIARDUS  (Joseph).  Oratio  habita 
Patavii  ad  instauranda  Artium  stu- 


436 

GAL 

dia  postritl.  Kal.  Nnv.  anno  1734. 
Palavily  tjpis  Sardlj  ahnce  Univer- 
sitads  tjpo^raphi,  in-^.° 

Giuseppe  Gagliardi,  sotto  il  cui  nome  è  stampata 
r orazione,  fu  quegli  clic  la  recitò,  ma  chi  la 
scrisse  fu  il  can.°  suo  zio  Paolo  Gagliardi  , 
letterato  bresciano. 

GAIBOTTI  (Ser  Donalo),  aretino.  Sca- 
niccio di   ec.   Siena,    i533. 

1'^  una  favola  rusticale  in  terzine ,  e  in  tre  atti 
semplici,  che  nelle  ristampe  che  poi  se  ne 
fecero  ,  riferite  dal  Crcsrimheni,  dall' Allacci 
e  dal  Farsetti,  fu  attribuiia  a  Giovanni  Ron- 
caglia, sanese,  della  Congrega  de' Rozzi. 

GALATEO   (Antonio). 

Il  casato  di  lui  fu  de' Ferrariis,  0  Ferrarj.  Si 
impose  egli  il  soprannome  di  Galateo  nelFAca- 
demia  Pontaniana,  dal  nome  di  Galatana,  o 
Galatena ,  o  Calata,  volgarmente  detta  Gala- 
tone,  nella  provincia  d'Otranto,  e  non  da 
Galitina,  o  sia  da  S.  Pietro  di  Galalina,  che 
è  comune  vicino  nella  medesima  provincia. 
Scrisse  varie  pregiate  opere  delle  quali  pos- 
sono vedersi  i  titoli  nelle  Dissert.  Fossiane 
di  Apostolo  Zeno  {toni.  II,  pag.  283  e  seg.). 
Questi  ci  avverte:  «e  che  sebbene  il  Casa  al 
5>  suo  Trattato  de' costumi,  abbia  dato  il  nome 
«  di  Galateo,  non  tolse  tal  nome  dal  suddetto 
5j  Antonio,  ma  da  quello  di  uno  che  stava  al 
«servizio  di  mons.*  Giberti,  vescovo  Ai  Ve- 
«rona,  e  che  forse  per  essere  nome  finto,  si 
5>  crede  che  fosse  messer  Galeazzo  Florimonte, 
«che  fu  poi  vescovo  di  Aquino,  indi  di  Sessa 
'5  sua  patria  »j  (/.  e.  pag.  296).  Ciò  viene  confer- 
mato dair  illustratore  delle  opere  del  Casa 
{ediz.  di  Venezia  del  1728,  toin.  Ili,  pag. 
239  e  297)  nelle  note  al  Galateo. 

Galateo  (II)  politico,  o  sia  le  creanze 
alla  moda.  Opera  comica  morale 
di  novissima  estrazione  (  del  P. 
Francesco  Arizzi,  barnabita).  F^c 
Jiezicij  presso  Francesco  Storti j  1749? 
m-8.° 

GALATINUS  (Petrus).  De  arcanis  Ca- 
lliolicffi  veritalis,  anctore  Pelro  Ga- 
latino. 

Qucst'  opera  scritta  contro  gli  Ebrei  ed  impressa 
la  prima  volta  in  Oriana,  presso  Girolamo 
Soeino,  nel  lois,  ebbe  l'onore  di  varie  ri- 
stampe. Scemò  poi  la  medesima  di  grido  per 
essere  stato  scoperto  che  1'  autore  ne  avesse 
ricopiato  gran  parte  da  un'altra,  scritta  quasi 
tre  secoli  prima  sopra  lo  stesso  argomento,  col 
titolo  di  Pugio  Fidei ,  di  un  P.  Raimondo 
Martini  domenicano,  nativo  di  Sobirats  in  Ca- 


GAL 

lalogna.  Galatino  vien  detto  V  autore  (che  vesti 

r  abito  de'  frati    minori  ) ,    perchè    nato  in  S. 

Pietro  di   Galatina ,  donde   prese  il  cognome. 

Chi  lo  dice   figho    d'un  CoLO.^.NA,   chi   della 

famiglia  Mongiò. 
GALEANTES  (Petrus)  (Cajetanus  Per- 
LETTo).  Anagranimatismus  Tliie- 
na3us,  sivc  vita  S.  Cajetani  Thiencei 
quadraginta  octo  anagrammatis  pu- 
ris  efTorniata.  P^eronce,  1672,  in-^.^ 
Galenisla  (II)  confuso,  ovvero  l'arte 
convinta  d'impostura  nell'uso  del 
salasso ,  opera  tradotta  dal  fran- 
cese. P^euczia,  appresso  Gio.  Gia- 
como Hertz  j    1697. 

Non  tradotta  dal  francese  ,  ma  credesi  opera  0- 
riginalmente  scritta  in  itaUano  dal  dottor  Ro- 
berto Clsam,  veronese. 

GALENO  SERNOVICHIO. 

Sotto  questo  nome,  anagramma  imperfetto  del 
P.  D.  Angelo  CORTINOVIS,  barnabita,  abbiamo 
alle  stampe  varj  componimenti  poetici  italiani. 

GALEOTA  (ab.^  Onofrio)   (P.  Nicola 
Onorati  ,  detto  COLUMELLA ,  de'  mi- 
nori osservanti,  prof.*^  d'agricoltura 
nell'Università  di  Napoli).  Lettera 
parenetica    dell'abate  ec.  a  messer 
Cimabue  Tuttesalle  Giornalista  di 
Vicenza.    1784,  i«-8.° 
GALEOTA  (D.  Onofrio)  (Altro), 
i.'^  Spaventosissima  descrizione  del- 
lo spaventoso  spavento  cbe  ci  spa- 
ventò   tutti    coir  eruzione    del  Ve- 
suvio degli  8  agosto  1779,  ma  per 
grazia    di    Dio  durò  poco,   di   ec. , 
poeta  e  filosofo  all'  impronto.   An- 
poli,    1779. 
L'autore  è  l'abate  Ferdinando  Galiam,  che  con 
questa  spiritosa  produzione  volle  deridere  gli 
innumerevoli  scrittori  intorno  a  tale  eruzione 
che  4n  vero  non  fu  delle   più   strepitose.   Ri- 
stampata nel  1828  in  Napoli,  con  altri  opuscoli 
dell'autore,  e  col  nome  di  lui. 
2.°  Storia  universale,  o  sia  indice 
astrologico  ridotto  a   taccuino  dal- 
l'eruditissimo    D.   ec  ,  tra  gli  Ar- 
cadi   il    Sonnacchioso.   Costantino- 
poli [Napoli).  Da  me  stampato  al- 
l' insegna  del  Gatto  Mammone  ec. 
m-8.'' 


GAL 

GALEOTTA  (Antouius).  Disscrtatio  ile 
momento  gravium  in  planls,  Anto- 
nio Galeotta  auctore.  Neapoli,  typis 
Felicis  Mosca,  i  ^o  t  (  /  7  i  i  ) ,  in-X'ì.^ 
Scrissero  gli  autori  del  Giornale  dc/lett.  d'Itnl., 
rhc  piacque  al  dottore  Gio.  Ballista   Baldi  di 
slampare  la  suddetta  dissertazione  sotto  il  no- 
me del  Galeotta  suo  scolare.  È  contro  a  Vitale 
Giordano  in  dilesa   di    Luca  Antonio    Porzio , 
nella   contesa   intorno  a'  gravi   sopra  il  piano 
inclinato. 

GALEOTTI  (Bartolommeo)  (Filippo 
Bianchi).  Trattalo  degli  uomini  il- 
lustri di  Bologna,  composto  da  ce. 
Ferrara  j  presso  flltorio  Baldini y 
i5go',  ed  Juij  per  lo  stesso,  1609, 
sempre  in-^.^ 

GALEOTTO  (  Fra  )  DA  BOLOGNA.  Fe- 
di,  GUIDOTTO  DA  BOLOGNA. 

GALEOTTUS  NARNIENSIS-  È  per  in- 
tero: Galeottus  jNIartius,  narniensis; 
cioè:  Galeotto  Marzio,  da  Narni. 

GALERANA  BARATOTTI  (  Arcangela 
Tabarotti  ,  monaca  in  S.  Anna  di 
Venezia).  La  semplicità  ingannata, 
di  ec.  Leida,  per  Giovanni  Lam- 
hix,    1654,  in-ia.° 

La  suddetta  Tabarotti  scrisse,  celandosi  colle 
iniziali  D.  A.  T.,  contro  la  Satira  Mcnippca  del 
lusso  donnesco  di  Francesco  Buonconipagni . 
e  colle  slampe  di  Giuseppe  Odone,  publicò 
il  Parnaso  Monacale. 

GALERATUS  (Jacobus  Mainoldus),  de 
titulis  Pliilippi  Austriaci  liber,  at- 
que  in  ipsa  titulorum  successione 
tabulse.  Bononioe)    i^yi,  in-^.^ 

V  Ernslio  nelle  F^nrie  osservazioni  ci  assicura , 
su  la  fede  del  Pignoria,  essere  questo  lavoro 
di  Carlo  SiGOMO. 

GALFI  (Giovanni)  [anagramma  di 
Giulio  Fagnani,  patrizio  di  Siniga- 
glia).  Lettera  del  signor  ec.  al  si- 
gnor Flavio  Gangini,  contenente  al- 
cune osservazioni  intorno  tre  arti- 
coli dell'opera  del  signor  Colin  iNIa- 
damin  sopra  il  Calcolo  delle  flus- 
sioni. Pesaro,    i^53. 

GALILEI  (Galileo).  Considerazioni  al 
Tasso  di  ec. ,  e  discorso  di  Giuseppe 
Iseo  sopra  il  poema  di  M.  Torquato 


437 
GAL 

Tasso.   Ronuìf  nella  stamp.  Paglia- 
rini,    1793,  in-^.° 
Si  dubita  da  alcuni  se  sia  veramente  lavoro  del 
Galilei.  Ne  fu  editore  Pietro  Pasqualom  ,  ro- 
mano ,  di  cui  è  la  prefazione.  Che  però  il  Ga- 
lilei non  parteggiasse  pel  Tasso  si  ritrae  assai 
chiaramente   da   una  sua    lettera   a  Francesco 
Binuccini  che  leggesi  nel  secondo  vohnne  della 
Raccolta  di  prose  del  Tagliazucchi.  In  questa 
egli  parla  di  riscontri  da  se  fatti  dei  due  poemi 
deir  Ariosto   e   del  Tasso   con   esposizione  dei 
motivi  che  gli   dicevano    anteporre   P  uno  al- 
l'altro,  e  dice  che  gli  era  uscito  di  mano  il 
libro  dove  ciò  aveva  scritto. 
Galileo  (II)   proposto  per  guida   alla 
gioventù    .studiosa  da  F.  C.   S.  D. 
O.  (Francesco  CoLAKGELO,  sacerdote 
dell'Oratorio).  Napoli,  Orsino,  1 8 1 5; 
e  di  nuovo,  L'i,  Trani,  iSaS,  sem- 
pre ?n-8." 
GALINDl    (Forlunii)  (Casparis   Sciop- 
pii),  De  causis  publici  erga  jesuitas 
odii  disputalio. 
Sta  nel  libro  intitolato  Arcana  Societatis  Jesu 
{Fedi  quest'art,  sopra),  e  nella  Tuba  Ma- 
gna  mirum  clangens  sonum  per  Libcrium 
Candidum  {Hesujcviii  a  S.  Ignatìo,  car- 
melitanwn).  Argentince,  1718,  m-l2.° 
GALINDl    (Sanctii)    e    societate    Jesu 
(ejusdem  Gasp,  Scioppii),  Anatomia 
societatis  Jesu,   una  cuni  aliis  opu- 
sculis  ad  salutem  ejusdem  societatis, 
et  ad  excilandam  regum  ac  princi- 
pum  catholicorum  attenlionem  uti- 
lissimis.  Lugduni,   i633,  m-4.*^ 
Fu  questo  sanguinoso  libello  riprodotto  in  parte 
medesimamente  nel   libro   intitolato:  Arcana 
Societatis  Jesu,  da  noi  già  rammentato. 
GALINELLI  (Barfolommco),  bolognese. 
Così  celalo  Fabrizio  Namm  ,  bolognese,  dottore 
di  medicina,  poi  prete,  scrisse  varie  comedie. 

GALISTONT  (Carlo)  (P.  Angelico  A- 
pp.osio,  da  Ventimiglia).  Il  Buratto 
di  ec.  Replica  al  Mulino  di  Carlo 
Stigliani.    Venezia,    1642,  in-ìi.° 

Il  Mulino  di  Carlo  Stigliani  (o  meglio  di  Tom- 
maso, suo  padre)  girava  manoscritto.  L"AprOsio 
celasi  col  nome  fatto  anagramma  di  Stigliani. 
La  lettera  al  lettore  che  doveva  essere  posta 
in  fronte  al  Buratto,  non  essendosi  ritrovata 
mentre  si  stampava ,  fu  inserita  di  poi  a  pag. 
150  della  Bibl.  Aprosiana. 


438 

GAL 

GALISTONI  (Masotlo)  (Lo   stesso  P. 
Aprosio,  da  Venliniiglia),  11  Vaglio 
critico  di  ec.  da  Teramo,  sopra  il 
mondo  nuovo  del    cav.*^  Tommaso 
Stigliani   da    Matera.   Bostock,  per 
Willelmo    JVallop  {Treviri ^  per  Gi- 
rolamo RighcUini),    1687,  in-\i.^ 
L'  Aprosio  volle  coprire  il  proprio  nome  mede- 
simamente  coir  anagramma   dello   stesso  Sli- 
glianÌ3   finezza  che  non  puossi  troppo  lodare, 
e  che  il  Baillet  {DcguiserneTit  des  auteurs , 
pag.  441)  chiama  maliziosa. 
GALITAIVI    (Antonio)    (Antonio  Ga- 
gliardi, padovano).  Rinaldo  Pedran- 
zana,  novella  di  ec.    Jn   A  endemia 
Veneta:,  M.  D.LVm  [renezia^  1 834), 
m-8.° 
Giuseppe  Pasquali  di  Venezia  la  fece  imprimere 
postuma ,   indirizzandola   a    messer   Tolomeo 
Crusio  (Bartolommco  G.imjì^).   Si  consulti 
il  Catalogo  de'  novellieri  dello  stesso  Gamba 
pag.  227. 
GALLARATI  (Carlo    Lomeno).  Della 
vertigine,    dissertazione   epistolare. 
Pavìaj  Balzani j    1766,   in-^.^ 
li  Fu  opinione  di  molti  medici ,  che  questa  dis- 
jjsertazione  sia  ricavata  quasi  interamente  dal 
5>  discorso  di  Gorter  sul  medesimo  argomento 
jj  senza  però  che  Fautore  si  degni  di  citarlo  »5 
(Estratto  AdWa.  Lctt.  Europea.  Yverdon,  1766, 
tom.  IV,  pag.  265). 
Galleria  delle  donne  forti  del  P.  Pietro 
Le  Mayne,  trasportata  dalla  lingua 
francese  nell'  italiana  da   M.  L.  M. 
F.  (marc.^  Laura  Maria  Foschif.ra, 
nata  Montecuccoli,  modonese).  Mo- 
dena j,  per  Antonio    Capponi ^  1701, 
in-^."" 
Galleria    di    Minerva,   ovvero    notizie 
universali  di  quanto  è  stato  scritto 
da' letterati  di  Europa,  non  solo  nel 
presente  secolo,  ma  ancora  ne'  già 
trascorsi,  in  qualunque  materia  sar 
era  e  profana  ec.  Venezia,  appresso 
Girolamo    Albrizzi ,     1696,    1697, 
1700,    1704,    1706,    1708,    1717, 
voi.   7,  in  Josl- 
Di  quest'opera,  che  e  una  specie  di  giornale,  fu 
il  principale  direttore  lo  stesso  stampatore  Gi- 
rolamo Albrizzi.    Anche    il    celebre  Apostolo 
Zeno  cooperò  alla  publicazione  de'  primi  vo- 


GAL 

lumi ,  ne'  quali  trovansi  alcuni  suoi  articoli.  Vi 
ebbe  parte  anche  l'abate  Giacinto  Gimma,  da 
Bari,  che  medesimamente  si  ritirò  da  questa 
compilazione.  Il  mentovato  Zeno,  dichiara  in 
una  sua  lettera  questo  giornale  un  mal  dige- 
rito zibaldone. 

GALLERIUS  (Nicolaus)  (Antonius  Pos- 
SEviNus,  soc.  Jesu).  Explicatio  brevis 
evangeliorum  totius   anni,  auctore 
Nicolao  Gallerio.  Latine,  Colonice; 
1  tal  ice,  Brixice. 
GALLETTI  (Domenico).  Prosodia  ita- 
liana del  P.  Placido  Spadafora ,  ge- 
suita,   siciliano.    Palermo  ^     1682, 
m-8.'' 
Il  libro  dello  Spadafora  ebbe  più  edizioni ,  fra  le 
quali  annovereremo  soltanto  quella  accresciuta 
dal  P.  Antonio  Lancello  {Palermo,  1709),  e 
l'altra    publicata  con  nuove   aggiunte  dal  P. 
Emmanuele  Agliler.v,  copertosi  co!  nome  di 
Domenico  Galletti   [Macerata ,  l73l),  ripro- 
dotta in  Napoli,  nel  1734. 
Gallia  vindicata.    In  qua    testimoniis 
exemplisque     Gallicanse    praesertim 
Ecclesiae  quffi  prò  Regalia  et  quat- 
tuor    proposilionibus    a    Ludovico 
Maimburgio,  aliisque  producta  sunt, 
refutantur.    (Auctore  Celestino  ex 
Marchionibus  de    Sfondratis  ,   me- 
diolanensi  ,    principe    et  abbate  S. 
Galli  ,    postea    Cardinali  ).    Anno 
1688,  voi.   2,  in-l^.'' 
Ristampala  col  nome  dell'autore  l'anno  1702. 
GALLINI   (Nicolò). 

Sotto  questo  nome  viene  attribuita  al  conte  Fulvio 
Testi  una  scrittura  contro  il  Bisaccioni;  ma 
non  è  ben  certo  che  sia  suo  lavoro. 

Gallomania  (La).  (Del  dott.^  Bertoldi, 
di  Val  di  Non  nel  Trentino,  medico 
ad  Innsbruck).  rz=  Recti  apud  nos  lo- 
cuni  tenet  erroretc.  (Seneca). 1=  1800. 

GALLONIUS  (Antonius).  Liber  apologe- 
ticus  prò  assertis  in  Annalibus  Eccl. 
Baronianis  de  monachatu  S.  Gre- 
gorii  Papa?  adversus  Constantinum 
Bellotum  Monaclium  Casinensem. 
Auctore  Antonio  Gallonio  Orato- 
rii  Presbytero  (seu  potius  ipsomet 
Baronio,  sub  ejus  nomine).  RomaCj 
i6o4,   Ù/-4-" 


439 


GAL 

Si  consulti,  Noi'n  Bihl.  Eccl.,  .4nistclodaini , 
1710,  toni.  XVII,  ove  trovasi  P  elenco  degli 
autori  che  scrissero  sopra  la  questione  se  S. 
Gregorio  abbia  appartenuto  all'  ordine  bene- 
dettino. Deve  correggersi  il  catalogo  Smith 
pag.  CLXXXix,  che  siccome  cosa  egualmente 
pscudonima  di  Cesare  Baronio,  registra  l'opera 
de'^^.  Martyrnm  cruciatihus  sotto  il  nome  del 
suddetto  Antonio  Gallonio,  di  cui  è  veramente. 
GALLUS  ^GIDTUS  (Colonna)  ronianus. 
GALLUS   (Gneus,   Pc/ Publius   Gornc- 

lius  )  FOROJULIENSIS. 
Sotto  il  nome  di  Cornelio  Gallo  poeta  latino  del 
tempo  d'Augusto,  a  cui  Virgilio  indirizzò  l'ul- 
tima   delle    sue    Ecloghe,    Pomponio   Gaurico 
publicò   alcuni  frammenti ,    f^enetiis ,    apud 
Bernardiniim  de  Fitaìibus,  4 Sol,  i  quali  fu- 
rono   in    séguito    riconosciuti  per  la  maggior 
parte  siccome  opera  di  certo  Cornelio,  o  Lon- 
gino  Massimi.\no,  da  Orta,  in  Etruria,  con- 
temporaneo di  Anastasio  ,    imperatore   greco , 
vissuto   nel   secolo  VI.  Questi  dal  Brouckusio 
(citato  dal  Fabricio,  Bibl.  Int.),  nelle  note  a 
Tibullo,  vien  detto:  Malorum  temporwn  ìiuud 
onutino  pessinmni  uugatoremj  ma  in  quelle 
a   Properzio  :    Scriptorem    harbarum ,    lutu- 
lentinn   ac  tanliuìi  non   stcrcoreum.  Anche 
Aldo  Manuzio  il  giovine,  figlio  di  Paolo,  diede 
fuori  col    nome  di   Cornelio  Asinio  Gallo  una 
elegia  con  tre  epigrammi.  Florentice,  ex  ijp. 
Georgii  Marescotti,  1S88,  edizione  rinnovata 
poi  nel  1394  per   VArtgcìicri.   Ma   nemmeno 
questa  bugia  ebbe  sorte  migliore.  Tutti  questi 
frammenti    del    preteso  Cornelio  Gallo    erano 
stati  aggiunti  a  Catullo ,  Tibullo   e   Properzio 
da    Sebastiano  Grijio ,   nelle  sue    stampe    di 
Lione,  1S46,  isci,  e  1875.  E   dopo  trovansi 
ristampati  coi   suddetti  tre  poeti  anche  in  al- 
tre edizioni  posteriori.  Pare  che  del  vero  Cor- 
nelio Gallo,  lodato    da    tutti   i    poeti   del    suo 
tempo,  non|  sia  pervenuto  fino  a  noi  se  non 
il  poemetto  intitolato  Ciris,  che  si  tenta  però 
di  contrastargli,    ponendosi   da    alcuni   fra  le 
cose  giovanili  di  Virgilio  j  da  altri  frale  opere 
di  Catullo. 
GALLUZZI   (  Francesco  ).    Narrazione 
storico-genealogica    della    famiglia 
Galluzzi ,    compilata    sull'  autorità 
di  Glassici  storiografi  dal  capitano 
Francesco  Galluzzi,  nobile   volter- 
rano, bolognese,  e  fiorentino,  di- 
scendente   da'  signori  di   Gallusio- 
poli,  o  sia  Gapramozza  ec.  Firenze, 
per  Bernardo  Paperini^  senz'  anno, 
{secolo  XVni),  m-4.° 


GAM 


"Opera  ripiena  di  favole,  ed  imposture.  11  vero 
.•'  autore  della  medesima  si  sa  essere  il  P.  Gio. 
"  Tommaso    GllEZZi ,    chierico    regolare    delle 
"Scuole  Pie  "(Morelli,  Bibl.  Toscana,  toni. 
I,  pag.  40«). 
GALUZZA(IL),    della    Congrega    dei 
Rozzi.  E  Bartolommeo  di  Melamno, 
scllajo,  senese. 
GALVANO  DA  BOLOGNA. 
Così  è  chiamato   comunemente  Galvano  di   Be- 
ghino, o  piuttosto  di  Bettino,  che  il  l'antuzzi 
crede  essere  sialo  il  suo  cognome. 
Galzignano,  stanze   (di   Antonio  Poc- 
CHiNi).  Parma  j  costipi  Bodoniani  j 
i8o5,  m-4." 
GAMBACORTA  (Iacopo).  Memorie  per 
servire  alla    Storia   di    Sicilia.   Pa- 
Icrnio,  appresso  Pietro  Be/itinvcnga, 
1^56-5^,  voi.   2,  m-8." 
Sotto  il  finto  nome  di  Jacopo  Gambacorta  il  P. 
D.  Gio.  Evangelista  Di   Blasi,  monaco   bene- 
dettino ,  produsse  le  presenti  Memorie  insieme 
col  dottor  Domenico  ScHi.wo. 
GAMBA  GHISELLI  (Ippolito).  Diatriba 
di  ec.  su  varj  punti  d'istoria  raven- 
nate,  posti   in  dubio  dal    Lovillet. 

Dall'esame  del  carteggio  del  P.  Merali  con  Isi- 
doro Bianclii ,  ci  consta  che  i  PP.  Lettori   di 
Classe   abbiano  per  lo   meno    somministrati  i 
materiali  al  Gamba  Ghiselli  onde  tessere  questa 
diatriba. 
GA3IBARA  (Laureutius).  Tractaliis  in 
quo    cum    de    perfecta    pocseos  ra- 
tione    agitur,    tuui    ostenditur  cur 
abstinendum  sit  a   scriptiouc    tlie- 
matum    turpium,  etc.  RotnaCj  per 
Franciscuni  Zanetti,    i5y6.. 
Che  sia  del  P.  Antonio  Possevino  ,  gesuita,  que- 
sto trattato  non  è  da  recare  in  dubio,  benché 
porli  il  nome  del  poeta  Lorenzo  Gandjara,  bre- 
sciano, per  ciò  che  asserì  lo  slesso  Possevino 
in  qualche  sua  opera. 
GAMBARELLO     (Bernardino     Rocca, 

piacentino,  detto   il). 
Camelia.  Versi  sciolti  nelle  nozze  So- 
ranzo-Dolfin  (di  D.  Sebastiano  Pa- 
gello).  J^enezia,    1761,  in-:\.'^ 
GAMMARUS    (Petrus  Andreas). 
Non  e  che  il  cognome  latinizzato  di  monsignor 
Pietro  Andrea  Gambara,  che  fiorì  nel  secolo 
XVI,  e  che  scrisse  varie  opere  legali. 


440 

GAR 
GAMUZOTl  MELLOM  (Zaccaria). 
In  tal  modo  si  coperse  il  conte  Gio.  .Maria  Mazzu- 
CHELLl  nell'Estratto  da  lui  fatto  del  libro  -  Z?ei 
delitti  e  delle  pene ,    stampato  nella   Nuova 
Raccolta  Calogerana. 
GANATEO  SANRIFONI. 
Sotto  questo  anagramma  publicò  qualche  poesia 

volante  Gaetano  FoRN.^siM,  bresciano. 
GANGANELLI  (Gio.  Vincenzo  Antonio). 

Fedi,  CLEME:NTE  XIV. 
GANNAIS  (Ludovici  de)  parisiensis 
in  alma  Patavina  Academia  I.  V. 
studiosi  ad  Tobia)  Annat  Parisien- 
sis J.  V.  D.  Anatomcn  Criticam  ad 
tilulum  Antonii  Vairse  de  novo 
genere  Monachismi  Autianatome. 
Lugd.  Bat.j  ex  oleina  Hachiana, 

Il  libro  è  senza  dubio  impresso  in  Venezia,  od 
in  Padova,  e  non  in  Leida.  Crede  il  Ciucili 
che  ne  sia  autore  il  medesimo  signor  Vaira. 
GAISTIRETE  (Alberto).  È  Ettore  Al- 
berganti ,  milanese. 
Si  consulti:  Argelati,  Script.   Mediol.,   toni.  \, 

part.  II,  col.  IG. 
Gara  (La)    de'  Genj.    Fedi,    Diseguo 

esattissimo  ce. 
GARBO  (Maestro)  (prete  Antonio  Ma- 
ria Bop.GA,  oriundo  bergamasco).  Il 
sogno,    poema    nioralepicoliritragi- 
comifantasticofisico  per  ec.  in  ottava 
rima  piacevole,    compilato  con  gli 
argomenti  e  con  alcune  brevissime 
note   del    caporal  Ticche tocche  da 
Lucca.  Libro  Primo.  Aleppo,  a  spese 
di  Ser  Gneo  da  Bari,  armo  domini 
1765,  m-8.° 
Non  è  noto  se    dopo  questo   primo    libro ,   che 
contiene  cinque  canti   d'  esso   poema ,  scritto 
con  iscopo  di  vendicarsi  di  Giuseppe  Barelli, 
sia  stato  publicato  il  secondo  dall'autore  pro- 
messo. Lo  stesso  BoRGA  si  nasconde  pure  in 
questo  suo  componimento  sotto  i  supposti  nomi 
di  Caporal  Ticrhetocche  ,  di  Ser  Gneo  da  Bari, 
e  del  Dottore  Gil-Bibì.  Per  la  biogralìa  di  que- 
sto strano  cervello,  puossi  consultare  il  Vaerini 
{Scritt.  Bergam.),  e  la  Pseudonimia  del  sig. 
Lancetti  {pag.  125  e  seg.). 
GARBO  (Thomas  de),  fu  creduto  fi- 
glio di  Dino  del  Garbo,  ma  non  è 
se  non  la  stessa  persona. 


GAS 
GARDUCCI  (ab.*^  Giambattista).  Del  ca- 
rattere nazionale  del  gusto  italiano, 
e  di   (juello  di    certo    gusto  domi- 
nante in  letteratura  straniera,  opera 
dell'abate  ec.    Ficenza ,  per  Fran- 
cesco Modena,   1786,  m-8.° 
Neir  avvertimento  al  lettore  che   precede  l'  ope- 
retta intitolata  -  Sulla  preminenza  di  alcune 
lingue  e  sidl'autorità  degli  scrittori  appro- 
vati, e  dei  grammatici.  Ragionamento  del- 
l'abate Giambattista  f^elo.  Vicenza,  per  An- 
tonio Giusto,    senz'anno,  in-S.°,  -leggesi: 
«(Buona  parte  de'' riflessi  che  formano   il  pre- 
j)  sente  ragionamento  entrava  nella  prefazione 
»>  d'altra    operetta  dell'autore,  per  privati  ri- 
sguardi  sotto  mentito  nome  publicata,  l'anno 
j;l780,  col  titolo  -  Del  carattere  nazionale 
V  ec.  '>. 
Gare  (Le)  del  merito,  opera  tragico- 
mica {in  prosa)    da   rappresentarsi 
nel   nobil  teatro    di   Cfema  l'anno 
1699  (di  Giacomo  Oldigaro).   Mi- 
lano,  per  il  Majelta,  in-S. 
Gare  (Le)  di   scambievole  amore  tra 
la    Rosa    veigiuale    S.   Rosalia ,    li 
Gigli  reali   di   Filippo  V  nostro  si- 
gnore, e  l'Orto  della  Sicilia,  Pa- 
lermo; intrecciate  nella  solenne  fe- 
sta di  S.  Rosalia,   vergine  palermi- 
tana, nell'anno  [702  (del  P.  Ignazio 
Del  Vio  ,  gesuita,   palermitano).  Pa- 
lermo ,  per  Giuseppe   GramignanOj 
1702,  ;«-4-" 
GARIMBERTO    (Girolamo).    Concetti 
di  ec.  ed  altri  autori,  raccolti  da 
lui  per  scrivere  e   ragionare  fami- 
gliarmente.     Fedi ,    Descrizione    di 
tutta  l'Italia  ec. 
GARZIA  DE  TRASMIERA  (Didaco)  (P. 
Francesco  Maria  Maggio,   teatino). 
Vita  della  venerabile  Orsola  Benin- 
casa,  scritta  da  te.  Palermo,  Cirillo, 
i655.  Pan.  1. 
La  seconda  rimase  inedita. 
GASPARIAUS  BERG03IENSIS.    E    Ga- 
sparino    Barziza,  celebre   gramma- 
tico ed  oratore,  bergamasco,  vissuto 
nel   secolo  XV. 
GASTONE  E  BAVALOTTA  (D.  Luigi) 
{anagramma  di   Gio.  Battista  Val- 


GAV 

LEGGIO,  palermitano).  Selvaggio,  poe- 
ma bucolico  in  lingua  siciliana  con 
le  osservazioni  del  nictlcsinio  autore. 
Palermo j  appresso    il   Bua,    iGGo, 

GASTORELLO  GENESTO ,  milanese. 

L' Argelali  {Script.  Mcd.,  tom.  \,pai^.  (570)  non 
sa  con  certezza  adilitarci  se  sia  nome  piultoslo 
Unto  che  vero. 

Fedi,  CLARIO  CARIOPO  CARCARIA. 
GATTICO    (Francesco).    Bizzarria    di 
Pantalone,    comedia  {in   prosa)   di 
ec.    Venezia  3  Cambi  j    161^;  e   iUi- 
lanoy    162^,  m-i2.° 
Pensarono  alcuni  che  la   sopracitata  comedia   e 
le  altre  opere  sceniche,  che  qui  sotto  accen- 
niamo, fossero  state  composte  dal  conte  Diego 
Gera  ,    novarese  ;    ma    non   avendo   il    Cotta 
(Museo  Novarese,  nani.  293)  certezza  baste- 
vole per  allermarlo    non    ardi   defraudarne    il 
primo  sotto  il  cui  nome  furono  publicale.  Ecco 
il  titolo  delle  altre  opere  sopradelle:  -  Zecca 
Aritmetica.  Venezia,  itìì^.- Le  pazzie  gio- 
vanili. Milano.  1621.  -  Li  pensieri  fallaci. 
Venezia,  ici4;  ed  L'i,  1629.-  Le  disgrazie 
di  Truffaldino.  Milano,  1625;  Roma,  1628, 
ed  altrove. 
Gatto  (Per  un)   del    signor  conte  di 
Wilzeck  inviato  straordinario  del- 
rimpei-atrice    in    Napoli.    Canzone 
(di  I).  Orazio  Cappelli). /i^/j  1777, 

GATTUS  (Antonius)  (P.  Glierardus  Ca- 
passi, ord.  Sgì\  B.  Virg.).  Nugae  La- 
dercliiana3  in  epistola  ad  equiteni 
Florentinuin  sub  nomine  et  sine  no- 
mine Petri  Donati  Polydori  vulgata. 
Centuria  prima  curante  INI.  Antonio 
Gatto.  Gemiiej  typ.Jo.  IM.  Fcrro/ìij 

'709- 

Assicurasi   dal   Mazzuchelli    che  vi    ebbe   mano 

anche  il  senatore  Filippo  BiONARROTl. 

GAURICO  (Luca  e  Pomponio,  fratelli). 

Il  primo  diccvasi  matematico,  ma  più  veramente 
era  dedito  alla  prelesa  astrologia  giudiciaria. 
L'altro  fu  poeta  latino,  e  scrittore  di  reputate 
opere.  Il  loro  casato  fu  Li.nglito,  e  presero  il 
cognome  di  Gauriro  dal  villaggio  di  Gauro 
presso  Giffoui,  nel  Principato  Citeriore  dove 
essi  erano  nati. 

CAVIGLIA  (Faustus).  Fide  ^  Oratio 
Jacobi  Facciolati ,  etc. 


441 
GEL 

G.  A.  V.  P.  P.  N.  S.  D.  P.  (Gio.  Anto- 
nio Volpi,  pubi .'^  prof.*' nello  Studio 
di  Padova).   Mi  è  forza  di  mettermi 
in  difesa  ee.  =z  In  fine,  a  tergo  del- 
l'ottava pagina  r=r  Prtr/or^?;,  appresso 
Giuseppe   Cornino j    1751,  m-8.° 
Sono  note  apologetiche   contro  una  lettera  pre- 
messa alle  Lettere  di  Annibal  Caro,  ristam- 
pate dal  Remondini. 

Gazzetta  di  Parma  dal  primo  gcnnajo 
1760,    fino    al    25   dicembre    i '7C)5. 
Parma,    in    ])arte    imjjressa    dalla 
stamperia  Cannignanij  ed   in  parte 
dalla  stamp.  reale,  voi.  36,  in-^.° pie. 
Questa  gazzetta  fu  compilata  ,  sino  al  principio 
del  1772,  da  Giuseppe  Pezzana,  indi  fu  con- 
tinuata da  Angelo  Schedom. 
Gazzetta  medica.  Fenezia,  17G2  e  seg. 
Il  primo  volume  è  senza  il  nome  di  Pietro  Or- 
teschi,  che  ne  fu  il  compilatore.  Nel  tom.  XIII, 
si  dice  che    T  Ortesciu    non  ebbe   mano   alla 
publicazione   del  medesimo.  In   sostanza  altro 
non  è  che   la   Gazzetta  salutare  oltramon- 
tana l'ariata  ed  accresciuta. 
Gazzetta    Nazionale    della    Cisalpina 
(dal  num.   i  al  5  è  scritta   da    ÌNIel- 
cbiorre  Gioja).   Milano,    Pi/otta    e 
MasperOj    1 799. 
Gazzetta  (Foglio  di)  nella  forma  delle 
gazzette  di  Colonia,  fatto  stampare 
dal  cons.^  Bianconi  in  Dresda,  verso 
il    1760. 
Questo  è  uno  scherzo  scritto  dal  P.  Saverio  Bet- 
tinelli in  Verona,  dove    llngcsi    T  abolizione 
dei  Gesuiti  fatta  dal  Papa  dieci  anni  prima  di 
(juello  che  poi  realmente  si  fece. 
G.  C.  (Girolamo  Curioni).  Rime   nella 
Ghirlanda  mistica  offerta  a  S.  Luigi 
Gonzaga   della  com[)."'  di  Gesù,  da 
alcuni   giovani   di  Valtellina.  Mila- 
no, Ardizzoni  e  Rossi,  iGi  I,  m-i2.° 
G.  C.  C.     (Giulio  Cesare  Cuoce).    Le 
Dieci  allegrezze  delle  spose.   Bolo- 
gna,   Coechi,    I  70  I ,  in- 12.*^ 
GELASINO  DA  FIESOLE.  TtY/^  PIETRO 

PAULO  DA  S.  CHIRICO. 
GELASTE  MASTIGOFORO    (P.    Fran- 
cesco   Raimondo    Adami  ,    servita). 
Lettere  di   ec.  all' eccellent.°  signor 
dottor  Clemente  Bini  (o  piuttosto 

28* 


442 

GEL 

a    Giovanni   Ljmi)    per  communi- 
cargli   le    riflessioni    falle    sopra  le 
letlere  critiche  dal  medesimo  scrilte 
conilo  le  dissertazioni  anonime  in- 
torno all'Esistenza  di   Dio,  ed   al- 
l'immorlalilà  dello  spirito   umano. 
Lettera    prima.     Lucca ,    Benedilli, 
xn^Q- —  Lettera  seconda.  Ivi,  per  lo 
stesso 3  1747?  "i-4'"  J^^ài ,  Esistenza 
(Dell')  e  degli  attributi  di  Dio,  ec. 
GELIANDRO  SGAMBATI.   La  Zingara, 
comedia  di  ec.    Genova,  per  il  Ca- 
ieìizanij    1 66/^ ,  in- 1  2.° 
Il   cognome   è  vero.  >Nella   Drammaturgia  per 
errore  il  nome  finto  è  cambiato  in  Gelasio;  ma 
certamente  deve  leggersi  Geliandro,  risultando 
da  esso  il  puro  anagramma  di  Rcginaldo,  con 
cui  studiò  coprirsi  questo  frate  deirordine  dei 
Predicatori ,  in  alcune  edizioni  di  qualclie  sua 
comedia.  Troviamo  [)ure  nella  Drammaturgia 
dello   stesso  autore  La  nuova  Zingara,  che 
il  Quadrio  intitola  La  finta  Zingara,  di  cui 
riporta  due   edizioni,  Tuna  di  Bologna,  per 
il  Monti,  1631,  e  T  altra  senz'  anno,  ed  una 
tei'za  di  Perugia,  per  il  Peccìii,  1639.   Noi 
dubitiamo  che  queste  Ire  Zingare,  con  qualche 
diversità  nel    titolo ,   siano    una  sola  comedia. 
Avvi  anche   dello    stesso   claustrale  -  La  Li- 
saura  pellegrina,  comedia  impressa  del  pari 
in  Bologna,  senz'  anno ,  sulla  quale   cade  il 
medesimo  sospetto. 
GELLO  (IL).  E  Giovambattista  Gelli, 
autore  citato  dagli  Academici  della 
Crusca,  che  scrisse  due  comedic,  i 
capricci  del  Bottaio,  la  Circe,  varie 
Lezioni,  Dialoghi,  ec. 
Gelose  (Le)  cautele,  comedia  {in prosa) 
di  M.   M.  B.   Acadeaìico  Offuscato 
(Mattia  Maria  Bartolommei).  Bolo- 
gna, pel  Manolessi,  i66g;  ed  Ivi, 
per  il  Longhij  senz'anno,  in-\if 
Gelosia  (La),  cantata  a  quattro  voci 
(del  mare. '^Filippo  Pallavicini).  Pia- 
cenza, Ghiglioni,  i8oa,  in-/^^;  ri- 
stampata, Ivi,   i8o4i  ^  di  nuovo, 
1806. 
Gelosia  (La)  schernita.  Oratorio  per 
Sant'Antonio  di  Padova  recitato  in 
Cremona.  Ivi,  pei  Castagni,   1692, 

m-4." 

Ne  e  autore  Giuseppe  Bigatti  ,  rremonese. 


GEN 

Geloso  (II)  secreto,  comedia  in  versi 
ed  in  cinque  atti  del  Conte  di  R... 
Torino,   Davico,  (1790),  m-8." 

Si    crede  del    conte    Felice    Della    MOTTA   DI  S. 

Martino. 
Gemiti   (I)   dell'anima,    versi    estem- 
poranei (del   P.  Gio.  Paolo  Grasso, 
teatino,   napolitano)  per  eccitare  la 
compunzione  del  cuore.  Napoli,  per 
Ottavio   Beltramo,    1646,  in-i^." 
Gemmre  antiqua3  celat;E,   sculptorum 
nominibus  insignita?,  ad  ipsas  gem- 
mas  aut  eorum  ectypos   delineatoe, 
et    sere  incisce  per    Bernardum   Pi- 
cari;  ex  pra>cipuis  Europa;  rauseis 
selegit  et    commenlariis    illustravit 
Philijjpus  de  Stosch  ,    etc.  Aniste- 
lodaiìiij    apud    Bernardum    Picart, 
1724,  in  fol. 
Ha  la  traduzione  francese  a  fronte  di  monsieur 
De  Limiers.  Vuoisi  che  le  spiegazioni  stese  in 
latino  siano  iattura  delT  abate  Valesl 
GENARI  (Paolo)  DA  SCIO  (P.  Andrea 
Aprosio,  da  Vcntimiglia).  Le  vigilie 
del   Capricorno,    note    tumultuarie 
di  ec.  alle  epistole  eroiche  di  Lo- 
renzo Crasso,  avvocato  napolitano. 
Venezia,  1667,0  1678,  in-wi!' 
Genealogia  dell'antica  famiglia  detta 
delle  Caminate  de'  Belmonli  e  Ric- 
ciardelli.  Rimini ,  pel  Simbeni ,  1661, 
in  fol 
«  Pietro  Belmonti  lasciò  mss.  ed  imperfetta  que- 
»>  sta  genealogia ,  ma  Belmonte,  suo  fratello,  la 
»j  condusse  a  compimento.  Il  marchese  Jacopo 
jjVillam  fu  di  molto  ajuto  a  Pietro  in  questo 
»>  lavoro,  coQie  assicurò  il  Mazzuchelli  »  (Ran- 
giaschi,  Bihl.  stor.  dello   Stato  Pontificio). 

Generis  Heroum  familiae  Cattaneo 
Novariensis  (auctore  Jacopo  Phili- 
berto  Cattaneo).  Novarite,  1676, 
inf^." 

Genesi  del  diritto  penale  (con  l'epi- 
grafe :  Excrcitatas  aut  petit  Syrtes 
Noto.  Autferlur  incerto  mari.  -  Hor. 
ep.  od.  9).  Pavia,  nella  stamp.  dell'I. 
H.  3Ionaslero  di  S.  Salvatore j  '79'  t 
m-4.°  piC' 

Prima   edizione   della   celebre   opera  di  Giando- 


GKi\ 

mciiioo  ROMAGNOSij  con  IrontiApizio  ili  Felici; 
Coinpai'fUi .  iiirisorc  piarciiliiio. 

GENESIO    (Abaie)  VENEZIANO    (Gio. 
Jacopo  GussAGO,  bresciano,  ex-frate 
minore   osservante).    Memorie    ap- 
partenenti   alla   vita  di    monsignor 
Giovanni  Nani,  vescovo  di  Brescia, 
raccolte  ed  estese  dall'abate  ec.  Ve- 
nezia,    1821. 
Il  libro  è    spropositatissimo.   Fu   confutato   con 
tre  lettere  anonime  nel   Nuovo    Osservatore 
Veneziano,  ai  numeri  45,  30  e  74,  del  1821, 
e  nel  Giornale  deìV Italiana  letteratura,  al 
nwn.  2o,  serie  a.'"*  (articolo   pure   anonimo). 
Di  questo  e  di  quello  fu    autore    V  abate  (iio. 
Antonio  Moscm.M,  veneto,  già  chierico  rego- 
lare somasco. 

GENIALIS  POSTERÀ rx[.   De  lortoribus 

Christi  Domini  qiiinam  fuerint  et 

unde  gealium  extileiint.  Neapolija- 

piul  Aiii^eluni  Vocularn,  lyii,  /n-4." 

Vanno  sotto  il  nome  di   Geniale    Posterari,  ma 

ci  fa  sapere  il  Zavaroni  (  Bihl.  Calabr.,  pag. 

197)  che   sono  di  suo  zio  P.  Giordano   Plli- 

CICCHI,  domenicano,    della  Terra  delta  Laco , 

nella  Calabria. 

GENINO  DE'  CRESPI  (Pompeo)  (Giu- 
seppe Pri-:scimo.\io  ,  siciliano). 
1.*^  Gli  Angeli  Salmisti  per  la  Con- 
cezione di  Maria,  dialogo  a  cinque 
voci.  Roma,  Komareh,  1696,  m-4." 
ed  m-8." 

2.°  Il  mare  illuminato  nella  notte 
natalizia  del  Redentore,  dialogo  pe- 
scatorio  di  ec.  Palermo,  Epiio^  1702, 

Genio  (Del)  armigero  del  popolo  bi-e- 
sciano  (operetta  del  conte  Carlo 
Maggi,  nobile  bresciano),  Brescia, 
Berleiìdisj    1781,  i/j-8.*^ 

Genio  (11)  deltiso,  oratorio  per  S. 
Omobouo  cremonese  (di  Antonio 
OuMoscHi,  cremonese).  Fieiinaj  per 
il  Vivianij    16S0,  in-^f 

Genio  (Del)  di  Fra  Paolo  Sarpi  in 
ogni  facoltà  scientifica  e  nelle  dot- 
trine ortodosse  tendenti  alla  difesa 
dell' 0)iginario  diritto  de'  sovrani 
ne' loro  rispettivi  dominj  ad  intento 
die  colle  leggi  dell'ordine  vi  rillo- 


443 
GEN 

risca  la  publica  prosperità.  Venezia, 
Basso'j^lia,    17H5,  \'ol.   2,  ///-8.°  ^r. 

Mariifi'slasi  il  nome   delP  autore    Francesco  Gri- 
sellini in  una  medaglia  rappivsenlantc  il  suo 
riiralto  incisa  in  rame  che  sta  avanti  il  fron- 
tispizio. Quest'opera  era  stala  nnti-ceden temente 
stampala  col  titolo  di  Memorie  aneddoto  spel- 
tanti  alla  vita  ed  agli  studj  di  Fra  Paolo. 
Losanna,  per  il  Bousect ,  in-o.°,  (;d  in  Ve- 
nczia ,  per  Modesto   Fenzo  ,   in-i."  La  pre- 
sente edizione  è  rifusa  ed  accresciuta  con  co- 
piose giunte  ed  osservazioni. 
Genio  (II)  letterario  d'Europa.  Gior- 
nale (scritto  dall'ab.^  Rucci,  ex-ge- 
siiita,   veneto).    Venezia,    179^. 
Durò  poco. 

Genio    letterario.    Gioruide    incomin- 
cialo a  publicare  dall' ab. ^'  Alberto 
Fortis   nel    1794- 
Non  uscirono  che  diciotto   numeri,   ossiano  vo- 
lumetti. 

Genio  (II)  tiranno  de' Galli,  sincero 
avviso  a'  Principi  bramosi  della  fe- 
licità de' loro  dominii.  Venezia,  ap- 
presso ì  Giunti,    1649,   in-^.^ 
Alcuni  esemplari  furono  spediti   in   Ispagna  col 
vero  nome  delF  autore  Ceeare  Goto  e  Spata- 
FORA,  benedettino  della  Congregaz.*  Casinesc, 
messinese.  Gli  altri  furono  publicati  col  nome 
del  Signore  di  Chastre ,  dal  cui  libro  lo  SPA- 
TAFORA  aveva  tratte  molte  cose  dell'opera  sua. 
GENNARO  (P.)  DA  S.  VINCENZO  CAR- 
3IELITAN0  (Nicolò  Baruaraci).  Te- 
stamento  spirituale    utilissimo  per 
ben   vivere  e  morire.  Palermo,  ap- 
presso Giacomo  Epiro j  )  684,  '""  '  2.''; 
e  nuovamente,  hi ,  i685,  m-8.° 
GENNARUS  (D.  Nicolaus),  messanensi.^-. 
Questi  è  il  nipote  del  P.  Nicolò  Maria  Gennaro, 
domenicano  ,    il    quale    prese     in    l'aeslito    il 
nome  di  lui  nell'opera  latina  impressa  in  Mes- 
sina Tanno  1707,  difendendo  contro  il  V.  Gio- 
vanni Langues  un  suo  scritto  intitolato  -  Ad- 
vcrsus  atomas  redivivas  opnsculum  dognia- 
ticum.  Messami,  tjpis  Fincentii  de  Ania- 
tis,  1702,  in-i.° 
GENr^EZ  (G.   Virgilio).   Il    Parlatorio 
santificato,  ossiano    discorsi    fami- 
liari fatti  ad  una  sua  figlia  monaca 
dall' illuslr."  sig.  conte  ec.   in  occa- 
sione di  diverse  visite  da  esso  fatte 
alla  medesima  in  Genova  nell'anno 


444 

GEO 
1739.     Roma,    Komarehj,     1764, 

in-\  2." 

Copresi  sotto  quel  nome  il  P.  Ermenegildo  di 
S.  Giovanni  di  Matha,  trinitario  scalzo  eJ 
istoriografo   del    suo  ordine. 

GEIS'TILDONNA  LUCCHESE.  Fedi,  Pri- 
mo  volume  della   scelta   di   Stanze. 

GENTILE  DA  URBINO-  È  Gentile  De 
Becchi,  urbinate,  letterato  del  secolo 
XV,  che  fu  poi  vescovo  di  Foligno. 

Gentili  (Alle)  figlie  dell'avv.''  Antonio 
Spiga,  Lucrezia  contessa  IMiclicli,  e 
Lucietta  Rossi.  Omaggio  della  Bet- 
toniana  tipografia  di  Portogruaro 
(o  piuttosto  di  Girolamo  Venanzio). 
Ivi,    1826,  m-8.° 

Gcntis  Burrorum  notitia  (  auctore 
Francisco  Josepho  Burro,  mediola- 
nensi).   Argentornti ,    1660,  in-^. 

Gcnuinus  cliaracter  Reverendi  admo- 
dani  in  Cliristo  Patris  D.  Armandi 
Joan.  Butlilierii  Rancsei  Abbatis  mo- 
naslerii  Beatse  Mari»  domus  Dei 
de  Ti'appa,  ibique  primigenii  spi- 
ritus  Ordinis  Cisterciensis  restitu- 
toris  etc.  (auctore  P.  D.  Malachia 
Inguisabert).  Bomce,  1718,  in-^P 

GENUNZIO  (Gio.  Battista).  Esercizj  e 
meditazioni  spirituali  per  la  qua- 
resima ed  altri  tempi,  scelti  dalle 
opere  del  R.  P.  D.  Biagio  Palma, 
chierico  regolare  di  S.  Paolo,  con 
un  divoto  orologio  della  passione 
di  Nostro  Signore,  dati  in  luce 
dal  signor  ec.  Macerata,  per  Carlo 
Zenohj,    1668,   in- 11.^ 

Benché  questo  libro  sia  stampato  col  nome  di 
Gio.  Battista,  fratello  del  P.  Francesco  Maria 
Genuìnzi  .  barnabita,  è  certo  nondimeno  essere 
lavoro  di  quest'ultimo. 

Geografia,  cioè  descrizione  universale 
della  terra,  partita  in  due  volumi; 
nel  primo  de'  quali  si  contengono 
gli  otto  libri  della  Geografia  di 
Claudio  Tolomeo,  nuovamente  con 
singolare  studio  riscontrati  e  cor- 
retti da  Giovan  Antonio  iVIagini  ec; 
nel  secondo  vi  sono  poste  XXVII 
tavole  antiche  di  Tolomeo  e  XVII 


GER 

altre  moderne,  tutte  revislo  et 
in  alcuni  luoghi  accresciute  et 
illustrate  da  ricchissimi  commen- 
tarli di  dotto  sig.  Magini,  li  quali 
ec.  Opera  utilissima  ec.  dal  latino 
nell'italiano  tradotta  dal  R.P.Leo- 
nardo Cernoti.  Kenezia ,  appresso 
Gio.  Battista  e  Giorgio  Galignani, 
fratelli,  M.  D.XCFlll,  in  fogi,  con- 
te tavole  incise  da  Giacomo  Porro. 
r=  In   fine  =  MDLXXXXriI. 

La  traduzione  degli  otto  libri  di  Tolomeo,  ben- 
ché in  tutta  r opera  non  si  dica,  è  quella  del 
Ruscelli,  già  publicata  antecedentemente.  II 
Cernoti  non  fece  che  tradurre  i  Commentarj 
e  le  Annotazioni  del  Magini. 

Geografìa  del  Piemonte.  Torino,  Prato. 
■=.  In  fine  =  Carmagnola,  Barbiéy 
in-S.'' 

Forse  del  barone  Giuseppe  Vernazza. 

Geografia  in  dialogo  ad  uso  delle 
scuole  (dell'abate  Luigi  Giesoni, 
prete  veneziano).  J^enezia,  1801, 
voi.   3,  m-8.° 

Geometria  restaurata  (auctore  An- 
tonio Santini,  Romae  matheseos  pro- 
fessore). 

Il  Piaccio  {Theatr.  ationym. ,  pag.  33  e  3S) , 
senza  dirci  di  piìi,  aggiunge  soltanto,  che 
quest'opera  fa  confutata  da  altra  col  titolo  - 
Petri  Palili  Caravaggii  MecUolnnensis  Rbnce 
detectce  in  geometria  male  restaurata  ah  A. 
S.  L.  {Antonio  S-iNTiNi  lectore). 

GEORGIUS  ALEXANDRINUS.  Fedi, 
MERULA  (Giorgio). 

GERARDO,  o  GIRARDO  (Pietro).  Vita 
e  gesti  di  Ezzelino  III  da  Romano, 
autore  Pietro  Girardo  Padovano, 
suo  contemporaneo  (dall'anno  i  100 
fino  al  1262)  distinta  in  nove  libri. 
Venezia,  per  Curzio  di  Navò  al  se- 
gno del  Leone;  e  in  fine,  per  Gio- 
vanni de' Farri  e.  fratelli,  i543;  Ivi, 
per  Ventnrino  Rufinello,  i544i  I^h 
per  Coìuin  da  Trino,  i552  (edi- 
zione assai  corretta);  Ivi,  per  Fran- 
cesco Lorenzini,  1  SQo.,  sempre  in-%.  ; 
e  di  nuovo,  Bassano,  1667,  m-12. 

«  Per  lunga  stagione  si  tenne  da  alcuni  che  Tau- 
jj  tore  (li  questa  storia  si  fosse  Sebastiano  Fausto 


1 

! 


GER 

»da  Longiano,  al  quale  si  dicili;  il  titolo  ili  j)la- 
jjgiario,  perchè  si    credette   che   T  avesse  co- 
spiata  dalla  cronaca  di  Rolandino,  facendola 
J5  stampare  sotto  il  nome  di  Pietro  Gerardo ,  o 
fjGirardo.  Vi  fu   eziandip    chi   la   stimò  fatica 
«di  Alessandro  Carriero,  quando   il  giudicio- 
«sissimo  Apostolo  Zeno  {Note  ni  Foritaninì, 
iìtom.  II,  pug.  2S5  e  scg.)  avendo  trovalo  un 
»  codice  contenente   il   lavoro  di  Gerardo  Pa- 
>j  dovano  nella  hihiioleca  del   chiariss."  Marco 
«Foscarini,  scritto  cinquant''anni  innanzi,  che 
J5  Fausto  vivesse,  ed  essendo  il  Carriero  in  età 
»  puerile,  hberò  facilmente  dalla  taccia  di  pia- 
»>  giario  il  sopra  nominato  Fausto ,  e  ridonò  al 
«vero  autore   queir  opera  »>  {\ciìo\a,  Scritl- 
Padovani ,  toni.  I,  pag.  6G5-64). 
Gerarchia  ecclesiastica  Teatina,  o  sia 
notizia  delle   dignità    ed    impieghi 
conferiti    da'  Sommi    Pontefici    ed 
altri    gran    personaggi    a'  HR.   PP. 
Cherici     Regolari ,    delti    comune- 
mente Teatini    (del    P,    Innocenzo 
Savonarola,   della    medesima    reli- 
gione), ^/'eicjrtj  f'^endraiìiinoj  1745, 

gerì  DIOCOMNE  {anagramma  del  P. 
Domenico  Regi,  ch.°  reg.^,  da  Fos- 
sombrone).    Camillo   penitente,  di 
ec.  Bologna j  Monti,    1648. 
Scrisse  pure  il   Tobia,  dramma.  Ii'i,  pel  me- 
desimo  stampatore ,  impresso    nel   suddetto 
anno   -   L^ Elena  Santa,    e  U  Eumol pione , 
drammi.  Ivi,  1640.-  Questi  ultimi  due,  che 
non  sappiamo  se  furono  dalF  autore   puhiicati 
sotto  il  mentovalo  anagramma,  sono  incogniti 
all'Allacci  e  suo  Continuatore.  Il  Tobia  viene 
nella  Drammaturgia  del  suddetto  rammentato 
col   nome  di   Domenico  Gerì,  che  quivi  vien 
creduto  nome  proprio. 
Germanico    (11),    dramma.    Kenezia, 

I  7  16. 
Viene  attrihuilo  al   conte  Pietro  Antonio  Bar- 

zizA ,  nobile  veneto. 
GERLONI  (Bonaventura).  Osservazioni 

sul   morbo  tisico. 
Celasi  sotto  questo  nome   il  dottor  Salvadori. 
GERODULO  (Giulio  Senile)  di  Valle- 
cupa  (can.'' Guasco).  Lettera  critico- 
logica  di  ec.  a  D.  Beda  Montormo, 
Gerarca  di  Radicofani,  sopra  il  Si- 
nodo di  Pistoja.    1789. 
Gerolimì,  o  sia  il  nano  di  una  prin- 
cipessa ,    dell'  autore    della    Sibilla 


445 
GER 

Odaleta  (dott.*"  Carlo  Varese).  Mar- 
taruj  tip .  Cap  rio  loj  1 8  -2  9 ,  m  - 1  2 ."  ; 
e  di  nuovo,  Milano,  i83r,  in-i^.'^ 

GERO^TA  (Scbczio)  (Domenico  Boc- 
chini). Il  Tauro  Thusio  Timorio, 
o  sia  il  sagrificio  di  un  torello  al- 
l'ara della  vindice  Dea.  Poesia  in 
rime  bislacche.  Napoli^  i  83fì,  in- 1  2.° 

GERO^ZIO  CAMPANILI,  Acad.°  Stra- 
biliato, di  Cogoreto,  nella  Riviera 
di  Genova,  detto  lo  STRACOTTO 
(abate  Francesco  Saverio  Quadrio). 
Versi  in  lingua  Runica  di  Skogon 
Hunfa  ritrovati  nella  biblioteca  del 
Magliabechi  in  un  codice  mss. 
seg.  C.  C  4-  in  uno  col  loro  vol- 
garizzamento fatto  da  Ser  Ghiri- 
goro di  Val  Mugello,  e  colle  an- 
notazioni ultimamente  a' medesimi 
aggiunte  da  ec.  Fedi,  PEDSOL, 
Incognito  d'Eritrea. 

GERREGO  (Basilio)  (P.  Anselmo  San- 
sone ,  monaco  olivelano).  Santa  Ge- 
nevieffa,  ovvero  il  tradimento  sve- 
lato, dramma  musicale  di  ec.  Na- 
poli ^  e  Palermo,  per  il  Bua  e  Ca- 
magna,    1667,  in- 12." 

CERRI  (Diego),  dottor  di  Crescentino. 

Sotto  questo  nome  anagrammatico  compose  un 
sonetto  Giandomenico  De  Gregory,  torinese, 
che  sta  nella  Raccolta  per  l'ingresso  in  Ivrea 
del  nuovo  vescovo  Rovengo  di  Rorà,  l'anno 

1764. 

GERRUGIO  CEIBA.    Fedi  ^    CILANDIA 

{leggi  CILAUDIA)   OLIMIA. 
GERSON  (Giovanni).  Fedij  Imitatione 

(De)   Christi  etc. 
Gertrudes  arca  numinis,  etc. 
Principio  d'inno  che  si  legge  nel  Breviario  mo- 
nastico, e  si  canta  a  vespro  per  la  festa  di  S. 
Gertrude.  Di  detto  inno,  come  pure  di  quello 
del  mattutino  che  comincia  -  Mira  nocturnis 
modulante  lingua  ,  etc. ,  -  e  dell"  altro  delle 
laudi  -  Ad  sacros  virgo  thalamos  anhelans, 
etc,  -viene  riconosciuto  autore  il  card.*  Gio- 
vanni BO;>(A  ,  della  Congregazione  riformata  di 
S.  Bernardo  dell' ordine  cistcrciense. 
GERUNCIO  MALADUCCI,  dalla   Folfa 
(dottor  Paolo   .Andrea    Draghi,   ri- 
minese).  Lettera  apologetica  di  ec. 


446 

GER 

scritta  a  Massimo  Scotenna  Cala- 
brese, intorno  alle  Riflessioni  di 
Crisiteo  Slilita,  friulano,  camer- 
lingo  della  ciarla,  scrittore  di  fan- 
faluche, e  sciocco  censore  di  due 
lattale  sonnifere,  e  d'altri  argo- 
menti adoperati  contro  una  colica 
nefritica.  Dedicata  all'eccell."  sig. 
dottor  Giovanni  Bianchi  ec. 

E  stampata  colla  finta  data  di  Berna  20  luglio, 
1749,  ma  il  Novellista  Fior,  ci  assicura  che 
non  si  vide  se  non  nel  luglio  del  susseguente 
anno  17 so,  ed  infatti  il  Veneto  Novellista  pa- 
lesolla  a  pie  del  foglietto  letterario  (tomo  per 
Tanno  1730)  a' diciotto  del  detto  mese  ed  anno. 
Prese  il  Draghi  lo  spezioso  nome  di  Geruncio 
(che  meglio  sarebbe  Gerontio),  perchè  nella  hn- 
gua  greca  significa  vecchio,  provetto  nell'età,, 
in  contraposto  di  essere   slato   decantato   dal 
critico   veterano   Crisiteo  Stilila  per  autore 
assai  giovane  delle  ricette. 
Vedi.   CRISITEO  STILITA- 
GERUNZIO  STAFFILITA   (dottor  Fa- 
brizio Bertuccione,  medico  di  Sar- 
zana).  Lettera  di    eo.    indiritta  al- 
l'eruditissimo sig.  dottor  Giovanni 
Lami,  novellista  fiorentino.  Pesaro, 

Gerusalemme  (La)  liberata,  azione 
scenica  tratta  dal  jjoeina  eroico  del 
sig.  Torquato  Tasso.  Bologna j  per 
Costantino  Pisarri,  senz'anno^  in-'òP 

Dall'approvazione  per  la  stampa  si  viene  in  co- 
gnizione che  è  lavoro  del  P.  D.  Bonifazio  COL- 
LI.>'A,  monaco  camaldolese,  e  che  fu  impressa 
Fanno  1737. 

Gerusalemme  (La)  liberata,  ovvero  il 
Goffredo  del  sig.  Torquato  Tasso. .. 
Con  gli  argomenti  del  sig.  Orazio 
Ariosti.  Aggiuntovi  d'incerto  autore 
l'allegorie  a  ciascun  canto,  per  lo 
pii!i  tolte  dall' istesso  signor  Tasso. 
Annotazioni  e  dichiarazioni,  sì  d'al- 
cuni passi  del  poema,  come  dell'i- 
storie toccate  nel  libro.  Parma j  per 
Erasmo   Viotto,    i58i,  in-^S' 

Le  Annotazioni  e  Dichiarazioni,  fattura  di  Bo- 
naventura Angeli,  ferrarese,  furono  rii)rodotte 
poi  in  tutto  od  in  parte  in  qualclie  posteriore 
edizione  del  poema. 


GES 

Gesta  de'  Sommi  Romani  Pontefici, 
da  Gesi^i  Cristo  Eterno  Sacerdote, 
sino  a  Clemente  XIII,  felicemente 
regnante  per  rapporto  ai  dogmi,  e 
per  rapporto  al  regolamento  del- 
l' ecclesiastica  disciplina.  Opera  e 
studio  d'  un  Franceseano  Minore 
Conventuale  (P.  M.°  Giulio  Antonio 
Sa.\gallo,  min.*^  convent.^  da  Cone- 
gliano).    Venezia,    Zatta)     1764    e 

1777,  //z-4.° 

Sono  stampati  IX  tomi.  L'  ultimo  Pontefice  del 
tomo  nono  è  Pio  III. 

Gestorum  series  venerabilis  servi  Dei 
Joan.  Baptistse  Cionii,  seu  ejusdem 
Acta  latine  et  italice  couscripta 
ut  Beatorum  fastis  adscribunlur 
( collegi t  Cassar  Trento,  ci.  regni. 
Congr.  Matris  Dei),  Bomce,  Jjor, 
in  fol. 

Non  abJnamo  potuto  verificare  se  questo  sia  ve- 
ramente r esalto  titolo  delF opera. 

Gesù  Cristo  sotto  l'anatema  e  sotto 
la  scomunica  ,  ovvero  riflessioni  sul 
mistero  di  G.  C.  ec.   Pistoja,    iyS5. 

È  traduzione  d'un  libello  francese  di  GuDVEti, 
curato  a  Laon,  che  fu  espulso  dalla  sua  par- 
rocchia, e  la  sua  opera  bruciata  pubhcamente 
per  mano  del  carnefice,  L'autore  prese  poi  il 
nome  Duchàteau. 

Gesù  dalla  sua  croce  al  cuore  delle 
anime  recidive  e  delle  anime  tie- 
pide ed  imperfette.  Offerta  del  sa- 
cerdote G.  Z.  (Giovanni  Ziliotti). 
Padova,  tip.  del  Seminario j    1884. 

Gesù  fanciullo,  poema  latino  del  P. 
Tommaso  Ceva,  della  comp.^  di 
Gesù,  ora  per  la  prima  volta  volga- 
rizzato (dall'arciv.^  d'Udine  Pieran- 
tonio  ZoRzi ,  patrizio  veneto)  col 
lesto  originale  a  rincontro.  Venezia, 
Zatlaj  1796,  uol.  2,  z/<-8.",  con  ri' 
tratto. 

Gesù,  Maria  e  gli  Angeli,  o  sia  il 
Pellegrino  a  tre  stazioni  insigni  di 
terra  santa  (del  m a rc.'^  Tancredi 
Falletti  ni  Barolo).  Torino,  3/a- 
riclli ,    1738,  //z-12." 

GESÙ  ARDO  (Mariano). 


447 


GHI 

Furono   latte   iinpriincrc   sotto   questo    nome  da 
Pietro  Paolo  Cuso,  messinese,  alcune  divote 
operette  in  anni  diversi. 
G.  F.  di  C.  F.   Fedi^  A.  P.  R.  D.  R. 
GHINSULINl  (Lelio   Ferrali  te). 
Sotto   questo    supposto   nome  N.  BoTTA  scrisse 
contro  Tahate  Domenico  cavalier  Fraporta,  ro- 
veretano  (che  aveva  puljlicalo-Zrt  i'criùì  sve- 
lata cantra  l'Idea  della  logica  di  Selvaggio 
Dodoneo  {Girolamo  T^htarotii): 
I."*   Lettera   in    cui    si    propoDgono 
XIX  dubbj   sopra   la  Ferità  svelata. 
In  (lata    del    20    luglio     Rovcrcdo , 
per  P.  A.  Berna  .^    ^1^1' 
Avendo  risposto  il  Fraporta,  il  Botta  replicò  del 
pari  collo  stesso  pseudonimo: 
2."   Risposta  alla   lettera   scritta   ad 
istanza   dell'abate  Fraporta  per   lo 
scioglimento  de'  XIX  dubbj  ec.  Ivi^ 
V anno  medesimo. 
Ghirlanda  (La)  campestre,  idillio  per 
festeggiare   l'augusto  nome  di  sua 
altezza    reale   Clotilde    di    Francia, 
principessa  di   Piemonte  (dell'avv." 
Cesare  Olivieri,  ai'cbivista  nell'uf- 
ficio  degli    affari    esteri).     Torino, 
iy83,  m-4-° 
GHISI  (Pietro)  (dott.*^  Giovanni  Bian- 
chi,  riminese).   Osservazioni   di   ce. 
intorno  una  sezione   anatomica,  e 
intorno  le  pillole  del   Belloste.  Ri- 
mino 3  per  Giuseppe  libertini,  lyii, 

<«  Queste  che  sono  estese  in  una  lettera  contro 
j>al  dottor  Giambattista  Mazzin-ati,  medico  di 
j> Pesaro,  eccitarono  molto  strepilo  in  l-*esaro, 
j>ed  ad  esse  rispose  il  dottor  Giuseppe  Pozzi 
M  di  Jacopo,  bolognese,  sotto  il  nome  del  Maz- 
ijzurati  »  (MazzucLclli,  tom.  II,  pag.  1142) 

GHISLIEUI  (Guido),  o  GUtNICELLI 
(  Guido). 

Jacopo  Corbinelli  nel  publicare  alcune  rime  an- 
tiche dietro  alla  Bella  mano  di  Giusto  De  Conti, 
senatore  romano  {Parigi,  Patisso?i,  i&89, 1S30, 
1S91,  1393)  per  non  sapere  decidere  di  chi 
fossero  se  di  Guido  Guinicelli,  ovvero  di  Guido 
Ghislieri,  bolognesi ,  si  risolvè  di  stamparlo 
sotto  ambedue  i  cognomi.  Il  Cresciinbcni  {i^ol. 
ìl,lib.  l,pag.  17)  seguito  dal  Quadrio,  ricon- 
venne il  Corliinelli,  e  tutte  le  restituisce  con 
altre  al  Gui.mcelli,  avendole  trovate  sotto  il 
nome  di  lui  nella  Vaticana. 


GI.V 


Già  da   ferro  polente  atterrali,  ctc. 

Principio  d"  una  cantala  eseguila  nel  teatro  della 
Scala  di  Milano  jiel  maggio  del  179»  in  occa- 
sione dell'ingresso  delle  armate  Austro-Kusse. 
La  poesia  Cu  scritta  da  D.  Lorenzo  CICERI,  eh." 
regolare  barnabita,  la  musica  dal  maestro  Am- 
brogio Minoja. 
GIAC03IAZZI   (Battista).  Massime  po- 
litiche  per  conoscere  i  vizj   del  mi- 
nistro di  Stato,  od   altro  favorito, 
scoptMti   nella  vita  di   Elio  Sejano, 
primo    ministro    e    favorito  di   Ti- 
berio  imperatore  di   Roma,  riferita 
da  Cornelio  Tacito,  esposte  da  ec. 
umiliate  alla    S.    C.   C.    Maestà  di 
Carlo  Sesto  ec.  Fenezia,  per  la  so- 
cietà Albrizziana,  MnCCXXr{i  726), 
in-S.'' 
Questa  stessa  edizione  colla    sola   mutazione  del 
primo  foglio  (solita  frode    libraria)   per  farla 
comparir  imova ,  fu  spacciata  con  diversa  de- 
dicatoria air  abate  Arrigo  di  Collalto.  Appog- 
giato a  solide  ragioni,  bravamente  congettura 
il  chiar.'^  Cicogna   {Iscriz.  renez  ,  tom.  IV, 
piig.  174-73)  che  pervenuta  nelle  mani  di  Al- 
morò  Albrizzi  la  presente  opera  mss.  di  Giara- 
baltista  Comazzi,  istoriografo  Cesareo,  abbia, 
0  a  bella  posta,  o  per  equivoco  di  copia,  pre- 
posto il  Già  a  Comazzi,  in  vece  di  preporlo 
a  Battista,  facendo  Giacamazzi  di  chi  era  e 
doveva  essere  Comazzi. 
Giampaolaggine(La).  Fedi,  DRANCHI 

(Anton  Giuseppe). 
GIANCARDI  (Giuliano). 
Le  varie  opere  di  divozione  del  Giancardi  stam- 
pate  come   proprie  sotto  questo   nome,  sono 
di  un  suo  zio  paterno,  sacerdote  secolare  ge- 
novese,   chiamato   del  pari  Giuliano  ,   a   cui 
piacque  fossero  publicate  dal  nipote. 
GIAjNETTI  (Orazio).    K    Adriano  Po- 
liti, sanese. 
Gianjacopo    Rousseau    accusatore   de' 
novi   filosufi   (dell' e.\-gesuita  can." 
MuzzARLLLi).    yL^sisi ,    per    Ouai'io. 
Sgarigliaj    i  798. 
La  medesima  opera  fu   riprodotta   in   Ferrara, 
per  il  Bianchi  e  Negri,  nel  lOOG,  col  titolo 
di  Memorie  del  Giacobinismo  estratto  dal- 
l' opere  di  Gianjacopo  Rousseau. 
GIAJNNl  DELLA  BAROTTA- 
Celatosi  con  lai  nome  publicò  T  abate  Gio.  Bat- 
tista UoDElXA,  bresciano,  alcune  rime  in  vane 
raccolte. 


448 


GIÀ 


Giannone  da'  Campi  Elisi ,  ovvero  Con- 
ferenze segrete  tra  un  savio  mini- 
stro di  Stato    e   l'avvocato    Pietro 
Giannone    intorno    ad    importanti 
obbietti,  che  riguardano  il  benes- 
sere della  nazione  napoletana  (del 
P,    Maria    Glaricia,     domenicano). 
Senza  data,  iti-'ò.'^ 
GIANOTTI  (Donato).    Il    libro    della 
Republica  de'  Veneziani  di  Donato 
Gianotti.  Roma,  pel  Biado ,    i54o, 
zV?-4.°ed  m-S.*';  e  di  nuovo,  Lione, 
Criffio,    \S'jo,  in-S.° 
Rammentiamo  quest"' opera,  sebbene  non  sia  di 
scrittore  ne  pseudonimo  ne  plagiario,  per  cor- 
reggere chi  ascrive  la  medesima  a  Tri  fon  Ga- 
briele, volendo  noi  rivendicarla  al  vero  autore, 
del  quale  porta  il  nome,  siccome  e  pure  di  lui 
la  lìepiihlica  de'  Fiorentini ,  allo  stesso  Tri- 
fone erroneamente  attribuita. 
Giansenismo    (11)    nuovo    dimostrato 
nelle   conseguenze    il    medesimo,   o 
ancor  peggiore   del   vecchio.    Serve 
per    conferma    delle    risposte   date 
dall'  anonimo     impugtiatore    della 
istoria  teologica ,    con    una  ricerca 
delle  dottrine  d'Aristotile  ce.    Ve- 
ìiezia^  Pasquali,   lySa,  in-^.^ 

L"' autore  è  il  marchese  Scipione  Maffei  che  ri- 
sponde air  opuscolo  intitolato  -  L'Infarinato 
posto  nel  vaglio  ce.  {l^edi  quest'articolo). 

Giardini  (I),  almanacco,  f^edij  Alma- 
nacchi anonimi.   N.    12.*^ 

Giardini  (Dei),  del  loro  effetto  mo- 
rale e  della  scelta  e  coltivazione 
delle  piante  pei  medesimi  (dell'avv." 
Andrea  Dalla  Libera,  padovano). 
Milano,  Bettoni,    18?.  i,  z>z-8.° 

Giardiniera  (La),  dramma  giocoso 
per  musica  (di  Vincenzo  Bosi).  jPcv- 
rara,  Rinaldi,    «767,  z/i-8.° 

GIARDINIERE  COLOMBAIO  (professore 
Domenico  Nocca).  Collezione  ragio- 
nata delle  contraddizioni,  degli  ei'- 
rori  di  massima  botanica,  delle 
calunnie  ec. ,  che  si  trovano  nel 
libro  che  ha  per  titolo  -  Saggi  sulla 
maniera  d'impedire  la  coiifasione , 
che  vien  dietro  alla  innovazione  de' 


GIB 

nomi,  e  alle  inesatte  descrizioni  delle 
piante  in  botanica  -  Opera  del  ec. 
Senza  luogo  [Mdano),  1800,  m-8.° 
Giardino  Amoroso.  Stampato  in  Siena) 
per  Francesco  Ananis  et   Gioi^anni         | 
di  Alessandro ,  librari ,  adì  X  di  gen" 
naro  M.  D.  XXX  1^1.  in-S.'^  pie. 
È  il  Vendemmiatore   di  Luigi  Tansillo,  stam- 
pato sotto  questo  titolo.  Deve  considerarsi  come 
libretto  rarissimo,  non  trovandosene  fatta  men- 
zione da  nessun  bibliografo. 

Giardino  (II)  delle  radici  greche  di- 
sposto in  versetti  ec,  ora  la  prima 
volta  tradotto  dal  francese  nel  no- 
stro italiano  idioma,  riveduto,  cor- 
retto ed  accresciuto.  Napoli,  1782, 

Q    O 

m-b. 
Traduzione,  supplimenti,  publicazione  sono  del- 
Tabate  D.  Gaetano  Carcami,  morto  a  dì  24  di- 
cembre 1832,  iiglio  di  Pasquale  Carcani,  Acad.° 
Ercolanese,  traduttore  delT  Antologia  greca  in 
versi  italiani ,  ed  anche  biografo,  in  lingua  la- 
tina, del  padre  che  fu  uno  de'  principali  col- 
laboratori nella  publicazione  della  grand-opera 
delle  AnticJdtà  di  Ercolano. 
Giardino  (11)  di  Auademo,  o  sia  rac- 
colta  di   varietà    scientifiche  e  let- 
terarie (di   Giacinto   Ravelli).  To- 
rino,  Pomba,    1826,  iti-S.^ 
Giardino  di  vaghi  fiori  medicinali  ed 
altre  curiosità,  dato  in   luce  dalla 
signora  donna  Teresa  Perillo  Lan- 
cilotti.  Modena,  per  Bartolommeo 
Soliani,    1677,  in-\i.^ 
È  opera  di  Carlo  Lancilotti,  modenese,  marito 

deir  editrice. 
GIBLET  (Henrico)  (sen.^  Gio,  Fran- 
cesco   LOREDANO). 

i.°  L'iliade  giocosa  del  sig.  Gio. 
Francesco  Loredano,  nobile  veneto, 
publicata  da  ec.  Kenezia,  appresso 
il  Onerigli y  i653,  m-i6.°;  nel  IV 
volume  delle  opere  dell'autore;  e 
di  nuovo,  lui,  perla  stesso,  1654} 
m-i2.° 

2.°  Lettere  del  signor  Gio.  Fran- 
cesco Loredano,  nobile  veneto,  di- 
vise in  cinquantadue  capi,  e  rac- 
colte da  ec.  Venezia,  1 653,/»- 16.  ; 
nel   tomo  VI  delle   opere    dell'  au- 


1 


GIE 

torc.  Stampate  pure  in  Milano^  cJ 

altrove,  sempre  m-12." 

3.°  La    Prasimenc,    o    sia    Iiistovia 

di    Semiramide    del    signor  De    la 

Maine. 
Fu  trailolta  dallo  stesso  Lorcdaiio  e  medesima- 
mente da  lui  publicala  as:-umendo.  rome  edito- 
re, il  finto  nome  di  Hemiro  Gihlel.  (iordon  de 
Perccl  o  piuttosto  Lenglet  Du  Fres.noy  (^/i/. 
des  Ronians,  toni.  Il,  pag.  52)  la  dice  im- 
pressa in  f^enezia  nel  ics 7. 

4.°  Della  storia  de'  Re  Lusignani 
dall'anno  118  al  if\'j5.  Libri  XI 
publicati  da  Ilenrico  Giblet ,  cava- 
liere. Bologna  j  3Iontiy  1697;  ^°" 
Ionia f  ì' anno  medesimo  ,  in-^.'^;  e 
prima  nel  V  volume  delle  opere  del- 
l'autore, Venezia^  Gaeiigli,  iG53, 
zn-i6.";  cà  Ivi,  per  ali  stessi,  i6jo, 

o 

in-i  2. 

Il  LoREDA?iO  non  è  soltanto  editore,  ma  puranco 

autore   delP  opera. 
GIE^SERiCO    FRANCONOMO   SCIRTI- 
BARGAMO   (Jacopo  Francesco  Ari- 
BEKTi).  Vita  del  marc'"  Bartolommeo 
Aviberti,  cremonese,  dedicata  all'il- 
lustr."  signore  il  signor  marc.^  Giro- 
lamo Ariberti  da  ec.  Gormalta  {cioè 
Roma),  a"  12  d'apposto  1649?  '""4-° 
Gieta  e  Birria  di  Filijipo  Bruuellesehi 
e  Domenico  da   Prato.    Senz'annOj 
luogo  e  nome  di  stamp.j  in- 4-° 
Di  trenladue  carte  con  le  segnature  e  con  linee 
24    in   ogni   pagina.   Pare    edizione   impressa 
a  Firenze,  nel  monastero  di  S.  Giacomo  di 
Ripoli,  circa  il  1485. 
—   La  stessa,  novella  tracta  tlall'Ain- 
phitrione  di   Plauto.  Firenze,  senz' 
anno  (circa   il  i5oo),  m-8.°,  o  me- 
glio m-4.'^  p^c.',  e  di   nuovo,  per  i 
fratelli  da   Sabbio,    i5i6,   //i-8.° 
Con  una   insulsa   e   sciapita  ottava  .  che  leggcsi 
alla  fine  della  seconda    edizione   qui    riferita  , 
certo   frate    Lorenzo   Amaìagisto  vorrebbe  far 
credere  esserne  stalo  traduttore  Giovanni  Boc- 
cacci.  Ma   il   Sai  vini  (in  mia  lettera  al  mar- 
chese Marcello   Severoli)  afferma   d'aver  ve- 
duto un  testo,   nel  quale    dopo    l'ottava,  che 
principia  -  Gicta  ubidisce  e  l'armi  tosto  pi- 
glia, -  trovasi    questa    noia:  u   Insino    a   qui 
J5  tradusse  e  mise  in  rima    il   noliile  Ghigo  di 

TOM.  I. 


449 


GIG 


"Ottaviano  Rrinei.LESCIII,  e  da  qui  msiuo  alla 
'"fine  tradusse  e  mise  in  rima  il  sapienti-  uomo 
"scr  Domenico  di  Maestro  .\>drea  da  I'rato, 
"  ile"  quali  le  loro  figure  fieno  disegnate  qui 
'»da  pie  J5.  Soggiunge  di  poi  il  medesimo  Sal- 
vini, che  in  altro  codice  da  lui  posseduto 
all'ottava  -  Lnsciani  portare  al  Gieta  la  fa- 
scina, -  bassi  questa  rubrira  nel  margine; 
messere  Joanne  .-icrpiettinoj  e  dopo  alrunc 
altre  ottave  a  quel  verso  -  C7ie  andar  ratto 
pub  chi  doglia  sente,  -  ritrovasi  notato:  Qui 
Jinisce  Joaìini  .-Icr/uettinij  e  quindi  il  Salvini 
divisò  che  vi  avesse  potuto  avere  mano  Gio- 
vanni AcQL'ETTIM,  da  Prato.  Ma  in  questo  mss. 
il  copista  attribuì  l'operetta  a  Giovanni  Boc- 
cacci, scrivendo  in  principio  -  Liher  Giete  et 
Birriai  traduclus  de  latino  in  vulgare  per 
dominnrn  Joannem  Boccaccium  poetain  jlo- 
rentinum,  -  ed  in  (ine  -  Qui  finisce  ci  Gicta 
et  Birria  tradutto  di  latino  in  vulghare  /ter 
messere  Joanni  Boccaccii  poeta  fiorentino, 
e  scripto  per  me  Fiero  di  Bartholomcn 
Glialcotti  da  Pescia  nolajo  fiorentino,  per 
mio  uso,  adì  XIX  di  dicembre  1405.  - 
Continua  però  a  dire  il  Salvini  che  il  copista, 
al  par  dell'editore,  s'inganna:  e  lo  sbaglio  di 
ambedue  si  crede  da  lui  che  possa  essere 
proceduto  dal  vedere  segnato  il  nome  di  Ghigo 
BuLWELLESCili  colle  sole  lettere  iniziali  G.  B., 
essendo  allora  molto  in  uso  di  esprimere  con 
abbreviature  i  nomi  e  cognomi  degli  autori.  Il 
Quadrio  (toni.  VI,  pag.  5GI-g2-g3)  propende 
a  credere  la  presente  opera  veramente  cosa 
del  Boccaccio,  nel  qual  parere  non  s'accorda 
il  Mazzuchelli  a  motivo  che  le  opere  sue  poe- 
tiche sono  di  gran  lunga  migliori  di  questa  ,  la 
quale  per  dozzinale  e  scipito  poema  è  ricono- 
sciuta dallo  stesso  Quadrio.  Si  consultino  il 
Mazzuchelli  (Scritt.  d'Italia,  toni.  II,  part. 
HI.  pag.  15G«),  ed  il  Crescimbeni  (Istoria 
della  volga/'  Poesia,  toni.  \,pag.  593  e  seg.). 
Nella  Bibl.  Pratese  (di  Cesare  Guasti)  favel- 
lasi tanto  di  questo  Domenico  di  Ser  Andrea 
da  Prato  (pag.  91),  quanto  di  Giovanni  Ac- 
quettini  (pcig  5). 

Gig.'Hile  (11),  rappresinlazione  (del 
P.  Leone  Santi,  della  comp."^  di 
Gesù,  senese)  fiìtta  nel  Seminario 
Romano.  Roma,  per  F/ancesco  Cor- 
hellctli,  iG32,  m-i6."  Fedi,  Davide. 

GIGLI  (Filippo  Luigi).  Osservazioni 
fìlologiclie  sopra  alcune  piante  eso- 
tiche introdotte  in  Roma,  fatte  nel- 
l'anno 1788  dagli  abati  Filippo 
Luigi  Gigli  e  Gasparo  Zuarez.  Ro- 
ma,  Casalclli ,    1789. 

29 


450 


GIL 


La  Biogr.  degli  illustri  italiani,  toni.  11^  pag. 
35  {Venezia,  tip.  (VJh'isopoli),  appoggiata 
alle  Effemeridi  lett.,  toni.  XXI.  nnni.  il,  ci 
assicura  che  il  rammentalo  volume  è  tutto  la- 
voro di  Cesare  Majoli,  forlivese. 
GIGLI    (Girolamo). 

I.''  Compouimenli  teatrali  del  sig. 
Girolamo   Gigli,   ptiblicati  da  Vin- 
cenzo   Pazzini   Carli,    mercante   di 
libri  in  Siena.  Ivi  ^    '7^9?  '^-B." 
Contiene  questo  volume  le  seguenti  farse,  delle 
qpali   con   solenne   impostura   si    fa  autore  il 
Gigli  -  La  Locandiera  -  L'Arnold  -  Il  Con- 
trasto fra  la  serva  e  la  padrona  -  l'Avaro 
-  La  Cantatrice  -  La  Vecchia  innamorata 
La  moglie  alla   moda  -  La   Zoccolctta.  Al 
dire   di  taluno   appartengono  a  Gabriele   G.\- 
BRIELI. 

2."  Poesie  di    eccellenti  autori   to- 
scani, ora   per  la  prima  volta  date 
alla  luce  per  far  ridere  le  brigate. 
Raccoltevi.  Gelopolij  iy6o-62.-6i- 
65-67-69,    ill'll.^ 
Nella  prima  raccolta  (che   fu  anche  rciinpressa 
nel  17G4)  leggesi  ia  Ciileide ,  ed  ivi  viene  a 
torlo  altrihuita  a  Girolamo  Gigli,  essendo  essa 
fuor  di  duLio  fattura  dell'abate  P.'iSQClM,  se- 
nese. 
GIGNANI  DELLA  STIVA      (  Bartolo  ). 

Fedi^  CALLLMACO  MILI. 
GILASCO  DODONEO,  o  piuttosto  EU- 
TELIDENSE.    Della     Biblioteca    vo- 
lante di  Giovanni  Cinelli  Calvoli, 
continuata  da  Dionigi  Sancassani, 
scanzia  XXI  aggiunta  da  ce,  con 
una  lettera  ec.  Rovereto,  presso  Pier 
Antonio  Bemoj    ijSS,  in-8.^ 
Il  P.  Mariano  Rcele,  carmelitano,  che   n'è  au- 
tore, avvisò  gli  estensori  delle  Novelle  della 
repuhl.  lett.  {an.  1734,  pag.  316)  che  devesi 
leggere  Gilasco  Eutelidense ,  e   non  Dodoneo. 
Egli  non  seppe  come  sia    nato    simile  errore 
che  puùssi  attribuire  però  ad  essere  stata  delta 
scanzia  stampata  lontano  dagli  occhi  suoi. 

—  Scanzia  XXÌI,  aggiunta  da  Gi- 
lasco Eutelidense  P.  A.  (P.  Ruele 
suddetto).  Ivif  perla  stesso,  1736, 
m-8.° 

—  Scanzia  XXIII.  Con  un  saggio 
della  storia  dell'Indice  romano  de' 
libri  proibiti.  Bontà,  Koniarel- , 
ijSf),  7/Z-8." 


GIN 

Publicata  dal  medesimo  autore  sotto  lo  stesso 
nome  arcadico.  Il  Saggio  della  storia  del- 
l'Indice fu  anche  impresso  a  parte. 

GILBERTO    DA    PARMA. 

Benché  attribuito  anche  ad  altri,  si  crede  da  ta- 
luni lavoro  del  P.  Ireneo  Affò  un  sonetto  pu- 
blieato  in  una  raccolta  per  le  nozze  Vincenzi 
nel  1808,  sotto  il  titolo  di  Frammento  di 
maestro  Gilberto  da  Parma,  grammatico, 
tratto  da  un  codice  coevo,  il  qual  sonetto 
incomincia  -  O  verginelle  che  gite  per  via. 

GILIO  (Francesco  Maria)  (Francesco 
Maria  Negrisoli,  ferrarese).  Dell' A- 
notomia  chirurgica  delle  glandole, 
trattato  di  ec.  Parte  Prima.  Fer- 
rara, per  l'erede  del  Bolzoni,  1681. 
—  Parte  Seconda.  Ivi,    1682. 

GINAMMI  (Marco).  Saggi  di  Michele 
signor  di  Montagna,  ovvero  discorsi 
naturali,  politici  e  morali,  traspor- 
tati dalla  lingua  francese  nell'ita- 
liana per  opera  di  ec.  Venezia, 
presso  Marco  Ginammi,  i633,  m-4.^ 

Benché  dal  frontispizio  sopra  riportato  appaja 
quale  traduttore  il  Ginammi,  pure  neH\i/t'f/ò"o 
al  lettore  del  medesimo,  dicesi  ch'egli  inca- 
ricò D.  Girolamo  Cam.m  della  traduzione.  Ter- 
minati i  Saggi,  con  nuovo  frontispizio  segue 
V Apologia  di  Raimondo  Sebonda,  sctggio  di 
Micìiiel  signor  di  Montagna...  trasportato 
dalla  lingua  francese  nell'italiana  per  opera 
di  Marco  Ginammi.  Venezia ,  appresso 
Marco  Ginammi,  1634.  Probabilmente  anche 
questa  traduzione  sarà  dello  stesso  Canim,  ma 
non  se  ne  fa  cenno  alcuno  come  -ntWAvviso 
suddetto  si  è  fatto  per  gli  altri  Saggi. 

GINEPRO  (Frate),  redi.  Farinata  per 
r  infogagione  di  gola  ec. 

Ginestra  e  Liclietto,  intermedj.  Ve- 
nezia, per  il  Rossetti y  senz'anno, 
in-iiP 

L'Allacci  {pcig.  402)  li  pone  come  d'incerto 
autore,  che  il  Quailrio  {toni.  V.  pag.  SOS)  ci 
manifesta  essere  Girolamo  GlL'STi,  veneziana. 

GLMFACIO  SPIRONCINI  (  Ferrante 
Pallavicino  ).  Il  Corriero  svaligiato 
di  ec.  (Forse  Venezia,  per  un  fra- 
tello di  Francesco  Picenini,    \6^\). 

—  Lo  slesso.  Con  lettera  dedicatoria 
dello  Spironcini.  Al  mollo  illustre 
et    eccellente    signor    Lelio    Talen- 


GIN 

toni.  T^illaf ranca,  appresso  Giovanni 
Gibaldo,   MDCXLlf^  {\6^^),  in- li.'' 

In  queste  due  edizioni  non  si  leggono  che  qnal- 
tordioi  lettere.  Della  \)rima  edizione  nulla  di 
più  possiamo  dire  ,  giacche  maggiori  schiari- 
menti non  ne  dà  il  Poggiali  {Scritt.  Puiccnt., 
png.  loo)  a  cui  ci  atteniamo  in  parte  nel  tes- 
sere il  presente  articolo.  Egli  scrive:  a  Due 
»>anni  dopo,  cioè  nel  ICIG ,  se  ne  videro, 
'«pure  m-i2.°,  altre  due  ristampe:  Tuna  colla 
'>  data  d'  Oranges  ,  per  Jdunomcr  Hiber- 
ììknaj  e  T  altra  di  Norimberga ,  per  Haìis 
fi  Jacob  Stoer,  conlenenti  lulte  quaranlanove 
«le  lettere;  le  quali  edizioni  sono  fra  lor  due 
jj  perfettamente  somiglianti ,  salvo  che  quella 
»>  (.VOraiiges  ha  una  hreve  dedicatoria  in  fronte, 
»in  cui  il  fnito  stampatore  dice  ad  un  Unto 
«marchese:  Fra  molti  libri  stampati  alla 
ìymia  stampa  ne  lio  scelto  questo  solo,  il 
ti  quale  dopo  molt'  altre  impressioni  è  stato 
ti  da  dotto  correttore  in  tutta  perfezione 
fi  aggiustato  a.  Troviamo  nei  Zibaldoni  del 
P. Merati  fatto  cenno  anche  d'una  quinta  edi- 
7.ione  del  1C71  colla  supposta  data  di  Cam- 
brai.  Soggiunge  lo  stesso  Merati  «  che  inco- 
»  minciata  la  stampa  della  prima  edizione  del 
«surriferito  libretto  satirico  da  un  fratello 
«di  Francesco  Picenini^  il  quale  si  era  preso 
«rimpegno  di  farlo  stampare  clandestina- 
«  mente,  stantechìì  il  revisore  di  Padova  non 
«  aveva  approvato  il  mss.,  certo  letterato  isto- 
«rico  che  fingeva  amicizia  col  Pallavicino,  ed 
«era  ancora  spia  de' ministri  de' Principi,  ve-, 
«nendo  ciò  a  sapere  dallo  stesso  Francesco 
«Picenini,  T accusò,  nel  tempo  istesso  che  il 
«librajo  lo  fiiceva  imprimere,  all'arcivescovo 
«Vitelli,  allora  nunzio  apostolico  in  Venezia, 
«e  nel  medesimo  tempo  fé  sapere  al  librajo, 
«sotto  finzione  d'amico,  che  se  a  lui  non  ce- 
«deva  tutte  le  copie  del  libro,  per  le  quali 
«gli  avrebbe  contate  ottanta  doppie,  gli  so- 
«vrastavano  de' guai  grandi  e  degli  inforlunj 
«non  pochi,  il  perchè  spaventato  lo  stampa- 
«tore,  a  lui  cede  tutte  le  copie,  e  l'accorto 
«letterato  storico  vi  fece  sopra  un  buon  ne- 
«  gozio  vendendo  sul  principio  le  copie  fino 
«a  scudi  quattro.  Intanto  il  nunzio  Vitelli  fé 
«le  sue  doglianze  appresso  il  Veneto  Collegio 
«per  la  detta  stampa,  e  quindi  il  I*allavicino, 
«autore  del  libro,  fu  arrestato  e  posto  pri- 
«gione  in  un  camerotto,  dalla  quale  prigionia 
«non  fu  liberalo  che  in  capo  di  sei  mesi  «. 

GINNADIO  NOVIFERO  {anni;ramnia  à\ 
Giovanni  di  Onofrio,  della  comp.^ 
di  Gesù).  Trionfo  di  Porto  Lon- 
gone   racquislato    alla    corona    del 


4  5  K 


GIO 


nostro   Signore  Grande  e  Callolici) 
Redi  Spagna,  dafo   in   luce  da  ce. 
Ginnasio   (Del)   e   anfilealro  di  Cata- 
nia, IranseorsJva  disamina  (tli  Gia- 
cinto Maria  Paikunò  Bco.vaiuto,  de' 
baroni    di    iUniusv    e    Destr.^),   ce. 
Palermo^  nella  stamperia  Fclicellaj 
1770.   in  Jò^l.  pie. 
GIi\x\ESIO  GAVARDO  VOCALERIO  {a- 
naf^ranima  di  Giovanni  Sagredo,  ca- 
valiero).  L' Arcadia   in   Brenta,  ov- 
vero la  Melanconia  sbandila  di  ce. 
Colonia  {T^cnczio) ,  presso  Francesco 
liiiichioj  1 66y  ;  /Bologna,  pel  liecal- 
dinij  ìGy/l;  Ivi.  per  lo  stesso,  1680 
e    1693,   senipre   in-i-x.^ 
Assicura  Barlolommeo  Gamba  {Serie  de'Nor., 
pag.  169)  che  queste  ristampe  non  furono  es- 
purgate come    tanl' altre    susseguenti;    il   che 
si  oppone  in    parte  a  quanto   aveva    scritto  il 
Leti  [Italia  regnante) ,   che   dice   l'edizione 
del  Recaldini  mutilala. 

GIOACHINO  (Abate).  Suoi  vaticinj,  os- 
siano  profezie,  f^ide.  Vita  Joachinii 
Abbatis,  etc. 
Giocasta     la    giovane.     Tragedia     di 
scena  mutabile.  Premesso  un  ragio- 
namento   intorno    alla     mutazione 
delle  scene.   Faenza,,  per  Girolamo 
3Iarantij  i^aS;  e  Fenezìajper  yiìi- 
gelo    Geremia,    1727. 
u  Girolamo  Baruffaldi ,  che  diede  alla  luce  la  sud- 
«  delta  tragedia,  poco  piìi  fece  che  rifare,  od 
«in  versi  ridurre  V.Jiififione  del  conte  Anto- 
«nio   Zariboni  «  (Mazzuchelli,  toni.  II,  pag. 
491). 

GIOCONDO  (Fra),  dell'ordine  de'  Ro- 
vescianti.  Epistola  di  ce.  di  latino 
tradotta  in  italiano  dal  signor  Con- 
certo Tromba,  gentiluomo  feltrino 
gardoner    di  Val    Trompia.    1787, 

/  o 
m-q.     pie. 

È  opera  del  can."  Gio.  Jarojio  DlOMSI ,  e  vi  si 
tratta  di  Dante. 

Gioiello  di  preziosissime  gemme  fre- 
giato, in  cui  gloriosamente  cam- 
peggiano le  gralie  e  le  indulgenze 
perpetue  concesse  alla  famosissima 
confraternita    del    sacratissiino   Ro- 


452 


GIO 


sario,  nuovamente  ristampato  per 
cura  dal  R.  P.  N.  N.  Genova,  i6y5, 
in-Q.'' 

Chi  osserverà  il  permesso  del  Generale  per  la 
stampa,  che  sta  unito  al  libro,  vedrà  che  lo 
])id)hcò  il  P.  Fra  Gio.  Paolo  De  Mora  de  Maro, 
domenicano. 

Gioje  (Le)  Jeir eternità  nella  morte 
Hi  S.  Rosalia,  dialogo  (di  Pietro 
Vitale,  sacerd.^  palermitano).  Tra- 
pani _,  appresso  Gui^lielnio  DeìfrancOj 
senz^  amiOj  m-8.° 

GIOPiGI  (Domenico).  Riflessioni  in 
risposta  alla  continuazione  delle 
Novelle  letterarie  per  una  lettera 
scritta  da  Catanzano  sulla  spiega- 
zione delle  due  parole  Sejcs.  e 
Gratis.  In-^.^ 

Sono  di  Domenico  Migliacci,  prete  napolitano, 
che  le  fece  porre  fuori  sotto  il  nome  di  Do- 
menico Giorgi  suo  discepolo. 

GIORGI  (Francesco).  Le  Poesie  del 
signor  ec.    Venezia^,    1695. 

Il  Mongitore  {Autori  smascherati  W55.)  scrisse: 
«  Pare  che  Tautorc  fosse  viomo  del  secolo,  ma 
jjcgh  fu  il  P.  Francesco  Antonio  Giorgi,  ce- 
"leslino,  Acad."  Unito  e  degli  Spensierati  di 
"Rossano  ec.  jj. 

Giornale  de'  letterati  dall'anno  MD- 
CCLXXI  al  MDCCXGVI.  Pisa^  per  il 
Pizzornoj  i  771 -1796;  e  poscia,  Lij, 
per  il  Lnndi 3  voi.    102,  iìi-ii.^ 

Ne  usciva  un  tomo  ogni  tre  mesi,  e  ne  fu  il 
principale  estensore  e  direttore  mons.*  Fa- 
BRONi,  ajutato  da  Lampredi,  Bianucci,  Foggi, 
GoiNELLA,  Sarti,  Del  Signore  ed  Anguillesi, 
di  cui  sono  gh  articoli  segnati  A.  Se  devesi 
prestar  fede  al  Cahallero,  anche  Tcx-gesuila 
Brenna  (  che  scrisse  pure  qualche  vita  per  le 
VitcB  Italoriun  di  mons.^  Fabroni)  vi  ebbe 
parte.  Erano  stati  promessi  tre  volumi  d'indici, 
che  per  le  sopraggiunte  vicende  politiche  non 
vennero  alla  luce. 

Giornale  de' letterati  dall'anno    1668 
fino  all'anno  1681.  Ronia^  pel  Ti- 
nassi ,   toni.    11,  m-S."  pie. 
Questa  lodevole  fatica  fu  da  principio  concertata 
tra  Michelangelo  Ricci   (poi   cardinale),  Gio- 
vanni  Lucj ,   Salvatore    e   Francesco   Serra  , 
Francesco  Mazzari,  Tommaso  de' GiULJ,  Gio- 
vanni Patrizi,  e  Gio.  Giustino  Ciampim  .  do- 


GIO 

vendo  procurare  ciascuno  le  notizie  de' libri, 
che  di  mano  in  mano  uscivano  dalle  stampe, 
e  somministrarle  al  Nazzari  ed  a  Salvatore 
Serra  acciocché  le  distendessero  ;  siccome  co- 
minciarono a  fare  ambedue,  il  primo  de' libri 
francesi,  e  il  secondo  degli  altri.  Ma  poiché  al 
Serra  per  Torcupazione  che  gii  dava  la  carica 
d'auditore  del  card.''  Carlo  Pio,  la  cosa  riusciva 
di  soverchio  incomodo,  e  la  sperienza  mostrò, 
cIk;  dal  Nazzari  con  molta  brevità  e  chiarezza 
insieme  si  restringevano  le  materie,  fu  perciò 
tutto  il  peso  addossato  al  medesimo,  che  di  co- 
mune consentimento  prosegui  l'opera  mediante 
la  stampa  del  Tinassi  fino  a  tutto  il  mese  di 
marzOj  cioè  fino  alla  pagina  M  del  tomo  per 
Tanno  1G73,  nel  qual  tempo  disgustatosi  di  lui, 
la  continuò  colle  stampe  del  Mascardi,  e  d'al- 
tri, fino  all'anno  1C79  a  spese  di  Benedetto 
Carrai-a,  come  dichiara  nel  fine  dell'ottavo 
giornale  dell'anno  1G7S  suddeUo.  Onde  il  ClAM- 
PIM,  o  che  gli  dispiacesse  la  mutazione  dello 
stampatore,  o  che  compassionasse  il  danno  che 
ne  risultava  al  Tinassi,  fé  una  nuova  unione  di 
letterali  amici,  che  furono  Lucantonio  Porzio, 
il  P.  Francesco  Eschi.nardi,  della  comp."  di 
Gesìi^  Filippo  Buonarroti  (poi  senatore  di  Fi- 
renze), Domenico  Quaterom,  Francesco  Bru- 
NACCi,  e  Francesco  Maria  Onorati,  tra' quali 
dividendo  i  libri  secondo  le  materie  più  con- 
formi al  genio  di  ciascuno,  procurò  la  conti- 
nuazione colla  stampa  del  suddetto  Tinassi, 
fino  a  tulli  i  Ire  primi  mesi  dell'anno  1681. 
Sicché  i  fogli  stampati  dal  Tinassi  a  tutto 
marzo  167S,  e  successivamente  dal  Mascardi, 
e  da  altri,  a  spese  del  Carrara,  sono  stati  di- 
stesi dal  Nazzari;  ma  gli  altri  stampati  da  poi 
dallo  stesso  Tinassi,  sono  stali  distesi  dalla 
nuova  società  del  CiAMPiNi,  a  cui  puossi  ag- 
giungere Girolamo  Toschi,  reggiano,  al  dire 
del  Tiraboschi  (Bibl.  Modenese,  toni.  VI, 
pari.  I,  pag.  201).  11  Nazzari  nel  tomo  per 
l'anno  IG'S  pose  il  suo  nome,  lo  che  non  fece 
negli  altri  tomi.  Uscito  che  fu  in  Roma  il 
primo  tomo  del  giornale  del  Nazzari  Tanno 
16G8,  nel  medesimo  anno  si  principiò  a  ristam- 
parlo con  alcune  giunte  in  Bologna,  ma  non 
andò  più  oltre  che  a  tutto  il  mese  di  agosto. 
Questa  ristampa  porta  il  seguente  titolo  -  // 
Giornale  de'  letterati,  all'Illustrissimo  Sig. 
e  Padrone  Colendissimo  il  Sig/ior  Lodoi'ico 
Tingali.  Bologna,  per  Giovanni  Recaldini , 
IGGO,  m-4.°  -  L'autore  (Scipione  Maffei)  del- 
l'introduzione al  Giornale  de' leti,  d  Italia, 
favellando  del  Giornale  di  Roma,  ci  diceche: 
a  lodatissimo  universalmente  e  molto  a  ragione 
V  ricercalo  si  era  questo  Giornale,  ben  adem- 
j?piendo  tutti  i  numeri  di  così  difficile  im- 
»  presa  »>. 


W' 


453 


GIO 

Giornale  de' letterati  dall'anno    1G86 

continuato  fino  all'anno  1697.  — 

Anno  1686.  Parinaj  per  Giuseppe 
Dall'  Giulio  ed  Ippolito  Ro- 
sati. 

Anno    i68y.  I\>i  j  per  gli  stessi. 

Anno    1688.  Ivi j  per  gli  stessi. 

Anno    1689.  Ivi ^  per  gli  stessi. 

Anno  1690.  Ivij  per  Ippolito  e  Fran- 
cesco  Rosati. 

Anno  1693.  Modena j  per  gli  eredi 
Cassiani. 

Anno  1693.  Alcuni  numeri  furono 
impressi  in  ParrnUj,  per  i  Paz- 
zoni  e  Monti j  ed  altri  in  iT/o- 
dena  ,  parte  per  il  Cozza j  e 
parte  per  il  Capponi. 

Anno  1696.  Modena  j  per  il  Cap- 
poni, e  per  gli  credi  Ponti- 
roli. 

Anno    169^.    L'i ,  per  gli  stessi.  — . 
Voi   9,  z>i-4-"  pie. 
Fu  pii!)licato  per  cura  del  P.  abate  D.  Benedetto 
Bacchim,  benedettino,  e  del  P.  Gaudenzio  Ro- 
berti, carmelitano.  Estensore  degli  articoli  fu 
il  primo;  direttore  delF impresa  fu  il  secondo. 

I  primi  volumi,  stampati  in  P^rma,  compar- 
vero anonimi,  non  così  i  seguenti  stampati  in 
Modena,  ne'  primi  de'  quali  il  Bacchini  si 
palesa  autore  non  solo  di  questi,  ma  anche 
de' precedenti.  Secondo  il  Tirabosrbi  [Scritt. 
Modon.,  toni.  II,  pag.  310)  nel  Giornale  per 
Tanno  1C95  il  P.  D.  Gaetano  Fomana,  tea- 
tino, ha  alcuni  estratti  segnati  con  G.  F.,  che 
però  alla  pagina  3G1  del  tomo  medesimo  ven- 
dono attribuiti  in  vece  dal  sullodato  biografo 
al  P.  Giovanni  Franchim,  minore  conventuale. 
Quelli  segnati  B.  R.  sono  del  dottor  Bernar- 
dino Ramazzici  ;  altri  segnati  G.  R.  M.  sono 
del    dottor    Geminiano    Rondelli,   modonese. 

II  P.  D.  Lodovico  MoRiiM,  monaco  casinese, 
ebbe  pure  parte  in  questo  giornale,  e  così 
il  P.  D.  Pietro  Campam,  chier."  reg.*  Alcuni 
numeri  dell'anno  1693  furono  anche  ristam- 
pati. Il  frontispizio  però  di  tale  anno  porla  la 
data  di  Parma,  1C96. 

Giornale  de' letterati  d'Italia.  P''e/iezia, 
presso  Gio.  Gabriello  Hertz,  voi. 
45,   in-11.'' 

Questo  giornale  ebbe  per  fondatori  Apostolo  Ze>'0, 
Antonio  Vallisxieri,  e  Scipione  Maffei,  per 


GIO 


consiglio  del  quale  fu  intrapreso,  e  del  quale 
è  l'introduzione  posta  nel  primo  volume,  che 
dicesi  riveduta  dallo  stesso  Ze.'so.  Si  diede  la 
direzione  del  suddetto  giornale  a  quest'ultimo, 
ohe  adattò  secondo  gii  sludj  d'ogni  collabora- 
tore le  varie  classi  delle  materie  ch'essi  dove- 
vano trattare.  Per  se  ,  e  per  suo  fratello  P.  Pier 
Caterino  Ze.no,  tenne  il  ragionare  de"  libri  di 
belle  lettere,  d'erudizione  e  ili  storia;  al  mar- 
cliL'se  Maffei  assegnò  singolarmente  le  cose 
legali;  al  Vaei.is.meri  quelle  di  medicina;  al 
.MoRGAGM  ([nelle  di  anatomia;  al  mare.'  Po- 
LE.M  ed  al  Zendrim  le  matematiche;  al  Fo.\- 
TAMM  la  sacra  erudizione  e  la  diplomatica.  Co- 
niinciò  a  stamparsi  nel  1710,  e  continuò  sotto 
la  direzione  del  Ze>0  sino  al  1718,  essendone 
usciti  tomi  ventotto,  compreso  il  XXV  che 
abln-accia  gì'  Indici  de'  tomi  antecedenti.  Il 
P.  Pier  Caterino  in  séguito  ne  fu  il  principale 
direttore,  e  vi  aggiunse  sino  al  1732  altri  dieci 
tomi,  e  tra  questi  il  trentesimoterzo  che  è  in 
due  volumi  distinto.  Dopo  l'intervallo  d'un 
anno,  una  seconda  parte  del  tomo  XXX Vili 
comparve  contenente  elogi  di  letterati  e  gl'in- 
dici degli  ultimi  quindici  volumi.  Nel  1739  un 
tomo  XXXIX  publicò  Cellio  MastracÀ  ,  pro- 
fessore a  Padova,  coU'ajuto  di  due  amici,  Ca- 
RAMONDAM  e  Mallet,  e  un  altro,  che  fu  il  XL, 
l'anno  seguente.  Nel  I7i50  il  P.  Jacopo  Pai- 
toni,  somasco,  si  era  posto  seriamente  all'im- 
pegno di  far  rivivere  il  giornale,  diffonden- 
done la  notizia  per  l'Italia  e  impegnando  molti 
de' pili  distinti  letterati  a  favorirlo;  ma  tante 
cure  andar'Mio  a  vuoto ,  e  nulla  poscia  com- 
parve. Al  giornale  vanno  uniti  tre  tomi  di  sup- 
plimento ,  0  sia  una  raccolta  di  dissertazioni 
e  d'operette  brevi  intorno  a  varie  materie,  alle 
quali  non  si  era  potuto  dar  luogo  nel  mede- 
simo. Li  due  primi  uscirono  nel  1722,  ed  il 
terzo  nel  l"2C.  Compilatore  ne  fu  1' abate  Gi- 
rolamo Lione,  cenedese,  e  con  ciò,  l'intero 
corpo  del  giornale  ascende  a  tomi  XLIII  ed  a 
volumi  XLV.  Al  presente  giornale  soglionsi 
aggiungere  altri  sei  volumi  publicati  dal  sullo- 
dato marchese  Scipione  Maffei,  col  titolo  di 
Osservazioni  letterarie. 
Giornale  de'  letterati  publicato  col  ti- 
tolo di  Novelle  letterarie. oltramon- 
tane dall'amio  I  ^4^ '*^1*'"'"'^  l'jGo. 
Roma,  pel  PagUarini, 

Ne  erano  compilatori  l' abate  Gaetano  Cen.m  ,  e 
monsignor  Michelangelo  GIACOMELLI,  insieme 
coH'alaate  Petro.m. 

Giornale  de'  letterati  publicato  in  Fi- 
renze dal    174^   ^^    '74^-    ^*^^-   ' --> 

o  0 
Ul-b.      pie. 


454 


GIO 


Lo  intraprese  Tabale  Ottaviano  Buon'accorsi,  in- 
sieme con  altri  socjj  ma  indi  lo  proseguì  il  solo 
P.  Francesco  Raimondo  Adami,  servita. 

Giornale  de' patriotti  d'Italia,  Miìano, 
stomp.  Teladini  e  Coinp.j  anno  I 
della  libertà  ('797)»  ^ol.  2,  in-^.'^ 

Sono  numeri  143  dal  1  piovoso  al  7  agghiaccia- 
tore,  anno  I  (20  gennajo  al  27  novembre  1797). 
L'estensore  principale  di  questo  foglio  perio- 
dico è  stato  Matteo  Caldi. 

Giornale  dei  due  assedj  della  ci  Uà 
di  Mantova  diviso  in  tre  parli  con- 
tenenti i  fatti  d'armi  accaduti  dai 
primi  di  giugno  1796  fino  alla  con- 
clusione della  pace  nel  1797,  scritto 
da  un  mantovano  ad  un  suo  amico 
a  Roma.  Senza    luogo   di  stampaj 

L'autore,  con  lettera  d'indirizzo  1  settembre  179g, 
si  segna  V.  A.  V.  -  A.  V.  A.  È  opinione  co- 
mune in  Mantova  averlo  steso  D.  Anselmo 
Trotti,  arciprete  della  parrocchiale  di  S.  Egi- 
dio di  quella  città.  Avvi  pure  di  Giuseppe 
Lattanzi  -  Istoria  del  hìccco  e  dell'  assedio 
di  Mantova,  stampata  in  Cremona  dal  Ma- 
rtini j  -  opera  bugiarda,  satirica  e  di  baldan- 
zosa temerità,  sopra  tutto  in  dar  lode  a  se 
stesso. 

Giornale  della  letteratura  italiana 
(compilato  dall' avv.°  Leopoldo  Ca- 
millo Volta).  Mantova ^  stamperia 
Begio-Ducalc  j    1793-95  ,  ^v'o/.    5, 

—  della    letteratura    straniera  (dello 

Stesso).  L'i j    nella   stessa    stanip.j 

1793,   voi.   2,  in- 12° 
Giornale    della    società    degli    Amici 

della  libertà.  Milano^  anno  IV  e  V^ 

voi.   1 ,  in-^.^ 

Sono  32  numeri  dal  4  pratile  anno  IV,  al  3  fri- 
male  anno  V  (  cioè  dal  23  maggio  al  23  no- 
vembre 1796).  Lo  stampatore  di  questo  gior- 
nale Francesco  Balzani,  aggiunse  nel  1797 
un  frontispizio  alla  presente  raccolta,  che  è 
il  seguente  -  L'Amico  della  libertà  e  del- 
l'eguaglianza, ec.  del  ciltaùino  prof.  Rasori 
Milano,  per  Francesco  Balzani,  1797. 

Giornale  dell'  incendio  del  Vesuvio 
del    1660.  Roma,,    i66i,  m-4  ° 

il  Questa  fatica  fu  fatta  per  ordine  publico  senza 


GIO 

"intenzione  di  darsi  alle  stampe;  ma  essendo 
ouscila  furtivamente  colla  data  di  Roma,  16C1, 
')  in-i.'*,  pensossi  da  Gio.  Roberto  Tarino  d'ac- 
"  compagnarla  col  seguente  supplimento  fat- 
»tovi  dall' istessa  mano-  Continuazione  de' 
»j  successi  del  prossimo  incendio  del  Fesuvio 
»del  1660,  con  gli  effetti  delle  ceneri  e  pie- 
fi  tre  vomitate  ed  espressione  delle  croci  ma- 
il ravigUose  apparse  in  piii  luoghi  dopo  Vin- 
ti cendio.  Napoli,  1661,  m-4.'*- Siccome  l'au- 
M  tore  non  volle  comparirvi,  così  se  n'è  giu- 
»  dicalo  diversamente  da  diversi.  Il  P.  Vetrari 
'j l'enuncia  come  opera  anonima.  L'abate  Me- 
»  catti  {Race.  star,  del  T^esuvio  )  ne  chiama 
«autore  Giuseppe  Carpano.  L'abate  Galiani 
»  r  attribuisce  al  P.  Bartoli.  11  P.  Della  Torre 
»  scrive  essere  fatica  di  un  P.  matematico  di 
"Napoli;  ma  il  Tarino  che  ne  publicò  la  con- 
»  finuazione  la  dice  semplicemente  di  un  rUli- 
»  gente  matematico  di  Kapoli  »>  (  Boria ,  pag. 
C4i).  Troviamo  pur  anco  im  libro  stampato 
in  Roma,  per  il  Lazzari,  nello  stesso  anno 
1 600,  ma  che  non  sappiamo  se  sia  l' opera  me- 
desima in  cui  l'autore  si  segna  colle  iniziali 
A.  C,  le  quali,  al  riferire  del  Mandosio  [Bibl. 
Rom.,  toni.  II,  pag.  632,  num.  88),  signifi- 
cano Alessandro  Crescexzi,  romano,  ebreo  fatto 
cristiano,  molto  valente  nelle  matematiche. 

Giornale  di  Ferrara,  ovvero  atti  eru- 
diti de'  letterati  dell'anno  1688- 
89.  Ferrara  j  presso  Girolamo  Fi- 
loni j   1689,  m-4-° 

Questo  giornale,  di  cui  Ciò.  Antonio  FiLOM  era 
il  principale  direttore,  come  appare  dal  gior- 
nale medesimo  dove  vengono  invitati  gli  eru- 
diti di  dirigere  a  lui  i  loro  scritti,  non  pro- 
seguì oltre  a  questo  volume.  Similmente  altro 
gioi'nale  publicato  dallo  slesso  Girolamo  Fi- 
loni in  Ferrara  nel  1691,  in  forma  di  ottavo, 
ebbe  principio  e  fine  nello  stesso  anno  1091, 
benché  assai  più  pregevole  del  primo,  essen- 
done stato  anonimo  estensore  Filippo  Del 
Torre,  poi  vescovo  d" Adria,  soggetto  fornito 
d'ottima  letteratura. 

Giornale  d'  un  viaggiatore  inglese,  o 
sia  memorie  ed  aneddoti  intorno 
a  S.  A.  R.  Carolina  di  Brunswick, 
principessa  di  Galles,  dal  18 14  al 
18  16,  tradotte  in  francese  da  B.  D. 
ed  in  italiano  da  C.  G.  Lugano ^ 
Keladini,    18 17,  z/i-8." 

Quest'opera  non  è  traduzione  dall'inglese  come 
fingcsi,  ma  dicesi  originalmente  scritta  in  ita- 
liano    da    certo    Landi,  rifuggito    per   motivi 


455 


GIO 

politici  in  Isvizzera ,  che  pose  poi  stamperia  a 
Meiulrisio. 
Giornale  Ecclesiastico  di  Roma. 
11  S.  I'.  Pio  VI  per  opporre  un  argine  agli  An- 
nali Ecclesiastici ,  che  s"' incominciarono  a 
stampare  in  Firenze  nel  I70i  contro  la  santa 
SeJe,  determinò  di  far  divulgare  dalla  stawp. 
Zempel,  il  su  riferito  giornale  compilato  da 
un  decemvirato  di  dotti  scrittori,  che  furono 
l'abate  Lui:;i  OiCAGM  (direttore  ),  col  suo  fra- 
tello Bartolommco  CuCACM;  mons.*  Giovanni 
Marchetti,  arcivesc."  d'Ancira;  mons.'^  Giulio 
Alcisi>ì1,  vesc.°  di  Fossomhrone;  mons.*  Sera- 
lino  VlvlA?il;  l'abate  Domenico  Antonio  Mar- 
sella;  il  I'.  D.  Giuseppe  Fontana,  abate  di 
S.  Bernardo;  il  P.  Michelangelo  TOM,  prefetto 
generale  de'  ministri  degli  inlermi;  il  P.  Cle- 
mente BiAGi  ,  camaldolese;  ed  il  P.  Gio.  An- 
tonio Barberi,  di  Cremona,  subentrato  al  suo 
concittadino  P.  Germano  Bedlschi.  Fu  inco- 
minciato a  stampare  nel  1788,  e  cessò  col  fine 
di  giugno  del  1798.  Si  compone  di  quattordici 
volumi  in  foglio,  acquali  il  direttore  abate  Cc- 
CAGM,  rettore  del  Collegio  Ibernese,  essendosi 
accorto  che  non  tutte  le  materie  potevano  rin- 
chiudersi ne' volumi  del  giornale,  risolvè,  aju- 
talo  da  monsignor  Marchetti  (gli  articoli  del 
quale  sono  segnati  D.  E.,  cioè  da  Empoli  sua 
patria  ) ,  di  publicare  in  ogni  semestre  un  fa- 
scicolo di  supplimenti.  Si  diede  principio  al 
nuovo  lavoro  nel  1 780,  clie  terminò  parimente 
dopo  il  luglio  ed  agosto  del  suddetto  anno  1798. 
Il  suilodato  P.  Clemente  Biagi  aveva  incomin- 
cialo poi  da  sé  solo  nelFoltobre  dell'anno  sus- 
seguente 1799,  e  continuato  lino  al  settembre 
1800  a  stampare  co'  torchi  di  Giuseppe  Taglio- 
retti  un  -  Giornale  Ecclesiastico  universale 
in  cui,  oltre  le  assai  interessanti  materie, 
viene  anche  ripurgato  il  Giornale  di  Roma. 
Giornale  ecclesiastico  ,  o  sia  scelta 
di  varii  opuscoli  appartenenti  agli 
studii  ecclesiastici,  estratti  dal  Gior- 
nale ecclesiastico  del  signor  abate 
Dinovart,  e  cavati  da  altre  raccolte 
o  composti  da  varii  letterati.  Pa- 
lermo,  presso  Andrea  Rapetti,  1772, 
toni.  2,  />j-8.° 
11  principale  estensore  di  questo  giornale  era  il 
P.  Gio.  Evangelista  Di  Blasi  ,  monaco  bene- 
dettino, aiutalo  dal  P.  D.  Isidoro  BlA^CHI,  ca- 
maldolese. Il  ragionamento  Sulla  necessità  de- 
gli studii  ecclesiastici ,  che  serve  di  prefa- 
zione e  che  l'autore  a  nome  dello  stampatore 
Andrea  Rapelti  dedicò  a  mons.*^  Filangeri,  è 
del  Blanchi.  Il  mentovato  giornale  fu  sosjìeso 
e  per  la   morte  dell'arcivescovo  Testa  che  ne 


GIO 


era  il  mecenate,  e  per  la  partenza  di  D.  Isidoro 
da  Palermo. 
Giornale  enciclopedico  d'Italia,  o  sia 
memorie    scienlificlie     e    letterarie 
raccolte  da'  Giornali  di  Bologna  ec. 
Napoli j  1785  e  sc^.,  in-^."  —  Ana- 
lisi  ragionata    de'  libri    nuovi.   L'i. 
—   Giornale    letterario    di    JVapoli 
per  servire  di  continuazione  all'y/- 
nalisi  ragionata  ce.  L'i,  presso  A- 
nicllo   Nobile  e   Coiiip.,  in-H.^ 
Nel  numero  di  agosto  1795  leggesi:"  che  Tini- 
"  matura  morte    del    compilatore   dclW-inalisi 
lì  ragionata  ce.  D.  Allegro  Becattim,  ha  pri- 
»>  vato  il  publico  di  questo  mezzo  d'istruzione: 
"ed  una  nuova  società  di  persone  zelanti  del 
»5 publico  bene  per  dare  un  compenso  ec.,  si 
»>è  imi)egnata  a  publieare  un  giornale  ec.  »  K 
probabile  che  il  Becattim  fosse  pur  anco  il 
compilatore  del  Giornale  Enciclopedico,  stan- 
lechè  in  un  tomo  d' esso,  veduto  da  un  nostro 
amico,  trovasi  scritto  il  nome  di  lui.  In  Na- 
])oU  fu  pure  impressa   a    spese  di   Domenico 
Turri   una   continuazione   a   detta  Analisi   col 
titolo  di  Effcìncridi  Enciclopediche. 

Giornale  enciclopedico  di  Milano,  o 
sia  il  Corriere  di  gabinetto.  L'i 3 
Pirola,   1782-85,  voi.  8,  m-8." 

Tenne  dietro  a  questo  il  -  Giornale  letterario 
di  Milano.  Ivi,  Pogliani,  1786  e  seg.,  m-ia.", 
-di  cui  l'anno  secondo  porla  il  titolo  nuova- 
mente di  Giornale  Enciclopedico.  La  parte 
letteraria  del  Giornale  Enciclopedico  stampato 
dal  Pirola ,  aveva  per  principale  direttore  il 
MoRONDl;  quello  de!  Pogliani,  mons.  Luigi 
Bossi,  allora  canonico  mitrato  della  Cattedrale 
milanese.  Sappiamo  poi,  che  in  uno  d'essi 
giornali ,  e  forse  anche  in  ambedue,  furono  pur 
anco  cooperatori  il  conte  Giuseppe  Casati,  che 
segnavasi  colle  lettere  iniziali  del  suo  nome 
arcadico  Igesio  Tersilio  P.  A.,  e  l' ex-gesuita 
Gaspare  Cassola. 

Giornale  letterario  di  Milano,  /i-i, 
Galcazzi,    1772-76,   yol.  5,   iii-'Ò.^ 

Ne  fu  principale  estensore  il  P.  Tommaso  Vasco, 
domenicano,  a  cui  prestò  ajuto  lo  scolopio  P. 
Carlantonio  Morondi,  conosciuto  per  la  tradu- 
zione in  esametri  latini  del  Mattino  e  del 
Mezzogiorno  di  Parini.  Di  ciò  noi  facciamo 
cenno  soltanto  ad  abiindantiaìii.  ])erchè  tale 
notizia  ritraesi  dall'avviso  posto  alla  pagina 
309  del  primo  volume,  ma  potrebbe  sfuggire 
a  qualche  lellore. 

Giornale    letterario    di     Siena.     Li  j 


456 


GIO 


presso    Vincenzo    Pazzini    Carli   e, 
figlio,    1776-77,  in-'òPy  con  licenza 
de'  superiori. 
Sono    diciolto   fascicoli ,   alla   cui   pnblicazione 
cooperarono  il  Zacchiroli  ed  il  Bertòla.  Si 
dice  che  vi  ebbero  anche  mano  Antonio  BoR- 
GOG?il?il,  nobile  sanese,  ed  Andrea  Rabbi. 
Giornale,    o    sia    manuale    spirituale. 
Cuneo,  appresso  lo  Strabella^  1625, 
m-i6.° 
11  Soprani  {Scritt.  di  Liguria,  pag.  il)  scrisse 
che  Amadeo  Celesti,   sac.  genovese,  stampò 
quest'operetta  sotto  nome  finto,  il  che  si  con- 
ferma anche  dalFOldoino  [Atlieii.  Ligiist.),  ma 
ne  Tuno  ne  l'altro  non  ci  palesano  quale  sia 
il  nome  finto  eh'  egli  prese. 
Giornale,   o  sia  memorie  di   morale, 
politica    e    letteratura    per    l'anno 
1 797.  Modena,  senza  nome  del  ti- 
pografo., //i-4" 
Fu  compilato  dal  prof."  Santo  Fattori,  in  com- 
pagnia dell'abate  Giovanni  MoREALl.  Essi  publi- 
carono  pur  anco  il   ['aglio  critico   nel  1800. 
I   primi  venti    numeri    del    presente    giornale 
hanno  falsi  nomi  a  pie  di  pagina,  ma  comin- 
ciando dal  numero  XXI,  in  calce  ad  ogni  nu- 
mero si  leggono  sottoscritti  i  cittadini   Santo 
Fattori ,  e  Giovanni  Moreali.    Ila  termine  col 
numero  XXIII. 
Giornale   sacro,  o    sia    metodo  d'in- 
vocare ogni  giorno  della  settimana 
il  gloriosissimo  taumaturgo  Antonio 
Santo  ec.  Padova,  Conzatti,  1762, 
m-8.° 
Lo  scrisse  il  P.  M."  Pianzola.  Si   può  dire  una 
biblioteca  d'infiniti  opuscoletti  divoti  per  ono- 
rare ed  invocare  sant'Antonio. 
Giornale,  senza   titolo,  che  stampossi 
in   Milano  nel   triennio  in  cui  ebbe 
durata  la  Republica  Cisalpina,  cioè 
dal    maggio    1796  all'aprile    1799. 
Ne  erano  principali  compilatori  Gaetano  Porro, 
Francesco  De  Rossi,  prete,  e  Carlo  Barelle, 
ai   quali    prestava   il   nome    come    editore   un 
certo  Nova. 
Giornale   sulle  scienze  e   lettere  delle 
Provincie  Venete.  Treviso ,Andreolaj 
i82i-i83o,  voi.    18,  m-8.'' 
Ne  era  principale  compilatore  l'arcipr.*  Giuseppe 
Modico. 

Giornale  veneto  de'  letterati.  Venezia, 
pel  Catania   1671-1689,    in-/\.'^ 


GIO 

Il  primo  numero   porta   la  data  del  18  febbrajo 
1670  [more  veneto),  ma  in  fine  leggesi  l'anno 
16  71.    Interrottamente    publicavansi  i   numeri 
di    detto    giornale ,    di    cui    il    Chambers    ed 
il   Fabrizio   fecero    autori    Pietro   Moretti    e 
Francesco  Miletti,  persone  che  di   tutt' altro 
erano  capaci,  che  di  ben  eseguire  l'impresa, 
come  ci  assicura  1" estensore  dell'introduzione 
al  Giornale  de' letterali  d'Italia.  Sappiamo  che 
Giovanni  PALAZZI,  veneziano,  vi  ebbe  qualche 
parte. 
Giornali   (Sui)    politici   e  sui  giorna- 
listi  (di  mons.^'  D.  Luigi  Bossi,  no- 
bile milanese,  e  canonico  ordinario 
della  Metropolitana).  Venezia,  1 797, 
m-8.'^ 
Giornalista  (II)   veneto.    1788  e   seg. 

Era  publicafo  dall'abate  COMPAGNOM,  poi  segre- 
tario nel  Consiglio  di  Stalo  del  cessalo  Regno 
d'Italia,  e  cavaliere  della  Corona  di  Ferro. 

Giornata  villereccia,  poemetto  in  tre 
canti  (in  ottava  rima  di  Clemente 
Boyoi).  =zln  tenui  /«Z'o/' (Virgilio, 
Georg.  IV.)  =  Panna,  stainp.  reale, 
1773,  m-8.''  ed  zn-4-°,  con  vignette. 

Fu  poi  ristampato  più  volte  col  nome  dell'  au- 
tore nelle  collezioni  delle  sue  poesie. 

Giorni  (I)  d'  oro  di  Palermo  nella 
trionfale  solennità  di  S.  Rosalia, 
vergine  palermitana,  celebrata  l'an- 
no 1693  (del  P.  Ignazio  Del  Vio , 
gesuita).  Palermo,  per  Pietro  Cop- 
pola,   1694,  //i-4-" 

Giorno  (II)  del  fuoco,  o  pure  la 
verità  ritrovata.  Panegirico  sacro 
(di  Gio.  Battista  Fraticelli,  da 
Siena).  Ivi,  appresso  il  Bonetti  ìiella 
stamp.  del  publico,  1692,   in  fogl. 

Giorno  (II)  dell'Ascensione  in  Ve- 
nezia (  terzine  in  versi  martelliani 
del  conte  Leandro  Borin  ,  pado- 
vano). Padova,  fratelli  Conzatti , 
1778,  /n-4." 

Giorno  (Nel)  festivo  di  S.  Silao  ve- 
scovo, celebrato  in  Lucca  dalle 
MM.  RR.  Madri  dell'  antichissimo 
monastero  di  Santa  Giustina.  Can- 
zone (di  Domenico  Bartoli).  Lucca, 
per  il  MarescandoU,   1 690 ,  in-^.° 

Giorno  (II)    natalizio  del    Re,  26  di 


GIO 

giugno  1788,  orazione  recitala  da 
un  Agostiniano  (P,  lettore  Giu- 
seppe Cappelli,  di  Caraniagna) 
neir  adunanza  Academica  de'  Fi- 
larmonici di  Alba.  Torino j  Soffieltij 

Giorno  (Nel)  natalizio  di  S.  M.  Maria 
Cristina  di  Borbone  ec. ,  regina  di 
Sardegna  ec.  Cantata  drammatica 
eseguita  nel  R.  teatro  di  Torino 
l'anno  1829,  ec.  (dell'abate  Luigi 

RlCHERl).    /Wj    De    Bossi  j    l.'Z-8.° 

Giosuè  (II),  dialogo  in  versi  (di  An- 
tonino Del  Giudice,  palermitano). 
Trapani  j  appresso  il  Franco,  1697, 
m-4.0 

GIOVANETTI  (Marcello).  Poesie  di  ec. 
ascolano,  compartite  in  alTettuosc 
boschereccie,  nuttiali,  eroiche,  sa- 
cre e  varie.  Roma^  per  Francesco 
Corbelletti,  ad  istanza  di  Giovanni 
Manelfi,  M.DC.Xf^lj  m-12." 

Vennero   attribuite    ad  Agostino   Mascardi,   ma 
questi  se  ne   dolse  ne'  suoi  Discorsi  sopra  la 
tavola  di  Cebete  Tebauo,  dicendo  non  essere 
ciò  vero. 
Giovani  (Le)  spose,  racconti   morali 
di  G.  N.  Bouilly,  traduzione  dal  fran- 
cese di  A.  T.  (Antonio  Testi).  Mi- 
lano, Fanfanij  i  SaS ,  tom.  5 ,  i/i- 1 6.°, 
C071  rami. 
GIOVAN    GIACOMO    FELTRENSE.   La 
vita  di    Carlo    Zeno    descritta  dal 
rev.°  Giovati  Giacomo  Feltrensc,  e 
tradotta  in  volgare  dal  chiar."  si- 
gnor Francesco    Quirini.    Feneziaj 
per  Francesco  Bruccioli,   i544i  ^^ 
li'i,  di  nuovo,  1606,  sempre  in-S.° 
Un  codice  esistente  nel  Seminano  di  Padova  ci 
fa  conoscere  che  il  traduttore  alterò  non  solo 
il  nome  dell'autore  che  scrisse  questa  vita  in 
latino,  ma    eziandio    lasciò    fuori  il  casato  di 
lui,  e  spacciolio  di  patria  feltrensc.  Lo  scrit- 
tore che  scrissela  latinamente  chlamossi  Jacopo 
Zeno,  il  quale  fu  di  patria  veneziano,  patrizio 
e  vescovo  di  Feltre  e  di  Belluno  (essendo  al- 
lora queste  due  chiese  unite),  e  poscia  traslato 
alla  sede  di  Padova.   Il   I\Iuralori  ristampò  il 
testo  latino  di  questa  vita  negli  Script.  Rcriun 
Ita!.,  tom.  XIX,  pag.  eoa.  Un  compendio  in 


GIO 


457 


luigua   iialiaiia  ne  publicò  Girolamo  Diviaco, 
apponendovi   il  vero  nome  delP  autore. 
GIOVANM  (Vincenzo  De). 

i.*^  L'Eufemia,  poema  sacro  di  ce. 
Palermo ,  per  Antonio  de'  France- 
schi, i(3io,  //j-4." 
2."  Il  mi.scrabile  successo  della  ro- 
vina del  Ponte.  L'i,  per  lo  stesso, 
i5gi,  m-4." 

3."  Palermo    trionfante,   poema   di 
ec.  Ivi,  per  Gio.  Battista  MaringOj 
1600,  i«-4.° 
Tulle  queste  opere  sono  di  Girolamo  De  Gio- 
vanni, nobile  palermitano,  che  prese  il  nome 
di  Vincenzo  suo  fratello  nel  publicarle. 
GIOVANNI  BATTISTA  DA  URBINO.  È 
Gio.  Battista  Fazio,  j)oeta  ,  da  Ur- 
bino. 
Giovanni  Bellino  e  pittori  contempo- 
ranei. Almanacco  per  l'anno  i834 
(di  mons.^  Gianuantonio  Moschini). 
J^enezia,  in-ii.^  flg. 
GIOVANNI  CRETESE.  È  lo  stesso  che 

Giovanni  Gregoropoli. 
GIOVANNI  (S.)  DA  CAPISTRANO. 
Questi  non  scrisse  che  opere  di  genere  o  teo- 
logico, o  morale,  o  canonico;  ma  il  ciurma- 
tore Ciccarelli  non  teme  di  assegnar;;li  le  se- 
guenti, tutte  di  sua  invenzione  -  Clironica 
de  originibus  urbium,  ch-itatum.  etc.  -  De 
l'itis  Sanctorum  et  rebus  Ecclesie^.  -  De 
Episcopntibiis  et  Archiepiscopatibus.-  De  o- 
rigiìie  et  religione  niilitantium  prò  fide  Jesu 
Christi  atqiie  Ecclesia;  Romance  dejensione. 
-  De  vera  donatione  Costantini.  -  Si  con- 
sulti, Tiraboschi,  &/v7f.  Gcneal.,  pag.  »7-88. 

GIOVANNI  (Fra)  DA  CREMONA. 
Coperto  da  questo  nome  1"  apostata  Pietro  Paolo 
Vergerio,  già  vescovo  di  Capo  d'Istria,  se- 
condo la  Pseudoniniia  del  signor  Lancetti, 
compose  La  Spiegazione  de'  salmi  peniten- 
ziali. Notizia  però  da  adottarsi  con  qualche 
diffidenza. 
GIOVANNI  DA  LUCCA.     È     Giovanni 

Menocchio,   medico  lucchese. 
Consultisi,  Ciampi,  Vita  di  Scipione  Cartero- 

maco ,  pag.  08. 
GIOVANNI  DA  3IANT0VA    (  Giovanni 
Tamassia).  Lettere  di  Odoardo  Gib- 
bon,  recate  in  italiano  da  ec.  Ber- 
gamo j  Mazzoleni,   i834.  m-i6." 

29* 


458 

GIO 

GIOVANNI  DI  VIRGILIO. 

Giovanni  detto  di  Virgilio,,  o  del  Virgilio,  per 
eccellenza  (come  scrive  mons.^  Dionisi  nel  IV 
de' suoi  Aneddoti)  in  lui  creduta  nelV  imi- 
tar quel  poeta,  fu  bolognese  e  contemporaneo 
di  Dante,  a  cui  scrisse  un  Carme  ed  uu'E- 
cloga  in  versi  latini  esametri.  Avvi  ancora  di 
lui  un' altra  Ecloga  ad  Albertino  Mussato,  pa- 
rimente in  latino.  Ma  i  frammenti  delle  opere 
storiche  a  lui  attribuite  da  Alfonso  Ciccarelli 
sono  una  delle  molte  invenzioni  di  questo  im- 
postore. 

GIOVANNI  GEROSOLDIITANO.  Fausto 
di  Virtù. 

Questa  è  una  rappresentazione  in  versi  volgari, 
la  quale,  dice  il  Cre3ciml:)eni  {voi.  IV,  lib.l, 
pag.  Sì  e  seg),  si  legge  come  composizione 
di  un  Giovanni  Gerosoliaiilano  fra  le  rime  del 
NoTTLR>o  Napolitano,  e  sospetta  che  sotto  tale 
maschera  siasi  coperto  il  medesimo  NOTTURNO 
Napolitano  da  Cassano,  città  episcopale  della 
Calabria,  il  cui  nome  battesimale  era  quello 
di  Antonio  Simone.  Fiorì  egli  nel  secolo  XVI, 
e  non  nell'antecedente  come  mal  a  proposito 
supposero  ed  il  suddetto  Crescimljeni  ed  il 
Quadrio. 

GIOVANNI  (Fra)   ZOCCOLANTE.  So- 
netti di    ec.    Cosmopoli  (P^enezia), 
1760. 
Sono  del  P.  Giovanni  De  Luca,  da  Cadore   nel 
Bellunese,  che  scrisse  molti  opuscoli  in  favore 
de'  Gesuiti,  senza  porvi  il  suo  nome.  Per  que- 
sti sonetti  il  Papa  fecelo  uscir  di  Roma  ,  donde 
stette  assente  due  anni. 
f^edij  Risposta    di    Fra    Paracl  ito 
livornese  ec. 

GIOVENALE    SPAZZACA3IPAGNA.      Il 
Saggiatore  filosofico  e  filologico  di 
ec.  ln-^°  gr. 
Fu  un   giornale   letterario    che    incominciossi  a 
stampare  da  Pietro  Bassaglia  in  fcnezia, 
per  cura  dell'abate   Francesco   Zacchiroli,  e 
dell'abate  Filippo  Mariscalchi.  Dopo  i  primi 
due  numeri  publicat;  l' uno  il  i  agosto,  e  l'al- 
tro il  is  dello  stesso  mese,  non  venne  conti- 
nualo, perchè  il  Zacchiroli  si  ammalò,  ed  il 
Mariscalchi  dovette  intraprendere  un  viaggio. 
GIOVENARDI    (Abate).    Osservazioni 
intorno  le  aurore   boreali  vedutesi 
la  sera  de'  io  e    19  di    marzo  del 

<i  Sono  queste  distese  in  tre  lettere  che  si  tro- 
«  vano  stampale  nel  tom.  XXI  della  Raccolta 
ì;  Calogeraria .    a  cart.  !8S   e  seg.,   e  quan- 


GIR 

')  tunque  quivi  si  veggano  publicate  !e  prime 
»  due  sotto  il  nome    dell'abate  Giovenardi,  e 
»  la  terza  sotto  il  nome  dell'abate  Pecci  di  Ri- 
»mino  ad  un   suo  amico,  veniamo  assicurati 
'j  essere  opera  del  dott.*  Bianchi   da  Rimino, 
»>  siccome  è   pur  di  lui    la  breve    spiegazione 
»>  deir  aurora  boreale  ,  che  quivi  a  norma  dei 
«sentimenti  dell' AUeio   contro  quelli  del  sig. 
»Sguario,  si   legge    dietro  a    dette   lettei'e  a 
«carte  199  »  (Mazzuchelli,  Scritt.  d'Italia, 
voi.  II,  pari.  II,  pag.  1145). 
Giovine  (II)  cittadino    istruito    nella 
scienza  civile,  e  nelle  leggi  dell'a- 
micizia.   Padova  j    Manfrè,    1740, 
m-8.° 
La  ristampa  di   Napoli   dell'anno   susseguente, 
alla  quale  furono  aggiunte  tre  acroasi,  c'in- 
struisce  esserne  autore  l'abate  Jacopo  Faccio- 
lati,;  che  di  nuovo  in  Padova,  l'anno  1743, 
diede  alla  luce  l'operetta  ripulita,  ponendo  il 
proprio  nome  nel   frontispizio,  e  sotto  la  let- 
tera dedicatoria  ai  Provveditori  e  Deputati  di 
Cologna. 
Giovine     (  Il  )    instruito    ne'  principi 
della  democrazia  rappresentativa  e 
ne'  doveri    di    cittadino.  Jesij  Bo- 
nelli  j  anno   FU  rep. 
OpereUa  di  F.  Angelo  Ganzetti  ,  carmelitano ,  il 
quale  publicò  in  séguito  col  proprio  nome  an- 
che -  Intenzioni  del   P.  31.  angelo    Gan- 
zetti,  carmelitano,  di  Jesi.  Sinigaglia,  isoo, 
-sull'opuscolo  suddetto.  L'autore  fece  da  poi 
una  ritrattazione  d'ambedue  questi  libretti,  che 
leggesi  ndVJpe,  anno  II,  settembre  1804, 
pag.  9.3). 
Giovinetto  (  Il  )  serafico  S.  Stanislao 
Kostka,  posto  in  esemplare  di  ben 
vivere    (del    P.  Pasquale    Matteis, 
gesuita).  Roma,  pel  Casalcttij  177  i. 
Soltanto  nell'indice   il  Caballero  {Sappi.,  pag. 

123)  dice  questo  libro  anonimo. 
GIRAGUS   (Jacobus  Franciscus)  {ana- 
gramma   quo    signijlcotur    Jacobus 
Franciscus    Raggius,    cappuc. ,    ge- 
nuensis).  Dubiorum  centuria  de  re- 
gimine Regularium   in    tres   partes 
distributa,    auctore    Jacobo    Fran- 
cisco   Girago.    Lugduni j   suniptibiis 
Pctri  Prosi,  Phil.    Bondè   et   Lau- 
renlii  AnissoUy  in-^.^ 
Fu  ristampata   col  vero  nome  dell'autore,  au- 
mentata e  ridotta  in  miglior  forma,  Genuce, 
ex    typ.    Benedica    Guaschi,  1035.  in   f'ol. 


459 


GIR 

Usci  pure  nello  stesso  anno ,   colle  medesime 
slampe,  la  seconda  centuria. 
GIRALDl(Giamballista).  Veclij  PIGNA 

(Giambattista). 
GIRALDI    (Giraldo).    Novelle    di    ec. 
y4nisterdaino  {Firenze),  i  796,  m-8."; 
e  di  nuovo ,  L'i  (  cioè  Firenze),  1819, 
j«-8.'^,  con  l'aggiunta  di  altre  no- 
velle inedite. 
Sono  moderna  dcUalura  del  dolt."  Gaetano  CiOM. 
Per  la  terza  novella  vien  tolto  T  argomento  dal 
Commento  del  Boccaccio  alla  Divina  Comcdia. 
La  quarta  è  veramente  del  Gip.aldi  (autore  llo- 
rentino  che  viveva   dopo   la  metà   del  secolo 
XVI),  leggendosi  mss.  nella  Riccardiana   di 
Firenze. 
GIRALDUS  (Bernavdinus).    Fidcj  Ar- 
cana Societatis  Jesu,   etc. 
Girello    (II),    dramma    burlesco    per 
musica  rappi'esenlato  in  Siena  l'a ti- 
no   1672.  li^i ,    nella    stamperia  del 
publico,  V  anno  medesimo;  Ferrara, 
senza  nome  di  stamp.j    i6y4'>  ■^^' 
lognoj  per  Giacomo  Monti ,  nel  sud- 
detto anno;  Modena^  per  Vincenzo 
SoUanij   16^5;    Reggio,   per  Pro- 
spero  Vedrò tlij  1676;  Venezia^  per 
Gio.  Francesco    Valuasensej   1681, 
sempre  in- io,." 
u  Se  si  vuol  credere   al  libriccino  de'  socj  Filo- 
j) patri  di  Bologna,  questo  dramma  (di  cui  è 
jj autore  Filippo  AcciAiuoLl,  nato  in  Roma  di 
J5  famiglia  {iorentina)  fu  recitato  nella  città  loro 
55 Tanno  leco,  e  di  nuovo  ivi  nel  teatro  Mal- 
jj vezzi   Tanno   igog  v  (Drammaturgia ,  col- 
lii). Troviamo  alla  pagina  490   del  catalogo 
della  Bibl.  Chigiana  -  Girello,  dramma  mu- 
sicale di  N.  N.  Ronciglione,  1660,  /«-»."-  le 
quali  sigle  il  compilatore  d'esso  catalogo  (mon- 
signore AssEM.VNi)   dice  additare  il  conte  Ni- 
colò Mimato  (0  meglio  Mi.nato),  bergamasco. 
Ma  noi  riferiamo  ciò  con  qualche  esitanza,  non 
facendosi   di   questo    dramma    menzione    nel 
lungo  elenco  delle  composizioni  di  tale  autore 
datoci  dal  P.  Vaerini   {Scritt.   Bcrgam.  mss. 
presso  di  noi). 
Vedi,   Damira    placata.   —    Ulisse 
in  Feacia. 
GIRI  DI  LUNA  {anagramma  di  Luigi 
Nardi).    Porcus  Trojanns  ,  o  sia  la 
Porchetta,    cicalata     di     ec.    nelle 
nozze  di   messer  Carlo  Piidolfi,  ve- 


GIR 


ronese,  con    madonna  Rosa  Spina , 
rimincsc.  {Bologna) ,  da'  tipi  JS'obili, 
1821,  m-8." 
La  prima   edizione   di  questa    leggiadra   diceria 
fu  fatta  nel  i8t5.  La  seconda  è  resa  più  pre- 
gevole per  T aggiunta  di    abbondanti   annota- 
zioni, oltre  il  Testamento  di  Marco  Grunnio 
Corocotta  Porcello. 
GIROLAMI  (Ottaviano)  (abate  Antonio 
Galfo).  Il  tempio  della  Follia,  canto 
di  ec.  Roma,  senz'anno,  in-SP 
Troviamo    rammentala  un'  edizione  di  Lucca , 

17  78,    ijì-S." 

GIROLAMO  ALESSANDRINO. 

Il  di  lui  cognome  Squarciafico  fu  ommcsso  in 
alcune  edizioni  del  secolo  XV  del  suo  com- 
mento al  Canzoniere  di  Francesco  Petrarca 
ch'egli  publicò  in  parte.  Scrisse  anche  la  vita 
del  poeta. 

Girolamo  (A)  Colle  di  Belluno.  Epi- 
stola di  G.  W.  L.  (Giuseppe  Wico- 
vicH  Lazzari).  Treviso,  iSiq,  m-B.** 

GIROLAMO  (Fra)  DA  FERRARA. 

È  il  celebre  Fra  Girolamo  Savonarola,  dome- 
nicano della  riforma  del  B.  Pietro  Salomone, 
sul  quale  tanto  si  scrisse  senza  poter  risolvere 
s'  egli  fosse  un  visionario  impostore,  0  pii!i 
veramente  un  sant'uomo. 

GIROLAMO  SAVONESE. 

Mentre  non  ignoriamo  che  sotto  questo  supposto 
nome  fece  stampare  Giulio  Tere.nziano,  detto 
anche  da  San  Terenzio,  alcuie  opere  ereticali 
nel  secolo  XVI,  non  ci  è  noto,  ne  il  loro 
esatto  titolo,  ne  se  siano  esse  scritte  in  lingua 
latina  piuttosto  che  nelT  italiana.  Il  Gerdes 
(5)7/.  It.  Ref.,pag  280)  sembra  avere  per  di- 
linito  che  il  Terenzia>ìO  sia  quello  stesso  Giulio 
Milanese,  agostiniano;  che,  secondo  narra  TAr- 
^ii\dXì  {Script.  Mediol.,  art.  Julius),  trasfe- 
ritosi in  Isvizzera  per  avere  apostatato,  diede 
alla  luce  -  La  prima  e  seconda  parte  delle 
prediche  del  R.  P.  M.  Giulio  da  Milano , 
predicate  nel  tempio  di  S.  Cassiaiio  della 
città  di  rcnezia.  Anno  MDXLI{ìòil),  in-s." 
-  Qualche  circostanza  si  oppone  per  altro  per- 
chè ciecamente  non  si  debba  aderire  al  senti- 
mento del  Gerdes,  ed  è  il  potersi  sospettare 
che  due  diverse  persone  siano  Giidio  da  Mi- 
lano e  Giulio  Terenziano,  o  sia  da  San  Te- 
renzio, sebbene  entrambi  si  suppongono  aver 
vestilo  Tistesso  abito  agostiniano,  al  pari  del 
Vermiglio  e  del  Mainardo,  de' quali  furono 
seguaci.  Chi  volesse  dioifci-are  meglio  la  que- 
stione (se  merita  d'essere  diciferata)  dovrebbe 
esaminare   attentamente  il  Gerdes  mentovato; 


460 


GIÙ 


l'opera  del  Macerie  intorno  la  riforma  d'Italia; 

l'Arf^elati,  Script.  Med.j  Puccinclli^  Ateneo 

Milan.j  Fucsslin,  Epistolce  Reform.j  Simler, 

Vita  di  Pietro  Martire  Vermiglio j  De  Porta, 

Ilist.  Ileform.j  Maycr  {Ferd.) ,  Chiesa  Evang. 

di  Locamo  (in  tedesco),  Zurigo,  1856,  voi. 

2,  in-i." 

GIROLAMO  (S.)-  Volgarizzamento  dei 

Gradi  di  ec.  Firenze,  Manni_,  1729, 

/  o 
in-q. 

«t L'autore  non  fu  al  certo  S.  Girolamo.  Il  vol- 
J5 garizzamento  è  di  anonimo;  la  prefazione  e 
}>]a   tavola   delle  voci   più   notabili,    che  nel 
«testo   s'incontrano,    sono   lavoro  di  mons.* 
«BoTTARi,  per  asserzione    di   Apostolo   Zeno 
«e  di  Gaetano  Poggiali  "  (Gamba,  pag.  163, 
num.  S30  ). 
GISMONDI  (Giambattista).  Lettera  del 
dottor  ec.  da  Gubbio,   intorno  ad 
una  poscritta  stampata  clie  contiene 
note  critiche  sopra  la  dissertazione 
de'  Vescicatorj   del  sig.  dottor  Gio- 
vanni Bianchi  di   Rimino.  Pesaro, 
nella    stamperia  di  Nicolò    Gabelli, 
1748,  m-8.° 
Questa  lettera,  che  è  dello  stesso  dottor  Bianchi, 
non  fu  lasciata  senza  risposta  dal  Vandelli, au- 
tore della  Poscritta. 
Fedi^  CIRIACO  SINCERO.  —  Rac- 
colta di  scritture  mediche  ec. 
Giudizio  degli  antichi  poeti  sopi'a  la 
moderna    censura    di    Dante   attri- 
buita   ingiustamente    a  Virgilio,  e 
Saggio    di    critica,    poema   inglese, 
di  Pope,  tradotto   in   italiano.  Fe- 
nezia^  Zatta,  1758,  in-^^  jis,. 
Trovasi   tanto  impresso   separatamente,   quanto 
unito  alle  Opere  di  Dante  Alighieri,  publicate 
dal  Zatta  in   Venezia,  17S8  e  seg.  Sì  il  Giu- 
dizio, come  la  traduzione,  sono  lavoro  di  Ga- 
spare Gozzi,  e  si  hanno  nella  collezione  delle 
sue  opere. 
Giudizio  degli  autori  della  s4;oria  let- 
teraria   d' Italia    intorno    1'  ultimo 
libro  de'  teatri  del  P.  Daniele  Con- 
cina ,  indiritto  dal   signor  C.  D.  R. 
al   signor  A.  O.    B.    Venezia,   Re- 
mondini,    1756,  m-8.° 
Nelle  Novelle  della  repuhl.  lett.  dell'anno  1 7B6, 
e  nel  Dizionario  storico  di  Bassano,  viene 
attribuito  al  P.  Girolamo  Lagomarsim,  gesuita, 
morto  in  Roma  tre  mesi  prima  della  soppres- 
sione della  Compagnia. 


GIÙ 

Giudizio  dell'ombra  del   card.^  Qui- 
rini  intitolato   Diceocrisia   {Giusto 
giudizio)  (del  cav.*'  Giuseppe  Guer- 
rieri). 
Giudizio  dell'opera    dell'abate  Win- 
ckelmann  intorno  alle    scoverte  di 
Ercolano.  Lettera  ad  un  amico  (del 
marc.^  Berardo  Galiani,  traduttore 
di  Vitruvio).  {Napoli),    1767. 
Giudizio  d' un  uomo  indifferente  in- 
torno alle  osservazioni  ultimamente 
publicate    su  d'alcune    operette  di 
Saverio  Mattei.  7/z-8.° 
È  del  medesimo  autore  delle  suddette  operette. 
Giudizio  (II)  imparziale  sulla  contro- 
versia fra  i  PP.  Conventuali  ed  Os- 
servanti, ridotto  all'esame.  Si  sco- 
pre esser  lavoro  di  un  parzialissimo 
appassionato  Conventuale,  e  perciò 
ingiurioso  al  chiarissimo  sig.  abate 
Giambattista    Faure  ,   sotto    il   cui 
nome  è  stato  publicato  (del  P.  Fla- 
minio Annibali,  min.*^  osserv.^,  da 
Latera).  Lugano^    1780. 
Giudizio  sopra  la  ti'agedia  di  Canace 
e  Macareo,  con    molte  utili  consi- 
derazioni circa  l'arte  tragica  e  altri 
poemi,   con   la    tragedia    appresso. 
Lucca,  presso  Vincenzio  BusdiagOj 
i55o;  ed  in  Venezia j  i566,  senza 
nome  di  stamp.,  in-Q.° 
Va  unita  al  Giudizio  la  ristampa  di  questa  tra- 
gedia di   Sperone    Speroni,  già   publicata  dal 
Valgrisi  in  Venezia   nel  1S46,  e  dal  Doni, 
V  anno  istesso.  Per  non  essere  allora  a  cogni- 
zione dello  Speroni  V  autore  della  presente  cri- 
tica, andò  egli  fantasticando  e   pensò  che  po- 
tesse essere  stato  ora  il  Casa,  ora  Bernardino 
Tomitano,   ora  Gio.   Battista    Giraldi;  ma  sta 
ben  fermo  essere  fattura  di  Bartolommeo  Ca- 
valcanti, suo  avversario.  Il  che  bisogna  però 
dire  che,  quando  che  fosse,  sia  giunto  a  no- 
tizia dello  Speroni ,  poiché  neW Apologia  so- 
pra la  Canace,   stampata   postuma  dall'Al- 
berti, 1397,  si  legge  a  carte  14S:  quel  suo  To- 
scan  cortigiano  della  Retorica  seppellitaj  ed 
a   carte  137:  dal  Fiorentino  della  Retorica 
in  fuori,  e  parci  di  vedervi  indicato  Bartolom- 
meo Cavalcanti,  autore  della  Retorica,  stam- 
pata dal  Giolito.  Pare  anche  dall'Apologia  me- 
desima che  lo  Speroni  tenesse  il  Giraldi  come 


GIÙ 

colui  che  facevasi  diffonditore   di  quel  Giu- 
dizio. 

Giudizio  (di   Pietro  Paolo  Vergerio) 
sopra  le  lettere    di    tredici    uomini 
illustri,  publieatc  da  Dionigi  Ata- 
nagi  e  stampate  in  Venezia  l'anno 
1554. 
Il  Ghilinij  solilo  a  prendere  infiniti  granelli,  at- 
tribuisce questo  libro,  che  dice  inoltre  scritto 
in  latino,  allo  stesso  Atanagi. 
Giudizio  (dell'abate  Angelo  Galiettf, 
sabino)  su  la  traduzione  de'  Salmi 
di  G.  Rugilo  e  Saverio  Mattei.  Na- 
poli j    1787,  m-8.° 
Giudizio  sul  regno  di  Napoleone  Bo- 
naparte  (scrittui'a  di  Giandomenico 
RoMAGNOSl).    i8i4- 
Giudizio  sulle  tragedie  del  sig,  conte 
Vittorio  Alfieri.   Senz^alcuna  noiaj 
^-4.° 
Questo  giudizio,  stampato  alla  macchia,  rigixarda 
le  quattro  tragedie   publicate  colle  stampe  di 
Siena,  cioè:   Filippo,   Polinice,    Antigone    e 
Virginia,  criticate   nel  Corriere  Europeo,  di 
cui  era  principale  estensore  il  Zacchiroli.  Di- 
cesi  impresso   in  Siena ,   e  fattura    di   Mario 
Bianchi,  sanese,  e  d'altri  di  lui   amici,   che 
formavano  nel  1783  la  società  delF Astigiano, 
quando  scriveva  quel  sonetto  -  Due  Gori  ,  un 
Bianchi,  e  mezzo  un  Arciprete  {Lutj)  ec.  - 
Veggasi  il  séguito  a  pag.  112  delle  sue  Rime 
nell'edizione  di  Pisa  colla  data   di   Londra. 
Il  libretto  conlenente  tale  giudizio  è  raro  e  da 
noi  non  veduto,  onde  non  possiamo  darne  l'e- 
satto titolo  (Da  leti,  del  cav.  Rosini). 
Giulia  messa  in   canzone   la  seconda 
Tolta  da  chi  ve  la    mise    la  prima 
(cioè  dal  signor  Domenico  Bartoli). 
Risposta    di  Tiberio    a    Livia    sua 
madre  ec.  Lucca j,  pel  Paci  e  Ciuf- 
fettij  li  27  giugnoj    1695,   in-4° 
Giulia   (La)    moglie  di  Tiberio    cor- 
reva nome  di   troppo  libera  parti- 
colarmente   per    la    familiarità    di 
Sempronio  Gracco,  onde  Livia  ne 
avverti   esso  Tiberio    suo    figliuolo 
nella  maniera    seguente  (componi- 
mento dello  stesso  Bartoli).  Lucca^ 
m.4.° 
Giulio  Cesare  in  Egitto,  dramma  di 
Gio.  Francesco  Bussani,  cremonese. 


461 


GIÙ 


Venezia f  per  Maria  Rossetti ^  '735, 
m-i2.° 

Questo   dramma   è   stalo  raffazzonato   in   molti 

luoghi  dal  rcicbre  Carlo  GoLDO.M. 
GIULIO,  detto  ARIOSTO.   La    prima- 
vera   di    M.    Giulio,    cognominato 
Ariosto,  famigliar  del  Magnanimo 
et  Invittissimo  Signor  il  Signor  Ot- 
tavio Farnese  duca  di  Parma,  Pia- 
cenza e  Castro.  -  Sotto  avvi  l'arme  di 
casa  Farnese.  =  In  fine  dopo  altre 
poesie  leggesi  =  Stampalo  in  Mo- 
dana,  ad  Instanlia  de  l'Hautorc  a 
tutte  sue   spescj  adì  AT  Novembre 
M.  D.  zr. -Segue  l'impresa.  In-t\.^ 
Questo  poemetto  in  ottava  rima  è  diviso  in  due 
parti ,  la  seconda  delle  quali  è  dedicata  a  Mar- 
gherita d'Austria  moglie  del  duca  Ottavio.  Al- 
tre stanze  dello  stesso  autore  stampale  col  ti- 
tolo -  I  fatti  e  le  prodezze  dei  Signori  di 
casa  Farnese  composte  da  Giulio  detto  A~ 
riosto.  Vinegia,  per  il  Giolito,  1337,  m-4.", 
con  figure  allusive,  0  sia  allegorie,  ci  mani- 
festano il  vero    casato    di   lui,    leggendosi   in 
una  nota  a  pagina  23  -  Humilissimo  servitor 
di  questo  tremendo  dominio,  Giulio  detto 
Ariosto  de' BuHLONi  di  Tresento  terra  del 
Ferrarese  allo  confine  della  Badia  del  Po- 
lesine di  Rovigo. 
GIULIO  MILANESE.  Fedi^,  GIROLAMO 

SAVONESE. 
GIULI  (Egidio  Maria).  Del  Reveren- 
dissimo Padre  ec.,  della  comp.^  di 
Gesù  ec,  lettera  postuma  critico-a- 
pologetica degli  studj  di  sua  Reli- 
gione ec.  Lucca,  Salani  e  Giuntini, 

1750,  m-4.*^ 
Se  il  P.  Giulj,  gesuita,  morto  l'anno  precedente 
in  Roma,  sia  proprio  autore  di  questa  lettera 
non    potrebbcsi  dire,  se  già    non  venisse  egli 
medesimo  ad   assicurarlo.  Taluni  credono  es- 
sere la  lettera  veramente  fattura  di  lui,  ma  che 
sia  stata  interpolala  da  qualche  mano  poco  Lene 
affetta  alla  Compagnia.  Rispose  ad  essa  lettera 
il  P.  Lazzeri,  gesuita,  con  n\\-  Avviso  al pu- 
blico  sopra  una  lettera  postuma  che  va  sotto 
il  nome   del  P.  Egidio  Maria  Giulj ,  della 
compagnia   di    Gesii.   Segnalo   dal   Collegio 
Romano,  il  dì  2S  agosto  1730,  in-A.° 
GIUNCHIUS  (jNicoiaus).  De  indulgen- 
tiis,  et  requisitis  prsesertim  ad  eas 
recipiendas  dispositionibus,  et  ca- 
tholicaì  Ecclesise  doctrinse    in  con- 


462 


GIÙ 


ferenrlis  ac  recipìendis  iisdem  illu- 
stratio.  Auctore   Nicolao  Giunchio 
de  Raspantinis,  pi-esbytero  romano. 
Jìoince  j    apiid  fratres    Palearinos  , 
iy6o,  m-i2." 
Fu  ristampata  a  Ratishona  ed  a  Vienna,  col 
vero  nome   delF autore,  che  è  il  P.  Fra  Gio. 
Vincenzo  Patuzzi,  domenicano. 
GIUNIANO  ELPIREO. 

I."   Il    direttore    delle    ambasciate. 
Beg^io,   1676,  ìn-\i.° 
2.°  il  Mirtillo,  favola  pastorale.  Bo- 
logna ^   i65o,  in-ii.^ 
L'autore,  copertosi  col  nome  anagrammatico  di 
Giuniano  Elpirco,  e  Giovanni  Pierelli  da  Tra- 
silico  nella  Garfagnana,  nel  quale  cambiò  quello 
de' Bevazzi,  antico  cognome  di  famiglia  (Ti- 
raboschi,  Bihl.  Moclon.,  toni.  IV,  pag.  126). 
Il  Quadrio  vuole  che  Giuniano  Elpireo  sia  in 
vece  anagramma  di  Giovanni  Lcporco;  ma  noi 
propendiamo  al  parere  del  Tiraboschi ,  ad  onta 
che  anche  il  Liruti  {Scritt.  Friulani,    tom. 
IV,  pag.  33)  confermi  quello  del  Quadrio. 
Fedi^  ELPIREO  PASTORE. 
Giunio  (II)  Bruto,  tragedia    del    sig. 
di  Voltaire,  trasportata  in  italiano 
da  un  Academico    Fiorentino  (dal 
gran  priore  Nicolò  SIMl^ETTI).  Fi- 
renze:, Bonduccij   1796,  in- 11.^ 
GIUNIPPO  EUGANEO  P.  A.  (P.  Barto- 
lonimeo   Pio  Giupponi,    gesuita,  di 
Cittadella).  Alfonso  degli  Enriques 
riconosciuto,  dramma  di  ec.  Acad.^ 
Informe,  Intrepido  e  Ricovrato.  F'e- 
ìiezioj  pel  Fiezzeri,   1756,  m-8." 
Giunone  ammalata.  Novella  olimpica 
per   le    nozze    Sumaui-Roberti    (di 
nions.*^  Nicolò  Girolamo  Scaracello, 
da  Este).  Padova j    i3i5,  m-8.° 
Giunta  al  commento  critico-archeolo- 
gico sul  frammento  inedito  di  Fabio 
Giordano    intorno    alle    grotte    del 
promontorio  di    Posilipo.    Napoli, 
tip.   Fara,    1842,  z/i-S." 
Essendo  stata  fatta  una  cintica  al  commento  del 
frammento  di  detto  scrittore  napolitano,  sleso 
insieme  da' due  fratelli  Fusco  e  da  Angelo  Tro- 
jan© ,  publicarono  essi  in  propria  difesa  questa 
giimta. 

Fedij  Frammento  inedito  ec. 
Giunta  alla  difesa  degli  scrittori  dell;! 


GIÙ 

vita  di  S.  Filippo  Neri,  o  sia  con- 
futazione di  ciò  che  asseriscono  a- 
vere  S.  Filippo  domandato  a  S. 
Ignazio  l'ingresso  nella  compagnia 
di  Gesù  ed  averne  avuta  la  ripulsa 
(del  P.  Carlo  Barbieri,  filippino). 
Bologna  3  a  S.  Tommaso  d' Aquino j 
1742,  z/i-8,"  Fedij  Difesa  di  al- 
cune pi'oposizioni  ec.  . 

Giunta  alla  Prima  Parte  delle  glorie 
del  Casentino  ,  ovvero  Seconda 
Parte,  dedicata  dal  P.  Giuseppe 
Manucci  {da  Poppi  nel  Casentino) 
al  P.  Lorenzo  Poltri,  vallombrosano, 
abate  di  S.  Fedele  di  Poppi  ec.  Fi- 
ì'enze,  stamp.  di  S.  A.  S.  alla  Coìi- 
dotlaj    1687,  in-4-^ 

Dicesi  che  il  P.  Rafaello  BadIO  s'affaticò  molto 
ajutando  il  MaìsuCCI  nello  stendere  questa  se- 
conda parte.  La  prima  parte  comparve  co'  tipi 
del  Vangelisti  e  Martini  fino  dal  1674.  Il 
Malucci  fu  collettore  del  Parnaso  sacro  del 
Casentino  stampato  nel  1690,  e  publicò  pure 
La  collana  de'  Servi  di  Dio  dimorati  e  se- 
polti nel  Casentino,  la  quale  opera  vide  la 
luce  nel  1691. 

Giunta  dei  vocaboli  raccolti  dalle  o- 
pere  degli  autori  approvati  dall' A- 
cademia  della  Crusca.  Seconda  edi- 
zione. 1751 ,  in/ogl.  Fedi,  Vocabo- 
lario degli  Academici  della  Crusca. 

Giunta  di  alcune  lettere  in  approva- 
zione delle  riflessioni  di  Pandolfo 
Maraviglia,  .fìai^e/?;?^,,  1713,  m-8."; 
e  Boniaj   1 7 1 5 ,  in-/^.^ 

Dello  slesso  Pandolfo  Maraviglia,  pseudonimo  di 
Ruggiero  Caldi. 
Fedi,  MA  1\A VIGLIA  (Pandolfo). 

Giunta  fatta  al  ragionamento  degli 
articoli  e  de'  verbi  di  M.  Pietro 
Bembo.  3Iodena ,  per  gli  eredi  di 
Cornelio  GadaldinOj  i563,  in-^.^ 

Si  ristampò  in  Basilea  nel  1S72  accresciuta  col 
vero  nome  dell'autore,  che  è  Lodovico  Ca- 
STELVETRO,  per  opera  di  suo  fratello  Gio  Ma- 
ria, e  con  aggiunte,  nell'edizione  delle  Prose 
del  Bembo  eseguita  in  Napoli  nel  1714.  Si 
legge  anche  nel  tom.  Ili  degli  Autori  del 
ben  parlare. 

GIUNTINI  (Girolamo).  Delle  meteore, 
libri    trt-,  poema  fisico  di  Gio.  Lo- 


GIÙ 

renzo  Stecchi,  lettore  di  filosofia 
neirUnivei'sità  di  Pisa,  colle  anno- 
tazioni del  dottor  Girolamo  Giun- 
lini,  medico  fisico  ec,  Firenze^  Pe- 
perini j,  1^28. 
L'aulorc  di  qucsf  opera  lllosolica  è  il  medesimo 

che  vi  aggiunse  le  aiinolazioiii. 
Ginoclii  (De')  di  sorte  (del  contedi 
S.    Raffaele).    Torino  j    Maircssc , 
lyyi,  in-8.° 
Giuoco  (II)  del  pallone  (di  Antonio 
Marinoni, celebratissimo  giuocatore). 
Milano,    1783,  m-S.*" 
Giuoco    (11)    del    tresette    a  quattro, 
poemetto  giocoso  {in  quarta  rima) 
del  sig.  dottore  A.  IM.  P.  A.  (Alessio 
Marcheselli,  Pastor  Arcade, da  S.  Se- 
condo nel  Parmigiano).  Parmaj  per 
Benedetto  Sojicinij  1763,  inS.^  pie. 
La  prima  edizione  è   di  Piacenza,  per  il  Ba- 

zacchi. 
Giuoco    (II)  dell'Ombre,  con  alcune 
annotazioni     aggiunte.     Bonza  ^    a 
spese  di  Giacomo  Dragondelliy  1674, 
in- 11.^ 
Nella   Bihl.  volante  del  Cinelli  {tom.  Ili,  pag. 
21 0)  si  fa  autore  di  questo  liliretto  Gio.  Bat- 
tista De  Luca,  da  Venosa,  avvocato.  Nelle  ag- 
giunte però  alla  medesima  {tom.  ì\,pag.  449) 
si  pone  fra   gF  incerti.   Il   suddetto   Cinelli  lo 
riporta  anche  col  seguente  titolo  -  L'ozio  il- 
lustralo dell'Ombre.  Roma,  appresso  il  Dra- 
gondelU,  1C74. 
Giuoco    (II)     dello    Sbaraglino    (di 
Maurizio  Bartinello,  chirurgo  no- 
varese).  Bergamo j    1607;  Milano  ^ 
1619;    f^eneziaj   i63i. 
Giuoco  (II)  incomparabile  degli  scac- 
chi sviluppato    con    nuovo  metodo 
ec.  Opera  d'autore  modouese  (avv.° 
can."  Domenico  Ponziani,  protono- 
tario  apostolico  e  prof.^  dell'Uni- 
versità di   Modena),   divisa    in  tre 
parti.  Modena j  per  gli  eredi  Soliani, 
1769,  m-8.°;  e  di  nuovo.  Ivi,  cogli 
stessi  tipi,   1782. 
Questa  seconda   edizione   modonese  è   ricca  di 
giunte   e  variata   in   modo   che    si    può   dire 
opera  nuova.  Dopo  la  morte  del  Po^ziaìn'I  si 
riprodusse  in  Fenezia  nel  isoi  e  10J2:   ma 


463 


GIÙ 


sempre  sopra  la  prima  edizione  senza  toglierne 
gli  errori  ed  anzi  aggiungendone  alcuni.  .Nel 
1329  fu  poi  ristampalo  iti  liomn,  da  Dome- 
nico Ercole,  e  molto  plau.sil)ilmente  sulPedi- 
zione  del  1702.  Molti  atlrihuirono  in  séguito 
il  presente  lavoro  ad  un  amico  delP autore, 
cioè  al  consigl.*^  Ercole  Dal  Rio,  il  (piale  sol- 
tanto lo  coadjuvò,  come  ritracsi  dalla  prela- 
zione. Ne  abbiamo  anche  un'edizione  di  Mi- 
lano, pel  Sonzogno,  l«3l,  //^-la." 

GIURIPENO  (Luigi  Scaramuccia  ,  peru- 
gino). Le  finezze  dei  pennelli   ita- 
liani, ammirate  e    studiate   da  ec. 
sotto  la  scorta  di   Rafaello  di  Ur- 
bino. Pavia j,  presso  Andrea  Magri j 
1674,  i«-4-" 
Col  ritratto   delPautore  Luigi  Scaramlxcia,  di- 
segnato dal  Cavaliere  del  Cairo,  ed  inciso  da 
J.  B.  Bonacina. 
Giurisdizione    Sovrana    de'  Re    sopra 
la    polizia  della   Chiesa    contro    le 
massime  del  Vescovo  d'Angers,  tra- 
dotta dal  francese. 
L'autore  francese  è  Giacomo  BoUTTEU,\,  signore 
d'Estieux,  che  fece  stampare  quest'opera  ano- 
nima in  Parigi  Tanno  i72o.  Alcuni  esemplari 
portano  il  finto   nome  di   M.  Syeltc  Canonico 
dWngers. 

GIUSEPPE  (P.) -MARIA  DA  SASSUOLO, 
cappuccino.  Il  Cavai ier  veramente 
Cristiano,  espresso  nella  vita  del 
mare. ^Girolamo  Carandini.  Reggio^ 
f^edrotti,   1732,  in-S.'^ 

Questo  P.  Giuseppe,  cappuccino,  era  della  fa- 
miglia Paltrimeri. 

GIUSEPPE  MARIA  DI  MASSERANO. 
Gesta,  virtù  e  doni  del  Beato  Leo- 
nardo da  Porto  Maurizio  ec.  Boma^ 
appresso  il  Salomonij  1796,  tVz-4." 

Fu  publicata  questa  vita  sotto  tal  nome  dall'ex- 
gesuita  Filippo  Maria  Salvatori,  promotore 
della  causa  per  la  beatilicazione. 

Giuseppe  (II),  tragedia  (del  P.  Leone 
SA^TI,  gesuita).  Roma,  \G.\G,  in- 12.^ 

Giuseppe  (A)  Zanoja,  architetto  e 
poeta.  Epistola  in  versi  (del  pit- 
tore Giuseppe  Bossi).  Milano j  stam- 
peria reale j,    1 8 1  o ,  iìi- 1  (J.*^ 

GIUSTI  (Pietro  Paolo)  (avv.*^  Giuseppe 
Gandolfi,  genovese). 
•  ."Apologia  del  ragionaniento  cat- 


464 


GIÙ 


tolico-politico  di  ec,  in  risposta 
allo  scritto  di  G.  G.  Massa.  Genova^ 
stamp.  Gesi? liana  j  1797»  in-^. 
a.'*  Éagionamento  cattolico-politico 
sul  mezzo  di  conservare  la  demo- 
crazia, coir  aggiunta  di  alcune  an- 
notazioni relative  al  nuovo  progetto 
di  Costituzione.  Genovay  Franchelli^ 
1797,  m-4.° 

Giustificazione  del  praticato  sin  ora 
dai  Religiosi  della  comp.^  di  Gesù 
nelle  missioni  di  Madurè ,  Mysur 
e  Carnate  (del  P.  Antonio  Bran- 
DOLiNi).  Roniaj  nella  stamp.  della 
RcK'.   Camera j,   1724,  in  fogl. 

Giustificazione  della  dottrina  del  P. 
Carlo  Maria  Traversar!  intorno  al 
sacrificio  ed  alla  comunione  nella 
messa.  Stampata  nel  tom.  XII  degli 
Opuscoli  di  Pistojaj    1784. 

L"' autore  è  lo  stesso  P.  Traversari. 

Giustificazione  della  medaglia  di  Anna 
Faustina. 

Leggasi  nel  Giornale  de'  letter.  d'Italia,  tom. 
X;,  pag.  493-S04.  La  lettera  in  cui  parlasi  di 
detta  medaglia  sta  nel  tom.  IV;,  a  pag.  5G0  e 
seg.,  e  porta  il  nome  di  monsignore  Filippo 
Della  Torre,  del  quale  è  probabilmente  an- 
che ia  Giustificazione. 

Giustificazione  della  rivoluzione  di 
Corsica,  e  della  ferma  risoluzione 
presa  da'  Corsi  di  non  mai  più 
sottomettersi  al  dominio  di  Genova. 
Cortej  1758,  m-8.° —  Ristampata 
poi  in  Olettaj  con  falsa  data;  e 
finalmente  in  Kenezia^  colla  data 
di    Oletta. 

—  della  rivoluzione  di  Corsica  com- 
battuta dalle  riflessioni  di  un  Ge- 
novese {il  P.  Giustiniani),  e  di- 
fesa dalle  osservazioni  d'un  Corso. 
Corle_,   1764?  m-8.° 

Amljedue  queste  opere  sono  lavoro  del  canonico 
Salvim,  di  Balagna  in  Corsica. 

Giustificazione  (La)  di  Fra  Paolo 
Sarpi,  o  lettere  d'  un  Prete  ita- 
liano (Degola)  ad  un  Magistrato 
francese  (  Agieu).  Parigi,  1 8 1  i ,  m-8." 

Giustificazione  di  più  personaggi  e  di 


GLE 

altri  soggetti  riguardevoli  contro  le 
accuse  disseminate  a  loro  pregiudi- 
zio (opera  del  P.  Jacopo  Sanvitale, 
gesuita).  Lucca j  Salani  e  Giuntinij 
1743.  —  E  di  nuovo  colla  giunta 
delle   Querele  di  più  personaggi  al 
contradditore  d'essa.  Ivi,  1745,  sem- 
pre m-8.° 
Nella  seconda  edizione  si  risponde  a  certo  P.  Di- 
nelli,  domenicano,  che  aveva  stampati  alcuni 
sermoni  contro  la  Giustificazione  suddetta. 
GIUSTINIANI  (Lorenzo). 
Ventiquattro  canzoni,  che  leggonsi  nel  voi.  Ili 
delle  Rime   spirituali ,    stampate  a  Venezia 
nel  1S32,  che  portano  il  nome  di  S.  Lorenzo 
Giustiniani,  sono  di  Leonardo,  suo  fratello. 

Giusto    Sincero.    Vedi,    Raccolta    di 

composizioni  diverse  ec. 
GLAREANO  (Scipio).  (P.  Angelico  A- 
PROSio,  da  Ventimiglia). 
i.°La  grillaja,  curiosità  erudite  di 
ec.  Napolij  per  Novello  De  Bonis^ 
1 668 ,  in- 1 2.° 
Fu  ristampata   in  Bologna,  per  il  Recaldini , 
nel  1675,  ma  mutilata  di  circa  la  metà.  «Qui 
»non  deve  tacersi   come  si  legge  nella  Bibl. 
f>  Aprosiana  a  cart.  205  in  una  lunga  lettera 
«apologetica  indirizzata  dal  P.  Aprosio  a  cento 
«  e  più  letterati  de'  più  celebri  del  suo  tempo, 
»>la  quale  doveva   mettersi  dopo   la    suddetta 
»»  dedicatoria 5  si  vede  da  questa  che  nelPedi- 
«zione  furono  fatte   circoncisioni  in  più  luo- 
jjghi,  e  perciò  si   trovano   in   essa   lettera  le 
>5  correzioni  ed  aggiunte  )>  (Mazzuchelli,  Scritt. 
d'Ita!.,  tom.  I,  pari.  II,  pag.  89l). 
2."  L'Occlìiale  stritolato  di  ec.   in 
risposta  al  sig.  cav.*^  Tommaso  Sti- 
gliani.  Venezia,  pel  Pavoni,   i64ij 
m-i2.° 
Buona  parte  fu  inserita  nel  Buratto  di  Carlo 
Galistoni  (cioè  dello   stesso  APROSIO).   Con- 
suhisi  il  Mazzuchelli  {luogo  citato). 
3."  Lo    scudo    di    Rinaldo,    ovvero 
lo  specchio  del    disinganno,  opera 
di  ec.  Veneziaj  nella  stamperia  Se- 
niana  appresso  Gio.  Giacomo  HertZj 
1642,  in- 12.^ 
GLEMOGILIO  TALPI  (Guglielmo  Pla- 
Ti).  Il  mondo  smascherato,  ovvero 
la  pietra    del    paragone    del    vero, 
discorsi  del  conte  ce.    Padova,  ad 


465 


GLO 

insUinza  del  Toniasiin  di   f^cnczia, 
1645,    iìl-l'ì." 

Sotto  ristesse  anagramma  vicm:  rammeiilala  riiial- 
rhe  altra   ojicra  del    medesimo   aiilore.  fra  le 
quali  è  citata  dalFAprosio- //  Gucrricrn.  Ve- 
nezia, 1G48,  m-is."  Lo  slesso  1*.  Aprosio,  col 
supposto    nome   di   Paragesio,  o  Pnlagcrio, 
fece  una  sanp;uinosa  critica  al  I'latI  scrivendo 
-  La  Talpa  plagiaì-ia,  ovvero  la  Cornacchia 
Esojyiaiia  ce.  -  l'are   però  che   essa   non  sia 
stala  giammai  impressa. 
GLICE  CERESIANO  (P.   D.  Francesco 
Soave,    somasco  ,    lugaiicsc).   Vera 
idea  della    rivoluzione  di    Francia. 
Leltera  di  ec.  ad   un   amico.  (  Mi- 
lano, fratelli   Piroluj    i^c)3),  m-8." 
Avvene  una   ristampa.  Glìce  è  parola  presa  dal 
greco ,  e  vale    Soave.  Cercsio  è  antico  nome 
del  Lago  di  Lugano. 
Gloria  (Alla)  di  S.  Tommaso    d   A- 
quino,  discorso   dello  da  Giuseppe 
Antonio  Arisi  per  l'Acadcmia  degli 
studenli    de'  RR.    PP.    Predicatori 
sul   problema  :  Se  l'angelico  Dottore 
sia  stalo   pia  formidabile    all'eresia 
in  vita  od  in  morte  ....    Cremona^ 
per  Bari.    Carissimi j,    ^'jog,  in-/^.° 
È  proLaLilmente  fattura  del  P.  Vincenzo  Pas- 
saci,   domenicano,  suo   maestro,    essendo  in 
<[uel  tempo  ancor  cliierico  T  Arisi. 
Glorie   (Le)   d'Alcide  nel    sostener   il 
cielo,  per  la  nascita  del  serenissimo 
Francesco    Secondo,   duca   di    Mo- 
dena eie.  l'anno    1680.  lii^  per  il 
Degni j    1680,  in-/\.^ 
«L'autore   di    questo   vago    componimento    è  il 
»jsig.  Guido  FosciilERi,  cavaliere  modonese  " 
(Cinelli,  Bibl.  volante). 
Glorie    (Le)    degli    incogniti,    ovvero 
gli  uomini     illustri    dell'  Academia 
dei    signori    Licognili    di   Venezia. 
Ivij  appresso  Francesco  Valvascnse 
1647,  ^'"-4-°'  c^"  ritratto  in  rame. 
Se  ne  fa  autore  da  Filippo  LaLbé  Gio.  Francesco 
Lorcdano.  Ma  a  ragione  il  Piaccio  {nani.  2G4o) 
teme  che  il  Labbé  abbia  preso  abbaglio,  giac- 
che i  versi   che    si    leggono    in    principio  del 
libro  sono  piuttosto  in  lode  del  Loredano  conie 
fondatore  deirAcademia,  che  come  autore  del- 
Fopera,  e  d'altra  parte  non  è  probabile  ch'egli 
abbia  fatto  l'elogio  di  se   stesso,  che  trovasi 
alla  pagina  243.  ìl  Quadrio  (fó?«.  VII, /'fig.  2U) 

TOM.    I. 


GLO 


!•   di    parere  <  he    l'autore    di  ((ue.->lo  libro  sia 
stato  Giandiallisla  !Moroni,  che  obbligato  a  ri- 
tirarsi da  Ferrara  sua  patria  in  Venezia,  quivi 
ncll" Academia    degli   Incogniti    benignamente 
raccolto,  (pielf opera  volle  prestarle  per  gra- 
titudine, come  narra  il  Libanori  nella  sua  Fer- 
rara d'oro.  Il  Baruffaldi  {Dis.'icrlazìonc  de' 
])octi  ferraresi)   non  fa  cenno  «Iella  suddetta 
opera  del  Moroni:  al    che    deve    aggiungersi, 
che  quando  essa  usci,  erano  già  due  anni  che 
il  Moroni  era  mancato  di  vita,  essendo  morto 
Fanno  lGi3.  Apostolo  Zeno  [Lettera  al  Fon- 
taiilni)  poi  propende  a  crederla  slesa  ,  a  mo- 
tivo della  diversità   dello   stile,  da   molli  aca- 
demici,  fra' quali   ebbe   la  maggior  parte  Gi- 
rolamo Brl'SO.ne,  da  Rovigo,  o  come  altri  vo- 
gliono ila  Legnago;  uè  va  errato,  poiché  que- 
sti (come  ha  verificato  il  P.  Merati)  si  lagnò 
fortemente  del  torto  che  gli  fu  fallo,  in  questo 
modo  scrivendo:  -  Foglio  portarti  V  elogio 
che  gli  feci  in  vita  (a  Pietro  Michele,  patr." 
veneto),  registrandolo  fra  miei  ritratti  degli 
Academici  Incogniti ,  che  l  altrui  interesse, 
o  pure   V  altrui  ingratitudine  ,   puhlicb  già 
senza  mio  nome,  col  titolo  di  Glorie  degli 
Incogniti,  senza  pero  che  io  abbia  troppo 
occasione  di  dolermene  per  avermene  strop- 
piati alcuni,  e  altri  aggiungendo   che  non 
mai  sognai  di  scrivere,   non  che  pensassi 
di  publicarc  colle  stampe. 
Glorie  (Le)  della   poesia  e  della  mu- 
sica contenute   nella   esalta   notizia 
de' teatri  della  città  di   Venezia,   e 
nei  catalogo  pui'gatissimo  dei  dram- 
mi   musicali    quivi    finora   rappre- 
sentali, con  gli  autori   della   poesia 
e  della  musica  e  con  le  annotazioni 
a' suoi  luoghi  proprj.  Fcneziaj  Buo- 
narrigOj,    i  ySo,  in- 1 2." 
Compilazione  di  Gio.  Carlo  Ronlim.  Fu  posta  di 
nuovo  in  luce  col  titolo  di  Catalogo  di  lutti 
i  drammi  ec.  da  Antonio   Grotto,  che  v'ag- 
giunse  il  proseguimento   della   serie  Uno  ai- 
Fauno  i74j;. 
Glorie    (Le)    letterarie    de'  Milanesi, 
almanacco  (delconle  Giuseppe  Ca- 
sati).   Vercelli ,    1788. 
Gloriosa    (O)   Virginum,    de.     Fide, 

Ave  maris  Stella,  ctc. 
Gloriosissima  (Nella)  laurea  in  ambe 
le  leggi  di  S.  E.  il  signor  abate 
Carlo  Rezzonico  (poi  cardinale). 
Stanze  (dell'abate  Clemente  Sibi- 
LiATo)  n   S.   E.   il   signor  cardinale 


466 

GOB 

Carlo  Rezzonico,  vescovo  di  Padova 
(poi  Clemente  XIII).  lui,  stamp. 
del  Seiiìinarioj,    «745?  in-/\. 

GLORIZIO  GREI.  Vita  di   Sisto  V. 

Così  celasi  Gregorio  Leti  in  una  edizione  fatta 
a  Losanna  di  questa  \ila. 

Glossa  uiaa-ginales  ad  Musei  Passerii 
lacernas  coliectc'e  (auctore  C.  Fran- 
cisco   MoINTA^M,    pisaurensi),    lyBg. 

Stampate  in  Bologna,  per  il  Martelli. 

GLOTTOCHPaSlO  FIDENTIO.  Fedi  ^ 
FIDENZIO. 

G  M  F  A  T  G  V  F,  Acad."  Lunatico. 
Fedìj  Frammento  inedito  d'  uno 
scrittore  Napolitano  ec. 

GNEO  FALCIDIO  DONALERO  (  Gio. 
Francesco  Loredano,  del  cui  co- 
gnome è  anagramma  Donalero  ). 
Morte  e  ribellione  del  Valstein, 
descritta  da  ec. 

Il  Lupis,  biografo  del  LOREDA>'0,  uon  fa  motto 
di  questa  sua  opera  ;  non  cosi  T  autore  delle 
Glorie  degli  Incogniti  {f>ag  247)  che  a  lui 
rattribuisce. 

GJNOCHI  (P.),  sooiasco. 

Fece  imprimere  sotto  il  suo  nome  un  poemetto 
col  titolo  Gli  uomini  di  Prometeo,  già  pu- 
blicato  da  altro  autore. 

GOANTO  RINIO  {anagramma  di  An- 
tonio Rigo).  Metamorfosi  odiamo- 
rose  in  Birba  Trionfale  nelle  gare 
delle  Terre  Amanti.  Dramma  per 
musica  di  ec.,  tra  gli  Academici  di 
Campalto,  Infelicio  Scordato;  rap- 
presentalo nel  teatro  di  S.  Samuele 
di  Venezia  nel  carnevale  dell'anno 
1732,  dedicato  a  Madama  la  Moda, 
Governalrice  di  Castel  Bizzarro,  Ca- 
pitanessa dell'Armata  Navale  de'Ca- 
pricci ,  Pvegolatrice  dell'  Academia 
de' Giusti,  Presidente  all'Assemblea 
Generale  degli  Ovi  ec.  ec.  Kenezia, 
per  Ahùse  Falvasensej  1738;  e  di 
nuovo,  Padova,  per  Gio.  Ball.  Con- 
zatliy  l'anno  ìstesso,  sempre  in-ii.^ 

Ognuno  s'' avvedrà  dal  titolo  che  e  componi- 
mento burlesco. 

GOBBI  (Agostino).  Scelta  di  sonetti 
e  canzoni    de'  più   eccellenti  rima- 


GOB 

tori  d'ogni  secolo.  Bologna,  1708 
e  '709,  tom.  ^,  inS.^,  ed  in  sé- 
guito ristampata   con  aggiunte. 

11  vei'o  benemerito  raccoglitore  fu  certamente  il 
celebre  Eustachio  Manfredi.  Agostino  Gobbi 
da  Pesavo ;,  giovane  di  belle  speranze,  sotto  il 
cui  nome  venne  in  luce  questa  Scelta,  mori 
(Tanni  ventitré.  Nella  quarta  parte  leggonsi 
solto  nome  d' incerto  (juatlro  gentilissime  can- 
zonette anacreontiche  delle  quali  è  autore  il 
rinomato  conte  Lorenzo  Magalotti. 

GOBBI  RIALTEI  (Lazari  Aug.  Cott.e), 
ad  Pasquillum  suum  dulcissimuni 
jocosa  gratulatio,  Interprete  Cyone 
Lyssodio. 

Nella  "Mise.  Novarese  (  tom.  IX  )  data  in  dono 
da  Lazaro  Agostino  Cotta  alla  Bibl.  Ambrosiana 
leggesi  in  calce  di  questo  opuscoletto  -  Lusus 
mei  Lazari  Aiigiistini  Cotta;,  de  terra  A  meno 
in  lìiparia  S.  Julii,  cwn  ine  furore  diri- 
pcrer  in  quemdam  pcvdagogwn ,  impressus 
anno  1C98.  Nomen  meum  notai  apponere 
sed  stemma  patria;  mece ,  Canem. 

GOBBO  DI  PISA.    Fedi,  FORABOSCO. 

GOBBO  DI  SANCASSIANO  (Antonio 
Maria  Bertini).  La  verità  scoperta 
nel  libro  'u\\\io\ò.io  -  La  verità  senza 
maschera^  -  del  ec,  a  difesa  del- 
l'eccell.^  sig.  Antonio  Maria  Ber- 
lini ec.  in  risposta  all'eccell."  sig, 
(Girolamo  Manfredi,  masscse,  me- 
dico in  Prato.  F/a/d^furt,  appresso 
Federigo  Knock  (Ilalia),  1 7  i  i ,  in-i^/' 

GOBELLINUS  (Joannes).  Pii  II  Pont. 
Max.  commentarii  memorabilium 
quce  temporibus  suis  conligerunt 
a  R.  D.  Jo.  Gobellino  Vicario  Bo- 
noniensi  jamdiu  composili  et  a 
R.  P.  D.  Francisco  Bandino  Picco- 
lomineo  ex  vetusto  originali  reco- 
gniti. Romce,  ex  typogr.  Dominici 
Base  et  Sociorum,  iSHg,  in-^!^  =. 
E  di  poi  =  Adjectis  Jacobi  Picco- 
lominei  (Ammanati)  Cardinalis  Pa- 
piensis  rerum  gestarum  sui  teni- 
poris  ad  Pii  II  continuationem,com- 
mentariis  et  epistolis.  Francofurti ^ 
in  officina  Anbresiana.  i6i4j  ifijol. 

Il  vero  autore  di  questi  commentari ,  ossiano 
Memorie  della  vita  di  Pio  li,  è  lo  stesso  Enea 
Silvio   PiccoLOMlJii ,  poi   Papa  con  tal  nome. 


46 


GOF 

Egli  compose  1  primi  doiliri   liini   rondurcnli 
fino  al  suo    poiUilicalo  .    oltre   il    (leeiniolcr;'o 
non  terminalo.  Jacopo  Piccoi-OMi.M  Amma.>ati. 
cardinale   di    Pa%'ia,   li    conlinnò-  ai;i;iun2;ini- 
dovi  altri  selle   libri.   Di  (jucsta  verità  non  ci 
lasciano  dubitare  la  lestimonianza  degli  scrit- 
tori  contemporanei,    o  cpiasi   conleinporanci, 
più   testi  a   penna,  lo   stile  nniforme  alle  al- 
tre opere,  e  le  stesse  maniere  di  dire  di  Enea 
Silvio  Piccolomini.  Qualche  adulazioiicclla  per 
due  grandi  famiglie,  più  confacentc  ad  oratore 
ed  a  poeta,  che  ad  istorico,  e  qualche  acrimo- 
nia di  parole  aggiunta  contro  un  terzo  casato 
per  opera  altrui,  fecero  credere  che  fosse  meglio 
stampare  l'opera  sotto  il    nome  del  secretarlo 
del  Pontefice,  il  quale   non   aveva   potuto  ne 
terminarla,  ne   emendarla.   K   d'avvertire  che 
i  mentovati  commentari  non  sono  da  confon- 
dersi colla  Historla  rerum  uhiqiic  gestaruni. 
Prima  pars.  Veneilis,  1477,  in  fai.  p.,o\iv.x7\. 
non  terminata.  Un'altra  vita  di  Pio  II  trovasi 
fra  le  opere  del  Campano  {RomcP.  l49o).  che 
comincia   -  riiis    Secundus   oris;iììcm  diixit 
ex  Sena,  -  e  termina  -  Et  in  cella  Dit'i  An- 
dreoi  sepuUum  ad  f^'aticanum. 
GODEFRISIO  TOANTE.    Lettere    con- 
trocritiche scritte  dal  suo  ritiro  da 
ec.  ad  un  amico  di   città.  =  Qnod 
nec  Jovis  ira.  etc.  =  Fenezìn . presso 
yjfìidrcn  Poletti ,   in-S.'^ 
Si  disse  che  fossero  state  composte  da  Giovanni 
Tommaso  Morelli,   nobile  veneto.  Prendono 
di  mira  le  lettere  critiche,  che   sotto  il  nome 
del   conte    Agostino    Sanli-Puppieni  ,    publirò 
l'avvocato  Giuseppe  Antonio  Costantim.  Nella 
Storia    lett.   d  Italia  {toin.W  ]>a'^.  GC4)  se 
ne  dice  autore  1" abaie  Pietro  Chiari;    ma  ciò 
non  confermasi  nella  Mincn'a  Bresciana. 
GOFFREDI  BALDUINO    { Federico    U- 

CALDINl  ). 
Lo  citiamo  su  la  fede  del  sig.  Lancetti .  non  es- 
sendoci noto  in  quale    opera   l'ibaldini  celisi 
con  tale  pseudonimo. 
GoiFredo    (II),    ovvero    Gerusalemme 
liberata,    l'^edij   Gerusalemme  (La) 
liberata,  ec. 
Goffredo    (  Il  )  ,    ovvero     la    Gerusa- 
lemme liberala  di  Torquato  Tasso, 
riscontrato  co'  migliori  lesti  ec.  Na- 
poli, Mosca_,    1719,  in- l'i." 
«Fu  procni'ata  questa  bella  edizione  dal  P.  Tom- 
55maso  3Iaria  Alfam,  domenicano,  il  quale  vi 
3?  premise  un   compendio   della  vita   del  poeta 
«  cavata  al    solilo    da    quella    più    diffusa    ilei 
MJVIanso,  e   fece    succedere    le  varie    lezioni. 


GOL 


»  eh' 01  dice  d'avere  tratte  da  pm  esemplari" 
Serassi    {l'ita  del  Tasso,  tom.  II.  pir^.  uiì  . 
cdiz.  2.'^);  e  Afiiilto  {Scritt.  IS'apoì.,  tom    I. 
J)ag.  222  ,  niim.  2). 
GOLDIOM,   0    (iOLBOM     (  I.oouico  ). 
f'edij    Cose    (Delle)    nol;d)i!i    che 
sono    in  Vcne/.ia  ec. 
GOLTNELLl  (Domenico).  Memorie  is lo- 
riche antiche  e  moderne  di  Budrio, 
terra   nel   contado  di  Bologna.  Rac- 
colte   da    ec.    L'i .   per   Lelio    Della 
P^nlpc.    ìyrt.n,  m-f."  //.ir- 
li !\Iazzuchclli  asserisce  che  il  P.  Domenico  Bal- 
dassari  di  Budrio,  dell'ordine  de' Servili,  morto 
in  Ravenna   l'anno  l7Ja,   lasciò   mss.  le  me- 
morie della  sua  patria,  e  che  queste  passassero 
nelle    mani   del  Golinelli;  egli  però  non  dà  il 
dovuto  conto  di  questo  soggetto  nella  sua  sto- 
ria.  Sarebhesi   forse  il    medesimo  appropriate 
le  fatiche  altrui? 
GOLMARIUS    MARSILIANUS. 

I."   Alere    Januensis     Romani     tra- 
ductpe  ratio,  auetore  Golmario  ìNTar- 
siliano,  elegia.    Si/ìe  loco,  anno   et 
Irpof^r. 
Fu    ristampata    nel  tom.    XI\',    degli    Opuscoli 
scientifici  e  filologici  del  P.  Caloge/'à,  ove 
nella  ]jrefazione  si  dice   essere  componimento 
del  P.  Girolamo  Lagomap.sim,  di  cui  è  infatti 
anagramma  Golmario  Marsigliano. 
2.*'  Risposta  di  Golmario  Pcpugies 
Marsigliano  5    maestro    nella    città 
di   Clusideropoli,    a    una    scrittura 
scritta  da  N.  N.   maestro  della  me- 
desima città.    T/Ci'igi  (data  finta), 

I79.v3.     Ìfl/\." 
L'aggiunto  di  Pepugies   è    anagramma  di   Giu- 
seiipe .  seconùo  nome   battesimale  dell'autore. 
3."  Vita  di   S.  Fermano   abate  del- 
l'ordine di  S.  Benedetto,   scritta  da 
Golmario   Marsigliano.  Trcwii^i  {A- 
rczzo),    17  16. 
GOLTIVANIO  SALLIEBREGNO    (  ana- 
•yrcimiìia    di    Ani.   Giulio    1)i,u;.\ole 
Sale,   gesuita).   Il  Geloso,   comedia 
(///   prosa),   ed   il  Carnevalr,   opera 
academica   (altra  coincdia  in  versi). 
f'cìiczia,  pel  Pinelli,  16'ic),  ///-12." 
Furono  poi  ristampale  ambedue  queste  comedie, 
/('/,   per  Alessandro  Zatla ,  nel  1G65,  col 
nome  delTaulore,  che  in  tale   edizione  porta 
il  titolo  di  Geloso  non  Geloso,  il   Carnevale 


468 


GON 


era  già  comparso  prima.  Ivi;  per  Giacomo 
Sarzina,  nel  ic-il,  medesimamenlu  col  nome- 
di   lui.  Antonio  Giulio  Brigxole   era  patrizio 
genovese  e  marchese  di  Goloppoli  in  Toscana; 
scrisse  varie  comedie,  ed  altre   composizioni, 
quando  era  nel  secolo, alcune  delle  quali,  come 
alquanto  libere,  detestò,  rendutosi  religioso. 
GOMEDIS  (Cirigius  de)  (Georgiiis  Me- 
dici, brixieusis).  Prognosticum  me- 
dicinale in    annum    1642.   Brijcicc, 
1643,   in-iOL,^ 
GONSALVO   D'  AMORE     (  D.     Erasmo 
Gesualdo).  Risposta  alla  lettera  sa- 
tirica   publicata   in  Napoli   in 

testa  d'un  fìnto  anonimo  casinese. 
Benevento,    x'jiZ. 
GONZAGA     (Florianus)     (  Florianus 
Dl'Lphius,  bononiensis  ). 

Così  anche  detto  perchè  Francesco  IV  Gonzaga 
marchese  di  Mantova,  a  motivo  del  suo  sa- 
pere, gli  concesse  di  portare  il  suo  cognome; 
fu  giureconsulto,  teologo,  e  professore  a  Pisa. 

GONZAGA  (Lucrezia).  Lettere  (di  Or- 
tensio Landi)  in  nome  di  Lucrezia 
Gonzaga.  Venezia,  senza  nome  di 
stamp.   (che    fu   Giiahiero    Scotio), 

Tulli  i  più  stimali  autori  di  storia  letteraria  con- 
vengono essere  queste  lettere  una  delle  solite 
fmzioui  del  Landi,  se  si  eccettua  il  P.  Ireneo 
Affò,  che  ha  creduto  di  poterle  tuttavia  citare, 
siccome  scrille  veracemente  dalla  Gonzaga, 
pretendendo  non  essere  ancora  provato  che 
siano  le  medesime  (altura  del  primo.  Il  Gamha 
inclina  a  giudicare  a  che  il  volume  a  stampa 
«contenga  e  scritti  fantastici  del  Landò,  ed 
55  altri  originah  delF  autrice,  ma  dal  Landò  im- 
95 pasticciati,  ne  dubita  che  non  fossero  di  Lu- 
n  crezia  quelle  poche  che  di  argomenti  affatto 
»  domestici  e  famigliari  discorrono  ".Soggiunge 
però  il  conte  Ferri  {Bihl.  Jemininile,  P'ig.  189) 
«essere  diflicile  il  concepire  il  pensiero  che 
«uno  possa  atti-ibuirc  ad  una  donna  d  allo 
»5  rango  una  i-accolta  di  lettere  mentr''  essa  vive 
'> ancora,  senza  che  la  medesima  non  gridi 
»  air  impostura.  Ora  le  lettere  della  Gonzaga 
«furono  publicale  da  Ortensio  Laudo  nel  issa, 
wed  ella  morì  in  febbrajo  del  137G  «.  Conchiu- 
diamo dunque  noi  pure,  col  suddetto  biblio- 
grafo, t<  che  non  si  debba  decidere  sopra  una 
«contesa  su  cui  uomini  sommi  e  distinti  varia 
«ne  diedero  sentenza;  e  che  lasceranno  sem- 
«pre  il  dubbio  queste  lettere  della  loro  origi- 
«nahtà«.  Giova  avvertire  che  il  Fontanini  fa 


GOV 

la  sullodala  Lucrezia  moglie  di  Giampaolo  Man- 
frone,  romano;  e  che  il  Zeno,  nelle  Note,  la 
dice  invece  soltanto  sua  parente;  ma  il  Lilla 
{Fnììiiglia  Go?izaga,  tal'.  XV),  giudice  inap- 
pellabile su  tal    materia,    scioglie  il   dubio  in 
favore  del  primo,    colT assegnare  detto    i'aolo 
Manfrone  per  marito  a  Lucrezia. 
GOllGORA  (Luis  de).   Real   Grandeza 
de   la   Republica  de  Gcuova   escrila 
en    Icngua    Espauola    por    D.   Luis 
de  Gorgora,  Alcacar  e  Pempiceleon; 
y  despues   auadida  y  traducida   en 
lengua  Italiana  por  Carlos  Esperon 
JNoble  Genoves,  Capelan   INlnyor  de 
la  Captila  Real   de    la  Serenissima 
Republica  de  Genova,  Protonotar. 
Apost. ,  Doctor  cu   Sacra  Teologia, 
y   en    Ley    Canonica    y    Civil.    En 
Madrid  j    por    Jose    Fernandes    de 
Buendia,  et  anno  M.  D(\  LXr.;  e  di 
nuovo,    Genova^  per   Gio,  Battista 
Tiboldi ,    1 669 ,   in  fogl. 
Luigi  De   Gorgora  Alcacar  e  Pempiceleon,  è  lo 
stesso  Carlo  Speroni,  gesuita,  nobile  genovese 
da  Ventimiglia,  che  volle   celarsi  sotto  forme 
anagrammatichc,  comprendendo  il  nome,  il  co- 
gnome e  lo  stalo  in  cui  allora  eirli  si  ritrovava 
(Villani,  f^isicra  alzata,  pag.  41). 
GORINI   (Marsilio).   Memorie  storiche 
critiche    e    morali    de'  fatti    illustri 
operati  dagli  Ordini  Regolari,  divise 
in    tre   parli.  Opera   incompiuta   di 
trapassato  autore,  ed  ora  risvegliata 
corretta  e  di   molto  accresciuta  da 
Marsilio   Gorini  O.  S.   R.   D.  P.  V. 
(forse    Osservante    della    Provincia 
Veneta).  Venezia,  Bettinelli ^   ^'J'j'Jj 
voi.   3,  in-S." 
Si  sa  che  fautore  è  il  P.  A>TOMO  DA  Valdagno, 
minore  osservante,  della  provincia  Veneta.  Mar- 
silio Gorini  è  forse  il  nome  e  cognome  che  il 
medesimo  aveva  nel  secolo. 
GOSTA^Z[0  TALPITEO   DA    CONTIL- 
MANO     {anagramma     di    Agostino 
Paoletti,  da  Montalcino).  Discorsi 
predicabili   del   M.   R.   Sig.   ec.    Ve- 
nezia,  per  il   Conihi ,    1642,    m-4-° 
Governo  (Del)  dei  Regni  e  delle  Re- 
publiche    cosi    antiche    come    mo- 
derne, libri  XVIII  ne'  quali  si  con- 
tengono i  magistrali,   gli  officii,  e 


469 


GOV 

j^li  ordini  propri!  ce.  di  Francesco 
Sanso  vino.  =  la  fine  :=  p^cìiezia, 
appresso  Io  stesso  Soiisovhio,  1 5G  i , 
/«-4."  ;  ed  altre  volte,  Ivi. 

Sebbene  il  Sansovino  nel  suo  Secretarlo  {pfig- 
220)  ponga  nel  numero  delie  sue  opere  ((ue- 
sla ,  pure  dalia  dichiarazione  messa  dopo  l'av- 
viso ai  i(!ttori,la  quale  spiega  le  rose  contenute 
ne!  volume,  si  vede  come  per  confessione  delio 
stesso  Sansovino  vada  collocata  fia  quelle  da  lui 
raccolte.  Infatti  non  vi  ha  propriamenle  di  suo 
che  i  liini  XII,  XIV  e  XVH.  A  tale  osserva- 
zione aggiungeremo  pur  anco;  —  l.°Clie  nella 
repubhca  e  magistrati  di  Vinegia,  del  Conla- 
rini  inserita  nel  IX  libro  di  questa  collezione 
e  che  è  divisa  nelle  edizioni  del  Contarini  in 
cinque  libri,  il  Sansovino  ha  lascialo  fuori 
molte  cose,  e  ve  ne  incastrò  altre  del  suo 
sacco.  —  2."  Egli  ha  detto  che  il  libro  quin- 
dicesimo della  presente  raccolta  contiene  i  ma- 
gistrati d''Atene  d'autore  incerto,  ma  era  allo 
stesso  Sansovino  noto  esserne  autore  quel  Gu- 
glielmo PosTELLO,  da  lui  tradotto  sotto  il  nome 
di  Giovanni  Tatti,  come  vedrassi  a  suo  luogo. 
—  ó."  Il  sesto  libro  che  comprende  la  Corte 
del  Turco  non  è  tratto  dai  commenlarj  del- 
l' origine  e  de'  costumi  de'  turchi  di  Teodoro 
Spandugino,  ma  è  il  secondo  libro  delle  cose 
de'  Turchi  di  Benedetto  Ramberti,  del  qual 
libro  si  parlerà. 
l^'dij   Libri- tre   ec. 

Governo  (Del)  de' regni,  sotto  morali  e- 
sempi  di  animali  ragionanti  tra  loro. 
Fedi,   LELO  DEMNO  ,  saraceno. 

Governo  (II)  della  Toscana  sotto  il 
regno  del  granduca  Leopoldo.  IMi- 
lanOj  pei Jlatelli  Pirola^  i  790,  /«-8." 

Dicesi    opera    dello   stesso    granduca    Leopoldo 
d'Austri.4.,  poi  imperatore.  Fu  ristampala  nel- 
l'anno medesimo  1790  due  volle  in  Firenze. 
per  Gaetano  Cambiagi,  infogl.,  e  nella  tip. 
Bonducciana,  Ì7i-&.°;  indi  in  /^e/iezia,per  Gio. 
Antonio  Berlini,  I79i,  parti  2,  i?i-i."  Avvi 
in  questa   edizione  una  prefiizione   dell'  abate 
Saverio  Serafini,  siciliano.  In  lode  del  presente 
libro  l'abate  Bettinelli  fece  alcuni  sciolti  stam- 
pati in  Firenze,  pel  Camhiagi,  che  si  leggono 
anche  nel  tomo  XVII  delle  sue  opere  nelF  e- 
dizione  veneta. 
Governo  di  Brescia  antico  e  moderno, 
estratto    dalle    iscrizioni    lapidarie, 
dalle  croniche,  da  diarj  mss.  e  dalle 
storie  bresciane.  Brescia ^  per  Pietro 
Vescovi,    1790,  m-i2." 


GR/E 


Quest'opera  non  è-  che  una  riproduzione  del  ca- 
talogo dei  Rappresentanti  A'eneli  spediti  al  go- 
verno di  I$res(ia,  dalia  sua  dedizione  lino  al  1740^ 
di  Jacopo  Bonetti.  Fu  proseguilo  il  lavoro  dal 
17ì;o  al  J7»o  da  Dillico  Trocliismo,  cioè  dal- 
Fabale  Gio.   Ballista    BoDELLA,  e  dal  1790  al 
lai 7  dall'autore  dell'almanacco  La  iMhien'a 
Bresciaim,  cioè  da  Gaetano  Fornasi.m. 
Governo   generale  di  sanità  nel  regno 
di   Sicilia,   e   istruzioni   del   Lazza- 
retto della  città  di  Messina  ce.  Pa- 
leriiiOj  per  Pietro  Bcntiveiiga,  '749> 
i'i  fos^L 
il  compilatore  delle  Novelle  Ictter.  di  t'enezia 
scrive  che  seld)ene  l'autore  di  quest'opera  non 
si  nomina,  pure  si   congettura   che   possa  es- 
sere Carlo  Antonio  Broccia. 
G.  P.  F.  J.  M.  (Glottochrysius   Petrus 
Fidentius  Junt.eus  Monlaguensis). 
Gbn  queste  iniziali  si  trovano  due  epigrammi  la- 
tini nelle  Composizioni  dii'erse  in  morte  di 
madonna  Lucia  dal  Sole.  Padova,  Fabriano, 
13'19,  in-4.°pic.,c  colle  medesime  iniziali  altri 
due  nel  libro  -  Pctri  Fioloi  Ficentini  oratio 
iìi  funere  Ilieronjmi  Gagnoli.  Ibidem,  per 
ewìidcm ,  issi. 
GRADERÒ.  Fedi,  ANSALDI  (Antonio). 
GRADOjNICUS  (Joan.  Augustinus).  Ec- 
clesia^ Venetce  antiquis  monumentis 
illustratse  ac  in  decades  (XVI)  distri- 
buire. Auctore    Flaminio   Cornelio. 
Fenetiisj    1799  et  an.  secj.  cuni  sup' 
plein.,  voi.    18,   in-^.° 
La  versione  latina  della  narrazione  della  trasla- 
zione di  Missier  Ilierom'mo  Vallaresso  che  sta 
a  lianco    del  testo   italiano,  e  che  leggesi  nei 
tomo  oliavo  a  pagina  l«3  venne  dal  suddetto 
senatore  Flaminio    Cornaro   attribuita   a   Gio. 
Agostino  Gradenigo;  ma  questi  in  una  lettera 
mss.  a  Giovanni  Chiaramonti  (io  febbrajo  1768) 
assicura  che  non  è  sua,  e  che  anzi  si  vergo- 
gnerebbe d'  averla  fatta. 
Groccaruin  (De)  syllabarum  apud  la- 
tinos  dimensione  libellus  prò  grnec3e 
linguae   imperitis    (auctore  Alexan- 
dre Rota).  FenetiiSj  apud  Lovisam, 
17  19,  m-i2.° 
Grffici    theologi    de    Christo    Pasclm 
suum  praemature  alque  in  pane  fer- 
mentato   celebrante     dissertatio    a 
tlieologo  latino  censoriis  notis  dis- 
puncta    et    confutata.    Patavii,   ex, 
typ.  Scniinariij,   1730,  //i-8.° 


470 

GRA 

Il  teologo  greco  rredesi  SisiMO  Per  asti  ano,  ili 
Cefalonia;  ed  autore  della  censura  il  P.  Serry. 
Grammatica  et  picecipui  idiotismi  lin- 
gule graecec  (auclore  Sebastiano  Zap- 
pali). Catince,  lyp.  Serninariij  1778, 
voi.   2,  in- 11° 
La  seconda  parte  destinata  a' piìi  provetti  è  in- 
titolata -  Sjnopsis  lingticB  grcecce. 
Grammatica  Francese  di  xnJ  Vaillj^ 
esposta  ad  uso  degli   italiani  da  L. 
C.  F.   (cioè  Luigi  Carlo  Fedeiuci). 
Napoli j   i8o4;  ^  di  nuovo,   1808, 
m-8.*' 
Grammatica    latina    in    volgare.    Ve- 
rona, per  Maestro  Stefano  Nicolini 
e  fratelli   da    Sabbio,    a  dì   a 3  de- 
cembre   iSag,  in-^. 
Lo  stampatore  nel  breve  avviso  a'  lettori  accenna 
aver    T  autore   impresse  altre  tre   opere    nelle 
lingue  cosi  greca  come  latina,  e  l'una  e  l'al- 
Ira  così  volgare  come  non  volgare.  Il  Zeno  ci 
dice  intorno  all'autore  che  forse  fu  veronese, 
e  forse  fu  quel  Bernardino  Donato,  che  tanto 
si  segnalò  in  quel  tempo  con  opere  greche  e 
latine  da  lui  publicate.   Pare,  che   dal  mede- 
simo abbia  Francesco  Priscianese,  fiorentino, 
presa  non  solo  V  idea,  ma  moltissime  cose  per 
la  compilazione  del  suo   trattato  della  lingua 
romana,  diviso  in  sette  libri. 
Grammatica    ragionata    della    lingua 
italiana    (del  P.   Francesco   Soave, 
chierico  regolare  somasco).  Parinaj 
Faurej    1771,  m-8." 
Questa  prima  edizione  è  anonima  ;    non  cosi  le 
susseguenti  ristampe  a  cui  1"  autore  fece  nota- 
bili ed  infiniti  cambiamenti. 
Grammaticali  principi  pi'oposti  a'  fan- 
ciulli per  introduzione   all'Emma- 
nuele  (Alvaro)  (di  Lodovico  Bevi- 
lacqua, da  Argenta).  Ferrara,  Gigli j 
1720,  in-\i.^ 
GRAMOLATO  (IL),  Acad."  della  Cru- 
sca (Bernardo  Canigiani,  fiorentino). 
A    M.    Bernardo    Vecchietti.    Can- 
zone a  ballo.   Verona^    iSpg. 
GRAN  CACCIATORE  DI  LAGÒSCURO. 

Frugnolo  degli  influssi  del  ec. 
Questo  è  il  titolo  dun  almanacco  che  verso  il 
1B77  cominciò  a  publicare  in  Bologna  Gemi- 
niano  Montanari,  celebi-e  matematico,  in- 
sieme col  can."  Ulisse  Giuseppe  Gozzadini,  col 
conte  Prospero  Filippo  Castelli  .  e  col  Gl'- 


GRA 

r.LlELMINi,  a"  quali,  trasferitosi  poi  m  Padova 
il  principale  autore,  succederono  Marsilio  Pa- 
PAFAVA,  Lbertino  Discalzi,  e  molti  altri. 
Gran  (Al)  Consiglio,   gli  antichi  ori- 
ginar]    di    Valcamonica.    Mdano , 
stanip.  italiana  e  francese  a  S.  ZenOj 
ainio  VI  rep.,  inS.'^ 
Scrittura  stesa  dall' arciprete  Guadagmni. 
Gran   (II)    giornale    d'Europa,    o  sia 
Bibliografìa  Universale  in  cui  ven- 
gono a  compendiai'si  i  giornali  ol- 
tramontani più  rinomati  dall'anno 
1666  al  1672.  Venezia,  1720, /«-4." 
Ne  fu  compilatore  il  conte  Cattaneo,  che  pu- 
blicò  il  solo  primo  volume  diviso  in  due  parti, 
non  essendosi  proseguito. 
Gran   (Del)   mondo  (del    conte    Ben- 
venuto RoBBio  di  S.  Raffaele).  To- 
ri/io, presso   G.  M.  Briolo,   1792, 
ìn-?>.^  pie. 
Edizione  accresciuta;  la  prima  h  ti\  Milano,  per 
Cesare  Orena.  nella  stamperia  Malatesta, 
178C,  /«-s." 

Gran  (11)  pianto.  Esequie  al  Re  Carlo 
II  in  San  Fedele  dalla  insigne  Con- 
gregazione dell'Entierro  (del  P.  Giu- 
seppe Corradi,  gesuita,  nobile  mi- 
lanese).  Milano,  per  gli  eredi  Giti- 
solfi,    1701. 
Gran   (II)    Zoroastro,    o    sia    astrolo- 
giche  predizioni   per  l'anno    1758, 
estratie  da   un  manoscritto  in  pie- 
tra,  e    dall'egiziano    in  volgar    fa- 
vella    a    publica     utilità    tradotte. 
Milano j  per  Carlo  Ghis hindi,  in- 1 2.° 
—  per  l'anno  17^9  ec.   di  molto  ac- 
cresciuto  in  quest' anno  di  osserva- 
zioni   spettanti    gl'influssi,   di    no- 
tizie   pratiche    toccanti     Zoroastro 
ec. ,  ed  in  fine  di  un  trattato  delle 
malattie  e  rimedi!  che   competono 
ai    denti.    Opera    antipocondriaca 
non  mai  più  stampata.  Milano,  per 
Carlo   Ghislandi,  in-i'2.^ 
Fu  ristampato  a  Pisa.  Benché  non  sia  ne  possa  es- 
sere nostro  scopo  in  generale  di  smascherare  i 
nomi  degli  scrittori  d'almanacchi,  pure  essendo 
i  due  sopra  nominati  lavoro  ilei  celebre  nostro 
concittadino  Pietro  Verri,  crediamo  cf  indicar- 
ne 1"  autore,  perchè  ,  al  dire  di  Isidoro  Bianehi 


474 


GRA 

{Elo^.  (li  P.  l'erri,  pag.  70)  li  sodo  di  ([ucllc 
"  podie  salire  che  mescolamlo  1"  utili;  al  dolrc, 
»il  riso  colla  verità,  e  l'ironia  coiringegiio, 
«possono  piacevolmente  essere  lette  dagli  uo- 
jjmini  anche  più  serj .  e  mirabilmente  istruire 
»anclie  i  più  idioti;  ne  il  Verri  si  i;  degra- 
»5  dato  facendo  un  lavoro,  che  non  hanno  sde- 
»>  gnato  di  fare  il  gran  Leibnitz  ed  il  dottore 
»sSwift  >?.  Fu  attribuito  questo  almanacco  da 
principio  a  certo  Giorgio  Ghclll ,  il  quale  lo 
aveva  presentato  al  revisore  delle  stampe  dot- 
tore Giulio  Cesare  Bersani. 

—  per  l'anno  bisestile  1764,  per 
servire  di  contrapelo  al  nuovo  al- 
manacco publicato  col  titolo  Ji  Mal 
di  Milza.  Luccaj    1764,  in-io..^ 

ti  In  tempo  che  molli  e  d'ogni  classe  di  persone 
»  mormoravano  contro  l'ardito  almanacco  del 
"Mal  di  Milza  (del  conte  Pietro  Verri  ),  men- 
tire da  molti  si  credeva  proibito,  e  da  altri 
»si  spacciava  che  l'autore  fosse  perciò  stato 
»»  posto  in  castello ,  ecco  di  nuovo  comparve 
»il  Gran  Zoroastro  (dello  stesso  conte  Verri) 
jjin  aria  di  confutare  il  Mal  di  Milza  >» 
(Bianchi,  Elogio,  pag.  291). 

—  o  sia  astrologiche  osservazioni  su 
i  veri  principi  della  scienza  aionc- 
taria  in  soccorso  della  risposta  ad 
un  amico.  Lugano j  per  gli  agnelli j 
1762,  m-8." 

Lo  stesso  conte   Pietro  Verri  si  ride  del  mar- 
chese Carpani  e  de' suoi   aderenti   con  queste 
osservazioni. 
f^ecliy  Risposta  ad  un  amico  sopra 
le  monete  ec. 

Granadilla  (La),  volgarmente  detta 
Fior  della  Passione,  a  Licori.  Ode 
di  F.  S.  R.  {Francesco  Saverio  Ro- 
gati). Napoli j,  in-\i.^ 

Grand  commentaire  sur  un  petit  ar- 
ticle  (par  m.i'  l'abhé  Louis  Arcorio 
Gattinara  de  Breme). 

È  in  confutazione  d\in  articolo  della  Biogr.  des 
lìoinmes  vivants,  stampata  in  Ginevra,  i8l7. 

Grand  (Le)  dictionuaire de  Louis 

Moreri Paris  ( Fenise ) ,    1 74«^- 

1749  ■=   Se  vend  à   Fenise ,  chez 
Francois  Pilleri.  =  toni.  8 ,  in  fogl. 

Nelle  aggiunte  ebbe  molla  parte  il  dottore  Gian- 
nandrea  Barditi,  ferrarese,  che  nelle  sue  Me- 
morie de'  lett.  Ferraresi  {toni.  I,  pag.  568) 
corregge  un  fallo  ivi  da  se  fatto,  asserendo 
che  Firenze  registri  il  Lollio  fra'  suoi  scrittori. 


GRA 


GRANDE  (Joannes).  De  bello  e.xuluni, 

praxis. 
Ristampato  colle  addizioni  di  Gio.  Battista  Toro 
in  Napoli,  appresso  Francesco  Savio,  1684, 
in  fogl.  Si   asserisce  da  taluno  essere  lavoro 
di  Scipione  Martello. 
Grande    (II).    Orazione    funerale   per 
la    morte    di    Fili|)po    IV  Re   delle 
Spagne.  Napoli j  appresso  il  De  Bo- 
nisy    167  I,  in- 11.^' 
Ci  assicura  il  3Iongitore  {tom.  I,  pag.  sto)  che 
fu  composta  dal  P.  Gio.  Paolo  dell'Epifania, 
carmelitano  scalzo,  palermitano,  che  al  secolo 
chiamavasi  Antonio  Parisi. 
Grandezza  (Della),  rovina  e  ristora- 
mento  della  città  di   Ravenna.  O- 
pera  di  Desiderio  Spreti  (tradotta 
da   Bonifacio    Spreti,    discendente 
dall'autore).  Pesaro j  i574,  in-^° 

Trovasi  alla  fine  dell'istoria  di  Ravenna  di  Tom- 
maso Tomai  impressa   colà   nello   stesso  anno 
1374.  Questa  edizione  dicesi  scorretta;  è  per- 
ciò da  preferirsi    la   ristampa    fattane  in  Ma- 
venna  nel  1380. 
Grandezze  (Le)    di   Dio    ombreggiate 
in   un'  Oda  dalla   penna   del  P.  D. 
G.  O.  C.  R.  (P.  D.  Giuseppe  Ori- 
GO.\E,  chier.°  reg.^),  e  da  lui  reci- 
tata  nell'Academia   de'  Faticosi  li 
3i     maggio    1676.    Dlilano  y    nella 
stamp.  del  BeltraniinOj  1676,  in-^° 
Grandezze  (Le)  di  Gesù  Cristo  e  la 
difesa    della    sua    divinità.    Boina, 
1757. 
Questa  è  versione  d'un' opera   del  P.  Pruden- 
zio Mairan ,  falla ,  o  falla  fare  da  monsignor 
BOTTARi,  insieme  con  Francesco  FoGGi.M,  sic- 
come usarono    in   molti   altri   scritti  risguar- 
danti  la  condanna    della   Storia  del  popolo  di 
Dio  del  P.  Berruyer ,  gesuita. 
GRANDI  (Giulio  Cesare).  Fedij  Epo- 

peja  (L'  )  ec. 
GRANDORGEO  (Andrea)  (P.  Andrea 
Gallano,    filippino,   veneziano,    di 
famiglia  proveniente  dalla  Francia). 
Fu  editore,  sotto  tal  nome,  d'una  ristampa  del- 
l'opera del  proposto  Lodovico  Antonio  Mura- 
tori intitolata  -  De  ingenioruni  tnoderatione 
in  religionis  negotio. 
GRANOZIO  (  Doni  izio  ). 
Nome  finto  dell'abate  Garofalo. 


472 


GRA 


GRAPPA. 

i,*'  Cicalatnento  del  Grappa  intorno 

al    sonetto  -  Poiché    mia    speme  è 

lunga  a  venir  menOj  -  dove  si  ciarla 

a  lungo  delle  lodi  delle    donne,  e 

del  mal  francese.  Mantova,  XXXXV 

{sic,   per  MDXXXXF),  in-S° 

Si  volle  da  alcuno  che  fosse  opera  deirAretino, 

e  ciò  perchè  è  libro  poco  onesto;  ma  per  varj 

argomenti  addotti  in  contrario  dal  Mazzuchelli, 

non  devesi    alio    stesso    attribuire.   Soggiunge 

poi  il  medesimo  biografo ^  senza  dirne  di  più: 

«che   non    mancano    congetture  da    porsi    in 

«campo  per  indovinare  il  vero  autore  >?. 

2.°    Commento     del    Grappa    alla 

canzone    del    Firenzuola    in     lode 

della  salsiccia.  Senza  luogo  e  nome 

di  tip.    Stampato    nel    MDXXXXr, 

m-8.°  Fedi,  FIRENZUOLA  (Agnolo). 

GKAPPOLINO    (  Messer  )     (  Tommaso 

Grapputo,  avvocato  veneto). 

i.°  Il  Convito    Borgliesiano  di  ec. 

Jìomaj  Isac  Jacson  (  forse  Milano  ) , 

1800,  m-8.°5  m-4-"  ed  in  fogl. 

Avvi    qualche    rarissimo    esemplare    col    nome 

dell'autore,   fra'  quali   uno  in   carta  azzurra 

presso  di  noi. 

2."  Masetto  ed  Agnoletta,  novella. 
Senza  luogo  e  nome  di  slamp.  [Mi- 
lano, per  Luigi  Mussi),  1806,  //i-8." 
ed  m-4.° 
GRASSERIUS  (Jo.  Bapt.).  Propugnatio 
adnotationum  criticarum  in  sermo- 
nem  de  Maria  Renata.  Venetiis,  a- 
pud  Valvasensem,  iy52. 
Se  ne  crede  autore,  non  G.  B.  Grasser,  ma  bensì 

Girolamo  Tartarotti. 
GRASSI  (Carolus    de).    Tractatus    de 
exceptionibus   ad  materiam  statuti 
excludentis  omnes  exceptioncs.  Au- 
ctore  Carolo   de    Grassi.    Fenetiis, 
apud  JSìcolawn  Misserinuni,    1601, 
in-^.^;  ed  Ivi,  appresso  il  medesimo , 
i6o3,  m-4.";  Panarmi,  apud  Joan. 
Bapt.    31  aringo ,    1609,    '"  fi^'^  ^ 
Marsp u rgi,    1 6 o  ** ,  in-S . ° 
li  Mongitore  {Bibl.  Sic,  ioni.  I,  pcii^.  123)  re- 
stituì quest'opera  a  Carlo   de'  Grassi,  giure- 
consulto palermitano,  la  quale  era  stata  rico- 
nosciuta in  vece  da  molti  autori  di  storia  let- 


GRA 

tcrana  per  lavoro  del   card."  Carlo  de' Grassi, 
bolognese. 
Grati  (1)  ossequi i  della  conca  d'oro 
a  S.  Rosalia,   vergine  palermitana, 
nel  rinnovare  l'anno  1664  la  festa 
del  suo  ritrovamento  (del  P.  Bal- 
dassare    Marsara,    della   comp.'*  di 
Gesù  ).    Palermo ,    appresso    Pietro 
Dell'Isola,   1664,  jVz-4-° 
GRATIANUS     DOCTOR    BRIXIENSIS  , 
ORD.  MIN.  OBS.  Era  della  famiglia 
Buccio. 
GRATIANUS  (Publius  Augustus). 
Così  fecesi  chiamare  Agostino  Gero.mmianO,  let- 
terato udinese,  secondo  il  costume  del  secolo 
XV,  alludendo   forse  con  questo   al    suo  vero 
nome  di  Agostino,  ed  al  cognome  della  con- 
trada della  città  ,  ove    era  la   sua    abitazione , 
detto  Borgo  Graziano. 
GRATIANUS  (Prosper),  instrumentum 
doctrinarum  Aristotelicum,  in  usum 
Christianarum  scholarum  exemplis 
theologicis  illustratum.  Losci  in  Li- 
thuania,    i586,  m-8.° 
Il  Sand.o  dubita  a  ragione    che    sia  tutta   opera 
di  Fausto   Soci?<o,  e  crede   che  vi  abbia  avuto 
mano  Giovanni  LiciMO,  il  quale  la  compilasse 
sopra  i  materiali  somministrali  dal  primo. 
GRATIOSUS    (Autonius).    Fide,    Dis- 

serlatio  de  servitutibus  realibus. 
GRATIOSUS  EREMICOLA  (P.  Hippoly- 
tus  Sangiorgius,  soc.  Jesu).  Imma- 
culatum  Rosarium  quindena  conten- 
tum  decade,  sive  quinquaginta  saprà 
centuni  anagra  minata  o  nini  no  elc- 
mentaria  et  pura  ex  Angelicis  ver- 
bis  ^ve.  Maria,  gratia  piena,  Domi- 
nus  tccnni.  Auctore  Gratioso  Ere- 
micola.  Taurini,  apud  Bapt.  Zapat- 
tam,  1662. 
Gratulatio  Seren.  Venetorum  Reipubl. 
prò  triumphata  felici  ter  ad  Pho- 
C3eam,pcr  fortissimos  duces,  Turca- 
rum  classe,  liabita  ab  Acad.  Rhe- 
tore  (scilicet  P.  Annibale  Leonar- 
DELLo,  soc.  Jesu,  arimincusi).  Bono- 
nioì ,  4  /"^"  1659;  Ibidem,  t/pis 
Benatii,  in  4." 
Gravami  contro  la  sentenza  dell'I.  R. 
Tribunale  di  I.'^  Istanza  Civile  di 


47.3 


GRA 

Milano  2  scllcmbic  182^  (di  iSIel- 
eliiorre  Gioia). 

Gravami  jiroposli  da  Francesco  ZtijoUi 
all' Ec(X'lso  Consiglio  di  Trento. 
Trento,  Monauni,    '794'  "^  ./^n^- 

Slesi  Jal  cloUor  Luigi  I'r.ato,  tirolese,  ì)oi  coii- 
siglicre. 

GRAVIiM  NEGR[^'[  (Giovanni  Ntcni). 
Pensieri  sull'uomo  virtuoso  dedicati 
alla  virtuosa  dama  la  marchesa  Gli- 
dora  Ligelina  [marchesa  Gridonia 
AcSELLi)  da  ec,  IJarlein  (data 
finta),    17(36,  in-i'ì.^ 

Grazia  (Della)  divina.  Dissertazione 
oratoria  (di  D.  Luigi  Friuli,  can.'^ 
reg.^).    Venezia,   1768,  m-8.° 

GRAZIADIO,  della  famiglia  Valvasop.i, 
medico  bolognese  del  secolo  XIV. 

Si  consulti  il  Fantuzzi  (Scritt.  Bolognesi,  toni. 
YIII,  pag.  141  e  142)  che  ci  fa  sapere  essere 
celebre  il  Graziadio,  o  Gratiadei ,  per  un  em- 
piastrOj  per  un  cerotto,  e  per  un  unguento, 
che  portavano  ancora  il  nome  di  lui. 

Grazie  dovute  al  glorioso  martire  S. 
Bastiano  ,  inviate  alla  divozione 
della  signora  Priora  e  Sorelle  della 
Cintola  e  del  Rosario  da  F.  G.  F. 
(  Frate  Gabriele  Foschi  ,  agosti- 
niano). Pisa,  nella  stanip.  di  Fran- 
cesco Tanagli,  (sec.  X(^U) ,  in-L^.'^ 

Grazie  e  miracoli  del  Santo  di  Pa- 
dova dall'anno  1666  sino  al  1686, 
con  la  dicliiarazione  della  Novena 
del  Santo  e  d'altre  divozioni  al  me- 
desimo di  G.  P.  (Giuseppe  Pasqueti, 
frate  convent.*^,  padovano).  Padova, 
per  Agostino  Candiani,  1686,  z/i-8." 

Grazie  (Delle)  e  miracoli  della  Beata 
Versrine  del  monte  Carmelo.  Na- 
poli,  per   Costantino    Vitale,    i6o5. 

Dal  P.  Maracci  nella  Bihì.  Marictna,  toni.  I, 
/wg-.  Sol,  viene  allribuila  quest'operetta  ad 
Arrigo  Bacco,  di  nazione  tedesco. 

GRAZIOSO  (Basilio)  (Giandomenico 
De  Gregory,  prete  dell'Oratorio). 
I."  Centuria  di  favolo  di  ec. ,  de- 
dicata al  medico  Andrea  Re.  To- 
rino, presso  gli  Ci  odi  Avondo,  1770, 
m-iG.'' 


CRI 


2."  Altra  centuria  di  favole  dello 
stesso,  dedicale  al  suo  compare 
Crescenzio  Unitore.  Ivi,  presso  il 
suddetto  stamp.,  *77^>  in- 16." 
Il  Vailauri  registra  un'edizione  del  1778,  in-Q." 
iy  II  poema  della  Grazia,  del  si- 
gnor Bacine,  recato  in  versi  sciolti 
da  ec.  Torino,  Fea,  177^,  in-xi^ 
Gregorio  (De)  Papa  ,  liujus  nominis 
primo,  quem  cognomento  Magnum 
appellant,  et  inter  prrecipuos  Ec- 
clesise  Romanse  doctores  annume- 
rant,  etc.  Regionionti  Bo'ussiie,  ex- 
cudebat  Joaniies  Daubniannas,  armo 
i556,  mense  oclohr. ,  in-'ò.^  =  In 
fine  un  intaglio  in  legno  col  testo 
preso  da  Catullo:  =r:  O  scecliun  in- 
sipiens  et  injicetuni! 
La  dedica  e  sottoscritta    colle    lettere   iniziali  P. 

I*.  V.,  dinotanti  Pietro  Paolo  Vergerio. 
Gregorius    Ferrarius.    Selecti   affectus 
sponsi  ccelestis,    et    aninire   devotae 
excerpti  ex  Canticis.  Vieìuice,  typis 
Cosnierovii ,    1681,  2/?- 8." 
—  Vita      spiritualis      descripta     per 
Spiritum    Sancturn    psalmo    XVII. 
Viennce,   typis    3Iatiìicei  Forniicce, 
1637,  m-8." 
Ambedue  furono  scritte  dall'autore  in  italiano,  e 
tradotte  in  latino  dal  P.  Giovanni  Bcccellem, 
bresciano,  della  compagnia  di  Gesii. 
GREGORIUS  3IAGNUS  (S.). 
Vuole  Agostino  Calmet  {Bibliot.sacrcc,  pag.  128) 
che  il  commento  sopra  il  primo  libro  de' Re, 
detto  ancora  di  Samuele,  che  si  legge  nell  0- 
pere  di  S.  Gregorio ,  diviso  in  sci  libri  (  tom. 
IH,  part.W.cdiz.  di  Parigi)  sia  slato  scritto 
da  Claudio  Abate  Classense  di  Ravenna,  e  che 
Io  scrivesse    dopo    di    averne  udite   dalla  viva 
voce  del  Santo  alcune  spiegazioni,  conservando 
per  quanlo  gli  fu  possibile  il  senso,  i  pensieri 
e  le  parole.  L'esposizione  sopra  i  sette  salmi  pe- 
nitenziali, che  leggesi  nella  medesima  parie  se- 
conda dei  tomo  terzo  delle  Opere  del  medesimo 
S.  Gregorio,  vogliono  alcuni,  come  dice  il  Cave, 
che  sia  di  S.  Gregorio  VII  (Iluebra>do). 
GRIFAGjNI  (Astoro)  (Guidobaldo  Ben- 
amati). Difesa  della  Salmace,  idillio 
di  Girolamo  Preti,  contro  le  consi- 
derazioni di   messer  Fagiano.  Jn-^." 
Sotto  questo  nome  di  messer  Fagiano  si  nascose 

3o* 


474 


GRI 


Nicolò  Villani,  clic  nelle  accennate  Conside- 
razioni si  fece  a  criticare  un  idillio  del  Preti, 
di  cui  r amico  suo  Benaraali  assunse  la  di- 
fesa. Tale  difesa  non  fu  però  publicafa,  ma  si 
serbava  niss.  in  Ventimiglia  fra'  libri  lasciati 
dal  P.  Angelico  Aprosio. 
GRIFAGNO     DEGLI    IMPICCI,    redi. 

Nobiltà  (La)  dell'asino  ec. 
GRIFENDIUS  (Josepli).  Tliauraaturgus 
Gallicus  sivc  de  S.  Ivone  paupe- 
rum  advocato,  oratio  habita  in 
ejusdcn»  tempio  ad  S.  R.  E.  Card, 
a  Josepho  Grifendio  Romano.  Ro- 
mcBj  ex  tjp.  Rev.  Cam.  Apost.,  i  ^4 1 , 

m-4.'' 
La  recitò  il  riferito  Griiendio,  ma  la  compose  il 

P.  Gio.  Battista  Andreaisi.  gesuita. 
GRILLONZUCCA    (Mr.  J.)    da    Monte 
Asinai-io.   La  Cortona  convertita,  o 
sia  la  virtù  trionfante  nella  bocca 
de'  minchioni.   Poema    burlesco   di 
ec,  diviso   in  sei   canti  dal  P.  M. 
Francesco  Moneti,  minor  convent.*^ 
Non  ignorasi  eliclo  stesso  P.  Moneti,  così  cela- 
tosi, è  autore  del  poema,  come  nelle  altre  edi- 
zioni chiaramente  apparisce,  leggendosi  in  esse 
il  vero  suo  nome.  Fu  composto  dalT  autore  in 
occasione  che  il   gesuita  Petrioli  fece  Tanno 
1677  le  missioni  in  Cortona.  Lo  stesso  autore 
compose  anche  la  Cortona  nuovamente  con- 
vertita per  la  missione  fatta  in  detta  città 
l'anno  1708,  dai  Padri   Paolo   Scgncri   ed 
J Scanio    Simi,   gesuiti  missionarii ,    osse- 
quioso tributo  offerto   ai   molto  reverendi 
Padri  della  medesima  Compagnia  di  Gesù. 
11  componimento  è  in  ottava  rima,   ed  è  una 
ritrattazione  delF altro    suo  poema,  a  cui  tro- 
vasi aggiunto.  Consultisi  la  Fita  del  Moneti, 
che  sta  in  fronte   all' edizione   del  1739  della 
Cortona  convertita. 
GRIMA    (Nicodemo)    {anagramma   di 
Domenico  M.\gri  ,  maltese).  Dichia- 
razione letterale  degl'inni  secondo 
la  correzione  di  Urbano  ottavo,  o- 

pera   di   ec. 

Sono  pseudonime  le  edizioni    di  Viterbo,  e    di 
Venezia,  anteriori  alla  ristampa  di  Venezia, 
per  Domenico  Occhi,  1747,  in-&°,  che  porta 
il  vero  nome  delF  autore. 
GPvIMALDI   (Gregorio).    Istoria    delle 
leggi  e  magistrati  del  regno  di  Na- 
poli di  ec.  Lucca  [Napoli),   ly'òi- 
ì'jS'ì.,  tom.  4 ,  iìi-^P 


GRI 

«Si  vuole  che  l'autore  di  qucsr opera  fosse  slato 
"Costantino  Grimaldi,  padre  di  esso  Grego- 
Mrio,  il  quale  per  accreditare  il  liglio  nella 
"  republica  letteraria  glieP  avesse  a  tal  fine  in- 
" testala  »  (Giustiniani^  Scritt.  legali,  pag. 
ce).  Generio  Grimaldi,  fratello  del  suddetto 
Gregorio,  continuò  la  presente  istoria,  aggiun- 
gendovi altri  otto  volumi 

GRIMAINI  (Lavinio  Alberto). 

Ora  col  vero  nome,  ora  col  surriferito,  publicò 
il  P.  Gio.  Maria  Bertoli,  o  Beutolli,  servita, 
veneziano .  alcune  poesie  latine  e  volgari  e  varj 
componimenti,  che  si  leggono  ndìe  Maccolte 
del  tempo. 

GRIMMING  (Ridolfo).  Serlici  pellegri- 
naggi per  365  chiese  di  Roma.  luij 
pei-  Egidio   Ghezziy   i665,  m-8.° 

Celasi  con  questo  nome  il  P.  Guglielmo  GuMP- 
PENBERG,  gesuita,  bavarese,  vissuto  varii  anni 
in  Roma. 

GRINDELLO  FASTORI.    Fedi^  GRISE- 

STO  FARDELLI. 
GRINEJO  ULIPIO.  Dialogo  di  Zaccaria 

Scolastico,    tradotto    ed    illustrato 

con   note.  Padova,    lyoD,  in-z^.^ 
Traduttore ,  ed    annotatore    ne    è    Giannantonio 

Volpi,  professore  a  Padova,  che  in  tal  modo 
volle  celarsi. 

Grippe  (La),  o  sia  descrizione   della 
malattia  catarrale  attualmente  do- 
minante ,  e  suo   metodo  curativo  e 
preservativo  (del   dottor   fisico   Mi- 
chele Gkerardini).   Milano j  Pirotta 
e  MaspcrOj    i8o3,  m-8.° 
Griselda    (La),    dramma    eroicomico 
jier    il    teatro  di    S.  Samuele.   Fé- 
nezia,  pel  FenzOj  1793,  in-8.^  /ig. 
E   poesia    di  Angelo  Anelli,    da  Desenzano,   e 
fu    posta  in   musica  la  prima  volta  da  Nicola 
Piccini,   ed  in  séguito  anche  da   Ferdinando 
Paer. 
Griselda,  dramma  per  musica  da  rap- 
presentarsi  nel    teatro    di    S.  Cas- 
siano  l'anno    1701,  di  A.   Z.  (Apo- 
stolo Zeno).  Venezia,  1701,  m-12." 
Fu  riprodotto  varie  volte,  ed  anche  col  titolo  - 
La  virtìi  in  trionfo.  -  Il  dotto  autore  però  si 
protestò  di  non   riconoscere   per  suo   se  non 
quello  da  noi  mentovato  del  1701,  e  T  altro  im- 
presso e  rappresentato  in  Vienna  nel  I72i>.  Al- 
trettanto egli  fece  delle  edizioni  publicate  per 
le  repliche  di  varj  suoi  drammi  dopo  la  prima 
rappresentazione. 


GLIA 

Griselda   e    Gualtieri,    novella   tratta 
dal  Decamerone  di   Giovanni   Boc- 
cacci, posta   in   ottava   rima. 
Sonovi  varie  edizioni.  11  Oiiadi-io  non  esita  di  at- 
Irilmirla   ad  Andrea  Volpino,   nolo   per  altri 
simili  lavori. 
GRISF.STO  FARDELLI  (Fr.  Sisto  Gan- 
DELi.i).   Le  opere  d'Orazio   tradotte 
ed   illustrate  da  ec.  Livorno,  iy86. 
Troviamo  riportato  questo  libro  anche  colP  altro 
quasi  anagramma  di  Grhulelln   Fastort. 

GRLSIMA^'l   (Dario),    redi,   INDRIS. 
GRISO  TROGIATTO  (Barba). 
Questi  è  Valerio  II  Chieregato,  che  ha  un  ca- 
pitolo nella  parte  seconda  àdW^i  Rime  di  Ma- 
gagnò, Menoìi  e   Begotto.  Precede  a  questo 
capitolo  una  canzone  dello  stesso  Chieueu.\to 
sotto  il  nome  del  Rustican  Boaro  di  Chiaveu.n, 
del  quale  abbiamo  (alto  già  menzione. 
Fedi,  CHIAVELIN   (  El   Boaro). 
GRIViUO  VEZZALMI.  I  successi  prin- 
cipali della  Monarchia  delle  Spagne 
nell'anno    j63c). 
Opera  di  Virgilio  Malvezzi,  pnblicata  sotto  Fa- 
nagramma  di  Grivilio  Vezzalmi.  Col  medesimo 
contorto  nome  abbiamo  pure  alle  stampe  dello 
slesso  autore  altra  opera,  che  lingesi  tradotta 
dall'italiano,  ma   che   è   originalmente  scritta 
in  lingua   spagnuola  -  La   libra   de  Grivilio 
J^ezzahìu  traducida  de  Italiano   c/i  Icngiia 
Castellana.  Pesasse  las  ganancias  y  (as  pcr- 
didas  de  la  Moiiarcjiiia  de  Espa/ja  en  ci  fe- 
licissimo Rebiado  de  Filipe  IT  ci  Grande. 
-  En  Pamplona,  1659,  /«--s.** 
GROSU>PUS   (  Pascliasins). 
Questo  autore   pseudonimo   altri  non  è  che  Ga- 
spare Sdoppio,  che  cos'i  celato  diede  alla  luce, 
principalmente  in  Milano ,  varie  opere  per  la 
maggior  parte  grammaticali,   ch'ebbero  varie 
ristampe  oltramontane.  Af'iìne    di   conoscere  i 
titoli  delle  medesime  (che  noi  per  brevità  om- 
mcttiamo)  puossi  consultare  il  Nicéron  {Ale- 
inoires,  toni.  XXXV,  pag.  207  e  scg.). 
Gruppo   (Sul)   di  Venere  e  di  i^done 
scolpito  dal   sig.  Canova   per   il   si- 
gnor marc.^"  Bei-io  di   Napoli.  Let- 
tera I,  II,  III  (di  Gaetano  Ancoua, 
napolitano). 
inserite    nel    Giornale    letterario    di    Napoli 

l'ol.  XXX Vili,  e  XLIX). 
GUADAGNI    (Giovanni    Lorenzo)    (  P. 
Paolo    Del    Principe,    gesuita).    Il 
tesoro    della    dottrina    cristiana  di 


4  7:) 
GUA 

ec.   Nafìoìi,    i(jio.* —   Con    l'addi- 
zione   della    parte   terza.    f\'iiczia , 
(h'id.'ani,    ìG'z'r,,   sempre  //z-8." 
Prese!  abliaglio  il  Toppi  (/?//;/.  Nap.,  pag.  znn) 
di'-endo  che   tale   trattalo  l'u  stampato  sotto  il 
nome   di  Giuseppe    Lorenzo ,   in  vece  di  Gio- 
vanni Lorenzo  ,  come  scrive  il  Sotvello. 
GUAGiMÀ  US  (Alexander)  VEROXExXSIS. 
Beruin    l^t)lonicarum,  ld)ri    Ires...., 
Alexandro  Guagnino   equite   aurato 
peditumque  priefcclo  auclore.  Fran- 
cofuiti,  vivcudchat  Joan.    irccìiclns, 

"Questo  titolo  col  nome  di  Alexandro  Gua- 
»gnino  Auctore  ha  dalo  a  credere  che  tutta  la 
5?  collezione  fosse  fatta  dal  Guagnino  medesimo; 
"è  cosa  diversa  dalla  Sarmatia  opera  di  lui, 
J5  come  può  vedersi  dalla  varietà  delle  materie 
.'»non  conteinite  in  quella  ed  anclie  dclFordine 
"  di  esse.  Ma  non  vi  si  trova  ,  fuori  di  quel 
"che  se  ne  accenna  nel  frontespizio,  verun 
"indizio  che  sia  del  Guagnino,  il  quale  vi  fu 
5)  nominato  forse  come  autore  ,  perchè  molto 
»  era  cavalo  dal  suo  libro,  e  perchè  aveva 
"dato  la  prima  idea  di  tale  collezione  "Ciampi 
{Bibl.  della  corrispondenza  dell'Italia  colla 
Russia,  Polonia,  ce,  tom.  \,  pas.  iSl). 
GUALDI  (Abate).  Vita  di  Do'nna  O- 
limpia  Waldaccliini  che  governò  la 
Chiesa  durante  il  Pontificato  d'In- 
nocenlio  X....,  scritta  dall'abate 
Gualdi,  con  un'aggiunta  considera- 
bile. Rns^iisa  (  Ginevra),  1 667,  in- 1 6.*^ 
La  prima  edizione  era  comparsa  Panno  antece- 
dente. Non  si  può  dubitare  die  sia  scrittura 
di  Gregorio  Leti,  poiché  P  anom'mo  autore 
(che  si  crede  il  medesirnoXe?-/)  ndVAvi'ci-- 
tiìiiento  posto  avanti  alla  Storia  della  vita  di 
Oliviero  Cromwello ,  composta  dal  suddetto 
Leti,  colloca  questa  vila,  in  parte  romanze- 
sca e  satirica ,  nel  catalogo  degli  scritti  di  lui. 
Due  diverse  edizioni  furono  pidilicate  in  nno 
slesso  anno  del  passalo  secolo,  Puna  col  ti- 
to'o  di  -  Fita  di  Donna  Olimpia  Mahlac- 
chini  Pamfdi  Principessa  di  S.  Martino,  co- 
gnata d' Innocenzio  X  Sommo  Ponte/ice. 
{Senza  luogo) ,  MDCCLXXXI,  in-s.",  -  l'al- 
tra -  Istoria  di  D.  Olimpia  3Ialdacchini 
Secretarla  d'inimcenzo  X.  Losanna,  1781.- 
La  prima,  che  avemmo  sotP occhio,  è  la  me- 
desima vita  del  Leti,  ristretta. e  mutilata.  Nulla 
possiamo  dire  intorno  alla  seconda;  aggiunge- 
remo soltanto  che  abbiamo  una  traduzione  in 
francese  di  quella  del  Leli  stampala  a  Leida 
nel  lG8Gj  in-li." 


476 

GUA 

GUALVANEUS  FIAMMA  (italicc  Gual- 
vaneo,  Galvaneo,   Galvagno  e  Gal- 
vano). 
Il  suo  3[anipulns  Jìorum  in   prosa  è   quasi  un 
compemlio   dell'opera  di   Stefa^ardo  da  Vi- 
mcrcato,  in   versi  latini,    delle  cose  accadute 
in  Milano  sotto  T arcivescovo  Ottone  Visconti. 

Guarda  (II)  fogo  di  Udin  strolic  mo- 
derno sóne  l'an  presint  X'j^'ì.  C/diUj 
31  urèi' j  in-\6P 

—  Lo  stesso  per  l'anno  ^"^'J-  Udin, 
Murèr,  in-\Qi^ 

I/uno  e  l'altro  (e  quelli  frammezzo,  e  prima,  e 
poi)  sono  composizione  ili  Domenico  Murerò. 

GUARIM  (Cavaliere).  Alceo,  favola 
pescatoria  di  Antonio  Ongaro.  Fer- 
rava ^  per  Vittorio  Baldini j  ^Q\^, 
in-4.'' 

Griutermedii,  che  sul  frontispizio  sono  indicati 
come  fattura  del  Cavalier  Guarini,  con  più  ra- 
gione si  credono  di  Ottavio  Magnanimi,  fer- 

•   Varese.  Consultisi   T  edizione  di  Pacloi'a ,  j>er 

il    Comi/io,    1722. 

GUAPxINI  VERO^'ENSIS  SENIORIS,  de 
Virgili!  statua  Mantu?e  eversa  per 
Carolum  Malatestam  epistola  ad 
Ludovicum  Alidosium.  Ben  onice  j 
XIF  halendis  oclohris  ^  MCCCXFII. 

Questa  lettera,  o  piuttosto  invettiva,  che  esi- 
steva manoscritta  con  tale  data,  fu  impressa 
dal  Martene  {f^el.  Script,  ampliss.  coìlectio, 
tom.  Ili,  col.  868)  sotto  il  nome  di  Guarino 
Veronese,  ma  fu  restituita  al  suo  vero  autore 
Pietro  Paolo  Vergerio,  seniore,  dal  Muratori 
{Renan  Hai.  Scrij>t.,  toni.  XVI,  pag.  aio). 
Il  can.**  Stancovich  {Scritt.  Istriani ,  tom.  II, 
pag.  GC)  fa  menzione  di  un  opuscolo  col  ti- 
tolo di  -  Invettiva  contro  Carlo  Malatesta 
Signor  di  Rimini,  per  aver  fatto  gittare  a 
terra  la  statua  di  l'^irgilio  die  stava  sulla 
piazza  di  Mantova,  -  r\\Q  dice  puhlicato  per 
la  prima  volta  in  Venezia,  da  Miclielangelo 
Biondo,  1Ì540,  e  dedicalo  a  Marco  Mantova. 
Ma  lo  Stancovich  ci  lascia  con  ciò  duhbiosi 
se  questa  edizione  produce  il  testo  latino,  op- 
pure la  traduzione  del  medesimo,  come  sem- 
braci più  probabile.  Dobbiamo  aggiungere,  che 
il  vecchio  Guarino  diede  alla  luce  il  compendio 
degli  Erotemi,  ossiano  esercitazioni  di  Criso- 
LORA^  cui  alcuni  potrebbero  credere  opera 
interamente  sua. 
Vide 3  Plutarclii  illustrium  virorum 
vi  tee.  etc. 


GUE 

GUARINUS  (Jacobns)(Hieronymus  Ba- 
RUFFALDi).Ad  Ferra rieiisis  Gvmnasii 
liistoriani  per  Ferrantem  Borsettum 
conscriptam    supplcnientum    et    a- 
iiimadversioncs.  Pars   piima  et   se- 
cunda.  Bononicc,  ex   tjp.  Laurentii 
Martelli,  in-Z^J' 
GUARTUCCIO     Pirs'CONE    ABNIPOTE. 
Ragguagli  di  Parnaso  di  Guartuccio 
ec. ,  alla   maniera   di    Bretagna,  di 
Trajano  Boccalini.  Bengodi ,  da  Ge- 
lasio Smascella  ,   alle  spese  di  Bec- 
chinniolle  da  Lacco  Bosso,  (circa  il 
1761),  m-8.° 
«Questi  ragguagli  (scritti  contro  il  P.  Branda) 
"sono  usciti  in  tre  riprese,  e  l'autore,  che  si 
"dice  genovese,  ne  aveva  apparecchiati  molti 
J5  altri  da    publicarsene    due    per    settimana  m 
(Mazzuchelli,  Scritt.  d'Italia,  tom.W,  part. 
IV,  pag.  2008). 

Vedi,  Lingua  (Della)   toscana,  ec. 
Guerra   (La)  de' Genovesi  a  Chioggia 
sotto    la    condotta   e    comando    di 
Vettor  Pisani,  con  le  memorie  della 
di  lui  vita.  Venezia,  Locatelli ,  1767. 
Ne  è  autore  il  patrizio  Gaetano  MouN. 
Guerra   (Della)   delle  Mosche  e  delle 
Form  ielle.   Canti  cinque  ridotti   in 
ottava  rima,  con  gli  ajuti  avuti  dal- 
l'una e  dall'altra  parte  di  Zenzale, 
Tafani,  Lucciole,   Cimici,   ec.    Ve- 
nezia,  per  il   Ciotti,    1625,  in-\^° 
«(Quest'opera  fu  composta  in  vei-si  latini  da  Na- 
"  tale  Conti ,  e  stampata  in  T^enezia ,  per  gli 
ì^  fratelli  Nicolini  da  Sabbio,  nel  1330,  m-8.", 
"Con  altre  sue  poesie.   11   traduttore  è  ignoto 
"  chi  fosse ,  se  non   fu   Fra   Serafino  Croce  , 
"die  in  iìn  dell'opera,  per  occasione  di  scu- 
»  sare  le  voci  Fato,  e  simili,  si   chiama  Cor- 
" rettore    di    Venezia   "    (Quadrio,    tom.  VI, 
pag.  22). 
Guerra  di  Amurat  ITI  con  IMaomelto. 

Vedi,   Tesoro   Politico. 
Guerra   (La)   di   Parma,  nuovamente 
con   la   giunta    risiampafa,  et  cor- 
retta (di    Giuseppe    Leggiadri   Ga- 
lani ,  parmigiano).  Parma,  appresso 
di  Seth    Viotto,    i552. 
a  Consiste  questa  poetica  istoria  in  canti  sette,  in 
"Ottava  rima,  in  istile  piano  e  affettatamente 
"negligente,  senza    finzione  poetica,    ma  con 


47' 


GUE 

«pura  e  scmplire  storica   narrazione  »>  (Aflo. 
toni.  W ,  pag.  &ì).  Il  Quadrio  (a  nit-nzione  di 
una  edizione  del  1SS7.  ma  crediamo  siavi  er- 
rore; la   prima  comparve  del   pari  nel  mede- 
simo anno  liJSs,  senza  nome  d'autore  co' tor- 
chi del  suddetto  Fiotto ,  e  non  furono  publi- 
cati  che  i  soli  primi  quattro  canti. 
Guerra  (La  )  di  Petrina. 
lì  deirab.*  Girolamo  Glelmi,  che  la  stampò  sotto 
altrui  nome  del  pari  che  altre  poesie  pscudo- 
niiiie  che  leggonsi  na' Fasti  Goriziani  {fedi 
qiiest'  articolo  ). 
Guerra  (La)  per  li  Principi  Cristiani, 
guei-reggiata  contro  i  Saracini,  cor- 
i*entc  A.  D.  I  195,   in  latino  dichia- 
rata per  Ruberto  Monaco,  transla- 
tata   in  volgare  per  uno  da  Pistoja. 
Firenze 3  Ciardetti,    iBsS,  j/j-8.'* 
Fingasi  anlict>  volgarizzamento^  ma  è  lavoro  del 

medesimo  editore  Sebastiano  Ciampi. 
Guerre   (Delle)   de' Goti   di   (jrabriello 
Ghiabrera,  canti  quindici  cogli  ar- 
gomenti del  signor  dottor  Antonio 
Frizzi.    Venetiaj  stamperia    Co  leti , 
i^yi,    ill-ìl.^ 
Aveva  sospettato  il   Poggiali   (Serie  de'  testi  di 
lingua,  tom.W,  pag.  27)   che  T indice  conte- 
nente note  filologiche  e  critiche  di  lingua  fosse 
fattura  di  Giuseppe  Cavalieri,  ma  sembra  certo 
elle  possa    essere   in  vece    deli'  aliate    Stefano 
Marciieselci. 
GUERRERO  (Ant.   Francesco).   Scelta 
di  Miracoli  della  Beata  Vergine  ec. 
Bologna j  Recaldini j    1668,  m-12." 
Nascondesi  sotto  il  surriferito  nome  il  I*.  Arcan- 
gelo Belbo.no,  delia  comp.^  di  Gesìi,  salerni- 
taiio.  Quest'operetta  era  slata  antecedentemente 
publicata   col    titolo  -  Compendio    de'  mira- 
coli, 'ec. 
Guerriere    (Le)    conquiste   di    merito 
e  di  gloria  della  Palermitana  Eroina 
S.  Rosalia  dichiarate  valevoli  a  per- 
petuare   la    pace,    ed    esposte    nel 
trionfo  solennizzato  nell'anno  lyoi 
per  quattro   giorni   (dal    P.  D.  Mi- 
chele Del  Giudice,  monaco  benedet- 
tino casinese).  Palermo,  per  ago- 
stino Epiro j    1701,  in-^y 
Guerrino  di    Durazzo,  detto    il    Me- 
schino.   P'edij    Questo    (In)    libro 
vnlgarmente    se    tratta    alcuna  hi- 
storia  breve  de  Re  Karlo,  ctc. 


GUI 


(iUEVARA  (Petrus).  Compendinm  ma- 
nnalis  ^L^rtini  Aspileutaj  i\avarri 
de  quffistionibns  morum  et  con- 
scientiae. 

Ristampato  poi  sotto  il  vero  nome  del  P.  Pietro 
Alago.na,  gesuita,  siracusano. 

GUFONIS  (D.)  DE  GUFOxMBUS,  ma- 
gistri  in  Grammatica  laureati,  in 
Poesi  doctoris  solemnis,  et  quiiufue 
membris  et  plus  si  possibile  fuisset 
perfecti  et  plus  quaui  perfecti  in 
omnibus  rebus  et  quibusdam  aliis, 
Epistolarum  latinissimarum  semi- 
centuria  prima  dimidiata.  Opus  u- 
tile,  honeslum,  delectabile  et  neces- 
sarium  non  solum  omnibus  bona? 
latinitatis  studiosis,  sed  etiam  aliis 
in  scholis  ,  foris,  et  ubique  versan- 
tibus.  Florentice j  ex  typogr.  Hip- 
polyti  de  Nave^  1668,  ovvero  1669, 
I/^-I2.° 

D.  Gufone  de'  Gufoni  è  imo  de'  nomi  finti  che 
prese  1' avv."  Agostino  Coltelli.m,  fiorentino. 

Gnia  de  conl'essores  practica  ec.  En 
Sncerj    16^0,  in-:^.'* 

'Vivente  l'autore  P.  Gavino  Carta,  gesuita,  di 
Sassari ,  se  ne  fece  I\>i,  nel  IG49,  co' tipi  dello 
Scano  Casteh'ì ,  una  seconda  edizione  del 
pari  anonima  con  aggiunte.  Avvene  anche  una 
terza  edizione  del  1681,  k)  quale  è  più  ricca 
(Ielle  due  precedenti,  essendo  accresciuta  del- 
l'indille  delle  proposizioni  condannale  dai  jiapi 
Alessandro  VII  ed  Innocenzo  XI. 

Guida  al  lorastiere  per  l'augusta  città 
di  Perugia  (di  JBaldassare  Oksini, 
pittore  ed  architetto  perugino),  al 
([uale  si  pongono  in  vista  le  più 
eccellenti  pitture  ed  architetture, 
con  alcune  osservazioni.  Perugiaj 
presso  il  Costantini j  1684,  in-S.^/ig. 

Guida  de'  forestieri  per  la  Real  Città 
di  Torino.  Ji>i j  per  il  Bameletti j 
1^53,  m-8."  con  fi g. 

V-  la  prima  guida  di  quella  città,  e  n*  è  autore 
Gaspare  Cravesi. 

Guida  della  galleria  di  Firenze  (del- 
l'abate   Luigi   Lanzi).    1780. 

Guida  (La)  delle  madri  amorose,  al- 
manacco del  medesimo  autore  (Carlo 
Antonio  Pezzi)  che  scrisse  il  Dono 


478 


GUI 


da  farsi  a  madri  e  spose  ec.  -  Mi- 
lano j  Ubicìnij    1829,  z*/2-i6/' 
Guida  di   Firenze.   L>ij    1822. 

Le  correzioni  e  giunte  sono  ileirab.^  Bartolommeo 
FoLUM,  bibliotecario  della  Magliabechiana. 

Guida  di  Piacenza  (compilata  da  Cri- 
stoforo  Cattanei).  hi,  1828,  m-8.° 

Guida  ed  esatta  notizia  a'  forestieri 
delle  pili  eccellenti  pitture  che  sono 
in  molte  chiese  della  città  di  Parma, 
i^ggiuntovi  dallo  stampatore  la  co- 
gnita fondazione  delle  nominate 
chiese.  Ivi^  nella  stanip.  de"  Gozzi , 

1752  ,    Z'7Z-I2.° 

Seconda  edizione  ,  le  cui  giunte  sono  di  D. 
Luigi  Gozzi.  A  questa  ristampa  ne  segui  altra 
per  cura  di  Antonio  Colombi,  custode  della 
Ducale  Academia  di  quella  città  ^  con  giunte 
di  proprio  conio,  il  quale,  impedito  saggia- 
mente dall'autorità  di  stamparla  in  patria,  la 
fece  comparire  colla  data  di  Milano,  per  Gia- 
como Agnelli,  17S0,  e  ne  introdusse  in  Parma 
gli  esemplari,  che  furono  per  ordine  del  Duca 
sequestrati,  a  motivo  del  grandissimo  rumore 
levatosi  alla  loro  comparsa ,  compensandosi 
però  l'autore  di  ciò  che  aveva  bonariamente 
speso. 

Guida  per  la  reale  Academia  della 
Belle  arti  in  Venezia.  Ivij,  Andreola^ 
1821,   m-S."* 

Colle   sigle   F.  Z.    (Francesco    Zanotto)    appiè 

([eWAvviso  al  lettore. 
Guida    sacra    delle    chiese   di    Lucca 
per  tutti  gli  anni  del  Signore... Con 
una  nuova  esatta  correttissima  cro- 
nologia de' Vescovi    ed    Arcivescovi 
di   questa  città...   (del  P.  Gahricle 
Grammatica,  della  Madre  di   Dio). 
Luccaj  Marescaìidoli j  iy4h  '''" ^ 2." 
Alla  pagina  132  e  scg.,  leggesi  una  dissertazione 
del  I*.  Gio.  Domenico  Mansi  in  difesa  del  pri- 
mato nella  cristianità  di  Toscana  della  chiesa 
di  Lucca. 
Guida  spirituale  del  P.  Lodovico  da 

Ponte  ec. 
Con  questo  titolo  riporta  il  Mazzuchelli  {Scritt. 
d'Italia,  tom.  ìl.pag.  107G)  Topera  suddetta 
che  noi    riferiremo   in    séguito    con  quello  di 
Meditazioni  del  I*.  Lodovico  da  ['onte  ce. 
Guida  spirituale  per  la  santa  comu- 
nione in  ajuto  della    pia  gioventù 


GUI 

di  Chiari  (del  proposto  Morcelli). 
Brescia j  per  il  Bendiscioli,  1794» 
m-i2.° 

GUIDI  (Giuseppe).  Lettera  dell'abate 
ec. ,  arciprete  di  Rossena ,  al  suo 
amico  il  cittadino  Fiorenzo  degli 
ex-conti  di  Culagna,  publicata  per 
comune  intelligenza  ed  istruzione. 
Parma,  presso  Luigi  Mussi,  i8o4, 
/«-8.° 

I'.  fattura  di  Giambattista  Foma?<a. 

GUIDICCIOLO  (Joannes  a).  Proposi- 
tiones  parallelee  Michaelis  Baii  et 
Henrici  de  Noris,  auctore  R.  P. 
Jeanne  a  Guidicciolo,  Min.  Obs., 
mantuano.  Francojiirli  (data  pro- 
babilmente falsa),    i6y2,  in-ii.^ 

Fu  questo  scritto  attribuito  al  P.  Francesco  l\Ia- 
cedo,  francescano,  ed  anche  al  P.  Onorato 
Fabri,  gesuita,  ma  credesi  dai  piii  di  colui 
veramente  del  quale  porla  il  nome. 

GUIDONE  (Fra)  ZOCCOLANTE.  Let- 
tera di  ec.  a  frate  Zaccaria,  gesuita, 
nella  quale  si  dimostra  chi  sieno 
cpiei  Religiosi  che  debbonsi  chia- 
mare frati.  Cosiìtopolij  all'  insegna 
della  Stella  j  lySi.  —  Lettera  se- 
conda ec. ,  in  cui  si  ragiona  della 
proibizione  della  Biblioteca  Gian- 
senistica. Filopopolij  all'  insegna  del 
Sole,  inoS.  —  Lettera  terza,  la 
([uale  serve  di  apologia  al  Reveren- 
dissimo Sccrctario  deiriudice  ,  e 
altresì  alla  lettera  precedente.  i\7- 
copolij,  all'insegna  della  Luna^  '756, 
sempre  /?i-8.° 

Benché  vengano  attribuite  comunemente  al  P. 
Gio.  Lorenzo  Berli,  agostiniano,  da  alcuni  però 
ciò  si  nega.  Il  Mazzuchelli  {Scritt.  d'Italia, 
tom.  II,  pag.  1048)  che  delle  tre  la  prima 
sola  riferì,  è  di  parere  che  vi  abbia  avuto 
parte  piìi  d'uno,  e  stenta  a  credere  che  il  P. 
Berti  possa  essere  stato  fra  questi,  sembran- 
dogli lavoro  indegno  di  persona  onesta,  e  in- 
fatti si  sa  che  il  medesimo  P.  Berti  ha  prote- 
stato di  non  averla  composta.  Il  P.  Zaccaria 
(Sappi,  alla  Storia  lett.  d'Italia,  tom.  II, 
pag.  54S,  e  fo?n.  \l\l,  pag  302)  le  dice  im- 
presse a  Massa  per  cura  di  certo  Reggente 
Pappalardo,  agostiniano.   Anche  dal  carteggio 


GUI 

Chiaramonli,  inedito,  si  ritrac  che  al  Berti  non 
appartengono. 
Guitloiiis    Paucii'oli,    tic  claris  Icgum 
intcrpretibus  ,     libri    IV.    F^cìietiis , 
1637,    in-^°',    e    di    nuovo,    colla 
giunta  di  alivi  scrittori  dello  stesso 
argomento.  Franco fur ti j  1721,  in-^° 
«Quest'opera  fu  data  alla  Iure  da  Ottavio  1*A.\'- 
"CIROLI,  nipote   dell'autore,  il  quale   dovette 
>j  porvi  la  mano ,  come  Ik-u   si  conosce  e  alla 
55  disuguaglianza  dello  stile,  ed  alla  sconnessione 
>5 delle  cose  che  spesso  s'incontra,  e  piìi  ancora 
»  al  vedere   che  vi  si  rammentano  alcuni  morti 
'5  dopo  il  1599  in  cui  Guido  mori  »»  (Tiraboschi, 
Bibl.  iMocL,  tom.  II,  pag.  17). 
GUIDOTTO,  o  GALEOTTO  DA  BOLO- 
GNA   (Galeotti  GuiDOTTO    di   Mar- 
tino,   frate    gaudente,    bolognese). 
Fiore  di  Rettorica  di  ec. 

Esistono  antiche  edizioni,  eduna  più  recente  ne 
puljlicò  in  Venezia,  co'  tipi  d'Alvisopoli,  nel 
1821,  il  hencmerito  Bartolommeo  Gamba.  Ben- 
cliè  questo  libro  aljbia  molta  discordanza  da 
quello  di  simile  argomento  compilato  col  ti- 
tolo di  Rettorica  di  Tullio,  o  a  meglio  dire 
Ammaestramenti  de'  dicitori,  da  Bono  Giam- 
boni, e  sia  stato  da  Fra  Giiidotto  da  Bologna 
per  diyersi  modi  alterato,  ed  inverso  il  suo 
ordine,  pure  apparendo  che  la  più  gran  parte 
dei  capitoli  è  letteralmente  trattata  in  entrambi 
con  un' istessa  ed  egual  dettatura,  particola- 
rità rilevantissima,  che  promove  il  duliio  chi 
di  questi  due  compilatori  di  una  medesima 
opera  con  somigliarne  andamento  composta,  il 
vero  originale  scrittore  riguardar  si  debba , 
può  esso  dubio  fondatamente  risolversi  a  fa- 
vore del  GiAMBOM,  siccome  tenta  di  provare 
il  dottor  Tassi  nella  prefazione  ad  alcuni  testi 
inediti  da  lui  publicati  (  Firenze  ,  Piatti , 
1036). 

Fedi,   Etica  (L')  d'Aristotile,  ce. 
GUIDUCCI  (Mario).  Discorso  delle  co- 


479 
GUS 

mete  di  ce.  fatto  da  lui  nell'Aca- 
demia  Fiorentina  nel  suo  Consolato. 
Firenze,  pel  Ceccuncclli ,  1 69 1 ,  m-4." 

Secondo  la  Bibl.  i'olunte  del  Cinelli  ebbe  gran 
parte  nella  composizione  di  detto  discorso  il 
celebre  Galilei. 

GUILIELMUS  PLACENTINUS. 

H  Guglielmo  Saliceto,  celel)re  chirurgo  de" suoi 
tempi.  Saliceto  poi  è  villaggio  nel  Piacentino, 
dal  quale  egli  prese  il  cognome  per  esservi  forse 
nato.  Visse  nel  secolo  XIII.  Le  sue  opere  scritte 
in  latino  furono  impresse  nel  secolo  XV,  ed  in- 
sieme con  opere  altrui  nel  seguente  secolo.  Del 
trattato  della  Chirurgia,  tradotto  in  italiano,  esi- 
ste un'edizione  rarissima  di  Venezia,  del  H74. 

GUISCONI  (  Anselmo  ).  Fedi,  Cose 
(Delle)  notabili  che  sono  in  Venezia. 

Gumari  Huygens  Lyranì,  raethodus 
remittendi  et  retinendi  peccata. 
Fide,  Usum  (Ad)  confessariorum 
Tridentina  dioecesis  institutiones. 

Gundenberga  (La),  tragicomedia  sa- 
cra per  i  signori  Academici  della 
Rettorica  di  S.  Giovannino  nel- 
i'  anno  delle  nozze  de'  serenissimi 
sposi  Ferdinando  terzo  e  Violante 
Beatrice  di  Baviera  (del  P.Ferdi- 
nando Zucconi  ,  della  comp.^  di 
Gesù).  Firenze,  per  Pier  Matini , 
1690  ,  in-i^.P 

GURALMO  (  Fabrizio  )  {anagramma 
di  Fra  Girolamo  Buzi ,  ei-emitauo 
di  S.  Agostino  ). 

Si  consulti  la  Bibl.  Picena  ,  tom.  Ili,  pag.  119. 

Gustavo,  tragedia  di  M.  Piron,  tra- 
dotta in  prosa  (dal  marc.^  Alfonso 
Vincenzo     Fontaaelli  ).    Bologna  j 


FmE    DEL    TOMO    PIUMO. 


ERRATA 


CORRIGE 


Vg- 

col. 

Un. 

'7 

1.=* 

i4 

2.^ 

48 

19 

I.« 

37 

20 

I.« 

16 

24 



18 

24 



36 

2/'' 

45 

25 



35 

29 

I.^ 

26 

3i 

■ 

48 

— 

2.^ 

40 

34 



33 

44 



42 

45 

I.^ 

28 

49 



24 

5o 

2.^ 

16 

5i 



12 

52 



36 

57 

3i 

58 

1.° 

^48 

61  -  44 

—    7 


63 

72 
81 


Adriano  del   conto 

Camenti 

Rainaldus 

^Eterne   rerum  auditor. 

AGNELLUS  FRANCISCUS. 

Dopo  le  orazioni 

Venezia  pel  Rusconi  nel  1S98; 
Al:   Li:Aieq — (Alexandri 

Lische  aequitis 
sacras  excuvins 
sett''  anni. 

Tommaso  Denostero 
In  Aristothelis 

AMENUS 
Pandettarice 

Po^TA^o 
Bartoloniseo 

ambedne 

Delal 

Hyacinto 

aspernendffi , 

Oaneponti 

Herempertus  Langobardus, 

33    Questa    edizione  ,    per    lo    meno 

quinta,  fu  procurata 
4  I    Nella  Bibl.  Aprosiana  {pag.  454 

e  seg.)  dassi 


45   TENAGLIA 

—  2.^  20   di  Fortunius  Gallindus, 

—  —  5i    obviae questione 

gì    i.^  34  compendiato 

93  —     9  ^^-  i'e§- 

94  2.^  37   ASTI  ANATE 

—  —  43  secouomia 

95  I.'''  i4  ASUMPTIONE 

—  2.^  4*^  Jubilei 


Adriano   Del  Come 

Camerti 

Raynaudus  (e  così  altre  volte) 

.Eterne  rerum  conditor. 

AGNELLUS  (Franciscus). 

Dopo  r  orazione 

Venezia  ,  per  il  Rusconi,  i»o«; 

Al:  Li:  Eq...,  (Alex.  Lisce  equitis 

sacras  exuvias 

sett' anni, 

Tommaso  Dempstero 

In  Aristotelis 

AMOENUS 

Pandatarice 

PONTONO 

Bar tli o Iftnj aeà. : V-i  \ -•*%'■  J    ,  »,;,        •-  »  -^ 
ambedue 

Della  aVr*>;*l 

Hyacintho 
aspernandse, 
Oeiiip  oriti 

Herempertus ,  vel  Hercbempertus  Lan- 
gobardus, 

Questa  edizione  fu  procurata 

Nella  Visiera  alzata  del  Villani,   cioè   del   P. 
Aprosio,  {pag.  46  e  seg)  dassi 

TANAGLIA 

di  Fortunius  Gallindus,  di  Safictius  Ga- 

LINVUS, 

obvia quBestionc 

compendiata 

ci.  rag. 

ASTIANATTE 

ceconomia 

ASSU3IPTI0NE 

jubileei 


P"^- 

col.    Un. 

96 

2.^42 

Felice  e  Adanto 

97 

-  4i 

Verrà  to 

98 

I.^  16 

Jacynti 

■  — 

—   '9 

Academiae  Trevisensis 

io4 

2.^      5 

Isocate, 

107 

---     16 

Can.  Apost.^ 

108 

~    26 

di  seta 

1 1 1 

i.^    8 

benedectino 

1 12 

2.^  20 

di  Val  Brambana, 

i3i 

I.^   25 

L'abate 

175 

2.^    19 

CARETTO  (  Del  ). 

196 

1.^34 

1828 

270 

2.-  4 

SCAVELLA 

275 

1.^46 

Baldo 

3o2 

2.^   22 

Fenezia,  Baia, 

3o4 

i.^3o 

Herculis  Francisci 

3io 

2.^46 

Bernardo 

336 

1.^8-9 

la-   cune 

340 

2.-47 

Carisara 

408 

I.-  12 

FILAIETE 

4i3    2.-   16  SCIPIO     GLAREANO.     - 
Scudo  di  Rinaldo  ec. 


Felice  e  Adauto 

Verato  {così   l'altre  v>oll£) 

Hiacynthi 

Academise  Trevirensis 

Isocrate, 

Cam.  jépost.j 

da  seta 

benedictino 

di  Val  Brembana  , 

L' avvocato 

CARRETTO  (Del). 

1827 

SCARELLA 

Balbo 

Venezia^  per  il  Baba^ 

Hercules  Franciscus 

Bernardino 

al-  cune 

Geresara 

così  scrive  V  Horangyi,  ma  dovrebbe 
leggersi  FILALETE. 

GLAREANO  (Scipio).  Scudo  di  Ri- 
naldo ec. 


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